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1923 – 2013 Novant’anni di ricordi di Marì Rode

Nel 1923 a Lussinpiccolo sono nati tanti bambini, più femmine che maschi. Tutti a tre anni, ci siamo ritrovati all’Asilo che stava in cima alla scalinata del Bardina, sotto il Piazzale del Duomo. Quanti giochi in quel grande cortile all’ombra degli alti pini… poi in classe, composti, seduti per due neii piccoli banchi, lasciando in mezzo “il posto per l’Angelo custode”; così ci raccomandava la suora delle Ancelle della Carità. La nostra prima infanzia, che precedeva l’inizio delle Scuole Elementari, passò in quell’Asilo tra giochi, canti e semplici recite tra i battimani dei familiari e la Suor Benvenuta, che si compiaceva della riuscita. Per le vallette dell’isola imparammo a nuotare, sorrette dalle zucche (salvagente di allora) e incominciavamo a saltare di grotta in grotta, magari facendoci qualche graffio, al quale si passava sopra, senza lamentarsi. Si cresceva “Presto ti andarà a scola e ti imparerà a legger e a scriver”. Noi femmine, alle Elementari, abbiamo avuto la maestra Gorgiolo, che ci portò dalla prima classe quasi alla fine della quinta. Era ancora giovane, severa, ma ci castigava soltanto mandandoci dietro alla lavagna.

Usciti da scuola, 17 febbraio 1938. 1- Gina Antoni; 2- Lilia Giuricich; 3- Mariolina Piccini; 4- Nora Tarabocchia; 5- Marì Rode; 6- Livia Caselli; 7- Dora Darpich; 8 Jolanda Berna; 9- Wolfgang Ers; 10- Rita Sarcich; 11- Elvina Sfarcich; 12- ? Stefanich; 13- Giovanni Nicolich; 14- Luigi “Gigetto” Pagan; 15- Bruno Benvenuti.

Di nome, si chiamava Annunziata e ogni anno, quand’era il 25 marzo, ci portava in passeggiata alla Madonna di Cigale. All’età di nove anni, maschi e femmine, facemmo la “Prima Comunione”. Io e le mie compagne eravamo vestite di bianco con il velo sulla testa e la ghirlandina di fiori a fermarlo. “Ti gaveressi bisogno de un paio de scarpe nere, ma per el vestito bianco ghe vuol anche le scarpe bianche”. Durante la settimana di “Ritiro Spirituale” eravamo buone, Sante! Si cresceva

A Cigale con il professore di religione e quello di storia, alla Madonna Santa Messa prima degli esami di quarta media dell’Istituto Tecnico – Nautico. Prima fila: prof. Storia; Nada Cosulich; Marì Rode; Livia Caselli; don Ceci. Seconda fila: Rita Sarcich; Lilia Giuricich; Elvina Sfarcich; Nora Tarabocchia. Terza fila: Jolanda Berna; Mariolina Piccini; Dora Darpich; Mariangela Martinoli; Puppe Foramitti. Quarta fila: Bruno Benvenuti; Wolf­gang Ers; Gianni Nicolich (Niccoli); Gianni Nicolich; Gigetto Pagan

Si viveva all’aria aperta, tra cielo e mare. I giochi occupavano i nostri pomeriggi: Quanta fantasia nei giochi “alle signore”! Ci si divertiva tanto a prepararli, ma poi il gioco finiva presto, magari per un bisticcio. Si giocava a “Maria orba” (mosca cieca), alle belle statuine; si giocava alla palla, che, lanciata sul muro, accompagnata da una cantilena, doveva ritornare in mano; se non la prendevi “sbaglio” eri fuori dal gioco. Qualche volta si baruffava, ma poi si tornava presto a fare la pace. Natale era una festa attesa: si preparavano i presepi, si frequentavano le funzioni in Chiesa con i canti. Nel teatrino delle Suore si recitava; si rappresentava il Presepe con tutti i personaggi e i costumi adatti, cantavamo: “Alla fredda tua capanna noi veniamo a cantar la ninna-nanna”


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