Il mito

Page 1

Classe 1^ B Prof. Lorena Catena


Utenti destinatari

Classi prime scuola secondaria

Docenti coinvolti

Insegnanti di Lettere

Compito/Prodotto previsto

Realizzare una raccolta di miti illustrati

Assi culturali: linguistico-espressivo

Periodo di applicazione (ore totali 10)

Primo quadrimestre

Competenze

Acquisire e interpretare le informazioni

Traguardi di competenza da raggiungere trasversali

Interagire in modo efficace in diverse Interagire in modo efficace in diverse situazioni comunicative, attraverso situazioni comunicative, attraverso modalità dialogiche sempre rispettose modalità dialogiche sempre delle idee degli altri; con ciò matura rispettose delle idee degli altri; con consapevolezza che il dialogo, oltre ad ciò matura consapevolezza che il essere uno strumento comunicativo, ha dialogo, oltre ad essere uno anche un grande valore civile e lo strumento comunicativo, ha anche un utilizza per apprendere informazioni, grande valore civile e lo utilizza per rielaborare opinioni su problemi apprendere informazioni, rielaborare riguardanti vari ambiti culturali e opinioni su problemi riguardanti vari sociali ambiti culturali e sociali Ascolta, legge e comprende testi Ascolta, legge e comprende testi narrativi e narrativi e comincia a costruirne comincia a costruirne un’interpretazione collaborando nel un’interpretazione collaborando nel gruppo. gruppo. Scrive correttamente testi narrativi Scrive correttamente testi narrativi La narrazione mitologica e le La narrazione mitologica e le caratteristiche del mito caratteristiche del mito

Traguardi di competenza da raggiungere disciplinari

Nodi disciplinari


Obiettivi di apprendimento disciplinari

Pre-requisiti

Abilità

Conoscenze

Atteggiamenti

a) Leggere ad alta voce in modo espressivo individuando il tema principale e intenzioni comunicative dell’autore; personaggi, loro caratteristiche, ruoli, relazioni e motivazioni delle loro azioni; ambientazione spaziale e temporale. Formulare in collaborazione con i compagni ipotesi interpretative fondate sul testo b) Applicare le procedure di ideazione, pianificazione, stesura e revisione del testo a partire dall’analisi del compito di scrittura c) Scrivere testi narrativi sulla base di modelli sperimentati

a) Contenuto, significato e caratteristiche del mito b) Classificazione delle diverse tipologie di mito (eziologici, cosmogonici, naturalistici, di metamorfosi…) c) Riflessioni sui significati e simboli dei miti

a) Predisposizione all’ascolto e alla comprensione dei testi proposti b) Disponibilità a lavorare in gruppo c) Apertura nei confronti delle proposte suggerite

1) Interagire in modo collaborativo in una discussione 2) Impiegare tecniche di lettura silenziosa e di lettura espressiva ad alta voce 3) Leggere semplici testi narrativi cogliendone il senso, le caratteristiche formali più evidenti 4) Produrre testi creativi sulla base di modelli dati 5) Produrre testi sostanzialmente corretti dal punto di vista grammaticale 6) Produrre testi anche con l’utilizzo del computer

1)

1) 2)

2)

3)

Struttura del testo narrativo Organizzazione e pianificazione di un testo scritto Tipologie testuali

Curiosità… Apertura verso la novità…


Tempi e fasi di lavoro

Che cosa fa il docente (e con quali strumenti)

Che cosa fanno gli alunni (e con quali strumenti)

FASE 1 (tempi: 1 ora) Obiettivi: Conoscenze: a) Atteggiamenti: a)- c)

Inizia con un brain storming che possa suscitare la curiosità degli alunni sul tema del mito. Riordina gli input dati dagli alunni e li struttura in uno schema ordinato, completandoli.

Opera associazioni libere e partecipano alla discussione. Pongono domande di chiarimento e riordinano sul loro quaderno

FASE 2 (tempi: 2 ore) Obiettivi: Abilità: a) Conoscenze: b) –c)

Propone i brani da leggere in classe in forma collettiva. Guida l’analisi dei testi anche attraverso l’uso del dizionario, sollecitando un arricchimento del lessico, della comprensione dei significati e dei simboli. Propone un esempio significativo per comprendere le caratteristiche principali di un mito.

Leggono attivamente, prendono appunti, analizzano il lessico durante la lettura collettiva e svolgono le attività di analisi del testo.

FASE 3 (tempi: 2 ore Obiettivi: Abilità. b) Atteggiamenti:b)

Organizza i gruppi, mediando al loro interno i ruoli e assegnando i brani da leggere.

Si dividono in gruppi, si attribuiscono i ruoli, leggono i brani assegnati al loro interno, svolgendo le attività di laboratorio presenti nel libro di testo.

FASE 4 (tempi: 2 ore più 1 ora.) Obiettivi: Abilità: c) Atteggiamenti: e)

Coordina i lavori di gruppo per la stesura del mito da parte dei ragazzi. Si muove tra i gruppi, dando suggerimenti, proponendo anche modelli da seguire. Raccoglie i lavori svolti.

Concordano il tema del mito e stendono il testo. Realizzano le illustrazioni. Consegnano i lavori svolti.


Autovalutazione (1 ora e ½) Valutazione (1/2 ora)

VALUTAZIONE L’insegnante attribuisce la valutazione ai singoli gruppi, tenendo conto della seguente scala: molto (4) – abbastanza (3) - poco (2) – no (1), in base ai seguenti criteri: - partecipazione e collaborazione - impegno - produttività

AUTOVALUTAZIONE Gli alunni espongono e leggono alla classe i lavori svolti all’interno dei gruppi. I singoli gruppi effettuano l’autovalutazione secondo la seguente scala : molto (4) – abbastanza (3) - poco (2) – no (1), in base ai seguenti criteri: -partecipazione e collaborazione, -impegno, -produttività


• L’insegnante, per catturare l’interesse della classe, mostra, collegandosi ad internet, il film “L’origine del mondo”

Terminato il breve video la prof. chiede agli alunni che cosa sia, secondo loro , il mito e


Spiegare ciò che non si conosce con la fantasia

brain storming Un modo surreale per raccontare la realtà

È fantasia

IL MITO

È una storia inventata per raccontare un fatto

Una leggenda che può essere sia vera che inventata

Definizione tratta dal loro libro Il mito è un racconto fantastico, inventato anticamente presso i popoli che tentavano di dare una spiegazione della realtà che li circondava, dei fenomeni naturali, della vita e della morte. I miti avevano un valore sacro, e venivano trasmessi di padre in figlio Spesso i miti ci parlano delle civiltà che li hanno creati


1 Si leggono i seguenti brani • • • •

Una scura massa di nulla (mito cinese del mini film proposto) Come sono nate le stelle Il colore degli uomini Il colore degli uccelli 2 Si analizza il lessico e i significati simbolici di persone, cose, eventi … attraverso gli esercizi proposti sull’antologia p. 31 es. n 4 (Attribuiscono valori simbolici a personaggi, fatti o fenomeni seguendo esempio e proposte dell’insegnante) 3 Si svolgono le attività di analisi del testo, guidati dall’insegnante, sul mito africano “I pesci sono figli del Sole” Per verificare la comprensione individuale di com’è “costruito” un mito, ogni alunno riconosce a turno, in tutti i miti proposti dall’antologia, i modi diversi con cui si indica il tempo indeterminato, i luoghi generici, le filastrocche/ poesie e li espone oralmente mentre gli altri li trascrivono sul quadernone e l’insegnante sulla Lim. Dei miti letti, invece, si ricercano, evidenziandole con colori differenti, tutte le caratteristiche strutturali.


Mito Africano

I pesci sono figli del Sole

All’inizio del mondo il Sole appariva nel cielo circondato dai suoi figli, come ancora oggi la Luna fa di notte. Ma durante il giorno il caldo era così terribile che gli uomini quasi non potevano lasciare le loro capanne né andare in giro per procurarsi il cibo; perciò erano molto insoddisfatti della loro vita. La Luna ci pensò un po’ su; poi andò a trovare il Sole: -I nostri figli ci creano dei problemi- disse. -Gli uomini si lamentano di loro. Raccogli in un sacco i tuoi figli, io raccoglierò i miei, e buttiamoli nell’acqua. -Dopo aver così parlato, la Luna raccolse dei ciottoli bianchi e li mise in un sacco, facendo credere al Sole che nel sacco ci fossero i suoi figli. Così il Sole si convinse a raccogliere i suoi figli in un sacco; poi seguì a Luna fono al fiume, dove entrambi gettarono i loro sacchi nell’acqua. -Ma quando venne la notte, il Sole s’accorse che la Luna era circondata da tutti i suoi figli. Furioso gridò: - Mi hai ingannato. Domani andrò a riprendermi i miei figli! -Ma il giorno dopo, quando il sole tirò fuori dall’acqua uno dei suoi figli, quello morì. E così il secondo, e il terzo.. Essi brillavano ancora , ma non potevano più sopportare la vista del padre. Il Sole dunque, temendo di ucciderli tutti, li lasciò nell’acqua. -Da allora il Sole odia la Luna. Ogni giorno la insegue nel cielo e qualche volta riesce a prenderla


LEGENDA con i “colori”

• Tempo indeterminato: molto lontano, alle origini del mondo • Informazioni implicite: questa frase ci conferma indirettamente che il popolo che ha inventato il mito viveva in Africa, tra mille difficoltà dovute al clima troppo caldo; era un popolo di cacciatori, e probabilmente di pescatori, vista la grande importanza data ai pesci ritenuti figli del Sole. • Protagonisti: sono il Sole e la Luna, due divinità personificate. Le stelle e i pianeti sono ritenuti i figli della luna. • Luoghi generici: c’è qualche accenno a luoghi reali, ma immersi in un’atmosfera fantastica • Spiegazione fantastica dell’origine di un elemento della natura: i pesci che popolano le acque della terra • Altra spiegazione fantastica di un fenomeno naturale: l’alternarsi del giorno e della notte


Espressioni ricavate dai miti per indicare il tempo indeterminato • Molto lontano, alle origini del mondo, in quei remoti tempi, un giorno, in principio, un tempo, una volta, qualche tempo dopo, tanto tempo prima, da molto tempo, una mattina, al tempo delle …, dopo aver fatto il mondo, ci fu un’epoca in cui, quando in primavera, dopo aver aspettato alquanto …

Espressioni ricavate dai miti per indicare i luoghi per lo più generici e immaginari. Talvolta sono reali, ma l’atmosfera in cui sono immersi è fantastica. • Una scura massa di nulla, le capanne, il villaggio, la foresta, nel regno delle fresche acque dei ruscelli, radura della foresta, campo di mais, sulla terra ferma, viveva nei boschi, correva sui prati e faceva il bagno nelle acque fresche dei torrenti, vagava per i boschi, giri solitari, tra le rocce profonde e gli abissi lontani, scendere sulla terra nei pressi della località in cui più tardi sarebbe sorta la città di Troia, giunsero ad una casetta appartata, cercano nella vallata la loro misera casetta, il male dominava ogni parte del mondo, l’uomo era per strada senza alcuna fretta, un mare immenso, un’altissima montagna, un mondo sotterraneo…


L’INSEGNANTE Organizza i gruppi, mediando al loro interno i ruoli e assegnando i brani da leggere.

• • • • •

Si dividono in gruppi, si attribuiscono i ruoli, leggono i brani assegnati al loro interno, svolgendo le attività di laboratorio presenti nel libro di testo.

Eco e Narciso Filemone e Bauci Prometeo e Pandora Deucalione e Pirra L’albero della vita

Svolgimento attività di laboratorio proposte dal libro 1. 2. 3.

4. 5. 6. 7. 8.

Elaborano temi adatti a un mito Creano personaggi mitologici ( nome, aspetto fisico, carattere, azioni) Pensano agli ambienti e al tipo di società in cui un mito potrebbe svolgersi e scrivono una descrizione dettagliata Dato il mito incompleto “Volpe e Coyote fanno nascere il mondo”, scrivono la situazione iniziale Dato il mito incompleto “Il ponte del re”, scrivono la parte centrale Dato il mito incompleto “I Rom, un popolo sparso nel mondo”, scrivono la conclusione Inventano e e scrivono un mito con spunti dati (socializzazione dei miti inventati) Socializzazione, correzione, confronto dei lavori


Esempi degli esercizi svolti •

Elaborano temi adatti a un mito Racconta l’origine di

Esempi

Elementi dell’universo

• cielo, luna, sole, stelle, pianeti,comete, mondo, mare …

Vegetazione

• perché il papavero è rosso •perché le banane sono gialle •perché esistono i sempreverdi

Fenomeni naturali

• terremoti, vulcanesimo, eruzioni, inondazioni , tempeste, smottamenti, maree, pioggia, grandine, neve, vento, maremoto, eclissi, tornado, , nebbia …

Caratteristiche degli animali

•la proboscide dell’elefante •la ferocia dei lupi •il veleno dei serpenti •Il collo lungo della giraffa •La furbizia della volpe •L’ottima vista dell’aquila •Le strisce della zebra •La velocità del ghepardo

Manifestazioni particolari degli esseri umani

•il pianto, il riso, terrore, la malvagità, la cattiveria, l’aggressività •la tristezza, la felicità, il dolore, la rabbia, antipatia, gelosia,

Condizioni particolari dell’esistenza

•Morte, vita, malattia, nascita, intelligenza, crescita,


Creano personaggi mitologici seguendo le indicazioni Esempi degli esercizi NOME

ASPETTO FISICO

CARATTERE

AZIONI

Moaur era un mostro della natura: alto, muscoloso, agile, dal corpo di uomo e dalla testa di leone. La sua criniera folta e imponente, gli scendeva fin sulle spalle. Era giusto, paziente e saggio, ma un po’ egoista. Si sentiva solo così trovò il sistema per popolare la sua vallata: ogni suo crine, soffiato con il suo caldo alito, diventava un umano. Quando era il momento di crearsi una compagna soffiò due volte: una splendida ragazza con gli occhi carbone, scintillanti, radiosi e un corpo da Venere gli si presentò davanti. Era la miglior nascita del suo mondo e divenne la sua amorevole sposa….. Pelle blu squamata, denti aguzzi e sporgenti, capelli rossi come le fiamme dell’inferno, grasso, gigantesco si presenta così Cattivik Al contrario del suo orripilante aspetto è simpatico, buono, generoso. Tutto il giorno è alla ricerca dei più deboli ai quale offrire i suoi servigi ….


Ambienti e società: esempi

In una terra arida, priva di alberi e vegetazione, l’unico fiumiciattolo presente era ormai in secca. In questo territorio ostile viveva una tribù indiana che non accettava l’idea di andarsene perché quella era stata la terra dei loro avi, un tempo rigogliosa di acque , ricca di giganteschi bisonti … oggi ridotta quasi un deserto. Vivono in tende misere, rattoppate, non hanno pelli nuove da poter utilizzare, gli animali sono pressoché assenti. Hanno imparato a nutrirsi dei piccoli esserini che la sera escono dalla sabbia … ragni, serpentelli, scorpioni, scarafaggi, locuste.. Molto tempo fa gli uomini vivevano nelle foreste dove crescevano rigogliose piante carnivore. Questi popoli basavano la loro sopravvivenza sulla caccia e sulla pesca fluviale. Parte generosa della loro esistenza erano le acque pulite, limpide, incontaminate, cristalline del fiume Nilo…


A piccoli passi: esempi Dato il mito incompleto “Volpe e Coyote fanno nascere il mondo”, scrivono la situazione iniziale Un bel giorno d’estate una volpe ed un coyote, dopo aver girovagato a lungo alla ricerca di una casa, trovarono una vecchia barca abbandonata. Si guardarono felici negli occhi e capirono che quella era la scelta adatta: l’adottarono come loro casa All’inizio del modo una volpe ed un coyote, stanchi della loro vecchia caverna fredda, umida, distante da ruscelli gorgoglianti con acque fresche, lontana da alberi maestosi traboccanti di frutta, decisero di incamminarsi alla ricerca di una nuova abitazione. Il giorno stava per giungere al termine, il sole rosso fuoco stava andando a dormire. Erano sfiniti e nessuna dimora trovata era di loro soddisfazione finché, lungo la riva di un fiume tranquillo e limpido, abbandonata sotto a rami vecchi, scorsero una barca ancora in buono stato: sarebbe stata la loro nuova dimora. Dato il mito incompleto “Il ponte del re”, scrivono la parte centrale … Ma il cavallo fuori allenamento non riuscì a saltare. Bathala, allora, creò un ponte di acqua che rifletteva la luce del sole in sette colori e grazie al ponte colorato, ogni volta che voleva tornare a casa, in cielo si riflettono tanti colori. … Ma si trovò in una parte oscura del cosmo, fredda, spaventosa. Non si lasciò però prendere dal panico, anzi iniziò a pensare a come poter ritornare a casa. Tirò fuori dalle sue magiche tasche degli schizzi di colore con i quali dipinse l’oscuro universo, e una volta costruita la strada colorata, per tanto tempo vi galoppò con il suo cavallo fino a raggiungere la sua desiderata dimora oramai in rovina …


Dato il mito incompleto “I Rom, un popolo sparso nel mondo”, scrivono la conclusione •

Ecco perché ancor oggi i rom sono sparsi nel mondo

Da allora i Rom vivono sparsi nei centri abitati che attraversano, senza un’abitazione stabile e il carretto, ancor oggi, continua a seminare figli nelle varie città del mondo

Inventano un mito e lo scrivono seguendo lo schema presente, realizzano le illustrazioni , ricopiano il testo al computer

PER SCRIVERE UN MITO PRIMA TAPPA Scelta e annotazione di: • tema, •personaggi, •ambiente, società •elementi simbolici

SECONDA TAPPA Stesura di: •introduzione, •sviluppo •conclusione

TERZA TAPPA Lettura attenta del mito ideato e scritto per scegliere un titolo adeguato


In principio c’era un serpente molto cattivo, mandato dal diavolo, chiamato Trinità. Trinità era il più cattivo serpente del mondo: aveva una coda lunga lunga , denti affilati affilati con i quali aggrediva tutti gli animali compresi i cuccioli. Nessun serpente aveva il veleno, neanche Trinità, ma aveva una cattiveria incontrastabile. Il sole un giorno, vedendo come si comportava Trinità si stancò del suo atteggiamento e decise di mandare tanto calore. Allora il serpente, visto che odiava il caldo, cominciò a sbattere con la coda dappertutto e a sibilare dal dolore. Il sole intanto cantava: Se troppo caldo farà il serpente dalla rabbia in un baleno scoppierà. Trinità allora si frantumò in mille pezzi. Il suo sangue cattivo e malefico andò a finire su alcuni serpenti, che diventarono velenosi. Ecco come sono nati i serpenti velenosi.


Un tempo gli elefanti avevano la proboscide corta e mangiavano solo la frutta caduta dagli alberi. Un giorno uno di loro vide un albero gigantesco con i rami allungati verso il cielo pieni di succosi frutti rossi. Tutti gli elefanti allora decisero di provare a raggiungere quei frutti con la loro proboscide, ma nessuno purtroppo ci riuscì. Gli elefanti però non si scoraggiarono e continuarono imperterriti per giorni, mesi e anni ad allungare la loro proboscide verso l’alto. Si organizzarono addirittura, con dei ricchi premi, dei tornei di “allungamento di naso” per vedere chi arrivava più in alto. Dopo alcuni anni di gare e sforzi inutili, una mattina l’elefante più anziano, tornando dal fiume, passò sotto un albero smisurato e carico di frutti e stiracchiò distrattamente la proboscide in su. Allungati naso, allungati naso che tutti i frutti non prenderemo per caso.

Con sua grande sorpresa sentì un contatto strano: il suo vecchio naso stava toccando qualcosa!!! Si accorse così che riusciva a raggiungere quei frutti tanto desiderati ! Lanciò allora un forte barrito per chiamare tutti i suoi amici elefanti che arrivarono di corsa trafelati. L’elefante quindi disse: - Cari amici, oggi è successa una cosa straordinaria: sono riuscito a raccogliere finalmente quei deliziosi frutti . Perché non provate anche voi? Non vi siete accorti che le nostre proboscidi col tempo si sono allungate ? Seppur meravigliati, immediatamente tutti gli altri elefanti provarono ad agguantare i frutti e ci riuscirono con loro grande gioia. Organizzarono così una incredibile festa per celebrare la crescita del naso. Da allora la proboscide degli elefanti rimase lunga per sempre.


Rebecca, Nicolò, Damiano, Corrado 1^ B

Tanto tempo fa, vicino ad una piccola e povera città, accanto ad un fiume nacque un bambino. Tutti si accorsero che c’era qualcosa che non andava. Dopo ore e ore di osservazione, i medici videro che non respirava bene e quindi gli fecero delle prove particolari e scoprirono che non aveva nessuna malattia grave o pericolosa. Allora un dottore si domandò quale fosse il problema! Guardandolo meglio, si accorsero che respirava non con i polmoni, ma con le branchie ! Appena vennero a sapere la notizia, i genitori, vedendo che non riusciva a respirare bene all’aria, lo portarono subito nell’acqua per fare una prova. Una volta adagiato in acqua, il bambino si trasformò piano piano in qualcosa che nessuno aveva mai visto prima. Tutti decisero di dargli il nome di PESCE, che voleva dire “animale adattatosi a vivere in acqua”, e senza la quale avrebbe rischiato la vita. Poiché il pesciolino aveva i colori dell’arcobaleno, una forma graziosa, i due genitori decisero di farne un altro per tenergli compagnia e insieme cantarono: Cresci cresci pesciolino che arriva un fratellino più solo non sarai se con lui giocherai Un giorno, un mese, un anno … il tempo passò e i due pesci diedero vita a tante specie acquatiche. Da quel giorno , grazie a questo bambino si originarono i pesci . Gli esseri umani furono molto contenti di avere queste nuove creature accanto a loro, anche se vivevano in un altro elemento: l’acqua.


Thomas,Luigi, Caterina,Camilla 1^ B

Tanto tempo fa i cani vivevano nella foresta insieme agli animali feroci come le fameliche tigri, gli incontrastati leoni, gli agili leopardi, i viscidi serpenti … La vita per i cani nella foresta era molto difficile perché essi venivano attaccati e divorati da animali più forti di loro. Il capo della tribù dei cani decise che era ora che i suoi compagni diventassero più forti e combattivi: ordinò allora ad un gruppo di cani di lasciare la vita comoda e andare a vivere in montagna. La vita sui monti era molto più dura che nella foresta, specialmente d’inverno. .. I cani soffrivano la fame, la sete e il freddo e molti di essi morirono. Allora cominciarono a diventare predatori per sopravvivere: andavano a caccia e azzannavano qualsiasi animale che incontravano. I loro denti diventavano sempre più aguzzi e taglienti, e il loro corpo sempre più muscoloso e scattante. Corri cane, corri lassù che il tuo corpo crescerà sempre di più. Dopo tanti anni di sofferenze e lotte, quegli animali così docili e tranquilli che erano saliti impauriti sui monti, si erano trasformati in creature molto agili e forti: i lupi.



VALUTAZIONE L’insegnante attribuisce la valutazione ai singoli gruppi, tenendo conto della seguente scala: molto (4) – abbastanza (3) - poco (2) – no (1), in base ai seguenti criteri: - partecipazione e collaborazione - impegno - produttività

AUTOVALUTAZIONE Gli alunni espongono e leggono alla classe i lavori svolti all’interno dei gruppi. I singoli gruppi effettuano l’autovalutazione secondo la seguente scala : molto (4) – abbastanza (3) - poco (2) – no (1), in base ai seguenti criteri: -partecipazione e collaborazione, -impegno, -produttività


Griglia di autovalutazione individuale degli alunni MOLTO -4

ABBASTANZA -3

POCO - 2

NO -1

POCO - 2

NO -1

SEI STATO INTERESSATO/A ALLE VARIE ATTIVITÀ HAI COLLABORATO ALL’INTERNO DEL GRUPPO HAI COLLABORATO CON GLI ALTRI GRUPPI HAI PARTECIPATO APPORTANDO IL TUO CONTRIBUTO AL LAVORO DEL GRUPPO TI SEI IMPEGNATO/IMPEGNATA SEI SODDOSFATTO/A DEL TUO LAVORO

Griglia di autovalutazione individuale del gruppo MOLTO -4 C’È STATO INTERESSE NELLE VARIE ATTIVITÀ C’È STATA COLLABORAZIONE ALL’INTERNO DEL PROPRIO GRUPPO C’È STATA COLLABORAZIONE CON GLI ALTRI GRUPPI

TUTTI I COMPONENTI DEL GRUPPO HANNO PARTECIPATO APPORTANDO IL PROPRIO CONTRIBUTO AL LAVORO C’È STATO IMPEGNATO IL LAVORO PRODOTTO È SODDISFACENTE

ABBASTANZA -3


Gruppo 1

Mostra interesse per il lavoro assegnato

Collabora con il resto del gruppo

Griglia di osservazione dell’

Assume il ruolo assegnato nel gruppo

insegnante del lavoro nei gruppi

Aiuta chi è in difficoltà

Sempre 4 Spesso

3

a volte

2

Mai

1

sempre 4 spesso

3

a volte

2

mai

1

sempre 4 spesso

3

a volte

2

mai

1

sempre 4 spesso

3

a volte

2

mai

1

sempre 4 Si impegna a portare a termine spesso 3 il lavoro a volte 2 assegnato mai

1

Il lavoro prodotto sempre 4 è soddisfacente spesso 3 a volte

2

mai

1

Gruppo 2

Gruppo 3

Gruppo 4


Ultima lezione commento dei ragazzi: “Certo prof. che per noi oggi la parola “mito” è tutt’altra cosa” ed inizia una piacevole conversazione sui loro miti oggi … e così concludiamo l’attività con il video degli 883 mentre cantano “Sei un mito” .


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.