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I miei ricordi di Brigida-Ida Santoro

“Nonna raccontami di quando eri piccola…”. Questa frase mi è stata ripetuta più volte da tutti i miei nipotini, e io ho narrato loro “le mie vicende di vita vissuta” che hanno ascoltato con vivo interesse. Ora è il momento dei due nipotini più piccoli: Tommaso ed Emma. Stimolata anche da mia figlia Elena, ho deciso di scrivere qualche cosa di quanto ho loro narrato, comple­ tato da un discorso rivolto agli adulti. È la mia storia, il mio vissuto, in quell’ambiente e in quel momento storico soprattutto. Forse potrà far piacere leggere anche alle mie figlie, a mio marito, alle mie sorelle, a mia cognata Marisa e a tutti gli amici di Lussino. Per me è stato piacevole rivivere e rievocare i diversi momenti, mi auguro che anche chi lo leggerà possa trar­ re considerazioni e raffronti utili anche al giorno d’oggi. Senza nessuna presunzione, ma soltanto con tanta semplicità, lo offro a chi lo volesse leggere: è la mia sto­ ria, la nostra storia, la storia della nostra Italia. L’infanzia Negli anni ’30 nasce nella bellissima isola di Lussi­ no, nel golfo del Quarnaro (Pola), una bella bambina, da Martino Santoro e Paola Stricevich; il suo nome è Brigi­ da, come la nonna paterna, ma per tutti è: (Brig) Ida.

Il ricordo della primissima infanzia per me è legato al luogo, lo splendido mare e la vegetazione lussureg­ giante, le pinete secolari e le grotte dalle quali tuffarsi in mare, e al fratellino Dino nato due anni dopo (in casa di galant­uomini, nascono prima le femmine e poi gli uo­ mini). Con lui trascorsi i primi anni della mia vita, scam­ biandoci giochi e giocattoli (un grosso triciclo in ferro e un monopattino in legno) coi quali si correva per la Riva IV Novembre, in centro al paese dove i miei genitori ave­ vano un bar trattoria. Erano anni nei quali ci si accontentava di poco e la musica prodotta dai dischi, amplificata dall’altoparlante del nostro bar, nelle serate estive attirava il passaggio del ceto medio lungo la Riva. Ricordo ancora alcune canzoni: Maramao perché sei morto, E Pippo Pippo non lo sa, Quando passa Fran­ cesco Maria…. Per la gente più ricca e nobile, d’estate c’erano tre serate di musica alla settimana con concerto a Cigale nel Park Hotel, per alcune estati gestito dai miei genitori. Di questo ricordo solo gli abiti lunghi ed elegantissimi in étamine, dai colori pallidi, che le signorine indossavano. Torniamo in centro, in Riva, dove c’erano due gela­ terie; al pomeriggio, d’estate, passava con il triciclo il vecchio gelatiere Arnoldo che con 10 centesimi ci dava

Da sinistra - Rita Vidulich, Elly Nicolich Da destra verso sinistra: Elly Nicolich, Rita Vidulich, Dino San­ toro, Ida Santoro. Foto fatte in località adiacente alla chiesetta di San Giuseppe, davanti al cancello della casa di un signore che gestiva la linea aerea AlaLittoria nell’anno 1938 da una delle due sorelle Irma e Pina titolari della tabaccheria, (“APALTO”, come si usava a dire), situato in Riva a Lussinpiccolo. Una delle due sorelle era la santola di Elly


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