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28 Maggio 2017
SANTâANTIOCO Monumenti Aperti
Comune di SantâAntioco
In copertina: Scorcio di Torre Canai Archivio fotografico del Comune di SantâAntioco Foto dei Monumenti Archivio fotografico del Comune di SantâAntioco
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Monumenti Aperti SantâAntioco
Informazioni utili
I monumenti saranno visitabili gratuitamente come segue: Sabato 27 maggio 2017 dalle 16.00 alle 20.00 Domenica 28 maggio 2017 dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 20.00. Per la visita ai siti archeologici si suggeriscono abbigliamento e scarpe comode. Orari visite Catacombe Sabato 27 maggio 2017 dalle 15.00 alle 16.00 Domenica 28 maggio 2017 dalle 16.00 alle 20.00 Le visite alle catacombe verranno sospese durante le funzioni religiose. Lâingresso alla Salina, con visita guidata, è previsto nei seguenti orari: Sabato 27 maggio 2017: alle ore 16.00 e alle ore 18.00; Domenica 28 maggio 2017: alle ore 9.30, 11.30, 16.00 e 18.00. Ogni gruppo dovrĂ seguire lâitinerario guidato.
Ă facoltĂ dei responsabili e degli organizzatori della manifestazione limitare o sospendere, per la sicurezza dei beni o dei visitatori, in qualsiasi momento le visite ai monumenti.
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Legenda dei simboli
Sito accessibile ai disabili in autonomia Sito accessibile ai disabili accompagnati Parcheggio disabili Toilette disabili Visite in gruppo Guided tours in english Visita en espaùol Visite guidÊe en français Fßhrung in deutscher Sprache
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Monumenti Aperti SantâAntioco
Gruppo di Coordinamento locale
Comune di SantâAntioco Corongiu Mario, Sindaco Marco Massa, Assessore alla Cultura Museo Archeologico âFerruccio Barrecaâ Piero Bartoloni, Direttore Museo Sara Muscuso, Curatrice Museale Cooperativa Archeotur Cooperativa Studio â87 Soprintendenza per i Beni Archeologici di Cagliari e Oristano Territorio Sulcis Iglesiente Sabrina Cisci Sede di SantâAntioco - Centro Operativo Franco Mereu ATISALE Spa Salina di SantâAntioco Luca Masala Responsabile Servizio Cultura Antonella Serrenti Segreteria Organizzativa e Coordinamento Lia Selis Collaborazione, supporto Tecnico, Logistico e di Sicurezza Cooperativa Archeotur, Paolo Pinna, Ennio Bardi, Antonello Pinna, Michele Tagliafico, Polizia Locale. Traduzione Testi Maria Grazia Massa
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Scorcio di Torre Canai 6
Monumenti Aperti Sant’Antioco
I SITI
Monumenti Aperti Sant’Antioco
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Acropoli
Via Castello sab
16.00 20.00
dom 09.00 13.00
16.00 20.00
A nord del Forte sabaudo, sotto il declivio, si situa lâacropoli della cittĂ punica. Le sue fortificazioni poggiavano sugli affioramenti rocciosi naturali. La zona ha avuto diverse fasi dâuso che si sono susseguite tra lâetĂ punica e quella tardo-romana. I resti piĂš antichi sono riferibili alle fortificazioni puniche. Si può ancora vedere un tratto delle mura che difendevano lâacropoli, costruite da blocchi di ignimbrite squadrati, con la tecnica del doppio paramento: il muro aveva i due prospetti rivestiti dai blocchi, mentre lo spazio interno era riempito da terra e pietre. Rimane in buono stato di conservazione un tratto di muro con direzione est-ovest, con i blocchi bugnati dalle dimensioni di 80 x 50 x 120 cm. Lâaltezza massima conservata è di 1,50 m. La tipologia delle mura, in assenza di sicuri dati di scavo, consente di datarle al IV sec. a. C. A meridione del complesso fortificato insistono i resti di una struttura di periodo romano, interpretata come luogo di culto. La base della costruzione è composta da un basamento, conservato per una lunghezza est ovest di circa 10 m, su cui si imposta un colonnato di cui rimangono nove colonne. Questo piano è stato pavimentato in due tempi successivi: il pavimento piĂš antico è quello visibile a sud delle colonne, del tipo detto âopus signinumâ, ossia in cocciopesto frammisto a tesserine bianche; in seguito questo è stato ricoperto da uno strato di cocciopesto piĂš scuro, conservato fra le colonne e il bordo esterno dellâedificio. A Sud delle colonne si trova un grande zoccolo costituito da grandi blocchi bugnati di ignimbrite, dal quale si alza un ulteriore livello ad unâaltezza di 1 m, il cui perimetro è costituito dallo stesso tipo di blocchi, mentre la pavimentazione, di cui rimangono pochi resti, è in mosaico a tesserine bianche. Il tempio aveva la fronte ad est, dal momento che ad ovest la struttura è chiusa. Verosimilmente siamo di fronte a quanto rimane di un tempio pseudoperiptero sine postico, vale a dire un tempio circondato da colonne sulle parti laterali e frontale (dove doveva trovare posto anche una gradinata di accesso), mentre quella posteriore ne era sprovvista. Visite guidate a cura di: Studenti e docenti del liceo âE.Lussuâ supporto: Associazione Nazionale Marinai dâItalia 8
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The Acropolis
The fortifications of the Punic acropolis rested on the natural rocky outcrops. The area was used in different ways between the Punic Era and the Late Roman Times. The oldest remains relate to the Punic fortifications. Some sections of the walls that defended the acropolis are clearly visible, made with square blocks. One of the east-west sections, about 1.5 m high, is in a good state of repair. The type of walls found here allow us
to date them at around the 4th century B.C. Further to the south, we can find the remains of a structure from the Roman period, probably used as a place of worship. The base on which there are nine columns was paved in two subsequent periods. The oldest floor is made of beaten earth with white tesserae, covered later with a layer of darker beaten earth, which is found between the columns and the outer edge of the building. The Temple faced east, as the west-facing side is closed. Informazioni - Information Soprintendenza Archeologica sede di SantâAntioco via Bolzano, tel. 0781 82311 Comune di SantâAntioco tel. 0781 8030219/220/221 www.comune.santantioco.ca.it email: info@comune.santantioco.ca.it Monumenti Aperti SantâAntioco
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Archivio storico comunale Via Castello, 2 sab
16.00 20.00
dom 09.00 13.00
16.00 20.00
Lâarchivio storico comunale di SantâAntioco, diventato separata sezione dâarchivio nel gennaio 1995, conserva i fondi dellâarchivio storico del Comune (1793-1969) e di alcuni archivi aggregati (Congregazione di CaritĂ poi E.C.A., Tiro a Segno, Asilo Infantile Gen. Carlo Sanna, Conciliatura e Patronato Scolastico). La documentazione è conservata nei locali dellâex Caserma dei Carabinieri a Cavallo, edificio restaurato nellâaprile 2000, dove è attivo il laboratorio didattico che consente alle scuole di studiare la storia locale dalle fonti documentarie. Notevole importanza riveste un volume della ComunitĂ (Registro de entrada y salida de los dineros de esta comunidad de San Antiogo ut intus) che racconta lâattivitĂ istituzionale della ComunitĂ dal 1793 al 1815. Oltre alle attivitĂ economiche (di tipo prevalentemente agro-pastorale) vengono descritti alcuni momenti salienti della storia moderna di SantâAntioco. Si possono ricordare la devozione al Santo Patrono che ha dato il nome allâisola o le invasioni barbaresche, che hanno impedito per diversi secoli, lo sviluppo economico e demografico e mantenuto per lungo tempo la comunitĂ lontana dal mare. Nel marzo 2010 lâArchivio Storico Comunale ha realizzato un lavoro di ricerca presso lâArchivio della Corona dâAragona in Barcellona che conserva importantissime testimonianze documentarie del territorio sulcitano e dellâisola di SantâAntioco (chiamata subito dopo la conquista aragonese del 1323 Illa de Sols). Nello specifico sono stati trovati e acquisiti in copia importantissimi documenti, appartenenti al fondo della Real Cancelleria, che confermano la festa di SantâAntioco nel 1360 e che attestano la denominazione dellâisola a S. Antioco nel 1375.
Visite guidate a cura di: Docenti e studenti IPIA supporto: Coop. Studio â87 10
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The Historical Archive of SantâAntioco 9 The Historical Archive of SantâAntioco preserves and provides access to the collections of the Municipality of SantâAntioco as well as of some other documents belonging to other archives. The collections are preserved in a building, renovated in 2000, which used to be the Caserma dei Carabinieri a cavallo (Horse Carabinieri Station). One of the most important document in the Archive is the Book of the Community (Registro de entradas y salidas de los dineros de esta comunidad de San Antiogo ut intus) which describes the institutional life as well as the commercial activities of the town from 1793 to 1815.
Informazioni - Information Coop Studio â87 Via Castello, 2 Tel. 0781828027 www.studio87.it - email: info@studio87.it Monumenti Aperti SantâAntioco
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MuMa
Lungomare Cristoforo Colombo, 25 sab
16.00 20.00
dom 09.00 13.00
16.00 20.00
Il Museo del Mare e della Navigazione di SantâAntioco: i Maestri dâAscia, la laguna e la navigazione. Museo del Mare e della Navigazione di SantâAntioco si inserisce nel quadro della ricca offerta culturale dellâisola di SantâAntioco, in stretta connessione con un elemento fondamentale della vita della cittĂ antica e moderna: il mare. Attraverso il recupero e la messa in luce della tradizione storica e culturale dei Maestri dâAscia, viene messa a sistema la conoscenza della risorsa naturalistica rappresentata dalla laguna e il suo legame con il patrimonio marittimo costiero della Sardegna, rappresentato dalla rete dei fari e dei semafori dedicati al controllo e alle segnalazioni marittime. I Maestri dâAscia erano storicamente considerati dei professionisti di spicco allâinterno dei vecchi cantieri navali, veri e propri esperti nello scegliere il tipo di legname adatto di cui riuscivano a riconoscere lâessenza e, in base alle caratteristiche, la corretta localizzazione allâinterno dellâimbarcazione. La loro maestria consisteva nel saper adattare il ceppo di legno originale alla sua destinazione, sagomandolo con un attrezzo chiamato, appunto, âasciaâ. SantâAntioco è, oggi, uno dei pochissimi comuni in Italia in cui questa tradizione sopravvive, con la pratica della costruzione di barche in piccole aziende a conduzione famigliare. La missione del Museo del Mare e della Navigazione di SantâAntioco è quindi quella di rivalutare il patrimonio culturale legato alla storia e alla figura dei Maestri dâAscia, valorizzandone lâeccellenza e conservandone la memoria, per renderle fruibili a un vasto pubblico attraverso la testimonianza dei protagonisti, riportata nei documentari, la matericitĂ delle imbarcazioni e degli attrezzi, il racconto contenuto nei testi e nelle immagini.
Informazioni - Information Cooperativa Gea Ambiente e Turismo a.r.l. Via I. Nievo 4/b - 09012 Capoterra info@ecoistitutomed.org ecoistitutomed@arubapec.it 12
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MuMa
The Museum of the Sea and Navigation: the Shipwrights, the lagoon and navigation The Museum of the Sea and Navigation of Sant âAntioco is part of the rich cultural offer of the island of SantâAntioco. It is closely connected with a fundamental element of the life of the ancient and modern city: the sea. The recovery activities put in light the historical and cultural tradition of the Shipwrights, thus highlighting the knowledge of the lagoon and its relation to
the maritime heritage of Sardinia, represented by the network of lighthouses and buildings dedicated to control and maritime signaling. The Shipwrights were historically considered leading figures within the old shipyards. Their mastery consisted in being able to adapt the original wood block to its destination, shaping it with a tool called âax.â Today, SantâAntioco is one of the few towns in Italy where this tradition survives. The mission of the Museum of the Sea and Navigation is therefore to re-evaluate the cultural heritage linked to the history of Shipwrights, enhancing their excellence and preserving the memory, making them accessible to a wide audience through the testimony of the protagonists, reported in documentaries.
Monumenti Aperti SantâAntioco
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Catacombe di SantâAntioco Martire sab
15.00 16.00
dom 16.00 20.00
Tra le prime testimonianze della cristianitĂ in Sardegna fanno certamente parte le Catacombe di SantâAntioco, sviluppatesi a partire dal III sec. Intorno alla Cripta dellâomonimo Santo, patrono dellâIsola. Con riadattamento di cinque camere ipogeiche, facenti parte della vasta area della Necropoli punica risalente al VI sec. a.C. (alcuni di questi ambienti sono ancora apprezzabili nella loro completezza e struttura originaria con la stessa visita alle Catacombe), la comunitĂ cristiana di Sulci, creò un vero e proprio cimitero collettivo per gli aderenti alla fede professata fino alla morte dal âseguace di Cristoâ Antioco. Questâultimo, âmedico dei corpi e delle animeâ originario della Mauritania (in periodo romano tutto il settentrione africano), sarebbe stato deportato, a cavallo tra il I e II sec. d.C., come schiavo, ribelle alle leggi pagane dellâImpero, nellâIsola Sulcitana; in questa terra, con la sua incessante predicazione, avrebbe fondato la prima comunitĂ cristiana della zona. Dopo la morte del martire, fissata dalla tradizione nel 127, il suo corpo venne deposto nel sarcofago-altare oggi allâingresso delle Catacombe, e ivi conservato sino al 18 marzo 1615: durante tale periodo la Cripta manterrĂ la primitiva funzione di area culturale. Anche se in condizioni di progressivo disfacimento, le Catacombe di S. Antioco conservano tuttâoggi elementi molto importanti, tali da far risaltare il luogo a capo di tutti i complessi cimiteriali della Sardegna. Vanno a proposito ricordate le pitture murali, pregevoli seppure nella loro frammentarietĂ : la figura del âBuon Pastoreâ, rappresentazione di GesĂš nel ruolo di guida e maestro; una iscrizione funeraria che suonava âIN PACE VIBASâ, oggi decifrabili nelle ultime lettere; ed ancora raffigurazioni animali e floreali, tipiche della iconografia cristiana. Tali pitture interessano sostanzialmente le tombe cosiddette ad arcosolio, le piĂš importanti e caratteristiche sepolture di questo complesso, che prendono il nome della forma appunto ad arco. Non di minore importanza la tomba a baldacchino costruita nella camera dove la tradizione vede spirare S. Antioco. E poi le diverse sepolture sotterranee, i loculi e le sovrapposizioni in cassoni dâarenaria, che contribuirono, giĂ in periodo paleocristiano, alla distruzione degli affreschi.
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The Catacombs
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Piazza De Gasperi
The Catacombs under the Basilica of SantâAntioco are the only catacombs in Sardinia. They were obtained by the early Christians from the underground tombs of the Punic necropolis, by excavating corridors linking the tombs to one another. The chamber tombs themselves
were altered: in the walls were cut niches at times surmounted by an arcosolium, such as the one decorated with the âGood Shepherdâ fresco. The catacombs were used for burials from the 4th to the 7th centuries A.D. They comprise two sectors, known as âSantâAntiocoâ and âSanta Rosaâ (mother of the Saint). In the first chamber of the âSantâAntiocoâ sector is the altar-sarcophagus where the remains of the Saint were found.
Visite guidate a cura di: Docenti e studenti Liceo âE.Lussuâ supporto: Gruppo Guida Catacombe Monumenti Aperti SantâAntioco
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Basilica di SantâAntioco
Piazza De Gasperi sab
15.00 16.00
dom 16.00 20.00
La Basilica di SantâAntioco Martire, sorta sulla tomba del Santo, è uno dei monumenti piĂš antichi dellâintera regione. Prima sede vescovile della Diocesi Sulcitana Iglesiente, fu eretta intorno al V sec., con pianta quadrifida a croce greca, presbiterio rivolto ad Est ed un probabile corpo cupolato poi rivisto ed arricchito di elementi architettonici. Nel XII sec. la chiesa di SantâAntioco subĂŹ degli ampliamenti che ne mutarono la struttura fino a rendere irriconoscibile lâoriginaria costruzione altomedievale. Ascrivibili a questa data sono: lâinserimento delle navate laterali e lâallungamento della navata centrale, con il conseguente abbandono della croce greca; la costruzione dellâabside maggiore e della cappella a Nord; una totale copertura delle pareti con intonaci ed affreschi di scarsa rilevanza artistica, sottratti alle mura solamente nel 1966. Ă ammissibile che la pavimentazione bizantina, presumibilmente musiva, sia andata rovinata e poi perduta a partire da suddetto secolo. I lavori di ampliamento non terminarono nel 1100, ma si deve giungere al XVIII sec. Per vedere un ulteriore prolungamento delle navate e la creazione di una facciata in stile provinciale tardo barocco. Dopo lâintervento di ripristino del â66, unâultima considerevole scoperta allâinterno della Basilica consiste nel ritrovamento di una fonte battesimale quadrata in pietra e di quattro sarcofagi, rinvenuti privi di qualsiasi materiale, in una campata della navata laterale: un primo studio suppose lâesistenza, in un periodo paleocristiano, di un luogo battisteriale esterno al Martyrium del V sec., caduto in disuso forse in epoca vittoriana.
Informazioni - Information Tel. 0781 83044 www.basilicasantantioco.org Visite guidate a cura di: Docenti e studenti liceo âEmilio Lussuâ supporto: Gruppo guida Catacombe 16
Monumenti Aperti SantâAntioco
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The Church of SantâAntioco
Built over the tomb of the Saint, this is one of the oldest monuments in the whole of Sardinia. It was built around the 5th century and was the original bishopâs seat for the Diocese of Sulcis Iglesiente. The floorplan is in Greek cross style with the presbytery facing East and a probable domed section which was renovated and enriched with architectural features. In the 12th century, the Church of S. Antioco was enlarged leading to
changes in the structure which made the original, early Middle Ages construction unrecognizable. A number of works date back to this period, including the side aisles and the lengthening of the central nave, leading to the abandonment of the Greek Cross floorplan. The main apse was built and the north-facing chapel; the walls were covered with plaster and frescoes, which were only removed in 1966. The extension work was not concluded in the 1100s but continued into the 18th century when a further extension to the naves was made with the creation of a Late Baroque facade. A square baptismal font in stone was found in a bay of the central nave after the works performed in 1966. This led to the hypothesis that a baptismal site existed outside the 5th century Martyrium in Early Christian Times, which fell into disuse at the time of the monks.
Monumenti Aperti SantâAntioco
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Fonte romana
Piazza Italia sab
16.00 20.00
dom 09.00 13.00
16.00 20.00
La colonizzazione dellâisola di SantâAntioco fu dovuta sin dallâantichitĂ alla presenza di numerose sorgenti dâacqua che sgorgavano copiosamente nel lungomare prospiciente la laguna. I fenici quando percorrevano il Mediterraneo facevano meta nellâantica Isola di SantâAntioco dove potevano approvvigionarsi dâacqua per proseguire il loro viaggio. I Romani con la costruzione della cittĂ di Sulci realizzarono tutte quelle opere necessarie allâurbanizzazione della cittĂ . Tra queste, di particolare importanza, la realizzazione della canalizzazione delle acque sorgive con la costruzione della fontana romana (is solus) nellâattuale Piazza Italia. Probabilmente il toponimo is solus sarebbe il plurale de su solu che indicava la sorgente. Fin dallâantichitĂ e sino ai nostri giorni la fontana romana è stata lâunica forma di approvvigionamento idrico per la popolazione. LâAngius nel 1849 chiama la fontana Is Quattru Solus. Durante la festa di SantâAntioco nel XVII secolo migliaia di fedeli accorrevano per rendere omaggio al Santo Patrono, le traccas che provenivano dai villaggi vicini si fermavano presso la fontana romana per abbeverare gli animali. Le donne che abitavano nel Borgo Solci e nelle grotte si recavano quotidianamente alla fontana per riempire le brocche che poi trasportavano sulla testa con grande maestria. Quattro serbatoi in pietra con volta a botte, con una luce di due metri ciascuno, comunicanti fra loro. Quelli centrali essendo piĂš lunghi di quelli laterali, attraversano per venti metri il sottosuolo della piazza e costituiscono le cisterne dal cui fondo sabbioso sgorga lâacqua. A quel punto lâAmministrazione Comunale diede lâincarico allâIng. Dionigi Scano di compiere uno studio al fine di poter conservare il monumento. Tale incarico fu espletato anche con la consulenza dellâIng. Asproni e dellâIng. Tronci venuti a SantâAntioco per un sopralluogo il 28 dicembre 1906. I lavori furono portati a termine nel 1911 nascondendo completamente lâantico manufatto romano. Oggi la fontana romana non svolge piĂš la funzione di un tempo. Ha subito vari interventi di manutenzione e di abbellimento ed è meta dei giovani che passano il tempo libero nella centrale Piazza Italia. Visite guidate a cura di: Associazione Culturale Centro Accoglienza Rosas; supporto: AUSER 18
Monumenti Aperti SantâAntioco
The âIs solusâ fountain maps
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The âIs Solusâ Fountain, which was used by the Romans and arranged by them architecturally, was the only lasting place where the whole population used to come for their water supplies. The fountain was still used until a few years ago and originally consisted of four connecting, open-air fountains and due to this it was constantly subject to the risk of pollution. In order to protect against such problems and to satisfy the needs of a constantly-growing population, certain modifications were made which partially changed the structure of the fountain. The last and most important works under the direction of Gracco Tronci and Dionigi Scano led to the discovery of an underground tank covered by a vault which was connected to some wells. The works which were completed by the two engineers in 1911 can still be admired today.
Monumenti Aperti SantâAntioco
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Museo Archeologico Barreca Via Sabatino Moscati sab
16.00 20.00
dom 09.00 13.00
16.00 20.00
Il nuovo allestimento del MAB - Museo Archeologico Ferruccio Barreca di SantâAntioco mostra unâampia selezione di materiali rinvenuti durante le varie campagne di scavo tenutesi nella nostra isola e pertinenti ad un periodo che va dai primi insediamenti neolitici (IV millennio a. C.) alle fasi tarde della romanizzazione. La prima sala del museo è dedicata ai reperti provenienti dallâabitato o legati alle attivitĂ di vita domestica e quotidiana dellâuomo: il percorso inizia con lâesposizione dei numerosi materiali utilizzati nel Neolitico recente (cultura di Ozieri) ed Eneolitico, le fasi successive della cultura nuragica hanno invece una presentazione minima, data la scarsitĂ delle indagini archeologiche in questo campo nel territorio sulcitano. La mostra prosegue con le testimonianze del piĂš antico centro fenicio finora rinvenuto in Sardegna, da individuarsi proprio in Sulky (antica SantâAntioco) fondata al principio dellâVIII sec. a. C.: gli oggetti ci parlano della vita quotidiana degli abitanti del luogo, delle abitudini alimentari, di luoghi di culto, attivitĂ artigianali e contatti commerciali che dallâVIII secolo arrivano fino ad etĂ romana imperiale, nel II sec. d.C. La fase punica è ampiamente documentata dai corredi funerari provenienti dalla grande necropoli ipogea del colle di Is Pirixeddus. Numerose vetrine ospitano un ricco campionario di oggetti ritrovati nelle tombe a camera puniche scavate nel tufo: ceramiche, gioielli in argento, oro e vetro. Sulky, nel III sec. a. C., entra a far parte del dominio di Roma col nome di Sulci; questa fase è documentata da corredi funerari composti prevalentemente da ceramica dâuso comune. In conclusione, un settore dellâesposizione è dedicato al tofet, per la cui illustrazione è stato ricostruito un angolo in cui su piani artificiali di terra, sabbia e pietre sono state collocate una parte delle urne, che contenevano le ceneri di bambini e animali, e stele raffiguranti rappresentazioni divine simboliche, antropomorfe o animali da attribuire al rito che si svolgeva in tale area.
Visite guidate a cura di: docenti e studenti istituti: IPIA - Medie Mannai - Scuola Primaria Via Bologna e Via Virgilio; supporto: Coop. Archeotur 20
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The Barreca Archaeological Museum 1 The âFerruccio Barrecaâ Archaeological Museum was inaugurated in 2006 and it has an extensive collection of items and artifacts from SantâAntioco and other localities in the Sulcis area, together with a scale reconstruction of the tophet. There are findings belonging to the Ozieri culture (III millennium BC), Phoenician material found in the tophet and funerary goods from the Punic necropolis, such as pottery utensils, gold jewellery, scarabs in green jasper and some objects imported from the Greek area. In addition to that, the visitor can enjoy the reconstruction of Phoenician and Punic warships and cargo boats. The Museumâs star exhibits, however, are the two lions sculpted in limestone, dating back to the 6th century B.C.. In Phoenician times, the lions likely acted as guardians of one of the city gateways and, with the same purpose, they were reused by the Punics for the acropolis. Amongst items dating from Roman times, there is a fine mosaic with figures of panthers of the 2nd century AD and a small marble female statue of the 1st century AD. Informazioni - Information Coop. Archeotur via Foscolo, 4, Tel. 0781 82105 - mob. 389 0505107 www.archeotur.it - email: archeotur@tiscali.it Comune di SantâAntioco Tel. 07818030 219 / 220 /221 www.comune.santantioco.ca.it email: info@comune.santantioco.ca.it Monumenti Aperti SantâAntioco
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Museo Etnografico
Via Necropoli sab
16.00 20.00
dom 09.00 13.00
16.00 20.00
Il Museo etnografico di SantâAntioco, inaugurato nel luglio del 1996 è ubicato a pochi metri dal Villaggio Ipogeo. La struttura restaurata di recente faceva parte di un antico magazzino utilizzato per la vinificazione, composto da unâampia sala e da un cortile porticato dialettalmente chiamato âlollaâ. Al suo interno sono esposti attrezzi utilizzati sino agli anni â50 per svolgere i vari mestieri praticati nellâisola di SantâAntioco. La prima sezione espone tutti i processi e gli utensili legati alla panificazione, dal prodotto principale grano ai prodotti ottenuti grazie alla sua macinazione: farina, semola e crusca, e ai pani coccoi, focacce ed anche i tradizionali coccois de su santu. Lâesposizione prosegue con gli attrezzi utilizzati per la coltivazione della vite, per ottenere il vino intenso il Carignano ancor oggi richiestissimo dai piĂš esperti intenditori. Di particolare interesse il settore dedicato alla storia di unâimportantissima scuola di tessitura attiva sino alla fine degli anni â30, in cui le allieve seguite dal maestro Italo Diana, apprendevano lâarte della filatura e tessitura del Bisso. Lâesposizione interna si conclude con la parte dedicata alla raccolta e allâintreccio delle foglie di palma nana grazie alla quale le famiglie piĂš povere del paese, in particolare coloro che vivevano nel rione delle grotte, hanno ottenuto un sostentamento economico in mancanza di un vero e proprio mestiere. Con le foglie essiccate confezionavano scope, borse, cordami, crine per imbottiture ed altri manufatti. La parte esterna si conclude con gli attrezzi indispensabili per la vinificazione come tini, botti ed altro.
Visite guidate a cura di: Docenti e studenti Scuola Primaria Via Bologna; supporto: Coop Archeotur 22
Monumenti Aperti SantâAntioco
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The Ethnographical Museum 12 Open in 1996, the Ethnographical Museum is also called âSu Magasinu de su Binuâ (the wine warehouse) because the building was originally used for processing and preserving wine. The structure consists of a large room and a colonnaded courtyard. The collections exposed inside include everyday use items as well as tools used in the past for different activities such as breadmaking, wine-making or weaving.
Informazioni - Information Coop. Archeotur via Foscolo, 4, Tel. 0781 82105 - mob. 389 0505107 www.archeotur.it - email: archeotur@tiscali.it Comune di SantâAntioco Tel. 07818030 219 / 220 /221 www.comune.santantioco.ca.it email: info@comune.santantioco.ca.it Monumenti Aperti SantâAntioco
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Monumenti Aperti Sant’Antioco
www.comune.santantioco.ca.it
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Necropoli punica di Sulky
Via Castello sab
16.00 20.00
dom 09.00 13.00
16.00 20.00
La comunitĂ punica che, nel V sec. a. C., abitava lâimportante centro urbano di Sulky, lâodierna cittadina di SantâAntioco, sito sulla costa occidentale della Sardegna, scelse di costruire la propria necropoli sui fianchi rocciosi dolcemente degradanti verso la piana, lambita dagli stagni, sede dellâinsediamento civile. I sepolcri, scavati e costruiti nel morbido tufo delle alture, sono delle camere sotterranee, spesso di dimensioni ragguardevoli, alle quali si accede percorrendo un corridoio a scalini che, aperto sul piano di campagna, scende a rampa obliqua in profonditĂ fino a raggiungere la soglia del sepolcro, collocato in genere a circa due, tre metri dalla superficie. Lâimpianto necropolare sulcitano è ben noto nelle sue caratteristiche generali; analisi accurate, ne descrivono le tipologie architettoniche, le componenti dei corredi, lo svolgimento dei rituali, lâapparato scenografico e ideologico delle cerimonie funebri che vi avevano luogo. Da alcuni anni il Comune di SantâAntioco, la Soprintendenza per i Beni Archeologia della Sardegna, hanno attivato un programma di recupero nel settore occidentale di questo grande complesso funerario. Lâarea interessata dal progetto di intervento si trova a immediato ridosso del colle del fortino sabaudo e sovrasta la fascia piĂš bassa dellâimpianto funerario, che ha restituito una serie di tombe di particolare interesse. Il settore è stato successivamente riconvertito in spazio scenico nel corso della fase imperiale romana di vita della cittĂ . Grazie a tale collaborazione è oggi possibile effettuare un percorso in chiave diacronica delle diverse epoche dâuso del sito, dallâepoca punica (VI-III a.C.), a quella romana (II-IV d.C.), con tombe a fossa, alla cappuccina e in anfora, fino al riutilizzo di alcuni ipogei punici da parte dei primi Cristiani (IV-VII d.C.).
Visite guidate a cura di: Docenti e studenti Liceo Emilio Lussu; supporto: Associazione Terza etĂ 26
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The Punic necropolis maps
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The Punic necropolis in the site of Sulci was discovered on the hill where the Savoy Castle is located and on its north-eastern slopes. The earliest evidence of occupation dates back to about the 6th or 5th centuries B.C., when the Punics used the area for mainly multiple burials. It continued to be used well into the Republican Age (3rd to 2nd centuries B.C.) when the Romans made use of part of it for the burial of cremated remains inside containers (nearly always boxes in stone or lead). It would appear that during the 1st century B.C., the necropolis fell into disuse as no materials dating back to this period have been found inside the tombs. Some material, on the other hand has been found in the filling earth of the tombs which accumulated after they were abandoned. When the burial site was at its height, it extended over an area of about 6 hectares, which now includes the area between the parish church and the Savoy Fort been restructured and visitors can admire daily use objects on show there.
Informazioni - Information
Soprintendenza Archeologica - sede di SantâAntioco via Bolzano, SantâAntioco - Tel. 078182311 Monumenti Aperti SantâAntioco
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Sa Presonedda
Via Eleonora dâArborea ang. via XX Settembre sab
09.00 19.00
dom 09.00 19.00
Oggi il monumento si presenta come una piramide a gradoni formata da blocchi ignimbritici legati con malta di calce, estremamente diffusi nellâarchitettura locale sin dallâetĂ punica. Lâinterno è costituito da un vestibolo, unâanticamera e unâampia camera funeraria rettangolare, provvista di cinque nicchie alle pareti e sul lato di fondo, di modanature sinuose e soffitto realizzato a doppio spiovente. La chiusura era garantita attraverso lâutilizzo di una grossa porta a macina di forma circolare in calcare, unica nel suo genere e riccamente decorata. Tra i motivi decorativi variamente interpretati, si ricorda la possibile raffigurazione di una facciata architettonica ellenistica, o la rappresentazione di un dakanon simbolo legato ai culti ctonii e in particolare al mito dei gemelli Dioscuri connesso allâandamento ciclico di vita e morte. Nel corso dei secoli sono stati via via sottratti sia le decorazioni esteriori, sia la statua o le statue dei proprietari del sepolcro, sia una parte del nucleo stesso della costruzione. Infatti, il sepolcro doveva avere una forma prismatica o tronco-piramidale, decorata da sovrastrutture, da iscrizioni e da rilievi in marmo o in pietra calcarea. Sulla base della sua architettura, la struttura viene genericamente ricondotta alla tipologia dei mausolei a torre: i confronti con i mausolei turriformi dellâAfrica del Nord e con quelli romani dellâItalia e delle province, Sa Presonedda ha permesso di identificare un prodotto originale di etĂ romana, risultato dellâincontro e del sincretismo punico e romano a Sulci, tra il II secolo a.C. e il I secolo d.C. Solo attraverso le fonti novecentesche conosciamo lâesistenza a SantâAntioco di un secondo mausoleo della stessa tipologia, ubicato nei pressi della costa e distrutto al principio del secolo scorso. I monumento funerari furono costruiti e utilizzati da membri eminenti della Sulci romana, quale emblema del proprio prestigio e rango sociale. Il monumento è visitabile solo allâesterno, lâinterno non è fruibile ai visitatori. P. BARTOLONI, Il Museo Archeologico Comunale âFerruccio Barrecaâ di SantâAntioco, Sardegna Archeologica 40, Sassari 2007. F. ARCA, Sa Presonedda a Sulci: un confronto con i mausolei turriformi nordafricani e romani, Quaderni della Soprintendenza per i Beni Archeologici per le province di Cagliari e Oristano 24, 2013, pp. 239-260.
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Monumenti Aperti SantâAntioco
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Sa Presonedda (The little prison) 21 The mausoleum known as Sa Presonedda or Sa Tribuna is located at the crossroads between Via Eleonora d’Arborea and Via XX Settembre, not far from the wellknown urban area of the old town of Sulci. Today, the monument appears as a stepped pyramid formed by blocks connected with lime mortar, very popular in local architecture, since Punic Age. The interior is made up of a vestibule, an anteroom and a large rectangular funerary room, with five niches on the walls and on the bottom side, sinuous moldings and double-sloped ceiling. It was closed by using a large limestone door, unique of its kind and richly decorated. The structure, given its architectural style, is generally considered as a tower mausoleum. Thanks to the comparison with the North-African and Roman turriform mausoleums, it is possible to state that Sa Presonedda is an original Roman building, resulting from the Punic and Roman syncretism in Sulci, between the 2nd Century BC and 1st century AD. Through an analysis of twentieth-century researches we came to know that in Sant’Antioco there was another mausoleum of the same type, located near the coast and destroyed at the beginning of last century. Funerary monuments were built and used by important members of Roman Sulci, as a symbol of their prestige and social rank. The monument can only be visited outside, the interior is not accessible to visitors.
Monumenti Aperti Sant’Antioco
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Tofet
Piazza Cartagine sab
16.00 20.00
dom 09.00 13.00
16.00 20.00
La parola TOFET è un termine di origine biblica che indica una localitĂ nei pressi di Gerusalemme nella quale venivano praticati particolari rituali connessi agli infanti, oggi viene utilizzato convenzionalmente per indicare le aree sacre di etĂ fenicia e punica rinvenute in Sardegna, Sicilia e Tunisia. Il TOFET di SantâAntioco, utilizzato a partire dallâVIII sec. a.C. e sino al I sec. a.C., si presenta come unâarea sacra a cielo aperto, ubicata allâestrema periferia settentrionale dellâabitato, che si appoggia ad una roccia trachitica denominata âSa Guardia de is Pingiadasâ (la guardia delle pentole) a causa della gran quantitĂ di urne cinerarie, oltre 3000, rinvenute nel corso dei secoli bella localitĂ . Ai piedi di tale roccia, verso sud, un recinto quadrangolare di etĂ punica ne include uno piĂš piccolo di etĂ fenicia, che indica il punto in cui sono state ritrovate le urne piĂš arcaiche. Un recinto molto piĂš grande, rettangolare, costituito da blocchi trachitici bugnati delimita lâintero TOFET: si tratta di un fortilizio di etĂ punica edificato a difesa dellâarea quando, verosimilmente nel IV sec. a.C., furono erette le fortificazioni monumentali allâabitato. Le urne conservano ossa bruciate di bambini, talvolta di piccoli animali e qualche oggetto votivo. I resti ossei per lungo tempo sono stati attribuiti ad un rito sacrificale cruento, che prevedeva lâuccisione rituale dei primi nati, mentre oggi lâindagine osteologica testimonia che la maggior parte dei bambini cremati nel TOFET erano nati morti o deceduti per causa naturale in tenera etĂ e che i resti animali erano una componente del rito stesso. Le urne, solitamente deposte tra le cavitĂ naturali della roccia, sono spesso accompagnate da stele di pietra (ad oggi se ne contano circa 1.700, conservate nei musei di Cagliari e di SantâAntioco) recanti immagini umane, simboliche e piĂš raramente di animali connesse al rito che si svolgeva nellâarea sacra.
Visite guidate a cura di: Docenti e studenti Medie Fermi; supporto: Coop. Archeotur 30
Monumenti Aperti SantâAntioco
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The Tophet
The Tophet of Sulky, which was used from the 8th to the 1st centuries B.C. is an open area, located at the extreme northern edge of the built-up area and rests upon a trachyte rock known as âSa guardia de is pingiadasâ (The Guard of the Pots) due to the enormous quantity of cinerary urns (more than 3,000) found here over the centuries.
At the foot of this rock, towards the south, a rectangular enclosure from the Punic Era includes a smaller one from the Phoenician period, which indicates the point where the oldest urns were found. A much bigger, rectangular enclosure made of ashlared blocks of trachyte marks off the entire tophet. It is a fortress from the Punic Era built to defend the area in the 4th century B.C.. The urns hold the burnt remains of children, sometimes of small animals and a few votive objects and were usually laid in the natural crevices of the rock. They are often accompanied by stone stelae with human, symbolic and, more rarely, animal-like images: about 1,700 have been found to date and are kept in the Archaeological Museums in Cagliari and SantâAntioco. Informazioni - Information Coop. Archeotur via Foscolo, 4, Tel. 0781 82105 - mob. 389 0505107 www.archeotur.it - email: archeotur@tiscali.it Comune di SantâAntioco Tel. 07818030 219 / 220 /221 www.comune.santantioco.ca.it email: info@comune.santantioco.ca.it Monumenti Aperti SantâAntioco
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Tomba dei Giganti
LocalitĂ âSu Niu De Su Cobuâ sab
16.00 20.00
dom 09.00 13.00
16.00 20.00
Il monumento si erge suggestivamente su unâampia piattaforma rocciosa sopraelevata sul piano di campagna, non lontano dal mare, nel settore sud-ovest dellâisola di SantâAntioco, in localitĂ su Niu de su crobu, a NO del complesso nuragico di Grutti âe Acqua. La tomba dei Giganti, cosĂŹ chiamata dalla fantasia popolare, è un monumento funerario con funzione di sepoltura plurima e luogo di culto. La sepoltura, del tipo âa filariâ, è costituita da un corpo tombale absidato, da un corridoio funerario e da un prospetto architettonico che si apre ad emiciclo, la cosiddetta âesedraâ. Della tomba è chiaramente leggibile la pianta delimitata da blocchi di diverse dimensioni. Lâingresso al monumento, che si apre al centro del filare di base dellâesedra, è costituito da un sistema trilitico con architrave molto robusto lavorato in forma di parallelepipedo, il quale mette in comunicazione la camera sepolcrale con lâarea delimitata da una esedra. Il corridoio funerario è costruito con blocchi poco o nulla lavorati, infissi a coltello, su cui poggiano pietre di minori dimensioni disposte a file irregolari, rincalzate con numerose zeppe. Il corpo tombale presenta una larghezza di m 4,20 sullâşasse traverso della camera, allâşincontro con le ali dellâşesedra. Lâesedra è costituita da file di pietre appena sbozzate, di grandezza decrescente verso lâalto. In questa area si svolgevano le cerimonie funerarie ed i riti terapeutici-sacrali dellâincubazione. Nellâarea antistante lâingresso, fra il materiale disperso da uno scavo clandestino effettuato nel 1977, venne in luce un frammento di un concio a âdentelliâ. Questo concio, in roccia tenera, coronava in origine la sommitĂ dellâesedra. Lo scavo stratigrafico della zona antistante lâingresso ha restituito vari materiali: una ciotola a piattello emisferico con fondo piatto e presina a bugnetta sotto lâorlo dalle superfici bruno-rossicce; i frammenti di undici elementi in roccia tenera tufacea a forma di corno, simili a quelli ritrovati in localitĂ Is Aruttas di Cabras, sopra una deposizione individuale. La tipologia costruttiva del monumento e, soprattutto, la sezione angolare trasversa del vano funerario, consentono di proporre utili collegamenti comparativi con la tomba I di San Cosimo di Gonnosfanadiga. La sepoltura si data al Bronzo medio-recente. Visite guidate a cura di: Associazione il Calderone; supporto: ASSOSULCIS 32
Monumenti Aperti SantâAntioco
The Giantâs Tombs maps
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The Giantâs Tombs are funerary monuments intended for multiple burials and worship. In SantâAntioco, the most important is the giantsâ tomb called âSu Niu de su Crobuâ (the nest of the crow), located close to the Gruttiacqua Nuraghe, which is the only nuragic building excavated by the archaeologists. The planimetry of the tomb is shaped in a bull-like scheme. The apse represents the nose, the horns are symbolised by the exedra while the rectangular room corresponds to the head. Such a bulllike scheme refers to the Bull God who embodies the âmaleâ in a society shifted from a matriarchal to a patriarchal society.
Informazioni - Information Soprintendenza Archeologica - sede di SantâAntioco via Bolzano, SantâAntioco - Tel. 078182311 Comune di SantâAntioco Tel. 07818030 219 / 220 /221 www.comune.santantioco.ca.it email: serviziocultura@comune.santantioco.ca.it Monumenti Aperti SantâAntioco
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Torre Canai
LocalitĂ Turri sab
16.00 20.00
dom 09.00 13.00
16.00 20.00
Nella parte meridionale dellâisola di SantâAntioco in localitĂ Turri, sorge una torre di avvistamento che venne realizzata sotto il governo del conte Lorenzo Bogino. Egli infatti riordinò lâamministrazione delle torri litoranee erette sotto la dominazione spagnola del re Filippo II. GiĂ parecchio tempo prima i cittadini di Iglesias, interessati a coltivare terre nellâisola di SantâAntioco, avevano rivolto una supplica al re di Sardegna, nella quale offrivano il proprio aiuto per la costruzione di torri nellâisola. Carlo Emanuele III, per questo, diede ordine al vicerĂŠ Cacherano di Bricherasio di predisporre la costruzione delle due torri giĂ progettate nellâisola. Nel 1757 fu costruita la torre progettata dallâingegnere militare Vallin; essa sorge sul capo su moru, promontorio meridionale dellâisola di SantâAntioco, oggi chiamato Turri. In questo tratto di mare erano solite ancorarsi le flottiglie turche, fino ai primi decenni dellâOttocento. La Torre svolse unâimportante opera di avvistamento e comunicazione di notizie ai reparti militari preposti alla difesa dellâisola di SantâAntioco durante il tentativo di invasione francese del 1793 ed in occasione delle ultime due incursioni tunisine del 1812 e del 1815 nellâisola. La torre di Canai restò attiva fino al 1815. Il tempi recenti la torre è stata utilizzata come residenza turistica da un privato che, a tal fine, lâha rimaneggiata in modo discutibile. Solo dal 1994 è stata finalmente restituita alla fruizione collettiva dallâassociazione Italia Nostra che, dopo averla ottenuta in concessione, ha effettuato un intervento di restauro in collaborazione con la Soprintendenza ai Beni Culturali di Cagliari e con il Ministero dellâAmbiente. Al suo interno è visitabile una mostra fotografica e cartografica sugli aspetti culturali e naturalistici dellâisola di SantâAntioco con una sezione dedicata alle vicende storiche della Torre. Dalla Piazza dâArmi si può inoltre apprezzare un incomparabile panorama del golfo di Palmas.
Visite guidate a cura di: Associazione Italia Nostra 34
Monumenti Aperti SantâAntioco
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The Canai tower
In the 16th century, when the coasts of Sardinia were still be harried by pirate raids, Phillip II, King of Spain, decided to strengthen the defence system with a series of new towers. The island of Sant’Antioco, however, had to await the advent of the Savoy monarchs, during whose reign the Canai tower was constructed. Canai was one of the few towers equipped with artillery, but in the following century, when the raids ceased, the usefulness of these towers came to an end: in 1867 Vittorio Emanuele II decommissioned them and handed them over to the State Demesne. Since 1994 the Canai tower is managed by Italia Nostra (National Heritage Association) which has restored this interesting monument in collaboration with the Cagliari Architectural Heritage Agency and has opened it to visitors.
Informazioni - Information Graziano Bullegas Torre Canai 09017 Sant’Antioco (CA) tel. 0781 800111 www.torrecanai.altervista.or e-mail: santantioco@italianostra.org Monumenti Aperti Sant’Antioco
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Villaggio Ipogeo
Via Necropoli sab
16.00 20.00
dom 09.00 13.00
16.00 20.00
Unica nel suo genere, lâarea è costituita da una parte dellâantica necropoli punica e comprende numerose tombe ipogee scavate nel tufo tra il VI ed il III secolo a. C., riutilizzate come abitazioni da famiglie molto povere dalla seconda metĂ del XVIII sec.. In seguito al ritrovamento delle spoglie di SantâAntioco sotto la Basilica a lui dedicata, avvenuto nel 1615, il Vescovo tentò di porre fine al lungo abbandono dellâisola dovuto alle continue incursioni dei pirati barbareschi. CosĂŹ, richiamati dalle concessioni di terreni promesse dalla chiesa, furono numerose le famiglie che iniziarono una nuova vita nellâisola, seguiti da tantissime altre che pur non ottenendo niente in cambio del loro coraggioso ritorno si adattarono a questa vita fatta di miseria, povertĂ ed emarginazione. Nei primi decenni sicuramente si tentò un adattamento provvisorio che si trasformò poi in stabile. Nella zona conosciuta sino al 1998 con il nome di Sa arroga de is gruttas. Numerosissime le famiglie che vissero nel rione sino agli inizi degli anni â70. Dediti da sempre alla raccolta di tutto ciò che la natura offre spontaneamente si recavano in campagna a raccogliere funghi, cardi, carciofini selvatici, legna, e in laguna per la raccolta di bocconi, arselle ed quantâaltro barattando questi prodotti in cambio di beni di prima necessitĂ . I gruttaius, questo lâappellativo che li distingueva dagli altri abitanti di SantâAntioco, si occupavano nel mese di maggio della raccolta delle foglie di palma nana che, fatte essiccare durante lâestate, venivano poi intrecciate abilmente. Da questa umile pianta potevano confezionare scope, borse, cordami, crine per le imbottiture ed ancor oggi sono numerosi gli anziani che si occupano della produzione di questi manufatti intrecciati.
Visite guidate a cura di: Docenti e studenti Scuola Primaria Via Virgilio - Medie Fermi supporto: Coop. Archeotur 36
Monumenti Aperti SantâAntioco
The Hipogeum Village maps
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On the hill overlooking the town and its surrounds stretches the Punic necropolis, consisting of underground tombs dating back to about 500 B.C. These tombs consisted of one or more chambers and could be accessed by a stairway. They contained the bodies of entire families while the wall
niches contained funerary goods, consisting of pottery used in daily life, gold jewellery amulets in glass paste and scarabs seals. Abandoned in the 1st century B.C., the tombs were re-used by the Christians in the 4th century A.D. as catacombs and were subsequently again occupied starting from the 17th century. They were in fact re-constructed and used as dwellings by the poorer townspeople and they continued to be used up to the 1970s. Known as âSa arruga de is gruttasaâ (the street of the caves), the zone gave the name of âgruttaiusuâ (cave-dwellers) to its inhabitants. Today the hypogeum village has been restructured and visitors can admire daily use objects on show there. Informazioni - Information Coop. Archeotur via Foscolo, 4, Tel. 0781 82105 - mob. 389 0505107 www.archeotur.it - email: archeotur@tiscali.it Comune di SantâAntioco Tel. 07818030 219 / 220 /221 www.comune.santantioco.ca.it email: info@comune.santantioco.ca.it Monumenti Aperti SantâAntioco
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Complesso Nuragico Grutti âe Acqua
LocalitĂ Grutti âe Acqua sab
16.00 20.00
dom 09.00 13.00
16.00 20.00
Presso Grutti âe Acqua, imponente complesso nuragico abbarbicato su unâaltura che domina lâampia e fertile pianura, sono visibili crolli di capanne dellâantico villaggio, mentre poco a valle si trova lâantica vena sorgiva, racchiusa in un tempio a pozzo dove in particolari occasioni venivano celebrati i riti sacri. Il villaggio è immerso in una lussureggiante vegetazione dove sono presenti tutte le specie appartenenti alla macchia mediterranea. Poco distante, verso la localitĂ denominata Su niu âe su crobu è possibile ammirare una delle varie tombe dei giganti presenti nellâisola di SantâAntioco. Questa conserva ancora integro lo sviluppo planimetrico, riproducente il classico impianto a protome taurina, tipico della cultura nuragica.
Visite libere: Indicazioni e supporto: ASSOSULCIS 38
Monumenti Aperti SantâAntioco
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The Gruttiacqua complex covers 6 The Gruttiacqua complex covers a vast area and includes several monuments providing evidence of human settlement over several centuries. The hills are 137 and 113 metres high and are joined by a wide valley with a number of conspicuous rocky outcrops. The hills have the remains of several nuraghi which document the various phases of the Nuragic civilization. You can visit a variety of monuments in the nuragic zone including a sacred well, tanks, stone circles, a nuragic village, an apsidal hut, giantsâ tombs and enjoy the splendid view westwards towards Cala di Mezzaluna and Calasapone, southwards towards Africa and northwards towards the Plain of Cannai and the nuraghi in the interior of the island.
Informazioni - Information Soprintendenza Archeologica - sede di SantâAntioco via Bolzano, SantâAntioco - Tel. 078182311 Comune di SantâAntioco Tel. 07818030 219 / 220 /221 www.comune.santantioco.ca.it email: serviziocultura@comune.santantioco.ca.it Monumenti Aperti SantâAntioco
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Salina di SantâAntioco
LocalitĂ Is Cortiois sab
16.00 18.00
dom 09.00 11.30
16.00 18.00
La Salina di SantâAntioco si estende su una fascia pericostiera lunga circa 20 Km, per una profonditĂ massima di circa 3 km. Realizzata nei primi anni â60 mediante opere di regimazione e collegamento di lagune costiere esistenti, entrò in produzione nel finire dello stesso decennio. La superficie utile coperta dalle acque, variabile stagionalmente, è di circa 1500 ettari, suddivisa, in evaporante (1300 ettari) e salante (200 ettari). La funzione produttiva assolta dalle zone evaporanti consiste principalmente nel portare le acque di mare a saturazione rispetto al cloruro di sodio, provvedendo allâaumento dalla densitĂ caratteristica dellâacqua di mare, di 3,5° Baumè (Bè), a quella di saturazione, che si raggiunge ad una densitĂ di 25,7° Bè alla temperatura di 15°C. Lâintero percorso viene compiuto dallâacqua in 40-60 giorni in funzione delle condizioni meteorologiche. La restante parte di sperficie coperta dalle acque costituisce la zona salante, nella quale si ha la precipitazione del cloruro di sodio. Questa zona viene continuamente alimentata durante la campagna salifera con lâacqua satura preparata nella zona evaporante, che qui raggiunge densitĂ prossime ai 30° Bè. Il movimento delle acque a ciclo continuo viene realizzato sfruttando per la maggior parte della superficie il dislivello naturale del terreno; ove ciò non è possibile provvedono 6 stazioni idrovore di sollevamento dislocate in diverse zone della Salina. Il periodo piĂš favorevole alla produzione va da maggio a settembre: le operazioni di pompaggio hanno inizio quando le evaporazioni prendono il netto sopravvento sulle piogge. Durante il restante periodo dellâanno lâattivitĂ produttiva è tesa alla conservazione delle caratteristiche delle acque presenti nelle diverse zone evaporanti. Le caratteristiche di questi importantissimi siti, costituiscono uno straordinario habitat soprattutto per la sosta e lo svernamento dei limicoli, di spatole, gru, aironi bianchi maggiori e di piccoli gruppi di oche, per i nidificanti abituali quali il cavaliere dâItalia, lâavoceta, il fratino, il fraticello, la sterna zampenere, la pernice di mare, il gabbiano roseo ed il gabbiano corallino, anatre di varie specie oltre al famoso fenicottero rosa che, ormai costantemente al di sopra del migliaio di individui, rappresenta proprio nella salina una delle piĂš importanti popolazioni europee di questa specie. Visite guidate a cura di: CEAS Isola di SantâAntioco - Mu.Ma. supporto: ATISALE Spa 40
Monumenti Aperti SantâAntioco
The Saltern of SantâAntioco maps
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The Saltern of SantâAntioco covers a coastal strip about 20 km long, and 3 km wide. It was built in the early sixties through water drainage works and connection of existing coastal lagoons. It went into production at the end of the same decade. The surface area covered by
water is about 1500 acres divided according to its productive functions (1300 evaporation zone â 200 salting zone). The artificial ponds are designed to produce salts from sea water. The seawater is fed into large ponds and water is drawn out through natural evaporation which allows the salt to be subsequently harvested. The ponds also provide a productive resting and feeding ground for many species of waterbirds, which include endangered species. In fact, these sites constitute a unique habitat primarily for the staging and wintering waterbirds, (spoonbills, sandhill cranes, egrets, small groups of geese) but also for the nesting birds (avocets, Kentish, little terns, Pratincole, sea gull, ducks of various species). In addition to the above mentioned species, the well known pink flamingo is also worth mentioning. These wading birds live in large colonies which are visible from the lagoon of SantâAntioco. Informazioni - Information ATISALE spa Salina di SantâAntioco - Loc. Is Cortiois Tel 0781689780 - fax 0781689450 www.atisale.it - email: santioco@atisale.com Monumenti Aperti SantâAntioco
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Forte Sabaudo
Via Castello sab
16.00 20.00
dom 09.00 13.00
16.00 20.00
Sulla collina che sovrasta la basilica di SantâAntioco si trova il forte sabaudo âSu Pisuâ. Fu costruito tra il 1813 e il 1815 per dare riparo ai soldati ed alla popolazione di SantâAntioco in caso di assedio da parte dei pirati saraceni. A seguito della tragica incursione del 22 luglio 1812 la popolazione di SantâAntioco aveva chiesto con forza al Governo Sabaudo di prendere provvedimenti per difesa della comunitĂ . La Regina Maria Teresa concesse un finanziamento di 700 scudi per la costruzione del forte. Dopo lunghe peripezie il forte fu finalmente terminato nellâestate del 1815. Nuovo comandante fu nominato il sottotenente dâartiglieria Efisio Melis Alagna che aveva ai suoi ordini gli artiglieri di Sardegna. Domenica 15 ottobre 1815, al tramonto, comparve davanti alle coste dellâisola di S.Antioco una flotta di circa 15 navi che mise in allarme la popolazione; il comandante vide che le navi battevano bandiera inglese. Efisio Melis Alagna non si accorse che le navi erano giunte da Tunisi. Il 16 ottobre 1815, verso le sette del mattino mille corsari, a bordo delle loro scialuppe, presero dâassalto le spiagge di âSu Pruini (attuale is pruinis)â e âSa Punta De Sâaligaâ, quindi si diressero verso il centro abitato. Gli abitanti di S.Antioco, in preda al panico, abbandonarono le case e si rifugiarono nelle campagne. Il comandante e 16 soldati si rifugiarono nel forte con una piccola parte della popolazione e tra di essi perfino Angelina, sorella di Efisio. Il comandante tunisino giunto col suo esercito ai piedi del forte nĂŠ ordinò lâassalto. Gli assalti continuarono per circa sette ore, ma il baluardo difensivo sembrava inespugnabile. I tunisini, penetrati nel forte presero di sorpresa i difensori. La lotta, però, risultò ben presto impari, tanto che, i soldati scampati al combattimento ed i civili presenti nel forte si arresero. Il comandante Melis e 10 suoi uomini rimasero uccisi nello scontro. Sei soldati si arresero nelle mani degli assalitori. La sorella di Efiso Melis Alagna e altre donne furono catturate e condotte prigioniere a Tunisi. Furono 133 le persone catturate a SantâAntioco. Il comandante della guarnigione, Efisio Melis Alagna, fu sepolto nella chiesa di SantâAntioco e, a ricordo del sacrificio, onorato con unâiscrizione commemorativa. Visite guidate a cura di: Docenti e studenti Medie Fermi; supporto: Coop Archeotur 42
Monumenti Aperti SantâAntioco
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The Fort of Sa Guardia de su Pisu 11 The Fort of sa Guardia de su Pisu was built by the Savoys on the highest point of the town, on the remains of a Phoenician temple. Its purpose was defensive, but it was used only during the last Barbary raid in 1815, when about a thousand pirates landed on the beach of Is Pruinis and, opening fire, made their way to the Fort. After a day’s siege, the pirates captured the Fort despite the valiant defence put up by the garrison: many died in the fight and 133 persons were taken as prisoners to Tunisia, while the town, the Basilica and the Fort itself were sacked. European retaliation against the Barbary countries led in 1830 to the signing of a treaty which brought pirate raids to an end. As a consequence, the Fort was abandoned and gradually fell into disrepair. It was subsequently restored in 1933 and 1999. Today visitors can admire some original artillery pieces, together with some Savoy military uniforms.
Monumenti Aperti Sant’Antioco
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Eventi speciali
Mostra del Santo Antioco denominata: Dodici tavole in una stanza del fotografo Oliviero Olivieri Sala Mostre Palazzo del Capitolo, Piazza de Gasperi Mostra â80 anni dallâinaugurazione del porto di SantâAntiocoâ - c/o Archivio storico. Infopoint c/o Sala Mostre Palazzo del Capitolo Piazza de Gasperi a cura dei docenti e studenti del Liceo âEmilio Lussuâ â servizio di informazioni in lingue: inglese â francese â tedesco e spagnolo con possibilitĂ di accompagnare i visitatori ai siti da visitare. Infopoint: Piazza Repubblica a cura della ProLoco SantâAntioco; Realizzazione Murale - 2° Edizione Il mare e lâarcheologia dedicata al M° Gianni Salidu Associazione Culturale SantâAntioco Abbraccia il Mare, Via Garibaldi - angolo Via Perret Il Murale verrĂ realizzato a cura del M°Ferdinando Marroccu coadiuvato dagli artisti: Tiziana Agus, Antonietta Mascia, Bruno Piga e Alberto Sanna Passeggiata archeologica in costume: a cura del Gruppo Folk Isola di SantâAntioco In bicicletta sulla via del sale (Vedi locandina alla pagina successiva)
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Monumenti Aperti SantâAntioco
Monumenti Aperti Sant’Antioco
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Partecipano alla manifestazione
SantâAntioco La visita guidata e le schede dei monumenti sono curate da: ⢠Istituto Comprensivo SantâAntioco/Calasetta ⢠Plessi di SantâAntioco ⢠I.P.I.A. ⢠Liceo Scientifico e Socio-Psico-Pedagogico âE. Lussuâ Collaborano i volontari delle Associazioni: ⢠Italia Nostra ⢠Associazione Nazionale Carabinieri in pensione ⢠ATISALE S.p.A. ⢠Gruppo Guida Catacombe S. Antioco Martire ⢠Comitato âFesteggiamenti S.Pietro Apostoloâ ⢠Cooperativa âLa Locomotivaâ ⢠Cooperativa Studio â87 ⢠Cooperativa Archeotur ⢠Pro Loco ⢠Assosulcis ⢠Associazione Culturale SantâAntioco Abbraccia il mare ⢠Associazione Nazionale Marinai dâItalia ⢠Associazione Culturale âIl Calderoneâ ⢠Avas ⢠Auser ⢠Banda Musicale âG.Verdiâ ⢠Banda Musicale âSanta Ceciliaâ ⢠Compagnia Barracellare ⢠Soccorso Alpino e Speleologico della Sardegna ⢠Angelo Balia ⢠Paolo Basciu ⢠Associazione Terza Età ⢠Gruppo Folk Isola di SantâAntioco ⢠Associazione Culturale C. A. Rosas ⢠Michele Basciu
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Monumenti Aperti SantâAntioco
Indice dei monumenti
Acropoli
8
Archivio storico comunale
10
MuMa
12
Catacombe di SantâAntioco Martire
14
Basilica di santâAntioco
16
Fonte romana
18
Museo Archeologico Barreca
20
Museo Etnografico
22
Necropoli punica di Sulky
26
Sa Presonedda
28
Tofet
30
Tomba dei Giganti
32
Torre Canai
34
Villaggio Ipogeo
36
Complesso Nuragico Grutti âe Acqua
38
Salina di SantâAntioco
40
Forte Sabaudo
42
Monumenti Aperti SantâAntioco
47
Note
48
Monumenti Aperti Sant’Antioco