N 59 ( febbraio 1966 )

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Anno IX — febbraio L966 — N, 59

M E N S I L E

DI

Grave sconfitt a Legge speciale per Licata e Palma, scadrà domenica 6 marzo. Q uando tre anni fa l’A s•emblea Regionale approva* va lo strumento della rinasci ta di questi due com uni, tr i più depressi dell'isola, le nostre popolazioni hanno ti rato un respiro di soddisfa zloner molte speranze veniva no riaccese, e non solo nel l'area cui veniva interessai la Legge, ma in tutto l’A g rlgentlnol E ciò per quella na turale associazione Ideale che anima aspirazioni diver­ se e diverse atteso. Quella Legge pertanto fu attutata com e il simbolo di una concreta volontà di at­ tuazione di opere, con prece­ denza alla zona depressa Llsata - Palma, da tutti riconoicluta com e la più urgente 11 soccorsi programmati. O g g i quella «L e g g e » non Miste più: è stata depennata flrtunlmente dal «co rp u s o(«rn n to » della legislazione •gionale. Si. sarà possibile, ^enza lubbio, una p roro ga: questo l stato il pensiero, a noi m aMestato. dell’On, Rubino, nel torso della nostra inchiesta lell'ottobre dei ’65; e questa I stata la prom essa dell’On. irtmaldi. Assessore allo Svi jp p o Econ om ico della Regioe sino al 22 gennaio scorso. Ma tutto questo non ci co n >rtu per nientel

L

L'avere fatto scadeio unaj leggo tanto importante, senza j la benché minima progetta­ zione di quanto la legge stes­ sa prevedeva, costituisce una delle più amare delusioni po­ polari; una sconfitta di cui è difficile scandagliare le con­ seguenze sul piano morale e sociale. E' stata perduta un'occa­ sione irrepetibile; un progetto di ouerra, contro la miseria, ■ignoranza e l’arretratezza, a ita lo mandato a monte, è Uata sconfitta la claS3» diri­ gente locale, che la storia po­ trebbe indiziare com e espiess’.one dì collettiva incapacità di un popolo che non può meritare, senza grave ingiù st'zia, un giudizio cosi sene ro. In definitiva; a noi oggi è malauguratamente capitato quello che, centosei anni fa, sarebbe potuto succedere alla Sicilia se Garibaldi f o s s e stato buttato a m are nelle acque di Marsala, con i suoi Mille. Non è fuori luogo l'acco­ stamento se si pensa che tutto ciò è potuto avvenire perchè da noi esistono an cora i «borboni della po­ litica», i «vice ré » che sono tanti, quanti sono i comuni della provincia; esistono «feudi» deH'«individuo», con tutti gli aspetti negativi della tirannia mentale. C i rifiutiamo di tollerare com e uomini e com e cattolici,

contemporanei del Vatlc no II e dell'esplorazione del­ la Luna, che le nostre popo­ lazioni subiscano simili cata­ strofi. Chiamiamo alla sbarra de­ gli imputati tutte quelle cate­ gorie di uomini politici che hanno coinvolto le ammini­ strazioni di Licata e di Palma, dalla cui efficienza dipende­ va, in parto preponderante l'efficienza del Comitato inter comunale: si rendano conto delle gravi responsabilità che ossi contraggono con la pro­ pria coscienza, con le loro popolazioni, di fronte alla storia e dinnanzi al giudizio di Dio, giudice giusto ed Ine­ sorabile. Essi oggi, a legge scaduta, hanno respinto indietro di de­ cenni il faticoso progresso verso II benessere, l'indlpondenza dal bisogno, la reden­ zione sociale della nostra gente.

V I T A

Sped. Abb. Postale III gruppo

C I T T A D I N A

QUESTO NUMERO ‘ f t c t 'iif i 0 P 't o l 'l u i n i * c i t t ì i t i l i tei l i v l n z i o t i i f r o d a li * \ fe n fila

pag. 2

Un chiodo fisso I giorni e le opere

yy

2

Giuseppe M. Amorelli

yy

3

rateili Costanza

yy

3

passalo

yy

6

Cose da salvare

yy

6

La Iruvalura (poesia)

yy

6

Ed ora? Verrà forse la proroga! Ma servirà a scavare nuo­ ve delusioni se non cl saran­ no uomini, contemporanei di un'epoca, tanto distante da quella del Borboni, quanto prossima ad una realtà che non tollera dilazioni e— scon­ fitte! A L F O N S O DI G IO V A N N A

Il bivio per una svolta richiesta sul Magistrale di Sambuca ervizio di A . DITTA e P. MERLO in IV e V pagina

oggi, domani

yy

Sambuca (ebbraio

yy

8

>< Scritti

di

A.

Giuliana

Alaimo,

Andrea

Ditta,

Serafino

Giacone, Pippo Merlo, Mario Risolvente, Giuseppe Salvato


Pag

cAMBUCA PAESE

2

I

g i o r n i

e

l e

LA V O C E DI S A M BUC A

N d P A u fu

In data 4 fe b b ra io 1966 la G iu n ta C o m u n a le ha d e lib e ra to q u a n to se g u e 1) - il p ro lu n g a m e n to

p u b b lic o d el s e rviz io

per

te le fo n ico

il

posto

l’im p ia n to p e r il s o lle v a m e n to d e lle a c q u e d e l

p o rta n d o

B a c in o C a r b o y e risp e ttiva c a n a liz z a z io n e , a

l’a ttuale o ra rio c h e p re v e d e la c h is u ra del se rviz io alle o re 20.30 fino a lle o re 24, v e ­

b ) p ro g e tta z io n e s e m p re : a c u ra d e ll’E S - A - , di

n e n d o co sì in c o n tro alle e s ig e n z e d e g li u -

u n 'in d u s tria c a se a ria .

tenti d el telefono. E s ig e n z a c h e v e n iva a v ­ v ertita e se gn a la ta g ià d a tem p o 2 ) - N ella stessa se du ta di G iu n ta la m e d e sim a d e lib e ra va

di

p o rtarsi

a

P a le rm o

S a r e b b e s u p e rflu o a g g iu n g e r e

che

in foco

e sis to n o tutti i p re s u p p o s ti e p e r la p rim a p r o ­ p re ss o

g e tta z io n e e p e r la s e c o n d a . Infatti m e n tre

fa

p ro g e tta z io n e

di

ed

e s e c u z io n e

d e ll’im p ia n to

l’E .S A ,, p e r c h ie d e re fo rm a lm e n te l'in vio sul

s o lle v a m e n to d e lle a c q u e c o s titu ire b b e u n a rip a ­

p o sto di te c n ic i d e ll'E S A , d u e fo n d a m e n ­

ra zio n e al d a n n o s u b ito d a ff'e c o n o m ia di S a m ­

tali p ro b le m i posti a ll’a tte n zio n e d el d e c o rs o

buca

a n n o 1965 e d e H 'A m m in is tra z io n e C o m u n a -

im p o ve riva la n o stra z o n a m e n tre a rr ic c h iv a le

d a lla ste ssa c o s tru z ió n e d e lla

D ig a

che

zo n e a valle d el C a rb o i, si v e rre b b e a c o s titu ire

J lv t t e 'iv

n i

una fonte n u o v a di r ic c h e z z a c o n s e n te n d o l'irri­ g a z io n e di p a re c c h ie e ste n sio n i di te rre n o c ir c o ­

Il c h io d o fis s o Caro Direttore,

•n efficienza: le due fontanel­ li prego volere pub b licare le — il telefono per me?i quat­ nel nostro G io rn a le <La Voce tro a ll’anno — il servizio au­ d i S a m b u c a », il seguente arti* to m ob ilistico con quattro cor giornaliere sia a llin d a ta colo che tratta, in m od o par­ se ticolareggiato, ciò che n o i p r i­ che al rito rn o da Sambuca* vati abbiam o fatto, facciamo e Ad rag na , per il perìodo L u ­

stante

la

caratteristica

ed

Si è m ai pensato che i p ri­ litira pinta d i ballo (a totale vati, per portare u com pim en­ fcpewi del pro prie tario eignor to le opere suddette* hanno B o n d i), la scelta annuale della; dovuto servirsi d i braccianti M iss d i A dragna a cura della a grico li, d i operai appartenen­ P ro -L o c o d i Sam buca, le de­ ti a tutte le categorie d i la­ cine e decine di case che ogni voro, di fontanieri, di elettrianno ^ono forte, la gara con­ cisti, d i p itto ri, di ingegnieri, tinua per m iglio ra re il p ro p rio di geometri, di cam ionisti? appczzum ento d i terreno con Che per il materiale occorren­ piunte fruttifere, ornam entali, te hanno dovuto acquistare d i­ con v ia li fiancheggiati da p in i. ' rettamente dalle fabbriche o do cipressi d e lP A riz o n a , da dai riv e n d ito ri del Paese, mat­ eucalipto* o con a lb e ri sem* to n i, cemento, calce, gesso la ttcrizi — ferro lavorato — p re ve rd i per siepe, Q u a n ti c quanti pozzi (co n lastre di m arm o — servizi igie­ risultato favorevole) sono sorti nici ecc,? 1 m ilia rd i spesi dai p m a t i nella C ontrada hanno nella C ontrada? Moltissimi. C li a n tichi viotto­ I sicuramente co ntrib uito alla

del

Sam ­

sul p r i ­ za in s o p p rittf ib ile d i essa, non d i esita a r ic o rre re p e rs in o ad un

P u rg a to rio

paradosso. A D a n te è p ia c iu to il para,

D a n te P a r ecnzii p e rd e rs i in fa n glie d iv a g a zio n i, fo ra to re m nn mano

che

ilh u t ra v a

il

dosso che ttf ha co nse n tito di sup e ra re la

canto

sistema

affrontava i te m i s em p re n u o v i

rip id e z z a

m itfic o ,

n e lla

del

t»uo

certez­

e interessanti d e lla com plessa za che D io a b b ia v o lu t o p e r­ personalità d e ir A I i g h i e r i e 6uf- d o n a re u n porgano che seppe la fu n zio n e e q u ilib ra tric e d e l ca p ire « i l m a g g io r d o n o » da P u rg a to rio n e lle tre ca n tiche . L u i ric e v u to e n o n v o lle in m a m e ra r in u n c ia r v i. Si e soffermato- p a rtic o la rm e n ­ a lcu n a te sul paesaggio d ì questo p r i ­ D a n te ha v o lu to p o r re in su­ m o canto, c o g lie n d o m ilit o la b lim e ribalto* la a up rem a im ­ occasione p e r fare rile v a re al­ p o rta n za d e lla lib e rta p e r la ; q u ale si d e v ’essere p ro n t i a cune ed esse n zia li d iffe re n ze sacrificare an che la v ita , per­ con l'in f e r n o , che l'esistenza: senza libertà « U n a vastità n u o v a si spa­ n o n p o t re b b e d irs i ta le , e la lanca su D a n te n w it o d a ll’in v ita va i la j»«n a d i essere vi*, j eubo d e ll’aura m o rta . G li b a ­ ru ta so lta n to q u a n d o si ha 13 ■ stano p o ch i versi p e r s ta b ilire una te m p e rie tu ttV fla tto d iffe­

d is p o n ib ilità d i se stessi e del p r o p r io d o m a n i. La v ita e d e i

superate

d e g li s c h ia v i» e p e rc iò è la s c h ia v itù che d e v'e ssere sop­

zo n e tra le m ig lio ri p e r la p a s to riz ia e la p r o ­ d u z io n e

del

latte

da

fo rm a g g i

e di

fo rm a g g i

stessi c h e un te m p o b a tte v a n o la c o n c o r r e n z a sìa p e r la q u a ntità c h e p e r la q ualità. 3) - La G iu n ta ino ltre h a d e lib e ra to di re c a rs i, nei su oi e lem en ti ra p p re se n ta tiv i, p re s s o 1 il P ro v ve d ito ra to a lle O O

PP

di P a le rm o p e r

c o n o s c e re l’e sito d e lla g a ra di a p p a lto e s p e ­ rita tre m esi o r s o n o relativa al p rim o straf­ elo di lavori p e r l’e s e c u z io n e d ei la v o ri d i rifacim en to d ella rete fo g n a n te c itta d in a : se da parte del C o m ita to T e c n ic o R e g io n a le è stato e sa m in a to ed

a p p ro v a to

il p ro g e tto

p re se nta to d al C o n s o r z io d e ll’A lto e M e d io B e lic e per la definitiva sis te m a z io n e d ella strada S a m b u c a - G u lfa p e r la s o m m a di L

103.000.000.

4) - Ha a n c o ra d e lib e ra to di rec a rs i p re ss o l’A s se sso rato R e g io n a le p e r i L L . PP. p e r s o l­ le cita re la firm a d el D e c re to

con

u n 1 p re s tig io s o

c o lp o d ’ala che fa lib ra r e l ’a­ n im a S u a »E p a rla n d o «p e r

d irla

co l

li b e r i »

non

pressa e non. d i c e rto 1# vita; d e l paesaggio M o m ig lia n o »

p e r a ffe rm a re questa b rilla n te v e rità

e

stato

pur

necessari» 1

q u a lc h e d o fc ro s o e vo lo n ta rio

esso dive n ta u n o stato d a n fm o ; in tim o , ra cco lto , riv e la e se m p io - e qu esto è i l caso d ij la m a lin co n ia fiduciosa d i c h i C a to n e l ’U tìc e n s e . C o n q u e s te p a ro le i l Prof, si trova a m e zza ’ strada n e l suo faticoso c a m m in o e co­ L a u re tta ha co n c lu s o cosi li m u n q u e si rende.’ b e n co n to Sua co n fe re n z a sul p r i m o cand i ave r superato la p a rte p ru to del P u rg a to rio II P re s id e B o n if a c io n e l pre. d u ra d i esso. A n c h e i l c i c l o p a rte cip a ai sentare l'o r a to r e ha d e tto che nuovi

s entim enti

del

Poeta

« r ìd e tu tto » p e r il « b e l p ia ­ neta che d ’a m a r co n fo rta * e « g o d e » p er le q u a ttro utelles im b o lo che resiston o a ncora nel vago c h ia ro re m a tt u t in o » . P oi l'o ra to re a vv ia n d o s i a l­ la co nclu sio ne lu i illu s tra to la figura d i (C a t o n e » il « V e g l i o »

e n e i p ro g ra m m i d e l M agistra * . le c o n t in u a re p e rio d ic a m e n te J tntta

u n a serie d i co nfere nze te m i: d i c a ra tte re lettera­ r io e p e d o jto cico . filosofico , al.

lo

scopo d i in d ir iz z a r e

g li a

lim ili, e s ta b ilire e stim olare u ii serio c o llo q u io co n l ’am. bient<j c u ltu r a le Sam bucese.

G IU S E P P E MERLO

s o lita rio che im p ro v v is a m e n te j

relativo a lla

s iste m a zio n e del V a llo n e del P is c ia re , P ia z ­ za C o lle g io , V ia C a te n a , V ia R o s a rio , V ia Fa n ta sm a , S p ia z z o a ntistante l’edificio s c o ­ la stico S. M a ria 5) - Di c h ie d e re a ll’A .N A .S . la sis te m a zio n e dei m a rcia p ie d i d e lla via N a zio n a le , 6) - A ll’En te

A c q u e d o tti

S icilia n i

(E A .S ,)

per

L u n e d i p ro s s im o in fin e la G i u n t a e p e r essa il S in d a c o M o n t a lb a n o , il V i c e S i n d a c o c o n l’As~; s e s s o re atlè F in a n z e s o n o sta ti c o n v o c a t i presso la C .P .C

della rete id ric a citta d in a p e r il n u o v o rion e Riotto, via A rc h i, V a ssa llo e S . C r o c e . 7) - La G iu n ta

ha a n c o ra

d e lib e ra to di s o lle ­

c ita re l’Ufficio T e c n ic o d e ll’En te N a z io n a le Ele ttricità (E .N .E .L .) c h e stà e la b o ra n d o

il

p ro ge tto p e r l’a m p lia m e n to ed a m m o d e rn a ­ m e nto s e c o n d o gli a c c o rg im e n ti te c n ic i d e l­ la rete e lettrica citta d in a

>il

In data 8 c o rre n te è stata e s p e rita la g a ra

di a pp alto p e r i lavori dei c o s tru e n d i e difici s c o ­ lastici d ella S c u o la M e d ia ed ex A v v ia m e n to P ro ­ fe ssion ale e c o n sid e ra ta m e nto, v o g lia m o vo lta b u o n a !

Il tratto dì s tra d a in t e r c o rr e n te t r a la fin e della via R o m a e g li A r c h i e c io è tu tta la v ia

Fran­

c e s c o C r is p i d iv e n u ta o r m a i im p r a t ic a b ile . Trat-i tasi a ttu a lm e n te d i u n p r o b le m a s p ic c io lo e di fa cile s o lu z io n e . I fo s si e le fo s s e tte s o n o ormai tanti e d

è e stre m a m e n te

d iffic ile

ca m m in a rc i]

n o n s o lo c o n le m a c c h in e m a a n c h e a p ie d i. N e fa c c ia m o s e g n a la z io n e a l S i n d a c o e d alla

relativa a lle se ­

guenti v ie ; C o rs o U m b e rto I c o n pali a b r a c ­

(C o m m is s io n e P r o v in c ia le d i C o n tro llo )

p e r d is c u te r e s u l B ila n c io C o m u n a l e d i p re v is io ­ ne p e r il 1966.

c h ie d e re la p ro g e tta zio n e p e r l’a m p lia m e n to

n i le Au to rità per questa ri | toniere stabile, la m anutenzio­ dente C ontrada? Per questa ne ed alberatura dello ‘«trada­ c io e la m p a d e a m e rc u rio , e co si p u re p er lo calità dove, specie nel pe-; le , la sistemazione della Piaz* le vie N a z io n a le ; c o n la m p a d e al m e rc u rio zetta della Chiesa che, ad ope­ rio do estivo ed autunnale, af-j al ce n tro p e r le vie M a rc o n i, R o m a , A r c h i, fluiscvono p iù d i duem ila per- ra del P a rro co e col contributo B e lve d e re e P ia zzetta d e lla Vittoria hone (iv i com presi i bisogne­ dei fedeli, è stata fornita di v o li d i cure, i b a m b in i gracili) p avim ento, d i sedili, di la m ­ 8) - Infine la G iu n ta ha d e lib e ra to il p re v e n tiv o per godere a p ieni p o lm o n i p adari, di neon, d i candelabri di sp e s a di L 2 0 0 0 0 0 0 p e r il m u ro di s o ­ la vera aria pura della col­ in argento. ste gn o atto rno la P ia zze tta antistan te l’e d i­ Attendiam o ancora una v o l­ lin a ? Le A u torità hanno disposto ta, fiduciosi nelle A u to rità, per1 ficio sc o la s tic o « S . M a ria » p e r sta b ilire un la costruzione d ello stradale vedere risolti i p ro b le m i elen­ m ig lio re a c c e s s o a llo ste sso edificio. Sani buca-Adragna fino al p u n ­ cati, ben lie ti se, invece di to dove in atto sorge il B a rt tornare a riscrivere ancora al G A R E D I A P P A L T O L o Gradale suddetto venne a rigu a rd o, scrivere, si, ma per contare oltre 15 m ilio n i a K m . rin g ra zia rli del lo ro proficue» H a n n o disposto la costruzione interessamento e p er congra^ d i due fo ntanelle; la installa­ tnla rci con L o ro per avere as­ zione del te lefon o ; il servizio solto al p iù basilare ed inde­ a utom o b ilistico, ^alberatura rogabile dovere di avere servidello «tradale *o la collettività. D e lle huddettc opere restano SER A FIN O G IA C O N E

si p ro fila d a va n ti ai due Poe.

m agi

re n te ; le p rim e in certe zze e le perplessità in iz i a l i v e n g o n o

valorizzazione della zo na; han­ no alleviato notevolmente la

ihsoccupaztone delle classi che vivo n o di lavoro ed han­ no frenato, in un certo qual m odo, la piaga dell'cmigrazio1© eia??! sociali, ha l ’immensa « e d i cui oggi dolorosamente com odità e soddisfazione di ci occupiam o e preoccupiam o, ' D a quanto sopra esposto si i potere accedere in m acchina al p ro p rio fondo specie nel deduce che gli A d ra g n in i ab-, hiam o il diritto di chiedere ed p e rio d o p rim a ve rile • estivo ottenere (a lm en o per ora ), la autunnale. Spontanea e naturale sorge luce nei b iv ii, q u a d riv il, nelle la seguente domanda* clic co­ curve pericolose, nella P ia z­ sa hanno fatto da anni ed an­ zetta della Chiesa ecc.; un can­

conferenza

canto

di

P e r q u a n to poi rig u a rd a H 'ca se ific io è a p p e n a

arti-

li o t razze re im p ra tica b ili, a «pese d i n oi p riv a ti, sono sta­ ti trasform ati in carrozzabili P o l i a m o in atto calcolare che quasi il % % dei piccoli p ro ­ p rie ta ri, appartenenti a tutte

de/

N a va rro »

il c a s o di ric o rd a re c h e la n o stra è un a d è lie

farem o per m iglio ra re le no­ glio-ottobre. L o stradale, p er stre ab ita zion i, la Chiesa, le mancanza di cantoniere e ma v ie d i acce co ai nostri fondi, nutenzione va d i giorn o in l'annuale festa d e ll’8 settembre rio rn o rovin a n d osi. De gli al p e r la rico rrenza della N a tivi­ beri e rimasto qualche e<em tà di M aria V e rgin e , il B a r piare d i enrnliptus. con

«E .

tercssante mo

fine irrig u o , dei te rre n i c irc o s ta n ti;

M ag n a

ti.. Dante- ha v o lu to fare di buca d i S ic ilia , f r e n u lo d i a- i n i s e m p lic e m e n te il sim bolo d e lla lib e rtà e, n e l tentativo lu m ii ed in v ita ti, i l P ro f . E n zo L a u re ila ha tenuto una in* d i v o le re affe rm a re l ’im p o rta n . strale

le e d e lla p u b b lic a o p in io n e e c io è : a ) p ro g e tta z io n e a c u ra d e ll'E S A , ste s s a d e l­

d e ll’o ra rio

Dante

Commemorato

o p e r e

G iu n ta p e r c h è v o g lia n o p r o v v e d e r e

O g g i come

o g g i un r a b b e r c ia m e n t o c r e d ia m o s ia possibile! m a se si p e rd e s s e te m p o o v v ia m e n t e n o n si po­ tre b b e p iù p a rla re d i r a b b e r c ia m e n t o , m a di ri­ fa c im e n to to ta le d e ll'in t e r a v ia C r i s p i, E siccom e infine la s p e s a d iv e r r e b b e c o n s id e r e v o le , la strai da

in e v ita b ilm e n te

f in ir e b b e

cot

ridiven tarli

•t r a z z e r a » e q u a s i c o m e lo e ra p rim a E

u n a V ia

in te rn a

e

p o tre b b e

ris o lv e rs i i;

p ro b le m a n el q u a d r o d e lle p re v is io n i in bilancio p e r le o p e r e di m a n u te n z io n e o r d in a r ia ' pochi o p e ra i e p o c o m a te ria le e si s a lv e r e b b e quanto-' m e n o p e r un a ltro

pò, pò

di te m p o

la strada

a. g ita n ti p e r A d r a g n a e a g li a b ita n ti d e lla stessa v ia C r is p i.

la m ole d el fin a n zia ­

a u g u ra rc i c h e

q u e sta

sia

la

C . d ic ia m o c e rti c h e il s ig n o r S i n d a c o e CAso a n T T V P P s a r a n n o P e r p r o v v e d e r e co* o g n i s o lle c itu d in e !


aR T« O R I A

L A V O C E DI S A M B U C A

Pag. 3

Giuseppe Maria Amorelli, Vescovo •

ARCI VESCOVO-VESCOVO DI SIRACUSA PATRIZIO SAMBUCESE. — COMMENDATORE DE LL’ORDIN E DI FRANCESCO

«

I

PRELATO DOMESTICO DI SUA SANTITA’. — CONSIGLIERE REGIO

ne ebbe fatta la lusinghiera of­ Seile in visita nllu Diocesi. | (lasserò da <emoli e nemici 1 suvi fedeli volle ed ottenne in ferta della ISunzuitura Aposto­ I l Seminario-che egli trovò\ molti» che cercavano di ren- 1Siracusa i Padri Redentorisli lica presso il Governo Svizze­ in condizioni d i grave e peno- 1 dere amara la sua vita e dif- cui cedette-/'Oratorio d ì S. File Visitatore alla Chiesa di i t *•*> i i * • - I .. . ro% ma vi rifiatò iter la sua sa decadenza' ebbe le sue più ficiìe la sua azione. lippo Neri con le relative ren­ Calascibetta, allora dipendente La sua dirittura morale dite : (21-2-1832) ottenne dalla um iltù e per il suo attacca­ attente 'a ire e fu ò^jleSò delle dalla giuTiSfliziohe della Capmento ai genitori, Fu consa­ sue. preoccupazioni volle, l'energia del carattere non s i S Congregazione dei Riti la peliamo Maggiore. inclusione della Festa del lasciavano vincere da adidazioAvendone apprezzate le do­ crato Vescovo il giorno 23 restaurato n^llq disciplina e riordinato e potenziato negli ni e raggiri e tutto lo lasciava li Alfonso M. de' Ltgiion nel ti eminenti di virtù e di dot­ marzo 1823. indifferente e tutragono dinan­ proprium Diocesano C7-4-1832) In Catania fu festeggiato con studi. Chiamò perciò il chia­ trina. la versatilità del l'inge­ zi alle ambizioni, mentre, prò- cotrie pure tvièae vocis oracu• Prof. gno e T attitudine nella tratta­ ctilore ed entusiasmo e conti* rissi fno Teologò' Can digalizzava i suoi alti favori so­ lo t anche le :Feste del S Cuozione degli affari di governo, nuò „ dedicarti a molteplici Batdàssarc Viviano da Sambùlo al merito ed alla virtù per M R. il Re lo preconizzò Vescovo incarichi, tra cui la direzione | ca* cu i commis# Vincarico di niente indulgendo al resto.. (ro n lin u u in V I pag.) Per incrementare la vita dei

di M A R IO RISOLVENTE Doluto dt virtù non comuni e d i sicura e provata dottrina e d i vastissima cultura » fu per jetto modello d a Pastori, Pa­ tire generoso ed insonne go­ vernante della sua gentei Dal tratto signorile, amabile buo­ no comprensivo ed umano seppe unire la più ammirevo­ le dolcezza di carattere con la p iù inflessibile virilità Mai \)dulgè all'ambizione , sdegnò l'adulazione in tutte le' sue B forme, protesse' eil incitò a :.<emprt> maggiori conquiste lo ■ s e io , le virtù anim ò con i suoi ■ r a r i od incom paribih esempi. ■ Ecco come èra solito il gran[de Arciprete Viviano ricordare ’ a i posteri Villustre Sambucese, Monsignor Giuseppe M /Imo* | *retti, A rei vescovo-Vescovo di | Siracusa. Nasceva a Sambuca il giorJ no 19 luglio 1781 dal Dottor M Paolo Amoretti e da Donna M aria Palmieri dei Marchesi | d i Villalba e compì gli studi 'nel fiorente. Seminario Vesco­ v ile di Agrigento e per i suoi eccezionali talenti fu ammesso Ytiel Collegio dei SS: Agostino W Tommaso /Incora Diacono piaceva /tarlare di se e sbalor­ diva per la sua facondia e B r efficacia della sua parola , Da Sacerdote fu Predicatore I m olto noto ed apprezzato per }la erudizione, la solidità di I dottrina, la vastita di cultura K & e n sposate a semplicità , unT s i o / i r e per la sua parola dolI r e e la eloquenza fluente pura maschia insieme. Canonico dello Collegiata di j fjìisacq uino prim a, dal 1813 al 1817 fu il quarto Arciprete* I Parroco di S. Giuseppe lato , ' il dimostrò Parroco ze-\ ìlantissimo. Per i suoi grandi m enti e sue eccezionali virtù, i due presuli delle Diocesi di Paler­ e m o e di Monreale lo vollero tom e loro Teologo, Convisitaed Esaminatore Sinodale. 1/ Vescovo Custos Emanuele Rf< Mazara del Vallo (18161829) lo nom inò Suo Vicario j Generale residente in Palerm o.' ■ Per ben due volte sedette] ^ c i Parlamenti di Sicilia ed presenza non <7U< la p / passiva, ma fece sentire e ma sua voce ed il peso della tzione,

t h l it t i

f / p W V / f / iif / p n iiiio

e S I v o lttc n C o b t n n z a Incisori, pittori e scultori di Sambuca Il sac M ario Risolvente, o c -] A n ton in o G ra n o . A n ton io G a e cu p an d o si — m olto lo d e vo l- j tano e qu a lch e altro m ente — su - L a V o ce d r a parte 11 fatto che al più S a m b u c a » degli artisti s a m - gra n d e d e gli In cisori siciliani bu cesi, ha voluto rico rd a re , in , (je| settecento Fr. G iu s e p p e a lcu n e

diligenti

sue

note,

ì G arofa lo, d e d ica a p pe n a c in -

d u e fratelli B a rto lo m e o e q u e righi, cita n d on e solo d ue Le o lu ca C o sta n za , valorosi. In - opere m ettendo a n ch e in fo rcisori, scultori e pittori, morti Se che op e ra va a P a le rm o in P a le rm o d ove te n nero b o t - j — g non p u ò fare a m e n o tega alla fine del settecento, ^i citarlo, pe rchè il n om e del e c h e e b b e ro l a m bito on o re G arofa lo figura nel C a ta lo go di e ssere lodati d a irA b a te , d e | ritratti della B iblioteca N a G io va n n l M eli In u na p oe s ia : zl0 n a |e di Parigi — il P e lin dialetto a loro ded ica ta | |lCCÌonj non c o m p re n d e nel P reziosissim e notizie b io - : su0 d izion a rio m oltissim i in­ grafich e cl fornisce il R is o l-! c ls o r i siciliani, a lcu n i dei q u a vente, fra le quali le da te 'di u |ra | m igliori ed altri non nascita del d u e fratelli, stra nativi d e ll'isola, m a c h e In

hizza, pertanto, co m e non ab­ essa op e ra ro n o SI lim ita a citare quelli in­ b ia co m ple ta to le sue Inte­ ressanti note sui d ue artisti dicati d alla B e sson e Aureli, dell agrtgentìno, co n le date dal D e G u b e rra tls , dal T h ie M ons, G iu ­ me, dal B ellier A u vray, dal di m orte s e p p e NI. A B rya n dal Benezit. dal D la 4 S crive il Risolvente che b a cz d a llH e in e c k e n . dal B a rto lo m e o e Le o lu ca C o ­ m o re llt. A r c i­ M eyer, dal M lreur, nel lo ro stanza, n a cq u e ro a S a m b u ca vescovo di dizionari, e quelli che figura­ di S icilia da D o n G iu s e p p e no nelle op e re del B a rtsch e da O o n n a G o iva n n a Rlgglo, S ira c u s a e del Passavant H pitto rii ò , i t i u :c ò ri ÌU ^ O r ì u u r p rim o il 23 ge n n a io 1781 in c is o ri-) e di alcuni altri (1 8 3 3 -1 8 4 0). ed li s ec o n d o il 5 a prile 1783. scrittori Italiani e stranieri Docente in Sacra Teologia L ’esatto c o g n o m e di que­ Titolare <in partibus infide ■ cad interium> del Tribunale di D 'a c c o rd o che queste o p e ­ Regia Monarchia ed Apostoli­ Oommatica, Diritto Canonico sti d u e artisti, e rroneam ente re d ove va n o essere c o n s u l­ / „im > di Ellenopoli. e Diritto Naturale, deputando­ indicato dagli scrittori in Co ca Legazia d i Sicilia nfonsignor Amore/!, però lo altresì come Vice Rettore stanzo o Costanzi, fu qu ello tate e citate nella b iblio gra ­ Essendosi resa vacante la ^ devoto al Trono non fia del singoli artisti, m a q u a n e Prefetto defili Studi. Chiamò Ind ica to dal Risolvente H isoivenie w Coi i i » ™ - ; ' » - menn r he „//„ Santa Sede Apo Sede di Siracusa per la morte da fuori anche il Patire Mcz- s ta n za , cosi co m e l esatto n o -, do ci si me e na del Vescovo di quella città stoltca, prima che fosse. ron= zasalma Reggente dei Conven m e del più giova n e dei fra- u n d h o nfl _ en|0 d e l_ mitarsi al co o rd in a m en to d e l­ sacrato Vescovo, volle sotto­ Monsignor Trigona, Monsi­ Inali di Comno pet~ In Tra telll fu Leoluca e non Marco le v a n e citazioni, m a — co m e porsi Rom a al Collegio degli gnor Giuseppe Amorelli veni­ logia Morale ed il Padre Cur 0 Luigi, c o m e citato dagli nel ca so in Ispecie — rintrac­ Nominato Canonico del Ca­ Esaminatori dei f escovi <per va designato a succedergli e rio dei Predicatori per la Fi scrittori già nell'agosto del 1824 era in ciare le lirm e dei vari artisti pitolo Cattedrale di Catania, dare prova dei suoi talenti quaM on s. G a m b ln o com m ette an che sulle in cisioni, n on sol­ losofia e la Matematica Per a lasciar dipendere la sua posse.'iso del Dispaccio reale incrementare poi le vocazioni tutte e d u e le inesattezze, B t i i r i ricoprì mansioni diver con cui veniva nominato Ve­ tanto p er a rricchire II d izio ­ | fc fu infatti Vicario Generale, elezione all'Episcopato piutto­ scovo Residenziale di Sira­ istituì con il consenso reale scrive , Infatti « D u e altri ar­ nario del m a g g io r n u m ero di Canonico. Teologo, Ciantro sto dal giudizio della S. Sede un Convitto per Giovinetti Lai­ tisti, fioriti in P a lerm o d u ra n ­ nom i, m a a n ch e p er citare il **ì$cr(tjid(i Dignità, Esaminatore che tlalla volontà del Sovra­ cusa. ci da affiancare al Seminario te Il re gn o di Fe rd in a n d o III m a g g io r n u m ero di op e re d e ­ Lo seguirono i suoi familia­ | Sinodale, Rettore d el Semina- no In ciò fu il prim o dei prepose com e , Direttole di B orb o n e , died e S am b u ca gli artisti stessi Nel d izio n a ­ t T io . Deputato airOspedale di Vescovi Titolari di Sicilia ad ri: i genitori, i fratelli e le invece, il Can Prof, l'iviano e conie 1 d u e fratelli incisori Bartolo­ rio del P e llicc io n i, sorelle , che presero stanza in S. Marta e Vice Gran Cancel- interrompere una tradizione Docente di lettere greche, il meo e Marco Costanzi, i q u a ­ non s olo m a n can o m oltissim i l fiere d e ll Università degli Stu­ sottoponendosi a tale esame> un grazioso palazzotto tuttora li e b b e ro l'o n o re di essere artisti, ma di cia scu n artista quale Ira l'altro alla morte del detto <del Conte Amoretti>. di fSuplim ento a <l*a Cerere» Rettore, Con Farantello, avve­ cantati dal nostro più g ran d e so n o citate pochissim e op ere. Fu visitatore instancabile poeta dialettale, G io va n n i Giornale Officiale di Palermo P e r qu an to rigu a rd a gli a r­ nuta il giorno 512-1839 A tanti c così gravosi incaridella sua Diocesi ancora va n. 105 del 30 12-1840) niva nominato anche Rettore Meli, c h e ne am m irò I lavori* tisti Incisori d ella Sicilia, è [ ehi egli disim pegno con virilità stissima, che poi sotto i suoi A rm a n d o P e lliccio n i, nel co m pren s ib ile la s ca rs e z za di Presso la Corte Romana del Seminario nel mese di e forza non meno che con pròsuccessori sarebbe stata di­ suo «Dizionario degli artisti citazioni nel d izio n a rio del conquise quanti avvicinò e so gennaio del 1840. | fonda conoscenza ilei metodi di smembrata ben quattro volte Incisori Italiani dalle origini p e lliccio n i, dato II criterio te­ p r r il governo deliri Dio. prattutto gli Esaminatori che. Ehm iverno e di tutte le disei• Dai Registri della C una Ve al XIX Secolo» non co m p re n ­ nuto da ll'a utore nella c o m p i­ cesi si circondò dt persane di ne saggiarono le eminenti vir­ 1 # line da quelle giuridiche a scovile di Siracusa si ha che d e I fratelli C os ta n za , e si lazione del s uo lavoro fiducia e, chiamò presso di sè tù e lo profonda dottrina c i quelle scientifiche , Teologiche Monsignore compì al completo lim ita a cita re soltanto Giu­ il proprio fratello Monsign^e la vastissinvi cultura da par Infatti, nessun scrittore si « Scrii turistiche» la So Visita Pastorale ben tre seppe Vasi, Francesco DI Bar Salvatore che operava già a loro Per il che lo stesso Pon è mal d e d ica to alla co m p ila ­ tolo, Tommaso Alo|slo Juvavolte e dal Carteggio che con­ Sotto il governo di MonsiCatania e l’altro Sumbutese tefice Pio V II non solo lo fece zio n e di un lavoro sull'inciserviamo nel nostro Archivio ra, Pietro Detl'Aquila e qu al­ ? gnor Gabriele Gravina , Vesco­

Ì

Can. Prof. Doti Paolo l.o Giac­ segno della sua particolare be­ vo di Catania e Cappellano nevolenza e sollecitudine, che Parrocchiale di S. Lucia nle> cio. mentre in Palermo teneva c h e a ltro in cis o re sicilian o mi­ viamo che Monsignore spesso n ore, co m e Filippo Llardo Maggiore di Sua Maestà, per anzi lo onoro della sua augi* ^ ,; ,l//a sua altre persone che lo salvaguar | m>lonta di Ferdinando /, fu ,ta amia--,a. In queWoecatio-] era dato per ' ini iato per ben due volte qua •

Alessandro Giuliana Alajmo (co n tin u a

In V II

p a g)


RELAZI OHI SOCI ALI

Pag. 4

Chi sono i giovani che frequentano l'i­ stituto magistrale di Sambuca? — Come vivono, che pensano, a cosa aspirano? — Cercando di trovare una risposta a questi e ad altri interrogativi, ci siamo recati per alcuni giorni nelle aule a parlare diret­ tamente con i giovani, per ascoltare dalla loro viva voce, impressioni, giudizi, criti­ che. Abbiamo articolato la nostra inchiesta in tre punti fondamentali: scelta della car­ riera; posto dei giovani nelPambiente fami­ liare e sociale; occupazione del tempo li­ bero. — «Possiamo dire che nel nostro Istituto è rappresentata «la profonda» Si­ cilia: giovani di Giuliana, Bisacquino, Pa­ lazzo Adriano, Menfi, Raffadali, Vita, Mussomeli, Corleone, e di numerosi altri cen­ tri». — Chi dice queste parole è il Preside Bo­ nifacio, un uomo di media statura, viso roton­ do e pieno, modi cordiali, occhi mobili e vivaci

r ii

R iform are

Hi, che c o n ___ (ulta forma). T l> a n d ie re rosse sT Se il futuro si presenta tra­ M a si d im e n tic ò . r al grido ««Vogliamo la terra! La terra ai ballante, il presente non sod c o s a c h e c a p ij p ro p a g a n d a c h e s ii disfu tutti Per alcuni, certi 1965 n o n e s is to n o più ffni n< aspetti degli attuali programmi fondi d a s c o r p o ra re e. fu che ci hai dovrebbero subire, opportune Agraria! — E *1. p e r che tutti sappiamo, e lo sanno | s is te s s e ro . r,^ r®DP f ^ n innovazioni. 3i noi, i nostri contadini *La matematica non si pre (c h e nessuno la vuole pi senta come materia basilare e npobello di Licata, a Pa anche se uno volesse apprez di fa rs i" ’ in altri nostri comuni sono state iscenate simili mazarla, non viene insegnata co­ v u o le e i Prestazioni? ^ ^ | h e tutto ciò sia un orchestrazione bella te l ESÀ me si deve. Infatti, a mio pa­ tuona e rere, la scuola italiana manca di insegnanti con titolo speci­ fico si hanno , nella maggioram a, insegnanti non laureati studiare ex • novo argomenti carattere più informativo piuttosto che la pedagogia , la e di poca esperienza o trop­ metodologia . il tirocinio e la che la scuola aveva completa, po vecchi» . Cosi si esprime che formativo mente tralasciato e.d ignorato. Certi fatti e avvenimenti do­ didattica m genere. Le ore di C alogero P a im e ri, un I9enne Ila tenuto a sottolineare vrebbero essere illustrati con tirocinio, che. dovrebbero esse­ alto e robusto.. queste manchevolezze lo stu­ G ia co m o C uccia aggiunge ‘ la proiezione di diapositive » re le più interessanti, si riduco­ P ie tro R a ia . « N o n sap­ dente no ad in u tili passeggiate disten­ Troppo teorica ed umanisti<11 latino, secondo mcT è orca più che tecnica e pratica è sive. I l maestro che si appresta piam o che cosa sia il metodo mai superato. globale e sconosciamo del lut­ Non vedo la sua importanza. la preparazione del maestro a sostenere un concorso magi­ to i princip i su cui si Iondano Dal latino non c’è più niente elementare 'Sono valorizzati il strale se vuole ottenere un ri i program m i delle scuole eieda prendere. La storia, p o i, ha latino, Vitaliano la filosofia sultato positivo, è costretto ti mentori» Molte i d e n t i c h e a ll e sue so­ no State n u m e r o s e a ltr e ^ risposte che c o n f e r m a n o l ’esi­ g e n z a d i u n a revisione d e lla s tr u ttu ra p r o g r a m m a tic a del

| j t>’s t i t i f i

[ iiv ic i

L A V O C E DI SAMBUCA

1*1*11 f i

Servizio di ANDREA DITTA E PJPPO M E R LO Q

ge* «S tu d io al m agistrale p er ru gion i di convenienza p iù che p er am ore verso

u e s t i o n e

«li s c e l t a

la scuola elem entare» Questa scelta è maturata nel tem po per

Per

qu ali

ra gio ni

ha

scelto

carriera m agistrale? — «Sento

di

tendenza la

avere

innata

educativa

Non

situazione doloro**

tono

i

maestri

in

lina mi

spiccata scoraggia

cui si d ibat­

fu o ri-ru o lo

Aspetterò

la

com itato studentesco

«Essere stato a M i­

lano p er un lungo p e riod o come isti* tu ro e in scuole speciali ed in co nvitti, mi

ha

dato

m odo

di

affezionarm i

ai

b a m b in i- O ra sento di fare il maestro. Conseguito il d iplom a , spero nella v it­

A b b ia m o v o lu to , q u in d i, seguire e ca­ p ire la giornata dei g io v u n i, fu o ri dalle

g io v a n i, p ro te si ad a ssum ere u n g ia m e nto d i riv o lta ve rso id e e ,

nei lo ro m om e n ti d i a b b an d o no , nei lo ­

m e n ti, stati d ’a n im o , g iu d ic a ti

ro

contatti

m ezzo

alla

co n tin u i

te si è rivelata

C on quale a nim o i fu tu ri maestri si volgeranno a ll’a vve n ire?

v o lto

G li studi m agistrali sono stati consi­ derati da m olti ro ra r la via p iù farile per la <onqui*ta del « d ip lo m a >. e le m rn -

to n d o roseo, grazioso e dal portam ento

lo d i em ancipazione e d i live llam e n to

piuttosto raffinato A ltr i m otivi hanno indotto a seguire questra strada il giovane Luciano Agueci « N o n ho intenzione di fare il maestro D o p o il diplom a andrò ad U rb in o per

d i tito li scolastici

Ta riti pensano d i in ­

d irizzarsi a studi s uperiori .altri ad ini pieghi diversi II diplom a resterà per essi un « tit o lo » da sfruttare e da far valere ncH'occasione m ig lio re . La n ob i-

la

società

in

U n a S icilia effervescente e contrastan­

toria del concordo m agistrale».

capelli lu n ghi alla Spaak. dal vino ro­

con

quale v iv o n o .

gn.ito da K .m p rc : essere una maestra»

ria Grazia Di Giorgio, una ragazza dai

della

a n o i.

gioventù

E

con

essa il

p ro v in c ia le

ita lia ­

na, circoscritta in un spazio u m a n o , co lm o d i p re g iu d iz i, d i p re ve n z io n i so­

M ■

isc rive rm i al corso d i giornalit-m o> — ■ La

situazione

dei

ru o lo è dram m atica 200.000 disoccupati

maestri

le figura del maestro, il p rim o educa­

fuori

si parla d i circa

C iò la scoraggia? —

c A m o i fa n ciulli e desidero insegnare. H o m olta pazienza e attenderò fin quanto s*ira necessario». Questo e il parere di

Leone Maria, una

bionda

18enne,

che sorride graziosamente m entre parla Non

tutti, pero, sentono la passione

educativa. I casi.

Irene Varnnello ci dice, «T a lv o lta i b a m b in i

sono n oio si;

p iù

che fare

Nella sincerità della confesslone di questi giova­ ni c ’è la ri­ cerca di un ideale che attui, e regoli al tempo stesso, le lo­ ro aspirazioni per realizza­ re la vocazio­ ne cui ven­ gono chia­ mati d a l l e particolari at­ titudini

la

maestra pre fe rire i im p ie ga rm i fuori del­ la scuola». E Maria Antonietta Cacioppo a ggiu n ­

tore cui viene affidata dalla società la delirata missione di plasmare gli a n im i ancora innocenti dei fa n ciulli, schiuden­ do

lo ro

i

p rim i

orizzo n ti

della

vita,

si sgretola d inanzi agli occhi degli stu­

U n o stato d i sfiducia e d i scoraggia­

Hosttria Schirò, una tessa

E n te lltn a ,

b ru n a ,

p ian o

di

19enne da C o n ­ d a llo sguardo

penetrante, p a rla n d o con voce som mes­ sa ei d ic e : N e l paese in cui v iv o le tra d izio n i e le a b itu d in i sono a n ro ra

si rivela chiuso anche nei ra p p o rti so­ cia li. Infatti non posso d ire d i avere am ici d e ll'a ltro sesso e preferisco co n ­ fidarm i con m ia m adre V o rre i evadere dal m io r i sto ».

paese,

p urtro p p o

<1

«on o

e

p ossono

p a ro le d i le v a rs i un

g r id o d i p rotesta. S e c o n d o lu i a B isa c­ q u in o , d o v e v iv e , sussistono a n co ra tra ­ d iz io n i ch c i v e cch i ris p e tta n o re lig io ­ sam ente « I l fid a n za m e n to ufficia le com e frutto d i u n a cc o rd o tra i p a d r i dei ris p e ttiv i g io v u n i ta rpa le a li a llo sb oc­ cia re d i s e n tim e n ti spo n ta n e i e irre fr e ria b ili. I fid a n za ti g iu n g o n o cosi al m a ­ tr im o n io m e n te n d o s i l ’u n l'a lt r o , p r i v i d i un a ttim o d i in tim ità , s e g u iti com e

j !

sono d a l c o d a zzo in s o p p o rt a b ile d e i pa­ re n ti» :

* j

c h ilo m e tri

di

distunza,

sfacente P e d m azio n e rice vu ta da Riconosco, tuttavia, che ta lvo lta

essi, n on

riescono a penetrare nel v iv o d i certi p ro b le m i che sono p ro p ri d ella gio ve n ­ tù rontem poranea In m ia m adre ho trova to una vera am ica. E* stata lei gu id a rm i e a co n s iglia rm i

sem pre.

co rro p iù raram ente u m io

a

p adre, p e r­

che riconosco che com e u om o ha i suoi p ro b le m i» . C osi, ancoro una v o lln , risp on d e Ma­

necessità della vita, portano il giovane

trasto tra p a dri e figli a vviene e que-

a sottovalutare la nobiltà della m issione

►t u ltim i non necessaria.

nucleo

saldo, un

riconosce

Q u c -to , ad

Ma

trova no esem pio,

v alore talvolta

la è

che il

il

con-

co m pren sion e il

m a tr im o n io è necessaria u n a eonoscenza re c ip ro c a tra i fid a n za ti. I o sono fidanzata

ma

n on

u fficia lm e n te .

Un

1

j

fi-

d a n z a m e n e ufficia le , n e ll’a m b ie n te in cu i v iv o n o n m i a v re b b e d a to m o d o d ì conoscere e d i a p p re z z a re il f u tu ro c o m p a gn o d e lla m ia v it a » .

; ! i

R i­

chi della scuola p er affrontare le dure

potrebbero rivolarsi preziose ed insosti­ tu ib ili.

che

q u in o , p ro n u n c ia te tra l'a p p ro v a z io n e u n a n im e , ne sono una p r o v a : « P r i m a del

p o tili

giovane

che

g iu d iz i

« I m iei ge nito ri si sono d im ostrati co m pren sivi con me e g iu d ico sod d i­

a

te un

forze

ris p a rm ia n d o

a p p a rire s p re g iu d ic a ti. S eg u e n d o atten ta m en te le Pietro Haia a b b ia m o s en tito

M a n e l l'a m b ie n te stu d en te sco che r i­ sente an che d i queste c o n s u e tu d in i, d i già si co m in c ia a re a g ire . L e p a ro le d i Lina Nìcolosi, a n ch e essa do B isa c-

Ma

mento causato dalla triste visione in cui

cosi

non

in pac.«i della stessa p ro vin c ia , diverse sono certe situazioni fa m ilia ri.

è costretto u dibattersi chi lascia i ban-

disperdendo

« l o sposerei u n a ra ga zza a n ch e dal passato p o co ris p e tta b ile . L a m b ie n te di M u s s o m e li, in m e zz o a c u i v iv o , c o m m cin a gu a rd a re re a lis tica m e n te ce rte si­

cessità d i co no scersi, d i s c a m b ia re le lo ro id ee , critic a n o le lo ro c o n s u e tu d in i,

un

Preferiscono confidarsi con i p ro p r i ge n ito ri. La fam iglia resto fortun a ta m e n ­

educativa,

tr a d iz io n e , a m m a nta to

ra p p o rti si «vo lg o n o su vicendevole confidenza?

ria Grazia D i Giorgio.

denti.

gu scio d e lla

d a i ta b ù e d a lle i n ib iz io n i d e lle gene­ ra z io n i p re c e d e n ti, c o m in c ia a lo g o ra rs i.

tu a z io n i» . S o n o p a ro le d e l gio v a n e G e lsom ino, L e n u o v e g e n e ra zio n i s e n to n o lo ne­

m ente negli a n im i d elle persone. I m ie i ge n ito ri riflettono questo am b ie n te , che

&

Il

alteg. senti-

sup e ra ti.

n a li , ovu n que u gu ali e presenti — C o m e giudica I ge n ito ri? I vos tri

profondam ente radicate 1 ric h ia m i d ella vita m oderna, penetruno m o lto lenta­

te * 1

zich é co n m io p a d r e » . U n a ventata d i n u o v o e d i lib e ro c o m in c ia a p e n e tra re n e lle co scie n ze dei

p re occu p a zion i e d a lle ansie scolastiche,

p e r mettere in atto q u ello che ho so*

Cosi r i risponde la dicia se tten n e Ma­

n e lla so. i d i o g g i <■>,» p e rfetta con,p re n sio n e tra i g e n ito ri e > « g l i - Io p re fe ris co co n fid a rm i co n u n a m ic o an­

23ennc Marcello Forti, presidente del

il —

Rottura col passato ?

m a g is tr a le ______ ____________

parere

di

franco Sciurba, un giovane esile e dai

A L F O N S O D I G IO V A N N A D ire tt o r e R e s p o n sa b ile e p r o n r i e i n r i »

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R e d a tto re : Franco C o re d a tt o ri: Andrea

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Lo Barbera Ditta. V ito G andolfo. P ipp o M erlo, Calogero O d d o , -1 --'° " " v iv e n te . Giuseppe Salvato D Ì, T tei

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di Sciacca, n. 1 del 7-1-1959

A bbonam ento ™ r°

p oM a Ie 7fi- A g rig e n to R e d a zio n e - P r o L o c o

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annuo

2000:

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sostenitore L . c

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bene 3.000: 7-8624

ca p elli ric c io lu ti- «P e n s o chc n on ci sia

Vescovile

A g r ^ T


Uk V O C E DI S A M B U C A Pag. S

Amicizia

«Credo clic possa esistere un amicizia tra giovani di ses­ <— Può esistere una am ici > so opposto*. Così si esprime zia tra i giovani di sesso o p ­ il 12enne B enedetto D i Gior* gio. posto? — Ma alla nostra domandu .4 questa domanda le ragaz­ ze hanno risposto negativa• «C o m e si comporterebbe . con una ragazza che ritiene, amica, mente. Nessuna di loro ha ma­ nifestato il desiderio di ave­ in un luogo appartato? Pre­ varrebbero, in tale caso, le doti re accanto a sè un giovane co­ me amico , di condargli i pro­ d e ll amico o quelle del Don G iovanni?*, diventa rosso e pri problem i o le proprie ficoltà, per averne consiglio e | balbettando risponde : «JVon so come andrebbe a finire .~ ». guitta . ?Ve//e situazioni difficili preferiscono Vancoraggio delVomica e preferibilmente del la madre. G li uom ini , in generale, pen­ sano alla donna anche nella veste di amica . D i questo, al­ meno, sembrano convinti:

Riprendendosi aggiunge : €~.Qucsto è un caso-limite, In genere ho provato sincera amicizta per certe giovani che frequento ed ho avuto mo­ do di consigliarle in situazio­ ni un po' delicate

P e r vivere insieme

Diritto al lavoro — 1,'attuale, società riesce a soddisfare tutte le esigenze cui il giovune aspira? — c La società e egoista, non si preoccupa, in genere, di aiutare il singolo e. non per­ dona facilmente gli errori che si possono commettere nella vita». Questo e il parere di M a rce llo F o rti, T o n in o

V a cco rin o.

invece,

aggiunge «Conseguito il di­ ploma, farò anche lavori mo­ desti ed um ili, se sarà neces­ sario per vivere. Sono stalo abituato a lavorare da piccolo:

M a alle doti fisiche preferiscono quelle s p iritu a li. « I o sposerei una donna p overa, n on p re o ccu p a n d o m i delle o rig in i Per m e . una povera è da p re fe rire ad una ricca : solo la p rim a Ila p rovato p iù difficoltà nella vita ed e capace d i p iù co m pren ­ sione e d i p iù am ore 1 sacrifici affi­ nano l’a n im o ».

A n c o ra n o n sentono d i avere una suf­ ficiente m a tu rità p e r guidare le s orti di una fa m iglia . P e rò n on j ^ n m o n o atteg­ giam enti ro m a n tic i, p a rla n d o del fu tu ro co m pa gn o che v o rre b b e ro in c o n tra re nella vita

« L a bellezza svanisce, ma l'in te llig e n ­ za, il cora ggio, lo s pirito d i sacrificio, se si ha n n o, restano per tu tti una v it a ».

L 'in te llig e n z a , lu co m pren s io n e , l ’at­ taccam ento a lla fa m iglia , il co ra ggio so­ n o le d o ti rb e v o rre b b e ro tro v a re nel *ra ga zzo o n e lla ragazza dei lo ro sogni. A b b ia m o notato clic anche le doti ! fisiche , qu ali la prestanza, il co lo re de, gli occhi o d e i ca p e lli, sono fattori che ( in flu e n za n o una scelta.

« U n ragazzo in telligente e sicuro di sé è da p re fe rire ad u n 'fusto’ vuoto e van ito s o» Son o queste le p iù significative r i ­ sposte che a b b ia m o raccolto dalla viva voce dei giova n i,

La gioventù ha avuto sempre i suoi problemi, ma quella di og­ gi li vive ed è impaziente, di vederli ri­ solti in un modo o nel­ l'altro: scuo­ la, amicizia, politica, cul­ tura, tempo libero, lavo­ ro... Nelle loro ri­ sposte però è palese la ca­ renza di Idee sui problemi da risolvere.

Jane e Peter Schneider Jan e « son o

e due

^americani

Peter giovani che

Schneider cilia

per

conto

del

ca? — Essa

no per co ndurre delle ricer

una

serie di

nazioni

del

sulla cultura dei paesi agri­

II te m p o l ib e r o

d izio n i reali per valorizzare fuori dalla scuola.

Infine abbiam o affrontato il problem a del tem po lib e ro , ricavando impressioni e risposte m olte p lici e disparate C om e occupa il suo tem po lìb e ro ? Segue le m anifestazioni cu lturali odierne e clic cosa Le interessa p a rticolarm ente9 C in e m a , teatro, m ondana?

radiotelevisione,

vita

« M i interesso d i pittura anche ne qu el­ la contemporanea non m i piace tonto Q u a n do tono davanti alla tavolozza m i «ento m iglio re , diverso da come nella vita d i tutti i g io r n i» .

sono

Cosi ci «lice il piovane Salvatore. Pas­

saggio da A grigento. « I n genere seguo la televisione le m ie serate al circolo, discutendo con gli a m ici»

Passo

giocando

e

« M i piace andare a ballare Però quo* do ne ho la possibilità o m i trovo in città, riesco a vedere persino tre filma. M i piacciono i films che dicano qualco­

«Tra s c o rro

«Provenienti

nelle dall America, abbiamo girato ur» pó per la Sicilia Occiden­ Mediterraneo tale Ci siamo fermati a Sam­

tempo

nei piccoli centri., le autorità non fanno niente per incoraggiare le attività cul­ turali e ricreative. Sconoscono nella mag­ gioranza il teatro la letteratura contem­ poranea, le. attivila sportive- Il giovane langne nei caffè, nei b ilia rd i fumosi, so­ gnando incontri più proficui, che pos­ sano soddisfare m eglio la 9ua ansia di vivere A conclusione della nostra inchiesta, abbiam o organizzato un dibattito tra i giovani per m eglio approfondire il no’ stro co lloqu io ed i nostri precedenti incontri. Era no presenti come osserva lo ri due sociologi americani Peter © Jane Schneider., che si intratterranno a Sambuca fino al prossimo autunno per studiare il nostro ambiento I giovani ancora una volta si sono upcrti, hanno parlato con tutta franchez­ za, infrangendo il guscio del silenzio, spinti dal desiderio di manifestare qual»

le m ie ore leggendo. H o

cosa che forse da tempo avevano desi­ derato.

letto qualche lib ro d i M ora via. A p p ro ­ vo Io stile ma non il contenuto»»

lia n a »

voce

il

Sentono il bisogno dell associazione del club , ma sottolineano il fatto clic

a

sa, generalmente preferisco qu elli sfondo m orale e psicologico»,

Queste sono state le risposte di

Muzzo, Luciano Aguect, Irene Parritici lo. Lina Marchisotia Seguono generai*

A d essi, al preside d r Gioacchino Bonifacio ed al vice-preside dr. C iro Lo Scalzo, vada grazie.

il

nostro

p iù

sentito

Con le loro attenzioni e la spontanea c disinteressata collaborazione prestata­

mente la stampa, gli spettacoli cinema­

ci, hanno reso possibile e p iù facile il nostro lavoro

tografici e televisivi. H a n n o una certa coscienza del valore del tem po libero

PIPPO MERLO

ANDREA D ITTA

Abitano in un appartamen­ buca di Sicilia per alcuni mo­ to della piazza Intestata allo tivi fondamentali

Innanzitutto

Sono sposati Lui è un gio- scrittore ottocentesco Navar­ il paese si trova ubicato al ta del paese li abbiamo vi­ venotto sulla trentina, dal vi­ ro, autore de <-La N ana», pro­ centro di una zona In cui sti presenti a conferenze, ai so roseo e rotondo, sorride prio di fronte alla casa dove si praticano diversi tipi di a- consigli comunali, a feste col­ gricoltura, un altro motivo va lettive, a matrimoni., a battesi­ Spesso, ha modi timidi e gen­ abitò lo stesso mi Nella loro casa, dove sia­ ricercato nel numero di abi­ tili porta gli occhiali LI vediamo spesso, dinan­ H i Lei è una bionda dai ca­ mo andati a trovarli, su un tanti che è inferiore al die­ zi ai circoli e al bar, a di­ cimila e superiore ai cinque­ tavolo abbiamo notato del ri­ scutere ed ascoltare pelli lunghi e lisci, dal volto — Quando pensate di ri­ I ovale, snella, dal portam en­ tagli di giornali, delle lettere mila, infine qui è possìbile tornare in America? studiare una economia pret­ provenienti dall’estero, dei to raffinato «Resteremo qui — rispon­ » Oui. a Sam buca, sono or­ giornali americani A d un an­ tamente agricola». de Jane — fino al prossimo Il loro lavoro si articola in golo è posato un violino, lo settembre. Poi ritorneremo in mai di casa varie attività Consultano li­ America per analizzare e si­ r a t Noi abbiamo voluto a w ic i- strumento preferito da Peter stemare i dati raccolti e ri­ bri storici e attuali, raccolgo­ Uno stipetto incavato al ; narli per conoscere dalla lo­ prendere la carriera di do­ no dati statistici presso il ro viva voce i motivi speci- muro è diventata libreria, do­ centi universitari Speriamo di Com une, parlano con perso­ scrivere un libro sulle nostre ; fici della loro perm anenza In ve sono allineati volumi di autori italiani, specie meridio­ ne delle varie categorie so­ esperienze In Sicilia» Questa parie dell'isola ciali per conoscere episodi — Quali sono le vostre im­ ^■••Jane ed lo, dopo aver ter­ nali, assieme ad altri ameri­ della storia passata e recente pressioni sul nostro paese e minato gli studi per la libera cani sulla Sicilia in genere? — — Com e mai, per il vostro della zona fd o c e n za nell'Università di Inoltre partecipano alla vi- chiediamo infine Michigan, siamo venuti In Si­ lavoro, avete scelto Sam bu­ ■

Ma non possono dare pieno sfogo alle lo ro aspirazioni perchè mancano le con»

risponde

con

essere passivo Questo giudizio non colpisce la politica in sè stessa, ma gli uomini che la rappresentano, a qualunque partito essi appartengono Per gli uomini infatti e per il loro operato ut genere, i giovani non hanno risparmiato critù tichc talvolta anche un pò troppo esagerate sconoscendo quasi l'apporto di spiccate persoruilità politiche

I giovani di oggi sentono i I bisogno della associa­ zione, molti sconoscono il teatro, la letteratura i movimenti culturali con­ temporanei. Il giovane langue nel caffè, nelle sale di bigliardi, so­ gnando in­ contri che possano sod­ disfare me­ glio la sua ansia di vive-

chiediamo a Jane

ricerche

«th è sulla struttura sociale e Cosi ci risponde Peter

delle impressioni che potreb­ bero subire da pane dell'opi­ nione pubblica. Tali pregiudi­ zi appaiono ormai superati. Non giudicano positivamen­ te l'attività politica e quasi tutti hanno affermato che è qualcosa di losco e dì sporco. Più di uno però ha preci­ sato che tale attività dovreb­ be richiamare i giovani, il cui atteggiamento non dovrebbe

M i piace andare a ballare Però que­ sto n on capita sempre nella m ia G iu ­

si trovano a stessa Università che dirige piana e dolce

I .Sam buca dallo scorso autun

coli

diparti

studiosi mento di Antropologia della

ho fililo il barbiere, il calzoimo n i altri mestieri. Non mi vergognerei tli prendere in nin­ no una zappa. Nella realtà di tutti i giova­ ni, vedo che il lavoro non è assicurato» l.’ìdea di eseguire lavori ma­ teriali pur di assicurarsi una fonte di guadagno non scorag­ gia i giovani diplomandi. Non importa loro delle critiche c

Entrambi sorridono, alzano le spalle «Preferiamo non dare giu­ dizi perchè potrebbero non essere esatti E meglio aspettare ancora. Possiamo solo dire che a

Sambuca abbiamo trovato gente ospitale e gentile e stia­ mo bene. Cominciamo ad amare la vostra isola e sen­ tiamo che ci dispiacerà la­ sciarla" ANDREA D ITTA

C O N V O C A Z IO N E A S S E M B L E A S O C I D ELLA PRO LO C O P e r il g io rn o 13 co rre n te m ese è stata c o n vo cata l'A s se m b le a dei S o c i della Pro L o c o nei locali so ciali con il se gu en te o rd in e del g io rn o : 1) - A p p ro v a z io n e del co n to co n su n tivo d e ll'A n no 1965; 2) - A p p ro v a z io n e l'A n n o 1966; 3) - Varie.;

b ilan cio

di

p re visio ne

per


Pag

P R O B L E M I

6

...

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- —

Sotto la torre campanaria dell'ex Chiesa dì S Rocco e dell'Orologio

ne si adatti alla raccolta di tali memo rie essendo peraltro sede del Monu­

trovavasi fino a qualche decennio fa una lapido commemorativa postavi nel

mento al Caduti Sambucesì nella guer ra 1915-18

1910. anno In cui vennero fatto delle particolari manifestazioni celebrative per II Cinquantenario doll’UnJtè d Italia

E appena il caso di ricordare come l’attuale sede della lapide, che prim

Alessandro Tasca ed II nostro illustre concittadino Prof Andrea Maurici, do­ cente di lettere a Palermo

1'

Successivamente si staccò dal muro o si frantumò e nessuno provvide a rifarla e a rimetterla al posto di prima e fu cosi cancellato un ricordo, una paginetta della nostra storia locale Essendosi fatti restauri radicali ai lo­ cali dell'ex Monastero di S Caterina per ricavarne un moderno plesso sco­ lastico, è stata divelta un'altra lapide

trovavasi sii la fgcciajft deU,pttuale se­ de della Cassa Rurale ed Artigiana 9 che successivamente fu collocata sulla facciata dell'ex Monastero Ih Corsò’ b m

consentisse di fare smontare con ogni cura il portale cin­

D ELLA TO R R E D S. G IO R G IO

quecentesco che decorava Viri- j gres$o principale della ex Chic -1 Esisteva fino a qualche anno fà ii vecchio glorioso, orologio sulla torre

nico sambucese ■ che partecipò alla celebre spedizione In Africa del 1898

CI risulla che' le ferramenta dì quel­

Resta ancora al suo secondo posto la lapide che ricorda l'aiuto prestato dal popolo di Sambuca alla celebre Colonna Orsini durante la spedizione dei Millo Vogliamo qui trascrivere un pensie­ ro del Prof. Leonardo Sciascia: -Il comuno di Giuliana accolse la Colonna Orrsinl piuttosto malo e sarebbe rima­ sto, Il Colonnello Orsini, coi suol feriti e coi suoi carri, a vagare In quell'ardonte piana da western, se i Cittadini di Sambuca non fossero accorsi ad in­ vitarlo A giustificazione dei cittadini di Giuliana va detto che il Colonnello Von Mechel, pocho ore prima, aveva punito col fuoco e col saccheggio la città di Corleone: ma ciò aggiunge gloria al comportamento dei Sambucesl II diverso comportamento nel ri­ guardi della Colonna Orsini di due paesi vicini — Giuliana o Sambuca — si deve Indubbiamente ascrivere. all azlone dei notabili e non al diverso sen­ timento delle duo popolazioin SèVnplificando diremo che Sambuca era un piccolo centro di cultura I notabili,era­ no aperti alle nuove idee, avevano rap­ porti con uomini politici e letterati di altre città siciliane, avevano bibliote­ che relativamente aggiornate, pubblica­ vano persino un Giornaletto letterario» (L. Sciascia — -Pirandello e la Sici­ lia - — Ed S. Sciascia - pag 138) Abbiamo voluto stralciare dal Sciascia il pensiero di sopra per conforta­ re la nostra segnalazione e anche la nostra proposta. Non v’è chi non veda infatti quanta sia l'importanza di queste lapidi per tenere vivo il ricordo e desto l'interes­ se nei più, In quelli cioè che i libri non leggono e nemmanco i Giornali che di queste cose parlano, circa av­ venimenti che onorano altamente la nostra Comunità Clttadina. Vorremmo proporre al signor Sinda­ co quanto segue rilevare dal magazzini del Comune la lapide celebrativa del Cacloppo, caduto nella battaglia di Adua, ripulirla e col­ locarla sulla parete nord-est della Chie­ sa di S Caterina prospiciente la Piaz­ zetta della Vittoria, far divelgere la lapide celebrativa del fatti della Colonna Orsini a Sambuca e, ripulita, collocarla pure sulla mede­ sima parete su la Piazzetta della Vit­ toria. Oltretutto crediamo che essa be­

sa. Avendo il Marino consen­ tito,

dell’ex Chiesa di StcGiorgio.

il

che là $*n$ibilhv che VAmnu• n itr a z io n e attiva attuale ha di. mostrato circa il problem a del­ la salvaguardia del patrim onio d el passato varrà a far si che si deliberi nel senso di sopra cennato. Oltretutto, pensiam o che non dovrebbe trattarsi d i una spe. sa considerevole e pertanto suimo convinti che. potrebbe benissimo gravare sul bilancio comunale d e ll’anno corrente 1966. M A R IO R IS O L V E N TE

L a travatura

prospetto principale, che gli

che trovavasi sulla facciata e che com ­ memorava e ricordava ai posteri l'u­

e che nella battaglia di Adua immolò la propria esistenza

Xt4 Ili?7 il p ro vvid i inter gni i l sottoscritto non e ftu> setto a mandare in attuazione vento d a ll'a g r ic o li» ^ Giorgio questo suo preciso impegno Cipolla inteso lu n a salvò da Pertanto rivolge un appello certa rovina il magnifico e pre a i signor Sindaco M ontalbano zio so portale Chiaramontano ed alla onorevole Giunto Co­ ch*t oggi decora il prospetto rna naie, che lo affianca nella principale della Chiesa della Amm inistrazione attiva, perConcezione, assicurandolo co the voglia prendere in consi­ derazione tale problem a ed ési alla posterità. t f ritualmente deliberare la Nel 1959 essendo stata alte spesa a carico del bilancio conata e diroccata In ex Chiesa ninnale per salvttgtiardàre un di S. Giorgio furono salvati pozzo tanto raro che con Con. olo alcuni pezzi di valore co- dar del tempo potrebbe dime raffresco del X II secofo sperdersi N oi siamo convinti

berto, ^ la meno;'eceonci&) 'è che in che oggi trovasi nella Chiesa vece la Piazzetta riteniamo sla la sua Madre dell'Assunta, sede, diremmo, quasi naturale In quella stessa occasione il Crediamo altresi che trattandosi di sottoscritto provvide a chiedelavori di entità trascurabile non si do­ ;jp al signor M urino Francesco, vrebbero trovare difficoltà di carattere che aiava acquistato. la parte economico-finanziarto-. dell'ex Chiesa che includeva il V E C C H IO O R O L O G IO

DI S A M B U C A

rare da salvare

I l passato e con la partecipazione di alte per­ sonalità del tempo come Mario Amato,

VOCE

i

«

ALCUNE LAPIDI ED UN O R O L O G IO ... PARLANTI

In qucll’occaslono Sambuca celebrò l'avvenimento con particolari solennità

LA

sottoscritto ne dette i

mandato alla Ditta Fratelli Cangi la quale , dopo aver fat-

’N a

c h iu r m a

d ’a p p rin n is t i

e

m u ra t u r a

sta s d ir ru p a n n u u n v e c c h iu fa b b r ic a tu , c h i fù in a u tri te m p i la d im u r a d ’un n u ta ru r ic c h is s im u s fu n n a tu . U n v e c c h iu p a s s a e fà la c u n g ltt u r a c h i in q u a lc h i p o s tu d i d d u c a s ig g ia tu s ic u r a m e n ti c ’è la tru v a tu ra e c h i a s c u p r illa n u d d u s 'h a fid a tu ;

l'orologio erano ritenute molto interes­

ja eseguire una fotografia del riguarda" l'anti­ pezzo cinquecentesco tanto pre­ chissimo congegno ^leirorologip stesso gevole ed interessànte, prov­ sia perchè essi portavano delle scritte vide a numerarne, i vari jtezzi in caratteri a ra b ic h e , interpretati, po­ costituenti Vinsieme dell'opera santi sia per quanto

trebbero fornire indicazioni storiche sul­ e tutti con attenzione e rispet­ le origini dell'orologio stesso, del Co­ to f»er evitarne la manomis­ mune e comurique déffà dominazione sione furono trasportali nella saracena cui rimonterebbe I orologio Chiesa di Gesù e Maria, ove Consta peratijg J f y 'f j p 't t e ferramenta il sottoscritto li ha custoditi Si troverebbero^ riei magazzini, del C o ­ in attesa che la Provvidenza j mune (e speriamo, che j ;i siano anco­ lo mettesse in condizioni di ra) siti In via Telegrafo. poter fare eseguire i lavori per Al signor Sindaco..-rior» crede sia il la collocazione, dello stesso caso di fare ben rovistare in detti portale, nella porta laterale del­ magazzini e rintracciare le ferramenta la Chiesti della Concezione dell'orologio per assicurarle all'antiqueAncora non è stata la volta rium comunale? buona9 Malgrado i tanti impe­

m a m e n tri p a rla , un m a s tr u d i d ic o r u d a n n u c u fo rz a u n c o r p u d i p ic u n i, ru p p i ’na b a c c a r e d d a c h in a d o ru e di m u n iti ni n is c iu u n f r u s c iu n i. A tali vista g r a n n i e p ic c ir id d i, v id e n n u tuttu d d ’o r u te rra te rra , sa ta n n u tra li p e tri c o m u g r id d i c i s ’a ffu d d a ru e fù l’a ffe rra a ffe rra . C i fo ru p u g n a , c a u c i e d a m m u t t u n a p 'a v iri ’n a m a r e n g a a s s ic u r a t a , c i fù c u p e rs i g ia c c a e c u b u ttu n a , c u a p p i l'o ru e c u ... ’n a g r a ttu n a ta .

<tlulla H I piig.l

re di Gesù e ilei S. Cuore di Marni (1833). ’■ ■ ■ ' Volle costruita una Casa di Esercizi per il Clero che pro­ mosse e curò con particolare amore Oggi detta Casa è sede delle Figlie della Carua. Con sacrò la Chiesa di S. Giusep­ pe (1835) e benedisse la nuo-“ va banchina del porto , /Ve/ 1832 il Papa Grego­ rio A VI per i sempre più accresciuti meriti lo nominò Suo Prelato Domestico e Assistente al Soglio Pontificio e, cosa più rimarchevole ed importante, in Lui ridono alla primitiva e glo­ riosa Chiesa di S. Marziano ed alla Terra di S. Lucia il Sacro Pallio Arcivescovile

I l Papa Gregorio X V I infat­ ti, in attesa che si maturassero i tempi e le circostanze per ridonare alla vetusta Sede Sb rac usan a la perduta antica d igmta di Sede Metropolitana, volle gratificare gli alti menti delVAmorelh decoruhdolo -del­ la dignità e titotò di Arcive­ scovo con il diritto alVUso del S Pallio <Mctro[iolMìci 'juris fere nuntiusy fece snfift'ere sid suo sepolcro il resta tiratore della Cattedrali* Jdi Siracusa, VArcivescovo Bignami (1909 1919). Di fatti SiracìiZa ridiven­ ne Chiesa Metropolitana quat­ tro anni dopo tìi mo\te di Monsignor Amoretti f i 844).

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I I I i t * t ì u

c/lino't€j U i 9 iJ e b c o «*c* I l Re Ferdinando I I lo no­ m ino Commendatore delVOrdine di Francesco I e C om i « ghere di Stato. Nell'anno 1835 si parlò di nuove destinazioni per Monsi­ gnor Amoretti si pensava a Lui come successore del Ve­ scovo di Gir genti Monsignor Pietro M. D*Agostino o come. Giudice di Regia Monarchia ed Apostolica l.egazia di Sicilia. Ma alla fine restò in Siracusa. Purtroppo i fatti dolorosi che si innestarono alVepuleniia con la rivolta del popolo e le successive repressioni da parte del Borbone che non Iti mite causarono tali e tante pene all'animo sensibile dell Arcivescovo, il quale dovette tra l'altro dichiarare l ’interdet­ to alla Chiesa Cattedrale, che non si riebbe più. L Arcivescovo fu sempre sen­ sibilmente legato alla sua pa trio sambucese. Segni tangibili di tali legami sono i seguenti nel 1817 curò a nome della Patria sambucese il Sepolcro del grande figlio della nostra terra il Pittore del '700 Fra Fe­ lice da Sambuca nella Chiesa dei Cappuccini di Palerm o;

nel 1825 con t suoi fratelli decorò con un bel Mausoleo il sepolcro della swi Venera­ bile / la , la Serva di D io Suor l'incenza M . A m o re lli , appena nominato Vescovo d i Ellenopo li chiese, etl ottenne dal Pa­ pa Pio V II un Rescritto sot­ to la data del 7-4-/823 con cui veniva concesso l ’uso del ti­ tolo e delle insegne canonicali per il Clero d i Sam buca, il 30 luglio 1823 nelle prim izie del Suo Episcopato fu a Sam­ buca e benedisse e consacrò solennemente le campane per la Chiesa di S G iorgio che oggi e cioè dal 1059 si trovano sul campanile della Chiesa di S I ucia. il 28 agosto 1825 de­ dicava a ll’Assunta e consacra­ va la nostra bella e antica Chiesa Madre che inoltre dotò d i ricchi paramenti. V e li ultim o anno d i vita Monsignor A morelh, direm m o non proprio vecchio, venne colpito da cecità progressiva " ,la aUri m ali e forse pen­ sava già alla eventualità di una sua rinuncia alla Sede Siracusana. Da una lettera in nostro possesso del novembre 1840 traiamo che Monsignore trova-

G. S A L V A T O

vasi a N apoli sotto lo specioso m otivo d i consulti m ed ici, ma in realtà per far rinu ncia alla Sede d i Sirairusa. I l R e ne fu tanto contrariato e fece, n o n trare le d im issioni im ponendo a Monsignore d i restare , A 58 anni d ì età , dopo 17 an n i d i Episcopato d i cui 16 passati in Siracusa, il giorno 13 dicem bre 1840 m oriva la­ sciando larghissim o n m p ia n d o e felicissim o ricordo d i se. Ne ricorda la m em oria ai posteri un M o num ento costi* tu ito da un m ezzo busto in m arm o bianco su co lonnina di porfido sorm ontata d a l suo blasone con ai la ti una mitria e un Fyontificale Rom ano. Sotto l'urna il Sacro P a llio ed il Pastorale . V i si legge la iscri­ zione con la m odifica voluta dallo Arcivescovo B ignam i (1909-1919) a ricordo della ri­ conquistata dignità M etropoli­ tana della Sede „ Siracusa perdeva un incom ­ parabile Pastore e Padre, un benefattore insigne e generoso, vindice dei d iritti d i D io e delle anim e, un governante am obile prudente e. forte. Ai suoi concittadini lasciò VesemPio d i grande figllo della sua terra cui seppe dare lustro e decoro sui per quanto rigwtrda la sua lu m in o s a v ita fatta di integerrim o costume sia per quanto attiene i servizi da rendere alla Chiesa, alla Patria ed alla scienza.


LA V O C E

ATTUALITÀ*

DI S A M B U C A

P«fl. 7

Ieri, oggi, domani Il 6 fe b b ra io è stato eletto il n u o v o D ire ttivo d e lla lo c a le s e z io n e del P S I R isu lta s ig .

Di

c o sì

P rim a

c o m p o s to .

I

b im b i b is o g n o s i d e lle e le m e n ta ri h a n n o ri­

n u n c ia to alla refe zio n e sc o la stica p er un g io rn o

S e g re ta rio

p o litico ,

A n to n in o ; V ic e -S e g r e ta r io

e

re­

p e r d e v o lve re l’im p o rto relativo a favore dei b im ­ bi ind ian i. Il ca rn e v a le s a m b u c e s e è stato fre dd o. N o n a b ­

s p o n s a b ile s in d a c a le , B o rs e llin o G ir o la m o ; S e ­

b ia m o

g re ta rio a m m in is tra tiv o , C a s c io In g u rg io G r e g o ­ rio ; R e s p o n s a b ile sta m p a e p ro p a g a n d a , A b r u z ­ z o G iu s e p p e , re s p o n s a b ile d e ll'o rg a n iz z a z io n e ,

O c c o r r e un p iz z ic o dì b u o n a volo ntà e... m e ­ no spese volu ttua rie .

P ia c e

ten ua

e soffusa

la lu ce

notato

m a sch e re

in g iro , tran n e

q u a l­

c h e b im b o e q u a lc h e sp aru tissim o g ru p p o .

agli a m m i­

n istra tori c o m u n a li.

C u s e n z a G io v a n n i

Il

S o n o state infisse, infatti, d elle p e rsian e ai

La p o p o la z io n e di S a m b u c a ha risp o sto a l­

nostro c o n citta d in o , Ins

G u id o B o n d i, è

il n u o v o se gre ta rio p o litico del PSI di G iu lia n a .

b a lc o n i d el M u n ic ip io c h e si a ffa c cia n o sul C o r ­ so U m b e rto I

l’a p p e llo c o n tro la fa m e in In d ia . S i s o n o ra c ­ Si è laureato in e co n o m ia e c o m m e rc io , n e l-

c o lte le s e g u e n ti s o m m e , c h e s o n o state in d iriz ­ za te a lla R A I di P a le rm o m u n a le L

A m m in is tra z io n e c o ­

La n u o v a atm o sfe ra se re n a e ra c c o lta , lo n ­

100 000, d ip e n d e n ti c o m u n a li 141.900,

tana dai «c o lp i di lu c e », n o n ha ind otto ! nostri

istituto m a g is tra le « E

l'U n iv e rsità

di

C a tan ia , G io rg io

M a n g ia ra cln a .

A ll'e x rag io n ie re I nostri m igliori a uguri

N a v a rr o » 134.000, s c u o la

a m m in istra to ri a far rip a ra re il c o n c io sta ccatosi

V is c o s i» 56.000, a z io n e c a tto lic a , p a r­

d a g li A rc h i, a far rim u o ve re le c o n c im a ie della

r o c c h ia M a ria S S . d e ll'U d ie n z a 110 000; s c u o le e le m e n ta ri 78.000.

ste ssa z o n a , a rio rg a n iz z a re la nostra c irc o la ­

I

z io n e e tc . etc.

[ alle n ostre autorità: e il senso u n ic o ?

m e d ia « G

I fratelli Costanza (dalla III pag ) sione in Sicilia e sugli in­ cisori siciliani, cosi com e manca un dizionario degli ar listi di Sicilia (architetti, pit­ tori, scultori, incisori). Questa lacuna costituisce, senza dub bio, un forte handicap per co­ loro che desiderano avere no­ tizie sugli artisti siciliani. Per restare nel cam po del­ l’incisione, anche se si vuole limitare la citazione ai miglio­ ri artisti nostri, non si può (are a meno di lamentare l’e­ sclusione dal dizionario degli incisori italiani dei seguenti incisori siciliani Melchiorre Di Bella, Francesco Orlando, Antonio Bova, Francesco C ichè, Giuseppe, Antonio e Francesco Gram lgnanl, G iu ­ seppe e Salvatore Tresca, Raffaello Politi, Andrea T e r­ zo, Carm elo Argento, Calo­ gero De Bernardis, Giuseppe De Bernardis, G erardo Asto­ rino, Bernardino, Pellegra Vincenzo Bongiovanni. Gio­ vanni Fegarotta, Gaetano Lazzara, Glov. Battista Manzella, Francesco Negro, Ignazio Pocorobba, e perchè no? anche dei fratelli Bartolomeo e Leoluca Costanza, non se [ condi per valore agli altri a r[ listi siciliani [ A quesli ultimi accenna il [ S ac Salvatore Di Ruberto, ►del clero di Napoli, nella sua | pubblicazione «Sa m bu ca Za : but e la Madonna dell'Udlen fcza». trattando dei concittadi [ ni illustri per dottrina «I fraIte lli Costanza, Incisori tanto rvalenti, che m eritarono la gio­ ir la di essere celebrati dal fa­ m oso poeta siciliano (A b ate Giovanni Meli» il De Ruberto indica esat­ tamente il cognom e dei due artisti, ma anche lui non fa conoscere le date di morte dei Costanza Il Lo Bianco, nel suo pre­ zioso diario m anoscritto che conservasi alla Biblioteca C o ­ munale di Palermo, è II primo ad indicare la data di morte del minore dei fratelli C o ­ stanza, ma anche lui pecca <Ji chiam arlo «M a rc o » invece

che Leoluca: Incisore valo-J roso di medaglie In acciaio| e mori a 25 luglio 1837 di anni 54». Possiamo ritenere esatta la data indicata dal Lo Bianco? Purtroppo dobbiamo rispon­ dere con un «n o » alla do­ manda. Nel luglio 1837 Infierì in Palermo il colera che fece moltissime vittime; tra queste fu Leoluca Costanza In qua­ le giorno del luglio 1837 si fermò la mano del valente in­ cisore e pittore?

Investim ento, m artedì ultim o g io rn o di ca r-

non era un mediocre imitato­ re, ma un valente pittore. ! Ma quello che a noi inte­ ressa non è tanto l'apprezza­ mento critico sull'opera del

gl’illustri sventurati del 1837 n°stro artista, quanto la data pubblicate sulle morte indicata nella cita— In Sicilia» Effemeridi scientifiche e let- j zlone, che coincide esattaterarie per la Sicilia» (n 65 mente con la precedente 15 febbraio 1839 - pagg 93-94) j luglio 1837 si legge «Luca Costanzo braE come se ciò non bastasvo Incisore in acciajo, fu imi-! se, un'altra conferma,pi viene tatore mediocre di quadri an-j data dallo Sgadarl di Lo Mo fichi, in effetti non di radoj naco nella sua pubblicazione alcune sue pitture vengono' «Pittori e scultori siCitlani del scambiate per opere fatte in Seicento al primo ottocento età non molto vicina alla no-| Lo scrittore, che ftìl attinto stra Nacque nel 1783 e mori copiosamente le notizie per ; la sua opera dal manoscritto a 15 luglio del 1837' parto l'imprecisione del di sua proprietà dovuto ad cognome (anche in queste Agostino Gallo «Memorie del

nevale, in via R om a tra 850 e O p e l

Ma la collaborazione con il fratello fu soltanto nella scultura, o anche nella imita­ zione di quadri antichi Par­ rebbe nella sola scultura, per l imitazione dei quadri anti­ chi le notizie, invero edifi­ canti, che ci dà lo Sgadarl riguardano II solo fratello mi­ nore «Costanzo Luca - Scul­ tore Nato a Sambuca di Si­ cilia verso 11 1783 e morto a Palermo di colera il 15 lu­ glio 1837. Venuto giovanissi­ mo a Palermo con il fratello Bartolomeo si diede con que­ sto, all arte della medaglia, e di essi sono quasi tutte le medaglie commemorative e sacro che si coniarono in Si­ cilia In quel periodo Tentò con poco successo la pittura, pero fu abilissimo contraffat­ tore di quadri antichi di cui fece poco scrupoloso com­ mercio Esegui anche dei riu­ sciti falsi di antiche monete greco-sicule»

LU

D IL U V IU

C h ie d ia m o

Riepilogando, quindi, si può affermare che Bartolomeo C o ­ stanza nacque a Sambuca il 23 gennaio 1781 e mori a Pa­ lermo il 21 marzo 1838, so­ pravvivendo tre anni al più giovane fratello Leoluca, che nato a Sambuca nel 1783 mo­ ri a Palermo, di colera, il 15 luglio 1837 Tra i due artisti sambucesi, entrambi valorosi incisori e bravi scultori, si distinse mag­ giormente il fratello Leòluca per le incisioni in acciaio e per l'imitazione della pittura antica. Bartolomeo e Leoluca Co­ stanza, lurono. insieme al paimese Calogero De Bernardis ed all'agrigentino Carmelo Argento, i soli incisori figli della terra agrigentina essen­ do stato Raffaele Politi, anche lui valorosissimo incisore, cittadino adottivo di Agrigen­ to, avendo visto la luce — com'è noto — in Siracusa.

U N IV E R S A L I

S intura h ave nn u ch i finia lu m u nn u pi m e zzu d 'u n d iluviu universali, N o è sp a rg ìu

la vuci ’ntunnu

ntunnu

c u m u n ic a n n u lu a tutti Tarm a li. D o p p u si m isi a trava gg h la ri forti c u li sò figghi a custruiri l’a rca, sirran n u favuli e m ittennu porti pi fari galleg g ia r! la g ra n va rc a . Finu tu a m a ra vig g h ia lu pru gge ttu ed og n i arm alu b e d d u sistim atu, s ’a d d in u c c h ia u , si battiu lu pettu d ic e n n u : —

D iu, T u se m pri sia ludatu!

A p p e n a ch i finiu di diri chistu cu forti trona sì scossi la terra, e ’n c u m in c ia n n u c o m ’era previstu

Stemma di Beccadelli,

lu P atriternu d ìc h ia ra u la gue rra . Signori Incisione

di

Sambuca,

del

G u e rra di trona, di saittl e lam pi, d 'a c q u a , di ventu e g ran nu li ’n tim pesta;

Fratelli

l ’a cq u a su m m e rg i tuttu, ’nta li cam p i

Costanza Nella pubblicazione edita dai fratelli Antonio e Vincen­ zo Llnares «Biografie e ri­ tratti d ’illustri siciliani morti nel cholera (sic!) l’anno 1837» si legge «L u ca Costanzo Imltatore di quadri antichi, va­ lente nelle incisioni in ac­ ciaio, Morì a 15 luglio di an­ ni 54». Una seconda fonte ci con­ ferma questa data Nell'arti­ colo terzo delle «M em orie su-

due pubblicazioni è indicato in «C o sta nzo») è evidente la contraddizione dello scrittore nel giudicare I opera di pit­ tore del nostro artista. Men­ tre. Infatti, lo definisce «m e ­ diocre» Imitatore di pittuca antica, poi scrive che i dipinti del Costanza «vennero scam­ biati» per opere del secoli scorsi! E' evidente che per essere scambiati per autenti­ ci quadri antichi, il Costanza

pittori siciliani del Mongltore continuate ed accresciute da Agostino Gallo», non solo ci conferma la morte del Leolu­ ca il 15 luglio 1837.,-ma ci fornisce la data di morte del fra'ello Bartolomeo; «(^pstanzo Bartolomeo - Scultore Na­ to a Sambuca di SÌf.Illa il 1781 e morto in Palermo il 21 marzo 1838 Lavorò sempre in collaborazione col fratello Luca».

tuttu s c u m p a ri e n u d d a cosa resta. Q u a n n u la prufìzia di lu s c u m p ig g h iu p ig g h ia u su stan za e nenti ristau sanu, N o è dissi a Ja fe t: m lu ca ru figgh iu, cu tia ’n cu m in cia lu g en eri um anu. E d a cc u ss i lu m u nn u di ’na vota p ig g h ia u arrè form a e c un sisten za vera se m p ri g ira n n u c o m u fussi rota a d d iv ìn ta u lu stissu pi c o m 'e ra . G. S A LV A TO


LA

Pag. 8

M O V IM E N T O

D E M O G R A F IC O

I ) U iru z z o G iro la m o , nolo i l l" gennaio 1966. 2) C h io in m in o P irra , naia 1*8 gennaio 1966; 3) M angiaracina Au* «M uzio , nato n i 1 -19 (6 ; 1) P alrneri Antonella. naia F8 geon u i .1 1966; 5) M a n g i» Francesca, naia il 18-1-1966; 61 C am p iai A n to n io . nato u Catania il 9 -M 9 6 6 ; 7l O d d o P ietro , nato a 'v -b c ru il 16-1-1966 m

a

t

r

i

m

o

n

i

1) Amodeo Francesco con Ferrante H o m i (3*1-1966); 2) Monlalbano Littorio con Cariotipo Vincenza (J -I-1 9 6 6 );

3} Oddo V in c a n o con Diletto Margherita (5 1-1966); 4) Cacioppo Salvatore con l)i Giovanna M Audenxin (8-1-1966): •>) Rocca forte Franco con l’uccio Giovanna (8 -1 1 9 6 6 ); 6) ' ' r“ndfl Giuseppe con Martina Antonina (5-1-1966); 7) Mangiaracina C a lu r e con Monlalbano M. Audenzia (12 gennaio 1966). 8) D i Leonardo Anionino con G iaccio V ln ” 2“ 91 C u “ ‘, r ‘,,, I ’ a»*tuale con Di B e ll» P a o li /i, i ! T ” : } Angelo (.alogcro con Sciame M Antonia i Mooleleone Balilauar. con Gulott* I*a„|u (19*1 1966)' 1 ,’, C Ì!* « P P " D i P rim a Catogera l/ ' S ’ ' ,1' " ’*cri lran ce .ro con A b ru z zo <;razia (-.>*1-1966); M i S bracin o Carmelo con D i Ciovanna G iù •eppa I29-1-1966I

■ ! ' , r r r ".ru M A n to n ia , nata il 10-1-18S5, m orta il 1-1-1966; 2i N u cc io G iu sep p e , n » lo il 1" gennaio 1881. m o tto I 'I I - l 1966: 3i C iu tt-io M a rio , nolo il 2 M -1 8 8 7 , m orto il 13-1-1966; 4) C a r d il i » Fe lice , nato 11 6-12-1914 m o rto il M -J-1966: 5) M .insogna A n to n in a , naia il 254Ì-1886. m orta il I5 -J-J9 6 6 . 6) Scrii (in o L u ig i, nato il 17-6*1887, m orto it 21 gennaio 1966, 7) C a r u -o P ietra, nata il 24-3-1888, m orta il 21 gennaio 1966; 8) P e rro n e M a ria , tu ia il 4-10-1910, m orta il 27 gennaio 1966; 9i Fe rrara S alvatore, nato l’ l-1.1909. m orto il 5-1-1966 a | Palerm o.

I M M I G R A T I M fttchf n.

1

D A L L ’ I N T E R N O fem m ine n

)

totale n

2

I te c n ic i

n. 3

N E L L ' I N T E R N O fe m m in f n. 6

lotale n . 9

c o m u n a li

M archi n, 4 —

fem m ine ri. 5

totale n. 9

M utehi n. 2585

I S C R I T T I fem m ine n. 2739 -

totale n. 532 1

m o n u m e n to

c o m e «to m b a d e lla re g in a ., in c o n tra d a

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ti p ro vv e d im e n to e ra d a lla

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stato

A m m in i­

s tra zio n e , in s e g u ilo a d u n a j lettera

di

d e l d r.

P ie tro a lle

A g rig e n to ,

G rillo a n tic h i­

p e rve n u ta

al s in d a co M o n la lb a n o . Essa

E L E T T O R I

del

s e p o lc ra le d i età g r e c a n o to

s to C o m u n e , si p re g a d i v o ­

A L L ' E S T E R O

fica p e r n o te vo le in te re s s e a r­ ch e o lo g ie o ,

, sfzione di A d ra n o n e .

s o p rin te n d e n te

E M I G R A T I

hanno

! effettualo d e lle rile v a zio n i n e l la z o n a d i T e rr a v o c c h ia . p e r In d iv id u a re e sa tta m e n te la p o -

! p re s o

E M I G R A T I

DI S A M B U C A

Sambuca Febbraio

M O R T I

M E S E DI G E N N A I O 1966 N A T I

VOCE

te stu a lm e n te

c o si

si

«p rim e : « O n d e p ro c e d e re alla n o ti-

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fa re

A d ra n o n e

p e rv e n ire

di c o d e ­

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q u e s to

ufficio u n a p ia n ta d e lla zo n a e le In d ic a z io n i ca ta s ta li n e ­ c e s s a rie ». Il d o c u m e n to m a n ife s ta a n ­ c o ra d e lla

u n a v o lta l’a tte n zio n e c o m p e te n te s o v rin te n ­

d e n z a p e r la n o s tra z o n a a r­ c h e o lo g ic a In d iv id u a ta Infat­ ti la s ua u b ic a z io n e , tu tla la

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al v ìn c o lo d i p ro p rie tà .

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Di conseguenza il terreno non potrà essere venduto; le autorità potranno espletare un maggiore controllo e si potrà disporre la ricensione

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delle parti soggette a dan­ neggiamento. Qualcosa bolle In pentola. Adranone com in­

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una M'dta ('he DÌ qjuaLi(iea

zo n a p o trà e s s o re s o tto p o sta

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cia ad assumere un volto più concreto e m eno utopistico. Da parte nostra, crediam o bene che la cam pagna di scavi sarà anch'essa una realtà Però vorrem m o che essa inizi al più presto, Il dr Pietro Griffo tempo fa aveva chiesto al competente Assessorato Regionale al T u ­

aa

rismo 10.000.000 di lire. P u r­ troppo I finanziamenti non sono ancora arrivati. O ccorre

•? »

stimolare l'intervento delle autorità direttamente interes­ sato, cosa che in quest'ultimo

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periodo ci sembra essere sta­ ta trascurata dai nostri a m ­ ministratori. Una fitta cortina di nebbia ed un freddo intenso, hanno quasi spesso avvolto in q ue ­ sto periodo Terravocchia, la zona cosparsa di co cci e di anticaglie Ma nè le fredde brume invernali, nè la zona impervia e squallida nel suo triste silenzio, hanno sco rag ­ giato gli sciacalli delle to m ­ be dal persistere nelle loro vandaliche imprese

ir

171111

2

drammaticità, se si conside­ ra l'arrivo ormai prossimo della primavera e le circostan­ ze di tempo indubbiamente

di S ic ilia

migliori per distruggere si­ stematicamente quanto resta ancora di Adranone. L'im m e­ diato inizio di una cam pagna di scavi, appare quindi l'uni­ ca ed inderogabile soluzione ad uno scempio inevitabile e vandalico dei valori di un lon­ tano passato ancora avvolto in un litto mistero e per molti aspetti ancora da scoprire.

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p e r un p ra n z o di elesse» |

Come abbiamo appreso, so­ no stati notati scavi recenti che attestano la decisione e l'impegno da parte degli spe­ culatori a perseverare nelle loro losche attività. Il fatto può apparire In tutta la sua

p e r un d e sse rt ra ffin a to

Ma nel frattempo, ora che una nuova vita sembra p er­ vadere uomini e cose e c o ­ m inciano a germ ogliare i nuovi umori, si potrebbe pre­

e

z.

disporre, anche a costo di qualche sacrificio, un idoneo

h

servizio di vigilanza.

& P IP P O

M ERLO


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