Tipi da spiaggia. Bagni, bagnini e bagnanti nella Pesaro del '900

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Tipi da spiaggia.

Bagni, bagnini e bagnanti nella Pesaro del ‘900

Comune di Pesaro

Regione Marche

associazione bagnini pesaro

Il mare d’inverno, la festa dell’Associazione Bagnini di Pesaro, giunge nel 2013 alla sua terza edizione. Da subito accolta con entusiasmo dai pesaresi, è diventata un appuntamento atteso da grandi e piccini, che si ritrovano insieme per un momento di allegria al termine delle vacanze natalizie. La magia dell’inverno diviene così l’occasione per annunciare la leggerezza dell’estate, e anche per ricordare, ‘fuori stagione’, l’importanza di un settore fondamentale per la vita della nostra città, quello dei bagnini e delle attività legate alla stagione balneare e al turismo. Sin dalla prima edizione Il mare d’inverno ha proposto un programma ampio e diversificato, per offrire differenti opportunità di svago, accanto a spazi di riflessione sul passato e presente della vocazione turistica della nostra città; nell’ambito di una ricognizione sul costume balneare nel ‘900, quest’anno abbiamo deciso di riproporre in versione invernale una fortunata iniziativa dell’estate 2012, che ha visto protagonisti gli stessi bagnini, impegnati nel giardino di Villa Molaroni, sede del Museo della Marineria “W. Patrignani”, a ricordare un passato nemmeno troppo remoto ma le cui consuetudini appaiono lontanissime dagli usi di oggi. Alla conversazione si affianca una mostra, che ripercorre un secolo di stagioni balneari a Pesaro: siamo certi che le immagini, insieme con le parole dei protagonisti, non mancheranno di suscitare piacevoli emozioni. Come sempre, poi, dal passato è possibile trarre preziosi insegnamenti, specialmente in questi nostri giorni così complessi. Ringraziamo tutti coloro i quali hanno contribuito alla buona riuscita della manifestazione, e vi diamo appuntamento alla prossima estate. Sabina Cardinali Presidente Associazione Bagnini Pesaro

Tipi da spiaggia. Bagni, bagnini e bagnanti nella Pesaro del ‘900 Pesaro, Palazzo Gradari, 5-20 gennaio 2013 a cura di Cristina Ortolani il testo del pannello Lupi di Mare. Washington Patrignani è di Giovanna Patrignani

Avvertenza per la lettura > Il corsivo identifica le citazioni da documenti, fonti a stampa e testimonianze orali; tra [ ] sono indicati gli omissis. In corsivo sono anche riportati titoli di libri, articoli, siti internet, spettacoli e manifestazioni; titoli di riviste e periodici sono invece riportati tra “ “. > Le immagini appaiono con l’autorizzazione degli aventi diritto. Il materiale raccolto è stato inserito con la massima cura; gli organizzatori si scusano tuttavia per eventuali involontarie omissioni o inesattezze nella citazione delle fonti, e restano a disposizione degli aventi diritto con i quali non è stato possibile comunicare. > L’utilizzo delle immagini e dei testi è stato consentito dai titolari dei diritti all’Associazione Bagnini Pesaro e a Cristina Ortolani esclusivamente per fini legati al progetto “Farememoria” e a questa esposizione. Nessun materiale qui pubblicato può essere copiato, riprodotto, ripubblicato o diffuso in qualunque forma senza espressa autorizzazione, salvo che per ricerche a titolo privato e non commerciale. > Farememoria_concept+image Cristina Ortolani - © Cristina Ortolani 2011 Fonti e tracce “L’Adriatico”, 11 luglio 1907; Pesaro, guida pratica illustrata, Pesaro 1911; L.Gravina, Pesaro antica e moderna, Pesaro 1935; Pesaro - piccola guida, 1951; “Il Resto del Carlino”, 9 giugno 1964; F. Tombari, I mesi, Milano 1971; P. Conte, La topolino amaranto, 1975; A. Brancati, Società e informazione a Pesaro tra il 1860 e il 1922, Pesaro 1984; La stagione balneare a Pesaro, Villa Ugolini, 9 luglio - 18 settembre 1983, catalogo della mostra, Pesaro 1983; O. Giansanti (Pasqualon), Poesie, Pesaro 1996; G. Scelsi, Statistica della Provincia di Pesaro e Urbino, Pesaro 1997 (Ristampa anastatica dell’edizione Tip. Federici, Pesaro 1881); G. Calegari, Giorgio Ugolini, le attività e gli scritti in cinquant’anni di storia pesarese, Pesaro 2007; L. I. Paolucci, Il villino Ruggeri, Urbania 2007; “Kursaal”, da www.treccani.it/vocabolario/ kursaal/ (12/12/2012, 15.39). Conversazioni con Tina Filippetti, Cinzia Cangiotti, Tino, Sabina e Jacopo Cardinali, Paolo Gamboni, Gino Guidi, Roberto Olmeda e Giorgio Ortolani, effettuate a Pesaro nei mesi di maggio-giugno 2012.

Da Pasqualon a Fabio Tombari, passando per Paolo Conte e le descrizioni della “città climatica” ricavate dalle guide turistiche novecentesche, opera di perlopiù anonimi compilatori. Suggestioni che affiancano i ricordi dei protagonisti - bagnini e bagnanti, appunto - con le quali abbiamo scelto di incorniciare il racconto di oltre cento anni di stagioni balneari a Pesaro, scandito attraverso immagini in rapida successione. Dodici quadri, quasi un calendario della memoria, per fissare alcuni momenti di un itinerario avviato nell’ambito di un più complesso progetto sulla storia cittadina, proseguito nel giugno scorso con una serata dedicata ai Tipi da spiaggia, al quale si intende dare continuità nella prossima estate. Dodici quadri nei quali riconoscere volti noti, primo fra tutti quello di Washington Patrignani, al cui impegno si deve la nascita del Museo del mare della nostra città, e dal cui ricco archivio provengono molte delle fotografie proposte in mostra. Come di consueto, ringrazio chi ha prestato a questo lavoro immagini, documenti, ricordi, regalando vitalità al racconto; grazie, infine, all’Associazione Bagnini di Pesaro e ai sostenitori dell’iniziativa, per aver voluto riproporre all’attenzione della comunità le tracce di un passato assai caro a tutti noi. Cristina Ortolani

Curatrice dell’esposizione Tipi da spiaggia

Grazie a tutti coloro i quali hanno contribuito a questo lavoro, con immagini, storie, ricordi

Agenzia Generale di Pesaro

attrezzature balneari


1917. La stagione balneare secondo Pasqualon Signore mie simpatiche Madamigelle care, Leon, il potentissimo, Vi sprona sempre al mare Che il doppio foco estinguere Il mar sol vi potrà: Ma chiuso dall’ Austriaco Per ora non si va.

E professori e medici Pregati e supplicati Pel bagno preziosissimo A far certificati Per queste nevrasteniche Che avean necessità Mostrar le chiome al pubblico Ma ancora non si va.

Nei tempi assai men barbari Quand’era il mar più quieto Codesti succhianespole Col cor ardente e lieto Io li sentivo ridere Scherzar di qua e di là Nel gran salon marittimo: Ma ancora non si va.

Quand’era il bagno libero Correan senza paura Nell’ acqua maschi e femmine Formando una frittura Merluzzi con baraccole Che mi facean pietà E vi ritornerebbero Ma ancora non si va.

Sedute avanti al tavolo Madame e signorine Chi a ricamar mettevasi Chi dando le occhiatine E tanti cor ferivano Con tal facilità Che questi alfin cadevano: Ma ancora non si va.

Della stagion al termine Nell’ ora del tramonto A fianco d’ ogni sdrucciola Il cicisbeo già pronto E al suon del pian frullavano Con tal velocità Che il trapassar del limite Troncò la libertà.

Un saluto dalla spiaggia pesarese, cartolina dei primi anni del ‘900. Sullo sfondo, signore in costume da bagno sulla spiaggia di Pesaro, 1910 circa (Archivio W. Patrignani, Pesaro).

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1883. Lo Stabilimento balneario Pesaro, luglio 1907. Per tutto il viale, quanto è largo e lungo, nulla di nuovo: due fitti alberati prodighi di ombre amiche; a destra e a sinistra giù dalla scarpata, un’esposizione orticola permanente con concerto di rane in sulla sera. Quel viale è una parentesi vegetale, che si interpone tra la vita della città e quella del mare. “L’Adriatico”, 11 luglio 1907 Tra il 1881 e il 1883 il Comune di Pesaro procede alla costruzione del nuovo “Stabilimento balneario”, situato nell’area corrispondente all’odierno Piazzale della Libertà. I bagni di mare non sono ancora una moda (“a maréna? i va i somar!” è il sarcastico commento con il quale i pesaresi continuano ad accompagnare i fautori della talassoterapia, perlopiù forestieri), e i coraggiosi che nelle sere estive osano avventurarsi in cerca di fresco oltre le mura cittadine trovano uno scenario fitto di orti e gracidar di rane. Solo dopo i lavori di ristrutturazione degli anni Venti del ‘900 lo stabilimento balneare diventerà per tutti, definitivamente, il “Kursaal”, uno dei più noti della Riviera adriatica. Danneggiato durante la seconda guerra mondiale sarà infine demolito e ricostruito negli anni Cinquanta.

All’inizio del XX secolo la nostra città traccia i contorni della propria, particolare vocazione turistica: “Alloggi nel piano superiore dello stabilimento, villini a mare”, “Caffè e restaurant”, “Concerti e saggi al Liceo Rossini” e “Corse al trotto all’ippodromo” promettono i colorati manifesti editi dall’Amministrazione comunale, stampati in gran parte da Gualtiero Federici. Se i “villini a mare” stentano dapprima a trovare acquirenti (per l’affermarsi della “città-giardino” occorrerà attendere l’intuizione Liberty del grande Oreste Ruggeri), l’elegante stabilimento entra subito nelle abitudini della città, offrendo una più degna accoglienza ai bagnanti, fino ad allora costretti ad accontentarsi di un capannone di legno posto in fondo alla “palata” (il “Moletto”, al termine dell’attuale Viale Zara).

Sopra: aprile 1914. Pietro Accatino insieme con la moglie Luigia Barghiglioni e la figlia Maria davanti al Kursaal (raccolta Maria Teresa Accatino, Latina); Un saluto da Pesaro ai bagni, cartolina datata 1902 (ed. Federici; Archivio storico Diocesano, Pesaro); nel riquadro rosso, a sinistra: il viale dello Stabilimento e il villino Ruggeri visti da Achille Wildi, in una delle tele della serie Pesaro 900, realizzate nella seconda metà degli anni Sessanta (l’immagine è tratta dalle riproduzioni realizzate dalla Stamperia Belli di Pesaro). Sotto, da sinistra: Via Cesare Battisti - Villa dott. Montesi, cartolina datata 1924 (Archivio storico Diocesano, Pesaro); il pubblico dell’Ippodromo Adriatico in un’immagine del 1910 circa (Archivio Stroppa Nobili, Pesaro); Villini al mare, cartolina datata 1912 (ed. Mini e Carboni; Archivio storico Diocesano, Pesaro); il viale dello Stabilimento in una cartolina dei primi del ‘900 (Archivio W. Patrignani, Pesaro).

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Levante vs. Ponente. La vita in spiaggia Pesaro, 1910. La bagnatura per le donne era sita nella “bagnarola” cioè tra il piazzale dello Stabilimento balneare e il moletto; per gli uomini a destra del piazzale; non era ammesso lo sconfinamento. I capanni erano di stuoie; le donne scendevano in acqua in giacche e mutandoni legati alla caviglia, si stendevano sulla spiaggia nelle bianche lenzuola del talamo familiare. Giorgio Ugolini, 1940

“La spiaggia di Levante”, scrive una guida di Pesaro datata 1911, “si estende verso il Monte Ardizio con una lunghezza sterminata di finissima arena, sottile e liscia come un bel velluto... e chi, dalle balaustrate del lungo ponte in legno o della piattaforma spinge lo sguardo verso le colline marchigiane o verso l’orizzonte che bacia l’onda, vede come in un quadro vivente un mondo che si muove, si agita, vive, palpita fra i colori più simpatici del verde e dell’azzurro, fra un gioco alternato di luce e di gaiezza”.

Sopra: Pesaro, 1913. Un’immagine dall’album della famiglia Accatino (raccolta Maria Teresa Accatino, Latina); a destra, dall’alto: Saluti dalla Spiaggia di Pesaro, cartolina datata 1909 (Archivio W. Patrignani, Pesaro) e Pesaro - Interno della Piattaforma, cartolina datata 1910 (Archivio storico Diocesano, Pesaro). In basso a sinistra: Spiaggia e Stabilimento Balneare (dal lato destro), cartolina datata 1910 (ed. Federici; Archivio storico Diocesano, Pesaro).

Già la spiaggia di Levante si delinea come la parte più signorile del lido pesarese, frequentata dall’alta società che la sera affolla le sale del Kursaal ballando “al suono ritmico dell’esotico boston”, mentre a Ponente si recano i bagnanti occasionali: tra loro i “bagnant del cmarèl”, contadini il cui pasto era spesso e volentieri costituito da pane e ortaggi come, appunto, il cetriolo. Sin dalla fine dell’Ottocento le famiglie benestanti sono solite costruire sulla spiaggia il proprio capanno in legno: l’uso di un’area quadrata di 2,5 metri di lato era concesso dall’Amministrazione comunale per i tre mesi estivi; il costo variava dalle 5-10 lire della terza fila alle 20-40 lire della prima (più economiche le “capannelle” a sinistra dello stabilimento). La stagione si apre il 29 giugno, giorno dedica-

to ai santi Pietro e Paolo e si chiude alla fine di agosto o ai primi di settembre, con la fiera di San Nicola; ‘guardiana’ del Moletto era la pittoresca Micléna, alla quale era affidato il rispetto delle severe norme stabilite dalle ordinanze del sindaco: “Le bagnanti non potranno svestirsi ed immergersi nelle acque che alla distanza di metri 100 dalla Palata ed i bagnanti a 200 metri dall’ultimo camerino a destra dello Stabilimento” (1900). Chi non ha costume e telo da bagno può prenderli in affitto, uso testimoniato almeno fino agli anni Cinquanta del ‘900: negli anni Dieci noleggiare un “costume per uomo” costa 15 centesimi (20 centesimi il costume “per signora”), per un “lenzuolo” si spendono 10 centesimi.

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Pesaro, l’immagine del mare

Più moderna, sì per la data della fondazione come per la qualità dei tipi e delle macchine, è la tipografia del Federici, giovane coraggioso e intraprendente... Egli ha fondato altresì l’unica litografia ch’esiste nella provincia e che ha già dati buoni saggi assai lodati all’esposizione nazionale di Milano. Giacinto Scelsi, 1881

Pesaro, manifesti pubblicitari per la stagione balneare, 1904-1913. A sinistra, dall’alto: 1904 e 1906, stampa Gualtiero Federici, Pesaro; al centro, dall’alto: manifesto non datato ma riferibile al primo decennio del ‘900, stampa Stabilimento Litografico Wenk, Bologna; manifesto del 1913, stampa G. Federici, Pesaro. Sopra, a destra: 1910, stampa Stab. Lit. Wenk, Bologna. Le immagini sono tratte dalla serie di riproduzioni di manifesti realizzata alla fine degli anni Settanta dall’Azienda Autonoma di Soggiorno di Pesaro (raccolta privata, Pesaro).

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1935. “Il Kursaal” Pesaro, anni Trenta del ‘900. Alcune immagini del Kursaal e della vita in spiaggia tratte da Luigi Gravina, Pesaro antica e moderna, 1935.

Dopo la I guerra mondiale lo stabilimento dei bagni viene ristrutturato per adeguarlo alle esigenze dei sempre più numerosi turisti. “I bagnanti”, scrive Luigi Gravina, autore nel 1935 di una monografia sulla nostra città “affluiscono dal Lazio, dall’Umbria, dalla Lombardia e da altre regioni. Il Lido di Pesaro, per la sicurezza della sua spiaggia a lento e naturale declivio è particolarmente adatto alla immensa schiera di bambini che abbisognano delle salutari cure marine, oltre che alle signore e a quanti, inesperti nel nuoto, amano fare il bagno con piena comodità, tranquillità e sicurezza”. “Una duplice fila di cabine o capanne balneari con tende, terrazzini, ombrelloni variopinti e sedili, in un complesso pittoresco e fantastico, occupa l’esteso fronte della spiaggia”, prosegue la pubblicazione, che loda “l’igiene del litorale, curata in modo irreprensibile. Un apposito personale è addetto alla manutenzione della spiaggia e numerosi bagni-

ni e guardiani attendono alla sorveglianza del pubblico e agli eventuali salvataggi. La spiaggia è anche dotata di un posto medico di pronto soccorso, di docce d’acqua dolce e di ogni altro conforto”. “A pian terreno” del Casino o Kursaal, “arredato con austera eleganza, v’è un grande e luminoso salone con ristorante, e annessa una vasta terrazza aperta sul mare, l’elegante Bar e due sontuosi saloni da concerto e da ballo. All’edificio è collegata una grande piattaforma balneare protesa sul mare, con caffè e concerto. Al piano superiore si aprono le magnifiche sale del Kursaal: di conversazione, di lettura, di giuoco; un’apposita sala ampia per i bambini e vastissime terrazze panoramiche donde si contempla lo spettacolo insuperabile dell’Adriatico animato e cangiante nella luce sfolgorante del sole. Il Kursaal è accessibile a tutti i forestieri e cittadini forniti della tessera per frequentarlo”.

Kursaal ‹kùur∫aal› s. m., ted. [comp. di Kur «cura» e Saal «sala»]. Casinò, o anche grande luogo di riunione per turisti in città di mare o di villeggiatura. Nell’uso internazionale, è frequente come nome di stabilimenti termali o balneari e di alberghi, di grandi caffè, sale da ballo, ecc. Enciclopedia Treccani, 2012

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1920-1940. sirene e sirenetti

Pesaro, fine anni Venti-primi anni Trenta del ‘900. Ilde Donati da sola e in una foto di gruppo (raccolta Anna Capponi Donati, Montelabbate). Sotto, da sinistra: cartolina e manifesto pubblicitari stampati dalla Tipografia Federici negli anni Trenta del ‘900 (cartolina: ed. Azienda di Soggiorno, Archivio storico Diocesano, Pesaro; manifesto: Archivio W. Patrignani, Pesaro); Pesaro, spiaggia, cartolina, fine anni Trenta-primi anni Quaranta del ‘900 (ed. Azienda di Soggiorno, Pesaro; raccolta privata, Pesaro).

A sinistra: Pesaro, 1927. Caròla (Anna) Spadoni in una foto di gruppo (seduta, terza da sinistra) e da sola (con l’ombrellino); sopra: due immagini del 1923 e del 1924 (raccolta famiglia Bertúccioli-Volpini). Qui sotto: ventaglio pubblicitario della modisteria Rosina Lugli di Pesaro, anni Trenta del ‘900 (Archivio Maria Teresa Badioli fam. Badioli, Pesaro).

Sopra: Pesaro, luglio 1934. Prima Paganelli, “la Bolognese” (con il costume nero, al centro), insieme con alcune lavoranti della sua sartoria. In piedi, con il costume a righe, Agridonia (Lola) Pescara Schiavoni (raccolta Famiglia Urso, Bologna); a sinistra: Pesaro - Spiaggia, cartolina, fine anni Trenta - primi anni Quaranta del ‘900 (ed. Buona Stampa, Pesaro; Archivio storico Diocesano, Pesaro); a destra: Derna Ballarini nel 1938 (raccolta famiglia Ballarini, Pesaro).

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Il Dopoguerra Oggi la benzina è rincarata è l’estate del quarantasei Un litro vale un chilo d’insalata Ma chi ci rinuncia A piedi chi va? […] Bionda non guardar dal finestrino che c’è un paesaggio che non va è appena finito il temporale sei case su dieci son andate giù Meglio che tu apri la capotte e con i tuoi occhioni guardi in su Beviti ‘sto cielo azzurro e alto che sembra di smalto e corre con noi Paolo Conte, 1975

Sopra, da sinistra: Pesaro, fine anni Quaranta-primi anni Cinquanta del ‘900, fotografia di Mario Schiavoni (Archivio Fausto Schiavoni, Pesaro); 15 luglio 1947 (foto Ammazzalorso, Pesaro; raccolta famiglia Crescentini, Pesaro); 1942, Amedeo Bertúccioli con sua madre, Caròla (Anna) Spadoni (raccolta famiglia Volpini-Bertúccioli). A sinistra: primi anni Cinquanta del ‘900, la “bagnarola”, tra il Kursaal e il Moletto (Archivio Stroppa Nobili, Pesaro); spiaggia di Ponente, 1949. Foto di gruppo per i bambini del Borgo. Si riconoscono Giuseppe Gresta (primo da destra nella foto), Dino Carandini (secondo da sinistra, seduto) e Giorgio Ortolani (primo da sinistra; raccolta Giorgio Ortolani, Pesaro).

Sopra, da sinistra: fine anni Quaranta - primi anni Cinquanta del ‘900. Due fotografie di Mario Schiavoni (Archivio Fausto Schiavoni, Pesaro); 1950, Fausto Coppi con Toto Crescentini (raccolta famiglia Crescentini, Pesaro); fine anni Quaranta-primi anni Cinquanta del ‘900: Giancarla De Angelis e, a destra, con la palla, sua sorella Simonetta (raccolta Simonetta De Angelis, Pesaro). A sinistra, fine anni Quaranta - primi anni Cinquanta del ‘900. Tre fotografie di Mario Schiavoni: il bimbo con la canottiera è suo figlio Fausto, oggi affermato fotografo (Archivio Fausto Schiavoni, Pesaro).

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1951. “Pesaro città climatica” Pesaro, città climatica. “La città nuova composta di ville graziose e ridenti, ricca di giardini e di verde, è una città ideale. Le visioni panoramiche che si offrono dai due colli hanno suscitato la giustificata definizione di ‘Capri Adriatica’, ed invero pochissime stazioni balneari possono come Pesaro presentare ai villeggianti il raro godimento simultaneo della spiaggia e della collina” (Pesaro - Piccola guida, 1951).

Pesaro, 18 luglio 1952. Tina Filippetti in divisa da bagnina; a destra, in senso orario: sopra, Tina Filippetti con il marito Ennio nel 1951 (raccolta Tina Filippetti, Pesaro); Pesaro - Spiaggia, cartolina datata 1954; Pesaro Spiaggia e Monte Ardizio, cartolina datata 1956; Pesaro - Spiaggia, cartolina degli anni

I forestieri affluiscono “numerosissimi”, sottolinea la guida, e i bagnanti nostrani non sono da meno. Dalle campagne arrivano con i viveri nella ‘gluppa’, come cinquant’anni prima noleggiano teli e costumi da bagno, mentre le sfilate di moda al teatro “Rossini” propongono completi da mare per le signore più in vista. Le bagnine, con le loro castigate divise bianche, continuano a garantire il rispetto delle “inderogabili disposizioni” del Prefetto a salvaguardia del decoro. Ogni impiegato in licenza ruota sulla rena a torso nudo come un gladiatore; ogni accappatoio nasconde il busto di un Cesare. Il papà che va a fare la sua prima vogata in mare è accompagnato all’imbarco da tutta la famigliola. [...] Con Giugno che comincia s’inizia un’ età aitante, gioconda, aderente ai miti dell’Olimpo, del Parnaso, propizia al nudo, ai tritoni, alle sirene... Fabio Tombari, 1971

Cinquanta del ‘900 (raccolta privata, Pesaro); un gruppo di bimbi delle colonie estive (fotografia Mario Schiavoni, raccolta Fausto Schiavoni, Pesaro). In alto a destra: 16 agosto 1950. Giancarla De Angelis (a destra nella foto) con un’amica (raccolta Emilia Filippetti, Pesaro).

A sinistra: Teatro “G. Rossini”, “Festival della Moda”, 1954 o 1955. Completo da mare “Marinella” della Sartoria Giuseppina Francolini Magnelli (raccolta privata e raccolta Famiglia Magnelli, Pesaro). A destra: 1954-’56,opuscolo della Prefettura di Pesaro contenente le disposizioni in materia di comportamento sulla spiaggia (raccolta privata, Pesaro).

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Abbronzatissimi!

Seriamente danneggiato dai bombardamenti e dalle mine della seconda guerra mondiale, a metà degli anni Cinquanta del ‘900 il Kursaal viene demolito e ricostruito secondo un disegno completamente diverso. Sotto la guida del patron Ezio Giulietti accoglie spettacoli e feste, ai quali partecipano i più noti personaggi dell’epoca; tra le celebrità che animano le cronache cittadine di quegli anni figurano Silvana Pampanini, Annamaria

Ferrero e Jean Sorel, un giovanissimo Adriano Celentano, Gorni Kramer e Flo Sandon’s, Federico Fellini, Mario Del Monaco e, naturalmente, Anna Maria Alberghetti, pesarese in quegli anni di stanza a Hollywood. L’immagine di Pesaro è affidata negli anni del boom economico a cartoline ‘in technicolor’, molte delle quali riproducono le sculture vegetali dei giardini del lungomare, ancora oggi ricordate dai pesaresi con affetto. A sinistra: Pesaro e la sua provincia, pieghevole pubblicitario degli anni Cinquanta del ‘900 disegnato da Mario Puppo (raccolta privata, Pesaro). A destra, sopra: 1954 circa. Fernanda Volpini (prima a sinistra nella foto) con due amiche; 1951 circa, Angela Volpini (al centro) con due amiche (raccolta famiglia Volpini - Bertúccioli, Pesaro). Sotto: anni Cinquanta del ‘900, giochi in spiaggia (raccolta Emilia Filippetti, Pesaro), e Raffaella Corsini in posa sullo sfondo del San Bartolo (raccolta Raffaella Corsini, Pesaro). In alto, da sinistra: fine anni Cinquanta primi anni Sessanta del ‘900. Raffaella Corsini davanti al Kursaal; due immagini dei giardini del lungomare (raccolta Raffaella Corsini, Pesaro e Archivio W. Patrignani, Pesaro); Giovanna Patrignani nei giardini del Kursaal e, in sovrapposizione, ancora i giardini del lungomare in una cartolina degli anni Sessanta; infine, una cartolina del Kursaal datata 1958 (raccolta privata, Pesaro).

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1960-1970. Tipi da spiaggia

A destra, dall’alto: Pesaro, 1962 (raccolta famiglia Crescentini, Pesaro); anni Settanta del ‘900, Paolo Gamboni (raccolta famiglia Gamboni, Pesaro); anni Sessanta: Roberto “Roby” Olmeda con una turista (raccolta Roberto Olmeda, Pesaro) e Tino Cardinali (raccolta famiglia Cardinali, Pesaro). Qui sotto: 1964, Roberto Olmeda (raccolta Roberto Olmeda, Pesaro). Dall’alto, in senso orario: Pesaro - Spiaggia di Ponente, cartolina datata 1962 (raccolta privata, Pesaro); lo stabilimento Bagni Tino tra la fine degli anni Sessanta e i primi anni Settanta del ‘900 (raccolta famiglia Cardinali, Pesaro); 1963, Toto Crescentini con due colleghi (raccolta famiglia Crescentini, Pesaro); anni Settanta del ‘900, Tino Cardinali con una turista (raccolta famiglia Car-

dinali, Pesaro); Gino Guidi in un’immagine dei primi anni Sessanta del ‘900 e Pesaro - Spiaggia, cartolina datata 1963 (raccolta privata, Pesaro). A destra, nel riquadro rosso: fine anni Sessanta del ‘900. Sabina Cardinali, figlia di Tino; insieme con il fratello Jacopo, Sabina è oggi alla guida dello stabilimento di famiglia (raccolta famiglia Cardinali, Pesaro).

Pesaro, 9 giugno 1964. Il peschereccio Rosanna arenato sulla spiaggia di Ponente (raccolta Roberto Olmeda, Pesaro).

Pesaro, 8 giugno 1964. Un violentissimo nubifragio si è scatenato ieri sera su Pesaro e lungo il suo litorale. Alle 19,30 il cielo si è improvvisamente incupito e nuvole bassissime hanno cominciato a gravare su tutta la zona. Raffiche di vento di inaudita violenza hanno cominciato a soffiare sradicando alberi, facendo precipitare le tegole di molte case, infrangendo vetri. La forza del vento è riuscita in certi momenti a fare suonare le campane. I danni sembrano da segnalare nella zona di mare dove i capanni sono stati scoperchiati ed abbattuti in molti tratti (“Il Resto del Carlino”, 9 giugno 1964).

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1960-1980. Il sistema del turismo Le tante cartoline edite a Pesaro negli anni Sessanta-Settanta del ‘900 restituiscono l’immagine di una città in profonda trasformazione. Il litorale si popola di alberghi, in una crescita forse un po’ indisciplinata, la cui vitalità rispecchia tuttavia lo slancio dell’economia di quel periodo; i turisti arrivano da tutta Europa, soprattutto dalla Germania e dall’Inghilterra: per loro si studia un’offerta sempre più evoluta, che all’animazione della vita in spiaggia aggiunge itinerari culturali e manifestazioni di vario genere. Protagonista di questa stagione è tra gli

altri l’Azienda Autonoma di Soggiorno che, attiva sin dagli anni Trenta, dagli anni Cinquanta ha un ruolo decisivo nello sviluppo del sistema turistico pesarese. All’A.A.S. era demandata tra l’altro la complessa organizzazione dei servizi in spiaggia, primi fra tutti quelli legati alla sicurezza e alla sorveglianza, dall’infermeria ai bagnini di salvataggio all’installazione di telecamere, introdotte negli anni Ottanta; particolarmente importante, infine, anche l’intensa attività di promozione, in gran parte rivolta verso l’estero.

Sopra: i bagnini di salvataggio di Pesaro in due fotografie degli anni Sessanta del ‘900 (raccolta famiglia Cardinali, Pesaro). A sinistra: la spiaggia di Pesaro in tre cartoline della seconda metà degli anni Settanta (raccolta privata, Pesaro). Al centro: primi anni Settanta del ‘900. La spiaggia di Pesaro vista dal Moletto (raccolta privata, Pesaro). In alto, a destra: anni Settanta del ‘900. Riunione dell’Azienda Autonoma di Soggiorno nella

sede di via Mazzolari. Si riconoscono da sinistra: Giuseppe Nicolini, Gino Filippucci, Renato Nardelli, Giorgio Ortolani (raccolta Giorgio Ortolani, Pesaro); un portachiavi souvenir realizzato alla fine degli anni Settanta dall’A.A.S. (raccolta privata, Pesaro). Il portachiavi riprende il disegno del manifesto datato 1910. A destra: Tina Filippetti nel 1973 (raccolta Tina Filippetti, Pesaro), e Tino Cardinali negli anni Settanta del ‘900 (raccolta Tino Cardinali, Pesaro).

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bagni, bagnini e bagnanti nella Pesaro del ‘900


Lupi di mare. Washington Patrignani Da sinistra: Washington Patrignani con alcuni ragazzi in visita al Museo del Mare nei primi anni di apertura del Museo; 1952, il varo del cutter Ishvara; insieme con i marinai di Pesaro ai quali volle donare il suo libro Il trabaccolo e la sua gente (prima edizione 1987; la foto è tratta da Personaggi del Porto in cerca d’autore, 2004). Nelle foto in bianco e nero: Washington nel 1937; Evita Peron in una fotografia scattata da Washington durante il suo soggiorno in Argentina nel 1947 e, in alto a destra, con la figlia Giovanna a bordo dell’Ishvara (tutte le immagini provengono dall’Archivio W. Patrignani, Pesaro).

Washington Patrignani, per tutti Vasinto, è nato il 5 maggio 1915 da una famiglia di gente di mare. Al padre, il paròn Luigi, dedica il volume autobiografico Il trabaccolo e la sua gente, pubblicato nel 1987 e oggi introvabile, dopo ben tre edizioni: “Sono figlio di un paròn di trabaccoli - scrive -, nato e cresciuto a Pesaro nel rione del porto. I miei primi giochi li feci lì, nelle acque del canale e sui velieri ormeggiati in banchina. A 13 anni ho trascorso le mie prime vacanze estive in mare aperto come murè, ossia come mozzo di bordo sul trabaccolo Maria delle Grazie, comandato da mio padre. Ero fiero di navigare […]. Da allora, sono passati più di cinquant’anni, il porto, il mare e le barche mi sono rimasti nel sangue. […] Nel presente studio ho scritto ciò che ho visto e quello che ho vissuto; ma soprattutto ho scritto quanto ho appreso da mio padre”. Alla passione innata per il mare e le barche, Washington affianca quella per lo sport: nuoto, canottaggio, sci d’acqua, atletica leggera, parallele, ciclismo. Si diploma alla “Farnesina” di Roma ed inizia giovanissimo a fare l’insegnante di educazione fisica per 40 anni. Durante l’ultimo conflitto mondiale ha combattuto come ufficiale di fanteria in Grecia, guadagnando nel 1941 la croce di guerra al valor militare sul campo; un’altra croce al merito di guerra gli viene concessa il 12 luglio 1952. Nel 1944 si sposa con Carmela Rossi, “Biba”, anche lei appartenente ad una famiglia di gente di mare, i Donati, proprietari degli omonimi cantieri. Avranno due figli: Giovanna e Cesare. Nel 1947 s’imbarca per l’Argentina, dove conosce Peròn ed Evita; al ritorno, nel 1948, è tra i soci fondatori del Club Nautico di Pesaro, del quale è stato più volte presidente e vicepresidente fino al 1976; dal 1989 ne rimane socio onorario benemerito.

Nel 1952 vara il cutter Ishvara - divinità della mitologia indù - costruito insieme all’amico Arrigo Lunghi. A bordo dell’Ishvara, ogni estate solcava l’Adriatico, lungo le coste della Croazia, Dalmazia ed ex Iugoslavia. A queste terre resterà sempre legato, tanto che negli anni della guerra iugoslava promuoverà una raccolta di danaro, medicinali e indumenti, che ha personalmente consegnato alle popolazioni della Dalmazia andando per mare a Lussino. Nel 1960 organizza a Pesaro il primo corso di vela; apre una scuola di nautica da diporto in una sua casa al porto, riempiendola di bussole, portolani, strumenti di navigazione, libri di marineria, cartelloni didattici: il suo primo Museo del Mare è nato in quelle stanze. Nel 1976 la presidenza nazionale del CONI gli conferisce la Stella d’argento al merito sportivo, in riconoscimento della benemerita attività svolta per tanti anni a favore dello sport della vela. Numerose sono state le sue collaborazioni giornalistiche in importanti testate sportive nazionali: Yachting italiano alto mare, Sport Giallo, la Gazzetta dello Sport. E’ stato anche istruttore nazionale di ciclismo. Già consulente del Museo del Mare di Cesenatico e in rapporto con molti musei del genere italiani e stranieri, verso l’inizio degli anni Ottanta decide che anche Pesaro deve avere il suo: coinvolge il Comune per realizzare il Museo del Mare, un museo della civiltà marinara che illustri la vita quotidiana della gente di mare e il lavoro dei cantieri attraverso gli attrezzi, gli abiti, le immagini, i trabaccoli. Nell’impresa lunga e impervia è coadiuvato da Renato Bertini e Umberto Spadoni, ai quali si affiancano Floro e Gaetano Gennari, Giuseppe Ortolani, Paolo Pompei, Dino Rondolini, e tanti marinai e portolotti. La prima sistemazione del cospicuo materiale, in larghissima parte proveniente dalla collezione personale di Washington, è la mostra di fotografie e documenti dedicata alla storia del

porto di Pesaro e della sua gente, inaugurata il 30 aprile 1982 a Villa Molaroni, allora sede della I Circoscrizione - Mare. Alla mostra seguirà la pubblicazione del volume Il Porto di Pesaro. Tra il 1985 e ‘86 Patrignani collabora a mostre e pubblicazioni di argomento marinaro. Finalmente, il 6 ottobre 1988 il Museo del Mare viene inaugurato e aperto al pubblico in Villa Molaroni. Vi è annessa una biblioteca specializzata sul mare, costituita da materiale proveniente dalla libreria di marineria di Washington. Da subito il Museo del Mare è meta di visita da parte di scolaresche di ogni ordine e grado, alle quali Washington offre un’attività didattica che coinvolge insegnanti e alunni. Tra le sue pubblicazioni è da ricordare anche I proverbi del mare. Massime, modi di dire e curiosità del mare (1992), anch’esso subito esaurito e ormai introvabile. Negli ultimi anni ha continuato a lavorare ad altre tematiche marinare e balneari, raccogliendo materiale documentario e fotografico. Fino a quando ha potuto, ha continuato ad andare ogni giorno al porto e sulla palata. Ormai non solo il tempo di andar per mare era finito: si è spento alle soglie degli 83 anni, il 10 febbraio 1999. Nel dicembre 2002 il Museo del Mare è stato chiuso per lo stato di precarietà strutturale di Villa Molaroni; nel marzo dell’anno successivo il Comune di Pesaro stipula una convenzione per la gestione del Museo con la società Renco spa. Il Museo comunale del Mare, parte integrante del circuito museale cittadino, è stato inaugurato e aperto al pubblico nel giugno 2007 con la nuova denominazione di “Museo della Marineria Washington Patrignani_Pesaro”. Giovanna Patrignani

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Tipi da spiaggia.

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