Il volontario n 2

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Periodico della società Volontaria di Soccorso Pubblica Assistenza Livorno Aut. Tribunale n° 413/1984 del 18/12/2012 - COPIA OMAGGIO “Poste Italiane S.p.a. - Spedizione in A.P. D.I. 353/2003 (Conv. in L 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 2 - LO/BS”

nº2 - 2013 - Dicembre - Anno XXIX

il olontario notiziario della

PUBBLICA ASSITENZA

Vi doniamo 365 giorni dei nostri migliori Auguri


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Il Presidente

il olontario

Trasparenza, innovazione, ricerca, ma soprattutto l’impegno dei volontari e il sostegno dei cittadini Prima associazione in Italia, fra le associazioni di soccorso sanitario con ambulanza, la SVS Pubblica Assistenza di Livorno ha ricevuto sabato 9 novembre l’importante marchio DONARE CON FIDUCIA. L’attestazione è stata conferita dal presidente dell’Istituto Nazionale Donazioni Edoardo Patriarca durante il Convegno nazionale svoltosi nell’ambito della Giornata della Donazione a Lucca al Teatro San Girolamo. L’attestazione arriva dopo un iter, superato con successo, che ha visto la SVS protagonista di verifiche che hanno dimostrato l’alto standard di trasparenza e correttezza gestionale nella raccolta e destinazione dei fondi raccolti. Da oggi i cittadini, quando ci faranno una donazione, avranno una certezza in più, sull’utilizzo corretto delle loro offerte. Ho voluto aprire il mio intervento con questa notizia, che testimonia l’impegno costante della nostra Associazione per la trasparenza, l’innovazione e la ricerca di standard sempre più elevati nei confronti della comunità. Ci sembra un percorso doveroso, a fronte del consenso che i nostri concittadini ci testimoniano costantemente. La ennesima conferma è venuta dalla nostra tradizionale festa: nel mese di agosto si è svolta, come di consueto, la festa della SVS La sagra del Polpo, coronata anche quest’anno da un notevole successo. I livornesi, nonostante il fatto che la festa si sia svolta nella sede decentrata delle Corallaie, hanno partecipato numerosi in tutte le serate, dimostrando di apprezzare la nostra ospitalità e confermando ancora una volta il legame che esiste tra la comunità e la nostra Associazione . In una delle serate, in occasione della inaugurazione di nuovi mezzi per la Protezione Civile, oltre ai frequentatori abituali, hanno condiviso con noi il significativo evento numerosi rappresentanti di altre associazioni

editoriale

del settore, cittadine e non, ed anche il presidente regionale dell’ANPAS dottor Farnesi e il responsabile della Zona Fiorentina, nonché componente della Direzione Regionale, Patrizio Ugolini. È intervenuto anche un gruppo della sezione romana, a conferma del solido legame esistente e della condivisione delle nostre iniziative. Qualche settimana fa, un’ambulanza della SVS è partita per il Senegal, oggetto di una donazione da parte nostra ad un ospedale della città sacra del Senegal Touba, prima tappa di un progetto di cooperazione internazionale promosso dalla ASL Livornese che ci vede partner; la seconda tappa, a breve, sarà la formazione in loco degli operatori che dovranno utilizzarla, a cura dei nostri formatori. Nel prossimo futuro è prevista una analoga iniziativa indirizzata ad una comunità del Paraguay. La SVS partecipa, inoltre, a una serie di importanti iniziative in campo sociale, in partnership con istituzioni ed Associazioni di Volontariato cittadine: Microcredito Livorno. Promosso dalla Fondazione della Cassa dei Risparmi di Livorno, si prefigge di aiutare le persone in momentanea difficoltà economica con prestiti a condizioni di assoluta accettabilità e vede associati la Caritas, il Banco di Lucca e del Tirreno, il Cesdi, il Centro Ippogrifo, la Misericordia di Livorno e la Prefettura, oltre alla SVS. Microcredito progetto regionale. Analoghe finalità per questo progetto, a cui hanno aderito, oltre a SVS, la Caritas, l’Arci, il Cesdi, Ippogrifo, la Misericordia di Livorno . Protocollo Alba Rosa. Un protocollo mirato a combattere la violenza di genere unisce l’Ippogrifo, il Centro Donna, la Caritas, il Cesdi, la SVS. Con la Provincia di Livorno e il Ministero della Giustizia è in atto un protocollo per offrire a persone con provvedimenti penali a carico, la possibilità di svolgere lavori di pubblica utilità, come misure alternative alla detenzione. Nel campo della Protezione Civile collaboriamo con l’associazione Tigri e l’associazione Tnt; per il Salvamento in Mare abbiamo aderito al progetto Estate Sicura, in convenzione con il Comune di Livorno e colaborazione con la Misericordia di Antignano. Ed ancora, abbiamo instaurato un solido rapporto di collaborazione con il Gruppo di Auto Aiuto Alcolisti Anonimi e Giocatori. Il gruppo notiziario della donatori della SVS aderisce all’AVIS; il Circolo Ricreativo della SVS “La Solidarietà” Presidente: Vincenzo Pastore Direttora Responsabile: Antonella De Vito aderisce all’ARCI etc.etc.etc. Il Circolo Ricreativo, guidaGrafica: Ilaria Manetti - www.melazetagrafica.it to con competenza, impe-

il olontario

Stampa: Centro Stampa Quotidiani - Via dell’Indutria 52 - (BS)

gno e passione dalla nostra vice presidente Alessandra Mini ha da poco avviato l’attività di un Centro Sociale per anziani fragili, grazie al supporto del Ministero Affari Sociali, in collaborazione con la Parrocchia di via della Madonna e con il Comune di Livorno. Ho voluto ricordare, tra i tanti, queste connessioni, questi ambiti di attività che vanno al di là di quelli ben conosciute, alcuni dei quali recenti, altri in atto da tempo, per evidenziare la natura sempre più complessa della nostra Associazione, che a più di 120 anni dalla sua nascita, continua a costituire un punto di riferimento importante per i cittadini, per le Istituzioni e per il mondo delle Associazioni di Volontariato, perseguendo, come allora, la solidarietà, il supporto e la vicinanza alle categorie più disagiate della popolazione nei modi e nei campi più adeguati a incontrare i disagi emergenti. Siamo impegnati in un percorso di risposte sempre più aderenti alle esigenze nuove che emergono nelle fasce deboli, la cui consistenza va allargandosi, e siamo sempre più consapevoli che la complessità delle situazioni richiede, impone, di lavorare insieme con altri, nella convinzione che mettere insieme competenze, risorse, idealità sia la strada obbligata per essere di aiuto ai destinatari dei nostri interventi. La costruzione di reti operative, concretamente impegnate ad agire insieme, è la direzione in cui ci stiamo muovendo con grande convinzione e determinazione: è un obbligo morale, un impegno etico che deve spingerci a superare le logiche di competizione… ed è questo che andiamo facendo. Nessun trionfalismo: il momento è difficile, le risorse a disposizione sempre più ridotte, si fa fatica a mantenere attive le nostre iniziative, per cui facciamo appello alla generosità dei livornesi perché non ci facciano mancare il loro sostegno concreto. Per mantenerci all’altezza di questi ambiziosi obiettivi facciamo affidamento sul solido legame con la comunità, sull’energia derivante dall’impegno e la forza dei Soci Volontari, sull’apporto prezioso e decisivo della struttura tecnica, nei cui confronti esprimo un apprezzamento sincero per l’impegno, le capacità professionali, la dedizione alla SVS che non ha eguali nella mia ormai lunga esperienza di vita e di lavoro. I nostri dirigenti in particolare, ma in generale i dipendenti tutti, costituiscono una risorsa fondamentale a garanzia del futuro della gloriosa Società Volontaria di Soccorso.

Vincenzo Pastore Presidente SVS Pubblica Assistenza Livorno


Il Direttore

notiziario della Se chiedessimo, ai nostri lettori, a cosa associano il numero 118, la risposta sarebbe scontata: il numero dell’emergenza sanitaria pubblica per attivare le ambulanze, comprese quelle in convenzione della SVS. Ma proprio il nostro lettore non cada in inganni, questo numero rappresenta anche qualcos’altro di uguale importanza, quando diventa uno degli articoli della nostra preziosa Costituzione italiana. Nel 2001 una revisione ha inserito una modifica che a prima vista potrebbe non essere determinante per la gestione della nostra vita quotidiana di cittadini ma, in realtà si tratta di una modifica di grande valore, soprattutto per le istituzioni senza fine di lucro, come la nostra Pubblica Assistenza che ancora di più ci impegna a svolgere il servizio verso la nostra comunità. Ma cosa dice l’ articolo 118 [24]? “Le funzioni amministrative sono attribuite ai Comuni salvo che, per assicurarne l’esercizio unitario, siano conferite a Province, Città metropolitane, Regioni e Stato, sulla base dei principi di sussidiarietà, differenziazione ed adeguatezza. I Comuni, le Province e le Città metropolitane sono titolari di funzioni amministrative proprie e di quelle conferite con legge statale o regionale, secondo le rispettive competenze. La legge statale disciplina forme di coordinamento fra Stato e Regioni nelle materie di cui alle lettere b) e h) del secondo comma dell’articolo 117, e disciplina inoltre forme di intesa e coordinamento nella materia della tutela dei beni culturali. Stato, Regioni, Città metropolitane, Province e Comuni favoriscono l’autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale, sulla base del principio di sussidiarietà”. Cercherò, da profano cittadino, di approfondire cercando un collegamento alla quotidianità del rapporto fra istituzioni pubbliche e volontariato o organizzazioni no profit in generale. Nella nostra Costituzione è stato inserito il principio di sussidiarietà poco conosciuto nell’ambiente del no profit, delle istituzioni pubbliche, ma anche fra tanti concittadini. Questo principio stabilisce che tutte le istituzioni pubbliche devono favorire l’autonoma organizzazione dei cittadini per attività d’interesse generale: e cosa può esserci di maggiore interesse generale se non i servizi e le attività offerte dalla SVS e dalle tante altre organizzazioni similari? Non vogliamo annoiarvi con trattati giuridici, ma consentici altre due citazioni. Legge 266 del 1991 sul volontariato Art. 1 Finalità e oggetto della legge. “La Repubblica italiana riconosce il valore sociale e la funzione dell’attività di volontariato come espressione di partecipazione, solidarietà e pluralismo, ne promuove lo sviluppo salvaguardandone l’autonomia e ne favorisce l’apporto originale per il conseguimento delle finalità di carattere sociale, civile e culturale individuate dallo Stato, dalle regioni, dalle province autonome di Trento e di Bolzano e dagli enti locali”.

Volontariato, democrazia e libertà Dallo statuto della Regione Toscana Art. 3 “La Regione sostiene i principi di sussidiarietà sociale e istituzionale; opera per l’integrazione delle politiche con le autonomie locali; riconosce e favorisce le formazioni sociali e il loro libero sviluppo”. Tanti altri sono gli strumenti giuridici, gli atti locali e le convenzioni che pongono sempre come primo elemento di apertura l’assoluto rispetto per l’autonomia delle associazioni, così da evitare qualsiasi fraintendimento su una ipotesi di sudditanza fra ente pubblico ed organizzazione, che ne snaturerebbe il valore fondante che è quello in primis di promozione dei bisogni, dei diritti dei cittadini e della loro rappresentanza verso queste istituzioni, rispetto al mero ruolo di esecutore di servizi che negli ultimi anni si sono caratterizzati come devoluzione di quelli che mirano al risparmio per le finanze pubbliche. Ci sono altri elementi, sopratutto negli ultimi anni, che caratterizzano il rapporto fra ONP (Organizzazioni No Profit) e pubblico. Sono paroline magiche che hanno ormai preso il posto di autonomia e sussidiarietà, libertà fondanti le norme sul volontariato. Mi riferisco ai termini come razionalizzazione, organizzazione, coordinamento. Normalmente sono patrimonio del vocabolario di alcuni funzionari pubblici, che nella loro attività lavorativa si trovano a confrontarsi con il volontariato, in particolare con i rappresentanti politici delle istituzioni, che sempre più spesso si defilano dal rapporto delegandolo alla struttura tecnica. Non vogliamo assolutamente generalizzare ci sono per fortuna tanti rapporti, sopratutto nei contesti più piccoli e in quelli di base, più vicini alle istanze dei cittadini, dove le sinergie sono intense e hanno come unico interesse la soddisfazione dei bisogno dei cittadini. La SVS riceve per lo svolgimento dei servizi di ambulanza in convenzione circa 800.000 euro, ed impegna risorse proprie per finanziarie questa attività con altri 360.000 euro; un servizio gestito dal pubblico con pari qualità ed efficienza costerebbe almeno 8 volte di più. Non parliamo del servizio antincendio, per il quale siamo stati esclusi, perché abbiamo fatto rilevare irregolarità e disattenzione gravi della gestione, della protezione civile ecc.. Ed allora, possiamo affermare, che dietro le paroline citate si nasconde una decisa volontà, anche supportata da modifiche giuridiche importanti, per controllare e gestire il volontariato senza lasciare ad esso quanto di importante lo caratterizza, che è l’autonomia e la libertà di agire, sopratutto privilegiando l’interesse dei cittadini rispetto a quello delle istituzioni. E per chi decide di non stare al gioco? Non ci sono problemi. Le organizzazioni sono tante, è sufficiente mettere in competizione gli uni con gli altri, creare un po’ di concorrenza, ed il

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gioco è fatto, il problema è risolto, qualcuno disposto ad aderire si trova sempre. E l’associazione che alza la voce per difendere la propria autonomia ed il rispetto delle norme e della Costituzione? Anche in questo caso non c’è problema, basta screditarla un po’ agli occhi degli altri, i soliti brontoloni non possono far parte dell’organizzazione. Purtroppo rappresentanti di tante organizzazioni non si rendono conto della strada che vanno a percorrere, degli impegni che dovranno affrontare e le responsabilità ad esse connesse. Pensiamo, ad esempio, alle normative sulla sicurezza del lavoro che recentemente hanno introdotto anche il volontariato fra i soggetti da tutelare. Il mancato rispetto delle norme può comportare per il presidente dell’associazione pesanti responsabilità penali e civili, che possono andare ad interessare anche il proprio patrimonio personale. Gran parte di questi ricoprono il loro ruolo con il più alto spirito civico, senza approfondire le conseguenze alle quali possono andare incontro. La situazione è tanto più grave quando dietro tutto ciò dovrebbero esserci centrali di rappresentanza che conoscono bene la materia, o almeno così dovrebbe essere, o addirittura vi sono funzionari pubblici subdolamente colpevoli ed in malafede, che ben conoscono le conseguenze alle quali espongono gli ignari rappresentanti di buona volontà. Ci troviamo di fronte ad un “golpe bianco” come il decreto del 1930 che sciolse le Pubbliche Assistenze che non sottostavano al regime delle epoca. Purtroppo anche oggi, con meno clamore, rispetto al 1930, si assiste non ad uno scioglimento, ma ad un’emarginazione di coloro che non accettano un ruolo di subordine al volere pubblico, perché sono determinati a voler essere più vicini ai cittadini, che alle istanze del burocrate. Per questo il Volontariato, quello “Vero”, deve trovare il coraggio di chiedere una modifica della normativa, ma non per consentire a qualche grande rete di associazioni di strappare per i propri dirigenti una sorta di “permesso sindacale” per l’esercizio delle loro funzioni, ma per riconfermare alcuni principi importanti di democrazia interna partecipata e trasparenza nella gestione amministrativa, evitando che le organizzazioni no-profit possono passare da quell’antro oscuro dove transitano tanti soldi, senza alcun controllo fiscale. Noi continueremo ad osservare i principi fondanti delle nostre norme e della nostra costituzione con l’essere prima di tutto vicini ai nostri concittadini e promuovere i loro diritti, avendo con le istituzioni un rapporto paritetico, collaborativo e sussidiario come dovrebbe essere in una moderna società.

Fabio Cecconi Direttore SVS Pubblica Assistenza Livorno


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Il Sindaco

Istituzioni e volontariato Un'intervista al sindaco Alessandro Cosimi Il rapporto fra volontariato ed istituzioni sta ultimamente creando molto dibattito fra i soggetti interessati. In tutto questo si innesta una crisi economica che ha reso il settore sociale sempre più bisognoso di interventi, spesso non alla portata delle istituzioni. Abbiamo fatto al sindaco di Livorno Alessandro Cosimi alcune domande di fine mandato, che servono anche a tirare le somme di un periodo piuttosto lungo. Crisi economica e realtà sociale: quali i legami più evidenti a Livorno? “Premesso che fortunatamente questa città è arrivata alla soglia della crisi avendo alle spalle un welfare locale solido, costruito nel tempo con grande impegno e ricchezza di offerta, e che nonostante tutto in questo periodo l’Amministrazione comunale è riuscita a mantenere inalterata la sua spesa sociale, a mio parere oggi ci sono due ordini di problemi. Il primo riguarda i molteplici effetti derivanti dalla crisi economica, dalla significativa perdita di posti di lavoro prima esistenti, dalla scarsità di nuovi investimenti tali da creare nuova occupazione capace di intercettare soprattutto i giovani: la società si è complessivamente impoverita e sono finite nel “range” della povertà, e quindi di coloro che chiedono aiuti e servizi sociali, fasce consistenti di popolazione che fino a poco tempo fa erano autonome. Il tema dell’emergenza abitativa è da questo punto di vista sintomatico, gli oltre 2000 casi di sfratto accumulati in questi anni ci parlano di inquilini non più in grado di pagare l’affitto per la diminuzione o la scomparsa del proprio reddito familiare, ma sono molto numerosi anche i proprietari di casa che non hanno più potuto pagare

| Alessandro Cosimi

il mutuo ed hanno così perso l’abitazione andando ad aumentare il numero di coloro che chiedono sistemazioni di emergenza e/o accesso alla casa popolare. Il secondo problema, anch’esso in parte collegato alla crisi economica, ma a cui va riconosciuta anche una matrice culturale, è l’indebolimento della coesione sociale e delle reti di relazione a cominciare dalla famiglia; un indicatore significativo di questo è il consistente aumento di minori che i servizi sociali hanno dovuto prendere in carico per disagi familiari di varia natura. Tutto ciò sta delineando un quadro di bisogni sociali nuovi e di nuove categorie di cittadini che chiedono aiuto, per i quali non può più valere lo schema tradizionale di welfare e di orientamento della spesa sociale, ma è necessario un ripensamento ed una riorganizzazione profondi”. Quali miglioramenti si sono avuti ? “A mio parere è da sottolineare il forte impegno dell’Amministrazione sul versante ‘dell’abitare sociale’: l’avanzamento dei Piani di recupero dei quartieri nord, l’impostazione e l’avvio del Piano Fiorentina, la variante

Carta SVS Livorno adottala per i tuoi pagamenti!

Coteto, gli investimenti per gli alloggi a canone sostenibile, il potenziamento delle strutture di accoglienza temporanea sono tutti interventi strutturali e di lungo respiro che, nella tradizione di questa città che vanta il più altro patrimonio in Toscana di case pubbliche, hanno dato e danno un contributo non secondario al welfare e alla ricchezza complessiva della città. Altri miglioramenti si sono avuti nell’organizzazione di alcuni servizi e nell’attenzione ai bisogni di alcune categorie particolari come i disabili e gli anziani”. Che idea si è fatto del volontariato a Livorno? E di cosa avrebbe bisogno nei prossimi anni? “Tutto il Terzo settore rappresenta a Livorno una risorsa fondamentale sia sul piano culturale per i valori di solidarietà e responsabilità etica e civile che incarna, sia sul piano operativo per quanto costruisce ed offre in servizi al cittadino, in parte in collaborazione stretta con le Istituzioni, in parte in modo autonomo e sussidiario. La Consulta delle Associazioni, istituita dal Comune in questo mandato come previsto nel programma del sindaco, mi pare rappresenti in modo chiaro con quale animo si guarda a questo mondo, quanto ci si aspetti in termini di idee e proposte dal dialogo con questo soggetto e quanto lo si consideri un partner prezioso per la realizzazione di progetti politici importanti. Siamo consapevoli pure dei problemi che il volontariato oggi attraversa, anche per un complesso di norme che non tengono conto della sua evoluzione; a Livorno forse un po’ meno che altrove perché qui c’è un radicamento antico ed un tessuto forte, ma non abbiamo mai mancato di dare il nostro sostegno quando è stato necessario. Nel futuro il legame e la cooperazione tra istituzioni pubbliche e Terzo settore deve diventare una delle leve su cui costruire la nuova crescita e il nuovo sviluppo economico e culturale del Paese e della città; per questo servono anche norme e strumenti aggiornati, ma anche una presa di coscienza più chiara da parte del volontariato di questa grossa opportunità”.

Carta SVS Livorno è una carta “etica” emessa dalla Banca Monte dei Paschi di Siena per sostenere la Società Volontaria di Soccorso di Livorno. La Banca MPS periodicamente effettuerà una donazione liberale per sostenere l’attività dell’Associazione. Carta SVS Livorno è una carta prepagata nominativa ricaricabile operante esclusivamente sul circuito internazionale Visa Electron, utilizzabile in Italia, all’estero e su Internet ed è abilitata alle seguenti operazioni: ritiro contante dagli sportelli automatici (ATM), pagamento acquisti su POS e pagamento acquisti sui siti Internet convenzionati con Visa Electron. Carta SVS Livorno può essere rilasciata anche a chi non è titolare di conto corrente, non residente in Italia e non maggiorenne. Si ricarica anche a distanza tramite i servizi di PasKey Internet Banking e Paskey Mobile Banking e dagli sportelli automatici delle Banche del Gruppo Montepaschi. Sulla carta possono inoltre essere disposti accrediti ricorrenti (ad esempio pagamento stipendi). Il ricavato del progetto sarà utilizzato per sostenere l'invio di autoambulanze nei paesi del sud del mondo (vedi pag. 22).


notiziario della

La Chiesa livornese

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Donare un’ora alla settimana agli altri Il mondo del volontariato oggi a Livorno. Un tema complesso che Don Paolo Razzauti direttore del Seminario e Vicario Episcopale per la città, ci aiuta ad affrontare dal suo osservatorio privilegiato. “A Livorno c’è tanto volontariato perché è una città generosa. Forse è un po’ diminuito come quantità rispetto al passato, è però aumentato nella qualità”. Quale settore ha più bisogno di volontari? “Gli anziani. Ne abbiamo molti, spesso ammalati e soli, senza una persona con la quale parlare. Quando operavo nel volontariato dicevo spesso che vale più una parola che un’iniezione. Naturalmente tutto il volontariato che viene fatto negli altri luoghi, sulle autoambulanze, negli ospedali, con i disabili è un volontariato di valore, ma gli anziani credo che rappresentino una vera emergenza”. Di cosa manca il volontariato? “Di continuità. Ho notato che i giovani sono entusiasti e motivati, ma poi quando iniziano a lavorare e a formarsi una famiglia, il loro impegno viene meno. Io sostengo che non si è volontari a tempo, ma per tutta la nostra esistenza. Qualcuno dice che la vita ci è stata regalata, a me piace dire che ci è stata data in prestito e quindi quando la restituiremo dovrà essere conservata al meglio. E qual è il modo migliore per vivere la vita? Darsi agli altri, donarsi. In fondo l’uomo ha una grande capacità di amare, e un giorno saremo giudicati su quanto e su come abbiamo saputo amare, non sul numero delle messe o delle confessioni”.

Giovani e volontariato. “Dal seminario di via Galileo vedo tantissimi giovani, perché in zona ci sono il Cecioni, l’Iti, il Geometri e il Mascagni. L’altro giorno guardando questa marea di ragazzi passare all’uscita della scuola mi sono convinto che in loro ci sia la voglia di esserci e di fare. Perché allora non fanno volontariato? Perché la società di oggi li educa all’egoismo e non permette loro di essere se stessi. Ecco perché dobbiamo continuare a lavorare nelle scuole per spiegare che donare il proprio tempo agli altri non è uno spreco, ma un arricchimento personale”. Di cosa ha bisogno Livorno? “Di ritrovarsi, di ricomprendere chi è. Livorno sta perdendo l’identità di città, di società, di tutto. C’è la grandissima emergenza del lavoro, i giovani vanno via, spesso perdiamo proprio i migliori, quelli che hanno capacità, volontà. Livorno si è assopita e non sa rialzarsi e non mi riferisco solo all’aspetto economicamente, ma anche a quello spirituale, sociale, culturale. Ad esempio, abbiamo una frequenza alla messa del 10 – 12% della popolazione. Possiamo quindi affermare che circa 16 mila persone, tutte le domeniche, vanno a messa nelle chiese della città. Ma dove sono questi fedeli nella testimonianza, nel servizio? Sono un bel

| Don Paolo Razzauti

numero, si dovrebbero vedere. Forse noi preti siamo i primi a non sapere creare entusiasmi, ma credo che fondamentalmente il difetto dei livornesi sia quello di entusiasmarsi subito, di accendersi immediatamente, per spengersi poco dopo. Possiamo fare anche un esempio calcistico per rendere più chiaro il concetto: il primo anno che il Livorno è tornato in serie A sono state fatte 12 mila tessere e poi sempre a calare. Oggi che siamo ritornati in A gli abbonamenti sono stati solo 7 mila”. Desidera ringraziare qualcuno? “Sì, tutti quelli che il volontariato lo fanno seriamente e coloro che si adoperano nel campo della formazione per creare persone preparate ad affrontare le situazioni alle quali si dedicano. Penso, ad esempio, alla SVS. Sono socio, ed ho potuto constatare in molte occasioni quanto bene fanno i volontari e la grande disponibilità e dedizione con i quali eseguono i servizi”.

La chiesa de La Madonna riportata a nuova vita dopo il restauro

| La chiesa de La Madonna dopo il restauro

C’è voluto del tempo, tanto impegno e fatica, ma alla fine la perseveranza è stata premiata e la Chiesa de La Madonna ha ritrovato il suo splendore. L’unione di tante forze ha fatto sì che dopo poco più di un anno di chiusura, a causa del restauro, la chiesa potesse aprire nuovamente le sue porte ai fedeli. A raccontarci la storia del progetto è il parroco Don Placido: “Sono arrivato nel 2008 e già si parlava dei lavori dal 2000. Nel 2005 il mio predecessore aveva iniziato a preventivarli, prevalentemente riguardavano la copertura del tetto. C’erano, infatti, delle infiltrazioni che rovinavano le travi di legno. Fra umidità e tarli il soffitto rischiava di cadere. Al mio arrivo abbiamo cominciato a mettere da parte la cifra necessaria. Nel 2010 finalmente la Cei ha approvato il

progetto finanziando il 50% dei lavori che prevedevano il tetto, la tinteggiatura, riportata a quella del 1600 e l’impianto elettrico. Mancava però ancora il restauro della parte lignea ed il pavimento da pulimentare e quindi altri soldi da reperire. In questa operazione ci ha aiutato anche il Comune di Livorno, la Fondazione, alcuni benefattori e tanti parrocchiani. Le forze di tutti ci hanno permesso di concludere i lavori”. Entrare oggi nella chiesa de La Madonna fa un certo effetto per la lucentezza del suo pavimento, si ha timore a camminare sopra a marmi così risplendenti: “Il pavimento –conclude Don Placido- era diventato nero perché negli anni era stato lavato con detersivi non adeguati. Adesso ci prenderemo cura di questi marmi nel giusto modo”.


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Volontari

Un corso per genitori, nonni e zii

Il soccorso di primo intervento nel neonato e nel bambino All’interno della formazione sanitaria della SVS quest’anno è nata un’iniziativa per il primo soccorso pediatrico rivolta ai cittadini. Gli incontri sono stati molto apprezzati da mamme, padri, nonni e zii, insomma da tutti coloro che vivono con bambini. Promotrice è Cristina Ditrani volontaria della Pubblica Assistenza dal 2000, soccorritrice di livello avanzato, abilitata all’uso del defibrillatore, e dall’anno scorso formatrice. Ci racconta: “L’idea del corso pediatrico ha origine prima di tutto dal fatto che sono una mamma di una bambina di due anni. Per la formazione avuta nella SVS ho acquisito delle conoscenze che mi permettono di prestare soccorso, in situazioni critiche, anche a bambini molto piccoli. Mi è sembrato importante che altre mamme avessero l’opportunità di imparare ad aiutare i loro figli in caso di necessità. Inoltre, desideravo che la formazione fosse fatta da una persona qualificata, proprio come Donatella

| Un momento del corso alle scuole del Paradisino riservato alle insegnanti

Catarsi che è medico del 118, coordinatrice della formazione per questi, ma è anche pediatra e nostra volontaria”. Donatella si è resa subito disponibile e con la collaborazione di Alessio Contropassi, altro volontario SVS, si è arrivati a realizzare il progetto. “Organizzare il primo corso è stato duro ed emozionante -continua Cristina- perché temevo che non fosse ben accolto. Ed invece è stato bello, i numerosi frequentatori ci hanno rivolto domande, mostrando interesse ed apprezzamento per l’iniziativa. In molti ci hanno chiesto di ripetere la formazione ed ultimamente siamo stati chiamati anche dalla scuola del Paradisino per fare un corso rivolto alle insegnanti”. “Abbiamo parlato –interviene Donatella Catarsi- soprattutto di rianimazione nei casi in cui è stato ingerito un corpo estraneo. Questa sembra la preoccupazione più diffusa fra chi si occupa di bambini. Le nostre indicazioni si sono differenziate perché l’intervento di

VUOI DIVENTARE UN VOLONTARIO DELLA SVS? Puoi iniziare a fare volontariato: - a 14 anni nel sociale - a 16 nel servizio in autoambulanza e nella Protezione Civile - a 18 nelle emergenze con o senza medico a bordo della autoambulanza. Non ci sono limiti superiori d’età. Puoi essere volontario anche a 90 anni. Il tuo punto di riferimento sarà sempre FRANCESCO CANTINI. Puoi chiedere di lui recandoti direttamente alla sede di: via SAN GIOVANNI 30 A LIVORNO Puoi contrattarlo telefonicamente allo 0586 88.88.88 Oppure per e-mail scrivendo a info@pubblicaassistenza.it o segreteriavolontari@pubblicaassistenza.it Francesco è il responsabile della segreteria volontari e ti accoglierà spiegandoti tutti i servizi svolti dalla SVS in modo che tu possa scegliere dove desideri fare volontariato. Ti farà compilare una scheda con i dati anagrafici. Ritroverai Francesco all’inizio dei corsi di formazione quando farà una presentazione generale dell’associazione. Francesco ti seguirà durante il tirocinio e sarà sempre a tua disposizione per qualsiasi dubbio o problema.

soccorso varia se si deve intervenire su un pediatrico che va da zero a un anno o su bambini compresi da 1 a 14 anni, mostrando come operare correttamente su un manichino. Generalmente ci siamo concentrati su ciò che può accadere in ambito casalingo, quindi le ustioni, il trauma cranico, ma anche la rianimazione con massaggio cardiaco”. “Mi ha molto colpito -conclude Donatella- la partecipazione e l’interesse mostrato, che non mi aspetto a questi livelli”. Fabio Nardi è volontario SVS, caposquadra in associazione da molti anni e con una grande esperienza alle spalle. Ha partecipato ai corsi per spiegare i sistemi di attivazione dei soccorsi e quanto sia importante il loro utilizzo. La SVS, oltre a formare i propri volontari ed offrire alla città un servizio professionale si sta adoperando anche per istruire gli stessi cittadini e dare loro delle nozioni di primo soccorso in attesa dell’ambulanza.

A cura della dottoressa Donatella Catarsi

VADEMECUM DELLE URGENZE NEONATALI E PEDIATRICHE PIÙ COMUNI Ostruzione via aeree da corpo estraneo. Non cercare di estrarre il corpo estraneo mettendo il dito in bocca. È necessario dare pacche interscapolari, alternate a compressioni toraciche se il paziente non è cosciente, mentre se il paziente è cosciente le compressioni devono avvenire nella regione dell bocca dello stomaco (vedi figura). Le procedure sono diverse nei casi neonatali e in quelli pediatrici. Ustione. Dobbiamo obbligatoriamente raffreddare solo con acqua fresca, non mettere ghiaccio o pomate, perché peggiorerebbero l’ustione. Ricoprire poi con una garza sterile imbevuta di acqua. Trauma cranico. Lasciare il bambino di qualsiasi età in posizione supina. Si può porre la borsa del ghiaccio sulla testa, mai il ghiaccio a diretto contatto con il corpo. Non dare da bere, non scuotere, non sollecitare chiamando. Lasciare tranquillo il bambino e non stimolarlo più del dovuto. Importante non muoverlo. Convulsioni. Per evitare che la lingua venga morsa, si può, con un dito ben fasciato, tenere la bocca leggermente aperta. La convulsione non va fermata, deve sfogarsi, il bambino deve potersi muoversi. Se ci sono spigoli o altri pericoli, ci si può aiutare con un cuscino per evitare che si faccia male. Finita la crisi il bambino sarà sonnolente, è necessario lasciarlo riposare in tranquillità.

Queste sono indicazioni di primo intervento, ma si consiglia di chiamare i soccorsi prima che la situazione si aggravi.


Volontari

notiziario della

I nuovi vicecaposquadra al servizio dei volontari Il vice-caposquadra è una figura intermedia fra soccorritore di livello avanzato e caposquadra, importante per l’organizzazione e per i rapporti con i volontari. Un corso di formazione ha qualificato in questo senso un gruppo di volontari che hanno deciso di acquisire nuove competenze. Stefania Stefanini è una delle frequentatrici della formazione ed oggi oltre a seguire le attività della sua squadra ha scelto di affiancare Rosario Santoro nel gruppo donatori sangue. Volontaria dal 2005, soccorritore di livello avanzato da sette anni, Stefania ci racconta: “Abbiamo partecipato alla formazione in 27 volontari, tutti obbligatoriamente con un’anzianità di almeno due anni e animati dalla voglia di crescere. Ci siamo formati con l’ausilio di dispense e poi abbiamo fatto due giornate piuttosto intense per la preparazione psicologica

| Stefania Stefanini (la prima da sinistra) con la squadra al completo

rivolta all’accoglienza dei nuovi volontari e alla relazione che intercorre fra tutti noi”. La storia di Stefania è originale, perché va un po’ controcorrente, infatti, ha deciso di diventare volontaria seguendo le orme del figlio, naturalmente dopo aver chiesto a lui l’autorizzazione. “Ad un certo punto della mia vita -racconta Stefania- mi sono accorata che il mio ruolo casa-lavoro cominciava a starmi un po’ stretto, avevo voglio di altre cose. Sono entrata nella Pubblica Assistenza a più di 40 anni e pensavo che mi sarei limitata ai servizi sociali, ed invece sono arrivata al livello di soccorritore avanzato e ora di vice-caposquadra”.

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Anche Grosseto dà i natali ad una nuova sede SVS Nasce con tanto entusiasmo la nuova sede di Grosseto, nei locali del Centro commerciale in via Aurelia 60, dove oltre ad essere ospitati gli equipaggi del servizio trasporto organi dell’ATI SVS-CSE è attivo il servizio di Pubblica Assistenza per la città della maremma, consulenza per la mediazione e corsi di formazione. Per richiedere il servizio di ambulanza contattare la centrale operativa 0586 88.88.88 o scrivere a: grosseto@pubblicaassistenza.it

A Roma

una nuova sede SVS La SVS Pubblica Assistenza di Livorno sbarca nante ed ha visto la partecipazione di autorità, a Roma con l’inaugurazione di una nuova sede. cittadini, associazioni e tanti volontari. La giorLa storia inizia tre anni fa quando alcuni vo- nata ha avuto inizio con l’omaggio alla vittime lontari della protezione civile di Livorno sono delle Fosse Ardeatine mediante la deposizione intervenuti a Roma per aiutare i soccorritori di una corona di alloro e momenti di profonda locali dopo un’alluvione. È in questa occasione commozione anche grazie alla presenza della che conoscono i volontari del gruppo Prociv partigiana Tina Costa, presidente della sezione Arci Brigata Volontaria con i quali è iniziato ANPI di Roma. La festa al Circolo Arci Marchesi un rapporto di amicizia e collaborazione. Con in Tiburtino Terzo ed il taglio del nastro da parte il tempo il legame si è rinforzato sempre più di Silvio il volontario più “anziano” della SVS di fino alla nascita dell’idea di organizzare anche Roma, che ha ufficialmente dato il via al servizio nella capitale un servizio di Pubblica Assistenza di ambulanza. La cerimonia è proseguita poi con la missione e i valori della SVS. con la consegna della bandiera da parte della Dopo il necessario iter per ottenere l’auto- Vice Presidente della SVS Alessandra Mini rizzazione dalla Regione Lazio per il trasporto al responsabile della sede locale SVS Marco di persone e disabili in autoambulanza e per Colini, dopo i saluti delle autorità portati dal la formazione del gruppo dei 40 volontari, il Presidente del IV Municipio Sciascia, del Vice sogno è diventato realtà il 13 luglio con l’inau- Presidente Donati e della Consigliera del Cogurazione ufficiale della nuova sede. «Alla base munale di Roma Capitale Onorevole Cesaretti. di tutto questo –ha commentato il direttore La presenza delle Associazioni e degli Enti Fabio Cecconi- c’è la hanno coronato quediffusione della cultusta giornata: i gruppi ra della mutualità fra locali di Volontariato la popolazione che si di Protezione Civile, sostiene per garantila Brigata Volontaria, re un servizio di prinla Croce Blu di Guidocipale importanza nia Montecelio, l’Ensoprattutto verso cote Heart Life, One loro che non possono Emergenza e Città permetterselo per il di Roma, che hanno disagio economico». salutato l’inauguraL’inaugurazione è zione con le sirene | Il taglio del nastro alla nuova sede di Roma stata molto emoziodei loro mezzi.

| Volontari di Grosseto

Sostieni la anche una piccola donazione è importante! Puoi farlo tramite bollettino postale N. 11623576 intestato a: Società Volontaria di Soccorso oppure rivolgiti alla nostra sede Via S. Giovanni, 30 - LIVORNO


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La Banda musicale

Nasce, anzi rinasce, la Banda Musicale della SVS Ha pochi mesi, ma già scalpita vivacemente, naturalmente a tempo di musica. La Banda della SVS ritorna con nuova energia a suonare portando le sue note nelle manifestazioni | Walter Chiriatti coordinatore della Banda sociali organizzate in Musicale SVS città. A coordinare i molti volontari che hanno aderito alla “chiamata” della banda è il caposquadra Walter Chiriatti coadiuvato dalla vice caposquadra Sheila Schirru. È stata la Sagra del Polpo ad accogliere l’inaugurazione ufficiale del gruppo con un Garibaldo Benifei entusiasta di poter salutare i tanti giovani con gli strumenti in mano, pronti a rallegrare l’atmosfera della festa. In realtà il lavoro del gruppo è iniziato fin dal dicembre 2012, quando l’invito della SVS a ridare vita alla banda ha raccolto numerosi entusiasti amanti della musica. “Non tutti quelli che hanno aderito - racconta Walter Chiriatti sapevano già suonare, infatti, il percorso musicale si può fare cominciando proprio in SVS. Abbiamo organizzato i volontari in tre gruppi: le percussioni seguito dal maestro Simone Padovani, gli ottoni guidati dal Maestro Filippo Ceccarini e gli Auce con il Maestro Riccardo Filippi”. Ogni giovedì ogni gruppo si incontra nel suo laboratorio per esercitarsi all’uso degli strumenti, ed al termine della giornata c’è la riunione dell’intera banda per le prove generali, guidata dal Maestro Filippo Ceccarini che è il coordinatore generale. “Sono rimasto sorpreso del successo che l’iniziativa ha avuto - continua Walter- e della grande adesione che ha riscosso. Anche la città ha ben accolto la banda, ed abbiamo già avuto richieste di partecipazioni a manifestazioni di carattere sociali”. I giovani musicisti, infatti, oltre ad esibirsi nelle iniziative della SVS, intervengono anche in altre occasioni: “Siamo già stati alla Festa del Pd, ad Effetto Venezia, alla cena sociale organizzata dall’Arci di Salviano”. La costituzione della banda ha anche un importantissimo risvolto sociale, infatti, la SVS mette a disposizione, a chi non può permettersi di acquistare uno, gli strumenti musicali, inoltre, i laboratori sono gratuiti, basta essere socio Svs per aver diritto a seguire gli incontri con i maestri. Ciò dà a tutti la possibilità di avvicinarsi a questo mondo aprendo le porte dell’arte, anche a coloro che a causa di avverse condizioni economiche, ed in questo periodo non sono pochi, erano costretti a rinunciare al mondo della musica.

Un sogno realizzato di Antonella De Vito Garibaldo Benifei è la memoria storica dell’antifascismo livornese, ma anche della SVS. Già nel 1926, a 14 anni frequenta la sezione giovanile partecipando alle gite che venivano organizzate ad Ardenza, al Cisternino, a Salviano e soprattutto fa parte della Banda Musicale: la sua passione. Nel 1929 inizia anche il servizio come volontario e con i carretti a mano comincia a correva per la città per soccorrere i feriti ed assistere gli ammalati. Un giorno mi raccontò: “Mi ricordo che negli anni fra il ’27 e il ’28 lavoravo al bar Bristol in piazza della Repubblica e fra i clienti vi era il presidente dell’Opera Nazionale Balilla che vedendo passare la Banda dei giovani della SVS si infuriò, infatti, all’epoca per legge tutte le manifestazioni giovanili erano proibite se non si svolgevano all’interno dei Balilla. Dopo due giorni la sezione giovanile fu chiusa e ci rimasi molto male”. Da allora Garibaldo ha sempre continuato a sognare di rivedere la “sua” banda rinascere,

| Garibaldo Benifei mentre inaugura la Banda Musicale alla Festa del Polpo. Foto di Fulvio Amedei

e finalmente il desiderio è stato esaudito. Ecco perché lo abbiamo visto così felice e orgoglioso di inaugurare ufficialmente, alla Sagra del Polpo, la nuova Banda Musicale della SVS.

| La storica Banda della SVS

LABORATORIO MUSICALE I corsi si effettuano nella Sede di Livorno Nord Picchianti, il giovedì e sono 4: • PERCUSSIONI: ORE 13:00/14:30 • OTTONI: ORE 18:30/20:00 • ANCE: 18:45/20:15 • BANDA: 21:30

La partecipazione alle iniziative della Banda è gratuita e non è prevista nessuna quota di iscrizione. Per ulteriori informazioni consulta il nostro sito www.pubblicaassistenza.it

Per informazioni: svsbandamusicale@pubblicaassistenza.it Oppure telefonare al Centralino 0586 888888 o recarsi alla sede di via San Giovanni n° 30


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La Banda musicale

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Musica e libertà: un binomio inscindibile per il Maestro Filippo Ceccarini

| La Banda SVS durante un’esibizione Foto di Davide Fiz

| Il Maestro Filippo Ceccarini

Bastano pochi minuti per percepire il suo entusiasmo per la musica e veder nascere la voglia di prendere uno strumento in mano anche a chi non ne ha mai avuto uno. Filippo Ceccarini ha 30 anni è livornese ed è il maestro che coordina la Banda Musicale della SVS, coadiuvato dai maestri Simone Padovani e Riccardo Filippi. La sua storia inizia a sei anni, quando gli regalano come giocattolo un sassofono. Si appassiona subito allo strumento e così lo portano all’Istituto Mascagni, dove però non trovando un corso per sassofono, si iscrive a quello per la tromba. Gli esperti dicono che non sia facile far emettere un suona alla tromba, non è sufficiente soffiarci dentro, ciò non provoca alcun effetto. Per Filippo però non fu così, appena poggiate le labbra sul bocchino riuscì a far suonare la tromba, decretando la sua predisposizione per lo strumento. Un talento naturale che ha però trovato terreno fertile in famiglia: “Mio padre è sempre stato un rockettaro –racconta simpaticamente Filippo- e anche quando uscivamo da casa alla sei del mattino metteva la musica a tutto volume in auto, era impossibile non svegliarsi. Mia madre invece aveva il talento della cantante. Da giovane era bella, faceva l’indossatrice e aveva una bellissima voce, poi è diventata mamma e non ha continuato la carriera, ma a casa ha sempre cantato a squarciagola”. Di quel primo periodo di studi ricorda ancora l’odore di grasso dello strumento, ma soprattutto non può dimenticare quanto suonare la tromba fosse per lui un gioco perfetto, bastava mettere il bocchino e iniziare. Inoltre, lo strumento poteva essere trasportato ovunque e questo gli dava un gran senso di libertà, che ancora oggi continua a mantenere. Filippo frequenta così l’Istituto musicale e si laurea nel ’99, a 17 anni, continuando gli studi di perfezionamento alla scuola di Fiesole. Oggi insegna al liceo musicale Niccolini Palli ed ha formato una Brass Band con altri cinque compagni, diventata “L’Orchestrino” di Bobo Rondelli, che l’ha voluta per registrare il suo ultimo album intitolato A Famous Local

Singer, uscito il 4 giugno. Un disco energico e scanzonato dal respiro internazionale, prodotto dal veterano Patrick Dillett, famosissimo newyorchese, conosciuto in tutto il mondo musicale. Il curriculum di Filippo è veramente lungo, così ci limitiamo a citare solo alcune sue esperienze, come la collaborazione con l’Orchestra Opera Festival di Firenze, con Contempoartansamble, e con l’Orchestra giovanile Italiana, con la quale ha partecipato a numerosi concerti in alcuni dei più importanti teatri in Italia e all’estero, come il Parco della Musica di Roma, il Teatro Comunale di Firenze, il Politeama di Palermo, l’Auditorium Paganini di Parma, il Teatro Comunale di Modena, il Konzertkirche di Neubranderburg, il Konzerthouse Berlino, sotto la direzione di M. Kristof Penderecki (autore musiche del film “Shining”), di Riccardo Muti, di Sir Jeffrey Tate, di Gabriele Ferro, di Renato Rivolta, di Panula ecc.. Per lui oggi conta più di ogni altra cosa la condivisione della musica e la banda è un mezzo validissimo per far ciò: “Scrivo per la Banda della SVS degli arrangiamenti appositi, a sevizio di chi suona, affinché tutti possano partecipare ed il nostro gruppo sia uno spazio di libertà. Cerco di far comprendere cos’è il ritmo e i colori della musica, per catturare la loro attenzione. Spesso facciamo lezione in piedi mettendoci in cerchio, a distanza uno dall’altro di pochi centimetri, seguendo il solfeggio con il corpo, spostandosi a destra e a sinistra. Se qualcuno sbaglia il tempo si accorge subito dell’errore perché si muove in modo diverso da tutti, va a sbattere contro il vicino e si corregge automaticamente, da solo. Può sembrare buffo, ma in realtà funziona molto bene, non c’è bisogno che io intervenga per sottolineare gli errori. Mi piace pensare il nostro gruppo come una banda mediterranea, per i suoi suoni e colori”. Con questa iniziativa la SVS compie un altro passo di valore sociale, rendendo la musica accessibile a tutti, infatti, non solo i corsi sono gratuiti, ma la Pubblica assistenza mette a disposizione, a chi non li ha e non può permettersi di comprarli, gli strumenti adeguati.

“Quando c’è un gruppo di persone che stanno bene insieme – continua il maestro Ceccarini- si sprigiona un’energia positiva che coinvolge la gente. La banda può fare questo, a differenza di quando si suona in un teatro, su un palco, dove si crea una distanza, che diventa lontananza, fra i musicisti e chi ascolta. La Banda può suonare per strada, nelle piazze, in mezzo alla gente trasmettendo il senso della libertà. Far parte di una banda vuol dire imparare tecnicamente più cose e fra queste vi sono anche le norme sociali. È necessario avere rispetto, pazienza e credere nella condivisione per mettersi in sintonia anche con chi sa suonare un po’ meno, perché magari ha fatto poche lezioni”. Il suo vivere la musica “in libertà” Filippo lo mette in pratica quotidianamente: “La mattina verso le 8.30, quando non ho impegni lavorativi, vado a studiare alla Terrazza Mascagni, metto i piedi nell’acqua e suono la tromba. Ho trovato un posto sugli scogli che mi mette al riparo dalla tramontana, sto bene a contatto con la natura, non disturbo nessuno, sono fra la gente e faccio conoscere lo strumento ai bambini che passando mi possono ascoltare”. Un’immagine che meglio di tante parole può rendere il concetto del “far uscire dai teatri la musica per darle la sua libertà”. | La Banda Musicale alla Sagra del Polpo Foto di Fulvio Amedei.


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La nuova Sede

Come nasce il progetto della nuova sede SVS Dopo attenta analisi delle funzionalità il “focus group” ha focalizzato gli argomenti specifici scandagliando in profondità le attività che oggi sono svolte presso la sede principale in via S. Giovanni e presso l’edificio al Picchianti a Livorno. Tutti i partecipanti, operatori dei vari settori, hanno avuto l’opportunità di esprimere liberamente la propria opinione definendo all’interno delle prime proposte progettuali le macro aree necessarie per ottimizzare le prestazioni di servizio all’utenza, e raggruppare finalmente sotto lo stesso tetto le polifunzionalità operanti sul territorio livornese. L’area di progetto assegnata recentemente alla SVS dall’Amministrazione comunale, confina con l’asse di scorrimento veicolare di via Bocaccio in prossimità della nuova sistemazione dei flussi di traffico, che hanno visto l’installazione di due nuovi semafori proprio in prossimità dei futuri ingressi della nuova sede. Pertanto le scelte progettuali sono e saranno condizionate dall’attenta analisi del traffico gommato. Sull’area, quasi trapezoidale, saranno cinque i settori fondamentali della nuova SVS livornese: 1. Parcheggi coperti, ambulanze e protezione civile 2. Sala del commiato e formazione 3. Direzione e servizi 4. Ambulatori e area benessere 5. Accoglienza e ingressi alla struttura

Le numerose attività impongono che nell’area accoglienza, un unico ingresso principale, il front-office, dovrà garantire le informazioni necessarie agli utenti e indicare i numerosi percorsi per raggiungere i vari settori di interesse; il tutto dovrà svolgersi sotto passaggi coperti che uniranno le macro aree, considerato altresì che spesso il tipo di utenza a cui è rivolto il servizio ha difficoltà di deambulazione o ridotta capacità motoria. I parcheggi seminterrati saranno divisi per le ambulanze in prossimità di viale Bocaccio e per i mezzi operativi che attualmente sono circa settanta. Le sale della protezione civile dovranno avere un collegamento diretto e veloce con i locali ambulanze in aggiunta ai locali che espleteranno i servizi di pronto intervento e di logistica. Spogliatoi, unità igieniche e sale di riposo completeranno nell’articolata composizione, l’area della protezione civile. La sala del commiato, con annessa sala per le funzioni religiose, potrà ospitare contemporaneamente quattro feretri in sale separate per garantire il massimo della discrezione in momenti di dolore particolare. Nella stessa area, opportunamente separata sia come accessi che come linee di traffico veicolare e pedonale, sono presenti anche tutti i servizi a supporto del commiato. La formazione, opportunamente colle-

gata nei percorsi orizzontali con direzione e servizi e protezione civile, comprenderà la sala riunioni con più di duecento posti, le aule della formazione e i servizi dedicati per il buon funzionamento del settore. La Direzione e servizi direttamente confinate con gli ingressi e accoglienza risponderà in pieno alle esigenze distributive e di comunicazione richieste dal focus group. Gli ambulatori e area benessere saranno raggiungibili facilmente dalle ambulanze o mezzi privati fino all’ingresso dell’area, considerato che chi usufruisce di tali servizi spesso è impedito o ha gravi difficoltà deambulatorie. Concentrate in un’area ben definita i numerosi studi (dentistico, radiologia etc.) dialogano con la palestra di fisioterapia e i locali di supporto annessi e con la piscina per le terapie specifiche. Particolare attenzione è stata prestata allo studio dell’abbattimento delle barriere architettoniche, della domotica, dell’illuminazione naturale di tutti i locali che nell’ottica del risparmio energetico e dell’utilizzo di numerose fonti di energia rinnovabili, (vedi p. es. pannelli fotovoltaici), dovranno rendere quasi indipendente la costruzione complessiva dai consumi energetici, creando anche condizioni di vivibilità all’avanguardia nell’utilizzo di materiali costruttivi di bioarchitettura. Architetto Giuseppe Di Pietrantonio

NUOVA SEDE PUBBLICA ASSISTENZA LIVORNO

Un cammino verso il futuro IPOTESI PROGETTUALE AGOSTO 2013

La SVS guarda al futuro adeorganizzare e sviluppare attività di guandosi alle sempre più crericerca nel campo dei sistemi e delle scenti richieste provenienti dai tecnologie sostenibili per l’archicittadini. Lo sviluppo delle attività tettura, per il controllo della quarende necessaria la costruzione lità degli interventi sul costruito e di una nuova sede, più ampia e promuovere il loro inserimento nel confortevole. contesto urbano. Ricordiamo che Un obiettivo che deve tener l’Università degli Studi di Firenze è conto di una molteplicità di fattocapofila del progetto “Abitare Mediri, per comprendere le caratteriterraneo”, finanziato dalla Regione stiche dei vari settori d’intervento VISTE PROSPETTICHERicerca, specializzata in azioni di trasferimento Toscana nel periodo 2009-2012. INQUADRAMENTO CON FOTOINSERIMENTO dei servizi SVS, ma anche una sostenibilità tecnologico e servizi per l’innovazione. Da Del gruppo di lavoro fa parte anche la Fonambientale, una salubrità dell’intervento e anni è attiva nella promozione dell’edilizia dazione per la Ricerca e l’Innovazione che la massima efficienza energetica dell’edificio, sostenibile, anche mediante la promozione, rappresenta, attraverso Polis, il mondo opemirando ad un elevato livello di benessere e il coordinamento e la partecipazione a nume- rativo delle iniziative di trasferimento della di funzionalità per accogliere al meglio tutti rosi progetti di livello europeo, nazionale e ricerca e dell’innovazione alle aziende toscane. coloro che vorranno rivolgersi alla Pubblica regionale. All’equipe partecipa, inoltre, Asev, L’AgenAssistenza, per cercare risposte alle loro Abbiamo poi il Centro Abita, che fa parte zia per lo Sviluppo Empolese Valdelsa, Soesigenze. dell’Università di Firenze, ed è un Centro di cietà per Azioni a maggioranza pubblica Per attuare tutto ciò la SVS si è rivolta a Ricerca Interuniversitario fondato tra le Uni- che si pone come punto di riferimento un’equipe interdisciplinare d’eccellenza, che versità degli Studi di Firenze, il Politecnico per la realizzazione di nuove strategie per vogliamo presentare alla cittadinanza, perché di Milano, l’Università degli Studi di Napoli lo sviluppo economico, anche attraverso ci accompagnerà per lungo tempo in questa Federico II, l’Università “La Sapienza” di Roma, uno specifico impegno in ambito dell’in“avventura” che dovrà portare benefici alla il Politecnico di Torino, l’Università di Genova, tegrazione delle tecnologie domotiche, città di Livorno. la Seconda Università di Napoli, l’Università in collaborazione con TQV - Laboratorio Cominciamo con Lucense, Società Consortile Mediterranea di Reggio Calabria. L’attività di Tecnologie integrate per la Qualità del per Azioni no profit, dal 2010 Organismo di del Centro Abita è finalizzata a promuovere, Vivere - all’interno di Isti-Cnr.


La nuova Sede

notiziario della

STE PROSPETTICHE

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INQUADRAMENTO CON FOTOINSERIMENTO

Il rispetto per l’ambiente Per un edificio energeticamente consapevole Ad introdurci negli aspetti più tecnici della progettazione della nuova sede SVS è l’architetto Rainer Toshikazu Winter della società Lucense che ci spiega: “Stiamo sviluppando gli aspetti strategici del progetto – in collaborazione con gli esperti del centro ABITA e un team interdisciplinare di specialisti - avendo cura di inserire in maniera adeguata la nuova struttura ricettiva nel contesto ambientale di riferimento, individuando delle scelte che ne riducano l’impatto ambientale e permettano di proporre un’architettura innovativa per l’uso delle risorse energetiche rinnovabili e per la riduzione dei consumi necessari alla sua gestione in termini di condizionamento e illuminazione”. Una sede, quindi, pensata per limitare i consumi e ridurre le emissioni di sostanze inquinanti in atmosfera. La progettazione di un edificio, la sua collocazione ed il suo orientamento influiscono notevolmente sul suo comportamento termico, sia in inverno che in estate, poiché al variare della forma dell’edificio, del luogo di costruzione e della posizione variano l’esposizione alle radiazioni solari e ai venti prevalenti. “Dotare il progetto di strategie bioclimatiche – continua l’architetto Winter - non poteva prescindere da una valutazione generale del sito. Valutazione condotta attraverso l’analisi delle peculiarità climatiche e dei benefici rilevati dall’orientamento e dall’impostazione dell’insediamento architettonico. In particolar modo è stato necessario progettare anche lo spazio urbano limitrofo all’area di progetto e la viabilità di accesso al nuovo sito, così da garantire la riduzione dell’impatto acustico delle infrastrutture viarie nei confronti della nuova struttura”. Uno degli obiettivi primari del progetto è quello di realizzare un’architettura capace

| La collocazione della nuova Sede in Via del Boccaccio

di proporre valide soluzioni sia ai problemi energetici che per quelli legati ai costi di gestione, mantenendo però livelli ottimali di comfort sia d’estate che d’inverno. Partendo da quello che i tecnici chiamano “l’involucro architettonico” è stata studiata una struttura capace di trasformare le risorse ambientali esterne in sorgenti di energia per l’edificio che serviranno al riscaldamento e al raffrescamento, tali da incidere sia dal punto di vista del risparmio energetico, che della qualità ambientale, nel rispetto delle risorse naturali e degli ecosistemi preesistenti. “Il sistema di edifici che costituiranno il Nuovo Centro SVS – continua a spiegare l’architetto Winter- è stato sviluppato in relazione alla necessità di progettare un sistema architettonico energeticamente efficiente e comfortevole durante tutto l’arco dell’anno. Per questa ragione il complesso è stato sviluppato in quattro volumi posti a ventaglio e orientati a sud, caratterizzati dalla presenza di una torre fotovoltaica che renderà riconoscibile la vocazione ecologica dell’edificio anche da lontano. Questa disposizione permetterà, oltre all’ integrazione del fotovoltaico anche la predisposizione di pannelli solari termici che contribuiranno a ridurre i consumi ed i costi energetici”. Grazie a sistemi domotici che mirano ad incrementare l’efficienza energetica ed il comfort attraverso una gestione “intelligente”

dell’organismo edificio-impianto, sarà favorita la ventilazione naturale ed il raffrescamento passivo durante le medie stagioni e l’estate, permettendo un’ulteriore riduzione dei fabbisogni energetici di circa il 30% rispetto ad un edificio tradizionale. Nei periodi invernali saranno sfruttati gli apporti solari attraverso le aperture a sud, ed il recupero del calore dall’aria esausta in uscita con il suo riutilizzo per il riscaldamento dell’aria in entrata, in modo da contenere ulteriormente i consumi energetici invernali. Saranno, inoltre, privilegiate tutte quelle scelte formali in grado di ottimizzare l’illuminazione degli ambienti interni, adottando tutte le strategie necessarie ad implementare il ricorso all’illuminazione naturale e scegliendo sistemi artificiali ad alta efficienza energetica, che in taluni casi sfruttano le proprietà riflettenti dei materiali, per incrementare il potere illuminante della sorgente luminosa. “L’approccio progettuale scelto - conclude Winter - privilegia tutte le scelte finalizzate all’ottenimento di un sistema architettonico capace di interagire con l’ambiente, con elevate caratteristiche prestazionali, e che attraverso semplici dispositivi sia in grado di consentire il controllo del clima interno, della temperatura e di altri parametri che possono influire sulle condizioni di comfort” | Una sezione della nuova Sede


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Inaugurato il nuovo Urp della SVS

URP/Amministrazione/Volontari in video

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Le ragazze dell’Urp con il direttore Fabio Cecconi. Partendo da sinistra: Sara Raugei, Irene Pessi, Vania Marini, Cecilia Gadducci, in seconda fila sempre da sinistra, Lucia Iacoponi, Simona Maggio, Marina Loni

Un più grande e completo Front Office rivolto ai cittadini è stato inaugurato al piano terra della sede di via San Giovanni. Il nuovo ufficio gestirà tutte le fasi di accesso ai servizi SVS di tutti i settori, consentendo ai cittadini ed ai soci un unico riferimento per tutte le attività, senza doversi rivolgere ad altri. Al nuovo Urp si alterneranno: Irene Pessi, Lucia Iacoponi, Sara Raugei, Vania Marini, Cecilia Gadducci, Simona Maggio, Marina Loni.

Il difficile compito di amministrare

| Andrea Fabbro e Vania Marini

La SVS è fatta anche di molte persone che operano dietro le “quinte”, portando avanti un compito importante e difficile, affinché tutti gli ingranaggi dell’associazioni possano funzionare al meglio e permettere alla SVS

Pubblica Assistenza di offrire i migliori servizi ai cittadini. In modo particolare si ringrazia il lavoro dell’Amministrazione con il responsabile Andrea Fabbro e la collaboratrice Vania Marini.

Aznalubma ambulanzA Sul sito www.pubblicaassistenza.it e su YouTube è visibile un video dedicato ai volontari della SVS. L’autore è Filippo Del Bubba, giovane livornese e maker indipendente che sintetizza così il suo lavoro: “Era tanto che desideravo fare un video sui volontari di via San Giovanni. Fin da giovane passando la notte davanti al grande portone, magari di ritorno da una festa, guardavo con curiosità quei ragazzi pronti a partire per andare a soccorrere qualcuno in difficoltà. Con la collaborazione di

Margherita Tramutoli, una brava illustratrice, ho fatto emergere nel vide il vissuto personale dei volontari, e le motivazioni da cui sono mossi. Un video minimale, essenziale, che cerca di richiamare la percezione che si ha dall’esterno quando si sente la sirena dell’ambulanza. L’idea di chi la vede da fuori, magari dallo specchietto retrovisore e legge all’incontrario: aznalubma. Ho cercato anche di cogliere i momenti in cui si scherza, si è rilassati, si gioca a biliardino in attesa della chiamata, momento in cui tutto cambia radicalmente”.

| Filippo Del Bubba

Filippo si laurea nel 2004 all’Università di Pisa, alla Facoltà di Lettere, nel corso di Laurea in Disciplina delle arti figurative, della musica, dello spettacolo. Nel 2001 realizza il suo primo corto sulle drammatiche giornate del G8 di Genova. Collaborare con Italia Channel il canale satellitare televisivo, nel 2006 si trasferisce a Roma e collabora come autore e montatore con Rai 3 e la Gazzetta dello Sport, realizzando per questi un libro sul rugby, sport che lui ha praticato per 20 anni anche a livello professionistico. Nel 2008 è tornato in Toscana a dirigere la parte tecnico artistico dell’emittente locale Rete Versilia, per passare poi alla web tv, sempre nella zona di Viareggio. Ha collaborato come docente di Rai Education in due scuole medie di Camaiore e Pietrasanta e successivamente anche per delle scuole superiori livornesi. Ha lavorato inoltre con il canale satellitare Sky con il quale ha raccontato storie di multiculturalità e integrazione. “Nel 2001 –conclude Filippo Del Bubba- ho realizzato insieme ad Alessandro Doranti, un documentario sulla Tunisia intitolato Frammenti di una rivoluzione. Alla vigilia delle prime elezioni, abbiamo cercato di capire al di là dell’euforia che si respirava nelle strade, che cosa non andava nel paese. Con questo lavoro abbiamo partecipato a numerosi concorsi e convegni sul giornalismo d’inchiesta”.


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Io dono sicuro

IO DONO SICURO La SVS diventa socia dell’Istituto Italiano Donazione La SVS Pubblica Assistenza, dopo una serie di verifiche è stata ammessa al progetto dell’Istituto Italiana Donazione diventando socia. L’operazione le è valso l’attribuzione dell’attestato e del relativo marchio “Io dono sicuro”. Una garanzia di trasparenza per chi vuole donare avendo la certezza che i suoi soldi saranno utilizzati per lo scopo per cui sono stati donati. La SVS è la prima associazione nel settore del soccorso sanitario in Italia a conquistare il marchio. “Abbiamo voluto sottoporci alle verifiche dell’IID -spiega Fabio Cecconi, direttore della SVS- perché volevamo che un istituto esterno, al di sopra delle parti, ci riconoscesse il nostro modo di operare, che da sempre ha fatto della trasparenza la sua filosofia base. Questo risultato lo dedichiamo a tutti i soci, i donatori, i volontari

e i cittadini che quotidianamente ci dimostrano la loro fiducia. Ci sembrava giusto avere una certificazione anche dall’esterno, a maggior garanzia, di tutti i cittadini che si avvicinano in un modo o nell’altro alla nostra associazione”.

Veruska Barbini, responsabile dell’Ufficio Donazione e Progetti, che ha seguito tutte le fasi del percorso ci spiega: “L’Istituto Italiano Donazioni si ispira alla Carta della Donazione, una specie di Codice Etico da cui nasce la fiducia di chi dona. Le parole chiavi che devono essere fatte proprie dalle associazioni che desiderano diventare socie sono: trasparenza, correttezza, indipendenza, efficacia, efficienza, regolarità. Parole che devono essere applicate a tutti i settori a cominciare dallo statuto, il bilancio di esercizio, il bilancio sociale, la regolarità e correttezza dell’informazione, l’organizzazione del consiglio, la sua autonomia, il rapporto con i collaboratori, con i volontari, con i donatori e con gli stessi destinatari delle attività ecc.”.

La cerimonia di consegna L’attestato Io Dono Sicuro è stato consegnato al presidente della SVS Vincenzo Pastore dall’onorevole Edoardo Patriarca, presidente dell’IID e del Centro Nazionale del Volontariato, in occasione della giornata del Dono, svoltasi a Lucca il 7 novembre in occasione del Convegno Nazionale dell’Istituto Italiano delle Donazioni. Alla cerimonia erano presenti l’onorevole Marina Sereni, Vicepresidente della Camera dei Deputati, Ilaria Borletti Buitoni, sottosegretaria al Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Giovanna Cagliostro, prefetto di Lucca, Alessandro Tambellini, sindaco di Lucca, Stefano Baccelli, presidente Provincia di Lucca.

Da destra: Fabio Cecconi, Alessandra Mini, Vincenzo Pastore con l’attestazione, Edoardo Patriarca, Veruska Barbini, Andrea Fabbro, Piero Tomei e Francesco Cantini

L’ISTITUTO ITALIANO DELLA DONAZIONE La mission L’Istituto Italiano della Donazione (IID) è un’associazione riconosciuta giuridicamente senza scopo di lucro, indipendente, autonoma e apartitica che, grazie ai suoi strumenti e alle verifiche annuali, assicura che l’operato delle Organizzazioni Non Profit (Onp) sia in linea con standard riconosciuti a livello internazionale e risponda a criteri di trasparenza, credibilità ed onestà. Il marchio IID “Donare con Fiducia”, concesso ai Soci Aderenti, conferma che l’ONP mette al centro del proprio agire questi valori. Fondato nel 2004 dalla Fondazione Sodalitas e dal Forum Nazionale del Terzo Settore, l’Istituto basa la propria attività sulla Carta della Donazione, primo codice italiano di autoregolamentazione per la raccolta e l’utilizzo dei fondi nel non profit. Fondazione Cariplo e Compagnia di San Paolo sostengono economicamente l’Istituto. Le Organizzazioni Non Profit che intraprendono il processo di adesione sono accompagnate nella preparazione alla verifica dall’Istituto e dai volontari della Fondazione Sodalitas (Socio Fondatore dell’Istituto). Le verifiche ispettive sono condotte da professionisti della certificazione appartenenti alle più note società nazionali ed internazionali operanti nel settore e raccolte nella Aioici (Associazione Italiana Organismi Indipendenti di certificazione ed ispezione).

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Il credito

notiziario della

Un aiuto ai livornesi in difficoltà economica Un progetto promosso da Fondazione Cassa di Risparmi di Livorno, dal Banco di Lucca e del Tirreno con la collaborazione di Caritas, le associazione Cesdi e Ippogrifo, SVS, Misericordia e Prefettura La crisi economica dilaga. Un sempre maggior numero di persone sono travolte dalle difficoltà finanziarie e non riescono a far fronte alle esigenze primarie e alle spese ordinarie, che possono andare dalle cure mediche al pagamento di una bolletta. Per aiutare almeno una parte di queste cittadini, perché purtroppo il numero di quanti avrebbero bisogno di un sostegno è veramente alto, è nato un progetto di Microcredito promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmi di Livorno, dal Banco di Lucca e del Tirreno con la collaborazione di Caritas, le associazione Cesdi e Ippogrifo, SVS, Misericordia e Prefettura. Responsabile dell’iniziativa per SVS è Marina Loni, assistente sociale, che al termine dell’iniziativa ci aiuta a fare un bilancio, che mette in evidenza come il progetto sia stato un lavoro di rete tra le associazioni impegnate nel progetto. Partendo dalla caratteristica principale dell’iniziativa, che è anche il suo grande pregio, possiamo affermare che tutta l’operazione si è basata sulla relazione, cioè su un rapporto fra operatore e destinatario del microcredito, che ha potuto permettere una valutazione delle necessità oggettive, ed un percorso di accompagnamento modellato su ogni singolo soggetto, con lo scopo di far sentire la persona più a suo agio ed aiutarla in eventuali difficoltà che possono sorgere nel corso della procedura che permette di avere il prestito e la successiva restituzione. “Ogni partner del progetto –spiega Marina Loni- ha aperto un Punto di ascolto dove i cittadini in difficoltà si sono potuti recare per avere un primo colloquio, che ci ha permesso di fotografare la situazione personale e familiare. Accertata la sussistenza dei requisiti richiesti dal progetto stesso, le domande sono state presentate alla commissione valutatrice, composta dai rappresentanti delle associazioni e degli enti che hanno partecipato al progetto. A seguito della concessione del microcredito, l’operatore ha accompagnato in banca il cittadino, che si è così sentito supportato e agevolato in un iter che spesso può sembrare difficoltoso o comunque crea qualche imbarazzo. Il compito dell’operatore è poi continuato durante tutta la fase della restituzione del piccolo prestito, monitorando eventuali difficoltà”. La cosa che impressiona maggiormente sono i dati. Tantissime le persone che si sono presentate e continuano a chiedere aiuto ai Punti di ascolto: “La nostra volontà è quella di proseguire ad accogliere le persone – sottolinea Marina Loni- anche perché essendo un progetto, che ha riscosso un vasto interesse da parte dei cittadini, speriamo si possa ripetere al più presto, inoltre c’è in campo anche il Prestito Sociale promosso dalla Regione Toscana”.

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La Regione Toscana in sostegno delle persone economicamente e socialmente vulnerabili

Per tornare ai dati possiamo dire che complessivamente circa 150 cittadini si sono rivolti ai punti di ascolto con richieste, fra queste 31 sono andate a buon fine. C’è da notare che la SVS ha ricevuto il maggior numero di contatti, ne sono infatti stati registrati oltre 70 in poco più di tre mesi, mostrando quanto la Pubblica Assistenza di Livorno sia radicata nel territorio, la stima che riceve dai cittadini e quanto il lavoro di filtraggio dello sportello d’ascolto sia stato eseguito con cura e professionalità. Il microcredito prevede un prestito a tasso zero, compreso fra i 1.000 e i 5.000 euro, restituibile in un tempo massimo di 60 mesi, con rate non superiori ai 90 euro mensili. Tra i requisiti richiesti per presentare la domanda di microcredito quelle fondamentali erano rappresentate dalla residenza nel comune livornese e il possesso di qualsiasi forma di reddito comprovabile: la territorialità e la possibilità di garantire la restituzione del prestito sono state le basi per l’accesso alle richieste. L’identikit della famiglia che emerge nella nostra città è quella di un nucleo dove l’uomo è disoccupato, la donna ha mantenuto il lavoro e può quindi chiedere il microcredito. L’80% dei richiedenti è compreso nella fascia d’età tra i 35 e i 65 anni di cui il 46% tra i 35-50 anni e i restanti tra i 50 e i 65 anni, ma vi è stato anche il caso di un giovanissimo ragazzo che ha richiesto soldi per la costituzione di un nucleo familiare ed un pensionato in difficoltà. Le motivazioni hanno riguardato prevalentemente affitti, condomini e bollette arretrate, cure mediche, in particolare quelle odontoiatriche, e qualche lavoratore autonomo che aveva bisogno di rinnovare l’attrezzatura per poter continuare a svolgere la sua professione. “Il progetto –conclude Marina Loni- è andato al di là di ogni più rosea aspettativa di SVS, i cittadini stanno tutti restituendo il prestito attraverso le piccole rate previste, e c’è molta soddisfazione anche da parte della Fondazione e della banca. Speriamo che questo sia di auspicio per il proseguimento dell’iniziativa, perché ce n’è veramente molto bisogno”.

Il Centro di Ascolto della Svs per il Microcredito ed il Prestito Sociale è aperto il

MERCOLEDÌ dalle 9,00 alle 13,00 Troverete ad accogliervi l’assistente sociale Marina Loni

Si può telefonare allo 0586 88.88.88 o consultare il sito www.pubblicaassistenza.it

Anche la Regione Toscana ha messo a punto una strategia con l’obiettivo di aiutare le persone vulnerabili economicamente e socialmente. Il progetto si chiama Prestito Sociale e si differenzia da quello del Microcredito livornese perché in questo caso la restituzione del piccolo prestito può essere fatto anche attraverso lavori socialmente utili: una novità importante, perché ciò permette anche a chi non ha alcun reddito, di accedere al prestito. La SVS ha partecipato al bando regionale con i partner con i quali già opera per il microcredito locale, aggiudicandosi un punteggio alto, che l’ha collocata al secondo posto della graduatoria finale. Ciò permetterà ai cittadini livornesi di poter usufruire anche di questa opportunità, grazie alla presenza sul territorio dei Centri di ascolto ai quali si possono rivolgere le persone interessate. Referente del progetto per SVS è Marina Loni che spiega. “Come gruppo locale siamo ormai affiatati e lavoriamo bene insieme, perché abbiamo già avuto l’esperienza del Microcredito, comunque il corso di formazione per gli operatori dei Centri di ascolto, previsto dal progetto, sarà interessante per continuare a confrontarsi e puntare sul lavoro di rete come valore aggiunto. Altro aspetto importante è la possibilità di restituire il credito anche attraverso i lavori socialmente utili. Spesso le persone con difficoltà economiche tendono all’esclusione sociale, appaiono talvolta forme depressive e di isolamento sociale e tendono a chiudersi sempre più in se stesse, a non voler più uscire di casa. In questo modo cercando di rispondere ad un sempre più crescente disagio economico si tenta di riavvicinare l’individuo al tessuto attivo sociale locale e gli si offre nuovi stimoli e l’occasione d’instaurare nuove relazioni. Dunque si tratta di un progetto con un alto valore sociale”. La Regione ha stanziato in totale 5 milioni di euro per sostenere prestiti fino a 3.000 euro, senza garanzie e senza interessi. Grazie ai progetti pervenuti sarà possibile realizzare una rete di 250 Centri di ascolto, tra cui SVS, in tutta la Regione Toscana che opereranno in stretto contatto con i servizi sociali del territorio. Naturalmente la priorità sarà data alle famiglie numerose, con presenza di disabilità grave, con figli minori e nuclei monoparentali. La restituzione potrà avvenire in 36 mesi con rate molto basse o attraverso i lavori socialmente utili.


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Protezione Civile

Andrea Moretti ed il sogno di diventare un Vigile del Fuoco Andrea Moretti ha 20 anni ed appartiene a quella generazione che ha vissuto da piccolo l’attacco alle Torri Gemelle, ed ha potuto vedere in televisione con quale impegno e generosità i Vigili del Fuoco di New York si sono prodigati in quella drammatica occasione, in alcuni casi rimettendoci anche la vita. Immagini che hanno colpito tutti, a maggior ragione i bambini che di questi uomini ne fecero dei veri e propri miti. Andrea è cresciuto con il sogno di poter fare il Vigile del Fuoco e si sta impegnando per realizzare il suo progetto. Così a 17 anni, dopo aver assistito a scuola ad una presentazione del lavoro dei volontari della SVS nel campo della Protezione Civile, decise di avvicinarsi a questo mondo, con un occhio di riguardo

all’antincendio boschivo. “Ho voluto frequentare subito il corso per l’antincendio cominciando a fare l’osservatore, perché ero ancora minorenne. Diventato operativo ho poi frequentato anche la formazione per la Protezione Civile”. In due anni di volontariato Andrea ha già accumulato una buona esperienza: “Lo scorso inverno –racconta- ho partecipato ai soccorsi organizzati per l’alluvione a Massa Carrara, dove ho operato per 4 giorni. Quest’anno invece ho avuto modo di fare servizio nell’antincendio quando il fuoco sprigionatosi alla ditta Galletti cominciava ad interessare anche i canneti vicini. In questo caso siamo stati allertati dai Vigili del Fuoco, per evitare che le fiamme si estendessero anche in quella direzione.

Terremoto io non rischio A settembre la SVS ha aderito alla campagna nazionale Io non Rischio. Per il terzo anno consecutivo, il volontariato di protezione civile, le istituzioni e il mondo della ricerca scientifica si impegnano insieme per “Terremoto io non rischio”, la campagna informativa nazionale per la riduzione del rischio sismico: oltre 3.200 volontari di 14 associazioni nazionali di protezione civile hanno allestito punti informativi in 215 piazze, distribuite su quasi tutto il territorio nazionale, per sensibilizzare i concittadini sul tema. L’iniziativa è promossa dal Dipartimento della Protezione Civile e dall’Anpas-Associazione Nazionale delle Pubbliche Assistenze, in collaborazione con l’Ingv-Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia e con ReLuis-Consorzio della Rete dei Laboratori Universitari di Ingegneria Sismica e in accordo con le Regioni e i Comuni interessati. La SVS ha allestito il punto informativo in piazza Cavour, dove sono stati distribuiti depliant informativi, ed i volontari hanno risposto alle domande dei cittadini.

Inoltre, una mostra fotografica, allestita grazie alla collaborazione con il Comune ha dato la possibilità di osservare immagini relative a i sismi che nel tempo hanno colpito Livorno e l’Italia. La manifestazione era prevista per sabato 28 e domenica 29, ma il tempo ha deciso in altro modo, infatti, la domenica forti piogge hanno colpito la città, creando situazioni di emergenza. Dunque il punto informativo è stato smontato, anche perché i volontari sono dovuti passare velocemente dalla teoria alla pratica, prestando soccorso in alcune situazioni difficili create dalle precipitazioni.

C’è poi stato l’incendio partito dalla piazza Christian Bartoli ed arrivato fino a Banditella. Ed infine, le uscite estive per il pattugliamento di prevenzione, che fortunatamente si sono concluse sempre positivamente, in quanto non ci sono stati incendi sulle nostre colline. Sono esperienze che ti possono cambiare la vita per quello che vedi, per i rapporti umani che istauri”. Andrea è anche un ragazzo molto generoso, perché ha deciso di non fare la domanda per accedere al Servizio Civile: “Non mi sembrava giusto occupare un posto a qualcuno esterno alla SVS, che invece in questo modo può avvicinarsi all’associazione e avere l’opportunità di fare belle esperienze. Io faccio già lo stesso tipo di servizio come volontario”.

Ricerca persone scomparse Per cercare persone scomparse è essenziale sapersi orientare su qualsiasi tipo di terreno. Ad aiutare in questo compito ci sono le carte geografiche, i gps, ma le prime vanno sapute leggere e i secondi bisogna saperli usare. Esperti in questo settore, perché abituati ad utilizzare questi strumenti, sono gli appassionati di softair, una disciplina sportiva in espansione, che vede i suoi estimatori impegnati a riprodurre con armi finte, combattimenti e battaglie, prevalentemente all’interno dei boschi. Il gruppo di ricerca e soccorso della SVS, oltre ai soccorritori sanitari, ha al suo interno gli elementi di due associazioni di Softair: i Tnt Seal Team Livorno e i Tigri Livorno Softair, che collaborano attivamente in questo settore.

Riccardo Nannoni: volontario e formatore dell’Antincendio Boschivo Riccardo Nannoni ha 37 anni, è volontario SVS da 15, nella vita fa l’ingegnere, ma il desiderio di spengere incendi lo ha accompagnato per tutta la vita, fin da quando da bambino all’Isola d’Elba assiste al propagarsi di un rogo distruttivo che pur non facendo vittime, procurò ingenti danni alla vegetazione. Ciò fu dovuto anche alla scarsa prevenzione e ai limitati mezzi di soccorso che all’epoca erano disponibili. Tempo dopo Riccardo incontrò nuovamente il fuoco distruttore a Suvereto e così crescendo decide di avvicinarsi alla SVS che si occupa appunto dell’antincendio boschivo. Con gli anni diventa anche volontario di protezione civile e sanitario, prendendo tutte le abilitazioni possibili. Il lavoro gli ha però imposto dei limiti di tempo, così ha dovuto scegliere di cosa occuparsi, e naturalmente ha deciso di privilegiare l’antincendio, la sua prima passione, tornando, come dice lui, alle origini. “Mi sono specializzato anche nella formazione

–racconta- facendo il corso alla Regione che mi ha abilitato a preparare i nuovi volontari. Naturalmente il settore della Protezione Civile è così ampio che dobbiamo rivolgerci anche a formatori esterni. Questo ruolo, che posso svolgere prevalentemente la sera, mi permette di dedicarmi al volontariato conciliando bene con il lavoro”. Di esperienze da raccontare Riccardo ne ha tante, quella che più lo ha segnato è la tragica vicenda della frana di una porzione di montagna in provincia di Lucca, che travolse una casa uccidendo gli abitanti, ma ci sono anche episodi con conclusioni positive: “La soddisfazione più importante –spiega Riccardoè stato l’aver contribuito a spengere un grosso incendio all’Isola d’Elba senza che nessuno si facesse male. Il fuoco era talmente esteso che mentre ci dirigevamo sul posto, già dal Romito vedevamo la luce causata dalle fiamme. L’isola sembrava un vulcano in eruzione”.

Riccardo guarda al futuro del volontariato con uno sviluppo di questo settore grazie ad una sempre maggiore formazione: “Siamo già sulla strada giusta, l’antincendio boschivo è sempre più professionale grazie ai corsi che vengono organizzati, ma si può ancora migliorare e io credo che ci riusciremo”. Un’altra grande soddisfazione a livello personale Riccardo l’ha avuta da giovane, quando vinse nel 2005 il concorso per entrare nell’Abi della Provincia di Livorno. “È importante –conclude- continuare a portare avanti progetti nelle scuole, per coinvolgere i giovani. Ma resta fondamentale il fatto che per diventare volontario ci deve essere una motivazione personale, un interesse all’operatività, a far parte di un settore dove ci sono tante cose da imparare. Protezione Civile non vuol dire solo tragedia, ci sono anche servizi alla cittadinanza, ad esempio, nelle grandi manifestazioni o nei disagi che possono capitare con il gelo o la neve”.


Idroambulanza

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Una domenica d’autunno sull’idroambulanza Sono le otto di una domenica mattina autunnale. Siamo in pieno novembre, con il classico cielo grigio e un vento di ponente che si infila fra i vestiti, facendomi rimpiangere il caldo del mio letto. Ma niente può scoraggiare i volontari della SVS che hanno deciso di organizzare una giornata formativa che coinvolge tutti i settori: sanitario, protezione civile, idroambulanza, antincendio, maxiemergenze, ricerca persone scomparse. Chiedo di poter andare sull’idroambulanza: un punto di osservazione privilegiato ed anche divertente, perché uscire in mare è sempre piacevole. Be’, sì forse, non all’alba e magari in una giornata di sole… mi viene da pensare mentre sono inondata dal vento che a me sembra gelido, anche se mi rassicurano che c’è di peggio. Fortuna che questo non influenza il moto ondose più di tanto, la superficie del mare è “accettabile”, anche se gli schizzi d’acqua non mancano e finiscono per bagnarmi quasi completamente. Speditamente raggiungiamo l’insenatura della Cala del Leone. Sull’imbarcazione ci

sono il vicecapo-squadra Alberto Guerrazzi, referente del settore salvamento e conduttore dell’idroambulanza, il vicecapo squadra Carlo Monzani anche lui referente del settore con brevetto di salvamento, Mattia Frangini soccorritore di livello avanzato e Gabriele Terreni il “generoso” figurante. Arrivati al punto stabilito Gabriele si getta in acqua per impersonare il ferito, mentre l’idroambulanza si allontana per aspettare l’autorizzazione della Capitaneria di Porto ed iniziare il salvataggio. Arriva l’ok e in pochi secondi siamo sul naufrago, il mezzo si avvicina il più possibile, anche se il vento rende difficili le operazioni. Carlo si tuffa in acqua per raggiungere il malcapitato. A bordo Mattia apre la spalletta posteriore e comincia a calare in mare la toboga, il tutto naturalmente collegato da corde. Le operazione procedono correttamente e in brevissimo tempo il figurante è a bordo ben fissato all’imbarcazione, ed assistito anche dal punto di vista sanitario. Comincia la corsa verso il porticciolo di Antignano dove

Soccorso e professionalità anche nel soccorso in mare Per una città che sorge sulla costa, il soccorso deve necessariamente prevedere anche l’intervento via mare. La SVS opera già da diverso tempo con una idroambulanza, appositamente strutturata. “Il mezzo ha un motore ad idrogetto, cioè senza eliche -spiega Alberto Guerrazzi uno dei comandanti dell’imbarcazione- i volontari lavorano in sicurezza ed il ferito sulla toboga può essere issato a bordo direttamente da dietro, grazie all’abbassamento delle spallette, rendendo tutta l’operazione più facile”. L’equipaggio della idroambulanza è composto dal comandante dell’imbarcazione con patente nautica, un volontario con il brevetto di bagnino che sappia muoversi bene in acqua e un volontario di livello avanzato. La mancanza di elica permette al mezzo di avvicinarsi alla persona da soccorrere in completa sicurezza e questo ha un grande significato nelle operazioni di recupero in mare. L’idroambulanza si è rivelata utile per soccorrere bagnanti in acqua, ma non solo. La nostra costa è piuttosto spiovente è quando uno si infortuna sugli scogli, spesso diventa difficoltoso raggiungerlo e soprattutto risalire con il ferito può diventare complicato rallentando le operazioni di soccorso. Con questo mezzo sono state anche affiancate diverse manifestazioni sportive in mare. L’idroambulanza fa anche pattugliamento antincendio, infatti, dal mare si osservano bene le colline livornesi e quando viene avvistato del fumo l’equipaggio avverte subito la pattuglia presente sul territorio, che va immediatamente a controllare. Insomma, un mezzo rivelatosi utilissimo, e l’obiettivo è quello di potenziare sempre più il servizio.

un’autoambulanza è in attesa del ferito con tutta l’equipe al completo. Caricato a bordo si dirigono al pronto soccorso. Una dimostrazione pratica di come sia importante la combinazione ed il coordinamento dei mezzi di soccorso per rendere rapido ed efficiente l’intervento. Senza l’idroambulanza tutto questo non sarebbe stato possibile. Il rientro alla banchina della Capitaneria di Porto dove è alloggiata l’idroambulanza è più tranquillo, le emergenze sono finite ed anche l’esercitazione. Anzi no… a Villa Cristina, sopra i boschi del Corbolone, un gruppo ben più numeroso di volontari, è impegnato nella formazione sanitaria, di protezioni civile, di maxi-emergenza e nella ricerca delle persone scomparse. No, per me basta così, di scendere nei dirupi delle colline livornesi in cerca degli altri figuranti oggi proprio non me la sento, ho ancora il vento nelle ossa. Ma naturalmente non mancherò al prossimo appuntamento che documenterò con foto e resoconto finale. Antonella De Vito Gli interventi dell’idroambulanza durante la stagione estiva 2013 Ore di moto totali Turni di servizio

135 33

Turni sospesi per maltempo

3

Servizi a gare e manifestazioni

8

Interventi effettuati in mare

2

Interventi effettuati su scogliera

2

Chiamate per interventi ma non effettuati per vari motivi

2

Recupero salma su scogliera

1

Personale impiegato Volontari totali

25

di cui Conduttori

5

Assistente bagnante

7

Soccorritore di livello avanzato

13

| Giornata formativa a Villa Cristina. Foto di Noemi Scotto


18 | L'Ambulanza Veterinaria

Soccorso anche per i nostri amici a quattro zampe Nasce il servizio di Ambulanza Veterinaria SVS La nascita del servizio di Ambulanza Veterinaria della SVS è una di quelle belle storie che viene voglia di raccontare cominciando con il “C’era una volta”, delle fiabe di un tempo. Sì, c’era una volta un grande vuoto, dove gli animali malati o feriti si trovavano in difficoltà. Alcuni cittadini più volte avevano telefonato al centralino della SVS chiedendo aiuto per i loro piccoli amici a quattro zampe. Come in ogni fiaba che si rispetti una fata buona interviene e dai primi di luglio nasce il servizio dedicato agli animali in difficoltà. In questo caso la bacchetta magica è rappresentata dalla Pubblica Assistenza di Livorno che ha messo a disposizione un’autoambulanza e finanzia il servizio. A questo si sono aggiunti una cinquantina di volontari che dopo un corso di preparazione hanno messo a disposizione il loro tempo. Davide Pasquini responsabile del settore, spiega come è organizzato il servizio, gratuito per i cittadini, che devono però collaborare affinché si possa mantenere il “lieto andamento” di questa attività, anzi migliorarlo per poter assistere sempre meglio gli animali. “Prima di tutto dobbiamo specificare che l’Autoambulanza Veterinaria interviene nei casi di emergenza, quando ci sono situazioni di pericolo vero per gli animali. Se i cittadini hanno la possibilità di organizzarsi per trasportare il loro animale o un randagio, trovato per caso, dal veterinario, devono comunque farlo. Ad esempio, qualche giorno fa siamo stati chiamati da una signora perché doveva portare il suo vecchio cane dal veterinario. Abbiamo mobilitato la squadra e siamo andati, ma la signora ci ha rimandato indietro, dicendoci che aveva deciso di far trasportare il cane dal figlio nel pomeriggio.

Questo naturalmente è il modo più sbagliato di richiesta del servizio. Intanto l’autoambulanza ed i volontari sono distolti da una possibile vera emergenza che può capitare contemporaneamente e a farne ingiustamente le spese può essere un altro animale. E poi non dobbiamo dimenticare che ciò ha un costo, in termini di benzina e attrezzature, che è tutto a carico della SVS, e non è possibile sprecare le risorse, rischiando di esaurirle e non essere più in grado di effettuare il servizio quando effettivamente serve. Inoltre, i volontari, ovviamente, mettono gratuitamente a disposizione il loro tempo ed è giusto avere rispetto anche per il loro operato”. Ma fortunatamente questo è solo un caso limite, che abbiamo voluto raccontare per spiegare al meglio quale non deve essere l’atteggiamento del cittadino. Fortunatamente da luglio ci sono state tante belle storie di partecipazione e di soccorsi andati a buon fine. “L’episodio che più mi ha commosso – continua Daniele- è la canina che abbiamo soccorso a Collesalvetti. Alcuni cittadini ci hanno chiamati per segnalarci questo animale ormai stremato, nascosto fra due macchine, senza più la forza di muoversi. Siamo andati a soccorrerla e docilmente si è fatta prendere e portare dal veterinario. Fortunatamente non era un cane randagio o abbandonato, ma si era perduta. Grazie al microchip abbiamo potuto contattare il padrone che felicissimo è andato a prenderla. I mezzi di informazione locale ci aiutano tantissimo, ad esempio, in questo caso hanno pubblicato la storia della canina, ed un cittadino ci ha telefonato

| L'Ambulanza Veterinaria

| Un gatto soccorso

per dirci che se non fosse stato ritrovato il proprietario si sarebbe reso disponibile per l’adozione. Questo servizio ha creato una rete intorno agli animali che può aiutarli su più aspetti. E questa è la soddisfazione maggiore”. I volontari che hanno dato la loro disponibilità si sono organizzati in squadre di due o tre persone, con un turno che copre la mattina e uno il pomeriggio, per la notte sono previste delle reperibilità, ed in caso di emergenza i volontari raggiungono subito la sede di Livorno Nord per partire con l’Autoambulanza Veterinaria. Il mezzo ed i volontari sono a disposizioni anche per servizi che possono essere programmati nel tempo, come ad esempio chi non ha la macchina o altro mezzo per portare il proprio animale ad una visita di controllo. Durante il turno i volontari, oltre ad intervenire nelle emergenze, andranno a completare il loro servizio alla Lipu di Livorno, dove si metteranno a disposizione del veterinario responsabile, rendendosi utili nella pulizia delle gabbie e per accudire i volatili ospiti al centro del Cisternino per essere curati. Una collaborazione che ha l’obiettivo di aumentare il sostegno agli animali in difficoltà e rappresenta per i volontari dell’Ambulanza Veterinaria un’occasione per vivere una nuova esperienza.


L'Ambulanza Veterinaria | 19

notiziario della

La formazione dei volontari...

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...che si occupano degli animali Si è svolto a settembre il primo corso per i volontari del servizio Ambulanza Veterinaria, ma ne seguiranno altri, perché in molti hanno risposto con entusiasmo e le richieste di partecipazione sono molte. La SVS ringrazia i docenti che hanno tenuto le lezioni di formazione svoltesi nella sede di Livorno Nord in via delle Corallaie. Un grazie particolare a Renato Ceccarelli, veterinario responsabile del centro Cruma Lipu di Livorno, a Francesco, Cristina, Irene, Michela, Federico, Veronica,

alla veterinaria Benini e a Gea, Valentino e Emy dell’associazione Dobredog. Il servizio di Ambulanza Veterinaria ha aperto le porte del volontariato a molte persone che da tempo volevano mettere a disposizione il loro tempo a favore della collettività, ma non si sentivano portate per un servizio rivolto agli uomini. Adesso anche loro sono entrate nel mondo del volontariato.

| Foto di gruppo dei volontari al termine della formazione

| Il primo corso di formazione per volontari dell'Ambulanza Veterinaria

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20 | La Sezione di Ardenza |Roberto Paoletti

Roberto Paoletti: il cuore della sezione Dal punto di vista formale Roberto Paoletti è responsabile della sezione SVS di Ardenza, ma al di là di questo è il cuore e il fulcro delle attività e soprattutto è super amato dai volontari, che qui hanno un’età media molto bassa. Roberto sorride quando gli chiediamo qual è la sua “polverina magica”, il segreto che gli ha permesso di fare tutto ciò, e ci risponde: “Non è magia, ma esperienza. Il rapporto che si è creato con i volontari è collaborativo, cerco sempre di mettermi dalla loro parte e capire quali esigenze hanno”. Da quando Roberto ha cominciato ad occuparsi della sezione l’andamento è sempre stato positivo: “Anche quest’anno siamo riusciti ad aumentare le squadre, adesso copriamo tutti i pomeriggi e le sere, più la domenica mattina”.

Alessio Sanchioli, Giulia Smriglio, Diletta Giusti: con l’entusiasmo dei giovani Alessio, Giulia, Diletpsicologicamente e ta: sono solo alcuni dei saperlo ascoltare in nomi dei giovanissimi un momento difficile ragazzi che si possono è stato per lui utile”. incontrare alla sede di Essere di aiuto agli Ardenza, ognuno con altri è il filo conduttole proprie motivazioni. re dei volontari SVS, Alessio Sanchioli ha sia nelle emergenze 25 anni ed è in SVS dal che nel sociale: “Svol2005, dove è entrato gere questo servizio grazie a suo padre: “Per | Da sinistra: Leonardo Semboloni, Giulia Smriglio, mi fa riflettere su Diletta Giusti e Alessio Sanchioli tanti aspetti della vita dire la verità –spiega- ci siamo avvicinati insieme. -spiega Giulia- anche Io ero piuttosto timoroso, non sapevo che cosa sui più difficili. Mi ha colpito il modo di affrontare mi aspettava, il solo dovermi mettere la divisa mi il proprio destino da parte di una donna, malata intimoriva, ma poi conoscendo gli altri volontari terminale, consapevole della sua situazione. Mi mi sono subito ambientato. Oggi frequento sono occupata di lei in diverse occasioni e si è più io di mio padre, che per motivi di lavoro ha creato un legame”. dovuto diminuire i suoi turni." “Per me -interviene Diletta- un’esperienza Giulia Smriglio ha 17 anni ed è volontaria da molto importante è stata quando abbiamo circa un anno: “Un’esperienza nata per caso. Un salvato la vita di un signore andato in arresto giorno ho detto a mia madre che mi sarebbe cardiaco. Aiutare gli altri mi piace e salvare una piaciuto salire su un’autoambulanza e aiutare vita dà tanta soddisfazione”. gli altri. È una cosa che ho sentito istintivamente L’impegno di questi ragazzi è anche una testie lei mi ha portato alla SVS”. monianza per i giovani. Nel gruppo di amici c’è Diletta Giusti di anni ne ha 18 e frequenta sempre qualcuno che si incuriosisce di questa la Pubblica Assistenza da più di due anni: “È attività, c’è chi si avvicina e chi si limita a fare un settore che mi è sempre interessato e così, domande, alcuni sono titubanti e forse anche insieme a delle amiche, abbiamo decise di pro- un po’ spaventati, ma sicuramente ammirati vare a fare volontariato sulle autoambulanze”. per quanto riescono a fare i volontari. Ognuno di loro ha vissuto esperienze formaNel ricordare la loro “prima volta” tutti tive e relazioni capaci di plasmare il carattere parlano dell’ambiente familiare che la sede e indirizzare anche le scelte future. “Cerco di di Ardenza ha saputo creare intorno a loro, aiutare le persone nel miglior modo possibile aiutandoli a superare le incertezze e i dubbi –sottolinea Alessio- ogni servizio ha la sua che un servizio di questo tipo può creare, ma importanza, ma se proprio devo citarne uno, soprattutto, quando si parla di ringraziamenti voglio ricordare l’intervento su un incidente i plausi vanno tutti a lui, a colui che viene ricostradale di un signore che ci ha poi ringrazia- nosciuto come la persona che li ha permesso to, perché ha apprezzato il nostro modo di di arrivare ad essere quello che sono oggi: operare. Probabilmente il sostenerlo anche Roberto Paoletti.

Luca Lomi: sentire la responsabilità degli altri Un po’ meno giovane, ma non certo nello spirito, è Luca Lomi che ad Ardenza svolge un ruolo di autista soccorritore volontario. “Sono entrato in SVS nel 1979. Due anni prima ebbi un grave incidente stradale nel quale perse la vita mio padre, mentre io, mio fratello e mia madre siamo rimasti gravemente feriti. Questa è stata la molla che mi ha portato a fare volontariato. Appena mi ripresi volli sapere chi mi aveva soccorso e quando mi dissero che era stata la Pubblica Assistenza, feci subito domanda per entrarne a far parte”. Ci sono esperienze nella vita che inevitabilmente ti segnano, dalle quali però nascono anche cose positive. Luca ha così iniziato l’iter di formazione che lo ha portato ad essere soccorritore di livello

avanzato e poi autista. “Ho fatto tutti i corsi previsti –continua- ma quello che oggi sono diventato lo devo soprattutto ai volontari più anziani che quando entrai mi fecero da maestri. Io stavo a loro fianco, li guardavo operare e imparavo”. Chi ha una lunga esperienza come Luca non teme d’imbattersi in situazioni complicate, ormai di difficoltà ne ha già incontrate di tutti i tipi, ma sottolinea: “Quando monto sull’autoambulanza so che ho bisogno di tutta l’attenzione possibile, perché sono responsabile delle persone che sono a bordo con me”. Per cercare il soccorso che più gli ha dato soddisfazione deve pensare un po’, perché ce ne sono molti, ma fra i tanti alla fine

scegli quello del salvataggio nei fossi, dove si buttò senza pensarci due volte, per salvare una persona che aveva deciso di suicidarsi, dimostrando di avere il coraggio e un altruismo non comune, visto che fu l’unico ad intervenire, mentre altri dalla spalletta guardavano. “La SVS –conclude Luca- è sempre stata per me una famiglia, quando sono arrivato non avevo più mio padre e mia madre lavorava. Io smontavo dal servizio, andavo a casa a farmi una doccia e poi ritornavo. Mi piacerebbe molto che i ragazzi di oggi comprendessero veramente il significato del volontariato, che vuol dire fare del bene agli altri gratuitamente. È una cosa che si può fare solo se guidata dal cuore. I giovani potranno capire a pieno se verranno in SVS”.


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Sagra del Polpo

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La Sagra del Polpo Solidarietà, volontariato, divertimento, socializzazione

La scelta di “dar casa” alla Sagra del Polpo alla sede SVS Livorno Nord è stata premiata anche quest’anno da un aumento della partecipazione. I numeri non permettono fraintendimenti, infatti, basta dire che si sono raggiunte punte di circa 300 coperti e 500 “ballerini” in pista, per decretare un successo che ha inorgoglito il presidente SVS Vincenzo Pastore e gli oltre 70 volontari che dal 10 al 18 agosto si sono impegnati ogni sera per la riuscita della sagra. Come sempre, la SVS non dimentica la solidarietà e il suo impegno sociale, ed anche i momenti di festa sono un’occasione per ricordare a tutti l’impegno nei vari settori. Quest’anno è stata la volta della Protezione Civile che ha inaugurato due importanti mezzi: uno dotato di un’idrovora e di una torre faro per gli interventi in caso di alluvioni, mentre il secondo, specifico per l’antincendio boschivo, ha una presa di forza di circa 1500 litri d’acqua ed è dotato di una logistica all’avanguardia in grado di dare un supporto di due o tre giorni in caso di maxi-interventi sanitari.

È stato veramente un grande successo

Non sono mancati i momenti di commozione con la presenza di Odette Volpi e Garibaldo Benifei che ha inaugurato la Banda Musicale (vedi servizio a pagina 8 e 9). Proprio la sera dell’inaugurazione sono stati consegnati gli attestati ai vice capisquadra, che avevano da poco terminato il corso. Ospiti della manifestazione anche associazioni amiche provenienti da fuori città, in particolare la SVS di Roma. Gradita sorpresa è stata la presenza del gruppo Smile che ha animato una delle serate della sagra. E naturalmente, suo malgrado, ospite d’onore è stato il polpo, presentato ogni sera in bianco e cacciuccato. “È stato veramente un grande successo –ha commentato Alessandra Mini vicepresidente SVS- l’esserci spostati nella sede di via della Corallaie ci ha ridato un’identità. La Rotonda di Ardenza è sicuramente uno scenario meraviglioso, ma le tante feste che si succedono nel periodo estivo, fanno perdere alle persone che vi partecipano la consapevolezza di chi organizza l’evento. La nostra scelta è stata premiata. Vorrei, inoltre, ricordare che questo grande impegno è stato portato avanti non trascurando mai i servizi di emergenza che svolgiamo di routine. Il tutto grazie all’impegno e alla generosità dei volontari che si sono divisi nei diversi servizi”. Le foto sono di Fulvio Amedei


22 | Solidarietà/Consulta delle Associazioni

I colori e il logo della SVS viaggiano per le strade di Touba in Senegal Se vedere correre per strada una autoambulanza a sirene accese è per noi del tutto normale, così non è in altri luoghi, come nella città di Touba dove il trasporto dei feriti avviene su normali auto. La prima autoambulanza ad arrivare nella Città Santa del Senegal è della SVS Pubblica Assistenza di Livorno. Un mezzo che ha già svolto servizio in città, ancora in ottime condizione, ma non più adeguato alle nuove normative previste in Italia. In occasione dell’imbarco del mezzo sulla nave che l’ha portato in Africa, è stata organizzata una breve cerimonia che ha visto la presenza di tutti coloro che hanno reso possibile la realizzazione di questo progetto. Il presidente della SVS Vincenzo Pastore ha ricordato: “Siamo contenti di poter aiutare le comunità che hanno necessità di autoambulanze. In molte città dei paesi al sud del mondo ci sono magari ospedali ben funzionanti, ma non mezzi adeguati per le emergenze. Ci sembra quindi doveroso

I presenti alla breve cerimonia prima dell’imbarco del mezzo per il Senegal

esprimere la nostra missione di solidarietà, anche nei confronti dei paesi ‘altri’ da noi. Siamo grati alla Asl 6 che ci ha coinvolto in questo progetto, permettendoci di renderci utili anche su questo versante”. Un ulteriore tassello che contribuisce alla realizzazione del progetto che l’Asl sta portando avanti da tempo, come spiega

Una rete fra associazioni A Livorno c’è una bella realtà che non tutti conoscono, ed è quella della Consulta Comunale delle Associazioni, che ha lo scopo di fare rete fra tutte le associazioni, dalle più piccole alle più grandi. Fiorella Cateni è la presidente e ci spiega: “La nostra Consulta ha una particolarità molto importante, infatti, è previsto un nostro parere preventivo obbligatorio e non vincolante sullo schema di bilancio preventivo del Comune. Inoltre, possiamo anche esprimere un parere sugli atti della programmazione locale di settore e sui regolamenti comunali, oltre a raccogliere e inoltrare proposte alla Giunta per gli ambiti attinenti alle associazioni”. Ed infatti, quest’anno è stato dato il primo parere dopo un lavoro informativo passato attraverso ben tre assemblee di tutte le associazioni iscritte, quattro esecutivi ed un incontro finale che ha raccolto le conclusioni da presentare al Comune. “È stato un parere positivo –continua Fiorella Cateni- però ci sono state osservazioni dai vari settori su come intendiamo migliorare e portare il nostro contributo, soprattutto in ambito sociale, culturale e sportivo”. Le associazioni che hanno aderito alla consulta sono naturalmente iscritte al Registro Comunale delle Associazioni ed appartengono a tutti i settori: ambiente, attività culturali, istruzione e attività ricreative, sport, turismo e tempo libero, assistenza e solidarietà

sociale, scienze e attività ricreative. Le associazioni aderenti alla Consulta sono 178 su un totale di 240 iscritte al registro. Il comitato esecutivo è formato da presidente e vice presidente e da un rappresentante di ogni associazione, ed anche la SVS partecipa con Alessandra Mini, vicepresidente della Pubblica Assistenza. Fra le iniziative organizzate ricordiamo le manifestazioni collaterali in occasione delle gare remiere della Coppa Barontini e del Palio Marinaro, il coordinamento del Villaggio della Solidarietà presente ad Effetto Venezia e la prima Festa del Volontariato. La Consulta ha anche una funzione informativa e di aiuto. “Abbiamo stabilito –sottolinea la presidente- un rapporto con il Cesvot, il centro servizi delle associazioni. Cerchiamo di stimolare e informare tutti sulla possibilità di mettersi in contatto con questa realtà che può essere molto utile per lo svolgimento delle attività. Lavoriamo poi sui finanziamenti europei, cercando di mettere insieme più associazioni e aiutarle a partecipare ai bandi”. “Il mio sogno –conclude Fiorella Cateni- è che tutte le associazioni, anche le più piccole, abbiano la stessa voce. È una cosa difficile perché alcune non riescono a farsi conoscere, hanno problemi con l’informazione. Inoltre, mi piacerebbe che vi fosse solidarietà ed osmosi fra tutte”.

Andrea Grillo responsabile della cooperazione internazionale: “Il nostro obiettivo è di ridurre in questa città, la mortalità materna e neonatale. Il grosso problema è rappresentato dal fatto che nonostante il sistema sanitario sia pubblico, le prestazioni sono a pagamento, le ecografie costano dai 5 ai 10 euro, che è una cifra alta per il reddito di questa popolazione. Bisogna quindi strutturare un sistema in cui alle donne in gravidanza venga garantita l’assistenza gratuito. Anche l’autoambulanza fa parte del progetto, grazie a questa le donne in difficoltà potranno essere portate in ospedale in modo più rapido e sicuro”. Grande soddisfazione per l’iniziativa è stata espressa dalla Comunità Senegalese rappresentata per l’occasione da Diop Mbaye presidente del Casto (Coordinamento Associazioni Senegalesi in Toscana), da Sambe Salio collaboratore e Dia Papa Demba referente per la cooperazione decentrata del Casto, che hanno affermato: “I rapporti con la città di Livorno sono sempre stati belli e questa è un’ulteriore pagina di solidarietà che stiamo scrivendo. Touba è una città molto importante per il nostro paese, non solo dal punto di vista religioso, ma anche demografico, basta pensare che per numero di abitanti possiamo paragonarla a Milano. Speriamo che la collaborazione continui e si possa passare anche ad altre aspetti della cooperazione”.

Soccorriamo il mondo L’invio di un’autoambulanza in Senegal non è la prima esperienza per la Pubblica Assistenza, infatti, è in corso di preparazione la documentazione necessaria per inviarne un’altra in Paraguay. La SVS ha aderito al Progetto Soccorriamo il mondo che prevede di rendere ancora utili al servizio di emergenza mezzi non più adeguati alla normativa italiana, ma ancora in ottime condizioni, pronti a continuare a trasportare feriti nel modo corretto.


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A colloquio con Edoardo Patriarca

Presidente del Centro Nazionale Volontariato Edoardo Patriarca presidente del Centro Nazionale del Volontariato, per gli studi, con sede a Lucca, s’intrattiene a parlare del mondo del volontariato con la SVS Pubblica Assistenza di Livorno. Qual è il nuovo corso della sua presidenza? Quali i programmi e gli impegni futuri del Cento? “Il Cnv lavora per creare sinergie, progettazione comune, condividere percorsi di partecipazione. In quest’ottica sono stati rinnovati e rafforzati momenti di riflessione e programmazione. Nel mese di settembre organizziamo sempre un confronto aperto ai soci e non solo, destinato all’individuazione delle priorità, alla costruzione di nuovi percorsi e alla definizione di traguardi comuni. Temi che trovano nel Festival del Volontariato il principale spazio di restituzione. Mentre continuiamo a riservare particolare attenzione al tema della comunicazione, assumendo sempre di più un ruolo centrale di stimolo e coordinamento, stiamo lavorando a consolidare l’idea progettuale della creazione del “Network delle Città solidali”, che coinvolge i principali eventi nazionali di settore. Un rapporto di reciprocità e collaborazione utile all’amplificazione dei legami e dei contenuti. Continueremo a rafforzare il rapporto con le reti nazionali (CSVnet, Convol, Forum nazionale del terzo settore) e rivolgeremo particolare attenzione ai temi proposti in questi mesi di lavoro. Abbiamo infatti raccolto l’invito a lavorare sulle problematiche del carcere, a partire dall’organizzazione di un evento nazionale sulle pene alternative che il Cnv ha organizzato alla Camera dei Deputati nel luglio 2013, insieme a Seac e Conferenza nazionale volontariato giustizia. Un lavoro destinato a proseguire con una ricerca (da svolgere in collaborazione con la Fondazione volontariato e partecipazione, anch’essa rinnovata negli organi sociali) e con altri appuntamenti nazionali. Il Centro ha affrontato il tema della memoria (evento dedicato a Maria Eletta Martini e svoltosi nella sede Cnel) e al welfare (in collaborazione con Anci). Tra le principali iniziative da sviluppare nei prossimi mesi, il Cnv a novembre sosterrà la giornata nazionale del dono promossa dall’Istituto italiano della donazione, che si svolgerà a Lucca e si svilupperà in due giorni. Uno sguardo attento sarà poi dedicato al prossimo 5 dicembre, proprio in occasione della giornata internazionale del volontariato. Il Centro, inoltre, porterà avanti l’ambizioso progetto “Dentro Tutti” insieme a M&C e Zelanda per realizzare una community di giovani da sensibilizzare al volontariato e alla solidarietà. Porterà avanti progetti di servizio civile e proseguirà il rapporto di collaborazione con Regione Toscana”. Qual è il ruolo del Centro per le associate? “Il Cnv è uno spazio privilegiato di confronto tra tutti. È un luogo di collegamento, uno spazio in cui il volontariato ha la possibilità di guardarsi e confrontarsi, di crescere e tessere alleanze. Anche rispetto a mondi esterni che con il nostro hanno inevitabilmente a che fare

Centro Nazionale Volontariato | 23 come il settore privato e la pubblica amministrazione. Il Cnv è anche un luogo di sperimentazione di nuove idee, di approfondimento di temi cruciali per il volontariato italiano. Penso al lavoro che stiamo facendo sul carcere, ma anche ad altri temi come il welfare, la comunicazione sociale, il dono. I confronti che proponiamo sono sempre qualificati e partecipativi, alla fine di ogni iniziativa rimaniamo con la bella sensazione di aver messo un tassello in più alla crescita consapevole del volontariato italiano. Non dobbiamo poi venire meno ad un ruolo fondamentale del volontariato che è quello della denuncia e della anticipazione dei tempi, come ricordava anche Maria Eletta Martini. Ma soprattutto il ruolo del Centro è definito e ridefinito dai soci che lo compongono: sono loro i protagonisti che portano idee, proposte e valori su cui la struttura operativa di Lucca lavora per concretizzare le iniziative”. Gli obiettivi del Festival del Volontariato? “Nei quattro giorni in cui si è svolta l’edizione 2013 del Festival abbiamo avuto la dimostrazione di come il volontariato sia capace di reagire alle crisi, contribuendo con idee, esperienze e proposte, tratteggiando una visione del volontariato e del Terzo settore come un unicum capace di rispondere alle emergenze della società (“Dentro tutti” è stato il titolo della manifestazione). Ma oltre la crisi, sentiamo anche la responsabilità di stimolare il sistema tutto a riflettere per evolversi, anticipando bisogni, sfide, progresso. Ci stiamo confrontando insieme ai nostri soci sul tema dell’innovazione sociale, provando a recuperare un tema tanto abusato quanto poco visibile nella pratica dell’azione quotidiana e nella narrazione pubblica. È anche per disegnare l’edizione 2014 del Festival, che si terrà a Lucca dal 10 al 13 aprile, che il Cnv ha avviato un dialogo tra i propri soci -estendendo l’invito anche ai rappresentanti qualificati delle principali reti di terzo settore- stabilendo come priorità alcuni focus su argomenti particolarmente sensibili: dal tema dell’innovazione alla governance, dal linguaggio (aspetto fondamentale delle relazioni e della comunicazione) alle buone pratiche fino ai temi dell’accoglienza e della formazione”. Facciamo una breve analisi della situazione attuale del volontariato italiano “Il volontariato italiano è vivo e solido, continua a fare la sua parte. La politica e tutta la società dovrebbero imparare ad osservarlo ogni giorno e non solo quando i media decidono di metterlo sotto i riflettori. Dalla quotidiana ostinazione per la solidarietà abbiamo tutti molto da imparare. Oggi più che mai non dobbiamo perdere questa occasione. Ma non è il luogo della perfezione, come tutte le opere umane ha dei difetti e molte cose da migliorare. Il nostro volontariato sta invecchiando, la capacità di intercettare un mondo giovanile, che in Italia è anche minoritario, non è così facile. Spesso ci si appella ai giovani per fare un servizio e non per offrire una proposta di vita. Benissimo fare il servizio del 118, ma dietro a questo dovrebbe esserci un’idea di comunità, una visione. Il volontariato italiano ha l’occasione storica di lasciare una traccia profonda sulla via difficile, ma sfidante, di aiutare il paese ad uscire dalla crisi. Ma sono necessarie maggiori consapevolezza e responsabilità. Consapevolezza di essere portatori di una novità antica, non residuale, dicevamo centrale, per uscire dalla crisi. E responsabilità di rappresentare una rete fitta di persone e organizzazioni che

svolge una funzione pubblica, cioè di servizio al bene comune”. Indicazione e consigli del Centro al mondo del volontariato. “Il volontariato deve essere in grado di cogliere maggiormente il segno dei tempi e ridefinire il suo contributo alla società. C’è bisogno di nuove strade e di contribuire alla costruzione di una cultura veramente alternativa, uscendo dalla crisi, o dalle crisi, in maniera differente da come ci si è entrati. Dai nostri soci emerge una forte necessità di innovare gli ambiti di azione e di identificare nuovi bisogni, anche per essere un veicolo di recupero della tradizione e dei valori. Un senso che è affermato quotidianamente in molti ambiti di azione come quello relativo ai sistemi di cura: il volontariato è alleato delle famiglie, ma si adegua anche a nuovi modelli e luoghi di cura, funge da ponte tra la principale istituzione di cura (l’ospedale) e la famiglia, secondo modalità sempre nuove. Rimane, in definitiva, un presidio fondamentale per garantire diritti. In questo senso si propone la necessità di innovare negli obiettivi con il bisogno di confrontarsi senza pregiudizi con chi si avvicina al volontariato (in particolar modo i giovani), per la ricerca di un’occupazione o dell’acquisizione di strumenti formativi. Il volontariato è da intendere come ricerca di un senso nei nuovi tempi che viviamo con la conseguente importanza di capire come muoversi in tempi diversi da quelli degli ‘anni d’oro’, rileggendo e capendo a fondo il nostro tempo non solo sotto la lente delle crisi”. Un ricordo di Maria Eletta Martini. “Il miglior modo per ricordare Maria Eletta Martini è guardare avanti e ammirare la sua capacità di lungimiranza, direi visionaria. Qualità oggi assente nella gran parte delle classi dirigenti di questo paese, infiacchite e solo concentrate sul “qui e ora”, a tutela soprattutto dei propri interessi. Nel luglio del 1991 Maria Eletta affermava: “Quando la società civile esce dall’anonimato, si associa, si esprime in ‘formazioni sociali’ ed opera in uno spazio proprio, che si colloca fra lo Stato e il mercato, ma non vuole farsi fare assorbire da nessuno dei due, non intende ridurre lo Stato, come talvolta si afferma, a svolgere funzioni residuali, ma piuttosto restituisce alla politica e alle istituzioni quelle funzioni di sintesi, di programmazione, di decisione che sono loro proprie e le mette magari al riparo dal ridursi ad essere contrattazione tra interessi forti, che quasi mai coincidono con quelli che il volontariato esprime. In democrazia, lo Stato, le istituzioni sono forti non perché appaiono tali o per astratte decisioni, ma per come si collegano con le espressioni della società; per questo, congiungere solidarietà sociale, impegno politico e istituzioni è ‘premessa indispensabile evitare di ridurre le riforme istituzioni ad atti solo formali’. Parole drammaticamente attuali che spronano le organizzazioni del terzo settore, in particolare il volontariato, a riprendere possesso della propria capacità di fare politica, che non è “terzismo furbesco”, o gallegiamento o ancora inchino al principe di turno (destra, centro, sinistra che sia), ma amore appassionato per la propria comunità, ferma determinazione a perseguire il bene comune, amore per la legalità, impegno quotidiano nella tutela dei più poveri e della loro dignità. Una politica delle opere che interpella la responsabilità delle amministrazioni pubbliche, delle imprese e delle altre istituzioni”.


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Nati per Comunicare

Per una condivisione delle culture Il gruppo volontari SVS Nati per Comunicare si rivolge soprattutto ai ragazzi migranti con gli obiettivi di favorire la loro integrazione all’interno delle scuole e nel tessuto sociale della città; combattere la dispersione scolastica ed alleviare il disagio sociale offrendo ai ragazzi delle figure di riferimento. È necessario lavorare in modo da garantire ai bambini e ai ragazzi, siano essi nativi o emigrati, il fondamentale diritto di cittadinanza. Nelle seconde e terze generazioni di migranti si possono osservare dei mutamenti. Sono, infatti, i figli nati in Italia, socializzati e secolarizzati nel nostro paese, quelli che introducono delle variabili nel processo d’integrazione socioculturale. Sono loro che, con l’assunzione di nuovi comportamenti stanno operando la sintesi fra ciò che di nuovo hanno acquisito e la loro cultura di base. Solo con l’integrazione si possono difendere i valori fondamentali del paese ospitante e proteggere contemporaneamente quelli dei nuovi venuti. Affinché questo avvenga è necessario seguire questi ragazzi dal momento del loro arrivo alla fine del percorso scolastico, sia esso all’interno delle scuole che presso la nostra sede. La nostra lunga esperienza ci ha portati a concludere che a volte è necessario uscire dalla cultura fondata solo sui libri, infatti, affinché questi ragazzi abbiano la consapevolezza di essere alla pari con gli altri compagni di scuola, siamo riusciti a farli uscire dalle quattro pareti di una classe, perché non c’è niente di più bello che condividere la conoscenza di ciò che li circonda.

"Le eccellenze" di Nati per Comunicare  Paja Rexhep ha imparato l’italiano con il nostro gruppo, poi ha frequentato con successo l’Orlando. Attualmente è dirigente della FILLEA CGIL (sindacato degli edili) ed ha la delega all’immigrazione.  Hu Yao Yao ha frequentato la quarta e la quinta alle scuole Benci: è stata seguita dal nostro gruppo fino alla maturità conseguita al liceo Enriques con la votazione di 100. Attualmente frequenta la facoltà di Economia alla Bocconi.

LIVORNO | Un museo tutto da ricostruire

| Uno dei lavori premiati della scuola Cattaneo

Hanno dimostrato notevole interesse per l’argomento proposto, partecipando in molti al concorso aperto a tutte le scuole di ogni ordine e grado,. La finalità educativa era indirizzata alla conoscenza del territorio e ad una socializzazione consapevole per la produzione di materiale illustrativo destinato a tutti i visitatori. La nostra proposta aveva l’obiettivo di risvegliare l’interesse e la curiosità per il territorio della propria città di nascita o di nuova appartenenza, approfondire la conoscenza di angoli storici, caratteristici, popolari e di servizio per produrre materiale illustrativo di vario genere capace di comunicare le conoscenze acquisite. L’interesse dei ragazzi è stato meraviglioso, al disopra delle nostre aspettative, infatti, alla premiazione del 29 maggio all’auditorium della Camera di Commercio, erano presenti più di 200 ragazzi, oltre alle fantastiche insegnati a cui va il nostro ringraziamento per il grosso impegno di tempo, di idee e per essere riuscite a trasmettere il desiderio di sapere e di conoscere, donando il meglio della loro creatività. Una commissione giudicatrice al termine della discussione e della valutazione ha premiato: per le scuole Superiori l’Istituto Vespucci – ISIS Niccolini Palli con gli studenti N. Morucci e E. Cicero per un CD (fuori concorso); per le scuole Medie l’Istituto Borsi, l’Istituto Micali (Tesei), l’Istituto Micali (Marradi); per le scuole elementari l’Istituto Carducci (Montenero), l’Istituto C. Cattaneo, l’Istituto Albertelli (Brin). Ai vincitori sono andati premi in denaro, una medaglia della Società Volontaria di Soccorso e libri con stupende immagini di

Livorno offerte dalla Camera di Commercio. Sono stati assegnati anche tre premi speciali in memoria dell’artista Cinti, consegnati dal figlio: all’Istituto Bartolena per la pittura, all’Istituto C. Cattaneo per la poesia all’Istituto P. Albertelli per la scultura. I bambini della scuola Collodi, diretti da Carlo e Liliana, hanno presentato alcune scene del loro spettacolo sulla storia di Livorno. Contemporaneamente alla sede della SVS di via S. Giovanni, dal 28 maggio al 7 giugno, è stata allestita una mostra con tutti i lavori dei ragazzi: disegni, collage, detti popolari, vignette, ricette di cucina livornese, fotografie, sculture, poesie, CD con documentari di Livorno. L’affluenza dei visitatori è stata numerosa e in molti hanno lasciato le loro impressioni in una urna.

| Uno dei lavori premiati della scuola Bartolena

| Premio speciale per la scultura


Nati per Comunicare

notiziario della

Ogni uccello ha il proprio modo di cantare Con questo progetto abbiamo aderito all’iniziativa promossa dal Consiglio Regionale della Toscana “Festa della Toscana 2012. Una storia, tante diversità: ancora in viaggio”. Da ottobre a maggio sono stati presentati alcuni libri, in presenza degli autori, con temi diversi ma con un unico filo conduttore: le diversità. Abbiamo organizzato un incontro con la Comunità Le Piagge per parlare di alcune testimonianze di vita dal carcere di Solliciano ed altre tematiche dell’emarginazione; con Kossi-Komla-Ebri abbiamo presentato Imbarazzismi, quotidiani imbarazzi in bianco e nero; Gianluca Giunchiglia ci ha parlato di Lungo la Ferrovia, un viaggio in un campo rom;

Corso di Autobiografia Partire da sé per far conoscere luoghi e situazioni che si ricollegano ad un percorso storico. L’idea è piaciuto ed il corso di autobiografia ha avuto una buona partecipazione, molto attenta e attiva. Attraverso la narrazione possiamo rafforzare e rendere significativo il senso della nostra identità, inserirci nella complessità della società di oggi con la comprensione e la riflessione su ciò che è accaduto a noi e intorno a noi. Al termine del corso la SVS, su nostra richiesta, ha messo a disposizione un pulmino per andare a visitare la mostra permanente che si tiene a Pieve S. Stefano (AR) la cui importanza è tale che ad essa è abbinato un festival della memoria e che dà a questa cittadina il nome di “Città del diario”. I lavori svolti negli incontri verranno raccolti in un libro da distribuire nelle scuole come utile strumento di pubblicizzazione di un percorso culturalmente significativo.

con Paolo Rigliano, Jimmy Ciliberto e Federico Ferrari abbiamo conosciuto il libro Curare i gay?, oltre l’ideologia ripartiva dell’omosessualità; ed infine abbiamo discusso di Stradivari a cura di Paola Lenzi, un nuovo corso per conoscere e vivere l’universo della musica. I libri sono stati presentati, oltre che nel salone delle Conferenze della SVS, in luoghi diversi per agevolare i cittadini, come la Circoscrizione 3, il Centro Culturale Diocesano di via delle Galere e l’auditorium dell’Istituto Superiore di Studi Musicali “P. Mascagni”. In tutti gli incontri il pubblico ha mostrato molto interesse, tanto che alla fine della presentazione ci sono state molte domande.

Livorno finalmente città raccontata dai burattini Carlo e Liliana, un binomio di bravura, fantasia e amore per il loro lavoro. Ogni volta riescono a trasmettere ai ragazzi la loro passione prendendoli per mano dall’inizio alla fine. Anche quest’anno, al termine del corso tenutosi alle scuole Collodi, è stato presentato uno spettacolo: “Livorno finalmente città”, alla presenza delle insegnanti e dei genitori entusiasti dei risultati.

I ragazzi delle Collodi durante lo spettacolo “Livorno finalmente città”

LA DONNA E IL SUO MONDO Quest’anno il nostro gruppo ha voluto rendere omaggio alle donne organizzando, in collaborazione con il Comune di Livorno e il Centro Donna, una mostra dal titolo “La donna e il suo mondo” dove hanno partecipato varie artiste, provenienti da tutta la toscana e non solo, del mondo della pittura, scultura, ceramica e altro. È stato interessante vedere, nella varie forme artistiche, come “le donne vedono le donne”. La mostra si è svolta al Centro Donna ed è stata aperta dal 7 al 14 marzo. Durante il periodo dell’esposizione si è svolto anche un incontro sul tema: “Le difficoltà della donna a inserirsi nel mondo del lavoro”.

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I progetti per il nuovo anno scolastico In collaborazione con il Centro Donna stiamo organizzando una mostra dal tema “Dalle strutture caritativo-assistenziali alle politiche formative integrate. Scuola - Territorio” dove è prevista una conferenza Presentazione de l libro con la parteci- Un pi ccolo Re pazione dellein scuole. un mare Si parlerà dell’abbandono dell’infanzia, delle di paro le condizioni che lo favoriscono e il disagio che ovvero le av ve nt ure di Re Alfabe antica e, allo comporta una problematica to in un viaggio ne l mondo delle paro stesso tempo, attuale: dell’istile in compil agfenomeno nia di personagg i straordinari... tuzionalizzazione. VENER 18 OT TO BRE 2013collaSempre con il Centro DÌ Donna abbiamo ORE 16.30 CR ED - Centro Riso borato alla presentazione del libro “Un piccolo rse Edu cative e Didatti Via Cadut del che Lavoro, 26 - Livo rno re in un mare di parole” idell’autrice Vittoria Busotta. Un libro che insegna la grammatica sotto forma di una favola utile sia per le scuole L che per iCpiccoli migranti. F L Ed ancora organizzeremo varie iniziative sulla Livorno medicea e Lorenese, parleremo A della storia nelle scuole medieSVSeG superiori, I O N C classica riflettendo sulla domanda: Istruzione In col laborazione con CRED - Centro Risorse Educative o tecnico-scientifica? e Didattiche - Co mune di Livorno www.comune.livo Il successo della mostra sulle rno.it scuole elementari ci ha spinto a presentarne un’altra che concluda il ciclo sulle scuole di Livorno. Stiamo ideando un concorso per il miglior racconto breve, aperto a tutte le scuole dalle materne alle superiori. Affronteremo il tema: cambiamenti dall’invenzione della stampa alle nuove tecnologie di oggi. Ci confronteremo durante un convegno dal titolo: “Livorno interculturale – dalle parole ai fatti”, partendo dalle Leggi Livornine per arrivare fino ad oggi. Riprenderemo a collaborare con il progetto TROOL, interrotto per breve tempo a causa dei controlli da parte della Regione Toscana. Trool è un portale sicuro per i ragazzi delle scuole dove si possono scambiare esperienze, opinioni e tanto altro. All’interno del sito pubblichiamo sia i lavori dei ragazzi che le informazioni su progetti e attività rivolte alle scuole. OMUNE DI

IVORNO

ONDAZIONE

SSOCIAZIONE PPOGRIFO

RUPPO PERATIV O ATI PER OMU NICARE

La nostra biblioteca Ricordiamo che presso i nostri locali in via San Giovanni, esiste una biblioteca piuttosto ricca e varia, di cui si può usufruire prendendo in prestito un libro senza che ti venga richiesto alcun contributo di spesa. Orario di apertura il martedì e il giovedì dalle ore 9,30 alle 11,30.

IVORNO


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Contro le Donne

"L’orizzonte rubato" di Sandra Mazzinghi Una storia vera che da internet approda alla carta, diventando un libro che possiamo definire una sorta di epistolario e-mail tra l’autrice e una sua cara amica d’infanzia, vittima di abusi sessuali e violenze psicologiche da parte del padre pedofilo. Teatro della vicenda è Livorno una trentina d’anni fa. Una narrazione che si esprime in tutta la sua crudezza per gridare una verità rimasta soffocata per troppo tempo. L’autrice di L’orizzonte rubato racconta: “Le prime e-mail sono state le più difficili, la mia amica doveva far risalire in superficie una storia tremenda che aveva bene o male tentato di soffocare… dovevamo trovare un equilibrio, rompere il ghiaccio”. Un carico di dolore che l’autrice ha preso sulle spalle, cercando di alleggerire l’anima della sua amica, per elaborarlo e trasformarlo in parole, emozioni, immagini terribili subite da una bambina, divenuta poi adolescente, ed infine, donna. È stato durissimo scoprire ed ascoltare quello che il padre infliggeva alla protagonista della storia, ma senza esitazione l’autrice afferma che lo rifarebbe mille volte, perché adesso che il libro è stato pubblicato e letto da centinaia di persone, si è chiuso un cerchio e la sua amica è finalmente libera. Il volume è stato presentato in più occasioni a Livorno, Pisa, San Vincenzo, Lucca e adesso la casa editrice annuncia una riedizione, che vedrà alcune integrazioni e novità. I lettori, colpiti dalla storia, sovente si interrogano sulla condizione attuale della protagonista, che fin da piccola ha dovuto subire un padre “aguzzino”. Solo Sandra Mazzinghi può rispondere, anche perché ovviamente la protagonista è voluta rimanere nell’anonimato: “Oggi indubbiamente sta meglio, anche se a mio avviso non è tutto risolto. Ora può ricordare quel periodo della sua vita con molto più distacco. Mi piace pensare che il libro sia stato un passo determinante per la sua guarigione. Quello che ha evidenziato anche l’avvocata Maria Pia Lessi nella prefazione, è la determinazione avuta nel voler vivere una vita normale, nel voler fuggire dall’essere etichettata come vittima. Ciò l’ha salvata. Antonietta ha passato la maggior parte della sua vita a sopravvivere, ora cerca di vivere non lasciandosi sfuggire le piccole felicità che l’esistenza le concede”. Il libro è anche una testimonianza di quanto la scrittura sia terapeutica. Antonietta lo afferma più volte, paragonando il suo raccontarsi

Un’Alba Rosa per le donne e i minori

vittime

di violenza

| Sandra Mazzinghi, autrice di L’orizzonte rubato

attraverso le e-mail ad una catarsi liberatoria se pur dolorosa. “Quando ci siamo riviste a Livorno –conclude l’autrice- dopo nove mesi di messaggi quotidiani, è stato come vederla per la prima volta. Precedentemente conoscevo di lei solo una parte, quella che lei stessa mi aveva consentito di conoscere, quella che avevamo vissuto insieme. Oggi il modo di essere di Antonietta è dolce, affabile, amorevole, e ciò rappresenta la prova di un superamento, almeno parziale, del trauma. Non è detto che il lieto fine in queste orribili storie sia la condanna dello stupratore, per Antonietta è stato il recupero della serenità, attraverso un percorso interiore e la relazione con altre persone”.

Una denuncia, un grido di dolore, una catarsi

Sandra Mazzinghi è nata e vive a Livorno, ha un marito veterinario e due figli di 15 e 11 anni. Ha anche tre gatte, un geco e una tartaruga. Laurea umanistica, giornalista, dopo aver lavorato per 11 anni nell’ufficio amministrazione della SVS Pubblica Assistenza, lavora attualmente nell’ambito della comunicazione del Comune. Ha frequentato e frequenta corsi di scrittura creativa e teatrale e ha vinto alcuni primi premi a vari concorsi letterari. "L’orizzonte rubato" edito da Manidistrega Editore è il suo primo libro, ha scritto poi insieme ad altri autori un romanzo cooperativo dal titolo Lavoricidi italiani per Miraggi Editore. Adesso sta lavorando a una raccolta di racconti.

Nasce a Livorno il progetto Alba Rosa rivolto alle donne vittime di violenza domestica e ai minori che hanno subito maltrattamenti, abusi o hanno assistito a scene di violenza, magari proprio contro la madre. Con questa iniziativa si è costituita una rete composta dall’Associazione Ippogrifo, dalla Caritas, da SVS e dal Cesdi con lo scopo di promuovere incontri finalizzati allo scambio d’informazioni e a condividere le misure di prevenzione e difesa della violenza domestica su donne e minori. In modo particolare la rete Alba Rosa si occuperà di: riconoscimento della violenza sommersa; azioni di promozione e informazione; depliant informativi in più lingue per fornire adeguata informazione alle donne; percorsi formativi specifici all’interno delle singole associazioni e per operatori del territorio; piani per l’emergenze e l’urgenza. Il progetto sottolinea come la violenza verso le donne e i minori sia un problema non ancora sufficientemente riconosciuto e denunciato. Un fenomeno che si sviluppa soprattutto nell’ambito dei rapporti familiari e coinvolge donne di ogni estrazione sociale, di ogni livello culturale, provocando danni fisici, gravi conseguenze psicologiche, comportando alti costi socioeconomici non solo alle donne, ma anche alla comunità in cui vivono. La violenza nasce e cresce in famiglia, nel luogo ciò che per tradizione è identificato come il posto dove si può trovare protezione, amore, accoglienza, sicurezza e riparo. Ma come ormai è evidente per molte donne la famiglia rappresenta un luogo di rischio, e talvolta persino di pericolo di vita. Ciò è vero anche nel nostro territorio, dove la violenza si sviluppa prevalentemente in famiglia, di solito ad opera di uomini che con le donne hanno o hanno avuto, un rapporto di fiducia, di intimità, ma anche di potere. Quasi sempre i comportamenti violenti sono commessi da una persona conosciuta come il partner convivente o altri membri del gruppo familiare rappresentato da padri, fidanzati, fratelli, figli, ex partner. Il progetto Alba Rosa si svilupperà in stretta sinergia con l’attività della Rete Antiviolenza Città di Livorno formata dal Comune di Livorno, dalla Questura, dall’Arma dei Carabinieri, dall’Asl e dall’Associazione Ippogrifo.


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Intervista a Massimo Bianchi | 27

Antonella De Vito

Un itinerario toponomastico per scoprire la storia della massoneria labronica Sul filo della memoria e con l’orgoglio di appartenenza massonica, Massimo Bianchi, Gran Maestro Aggiunto, ripercorre i luoghi di Livorno in un libro intitolato L’orgoglio della Memoria. Viaggio nella Livorno liberomuratoria. Perché sostieni che non si tratta di un libro storico? “Come ho scritto nella prefazione la storia della massoneria è stata esplorata da diversi ricercatori, nel corso degli anni. L’ultima pubblicazione è comprensiva della massoneria a Livorno a partire dalla seconda metà del ‘700 ed è stata realizzata da Fulvio Conti per le edizioni del Mulino, con la collaborazione di ben otto professori e professoresse”. Dunque come è nato il libro? “L’idea è nata per caso, da un’esperienza personale. Un giorno passando da piazza Attias ho notato un gruppo di ragazzi e ragazze che stavano disegnando il Palazzo Sant’Elisabetta Per curiosità, ho chiesto ad un paio di loro se sapevano perché quella piazza si chiama Attias. Ho così scoperto che ignoravano chi era Giuseppe Attias, filantropo di religione ebraica del settecento, massone riconosciuto. Senza memoria non si va da nessuno parte, inoltre, sarebbe difficile fare la storia di questa città senza passare per le vicende dei massoni, e nello stesso tempo sarebbe altrettanto difficile fare la storia della massoneria senza passare da Livorno. La nostra città è stata uno dei centri più importanti dell’Istituzione, non ha pari se non con Palermo, Napoli, Firenze e poco altro. Ecco perché ho scritto questo testo”. Hai seguito un metodo piuttosto originale affidandoti alla toponomastica cittadina. “Ho raccolto i personaggi ai quali la città ha intitolato una strada. Ad | La copertina del libro esempio, via Marradi in onore di Giovanni Marradi che fu poeta e Provveditore agli Studi di Livorno, a lui è dedicata anche una delle nostre logge tutt’ora operanti. Livorno è una città che ha dato al Grande Oriente d’Italia, che venne fondato nel 1805, due Gran Maestri, uno è il famosissimo Adriano Lemmi, l’altro è Alessandro Tedeschi medico di religione ebraica che fu Gran Maestro quando il Grande Oriente andò in esilio in seguito alle violenze fasciste e alle leggi speciali che ci riguardarono. Rimase a Parigi per 10 anni, da dove resse la Gran Maestranza.

Come non ricordare poi Giuseppe Garibaldi che a Livorno ci ha abitato in alcuni periodi della sua vita e fu Gran Maestro d’Italia nel 1863. C’è poi Enrico Mayer che è stato responsabile nazionale del rito simbolico italiano”. Ma non ci sono solo le strade. “Alcune delle nostre scuole cittadine sono intitolate a massoni, come il liceo Classico Francesco Domenico Guerrazzi, che fu massone Triumviro della Toscana; il liceo nautica dedicato ad Alfredo Cappellini Medaglia d’oro al valor militare, affondato a Lissa; la scuola professionale si chiama Salvatore Orlando, senatore del Regno”. In tutto questo come si colloca la SVS Pubblica Assistenza? “La massoneria ha due compiti fondamentali, primo formare bravi cittadini attraverso il metodo iniziatico proprio di un’istituzione come la nostra, mentre il secondo riguarda il miglioramento dell’umanità. Alla fine dell’800 la massoneria, attraverso i suoi fratelli sparsi sul territorio, concepì di sostituire al termine ‘misericordia’, che è un concetto rispettabilissimo ma religioso, quello di ‘diritto all’assistenza’. Da qui nacquero le croci verdi, le società volontarie di soccorso, le fratellanze militari ed a Livorno venne fondata la Pubblica Assistenza. Nelle lapidi che sono in via San Giovanni si leggono, come benefattori e promotori, anche i nomi delle nostre logge e dei nostri fratelli. Questa tradizione fortemente laica, aveva fosche tinte anticlericali, oggi non avrebbero più ragione di esistere, ma allora avevamo fatto l’Unità d’Italia contro lo Stato Pontificio, per cui era naturale questo atteggiamento. La SVS è una delle istituzioni più prestigiose che Livorno abbia, e non solo per le migliaia di persone che hanno offerto, e offrono, il loro soccorso all’umanità sofferente, ma perché nella nostra città è sempre stata un elemento di riferimento per la democrazia e per i laici”. Il complimento più bello che ti è stato fatto? “L’essere coerente. Ci tengo molto a questo, anche sotto l’aspetto politico. Io sono entrato nel 1961 nel Partito Socialista e sono rimasto tale nonostante le travagliate vicende del partito e dei suoi esponenti. Ritengo sempre di essere un uomo socialista, non pentito. Sono entrato in massoneria nel 1967 e nonostante

| Massimo Bianchi

le ombre e le luci di tutti i corpi associativi, sono sempre rimasto massone”. Come è stato accolto il libro in città? “Direi bene. È stato ufficialmente presentato nella Sala degli Specchi di villa Mimbelli, messa a disposizione dal Comune, alla presenza dell’assessore Mario Tredici e del giornalista Francesco Gazzetti. C’è chi lo ha comprato per curiosità, chi perché interessato alla storia della città ed anche a livello nazionale è stato diffuso”. In altre città è stato seguito il tuo esempio? “Negli ultimi anni c’è stata, nelle diverse massonerie locali, la tendenza a riscoprire le radici, a studiare le fonti, i personaggi, la storia, gli episodi. Ci sono stati diverse pubblicazioni a Firenze, Cecina, Piombino, Arezzo, Pisa, Viareggio, solo per citare quelle Toscane”. Il massone che più ti ha emozionato? “Naturalmente Giuseppe Garibaldi che ci regalò il più grande regno della penisola, quello Delle Due Sicilie e fu ringraziato con le fucilate in Aspromonte. Sono lontano dalla retorica, ma Garibaldi lottò per la liberazione dei popoli del Sud America, si offrì agli Stati Uniti per la battaglia contro la schiavitù e noi lo abbiamo trattato nel modo che tutti sappiamo”. Vedendo oggi le tante divisioni della penisola, le tante “italie” che si sono create, non pensi che forse Garibaldi ha sbagliato? “Garibaldi ha avuto il merito di unificare la penisola, le differenze che si sono create dipendono dalla politica con cui fu fatta l’Unità, che non tenne conto delle diversità esistenti”. Progetti futuri? “Mi piacerebbe fare la stessa cosa per quanto riguarda la storia dei socialisti a Livorno. Ad esempio, via Umberto Mondolfi è dedicata all’unico sindaco di Livorno socialista, cacciato con violenza dalle squadracce fasciste, c’è poi Russardo Capocchi con la relativa strada che fu parlamentare, ed ancora Giuseppe Amedeo Modigliani”. Oggi, politicamente, e come Massimo Bianchi, non ti sente un po’ orfano? “Mi sento triste, ho una grande nostalgia, pur con tutti i suoi limiti, della Prima Repubblica. Ho nostalgia del fatto che prima vi era l’appartenenza ad un partito che dava un’identità, vi erano valori condivisi che si differenziavano da altri, pur rispettabili, ma diversi, si aveva un’appartenenza. Oggi mi sembra che vi sia un’omologazione e i politici siano fluttuanti”.


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Circolo La Solidarietà Pubblica Assistenza Livorno

La parola ai protagonisti

Solidarietà in circol@

Sono un po’ timidi e non troppo convinti di essere intervistati, così dopo aver promesso che non pubblicheremo cognomi e foto, accettano di raccontarci la loro esperienza al Centro.

Anziani al centro per combattere insieme la solitudine

Solidarietà in Circol@ Così è intitolato il progetto che ha lo scopo di combattere la solitudine, e che da quest’estate coinvolge un gruppo di circa cinquanta anziani fragili. Il progetto e stato finanziato in parte dal Ministero delle Politiche Sociali e del Lavoro, ed intende ampliare le attività della APS “La solidarietà” al fine di creare un Centro Diurno intergenerazionale per gli anziani, autosufficienti e non, e i giovani del territorio, che offra spazi aggregativi intergenerazionali dove poter svolgere attività terapeutiche e riabilitative, di socializzazione e ricreative. La finalità del progetto è di favorire la partecipazione delle persone anziane alla vita della comunità e il miglioramento della loro qualità di vita, specie se non autosufficienti o sole, attraverso modalità innovative di coinvolgimento dei giovani, in accordo con l’Anno europeo dell’Invecchiamento attivo e della solidarietà tra generazioni. Grazie al circolo ricreativo SVS La Solidarietà, al Comune di Livorno e alla SVS, che hanno firmato un Protocollo d’Intesa incrementando la rete di solidarietà, gli anziani hanno l’opportunità di incontrasi tre volte alla settimana: il lunedì, mercoledì e venerdì dalle 9.30 alle 15.30 un gruppo di anziani fragili si ritrovano insieme agli operatori messi a disposizione, come gli Osa, l’infermiere, l’operatore di comunità e il terapista occupazionale, per svolgere insieme attività di ginnastica dolce, laboratorio di cucito, di cucina, di decoupage e quello di reminiscenza dove si può raccontare la propria storia, trasmetterla agli altri anziani tramite fotografie, disegni e con tutto quello che è possibile utilizzare per esprimere i propri ricordi. “L’attuale progetto –spiega Alessandra Mini presidente del Circolo SVS La Solidarietàè cominciato a luglio e durerà un anno. È un’iniziativa sperimentale che sta avendo un buon successo, quindi i promotori stanno già impegnandosi per trovare le risorse necessarie per continuare oltre l’estate 2014”.

| La firma del protocollo d’intesa, da sinistra: il presidente della SVS Vincenzo Pastore, l’assessora alle Politiche Sociali d’Inclusione ed Integrazione del Comune di Livorno Carla Roncaglia, Alessandra Mini presidente del Circolo La Solidarietà. Foto di Fulvio Amedei

Un gruppo che si è unito mettendo insieme le forze: la Diocesi ha offerto la sede al Centro Cultura La Madonna di via delle Galere 35, la SVS si occupa del trasporto degli anziani, il Comune tramite il Servizio Anziani Fragili ha individuato gli utenti e il Circolo La Solidarietà si è occupata dell’organizzazione e del reperimento fondi. “Prima della fine di settembre –conclude Alessandra Mini- abbiamo raggiunto i 50 ospiti, che si sono manifestati soddisfatti per le attività svolte, ed anche per la somministrazione dei pasti”. Ricordiamo che per qualsiasi informazione è possibile rivolgersi al numero SVS 0586 888888 oppure 348/8516861 oppure presso l’Ufficio Anziani Fragili del Comune.

| Il giorno dell’inaugurazione: da sinistra: il consigliere Paolo Pacini, Odette Volpi e la presidente del circolo Alessandra Mini

| Il pranzo

Leonetto ha 92 anni e otto mesi e specifica i mesi, perché anche questi fanno parte del conteggio ed hanno il loro peso. “Abbiamo saputo del Centro tramite il servizio Anziani Fragili del Comune. Già da qualche anno partecipo anche ad altre iniziative”. Per lui essere chiamato “Anziano Fragile” non è un problema: “Purtroppo siamo tutti fragili, la maggior parte vive sola, anch’io lo sono. Anche chi ha figli, spesso lo è. Vengo al Centro quando posso perché devo pensare anche alla casa, alla spesa e a fare da mangiare. La cosa più importante del frequentare un luogo come questo è il ritrovarsi con altre persone e parlare”.

Silvana 72 anni. “Come inizio è un’attività carina. Io sono socia Auser ed ho conosciuto il Centro tramite loro. Partecipo al laboratorio di cucito, insieme ad altre donne”. La cosa che però le interessa maggiormente è la ginnastica dolce: “Ho 14 viti in una gamba a causa di un incidente, quindi la faccio molto volentieri. A me piace tutto, qualsiasi cosa propongono le nostre animatrici, che sono molto carine, mi va bene”. Giuseppe ha 81 anni e Giovanna 80 e sono marito e moglie. “Anche noi lo abbiamo saputo grazie al servizio Anziani Fragili”. Giovanna si dedica al cucito e alla ginnastica dolce, mentre a Giuseppe piace riprendere gli altri che fanno le attività e poi magari riuscire a realizzare un filmino da proiettare durante la festa di Natale. “La cosa più importante per noi –spiegano- è la ginnastica dolce, ma ci piacerebbe anche andare a fare qualche gita. Sì, anche noi ci sentiamo fragili, ma quando veniamo al Centro non ci sembra più di esserlo, qui siamo coccolati, è come stare in famiglia”.

| Un momento al Centro Foto di Fulvio Amedei


Circolo La Solidarietà

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Serate danzanti Impegnativo, ma entusiasmante il 2013 per il Circolo La Solidarietà che “non si ferma mai”, nel vero senso letterale. I Soci, infatti, sembrano non avere sosta e da un ballo all’altro, da sabato a sabato, trovano piena soddisfazione e divertimento muovendo il corpo al ritmo della musica. “Sono dei veri appassionati –spiega Alessandra Mini, presidente del Circolo- c’è molta vicinanza delle persone e ci fanno sentire forte il loro entusiasmo. Ed infatti, nel 2014 estenderemo i nostri appuntamenti danzanti anche alla domenica pomeriggio, per soddisfare le richieste di tutti”. Ogni sabato sera dalle 140 alle 150 persone, dai 40 anni in su, danno libero sfogo alla loro grande passione in pista, attraverso vari generi di ballo, da quelli di gruppo a quelli

Cariche Sociali del Circolo La Solidarietà ALESSANDRA MINI PAOLO PACINI ROSSELLA LUPI

di coppia. E questo tutti i sabati sera (ad esclusione di una breve pausa estiva) a partire dalle 21.30. Prima, dalle 19.30, è aperta anche la cucina, dove è possibile cenare. “Devo ringraziare con tutto il cuore -continua Alessandra Mini- gli splendidi volontari che si impegnano in questa attività, così come del resto in tutti gli altri settori della SVS. In modo particolare mi fa molto piacere vedere i più giovani, che rinunciano a trascorrere il sabato sera con gli amici, e ci aiutano affinché le serate danzanti siano organizzate al meglio”.

Ricordiamo che il Circolo Ricreativo la Solidarietà aderisce al movimento Arci Nuova Associazione, quindi in base alle leggi sulle associazioni di promozione sociale, come la nostra, e allo statuto Arci i circoli in possesso di autorizzazione amministrativa per il bar, conseguita con licenza Arci, non possono stampare e distribuire le proprie tessere, ma devono adottare per i soci la tessera nazionale che rappresenta l’associazione nei confronti del Ministero degli Interni. La tessera Arci conferisce al socio il diritto elettorale attivo e passivo nell’ambito del circolo di appartenenza; la possibilità di frequentare tutti i circoli Arci e di usufruire di sconti previsti da apposite convenzioni stipulate a livello nazionale o locale.

Come partecipare alle serate danzanti e alle altre attività del Circolo Ingresso Ballo: 6 euro Cena e ballo: 16 euro

Per informazioni: Associazione Promozione Sociale la Solidarietà Via delle Corallaie 10 - Livorno. Telefono 348 8516861 circolo@pubblicaassistenza.it www.circolosolidarietasvs.it

ULTIMO DELL'ANNO & CARNEVALE Ballando, ballando il Circolo SVS La Solidarietà è riuscita a creare l’atmosfera di una famiglia, certo una famiglia molto allargata, visto il numero dei soci che partecipano attivamente alle iniziative. Nasce quindi del tutto spontaneamente la voglia di passare insieme e in allegria anche momenti particolari dell’anno, come il carnevale con la festa in maschera e la notte dell’ultimo dell’anno dove la cena, il brindisi e naturalmente il ballo sono di buon augurio.

Cena Nicaragua

L’amicizia fra i livornesi e i nicaraguensi risale agli anni ottanta, quando cominciarono i primi viaggi di scambi e conoscenza fra le due popolazioni. Ancora oggi questo legame è vivo e forte, grazie anche al lavoro dell’Associazione Italia – Nicaragua. La SVS e il Circolo La Solidarietà, con i loro volontari, hanno voluto dare un contributo sostenendo i progetti del Centro Xochilt Acalt di Malpaisillo dedicato alle donne della regione, che coinvolge oltre 800 soggetti, promuovendo azioni di sviluppo locale con lo scopo di superare le precarie condizioni economiche delle donne. A maggio con una cena di solidarietà sono stati raccolti 800 euro. All’iniziativa era presente Mertxe Rosa, rappresentante delle donne del Centro, Mauro Rubichi presidente della locale associazione Italia Nicaragua, le assessore Monica Mannucci e Maria Teresa Sposito in rappresentanza della Provincia di Livorno, Alessandra Mini presidente del circolo La Solidarietà e Fabio Cecconi direttore della SVS. I volontari hanno presentato piatti tipici nicaraguensi apprezzati dai presenti.

| La festa dell’Ultimo dell’Anno. Foto di Sergio Recchia

| La cena di solidarietà per il Nicaragua. Foto di Fulvio Amedei


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L'Isola di Capraia

Un’estate impegnativa per l’Isola di Capraia È stata un’estate di grande attività per i volontari SVS dell’Isola di Capraia. Alberto Padovani corresponsabile insieme ad Adriana Casini del servizio, ci riassume gli interventi che hanno visto impegnati i soccorritori su più fronti. Ricordiamo che organizzare il soccorso sull’isola nel periodo della maggiore affluenza turistica non è semplicissimo. I responsabili, come ormai fanno da anni, si rivolgono a volontari di tutt’Italia, che affezionati a Capraia, accorrono ogni estate a prestare la loro opera. Ma non è cosa così immediata e scontata, dietro c’è un lungo lavoro organizzativo, di contatti e rapporti da tenere per l’intero anno. “Anche quest’estate abbiamo coperto tutti i servizi –spiega Alberto Padovani- ogni settimana ci sono stati dai cinque agli otto volontari impegnati nei diversi turni per comporre le squadra. Altro dato importante della stagione è stata l’ulteriore intensificazione della collaborazione con la Guardia Costiera”. Gli interventi impegnativi sono stati molti, come ad esempio il soccorso ad una barca a vela finita sulla riva con sette persone a bordo. Non essendo raggiungibile via mare a causa del vento di grecale che avrebbe reso pericolosa l’operazione è stato necessario

arrivare sul posto via terra, grazie ad un sentiero pedonabile, ma fortunatamente percorribile con il fuori strada del servizio Protezione Civile della SVS. Ciò ha permesso di recuperare i sette componenti l’equipaggio, composto da 3 bambini e 4 adulti, fortunatamente non feriti, ma spaventati e infreddoliti perché non avevano vestiti asciutti. C’è poi stato il drammatico intervento, fortunatamente conclusasi bene, sulla nave Corsica Vittoria, dove è stata soccorsa una bambina di tre anni dai volontari SVS arrivati a bordo grazie alla Capitaneria di Porto, e trasportata poi con il Pegaso al pediatrico di Firenze. Un’estate movimentata anche per il soccorso con elicottero, che è intervenuto sull’isola almeno una quindicina di volte. I volontari hanno anche aiutato la Capitaneria di Porto a recuperare una tartaruga in mare, segnalata da alcuni turisti che l’avevano avvistata, credendola in difficoltà, visto che non si muoveva. Dopo aver accertato il buono stato di salute, grazie anche ad una consul-

| L’autoambulanza in servizio sull’Isola di Capraia

| Naufragio della barca a vela

tazione telefonica con l’acquario di Livorno, l’animale è stato liberato in mare. Il mezzo delle Protezione Civile ha fatto pattugliamento, ma per fortuna non ci sono stati incendi. “La soddisfazione più grande –conclude Alberto- è essere riusciti anche quest’anno a garantire il servizio, nonostante le tante difficoltà che incontriamo. La cosa più bella è stata invece l’intervento dei volontari della SVS da Livorno, che per diverse settimane sono venuti sull’isola per coprire i servizi”.

| Intervento del Pegaso

| Intervento sulla Corsica Vittoria

| I mezzi della SVS sull’isola

| Intervento in mare con la Guardia Costiera


notiziario della

Materiale Sanitario/Telesoccorso/ Linea Amica

Materiale sanitario in prestito Uno dei servizi storici che la SVS offre alla città è quello del prestito di materiale sanitario. Può accadere che per un periodo ben definito occorra utilizzare delle stampelle o un letto particolare, così come una sedia a rotelle o un sostegno per flebo. Oggetti piuttosto costosi, soprattutto se di questi se ne deve fare un uso limitato nel tempo. Per aiutare chi ha difficoltà economiche la Società Volontari di Soccorso mette a disposizione anche gratuitamente tali oggetti, mentre a

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| Manlio Vivaldi responsabile del materiale sanitario e del telesoccorso

chi ha le possibilità economiche viene chiesta un’offerta libera, che sarà poi investita per comprare altro materiale sanitario, perché anche questi oggetti hanno spesso bisogno di essere rinnovati, oltre alla necessità di aumentarne la quantità, visto che le richieste sembrano essere sempre in crescita.

Per informazioni si può telefonare al n. 0586 888888

Il telesoccorso Unità Comunicazione: l’attività della SVS in un click

Il telesoccorso è uno strumento che viene collegata al telefono dell’anziano che ne fa richiesta. In dotazione vi è anche un pulsante che la persona porta sempre al collo per poterlo schiacciare in caso di bisogno. L’apparecchio, infatti, è collegato alla centrale operativa SVS e quando suona, l’operatore telefona per verificare cosa sta succedendo e prestare soccorso, se non risponde nessuno una squadra parte subito con l’autoambulanza per verificare sul posto.

Un’amicizia che corre sul filo del telefono

La Linea Amica è un tipo di servizio che si rivolge agli anziani soli, che hanno bisogno di un po’ di compagnia e desiderano ricevere una telefonata, almeno una volta alla settimana, per parlare. Si tratta di persone che non hanno la possibilità di muoversi molto a causa di problemi di salute e spesso restano l’intera giornata senza aver la possibilità di dialogare con qualcuno. Ecco che una telefonata da una voce amica, alla quale sono ormai abituati a confidare piccoli e grandi problemi, ma anche gioie del passato e del presente, diventa un importante valore. Chiunque può diventare volontario di questo settore, dopo un corso di formazione. Per ulteriori informazione telefonare al centralino 0586 888888.

L’Unità Comunicazione nasce ad ottobre 2013 per supportare la documentazione e la successiva comunicazione SVS con le immagini. Il gruppo è formato da appassionati di fotografia che si sono impegnati a seguire le numerose attività della SVS. Un’immagine spesso può parlare molto di più di tante parole, e riuscire a spiegare in un click non solo lo scopo di un servizio, ma anche la filosofia che lo anima. Responsabile del gruppo è il caposquadra Fulvio Amedei coadiuvato da Michael Nocchi, Noemi Scotto, Pietro Bugli e Antonella De Vito. Ognuno di loro ha una “storia fotografica” diversa, ma quando sono insieme non smetterebbero mai di parlare di obbiettivi, teleobbiettivi, macchine fotografiche, luce, inquadratura ecc. Il primo a raccontare la sua passione è Fulvio, volontario dall’81: “L’interesse per la fotografia nasce tanti anni fa, prima con gli apparecchi analogici e poi, come tutti, con il passaggio al digitale. Considero la fotografia come un’espressione di creatività, un po’ come la pittura. Ho sviluppato questa passione nella SVS in quanto facciamo tante manifestazione, per un fotografo ce n’è di tutto e di più. Lo scatto ideale sarebbe quello che riesce a trasmettere l’operatività in un servizio di soccorso sanitario. Al di fuori dell’associazione mi sono specializzato nel fotografare i tramonti”. Pietro si è avvicinato a questo hobby negli anni ’70 ed ha avuto molte soddisfazioni vincendo numerosi concorsi. Fra i più significativi ricordiamo i venti premi in competizioni internazionali, di cui 13 in concorsi con patrocinio Fiap, ha inoltre ottenuto 450 ammissioni con 100 foto diverse. Ci spiega: “Non sapendo dipingere, la fotografia è sempre stato un surrogata, un modo per esprimersi, una forma d’arte. Mi affascina lavorare all’aperto con paesaggi e volti. Per la SVS mi piacerebbe realizzare un reportage con i militi in azione”.

Michael è volontario del settore sanitario da tre anni e racconta: “Ho iniziato per gioco, facendo un servizio completo di 1.500 foto al matrimonio di mia cugina. Dato i buoni risultati ottenuti mi sono appassionato sempre di più e ho voluto perfezionarmi frequentando corsi specializzati. In genere mi piace fotografare i paesaggi e fare primi piani. Sto frequentando il corso di protezione civile, ed il mio sogno sarebbe riuscire a fare una foto rappresentativa dello spirito dei volontari di questo settore”. Noemi è la più giovane, ma con la macchina fotografica in mano si difende bene e ci dice: “Ho iniziato a fotografare quando ero con i Boy Scout. Con loro ho frequentato alcuni corsi ed ho avuto la qualifica di fotografa. Mi piace andare in giro con la macchina fotografica nella borsa per immortalare un attimo fuggente della vita di tutti i giorni, della quotidianità della mia città. Per la SVS mi piacerebbe riuscire a ritrarre quando interveniamo con l’autoambulanza, ma non è possibile, perché in quei momenti sono impegnata nel soccorso e non mi posso distrarre”.

| Parte del gruppo dell’Unità Comunicazione. Da sinistra: Fulvio Amedei, Antonella De Vito e Michael Nocchi


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Servizio Civile Donazioni sangue/Convenzioni

Le tante opportunità offerte dal servizio civile sul piano umano Il servizio civile è per i giovani un’occasione poliedrica. In un anno di attività si può guadagnare qualcosa, ci si avvicina a nuove realtà, si impara a relazionarci agli altri, si conosce da vicino il mondo del volontariato. Purtroppo i posti disponibili nelle varie associazioni o enti non sono sufficienti per tutti, ed anche in questo caso si deve provvedere ad una selezione. Così è anche per la SVS che quest’anno su 18 posti disponibili ha ricevuto 144 domande. Se da una parte ciò rappresenta una bella soddisfazione per l’associazione perché comunque è un indice di apprezzamento del lavoro di SVS fra i giovani, dall’altro rappresenta un momento delicato, perché fare una selezione non sempre è facile, anche perché i candidati sono spesso molto preparati e motivati. Nello staff che la SVS ha creato per selezionare i ragazzi vi sono diverse figure professionali, fra queste scegliamo di parlare con la psicologa e psicoterapeuta Giulia Liperini, che ci racconta la sua esperienza. “La motivazione molto spesso e giustamente è quella economica, in questo periodo la maggior parte di questi giovani sono in cerca di lavoro.

Ma in molti vi è anche una seconda spinta che li fa avvicinare alle associazioni di volontariato. Credo che per i ragazzi di oggi, che sono tutti molto in gamba, un’esperienza di questo genere sia un valore aggiunto. Nell’anno di attività comprendono cosa significa rapportarsi con gli altri in modo empatico. Quello che cerco nei ragazzi che si presentano al colloquio è la capacità di credere in se stessi per 365 giorni all’anno. Molti dei candidati sono già volontari della SVS, ma ce ne sono anche tanti che si avvicinano per la prima volta, ma che comunque conoscono l’associazione e i suoi servizi. Sono generalmente un gruppo eterogeneo composto di ragazze e ragazzi, per la maggior parte disoccupati o comunque giovani che hanno terminato gli studi. Solo raramente c’è chi è alla fine del percorso universitario o si è appena iscritto. E questo è un segnale molto allarmante per la città e la regione. Con i ragazzi selezionati seguiamo un percorso che ci porta ad incontrali ogni due mesi, per verificare come si trovano. Le ragazze sono più intraprendenti, ma anche più chiassose e litigiose, i maschi nel gruppo sono necessari perché sono buoni mediatori e

Donare il sangue:

un impegno civile che non va scoraggiato È una strada tutta in salita quella della donazione sangue a causa di alcune difficoltà che si sono create in questo ultimo anno. Rosario Santoro responsabile del gruppo Donatori della SVS volontario dal 1976 e caposquadra da quattro anni ci spiega: “Collaboriamo con l’Avis, sia per la promozione all’interno verso i nostri soci, sia verso l’esterno partecipando ad ogni iniziativa utile a questo scopo. Ad esempio, il 15 dicembre abbiamo organizzato la Giornata del Donatore SVS, che ha avuto un buon successo. Cerchiamo in tutti i modi di stimolare le persone a donare, in questo momento in cui si sta tornando indietro e la Toscana, che fino a poco tempo fa era autonoma per quanto riguarda il fabbisogno di sangue, adesso purtroppo sta perdendo questo primato”. I donatori sono sempre più bistrattati a causa della spending review che ha portato alcune Asl, come quella di Livorno a fare dei tagli, che sono penalizzanti. “Già alla nostra Asl – continua Santoronon potevano essere richieste analisi in più rispetto a quelle previste, ma con il tempo si è arrivati a eliminare la spedizione | Rosario Santoro

delle stesse a casa e adesso le analisi del sangue di base sono state ulteriormente tagliate. Ci sembra una scelta poco opportuna e l’abbiamo rappresentato alla Asl, infatti, basta pensare che l’esame del colesterolo ha un costo di circa 1,90 euro, mentre comprare una sacca di sangue ne costa 35. E quindi ci chiediamo dov’è il risparmio, se poi la Toscana non è più autosufficiente e deve comprare da altri il sangue?”. Fortunatamente è rientrato quello che possiamo definire l’allarme “Fornero” che prevedeva il decurtamento dei giorni di donazione dal calcolo pensionistico. Ciò avrebbe ulteriormente ridotto il numero dei volontari, che rischiano di perdere l’entusiasmo, perché si sentono penalizzati. “Voglio ringraziare –conclude Santoro- il Centro Trasfusionale, perché sono sempre molto gentili, disponibili e ci accolgono con molto calore. Un plauso va anche all’Avis che sta facendo i ‘salti mortali’ per mantenere l’attenzione su questo tema, e naturalmente a tutti i donatori che sono i protagonisti principali”.

I dati delle donazioni 2012 Totale donazioni: 215 a fronte di 108 donatori 2013 (fino a ottobre) Totale donazioni: 164 a fronte di 117 donatori.

| Il gruppo dei ragazzi del Servizio Civile appena concluso

hanno il senso dell’ironia. Sono quattro anni che faccio parte della commissione che seleziona le domande e devo dire che è un’esperienza che mi sta dando molto, intanto perché mi permette di rimanere in contatto con i giovani e poi perché sanno trasmettere molto: mi piacerebbe avere la possibilità di farli esprimere molto di più”.

Bagni di Pisa: le terme vicino a casa tua La SVS ha stipulato una convenzione con Bagni di Pisa Palace & Spa in provincia di Pisa, uno dei Centri Termali più importanti della Toscana. Le acque termali di San Giuliano sono solfate, calciche, magnesiache e sgorgano ad una temperatura di 39° circa. Il centro è convenzionato con il Servizio Sanitario Nazionale per alcuni trattamenti e vi si può accedere con la richiesta del medico di base, con l’indicazione esatta della patologia e del relativo ciclo di cure. Bagni di Pisa offre trattamenti convenzionati per le seguenti patologie: Malattie artroreumatiche. Ciclo di fanghi e bagni per: osteoartrosi ed altre forme degenerative; reumatismi extra articolari. Malattie vascolari. Ciclo di idromassaggi termali per: postumi di flebopatia di tipo cronico; vascolopatia periferiche. Malattie delle vie respiratorie. Ciclo di cure inalatorie per: rinopatie vasomotorie; faringolaringiti croniche, sinusiti croniche, sindromi rinosinusiti che bronchiali croniche, bronchiti croniche. In più i soci SVS e i soci della Mutua l’Assistenza potranno usufruire del 10% di sconto sui trattamenti non inclusi nella convenzione con il Ssn, offerti da Bagni di Pisa come ad esempio i massaggi fisioterapici. INFO BAGNI DI PISA PALACE & SPA L.go Shelly, 18 - S. Giuliano Terme, (PI) Tel. 050/8850432 - fax 050/8850401 info@bagnidipisa.com www.bagnidipisa.com


notiziario della

La Collaborazione con il Ministero di Grazia e Giustizia

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A colloquio con Salvatore Nasca, direttore dell’Ufficio Esecuzione Penale Esterna

Lavori socialmente utili e giustizia riparativa Salvatore Nasca è direttore dell’Ufficio Esecuzione Penale Esterna (Uepe) del Ministero di Grazia e Giustizia e si occupa, prevalentemente, di seguire le misure alternative alla carcerazione. In parte però, l’ufficio, interviene anche all’interno degli Istituti di Pena, in collaborazione con gli altri operatori, per quella che viene chiamata Osservazione del Trattamento dei Detenuti, che ha lo scopo di conoscere il recluso ed eventualmente costruire per lui, percorsi alternativi. Da qualche anno a questo ruolo si è aggiunto un altro aspetto, che riguarda i Lavori di Pubblica Utilità, al quale anche la SVS, come altre associazioni, collabora. L’argomento non è semplicissimo per i non addetti ai lavori, dunque, ci facciamo spiegare proprio da Salvatore Nasca, il tema. “I lavori di pubblica utilità sono previsti da tempo, ma per anni sono stati sostanzialmente inapplicati dai giudici. La situazione ha cominciato a cambiare dal 2000 al 2005 con un incremento di questi interventi che ha portato ad intensificare i rapporti con le associazioni come la SVS”. Perché si è avuto questo cambio di tendenza? “Essenzialmente per due motivi. Il primo riguarda la possibilità di utilizzare il lavoro di pubblica utilità per alcune tipologie di reato. In modo particolare la riforma del Nuovo Codice della Strada del 2010 ha dato un forte impulso. Infatti, gli articoli 186 e 187 prevedono, per chi guida sotto l’influenza dell’alcool o in stato di alterazione psicofisica per uso di sostanze stupefacenti, elevate sanzioni amministrative e la detenzione. In questi casi si può chiedere di tramutare la pena nei lavori di pubblica utilità. Contemporaneamente, anche se in misura minore, sono aumentate le richieste per i lavori di pubblica utilità anche per alcuni reati compiuti dai tossicodipendenti. Probabilmente il nuovo Codice della Strada ha fatto da effetto trascinante, adesso che questa possibilità è più conosciuta, viene richiesta maggiormente, rispetto al passato”. Per cosa si differenziano i lavori di pubblica utilità, rispetto alle misure alternative alla carcerazione? “I lavori di pubblica utilità sono stabiliti direttamente dal giudice, durante la sentenza, mentre le misure alternative vengono concesse dal magistrato di sorveglianza, dopo un percorso compiuto dal detenuto”. Le persone sottoposte a misure alternative possono entrare in contatto con le associazioni? “In alcuni casi sì. I percorsi alternativi sono molto importanti, perché vengono concessi per favorire il reinserimento. Negli ultimi anni si sta sviluppando il concetto di giustizia riparativa che prevede diversi aspetti. Nel caso di cui stiamo parlando viene progettato un percorso in un’associazione di volontariato, affinché la persona non si limiti a pensare solo a sé o alla famiglia, ma faccia anche qualcosa per la collettività. Semplificando possiamo dire che se la persona, compiendo il reato, rompe il legame di convivenza sociale, in questo modo può riparare al suo comportamento facendo qualcosa per la collettività”.

Quanti casi abbiamo a Livorno e provincia? “Nel 2013, fino al 10 ottobre, i casi che abbiamo seguito come lavori di pubblica utilità sono 148 in tutta la provincia, di cui 41 a Livorno, 62 a Cecina, 23 a Piombino, 8 in Val di Cornia e 14 all’Elba. Se andiamo a vedere quanti di questi rientrano nelle violazione al Codice della Strada, scopriamo che sono la maggior parte, infatti, su 148 sono 131. Al momento attuale seguiamo 20 casi a Livorno, 23 a Cecina, 10 a Piombino e 8 Elba, per un totale di 61 persone. Mentre sugli attuali 76 affidamenti ai servizi sociale per le misure alternative, il percorso di giustizia ripartiva è seguito da una ventina di persone”. Ci sono poi i detenuti ai domiciliari. “Oggi la detenzione domiciliare sta diventando la misura primaria, superando in numero l’affidamento in prova. Infatti, abbiamo attualmente 104 detenuti domiciliari in tutta la provincia. Ciò è dovuto al sovraffollamento delle carceri che ha spinto la norma ad estendere questa possibilità fino ai 18 mesi di pena residua. Ma la misura sta crescendo anche perché i magistrati la preferiscono rispetto all’affidamento in quanto è più contenitiva, il soggetto è maggiormente controllabile. Anche in questo settore stiamo cominciando ad attivare qualche percorso di giustizia riparativa, per dare la possibilità anche a queste persone di fare qualcosa per la collettività, con la speranza che ne traggano un messaggio positivo”. Quali sono le associazioni che collaborano con la Uepe? “Su tutta la provincia sono 20, in particolare ci sono le Pubbliche Assistenze di Livorno, Cecina, Rosignano, Piombino, Rio Marina e Campo dell’Elba, l’Auser di Cecina e Castagneto, la Croce Azzurra di Livorno, la Misericordia di Castagneto, Antignano e Portoferraio, la Croce Rossa di Venturina e di Piombino, l’Acat di Cecina, il Cesdi, la Caritas di Livorno, la Croce Verde di Portoferraio, la cooperativa sociale Nuovo Futuro di Rosignano. In futuro dovremmo ampliare le convenzioni con le associazioni e farne qualcuna anche con i Comuni”. C’è una differenza di tipologia fra chi fa i lavori di pubblica utilità all’interno di un percorso di affidamento ai servizi sociali e chi invece li svolge perché ha infranto il

Codice della Strada? “Sicuramente. Questi ultimi generalmente non vengono dalla marginalità sociale e non hanno grossi problemi, escluso forse qualche caso di alcolismo cronico. Prevalentemente sono persone della fascia sociale media che per una volta si sono lasciati andare ed hanno ecceduto infrangendo il Codice della Strada”. Qual è la soddisfazione più bella che ha avuto in questo ambito? “Tempo fa, una signora che possiamo definire truffatrice di professione, iniziò un percorso di giustizia riparativa, all’interno dell’affidamento in prova. Era uno dei primi casi e decidemmo di metterla in contatto con l’Auser. Alla fine del percorso ci ha raccontato, e lo ha poi ribadito durante un convegno pubblico sull’argomento, che inizialmente era molto contrariata di dover fare volontariato, ma in seguito al contatto con gli anziani, che aiutava nelle questioni contabili, si è resa conto di quanto male avesse fatto nella sua vita. Terminato il percorso ci ha ringraziato per averle dato questa opportunità ed ha spontaneamente continuato la sua attività di volontariato con l’Auser. C’è stato anche un altro caso importante, con un nostro affidato che dopo aver compiuto un percorso alla legalità ha deciso spontaneamente di andare a fare un campo estivo con l’associazione Libera. È tornato entusiasta ed ha trovato nuove motivazioni nella sua vita, ha accettato di venire con noi nelle scuole per raccontare la sua storia, spiegando come questa esperienza gli fosse stata molto più utile del carcere, riuscendo ad interessare moltissimo gli studenti”. Cosa le piacerebbe veder realizzare in futuro? “Mi piacerebbe molto che la giustizia riparativa diventasse uno dei punti forti di ogni misura alternativa. Vorrei che le persone accettassero questo concetto, ed entrasse nella mentalità comune della nostra società. Molti erroneamente credono che sia sempre meglio tenere le persone in carcere, senza pensare che in questo modo nessuno ci guadagna, né la società né il detenuto. Sviluppare il concetto di giustizia riparativa sarebbe veramente un bel progresso per la civiltà”. Antonella De Vito

Il ruolo della SVS “Fra le tante attività di volontariato che facciamo, ci siamo messi anche a disposizione dell’Ufficio Esecuzione Penale Esterna, per accogliere chi deve dedicarsi ai lavori socialmente utili”. Così Francesco Cantini, responsabile del settore, ci spiega il ruolo della SVS in questo campo. “Abbiamo attivato molte pubbliche utilità, in alcuni periodi ne abbiamo avute anche 15 contemporaneamente. Quando ci arriva la richiesta scritta dell’avvocato, rispondiamo indicando quali potrebbero essere le fasce orarie durante le quali svolgere l’attività. Infatti, i lavori socialmente utili devono essere compitabili con gli impegni lavorativi e familiare della persona. Dopo le disposizioni del giudice, che indica quanto e come deve svolgersi il lavoro di

pubblica utilità, facciamo un colloquio motivazionale per capire a quale settore la persona è maggiormente predisposta e concordiamo un programma in modo da non ledere le attività già in atto nella vita del soggetto”. Naturalmente il percorso è monitorato, c’è un foglio di presenza da firmare, ed alla fine il responsabile redige una relazione conclusiva dove riporta le sue osservazioni. “Sono molto soddisfatto –conclude Francesco Cantini- ci siamo accorti che la maggior parte delle persone che scelgono la nostra associazione sono motivate, ovviamente c’è qualche eccezione, ma ciò è inevitabile. Abbiamo avuto anche casi di persone che terminato il percorso sono spontaneamente rimaste a fare volontariato con noi”.


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Polo della Salute

LE RISPOSTE DEGLI SPECIALISTI DEL POLO DELLA SALUTE La Psicologa - Giulia Liperini Gentile dottoressa, mi chiamo Chiara ed ho 33 anni. Mi trovo in una difficile situazione, poiché dopo tanti sacrifici da parte dei miei genitori e del mio ex-compagno, per il faticoso acquistato di una piccola casa, dopo una breve convivenza, ci siamo resi conto che la nostra storia era giunta al capolinea da tempo. Soprattutto io, dopo poco, ho manifestato una profonda inquietudine... così ho preso la decisione d’interrompere il nostro rapporto. Vivo male l’idea di aver deluso tutti, cosa mai accaduta prima; mi rivolgo a lei per cercare di superare questa situazione e capire cosa realmente voglio. Grazie. Gentile Chiara, capisco la tua sofferenza in quanto la lettera inizia e si conclude facendo riferimento alle persone che ti vogliono bene e che hanno aiutato te ed il tuo ex-compagno in questa evoluzione di coppia. Dalle tue parole mi sembra di capire che entrambi siete andati in crisi, ma la decisione di interrompere la relazione è stata prevalentemente tua. A questo punto mi chiedo quante siano le volte in cui hai dovuto prendere delle decisioni e quante volte lo hai fatto in base al desiderio di far felice gli altri. Ti proporrei di partire da

questo per una riflessione profonda con te stessa. Basarsi su modelli comportamentali radicati sul compiacere chi ci sta vicino, piuttosto che sui nostri desideri più veri ed attuali, fa venir fuori le vere incertezze del nostro io; è a questo livello che sarà necessario un lavoro personale di riflessione e consapevolezza per affrontare al meglio il tuo domani. Gentilissima, mi chiamo Marcello ed ho 42 anni. In seguito ad un malessere generale che mi ha spaventato (“mi sentivo morire”) mi sono recato al Pronto Soccorso. Lì ho eseguito i primi accertamenti medici che mi hanno confortato sul mio stato di salute fisica, ma dato il mio stato di ansia mi è stato consigliato di rivolgermi ad uno psicologo, infatti, la diagnosi è “disturbo di attacchi di panico”. Saluti Gentile Marcello, il disturbo di attacchi di panico è oggi molto frequente nelle popolazioni giovanili, ma anche fra gli adulte, e si manifesta in seguito ad eventi scatenanti, su soggetti con personalità ansiosa (personale o familiare), ma anche in soggetti senza particolari precedenti psicologici. Può essere trattata con farmaci oppure, come numerosi casi da me seguiti, si può intervenire positivamente con un percorso

di psicoterapia. Alle prime sedute i pazienti riferiscono una situazione personale per lo più stabile o comunque non allarmante; soltanto dopo il susseguirsi dei colloqui, indagando maggiormente sulle dinamiche relazionali e facendo in modo che il terapeuta riconosca i meccanismi alla base, i pazienti possono riconoscere la sofferenza reale che ha portato all’insorgere della sintomatologia. Capisco il tuo allarmismo, le risposte ai tuoi perché vanno ricercate nei modelli relazionali (es. attaccamento alla base sicura) che risiedono nella tua personalità. Il dermatologo - Marco Gigantesco Gentile dottore, ho notato che mi sono comparsi nuovi nei, mentre alcuni che già avevo, hanno modificato le loro caratteristiche. Come si distingue un neo “bello” da uno che invece può essere pericoloso? Gentile lettore, i nei benigni tendono ad essere piani, privi di peli, rotondi o ovali, di diametro inferiore a 6 millimetri, simmetrici ed a margini generalmente lisci. La loro pigmentazione è generalmente uniforme, ma può essere talvolta variegata, specialmente per effetto della presenza di varie sfumature di marrone.

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notiziario della I nei atipici misurano 5 - 12 mm; hanno componente superficiale e papulosa; margini irregolari e mal definiti; colore variabile non omogeneo; prediligono il tronco e la regione mammaria; compaiono nel secondo decennio di vita; si modificano nel tempo, specie nel periodo puberale. Le caratteristiche di “allarme” di un neo sono mnemonicamente sintetizzate dal cosiddetto alfabeto del neo e precisamente: “A” come Asimmetria della lesione. Apparizione di un nuovo neo. “B” come Bordi irregolari, indentati, a carta geografica, a limiti netti con cute sana circostante. Sanguinamento di un neo. “C” come Colore policromo, non omogeneo, variabile dal marrone pallido rosato al bruno nerastro, più spesso marrone scuro o nero. Sospetta è la presenza di parti grigie, blu, bianche, rosa o rosse in un neo di colore bronzeo, marrone o nero. “D” come Dimensione diametro superiore ai 5 mm. “E” come Evoluzione: cambiamenti di dimensione, forma, colore, superficie. Quando è presente almeno una delle caratteristiche di “allarme” è consigliabile effettuare un controllo medico dermatologico, almeno una volta all’anno. Inoltre, è bene sapere che non è vero che traumi e ferite trasformano il neo in tumore: anche se sottoposti a traumi accidentali e/o ripetuti (tagli da rasoio, sfregamenti da cintura o altro, ecc.), i nei non si trasformano in tumore. Non è vero che i nei non vanno toccati in alcun modo: un intervento chirurgico di asportazione non rappresenta un pericolo. Anzi, permette la reale valutazione istopatologica. Non è vero che le voglie della donna in gravidanza si trasformano in nei o macchie nel figlio. Le ustioni solari ripetute, soprattutto dai 5 ai 18 anni, aumentano la probabilità di sviluppare un melanoma nell’età adulta. È quindi, necessario proteggere sempre i bambini ed i ragazzi dal sole, ed evitare esposizioni prolungate. Il dentista – Stefano Spadoni Gentile dottore, sono una signora di 58 anni e anni e tempo fa mi è stata diagnosticata una malattia parodontale. Le volevo chiedere se ci sono rimedi e terapie adeguate. Gentile signora, innanzi tutto ci tengo a tranquillizzarla informandola che la malattia parodontale o parodontite, un tempo definita piorrea, è una patologia infettiva cronica caratterizzata dalla graduale distruzione infiammatoria dei

tessuti di supporto dei denti e colpisce circa il 50% della popolazione sopra la quinta decade (probabilmente la patologia più diffusa sul globo) e se non curata, si ha la perdita degli elementi dentari. Esistono adeguate cure odontoiatriche che tendono a prevenire l’insorgenza della malattia, curare i danni da essa provocata ed arrestare il processo evolutivo. Nello specifico la malattia parodontale colpisce i tessuti di sostegno dell’elemento dentario e si distingue in gengivite, quando è limitata ai tessuti marginali (gengiva marginale) e parodontite quando invece comprende anche i tessuti profondi (osso). Innanzi tutto occorre fare una esatta diagnosi della sua malattia con lastre e sondaggi per valutare se un dente è da estrarre o può essere conservato. È importante anche controllare l’occlusione e verificare se le due arcate dentarie chiudono secondo certi canoni, molto spesso si può avere sofferenza dei tessuti di sostegno dei denti, con recessioni ed instabilità dentale. Lo staff Medico Odontoiatrico della SVS lavora in stretto rapporto con l’igienista, ma è indispensabile per il buon fine di ogni terapia, la collaborazione del paziente. Nei casi più lievi può essere sufficiente l’intervento del nostro igienista, che rimuova il tartaro e insegna al paziente le giuste manovre di igiene orale quotidiana. Nei casi più avanzati si può rendere necessario effettuare degli interventi chirurgici per eliminare l’infezione e permettere un miglior mantenimento dell’igiene orale del paziente. I denti trattati per malattia parodontale, alla fine appariranno più lunghi, creando qualche problema estetico, che potrà essere risolto da adeguate terapie protesiche. Inoltre, i casi più importanti e gravi possono essere trattati presso strutture specialistiche di riferimento ad esempio presso l’U.O. di Odontostomatologia e Chirurgia del Cavo Orale diretta dal Professor Mario Gabriele, dove da alcuni anni è stato attivato un percorso clinico in “Parodontologia, Alitosi e Medicina Parodontale” all’ospedale Santa Chiara a Pisa. L’igienista dentale – Daniele Cenci Buongiorno dottore, le scrivo per rivolgerle una domanda un po’ insolita: ho un bambino di tre anni al quale non riesco proprio a far capire l’importanza di una regolare igiene orale. Potrebbe consigliarmi qualche tecnica o qualche

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prodotto usare per invogliare mio figlio ad una corretta pulizia dei dentini? Avevo pensato ad un dentifricio fruttato, cosa ne pensa? La ringrazio anticipatamente. Nicola. Caro Nicola, la domanda che mi pone non è insolita come crede, anzi, moltissimi bambini riscontrano difficoltà nell’approcciarsi all’igiene orale. Ho lavorato molto con piccoli pazienti tra i 3 e i 10 anni e ho potuto riscontrare che l’aspetto più importante è la fantasia: siamo noi adulti a dover lavorare e ricercare il metodo più adatto, al fine di trasformare una pratica quotidiana “noiosa” come lo spazzolamento, in un gioco divertente. I prodotti in commercio sono molteplici: spazzolini giocattolo, timer a forma di dentino che regolano la durata del lavaggio, caramelline premio ecc. I dentifrici fruttati sono validi e la concentrazione in fluoro che li caratterizza li rende un buon aiuto all’igiene e alla protezione della struttura dentaria. Caro dottore, le scrivo per un problema dentale che mi crea molto disagio: nonostante abbia provato prodotti con effetto sbiancante e cerchi di limitare bevande come caffè e tè, i miei denti sono sempre un po’ “giallini”. Esistono rimedi realmente efficaci per risolvere questo problema? Cordiali saluti, Melina. Gentile Melina, il fattore estetico nella società di oggi è talmente ricercato ed importante che lascia, molte volte, in secondo piano il lato igienico e salutare. I prodotti sbiancanti in commercio non sono così efficaci e miracolosi come vengono pubblicizzati e non forniscono garanzia del risultato né tantomeno effetti visibili ed evidenti. Esistono comunque dei trattamenti in grado di ovviare a tutti questi aspetti: si tratta degli sbiancamenti professionali che, attraverso l’utilizzo di perossido di idrogeno, lampade Led o Laser, riescono a dare risultati migliori, molto evidenti e di durata senza dubbio maggiore rispetto ad un prodotto da banco. Attenzione: sono sempre più diffusi i centri estetici e palestre che, senza alcun tipo di licenza e formazione, propongono trattamenti sbiancanti, ma ricordiamoci che si tratta di una pratica medica, che prevede l’utilizzo di materiali farmaceutici e pertanto di pertinenza esclusiva di odontoiatri e igienisti dentali.

Il Polo della Salute apre le porte alla radiologia L’inizio del 2014 porterà un’importante novità per tutti i cittadini che si rivolgono al Polo della Salute per le loro esigenze di cura. Sarà, infatti, inaugurata una nuova specialistica: SVS RADIOLOGIA. Questa andrà a soddisfare le richieste che giornalmente arrivano per l’indagine

diagnostica di base, indispensabile in moltissimi accertamenti. Quindi potranno essere eseguite mammografie, Rx, panoramiche e altro. Ma non solo. Grazie all’acquisto di un apparecchio per la ecodiagnostica si aprirà anche la possibilità di effettuare le ecografie.

Un investimento molto importante per SVS Gestione Servizi che vuole così completare le offerte del poliambulatorio sociale, e offrire un servizio sempre più puntuale e professionale, a costi contenuti.


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Formavol

Forma il tuo futuro professionale Il mondo del lavoro e la formazione sono oggi inseparabili, le specializzazioni professionali sono sempre più richieste, sia dopo la scuola dell’obbligo che nel post diploma e nel post laurea. Formavol, l’agenzia formativa di SVS Gestione Servizi, da anni impegnata su questo fronte, ha dimostrato la sua alta competenza nella scelta e nell’organizzazione di corsi finalizzati a questo scopo. L’offerta formativa di Formavol è suddivisa in aree diverse. L’area socio-sanitaria è da sempre il fiore all’occhiello dell’Agenzia e propone corsi che vanno dalla qualifica regionale di “Addetto all’Assistenza di base” a corsi di approfondimento che affrontano tematiche particolari quali l’Assistenza al malato di Alzheimer, l’Assistenza in ambito delle Cure Palliative, il Disagio minorile. In questa area è stata attivata con successo nel mese di ottobre la prima edizione del corso: Autismo: consapevolezza e strumenti – Approccio A.T.D.R.A. Un percorso destinato ad operatori che intendono acquisire consapevolezza e strumenti adeguati per interagire con soggetti affetti da disturbi generalizzati dello sviluppo ed operare nei loro contesti di vita, con finalità di accadimento, educative e terapeutiche. Il corso si basa su una metodologia di approccio innovativo A.T.D.R.A. (approccio, terapeutico dinamico relazionale in acqua) che utilizza la piscina e l’acqua come contesto dominante per lo svolgimento sui soggetti affetti da disturbi. Sempre nell’area sociale sono in fase di programmazione quattro nuovi corsi che hanno ottenuto il riconoscimento Regionale e che formano figure professionali che fanno parte del nuovo repertorio, per cui professionalità ridefinite a livello regionale in base alle nuove competenze richieste dal mondo del lavoro. Queste nuove figure professionali sono:  Tecnico dell’animazione socio-educativa.  Progettista dell’animazione socio educativa. Tecnico dell’inserimento lavorativo di persone disabili ed in situazione di svantaggio. Progettista dell’inserimento lavorativo di disabili e soggetti svantaggiati. All’interno di Formavol grande spazio è dedicato anche all’area sicurezza sui luoghi di lavoro ed igiene degli alimenti. Al fine di assicurare alle imprese la massima sicurezza del rispetto normativo, l’agenzia ha attivato corsi secondo l’accordo Stato-Regioni sulla formazione alla sicurezza sul lavoro per tutti i lavoratori, dirigenti e preposti tra cui corsi ai sensi dell’art.37 del dlgs.81/08 e per la preparazione di figure come RSPP per datori di lavoro in aziende a basso, medio o alto rischio, Rappresentante Lavoratori per la Sicurezza (RLS), Incaricato al primo soccorso, incaricato all’antincendio.

Altro corso proposto è il Corso B.L.S.-D per l’utilizzo del defibrillatore semiautomatico: una formazione sempre più richiesta dalle aziende data la sua vitale importanza in momenti di particolare gravità. Sono inseriti nell’area sicurezza anche i corsi per Bagnino di salvataggio e per Addetti al controllo nei locali d’intrattenimento e spettacolo (ex Buttafuori): formazione obbligatoria per le persone che vogliono intraprendere questa attività. Nel settore dell’igiene degli alimenti Formavol organizza corsi per addetti ad attività alimentari semplici o complesse, per addetti ai piani di autocontrollo e la formazione obbligatoria per la somministrazione di alimenti e bevande. Facendo proprie le indicazioni della Regione, della formazione professionale e del mondo del lavoro il Formavol si è posto come obiettivo quello di creare in un prossimo futuro una “Scuola di mestieri” cioè strutturarsi con laboratori, supporti tecnici e rapporti convenzionati con una rete di Aziende sul territorio, per sviluppare un centro specializzato presso cui si potranno imparare quei mestieri che sembrano essere tornati utili per l’inserimento nel mondo del lavoro. In questa ottica è stata attivata la prima edizione del corso per Pizzaiolo-Panificatore artigianale, riconosciuto anch’esso dalla Regione Toscana, della durata di 120 ore: il corso ha avuto una grande successo ed ha raccolto moltissime iscrizioni al punto tale che quasi contemporaneamente alla prima si svolgerà la seconda edizione. I prossimi Mestieri che verranno proposti da Formavol saranno Elettricista, Idraulico e Pasticcere. Nell’area informatica vengono formate figure addette alla gestione informatica tramite la preparazione alla patente europea del computer (ECDL) di cui Formavol è test center accreditato e mensilmente organizza la sessione d’esame. Sono, inoltre, programmati brevi corsi di informatica a costi molto contenuti che hanno lo scopo di fornire alla cittadinanza una semplice alfabetizzazione o approfondire singoli moduli specifici in base alle richieste dell’utenza. Anche l’area della formazione relativa alla Mediazione si sta sempre più sviluppando tramite l’erogazione di corsi completi per il rilascio del titolo di Mediatore Professionista, sia corsi di aggiornamento obbligatori rivolti a Mediatori ed Avvocati. È in fase di progettazione il corso di Qualifica Esperto Mediatore Familiare: questo percorso formativo qualificherà professionisti

che in modo “neutrale” accompagneranno la coppia e medieranno il conflitto che normalmente si crea in fase di separazione e divorzio. Si è concluso con successo ad ottobre un corso di formazione della durata di 600 ore per Mediatori interculturali e linguistici che ha qualificato in modo gratuito, in quanto il Formavol ha ottenuto il finanziamento dal Fondo Sociale Europeo, 20 persone di varia nazionalità che saranno in grado di esercitare con competenza e professionalità il loro ruolo di Mediatori sempre più indispensabile nella nostra società multietnica.

Quest’anno, per la prima volta, sono stati proposti a settembre i corsi di preparazione al test di ammissione alle facoltà di Medicina e Chirurgia, Veterinaria e Professioni Sanitarie. I corsi hanno dato buoni risultati, consentendo l’accesso alle università a numero chiuso ad un elevato numero di partecipanti. È stata un’esperienza molto positiva per cui sicuramente verranno riorganizzati per l’anno accademico 2014/2015. Il Formavol si è sempre distinto sul territorio grazie all’offerta formativa varia e di alto livello qualitativo, proposta alla cittadinanza con prezzi assolutamente vantaggiosi anche per quanto riguarda la forma di pagamento; inoltre molti dei corsi proposti possono essere frequentati gratuitamente da persone a cui è stato assegnato un Voucher formativo dal Centro per l’impiego di Livorno. Queste peculiarità hanno consentito all’Agenzia formativa di espandersi su un territorio sempre più vasto con l’apertura di nuove sedi operative.

Sono già attive ed accreditate alla Regione Toscana le seguenti nuove sedi:  LOCALITÀ CARRAIA 1 CENTRO DIREZIONALE-COMMERCIALE SAN CATALDO (Piano Secondo)

 STRADA CNR-CISANELLO  SAN GIULIANO TERME – PISA  MARINA DI MASSA – VIA ASCOLI N°52  GROSSETO – VIA AURELIA NORD N°60


Struttura Sanitaria Autorizzata Livorno Direttore Sanitario Via delle Corallaie, (Zona Picchianti) Dott.ssan°10/14 Giuse LAMESA

CORSI DI FORMAZIONE + AREA SOCIALE

Addetto all’Assistenza di base Operatore care-giver cure palliative Assistenza al malato di Alzheimer

& AREA SICUREZZA AZIENDALE Bagnino di salvataggio  Corsi antincendio D.M. 10/3/1998 per aziende a basso, medio e alto rischio  Corsi per addetti alle squadre di primo soccorso (ai sensi del decreto n° 388 del 15/7/2003 del Ministero della Salute)  R.L.S. - Rappresentante Lavoratori per la Sicurezza  R.S.P.P. - in aziende a rischio basso/medio/alto (ai sensi dell’art.34 del Dlgs 81/08)  Corsi di Formazione sulla sicurezza per i Iavoratori (ai sensi dell’art.37 del Dlgs 81/08)  Corso B.L.S.-D - utilizzo del defibrillatore

◊ AREA IGIENE DEGLI ALIMENTI

 Formazione obbligatoria per il commercio e la somministrazione di alimenti e bevande - ex REC  HACCP • Addetto attività alimentari semplici e complesse  Formazione obbligatoria per titolari di imprese alimentari e responsabili di piani di autocontrollo di attività alimentari complesse

> ALTRI CORSI

Formazione obbligatoria per addetto ai servizi di controllo attività di intrattenimento e spettacolo in luoghi aperti al pubblico o in pubblici esercizi (ex buttafuori) Corso di preparazione al Test di Ammissione universitario per Medicina, Veterinaria e Professioni Sanitarie Corso per Pizzaiolo - Panificatore artigianale Tecnico dell'Animazione Socio- Educativa Progettista dell'animazione socio-educativa Tecnico dell'inserimento lavorativo di persone disabili ed in situazioni di svantaggio Pasticcere Artigianale Esperto Mediatore Familiare

NUOVE SEDI S. Giuliano Terme (PI) in Loc. Carraia, 1 - Strada CNR-Cisanello Centro Direzionale-Commerciale S. Cataldo piano 2° Marina di Massa in Via Ascoli,52 Grosseto in Via Aurelia Nord,60 INFORMAZIONI: dal Lunedì al Venerdì 9,00/12,00 e 15,00/18,00 Tel. 0586 428001 int. 1 - Fax 0586 411877 e-mail: info@formavol.it - www-formavol.it Agenzia Formativa Formavol Accreditata Regione Toscana


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Onoranze funebri

Anche nel momento del dolore è possibile dare solidarietà Talvolta, al dolore per la perdita di una persona cara, si aggiunge anche l’affanno per l’organizzazione del funerale e il peso della spesa economica, non sempre di poco conto. Purtroppo in queste circostanze alcuni cercano di approfittare dello stato d’animo di chi è coinvolto dal lutto, per lucrare il più possibile. La Svs Gestione Servizi, facendo propria la filosofia della Svs anche in questo settore, ha fatto scendere in campo la solidarietà e la professionalità, al servizio di tutti coloro che lo desiderano. Una filosofia che ha avuto un riconoscimento dalla città, infatti, i servizi richiesti alle Onoranze Funebri negli ultimi due anni sono aumentati e si è reso necessario l’acquisto di due nuovi carri Mercedes per dare le risposte richieste. Come operatori del settore, negli ultimi anni, ci siamo accorti che molti anziani desiderano affrontare in prima persona, tutti i problemi che l’organizzazione di un funerale può causare, compreso quello della spesa, per non gravare suoi figli o gli eredi, evitando così di caricare il proprio definitivo saluto con un peso aggiuntivo al dolore della separazione. La Svs rende possibile la realizzazione di questo desiderio tramite l’opera della Mutua l’Assistenza, che fra i suoi obiettivi ha anche il progetto Morfeo, che prevede appunto l’organizzazione e il pagamento del funerale, anche tramite rateizzazione, con notevole anticipo sui tempi predisposti dalla natura degli eventi. Naturalmente i soci della Mutua avranno notevoli sconti e vantaggi su quanto richiesto. Ma vediamo nel dettaglio quali sono i punti salienti del servizio di Onoranze Funebri e come vengono affrontati dalla Svs. Prima di tutto vogliamo sottolineare che tutto il nostro personale ha partecipato a corsi di qualificazioni per apprendere la professionalità con la quale rapportarsi alle persone che stanno vivendo un evento luttuoso e questo garantisce un alto livello

di professionalità. Nei nostri uffici è possibile scegliere cofani, urne e accessori di vario tipo sulla base di cosa si desidera, è poi possibile usufruire del servizio di pratiche mortuarie su | Alcuni mezzi delle Onoranze Funebri con una parte del personale Livorno o fuori comune e passaporti mortuari per i paesi Chi lo desidera può anche incaricarci di esteri. Sempre nei nostri uffici è possibile predisporre necrologi su diversi giornali stampare e affiggere manifesti funebri o come Il Tirreno, La Repubblica, Il Resto del predisporre ricordini portafoto o biglietti di Carlino, Il Giorno, L’Unità, Il Giornale. In modo ringraziamento per il lutto, da inviare dopo particolare siamo diventati filiale del Tirreno il funerale. Negli ultimi tempi abbiamo osservato un e di La Repubblica e soprattutto possiamo, allo stesso prezzo, inserire gli annunci funebri notevole aumento delle richieste di cremadirettamente sul loro portale, anche il sabato zione e con queste anche la possibilità di disperdere le ceneri in mare. Naturalmente e la domenica. Per i fiori abbiamo scelto di stipulare una anche in questo caso siamo in grado di occonvenzione con Confcommercio che ha cuparci di tutto l’iter necessario, compreso fissato un listino prezzi, uguale per tutti e fa l’uscita in mare con una barca, con la quale da garante rispetto alla qualità e alla traspa- siamo convenzionati, che può accogliere fino renza dei fiorai, che a rotazioni si occupano a dieci persone a bordo. C’è poi il dopo funerale, quando la burocradi soddisfare le richieste che ci pervengono. zia spesso rappresenta una parte importante e da non trascurare. Come Svs offriamo la consulenza, nella nostra sede, con la Cgil, affinché i parenti del defunto possano ottenere alcuni servizi come la cessazione della pensione o la reversibilità della stessa e procedere con altre accortezze alle quali difficilmente si pensa, ma che sono di grande utilità, come, ad esempio, ricordarsi di comunicare il decesso del familiare per avere la riduzione della Tia.

Una psicologa per l’elaborazione del lutto Nella sede di via San Giovanni è attivo un servizio rivolto ai familiari di quanti hanno perso una persona cara, affinché possano con l’aiuto di una psicologa specializzata, affrontare il dolore che le affligge. In alcuni casi, soprattutto quando a morire sono ragazzi giovani e in modo traumatico, la psicologa della Svs è intervenuta anche sul luogo della tragedia, per dare il suo

apporto a situazioni molto difficili. La Svs si sta anche impegnando per trovare finanziamenti utili a rendere il servizio, oggi svolto a prezzi molto contenuti, completamente gratuito, come già succede in altre regioni. Uno psicologo può fornire un aiuto determinante a chi si trova a dover fronteggiare situazioni di estremo dolore.


In Memoria

notiziario della

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In ricordo dei militi scomparsi: Marino Nannipieri, Piero Isola e Piero Gasperini Tre lutti hanno colpito la SVS con la scomparsa di tre militi nel 2013. Di Nannipieri Marino classe 1920 ci parla Fabio Allegri: “Marino ha iniziato da giovanissimo e faceva parte di quel gruppo di volontari che andavano di corsa, con la barella in mano a prendere i feriti, quando ancora non c’erano le autoambulanze. Quando entrai in SVS Marino era uno dei capi, ed allora la gerarchia era molto importante. È lui che mi ha insegnato i veri valori del volontariato. Noi giovani ci divertivamo anche a farlo arrabbiare un po’ con qualche scherzo. Sapevamo che era molto attento a spengere la luce di tutti i locali, perché l’associazione doveva risparmiare,

Monsignor Giovanni Nervo:

un gigante del volontariato È morto all’età di 94 anni nella sua Padova Monsignor Giovanni Nervo, per tutta la vita impegnato nella solidarietà e nel volontariato e primo Presidente della Caritas Italiana e Partigiano. La Società Volontaria di Soccorso Pubblica Assistenza lo ha accolto alcuni anni fa per la presentazione del suo libro Quale futuro per il Volontariato ancora oggi utile ed illuminata guida. Lo hanno definito un “gigante della carità”, nato il 13 dicembre 1918, a Casalpusterlengo, nel Lodigiano, figlio di sfollati della Prima Guerra Mondiale, poi cresciuto nella diocesi di Sant’Antonio, è stato in gioventù assistente provinciale delle Acli e poi cappellano degli operai nelle fabbriche. Soprattutto ha legato la sua esistenza alla Caritas italiana. Forse talvolta un po’ “scomodo” per qualcuno, Don Nervo ha sempre guardato in faccia la realtà, esprimendo chiaramente il suo pensiero e non ha mai mancato di denunciare giustizie e incoerenze. È stato uno strenuo difensore del Vangelo dei poveri. Con la sua

| Marino Nannipieri

| Piero Gasperini

e noi bonariamente gli facevamo trovare sempre tutto acceso. È rimasto legato alla SVS anche da anziano, perché la considerata la sua seconda famiglia, passava a salutarci, a leggere il giornale e non mancava mai alle celebrazioni commemorative, dove indossava la sua ‘storica’ cappina alla quale teneva moltissimo. Era una persona squisita”. A farci un ricordo di Piero Isola nato nel 1948 è Cinirio Paoletti e Piero Tomei: “Il valore del volontariato Isola lo aveva trasportato anche in famiglia, coinvolgendo i suoi due figli. Ha svolto attività fino a poco tempo fa, occupandosi in modo particolare dei servizi fuori comune, accompagnando i malati in altre

Una lapide per Gianpaolo Cardosi Nel primo anniversario della scomparsa del concittadino Giampaolo Cardosi la SVS grazie alla raccolta fondi alla sua memoria ha realizzato la tomba al cimitero comunale de “I Lupi”. Gianpaolo ha avuto una vita sfortunata, con una storia giudiziaria che lo ha portato ad essere escluso dal Corpo dei Vigili Urbani, suscitando negli anni tanta attenzione e solidarietà. Morì a seguito di un incidente stradale mentre era a bordo della sua bicicletta. La SVS Pubblica Assistenza si fece subito carico dei costi dei funerali aprendo anche una sottoscrizione per poter realizzare la lapide in suo ricordo.

mitezza, la schiettezza e la coerenza seppe ispirare in diverse generazioni di giovani la passione per l’impegno civile e il volontariato. Per lui, che dal 1943 al 1945 si era impegnato nella Resistenza, la lotta per la giustizia era complementare all’educazione alla pace. Altro grande tema fu quello dell’accoglienza. Nervo cominciò nel 1980 con i boat people, i profughi vietnamiti. Poi fino alla fine dei suoi giorni si è battuto per l’integrazione dei lavoratori migrati e delle loro famiglie.

| Monsignor Giovanni Nervo

| Piero Isola

zone d’Italia. Era una persona molto piacevole, scherzoso, faceva parte della vecchia guardia, che ci accolsero quando la nostra generazione entrò come volontario” Anche Piero Gasperini, classe 1945 ci viene ricordato da Cinirio Paoletti e Piero Tomei: “Gasperini, come tutti gli altri ha dato molto alla SVS, dedicandole moltissimo del suo tempo. Si occupava del settore sanitario, e diventò anche autista volontario. Una lunga malattia lo ha tenuto lontano per diverso tempo. Negli ultimi anni aveva dovuto smettere di fare servizio attivo, ma il suo cuore era sempre con noi, e continuava a venire spesso a salutarci”.


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LA MUTUALITÀ INTEGRATIVA VOLONTARIA IN CAMPO SANITARIO L’intervento di Placido Putzolu, Presidente Fimiv Federazione italiana della mutualità Il 25 settembre 2013, presso l’Università Bocconi di Milano, si è tenuto un importante convegno sul tema: “Ruolo e prospettive della mutualità nel sistema sanitario italiano”, promosso da Cergas Bocconi (il centro studi del prestigioso ateneo), in collaborazione con Fimiv - Federazione Italiana Mutualità Integrativa Volontaria (nata nel 1900 come Federazione italiana delle società di mutuo soccorso) e la Fondazione per la mutualità Cesare Pozzo. L’iniziativa ha consentito di focalizzare il posizionamento ed il contributo della mutualità integrativa – rappresentata dalle società di mutuo soccorso specializzate in ambito sociosanitario – nell’attuale contesto di ridefinizione delle politiche di welfare nel nostro paese. Di seguito si riporta l’intervento introduttivo del presidente della Fimiv.

Inquadramento del fenomeno La mutualità integrativa volontaria è una forma storica di solidarietà che si esplica attraverso le società di mutuo soccorso. Una società di mutuo soccorso (più sinteticamente mutua) è un soggetto non lucrativo con personalità giuridica ai sensi della legge istitutiva (legge n. 3818 del 1886, recentemente aggiornata dal decreto n. 179/2012, art. 23, convertito in legge nel mese di dicembre 2012), che persegue finalità di interesse generale, sulla base del principio costituzionale della sussidiarietà. Una mutua svolge la propria attività in favore dei soci e dei loro familiari conviventi, ai quali, a fronte di un conferimento contributivo annuo, eroga prestazioni, servizi e la copertura di determinate necessità personali ed economiche. Per le società di mutuo soccorso la cornice normativa prevista dalla legge 3818, contiene, già nei suoi primi due articoli, alcuni tratti peculiari di tali soggetti, fondati sul principio di mutualità. Infatti, le società di mutuo soccorso – per qualificarsi come tali - debbono svolgere (direttamente, oppure indirettamente attraverso il nuovo meccanismo della mutualità “mediata”) almeno una delle seguenti attività: • erogare trattamenti e prestazioni sociosanitari nei casi di infortunio, malattia ed invalidità al lavoro, nonché in presenza di inabilità temporanea o permanente; • erogare sussidi in caso di spese sanitarie sostenute dai soci per la diagnosi e la cura delle malattie e degli infortuni; • erogare servizi di assistenza familiare o contributi economici ai familiari dei soci deceduti; • erogare contributi economici e servizi di assistenza ai soci che si trovino in condizione di gravissimo disagio economico a seguito dell’improvvisa perdita di fonti reddituali personali e familiari e in assenza di provvidenze pubbliche. Oltre alle attività sopracitate, cosiddette

“istituzionali”, le società di mutuo soccorso possono inoltre “promuovere attività di carattere educativo e culturale dirette a realizzare finalità di prevenzione sanitaria e di diffusione dei valori mutualistici”. Le prestazioni sussidiate comprendono ogni genere di spesa medico-sanitaria: ricoveri, inter­ venti, accertamenti diagnostici, visite speciali­ stiche, oculistica e lenti da vista, cure odonto­ iatriche, ma sono anche previste integrazioni economiche per carichi di spesa sociosanitaria e assistenziale domiciliare, protesi e presidi sa­nitari. Sussidi socio-economici sono altresì ero­gati a integrazione dello stipendio, in caso di prolungati periodi di assenza dal lavoro per malattia o infortunio, o a sostegno del nucleo familiare del socio, in caso di inabilità perma­ nente al lavoro o decesso. Nell’ambito degli interventi di assistenza sono anche previste erogazioni economiche per gravidanza a rischio e per parto o adozione.

Il contributo del mutuo soccorso nel nuovo welfare Negli ultimi anni è emersa con forza la necessità di ridefinire l’intervento pubblico nell’ambito dei sistemi di protezione sociale, a fronte di importanti mutamenti demografici ed economici. Le politiche di tutela sociale hanno dovuto scontare in questi ultimi anni i pesanti effetti della crisi economica che dal 2008 ha investito anche l’Europa, con rilevanti conseguenze tuttora in corso. In questo difficile periodo della vita economica e sociale del nostro Paese e per l’Europa, non si può non rilevare come il diritto universale alla salute sia minacciato dalla crisi del welfare e dall’affermarsi di linee politiche secondo le quali il principio di universalità dovrebbe essere limitato e contraddetto da criteri di selettività, dettati da esigenze di riduzione dei costi. Una delle strategie perseguibili per rendere sostenibile l’universalismo sanitario, è quella di responsabilizzare maggiormente gli stessi cittadini, attraverso realtà in grado di aggregare una domanda consapevole ed informata rispetto alle problematiche in ambito sanitario e socio-sanitario. Con il rilancio delle forme integra­tive al servizio sanitario nazionale, le società di mutuo soccorso che svolgono attività in tale ambito (mutue sanitarie integrative) hanno assunto un importante ruolo sussidiario e solidaristico nel welfare del nostro paese. Lo stato identifica negli strumenti complementari di integrazione sanitaria e assistenziale il secondo pilastro del welfare italiano. E’ stato avviato un programma di ripensamento e di ridimensionamento generale del welfare, in cui le società di mutuo soccorso possono svolgere una funzione significativa nel mantenere alta la capacità di accesso ai servizi e dunque nel tutelare il diritto alla salute dei cittadini.

Infatti, è in particolare dal lato della domanda che il nuovo sistema sociale è chiamato a rinnovarsi con forza per fare in modo che la strutturazione dell’offerta avvenga a partire dall’espressione della domanda, in un contesto in cui il soggetto pubblico si rinnova integrando la sua dimensione solidaristica con l’apporto di una pluralità di componenti operanti in particolare nell’ambito del terzo settore e dell’economia civile. Nella costruzione di un welfare basato su forme partecipate di innovazione sociale, ovvero composta da relazioni sociali, forme di collaborazione, fiducia, coinvolgimento diretto dei beneficiari, le mutue sanitarie integrative possono rivestire un ruolo importante nella direzione di rendere maggiormente compatibili gli obiettivi di universalità dello Stato sociale con la sostenibilità economica del sistema. Esse, tra l’altro, possono contribuire in particolare a responsabilizzare maggiormente gli stessi cittadini, favorendo l’aggregazione di una domanda consapevole ed informata rispetto alle problematiche in ambito sanitario e sociosanitario.

Fondi integrativi sanitari L’azione sussidiaria delle società di mutuo soc­corso in ambito sanitario e socio-sanitario si manifesta sostanzialmente attraverso tre di­verse modalità di intervento: - coperture sanitarie rivolte alle singole persone ed ai loro familiari che esprimono il rapporto associativo come volontà individuale; - pacchetti di prestazioni e servizi rivolti a gruppi di lavoratori della stessa azienda o della stessa categoria professionale che espri­mono il rapporto associativo come volontà collettiva non contrattualizzata; - prestazioni sanitarie e servizi rivolti a tutti i di­pendenti di un’azienda o di un gruppo di aziende che esprimono il rapporto associativo come volontà mediata da una contrattazione aziendale interna o nazionale di categoria. In questo caso i contributi finalizzati a coperture economiche di tipo sanitario vengono versati dal datore di lavoro e/o dal lavoratore di­rettamente alla società di mutuo soccorso se essa è soggetto istitutivo del fondo op­pure al fondo aziendale o di categoria di cui soltanto la gestione è affidata ad una società di mutuo soccorso. Naturalmente nel primo caso il rapporto associativo è unicamente quello con la società di mutuo soccorso, nel secondo caso è doppio: con il fondo e con la società di mutuo soccorso gestore dello stesso. Le società di mutuo soccorso sono espressamente indicate tra i soggetti chiamati ad istituire o a gestire i Fondi integrativi del Servizio sanitario nazionale (D.Lgs. n. 229/99, art. 9) e sono pertanto non solo pienamente legittimate, ma anche quelli più qualificate per le loro caratteristiche mutualistiche (assenza di scopo lucrativo e finalità esclusivamente assistenziali) per fornire un contributo rilevante alle esigenze di integrazione sanitaria dei cittadini. Una mutua è di fatto un fondo aperto a tutti i cittadini che possono aderirvi individualmente e avvalersi delle prestazioni di assistenza, beneficiando della detraibilità fiscale dei contributi associativi annui versati (D. Lgs. 460/97). Una mutua può inoltre essere soggetto attivatore di accordi/contratti aziendali e istitutivo di fondi


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notiziario della sanitari aziendali: i contributi versati per la copertura delle prestazioni erogate godono della deducibilità fiscale agli effetti dell’art. 51 del Tuir, DPR 917/86. In questo caso una mutua può diventare un fondo pluriaziendale così come accade per le casse. Una mutua può assumere anche la sola funzione di gestore tecnico delle prestazioni erogate da un fondo aziendale o di categoria autonomamente costituito instaurando con esso un rapporto di mutualità mediata: il fondo diventa socio della mutua ed esso eroga ai propri iscritti le prestazioni attraverso la mutua gestore. Lo stesso meccanismo si può applicare al rapporto tra due società di mutuo soccorso. Le gestioni delle coperture sanitarie integrative affidate alle società di mutuo soccorso garantiscono la piena applicazione dei principi mutualistici: • assenza di fini lucrativi; • principio della porta aperta; • nessuna discriminazione delle persone assistite e garanzia di assistenza per tutta la vita (le società di mutuo soccorso non esercitano mai il diritto di recesso); • partecipazione democratica delle persone assistite che diventano soci della società di mutuo soccorso. In definitiva, anche in relazione allo sviluppo dei fondi sanitari integrativi occorre far comprendere all’opinione pubblica la grande differenza fra società di mutuo soccorso e assicurazioni, fra socio e assicurato, fra integrazione della sanità pubblica e privatizzazione della stessa. Le società di mutuo soccorso sono entità sociali che possono aiutare a sviluppare ed esercitare nella comunità quel protagonismo competente necessario ad organizzare e condividere progetti utili e migliorativi dei livelli di welfare.

Un anno di grande sviluppo, che guarda al futuro Molta la strada fatta in un anno dalla Mutua SMS “l’Assistenza”, ormai conosciuta da molti come SMS, grazie all’impegno del suo Presidente Paolo Fioretti. “Il 2013 è stato veramente importante – spiega- perché da una fase di progettazione siamo passati alla vera e propria operatività. Di fatto oggi siamo pronti per rispondere a tutte le esigenze dei nostri soci, abbiamo infatti riorganizzato il sito internet, fatto nuove convenzioni, e strutturato l’ufficio con la segreteria gestita da Sara Raugei e tante altre cose”. Lo sviluppo della SMS l’Assistenza è stato concreto, ed i numeri ce lo dicono: se nel 2011 l’operazione è partita con 22 soci, nel 2012 sono arrivati a 118 e nel 2013 (i dati sono di ottobre, quindi ad anno non ancora concluso) hanno raggiunto i 350. “Abbiamo triplicato gli iscritti –continua Paolo Fioretti- e questo oltre a darci soddisfazione, ci ha dimostrato che stiamo lavorando nel modo giusto, la SMS riceve interesse e consensi e promette ancora uno sviluppo futuro”. Le operazioni di marketing e di comunicazione svolte hanno permesso alla Mutua e al suo logo di diffondersi e di essere conosciuta come uno dei servizi della Pubblica Assistenza. Fra gli eventi del 2013 è sicuramente da ricordare il convegno svolto ad inizio anno intitolato “Valori e attività della SMS l’Assitenza”, al quale sono intervenute personalità nazionali del settore. Quest’anno sono state attivate diverse convenzioni, tra cui quella con la società

Tutti i Soci S. M. S. L’Assistenza richiedendo il modulo ODISPORT potranno usufruire della Convenzione Piscine 2013/2014 Sconto del 10 % sull’acquisto di tutte le attività in acqua (compreso Nuoto Libero) presso le Piscine di Livorno (Bastia e Camalich - Neri)

Placido Putzolu Presidente della FIMIV

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Odisport gestrice delle piscine di Livorno, che ha offerto la possibilità ai soci SMS di avere uno sconto del 10% sui vari servizi e quella con la Coop.Humanitas (Assistenza Domiciliare) che concede ai soci SMS uno sconto del 10 % sul proprio Listino. “Gli obiettivi per il prossimo anno sono ambiziosi –sottolinea il presidente della Mutua l’Assitenza- vogliamo fare il salto di qualità, raggiungere i 1.000 soci e vogliamo aumentare il coinvolgimento di questi nella governante della SMS L’Assistenza. Non è un risultato facile da ottenere, ma bisogna impegnarci in questo senso, vogliamo che il valore dei Soci diventi una ricchezza per la SMS. Crediamo in questi obiettivi perché riteniamo che, l’integrazione all’Assistenza Sanitaria Nazionale stia diventando un bisogno della Nostra Società”. Anche nel panorama nazionale le mutue stanno rinascendo, il servizio pubblico risente della crisi economica e rischia di offrire sempre meno ai cittadini, ecco che la mutua torna ad avere il suo ruolo, e con l’aiuto di tutti può soddisfare le esigenze dei singoli, sopperendo a quello che il pubblico non riesce più a dare. Nel mese di settembre a Milano alla SDA Bocconi si è svolto un importante Convegno Nazionale intitolato: RUOLO E PROSPETTIVE DELLA MUTUALITÀ Durante l’evento sono stati sensibilizzati tutti gli attori del Settore sull’importanza delle Mutue e sulla necessità di procedere ad un riconoscimento della categoria a livello Nazionale.

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Consulenza medica telefonica - Invio di un medico in Italia Invio di autoambulanza - Invio medicinale all’estero Ricerca infermiere in Italia - Servizio spesa a casa in Italia Trasferimento Sanitario - Assistenza ai familiari assicurati Monitoraggio ricovero ospedaliero - Rientro anticipato Informazioni Sanitarie e Farmaceutiche Segnalazioni Centri Specialistici - Viaggio di un familiare Assistenza ai minori di 14 anni - Recapito messaggi urgenti Segnalazioni Centri Diagnostici privati

Le Convenzioni fimiv

- OPTOCOOP ITALIA Ai soci delle mutue associate a Fimiv sarà rilasciata la Family Card OXO. La Carta consente agli associati (e loro familiari) di ottenere un Bonus di 350 punti (equivalenti a € 20,00 di spesa),con l’acquisto minimo di € 100,00.

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I Flash della SVS

Tanti auguri e l’inaugurazione di un nuovo mezzo

Il volontariato che non si ferma mai Il servizio della SVS non conosce sosta, neanche a Natale o per l’ultimo dell’Anno. Ed infatti, i volontari hanno continuato a garantire il servizio di soccorso con le ambulanze di Livorno Centro e Sud, ma hanno dato il loro contributo anche a numerose attività di carattere sociale, come la mobilità degli anziani per il pranzo di Natale in famiglia o alla Comunità di Sant’Egidio che ha accolto oltre 400 persone. Anche l’ultimo dell’Anno ha visto i volontari in servizio con 10 ambulanze, un automedica, e un veicolo antincendio del Soccorso Civile. Gli interventi sono stati diversi, anche se fortunatamente senza gravi conseguenze: numerosi hanno riguardato l’abuso di alcol e 2 per persone rimaste ustionati per i botti alla festa alla Terrazza. Alla la sede di Livorno Nord il circolo ha organizzato il veglione per i Soci, un grande successo durato tutta la notte. Per i volontari cenone e brindisi comunque assicurato, in alternanza fra le varie uscite di soccorso. A mezzanotte sirene accese di tutte le ambulanze ed a mezzanotte e dieci tutti in servizio. Ai Volontari ed ai nostri sostenitori ... GRAZIE!

| La Banda SVS accompagna il corteo

| I Mezzi sfilano per le strade di Livorno

Auguri sì, ma con i mezzi del Soccorso Sanitario e di Protezione Civile in sfilata per le strade di Livorno, per fare sentire ai cittadini la vicinanza di un’associazione che non ferma mai i suoi servizi e si fa interprete dei bisogni di tutti. Nell’occasione è stata inaugurata una nuova ambulanza, addobbata con tanti palloncini colorati, per mantenere il clima delle feste natalizie.

Il corteo ha sfilato fino a piazza della Vittoria popolarmente conosciuta come piazza Magenta, dove al Monumento ai Caduti è stata deposta una corona di alloro. È seguita poi la messa nella chiesa del Soccorso, ed infine, il momento conviviale per lo scambio di auguri alla sede di via San Giovanni.

| La nuova autoambulanza

Raccolta alimentare per le famiglie in difficoltà SVS con altre 17 associazioni ha partecipato alla sessione straordinaria di raccolta di generi alimentari nei supermercati del gruppo UNICOOP Tirreno, per rispondere alle crescenti situazioni di disagio. La SVS ha messo a disposizione la sede di Livorno Nord, per la raccolta e lo smistamento di quanto donato dai cittadini prima della distribuzione alle famiglie. Il tutto è stato realizzato grazie all’impegno dei volontari delle associazioni, supportati dai Militi SVS del Soccorso Civile.

| Alcuni volontari che si sono occupati della raccolta alimentare


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Croce Blu di Mirandola

Lo spirito dei volontari ha vinto sul terremoto L’impegno per la ricostruzione della nuova sede Il legame della SVS Pubblica Assistenza con il paese di Mirandola ed i volontari della Croce Blu, risalgano al periodo in cui il terremoto ha tragicamente distrutto la zona. I nostri Militi volontari hanno operato per giorni nel campo di accoglienza di Mirandola per aiutare la popolazione colpita e spaventata dal sisma. È stato quindi naturale aderire alla proposta della consorella Croce Verde Castelnovo nei Monti e Busnago Soccorso per una raccolta destinata alla ricostruzione della sede della Croce Blu di Mirandola, distrutta dal terremoto. Un aiuto concreto e trasparente affinché un presidio così importante per il territorio potesse riprendere al più presto la piena attività, anche se fra notevoli difficoltà, la sua opera non è mai stata interrotta. Infatti, i Volontari della Croce Blu di Mirandola pur colpiti personalmente da danni alle proprie case hanno immediatamente garantito la loro operatività, grazie ad un container messo a disposizione dalla Croce Bianca di Bolzano.

L’obiettivo è stato raggiunto ed in occasione degli auguri del Natale 2012 è stato donato l’assegno di 19.000 € raccolti in prevalenza dalla Croce Verde ai quali si sono aggiunti quelli della SVS di Livorno e dall’altra consorella Busnago Soccorso. Una semplice, ma toccante, cerimonia ha confermato il forte sodalizio fra le Associazioni e fra le regioni (Emilia, Toscana, Lombardia). Alla cerimonia hanno preso parte le massime autorità del territorio con il sindaco Marconi, la presidente della Provincia di Reggio Emilia Sonia Masini e la Senatrice Leana Pignedoli. La SVS è stata rappresentata dalla vice presidente Mini e dal direttore Fabio Cecconi. Presente naturalmente Luigi Casetta, presidente della Croce Blu di Mirandola appena tornato da un’altra iniziativa a favore del proprio territorio, colpito duramente dal terremoto. Per la sede occorrono circa 800.000 €, così continuano le numerose iniziative per sostenere la costruzione.

Sempre più anziani diventano “Fragili”

| Momenti della cerimonia di consegna delle offerte raccolte per la ricostruzione della seda della Croce Blu a Mirandola.

Volontari per sempre nello spirito

Come aiutarli a prevenire La parola fragilità ben esprime le problematiche che gli anziani incontrano nella loro quotidianità, sul piano fisico, sociale, psicologico, relazionale. Non è solo la malattia ad insidiare la Terza Età o la conseguente cura, che in taluni casi si presente con maggiori difficoltà, dovute anche ad una mobilità più limitata, ma anche la solitudine e la fatica nel compiere atti che in passato erano automatici e naturali, come fare la spesa, cucinare e provvedere ad altri bisogni primari. Con l’avanzare dell’età gli anziani possono diventare sempre più fragili ed essere sottoposti a numerosi rischi. La SVS ha collaborato, grazie al Polo per la Salute, agli esperti del settore Afa, agli operatori del Telesoccorso e della Linea Amica ad un incontro dedicato alla prevenzione delle fragilità nella Terza Età, nell’ambito del progetto di assistenza agli anziani della Parrocchia La Madonna di Livorno. L’incontro si è tenuto a maggio al Centro Culturale di via delle Galere. Fra i relatore la Dirigente Medico dell’Unità Medicina dello Sport della ASL 6 Daniela Becherini, che ha partecipato con una relazione dal titolo “Attività fisica per gli anziani” e il nutrizionista Fabrizio Cialdini con un intervento sulla sana alimentazione.

Foto di gruppo al termine della cena

Ottantadue “veterani del volontariato” hanno partecipato ad una cena di solidarietà con lo spirito dell’Amarcord. Un po’ per gioco, un po’ per nostalgia si è cominciato a cercare i volontari che un tempo partecipavano attivamente alla vita della SVS, ma che poi la vita ha portato a compiere altre scelte dettate dal lavoro o dalla famiglia. In molti hanno risposto, non avendo dimenticato lo spirito del volontariato, e fra le mille difficoltà, spesso dovute anche alla distanza chilometrica, hanno deciso di ritrovarsi per una cena dove poter ricordare i “vecchi tempi”, per alcuni piuttosto lontani, per altri più recenti. Non venendo mai meno lo spirito solidaristico, il gruppo ha deciso di donare il ricavato dell’iniziativa alla SVS. La manifestazione è stata ben accolta dalla Pubblica Assistenza e il direttore Fabio Cecconi ha messo a disposizione la sede di Livorno Nord ed una vecchia autoambulanza che ha fatto da scenografia alle numerose foto ricordo che i partecipanti hanno voluto fare. Naturalmente fra gli ospiti d’onore Garibaldo Benifei il “più grande di tutti”.


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101 anni di amore per la vita Garibaldo Benifei celebra il suo compleanno con la SVS Non c’è bisogno di tante parole per presentare il nostro presidente onorario Garibaldi Benifei. Di lui si è scritto molto, perché la sua storia, la sua determinazione, il suo credere nella libertà lo hanno condotto su strade spesso difficili: come i mesi di prigionia dopo l’arresto avvenuto durante il periodo fasciata, la guerra di liberazione, la ricostruzione, la militanza politica e tanto altro. Ma sopra ogni altra cosa Garibaldo ha una grande affezione alla SVS, associazioni che lo ha accompagnato per tutto il corso della vita, a partire dai suoi 14 anni, e lo ha visto prima volontario, poi dirigente, presidente ed adesso presidente onorario.

Per festeggiare il 101esimo compleanno è stata organizzata una festa nella sede storica di via San Giovanni, dove la rinata Banda Musicale ha suonato per lui Bella Ciao, facendoli venire lacrime di commozioni agli angoli degli occhi. Avere Benifei fra le colonne fondanti della nostra associazione è un vero onore, del quale andiamo molto fieri. Grazie Garibaldo per essere uno di noi.

| Garibaldo mentre spenge le candeline della torta di compleanno

| Garibaldo con la moglie e il presidente SVS Vincenzo Pastore durante il brindisi

Una rete per la nostra comunità La SVS collabora con molte Associazioni del territorio livornese per stingere sempre più quella rete necessaria per offrire la migliore risposta alle richieste dei cittadini. Fra queste vi è anche l’Associazione Cure Palliative che da 10 anni è impegnata nell’assistenza domiciliare ai malati terminali. In nome di questa lunga amicizia l’Associazione Cure Palliative ha voluto ringraziare la SVS, per aver offerto la possibilità di usufruire degli spazi necessari ad alcune attività, offrendo una targa ricordo. La cerimonia si è svolta nella sala presidenza della sede di via San Giovanni alla presenza della presidente Francesca Luschi e del consigliere Umberto Vivaldi, mentre per la SVS ha partecipato la vice presidente Alessandra Mini e la consigliera Maria Pia Cammilli. Una sinergia di sforzi per la nostra comunità.

Per non dimenticare San Giovanni Nepomuceno L’Accademia degli Avvalorati ha voluto dedicare il 16 maggio a San Giovanni Nepomuceno, con numerose iniziative alla quali la SVS ha partecipato. Il Santo è ricordato a Livorno con una statua posta sul ponte di via della Madonna, ma è poco conosciuto dalla popolazione. Ecco perché il programma della giornata a lui dedicata ha avuto lo scopo, non solo di celebrarlo, ma anche di farlo conoscere ai cittadini. Infatti, è stato organizzato un convegno, una visita guidata alla statua del 1739, una processione, una messa solenne, ed infine, un concerto di musiche classiche nella chiesa di Santa Caterina.

| La statua di San Giovanni Nepomuceno


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Fiumiadi Un’estate sicura con i volontari SVS Le Fiumiadi sono diventate un appuntamento attesissimo nel periodo estivo, capace di coinvolgere oltre 500 ragazzi e ragazze che si cimentano in giochi e prove di abilità. L’iniziativa, organizzata dal Gruppo di Animazione Smile ai Bagni Fiume, attira anche numerosi spettatori. Quest’anno se ne sono contati 1.500 per ogni sera. I volontari della SVS con la loro presenza e i loro mezzi hanno garantito il servizio di assistenza durante

tutto il periodo della manifestazione. Solo per capire quanto sono state “dense” le giornate dedicate alle Fiumiadi citiamo alcune delle prove proposte ai partecipanti, divisi in squadre: gare di bocce, pettalò, briscola, pallanuoto, calcio femminile, giochi senza frontiere e canotto, gara di freccette, beach volley, biliardino, triathlon (con tre tratti di gara: il primo a nuoto, poi su una ciambella, ed infine, fermi a mangiare mezzo cocomero senza mani), royal rambo, quadrato, salto in lungo, e finalmente l’attesa elezione di Miss e Mister Bagni Fiume. Per ringraziare i volontari della SVS sono stati donati saturimetri e collari cervicali per il servizio ambulanza.

Federico Gelli nuovo Presidente Cesvot

Abbiamo davanti sfide importantissime: il volontariato non deve più giocare di rimessa Il Cesvot ha il suo nuovo presidente. Federico Gelli succede a Patrizio Petrucci in carica dal 2006. Nato a Castelnuovo Val di Cecina (Pisa) nel 1962, Gelli nel 1997 è stato vicedirettore sanitario dell’Azienda Universitaria Ospedaliera di Pisa coordinando, fino al 2000, l’attività di donazione e trapianto di organi e tessuti. Nel 2000 viene eletto al Consiglio Regionale della Toscana e diventa presidente della Commissione Sanità. Dal 2005 al 2010 è vicepresidente della Giunta Regionale. Dal 2010 ha ripreso il suo impegno nel sociale con le Acli e quello politico come responsabile legalità e sicurezza del Pd Toscana. Alle elezioni del 24 e 25 febbraio 2013 è stato eletto deputato per il Partito Democratico. “Ho accolto l’invito a candidarmi alla presidenza di Cesvot perché credo che abbiamo davanti sfide importantissime che ci interrogano come parte di un sistema organizzato al servizio della comunità.” Queste le prime parole del nuovo Presidente Federico Gelli “Il Cesvot, che gioca un importante ruolo di supporto e di sostegno per la crescita del volontariato, non può più permettersi di giocare di rimessa. Dovrà aiutare le grandi associazioni ad assumersi maggiori ruoli di responsabilità; dovrà coltivare un nuovo e costante rapporto con i territori; sostenere la ricchezza delle pluralità delle esperienze dei volontari anche

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| Volontari SVS in servizio alla Fiumiadi

La Regione Toscana approva la diffusione obbligatoria del defibrillatore in ambito sportivo Ad aprile la Regione Toscana ha approvato all’unanimità la proposta di legge rendendo obbligatoria la diffusione dei defibrillatori in ambito sportivo. Il provvedimento toscano vuole ridurre l’incidenza della fibrillazione ventricolare quale causa di decessi con la diffusione e l’utilizzo, previa specifica formazione di operatori ad esso preposti, di defibrillatori semiautomatici in ambiente extraospedaliero, specie in luoghi di aggregazione di persone e di afflusso di pubblico quali centri sportivi e ambienti similari. Si calcola che in questo modo sarà possibile salvare almeno il 20% delle persone che vengono colpite da un attacco.

| Federico Gelli, nuovo presidente del Cesvot

oltre i ‘tradizionali’ luoghi del volontariato socio-sanitario. In un periodo di diminuzione delle risorse dovrà essere capace di intercettare nuovi finanziamenti da mettere a disposizione del volontariato toscano”.


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Emergenza idrica

Vince il modello Livorno Quattro giorni di grande impegno dei Militi Volontari SVS per sostenere la popolazione che ha dovuto affrontare il forte disagio conseguente alla crisi idrica della città di Livorno, causata dalla rottura della condotta principale a seguito di una frana. Decine gli interventi per il presidio alle autobotti, il trasporto di acqua direttamente nelle case di anziani e disabili, di scarico dell’acqua in sacchi e di rifornimenti dei cassoni negli obiettivi sensibili come uffici pubblici e case di riposo, oltre alla distribuzione nelle piazze cittadine. I Volontari sono intervenuti anche sul cantiere per sostenere con bevande calde i lavoratori di Asa e delle ditte collegate duramente impegnati per risolvere l’emergenza. Molti di questi lavoratori sono anche Soci Sostenitori della SVS. Si sono vissuti disagi e lamentele, ma i concittadini hanno compreso la grave situazione ed in molti quartieri si sono mobilitati per aiutare chi più era in difficoltà. Numerosi gli incontri all’Unità di Crisi in Comune sempre presieduta dal sindaco Cosimi, dal vice sindaco Picchi e dall’assessore alla Protezione Civile Gulì. Una sinergia unica fra Istituzione, uffici tecnici, Polizia locale, Prefettura, Asl,

Provveditorato, Asa, Aamps ed Associazioni di Volontariato (oltre alla nostra hanno operato anche il Cisom, la Croce Rossa, la Misericordia, l’Associazione Carabinieri, la Radio Club), sperimentando un modello d’intervento nuovo di forte integrazione che ha portato benefici all’organizzazione dell’emergenza e minor disagio alla popolazione. La SVS non ha attivato nessuna richiesta di benefici di legge svolgendo tutta l’attività come Volontariato. Sono stati indubbiamente giorni intensi con momenti di alta tensione che hanno messo a dura prova anche il Sindaco, che in questa occasione ha sperimentato un nuovo modello di gestione favorendo la massima partecipazione del Volontariato (indistintamente di tutte le sigle) direttamente al tavolo di crisi. In un contesto dove sempre più il Volontariato (che in molte situazioni è risolutivo per risolvere le emergenze) è rilegato ai margini e solo come esecutore, il sindaco Cosimi, sin dalle prime fasi dell’emergenza ha coinvolto tutte le Associazioni al tavolo di crisi, convocato anche in sala del consiglio comunale aperto alla stampa ed al pubblico. Ed il Volontariato ha risposto con la massima

Pronti ad affrontare il freddo Anche quest’anno il freddo non ha colto impreparati i Volontari della Protezione Civile della SVS organizzati a affrontare un’eventuale emergenza ghiaccio e neve. Da quest’anno è disponibile un capiente spargisale per agevolare l’operazione

che lo scorso anno era eseguita a mano. Anche il centro di accoglienza per i senza tetto è stato allestito nella sede SVS di Livorno Nord in collaborazione con la Caritas ed il supporto al centro organizzato dal Comune presso Villa Serena.

| I volontari della SVS mentre allestiscono la sede di Livorno Nord per l’emergenza ghiaccio e neve. Foto Amedei

Allerta terremoto L’anno nuovo inizia con le scosse sismiche in Garfagnana, avvertite anche in città, che hanno destato preoccupazione fra i cittadini. Mobilitati i Volontari del Soccorso Civile SVS con squadre attivate per una ricognizione considerato le numerose chiamate ricevute. Pronto anche il Pma per eventuali necessità sul posto con contatti attivati con organizzazioni locali con la quale SVS è legata per collaborazione.

| Volontari della SVS all’opera durante l’emergenza idrica Foto Amedei.

disponibilità dimostrando che anche con tante Associazioni presenti ognuna ha saputo rispondere alle richieste che giungevano dai cittadini organizzandosi senza doppioni. Dobbiamo dare atto al sindaco, ed all’assessore delegato, di aver sperimentato un nuovo modello che vede tutti i soggetti coinvolti in un ruolo paritetico, che è stato di grande aiuto ai cittadini, sopratutto quelli più anziani. Possiamo dire che il “MODELLO LIVORNO” del Sindaco Cosimi ha funzionato.

Per non dimenticare gli amici a 4 zampe

Il freddo invernale causa problemi non solo agli uomini. Anche i cani che non hanno una casa dove ripararsi, soffrono i disagi delle basse temperature. La Svs con un appello lanciato da Chiara Allegri, volontaria dell’associazione, ha organizzato una raccolta di coperte, plaid e tutto ciò che può servire a rendere più calda e accogliente la cuccia di un cane. Il materiale raccolto è stato distribuito nei canili della città. L’iniziativa prosegue anche per il prossimo anno, i cittadini che accolgono l’appello possono rivolgersi alla sede di via San Giovanni 30.


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Verso una consapevole cittadinanza attiva Venti corsi di lingua e cultura italiana realizzati in tutte le province toscane, rivolti complessivamente a circa 400 cittadini migranti regolarmente soggiornanti nel territorio regionale. La SVS in collaborazione con una rete di partenariato composta da 23 associazioni e cooperative della Toscana, ha realizzato il progetto Verso una consapevole cittadinanza attiva finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e dalla Regione Toscana, con l’obiettivo di organizzare percorsi di formazione linguistica unita alla conoscenza delle nozioni fondamentali di educazione civica e alla promozione di una cittadinanza attiva e consapevole, attraverso incontri dedicati ai servizi socio-sanitari, all’orientamento al lavoro e ai servizi offerti dal Terzo Settore. I corsi, inoltre, avevano come finalità la preparazione al conseguimento della certificazione CILS (Certificazione di Italiano come Lingua Straniera) rilasciata dall’Università per stranieri di Siena, ente sostenitore. Il progetto è nato dalla convinzione che la conoscenza della lingua del paese di accoglienza sia condizione imprescindibile per

promuovere l’autonomia e la partecipazione attiva dei cittadini, permettendo il pieno soddisfacimento dei loro bisogni e l’esercizio consapevole dei loro diritti e doveri. Una particolare attenzione è stata dedicata agli interventi formativi per sole donne, in considerazione delle necessità d’informazione specifiche sul tema dei diritti e della cittadinanza di genere e delle loro difficoltà d’integrazione, dovute alle minori possibilità di accesso a percorsi di formazione linguistica e civica, soprattutto a causa degli impegni familiari e della mancanza di reti di supporto parentali o amicali. Infine, finalità generale del progetto, è stato il rafforzamento della rete di partenariato del Terzo Settore promotrice del progetto, attraverso il coordinamento dei percorsi formativi, in modo che si operasse, nei diversi territori provinciali, secondo modalità omogenee e condivise d’intervento, in grado di integrare la formazione linguistica a processi ampi di socializzazione e di promozione di una “cittadinanza attiva”, intesa come appartenenza consapevole alla vita della comunità.I

PUBBLICA ASSISTENZ

A LIVORNO

Pubbliche Assistenze in… compagnia

| L’area espositiva al convegno HEMS, con i mezzi SVS

Albo regionale del Servizio Civile Anche quest’anno la SVS è stata confermata nell’elenco pubblicato dalla Regione Toscana che raccoglie gli Enti iscritti all’albo regionale del servizio civile disposto con la nuova normativa. Questo apre le porte del Servizio Civili a numerosi ragazzi che desiderano svolgere la loro opera nei settori messi a disposizione dalla Svs di Livorno. Ogni anno l’associazione riceve centinaia di domande confermando quanto i giovani apprezzino l’operato della SVS.

Una sinergia continua fra Croce Verde Marina di Massa ed SVS riconfermata con la presenza al convegno nazionale HEMS 2013 svoltosi all’aeroporto del Cinquale a Massa e coordinato dal dottor Baratta responsabile della base locale dell’elisoccorso regionale. Croce Verde ed SVS hanno esposto l’enorme trailer ambulatorio mobile, il PMA, l’ambulanza bariatrica, l’ambulanza fuoristrada, il nuovo presidio maxiemergenze ed il carrello lampo. Una consolidata sinergia accompagnata dal motto “Pubbliche Assistenze in....compagnia” segno della forte volontà di sinergia fra tutte le Pubbliche Assistenze.

Sostieni la anche una piccola donazione è importante! Puoi farlo tramite bollettino postale N. 11623576 intestato a: Società Volontaria di Soccorso oppure rivolgiti alla nostra sede Via S. Giovanni, 30 - LIVORNO


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Moby Prince

Per non dimenticare... 140 vittime Sono passati 22 anni dalla tragedia della nave Moby Prince che a seguito di una collisione di fronte al porto di Livorno provocò la morte di 140 persone. Un'orrenda tragedia che ogni anno si ricorda insieme ai parenti delle vittime e alle istituzioni. La SVS era presente anche quest’anno riconfermando il forte legame con i familiari nel ricordo dei loro cari e per chiedere con determinazione la verità, così come ha auspicato anche il presidente del Senato rivolgendosi a Loris Rispoli presidente dell’associazione familiari. Numerosi Militi Volontari erano presenti con il Labaro e le ambulanze alla cerimonia religiosa in Cattedrale, al Comune ed al corteo cittadino con lancio delle rose al porto.

| Un momento del corteo in ricordo delle vittime del Moby Prince

Commemorazione dei defunti

| Celebrazione dei defunti. Foto di Michael Nocchi

Nel giorno della Commemorazione dei Defunti i volontari SVS hanno partecipato alla cerimonia in ricordo dei Caduti di tutte le guerre al Cimitero comunale della Cigna. All’alzabandiera contemporaneo delle bandiere italiana, britannica, francese ed austriaca al Sacrario militare del Cimitero ha fatto seguito la celebrazione della Messa e la successiva visita ai monumenti funebri ai Caduti Partigiani, ai Garibaldini e ai Caduti nei Lager Nazisti. Alle presenza delle autorità cittadine e del Gonfalone della Città, sono state deposte corone al Sacrario italiano, a quello francese, a quello inglese e a quello austriaco.

La Festa della Liberazione

Festa della Repubblica

La SVS ha partecipato con Labaro e Militi alla cerimonie per la Festa di Liberazione. L’antifascismo è un valore imprescindibile dell’associazione che, con la sua presenza ha voluto ricordare i tanti Militi che durante questo periodo vennero perseguitati per l’adesione alla SVS, coloro che hanno prestato servizio durante i bombardamenti, per i Militi caduti in guerra e per le tante Pubbliche Assistenze sciolte dal regime.

La SVS Pubblica Assistenza ha festeggiato la Repubblica partecipando alle celebrazione in programma al monumento ai partigiani ed ai caduti con gli onori civili e militari. La SVS ha ripristinato la tradizione del posizionamento della bandiera tricolore. Al mattino una rappresentanza con il Labaro ha preso parte allo schieramento interforze in piazza della Vittoria.

| La commemorazione in Comune

Festa dell’Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate Come di consuetudine, una rappresentanza della SVS ha partecipato alla consueta celebrazione del 4 novembre. La manifestazione è iniziata in via Ernesto Rossi con la deposizione di una corona al Bassorilievo al Partigiano, alla presenza dei rappresentanti delle istituzioni civili, militari e religiose della città. Successivamente le rappresentanze si sono trasferite al Monumento ai Caduti in Piazza della Vittoria. La cerimonia si è poi conclusa nella Sala delle Cerimonie del Palazzo Comunale, dove il sindaco Alessandro Cosimi ha salutato i presenti. | Le celebrazioni del 4 novembre in piazza della Vittoria


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Uno striscione per il Papa Sono partiti di buon mattino per andare a Roma all’udienza del Papa. Il 10 aprile un gruppo di volontari della SVS, con i fratelli della Misericordia di Montenero, il vescovo Simone Giusti ed un gruppo di fedeli hanno preso il pullman alla volta della capitale. Una giornata emozionante trascorsa con le tante persone che hanno affollato piazza San Pietro per dare un saluto al nuovo Papa Francesco. | Lo striscione che i volontari hanno portato in piazza S. Pietro

Santa Giulia patrona di Livorno All’amata patrona di Livorno è stata dedicata quest’anno tutta la seconda metà di maggio con numerose iniziative organizzate dalla Diocesi, alle quali le associazioni hanno dato il loro contributo. Sono stati migliaia i cittadini che hanno preso parte alle celebrazioni, ed in particolare hanno voluto accompagnare le spoglie di Santa Giulia in pellegrinaggio per le strade della città, fino alla piazza San Jacopo, illuminata a festa per l’occasione. La SVS è stata presente con il Labaro della Società e con i servizi di soccorso e sicurezza. | Il Labaro della Società durante la processione di Santa Giulia - Foto Amedei.

La giornata Diocesana del Malato È diventata una bella consuetudine ,ormai tradizionale, la “Giornata Diocesana del Malato” che anche quest’anno ha visto la partecipazione di oltre 100 anziani ed ammalati, che hanno voluto partecipare alla celebrazione eucaristica nella Chiesa Santa Lucia di Antignano con il Vescovo Simone Giusti. Al termine, un momento conviviale ha dato la possibilità ai presenti di conoscersi e socializzare.

Per rendere possibile la realizzazione dell’evento si è mobilitato il mondo del volontariato, con la SVS Pubblica Assistenza che ha messo a disposizione 9 mezzi e 24 Militi Volontari, che hanno operato insieme a Cisom, Cri, Pubblica Assistenza di Collesalvetti, Croce Azzurra, Misericordia Antignano, Pav, Avo e Unitalsi, consentendo la mobilità e l’assistenza ai concittadini che hanno aderito all’iniziativa.

| Il trasporto degli ammalati e degli anziani

| Foto di gruppo davanti alla Chiesa S. Lucia di Antignano

| Volontari della SVS e della Misericordia a Roma per l’udienza del Papa

In una terra ospitale il richiamo

dell'accoglienza

È stata piazza XX Settembre ad accogliere il Festival della Carità organizzato dalla Caritas Diocesana. La frase simbolo che ha fatto da filo conduttore alla manifestazione è stata: “C’è posto per tutti. In una terra ospitale il richiamo dell’accoglienza”. Ed infatti, la manifestazione ha voluto accogliere usi, costumi e tradizioni di alcune delle comunità straniere presenti a Livorno, con piatti tipici, mostre fotografiche e musica etnica. Anche la SVS ha aderito all’iniziativa.


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Genitori in Gioco

Un dono in memoria del professor Adriano Bencini

Bambini esclusi dalla vita degli adulti, genitori sempre più confusi. Un rapporto che rischia di diventare complicato, spesso conflittuale che ricade con effetti negativi sui bambini, soggetti indifesi ed esposti al mondo circostante. Il progetto “Vieni porte aperte al Centro Donna” si inserisce in queste relazioni a rischio con l’obiettivo di creare un corso formativo teorico-esperienziale per genitori. L’iniziativa è organizzata dall’Associazione Ippogrifo e dalla Caritas, con la collaborazione della Rete Alba Rosa formata da Ippogrifo, Caritas, SVS, Cesdi e la Rete Antiviolenza composta da Carabinieri, Polizia di Stato, Asl 6, Comune di Livorno, con il contributo della Regione Toscana. Il percorso si rivolge principalmente a 20 partecipanti, preferibilmente coppie di genitori. L’iniziativa prevede sei incontri con la consulente familiare pedagogista Rita Roberto, che si svolgeranno al Centro Donna di Livorno a partire dal 6 dicembre 2013.

Il Rotary Club di Livorno ha donato alla SVS un defibrillatore semiatomatico in memoria del professor Adriano Bencini. Alla cerimonia di consegna, svoltasi nella sede di via San Giovanni, erano presenti: Antonio Ciapparelli presidente Rotary Club Livorno, Giovanni Silvi past president Rotary Club Livorno, Vincenzo Pastore presidente i familiari di Adriano Bencini L'intero corso diSVS, formazione Laavrà SVS Pubblica luogo presso la Assistenza ringrazia il Rotary Club di Livorno. Centro Donna del Comune di Livorno Lago Strozzi, 3 - 57123 Livorno

Associazioni Ippogrifo Piazza della Repubblica, 47 Scalo 57125 Livorno www.associazioneippogrifo.it info@associazioneippogrifo.it

CHI EDUCA CHI

Organizzazione evento Caritas Livorno Onlus Via delle Cateratte, 15 57122 Livorno Tel. 0586/884693 - www.caritaslivorno.it segreteria@caritaslivorno.it

Rete Alba Rosa

PERCORSO FORMATIVO TEORICO-ESPERIENZIALE PER GENITORI

| Un momento della cerimonia di consegna del defibrillatore donato dal Rotary Club

Per iscrizioni

www.associazioneippogrifo.it

A.A.A. Attenzione e Ascolto per prevenire l’Abuso

scaricare la scheda d’iscrizione mediante l’apposito link e trasmettere via e-mail a info@associazioneippogrifo.it

Progetto: “VIENI PORTE APERTE AL CENTRO DONNA”

Rete Antiviolenza

Rete L'intero Antiviolenza Carabinieri Polizia di Stato corso di formazione

ASL

Progetto realizzato con il contributo della Regione Toscana

Comune Livorno

avrà luogo presso la

Casa San Giuseppe Casa delle Figlie della Carità di San Vincenzo del Paoli Via Mario Puccini, 68 57128 Quercianella – Livorno

Il progetto A.A.A. Attenzione e Ascolto per prevenire l’Abuso su donne e minori si rivolge agli operatori sociali, agli insegnanti, agli educatori ed ai volontari impegnati in attività e servizi per minori e per le famiglie. L’iniziativa è organizzata dall’Associazione Ippogrifo e dalla Caritas, con la collaborazione della Rete Alba Rosa formata da Ippogrifo, Caritas, SVS, Cesdi e la Rete Antiviolenza composta da Carabinieri, Polizia di Stato, Asl 6, Comune di Livorno, con il contributo del Dipartimento delle Pari Opportunità. Il maltrattamento ai danni delle donne e dei minori, sta diventando negli ultimi anni un problema rilevante nel nostro paese e questo percorso vuole essere uno strumento operativo concreto per fornire delle linee guida sul tema. La proposta formativa è stata centrata sul lavoro di gruppo, sul gioco psicopedagogico, Per sull’ascolto attivo, iscrizioni www.associazioneippogrifo.it l’assertività e l’empatia come strumenti per imparare a conoscersi scaricare la scheda d’iscrizione mediante ed a padroneggiare le proprie emozioni. l’apposito link e trasmettere via e-mail a info@associazioneippogrifo.it L’obiettivo principale è quello di accrescere nei partecipanti la cultura della nonviolenza, le conoscenze e le competenze pedagogicodidattiche e ludico ricreative finalizzate a prevenire il disagio nei minori.

Organizzazione evento:

Associazioni Ippogrifo Piazza della Repubblica, 47 Scalo 57125 Livorno www.associazioneippogrifo.it info@associazioneippogrifo.it

Caritas Livorno Onlus Via delle Cateratte, 15 57122 Livorno Tel. 0586/884693

Attenzione e Ascolto per prevenire l’Abuso

www.caritaslivorno.i segreteria@caritaslivorno.it

iale percorso formativo teorico-esperenz per volontari ed operatori di servizi in favore di minori e donne

Rete Antiviolenza

Carabinieri

Polizia di Stato

ASL

Rete Antiviolenza

Comune Livorno

PROGETTO OR.E ANTIVIOLENZA Progetto realizzato con il contributo del Dipartimento delle Pari Opportunità

Rete Alba Rosa


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Trofeo Accademia Navale Sono stati undici giorni impegnativi sia per chi ha dovuto affrontare le regata in mare, che per chi ha dovuto, come i volontari della SVS, garantire i soccorsi sanitari al Villaggio TuttoVela e ai regatanti. Il Tan si conferma la manifestazione velica più importante del Mediterraneo, quella che per molti equipaggi | Volontari al Tan - Foto CS Allegri apre la stagione estiva delle competizioni su campi di regata sempre molto tecnici, come sono quelli livornesi, dove vento e mare offrono le condizioni ideali per mettere alla prova i tattici, affiatare il gruppo e regolare al meglio le attrezzature. I numeri dell’edizione 2013 sono stati da record con: 16 classi di regata ammesse, alle quali si sono iscritte 281 imbarcazioni e 1099 regatanti provenienti da 20 nazioni. Una bella manifestazione sportiva che dà appuntamento al 2014 con altrettante emozioni e sorprese.

| Il campo di regata. Foto Archivio Accademia Navale

Antonello Venditti Impegno delle ambulanze SVS per assicurare il presidio sanitario in occasione della tappa livornese del concerto di Antonello Venditti. Mobilitato Centro Mobile di Rianimazione, ambulanze, militi soccorritori, medici ed infermieri. Sempre gentile e disponibile, Antonello Venditti ha trovato anche il tempo per salutare i volontari SVS e fare con loro una foto ricordo.

San Giovanni Bosco a Livorno

I volontari con Antonello Venditti

Zucchero Altro grande evento musicale è stato il concerto di Zucchero Season cubana al Pala Livorno con migliaia di fan accorsi da tutt’Italia. La SVS è stata incaricata della gestione dei soccorsi all’interno del complesso con l’impiego di 2 Centri Mobili di Rianimazione, un’ambulanza, militi soccorritori in presidio con DAE, medici ed infermieri.

| Volontari davanti alle reliquie di San Giovanni Bosco

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Sono arrivate anche a Livorno le reliquie di San Giovanni Bosco, richiamando un gran numero di fedeli, molti dei quali bambini. A 200 anni dalla sua morte il ricordo e l’affetto sono ancora ben saldi fra la gente, che continua a considerarlo “un amico”. Anche i Militi Volontari della SVS hanno partecipato alla Messa commemorativa nella chiesa dei Salesiani.


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I Flash della SVS

a n g e d r Sa

Una catena di solidarietà per gli alluvionati della Ancora una volta la SVS con la sua sede di via San Giovanni si è messa a disposizione come centro raccolta. La rete di solidarietà fra Firenze e Livorno ha permesso di raccogliere in 48 ore 180 quintali di generi di prima necessità, fra cui 60 quintali di acqua naturale, ma anche spazzolini, dentifrici, biancheria, vestiti, derrate alimentari anche per animali. Dopo aver caricato gli ultimi prodotti destinati a chi in Sardegna ha perso ogni cosa con l’alluvione, il Tir si è imbarcato per Olbia dove ad attenderlo c’erano i volontari della Croce Bianca che insieme ad altre associazione di volontariato hanno provveduto alla distribuzione. L’operazione è stata realizzata grazie all’impegno del consigliere regionale Marco Carraresi e naturalmente dai volontari che hanno coinvolto anche numerose aziende del territorio. La SVS Pubblica Assistenza ringrazia tutti quelli che, in diversi modi, hanno collaborato alla raccolta.

| Raccolta di generi alimentari anche per gli animali coinvolti nell’alluvione

| Svs Comunicazione. Foto Nocchi

| Volontari della SVS durante la raccolta dei generi di prima necessità per la Sardegna. Foto di Fabio Allegri

Associazione Una targa di Generi ringraziamento Coltellinai alimentari per Livornese le famiglie in difficoltà Bruno Bartolini

Le famiglie livornesi che si trovano in difficoltà economica sono in aumento e la necessità di trovare generi alimentari per aiutarli, almeno su questo piano, è molta. Fortunatamente alcuni cittadini con ingegno e buona volontà trovano il modo di raccogliere prodotti utili allo scopo. Uno di questi volenterosi e generosi livornesi è Bruno Bartolini, titolare della storica ditta di spedizioni, che ha convinto alcuni dei suoi clienti a rinunciare a parte del carico in favore dei più bisognosi. Bartolini non è nuovo a queste iniziative, ed ultimamente ha raccolto una tonnellata di tonno al naturale che ha consegnato all’assessore Gulì e ai volontari della SVS che si sono messi a disposizione con i loro mezzi per raccogliere le derrate.

Grande festa per il ritorno in serie A

La SVS Pubblica Assistenza ringrazia l’Associazione Coltellinai Livornese che nel mese di aprile ha organizzato, con il patrocinio del Comune e della Provincia, una mostra nazionale di coltelli custom alla Sala Lem del Palazzo del Portuale in via San Giovanni, devolvendo il ricavato alla nostra associazione. Con la compartecipazione

| Alessandra Mini vicepresidente di SVS mentre consegna la targa dal direttore generale della società Livorno Calcio

Il Livorno Calcio ha donato attrezzature per il soccorso alla SVS Pubblica Assistenza e ad altre associazioni che con i loro volontari svolgono, con impegno e costanza, servizio durante tutto il periodo del campionato, assicurando la loro presenza alla stadio. Così prima del fischio d’inizio della partita Livorno-Torino le associazioni che hanno ricevuto il materiale hanno consegnato al direttore generale della società, una targa in riconoscenza della donazione. Grande festa per il ritorno del Livorno calcio in serie A. Oltre 20.000 persone allo stadio Armando Picchi di Livorno hanno festeggiato la vittoria, riversandosi poi per le strade dando vita ai consueti caroselli. La SVS ha messo a disposizione 3 ambulanze allo stadio con 20 militi, ed altri sette mezzi attivi suo territorio.

Comune di Livorno

ProvinCia di Livorno

Livorno 21 Aprile 2013 dalle ore 9.00 alle ore 18.00

presso Palazzo dei Portuali Via S. Giovanni Ingresso: E5,00

L’incasso sarà devoluto in beneficienza all’SVS di Livorno Per informazioni: Cell. 347 9602864

PUBBLICA ASSISTENZA LIVORNO


Patronato e Caf

notiziario della

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Patronato Inca per il rispetto dei diritti Il rapporto tra CGIL e SVS in questi anni si è sviluppato e consolidato sempre di più, per rispondere ai bisogni della cittadinanza e dei soci della SVS. Tale collaborazione è cresciuta sia in termini di aumento degli orari di sportello Patronato INCA, sia nel fornire l’assistenza e tutela in altri settori quale quello dei danni da lavoro. Infatti, finora l’attività svolta in SVS era prevalentemente per prestazioni di reversibilità, ratei insoluti e domande di prestazione di invalidità civile e invalidità al lavoro. Oggi invece la sfera di intervento INCA è rivolta al settore dei danni da lavoro, che consiste in una valutazione di massima sulle cause di decesso al fine di stabilire se queste possono avere un’origine di natura professionale. Dopo tale analisi parte un iter, su mandato degli eredi, di esame medico e medico-legale finalizzato all’accertamento di possibili malattie professionali correlate al lavoro. I risultati sono stati molto positivi ed incoraggianti, perché abbiamo ottenuto diversi casi di riconoscimento post mortem di malattie professionali con conseguente riconoscimento di rendita INAIL ai superstiti aventi diritto. Grazie ad un rapporto di consulenza più specifico, mirato e specializzato, conseguente anche all’instaurazione di un rapporto più diretto e confidenziale tra assistito ed operatore, è stato possibile far emergere anche situazioni familiari complesse come, ad esempio, la presenza di figli maggiorenni con disabilità o inabili al lavoro, che non risultavano essere a

carico del genitore deceduto. Attraverso un’attività medicolegale post mortem, difficile e particolareggiata, siamo riusciti a dimostrare agli Enti, che il figlio era a carico del genitore alla data del decesso, con conseguente diritto alla pensione di reversibilità INPS. La nostra attività chiaramente si è sviluppata anche nella verifica attenta delle posizioni assicurative, tanto da far ottenere pensioni ai superstiti indirette a familiari di lavoratori deceduti, che non avevano maturato il requisito contributivo, poi raggiunto, grazie ad un’attenta analisi della contribuzione, attraverso azioni di accreditamento dei periodi di contribuzione figurativa non presenti in estratto e/o riscattando periodi omessi e caduti in prescrizione. Inoltre, l’esame della posizione assicurativa spesso ha fatto emergere per i pensionati deceduti la presenza di contribuzione non utilizzata ai fini della pensione o addirittura la presenza di contribuzione versata in altre gestioni, tipo gestione separata INPS, che ha portato, a domanda, alla liquidazione di pensioni supplementari in favore dei superstiti. Stiamo sempre di più allargando il nostro ambito di intervento al settore dei danni da lavoro, offrendo, ad esempio, ai lavoratori

| La responsabile del servizio patronato per la SVS

che effettuano fisioterapia presso Poliambulatorio di SVS consulenze medico e medicolegali gratuite al fine di eventuali richieste di indennizzo di danno biologico nei confronti dell’INAIL o per avviare pratiche di denuncia di malattie professionali. Inoltre, ai soci SVS viene offerta la possibilità di una Consulenza Medica, a tariffa contenuta, per il rilascio di certificati medici per prestazioni d’invalidità civile ed handicap. Immediatamente dopo il rilascio del certificato telematico, trasmesso dal medico all’Inps, il Patronato inoltra, dietro mandato di assistenza dell’assistito, la domanda amministrativa in forma del tutto gratuita.

Per una assistenza fiscale Quando le pratiche burocratiche sembrano non finire mai, c’è chi può aiutare a risolvere i problemi. Il Caf offre, infatti, assistenza fiscale, dichiarazione dei redditi, Imu, Isee, contratti d’affitto pratiche di successione e tutto quello che rientra in questo settore finanziario. I Soci Svs hanno uno sconto di circa il 40% e possono avere l’erogazione del servizio direttamente all’interno della sede in via San Giovanni 30.


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La Mediazione

Ritorna la mediazione obbligatoria L’organismo di SVS è pronto a ripartire al servizio dei cittadini Perché la mediazione rappresenta lo strumento ideale per trasformare e superare i nostri conflitti? Flavio Croce: “L’idea corrente di conflitto nella nostra società è quella di un evento percepito come doloroso, logorante, pericoloso e dunque, in quanto tale, senz’altro da evitare. Quando non è possibile evitarlo, allora bisogna risolverlo e ciò significa, il più delle volte, imporre se stessi, la propria idea, le proprie condizioni a discapito dell’altro, dell’altrui opinione, dei diritti altrui. Vincere o perdere. Queste sono le alternative disponibili in una prospettiva certamente distruttiva del conflitto. È possibile tuttavia approdare ad una diversa prospettiva del conflitto e della sua gestione. Una prospettiva nella quale la comunicazione, il dialogo, il desiderio di mantenere o trasformare una relazione, possono prevalere sulla paura, sul dubbio, sulle incertezze di sapere affrontare una situazione per molti versi rischiosa. Ecco che serve allora uno spazio, un luogo, una realtà terza rispetto a quella conflittuale, in cui sia possibile offrire alle parti, quella necessaria serenità, quelle condizioni per esprimere liberamente i propri timori e desideri, sentendo di essere accompagnate senza forzature verso una soluzione che già risiede in loro e che tuttavia da sole non riescono a trovare. Ecco cos’è la mediazione. È proprio questa realtà appena descritta. È un’occasione straordinaria per rinnovare degli equilibri relazionali, basata sul riconoscimento di se stessi e dell’altro. Tecnicamente, dunque, possiamo definire la mediazione come un processo caratterizzato dall’intervento di un terzo professionista, il cui compito è quello di facilitare e assistere la negoziazione tra le parti confliggenti, al fine di sanare, risolvere, trasformare un conflitto che le riguarda ed approdare ad una soluzione per entrambe soddisfacente”. Quanto sono importanti la comunicazione e gli aspetti relazionali in una mediazione? Paola Castaldi: “Una buona mediazione deve essere fondata sulla massima chiarezza e su una comunicazione efficace, essendo prevalentemente orientata alla raccolta di informazioni, alla ricostruzione degli interessi controversi, agli obiettivi delle parti, alle possibili zone di convergenza degli interessi, al fine di realizzare soluzioni che risolvano la controversia. Il ruolo comunicativo e di relazione del mediatore è determinante in tutte le fasi del percorso. Non si impongono comportamenti, ma si sollecita e facilita la comunicazione, facendo da ponte tra le parti al fine di condurle l’una verso il riconoscimento dell’altra, nell’ambito di un confronto sereno e senza pregiudizi.

Il mediatore deve adoperarsi per costruire e mantenere sempre ben salda un’atmosfera di fiducia, tale che le parti siano sempre in grado di esprimersi liberamente, per giungere ad una soluzione consensuale, grazie alla quale entrambe si ritengano soddisfatte. Sul piano tecnico e procedurale occorre partire dal presupposto che la mediazione è un processo libero e spontaneo e quindi il suo svolgimento non può che essere caratterizzato da una indispensabile flessibilità, la stessa che deve avere il mediatore, il quale se da un lato deve mantenere un certo distacco, al fine di evitare inopportuni coinvolgimenti, dall’altro deve facilitare la comunicazione e quindi entrare in empatia con le parti”. Come gli avvocati vedono la figura del mediatore? Eleonora Palazzolo: “Ci sono state delle resistenze sia verso la figura del mediatore che nei confronti della mediazione. Stiamo parlando di una figura ancora poco conosciuta in Italia e culturalmente tutta da recepire. È noto che parte del mondo dell’avvocatura ha avversato l’avvento di questo nuovo ruolo, almeno nei termini in cui la legge l’ha delineata. Ritengo che la resistenza degli avvocati non sia semplicemente spiegabile con le difese corporative della categoria, ma si fondi su una più generale diffidenza culturale verso la possibilità di considerare con favore l’idea che si possa superare il conflitto senza vincere l’altro. Non tutti gli avvocati però la pensano alla stessa maniera; molti, fra noi, intravedono nella mediazione uno strumento da tempo auspicato, che probabilmente, in modo assolutamente informale ma consapevole, taluni di noi hanno in più d’una occasione scelto come strada da suggerire ai propri clienti, praticandola insieme a loro. Chi, in fondo, meglio di noi avvocati, conosce i limiti e gli aspetti patologici del nostro ‘sistema giustizia’? Chi, dunque, meglio di noi, può percepire tutta l’importanza e l’opportunità dello strumento della mediazione per fornire risposte più adeguate alla fondamentale domanda di giustizia? Colgo, quindi, l’occasione per rivolgere ai miei colleghi avvocati, l’invito ad utilizzare lo strumento della mediazione, sperimentando concretamente i diversi vantaggi per la nostra categoria e per i nostri clienti”. Quali sono le novità sulla mediazione introdotte con la recente riforma? Andrea Valdambrini: “Il 20 settembre 2013 è entrata in vigore la legge di conversione del cosiddetto ‘Decreto del fare’, che ha apportato significative modifiche al sistema. La più significativa, certamente, è la reintroduzione dell’obbligo di tentare di risolvere una lite di fronte a un mediatore prima di avviare

un’azione civile, come già fu tra marzo 2011 e ottobre 2012. E come allora, l’obbligo vale per un numero importante di materie: condominio, diritti reali, divisione, successioni ereditarie, patti di famiglia, locazione, comodato, affitto di aziende, responsabilità medica e sanitaria, diffamazione, contratti assicurativi, bancari e finanziari. Le stesse di prima, ad eccezione della Rc auto. Tornano anche le sanzioni per chi non accetta l’invito a mediare senza giustificato motivo: il giudice può trarre argomenti di prova contro chi non si presenta, ma soprattutto condanna al pagamento di una somma di importo corrispondente al contributo unificato, nel processo successivo. Tra le altre novità indico, solo schematicamente, quelle con un maggiore impatto per i cittadini: il primo incontro, che ha lo scopo di spiegare alle parti la funzione e le modalità di svolgimento della mediazione, è gratuito per tutti. La SVS è sempre stata disponibile a fornire un servizio di informazione e orientamento, svolgendo incontri preliminari, ma adesso ciò è stato inserito nella procedura. In questo modo, non ci sono più alibi per non fare almeno il tentativo di ascoltare se la mediazione può essere una soluzione ragionevole per la propria controversia. Durante questo primo incontro il mediatore invita poi le parti e i loro avvocati a esprimersi sulla possibilità di iniziare la procedura di mediazione e, nel caso positivo, procede con lo svolgimento, subito o in un successivo incontro. Per chi prosegue il percorso, i costi della mediazione non sono mutati, restando molto contenuti rispetto ad una procedura giudiziale e con un recupero, come credito d’imposta, di una parte significativa di quanto speso. Inoltre, al primo incontro e agli incontri successivi, fino al termine della procedura, le parti devono partecipare con l’assistenza dell’avvocato. Questo già avveniva in larga parte (85% dei casi) anche in precedenza, ma adesso, ciò rappresenta un vantaggio per i cittadini, in quanto l’accordo sottoscritto dalle parti e dagli stessi avvocati costituisce titolo esecutivo, senza più bisogno di rivolgersi al Tribunale. La procedura, già breve se confrontata con i tempi di una causa civile, ha una durata ulteriormente ridotta. Adesso il procedimento di mediazione ha una durata non superiore a tre mesi. Infine, cresce il potere del giudice. Se prima poteva solo invitare le parti alla mediazione, oggi può persino ordinarla, per tutte le cause pendenti e anche in appello. Mi sembra che ci siano i presupposti per offrire ai cittadini uno strumento agile ma efficace, per risolvere controversie che altrimenti richiederebbe tempi lunghi, costi significativi e… bruciori di stomaco”.


notiziario della

Perché frequentare i corsi di SVS per Mediatori Professionisti Testimonianze Personalmente ho trovato spunti utili per integrare il mio lavoro di Counselling, ma anche la possibilità di acquisire qualche orientamento per la gestione quotidiana dei conflitti, che non guasta mai! Chiaramente non vedo l’ora di cimentarmi in qualche mediazione vera, ma la base mi sembra sia stata davvero ottima. A ciò aggiungo un bel clima di gruppo, un buon bilanciamento tra teoria e pratica, insomma lo consiglio a tutti coloro che hanno voglia di approfondire il tema anche solo per utilità personale e non soltanto professionale. Grazie a tutto lo staff docenti. Angela Giacovelli Responsabile Area Infanzia e Minori della Cooperativa Sociale “Il Simbolo”

Convivere con i conflitti. Questo è uno degli insegnamenti del corso. Il più importante forse. L’utilità del corso, che consiglio a tutti coloro che lavorano con le “Risorse Umane”, e non solo a chi aspira a diventare Mediatore Civile e Commerciale, si manifesta nel cambiamento che riesce ad indurre nei nostri comportamenti quotidiani. Camillo Palermo Responsabile ASA Distribuzione e Misura GAS

Un’esperienza molto qualificata e qualificante, utile nella mia professione di insegnante e capace di arricchirmi anche dal punto di vista umano. La mediazione, infatti, vuole aiutare a riscoprire il valore e la centralità dei rapporti umani nella società di oggi. Durante il corso, i temi affrontati e le pagine studiate, mi hanno fatto comprendere come i principi della mediazione si trovino in molte esperienze della nostra quotidianità e di come essa sia una grande risorsa per migliorare la qualità della nostra vita. Per questo oggi essere un mediatore è anche un po’ una missione. Grazie. Vincenzo Catalano Insegnante di Scuola Media Superiore

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CAMPAGNA TESSERAMENTO 2014

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L'albero della vita...

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Basta davvero poco! Con soli 10 € puoi iscriverti o rinnovare l’adesione alla SVS ed è semplicissimo CONTO CORRENTE POSTALE n° 11623576 intestato a Società Volontaria di Soccorso Livorno, causale “Tesseramento 2014” Oppure direttamente presso la nostra Sede Centrale di via San Giovanni n° 30 - Livorno


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