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Lussino

Il risultato sono state non solo la quinta copertina, ma quella di tutto il libro: “el zalòn” dipinto con la Madonna Annunziata che è stato opportunamente fotografato su una spiaggia di “zalìci”. Grazie a Doretta Martinoli e a Tullio Pizzetti che ci hanno fornito il materiale! Le nostre incursioni hanno inoltre consentito la costruzione di un archivio fotografico a cui abbiamo attinto a piene mani. Le nostre varie “vittime” sono state ben felici di sfogliare con noi i loro album e raccolte di cartoline e, perché no, di permettere che staccassimo brutalmente dalle pareti i loro quadri. Parlo di Corrado Ballarin, Neera Hreglich, Marina Tarabocchia, Sergio Petronio, Sergio de Luyk, Renata Favrini, Marina Luzzatto Fegiz, che per un paio di giorni ha temuto di aver irreparabilmente perso antiche foto di famiglia… Tanti altri lussignani sono stati coinvolti in questa ventata di “Amarcord”, e non solo a Trieste. Ci serviva una bella foto di Elsa da mettere all’inizio. Ma di foto di Elsa ce ne sono molto poche. Alla fine l’abbiamo trovata da Sergio de Luyk dopo un giro di telefonate a Giovanna Stuparich a Roma e a Tullio Morin a Venezia. Tullio era cugino di Elsa e ci ha dato altre informazioni per cui abbiamo potuto contattare, a Trieste, la persona che tanto amorevolmente negli ultimi anni era stata molto vicina ad Elsa, la cara signora Mariuccia Scarpa, che ci ha fornito altre preziose notizie. Naturalmente anche il cugino Alfeo Martinoli dal Sudamerica ha dato il suo contributo alla raccolta di materiale iconografico. Per me, che non sono lussignana, è stato come bagnarmi nella Valle d’Augusto, e riemergerne…lussignana. E non solo per le tante volte che ho letto e riletto i cari brani di Elsa: li conoscevo già, ma mi sembravano sempre nuovi, perché ero io che nel frattempo cambiavo e ne diventavo sempre più partecipe. L’ascoltare discorsi tra lussignani mi ha fatto “assorbire” un po’ del loro modo di parlare, di ragionare e di sentire. Ora mi trovo a spiegare a mio marito, rampollo dell’antica famiglia Ivancich, significati di termini come “magugne”, “stuange”, “gnorìt”……… Quando il lavoro era pressocchè concluso, Doretta a Lussino ha raccolto per Elsa magugne e rametti di mirto. Io, che non l’ho conosciuta ma le sono diventata amica, li ho portati ad Elsa a nome della sua Lussino, della “nostra” Lussino…….

Le nostre belle navi di Rita Cramer Giovannini Paolo Valenti, grande esponente della “cultura del mare”, ci regala due belle produzioni che fanno rivivere il glorioso passato di Trieste sul mare. Ottenuto il diploma di perito industriale presso l’Istituto Tecnico “A. Volta” di Trieste, si è subito impiegato alle dipendenze dei C.R.D.A., presso gli Uffici Tecnici della Fabbrica Macchine di S. Andrea, passando successivamente alla Italcantieri e quindi alla Fincantieri, dalla quale è andato in pensione nel 1994. Dal 1982 è Presidente dell’Associazione Marinara Aldebaran. Dopo aver lavorato per quasi quarant’anni alla costruzione di tante fiere “signore del mare”, continua ora a mantenerne viva la memoria attraverso una ricca produzione letteraria. La sua formazione tecnica viene arricchita dalla passione, nata già in giovane età, e dalla profonda conoscenza delle nostre belle navi passeggeri, le “navi bianche”, di cui parla nei due libri che vengono qui presentati ai lettori del foglio “Lussino”: «Le quattro sorelle» e «Trieste e le “navi bianche”»

«Le quattro sorelle – Storia delle motonavi Saturnia e Vulcania, Neptunia e Oceania della Cosulich di Trieste» Il titolo di questo libro, edito da Edizioni Luglio, è quanto mai azzeccato per catturare, dalla vetrina del libraio, l’attenzione di un passante, anche se frettoloso. Se poi il passante è


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