catone febbraio/marzo 09

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PRIMOpiano

When I met Il Catone….

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Primavera 2006, avevo in tasca Il Catone. Lo ricordo come se fosse ieri: ho preso il pullman verso Monte Porzio, tenendo nella mano il piccolo giornale trovato in un bar di Rocca Priora. Era ancora in formato 24 pagine e dico ancora perché adesso lo conosciamo con il doppio dei contenuti. Incuriosita dalla città dei ragazzi e dalle notizie sull’ambiente, mi sono decisa a bussare al n.3 di piazza Porzio Catone per incontrare gli autori di questo mensile originale, diverso, proprio carino. Ho trovato una redazione animata; bambini che disegnavano su un tavolo riservato a loro, adulti concentrati sul loro computer, nascosti dietro montagne di giornali e carte. Sono passati 3 anni. Il giornale insieme alla sua squadra è cresciuto. E’ diventato più gonfio ma sappiamo bene che sono i contenuti a fare la differenza: 100.000 copie all’anno che parlano di cultura, eventi, che offrono servizi e numeri utili vengono distribuite nelle biblioteche, nei comuni, nei bar e pizzerie di 12 comuni castellani e prenestini. Arriva a Roma, nelle stazioni, dal medico, in farmacia dove può servire pagina 44. Sì, negli anni è cresciuto ma è anche rimasto unico nel suo genere. La città dei ragazzi, CdR, nata all’interno del Catone, è stata ad esempio la prima ad offrire un opportunità diversa e divertente per giovani e bambini di comunicare. La lista è lunga… pagine ambiente, giornale tascabile a colori, orari mensili e aggiornati su treni e pullman che portano a Roma... La finisco qui dicendo che non salvare Il Catone sarebbe stato come cancellare, gettare un valore, qualcosa da tenersi stretto, curato tra risate e fatiche per quattro anni di seguito... In somma una vera pazzia. Lunga vita a Il Refuso, nuovo editore de Il Catone, nuovi genitori della “creatura” che chiede più che mai di vivere. Faremo come abbiamo sempre fatto; HD faremo del nostro meglio.

Questo è un pezzo che non vuol lasciarsi scrivere. Ma proviamoci. Il Catone, quelle quarantotto pagine tascabilissime che tenete in mano, nasce ogni mese in una redazione affollata di persone e di voci, piena di carta, foto, colori, di pc e tastiere in concerto, di bambini (i redattori della città dei ragazzi, sempre i primi a consegnare i loro pezzi) e di tanto (o forse poco) altro che compone l’armamentario di chi “fa” questo giornale. Dovreste vederla, una chiusura del Catone: si fatica, ci si arrabbia, si crea, si scrive, si fa tardi. E si ride, e anche tanto. Perché uno dei piccoli segreti del Catone – un po’ come l’ingrediente misterioso della coca cola, ma noi ve lo riveliamo – è che ci piace: ci piace scriverlo, pensarlo, vederlo crescere ogni volta un po’. Sotto la guida del direttore, in redazione e sulle pagine che leggete si sono addensate esperienze, firme, idee, una redazione affiatata. E poi ci siete voi lettori, che ci seguite e ce lo fate sapere, con le email e con i vostri consigli, commenti, critiche, tutti stimoli a far di meglio. Interrompere questo dialogo, e lasciar morire Il Catone, sarebbe stato un peccato. Siamo editori, ecco un Catone un po’ nuovo. Il nuovo volo è senza paracadute. Contiamo anche su di voi: porgeteci una mano, un’ala. Fateci sapere se ci siete. IR

SONDAGGIO

Lo vorreste più grande o vi piace il tascabile? Sareste disposti a comprarlo in edicola? Quanto lo pagheresti?

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