L'ink - Marzo 2015

Page 1

le taglie, complete di accessori.

professionale per la

riparazione di ogni tipo

di bici.

bike, city bike, accessori

per tutte le bici.

TBIKE - MULTIBRAND PLANTAUTO srl Via Gravina 1264 - Altamura (Ba) - Cel. 333 8321079 - plantabici@gmail.com www.tbikealtamura.it

LA PASSIONE PER LA BICI

e mountain bike per tutte

Bici da corsa, elettriche

Assistenza tecnica

Bici da strada, mountain

NOLEGGIO BICI

ASSISTENZA

VENDITA BICI

MARZO 2015

L’ink


nel marzo 2015.

Finito di fotocopiare

con illustrazioni di Teo Ugone.

Progetto grafico di Michele Colonna

Leites (Es).

Vincent Quiniou (Fr), Maria Yusta

Guerrieri (It), Eva Lafaye (Fr),

(SVE): Anna Flandin (Fr), Caterina

Sante Perrucci con i volontari europei

Marinella Bozzetti, Ilaria Di Martino,

Hanno lavorato a questo numero:

link@linkyouth.org

tel. +39.080.3148080

via Santa Croce, 3, Altamura (Ba)

dell’Associazione Culturale Link

L’ink è un progetto

per condividere idee e divertirsi! =)

Uno spazio a disposizione

creatività vi stuzzica.

laboratori, film e tutto quello che la vostra

avrà la possibilità di proporre attività,

altro ancora. Ogni GREENsocio

biblioteca, ludoteca e tanto

sostegno scolastico linguistico,

a workshop creativi, cineforum,

dell’associazione saranno aperte

venerdì a partire dalle 18 le porte

consente l’accesso al Link Club: ogni

volontari e da voi! La tessera

organizzate dai soci, dai nostri

potrai prendere parte alle attività

i più giovani con la GREEN CARD,

parte del Link Club! Da quest’anno

Link costa solo 10 euro e potrai fare

Se hai tra 14 e 21 anni la tessera di

GREEN CARD

OPPORTUNITÀ PER GIOVANI VIAGGIATORI Per domande e iscrizioni contattateci all’indirizzo e-mail evs@linkyouth.org Scadenza: 22 Marzo 2015

COMMON SENSES Il progetto si svolgerà a Ommen (Olanda) dal 2 Maggio al 12 Maggio e possono partecipare 4 giovani italiani e un leader. Lo scopo del progetto è di creare un gruppo di giovani provenienti da Croazia, Olanda, Romania, Repubblica Ceca, Lettonia e Italia che indahi sui 5 sensi come strumento di conoscenza di se stessi e del mondo. Obiettivo del progetto sarà sviluppere un evento finale curato e diretto dai partecipanti. Luoghi di attività: Palestra e piscina; si lavorerà sia all’interno che all’esterno in natura.

COLLABORATIVE CONSUMPTION Opportunità di Scambio Giovanile! Il progetto si svolgerà in Bretagna, in Francia nella cittadina di Dinan dal 6 Maggio al 14 Maggio (viaggio incluso). Lo scopo è di mettere insieme giovani provenienti da diversi paesi europei interessati al tema della tutela dell’ambiente e contrari allo spreco delle risorse economiche comuni.

CHI PUÒ PARTECIPARE? Giovani residenti in Basilicata e Puglia, con un’età compresa tra i 13 e i 30 anni, con abilità artistiche (soprattutto pittura), interessati all’ambiente, allo scambio interculturale e all’apprendimento attraverso l’educazione non-formale, “learning by doing”.


Bon courage.

soprattutto a me.

quindi non mi rimane altro che augurare a voi, ma

dose di fortuna e di coraggio in questa esperienza,

e mi sorprende. Credo di aver investito una buona

la magia di tutto ciò che non mi appartiene ancora

un’opportunità di vita in un contesto nuovo con

preparata alla partenza, credo che mi sarei preclusa

dell’ignoto che avevo nello stomaco quando mi sono

convivere. Se mi fossi fatta guidare dal timore

Anche questa è un’ambiguità con la quale si deve

allo stesso tempo, ma la vita coniuga gli opposti.

collocarsi in un altro posto, spaventa e incuriosisce

dal coraggio”. Ogni novità, anche un trasloco, un

in ogni uomo, l’importante è che sia accompagnata

Paolo Borsellino “è normale che ci sia la paura

modo per esorcizzare la paura, perché come diceva

con audacia, per avere fortuna. Credo che sia un

dicono bon courage, una sorta di invito a rischiare,

Ho imparato che i francesi per dire buona fortuna

lingua nelle sue sfumature. Di poterla ruminare.

verticale. Col tempo spero di assaporare questa

con uno scuotere della testa in orizzontale e in

sopravvivenza. Come se tutto potesse riassumersi

non ho capito, che mi sembrava sufficiente per la

d’accord e pardon, un po’ una sintesi di ho capito,

I primi giorni tutto quello che sapevo dire era

fare uno SVE.

sia questo il principale motivo per cui ho deciso di

esperienze che ho collezionato in questi anni. Credo

identità, che sto raccogliendo insieme a tutte le

sono importantissime per la costruzione della MIA

Da questo posto sto imparando delle cose che

chiunque. Sta nell’essere curiosi.

storia da raccontare. Sta nel fermarsi ad ascoltare

Sta nel fermarsi ad ascoltare chiunque abbia una

Car sharing. Car pooling. Bike sharing. Park and ride. Park pricing... e così via. Quante volte sentiamo parlare la gente con queste parole e quante volte un grosso punto interrogativo sovrasta la nostra testa. E noi che lo guardiamo con gli occhi al cielo, assomigliando ad uno spassoso personaggio di Carlo Verdone. Ma è mobilità sostenibile! Ah… già! E infatti, dicevo io… ehm… ma che vuol dire? Davvero a volte navighiamo nel sentito dire, a volte ancora usiamo parole che non ci appartengono e nemmeno sappiamo cosa intendano, ma queste in particolare sono portatrici di un significato importante. La mobilità sostenibile potrebbe essere una delle soluzioni ai problemi di inquinamento ambientale che affliggono questo mondo da decenni e che stanno comportando notevoli e incontrollabili mutazioni climatiche. Tuttavia la mobilità sostenibile fa bene anche alla salute e al portafoglio. E pure alla socialità. Questo numero di L’ink è dedicato a questo argomento. Per capire e imparare a muoverci tutti in maniera alternativa!


rispetto tra culture e religioni diverse. È solo nel momento in cui siamo tutti impegnati a costruire davvero un dialogo tra i popoli che possiamo dire

dal progetto RigenerAltamura.

Si tratta di una nuova sfida per Link e

soprattutto per gli altamurani, la cui

veniamo, sono spesso dei luoghi protetti dove non abbiamo la reale percezione delle differenze, il diverso è spesso l’ospite. Ma ora l’ospite sono io. La seconda settimana del mio soggiorno, sono partita per la formazione in un paesino a sud della Francia.

i cittadini a cercare nelle proprie cantine, garage, casette

di campagna, ripostigli o qualsiasi bugigattolo, una vecchia

bicicletta, quella dimenticata, quella che in famiglia non usa

più nessuno. Quella bicicletta diventerà fondamentale per far

partire il progetto!

museo, la tour eiffel; ma l’essenza della cultura sta nella sua intimità, nella profondità, in come vengono educati i bambini, nei suoi valori, nelle tradizioni. Ogni popolo ha partecipato al processo storico di costruzione della propria identità, così come ognuno di noi è impegnato costantemente nella costruzione della propria. L’Europa ha allargato i propri confini, ma ha creato una nuova identità: l’identità europea. Mi chiedo se, a volte,questo non sia semplicemente un nuovo confine che ci fa chiedere: chi sono gli altri e chi sono io? La bellezza del viaggio sta nella scoperta di un posto diverso da quello in cui siamo cresciuti, sta nella convivialità delle differenze con un altro popolo. Sta nell’accettazione delle ambiguità.

Link darà quattro appuntamenti in quattro giornate differenti

nelle principali piazze della città, durante i quali ognuno

potrà donare al progetto la vecchia bicicletta trovata nei

più reconditi meandri della propria casa e ricevere in cambio

un libro a propria scelta tra quelli messi a disposizione

dall’Associazione.

Non solo, la vostra bicicletta sarà un vero e proprio dono

alla città perchè la seconda fase prevede l’allestimento di una

ciclofficina all’interno della quale meccanici e volontari

dell’associazione Link daranno vita a nuovi, funzionanti ed

efficientissimi mezzi a due ruote!

Al termine di questo impegnativo lavoro di ciclomeccaninca

e fantasia, sarà poi bandita un’asta, durante la quale i

migliori offerenti potranno aggiudicarsi le ambitissime

biciclette con le quali scorrazzare su e giù per la città.

cose più turistiche: le crepes, un bel panorama, un

vediamo in superficie in un posto nuovo, sono le

l’essenziale è invisibile agli occhi. Quello che

è come un iceberg di cui vediamo solo una parte, ma

Dopo quella settimana posso riassumere che la cultura

la sua personalità.

sua lingua, la sua cultura, il suo essere creativo,

Ho incontrato gente di tutta l’Europa, ognuno con la

cultura altrui. I posti in cui viviamo, da dove

è proprio l’accettazione e la comprensione della

Una delle prime cose che si insegna ai volontari

La prima azione prevista dal progetto è quella di invitare tutti

Ovviamente c’entrano le biciclette… ma anche le parole!

del progetto.

nous sommes Charlie!

non siamo in grado di costruire la convivenza e il

sostenuto dal Comune di Altamura e finanziato

partecipazione sarà determinante per la riuscita

situazioni drammatiche) e in tutti quei luoghi dove

È ai blocchi di partenza il progetto ABiCi,


colonnine per l’autoriparazione, grazie alle quali chiunque potrà servirsi degli attrezzi per le piccole riparazioni, da quegli inconvenienti che spesso ci portano a ri-abbandonare le nostre preziose biciclette nei garage: gonfiare le gomme, stringere i freni o regolare il cambio. Ecco che un semplice gesto come quello di donare qualcosa che non utilizziamo più, diventa un’azione di partecipazione attiva che restituisce un valore alla nostra città. Molte saranno le attività a cornice che si terranno nelle giornate di raccolta e promozione del progetto, tra cui piccole dimostrazioni in piazza di autoriparazione della bicicletta, rivolte soprattutto ai più piccoli e passeggiate alla scoperta del centro storico.

posto. Mi sono ritrovata a condividere il dolore di

un popolo che riuscivo a vedere solo dall’esterno,

ma questo, non mi impediva di camminare nella

loro storia, di esserne testimone. Dopo qualche

giorno dal mio arrivo, ci sono state centinaia di

manifestazioni in tutta la Francia, quindi anche a

Dinan, ossia il comune in cui vivo. I francesi le

chiamano manifestazioni silenziose, e in effetti,

sono tutti ordinati e composti… a parte i bambini.

Dinan è un piccolo comune della Bretagna. Secondo

wikipedia di 11.532 abitanti… ecco, io credo che

quel giorno in piazza ci fossero 11.533 abitanti a

manifestare silenziosamente la loro libertà, perché

Il progetto, oltre ad avere suscitato l’entusiasmo delle tante persone che quotidianamente gravitano attorno alla nostra associazione, ha anche trovato supporto nell’associazione OrmeBike Extreme, attiva da anni su tutto il territorio della Murgia con le sue meravigliose escursioni off-road. Anche l’associazione Centro Play contribuirà alle attività di promozione del progetto e della ciclofficina popolare. Il negozio T-bike, infine, sosterrà il progetto fornendo materiali e attrezzature per l’allestimento delle “nuove” biciclette. Il Comune di Altamura, inoltre, per tutto il periodo del progetto, ha messo a disposizione un locale in via Garibaldi, nel quale verrà allestita la ciclofficina Adesso pedala!.

la minima idea di dove fosse la manifestazione.

Ma appena svoltato l’angolo di casa, uno stuolo di

persone si dirigeva nella stessa direzione. Mentre

camminavo, vedevo qualcuno che usciva di casa e

si aggiungeva alla fila, allungandola. Qualcuno si

salutava con un sorriso, altri con un sonoro Bonjour,

parola che qui senti in ogni ora del giorno e che ci

si scambia anche tra sconosciuti. Quella mattina,

quel saluto, che perfino io ho ricevuto e ricambiato,

mi ha fatto sentire parte di quella fila.

Mi piace pensare che lo slogan che anche io ho

portato al petto i primi giorni (prima di perderlo),

sia in realtà una risposta a tutte quelle barbarie

senza frontiere, in Francia, come in Pakistan, come

in Nigeria (che in contemporanea vivevano altre

Quella mattina, sono uscita di casa senza avere

sia internazionale, senza tempo e senza confini.

segno di forte condivisione e credo che almeno questo

della vita cittadina. Il ritrovarsi in piazza è un

gli antichi greci prendevano le decisioni importanti

il cuore pulsante di una città, il posto dove anche

partecipazione. E’ ritrovarsi riuniti in una piazza,

si sa, la libertà è tante cose, ma soprattutto è

Il ricavato dell’asta sarà utilizzato per allestire delle

stata la mia partecipazione alla storia di questo

sostenibile

Esperta di mobilità Marinella Bozzetti


Senza bici sei niente! Giovani, anziani, famiglie, tutti utilizzano la bici sia d’estate che d’inverno. E si! L’inverno scandinavo è molto molto rigido: -20 gradi, ghiaccio, dai 20 ai 30 centimetri di neve … e, nonostante tutto ciò, utilizzano tutti la bici. Ma come fanno? Primo: le infrastrutture dedicate al mondo della bicicletta sono incredibilmente ben pensate dappertutto nel paese, sia nelle grandi città come in campagna. Per la strada ci sono sempre tre vie: una per i pedoni, una a doppio senso per le bici e una per le macchine, quindi è impossibile dare fastidio agli altri. Le distanze nei paesi scandinavi tra due città possono essere enormi, però ci sono sempre piste ciclabili separate dalle strade per le macchine. Per esempio ci sono addirittura autostrade speciali per persone che non hanno paura di pedalare molti kilometri in mezzo al bosco, o ai fiordi… insomma in mezzo al nulla. I semafori sono pensati per alternare la circolazione tra bici e macchine e le macchine rispettano molto la priorità delle bici. E possibile trovare un posto con una pompa per gonfiare le ruote alla propria bicicletta e materiale per aggiustarla quasi ogni due isolati. Secondo: c’è un tipo di bicicletta molto utilizzato in Scandinavia che si chiama “bici cargo”, derivato delle

ad Altamura

Volontaria francese

Anna Flandin

la cosa che mi ha fatto riflettere di più è

petto in segno di libertè et fraternitè. Ma

già pronte centinaia di spille da portare al

celerità dei francesi. Il giorno dopo erano

Devo dire che sono rimasta sorpresa dalla

allo slogan di solidarietà Je suis Charlie.

Hebdo, diventato celebre anche in Italia grazie Caterina Guerrieri

per via dell’attentato al giornale satirico Charlie

Sono arrivata qui il 7 gennaio, data ormai famosa

raccontare in queste righe.

focalizzato quel paesaggio. Un paesaggio che voglio

cercato di carpire tutto il possibile, di aver

posso dire però di averla osservata bene e di aver

Non posso dire di aver conosciuto la Francia così,

nel verde.

e che dopo pochi km si separano perdendosi di nuovo

che si incontra con un altro paio di strade sterrate,

tanto qualche agglomerato di case, lungo una strada

lingue d’acqua in cui si specchia il cielo. Ogni

Volontaria italiana

IN SCANDINAVIA, LA REGIONE GEOGRAFICA CHE COMPRENDE LA DANIMARCA, LA SVEZIA E LA NORVEGIA, UN MODO DI MUOVERSI MOLTO COMUNE È RAPPRESENTATO DALLA BICI.

ad Dinan (Francia).


di verde del sud, immense praterie intervallate da

nascosto dietro le nuvole, alle assolate distese

e cupe della Bretagna con il suo sole che si muove

il paesaggio che cambiava, dalle atmosfere uggiose

dal finestrino di un treno e potendone apprezzare

di aver attraversato tutta la Francia sbirciandola

Dopo poche settimane passate qui, posso già dire

altitudine zero, mese più di domande che di risposte.

Gennaio, un mese all’altezza del mare. Prospettiva ad

scritte su un taccuino mi facevano strada.

tagliandola da nord a sud, e sempre queste parole

viaggio durante il quale ho percorso la Francia

durante un viaggio durato non so quante ore, un

Ho scritto la maggior parte di questo racconto

affrettarlo.

con sorpresa, con l’entusiasmo dell’inizio, senza

L’intento di vivere il viaggio come una cosa nuova,

quelle di Costantino Kavafis.

Le parole che mi accompagnano in questo viaggio sono

“Io speriamo che me la cavo”

INVI(di)ATA SPECIALE:

“Quando ti metterai in viaggio per Itaca devi augurarti che la strada sia lunga, fertile in avventure e in esperienze […]”.

Siate moderni, siate sostenibili, siate BICI!

bici utilizzate all’inizio del 20º secolo, che si usavano per fare le consegne di merci varie. Questa bici ha sul davanti una carriola abbastanza grande, che ora viene utilizzata per portare i bambini, o il cane, o ancora i bambini con il cane e tutti insieme possono godersi la passeggiata e il sole dell’estate scandinava (che rimane tanto a lungo nel cielo), mentre mamma o papà pedala per tutti! Allora: tutto ciò è comprensibile d’estate e fa quasi invidia, ma d’inverno come fanno??? La legislazione che gestisce la materia della mobilità sostenibile, riferita allo spostamento in bicicletta, è la stessa per ogni paese scandinavo: ogni 1 novembre tutte le bici devono avere montate gomme speciali per la neve e i fari. Gli spazzaneve passano ogni mattina per sgomberare le vie e invece di utilizzare il sale, che inquina molto, spostano la neve sul lato della via e lasciano della ghiaia piccolissima che va a mescolarsi con il ghiaccio e rende la strada agibile per tutto il giorno. C’è un detto scandinavo molto importante che dice “Non c’è cattivo tempo, ci sono solo vestiti sbagliati”. Significa che non importa la stagione, non contano tanto le temperature, ma si può uscire e muoversi lo stesso con i vestiti appropriati, senza preoccuparsi del tempo. Quindi in inverno, i genitori mettono vestiti appositi per proteggere dal freddo, attrezzano la bici cargo di gomme speciali per la neve, di fari, mettono anche un capote impermeabile sulla carriola dove i bambini sono comodamente imbacuccati con le coperte e se ne vanno tranquillamente per le vie sgomberate e non scivolose. Questi paesi ci insegnano che una mobilità alternativa può esistere, indipendentemente da tutto ciò che può apparire come un ostacolo. Se la neve, il freddo e il ghiaccio non impediscono agli scandinavi di muoversi con la bici, cosa potrà impedire a noi di farlo?


la costruzione di una rete ciclabile che collega la città da un capo all’altro; chiusura settimanale (domenica mattina) di una strada al traffico dei veicoli a motore, la creazione di aree prioritarie pedonali e strade dedicate solo agli studenti. Inoltre Rivas ha ricevuto il QUEST, una certificazione europea per le città che veramente realizzano misure efficaci per garantire una mobilità più sana, sostenibile e a impatto zero. Altre città spagnole stanno investendo fortemente nella mobilità ciclistica urbana come per esempio Barcellona, Siviglia,

ultimi decenni, la Spagna ha sviluppato un’eccellente rete di

infrastrutture e trasporti. Possiede il più grande impianto

autostradale in Europa e la rete ferroviaria ad alta velocità

più grande del continente europeo. Ma tutti questi progressi

nei trasporti e nelle comunicazioni hanno avuto un negativo

impatto ambientale, che negli ultimi anni ha fatto considerare

l’idea di cambiare questo vasto modello in virtù di un altro

più ecologico, più rispettoso dell’ambiente e socialmente più

giusto.

di trasporto rispettosi dell’ambiente si deve lavorare, ma soprattutto è sulla consapevolezza dei cittadini che si deve concentrare maggiormente l’azione politica. I

Nel 2009 il governo ha approvato la Strategia Spagnola per la

Mobilità Sostenibile, al fine di creare un disegno urbanistico

che incoraggi l’eco-mobilità, cioè, l’uso del trasporto

pubblico, la bicicletta, il “car-sharing” e ha anche

più consapevoli e capire che l’uso dei veicoli privati come trasporto dominante genera impatti negativi economici, sociali e ambientali enormi sia sul pianeta Terra, sia su i suoi abitanti. È tempo di scommettere attivamente su i mezzi di trasporto eco-compatibili. Ma questa

solo della Spagna, ma di tutti i paesi del mondo. L’efficacia della mobilità sostenibile è un compito di tutti noi.

addirittura una progressiva riduzione del costo dei biglietti di

trasporto urbano e metropolitano.

Nel mese di marzo 2014, a Bruxelles, la Commissione Europea

ha concesso a Rivas Vaciamadrid, un piccolo paese vicino a

Madrid, il premio Sustainable Urban Mobility Plan (SUMP). Queste

cittadina è riuscita a superare in finale Vitoria (Spagna), la

vincitrice del premio nel 2012 e Strasburgo (Francia). Questo

premio viene assegnato ai paesi dell’Unione Europea che si

distinguono per la diffusione di politiche eco-sostenibili e

rispettose della socialità e dell’integrazione. Il Comune di

Rivas ha sviluppato un Piano di Mobilità urbana che cerca di

raggiungere un equilibrio tra i diversi modi di pensare il

non deve essere una battaglia

cittadini spagnoli dovrebbero essere

una serie di sovvenzioni per l’acquisto di veicoli elettrici e,

promosso

di infrastrutture che permettono la fattibilità di concezioni

Attualmente, la Spagna è impegnata a perseguire questa sfida.

proprio mezzo di trasporto urbano. Anche nella costruzione

sulle politiche atte a convertire la bicicletta in un vero e

Maria Yusta

paese eco-sostenibile, la Spagna ha ancora molto da migliorare

Volontaria spagnola

Nonostante tutti questi sforzi e progressi nella creazione di un

ciclabili.

noleggio di biciclette per i cittadini e la costruzione di piste

passare del tempo si accresce sempre più l’offerta pubblica di

Saragozza, Vitoria e San Sebastian, tra le altre. Con il

sono “Bincinrivas” (servizio pubblico d’affitto di biciclette),

basato principalmente sul veicolo privato motorizzato. Negli

COME È LA MOBILITÀ SOSTENIBILE IN SPAGNA?

trasporto in città. Alcuni progetti che si stanno svilupando

Fino a poco tempo fa il modello di mobilità spagnolo si è

ad Altamura


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.