Da giovane scrivevo: più di una volta mi ero chiesto perché scrivessi così tanto ed a che fine, visto che lo scrivere non dava alcun conforto. Perché farlo, allora?
La risposta la avrei trovata qualche anno dopo quando, rileggendo quello che avevo scritto nel periodo più buio della mia vita, mi accorsi che, senza volerlo, avevo descritto con precisione la strada che dal dubbio prima poi, mi aveva condotto alla ricerca di Colui che stava cercando di me: quel Dio che avevo perduto e che non sapevo fosse al mio fianco, che mi spingeva a scrivere quello chegiorno dopo giorno, perché quel mio diario sapesse ricordarmi di come ero stato e di come ero divenuto grazie a Lui e, forse, potesse confortare od essere d'aiuto ad altri che, come me allora, avessero perduto la speranza di scoprire cosa vi fosse oltre quell'ultimo orizzonte.