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Lussino

Nave Armida 1881

Egli diede una mano al fratello Antonio Felice che iniziava dieci anni dopo la sua attività marittima, facendogli da guida e finanziandolo per la costruzione della sua casa di Lussino, come si evince dall’epistolario in nostro possesso. Morì a soli 58 anni di broncopolmonite a Trieste, dopo una vita durissima, lasciando un discreto capitale alla moglie e ai due figli. Marco Ottavio non si sposò, Antonio Augusto sposò Amalia Fiumani di Venezia ed ebbe otto figli. Il capitano Marco Ottavio Cosulich è certamente una figura fondamentale e di primo piano nella storia dell’armamento navale dei Cosulich. Nato a Lussinpiccolo nel 1842, frequentò l’Istituto Nautico, diventando capitano di lungo corso, e fece il suo training a bordo dei velieri di famiglia.

Marco Ottavio Cosulich

Fu ben presto egli stesso armatore e comandante ma anche banchiere. Possedeva totalmente o era caratista con il fratello Antonio Augusto dei velieri “Elios”, “San Gaudenzio”, “Pater” (in ricordo del padre), e con i cugini di Lussino dell’ “Elena C.”, “Armida” e “Teresa Cosulich”. La navigazione a vela ormai segnava il passo ed erano maturi i tempi per il subentro delle navi a vapore: fu il primo armatore dell’impero austroungarico che ordinò una nave nuova a un cantiere estero. Il cantiere di Sunderland in Inghilterra costruì nel 1889 il piroscafo“Elena Cosulich”, dedicandolo al nome della

Piroscafo Elena Cosulich (moglie di Marco Giovanni) varata a Sunderland nel 1889

propria madre, Elena Cattarinich, al cui comando Marco Ottavio si alternò con i cugini Alberto e Callisto. Esiste un grosso epistolario di Callisto che relazionava a Marco Ottavio sui viaggi di questo primo vapore dei Cosulich che venne venduto nel 1905 ai cinesi. Con questo capitale di realizzo, unitamente ad altre risorse, Marco Ottavio intraprese una propria attività di banchiere privato, con successo, perché alcune navi istriane e dalmate che approdavano nel porto di Venezia, lo preferivano alle banche locali. Continuò fino al 1907 a partecipare alle iniziative dei cugini trasferitisi a Trieste, quali per esempio l’”Austro Americana”e la Società Cosulich Triestina di Navigazione. A fronte dei nuovi progetti dei grandi transatlantici, preferì rimanere compartecipe in forma prudenziale perché era un uomo molto avveduto, austero, parsimonioso e di grandi capacità. Morì durante la prima guerra mondiale nel 1916. Il suo cospicuo patrimonio venne da lui reinvestito per la gran parte in titoli diversificati in tutto il mondo: una parte anche nelle ferrovie russe transcaucasica e transiberiana, il cui investimento si azzerò quando la rivoluzione bolscevica cancellò gli impegni finanziari pubblici in quel paese. Antonio Augusto ed Amalia Fiumani ebbero otto figli: Alberto morì come ufficiale durante la prima guerra mondiale, Guido e Marco si spensero in giovane età. Un altro figlio Antonio Luigi, nato nel 1885, continuò a occuparsi di attività marittime, con il cugino Virgilio, figlio di Fausto Cosulich che viveva a Trieste.


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