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Lussino

Quadrimestre 25 - pagina 7

Aggiornamento sui Caduti della X-MAS sepolti a Ossero di Federico Scopinich Alla fine di settembre sono andato a Lussino per incontrare il testimonio oculare della sepoltura dei marò. Siamo andati sul posto (muro nord del cimitero di Ossero) e il Sig. Balanzin mi ha indicato il punto esatto delle due fosse (punto che coincide esattamente con le mie precedenti ricerche). Nell’occasione abbiamo sistemato sulla fossa più grande una croce di legno con dei fiori, in attesa che la Comunità dei non più residenti a Lussino inoltri una domanda ufficiale alle autorità del posto per poter sistemare una croce duratura e una lapide commemorativa. Le mie ricerche sui nomi dei fucilati proseguono, ecco l’elenco aggiornato: Tenente Fantechi Dino di Firenze Medaglia di bronzo al valore Capo Ponti Carlo Marò Coppi Ermanno di La Lima (PT) Marò Petrucci Aleandro di La Lima (PT) Marò Ricotta Giuseppe di Genova Marò Breda di Milano Marò Gessi Marino di Rimini Marò Ferrini Rino di Padova Marò Ventura Marò Lauro di Cattolica

Come si vede, sono riuscito ad identificare 10 marò su 19 lì sepolti, inoltre ci sono anche dei militi della G.N.R. e qualcun altro che, però, sono difficili da identificare, se non, forse, al momento dell’esumazione; in totale dovrebbero essere 28. In questo periodo ho avuto altre testimonianze: -un esule di Ustrine che abita in provincia di Genova mi ha confermato il fatto; ecco le sue parole: “Sin da bambino avevo sentito parlare dei Marò della X-MAS trucidati ad Ossero dopo un lungo calvario e un percorso fatto a piedi scalzi sulle nostre strade non asfaltate dell’epoca; ho sentito parlare del rumore provocato dalle latte di conserva ai piedi indossate dai militari per cercare di proteggersi dalle pietre appuntite del percorso. Dopo il suo articolo riportato sul Foglio Lussino, guardo quel prato oltre la masiera della strada che porta in Vier con occhio diverso. Non si curi delle critiche, la verità va detta, da parte mia un forte ringraziamento per aver sollevato il velo su di una vicenda che fa parte della storia delle nostre isole.” -una residente di Neresine mi ha raccontato che il giorno prima dello scontro i marò, dopo essere stati confessati dal parroco di Neresine, hanno preso la Comunione nella Chiesa di S. Maria Maddalena, inoltre hanno inserito sotto la statua di Santa Rita (che si trova nella Cappelletta fuori Neresine) dei bigliettini con l’indirizzo dei loro familiari. Alcuni di questi bigliettini, dopo lo scontro, sono stati raccolti dalle persone di Neresine ma purtroppo sono andati tutti persi nelle fasi concitate e tragiche dell’esodo. Ancora una volta porgo un invito ad andare dietro al muro a portare dei fiori e a dire una preghiera (alcuni lo hanno già fatto). In questi giorni un noto scrittore italiano mi ha contattato per avere notizie dei fatti sopra descritti, gli ho fatto pervenire una parte della documentazione in mio possesso sperando che pubblichi tutta la storia, in modo che finalmente quel pugno di ragazzi abbiano almeno dopo 62 anni un riconoscimento del loro sacrificio e che la loro storia venga conosciuta anche in Italia. Tutte le nuove testimonianze sono state spedite al Ministero della Difesa, Commissariato Onor Caduti Roma, all’attenzione del Maggiore Sorbini il quale segue attentamente il caso ed è in contatto con le autorità croate tramite l’ambasciata italiana di Zagabria Dietro al muro del cimitero di Ossero: la fossa grande ad un metro dal muro, lunghezza 7-8 metri, a destra la fossa piccola, a lato il sig. Balanzin Foto di Federico Scopinich


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