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Aldebrando Petrina, mio bisnonno Ricordi di famiglia di Aldo Petrina

Premessa Nel corso della mia ultima visita a Lussino, nel gennaio dell'anno scorso, ho avuto modo di constatare ancora una volta che la memoria del mio bisnonno, Aldebrando Petrina è molto viva nell'isola e in particolare a Lussingrande. Gli è stato dedicato un piano nel museo della restaurata Torre degli Uscocchi, con un bel modello di una delle sue navi, il bark Esempio costruito dall'amico Zeljko Skomersic di Veglia. Ho anche visto quadri e menù in vari ristoranti che richiamavano la figura del mio bisnonno come testimonial delle tradizioni marittime locali ad uso dei turisti, e parecchi amici e conoscenti mi hanno convinto a mettere per iscritto qualcosa di più preciso, che solo la famiglia può sapere, in modo da dare una dimensione umana a quello che si sta trasformando in una leggenda. Esiste una bella biografia del capitano Aldebrando Petrina, abbastanza nota ai “vecchi” dell'isola scritta dall'amico di famiglia prof. Antonio Budinich e pubblicata e tradotta in croato per un libro scolastico, in inglese per una pubblicazione sui veterani di Capo Horn, e anche – a sorpresa - in spagnolo, a cura della comunità dalmata residente in Cile. Ne hanno scritto, non sempre a proposito vari scrittori di folclore marittimo tra cui Claudio Magris nel suo libro “Microcosmi”, senza peraltro preoccuparsi di contattare la famiglia. Avrebbero evitato inesattezze e banalità.

anglo-francesi impegnate nel mar Nero. Si trattava di fare la spola tra Marsiglia e Sevastopoli con merci varie in andata e con qualche occasionale buon carico al ritorno. Proprio uno scalo a Costantinopoli, all'epoca colpita da un'epidemia di colera, costò la vita al padre e costrinse il figlio ancora adolescente a vendere il brigantino ormai in disarmo e a cercare di rimpatriare con qualche mezzo di fortuna. In famiglia, il ricordo di quell'evento è un vetusto acquerello che rappresenta il brigantino Armonia, che, opportunamente restaurato, fa bella mostra di sé nella mia camera da pranzo. È una testimonianza importante, perché diversamente dai soliti quadri che i comandanti acquistavano dai pittori locali che abbondavano nei porti, questo era stato disegnato e colorato dal padre Antonio in persona. Il dettaglio delle manovre costituisce una miniera di informazioni per tutti gli amici appassionati di navi a vela. Segue poi, nella vita del nostro, un periodo difficile:

Gli inizi Aldebrando Petrina era nato a Lussingrande il 27 marzo 1842; suo padre, Martino Antonio Petrina era uno dei discendenti da una famiglia di illustri tradiArmonia zioni marinare e sua madre, Luigia Ragusin proveniva parimenti da una famiglia di notabili dell'isola. Il padre era armatore e possedeva un bel brigantino, l'Armonia, che sarebbe stato un po' la palestra su cui il futuro uomo di mare si è fatto per così dire “le ossa”. Dai dieci anni in poi navigò sull'Armonia, alternando lo studio con la pratica di bordo. In seguito, durante la guerra di Crimea (1853 58), la neutralità dell'Austria consentì agli armatori lussignani di ottenere dei noli favorevoli, provvedendo al trasporto dei rifornimenti alle truppe

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a diciassette anni, nel 1859 è “scrivano” su un veliero austriaco che viene catturato dai francesi. È la nostra seconda guerra d'indipendenza e l'Austria da neutrale è passata a nemico della Francia. Nel 1866, a ventiquattro anni, supera il previsto esame per divenire capitano e ha l'occasione di comandare il brigantino a palo triestino Carità per una missione che oggi definiremmo “delicata”. Si tratta di rifornire di armi

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