N° 0 Settembre 2013 - Mag. Le orme dei dinosauri

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Le Orme dei Dinosauri

Settembre 2013

Le Orme dei Dinosauri è un Magazine digitale online - Numero Speciale - Settembre 2013

Direttore Responsabile Antonio Conte - Email: redazione@leormedeidinosauri.it - www.leormedeidinosauri.it

E, ... state a Opi ! nel Parco Nazionale

d’Abruzzo, Lazio e Molise

Celebrazioni/

I 400 anni di Gesualdo da Venosa


Le Orme dei Dinosauri

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L’Editoriale

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Opi/ Una vacanza nel verde del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise Se una sera d’estate a Pescasseroli ... di Antonio Conte

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Castellana Grotte/ L’Italia e le sue trascurate risorseAmbientali e Culturali di Cristina Valletti

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Otranto/ Giornalisti del Mediterraneo, vince Laura Silvia Battaglia del TG3 RAI di Tommaso Forte/ Comunicato Stampa

18 Dossier/ Il “Dreaming of Horses” e la Regina dei sogni - Il Cavallo come inno alla gioia in terra di Puglia dominio di Federico II - Dreaming, una ricetta vincente! Tutti i protagonisti in breve. Antonio Conte 28 34 36 38 41

Venosa/ Intervista all’Avvocato Donato Bellasalma I 400 della morte di Gesualdo. Scheda biografica di Antonio Conte Cultura & Società/ Orazio Flacco e la sua eredità effimera di Antonio Conte Istruzione/ Scuola e Aggiornamento: Le dimensioni della Formazione docenti di Sonia Mollica Formazione/ L’importanza della lingua inglese di Simona Marzella Formazione/ Informatica: “la diversità non esiste” di Filippo Favia

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Gastronomia, Rubrica “A Cena da Eli”. Venosa/ Pasta all’Oraziana di Elisabetta Ciccolella Raduno dei Lucani a Bari

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Diritto & Web/ Cassazione: il giornale telematico non è equiparabile a stampa dell’Avv. Giulia Giapponesi, dello Studio Legale

Ti diamo spazio! E’ per te, per le tue notizie e per la tua Pubblicità CONTATTACI redazione@leormedeidinosauri.it 2


Le Orme dei Dinosauri

L’Editoriale “Le orme dei dinosauri” è un blog-magazine digitale online che vorrebbe contribuire, siamo solo al numero iniziale, in maniera moderna al rilancio economico, culturale e turistico del territorio attraverso conoscenze che siano reali o nate in rete, e con le quali vorremmo concretizzare anche incontri sociali. Dateci spazio e fiducia, i nostri reportage restituiranno lustro ai luoghi interessanti da voi segnalati promuovendo territorio, attività e qualità della vita. Siamo convinti che promuovere il nostro quotidiano attraverso le storie degli uomini e delle donne che abbiano dato lustro alle nostre città, possa dare un nuovo impulso economico: una spinta in più, postiva e necessaria. Questo è anche un magazine di analisi che narra eventi importanti e altri meno noti - li comunichiamo per questo - delle nostre città, quelli che la stampa nazionale spesse volte trascura nella sintesi e con le sue brevi notizie flash. Siamo sicuri di incontrare il tuo interesse, sarà la nostra più autentica soddisfazione, ma più di tutto si spera di incontrarti di persona.

Le Orme dei Dinosauri Speciale Settembre 2013 www.leormedeidinosauri.it

Direttore Responsabile & Redazione Antonio Conte Ideatore e Art Director, Writer - http://conteedizioni.wordpress.com Redattori Tommaso Forte, Valeria Fornarelli, Filippo Favia, Alessandro Simoncini, Simona Marzella, Studio Legale Finocchiaro, Elisabetta Ciccolella, Sonia Mollica PUBBLICITA’ Sede Redazione e Contatti Commerciali - Via Titolo, 20/M 70127 Bari, Santo Spirito Tel. 080-5304195 - Cel. 392-9154315 Email: redazione@leormedeidinosauri.it - P. IVA 07377420729 Note/ Le foto sono di Antonio Conte, salvo diversamente indicato. Le foto del Dreaming sono fornite dall’Associazione Cavalieri Terra della Murgia, Annalisa Parisi e Giovanna Ranaldo. Si ringrazia la Famiglia Cavallo per aver messo a disponibilità il suo balcone, nel fare la foto, e per i bellissimi fiori in copertina.

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Le Orme dei Dinosauri Antonio Conte

Opi/ Una vacanza nel verde del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise

In foto: Ospitalità garantina dall’Hotel Fresilia. Per informazioni: www.comune.opi.aq.itv

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O

pi, è ubicato nella privincia di Aquila, è un comune di 450 abitanti tra residenti e turisti proprietari di casa, a 5 chilometri da Pescaresi, la nota località turistica e sciistica del Parco Nazionale di Abruzzo, Lazio e Molise. Il borgo, tra i più belli d’Italia, si trova a quota 1250 metri sul livello del mare: è quanto di meglio si possa sperare per trascorrere il Ferragosto nel verde e fresco ambiente montano del centro Italia. Una bella stagione estiva è curata con molti eventi dall’Amministrazione Comunale che grazie alle Associazioni sa garantire svago, saperi e suoni delle tradizioni locali. La vista è appagata da superbi panorami che si allungano a vista d’occhio. Loggioni con belvedere e aree attrezzate per la sosta


Le Orme dei Dinosauri

serale si affacciano direttamente sulla Valle del Sangro. Dalle poste dei turisti si scruta l’orizzonte: immancabile il binocolo con il quale si può giocare a guardare tra le pieghe dell’ampio dispiegamento di monti e valli per individuare gli animali al pascolo, i selvatici e i camosci. Magari anche un orso, a cui il proprio monte più altro da il nome: il Marsicano. Ci vuole del tempo per percorrere con lo sguardo ogni dettaglio, perdetevela comoda quindi, datevi quel tanto desiderato e necessario relax. Osservate con calma, lo sguardo ora scende verso la valle, proprio sotto la rupe, dove nascono nuove case moderne e calde. La località “Casette”, è una piccola frazione nata in seguito allo scampato pericolo del recente terremoto, ma ad Opi ancora si ricorda quello disastroso del 31 luglio 1901. A Casette si trova, accanto alle vecchie case sismiche, un nuovo complesse

In foto la Valle residenziale con ogni confort e di Sangro con la rifiniture eccellenti. Di certo un località Casette, buon investimento. Dalla rupe, ai piedi della lo sguardo può percorrere le stra- rupe su cui sorge Opi. de accompagnando le auto che si muovono, come miniature, nelle dolci curve verso Pescasseroli, mentre sui suoi fianchi, nei prati i cavalli brucano l’erba. Alzando poi lo sguardo, di fronte maestoso si erge il Monte Marsicano, e verso destra il monte “Tranquillo” e quello “Amaro”, che insieme si innalzano fieri. Il profumo di verde appena tagliato, di legna appena spaccata e ben accatastata, le punte di odore pungente di formaggio pecorino sapido e piccanti che solletica il naso già dalla mattina presto, mentre il fresco costringe le ragazze, ma non solo, ad indossare una maglietta leggera per coprire ciò che ha lasciato fuori una estiva canotta. La ripida strada è anche l’unica strada di accesso al centro. Il Centro storico in realtà sono poco più di due file di

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Le Orme dei Dinosauri

In foto: a sinistra i locali di un punto vendita, sullo sfondo al centro il monte con la città di Opi in cima. Per informazioni: www.comune.opi.aq.itv

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case settecentiste o anche più antiche che si innalzano per alcuni piani tra la via centrale e i due precipizi. Alla sommità della strada lastricata la chiesa madre di Santa Maria Assunta difesa dalla sua maestosa torre fortificata al centro del sagrato. Sempre nel via centrale, via Giovanni Battista, la Cappella gentilizia omonima. La discesa della mattina è dunque foriera di odori: di fiori presenti su tutti i balconi; di caffè appena fatto, dal locale Hotel Fresilia, proprio accanto al Palazzo comunale; di frutta e verdure del piccolo e fantasioso negozietto e ancora di buon vino locale, e formaggi tra le più morbide ricotte, i più saporiti pecorini e i più piccanti stagionati. Un vero trionfo di odori. Ma Opi si sente anche, si percepisce al tatto, è come passare

una mano sul tronco di un albero, come camminare su lastricati di pietra antica, come sentire il gelido morso freddo dei torrenti in una sosta. Si sente salendo, verso sera raggiungendo l’Hotel in alto a 1250 metri di altitudine. E’ il cuore, che batte per lo sforzo della salita e sa che qui la vita non mente, è schietta come il fuoco nel camino, anche nelle sere estive, magari solo per una grigliata. Non mente qui la vita fatta di semplicità, di cose buone e genuine, di cose autentiche come una stretta di mano e l’invito a tornare. Non mentono gli abitanti quando ti invitano alla stagione estiva del prossimo anno. La loro cordialità è vera come la necessità di vivere. Non credo ci sia ipocrisia quando ti informano che la loro occasione più preziosa è il passaparola: non dite male di noi. Ma come si potrebbe?


Le Orme dei Dinosauri

Se una sera d’estate a Pescasseroli ...

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iù importante di Opi è certamente Pescasseroli con le sue rinomate strutture ricettive sia estive, ma specialmente invernali con le sue lunghissime piste sciistiche e impianti di risalita. E’ la città più

importante del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise ed è sede della sua Amministrazione. Permanere in città è piacevole, il tempo passa veloce tra i negozi sono sempre aperti e un brulicare di persone tra le vie del centro, nei bar

con molti tavolini o nella scelta di tantissime occasioni regalo. Si sosta volentieri la sera dopo cena con le numerose attvità organizzate dall’Ente Locale. Per informazioni: http:// www.comune.pescasseroli.aq.it/

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Le Orme dei Dinosauri Cristina Valletti

Castellana Grotte/

L’Italia e le sue trascurate risorse Ambientali e Culturali

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iscutevo con delle amiche sulla incapacità da parte dello Stato Italiano del disporre lavori atti a valorizzare il patrimonio ambientale artistico e culturale del nostro territorio: o si fa tanto e in maniera del tutto illogica arrecando notevoli disagi anche di fruizione degli spazi, o si fa nulla lasciando al completo degrado situazioni territoriali e artistiche che, pur avendo caratteristiche di fascino e di valore, son destinate a perdersi per la mancanza di cure da parte dell’uomo, o, infine, si recuperano e restano chiuse alla fruizione al pubblico. Un esempio, valga per tutti in questo articolo: Da tempo, ormai vivo a Castellana Grotte, un paese in provincia di Bari in Puglia, famosa nel mondo per le sue Grotte appunto. Quel che non ho mai compreso è perché le grotte di Castellana debbano costituire l’unica risorsa, tra l’altro stagionale di economia turistica di questo, paese che se opportunamente valorizzato, non solo con feste popolari ed eventi motivati dalle più improbabili origini, a mio parere godrebbe di una fruibilità turistica durante tutto l’arco dell’anno. Gli interventi ai quali mi riferisco, non sono solo da applicare a livello di organizzazione urbana, la cui discussione demando a chi sicuramente ha più competenze di me per affrontarla, ma anche alla valorizzazione delle testimonianze tutt’oggi poco conosciute agli stessi abitanti, di personaggi, in questo caso mi riferisco in particolare ad un pittore, locali. Quel che mi ha colpito, quando venni ad abitare in questo paese, fu la presenza di numerose chiese. Di queste ben poche sono aperte al pubblico durante tutto l’arco dell’anno. Quindi ho cominciato a


Le Orme dei Dinosauri chiedere come fare per vederle, con la scusa di dover fare una ricerca per il corso di Beni Culturali tenuto dal prof.re Musardo presso l’Accademia di Belle Arti di Bari nel 2007, ove ho studiato. La ricerca, sia ben chiaro, era reale. Dovevo dar un esame! Ma la curiosità e forse soprattutto lo scontento per tale situazione lo erano ancora di più e crescevano con l’avanzare della mia ricerca. Avevo deciso che la tesina che dovevo preparare dovesse riguardare un artista importante di Castellana Grotte e parlando col parroco della chiesa del Salvatore, mi suggerì, tra i tanti un nome: Vincenzo Fato. Mi risvegliò una vaga reminescenza questo nome e ora capirete il perché. Un po’ di storia dell’arte non fa male a nessuno: Vincenzo Fato nasce nel 1705 dal castellanese Giampietro Fato e da Francesca Alfarano, probabilmente in un’altra provincia barese, in quanto non si conosce l’atto di battesimo. L’anno della sua nascita è a noi noto poiché l’autore usava inserire la sua età, insieme con la firma e l’anno di esecuzione, nelle sue opere (Madonna del Carmine e Anime purganti, nella chiesa del Purgatorio

di Castellana; l’Arrivo della Madia, alla cattedrale di Monopoli). La sua prima formazione artistica la ricevette, tra il 1713 e il 1719 da Paolo De Matteis, che fu discepolo di Luca Giordano. Ecco, finalmente la scintilla! Luca Giordano…..lo avevo incontrato nei miei studi artistici. Avevo letto di lui. I docenti di storia dell’arte mi avevano già inculcato l’importanza che questo maestro dell’arte ha avuto nell’evoluzione stilistica dell’arte. Probabilmente qualcuno di questi docenti ha citato anche il delicato stile del Fato dalla vita tormentata dal disagio economico (altra triste realtà castellanese!).

Questo è bastato ad incoraggiar la mia curiosità nel voler vedere dal vivo le opere di Vincenzo Fato che, in seguito ad un lungo periodo trascorso a Napoli, ove si sposò, decise di rientrar nel paese d’origine nel 1752 per la feroce concorrenza venutasi a creare nel mondo artistico napoletano. Qui si afferma come pittore indipendente ricevendo numerose commissioni da parte della nobiltà locale e dal clero, in particolare dagli ordini mendicanti, ma i suoi

committenti non furono altrettanto generosi come nella capitale, da cui la sua miseria. Ciò però non nega la mirabile fattura della sue opere, ove istanze classicistiche e richiami al libero pittoricismo di Luca Giordano si distinguono chiaramente nella composta impaginazione delle scene, nella luminosità del colore che si depura dalla sua sfrangiata atmosfera barocca per concretizzarsi in una nuova e più solida stesura. Per non perdere il filo conduttore di questo articolo mi fermo qui con la descrizione delle opere e questa immersione nella storia di questo artista gentiluomo e torno ai giorni nostri. In occasione del terzo centenario della sua nascita, a Castellana Grotte venne organizzata una mostra di tutte le opere del Fato presenti nelle chiese nel paese, per quell’occasione aperte, e stampato un testo a lui dedicato: “ Vincenzo Fato – Nella pittura del Settecento in Puglia” a cura di Giacomo Lanzillotta, dal quale ho tratto 9


Le Orme dei Dinosauri i brevi cenni biografici presenti in questo testo. Da questo testo voglio trascrivervi anche la presentazione scritta dall’allora sindaco della cittadina Simone Pinto: “E’ per me un particolare motivo di soddisfazione e di orgoglio presentare, in qualità di Sindaco della città di Castellana Grotte, il catalogo della mostra retrospettiva dell’illustre concittadino settecentesco Vincenzo Fato, pittore di cui ricorre quest’anno il terzo centenario della nascita. Un evento che il Comune ha voluto celebrare con un’esposizione delle sue opere recentemente restaurate e con la presenza di alcuni dipinti ignoti al grande pubblico…. Con lo spirito di chi vuole sottrarre tali beni al degrado, all’incuria e all’ignoranza, con la volontà di restituirne il valore, di far conoscere e divulgare il patrimonio artistico e culturale della nostra comunità, Castellana celebra il suo Artista, e con lui, la pittura del Settecento pugliese. Questo volume è una restituzione, un debito di 10

riconoscenza di tutti i castellanesi nei confronti di Vincenzo Fato.” Intanto, quelle opere così tanto ben elogiate di un Artista così meritevole dal giorno del terzo centenario della nascita sono quasi tutte celate e sconosciute ai castellanesi e ai suoi ospiti. Soldi sprecati in restauri di cui nessuno godrà, se le chiese nelle quali sono custodite le opere restano chiuse. Musei già pronti alla fruizione per i quali basterebbe coinvolgere la stessa popolazione (disoccupata) per organizzar turni di apertura giornaliera istituendo un biglietto d’ingresso simbolico per le spese di gestione ed eventuali successivi restauri delle stesse opere. So bene che la paura è quella del furto delle opere come già avvenne in passato, ma un furto si può compiere molto più facilmente se le “case non sono occupate” e il coinvolgimento della popolazione alla custodia e alla presa di conoscenza di tali tesori, secondo me non può che ridurre al minimo questa spiacevo-

le evenienza. Se solo ci impegnassimo, ciascuno nel proprio paese di appartenenza con l’ingenuità tipica degli studiosi ad applicar piccoli accorgimenti simili a quello che suggerisco per questo caso, già messo in atto in alcune zone della nostra Nazione, probabilmente tutti ne trarremmo vantaggio in una maggiore consapevolezza civica, insieme ad un maggior benessere del nostro territorio. Una proposta la mia che nel particolare considera l’attuazione a partir dal paese nel quale vivo, Castellana Grotte, perché è la realtà che conosco meglio e quindi sento in misura maggiore l’interesse a voler risolvere il problema della stagionalità del turismo, della scissione del paese dalla zona delle grotte, in parte risolta con l’organizzazione dei numerosi eventi di cui faccio cenno nella parte iniziale di questo testo che però restano solo l’occasione di pochi giorni, e della carenza occupazionale che riguarda in prima persona anche me.


Le Orme dei Dinosauri

Bitetto, 1 Maggio 2012. Corteo Storico - Foto di Antonio Conte

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Le Orme dei Dinosauri Tommaso Forte/ Comunicato Stampa

Le due sezioni vinte da Vincenzo Mattei del Venerdì di Repubblica e Aldo Mea di UP!

Otranto/ Giornalisti del Mediterraneo, vince Laura Silvia Battaglia del TG3 RAI

Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha concesso la Medaglia di Bronzo

In foto: un momento delle passate edizioni. Per informazioni: www.giornalistidelmediterraneo.it

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OTRANTO (Le) - È Laura Silvia Battaglia, del settimanale di approfondimento del TG3 Rai “Agenda del Mondo”, la vincitrice del 5° Concorso Internazionale “Giornalisti del Mediterraneo”. L’evento è promosso dall’associazione “Terra del Mediterraneo” in partnership con il Comune di Otranto ed Europuglia, portale di promozione delle attività e dei progetti del Servizio Mediterraneo della Regione Puglia. La premiazione si svolgerà sabato 7 settembre, alle ore 19.00, in Largo Porta Alfonsina, borgo medievale di Otranto, in quel Salento candidato al Premio Nobel per la Pace nel 1999 da La Gazzetta del Mezzogiorno. Info su www.giornalistidelmediterraneo.it o al 346.8262198. I vincitori delle due sezioni, invece, sono: Vincenzo Mattei de Il Venerdì di Repubblica, sezione “Primavera Araba” e Aldo Mea del periodico UP!, sezione “Premio Città di Otranto”. La Medaglia di Bronzo del Presidente della Repubblica per il Premio Giuria è andata, invece, a Giuliana Sgrena de Il Manifesto. La Medaglia di Bronzo del Presidente del Senato è stata attribuita a Giuseppe Acconcia di The Indipendent Magazine; mentre la Medaglia di Bronzo del Presidente della Camera è andata a Stefano Liberti di Radio Rai Tre. Il premio per la fotografia è stato assegnato ad Alfredo Macchi, inviato di guerra delle reti Mediaset,


Le Orme dei Dinosauri il quale durante la serata presenterà il suo libro la “Rivoluzioni Spa”. Menzione Talenti Emergenti a Giulia Ardizzone e Kami Fares (Repubblica. it), Emanuele Valenti (RSI Radiotelevisione Svizzera), Luca Gambardella (Limes), Andrea Lucchetta (La Gazzetta dello Sport) e Selene Verri (Euronews). Menzione Speciale invece per Vincenzo Legrottaglie (La Gazzetta del Mezzogiorno). Durante la cerimonia sarà conferito il Premio “Caravella del Mediterraneo” ad Aldo Maria Valli (Vaticanista Rai), Marcello Favale (Rai TGR Puglia), Francesco Giorgino (Rai TG1), Antonio Della Rocca (Corriere del Mezzogiorno), Alessandro Barbano (Il Mattino), Gaspare Borsellino (Italpress), Alba Malltezi (Free and Fair media Group - Albania), Silvana

Gaudio (Ansa), Pino Pisicchio (Il Tempo), Claudio Pompei (Camera di Commercio di Roma) e Daniele Vicari regista de “La nave dolce”. “Giunti alla 5° edizione, abbiamo visto crescere l’evento internazionale - spiega Tommaso Forte, giornalista e ideatore dell’evento - capace di coinvolgere i talenti del giornalismo che hanno raccontato magistralmente gli avvenimenti del Mediterraneo, scenario privilegiato dei continui flussi culturali e cambiamenti politico-economici”. “Il premio è un appuntamento di prestigio per la nostra Città - aggiunge Luciano Cariddi, sindaco di Otranto - perché volto a promuovere i temi sociali e, soprattutto, per la valorizzazione del nostro mare, quel mare che ha raccontato tristi vicende umane e inde-

lebili storie di fratellanza”. “Gli articoli e i video in gara - commenta Lino Patruno, presidente della giuria dimostrano che nel Mediterraneo si sta costruendo un futuro che cambierà gli attuali equilibri del mondo. Ancora una volta rilevante la presenza femminile nella ricca e qualificata partecipazione al concorso”. “Lo scenario della città di Otranto - rimarca Silvia Godelli, Assessore al Mediterraneo, Cultura e Turismo della Regione Puglia - cornice della V edizione del Premio Giornalisti del Mediterraneo, richiama alla nostra memoria i millenari rapporti tra la nostra terra, la Sponda Sud, il Vicino Oriente, in una fase storica in cui le vicende dei popoli che si affacciano sul nostro Mare conoscono un fortissimo livello di contraddizioni”. 

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Le Orme dei Dinosauri Antonio Conte

Santeramo/

Il “Dreaming of Horses” e la Regina dei sogni E’ la consulente tecnica del Dreaming, colei che garantisce il rispetto e la massima tutela degli animali impiegati nella Kermesse.

In foto: Brunella Ranaldo Horse Tutor del Dreaming of Horses

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a 34 anni, è simpatica, solare e preparatissima, ma quando lavora con quelli che lei definisce “gli amici animali” è la professionalità fatta persona! E’ Brunella Ranaldo, il tecnico specialista con il compito di valutare la fattibilità dei numeri presentati al Dreaming e occuparsi che tutto, dalle giornate di prova alle due serate della manifestazione, funzioni a dovere e si svolga nel pieno rispetto di ogni singolo animale. Consulente della direzione artistica diretta da Cosimo Battistini, altra “mente” del Dreaming of Horses, supervisiona ogni passo e fa fronte alle varie situazioni con piglio deciso. Quando si parla di un tecnico specialista a supervisore di una grande manifestazione come questa ci si aspetterebbe un uomo


Le Orme dei Dinosauri

muscoloso e ben piazzato, ritrovarsi davanti una donna ci sorprende piacevolmente. Come nasce la tua professionalità? La professionalità nasce e si alimenta sicuramente dalla passione per il magnifico animale che è il cavallo. Passione che in me si espressa con il mio primo vagito! Ho coltivato pur tenendo latente il mio amore per i cavalli fino al diploma, successivamente al quale sono stata uno dei nove fortunati a superare a Piacenza la selezione per il corso europeo di formazione professionale di Artiere Ippico. Così ho preso l’autobus e mi sono trasferita per quasi un anno nelle campagne piacentine, tra lezioni teoriche e pratiche di ippologia, equitazione, veterinaria, mascalcia ecc. con alcuni dei migliori docenti ai quali si potesse aspirare, e viaggiando per le province Emiliane per una serie di stage. A questo primo intenso e duro corso ne sono

seguiti moltissimi altri riconosciuti al livello europeo (Tecnico di scuderia e allevamento, Accompagnatore di equi e cicloturismo, Specializzazione in doma e addestramento) oltre agli svariati corsi come istruttore e quadro tecnico della Federazione Italiana Sport Equestri e diversi Enti di promozione sportiva, per alcuni dei quali sono stata anche referente provinciale. A completamento, il corso da Dirigente sportivo e infine la nomina con delibera della Federazione Italiana Sport Equestri ad Horse Tutor per “riconosciute abilità”. Ce ne sono sette in tutta Italia, io sono l’unico al Sud. Ci risultano anche esperienze all’estero, una preparazione a tutto tondo? Si, ho svolto dei periodi di studio in Francia, dove in particolare l’equitazione ai fini “artistici” la fa da padrona! La passione in effetti ha sempre alimentato la sete di

In foto la conferenza stampa

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Le Orme dei Dinosauri In foto da sn Capodiferro, Inama, Battistini e Ranaldo alla Fieracavalli di Verona

sapere, di confrontarmi, di crescere, così nel mio percorso formativo ho avuto la fortuna di poter affiancare un grande veterinario che mi ha insegnato ha comprendere al volo i segnali di sofferenza degli animali, sia fisica che psicologica, specie nei soggetti sottoposti a svariati tipi di stress, quale l’addestramento piuttosto che la prova agonistica o la performance artistica in pubblico. Inoltre affascinata dal mondo dello spettacolo dal vivo, amo il teatro, (è anche autrice di alcune commedie premiate in concorsi nazionali n.d.r.), mi sono avvicinata agli spettacoli equestri, riuscendo ad ottenere la grandiosa possibilità di coadiuvare alcuni dei più importanti artisti italiani. Nel 2007, dopo aver gestito per svariati anni un maneggio privato ed essere stata la responsabile del maneggio WWF di 16

Policoro, sono approdata per uno “strano caso del destino” al circo Oscar Togni, nell’ambito del quale ho coadiuvato e partecipato attivamene agli spettacoli dedicati ai cavalli. Inoltre, contemporaneamente, mi occupavo di equitazione per diversamente abili in altre strutture, attività nella quale credo fortemente. Dunque ti occupi anche di pet-therapy? Si, oltre a titoli ed esperienze molto intense nell’ambito dell’equitazione per diversamente abili, mi sono specializzata in Pet Therapy e nella conduzione del cane in programmi di terapia ed educazione assistita. Ripongo profonda fiducia nel potere che gli animali hanno su ciascuno di noi, specie su coloro i quali vivono situazioni “particolari”. Essi influiscono sul nostro corpo e la nostra anima già in modo “involontario” e inconscio,

ma attraverso programmi strutturati e applicati da persone specializzate e competenti, con animali selezionati e preparati per questo, possono avvenire miracoli! Purtroppo al Sud non vi è ancora molta apertura mentale a favore di queste attività, gli animali vengono concepiti ancora come “esseri da masseria”, ma nel centro-nord Italia per fortuna sono migliaia le persone ospiti di centri di riabilitazione, ospedali e altri svariati tipi di strutture pubbliche e private a godere dei fantastici benefici della Pet Therapy applicata professionalmente. Anche L’Associazione Cavalieri Terra della Murgia crede fortemente in questo, ed è per tale motivo che durante l’anno organizza manifestazioni che come scopo hanno anche la sensibilizzazione dell’opinione pubblica su questa tematica.


Le Orme dei Dinosauri In foto il Duo ZaMagA

In foto Fieracavalli di Verona, Brunella prima dell’esibizione con i TPR

Parlaci del Dreaming. Ormai è una realtà ben consolidata nel panorama internazionale? Sabato 24 agosto, prima dell’inizio dello spettacolo ero alla mia postazione dietro le quinte e riflettevo sul fatto che cinque anni fa, quando tutto è cominciato, non c’erano nemmeno “le quinte”! Ora Dreaming of Horses è una delle manifestazioni equestri più rinomate a livello nazionale, definito dagli addetti

ai lavori più autorevoli e competenti “un vero e proprio Galà d’eccezione!”. Lo scorso anno abbiamo goduto del patrocinio della Fieracavalli di Verona, istituzione internazionale, che ci ha omaggiati di un vero e proprio “bollino di qualità”, dal momento che non usa legare il proprio nome ad eventi se non di ottimo livello qualitativo! Inoltre, sempre nel 2012 siamo stati onorati della presenza e dell’apprezzamento del

regista Antonio Giarola, direttore artistico dei più importanti eventi e Galà equestri europei. Quest’anno invece sono arrivati l’apprezzamento e l’incoraggiamento di Marco Lepre, altro straordinario e autorevole direttore artistico di livello internazionale. E’ meraviglioso come una passione, un sogno vero e proprio, sia cresciuto fino a questi livelli! E in effetti questo è anche uno dei messaggi di Dreaming of Horses: sia 17


Le Orme dei Dinosauri guardando gli artisti esibirsi con i loro cavalli in incredibili performance, sia guardando lo stesso Dreaming quello che si vuole comunicare alla gente, soprattutto ai giovani, è che se si crede in qualcosa e ci si impegna con serietà e sacrificio, presto o tardi i risultati arrivano! Gli artisti in fondo sono umani come tutti e l’Organizzazione del Dreaming è fatta da giovanissimi con tanta volontà ed entusiasmo. I sacrifici pagano, bisogna avere voglia di farli e la forza di esercitare il coraggio che è in ognuno di noi! Trovo che questo sia un grande messaggio. Non è un caso che il nostro evento sia stato battezzato cinque anni fa “Dreaming of Horses”. Ci sono stati momenti di difficoltà? Si, come in tutte le grandi manifestazioni. Ma questo che voglio raccontarvi è qualcosa di più… Durante le prove pomeridiane Fanfara, la cavalla di razza tolfetana dell’artista reatino Roberto Concezzi, deve aver rotto un nido di vespe che non avevamo notato, nonostante avessimo bonificato l’area. Quando Roberto si è accorto che la sua cavalla era in preda a un attacco di vespe, si è precipitato a slegarla per portarla via da quella zona. Ovviamente Fanfara 18

era inavvicinabile poiché calciava e si dimenava nel tentativo di difendersi. Roberto si più volte avvicinato e allontanato rapidamente a causa degli insetti che hanno attaccato anche lui, ma è tornato, nonostante le punture, più e più volte finché non è riuscito a portare in salvo la sua compagna. Gli ho visti correre entrambi come fulmini nel backstage… Fanfara calciava come una mitragliatrice, Roberto

In foto Gianluca Coppetta nelle vesti del Sovrano

scuoteva il capo e agitava le mani cercando di staccarsi di dosso le vespe, urlando di essere allergico! Ci siamo fiondati su di loro, Giorgio Piacenti, il suo validissimo collaboratore e amico gli ha preso dalle mani la longia a cui era attaccata la cavalla e Roberto è stato prelevato e condotto con urgenza in ospedale (questo grande personaggio, è al-


Le Orme dei Dinosauri

In foto Ranaldo Brunella e to, sotto flebo in ospedale, Andrea Andreuzzi. continuava a telefonare per

lergico al veleno di questi insetti e quindi nel vivo di una crisi). Intanto Giorgio (punto anche lui), con prontezza di spirito ha lasciato che la cavalla si rotolasse nella sabbia mentre gli si spruzzava addosso il repellente. Nel frattempo ho richiesto l’intervento del veterinario per visitare la cavalla e assicurarci che stesse bene, mentre Rober-

sapere della sua compagna. Giorgio, nonostante le dolorose punture di insetto che aveva, non si è mai staccato da Fanfara e ha continuato ad occuparsi delle esigenze dell’animale rassicurando ad intervalli regolari Roberto! Ovviamente ora ne parlo serenamente perché, fortunatamente sia Roberto che Fanfara si sono ripresi subito e senza alcuna con-

seguenza, ma lo spavento è stato grande perché emotivamente si è molto coinvolti, non si è semplici professionisti, prima di tutto si è amici, e non parlo solo degli esseri umani! Ciò che tuttavia colpisce di più, è il senso di questo episodio che vi ho raccontato. Ci serve a capire quanto forte è l’amore che lega i nostri cavalieri ai loro cavalli, quanto grande è il valore di queste persone, solidali e coraggiose. Grandi Uomini prima che grandi professionisti! Questo è quello che noi desideriamo emerga dallo spettacolo. Non solo mere dimostrazioni di tecnica e bravura, ma anche l’amore e il rispetto che lega uomini e cavalli, che insieme così realizzano grandi cose! Dunque Uomini e artisti di grande spessore professionale. Che ci dici di loro? Si, “vantiamo” artisti di livello internazionale, professionisti che si sono esibiti nelle più prestigiose arene europee. Noi stessi abbiamo sognato vedendoli all’opera, talvolta con gli stessi numeri presentati a Santeramo in Colle, al Galà di Verona, piuttosto che ad Avignon per “Cheval Passion”, o nella suggestiva Piazza del Popolo a Roma per il Carnevale Romano. Ma come dicevo, sono prima di tutto grandi Uomini, dai quali 19


Le Orme dei Dinosauri In foto: Coppetta e la Compagnia di danza Siyanda

noi stessi abbiamo da apprendere. Con il direttore artistico Cosimo Battistini e il presidente Tonia Capodiferro siamo estremamente orgogliosi di poter offrire al pubblico le performance di questi grandi, che rendono lo spettacolo unico nel suo genere al Sud Italia. L’unico rammarico 20

è che talvolta, qualcuno non si renda conto del valore di tutto questo! Organizzare una manifestazione così imponente non è semplice, qual è il segreto della vostra squadra per il Dreaming? Sicuramente l’amicizia! Cosimo, Tonia e io siamo coesi e abbiamo tutti la

stessa voglia di sognare e alimentare questo sogno, anche se a volte appare come un’impresa titanica! Condividiamo la passione per i cavalli, per lo spettacolo equestre di qualità e quello che rappresenta più profondamente, i suoi valori più profondi, di cui parlavo prima. Abbiamo trovato delle tue foto di quando ti occupavi di addestramento, sono impressionanti, davanti a quei cavalli sembri una formica. Quanto coraggio occorre per gestire un animale di 500 kg come può essere un cavallo murgese o un Frisone? Incoscienza! No, scherzo ovviamente! Sicuramente il coraggio è una componente fondamentale in questo lavoro poiché, non è un mistero che con i cavalli, specie se giovani, ci si possa far male… esattamente lo stesso rischio che si assume prendendo una moto o uscendo in bicicletta per intenderci. L’importante è esserne coscienti e fare le cose sempre in sicurezza e con attenzione. Ciò che appare irrinunciabile è l’amore per questi animali e tanta, tanta sensibilità.


Le Orme dei Dinosauri Bisogna conoscere le peculiarità dell’animale con cui si ha a che fare e rispettare i suoi tempi. Esistono diversi tipi di doma e addestramento, dai più ai meno coercitivi. Un buon risultato lo si ottiene tuttavia solo usando il cuore! Rispettando il cavallo e quanto ci comunica, lasciando il tempo di capire quanto gli si chiede senza imposizioni brusche e incomprensibili alla sua mente di predato. Già, perché in tutto ciò è necessario diventare anche un po’ cavallo, essere empatici e rispettare la sua natura. Questo è il metodo dei nostri artisti, e i risultati si vedono! Esercizi con il fuoco, volteggi in totale libertà, sarebbero impossibili da eseguire se l’animale non fosse sicuro che nulla di male può accadergli, la risposta a un addestramento ben fatto non è solo nella quantità di esercizi che vengono effettuati, ma anche nel modo in cui sono fatti e nella serenità che l’animale dimostra nell’eseguirli. Guadagnarsi la fiducia di un predato non è cosa facile. Ma se questo avviene è garanzia di successo! Quali sono gli errori più comuni che compie la gente rispetto ai cavalli e cosa ti sentiresti di suggerire?

L’errore più comune è considerarli “cose”! Cose per spostarsi, per divertirsi, per fare sport, per “apparire”. L’intento dell’Associazione Cavalieri Terra della Murgia e il mio è infatti quello di cercare di accrescere la cultura del cavallo in quanto essere vivente, grandiosa risorsa per l’uomo fin dall’antichità e per il futuro! Rispettare la sua essenza per rispettare la vita e l’uomo stesso! Ci occupiamo di altre manifestazioni durante l’anno dirette proprio ai più piccoli. Organizziamo un concorso di disegno a tema equestre nelle scuole primarie, e anche a Dreaming of Horses, grazie al supporto del Gal Terre di Murge abbiamo offerto nelle mattine di sabato 24 e domenica 25 due momenti ludici diretti ai bimbi: è stato possibile avvicinarsi e montare sul dorso degli asini di Martina Franca ed effettuare il cosiddetto “battesimo della sella” con dei pony preparati e condotti da personale qualificato. Il mio suggerimento? Empatia! Certo l’uomo non è cavallo e il cavallo non è uomo, l’antropomorfizzazione non è sana viste le esigenze specifiche profondamente differenti, ma il cavallo, è simile all’uomo in una cosa: la necessità di

rispetto, secondo le sue peculiarità ed esigenze! Chiudiamo su qualcosa di più …personale! Fonti bene informate ci hanno spiegato che condividi la tua vita con qualcuno… Sì… La mia quotidianità è allietata da una peste bionda di circa 30kg! La mia golden retrevier di 15 mesi. Anche lei ha imparato ad andare d’amore d’accordo con i cavalli ed è la fan più sfegatata del mio gruppo! Infatti da più di un anno con altri tre amici, abbiamo dato vita al gruppo equestre “Tradizione e Passione by Resta”. Zellina (questo il suo nome) è la mia imponente cavalcatura… trattandosi di cavalli Agricoli Italiani da Tiro Pesante Rapido di circa 800kg! Con questi “giganti buoni”, realizziamo un simpatico carosello con l’intento di promuovere questa razza italiana, molto apprezzato a Fieracavalli di Verona come nelle manifestazioni specifiche di razza ad Onna (Aq) e Gioia del Colle (Ba). Ma nella mia vita e nel mio cuore alberga da circa 13 anni l’antitesi grigia del cavallo brachimorfo qual è Zellina: Zarina, la mia purosangue araba dal cuore e dal cervello grandi, compagna di tante avventure e mille soddisfazioni! 21


Le Orme dei Dinosauri Antonio Conte

Santeramo/

Il “Dreaming of Horses”: Il Cavallo come inno alla gioia in terra di Puglia dominio di Federico II In foto: Gregori Ancelotti e Yago

S

i è concluso lo spettacolo di arte equestre internazionale “Dreaming of Horses” con uno straordinario successo di pubblico e stampa. Si spengono le luci, silenzio, parlano le emozioni! Così i circa tremila spettatori hanno iniziato il loro personalissimo viaggio interiore accompagnati dai quattro elementi, aria, terra, fuoco e acqua, attraverso “Stupor Mundi… il sogno del sovrano”. Due le serate, 24 e 25 agosto che hanno visto protagonisti i cavalli e i loro amici artisti, in una kermesse di straordinario successo in22

ternazionale che si sviluppa sulla terra di un signore incontrastato come… il cavallo murgese. Ad accogliere quella che è stata definita una delle più affascinanti manifestazioni di arte equestre, la città di Santeramo in Colle, che in questi giorni ha ospitato circa trenta cavalli e cavalieri giunti da varie parti d’Italia. Lo stuntman romano Andrea Andreuzzi, il duo di acrobati e danzatori intenazionale ZaMagA, Gianluca Coppetta con la compagnia di danza Syanda reduci tra gli altri eventi dal Salon du Cheval di Avignon, e poi ancora, Gregory Ancelotti, guinnes word record nel


Le Orme dei Dinosauri

In foto un momento del Dreaming

DREAMING, UNA RICETTA VINCENTE! TUTTI I PROTAGONISTI IN BREVE Il successo del Dreaming of Horses è legato a doppia mandata alla grandezza degli artisti che lo interpretano! Prendendo spunto da una regola dell’arte culinaria potremmo affermare che “per offrire una pietanza di qualità è necessario utilizzare materie prime di qualità!”. Ed è proprio ciò che gli organizzatori di questo straordinario Galà ogni anno cercano di fare, scegliendo accuratamente gli interpreti e valutando e costruendo con dovizia ogni numero che sarà presentato. I criteri sono svariati ma “condicio sine qua non” è senza ombra di dubbio la capacità di lasciar trasparire nelle loro performances emozioni che vanno oltre quello che il solo occhio può percepire, poiché citando il grande Antoine de Saint Exupéry “l’essenziale è invisibile agli occhi”. Protagonisti di Dreaming of Horses “Stupor Mudi…il sogno del Sovrano” sono stati: Gianluca Coppetta con la compagnia di danza Syanda composta da Sabina Domanico, Angelo Venneri, Daniela Montalto, Monica Mengoni; Roberta Inama e Sara Tomatis con la giovane ballerina Chiara

Pescara; Roberto Concezzi; Gregory Ancelotti e Margarita Perevozchikova con la compagnia di danza “Aisha sguardo ad oriente”; l’incredibile duo di danzatori e acrobati ZaMagA; Andrea Andreuzzi, che oltre ai suoi raffinati numeri, ha guidato nel suo debutto nel volteggio cosacco il giovane Patrizio Fiori. Proprio questo numero è stato dedicato da Patrizio, Andrea e Roberto Concezzi all’amazzone e volteggiatrice Serena Buonincontro che, contrariamente al programma, non ha potuto essere presente nell’arena del Dreaming, a causa di un brutto infortunio che l’ha costretta a letto ad una settimana dallo spettacolo. Ad accompagnare questi artisti, groom e collaboratori di grande professionalità, che con umiltà e dedizione si sono dedicati alla preparazione dei cavalli e delle attrezzature necessarie allo spettacolo, in modo da permette ai protagonisti di concentrarsi esclusivamente sulle loro esibizioni. Gli organizzatori sottolineano un doveroso “grazie” anche a loro: Sara Albani, Giorgio Piacenti, Andrea Barbagallo, Enny Capone, Agostino Zeppilli e Massimo di Marco. 23


Le Orme dei Dinosauri In foto: Marco Zanotti del Duo ZaMagA durante le prove dello spettacolo

2009 e il suo team, Roberto Concezzi, star dell’ultimo Carnevale Romano, le amazzoni genovesi Sara Tomatis e Roberta Inama, pluripremiata in competizione di livello mondiale di monta da lavoro. E’ questo il “Dreaming of Horses”, uno spettacolo di arte equestre che ha ormai consolidato la V e presto la VI edizione, grazie a uno staff di tecnici, professionisti e appassionati che mettono in campo le proprie risorse per incantare il pubblico. Patrocinato dal Corpo Forestale dello Stato, dall’Associazione Regionale Allevatori e dalla Federazione Italiana Turismo Equestre, in collaborazione con il GAL Terre di Murgia, con il Comune di Santeramo in Colle e con la neonata Compagnia delle Murge, il Dreaming na24

sce nel 2009 dall’iniziativa dell’Associazione Cavalieri Terra della Murgia, un gruppo di giovanissimi pugliesi innamorati del proprio territorio e dei suoi tesori. Unico nel suo genere nel Sud Italia, Dreaming of Horses incarna il “sogno” che prende vita come un messaggio di speranza in tempi difficili. A cominciare dalla prima edizione, cinque anni fa, sono stati condotti a calcare le arene pugliesi alcuni tra i più grandi artisti equestri italiani. «Fin da quella prima esperienza – ha spiegato un gruppo di spettatori ormai fedelissimi - il “Dreaming of Horses” ha raggiunto il cuore della gente spingendo i giovani organizzatori a continuare in un progetto di queste proporzioni che, ovviamente, richiede un incre-

dibile dispendio di energie e una grande determinazione. Il risultato però è quello che seguiamo ormai da anni, che ci rallegra ogni estate e ci spinge a organizzare le nostre vacanze in Puglia». Così edizione dopo edizione, l’Associazione Cavalieri Terra della Murgia con il suo presidente Tonia Capodiferro, del vicepresidente e direttore artistico Cosimo Battistini, insieme al consulente tecnico e Horse Toutor Brunella Ranaldo e al proprio team di specialisti, ha portato “Dreaming of Horses” a crescere, raggiungendo notorietà a livello nazionale (oggi la manifestazione è annoverata tra i più importati eventi italiani di questo genere). Non a caso, nel 2012 ha ricevuto tra gli altri, il patrocino della Fieracavalli di Verona,


Le Orme dei Dinosauri a garanzia dell’ottimo livello qualitativo raggiunto, ma il Dreaming of Horses non è solo equitazione e nel 2010 prende avvio la sua contaminazione: accanto ai classici numeri equestri si affiancano coreografie di danza classica, contemporanea e dal 2012 raffinate performances di danza aerea eseguite da atleti di livello internazionale. Cavalli, musica, danza e acrobatica si mescolano e si armonizzano regalando agli spettatori emozioni che esulano da qualsiasi aspettativa. Attraverso la vista e l’udito si arriva alla pelle, complici le magiche serate della terra di Puglia, ed è un successo annunciato. Ma la fama degli artisti equestri protagonisti del Drea-

In foto: Maria Agatiello del Duo ZaMagA

ming segue soltanto alla loro professionalità e all’attenzione che mettono nella gestione e nella preparazione dei propri compagni e amici di lavoro: i cavalli. «Dietro le quinte è in ogni edizione tangibile il pathos e il senso di unione e confiance che si crea tra uomini e cavalli – racconta uno dei Groom (addetto al benessere e alla pulizia del cavallo) - segno evidente di quanta complicità e fiducia esiste tra loro, fiducia conquistata basando il rapporto esclusivamente sul rispetto. Numeri di particolare difficoltà quali la “libertà”, performances con il fuoco, “volteggi” non sarebbero realizzabili se ciò non esistesse». Il messaggio a cui gli organizzatori fanno riferimento è

chiaro: ogni numero non vuol essere una mera dimostrazione di tecnica e bravura, bensì un segnale forte: rispettando l’”alterità”, qualunque essa sia, è possibile arricchire se stessi e il prossimo. Attraverso la massima attenzione per la salute e il benessere dei cavalli quindi, si dirama il messaggio di carattere sociale che l’Associazione Cavalieri Terra della Murgia vuol lanciare: il rispetto del “diverso”, sia esso animale o umano, può portare a grandi esperienze e inimmaginabili ricchezze interiori. Con la V edizione intitolata “Stupor Mundi...Il sogno del Sovrano” l’Associazione ha voluto omaggiare Federico II di Svevia. Personaggio carismatico, im-

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Le Orme dei Dinosauri Roberta Inama e Sara Tomatis in sella a due cavalli murgesi.

peratore dall’animo inquieto e dallo sguardo lungimirante, fu una figura determinante per lo sviluppo storico-culturale della Puglia. Appassionato cavaliere e falconiere, Federico amò la Puglia come nessun’altra terra, tanto da guadagnarsi il soprannome di “Puer Apuliae” ossia “Fanciullo di Puglia”. Per primo Federico notò e apprezzo le caratteristiche dei morelli cavalli che crescevano bradi nei brulli territori della Murgia, stimandone le qualità di coraggio e resistenza. Amò questi cavalli forgiati dalle dure condizioni pedoclimatiche e dalla natura mediante i suoi elementi, cominciando a valorizzarli e a selezionarli. Ecco dunque prendere forma il sogno di Federico, un cavallo bello e coraggioso, forte e leale che racchiudeva in se la forza degli elementi che lo avevano plasmato... il cavallo del Sovrano!Si è offerto così, ai suoi spettatori, rappresentato 26

da grandi interpreti, un Galà di eccezionale livello tecnico e scenico, che ha rapito e affascinato il pubblico eterogeneo assiepato in entrambe le serate sulle tribune del campo L. Mele, trasformato in una location d’eccezione dal minuzioso lavoro dei tecnici. Sempre operosi dietro le quinte, per tutta la durata della manifestazione, lo specialista Horse Tutor e il suo team di consulenti tra cui il

veterinario. Un quid questo, irrinunciabile, che sottolinea la lungimiranza e l’attenzione che l’Associazione Cavalieri pone in essere nell’attuazione del progetto, consolidato negli anni e che fa del Dreaming un evento all’avanguardia e al passo con i tempi. Intanto tra le scuderie si rincorrono voci sulla prossima edizione 2014, ma gli organizzatori mantengono il massimo riserbo sul tema e sui nomi degli artisti. «Quel che è certo - dicono gli spettatori a conclusione della manifestazione - è che sarà un ulteriore magia… attendiamo già la prevendita dei biglietti!». 


Le Orme dei Dinosauri Saint Vincent, Valle d’Aosta, 6 Agosto 2011 Località Clapeon, nello sfondo la Valle principale delle Regione. B&B Clapeon, di Piero Personettaz Foto di Antonio Conte

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Le Orme dei Dinosauri Antonio Conte

Venosa/ Intervista all’Avvocato Donato Bellasalma

In foto l’Avv. Donato Bellsama.

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A

lla mia richiesta l’Avvocato Donato Bellasalma, già Amministratore e Sindaco di Venosa, non nasconde una certa sorpresa, eppure è stato proprio lui ad attirare di recente la mia attenzione su uno dei maggiori social network. Da settimane infatti stava postato diverse fotografie personali che lo ritraevano accanto ai maggiori punti di interesse turistico di Venosa. La congiuntura con lui è stata determinata dal lancio di questo Magazine online “Le Orme dei Dinosauri” che si sta imponendo sempre più alla mia necessità professionale di raccogliere in queste sue colonne alcune recenti ed importanti interviste che caratterizzano questi mesi. La richiesta di affidare inizialmente i suoi pensieri ad una chat lo interessa subito, me ne accorgo dall’urgenza con cui risponde alle mie


Le Orme dei Dinosauri Venosa/ I 400 della morte di Gesualdo. Scheda biografica

Non c’è invenzione né forzatura nella complessa ma intensa esistenza di Carlo Gesualdo, Principe di Venosa, che condivide i natali con Orazio, il poeta latino del “carpe diem”. A testimoniare che il madrigalista tardo rinascimentale nasce (marzo 1566) in uno dei “Borghi più belli d’Italia” tra quelli lucani - insieme ad Acerenza, Castelmezzano, Guardia Perticara e Pietrapertosa - sono alcune lettere custodite presso la Biblioteca Ambrosiana di Milano. Altre epistole conservate e consultabili sempre nel capoluogo lombardo rivelano che il compositore lucano è

figlio di Fabrizio II e Geronima Borromeo, sorella di San Carlo Borromeo. Carlo Gesualdo ha solo 19 anni quando compone il suo primo mottetto: “Ne reminiscaris, Domine, delicta nostra”, quasi a voler annunciare il suo futuro ed eccezionale successo. La fama dell’artista rinascimentale si fonda sulla sua raffinatissima musica fatta di madrigali e componimenti di ispirazione sacra, la cui espressione consiste in cromatismi, modulazione e armonizzazioni ardite, che conferiscono alle tonalità squilibri armonici e originali dalle altezze estreme. La produzione di Carlo Gesualdo può essere suddivisa in Musica Sacra, in cui rientrano i Responsori e le Sacrae Cantiones, e in Musica Laica, che comprende i sei libri di Madrigali. Ma non c’è solo la musica dietro la notorietà del compositore, il cui nome è legato anche all’assassinio compiuto a danno della prima moglie, Maria

prime domande, e mi confermano che non ho sbagliato a proporgliene e dopo un poco arriva anche un collegamento telefonico. La vicinanza che offre oggi la rete è formidabile, nel 2000 lui era il Sindaco e lo intervistavo spesso per i tipi de “La Gazzetta del Mezzogiorno”. Che formidabili strumenti disponiamo oggi, quasi mi viene da pensare che se all’epoca ci fosse stato l’iPad e l’edizione digitale della “Gazzetta” così come

d'Avalos, madre del figlio Emanuele, e dell’amante Fabrizio Carafa. Un evento, questo, che contribuisce a tessere la personalità tragica e controversa di Gesualdo, una costante nei suoi componimenti. Nel duplice omicidio risiede la ragione della sua fuga a Napoli da cui successivamente raggiunge Gesualdo, in provincia di Avellino, dove rimane per circa tre anni finché non si trasferisce a Ferrara. Qui, per riscattarsi dagli errori e dalle angosce del passato, sposa Eleonora d'Este, cugina del duca Alfonso II, la quale lo rende padre di Alfonsino. Il principe musicista decide, poi, di fare ritorno a Gesualdo, nel suo castello, trasformato in uno dei più importanti centri musicali del tempo e frequentato da appassionati e letterati. E proprio a Gesualdo muore l'8 settembre 1613 a soli 47 anni, lasciando la sua eredità musicale al mondo intero.

accade oggi, probabilmente con l’Avv. Donato Bellasalma avremmo potuto continuare - senza sosta - queste nostre interviste. Nelle prime l’Avv. Bellasalma conferma il suo impegno politico nel Partito Democratico di Venosa, e ricorda che ha un’esperienza da amministratore comunale nell’incarico di Sindaco tra il 1995 ed il 1999e come consigliere comunale dal 2004 al 2007 ed poi V. Sindaco (delega all’urbanistica) dal 2007 al

In foto in alto a sinistra Gesualdo da Venosa in una pittura. Cenni biografici l’Avv. Donato Bellasama è rimasto in carica come Sindaco della Città di Venosa da Aprile 1995 al Giugno 1999 (il primo eletto direttamente dal popolo), poi segretario cittadino dei DS dal 2000 al 2004; consigliere comunale (anche nella Comunità montana del Vulture dal 2004 al 2009) dal 2007 al 2009 è stato Vice Sindaco con delega all’Urbanistica.

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Le Orme dei Dinosauri

Vai al video dei parcheggi di Via Luigi Lavista a Venosa su Youtube In foto in alto l’Avv. Bellasama in tuor in montanin bike tra le 2009 nella Giunta Castelgrande. occhio particolare per il sociale, vie di accesso alla Ma ecco il primo affondo: “Av- vista l’emergenza che anche a VeCittà di Venosa. vocato ma cosa sta succeden- nosa c’è in questo settore. Il PD

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do a Venosa?” ed incollo un post dell’Agenzia giornalistica ANSA per spiegare meglio il mio stato d’animo ed inquadrare la sua risposta. E’ un momento di grande confusione politica a Venosa. Il fallimento della lista civica ‘Progetto Città’ ha dimostrato che i partiti hanno un ruolo insostituibile nella comunità, sia di controllo che di proposta. Venosa in questi ultimi quattro anni ha subito un arretramento politico, sociale culturale. La Giunta Tamburriello non è stata in grado per le evidenti diatribe interne di interpretare i bisogni e le istanze della comunità. Quasi dieci mesi di commissariamento saranno difficili. Chiederemo alla Dottoressa Rosa Correale di eliminare gli sprechi, di togliere la zavorra burocratica che ha frenato l’azione amministrativa e di avere un

darà pieno appoggio a queste tematiche. Avv. Bellasalma lei dice che Venosa è arretrata in questi 4 anni, non le pare che stia parlando da un punto di vista altero all’AmLA NOTA ANSA “A Venosa arriva il Commissario Prefettizio. La decisione dopo le dimissioni del sindaco, finora non revocate” del 30 Luglio scorso. (ANSA) - POTENZA, 30 LUG Il prefetto di Potenza, Antonio Nunziante, ha nominato il viceprefetto aggiunto Rosa Correale commissario del comune di Venosa, dopo le dimissioni del sindaco, non revocate entro i 20 giorni previsti dalla legge. La decisione del prefetto prelude al decreto di scioglimento del consiglio comunale, che sara’ emanato dal Presidente della Repubblica.


Le Orme dei Dinosauri

ministrazione Comunale? Da che mondo è mondo comunque ogni opposizione direbbe che l’Amministrazione comunale è arretrata, non potrebbe mica darle ragione nel ruolo di oppositore: è nel gioco delle parti, non crede? Può dunque esporre almeno un caso, un evento che secondo lei è stato, mal gestito? Oppure vi è un progetto non realizzato o non completato e che invece avrebbe dovuto e che rappresenta un particolare valore turistico o di servizio per i cittadini di Venosa? L’arretramento sta nel fatto che la Giunta uscente non è riuscita a portare a termine i lavori pubblici programmati dalla precedente Amministrazione: per esempio possiamo citare i lavori di costruzione del parcheggio di Via Luigi Vista, alle spalle del Castello di

“Pirro del Balzo”. Non è stato inaugurato pur essendo terminati i lavori. Il motivo sta nel fatto che l’impresa è in credito di due stati di avanzamento. Ma possiamo citare anche lo stato in cui versa la pubblica illuminazione che è notevolmente peggiorata. Non solo, ma Piazza Castello è quasi al buio pur pagando con il nuovo appalto circa 33 mila euro al mese e Piazza Orazio è diventata ‘una gruviera’ per la quantità di buche nel pavimento stradale. Anche per il settore sociale non è stato fatto molto, tuttavia la Giunta Comunale precedente ha voluto conservare otto assessori e ben nove aree con i relativi costi per la cassa comunale, e parliamo di notevoli somme di denaro pubblico, somem che avrebebro potuto essere riversate nel sociale. Alcuni giorni un turista che dice

In foto l’Incompiuta e Chiesa della Trinità Venosa, il resti del romani del Parco Archeologico, la Chiesetta di San Rocco. Sulla destra porzione dell’Anfiteatro Romano. In basso il Cimitero Comunale. La via, dopo alcuni chilometri, collega Venosa a Spinazzola (ex statale Santa Lucia) ed alla Foggia-Matera.

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Le Orme dei Dinosauri

In foto l’ingresso della Chiesa della S.S. Trinità e all’Incompiuta di Venosa.

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di conoscere Venosa sosteneva con post sulla mia bacheca Facebook, che l’accoglienza turistica non era sofficemente organizzata e che i monumenti non erano resi fruibili totalmente, indiche che non vi fossero sufficienti politiche locali e nazionali a sostegno di una tale risorsa di cui Venosa potrebbe ben farne vanto. Pertanto le chiedo che cosa si è fatto di importante per il settore del Turismo almeno negli ultimi 4 anni. Mi risulta anche che quest’anno ricada la ricorrenza del 400 anni di Gesualdo da Venosa. Come ha affrontato Venosa questa importante occasione? Quali le programmazioni in corso per valorizzare la Città ed inserirla nei circuiti nazionali ed internazionali? Infine con la recente inaugurazione della

tratta di ferrovia tra la Stazione Centrale di Bari e l’Aeroporto di Palese si è pensato di creare un collegamento tra Venosa e Bari che sia più veloce sia stradale che con trasporto pubblico su gomma? Il turismo culturale è una delle risorse della nostra città. Dopo il boom degli anni ’80-’90, nei quali la ricerca, la valorizzazione dei nostri giacimenti culturali è andata in crescendo, vi è stata una fase stagnante che ha portato ad un calo di visitatori ed a qualche problema di fruizione. Venosa rimane comunque un museo all’aperto, offre l’occasione di conoscere una Città d’Arte. Vi è un problema di manutenzione e fruizione del patrimonio storico-culturale-monumentale, ma vi sono anche altre istituzioni preposte che devono fare la loro parte. Quello


Le Orme dei Dinosauri dei collegamenti infrastrutturali è un problema atavico che ci portiamo dietro da tempo. Occorrono sinergie ed investimenti, purtroppo la congiuntura attuale non lascia ben sperare ed il nostro rimarrà ancora un turismo di nicchia. Per quanto riguarda le Celebrazioni del quarto centenario di Gesualdo vi è un comitato per le celebrazioni di emanazione regionale che sta programmando proprio in questi giorni le iniziative. Vi è infatti un comitato composto da rappresentanti della Regione, del Comune ed Enti vari

ed un comitato scientifico, che il primo agosto, si è riunito nella sala consiliare di Venosa con l’impegno di determinare le iniziative gesualdiane, mi risulta fossero presenti il Consigliere Regionale Franco Mollica ed altri esponenti regionali. Si è vista, infine la partecipazione di tutte le associazioni locali: Corale “Gesualdo da Venosa, Avis, Proloco, ecc. Ma è evidente che occorre una dotazione economica consistente. La Regione ha già iscritto una posta nel bilancio regionale di circa 250 mila euro.

In foto l’Avv. Donato Bellasama presso il Tiepidarium adiacente alla cosidetta “Casa di Orazio”.

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Le Orme dei Dinosauri

Antonio Conte

Cultura & Società/

Orazio Flacco e la sua eredità effimera

H

o spesso pensato a cosa fare per valorizzare – io che dicono abbia le competenze per farlo (a basso costo, se non proprio a zero costi si intende) – al meglio la figura di Quinto Orazio Flacco, figura che, tanta vocazione letteraria produce ormai da due millenni in quello sperduto paese lucano, che è rimasto: Venosa, è infatti cambiata molto, dopo che la Via Appia, in qualche modo, cessò la sua influenza sulla economia della città, e direi delle città che si trovavano sul suo percorso. Con uno scatto in avanti anni fa, era il 1997 credo, presi a scrivere di cronaca e subito dopo, molto acerbamente, di ‘Cultura e Tradizioni’, nella pagina “Vulture & Melfese”, come corrispondente da Venosa per la Gazzetta del Mezzogiorno, ma oggi credo che pochi lo ricorderanno. Forse solo il Sindaco e la di lui Amministrazione Comunale, ma non per il pregio dei miei scritti o per la qualità dei miei ragionamenti, quanto forse per il fastidio che procuravo nello scrivere di loro stessi, forse. Agivo nel nome del cittadino, quello qualunque, forse come un embrione ante litteram dei grillini di oggi: segno forse che questi ultimi non avrebbero tutti i torti, e che qualche cosa da poter dire vi era anche all’ora. A distanza di circa 15 anni, spero non me ne vogliano, ma agivo in preda al sacro fuoco di rivalsa cittadina, agito dal desiderio di riscatto sociale e professionale e magari spinto da certe solidarietà inedite nell’affermazione, dal basso, di un sentimento del riscatto dell’o34

nore del cittadino. Fin dalla mia infanzia più remota, almeno una volta al giorno ho sentito, pronunciato, letto o scritto il nome di Orazio. Le altre volte ho visto la sua statua, ho parcheggiato nella omonima piazza, ho seguito le indicazioni che portano a Venosa ‘Città di Orazio’, che l’Amministra-


Le Orme dei Dinosauri zione Comunale, in occasione del Bimillenario della Morte del Sommo Poeta del 1992, volle per orientare il turista. Altre volte ancora ho comprato i taralli o i dolci tipici oraziani, mangiato le orecchiette all’oraziana, assaggiato i noti e saporiti salumi oraziani. A pranzo, specie in compagna di graditi ospiti, ho stappato una bottiglia di “Terre d’Orazio”, una linea di ottimo vino docg prodotto dalla Cantina di Venosa. In estate, tra i vicoli, una bella rievocazione storica romano-latina del tempo di Orazio ne ricorda gli abiti, la musica e la mescita del vino, mentre in qualche piazzetta qualche improvvisato oratore ne decanta le odi, le epistole o qualche aforisma. Quando viaggio e incontro persone nuove, alla domanda di dove sei, o come adesso, che vivo a Bari, mi chiedono ma di dove sei originario, rispondo iconicamente “di Venosa”. Immancabile il contrappunto “La Città di Orazio”, segno questo, che l’Amministrazione del 1992 avrebbe ben agito nel mettere quella quantità esagerata di indicazioni stradali. A Venosa vi è anche uno splendido Hotel Orazio con sito omonimo e, con annesso Centro Congressi ricavato in un bellissimo palazzo templare, sede del Balì,

appunto in piazza Baliaggio. Ma a Venosa si fa anche olio di Orazio e forse, a cercare bene, vi sarà anche una pizzeria (ma, in ogni città vi è un pub, ristorante o altro con nome “Carpe Diem” [Da Wikipedia – Normalmente tradotta in “Cogli l’attimo” anche se la traduzione più appropriata sarebbe “Vivi il presente” (non pensando al futuro) è una locuzione tratta dalle Odi del poeta latino Orazio (Odi 1, 11, 8)]), non manca, tuttavia la Casa cosiddetta di Orazio, a due passi del Municipio cittadino. Ed ancora, un Centro di Alti Studi Oraziani si è dato incarico di mantenere viva la memoria del Poeta e della sua produzione letteraria: davvero notevole. E, non vi è carnevale che almeno un venosino non vesta alla romana con tunica e sandali e con frasca in una mano e fiasco nell’altra. immancabile una corona di alloro sul capo, meglio se parzialmente spoglio. Ogni anno si celebra anche il Certamen Oraziano, si tratta di una gara di latinismo internazionale tra studenti liceali. Quest’anno, (articolo del 21 Giugno 2012) pare abbia vinto proprio un venosino. Non saprei dire quanto si è aspettato per un simile evento, ma è certo, che se fa notizia, non onoriamo adeguatamente il Poeta cittadino studiando la

sua lingua: il latino appunto. Ovviamente a Venosa, ma direi piuttosto meno male, che si ha anche un Liceo Classico, di Orazio Flacco naturalmente: è molto rinomato e prestigioso, e giustamente ai miei tempi, gli studenti erano quasi tutti degli ‘originali’ puro sangue. Ma, ora non saprei proprio. Qua e la, nel web trovo molti pezzetti, frasi, cenni di o su Orazio Flacco, ma credo manchi un approccio organico al monumento virtuale che si meriterebbe l’illustre concittadino. In attesa che ciò avvenga, cioè che finalmente l’Amministrazione Comunale o altre si diano da fare in merito, provo a raccogliere su questo modesto blog il grosso del materiale che trovo, non senza speranza di attirare a me, esperti che si prendano cura delle mie imperfezioni e di quelle dei testi, che nel frattempo magari, andrei a pubblicare o che ne orientino infine, il mio collezionare. Lungi da me, l’idea di sostituirmi o di emulare quei professori o culturi esperti o qualcuno di quegli anziani “originali”, che in realtà stimo molto, io mi reputo solo un ‘rigattiere’ appassionato, un bambino con suo giocattolo, o un rude e anziano contadino lucano, che al pari di mio nonno, gioca con il suo nuovo e sconosciuto iPad.  35


Le Orme dei Dinosauri

Sonia Mollica

Istruzione/ Scuola e Aggiornamento: Le dimensioni della Formazione docenti

Nella foto in alto e a centro pagina: Alessandro Simoncini.

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a “Formazione”, lungi dall’essere un evento marginale o accessorio del docente, è diventata una delle dimensioni coessenziali dello status professionale degli insegnanti. L’esigenza di un’offerta formativa di qualità, avvertita all’inizio dell’anno scolastico con l’analisi dei bisogni formativi, offre la possibilità ai docenti di muoversi verso una razionalizzazione dell’intervento formativo che abbraccia tre dimensioni: dimensione individuale, cioè dei bisogni formativi riferiti alle aree costitutive della professionalità docente, quali pedagogica, didattica, gestione dei processi, relazionalità, progettazione, etc; dimensione scolastica, vale a dire dei bisogni formativi dell’organizzazione della Scuola, quali: scelta del curricolo, POF, programmazione condivisa, BES; dimensione di sistema, cioè dei


Le Orme dei Dinosauri bisogni legati ai nuovi saperi, alle nuove tecnologie ed ai sistemi valoriali. Insomma, il caso della formazione dei docenti è un nodo centrale nella vita della Scuola. Per consuetudine, essa è il luogo in cui il sapere codificato viene consegnato ai giovani. Con il moltiplicarsi dei luoghi virtuali di conoscenza (web, chat, blog) è aumentata anche la competizione tra gli insegnanti che si trovano a confrontarsi non più solamente con i libri di testo ma con la vivacità, con il fascino, con la multimedialità e con l’interattività dei nuovi strumenti di comunicazione. Il quesito che ogni docente deve porsi è: contrastare le turbolenze innovative mantenendo lo status del sistema tradizionale di insegnamentoapprendimento oppure adeguarsi alle nuove tendenze culturali e tecnologiche conservando la dignitosa missione di sviluppo della riflessione critica per non cadere nel disorientamento e nel crollo della consapevolezza? Questi brevi rimandi argomentati potrebbero sollecitare gli insegnanti a meditare anche sulle relazioni docente-docenti e docente-alunni sempre più orientata verso la partecipazione empatica che

implica una costante ridefinizione e reinterpretazione tra i dialoganti sulla base delle sfumature dei loro vissuti esistenziali e professionali. Tante sono le sfere entro cui attivare momenti formativi per docenti, dal versante progettuale rafforzando il settore normativo, alla dimensione espressivo-artistica, agevolando le capacità creative, alla sfera informatico-tecnologica privilegiando le capacità analitiche. All’interno dell’attuale cultura pletorica, pertanto, si rischia di indebolire la comunicazione tra le persone che può diventare più produttiva, ma meno colorita; più razionale, ma meno emozionale. Ecco i motivi per cui è indispensabile che i docenti si preoccupino di organizzare e pianificare un’adeguata formazione affinché siano in grado di affrontare la realtà scolastica in tutte le sue dimensioni. Ciò comporta, da parte dei docenti, di riesaminare il proprio modo di pensare, di rielaborare il sapere e di progettare percorsi alternativi ed innovativi che spazino in ogni area conoscitiva in modo trasversale.  37


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Simona Marzella

Formazione/ L’importanza della lingua inglese

Nella foto in alto: la Dott.ssa Simona Marzella, e la sua famiglia.

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«

Excuse me, sir! Do you know where the station is?» Se letta così, chiunque riuscirebbe a tradurre questa domanda e a prepararsi per tempo una risposta appropriata, del genere «Of course sir. Turn left at the traffic lights and then go straight ahead for 300 m. You’ll find it in front of you». Ma purtroppo la realtà è un’altra quando ci si trova di fronte ad uno straniero. In questi casi quello che si capisce è tutt’altro. Il nostro orecchio percepisce qualcosa più simile a «Skiusmi s, dju no w d stesc’ns?» e quella tanto attesa domanda per cui ci eravamo già preparati una risposta che ripaga i tanti anni di studio si risolve in un silenzio stampa o per i più coraggiosi in un «Sorry, I no speak English!» Si fa un’estrema fatica a comprendere un nativo inglese. Si ha bisogno del proprio tempo per elaborare, tradurre e prepararsi una risposta priva di errori grammaticali. Ci vorrebbe tranquillità e concentrazione, tutte cose che vanno bene se si sta rispondendo ad un e-mail, ma che non si possono avere in un contesto giornaliero dove per esempio bisogna parlare al telefono con un cliente straniero o semplicemente con i nonni che vivono in Canada. La domanda che si fanno un po’ tutti è: “perché si ha tutta questa


Le Orme dei Dinosauri difficoltà nel capire?” Ci sono diverse cause, tutte ricollegate al nostro essere “italiani”. Innanzitutto la TV mostra solo programmi fedelmente tradotti in lingua italiana. Per fortuna con l’avvento del digitale qualcosa sta cambiando in meglio e si ha la possibilità di scegliere di vedere un programma in lingua originale. In secondo luogo, il metodo di insegnamento dell’inglese nella scuola è puramente teorico, laddove invece servirebbe più pratica. Infine, l’inglese si inizia a studiare troppo tardi. Ed è proprio questo punto che porta ad un’ulteriore analisi. L’esperienza insegna che quando si conoscono le regole grammaticali di una lingua si fa più fatica a parlare perché si ha paura di fare errori gravi, mentre non conoscendo la grammatica ci si butta, si fanno errori ma si impara dagli errori stessi e si impara più velocemente. E’ quello che succede ai bambini. L’abilità che distingue gli esseri umani dagli altri esseri viventi è proprio il linguaggio, un complesso sistema di codici e simboli che il nostro cervello è in grado di elaborare già dal dodicesimo giorno di vita. Per cui mi chiedo: non sarebbe meglio insegnare l’inglese, lingua fondamentale per il futuro dei nostri piccoli, già sin da subito? Non a scuola, ma parlando a casa

come se stessimo insegnando loro l’italiano? I bambini fino ai 2 anni non riescono a distinguere una lingua diversa dall’altra. Loro imparano semplicemente le parole che vengono loro insegnate e attribuiscono ad esse il significato che noi insegniamo loro. Per loro non ci sarebbe differenza se dicessimo “cat” invece di “gatto” e se dicessimo loro “Stand up” loro si alzerebbero così come lo farebbero se dicessimo “Alzati”. Nella loro visione del mondo è solo un duplice modo di dire la stessa cosa. E’ un po’ come il dialetto. I nonni per natura e tradizione tendono ad usare il dialetto preferendolo all’italiano. Capita spesso, e credo che molti converranno con me, di ascoltare i nonni parlare in dialetto ai loro nipotini di poco più di un anno e vedere come sorprendemente loro capiscono tutto e rispondendo di conseguenza. Alla luce di tutto ciò si può affermare che l’insegnamento della lingua inglese in tenera età è fondamentale per poter ottenere un livello da adulti pari ad un madrelingua. Per chi invece adulto lo è già e ha studiato l’inglese così come un po’ tutti con conseguenti difficoltà di apprendimento, c’è bisogno di esercizio e tanta, tanta pratica. Come diceva Albert Einstein «La teoria è quando si sa tutto e niente funziona. La pratica è quando tutto funziona e nessuno sa il perché…» 

Breve Curriculum Simona Marzella, nata a Bari il 15/11/1982. Interprete e traduttrice in lingua inglese, iscritta dal 2011 all’albo dei Periti ed Esperti, Camera di Commercio di Bari. Laurea in Lingue e Letterature straniere (inglese, tedesco, francese) conseguita nel 2006 presso l’Università degli Studi di Bari. Master in Intercultural Communication conseguito nel 2008 presso la Stellenbosch University, Stellenbosch, Città del Capo, Sudafrica. Un anno di studio presso la Eberhard Karls Universität di Tübingen, Germania (vincitrice borsa di studio Erasmus) (2004-2005). Dopo aver lavorato in diversi ambiti (commerciale, import-export, turismo, alberghiero, insegnamento), dal 2011 dirige la scuola di lingue Learn & Speak, di cui è titolare ed insegnante di Italiano per stranieri, Inglese e Tedesco e si avvale della collaborazione di altri professionisti per impartire lezioni di Spagnolo, Francese, Russo, Polacco, Cinese e corsi di informatica.

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Venosa (PZ) 24 Agosto 2013 - Fontana Angioina. Dettaglio: il leone domina 40 sulla testa d’Ariete. La scultura è di epoca romana. Foto di Antonio Conte


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Filippo Favia

Formazione/ Informatica La diversità non esiste “A me queste cose non interessano e non mi va di capirle!” È molto difficile continuare una lezione di alfabetizzazione informatica, sentendosi dire, “nei denti”, queste affermazioni. Eppure ce l’ho fatta, sebbene la psicologa, sempre presente alle mie lezioni, pensava che io dovessi “sbottare” da un momento all’altro, quando mi veniva detto, quasi come una sfida, “Professò, ma io non ho capito niente!” Sono arrivato a spiegare quattro, cinque, sei volte, gli stessi argomenti, senza alcun cenno di “cedimento” o di nervosismo, ma, alla fine, con somma soddisfazione e tanta incredulità da parte di tutti, sono riuscito a far amare il pacchetto Office, in special modo il “creativo PowerPoint” a quella classe di “diversamente abili”, ai quali ho insegnato per circa un anno! È vero, percorrevo ogni giorno, circa duecento km tra andata e ritorno, per raggiungere la sede di insegnamento, ma avevo ben presto cominciato, gradualmente ma sempre più, ad essere attratto da quei ragazzi. La loro disarmante semplicità, le loro testimonianze di affetto incondizio-

nato, mi hanno fatto in qualche modo crescere; anzi, posso asserire in tutta franchezza, che mi hanno trasmesso quel “qualcosa” che mi mancava, quel “tocco di umanità” che fa vibrare le corde del cuore e che, ironia della sorte, pur essendo io, come dicono gli altri, “normodotato”, mi hanno fatto sentire l’unico vero “disabile” in quell’aula! Ritengo che, “erigere dei muri” tra normodotati e diversamente abili, sia un’emerita stupidaggine!! Ma chi definisce questi limiti? Come si fa ad asserire che una persona possa essere o meno “normodotato” ? Per esempio… io non so andare in bici... A questo punto, a differenza della quasi totalità della gente, dovrei essere considerato un “diversamente abile”? La “vera verità” è che, la diversità è “partorita” esclusivamente da barriere imposte dall’ignoranza umana! Anche se qui non stiamo disquisendo in merito a “Tabelle Pivot” o “Stampa Unione”, mi sento comunque in dovere di dire grazie a “quei ragazzi”, per avermi insegnato tante cose che ignoravo! Ciao Amici miei, con affetto, il Vostro affezionato “allievo”.

In foto: Filippo Favia FILIPPO FAVIA (Bari S.Spirito 1961), comincia ad appassionarsi ben presto di elettronica hardware in pratica - ci spiega - dalle Scuole Elementari, e poi, in seguito, si specializza in Telecomunicazioni. Il mercato del lavoro, però, lo porta ad addentrarsi, sempre più, nel mondo informatico e dopo aver conseguito delle Certificazioni Informatiche, vive l’esperienza come docente in corsi di informatica, destinati anche a diversamente abili. Si interessa anche di fotografia, grafica, multimedialità e postproduzione video.

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Elisabetta Ciccolella

Gastronomia: “A cena da Eli” Venosa/ Pasta all’Oraziana

Nella foto in alto Elisabetta Ciccolella cura il blog gastronomico “A Cena da Eli” http://acenadaeli. blogspot.it

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Questo piatto fa parte dell’antica tradizione gastronomica della Basilicata, infatti l’ingrediente principale di questo piatto, “la salsiccia lucana”, ha origini antichissime e viene citata per la sua prelibatezza già negli antichi scritti del poeta latino Quinto Orazio Flacco, nativo di Venosa, comune in provincia di Potenza. La classica salsiccia è preparata lavorando carne di maiale, tritata con la tecnica detta “a punta di coltello” e, condita con sale, semi di finocchio, pepe e polvere di peperoncino piccante o la variante dolce con polvere di peperone e poi insaccata in un budello naturale di maiale. Questo piatto è diventato il mio “preferito” da quando un giorno di pasquetta di diversi anni fa, ho avuto modo di apprezzarne il gusto e a tutt’oggi è il mio “cavallo di battaglia”


Le Orme dei Dinosauri In foto l’Abbazio dell’Incompiuta di Venosa. In basso la foto della statua del poeta latino Orazio Flacco (a.C. 65-8 a.C.) nato in Venosa

e, proposto ai miei ospiti, ri- siccia è abbastanza saporita, scontra sempre pareri favore- se si usa anche la conserva voli. fatta in casa, il sale può anche non essere aggiunto. Tutto diIngredienti per 4 persone pende dal gusto personale ed • Cavatelli, orecchiette e in ogni caso conviene sempre strascinati assaggiare prima di aggiunge• 350 gr. di salsiccia lucana re il sale. a “punta di coltello” Nel frattempo lessiamo la pa• conserva di pomodoro sta fresca, che la tradizione meglio se fatta in casa vuole sia di tre formati diffe• fiordilatte renti quali i cavatelli, le orec• vino chiette e gli strascinati. • cipolla In una pirofila da portata ta• olio gliamo grossolanamente la • pecorino lucano mozzarella versiamo su un • peperoncino piccante paio di mestoli di sugo alla In una pentola preferibilmen- salsiccia. Dopo aver scolato te di terracotta, far soffriggere e versato la pasta nella pirola cipolla tritata con due cuc- fila, condirla con abbondante sugo e formaggio e mantecare chiai di olio. Sbudellare la salsiccia, divi- il tutto. derla in pezzi e farla rosolare Impiattare e se si desidera alnel trito di cipolla, poi aggiun- tro sugo, pecorino e una pungere mezzo bicchiere di vino ta di peperoncino piccante. e lasciare cuocere a fuoco dol- Ovviamente, questo piatto dovrà essere accompagnato ce. A metà cottura aggiungere la da un buon vino rosso e corconserva di pomodoro e ulti- poso che per rimanere in tema di tradizione lucana altri non mare la cottura. Nella ricetta ho volutamente può essere che l’ottimo Agliaomesso il sale, poichè la sal- nico del Vulture. 43


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Basilicata/ I Laghi di Monticchio, del Monte Vulture

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Contatti

Antonio Conte Cell. 392-9154315 addettostampa@live.it facebook.com/antonio.conte Twitter: @antonioconte67 Gianni Giansanti Presso la sua Autofficina Bari, Via Glomerelli, 11/E

Tel. 080-574.20.88 - FAX 080-527.69.13

Cell. 333.3915937

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Le Orme dei Dinosauri Rocco Giansanti, prima di tutto rionerese. Vero puro sangue, non dimentica, tenace e convinto lucano cerca il lato migliore negli amici con battute fulminanti. La sua radice è nelle terre del Vulcano, il Monte Vulture, che sembra non si sia MAI SPENTO per lui. Artigiano delle auto. Con il fratello Gianni, ha una magnifica officina a Bari in via Glomererlli, 11/E. Hobby - autoscontro con la figlia. Vanno bene anche le giostre, ma solo quelle alla “Looney Tunes”. Gianni Giansanti, arnaurese DOCG e basta. Infatti, si dice in giro che beva solo Aglianico del Vulture. Abbiamo provato a spiegargli che ora vive a Bari, ma non c’è nulla da fare. Pensa che la regione Basilicata si sia allargata e Bari sia in realtà una provincia lucana. E’ il terzo della combriccola che sta cercando di aggregare un folto numero di lucani per conquistare la Puglia. Artigiano delle auto, con una splendida officina a Bari non diprezza la bicicletta con la quale attraversa tutta l’Italia. Lo trovare in orario officina in Via Glomerelli 11/E per la vostra disposizione per informazioni sull’iscrizione al prossimo raduno lucano. Il telefono? Lo trovate da qualche parte in queste pagine. Donato Di Battista - Irriducibile e appassionato culture delle radici vulcaniche. Dei quattro è quello che ha conservato meglio il vocabolario in vernacolo. Rionero in Vulture è infatti il suo pallino. La cultura dell’accoglienza lucana il suo tema portante. Pronunzia il nome della sua città ogni 10 parole e ogni 50 la dice in rigoroso dialetto: la doppia “erre” in Rionero lo aiuta molto. La esibisce soprattutto nel dialetto: la rotola orgogliosamente. Inutile dire che è uno tra i più appassionati del “panino con la frittata”, e tormenta i fratelli lucani da tempo per un raduno culinario. E’ terzo dei rioneresi della nascente comunità, ma primo per simpatia. Vive a Bari da una vita, ma ha percorso più chilometri a Rionero che a Bari. Hobby - La chitarra la dice lunga sulla sua voglia di diverstirsi con i canti popolari ovviamente in rigoro vernacolo. Contattaci, ci divertiremo insieme!

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Le Orme dei Dinosauri PROGETTI DI COMUNICAZIONE - SITI WEB - UFFICIO STAMPA AZIEDALI - CAMPAGNE DI COMUNICAZIONE Bari, 30 Agosto 2013 Oggetto: La comunicazione web Aziendale ,Professionale ,Politica o Associativa. Gentile Lettore, le recenti mode, i nuovi costumi tecnologici, nonchè le ultime normative impongono agli attori del mondo Economico, Politicio e Associativo di dotarsi un sito web adatto alla pubblicazione di contenuti istituzionali e infomativi. Le mie competenze nell’uso delle tecnologie e alle tecniche della comunicazione mi promuovono come consulente ideale per implementeare un tuo moderno sistema di comunicazione di massa, ovvero del tipo “uno a uno” e “uno a molti“ anche collegato ai Social Network. Opzionalmente si può aggiungere un’adeguata formazione percerchie di utenti nei casi di comunicazioni interena-esterna, con una lezione mensile per tutto l’anno di riferimento. Al seguente link troverete altre informazioni utili ad inquadrare meglio la serie di concetti legati al dover fare comunicazione nel web: in caso in specie ci riferiamo al settore Istruzione. Non esistate a contattarmi per maggiori informazioni.

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Le Orme dei Dinosauri Studio Legale Finocchiaro

Diritto & Web/ Cassazione: il giornale telematico non è equiparabile a stampa

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blog e i magazine online non sono soggetti all’obbligo di registrazione delle testate e pertanto non può essere loro contestato il reato di stampa clandestina. Questa la motivazione alla base della decisione della www.blogstudiole- Cassazione che conclude l’igalefinocchiaro.it ter giudiziario di Carlo Ruta, giornalista e storico siciliano fondatore del blog “Accade in Sicilia”. La vicenda giudiziaria di Ruta è iniziata nel 2008 quando il giornalista è stato condannato dal Tribunale di Modica per aver intrapreso la pubblicazione del suo blog senza aver richiesto l’autorizzazione del tribunale competente, come prescritto dall’art.5 della legge 8 febbraio 1948, n.47 (legge stampa), un’omissione che gli è valsa la condanna per il reato di stampa clandestina (art.16). La pronuncia del Tribunale di Modica è stata poi confermata nel 2011 dalla Corte d’appello di Catania.

Abbiamo preferito non scrivere noi un articolo su questo delicato tema, tuttavia ci sembra appropriato. Si ringrazia lo Studio Legale Finocchiaro per la gentile concessione

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Durante i due procedimenti la difesa aveva sostenuto invano che il blog non fosse equiparabile a una testata giornalistica, in quanto da ritenersi un semplice strumento di documentazione, sulla base anche del fatto che non è aggiornato regolarmente. L’esito del ricorso in Cassazione, intrapreso da Ruta nonostante l’ormai prossima prescrizione del reato, è stato atteso con apprensione dai difensori dei diritti dei cittadini in rete. La conferma delle precedenti sentenze avrebbe rappresentato l’introduzione di un anacronistico obbligo di legge per tutti i blog italiani, un appesantimento burocratico che realisticamente avrebbe portato molti siti alla chiusura. Con sentenza n.23230, la Terza sezione penale della Corte di Cassazione ha ribaltato le precedenti pronunce sostenendo che la definizione giuridica di un prodotto stampa prevede due condizioni non soddisfatte


Le Orme dei Dinosauri dal giornale telematico: un’attività di riproduzione tipografica e la destinazione alla pubblicazione del risultato di tale attività. Secondo il giudice, nemmeno le più moderne disposizioni sulla registrazione delle testate online sono applicabili al blog di Ruta. La legge 7 marzo 2001, n. 62 (inerente alla disciplina sull’Editoria e sui prodotti editoriali, con modifiche alla l. 5 agosto 1981, n. 416) che ha introdotto la registrazione dei giornali online, specifica che l’obbligo va espletato soltanto per ragioni amministrative ed esclusivamente ai fini della possibilità di usufruire delle provvidenze economiche previste per l’editoria. Questa limitazione è stata inoltre ribadita dalla successiva normativa di cui al d.lgs. 9 aprile 2003, n. 70, che esplicitamente ha prescritto che la registrazione della testata editoriale telematica è obbligatoria esclusivamente per le attività per le quali i prestatori di servizio intendono avvalersi delle opportunità

di accesso a contributi pubblici. Com’è evidente, si tratta di una decisione di ampia portata perché sancisce che non solo i blog, ma nemmeno le testate giornalistiche online sono soggette all’obbligo di registrazione se non hanno intenzione di accedere a contributi pubblici. È però necessario specificare che dopo questa sentenza della Cassazione, è entrata in vigore una nuova norma che pone una limitazione alla facoltà di non registrare le testate presso i tribunali di competenza. Si tratta della legge 16 luglio 2012, n. 103 “Conversione, con modificazioni, del decretolegge 18 maggio 2012, n. 63, recante disposizioni urgenti in materia di riordino dei contributi alle imprese editrici, nonché di vendita della stampa quotidiana e periodica e di pubblicità, istituzionale” che prevede che “Le testate periodiche realizzate unicamente su supporto informatico e diffuse unicamente per via telematica ovvero on

line, i cui editori non abbiano fatto domanda di provvidenze, contributi o agevolazioni pubbliche e che conseguano ricavi annui da attività editoriale non superiori a 100.000 euro, non sono soggette agli obblighi stabiliti dall’articolo 5 della legge 8 febbraio 1948, n. 47, dall’articolo 1 della legge 5 agosto 1981, n. 416, e successive modificazioni, e dall’articolo 16 della legge 7 marzo 2001, n. 62, e ad esse non si applicano le disposizioni di cui alla delibera dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni n. 666/08/CONS del 26 novembre 2008, e successive modificazioni”. Stando a quento prescritto dalla nuova legge, quindi, rimane legittimo l’esonero dall’obbligo di registrazione per tutti i blog e i giornali che non intendano accedere a finanziamenti pubblici a condizione che il ricavo derivante dall’attività della testata online non superi i 100.000 euro annuali.  49


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