Premio2016

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Premio letterario

CittĂ di Rosignano

Classe 2a B Scuola Europa Anno scolastico 2015-2016



Il mio amico del cuore si chiama Nicholas. Noi giochiamo insieme con le bambole e con la cucina e andiamo in piscina. Il mio amico Nicholas abita davanti a casa mia, ci siamo conosciuti perchÊ la sua mamma, che si chiama Jenny, e la mia mamma si sono conosciute, dove non lo so‌ Poi ci siamo conosciuti noi e ora giochiamo insieme.


I miei amici vivono in Slovenia e quando li incontro vado a casa loro in campagna: ci divertiamo al mulino oppure nella casa sull’albero o a fare un picnic o una camminata sulle cascate. A volte andiamo anche su una specie di scivolo dove c’è attaccata una fune che all’altra estremità è annodata a un albero. Sulla fune c’è un attrezzo per aggrapparci e scivolare sulla fune fino all’albero.


Una volta, mentre andavo in Sardegna, ho conosciuto due bambini, Samuele e Max, su una nave che si chiamava Moby Dick. Siamo diventati amici e insieme abbiamo immaginato di fare lunghi viaggi e scalare montagne. Mio cugino Enrico mi ha fatto conoscere Salvatore e Andrea, suo fratello, e siamo diventati amici. Siamo andati a pescare in costa Smeralda e ci siamo arrampicati sugli scogli. Io sono caduto e l’amico di mio cugino mi ha aiutato.


L’amicizia è una cosa bella perché dà una felicità e una gioia grande e i bambini che sono amici possono fare tante belle cose insieme e aiutarsi.

La mia amica Francesca è bravissima perché mi aiuta e ci vogliamo bene. È bellissima, gentile e generosa e ha una bella scrittura. È la mia amica del cuore.


Io ho un’amica che ha nove anni e vive a Prato e ha un cane senza un occhio. Noi andiamo tanto d’accordo e ci si vede in estate. Ho anche due amici a Napoli: Gaetano che ha otto anni e Nando che ne ha 12. La mia amica del cuore è Ginevra e ha otto anni. Mi piacerebbe avere un amico di due anni perché così posso giocare alla mamma e lui sarebbe il mio bimbo.


Io, Davide, Giuseppe, Andrea e Duccio siamo amici e disegniamo e giochiamo insieme in giardino a ricreazione. Davide e Giuseppe li incontro anche in ludoteca.

A Duccio do tanti baci.


Io ho un amico che abita a Torino. Si chiama Gabriele. Ci siamo visti a Carnevale. Abbiamo mangiato insieme, abbiamo ascoltato la musica e poi siamo andati alla festa di Carnevale. Mi sono divertito tantissimo. Ho anche un altro amico. Si chiama Andrea e ci incontriamo in Piazza del Mercato. Io, a volte, vado a casa di Andrea e lui, altre volte, viene a casa mia a giocare.


La mia amica del cuore viene da Prato, ha otto anni e si chiama Francesca come me. Ogni anno viene a casa della mia nonna. Giochiamo insieme, andiamo in bici e ai giochi in piazza del Mercato. Andiamo d’accordo e ci vogliamo bene.


Io ho delle amiche che abitano in Inghilterra. Ma quando io e la mia famiglia andiamo in Inghilterra e io voglio proporre un gioco, devo farmelo tradurre dalla mia mamma perchÊ è stata la mia mamma a farmi conoscere queste bimbe.

Vorrei che venissero tutte le estati, ma loro non vengono mai qui. Andiamo noi da loro tutte le volte.


Io ho un’amica che si chiama Margherita. Giochiamo insieme con le Barbie e facciamo finta di fare le parrucchiere.

Ho un’altra amica che si chiama Asia, ha sei anni e è molto dolce. Io mi diverto con lei e giochiamo alla cucina, al cinema e con le bambole.


Io ho tanti amici, ma la mia amica Flaviana è la mia amica del cuore. Io non vorrei altri amici perché ne ho già tanti.

L’amicizia è bellissima e fantastica. Tra amici siamo tutti uguali e non c’è differenza se siamo più bianchi o più scuri. Quello che importa è volersi bene e vivere in pace.


Io ho tante amiche. Le mie amiche del cuore sono Camilla e Vittoria. Un giorno abbiamo fatto una gara e Camilla e Vittoria mi hanno aiutato a vincere.

A scuola, la mia amica del cuore è Jenny perchÊ è molto intelligente, buona e calma, e quando io gioco con lei mi diverto molto.


Io di amici ne ho tanti, ma la mia amica preferita è Lucia. È una bimba di prima, ha sei anni, è più piccola di me e abita vicino a me, e qualche volta passa sotto casa mia.

Poi ho un altro amico che si chiama Andrea. È più grande di me. Ci siamo conosciuti alla ludoteca.


Io ho due amici, Axel e Shon. Questi amici vivono a Follonica però vanno in vacanza a Castellammare del Golfo. Giocano sempre al computer con i giochi di‌ guerra! E a me non piace la guerra! Axel, al mio compleanno di sette anni ha litigato con me e aveva detto: - Ora l’astuccio te lo butto nella spazzatura! Suo nonno lo ha picchiato e sua nonna lo difendeva. Lui non ha capito che si era comportato male e non ha voluto fare pace.


Ho tanti amici però non mi ricordo il nome, ma mi ricordo di loro perchÊ sono miei amici anche se li incontro poco. Una volta ne ho incontrato uno al Carnevale e ci siamo tirati i coriandoli nei capelli.


Quando sono arrivato in questa scuola bellissima dopo una giornata di scocciature, mi sono divertito e ho fatto amicizia con Duccio, Giuseppe, Davide e Leonardo e ho imparato che l’amicizia è una cosa emozionante e bellissima. Io, Giuseppe, Andrea e Leonardo giochiamo alla guerra e ci dividiamo in squadre o in gruppi. È bello giocare così, ma bisogna seguire le regole.


Io ho tanti amici, ma quello che mi fa piÚ ridere è Giuseppe. Ci gioco e giochiamo a pepita. Ci incontriamo alla ludoteca, a volte al laboratorio e a volte vediamo anche altri bimbi che conosco: Davide, Giulia e Sofia.


Io ho un amico che si chiama Thomas che adesso vive in Sicilia. Ci scriviamo al computer e i nostri genitori sono amici. Poi ho un altro amico di classe che si chiama Andrea. In classe ho anche delle amiche: Giada, Sofia, Francesca, Rosana, Asia e tante altre‌ Anche Leonardo è un mio amico di classe.

Con tutti questi amici io gioco, mi diverto, li abbraccio, li invito al mio compleanno e vado a casa loro.


La mia amica del cuore è gentilissima e si era amiche già all’asilo. Ci salutiamo sempre perché abitiamo vicine e io la voglio salutare tutti i giorni perché è bravissima.

Ho anche altre amiche e gioco volentieri con loro: Sofia, Rosana e Giulia.


Il mio amico del cuore vive in Polonia. Quando è estate io vado in Polonia e gioco con lui. Si chiama Alan. Giochiamo con i giochi da tavolo e con le Lego. Io mi diverto con lui. Quando viene qui da me andiamo al mare e facciamo il bagno insieme.


Ho due amici che si chiamano Tioma e Gionathan. Noi ci incontriamo all’incontro dei bambini adottati e parliamo e disegniamo.

A scuola ho anche altri amici: Samuel, Giada, Sofia, Asia, Anna, Francesca e Giulia. Giochiamo insieme a ricreazione e ci divertiamo.



in: C’era una volta, ascolta ed. Einaudi Ragazzi

Le nostre riflessioni ripensando alla storia


C’erano una volta due regni separati da tanti paletti di legno. Ogni tanto si tiravano zolle di terra, scarpe usate e sassi e si dicevano: «Qua è più bello!» e «Là è più bello!» Poi venne tanto freddo, bruciarono tutto, anche i paletti di confine, e quelli di Qua andavano di Là e quelli di Là andavano di Qua. Facevano due chiacchiere e così diventavano amici aspettando la primavera. Questa storia mi fa capire che è bello fare pace.

Questa storia fa pensare all’amicizia che è più bella della guerra e tutti devono fare pace e amicizia. Mai fare la guerra, ma fare la pace e conoscersi meglio!


La storia si basa su due regni e inizia così. Il regno di Qua diceva: “Di qua è più bello!” Il regno di Là diceva: “Di là è più bello!” Ma un giorno venne freddissimo e bruciarono i paletti di confine per scaldarsi. Il racconto spiega che l’unione fa la forza.

Quando i due regni si sono uniti hanno fatto due chiacchiere e avevano più legni, potevano nutrire i bimbi molte più volte e avevano tanta acqua. Il regno si chiamò Quaelà, un regno nuovo e felice dove fecero un bel girotondo in cerchio.


“Qua è più bello!” dicevano quelli di Qua. “No, Là è più bello!” dicevano quelli di Là. Ma il regno era di tutti e i paletti li avevano bruciati. Fecero il fuoco e parlavano, così fecero amicizia e fecero un girotondo grande grande.

Nel regno di Qua dicevano che il loro regno era più bello e nel regno di Là dicevano lo stesso per sé. Un giorno, senza accorgersene, si aiutarono e bruciarono i paletti di confine, sennò morivano tutti di freddo. Fecero pace e non si chiamarono più Quelli di Qua e Quelli di Là, ma quelli di Quaelà.


In questi due regni ognuno diceva che il suo era più bello di quell’altro. Alla fine fecero la pace e fecero un bel girotondo grande grande.

Un bel giorno si ghiacciò tutto e per scaldarsi bruciarono i paletti di confine. Allora diventarono amici.

A me è piaciuto quando la maestra ha letto che gli abitanti dei due regni si dicevano: “Guai a voi se venite di Qua!” e “Guai a voi se venite di Là!”


Io penso che non si deve mai fare le cose da soli perché non si può fare niente da soli. Nel regno di Qua dicevano che era più bello stare di Qua, nel regno di Là dicevano che era più bello stare di Là, ma quando venne il freddo bruciarono tutti i legni che trovarono e poi andarono a prendere anche i paletti di confine. Si misero davanti ai fuochi a fare due chiacchiere e diventarono amici. Questo racconto ci fa pensare che bisogna sempre aiutarsi e che l’unione fa la forza.

Quelli del regno di Qua e quelli del regno di Là non erano amici. Per riscaldarsi andavano a prendere i paletti di confine e li bruciarono tutti. Così ognuno andava nel regno di quell’altro e fecero pace e amicizia. Quando la primavera arrivò fecero il girotondo.


Il Regno di Qua e il Regno di Là all’inizio erano nemici, ma poi, chiacchierando e chiacchierando, diventano amici e sono felici e contenti di stare insieme.

Questo racconto mi fa pensare che essere amici è una cosa bella. Quando qualcuno si bisticcia con qualcuno deve fare subito pace perché è bello avere un amico o un’amica. Nella vita bisogna essere amici con tutti.


Io penso che questo racconto sia bello. L’amicizia e la pace mi piacciono. La mia parte preferita è quando alla fine ci fu la primavera e il regno di Qua e il regno di Là diventarono amici e si chiamarono il regno di Quaelà. Però io, i miei amici e la maestra pensiamo che se non si fossero aiutati a riscaldarsi tutti riuniti, siccome c’era un gran freddo, sarebbero morti. Ma non è successo perché hanno fatto pace e amicizia e hanno cominciato a conoscersi meglio. Quando i due regni si sono riuniti sono diventati più forti e avevano più cose. Così diventarono amici e non si chiamarono più quelli di Qua e quelli di Là, ma quelli di Quaelà.


In questi due regni gli abitanti vivevano separati aspettando la Primavera. Quando arrivò fecero pace e per perdonarsi fecero il girotondo e una bella festa.

Questo racconto parla dell’amicizia. I due regni si chiamavano il regno di Qua e il regno di Là. Un brutto giorno venne un freddo totale. Si misero a prendere tutti i legni finché non erano finiti. Gli abitanti di Qua e di Là non si accorgono che hanno fatto amicizia, ma poi si misero in girotondo e vissero tutti felici e contenti. Questa storia mi fa pensare che è bello aiutarsi. L’unione fa la forza.


Nel regno di Qua e nel regno di Là litigavano e si tiravano le zolle di terra, e si dicevano: “Qua è più bello!” oppure “Là è più bello!”

Bruciarono tutto, perfino le scarpe vecchie perché erano congelati. Anche le salive erano congelate e pure le parole. Bruciarono la legna e i paletti di confine. Così si riunirono e fecero amicizia e a primavera festeggiarono.


In questo regno si tiravano scarpe vecchie e zolle di terra. Poi venne il freddo e presero i paletti di confine per scaldarsi un po’. Quando i paletti finirono la gente andava di Qua e di Là senza più litigare.

Per me questo racconto dice che l’unione fa la forza perché il freddo li costringe a fare amicizia e a bruciare i paletti di confine. Questo racconto dice che dopo essere stati nemici, piano piano s’inizia a conoscerci e a aiutarci e facciamo pace.






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È, l’amico è…. Qualcosa che più ce n’è meglio è! Un silenzio che può diventare musica Da cantare in coro io con te! Inno dell’Amicizia C. Caselli – D. Baldan Bembo



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