Materia del Desiderio

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La proposta di microbo.net è stata quella di premiare l’edizione 2017 di Ri-definire il Gioiello, con una Wunderkammern personale l’opera I sogni di Lulù – Enrica Fontolan, quale vincitore, e con una Wunderkammern collettiva i nostri segnalati, ovvero: Cikala, Daniela Luzzu, Mariolina Mascarino e Giovanna Monguzzi. In linea generale le nostre scelte sono dettate da un doppio ragionamento: da un lato infatti, in quanto progetto che opera nel settore delle arti visive abbiamo voluto premiare i gioielli più plastici, che in qualche misura si configurassero come “sculture da indossare”, dall’altra abbiamo voluto – sulla stessa linea di ragionamento – premiare opere che valorizzassero l’aspetto materico, in cui si configurasse una grande attenzione ai materiali utilizzati. 7-26.05.2017 
 Materia del Desiderio
 Wunderkammern effimere Curatela | Sonia Patrizia Catena e Anna Epis Presentazione | Aldo Torrebruno Allestimento | Sonia Patrizia Catena, Anna Epis e Lorenzo Argentino Partners | microbo.net | Ri-definire il Gioiello | Circuiti Dinamici Milano



Cikala Daniela Luzzu quasi caramelle/Mariolina Mascarino Toccodautore/Giovanna Monguzzi La Wunderkammer collettiva è dedicata ai segnalati di microbo.net per la VI edizione di Ri-definire il gioiello, iniziativa curata da Sonia Patrizia Catena e per la quale microbo.net ha avuto l’onore di essere tra i giurati. Si tratta di quattro designers: Cikala, Daniela Luzzu, Mariolina Mascarino e Giovanna Monguzzi. Tutti e quattro a nostro avviso mostrano nei propri gioielli una sorta di pensiero scultoreo, che si esplicita nel rapporto tra tecnica e forma. Se da un lato, come per tutti i partecipanti all’iniziativa, si nota la padronanza estrema della tecnica, caratterizzata da ottimi livelli di precisione, in questi quattro artisti abbiamo avuto la sensazione che la forma venga in un certo senso prima della tecnica, che riesca a sopravanzarla. Si tratta di opere fortemente materiche, ma che riescono ad esprimere leggerezza, nell’etoregenità dei loro materiali, che sono quanto mai vari: si va dalla lana al cotone, dall’acciaio fino alla carta, ma nonostante la varianza, si ha sensazione di coesione materica, perché tutti sono stati rispettati, non c’è stato un tentativo di camuffarli, di farli apparire come qualcosa di diverso da ciò che sono: sono materiali che si mostrano nella loro bellezza e purezza. Un altro punto che accumuna queste opere è che trasmettono a chi li osserva il desiderio, quasi la pulsione a toccarli, a sfiorarli, ad indossarli, pur offrendo l’impressione di sensazioni tattili molto differenti tra loro. Si tratta quindi di gioielli-opere d’arte che entrano in rapporto col corpo, riuscendo ad essere semplici, ma interessanti. Aldo Torrebruno


Cikala









Daniela Luzzu









quasi caramelle
 Mariolina Mascarino









Toccodautore
 Giovanna Monguzzi









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Wunderkammern effimere microbo.net 2017


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