• SIGNIFICATO DI DEMOCRAZIA
CONCILIARE LA LIBERTA’ NATURALE DELL’INDIVIDUO CON QUELLA SOCIALE
• LA SCUOLA COME LUOGO PRIVILEGIATO PER LA DIFFUSIONE DELL’EDUCAZIONE DEMOCRATICA
NECESSITA’ DI DEMOCRATIZZARE LA SCUOLA
Democrazia Formulazione delle leggi e governo dello Stato appartengono al popolo
Corrispondenza tra le leggi dello Stato e ciò che pensa la società governata
Le norme prima condivise poi formalizzate
Comportamento ----- Ripetizione------Comportamento abituale tipizzazione+oggettivazione -Comportamento istituzionalizzato
DEMOCRAZIA
VOLONTA’ DELLO STATO= VOLONTA’ DEL POPOLO
esercizio del potere Governanti
governati
controllo e consenso: rielezione? Voto di appartenenza, voto di scambio, di opinione o astensionisti
2 giugno 1946 EVENTO STRAORDINARIO
Non le istituzioni Il popolo
concedono
legittima
al popolo le istituzioni
I giorni dell’incertezza Pericolo d’invalidare la consultazione
Assemblea costituente
Nonostante fossero le migliori menti Sono necessari i grandi numeri per riformare un Paese?
Commissione di 75 membri
Tutti avevano detto no alla dittatura,lottato e sofferto
Quale valenza?
Nella proclamazione dei diritti della persona umana non ha operato alcun compromesso
Costituzione rigida
Modificabile con il complesso procedimento dell’art. 138 Nella gerarchia delle fonti è al primo posto
Attuazione tardiva
• Corte Costituzionale 1956 • C.S.M. 1958 • Regioni 1970 • Referendum 1970
I PRINCIPI FONDAMENTALI Art. 1 L’Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione
Art. 2 ( norma aperta)
La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove svolge la sua personalità. Art. 3 Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. E’compito della repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana.
SOCIETA’ COMPLESSA QUALI PROBLEMI? • La diffusione della democrazia e crisi delle sue strutture • La crisi della struttura dello stato nazionale • Cooperazione e sviluppo • Crisi della società civile • Disastri,inquinamenti, conflitti • Criminalità • Le migrazioni
• Accesso alla comunicazione virtuale • Difficoltà di comunicazione verbale • Emergere di comunità etniche e religiose conflittuali • Aumento della povertà • Disoccupazione di lunga durata e incertezza (welfare?)
SOCIETA’ COMPLESSA E COSTITUZIONE • Perché è difficile ora una revisione costituzionale? • Chi eleggiamo ci rappresenta? • E’ possibile ritrovare lo spirito del ‘48?
• La ricchezza è fondata sul lavoro? • I diritti inviolabili del singolo e delle formazioni sociali sono tutelate? • Vige il principio di uguaglianza?
Quali proposte? • E’ possibile un ritorno ai veri valori? • E’ possibile ritrovare l’identità perduta, essere anziché avere?
L’IDENTITA’ PERDUTA • “Se presupponi l’uomo come uomo e il suo
rapporto col mondo come un rapporto umano, potrai scambiare amore soltanto con amore, fiducia solo con fiducia, ecc. Se vuoi godere dell’arte, devi essere un uomo artisticamente educato…..” Karl Marx • “L’esperienza primitiva della persona è l’esperienza della seconda persona. Il tu, e in esso il noi, precede l’io, o almeno l’accompagna” E. Mounier
Ti proteggerò dalle paure delle ipocondrie,
Dai turbamenti che da oggi incontrerai per la tua via.
Dalle ingiustizie e dagli inganni del tuo tempo, Dai fallimenti che per tua natura normalmente attirerai.
Ti solleverò dai dolori e dai tuoi sbalzi d’umore, Dalle ossessioni delle tue manie.
Supererò le correnti gravitazionali, lo spazio e la luce per non farti invecchiare.
E guarirai da tutte le malattie, perchÊ sei un essere speciale, ed io, avrò cura di te.
Vagavo per i campi del Tennessee, dove vi ero arrivato, chissĂ ?
Non hai fiori bianchi per me?
Pi첫 veloci di aquile i miei sogni attraversano il mare.
Ti porterò soprattutto il silenzio e la pazienza.
Percorreremo assieme le vie che portano all’essenza‌
I profumi d’amore inebrieranno i nostri corpi, la bonaccia d’agosto non calmerà i nostri sensi.
Tesserò i tuoi capelli come trame di un canto.
Conosco le leggi del mondo, e te ne farò dono.
Supererò le correnti gravitazionali, lo spazio e la luce per non farti invecchiare.
Ti salverò da ogni malinconia, perché sei un essere speciale ed io avrò cura di te.
Io sì, che avrò cura di te.
LA DISPERSIONE DEL MESSAGGIO
“ Ti offro una mela, ma nel momento in cui tu afferri la stessa, ti ritrovi in mano un quarto della mela…..”
SOLO UN QUARTO DI CIO’ CHE SENTIAMO CI ARRIVA
Ascolto finto
Ascolto logico
Ascolto "a tratti", lasciandosi catturare da distrazioni, dall'immaginazione e comunque fidandosi dell'intuito che precocemente cattura le cose "importanti" tralasciando quelle meno importanti. Ascolto quindi passivo, senza reazioni, vissuto solo come opportunità per poter parlare.
Ci si sente già soddisfatti quando ci si scopre ad ascoltare applicando un efficace controllo del significato logico di quello che ci viene detto. L'attenzione sarà concentrata sul contenuto di ciò che viene espresso ed anche l'interlocutore potrebbe avere l'errata convinzione di essere stato capito
Ascolto attivo empatico (ascolto con il cuore) Ci si mette in condizione di "ascolto efficace" provando a mettersi "nei panni dell' altro“, cercando di entrare nel punto di vista del nostro interlocutore e comunque condividendo, per quello che è umanamente possibile, le sensazioni che manifesta. Ciò che è importante sottolineare, è che da questa modalità di ascolto è escluso non solo il giudizio, ma anche il consiglio e la tensione del “dover darsi da fare” per risolvere eventuali problemi espressi dal proprio interlocutore, oltre ad evitare tutte le ''barriere della comunicazione” come : dare ordini consolare
mettere in guardia cambiare argomento
moralizzare
persuadere con la logica
le quali, in modo più o meno esplicito, costituiscono messaggi di rifiuto.
elogiare ridicolizzare
interpretare
IL BUON ASCOLTATORE HA UN ATTEGGIAMENTO DIAMETRALMENTE OPPOSTO A QUELLO DEL BUON OSSERVATORE •No alla neutralità
•Si ad essere disponibili a sentirsi goffi
•No all’impassibilità
•Si a mettersi in gioco
•No a nascondere le proprie emozioni
•Si al rispetto reciproco
•No ad essere sicuro di sé
•Si ad imparare qualcosa di nuovo
È la rinuncia alla arroganza dell'uomo-che-sa e l'accettazione della vulnerabilità, ma anche l'allegria, della persona-che-impara, che cresce, che cambia con gli altri invece che contro gli altri.
IL GIUDICE SAGGIO Al giudice saggio furono portati i due litiganti. Egli ascoltò molto attentamente le ragioni del primo e commentò: "tu hai ragione". Poi ascoltò il secondo e di nuovo commentò: "tu hai ragione.“ A questo punto un osservatore esclamò: "eccellenza, non possono avere ragione entrambi!!". Il giudice saggio ci pensò sopra un attimo e poi, serafico: "Hai ragione anche tu". Nella comunicazione interculturale molto spesso hanno ragione entrambi gli interlocutori e,al tempo stesso, "non possono aver ragione entrambi" perché non si capiscono fra loro. Il riconoscerlo è un indice di saggezza. L’Ascolto Attivo implica il passaggio da un atteggiamento del tipo “giusto-sbagliato”, “io ho ragione-tu hai torto”, “amico-nemico” ad un altro in cui si assume che l’interlocutore è intelligente e che dunque bisogna mettersi nelle condizioni di capire com’è che comportamenti e azioni che ci sembrano irragionevoli, per lui sono totalmente ragionevoli e razionali.
Per praticare l’ascolto attivo occorre seguire questo percorso: •
Silenzio e osservazione
•
Richiamo dell’attenzione (pausa, frase da completare)
•
Domande (cosa ne pensi?)
•
Riformulazioni (utilizzare altre parole)
•
Ricapitolazione (punti focali del messaggio:1,2,3….)
La Visitazione di Pontormo,1528 •Luce •Movimento •Colori •Piedi •Sguardi tra loro •Sguardo verso noi
L’ assenzio di Degas 1876 •Vita spericolata •Non incontro •Incomunicabilità •Assenzio- Assenza •Freddo- Marmo •Logoro e stinto •Specchio offuscato •Espressione assente •Le figure si ignorano •Cocktail-telefonino •auricolare
Comunicare è sempre stato un bisogno dell’uomo, non un bisogno primario o secondario, ma trasversale a tutti gli altri
EMITTENTE
FEEDBACK RICEVENTE
codifica
decodifica
CANALE
MESSAGGIO
interferenze
interferenze
Ecco alcuni messaggi‌ E il relativo codice
CodiCe: Gesto Che Completa il disCorso
Fuori di qui ! CodiCe: Gesti Convenzionali
circolare‌!
CodiCe: dono simboliCo Vuoi sposarmi ?
Dal Vangel o di Luca‌
CodiCe: rituale
CodiCe: sCritto Passami il compito in classe!
Io sono anziana!
Io sono africano!
CodiCe: aspett o fisiCo
i messaGGi e i CodiCi
Ogni volta che comunichiamo un messaggio scegliamo il codice che ci sembra pi첫 adatto
CodiCe: musiCale e Corporeo
La prossemica
Tutti noi, intorno al nostro corpo abbiamo uno spazio, una distanza che ci avvolge, ci separa e ci protegge dal resto del mondo.
orale o scritta dichiarazioni descrizioni resoconti
racconti narrazioni
Interrogazioni suppliche
discussioni recitazione acclamazioni dialoghi
poesia
preghiera
canti
Il TONO
Il TIMBRO DI VOCE
L’ACCENTO L’ ENFASI
•La parte superiore dell’albero ,che indica l’uso di parole, è nettamente ridotta rispetto alla parte «non verbale» . •Tutta la comunicazione verbale passa attraverso la vocalizzazione, come la linfa deve attraversare il tronco per raggiungere i rami.
La parte che sta sotto (non verbale), nascosta alla vista, è almeno il doppio di quella emersa.(verbale)
Le espressioni delle emozioni (riso, pianto, stupore…)
I segni della personalità (sesso, etnia, salute, età, forza fisica…)
Gli atteggiamenti del corpo nei rapporti tra le persone (carezze, abbracci, inchini, minacce)
Ciò significa che noi comunichiamo molto più con linguaggi «non verbali» che con quelli «verbali o scritti».
Il nostro corpo, le azioni, gli atteggiamenti, i vestiti, le emozioni, le espressioni del Le espressioni artistiche viso, i suoni, le immagini, tutto (musica, danza, pittura, comunica.
scultura, disegno…) I gesti che completano il discorso (alto così, basta!, zitto!)
Insomma: non si può non comunicare.
Assiomi della comunicazione • 1 •
Non si può non comunicare
Il comportamento comunicativo non ha un suo contrario: l’attività e l’inattività, le parole o il silenzio hanno tutti valore di messaggi, perché influenzano gli altri i quali, a loro volta, non possono non rispondere a queste comunicazioni.
2.OGNI COMUNICAZIONE HA UN ASPETTO DI CONTENUTO E UNO DI RELAZIONE, ED IL SECONDO CLASSIFICA IL PRIMO • Una comunicazione non soltanto trasmette informazione ma, al tempo stesso, impone un comportamento. Ogni comunicazione è comportamento, ma anche ogni comportamento è comunicazione. Ogni minuto che passa si comunica attraverso il comportamento: sguardi, modi di parlare, posture, movimenti nello spazio.
• La relazione specifica il contenuto: metacomunica
3. LA NATURA DI UNA RELAZIONE DIPENDE DALLA PUNTEGGIATURA DELLE SEQUENZE DI COMUNICAZIONE TRA I COMUNICANTI •
La comunicazione è un flusso continuo di messaggi a cui però i partecipanti danno una PUNTEGGIATURA, organizzando tali scambi secondo una sequenza in cui, ad uno specifico stimolo segue una precisa risposta.
La vera storia di Penelope!!! • •
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Augusto Monterroso, La pecora nera e le altre favole. Molti anni fa viveva in Grecia un uomo chiamato Ulisse, sposato con Penelope, donna bella e ricca di doti, il cui unico difetto era una smisurata passione per la tessitura, abitudine grazie alla quale aveva potuto trascorrere da sola lunghi periodi. Dice la leggenda che ogni volta che Ulisse con la sua astuzia scopriva che, nonostante le proibizioni, lei si accingeva a iniziare un’ennesima volta una delle sue interminabili tele, lo si poteva vedere di notte preparare alla chetichella gli stivali e una buona barca e, senza dire niente, se ne andava a girare il mondo e a cercare se stesso. In questo modo lei riusciva a tenerlo lontano mentre civettava con i suoi pretendenti, facendo credere loro che tesseva poiché Ulisse viaggiava e non che Ulisse viaggiava perché lei tesseva, come immaginava Omero,che però a volte dormiva e non si accorgeva di nulla…
4. GLI ESSERI UMANI COMUNICANO SIA CON IL MODULO NUMERICO CHE CON QUELLO ANALOGICO • NECESSITA’ DI COESISTENZA LINGUAGGIO NUMERICO trasmette notizie e conoscenze (ti amo) LINGUAGGIO ANALOGICO trasmette emozioni (bacio e abbraccio) Ambiguità (Lacrime? Sorriso?)
5. TUTTI GLI SCAMBI COMUNICATIVI SI BASANO O SULL’UGUAGLIANZA (simmetrici) O SULLA DIFFERENZA (complementari)
• RISCHI DI DISCONFERMA COMPLEMENTARI • RISCHI DI ESCALATION COMPETITIVA SIMMETRICI
FILTRI TUTTO CIO’ CHE SI INTERPONE TRA L’EMITTENTE O IL DESTINATARIO ED IL PROCESSO DI CODIFICA E DECODIFICA
1. FATTORI DI TIPO TECNICO O FISICO
2. FATTORI PSICOLOGICI •
DISPOSIZIONE A PERCEPIRE
Aspettative verso quella persona
•
MOTIVAZIONE O BISOGNO PERSONALE
Preoccupazione o esigenze fisiche
•
BACKGROUND CULTURALE
Ambiente ed esperienze
ATTRIBUZIONE SIAMO TUTTI UN PO’ PSICOLOGI? PRIMA IMPRESSIONE
Verso gli altri
INFORMAZIONI PIU’ IMPORTANTI DI ALTRE IN BASE AL COMPORTAMENTO
“Vedere il proprio sé è difficile quanto guardare indietro senza voltarsi”
Verso noi stessi
COMPARAZIONE SOCIALE FARE BUONA IMPRESSIONE
IL CONFORMISMO Tendenza a lasciarsi convincere nelle idee o nelle azioni dalla pressione sociale
a
b
Ricerca condotta da Asch: il 74% rispondeva in accordo con la maggioranza
Aspetti desiderabili del conformismo necessari per vivere in societĂ
Aspetti nocivi del conformismo: fanatismo ed obbedienza Esperimento di Milgram
ATTEGGIAMENTO Tendenza a valutare qualsiasi oggetto del nostro mondo sociale e di rispondervi in modo positivo o negativo
Formazione e modificazione degli atteggiamenti: Cause interne
Cause esterne genitori coetanei
Io fumo Il fumo è rilassante
mass media
Il fumo è nocivo
I due atteggiamenti sono in disaccordo
DISSONANZA COGNITIVA TENSIONE DA RIDURRE Fumare mi fa bene perché mi rilassa
Fumo ma non tanto
Smetto di fumare
benefici personali
STEREOTIPO Convinzione diffusa e semplicistica che le persone debbano avere determinate caratteristiche per il solo fatto che appartengono ad un gruppo particolare Un famoso chirurgo e un noto ingegnere stanno cenando in un lussuoso ristorante; all’improvviso, l’ingegnere impallidisce e mormora al chirurgo: “Oh no! C’è mia moglie!”. Perché l’ingegnere è tanto preoccupato?
•Sull’appartenenza ad un gruppo professionale
•Sul sesso
•Sull’appartenenza ad un gruppo etnico
PREGIUDIZIO
Atteggiamento infondato e ostile nei confronti di un gruppo e degli individui appartenenti a quel gruppo; tale atteggiamento cambia difficilmente anche alla luce di nuove informazioni. Fattori economici e socio-culturali Capro espiatorio
Ambiente sociale modellamento, conformismo
PersonalitĂ del soggetto con pregiudizi: autoritaria,frustrata.
Esperienze personali
Oggetto del pregiudizio
DISCRIMINAZIONE Limitazione dei diritti per i membri di un gruppo per il quale si ha pregiudizio
Diritto di voto alle donne, riforma del diritto di famiglia Leggi razziali Genocidi in Ruanda COME ELIMINARE I PREGIUDIZI? “Ipotesi del contatto”
Interpretazione personale del messaggio NEL CONTENUTO 1. Ignorare il messaggio 2. Accettarlo parzialmente comunicazione è affermazione di sè NELLA RELAZIONE 1. Accettare l’altro 2. Rifiutarlo 3. Disconfermarlo
3. Deformarne i contenuti
Il comportamento nella relazione
Chi si sente pi첫 piccolo vede gli altri pi첫 grandi
Dalla combinazione di: •quanta considerazione abbiamo di noi stessi •in quanta considerazione teniamo il nostro interlocutore abbiamo 4 tipi di comportamento
remissivo
manipolatorio autoritario
relazionale positivo
La comunicazione ecologica è il tipo di comunicazione interpersonale più produttiva Coltivare le risorse Individualità
Crescita totale
Totalità Evitare: la monopolizzazione, il dogmatismo, di dare giudizi pesanti. Esprimere i propri desideri, fare proposte in positivo e critica costruttiva Posso fare una critica costruttiva? “Quando tu fai……. (osservazione ), io mi sento…(emozione), e propongo che tu faccia…..(suggerimento) perché………(scopo)”
Comunicare è mettere in comune, è necessario che il senso sia condiviso
Di fronte al non-senso?
Senso collettivo Violenza
Solitudine
Bullismo
Corse sfrenate in auto Hacking informatico
Disturbi mentali Disturbi alimentari
Continua a suonare
Volendo incoraggiare il proprio bambino a fare progressi nel suonare il pianoforte, una madre portò il proprio piccolo ad un concerto di Paderewski.
Dopo essersi seduta, la madre vide un’amica nella platea e andò a salutarla. Il piccolo, stanco di aspettare, si alzò, attraversò la sala ed arrivò davanti ad una porta su cui c’era scritto: “Vietato entrare”.
Quando le luci si attenuarono e il concerto stava per iniziare, la madre ritornò al suo posto e vide che suo figlio non era più là. All’improvviso il sipario si aprì e le luci furono puntate sul grande pianoforte al centro del palcoscenico. Sgomenta, la madre vide suo figlio seduto tranquillamente davanti al panoforte mentre suonava il motivetto: “Mambrú andò alla guerra”
A quel punto, il gran de maestro fece la sua entrata, si recò velocemente al piano e sussurrò all’orecchio del bambino: “Non smettere, continua pure a suonare” Quindi Paderewski stese la mano sinistra e cominciò a suonare la parte del basso. Poi pose la mano destra vicina a quella del bambino e vi aggiunse un bell’accompagnamento musicale. Entrambi, il vecchio maestro e il piccolo apprendista, trasformarono così una situazione imbarazzante in un evento fortemente creativo.
Il pubblico ascoltò emozionato Così vanno le cose, quando si è guidati. Ciò che possiamo ottenere con le nostre forze, facciamolo il meglio che possiamo. I risultati non saranno sublimi. Però, con l’aiuto delle mani di un maestro, le opere della nostra vita saranno veramente melodiose.
La prossima volta che decidi di fare qualcosa di grande, ascolta attentamente. �
Che qualcuno suoni nella nostra vita è un privilegio. Suonare nella vita di qualcuno è un onore.
Aiutare gli altri a fare della loro vita una melodia è un piacere indescrivibile.
La scuola centro diffusore della democrazia • “…non è la democrazia che vige a scuola, bensì la monarchia assoluta, in forma bonaria o rigida a seconda del temperamento dei maestri….” Robert Dottrens
• La scuola democratica è quella che promuove la partecipazione e la cooperazione, che rispetta la libertà propria della persona alunno nell’organizzare il proprio apprendimento e la indirizza a diventare libertà sociale
Pedagogia della non direttivitĂ Rogers
Terapia centrata sul cliente
L’insegnante facilitatore
Autorealizzazione (empowerment) non valuta, costruisce la circolazione democratica della comunicazione