Apprendimento Informale e Formazione degli Insegnanti nel Web.

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Apprendimento Informale e Formazione degli Insegnanti nel Web. Le Percezioni dei Membri di due Community Italiane dedicate agli Insegnanti Livia Petti Università degli Studi di Milano-Bicocca livia.petti@unimib.it

Abstract È noto come l’apprendimento sia un ambito che coinvolge non soltanto i luoghi deputati da sempre ad istruire, quali la scuola e le diverse istituzioni formative, ma sempre più riguardi anche l’ambito informale (Tramma, 2009): è sufficiente pensare a quanto apprendiamo da situazioni quotidiane come scambi tra amici, familiari, viaggi e dalla navigazione in Rete (Conner, 2004). Molteplici sono oggi i tentativi di avvicinare i luoghi formali di apprendimento alle situazioni e alle problematiche quotidiane, alle modalità spontanee di imparare, alle dinamiche funzionali e alle motivazioni intrinseche (Antonietti, Cantoia, 2010). Questo contributo ha come obiettivo quello di indagare le percezioni degli utenti di due community professionali molto conosciute in Italia, rispetto agli apprendimenti informali in Rete: “Orizzonte Scuola” e “La Scuola che Funziona”. La metodologia di ricerca scelta è quantitativa: è stato somministrato un questionario on line ai frequentatori degli spazi e sono state raccolte 320 risposte. I risultati fanno emergere posizioni talora differenti talora affini dei due ambienti in Rete rispetto ad alcune tematiche quali: - motivazioni che spingono a diventare membri della community - differenze tra apprendere in contesti formali e informali - vantaggi ottenuti dalla frequentazione dello spazio - vantaggi/svantaggi del partecipare ad una rete sociale.

1. Introduzione I cambiamenti che negli ultimi anni hanno configurato la società come “società della conoscenza” (Drucker, 1993) hanno aumentato l’interesse verso la formazione permanente, intesa in ottica di lifelong learning. Le conoscenze e competenze possedute dalle persone risultano di fondamentale importanza per le

Serena Triacca Università Cattolica del Sacro Cuore serena.triacca@unicatt.it

organizzazioni in cui sono inserite: accanto a programmi di formazione formale, l’individuo rafforza i suoi apprendimenti anche in contesti non formali e informali. L’apprendimento informale, volendo usare una metafora, è come un viaggio in bicicletta (Cross, 2006): si può pianificare il proprio percorso, ma decidendo strada facendo quando e dove sostare, a che velocità spostarsi, condividendo con i compagni di viaggio la bellezza del paesaggio e aiutandosi vicendevolmente, se necessario. Fuor di metafora, l’apprendimento informale può avere luogo nella vita quotidiana, sul posto di lavoro, in casa, navigando in Internet (Conner, 2004). Proprio nel Web, abbiamo concentrato la nostra attenzione su due celebri spazi online italiani dedicati ai professionisti che operano nel mondo della scuola: Orizzonte Scuola: un portale in cui vengono pubblicate quotidianamente news, da parte dello staff. Previa registrazione, è possibile accedere ai forum di discussione. Sono oltre 26.000 gli utenti registrati; La Scuola che Funziona è un social network che vanta oltre 2200 membri iscritti; la circolazione delle notizie è orizzontale e può essere promossa da ogni membro del network. Scopo primario della presente ricerca è stato quello di indagare quali percezioni in merito agli apprendimenti informali in Rete gli utenti delle due community avessero in relazione alla propria esperienza in Rete e in che modo questa potesse essere considerata formazione.

2. Metodologia La metodologia scelta è di tipo quanti-qualitativo. Ad una prima fase in cui è stato somministrato ai membri delle due community un questionario on line (Zammuner, 1998), caratterizzato da brevità e costituito da 11 domande di cui due aperte (Viganò 2002), è seguita una fase in cui sono state effettuate interviste telefoniche strutturate (Anderson 1990) ai membri delle community che, al termine della compilazione del questionario, si erano resi


disponibili ad essere ricontattati. La scelta di utilizzare interviste strutturate è nata dal fatto che esse permettono di avere materiale facilmente comparabile. Il questionario online è stato compilato da 320 persone (276 Orizzonte Scuola e 44 La Scuola che Funziona); sono invece state realizzate 24 interviste telefoniche (14 Orizzonte Scuola e 10 La Scuola che Funziona) ai membri e 2 interviste ai fondatori delle due community in quanto testimoni privilegiati (Mantovani 1998). Il campionamento è stato di natura non probabilistica in quanto i soggetti della popolazione di riferimento non hanno avuto uguale probabilità di far parte del campione (Viganò, 2002). Con tutta probabilità, coloro che hanno partecipato alla ricerca sono anche i più attivi e interessati all'interno degli spazi on line, ma questo non va a inficiare i risultati della ricerca in quanto sono solo gli utenti attivi all'interno degli spazi che possono indicarci le loro idee e percezioni in merito agli apprendimenti informali che si sviluppano nelle community.

circolari ministeriali, graduatorie. Le notizie sono giudicate attendibili e affidabili, le informazioni complete e approfondite, tanto da essere definito “una valida alternativa ai sindacati”.

Figura 1. Tag-cloud delle risposte degli utenti di Orizzonte Scuola Gli iscritti a La Scuola che Funziona accedono al network per condividere esperienze didattiche e confrontarsi con colleghi che lavorano del mondo della scuola.

3. Analisi dei questionari L’analisi dei dati si concentrerà sulle seguenti tematiche, ponendo in luce le differenze tra i due contesti: - le motivazioni che hanno portato l’utente a iscriversi/consultare l’ambiente online; - le differenze riscontrate tra apprendere in contesti formali e apprendere in contesti informali online; - i vantaggi ottenuti dalla frequentazione dell’ambiente online; - le più importanti fonti di apprendimentoaggiornamento di quest’anno; - le risorse generalmente utilizzate per accrescere le conoscenze per risolvere questioni lavorative. La media dell’età dei rispondenti è 41 anni per Orizzonte Scuola e 38 anni per La Scuola che Funziona.

3.1. Motivazioni In prima battuta, dopo l’inserimento dei propri dati anagrafici, è stato chiesto quali motivazioni hanno determinato l’iscrizione e la consultazione di Orizzonte Scuola e La Scuola che funziona. Le risposte pervenute sono state inserite nell’applicativo online Wordle.net, che ha generato interessanti word cloud. I termini più grandi sono quelli più ricorrenti nelle risposte. Gli utenti di Orizzonte Scuola consultano il portale, soprattutto per essere sempre aggiornati sulle novità che riguardano il mondo della scuola; in particolare, soprattutto in situazione di precariato, è d’interesse tutto quanto inerisce a normative,

Figura 2. Tag-cloud delle risposte degli utenti di La Scuola che Funziona

3.2. Apprendere informali

in

contesti

formali

e

Una delle due domande aperte inserite nel questionario chiedeva ai rispondenti di provare a definire che tipo di differenze riscontrassero tra apprendere in contesti formali e in contesti informali. Analizzando le risposte fornite dagli utenti, sono state individuate tre macro-categorie: a. spazio-tempo: i contesti formali richiedono il rispetto di orari, luoghi, tempi mentre i contesti informali permettono autonomia, possibilità di riflessione distesa e analisi retrospettiva (Rivoltella, 2003); b. tematiche-risorse: i contesti formali vengono identificati con corsi di aggiornamento nozionistici, teorici, poco spendibili e per struttura non finalizzati alla risoluzione dei problemi del singolo, anche se rilasciano attestazioni; di contro, nei contesti informali, gli adulti scelgono le risorse


secondo i propri interessi e i propri bisogni, dunque la motivazione che li sostiene è molto alta (Knowles, Holton, Swanson, 2008). L’utente emerge come fruitore e provider di risorse, che risultano sempre a disposizione; il Web favorisce la contaminazione con l’inaspettato, ma è alto il rischio di possibili derive; c. dimensione sociale: i contesti formali favoriscono lo scambio immediato con il formatore e i colleghi, anche se persiste una certa impostazione frontale; nei contesti informali, è soprattutto il forum a veicolare proficui scambi di opinione su vari argomenti e la possibilità di dare e ricevere aiuto. Inoltre, è piuttosto comune l’aggregazione spontanea in gruppi tematici, che però richiede costanza nella frequenza da parte di tutti i membri, per poter funzionare. Emblematica la risposta di un utente di Orizzonte Scuola: “Non parlerei di differenze ma di complementarietà: l'apprendimento in contesti formali mi fornisce input che successivamente approfondisco in contesti informali; viceversa, l'apprendimento in contesti informali mi torna utile per riorganizzare le mie conoscenze in contesti formali”.

3.3. Vantaggi Interrogati circa i vantaggi ottenuti dalla frequentazione dei due ambienti online, sia gli utenti di Orizzonte Scuola che quelli di La Scuola che Funziona mettono al primo posto “essere informati sulle novità in campo professionale”; al secondo posto per gli utenti di Orizzonte Scuola “risolvere problematiche lavorative”, mentre “condividere pratiche professionali” per gli utenti di La Scuola che Funziona. Emerge dunque l’importanza attribuita all’aggiornamento continuo, sia per stare al passo con i tempi sia per arrivare alla risoluzione di problemi contingenti.

3.4. Fonti di apprendimento Orizzonte Scuola si posiziona al primo posto, per il 39% dei rispondenti, tra le principali fonti di apprendimento e aggiornamento; a seguire, le situazioni informali (letture e conversazioni con amici) e le situazioni lavorative (osservazioni, riunioni, gruppi di lavoro). Il 26% degli utenti di La Scuola che Funziona identifica le situazioni informali come prima fonte di apprendimento e aggiornamento, il 24% i programmi di apprendimento formale (corsi di aggiornamento in presenza o online), il 23% le situazioni lavorative. Diversi utenti segnalano quanto i corsi di aggiornamento formali siano talvolta poco produttivi, in quanto seguiti in maniera coatta per la

necessità di fare punteggio o per imposizione dei Dirigenti Scolastici.

3.5. Risorse È stato infine domandato a quali risorse generalmente si acceda per risolvere un problema lavorativo. Le risposte degli utenti di Orizzonte Scuola mostrano una predilezione per gli ambienti online: le informazioni presenti in Orizzonte Scuola (27%), consultazione di altri siti e portali (27%), consultazione del forum di Orizzonte Scuola (16%). Gli utenti di La Scuola che Funziona rispondono per il 28% la consultazione di siti internet, per il 23% il confronto con i colleghi e il 15% la ricerca tra le notizie presenti in La Scuola che Funziona.

4. Le interviste strutturate Due sono le tematiche emerse dall’analisi delle interviste strutturate: - analisi delle metafore utili a comprendere le rappresentazioni che gli utenti hanno delle community; - percezioni degli utenti rispetto a se e in che modo si possa parlare di formazione in questi spazi on line.

4.1. Analisi delle metafore Secondo Ferrari (2006, p.45) “le metafore restituiscono le modalità in cui i soggetti si configurano lo spazio, consentendo di ricostruire il modello di lettura della futura situazione comunicativa”. Dalle interviste emergono quattro dimensioni che rappresentano altrettanti differenti modalità che i membri degli spazi hanno di percepire le community. Tabella 1. Analisi delle metafore Dimensione

Metafore: piazza, piazzetta,

dell'aggregazione

rete da pesca, ragnatela, melting pot

Dimensione strutturale

Metafore: contenitore, cofanetto, giardino ben recintato, quaderno di appunti, arcobaleno

Dimensione del socio

Metafore: formicaio, nave con

costruttivismo

equipaggio

Dimensione della novità Metafore: megafono, vento e del cambiamento

fresco, aquilone, mare, tappeto


volante, pungoletto che ti tiene sveglio, fluido che scorre

a. La dimensione dell'aggregazione: presente sia in Orizzonte Scuola che in La Scuola che Funziona, la dimensione dell'aggregazione rimanda tempi e luoghi in cui è possibile incontrarsi, conoscere persone e scambiarsi idee su tematiche professionali. Questa idea è fortemente legata all'esperienza quotidiana della vita professionale che si svolge tra i banchi di scuola, ma a differenza di questa, nello spazio on line l'insegnante trova il tempo di parlare e di intrattenere relazioni senza essere sopraffatto dai ritmi frenetici e prendendosi un tempo tutto suo. "Un melting pot perchè all'interno puoi confrontarti con docenti di ogni ordine e grado con idee diverse e trovare tanti spunti interessanti da discutere per la tua didattica quotidiana". Questa dimensione pone in evidenza il carattere di informalità, apertura, libertà e scambio: "una piazza sempre aperta in cui trovare qualcuno che condivide i tuoi interessi e con cui puoi parlare di scuola liberamente". b. La dimensione strutturale: presente soprattutto in Orizzonte Scuola, la dimensione della strutturazione è rappresentata visivamente dall'immagine di un contenitore o di un cofanetto che richiama al concetto di ordine, per certi versi opposta a quella della piazza. Lo spazio on line diventa un luogo di facile accesso, in cui è possibile prendere solo quello che serve. L'immagine è certamente utilitaristica ed è totalmente assente il concetto di scambio e collaborazione, ma denota un forte senso della struttura, della semplicità d’uso e della funzionalità: "contenitore ricco di informazioni utili sulla professione dell'insegnante". Non manca un accenno all'importante ruolo che i moderatori assolvono: "giardino ben recintato. Recintato perché è dedicato al personale della scuola. Giardino perché si trovano informazioni e notizie sul mondo della scuola. Poi ci sono i giardinieri, ovvero i moderatori che custodiscono lo spazio e cercano di garantirne la buona riuscita". c. La dimensione del socio-costruttivismo: emerge tra gli utenti de La Scuola che Funziona, questa dimensione mette in luce le caratteristiche legate alla collaborazione che si sviluppano nello spazio on line: “un brulicante formicaio”, "una nave il cui equipaggio lavora per uno scopo" La metafore possiedono una connotazione sociocostruttivista fortemente orientata al risultato, come avviene nelle comunità di pratica (Wenger, 1998), che si caratterizzano proprio nella messa in comune di esperienze e competenze da parte dei membri per il raggiungimento di uno scopo sociale. Non mancano ovviamente i limiti: "nel formicaio tutte le formiche lavorano, invece nel network succede che alcune stiano a guardare".

d. La dimensione della novità e del cambiamento: questa dimensione, presente in entrambe le community fa riferimento all'idea di novità e voglia di cambiamento che gli insegnanti auspicano nella scuola. Lo spazio on line diviene "un aquilone, sempre in movimento" e quindi da seguire e "un pungoletto che ti tiene sveglia e ti apre gli occhi", ma anche "un vento fresco" che soffia e che ti porta via dalla routine quotidiana e infine un “fluido che scorre” perché “Internet è una realtà in continua trasformazione, apre nuovi canali ed in essi devi entrare, devi adattarti a queste nuovi contenitori, giocare secondo le nuove regole, ma contemporaneamente non restarne schiavo”.

4.2. Le percezioni in merito al concetto di formazione nelle community La percezione dei 24 intervistati è che si possa parlare di formazione all'interno delle community, anche se con diverse sfumature. - Forum. Per alcuni il confronto e lo scambio che avviene attraverso questo strumento comunicativo può essere considerato formazione, sia per coloro che si limitano a leggere le discussioni, che per coloro che vi partecipano attivamente. "Parlerei di formazione all'interno dei forum perchè è lì che avviene lo scambio di conoscenze e di esperienze e dove si raccolgono e si mettono a disposizione idee". "Si può parlare di formazione nel forum perchè c'è scambio, confronto e collaborazione. Anche se l'utente non partecipa, ma si limita a leggere quello che hanno scritto gli altri si forma perchè c'è così tanto materiale utile da cui attingere e così tanti spunti...". Per altri invece è necessaria la partecipazione e il coinvolgimento attivo per formarsi: "nella misura in cui uno partecipa e si coinvolge perchè così facendo partecipa ai processi. Diviene limitatamente utile dal punto di vista formativo andare a leggere o prendere solo materiale, formativo è invece partecipare". - Notizie, informazioni, materiali. Alcuni intervistati hanno dichiarato che anche la sola lettura di informazioni e novità che riguardano il mondo della scuola è una fonte di formazione e aggiornamento professionale. "Voler essere aggiornati e avere notizie più approfondite è un modo per formarsi". La parola volere rimanda alla tematica della motivazione, da sempre strettamente connessa all'apprendimento in quanto essa è un potenziale energetico straordinario per generare processi di cambiamento. Un altro intervento rimanda alla rilevanza che ricoprono gli apprendimenti informali in Rete (Conner, 2004) che spingono il soggetto ad auto-formarsi: "Le informazioni e i materiali che seleziono servono per migliorare me stessa come insegnante; inoltre spesso alcune notizie mi rimandano ad altri approfondimenti


che non immaginavo e tu apprendi così, attraverso la lettura di siti scelti presi dalla Rete". Ci sentiamo di sostenere tutte queste percezioni, in quanto, citando Quaglino (1985, p.29) "la formazione è attività educativa. Dunque il suo obiettivo è il sapere: la promozione, la diffusione, l'aggiornamento dei sapere. Nonché la promozione, la diffusione e aggiornamento dei modi di utilizzo di tale sapere". Esiste formazione ogni qual volta c'è una presa di coscienza del soggetto di stare acquisendo competenze e saperi, di stare apprendendo, la qual cosa è capace di generare processi di cambiamento. Dal momento che si tratta di formazione professionale, gli intervistati dichiarano di preferirla on line in quanto ben si collima con i tempi del lavoratore e di prediligere i contesti informali perché essi danno la possibilità di approfondire gli argomenti che più interessano al singolo. Il rischio, come spesso accade in questi casi è quello di perdersi dal momento che questi ambienti sono davvero molto ricchi di risorse.

5. Conclusioni Con gli adulti si può parlare di formazione ogni qual volta il soggetto prende coscienza di stare acquisendo competenze, di stare quindi innescando un processo di apprendimento. Come ricordano Guskey e Haberman (1995), la formazione è legata al concetto di cambiamento nell’individuo. Dall’analisi condotta, emerge che questo processo accade, per gli utenti che di entrambe le community analizzate, nonostante le differenze che contraddistinguono i due spazi on line. Il motore leva di tutto il processo è la motivazione, che come ricordano De Beni e Moè (2000, p. 37), si può definire “la configurazione organizzata di esperienze soggettive che consente di spiegare l’inizio, la direzione, l’intensità e la persistenza di un comportamento diretto ad uno scopo”. Il concetto di motivazione è quindi utilizzato per comprendere perché una persona svolge un compito, facendolo in un determinato modo, quanto insiste e le ragioni per cui mantiene interesse e impegno su di esso. Nel nostro caso, se una persona accede di frequente allo spazio on line, nutre delle aspettative o semplicemente curiosità circa la qualità delle informazioni e degli scambi che trova all’interno, legge e, in alcuni casi, partecipa attivamente ed è interessato a formarsi ed aggiornarsi sulla professione e sul mondo della scuola a livello nazionale, si può parlare di formazione perché è presente il desiderio da parte dell’individuo di apprendere in risposta ad una necessità. Certamente non si tratta di una formazione sistematica, è più legata al bisogno del momento, potremmo dire che si tratta di una formazione on demand, finalizzata a soddisfare i bisogni, che ben

collima con tutte le esigenze legate al quantitativo ridotto di tempo, alla spendibilità immediata nella professione, alla finalizzazione e risoluzione dei problemi e alla facilità con cui è possibile dare e chiedere aiuto ai colleghi, che sono emerse nel corso della ricerca. [1] Tramma, S., Che cos’è l’educazione informale, Carocci, Roma, 2009. [2] L.M. Conner, "Informal Learning." Ageless Learner, 1997-2005, retrieved August 3, 2012 from http://agelesslearner.com/intros/informal.html [3] Drucker, P.F., Post-capitalist society, Butterworth Heinemann, Oxford, 1993. [4] Cross, J., Informal Learning: Rediscovering the Natural Pathways That Inspire Innovation and Performance, Pfeiffer, San Francisco, 2006. [5] Zammuner, V.L., Tecniche dell’intervista e del questionario, Il Mulino, Bologna, 1998. [6] Viganò, R., Pedagogia e sperimentazione. Metodi e strumenti per la ricerca educativa, Vita e Pensiero, Milano, 2002. [7] Anderson, G., Fundamentals of Education Research, The Falmer Press, London, 1990. [8] Mantovani, S., (Ed.) La ricerca sul campo in educazione. I metodi qualitativi, Bruno Mondadori, Milano, 1998. [9] Rivoltella, P.C., Costruttivismo e pragmatica della comunicazione on line, Erickson, Trento, 2003.

[10] Knowles, M., Holton, E., Swanson, R., Quando l’adulto impara. Andragogia e sviluppo della persona, Franco Angeli, Milano, 2008. [11] Ferrari, S., Giochi di rete. Metodi e strumenti per l’analisi psicopedagogica del forum, Guerini Studio, Milano, 2006. [12] Wenger, E., Communities of Practice, Learning, Meaning and Identity, Cambridge University Press, Cambrige,1998. [13] Quaglino, G.P., Ermoid, G., La formazione, criteri e metodi di valutazione, FrancoAngeli, Milano, 1985. [14] Guskey, T. R., Huberman, M., Introduction, in Guskey, T. R., Huberman, M., Professional development in education: new paradigms and practise (pp 1-5), Teacher College Press, New York, 1995.

[15] De Beni, R., Moè A., Motivazione e apprendimento, Il Mulino, Bologna, 2000.


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