Numero 0 - 28 maggio 2010

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La Scintilla NUMERO 0 - 29 MAGGIO 2010

Il bisogno di dare continuità ad un progetto in una realtà storica come la Fiamma Tricolore esige una continua informazione circa l’attualità espressa dal panorama politico nazionale e soprattutto necessita di offrire una chiave di lettura altra rispetto alla propaganda dei gazzettieri dell’informazione nazionale. Il perdurare del contenzioso sulla “vecchia” testata di partito, il quotidiano Linea, ha di fatto messo in crisi, sul versante della carta stampata, la nostra comunicazione interna ed esterna. Da qui la volontà di far nascere e crescere un periodico rivolto sia agli iscritti e ai dirigenti che hanno condiviso e sostenuto il documento congressuale “Ritornare Avanti”, sia a tutta una fascia di persone legate al nostro sentire ed agire politico. Uno strumento, questo, che dovrà essere diffuso sistematicamente e capillarmente all’interno delle Federazioni così come tra la gente in occasione delle varie uscite propagandistiche. L’obbiettivo è garantire informazione e griglie interpretative alternative alle verità preconfezionate e predigerite che l’attuale sistema di potere somministra a cittadini sempre più sudditi. Sul fronte del web, La Scintilla dovrà inondare socialnetwork, mailing list, blog, forum e tutti i vari canali telematici. Una rete capillare che, in tempo reale, deve saper rispondere con rapidità ed efficienza alle varie crisi che investono la politica nazionale. Combattere una (dis)informazione sostanzialmente monopolistica in ordine i dettami del pensiero unico., fatta di sensazionalismo e di una enormità di (non) notizie che rendono impossibile un corretto orientamento. La Scintilla vuol essere un periodico legato alla

attitudine e ai dettami specificatamente sociali della nostra idealità storica che oltre a rimanere elementi assolutamente sostenibili, costituiscono ancora tutt’oggi (e a maggior ragione per gli anni a venire) risposte formidabili se “tarate” sulle crisi che ci stanno investendo. In un momento storico nel quale la configurazione del bipartitismo sta forzando i tempi in cerca di un assestamento e di una definizione ancora di là da venire, occorre essere tatticamente lucidi e consapevoli; occorre compattezza e coesione per saper cogliere gli spazi politici di manovra sempre più ridotti in chiave elettorale. Vogliamo quindi lanciare un appello al contributo fattivo della stesura di questa iniziativa editoriale, a tutti coloro che si sentono in linea col programma politico del Movimento Sociale FIAMMA TRICOLORE. Un progetto, il nostro, certamente ambizioso, ma doveroso, per ritrovare uno spirito di collaborazione e di sinergia basilari per il proseguo di un progetto politico. Facciamoci sentire, il Movimento è vivo. Avanti Fiamma!

Il Direttore del periodico La Scintilla Piero Puschiavo


In tanti anni di politica attiva ho sempre riflettuto molto sugli stati d’animo dei camerati che ho avuto al mio fianco e con i quali ho collaborato, soprattutto in funzione di un futuro sempre più incerto e difficile da prevedere. Proprio in merito a questa previsione guardavo con attenzione a chi sarebbe stato in grado di mantenere la propria posizione e chi, magari non avrebbe retto la pressione esterna, caratterizzata da molteplici fattori, famiglia, lavoro, amici, media… La fortuna di avere a fianco “camerati” che reggono nel tempo è oramai cosa rara, tanto che le innumerevoli fratture, scissioni, strappi… hanno comportato la nascita di soggetti ora in conflitto tra loro, ora in accordo, senza mai una continuità chiara e diretta, e questo non tanto a cagione di differenti progettualità politiche, ma purtroppo, spesso e volentieri, a causa di stupide contrapposizioni personali. Mentre la politica istituzionale è oramai divenuta puro tatticismo, contraddistinto dalla grande abilità e rapidità nel fagocitare esperienze positive (o meglio utili) e nel scaricare quelle negative (o meglio scomode); con inevitabile corollario di nervosismo, incertezze, ma soprattutto incapacità di individuare lucidamente la strada da intraprendere. Una situazione che chiunque può toccare con mano, a partire dall’associazionismo numericamente irrilevante. Occorre riflettere e partire da questa base, prendendo coscienza che la sospirata via del rilancio è ancora molto lontana e, se mai arriverà, non sarà certo segnata delle attuali svariate e sempre più frastagliate componenti “identitarie”; le rivoluzioni, oggi, sono poi eventi (almeno nella forma in cui si sono manifestate in passato) assai improbabili. Se si vuole perseguire un obiettivo specifico occorre essere pazienti e altrettanto attenti. Pazienti e attenti perché il momento propizio prima o poi si manifesta. Uno ci è sfuggito di mano nel 2006, quando la legge elettorale aveva offerto su di un piatto d’argento la possibilità di eleggere parlamentari senza tante preclusioni. Un momento favorevole gettato al vento e sulle cui responsabilità non mi addentro ulteriormente per ovvi motivi… Pazienti e attenti, sfruttando il tempo a disposizione per prepararsi ed affinare le armi politiche, facendosi trovare pronti al momento opportuno. Che bisogna saper cogliere.

Stampato i proprio

Purtroppo la mentalità secondo cui per andare alla guerra, oltre ad incarnare la via del guerriero, occorrono sia le armi appropriate sia la competenza nel saperle maneggiare, non alberga più in quelli, e sono tanti, che pensano sia sufficiente “vestirsi” da soldato per esser pronti alla battaglia. Questa è la sindrome che da anni condiziona la logica di chi manifesta, talvolta a sproposito e spesso immeritatamente, la propria appartenenza ideale ad un mondo che, nella maggioranza dei casi, se avesse concretamente vissuto, lo avrebbero relegato a pelar patate. Non possiamo negare che è necessaria la consapevolezza di tutta una serie di fattori senza i quali non è possibile dichiarare guerra a nessuno. Non è possibile ignorare alcuni punti di partenza imprescindibili: cognizione di causa, disciplina ed organizzazione. Nel nostro caso la dimostrazione l’abbiamo avuta lo scorso anno ed il risultato conseguito al Congresso Nazionale conferma la difficoltà di far capire ai nostri militanti quali sono le basi fondamentali per tentare di vincere. Ora, chi si è sentito sconfitto, e questo non sono certo io, si sta allontanando per l’ennesima volta verso altre congreghe in attesa che il “Duce” venga a riportare l’unità di una fantomatica “area” di camerati che è tale solo nelle menti di chi coltiva simili chimere; un “Duce” che ovviamente riporterà il “Fascismo” al potere. Non voglio irridere o biasimare chi culla tali convinzioni o comunque intende perseguire altre strade, ma voglio chiarire che personalmente la vedo in maniera assolutamente diversa. Pur essendo sempre rimasto intransigente e fermo sui principi cardine, è bastata la scelta di perseguire la strada cosiddetta istituzionale perché qualcuno voltasse le spalle. Ora si parla di confronto politico e altri ancora girano le spalle. Le giustificazione rimangono sempre più o meno simili, ma sostanzialmente a mio avviso risibili, a partire dalla abusata affermazione: “la politica partitica non mi appartiene”. Meglio così! Ho sempre creduto fortemente in ciò che ho proposto e perseguito e oggi sfido chiunque a muovermi critiche e quant’altro sulla mia visione, attuale e futura. Ora diamo concretezza ad un progetto politico all'interno della Fiamma Tricolore costituito da chi guarda al futuro nella realtà di oggi!

La Scintilla Periodico del “PNFF” Direttore Responsabile: Federico Pattuelli Direttore Politico: Piero Puschiavo la posta elettronica va inviata a: fiammafutura@gmail.com tel.339.4599717 per la corrispondenza scrivere a: Fiamma Futura c.p. Alfonsine (RA)


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