lettere grosse 06

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lettere grosse aperiodico, visibile, n.zero, draft 06, luglio 012

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d i y f f e r x


lettere grosse. assemblaggio, lettera, successione. http://letteregrosse.blogspot.com http://issuu.com/letteregrosse per la proprietĂ di tutti i testi e immagini: (C) degli autori digicicl.in.prop. luglio 2012


numero zero, draft #06



michele zaffarano da piccole estinzioni quotidiane

21 La prima cosa brutta è stata che mi ha buttato fuori dal suo bagno privato. Mentre normalmente se ne sta a girare dietro la porta in preda alla più indolente apatia. Tutto viene mostrato con l’intensità che gli attribuiamo. Entra nel lessico privato fra virgolette e messa così è così che lei la capisce. 22 Glielo devi spingere ancora un po’ più giù. Devi passare la porta verde proprio dietro al garage giusto davanti al garage. La devi


rincorrere per giustificare l’impeto che spinge l’uomo verso la donna. Uno verso l’altra. 25 È così che si reagisce in prima linea e non so perché. La vocazione non spartisce il mondo in coppie di nozioni soltanto per la smania di muoversi. Scendesse nel corpo come può. Si conoscesse diversa. Io voglio morire così. Consacrato all’arte. Prenderei un po’ di peso. Mi pianterei con eroica fermezza mi lascerei crescere. Ma forse la poesia non contesta potentemente il principio di realtà.


roberto cavallera la fortuna a pagina 11

si leggono mappe in ricordo di e. l'aroma sicuro che avvampa raggiunge ridicolmente la sponda la taglia opposta del pubblico. 42. l'asse inflazionato degli imperi 56. oh personalmente piccoli piaceri, se ne prendono tocchi con destrezza. la facilità della voglia. discutono confusamente di grane, incubi, garbugli passando veloci al cuoio 3. stringendo sul nodo si aumenta il volume il momento buono minimizzando sui tagli (gerundivamente insopportabili). non previste schiarite. 10. s'ispessisce ancora guasta fra le pieghe preconizza un affossamento ulteriore inibisce la gerenza dei movimenti l'arto è spento e non fa


leva. 9. fra gli ori disfatti le regine mediche si rivolgono a ferite di spiriti terreni persistono proponendo razzie, lasciano un po' di tè nella tazza. attraversate le bolle speculano chinandosi privi di patimento le fasce tenere dell'età non reggono date le demolizioni del tessuto la fisica ginevrina del provvisorio: messi comodi glissano sulle prove sulle gravità estorte 92. i minuti persi facendosi le unghie, il ballo sarà perfetto. ammesse figure minuscole un po' di secco in gola, la prosperità priva di somme. devono averci spiato ostinandoci sulla piazza, l'olio greco spiana la strada ecco, tutta benevolenza. 27. un delitto ogni ora. vanno per la maggiore. 14. l'onda smorzata del mancamento, sfilano davanti ai quartini, disuniti: il patriziato sconvolge le polpe, quelle più sane hanno un rosa paggesco, cin cin. guizzare


sull'umido degli estremi. sul balcone agonizzano due tre eroi continui alla lotta. affondano modestamente nella moda. danno via per poco. evidenze, nient'altro. rigenerano il pranzo nel riflusso mentalizzando all'ingrosso intimano insistenze 11. si vede del futuro, il pendolino concede risposte ultraserene che però ripropongono un torto subito (per brevità i fruscii formano sentenze in prossimità del senso dissipano mollezze, bene


giorgia romagnoli consequences of new generations

( 8]) Carnevale in anticipo e il culto di qualcuno. ( NRR ) Dicono di ascoltare, di curarsene. Forse nuovi poveri. Gli hanno detto che non è cosa giusta. Se ne guardano lo stesso. A digiuno da troppo tempo. ... ( C '95 ) Ăˆ qualcosa di trasmesso, di acquisito. Si annoia, tutto


l'annoia. Tutto sospeso al momento. Tutto torna normale tra un momento. Implicito che diventa esplicito. Crede sia un problema, al momento.


joel chace

itsstory, page 3


manuel micaletto a vantaggio del vuoto, e consumo (quanto all'uso) la parte azzurra dell'ustione, viceversa. tra le possibili. è terribile, data una certa quantità d'acqua, ipotizzare i pesci (nel buio sottostante), e più precisamente (lo sfioramento). la – viceversa – sezione azzura, lì il fuoco batte la pista, esprime un confine, a breve sono attesi i morti. tornano – capita – come un'inondazione. sono – verosimilmente – le inserzioni, i trafiletti – viceversa, azzurri – della più celebre (non grande popolarità, ma grosso consenso) morte – certo non: parti (per quanto: azzurre), al contrario. si riproducono per gemmazione, crescono a spirale. si presentano – ora, deittici – in grande


spolvero. in un punto indecidibile, tranne: azzurro, appurato. per un tempo che ci sembra a strisce, a loacker. un tempo pedonale, un attraversamento. sulle prime i morti non diresti: come drenano il buio loro, nessuno, se la giocano – forse forse - col bicchiere sconvolto – ancora ancora effervescenti – viceversa, un azzurro che mette tutti d'accordo. non ci somigliano. hanno (tra le altre) qualità idrofile, dispongono dell'acqua come meglio credono e (viceversa). per provarlo (occorre): 1. procurarsi tanto i morti 2. quanto l'acqua, mescolare bene, si legano, servire senza ghiaccio. l'acqua prende (si può dire) corpo (azzurro), i morti si (può dire) accrescono, procedono in altezza (si forma), i morti (tra parentesi) e l'acqua dirottata, (a picco) sui morti. abitano (i quali) stabilmente –


pronti all'assalto, al podio – il sangue: in panne, nord magnetico del discorso. il quale (discorso) è un difetto di postura, (essere, invece, è:) un difetto di pronuncia. questo – ora, non meno deittico – sonno da divano, esclamativo, che ti esige fino al grammo, l'ultimo, (azzurro), funziona da bustino ortopedico , l'evento è (perciò) una citazione, un virgolettato della morte: spariscono a partire dagli occhi (ipotecati, a vantaggio del – più avanti – vuoto). circa gli occhi, difficile esprimersi. una possibilità è: di seguito riportata. che si facciano strada – non senza fatica – fino – azzurro – tu stesso (agevolmente; dove) cursore al fuoco di un (viceversa) punto. gli occhi (per comodità) smettono, ma separatamente, uno alla volta come (di lampadina, cavo, un vuoto irrinunciabile, il tungsteno a


mezz'asta). tornano – capita – avvistarli – accade, di – a piccoli gruppi, in processione. raccomandabile, allora, serrare le imposte, riscuotere (di conseguenza) l'aria, (qualcosa scocca). dal sifone: mandano caldo, a dire. intorno alle 7:00 A.M. il mondo tocca il suo picco cromatico, tende generalmente al bianco. non fanno eccezione.


gherardo bortolotti da senza paragone

01. Come la superficie dei mobili al mattino, percorsa dalle ombre di piccole concrezioni di polvere, dai brevissimi graffi, che i pellegrini delle microestensioni ammirerebbero affascinati, perso lo sguardo negli scavi tenuissimi, in una sosta quasi distratta nell'esplorazione interminabile dell'appartamento, delle sue distanze, degli angoli deserti in cui si spengono le correnti e le voci, mentre nei cieli del loro viaggio si svolgono le vicende furiose delle nostre vite, le liti, gli abbracci, i pianti dei figli e le lunghe, ottuse malinconie per il tempo che passa, per la dispersione del senso, la derubricazione del futuro in casi


quotidiani senza costrutto, in questioni di lavoro, in decisioni di poco respiro, di minimo effetto che come una volta 02. Come la vicenda luminosa dell'orizzonte, le nuvole nelle mattine dell'anno e dei giorni di lavoro



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