Lussino 46

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pagina 20 - Quadrimestre 46 - Dicembre 2014

Al Consolato di New York per sostenere “Magazzino 18” in USA di Antonella Piccini

Dida: da sinistra Konrad Eisenbichler, Roberto Frangione, Simone Cristicchi, Antonella Piccini, Mike Myers, Eligio Clapcich; davanti Sofia Rosie Myers e Catherine Myers

Lo scorso settembre, al Consolato Italiano di New York, si è svolto un incontro a sostegno della messa in scena dell’ormai noto spettacolo “Magazzino 18” negli Stati Uniti. Il meeting è stato indetto in seguito all’improvvisa cancellazione della prima dello spettacolo in Nord America, prevista per il 6 settembre in New Jersey. Purtroppo le recenti restrizioni nel concedere il visto per gli USA agli artisti, sembra siano state la causa di questo disguido. Al consolato Italiano, ubicato nel prestigioso palazzo al 690 di Park Avenue a Manhattan, erano presenti il dott. Eligio Clapcich (presidente dell’Associazione Giuliani nel Mondo del New Jersey), il professor Konrad Eisenbichler (presidente di numerose associazioni di studi della lingua e storia italiana, nonché ex presidente della Federazione Giuliano Dalmata canadese), Rosanna Giuricin (giornalista e scrittrice), Roberto Frangione (Console Generale aggiunto) e il cantautore Simone Cristicchi, co-autore e protagonista del musical Magazzino 18 composto in memoria dell’Esodo Giuliano-Dalmata. Erano presenti inoltre rappresentanti locali del mondo dell’educazione e della stampa italiana a New York (America Oggi, La Voce di New York). Io mi trovavo a New York in quel periodo e sono stata invitata a partecipare. Il console Roberto Frangione dopo aver dato il benvenuto a Simone Cristicchi e ai presenti, ha confermato il suo sostegno alle iniziative collegate al tema degli esuli, sottolineando che al Consolato Italiano di New York si celebra il Giorno del Ricordo (10 Febbraio). Ribadendo il suo dispiacere per la cancellazione dello spettacolo, crede che si sia trattato solo di un rallentamento imprevisto, auspicando la messa in scena a New York nei prossimi mesi, una volta risolti i problemi di visto per il protagonista, e dopo aver

svolto un’adeguata pubblicità nei confronti dell’argomento ancora poco conosciuto alla comunità Italiana in USA. La prima domanda del Sig. Console a Simone Cristicchi è stata, ovviamente, che cosa ha generato il suo interesse in questa storia italiana spesso dimenticata; SC: “Ho cominciato a lavorare sulla dinamica che porta l’istituzione a distruggere gli individui, passando al silenzio delle miniere, fino al silenzio in Italia dopo la seconda guerra mondiale. Questo percorso mi ha portato a questo Magazzino 18, nel Porto Vecchio di Trieste, che assomiglia un po’ a Ellis Island, ma solo nel senso che ci sono oggetti abbandonati che raccontano una storia. Tutto è partito dalla sedia di Ferdinando Biasiol. Ma la similitudine con Ellis Island si ferma qui: un emigrante lascia la propria terra per andare in cerca di una vita migliore, un esule la lascia per motivi politici e di guerra a causa di grandi decisioni prese da altri. Nelle foto della motonave Toscana proiettate in Magazzino 18 si vede nei volti la disperazione di chi è costretto a lasciare la propria terra e deve reinserirsi in un altro tessuto sociale. Ho cercato di raccontare questa storia con l’equilibrio e la dignità che merita. Ho cercato inoltre di creare un filone nuovo del teatro civile con ingredienti che hanno maggior appeal sul pubblico più giovane. Fino ad oggi sono andate in scena cinquantaquattro repliche, ma la seconda tournée che comincerà in autunno avrà più di cento repliche, quindi si raddoppia. Grazie all’interesse suscitato dallo spettacolo, l’IRCI (Istituto Regionale per la Cultura Istriano- Fiumano- Dalmata) ha aperto il magazzino 18 del Porto Vecchio al pubblico”. Dopo l’intervento di Simone Cristicchi, il dott. Eligio Clapcich ha sottolineato l’importanza di privilegiare la messa in scena di Magazzino 18 proprio a New York, piuttosto che in altre località in USA, in quanto capitale dello spettacolo nel mondo. Ma per poter realizzare questo sogno, l’Associazione Giuliani nel Mondo ha bisogno di un aiuto importante da parte di uno o più sponsor(s) in loco, altrimenti, ha continuato Clapcich, è quasi impossibile ottenere risultati di ampia portata. I membri dell’Associazione sono stati più che generosi in passato, ma si stanno letteralmente auto tassando per sostenere quest’iniziativa. Anche Rosanna Giuricin ha fatto appello ai giornalisti affinché si trovi uno sponsor importante a sostegno di questo progetto. Il Console Frangione ha assicurato che il Ministero degli Esteri è molto interessato, e che esiste la volontà di sostenere l’Associazione Giuliani nel Mondo. Ha preso poi la parola il professor Eisenbichler che ha guidato con successo l’organizzazione per la successiva messa in scena di Magazzino 18 il 12 Settembre a Toronto, Canada. Eisenbichler ha sottolineato l’importanza della pubblicità a Magazzino 18 nelle scuole in New York, New Jersey e Connecticut (la Tri-State area) in cui vivono circa tre milioni di italiani o discendenti di italiani. In particolare, il testo dello spettacolo andrebbe pubblicizzato nelle scuole come per esempio la scuola Italiana Guglielmo Marconi a Manhattan. Per portarlo nelle scuole va tradotto


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