Lussino 61

Page 20

pagina 20 - Quadrimestre 61 - Dicembre 2019

Solidarietà lussignana Sergio de Luyk Negli ultimi mesi del 1912 mia nonna, Anna Vidulich de Luyk, nipote di Francesco Vidulich Capitano Provinciale dell’Istria, com’era consueto per molte donne lussignane, accompagnava suo marito Arturo de Luyk a bordo della nave, da lui comandata, diretta in Sud America. Con lei c’era anche il loro piccolo Giuseppe, di pochi mesi, che era giunto ad allietare la loro vita nell’aprile di quell’anno. La coppia aveva molto sofferto per la perdita, tre anni prima, nel 1909, del primo figlio, Giorgio Stefano, morto all’età di tre anni. Mia nonna, nata il 10 dicembre 1878, aveva trentatre anni al momento del parto del suo secondogenito, un’età non particolarmente “giovane” per la maternità di quegli anni. È facile immaginare quanto affetto riversasse sul bambino che portava nuova vita e gioia alla coppia provata dal precedente lutto.

Certificato di matrimonio di Arturo de Luyk e Anna Vidulich, avvenuto a Lussinpiccolo il 21 ottobre 1905

Anna Vidulich de Luyk

Nell’ultima fase della traversata atlantica, quando mancavano ormai pochi giorni all’arrivo a Buenos Aires, il piccolo Giuseppe contrasse quella che veniva definita allora “dissenteria”, in sostanza una gastroenterite. Agli inizi del secolo la mortalità infantile (che include i bambini morti nel primo anno di vita) vedeva al primo posto come causa di morte proprio la gastroenterite. Oggi, grazie alla comprensione della fisiopatologia di quell’affezione, avvenuta nella seconda metà del secolo scorso, quella patologia si riesce a curare con opportuna terapia reidratante in

quasi tutti i Paesi del mondo. Ma nel 1912 rappresentava ancora il terrore delle mamme dei piccoli bambini. E Anna Vidulich de Luyk, con il suo bambino in profonda sofferenza, a bordo di una nave, nell’Oceano Atlantico, consapevole del grave rischio, viveva con enorme apprensione quei difficili momenti. Giunti finalmente a Buenos Aires vennero istituite le prime terapie, ma il consiglio dei medici locali fu quello di non continuare il viaggio sulla nave, ma di rimanere per un adeguato periodo di tempo in Argentina, per consentire la convalescenza del bambino. Proprio in quegli anni la “Fratelli Cosulich” aveva aperto a Buenos Aires un’Agenzia Succursale dell’“Austro Americana”, la Compagnia di Navigazione del Gruppo armatoriale che gestiva le linee transatlantiche per il Sud America. Il responsabile dell’Agenzia era Antonio N. Cosulich. La sua consorte, Maria Gerolimich Cosulich, conosceva bene Anna Vidulich, con cui era in ottime relazioni a Lussino. Venuta a conoscenza della delicata situazione in


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.