Il Grande Sport n. 213 del 6 settembre 2015

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il grande Sport pagine di pura passione

(anno XI n. 9) diffusione gratuita periodico 6 settembre 2015

Locandina_Carrellisti_MF_VERDE.pdf

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07/11/14

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n. 213

Obiettivo Lavoro

Formazione Globale

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MOTORI

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Novità Rally, partenza da San Zeno

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|||| pagine 14-15

CICLISMO

Alla selezione azzurra spunta laSCEGLI brasiliana LA FORMAZIONE

Dal 12/03/2013 per condurre PIATTAFORME AEREE (PLE) e CARRELLI ELEVATORI (muletti), diventa OBBLIGATORIO essere in possesso di un’ABILITAZIONE FORMATIVA. ACCORDO STATO-REGIONI del 22/02/2012

Campioni d’Italia si riparte

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Bundesliga, dove il calcio è un’altra cosa

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TRAIL DEGLI EROI

Si fa in tre la gara sul Massiccio

del Grappa (TV)

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Macchine organizzative in funzione per il Trail degli Eroi (26 e 27 settembre) sul Grappa. Previsti alcuni big italiani e molti runner sui tracciati delle tre versioni previste: oltre alla classica di 46 chilometri, l’ultra di 80 e la sky di 30. In più il vertical del sabato, 5,7 km per 1220 metri di dislivello da fare come pazzi scalando il cielo. Interessante la filosofia di uno degli organizzatori, ultrarunner da deserti ma anche camminatore sulle vie storiche e religiose: approfondiamo il “credo” di Alessandro. |||| pagine 8-9

SONO APERTE LE ISCRIZIONI PER LA STAGIONE 2015/16

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il grande Sport

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sportivamente

mondo unning di Enrico Vivian, 35° alla New York Marathon 2010

I segreti e le fatiche della Mezza maratona Mezza del Brenta 2015. Ho corso le precedenti nove edizioni e sono iscritto anche alla decima, dopo aver assistito all’incubazione della prima come di quest’ultima edizione. Agli organizzatori piaceva il quadrilatero Bassano-MarosticaNove-Cartigliano e ritorno per Travettore: senza tanti aggiustamenti sono tornati 21,097 km con partenza dal Ponte Vecchio e arrivo in piazza Libertà a Bassano. Non piaceva molto ai giudici della Federazione di atletica che omologarono il tracciato: troppe strade statali e provinciali a intenso scorrimento, anche di domenica mattina, difficili se non impossibili da chiudere, anche per poche decine di minuti. Non è mai successo niente di grave, al massimo sono volate parole per quanto pesanti, e personalmente non ho riscontrato grossi problemi, avendo sempre il buon senso di controllare il traffico anche in condizioni di precedenza, ma nel 2012 ho assistito all’inserimento nel gruppo della corriera di linea per effettuare la fermata prima di Marostica, per riaprirsi poi un varco per rispettare la sua tabella oraria. Nessun morto, nessun ferito, solo stupore. Così per la decima l’organizzazione ha pensato di raggomitolare il percorso nel comune di Bassano (breve sconfinamento a Marsan), evitando l’attraversamento della Pedemontana, un cantiere senza certezze che l’an-

no scorso ci ha graziato il sottopasso della Rambolina. Quest’anno nella seconda metà si scende dal centro per Strada Santa Croce e poi Ca’ Dolfin, ma si gira per via Carbonara. Si allunga quanto basta per San Lazzaro e si rientra in centro per il gran finale. Per l’avvio è stata scelta an-

cora la statale verso Marostica, ma si rientra a Bassano per le ondulazioni di strada Rivana, puntando poi verso S. Eusebio e scendendo per villa Angarano e Scalabrini: 10 km passano in fretta fino al primo passaggio in piazza Libertà, dove si fermerà chi ha scelto la distanza ridotta e chi darà il cambio al secondo staffettista, subito in discesa per via Verci e Ognissanti.

Piacerà? Non piacerà? Dieci anni fa si pensò di anticipare tutti prenotando la prima domenica di settembre, spesso calda per le velleità cronometriche di tanti. Poi il calendario agonistico si è infittito in quel continuum dove bisogna scegliere fra molte gare su strada e (da poco) anche fra molti trail: quanti il 6 settembre

saliranno ad Asiago per la StrafExpedition (40 km D+1540 m fino al Portule e 58 km D+2950 fino a Cima Dodici e Ortigara)? Altro gusto, altra corsa. Con Nordic Walking 12 km e non competitiva 6-12-18 km lungo il Brenta si completa l’offerta di questa Mezza in cui i 21,097km restano ancora il piatto forte. info@scuoladicorsa.it

di Mirko Chemello, 7° classificato alla 100 km of Namib Desert 2010

Eterno dilemma: cosa mettere nello zaino? Uno dei dilemmi per chi corre le lunghe distanze rimane sempre cosa portarsi dietro. Gli zainetti ormai hanno raggiunto un livello di tecnicità molto alto. Sono leggeri, poco ingombranti, avvolgenti, con tasche e cerniere al posto giusto. Non si può partire per un allenamento lungo e sperare sempre nella provvidenza, per il solo fatto di partire leggeri. Cosa metto dentro questo zaino? In giro vedo i super minimalisti e cioè quelli che hanno poco più di niente. Con un marsupio, cellulare e gel pretendono di fare 50 km. E quelli che dentro lo zaino hanno ogni ben di Dio, sovraccaricando di chili quello che sarà il loro allenamento. Consiglio sempre un giacchino, può essere un antivento o antipioggia, anche se la giornata è bella e si va in montagna, non si sa mai. Il solo fatto di doversi fermare per vari motivi può richiedere il bisogno di coprirsi. Mettiamo dentro un paio di calzini e una maglia intima, meglio se tecnica. Il cellulare non deve mai mancare; anche nei posti più dispersi, dove non c’è linea, i numeri di emergenza funzionano sempre. Importante l’acqua, se lo zaino è fornito di idrobag ce ne sta un litro e mezzo, oppure un paio di borracce. Una bustina di

sali minerali da sciogliere può sempre tornare utile. Un paio di cose da mangiare, possono anche essere un paio di gel, occupano poco spazio e danno energia immediata. Una barretta, oppure come molti fanno, qualcosa di costruzione casalinga che può essere un piccolo panino o una

zaino di circa 6.5 - 7 chili e cioè al limite del regolamento per affrontare questa gara. Essendo una gara estrema, che dura una settimana, e in completa autosufficenza, il materiale obbligatorio è parecchio. All’estremo opposto, e soprattutto i camminatori cinesi, hanno uno zaino di circa 18 chili;

fettina di dolce avvolto nella carta stagnola. Una pila frontale se corriamo verso il tramonto del sole, qualche salviettina umidificata per estremi bisogni. Il peso dello zaino diventa fondamentale per correre, è importante oltretutto distribuire questo peso in maniera uniforme. Un esempio: alla Marathon Des Sables i top runner hanno uno

con questo peso è difficile anche camminare. Quello che consiglio è di cercare la via di mezzo e cioè portarsi il materiale necessario per affrontare la nostra giornata di sport in tutta sicurezza. Ultima cosa, come dice un mio amico, tenete sempre 5 o 10 euro in tasca “non si sa mai”. emmerunning.weebly.com/blog

MARCE E CORSE

si trovano sul web: da ilgrandesport.it si accede ai calendari veneti e nazionali sui siti: calendariopodismo.it calendariopodismoveneto.blogspot.it

Karate L’atleta di punta del Germinal Castelfranco testimonial d’eccezione all’International Eurocamp

Mattia Busato, modello per i giovani

Mattia Busato, atleta di punta del Germinal Karate Castelfranco, è stato il testimonial d’eccezione all’International Eurocamp di Karate a Cesenatico. Busato è fresco vincitore dell’argento a Baku (Azerbaigian) dove si sono tenuti i primi Giochi Olimpici Europei, l’evento continentale più importante dell’anno con 6000 atleti di 20 discipline differenti.

Il talento e la determinazione di Mattia sono stati d’esempio per i 300 giovanissimi karateka, dai 5 ai 11 anni, che hanno animato la cittadella dello sport di Cesenatico in occasione dell’International Eurocamp di Karate. Giunto ormai alla sua 14. edizione, si conferma quale vero e proprio “laboratorio umano”, sostenuto da contenuti scientifici di altissimo livello, tanto da

essere riconosciuto sia in Italia che in Europa. La continua sperimentazione metodologica e tecnica messa in atto ogni anno in occasione del Camp di Cesenatico ha contribuito a formare atleti che si sono affermati ai vertici del karate europeo e mondiale, come Sara Cardin, Mattia Busato, Samuele Marchese, Veronica Maurizzi, Sabrina Belloni, Nicole Forcella, e

moltissimi altri ancora. Le giornate all’Eurocamp si sono susseguite al ritmo di due allenamenti quotidiani per gli atleti, e di un corso di formazione per i tecnici presenti. L’organizzazione è stata curata da Carlo Maurizzi in collaborazione e consulenza di Carlo Francesco Tombolini e Niki Mardegan del Comitato Regionale Veneto, Maurizio Mariani, Jody Ciotti e il sempre presente Luciano Baderna. La direzione tecnica di tutti i corsi è stata tenuta da Pierluigi Aschieri, dt nazionale che ha scelto Mattia Busato come modello di prestazione per il kata e Samuele Marchese per il kumite (campione europeo cadetti 2015 nei 57 kg). L’esempio fornito da questi due grandi atleti ha permesso di portare avanti ancora una volta quello che è diventato lo slogan del Camp “Comincia da piccolo e diventerai grande”, che racchiude in sé l’intento di iniziare fin da piccoli a costruire un proprio percorso che attraverso lo sport e l’attività motoria contribuisce al raggiungimento di uno stato di benessere e salute a 360°. Presenti quest’anno una cinquantina di tecnici federali, tra cui il vicepresidente federale

del settore karate Sergio Donati, Roberto Ruberti organizzatore del prossimo raduno tecnico e Open di Lignano che quest’anno celebra il 30. anniversario, il Presidente Crer Antonio Amorosi con il vicepresidente del

settore Karate Sergio Ciotti e Enzo Bertocci vicepresidente del settore karate del Comitato Regionale Toscana. Presenti anche Savio Loria allenatore della Nazionale Senior e Massimo Portoghese.

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registrazione tribunale di Bassano del Grappa n. 8/2004 del 24.09.2004

REDAZIONE E AMMINISTRAZIONE Via Verona 40, 36022 Cassola (Vi) TELEFONO E FAX 0424 833717

www.ilgrandesport.it ilgrandesport@libero.it Direttore responsabile MICHELE ZARPELLON Consulenza editoriale CLAUDIO STRATI

Collaboratori: Stefano Cirillo, Rino Piotto, Gabriele Zanchin Editrice Littera srl Officina Editoriale Stampa Centro Servizi Editoriali Grisignano di Zocco (Vi)

Il Grande Sport è free ed è diffuso in oltre 900 punti a:

Asiago Asolo Bassano Borso Breganze Campolongo Castelfranco Castello di Godego Cartigliano Cassola Cismon Cittadella Conco Crespano Enego Fontaniva Fonte Galliera Veneta Gallio Loria Lusiana Marostica Maser Mason Vicentino Montebelluna Molvena Mussolente Nove Pianezze Possagno Pove Pozzoleone Riese Pio X Romano d’Ezzelino Roana Rosa’ Rossano San Martino di Lupari San Nazario San Zenone degli Ezzelini Sandrigo Schiavon Schio Thiene Solagna Tezze sul Brenta Valstagna...

PER LA PUBBLICITA’ 338 2022152 oppure litteramarketing@libero.it


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primo piano

Austria felix Breve viaggio nella Bundesliga del Paese confinante dove il pallone è festa e divertimento

Il calcio dell’altro mondo? E’ qui, a due passi DA ILGRANDESPORT.IT

Il dramma di Kira, paralisi dopo un salto Ora d’obbligo aiutarla

A Innsbruck, pochi chilometri da noi, Kira, 21 anni, lotta con il suo futuro. Biondissima, giovanissima, una grande atleta, stella austriaca dell’asta (primatista nazionale con 4 metri e 45), abituata a lottare con i centimetri e le altezze, ora sta affrontando nel suo letto la sfida più atroce, quella della riabilitazione e del ritorno alla “sua” vita. E’ stata sfortunatissima. Un incidente in allenamento durante uno dei mille salti di prova, la caduta fuori dal materassone, il colpo malefico. La diagnosi è stata subito

coach e manager Herzog, è perfettamente lucida ed è stata messa al corrente di tutto. Ha reagito con il grande coraggio che ha sempre manifestato nel suo sport. La sua famiglia ha aperto un sito web per raccogliere fondi da destinare al suo lungo e difficile percorso riabilitativo. Nel sito donationkira.com “Hilf Kira Grünberg”, Aiuta Kira Grünberg, si legge: “Kira reagisce con coraggio, è una combattente e ha bisogno del tuo sostegno. Per garantire la migliore riabilitazione possi-

Appena si arriva allo stadio di Wolfsberg, la Lavanttal Arena, o alla Upc Arena di Graz, in Austria, colpisce una cosa principalmente: tanti bambini, tante famiglie, tante donne, ragazze, tanta allegria e tanta festa. Siccome il campionato da noi è appena cominciato, il confronto viene spontaneo, perché in Austria non sembra nemmeno di andare ad una partita di calcio come la intendiamo noi in Italia, ma più precisamente ad una festa, una grande festa. Poi ti accorgi che la festa è una partita di calcio e allora, da italiano, non ci capisci più nulla. Poi pensi che sei in Austria, per seguire la Bundesliga austriaca ed allora tutto torna... Così pochi chilometri di distanza ci dividono, e così tanta differenza nell’approccio, nella mentalità, nella cultura, nello spirito. Nell’approccio alla partita, all’avvenimento sportivo, inteso come spettacolo. Ecco allora che in tutti gli stadi, piccoli (come quello di Wolfsberg) o grandi (come quello di Graz) campeggiano schermi che proiettano le altre partite che si stanno disputando o si sono disputate nella giornata. Bar e gazebo in tutto l’impianto a disposizione dei tifosi, siano essi semplici abbonati o vip con box personale o di gruppo. A farla da padrone comunque è la televisione che copre e riprende tutto quello che si muove, che succede in campo e fuori. I due tecnici delle squadre fanno una conferenza stampa in campo proprio pochi minuti dall’inizio

per dare sensazioni e formazioni in diretta. Poi con le squadre schierate per la monetina c’è il braccio televisivo per riprendere il momento e le ultime parole dei due capitani. Insomma tutto è seguito nei

minimi particolari e lo speaker in campo fa più il dj che lo speaker. La partita inizia e ti accorgi che sugli spalti il tifo arriva dai ragazzi, dai bambini, dalle donne... Guardi le curve e gli ultras e ti accorgi che non ci sono cinquantenni come in Italia, ma al massimo venticinquenni. Pare proprio che questo spirito di divertimento lo sentano anche i giocatori in campo. Tanto agonismo, difese leggere e più giochi ad effetto che effetto delle giocate anche perché il pubblico sottolinea con applausi i virtuosismi e si diverte visto che questo appa-

re il sistema giusto per segnare tanti gol. Nel primo tempo infatti a Wolfsberg, la squadra di casa, il Rz Pellets Wac, ne fa tre contro il Grodig, mentre lo Sturm Graz contro la capolista Rapid Vienna ne fa due, con non poche colpe delle difese allegre, appunto, come sugli spalti. Nella ripresa le partite cambiano ancora volto visto che il Grodig ne fa due e sfiora la clamorosa rimonta mentre, a Graz, il Rapid di Vienna riesce addirittura a pareggiare e mantenere la testa della classifica. Tutto questo però grazie allo spirito dimostrato in campo, con le due squadre che si sono affrontate a viso aperto sostenute dagli enrusiasmi dei tifosi sugli spalti dai tifosi. Battimani, slogan e poi l’uomo del match prima del fischio di chiusura con musica a tutto volume hanno scandito le fasi finali, e poi televisioni in campo per l’ultimo spezzone di spettacolo più in stile discoteca, con tutti sugli spalti a ballare ed applaudire i giocatori. Insomma il calcio in Austria è uno spettacolo che deve essere appetibile sia in televisione che sugli spalti e così le telecamere ne sono parte integrante. Sono dappertutto, riprendono tutto, con interviste a caldo perché questo è sport e spettacolo e divertimento. Così si presenta il calcio in Austria. A due passi da noi. Anzi, dall’altra parte del mondo (sportivo). Gabriele Zanchin

LE CAMPIONESSE MONDIALI DI CASA NOSTRA

Paola, “salvata” da un lettore impietosa: frattura vertebrale e paralisi totale, dal collo in giù. Per sempre. Un dramma per chiunque, specie per un’atleta. Ma Kira Grünberg e la sua famiglia hanno subito iniziato un’altra gara, più che mai importante. Credono nella possibilità di ripresa, lei stessa con grande coraggio ha detto ai suoi cari che non ci pensa neanche un po’ di arrendersi. In pochi giorni, a luglio, è partito il messaggio di richiesta di aiuto ad amici, a conoscenti, a tutti. Lei, ha spiegato il suo

bile, la famiglia Grünberg ha creato questo sito per raccogliere donazioni. Tutti i proventi vanno direttamente sul conto della famiglia Grünberg. Fate una donazione, per favore. Ogni aiuto conta”. Non c’è bisogno di commenti ulteriori. Sempre nel sito si trovano, anche in lingua italiana, tutte le indicazioni e il codice Iban (AT74 2050 3033 0168 2096), nel caso non si sia in possesso di un conto Pay-Pal, presso la Tiroler Sparkasse. Altre notizie nel nostro sito ilgrandesport.it

L’Italvolley under 18 donne in Perù ha vinto il titolo mondiale. E tre giovanissime sono venete. Una, in particolare, è proprio di casa: Paola Egonu, cittadellese, cresciuta volleysticamente nel Galliera. Paola è stata al centro

di una nostra svista, presto recuperata grazie a un lettore. A tamburo battente, subito dopo la conquista del mondiale, sul sito ilgrandesport.it abbiamo pubblicato i profili delle venete della nazionale. Soffermando-

ci su Alice Pamio, padovana di nascita e veneziana di adozione, tra l’altro passata un anno, tempo fa, nel vivaio del Bassano. E Roberta Carraro, alzatrice in B1, di San Donà. Il nostro articolo si chiudeva

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lì. Ma poche oro dopo ecco un messaggio su facebook, dove avevamo condiviso il pezzo: “Scusate, c’è anche Paola, ve la siete dimenticata”. Scorrendo i nomi della rosa il suo cognome esotico e la sua presenza a Milano, nel Club Italia, ci avevano un po’ fregato. Infatti Paola Egonu è cittadellese, come abbiamo prontamente scritto aggiungendo anche una sua bella foto. A nostra parziale scusante, va detto che proprio nel numero del giugno scorso avevamo presentato la giovane atleta come una promessa del volley italiano. Mai articolo è stato di così buon auspicio visto come sono andate le cose in Perù: miglior realizzatrice in finale. Per sapere tutto delle tre azzurrine leggere ilgrandesport.it


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mondo enessere di Raffaella Toniolo, coaching e psicologia del lavoro e dello sport

Nausea da prestazione: il pericolo del burnout Carriere, atleti, talenti “bruciati”, “fusi”, “esauriti”, “scoppiati”, in una parola in burnout. Si comincia a parlare della “sindrome di burnout” nella prima metà degli anni ‘70, negli Stati Uniti, per identificare una patologia professionale presente prevalentemente tra gli operatori sociali e caratterizzata da un rapido decadimento delle risorse psicofisiche e un altrettanto rapido peggioramento delle prestazioni professionali. Il termine “burnout” in realtà deriva dal mondo sportivo: negli anni ‘30 veniva utilizzato per indicare la condizione di quegli atleti che, dopo un periodo di successi, di performance da primato, di risultati eccellenti, improvvisamente entrano in crisi e non riescono più a ottenere ulteriori risultati dal punto di vista agonistico o a mantenere quelli acquisiti. Un esempio concreto si può ritrovare nella storia di Cristina Sossi, buon talento e titolata nuotatrice degli anni ‘90 che a 21 anni e a due settimane dalle Olimpiadi di Barcellona crolla, abbandona la disciplina e si ritira dalle competizioni e dal mondo agonistico, diventato per lei insostenibile psicologicamente e fisicamente. Le condizioni che portano alla nausea verso ciò che si sta facendo e a un totale esaurimento delle risorse e delle energie mentali e fisiche comprendono alcuni elementi rilevanti quali impegni professionali o personali particolarmente intensi, alta responsabilità richiesta all’individuo, pressione, stress e coinvolgimento emotivo troppo elevati. Dal punto di vista psicofisico il burnout può essere definito come una risposta non funzionale allo stress, anche se il burnout è un fenomeno più complesso essendo determinato non solo da componenti soggettive (aspettative, caratteristiche della personalità, reazioni individuali agli eventi stressanti...) ma anche da variabili ambientali (attività svolte, ruolo all’interno dell’organizzazione, sviluppo della carriera, relazioni all’interno dello staff...), storico-sociali e culturali, ossia psico-sociali, che possono accelerare il passaggio dallo stress al burnout. I sintomi psichici investono la sfera cognitiva e quella emotiva manifestandosi in collasso delle energie psichiche, collasso della motivazione, caduta dell’autostima e sentimento di insuccesso nello sport e nella vita, frustrazione, senso di inadeguatezza professionale-sportiva, perdita di controllo, sintomi che a loro volta si traducono in comportamenti quali assenteismo, evitamento delle relazioni, progressivo ritiro dall’attività, difficoltà a cogliere l’ironia e a scherzare con gli altri, reazioni emotive violente o impulsive, ricorso a tabagismo ec-

cessivo o assunzione di sostanze psicoattive come alcool, psicofarmaci fino agli stupefacenti. Tra i sintomi fisici ritroviamo disturbi psicosomatici come gastriti, ulcere, coliti, stitichezza o diarrea, disfunzioni sessuali,

emicrania e cefalea, disturbi del sonno, disturbi dell’appetito. La sindrome del burnout porta quindi a un collasso sia dell’autostima sia delle energie fisiche e mentali in chi ne soffre. Ma è possibile uscirne? Il primo e più importante passo è quello di riconoscere il proble-

ma e valutare oggettivamente la situazione. Se non sono attuate misure preventive come modificazione dell’ambiente di lavoro o sportivo e miglioramento delle capacità individuali di affrontare lo stress, trattandosi di una patologia strettamente legata allo stress, questo risulta essere l’aspetto principale su cui intervenire. Diventa rilevante comprendere a fondo il problema e sondare le cause che hanno provocato il tutto. Troppi impegni? Troppa pressione? Troppa responsabilità? Possono poi essere utili pratiche di rilassamento e, nei casi più gravi, il ricorso a farmaci specifici, molto simili agli antidepressivi, anche se in linea di massima, se non sottovalutato e con un buon professionista, è possibile risolverlo con interventi non così invasivi. www.raffaellatoniolo.it

di Cosimo Gasparri, nutrizionista e docente di Dietologia/Alimentazione

La dieta vegetariana: pregi, difetti e rimedi La dieta vegetariana ha radici e motivazioni molto antiche e complesse (religiose, etiche, economiche, ecologiche, salutiste...). In questo articolo parleremo dell’aspetto salutistico, analizzandone pregi e difetti. Tutti i vegetariani per definizione non mangiano carne, pesce e volatili, quelli che includono i derivati del latte e le uova vengono definiti latto-ovo-vegetariani, mentre quelli che escludono tutti prodotti di origine animale e loro derivati vengono definiti vegetaliani o vegani. I vegetariani hanno livelli di colesterolo nel sangue inferiori, minor incidenza di malattie cardio-cerebrovascolari, livelli di pressione arteriosa inferiori, più bassi livelli di glicemia (prevenzione del diabete), e nel diabete tipo 1 (insulino-dipendente), migliore profilo glicemico con riduzione dei fabbisogni di insulina, minor rischio di ammalarsi di alcuni tipi di tumore (tumore della mammella, tumore del colon) di formazione di calcoli renali e della colecisti e di osteoporosi rispetto ai carnivori. Tuttavia le diete vegetariane,

se non formulate bene, possono causare carenze nutrizionali: calcio, ferro, vitamina B12, vitamina D (soprattutto se diminuisce l’esposizione ai raggi solari, o per le persone con carnagione scura, o si vive in latitudini nordiche),

amminoacidi essenziali, acidi grassi essenziali. Una dieta latto-ovo-vegetariana più facilmente è in grado di soddisfare le assunzioni raccomandate di nutrienti: proteine, ferro, zinco, calcio, vitamina D, riboflavina, vitamina B12, vitamina A, acidi grassi omega-3 e iodio”. Diete ricche di proteine, soprattutto di origine animale, e se assunte per molto tempo, possono compromettere i reni e causare l’escrezione di calcio con le urine con conseguente aumento del rischio di sviluppare osteoporosi. Si consiglia di assumere gli aminoacidi essenziali, abbinando cereali con legumi nello stesso piatto (pasta e fagioli, ceci, piselli...) o nell’arco della giornata (pasta a pranzo e legumi a cena), per aumentare l’assunzione di calcio, utilizzare acque minerali con calcio e povere di sodio, e vegetali quali le-

gumi, salvia, rosmarino, basilico, prezzemolo, tarassaco o dente di leone, rughetta o rucola, basilico, prezzemolo, menta, spinaci surgelati, foglie di rapa, cicoria da taglio, frutta fresca e secca e verdure a foglia verde. Ridurre la caffeina, le diete ricche di sodio, il fumo, l’alcol, perché inibiscono l’assorbimento intestinale di calcio, aumentare l’esercizio fisico che rallenta la perdita di tessuto osseo, ed esporsi alla luce solare per la produzione della vitamina D, necessaria a fissare il calcio nell’osso. Gli alimenti vegetali più ricchi di ferro da assumerne in sostituzione della carne sono: cacao, crusca e germe di frumento, legumi, radicchio verde, farina d’avena, grano saraceno... Inibiscono l’assorbimento del ferro i fitati, il thè e alcune tisane, il caffè, il cacao, alcune spezie, le fibre, il calcio, mentre ne aumentano l’assorbimento gli agrumi (vitamina C) e altri acidi organici presenti nella frutta e nella verdura; la lievitazione, la germogliazione e fermentazione; l’ammollo e precottura. La vitamina B12 (cianocobalamina) molto importante, particolarmente nelle donne in gravidanza e in allattamento, è presente solo nel regno animale, tuttavia oggi sono disponibili diversi alimenti addizionati (cereali per la colazione, prodotti a base di soia...) in alternativa assumerli come integratori alimentari. Per chi segue una dieta vegetariana si consiglia comunque di farsi seguire da uno specialista o dal medico curante. Studio di Dietologia & Nutrizione Umana dietologianutrizione@libero.it dietologia1.jimdo.com

IL PERSONAGGIO

Francesca Pan si fa onore in azzurro

La Nazionale femminile Under 18 di basket ha chiuso l’Europeo di Celje, in Slovenia, al quarto posto, perdendo contro la Russia che ha piegato le Azzurre 71-52. Per la squadra di coach Roberto Riccardi si tratta di un ottimo risultato e come due anni fa a Varna in occasione dell’Europeo Under 16 è riuscito a chiudere la manifestazione nelle prime quattro d’Europa. Ma la soddisfazione più grande è arrivata dalla bassanese Francesca Pan (che ha messo a segno 25 punti), inserita nel miglior quintetto della manifestazione insieme all’Mvp Angela Salvadores (Spagna), Musi-

na (Russia), Berkani e Chartereau (Francia): un premio tanto meritato quanto prestigioso che bissa quello ottenuto dall’azzurra nel 2013 al termine dell’Europeo Under

16 di Varna in Bulgaria. La gara per il terzo e quarto posto purtroppo non ha avuto storia: la Russia ha chiuso il primo quarto sul +10 e poi ha continuato a incrementare il proprio vantaggio.


6 settembre 2015 - 5 il grande Sport calcio Lega Pro Squadra rinnovata solo in parte, mister Sottili ha a disposizione una rosa ampia e competitiva

Team Diesel tra conferme e smentite

La calda estate del Bassano Virtus è trascorsa tra conferme, smentite, volti nuovi e qualche speranza di ripescaggio in serie B, andata puntualmente delusa. Adesso però è tempo di guardare avanti, vale a dire al campionato che sta per iniziare e che vedrà i giallorossi ai nastri di partenza con una squadra rinnovata solo in parte rispetto a quella che a giugno ha sfiorato la promozione in serie B. Le amichevoli estive e le due partite di Coppa Italia hanno messo in mostra un Bassano non molto diverso da quello visto in azione la scorsa stagione. Mister Stefano Sottili può senza dubbio disporre di una rosa ben assortita, in cui sono presenti giocatori di esperienza e giovani di talento.

Già dando una prima occhiata si può intravvedere qualche possibile “outsider”, giocatori rivelazione in grado di dare qualcosa in più a una squadra senza dubbio competitiva. PORTIERI. Tra i portieri, confermato giustamente Gian Maria Rossi, una sicurezza tra i pali. La sorpresa potrebbe essere però il giovane Davide Costa, bassanese di ritorno dall’Inter, dove ha affinato tecnica e preparazione, e di cui si dice un gran bene, non solo in chiave futura. Terzo portiere è il giovane Ilario Guadagnin, che difenderà i pali della formazione Berretti. DIFESA. Nel reparto arretrato toccherà all’esperto Daniele Martinelli guidare i compagni di linea: ai confermati Dario Toninelli, Nicola Bizzotto, Enrico Zanella, Daniel Semenzato e Filippo Stevanin,

LEGA PRO

Il Cittadella vuole subito tornare in serie cadetta

Dopo la Coppa Italia, il Cittadella è pronto per il campionato, che inizia domenica 6 settembre al Tombolato ospitando il Cuneo. La rosa nel frattempo è stata completata con l’arrivo dalla Primavera del Chievo di due giovani di talento, provenienti dal Gambia. Sono Yusupha Bobb (classe 1996), il nuovo “piccolo Pirlo cresce” dai piedi buoni a centrocampo e Lamin Jallow (1995), che sulla fascia sinistra è capace di saltare l’uomo e squarciare le difese avversarie. Al centro dell’attacco Gianluca Litteri (nella foto), proveniente dal Latina, sostituisce Federico Gerardi, che è passato al Como in serie B. I due si assomigliano fisicamente e dallo scambio il Cittadella conta nella voglia di rivalsa di un Litteri che intende rinverdire quanto di buono aveva dimostrato nella Ternana, prima di passare al Latina e all’Entella nella poco gratificante stagione scorsa. Fra i partenti ci sono anche Leonardo Mancuso (Catanzaro) e Massimiliano Busellato (Ternana). La rosa granata a questo punto è coperta in ogni reparto, Stefano Marchetti potrebbe fare ricorso al mercato sempre aperto degli svincolati qualora si dovessero verificare delle nuove emergenze. Durante la “Festa del Tifoso” a Lavarone, infatti, nell’amichevole con la squadra palestinese Hebron Al Alhi, ci sono stati due gravi infortuni a Sgrigna e al giovane Xamin, con i giocatori che saranno disponibili solo da novembre. In Coppa Italia il Cittadella nel primo turno ha travolto per 15-0 (record nazionale in partite ufficiali) il Potenza ed

ha vinto a Teramo (2-0) nel secondo turno. A Bergamo contro l’Atalanta però la sua corsa si è fermata. Buone impressioni sono derivate dalle amichevoli con Napoli, Mestre, Vicenza, Altovicentino, Luparense San Paolo e Este. Il nuovo tecnico Roberto Venturato ha apprezzato la duttilità di Manuel Pascali, capace di ben figurare sia come difensore centrale che centrocampista, i giovani Bobb, Jallow, Bizzotto e Amato si stanno mettendo in luce, i nuovi Salvi

e Benedetti si sono ben inseriti nelle fasce, la maestria di capitan Iori illumina il centrocampo, i recuperati Lora, Schenetti e Scaglia sono valori aggiunti. Venturato si è prefissato di portare tutti ad avere i 90’ nelle gambe per affrontare il campionato potendo contare su diverse e valide soluzioni alternative. In porta, in questo periodo, si sono alternati Vaccarecci e Mattiuzzi, in attesa di Enrico Alfonso, che si è fermato per infortunio. Particolare fermento c’è nella tifoseria, che nella riunione del CCCG ha studiato il calendario fissando numerose trasferte con pullman, mentre il Tombolato con la copertura della tribuna est è diventato il terzo stadio del Veneto per posti coperti. Rino Piotto

si sono aggiunti i giovani Davide Toso e Alberto Barison, ambedue molto promettenti. CENTROCAMPO. Qui i volti nuovi sono addirittura quattro: Mario Gargiulo, Roberto Candido, Giuseppe Fella e Marcello Falzerano, e proprio quest’ultimo potrebbe rivelarsi come acquisto azzeccatissimo per la truppa giallorossa, viste anche le sue doti di realizzatore. Da non scordare però i confermatissimi Giacomo Cenetti, Guido Davì e Mattia Proietti, oltre a capitan Simone Iocolano, dato più volte in partenza nel corso dell’estate ma alla fine ancora in giallorosso, per la gioia dei suoi numerosissimi fans. ATTACCO. Confermati Stefano Pietribiasi e Tommy Maistrello (attualmente ancora infortunato), dal Milan è arrivato il giovane Michael

Fabbro, bomber dalle grandi potenzialità. Ultimi arrivati in casa giallorossa, proprio nell’ultimo giorno di calcio-mercato, ecco Domenico Germinale, che nella scorsa stagione ha vestito dapprima la maglia della Spal 2013 e nel girone di ritorno quella dell’Alessandria, e Davide Voltan, esterno destro proveniente dal Crotone. Come sempre però, responsi e sentenze spettano al campo e al campionato, che prende il via domenica 6 settembre con il Bassano che ospita al “Mercante” la Cremonese, una delle formazioni che meglio si sono mosse sul mercato e che non nasconde di puntare molto in alto in questo torneo. Insomma, per la truppa di Sottili si parte subito con un bel banco di prova… Stefano Cirillo



6 settembre 2015 -7 il grande Sport altri sport Basket La società ha effettuato due nuovi acquisti di spessore: l’ucraino Oleksandr Kushchev e Pietro Vazzana

Bassano riparte da Gallea e Bordignon

La “rivoluzione” rossogialla non ha risparmiato nessuno, o quasi. Abbiamo già parlato dei nuovi incarichi societari (presidente Enri Pietribiasi, Enrico Marin direttore tecnico e responsabile dell’area sportiva, Freddy Fietta segretario generale) e di quelli tecnici (Matteo Mattioli capoallenatore, Denis Piotto vice, Reziero Gianandrea Napolitano e Francesco Papi che si occuperanno del vivaio) per cui l’attenzione è ora rivolta alla rosa di giocatori che affronterà il campionato oramai vicino. Unico “sopravvissuto” al vento di riforma rossogiallo è Stefano Gallea, oramai veterano del Basket Bassano e pedina fondamentale di coach Mattioli. Volto conosciuto, a dire il vero, è anche quello di Andrea Bordignon, “figliol prodigo” dopo un’annata trascorsa in serie B ad Arzignano. E le novità non si fermano qui. La società rossogialla ha infatti operato altri due nuovi acquisti di spessore. Il primo è Oleksandr “Sasha” Kushchev, centro classe ‘90 di 202 centimetri. Ucraino di nascita ma ormai italiano d’adozione, Kushchev proviene dalla Virtus Roma dove ha fatto il quarto lungo sia nella

massima serie sia in Eurocup. L’altro risponde al nome di Pietro Vazzana, classe ’89 di cm 194, reduce da una positiva stagione in Dnc a Capo d’Orlando. A questi quattro “senatori” si

andranno ad aggiungere i giovani Paolo Maiello, Giuseppe Morelli, Mario Bevilacqua e Pietro Meneghin, che saranno impegnati anche con l’Under 20 Eccellenza, sempre guidata da Mattioli. E gli ex? Enrico Crosato è approdato alla Virtus Padova, pro-

mossa in serie B dopo la disputa dei playoff, mentre Mirko e Nicola Camazzola hanno seguito a Riese l’ex secondo allenatore Massimo Sonda. Alioune Guisse, invece, è approdato nel campionato spagnolo, ingaggiato dall’Estidiantes di Madrid. Attualmente il girone di Dnc in cui sarà di scena il Bassano è formato da nove squadre venete (Conegliano, Arzignano, Bassano, Oderzo, Caorle, Montebelluna, Padova, Rucker Sanve, Mestre) e sei friulane (Monfalcone, Gorizia, Spilimbergo, Tarcento, Trieste, Corno di Rosazzo). A causa della mancanza momentanea della sedicesima squadra, il numero di retrocessioni scende di conseguenza da tre a due, mentre ai playoff si qualificheranno otto squadre, dalla seconda alla nona della classifica finale. Il campionato inizierà il 26/27 settembre e terminerà il 1 maggio. Ci sarà un solo turno infrasettimanale, fissato per mercoledì 6 gennaio 2016. Obiettivo dichiarato in casa Bassano: salvezza. Stefano Cirillo

VOLLEY DONNE

Le giallorosse crescono a Cartigliano Le ragazze del Brunopremi. com hanno iniziato ad allenarsi al Palasport Lungobrenta di Cartigliano

Nell’inedita sede del PalaSport Lungobrenta di Cartigliano, che da quest’anno sarà la nuova casa delle squadre Brunopremi.com, è partita ufficialmente la nuova stagione del Bruel Volley Bassano, la quinta di vita del sodalizio bassanese. Tante le conferme rispetto alla passata stagione cui si aggiungono i graditi ritorni nel gruppo di Veronica Zanon e Diletta Tartaglia, mentre tra le giocatrici storiche l’affettuoso saluto di tutti va a Ludovica Scapati che dopo tre stagioni lascia la maglia giallorossa per vestire, con la formula del prestito, quella del Beng Rovigo in serie A2. A Ludovica va il ringraziamento per quanto fatto in questi bellissimi anni con la maglia del Brunopremi.com e l’in bocca al

lupo per la sua nuova avventura nella serie cadetta. Oltre ai tre campionati giovanili di under 14, 16 e 18, il Bruel Volley Bassano si presenterà ancora una volta ai nastri di partenza del campionato di serie C regionale e di serie B1 nazionale. I due campionati inizieranno rispettivamente in sabato 17 e domenica 18 ottobre in quello che di fatto rappresenta l’inizio ufficiale della stagione quanto meno per i campionati non giovanili. La foto di gruppo, dopo la riunione di inizio anno con lo staff tecnico composto da Atanas Malinov e Kamelia Arsenov, immortala questo primo giorno di scuola e poi via a sudare con le prime corse e primi salti per le leonesse giallorosse.


il grande Sport L’evento “degli Eroi” Vademecum

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sport & avventura

Dal running al passo sv

E’ il Trail che fa la storia solcando il Grappa

Manca poco meno di un mese al Trail degli Eroi, e la macchina organizzativa è già entrata nel cuore della preparazione di questo evento, unico nel territorio del Grappa. Il nome non è stato scelto, è stato “imposto” dai fatti di cui il Massiccio del Monte Grappa è stato teatro, in particolare durante la Prima Guerra Mondiale. Monte Sacro alla Patria, ora speriamo divenga anche teatro di altri uomini... anch’essi un po’ “eroi”. I partecipanti partiranno dalla Valle Santa Felicita, nel comune di Romano d’Ezzelino, per poi attraversare in poche ore quasi tutti i comuni del comprensorio del Brenta. 46 km in autosufficienza alimentare e 2.500 metri di dislivello positivo per una gara che è un vero e proprio tuffo nella storia. L’itinerario, di corsa, segue tutti i principali crinali della Cima Grappa ricalcando, dove possibile, i tratti di trincea della Grande Guerra e l’alta via degli Eroi. Il percorso si svolge principalmente su sterrato e single track privilegiando i crinali e gli spazi aperti per offrire ampie panoramiche sulla pianura e i monti circostanti. Questa la storia! Le altre due distanze sono: - Sky degli Eroi, 30 Km, con 1.700 metri di dislivello positivo; - Ultra trail degli Eroi, 80 Km, con 4.000 metri di dislivello positivo.

Anche questi due tracciati vedranno la partenza dalla Valle di S. Felicita, dove si affronta l’impegnativa salita sul crinale sinistro (orografico) che porta a Campo Croce. Il percorso non dà tregua e sale ripido, con uno scorcio sulla zona di partenza, sino a Malga Legnarola. Un panorama mozzafiato che spingerà gli atleti fino alla fine della faticosa salita che culminerà nell’attraversa-

Tre le versioni: il trail di 46 km, l’ultra di 80 e lo Sky di 30. Con la novità del vertical, 5,7 km e 1220 m. di dislivello mento dell’Ossario, in rigoroso silenzio. Ed è nel transito nei pressi del Rifugio Bassano che si iniziano a presentare le loro differenze. Arrivati a Cima Grappa la gara più lunga corre verso Nord in direzione di Pian dela Bala, percorrendo l’Alta Via degli Eroi con un aumento di circa 40 km di puro saliscendi nonchè divertimento. La versione corta invece

Il cam

ridiscende verso valle, seguendo il sentiero 80 parallelo a quello iniziale e reincontra il tracciato originale in località Campo Solagna, passando nelle trincee di Col Campeggia. La novità della vertical 2015 è mozzafiato, 5,7 km e 1220 metri di dislivello positivo, partenza dalla Madonna del Covolo. Anche quest’anno al nastro di partenza vedremo nomi importanti del trail italiano, come Nicola Giovanelli (Team la Sportiva) detentore del titolo del Trail degli Eroi, Stefano Fantuz (Team la Sportiva) che affronterà l’ultra trail, insieme a Cristiana Follador ( Atletica Valdobbiadene), Cinzia Villan (Fiamme Gialle) si cimenterà invece nella Sky. Le iscrizioni chiuderanno il 15 settembre per la ultra trail e la classica, mentre per la sky e la vertical le iscrizioni si chiudono sabato 26 settembre entro le 11. Il pasta party del sabato sarà curato dagli Alpini di Semonzo del Grappa, mentre la domenica sarà l’Antica Abbazia a fare gli onori di casa: nel finale una ricca lotteria chiuderà la manifestazione.

Triathlon L’avvocato bassanese e l’amico Enrico impegnati alle Hawaii il 10 ottobre nell’ironman

La Placa e Busatto, c’è il Mondiale

Il prossimo 10 ottobre, nella Big Island dell’arcipelago della Hawaii, precisamente a Kona, si terranno i Mondiali di quello che viene a ragione ritenuto lo sport più duro del mondo: triathlon su distanza Ironman (3,8 km nuoto, 180 km bici e 42 di corsa). Il dislivello è notevole, 1800 m in bici e circa 300 metri sulla maratona, con la prova del nuoto nell’Oceano Pacifico. Al via quest’anno (su 12 italiani partecipanti) anche due amici di squadre diverse, ma legati da profonda amicizia e compagni di allenamento: il poliedrico imprenditore cittadellese classe ‘72 (calcio e ciclismo) Enrico Busatto (Mas Triathlon) e il noto avvocato bassanese Paolo La Placa classe ‘74 (A3 Triathlon). Busatto si è qualificato a marzo in Sud Africa mentre Paolo La Placa ha agguantato la qualifica in Svizzera all’Im di Zurigo nonostante una penalità in bicicletta di 5 minuti. Anno impegnativo per entrambi gli atleti che stanno in questi giorni preparando le gare di avvicinamento a Kona. «Siamo felici dei risultati ottenuti ma sopratutto lo sia-

Paolo La Placa ed Enrico Busatto sono spesso compagni di allenamento e ora si sta per avverare un sogno, concorrere al Mondiale

mo perchè saremo insieme il 10 di ottobre a Kona. È un percorso iniziato qualche anno fa (i due hanno già partecipato assieme ai mondiali di 70.3 a Las Vegas) assieme al nostro coach Marco Stradi al quale va il nostro ringraziamento, e ha comportato sacrifici (voluti) ma anche tante soddisfazioni. Ci siamo allenati con ogni tempo e temperatura ma sempre divertendoci: non ci prendiamo troppo sul serio, alla fine il nostro lavoro è un altro, e i professionisti girano con altri ritmi. Tuttavia è un

sogno che si avvera. Il bello di questo sport è che ha fatto sì che i nostri legami si siano rafforzati. Racconta Paolo: la mia gara di Zurigo è in parte merito di Enrico che ha trascorso la giornata al telefono con mia moglie presente a Zurigo. Non è dato sapere durante la corsa la propria posizione nè dove siano gli avversari. Enrico dava a ogni intermedio la mia posizione e le distanze dai miei avversari permettendomi di gestire mentalmente e fisicamente la corsa. Così facendo ho recuperato i 5 minuti persi con la penalità arrivando 11. di categoria su 400 atleti partecipanti». «Non vediamo l’ora di partire assieme agli altri italiani presenti (7 dei quali veneti) risultati tutti molto simpatici e sopratutto muniti di quella umiltà che è sempre più rara in questo sport a certi livelli. Noi ci ricordiamo sempre che lo scopo è divertirci perchè come ci diciamo spesso... questo è lo sport più bello del mondo».

Alessandro Conte è tra gli organizzatori del Trail degli Eroi. Food designer e trail runner di deserti e montagne da oltre vent’anni, coltiva però un’altra passione tra lo sport e la conoscenza culturale del territorio. Un approccio all’attività fisica rigenerante di corpo e spirito. Nel 2014 ha iniziato a riscoprire il piacere del cammino lungo le vie dell’Italia antica, percorrendo il cammino di S. Antonio e il cammino di Assisi, più di 600 km in 14 giorni. Per il 2015 l’impresa è stata quella di percorrere a piedi la Via Claudia Augusta da Nauders in Austria, a pochi chilometri dal confine di Passo Resia, a Quarto d’Altino in provincia di Venezia, terminale sull’Adriatico dell’antica strada romana. Lo scopo del viaggio era scoprire cosa mangiavano in viaggio gli antichi

26 e 27 se


il grande Sport

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sport & avventura

velto Antonio Conte, dell’organizzazione del Trail, racconta la via Claudia Augusta fatta a piedi dall’Austria al Veneziano

mmino, nuova frontiera di vita romani e il patrimonio naturale lungo il percorso. Perché ha deciso di intraprendere questo particolare viaggio a piedi lungo la Via Claudia Augusta? “Ho iniziato a fare questo tipo di viaggi per valorizzare i cammini d’Italia, sia dal punto di vista paesaggistico e naturalistico, percorrendoli a piedi, sia per riscoprire saperi e sapori della cucina, altra mia grande passione. Il cammino può essere di valore storico culturale come nel caso della Via Claudia Augusta, o religioso come nel caso del cammino di S. Antonio e del cammino di Assisi che ho percorso lo scorso anno”. Perché il cammino? “Io mi dedico anche alle corse, eventi organizzati all’estero da altri in ambienti estremi come il deserto. Il cammino invece

lo intraprendo in solitaria, ha la particolarità della riscoperta del nostro territorio e non ha carattere agonistico. Vuole essere un esempio trainante per tutti, un modo per riconciliare corpo e mente. Movimento e cammino sono fortemente legati, così come lo è il mangiare bene e tutti questi elementi concorrono in modo armonico a creare un benessere di lunga durata”. Ma è un’attività che possono svolgere tutti? “Non servono condizioni fisiche particolari, quello che bisogna saper fare è saper stare sulle gambe 5-6 ore al giorno con camminata a passo svelto”. Quindi un modo nuovo di fare una vacanza? “La definirei una nuova formula di turismo che riprende vecchie abitudini. Un trend in evoluzione che diventa sempre

una necessità per uscire da ritmi di vita sempre più stressanti. Un modo per scoprire e valorizzare le strutture lungo il cammino che ospitano questo tipo di turismo”. Che tipo di alimentazione è indicata per questa attività? “Innanzitutto ci vuole una fase preparatoria che consenta di aumentare le difese immunitarie e garantisca un buon livello di resistenza, poiché il camminare consuma molte energie. Importante è mineralizzare molto bene il corpo con sali minerali e abbassare il grado di infiammazione e alimentarsi in modo bilanciato. Queste le premesse. Prima della partenza di ogni tappa faccio una buona colazione completa di macronutrienti (carboidrati, proteine e grassi, in particolare di omega 3) e alga spirulina in pastiglia. Durante la fase del

ettembre 2015 sul Massiccio del Grappa

Vieni ad emozionarTi con Noi!

...se non fosse “degli Eroi”, sarebbe solo un Trail !

www.traildeglieroi.it

cammino prendo del cloruro di sodio che faccio fare appositamente, magnesio, tavolette di zuccheri semplici tipo maltodestrine, datteri e per riequilibrare il livello dell’idratazione bevo acqua. All’arrivo ci vuole una supplementazione rapida di carboidrati e proteine e poi bevo una buona birra fresca. La cena va consumata non troppo tardi, deve essere varia ma con prodotti di stagione possibilmente a km 0, non trattati industrialmente”. All’arrivo a Quarto d’Altino Conte è stato accolto dal sindaco e da una delegazione di operatori culturali e turistici. Il suo è stato unmodo anche per “lanciare” la via Augusta, che molti neanche sanno di avere a due passi da casa. Un camminatore “normale” può farla tutta in una ventina di giorni, camminando come gli antichi romani.


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altri sport

Hockey ghiaccio Importanti riconferme dei giovani del vivaio che potranno dare man forte ai Campioni d’Italia

L’Asiago raddoppia con i Sullivan

Tutto pronto in casa dell’Asiago Hockey che ha costruito una prima squadra all’altezza della situazione, guidata da un tecnico esperto come Lefebvre. La prima delle notizie uscite dagli ambienti dell’Asiago Hockey è stata la riconferma di Dave Borrelli, con il capitano dei campioni d’Italia che torna anche quest’anno a difendere i colori giallorossi. Borrelli si appresta a iniziare la sua nona stagione con la maglia stellata e la sesta con la “C” sul petto. Quindi la riconferma del portiere Alessandro Tura, del difensore Enrico Miglioranzi e dell’attaccante Mirco Presti. Un tris di giocatori nati nel 1991, cresciuti sin da piccoli nelle fila dell’Asiago e uniti fra loro da un legame speciale che li ha portati a diventare nell’immaginario dei fans e degli stessi compagni di squadra una sorta di “Tre Moschettieri” del ghiaccio. Al posto delle affilate spade hanno ovviamente potenti stecche con le quali difendere e attaccare al meglio le squadre avversarie. L’Asiago Hockey ha poi annunciato che per la prossima stagione vestiranno la maglia giallorossa i fratelli Dan e Mike Sullivan. Tornerà quindi ad Asiago per la quarta stagione consecutiva Dan, accompagnato questa volta dal fratello Mike che sarà anche suo compagno di reparto. Confermato in giallorosso anche Stefano Marchetti, difensore di stecca sinistra che si appresta a iniziare la sua 14. stagione di serie A, la quinta con la maglia dell’Asiago. Marchetti nel corso dell’estate si è sottoposto a un’operazione al ginocchio e sta ora completando la riabilitazione, giusto in tempo per riprendere gli allenamenti visto che le specifiche mediche indicano la fine di agosto come termine per il suo completo recupero. Da quel momento il difensore potrà allenarsi per la prossima stagione. Il suo im-

piego sarà gestito ovviamente da coach Lefebvre che conta di averlo in forma e al 110% già a partire dall’importante semifinale di Continental Cup. Di pochi giorni invece la riconferma dei giovani difensori Lorenzo Casetti e Andrea Strazzabosco. Casetti è alla sua quarta stagione sull’Altopiano

mentre Strazzabosco ad Asiago ci è nato il 7 ottobre del 1994 ed è cresciuto hockeysticamente nel settore giovanile dei giallorossi fino a quando, nel 2012, ha esordito nella massima serie. L’anno scorso il giovane difensore è incappato in un infortunio alla spalla nelle fasi iniziali della stagione che l’ha tenuto lontano

dal ghiaccio per diverso tempo. Quindi la riconferma in prima squadra dei giovani Mantovani, Munari, Pace e Magnabosco. Si tratta di quattro giocatori classe 1995 che dopo aver giocato con le squadre del settore giovanile sono stati inseriti in prima squadra: le loro prestazioni positive anche in massima serie hanno

convinto la società a riconfermarli anche per la prossima stagione. Quindi le riconferme di Federico Benetti, che insieme a Matteo e Nicola Tessari, si appresta ad iniziare una nuova stagione con la maglia stellata. Hanno bisogno di poche presentazioni: sono tutti e tre attaccanti, nati ad Asiago e hanno sempre giocato in giallorosso. 158 punti in due e in un solo campionato, quello chiuso con l’ennesimo scudetto giallorosso. Numeri impressionanti che hanno portato alla soluzione più ovvia; quella cioè del prolungamento dei contratti anche per la nuova stagione di Layne Ulmer e Sean Bentivoglio. Clienti scomodi, scomodissimi, per le difese avversarie; giocatori che anche quest’anno torneranno a far tremare difensori e portieri di tutti i team che si troveranno costretti a scendere sullo stesso ghiaccio dell’Asiago Hockey 1935 campione d’Italia. Ulmer e Bentivoglio tornano a vestire la maglia stellata rispettivamente per la settima e la quinta stagione quelli che sono due dei

TENNIS GIOVANILE

Lo Sporting Bassano va alle fasi nazionali Le fasi di giovanili di macroarea a squadre sorridono allo Sporting Bassano che con la compagine dell’Under 14 maschile, composta da Andrea Bresolin e Lal Dal Monte, conquista un posto nel tabellone nazionale. Nella tappa di categoria, svoltasi sui campi del Naturns in Alto Adige, colpo grosso della società bassanese che strappa il pass per il tabellone italiano. La compagine capitanata dal maestro Antonio Bonserio ha messo tutti in fila nel girone B (dove c’era pure un’altra veneta, ossia il Tc Trebaseleghe) mentre nel girone A si sono fermate alle qualificazioni l’At Verona e la St Bassano.

punti di riferimento della squadra negli ultimi anni. Layne Ulmer, che compirà 35 anni il 14 settembre, è alto 186 cm e pesa 95 kg. Il centro canadese è arrivato ad Asiago nella stagione 2009/2010. Sean Bentivoglio, nato a Thorold in Ontario il 16 ottobre 1985, è alto 180 cm e pesa 86 kg. Dal 2011 è un leone giallorosso. Infine continueranno la loro esperienza con i Campioni d’Italia gli attaccanti Diego Iori e Michele Stevan. Iori, 29 anni compiuti il 20 maggio, alto 168 cm per 75 kg, torna sull’Altopiano per poter giocare la sua seconda stagione con la maglia stellata. L’attaccante fassano ha fatto sin da subito breccia nei cuori dei tifosi grazie al suo stile di gioco. Il “Diablo” è infatti un giocatore mai domo che lotta su ogni disco e non si arrende di fronte a niente e nessuno. Nella passata stagione ha realizzato 30 punti (16 goal e 14 assist) in 36 partite di regular season e 14 punti (6 goal e 8 assist) in 18 partite di playoff. Iori ha giocato principalmente in prima e seconda linea nella prima parte di stagione, per poi far parte stabilmente insieme a Borrelli e Nigro della seconda linea per tutto il playoff. Stevan, nato ad Asiago l’11 marzo del 1993, è alto 181 cm e pesa 84 kg. Si forma nelle giovanili asiaghesi e nel 2009 inizia la sua avventura in Serie A. Nella passata stagione il 22enne ha depositato il disco in fondo alla rete 2 volte ed ha servito per 3 volte i compagni in 26 partite di regular season. Per finire porta chiusa a tripla mandata. Chris Carrozzi arriva ad Asiago con queste intenzioni; tenere cioè fuori tutti dalla porta giallorossa, così da diventare a titolo definitivo il goalie della formazione giallorossa. Per il momento il portiere scelto dalla società si è legato all’Asiago Hockey 1935 con un contratto di “Try-out” fino a novembre. Poi si vedrà!

GRANFONDO

Zen e Cunico (Team Beraldo) imprendibili sul Sestriere La formazione vicentina del Team Beraldo Green Paper Biomin appare sempre più inarrestabile. La “Gazzella” Enrico Zen taglia infatti il traguardo della prima edizione della Granfondo La Marmotte - Sestriere - Colle delle Finestre insieme al compagno di squadra Roberto Cunico. Ancora una volta il team veneto sale sui primi due gradini del podio. Un arrivo che sembrava la fotocopia di quello alla Monte Grappa Cycling, con l’unica differenza che a Seren del Grappa (Belluno) era stata la ruota del “Falco” Cunico a passare per prima sulla linea bianca dell’arrivo, mentre secondo era stato Zen. Sul traguardo di Sestriere, quindi, Cunico ha restituito il favore all’amico Zen,

che ha così conquistato il successo. A dimostrazione del fatto che per gli atleti di questa formazione non contano tanto i risultati personali quanto piuttosto portare in alto i colori del team. Sulla prima parte della salita del Colle delle Finestre al comando rimangono Cunico, Zen e Dario Giovine, atleta del Team Oulx Trailers. Al loro inseguimento si portano altri corridori, tra cui William Turnes del Team Sms La Toussuire, che alla fine salirà sul terzo gradino del podio. Gli inseguitori, però, non trovano l’aggancio. Poco prima della parte sterrata la coppia del Team Beraldo resta sola al comando, amministrando il vantaggio fino alla fine.


il grande Sport

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ciclismo

Ciclismo donne Alla premondiale vince la brasiliana De Souza

Rossano balla la samba

La premondiale di Rossano Veneto, che ha assegnato il Memorial Riccardo Brunello, indimenticato presidente del Comitato Provinciale di Vicenza., ha incoronato la brasiliana Fernandes De Souza. Con l’organizzazione affidata alla Eos, società diretta da Adriano Zambon, sono state 87 le atlete al via che già sui primi 4 giri del circuito cittadino hanno impresso una buona media. All’uscita da Rossano Veneto un gruppo di una decina di unità ha mantenuto un vantaggio di 40 secondi circa e in località Fellette tutto si è ricomposto, a esclusione di Annalisa Cucinotta che ha iniziato da sola la salita di Col Roigo. Sul primo gpm è passata la

De Souza, seguita dalla Munoz, Serika e dalla Rossato. Sul secondo gpm ancora la De Souza, a 10 secondi la Ros-

sato, seguita a 25” dalla coppia Serika e Munoz con il gruppo a 40”. Sul traguardo di Rossano Ve-

neto si è presentata tutta sola la brasiliana della Alè Cipollini, seguita a 35” dalla colombiana Mitchell Serika (Vajano Fondriest) che ha preceduto la vicentina Beatrice Rossato (Alè Cipollini). Brutta caduta sulla volata del gruppo, che ha coinvolto la campionessa italiana Sofia Beggin (alla fine riscontrerà una frattura della clavicola), Annalisa Cucinotta (Alè Cipollini) ed Elena Franchi del Servetto Fotoon che però non hanno riportato conseguenze gravi. Presenti alla premiazione il sindaco di Rossano Veneto Morena Martini, l’assessore allo sport Paola Ganassin e il presidente del Comitato provinciale di Vicenza Luigi Comacchio.

CICLISMO DONNE

RICONOSCIMENTI

Caduta amara per Beggin che si frattura la clavicola

Coltro è Stella di bronzo al merito sportivo

Il verdetto che è emerso dagli accertamenti approfonditi effettuati parla chiaro. La caduta in volata rimediata nel finale del primo Gran Premio Città di Rossano Veneto è costata alla campionessa d’Italia junior Sofia Beggin la frattura della clavicola. Per la scalatrice del Team Wilier Breganze uno stop forzato di un paio di settimane che pone un punto interrogativo sul finale di stagione della forte

padovana. «Per fortuna si tratta di una frattura composta – ha detto il tecnico delle junior del Team Wilier Breganze Davide Casarotto – ma che inevitabilmente obbliga a rivedere tutti i programmi di allenamento già pianificati per il finale di stagione. Valuteremo nei prossimi giorni con ulteriori accertamenti i progressi e in base alle considerazioni mediche cercheremo di capire quando Sofia potrà riprendere ad allenarsi».

CICLISMO GIOVANILE

“Con questa onorificenza l’organizzazione sportiva nazionale, oltre che attestare le tue capacità e i risultati conseguiti in tale attività, desidera anche esprimerti profonda riconoscenza per la generosa collaborazione e l’impegno dedicati allo sport in tanti anni di servizio”. È un estratto della lettera che il presidente nazionale del Coni Giovanni Malagò ha indirizzato nelle scorse settimane a Gianemilio Coltro. Coltro è presidente del Gs Villaverla dal 1983 e tuttora ricopre tale carica. Promotore di diverse manifestazioni ciclistiche e podistiche tra le quali: “Notturna di Villaverla di ciclismo” giunta alla 29. edizione; due manifestazioni per bambini; due premondiali di ciclismo avvenute dieci anni fa; la “100 e lode” manifestazione podistica giunta alla 7. edizione con la partecipazione di circa 500 atleti; la “10mila delle fornaci” corsa per podisti giunta alla 6. edizione. Organizza tre manifestazioni podistiche ludico-motorie a passo libero e nell’attività del Gs Villaverla svolge la pratica del ciclismo giovanile promozionale con al suo interno circa 15 atleti giovanissimi. La cerimonia di consegna della medaglia avverrà il prossimo autunno.

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Sandrigo - Monte Corno, Nicola Conci concede il bis La 37. edizione della “SandrigoMonte Corno” scrive un altro capitolo negli annuali del ciclismo con la vittoria di Nicola Conci che concede il bis. La partenza dagli stabilimenti Telea di Sandrigo e dopo il trasferimento al km 0 è stato dato il via ufficiale dalla piazza di Sandrigo. Subito la corsa si anima dai primi chilometri con i tre traguardi volanti validi per l’assegnazione della maglia del Velocista d’Oro, ma questa si gioca tutta in casa della Pressix P3 Mito sport, con i ragazzi della squadra Marosticense che vincono in successione

con Thomas Zanotto, Gianfranco Biasion e Simon Giacomello i tre traguardi, e la maglia del velocista che resta saldamente sulle spalle di Simon Giacomello. In località Salcedo i fuggitivi vengono raggiunti e il gruppo di testa si riduce a una decina di unità. Ci provano in tanti, ma ai 400 metri dal traguardo lancia la volata Stefano Ciardo seguito dal solo Nicola Conci che nella fitta nebbia dell’arrivo riesce a rilanciare e a presentarsi solo sul traguardo, vincendo per il secondo anno di seguito la Sandrigo-Montecorno.

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6 settembre 2015 -12 il grande Sport ciclismo Dilettanti La classica Sportivi Poggiana ha ricevuto un bel 10 in pagella dalla centrale mondiale del ciclismo

Promozione internazionale per il Gp CRAFT BIKE TRANSALP

Il poker del JTeam vince anche la fatica

La fatica, va detto subito, non è mancata alla Craft Bike Transalp 2015: è stata forse tra le più dure edizioni, caratterizzata da percorsi al limite del possibile, sia per lunghezza che per ripidità, con lunghi tratti impedalabili da affrontare a piedi con la bici in spalla o per mano. Ma i quattro del JTeam, società rallystica che si sta inserendo anche nellla nicchia delle due ruote e dei pedali, di voglia ne avevano tanta. I vicentini Riccardo Favero, 40 anni, e Alessandro Scremin, 32, e i trevigiani Gabriele Fabbian, 35, e Luca Reginato, 50, sono arrivati stanchi e stremati, ma hanno concluso alla grande. “E’ prevalso lo spirito di squadra, si sono aiutati tutti - dice il team manager Giuseppe Battaglia - in una gara che ha davvero presentato difficoltà particolari. E se poi un anno fa l’aveva fatta da padrone la pioggia, stavolta un sole spietato e un caldo da sciogliersi. Il percorso era molto duro, ogni giorno bisognava anche scarpinare su tratti che non si potevano fare sui pedali. Si è camminato qualche ora ogni giorno, e questo non se lo aspettavano, erano preparati per lunghi tragitti in bici... Decisiva anche l’assistenza che abbiamo dato mettendo i quattro atleti in condizione di resistere. Il JTeam era sempre presente con il furgone di assistenza in tutte le tappe e ha sempre rifocillato, fornito il cambio delle divise, garantito la risorsa idrica. C’è stata anche una caduta bruttina, il penultimo giorno, ma la tenacia di vedere il risultato ha fatto stringere i denti fino in fondo”. Un’avventura di 625 chilometri, con quasi 20mila metri di dislivello, in una set-

timana sulle ruote grasse che ha restituito paesaggi mozzafiato unici e rari che non si trovano facilmente in altre manifestazioni. E tagliare il traguardo finale di Riva del Garda, oltre al sollievo (si è partiti dalla Baviera per poi attraversare il Tirolo orientale e le Dolomiti), è stata una emozione che solo chi affronta una gara selettiva come questa può capire. I quattro, su 600 coppie partenti, si sono classificati prima della metà: una coppia al 265. posto assoluto e l’altra al 266. Posizione buona, aggiunge Battaglia, perché va tenuto conto che tra gli atleti delle 600 copie c’è una quota di professionisti e il resto è composto da amatori. Dopo l’arrivo i quattro pensavano di riposare, ma il loro manager aveva preparato una mega festa al Garden Relais di Semonzo con amici, parenti e sostenitori: hanno resistito, in divisa, esposto le bici e le medaglie, fino a notte. “Prossimo appuntamento in bici al Bibione Bike Trophy, il 25 e 26 settembre, con due squadre da tre, sulla sabbia, e poi affronteremo il campionato di ciclocross con alcuni atleti” conclude Battaglia, confermando l’interesse per le due ruote. Ma il JTeam non scorda i rally, ovviamente. Il San Martino di Castrozza è il prossimo appuntamento per Forato e Gasparotto che, l’11 e 12 settembre, cercano di vincere il campionato italiano Wrc classe Super 1600 con una giornata di anticipo sul calendario. Sono in testa, correndo su Renault Clio Super 1600 by Munaretto.

Non potendo dare un bel…40 come le edizioni della manifestazione, dall’Uci arriva un bel 10 al Gp Sportivi Poggiana. Nei giorni scorsi è stata recapitata una bella lettera dell’Unione ciclistica internazionale diretta al patron Gianpietro Bonin, che promuove a pieni voti la corsa ciclistica internazionale di Poggiana di Riese Pio X. Insomma, anche in occasione della quarantesima edizione, il Gp Sportivi di Poggiana non ha tradito le attese. La corsa diretta dall’Asolo Bike Poggiana di Giampietro Bonin si è confermata come la classica dell’estate d’eccellenza, un palcoscenico prestigioso per U23 con pochi eguali per qualità e quantità di atleti al via. Per il quinto anno corsa internazionale, il Gp Sportivi di Poggiana si è distinto ancora una volta per l’organizzazione precisa e puntuale che negli anni è diventata il marchio di fabbrica della corsa della Marca Trevigiana. La differenza l’hanno poi fatta il circuito sui colli Asolani, selettivo e coreografico, ed i tanti talenti del mondo del pedale che hanno dato spettacolo fino alla solitaria vittoria di Stefano Nardelli (Unieuro Wilier Trevigiani). Da Aigle, in Svizzera, quartier generale dei massimi vertici del ciclismo mondiale, è così arrivata la pagella dell’Unione Ciclistica Internazionale, che vede il Gp Poggiana avere la stoffa del secchione, con tutti 10 in pagella. La nota dell’Uci ricevuta dall’Asolo Bike Poggiana si complimenta sottolinenado “un’organizzazione di qualità, che ha rispettato tutte le regole ed i parametri internazionali”. L’Uci pone l’attenzione sull’atmosfera coinvolgente della corsa della Marca e sul panorama fantastico che fa da sfondo alla corsa italiana. Ultima nota sulla

totale e felice collaborazione tra Uci e Asolo Bike Poggiana anche l’ottima riuscita della diretta video streaming che, attraverso il web, ha inviato in tutto il mondo le immagini video delle battute finali della regina delle classiche d’estate facendo registrare numeri da record in termini di contatti e di tempi di visualizzazione. La lettera Uci eleva così ancora una volta il Gp Sportivi di Poggiana come

una delle eccellenze italiane entro e oltre i confini nazionali. Una corsa che si pone come vera e propria classica di riferimento nel panorama ciclistico internazionale. Ed è un risultato fantastico che Giampietro Bonin e tutta l’Asolo Bike Poggiana vogliono condividere con tutti i propri insostituibili ed operosi collaboratori, i generosi ed insostituibili sponsor, tutti gli attori che ogni anno si ritrovano in quel di Poggiana, e con tutti tifosi ed appassionati. Un successo che l’Asolo Bike Poggiana promette di festeggiare a dovere nella consueta serata di gala autunnale che chiuderà l’ennesimo anno di successi per il Gp di Poggiana. Gabriele Zanchin concessionario ufficiale

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il grande Sport

6 settembre 2015 -13

altri sport

Canoa Il valligiano Ceccon dopo l’oro iridato a Cracovia conquista anche il secondo posto nel C1 a squadre

Paolo vale l’argento agli Europei NUOTO DISABILI. Rari Nantes

Già in Brasile aveva conquistato il titolo iridato nel C1 a squadre ai mondiali, pochi mesi fa. Ora Paolo Ceccon ha fatto il bis internazionale conquistando l’argento a Cracovia, agli Europei juniores e Under 23, e sfiorando l’oro. Con gli altri azzurri Roberto Colazingari e Raffaello Ivaldi, il giovane valligiano ha piazzato il secondo posto dietro alla Russia, a un soffio, e davanti ai francesi. A conferma della buona scuola valligiana, a Cracovia sono andati in azzurro quattro atleti del Cck Valstagna. Oltre a Paolo Ceccon c’erano Marco Vianello, campione italiano junior, Lisa Signori, campionessa italiana nel K1 e nella canadese, e Carlo Bullo campione italiano junior a squadre.

Otto medaglie tricolori poi tutti sub al Giglio

Paolo Ceccon nella foto di Nicole Fantini da Fb A fianco Lisa Signori

TENNISTI MODELLO

TENNISTI MODELLO Alcuni manichini avvistati sui campi da gioco

R.Frigo - M. Zarpellon

Riccardo Frigo Michele Zarpellon Per una copia del libro scrivi a tennistimodello@gmail.com

Arrivano ancora ottime prestazioni per gli atleti della Rari Nantes di Marostica che si sono messi in gioco ai Campionati Italiani assoluti estivi di nuoto, a Busto Arsizio. Negli impianti sportivi del Manara Sport Management, trasmessi anche in diretta su Rai Sport, sono scesi in gara oltre duecento atleti, in rappresentanza di cinquantacinque società, per l’ultimo appuntamento a livello nazionale del nuoto paralimpico per preparare i Mondiali Ipc Swimming, che si sono svolti a Glasgow. Accompagnati dal tecnico Alessandro Tagini, la Rari Nantes ha schierato quattro atleti: Carlotta Pinzoni, Giacomo Sarcina, Andrea Lobba e Walter Barro. Ottimi i risultati ottenuti dal team scaligero, una medaglia d’oro, 5 d’argento e 2 di bronzo, sempre in evidenza a livello nazionale, frutto di continui e duri allenamenti degli atleti e della encomiabile disponibilità di tante persone. Nelle piscine Manara, Giacomo Sarcina ha vinto la gara dei 150 misti, classificandosi al se-

Gli atleti della Rari Nantes Marostica che sono stati accompaganti dal tecnico Alessandro Tagini al Manara Sport Management

condo posto nei 200 stile libero e terzo gradino del podio nei 50 dorso; Andrea Lobba ha ottenuto due medaglie d’argento sui 200 misti e 100 stile libero ed una di bronzo sui 100 dorso; anche per Valter Barro due argenti sui 100 e 200 sl ed un quarto posto sui 50 dorso; positiva pure la prova della valligiana Carlotta Pinzoni, vincitrice di tante gare, che si è classificata al 5° posto nei 50 dorso. Non solo competizioni, ma anche un’emozionante immersione

subacquea per gli atleti scaligeri a Porto Santo Stefano, con il Club Sub San Marco di Venezia. All’Isola del Giglio “ci siamo immersi dove la Costa Concordia ha avuto l’impatto con lo scoglio - ricorda ancora emozionata Carlotta - e nella fase di ritorno siamo stati seguiti da cinque delfini. Un’esperienza bellissima”. Esperienza completata, poi, in Valbrenta, con la discesa di un gruppo di ragazzi diversamente abili in gommone sulle acque del Brenta.

NUOTO GIOVANILI

Rosà regina agli italiani Racconto per immagini dei campionati italiani giovanili estivi di nuoto, dove il Centro Nuoto Rosà ha come sempre messo in luce i suoi atleti. 1) L’argento nella 4x100 stile ragazze: da sinistra le rosatesi Carlotta Tassotti e Alessandra Gnoato, poi Giulia Berton di Mestre e ancora del club di Rosà Ludovica Zarpellon. 2) Lo splendido oro con record italiano di categoria della 4x200 stile ragazze: da sinistra Giulia Berton e Giulia Salin (gruppo di Mestre) e Ludovica Zarpellon e Carlotta Tassotti (centro nuoto Rosà) 3) Il podio individuale di Morgan Farronato, bronzo nei 200 stile libero juniores dove è riuscita a districarsi tra le agguerrite e forti avversarie (molte delle quali hanno partecipato ai giochi Europei di Baku dello scorso giugno). Nell’ultima giornata di gare Morgan improvvisandosi dorsista ha lanciato la staffetta mista capace di conquistare la medaglia d’oro. Quindi il bottino per la “piccola” atleta è stato di tre ori nelle staffette (4x100, 4x200 stile e 4x100 mista), il bronzo nei 200 stile libero e il piazzamento entro le prime posizioni in tutte le finali delle gare individuali (sesta negli 800stile con 8 secondi di miglioramento al proprio personale e quinta nei 400stile libero). 4) La staffetta 4x100 stile libero cadette dove Leyre Casarin (prima da sinistra) ed Eleonora Marin (prima a destra) hanno conquistato la medaglia d’argento. 5) La medaglia d’argento nella 4x100 stile libero junior con Manuel Frigo e Nicolò Scaldaferro (rispettivamente da destra nella foto).

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il grande Sport

6 settembre 2015 -14

motori

La polemica La 32. edizione della corsa organizzata dalla Bassano Rally Racing prenderà il via dalla frazione di Cassola

Il Rally Bassano parte da San Zeno

Si chiama Rally Città di Bassano, ma partirà da piazza San Zeno a San Zeno di Cassola, proprio davanti a Gigi Coppette. Ormai il valore dei confini territoriali nello sport è diventato un semplice dettaglio. Che si parta da un altro Comune che non sia quello che dà il nome alla manifestazione, non fa quasi più notizia. Allo sdoganamento dei confini ci ha abituato pure il Giro d’Italia (solo per fare un esempio), che ormai scatta ogni volta da un Paese differente. In quel caso però si tratta di una chiara scelta di marketing, di “vendita” del prodotto Italia al-

l’estero. Nel nostro caso invece le motivazioni sono decisamente diverse, e la scelta operata dall’Amministrazione Comunale di Bassano non è stata del tutto digerita dagli organizzatori. «Ci siamo sentiti un po’ messi da parte - ha raccontato Paolo Grandesso - organizziamo questa manifestazione da più di trent’anni e siamo stati trattati quasi come degli estranei. Ci rendiamo conto che la nostra gara porta un impegno piuttosto importante a livello organizzativo ma non ci aspettavamo questo muro invalicabile. Alla fine siamo riusciti a portare alme-

Paolo Grandesso della Bassano Rally, l’assessore allo sport del Comune di Bassano Oscar Mazzocchin e la partenza del rally dello scorso anno

no l’arrivo della manifestazione, per la partenza invece abbiamo dovuto optare per un altro Comune. Fortunatamente Cassola ci ha aperto le porte e così non abbiamo perso tempo, trovando grande collaborazione a San Zeno, dove appunto daremo lo start alla corsa. Peccato, Bassano perde non solo un’occasione di spettacolo ma an-

che di grande indotto». Dall’altra parte l’Amministrazione comunale, per voce dell’assessore allo sport Oscar Mazzocchin, motiva la scelta di aver negato la partenza al rally: «La richiesta di avere a disposizione le piazze è arrivata piuttosto tardi e non potevamo assicurare una logistica adeguata alle caratteristiche di questa manifestazione. Ci siamo anche confrontati con il presidente del consiglio di quartiere e viste le numerose attività in calendario a settembre abbiamo scelto questa strada. Siamo convinti che questa sia la scelta migliore per la città».

MOTORI RALLY TEAM

Fiorese pensa all’Irc

A settembre si entra nel clou della stagione rallistica. Alle porte il San Martino di Castrozza e il Città di Bassano, due gare che vedranno schierati parecchi equipaggi con i colori del Rally Team e anche fuori regione c’è grande attesa per la tappa finale dell’Irc Pirelli, il Valli Cuneesi, dove sarà impegnato Pier Domenico Fiorese con una Mitsubishi Lancer Evo 9. Il team manager della scuderia rosatese è impegnato anche quest’anno nell’impegnativo campionato di cui detiene la vittoria di raggruppamento N4-R4 della passata stagione. Quest’anno, navigato da Christian Camazzola, ha affrontato le prime due gare con la Mitsubishi Lancer Evo 10 N4 gestita dalla BL Tecno Rally. All’Isola d’Elba, con una gara regolare in virtù del fatto che tutti gli avversari guidavano la più potente versione gruppo R, ha conquistato un buon terzo posto nonostante un minuto perso a causa dello spegnimento del motore nella seconda prova speciale. Meno fortunato il rally del Taro: ritiro per una violenta uscita di strada in un tratto velocissimo dove un avvallamento dell’asfalto ha scomposto l’auto facen-

dola picchiare duro tra alberi e terrapieno. I gravi danni riportati costringono l’equipaggio a presentarsi al Casentino a luglio con la vecchia ma potente Lancer Evo 9 vittoriosa lo scorso anno. Ottimo secondo posto alle spalle di uno scatenato Belli sempre molto veloce in questa gara. Ora, con un terzo posto in classifica di campionato tutto è rimandato al rally piemontese, che avrà coefficiente 1,5 e considerando il gioco degli scarti del peggior risultato, lascerà incerte le sorti della vittoria del titolo fino all’ultima curva. Per quanto riguarda le gare di zona, presenti al S. Martino Lamonato-Angeli su Mitsubishi Lancer Evo 9, AlessioMenegon su Renault Clio e FrainerComunello su Opel Kadett entrambe di classe A7. Al Città di Bassano a fine mese confermati per ora Fiorese al debutto con la Lancer Evo 10 R4, Mores navigato dal figlio su Lancer Evo9, stessa auto per Baù-Cerato, Pellizzari-Poggiana su Citroen DS3 R5 mentre Pellizzer-Menegazzo e Follador-Guadagnin si sfideranno sulle Peugeot 208 R2B.

RALLY STORICI IN FINLANDIA

Il Team Bassano fa dieci

Piazza San Zeno 12, 36022 San Zeno, Cassola VI

E sono dieci: le trasferte organizzate dal Team Bassano nella patria dei rally! La prima trasferta per correre sugli sterrati del Lahti Rally risale infatti al 2005 e grazie alla perfetta organizzazione del viaggio, otto equipaggi hanno terminato una delle gare più affascinanti del panorama dei rally storici. Mai come quest’anno i portacolori della scuderia tre volte Campione d’Italia si sono ben distinti nella gara corsa sui velocissimi sterrati dove, da sempre, i piloti locali sono dominatori. Al Lahti Rally valevole per il Campionato Europeo, a stupire sin dalla prima speciale è stato Giuliano Calzolari il quale, in coppia con Silvio Stefanelli sulla Ford Escort RS Gruppo 4 è stato autore di una gara strepitosa conclusa in quarta posizione assoluta e al secondo posto di classe D3 dietro a quel Mikko Hirvonen già protagonista del Mondiale Rally e che in qualche prova si è pure preso il lusso di tener dietro; per il “Lupo” una gara superlativa corsa senza alcun timore riverenziale nei confronti di una gara

difficile e di piloti che sulle strade di casa sono velocissimi. Scorrendo la classifica assoluta, la sedicesima posizione è appannaggio della Lancia Delta Integrale Gruppo A di Carlo Falcone e Pietro Ometto, ottimi secondi di classe E4 e terzi del 4° Raggruppamento, ma ancor più importanti sono i punti incamerati per la classifica della Serie continentale. Molto bravi anche Paolo Baggio e Flavio Zanella i quali con la Lancia Rally 037 Gruppo B si aggiudicano al fotofinish la classe E6 avendo la meglio sull’Audi Quattro di un equipaggio locale, nonostante le sole due ruote motrici.


il grande Sport

6 settembre 2015 -15

motori

Rally Bassano Il 25 e 26 settembre

Cento km di prove speciali

L’ormai ben rodata macchina organizzativa della Bassano Rally Racing è in movimento per il 32° Rally Città di Bassano a cui si affianca, ancora una volta, il rally storico, giunto ormai alla decima edizione, in programma il 25 e 26 settembre prossimi. Ingranaggi che si muovono in perfetta sintonia per dar vita ad una delle gare più amate del panorama rallystico nazionale e che edizione dopo edizione non smentisce le attese di partecipanti e appassionati. Anche per l’edizione 2015 le novità non mancheranno a cominciare dalla location delle verifiche e sportive e tecniche ospitate quest’anno, venerdì 25 settembre dalle 9 alle 14, presso la concessionaria Frattin Auto di Cassola. E altrettanto si può dire dello shakedown (in programma sempre per venerdì 25 dalle 13 alle 18) e che ricalcherà in parte – 2,100 km per la precisione – la prova di Marostica corsa in notturna nelle passate edizioni. Viene quindi a mancare l’antipasto del venerdì sera quest’anno ma il menù offerto è comunque

di alto livello. In programma la disputa di quattro tratti cronometrati da ripetere due volte per un percorso di ben 100,20 km sui 399,91 totali. Si comincia con la “Cavalletto” che torna all’antico con i suoi 14,98 km di lunghezza (da ricordare che per i rally con titolazione nazionale il limite è fissato in 15 km), e a seguire la mitica “Valstagna”, in questa edizione percorsa in discesa, e la novità dell’edizione numero 32, ossia la speciale denominata “Campo Croce” della lunghezza di 14,99 km, che parte da località Semonzo per salire verso Cima Grappa. A concludere l’impegno agonistico dei partecipanti la classica “Monte Grappa” ridotta a soli 8,58 km per le condizioni di fondo sconnesso nella prima parte. A intervallare le speciali i parchi riordino presso la ditta “Fratelli Frigo” di Cassola e i parchi assistenza in via Colombo a Bassano del Grappa. Come detto, un centinaio i chilometri di prove speciali tutti da percorrere nella giornata di sabato 26 settembre.

La gara prenderà ufficialmente il via venerdì sera dalla concessionaria Frattin alle 19.30 per transitare in piazza a San Zeno di Cassola ed entrare successi-

vamente alle 20.05 nel riordino notturno alla Bassano Parquet di Bassano. Il primo concorrente timbrerà l’uscita dal riordino sabato mat-

tina alle 7.01 per poi dirigersi verso il primo parco assistenza della giornata e andare poi ad affrontare gli otto tratti cronometrati in programma.

L’arrivo finale è previsto in piazza Libertà dalle ore 20. Come l’anno passato l’onore di calcare per primi le prove speciali sarà dato ai partecipanti al 10° Rally Storico Città di Bassano e successivamente, con un intervallo che verrà deciso dal direttore di gara, toccherà ai partecipanti al 32° Rally Città di Bassano. Le iscrizioni rimarranno aperte fino a sabato 19 settembre, e le ricognizioni del percorso sono pianificate nelle giornate di sabato 19 e giovedì 24 settembre dalle 8.30 alle 18.00. Validità per la Mitropa Rally Cup che per il campionato Triveneto sia per le vetture storiche che per quelle moderne, mentre gradita novità, giunta nelle scorse settimane, quella della validità per il Trofeo Renault riservato alle Clio R3 e alle Twingo R2 iscritte al rally Nazionale.


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