I Siciliani, n.10-11_1983

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diri//i alla CaSa,

({I I({\,()I'(), ({II({ s ({llI/ l' (} g~ i S()II() ,"'-({Filll/i/i S!WSS() (II/U!\ 'enD III/ !Jerl'eISO IIll!(,(,ill/isll/() poli/ico-lliafioso.

II':<~I' specialI! fJN il MI'~~ogiorno d'I/{!lia. Credo cII(' l'siS{({IIO elJisodi, cOllie per CSelll/Jio il cpso Teardo iII Ligllria e la reCellli' ofJera~iolie dei Casill ò, chI! dilllO,\I{'({IIO la \'(Ilidi/à di ({lIn/{! Il'ggl' al di là del 11101111'1110 al/llale l' al di là di locali::,~a~iolli specificlle. Qll es{({ legge si pOllI' iII IIwlliero origilIale di Fon/e ad alCI/IIi prillcipi ./àlldalIIelirali iII rellla di IiIJl'rrlÌ di illi~iali\'{/ l'CUli 0111 ica. C'è lilla SO l/ile propagallda lallcia/{! ali 'ilidolllani dI'Ila p/'OlIIlIlga::,iolie della legge La Torre da u/w parre del IllOlido 1)()lilico , da alculli illlprelidifOri e iII genere da seI/ori abbasrall::.a iII I eressa I i a con / raswre I/lla rigorosa applica"iolle della legge che, secolldo quanlo s i ({[fer11/(/ , cosliluirebb e un g rave faI/ore di cris i ecollolllica ilei Me::.::.ogiorno d'lralia. Qui la prospel/il'a l'a del lUI/O rivescia/a: IIna linea di sviluppo poli/ico-sociale del'e essere ispirara ai principi con/enuli lIella legge La Torre che libera le imprese nOli Illaflo se dai rical/i e dalla violenza cui le illlprese oneste sono oggi cos/rel/e dal siSlellla lIIafloso. Ques/a caral/eris/ica della nuova norllla/iva an/ill1afla è fondalllenra le, poiché dill1os/ra cOll1e essa si lIIuova nella dire zione di una fOrale applicazione di alcune garanzie costitu: .ionale (penso anche alla libertà di inzia-

tim pril'{lfa) e ciò cOIi/'ernl([ cOllie C/uesra legge nOli si ispiri ad U/l([ logica dell 'elllelgell ::.a. III questa dire::,iolle bisogna insistere Il)()dificalldo la norlllaliva antilllafia in lllW dire::,iOlle positiva. E qui, per concllldere, voglio ./àre dlle eselllpi cOllcreti di cui si è parlato molto negli ullimi lelllpi, lIIi riferisco alla legisla;:.ione sui pentili e alla polelllica s lille corti di Assise. Da più parri si è parlato della necessità della estensione dellalegisla::.ione sui pentiti ai p rocessi di lIIafla . lo preferirei che non si usasse pilÌ l'espressione "pentili", poiché essa si richiall1a ad IIna esperien::,a tul/O somlllato esaurita, quella del terrorismo. Nei processi di mafla ci troviamo selllplicell1el1le di fra 111 e a illlputati che parlano e danno elell1el1li IItili alle indagini. N ei confronli di questi impura/i che collaborano in processi di mafla, piul/osto che formulare l 'estensione di una legge eccezionale, bisognerebbe andare verso l 'introduzione nel codice penale, come norma generale, di una al/enual1le che consel1la di diminuire - 1I10dicamente - la pena di coloro che collaborano con la giustizia e la cui collaborazione trova riscontri positivi nella fase dibattimentale. Per quanlo riguarda le corti di Assise, io sono profondamente contrario ad una

modiflca delle cOll1petenze di cui si parla e perla quale esiste perfino una proposta di legge in Parlamento. Sono contrario perché credo che, come è successo nel caso del lerrorismo, anche nella 10l/a cO/7Iro la mafla bisogna tenere sempre vigile la coscienza civile. La possibilità di vincere la 10l/a contro la criminalità 01'gan izzaw e la mafla è legata anche alla integrità della presenza dei giurati popolari. E se talvolta paghiall10 un prezzo perché ci troviall1O di frol1le a decisioni sconcertanti (penso alla sentenza nel processo per l'omicidio Basile), questo pericolo va affrontalo, magari con una riforma del sistema di rec/utall1el1lo che consel1la di formare la giu ria popolare in maniera effel/ivamente democratica mediante la partecipazione di tUl/i i ceti so ciali e non solo di alcuni come purtroppo avviene tUl/oggi. Questi sono solo alcuni esempi che, credo, allargano il campo degli strumen ti legislativi nella materia della criminalità organizzata, passando da una cultura dell'emergenza ad una cultura che consel1la di recuperare tulti gli elementi positivi della lotta giudiziaria alla mafia per farli diventare momenti generali di riforlI1a dell'ordinamento dello Stato. Alfredo Galasso membro laico del CSM


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