Lilli – Delfini alla deriva

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Nella stessa serie

ISBN 978-88-98519-32-3

â‚Ź 15,00 / ISBN 978-88-98519-32-3

9 788898 519323 www.lanuovafrontierajunior.it


Nella stessa serie: Lilli. Vietato parlare agli elefanti Lilli. Le tigri non baciano i leoni!

Titolo originale: Liliane Susewind. Delphine in Seenot Š 2008 S. Fischer Verlag, Frankfurt am Main All rights reserved Š La Nuova Frontiera, 2016 via Pietro Giannone, 10 - 00195 Roma www.lanuovafrontierajunior.it Progetto grafico: Flavio Dionisi ISBN 978-88-98519-32-3 Tutti i diritti riservati


Delfini alla deriva Traduzione dal tedesco di Anna Patrucco Becchi



Indice Le vacanze estive

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Casa Vacanze Felici

24

Selina

36

Una cena fuori dal comune

54

I delfini

68

La famiglia Ventolina in grande agitazione

85

In mare

97

Il segreto di Lilli viene scoperto

113

Fiz e Zap in pericolo

130

Selina diventa un’eroina

142

Un aiuto dall’aria

154

La manifestazione

168

Rotta verso l’Atlantico

185

La magia dei delfini

194



Le vacanze estive

«Guarda là! Ecco il mare!» Attraverso il finestrino della macchina in corsa il padre di Lilli indicava le onde grigio-blu all’orizzonte. Lilli non era mai stata al mare e teneva fronte e naso premuti contro il vetro in preda all’eccitazione. «Siamo quasi arrivati» disse suo padre. «La pensione dev’essere qui da qualche parte…» Lilli si scostò i ricci ribelli dal viso per vedere meglio. Davanti ai loro occhi scorrevano le case, che parevano piccole e buffe casette da fiaba con il tetto di paglia.

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«Tra duecento metri svoltare a destra» disse la voce gentile del navigatore. La mamma di Lilli, seduta al volante della macchina, sospirò. «Là davanti però non si può svoltare. Stupendo!» «Niente panico» la tranquillizzò il marito. «Prosegui pure dritto. La troveremo.» Il signor Ventolina raramente si scomponeva. La madre di Lilli sospirò di nuovo. «Qui le strade sembrano tutte uguali! Come facciamo a trovare quella Casa Felice o come diavolo si chiama?» «Casa Vacanze Felici» la corresse il marito con un sorriso sulle labbra. «Chi se ne importa come si chiama!» esclamò lei di malumore. «Non la troveremo mai! Questo navigatore fa semplicemente…» «Regina!» tuonò la voce della nonna di Lilli dal sedile posteriore. «Pensa al prato fiorito e conta fino a dieci!» La signora Ventolina ammutolì e sembrò iniziare a contare in silenzio. Lilli sapeva cos’era la storia del prato fiorito. Tempo fa sua madre aveva frequentato

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Delfini alla deriva

un seminario per imparare a gestire le situazioni di stress e lì aveva imparato una tecnica da usare quando ci si sentiva troppo agitati: si doveva immaginare qualcosa di bello, per esempio un prato coperto di margheritine, e contare lentamente fino a dieci. Dopo ci si sentiva meglio. Nel suo caso aveva funzionato bene già altre volte. Per esempio quando sul lavoro pretendevano troppo da lei o quando, a casa, s’irritava per qualcosa, una trasmissione in televisione o i vicini con il loro assordante tosaerba. La nonna di Lilli allora le suggeriva di provare a mettere in pratica quanto imparato e il più delle volte effettivamente si calmava. «Svoltare appena possibile» consigliò ora gentilmente il navigatore. Avevano preso la direzione sbagliata. La signora Ventolina sbuffò irritata. «Sto impazzendo! Questo maledetto…» Interruppe a metà la frase e si scosse come un cane bagnato. Poi mormorò: «Margheritine, margheritine, margheritine…» E con espressione concentrata fece inversione di marcia.

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Imbronciata Lilli si rigirò un ricciolo intorno a un dito. La imbarazzava un po’ che sua madre fosse così irascibile. Non voleva che Isaia si facesse una brutta idea su di lei. Isaia Bufera era infatti il suo migliore amico e stavano andando insieme in vacanza. I suoi genitori dovevano partire per un viaggio d’affari di tre settimane e non potevano portarselo dietro, così i Ventolina avevano proposto che trascorresse con loro la vacanza estiva al mare. Lilli ne era stata felicissima. Essendo figlia unica e non avendo mai avuto tanti amici, era una cosa speciale per lei potersi portare Isaia in vacanza. In due tutto sarebbe stato molto più divertente! «Tua mamma ha urgente bisogno di riposo» bisbigliò Isaia a Lilli sorridendole per tirarle su il morale. Lilli abbozzò anche lei un sorriso. Lui non conosceva ancora bene sua madre, benché da un paio di mesi fosse sempre a casa loro. La madre di Lilli lavorava tanto e di sera rientrava a casa molto tardi. Anche nei fine settimana era spesso impegnata, così che Lilli a

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Delfini alla deriva

volte per giorni interi la vedeva solo di mattina a colazione. Regina Ventolina lavorava in televisione e conduceva i telegiornali pomeridiani. Ogni giorno alle due, alle tre e alle quattro in punto andava in trasmissione e spiegava agli ascoltatori quel che era accaduto nel mondo. La signora Ventolina aspirava tuttavia a poter condurre prima o poi il telegiornale della sera o a fare da moderatrice in un talk show politico. Per questo si era buttata anima e corpo nel lavoro, dedicando poco tempo alla famiglia o agli svaghi. Tanto è vero che non andavano più tutti insieme in vacanza da diversi anni. Improvvisamente si udì la voce penetrante di un gatto provenire dal bagagliaio. I passeggeri della macchina trasalirono. Il miagolio suonava un po’ duro e seccato, ma soltanto Lilli poteva capire quel che diceva la gatta. «Madame De Ventolina? Sarebbe così amabile da farmi uscire da questa scatola vergognosamente angusta?» Era la voce della Signora De Matteis, la gatta d’Isaia, che era sistema-

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ta esattamente come Bonsai, il cagnolino di Lilli, in una gabbietta da trasporto nel bagagliaio dell’auto. «Siamo quasi arrivati, gentile signora, la prego di pazientare ancora qualche minuto» rispose Lilli, che dialogando con la nobile felina si sforzava sempre di mantenere il giusto tono. «Oh mio Dio, no, non mi va proprio a genio» ribatté la gatta. «Mi risulta estremamente spiacevole, madame, ma devo insistere affinché lei mi liberi subito.» Lilli aggrottò la fronte. A quel punto prese la parola Bonsai. «Lilli, credo che a Matti scappi la pipì. Ha proprio l’aria di sforzarsi per trattenerla.» «Ma avrebbe potuto dirlo!» esclamò Lilli. «Mamma, potresti fermarti un attimo? La Signora De Matteis deve fare i suoi bisognini.» La gatta ripeté indignata. «Bisognini? La prego di non diffondere voci così diffamanti, Madame De Ventolina! Ovviamente vorrei soltanto sgranchirmi un po’ le zampe... qualsiasi altra supposizione sarebbe impensabilmente ordinaria.»

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