Thailandia - Gateway per l'Asia

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commercio Thailandia-Italia-mondo

Intervista a Vincenzo Calì, Trade Commissioner, ICE Bangkok

Come reputa le cifre riguardanti il commercio Italia - Thailandia e Thailandia - Italia? La Thailandia è il 56mo Paese cliente dell’Italia ed il 42mo Paese fornitore. Il valore dell’interscambio ha raggiunto il suo record storico nel 2008, oltre 2,4 miliardi di euro, 1 miliardo le esportazioni dell’Italia verso la Thailandia, 1,4 miliardi le importazioni dalla Thailandia. Il 2009 ha fatto registrare una flessione consistente, è stato tuttavia un anno particolare e già nei primi mesi del 2010 assistiamo ad una forte inversione di tendenza. I valori dell’interscambio sono piuttosto contenuti in termini assoluti ma molto significativi in termini di crescita ed in relazione al ruolo del Paese nell’area geografica specifica. L’interscambio Italia-Thailandia negli ultimi 10 anni sì è infatti più che triplicato. La crescita, che ha avuto una brusca accelerazione a partire dal 2004, è stata eccezionale. Da un punto di vista geografico la Thailandia rappresenta poi uno dei partner commerciali importanti dell’Asia Orientale, all’interno dell’ASEAN il primo per interscambio totale, soltanto Singapore la precede come mercato di sbocco. Vede possibili margini di crescita per il 2010? Ad oggi disponiamo dei dati di interscambio dei primi 5 mesi del 2010. Dati molto confortanti sia per quanto riguarda le esportazioni totali della Thailandia, che crescono rispetto ai primi 5 mesi del 2009 del 34,5%, che per le importazioni che crescono addirittura di oltre il 54%. Riprendono quindi le esportazioni, dalle quali deriva circa il 75% del PIL

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thailandese, come anche le importazioni, particolarmente di beni capitali, materie prime e semilavorati, chiaro segnale della ripresa della produzione industriale thailandese. Molto positivi anche i dati dell’interscambio con l’Italia. Le esportazioni dell’Italia verso la Thailandia nei primi 5 mesi del 2010 crescono del 20%, le importazioni dalla Thailandia del 34,1%. Vedremo se nei prossimi mesi la dinamica subirà rallentamenti; è comunque certo che questi 5 mesi di crescita hanno già dato una forte impronta che, salvo eventi particolarmente imprevedibili, ipotecano il risultato del 2010. Le reali possibilità di sviluppo delle nostre esportazioni nel medio termine dipendono comunque da come le nostre aziende approcceranno il mercato. Una strategia “spot” sicuramente non potrà favorire la nostra presenza sul mercato, è assolutamente necessario che le nostre aziende comincino ad investire sulla Thailandia in maniera strategica, realizzando una presenza strutturata che, nelle diverse forme possibili, consenta loro di radicarsi sul mercato. Da forme leggere, quali un ufficio di rappresentanza/ assistenza, che consentirebbe di realizzare un rapporto diretto con la clientela, di sviluppare relazioni e di fornire i necessari servizi di pre- e post-vendita; sino a forme più impegnative, filiali con magazzini di stoccaggio, assemblaggio o vere e proprie filiali produttive. La presenza di cui sopra, data la posizione geoeconomica del Paese, potrà essere di supporto non soltanto al mercato specifico ma ad un mercato


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