I Siciliani, n.10-11_1983

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tano futuro i destini del mondo saranno in mano ad oscuri ufficiali posti di volta in volta a guardia delle stanze dei bottoni delle due superpotenze. Basta un esempio per tutti: i nuovi missili sovietici saranno dotati di un sistema difensivo che li porrà in stato di "preallarme" automaticamente, al solo apparire sugli schermi radar di un oggetto che provenga in volo dall'Europa Occidentale a velocità inconsueta. Da quel momento l'ufficiale preposto al controllo dei missili avrà due minuti di tempo per valutare il genere e la portata del pericolo e decidere se disinnescare o meno gli ordigni già pronti al lancio; non ci sarà il tempo di avvertire il comando supremo, nè di mettere in funzione il filo diretto tra Washington e Mosca che in passato ha scongiurato gravissimi passi falsi. Un uomo solo dovrà decidere per tutti, e le possibilità di un errore dovuto a paura o precipitazione saranno altissime. In queste condizioni il nostro modo di vivere, di pensare, la nostra filosofia, dovranno fare i conto con un sentimento devastante, la precarietà: continuaremo a mangiare, dormire, andare al cinema, procreare figli, fare l'amore, scrivere e far di conto ma ogni nostro atto sarà venato da un filo d'irrealtà e di comica follia, poichè ognuno di questi atti potrebbe essere l'ultimo. Si può ancora fare qualcosa prima di giungere a tanto? Forse si, ma bisogna innanzituto confutare la. teoria dell'equilibrio del terrore: le scelte politiche dei governanti delle due superpotenze, improntate a quella "cultura della guerra" a cui accennavamo prima, non danno sufficienti garanzie sulla loro volontà di evitare a tutti i costi il conflitto, ma dimostrano semmai esattamente il contrario: qualora se ne presentasse la necessità nessuna delle due parti esiterebbe nell'innescare il primo missile; si cercherebbe, tuttal'più, di limitare il conflitto ad un teatro ben determinato, evitando il coinvolgimento diretto dei territori di USA ed URSS. Inoltre la storia insegna che non esiste arma, per quanto terribile al suo apparire, che l'uomo non abbia perfezionato ed usato abbondantemente nel corso dei secoli. Certo, il nucleare è un'altra cosa, ma Hiroshima e Nagasaki non sono titoli di film dell'orrore. Miki Gambino

Il CIRIIE CONIRO I PAtiDII

A colpi di manganello, non celto di codice... Uso legittimo dei mezzi di coazione fisica: cosÌ nel linguaggio burocratico vengono denominate le "cariche" che la Polizia talora compie contro degli assembramenti di persone che si reputino illeciti. Il film degli "incidenti" a Comiso dell'8 Agosto e del 26 Settembre fa venire alla mente le tristi immagini degli "Zomo" polacchi che aggrediscano i pacifici e mansueti cortei di Solidarnosc o dei Carabinieros cileni che si scatenano contro gli altrettanto pacifici e mansueti dimostranti cileni, a cuilla congiuntura internazionale ci ha ormai rassegnato . Eppure una differenza ci deve pur essere fra un Ordinamento Giuridico democratico, il militar-comunismo del generale Jarulzeski ed una repubblica delle banane. Per la verità quello dell'uso legittimo dei mezzi di coazione fisica compiuto delle forze di Polizia in servizio di pubblica sicurezza è uno dei punti dolenti, una ferita senguinante inferta all'Ordinamento democratico della Repubblica dalle norme e dalla prassi proprie del regime fascista. Soltanto nel 1963 la Corte Costituzionale ha cancellato l'assurda ed incivile norma di cui all 'art, 16 del C.P.P. che impediva aèèla magistratura di procedere contro gli Ufficiali o agenti di Polizia o dei carabinieri per i fatti compiuti in servizio e relativi all'uso delle armi o di altro mezzo di coazione fisica. Nella prassi giurisdizionale però la mentalità statolatra che era alla base di tale norma ha continuato ad orientare una magistratura conservatrice, non ancora guarita dal complesso di asservimento al "sovrano", che è rimasto profondamente radicato per lunghi anni nel sistema giudiziario. Ciò ha portato ad una serie di arbitrarie assoluzioni in ordine ai delitti connessi all'abuso dei mezzi di coazione ed a una giurisprundenza piuttosto "Iassista" sul punto. Tuttavia con l'affermarsi della coscienza democratica questa giurisprundenza ha fatto il suo tempo ed è sempre meno condivisa dai magistrati . Il Tribunale di Padova con la nota sentenza sulla vicenda del N.O.C.S. ha ribadito recentemente il principio-banale ma non del tutto pacifico (se si considerano le reazio ni di una parte del mondo politico ed in particolare del P.S.D.I.) che in un Ordinamento giuridico democratico non possono esistere area di esenzione dall'osservanza della legge penale, anche per chi persegue, o pretende di perseguire, i fini dello Stato. È evidente, pertanto, che l'uso dei mezzi di coazione fisica a parte delle forme di Polizia in servizio di


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