catone febbraio/marzo 09

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PRIMOpiano

battaglia inceneritore

Il procuratore pro-tempore di Velletri, forse per riservatezza d’ufficio o forse perché davvero non lo sa, preferisce non dire assolutamente nulla sull’esposto depositato dai cittadini del coordinamento contro l'inceneritore di Albano. La prima volta (l’esposto era già stato depositato in settembre) non era stato iscritto nel registro. Sulla seconda (ripresentato ai primi di dicembre) c’è ancora mistero. Non sembra sia stato aperto ancora alcun fascicolo, e quindi non ci sia ad oggi un magistrato ad occuparsene, ma potrebbe essere solo una questione di tempi paludosi della giustizia. Due mesi sono pochi..., spiegano a palazzo di giustizia. Va avanti invece il procedimento al Tar: il 29 gennaio c'è stata la prima udienza sul ricorso presentato dai cittadini e dal coordinamento del No: il rinvio (a fine marzo) è per dar modo ai giudici di esaminare nuova documentazione. Il TAR dovrà giudicare ed eventualmente sospendere la VIA (valutazione di impatto ambientale) che in pochi mesi era passata da negativa a positiva. Cosa dire al cittadino? Da una parte c'è lui, tramite il coordinamento, a cui si è aggiunto, sul fronte del No, anche il WWF. Dall'altra i mal celati accordi tra il potere economico lobbistico dei rifiuti e quello politico. Non vi sembri un'iperbole, di fronte al TAR le parti erano queste: i cittadini con l'aggiunta di WWF (Verdi e Sd sono nel comitato già da tempo), contro Manlio Cerroni e gli interessi delle aziende che gli girano intorno, e la Regione Lazio. Difficile sentirsi rappresentati: il governo in maniera palese, la Regione, ma sembra pure il PD non combattono al fianco dei cittadini questa lotta. Ma i 300.000 abitanti castellani, non pochi, potrebbero tirar fuori la voce e attirare l'attenzione di qualche potere politico mettendolo in condizione di fare i conti con una teoria dello smaltimento rifiuti che è preistoria negli stati occidentali. Intanto, mentre uno dopo l’altro i Comuni prendono in esame le mozioni antinceneritore, Genzano “inspiegabilmente”, secondo i VerdiCastelli, non accoglie l’invito. Il coordinamento continua a lavorare ad assemblee aperte alla cittadinanza, come quella a Genzano del 24 gennaio o quella del 14 febbraio (San Valentino diverso) a Lanuvio. Mentre nell’area dove è previsto l’inceneritore già si lavora alla recinzione (non più di questo, però, perché si è in attesa dell’Autorizzazione Integrata Ambientale), sul fronte delle “indagini” un’appendice inaspettata. Il coordinamento a novembre aveva chiesto alla ASL RMH2 i monitoraggi per le falde acquifere di Roncigliano. Secondo dottor Messineo l' ARPA (Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale) dal 1997 non avrebbe inviato alcun dato sulla salute idrica della zona. Il coordinamento insiste e in Comune trova documentazione relativa al 2000 in cui si sottolinea la situazione precaria delle falde acquifere di Roncigliano. Una delegazione del coordinamento, a questo punto, il 17 gennaio va direttamente alla sede regionale dell' ARPA dove viene dichiarato che i monitoraggi sono stati inviati alla Asl di Albano ogni 3 mesi dal 2001. Qualcosa non torna. Un errore? Trascuratezza? O altro? SIMONE CAMPANELLA

Una soluzione sostenibile per la gestione dei rifiuti viene da Paul Connett, docente di chimica ambientale alla St. Lawrence University (NY), possibile candidato al Nobel per il 2009. Dopo 20 anni di studi, Connett - invitato da Enrico Del Vescovo presidente di ItaliaNostra Castelli a tenere una conferenza a Frascati - dà un nome alll'errore italiano: termovalorizzatori. Con essi perfezioniamo una pessima idea, recuperiamo progetti di cui le nazioni civili si sono liberate con convinzione e successo, impedendo invece un cambio di mentalità necessario. Non solo nubi, per fortuna: Connett cita qualche caso virtuoso, come Novara o la provincia di Lucca al 75% di differenziata in pochi anni. Si può fare, si può ribaltare la questione rifiuti, aprire un trend positivo nazionale nel breve periodo, basta guardare al progetto “2020 zero rifiuti”. Il Rinascimento ambientale, dice Connett, si attua seguendo la teoria delle R: ridurre, riusare, riciclare (o compostare), ma anche riparare, ricercare, riprogettare e infine la R più importante: responsabilizzare. SC


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