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Quali sono le attività svolte dal Circolo per perse­ guire i suoi suddetti obiettivi? Il Circolo svolge ogni anno un’intensa attività culturale – costituita da conferenze, convegni, tavole rotonde – che hanno per sede le città italiane di Trieste, Gorizia, Monfalcone, Muggia ma anche le città e i paesi dell’Istria slovena e croata; vengono svolte autonomamente dal Circolo o in collaborazione con Enti e Istituti vari italiani e con le Comunità degli Italiani residenti in Croazia e Slovenia e spesso anche con le autorità civili e le strutture tecniche, economiche e culturali (imprenditori, Università, ecc.) del posto, soprattutto nelle produzioni agricole. Quali sono gli argomenti trattati durante questi incontri culturali? Tutti i temi trattati riguardano il paesaggio istriano nella sua complessità estetica, etica, esistenziale; sono tantissimi e pertanto mi limiterò ad elencarne soltanto alcuni rinviando gli interessati alla lettura delle nostre pubblicazioni e/o alla visita del nostro sito internet (www.circoloistria.it), sul quale esse sono quasi tutte riportate integralmente. Alcuni dei temi trattati dal Circolo sono dunque la Landa Carsica, la sua flora e la sua fauna. In quest’ambito un ampio capitolo è dedicato all’ape e all’apicultura ma vi si parla anche della pecora, della capra, del manzo boscarin, sue risorse genetiche autoctone. Un altro tema che è stato oggetto di studio è la biologia, con particolare riguardo per quella dell’Alto Mar Adriatico, la biodiversità e il recupero delle risorse genetiche autoctone. Molta attenzione abbiamo poi dedicato ultimamente al cibo, a partire dall’evoluzione della razza umana, alla condizione della donna, ai problemi delle minoranze. Ci sono poi da segnalare diverse attività svolte in collaborazione con rimasti italiani e residenti sloveni e croati come i seminari finalizzati allo scambio di informazioni ed esperienze che il biologo dell’Università di Trieste, prof. Giuliano Orel, ha svolto per una trentina d’anni durante il periodo estivo a Salvore e che erano frequentati da studenti italiani, sloveni e croati e che il prof. Orel ed io chiamavamo scherzosamente “Università Verde Azzurra o Alpe Adria”; l’annuale Mostra-Concorso Città del Miele, che si svolge ogni anno in un centro diverso; il Parco della Concordia e delle Risorse Genetiche Autoctone, che sorge alle spalle di Muggia, al confine con la Slovenia, ancora in allestimento e destinato a raccogliere le risorse genetiche autoctone vegetali e animali del territorio per farle conoscere in particolare ai giovani; il Villaggio del Sogno, progetto per il recupero della Ciceria. Un importantissimo progetto del Circolo riguarda la collabora-

zione con le scuole, dove giovani studentesse di biologia andranno a tenere gratuitamente lezione. Può segnalarci il titolo di qualcuna delle vostre pubblicazioni? Noi abbiamo editato numerosi “Quaderni”, che sono di solito il resoconto scritto di convegni o di uno o più incontri, il più significativo dei quali è – a mio avviso – “Da Cherso al Carso”, che ha due edizioni aventi per sottotitolo uno “Parco di mito storia tradizioni. Realtà e riflessioni per il futuro” e l’altro “Un impegno ventennale”. C’è poi il quaderno su “La cultura istro-veneta come identità e veicolo di comunicazione negli scambi culturali dell’Alto Adriatico”, “Iniziative economiche, culturali e transfrontaliere dal Carso al Golfo di Trieste”, “Incontro con Tomizza”, “Scriviamo noi la nostra storia” ed altri. Oltre ai “Quaderni”, abbiamo curato la pubblicazione di parecchi volumi, circa uno all’anno, fra i quali abbiamo “Itinerari istriani”, “La Valle del Quieto”, “La civiltà del mare in Istria”, “La civiltà contadina in Istria”, “L’Altopiano dei Cici”, “Arsia”, “Pola Operaia” e, ultimo, “Profumi d’Istria”. Tutti questi volumi sono stati pubblicati col contributo dello Stato Italiano, della Regione FVG o di altri Enti Pubblici e pertanto non sono in vendita ma quasi tutti leggibili nel nostro sito internet, come ho già detto. C’è da segnalare qualche altra attività del Cir­ colo? Sì, i viaggi in Istria, che rispondono all’esigenza di far conoscere l’Istria agli Istriani. Infatti, anche gli istriani più anziani conoscono poco o nulla la loro terra di origine perché quelli ancora viventi se ne sono andati dai luoghi natii quando erano piccoli o giovani e vi hanno vissuto quando andare da una località all’altra era difficile a causa delle strade disagevoli, della guerra, della scarsa diffusione dei mezzi pubblici e delle automobili private e non facile come oggidì. Noi organizziamo perciò due viaggi con guida turistica all’anno, uno in primavera e uno in autunno, per visitare le nostre terre d’origine. Ci siamo così recati, oltre che nelle isole di Cherso e Lussino, quasi ovunque in Istria: a Pola, Pisino, Pinguente, Rozzo, Sovignacco, Montona, Torre, Cittanova, Capodistria, Isola, Pirano, Umago, in Ciceria e altrove. Possiamo dunque concludere che il Circolo Istria gode di ottima salute. Qual è il segreto della sua longe­ vità e vitalità attuali? La sua progettualità è proiezione verso il futuro.


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