Fiabe di Charles Perrault

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è traduttore e insegnante. Traduce e cura soprattutto classici, gialli e noir. Come studioso si occupa principalmente di Proust, di letteratura del Trecento e del Cinquecento, di critica tematica. È redattore della collana Gli Eccentrici dell’editore Arcoiris e di alcune riviste letterarie, tra cui: “Quaderni proustiani”, “Lettera Zero”, “The FLR”.

Ezio Sinigaglia ha vissuto di vari mestieri, tutti legati alla parola scritta: autore, traduttore, copywriter, docente di scrittura. Ha inoltre pubblicato due romanzi: Il pantarèi (SPS, Milano 1985) e, dopo oltre trent’anni di silenzio, Eclissi (Nutrimenti, Roma 2016). Con Giuseppe Girimonti Greco ha curato, fra l’altro, la traduzione a più mani di due raccolte di racconti: Vertigine di Julien Green (Nutrimenti, premio Bodini 2017) e Racconti di Marcel Proust (Clichy).

In controtendenza rispetto ai molti rimaneggiamenti che le splendide fiabe di Charles Perrault, ispirate alla tradizione popolare, hanno subito nel corso del tempo, Giuseppe Girimonti Greco ed Ezio Sinigaglia con la loro traduzione riportano alla luce le versioni originali, incluse le argute morali aggiunte dall’autore. Ad accompagnare i testi le sognanti illustrazioni di Gemma O’Callaghan.

Gemma O’Callaghan è un’illustratrice che vive a Nottingham, in Gran Bretagna, con il marito Paul e l’adorato levriero. Dopo essersi laureata in illustrazione di libri per bambini alla Cambridge School of Art nel 2013, ha lavorato con numerosi autori di libri per bambini, in particolare con Michael Morpurgo. Gemma ha una predilezione per le tecniche di stampa tradizionali e una passione per la storia.

Fiabe

«Alcuni dicevano che era un vecchio castello infestato dagli spiriti, altri giuravano e spergiuravano che vi si radunavano per i loro banchetti tutte le streghe della contrada.»

ISBN 978-88-98519-49-1

Dai 7 anni

€ 16,00

di Charles Perrault

Fiabe di Charles Perrault

Giuseppe Girimonti Greco

ISBN 978-88-98519-49-1

9 788898 519491 www.lanuovafrontierajunior.it

con illustrazioni di

Gemma O’Callaghan


Š 2018 La Nuova Frontiera Junior ISBN: 978-88-98519-49-1 Stampato nel mese di gennaio 2018 presso la tipografia Arti Grafiche La Moderna – Roma www.lanuovafrontierajunior.it


Fiabe di Charles Perrault Traduzione di

Giuseppe Girimonti Greco e Ezio Sinigaglia con illustrazioni di

Gemma O’Callaghan


Nota dei traduttori In questo volume sono raccolte tutte le fiabe in prosa di Charles Perrault. Si tratta di traduzioni integrali e fedeli all’originale. Le sole libertà che ci siamo presi sono state determinate da due esigenze ben precise: la necessità di restituire la straordinaria vivacità dei dialoghi e quella di rendere comprensibili al lettore tante “cose” legate a doppio filo all’epoca in cui le fiabe furono scritte. Siamo stati confortati in questa scelta soprattutto dalla bellissima versione di Collodi, che appare spesso molto libera, in particolare nell’adattamento degli aspetti culturali dell’originale (oggetti, istituzioni, cariche, usanze, dettagli di abbigliamento, arredamento, cucina, ecc.). Abbiamo sfogliato con curiosità anche altre traduzioni “antiche e moderne” delle fiabe di Perrault (in particolare quella di Verdinois e quella di Elena Giolitti, con le morali in versi tradotte da Diego Valeri). Le traduzioni più recenti (Cristallo, Porfido, Vidale), tutte filologicamente accurate, le abbiamo consultate solo a posteriori – così da non essere condizionati da alcune brillanti soluzioni escogitate da chi ci ha preceduto. Quanto alle morali in versi, abbiamo scelto di riprodurle attraverso un sistema di equivalenze molto semplice: alla metrica estremamente varia di Perrault abbiamo “risposto” con una prosa ritmica che a tratti svela e a tratti nasconde uno schema metrico altrettanto mosso e flessibile.


Fiabe di Charles Perrault / INDICE

La bella addormentata nel bosco

pag. 9

Cappuccetto rosso

pag. 29

BarbablĂš

pag. 37

Mastro Gatto ovvero Il Gatto con gli stivali

pag. 51

Le fate

pag. 63

Cenerentola ovvero La storia della scarpetta di vetro

pag. 71

Arrighetto dal ciuffo

pag. 87

Pollicino

pag. 105



la bella addormentata nel bosco



erano una volta un re e una regina che non riuscivano ad avere bambini, e ne soffrivano, ne soffrivano tanto da non potersi dire. Le tentarono tutte: bagni termali di qua, acque solforose di là, voti a destra, pellegrinaggi a sinistra, preghiere, suppliche, processioni. Niente da fare. Ma ecco che, finalmente, la regina restò incinta e diede alla luce una bambina. Fu organizzato un gran bel battesimo e furono radunate e date per madrine alla principessina tutte le fate che fu possibile scovare nel regno (se ne trovarono in tutto sette), affinché ciascuna di loro, come a quei tempi era usanza delle fate, le facesse un dono: in questo modo alla principessa sarebbero toccate in sorte tutte le virtù possibili e immaginabili. Il giorno del battesimo, dopo la cerimonia, l’intero corteo raggiunse il palazzo reale, dov’era stato preparato un grande banchetto in onore delle fate. Ognuna di loro trovò il suo posto meravigliosamente apparecchiato, con un astuccio d’oro massiccio al cui interno erano custoditi un cucchiaio,

C’

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Fiabe di Charles Perrault

una forchetta e un coltello d’oro zecchino tempestato di diamanti e rubini. Ma, proprio mentre ci si sedeva a tavola, ecco entrare una vecchia fata che nessuno aveva pensato di invitare perché, essendosi chiusa più di cinquant’anni prima in una torre dalla quale non era mai più uscita, la si credeva morta o vittima di qualche incantesimo. Il re ordinò che le si facesse posto a tavola, ma non ci fu modo di offrire anche a lei, come alle altre fate, un astuccio d’oro massiccio, perché ne erano stati fabbricati soltanto sette, uno per ciascuna delle sette fate. La vecchia si offese a morte e cominciò a farfugliare oscure parole di minaccia. Una delle fate più giovani, che le sedeva accanto, la udì e subito immaginò che la vecchia potesse avere intenzione di fare alla principessina un dono infausto: allora, non appena ci si alzò da tavola, andò a nascondersi dietro un grande arazzo, così da essere l’ultima a parlare e avere quindi modo di rimediare, per quanto era in suo potere, al male che, eventualmente, la vecchia avesse fatto. Intanto le fate avevano cominciato a presentare i loro omaggi alla principessina. La più giovane le offrì in dono di essere la più bella del mondo, la seconda di avere un’intelligenza straordinaria, la terza di mostrare una grazia meravigliosa in tutto ciò che avrebbe fatto, la quarta di essere una provetta danzatrice, la quinta di cantare come un usignolo e la sesta di saper suonare divinamente bene ogni

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La bella addormentata nel bosco

tipo di strumento musicale. Venuto il suo turno, la vecchia parlò tentennando il capo, più per la stizza che per gli acciacchi dell’età, e disse che la principessa si sarebbe ferita a una mano con la punta di un fuso e ne sarebbe morta. Questo orribile dono fece rabbrividire tutti i presenti, e non ce ne fu uno che non scoppiasse a piangere come un vitello. Fu a questo punto che la giovane fata uscì dal suo nascondiglio dietro l’arazzo, e disse ad alta voce, per farsi sentire da tutti: «Mia regina, mio re, non disperate: vostra figlia non morirà. È vero che io non ho il potere di disfare interamente ciò che ha fatto la mia collega più anziana. La principessa, dunque, si pungerà la mano con un fuso. Ma, anziché morirne, cadrà semplicemente in un sonno profondissimo che durerà cent’anni, in capo ai quali verrà a ridestarla il figlio di un re.» Il re, nel tentativo di sottrarre la figlia alla sventura preannunciata dalla vecchia, fece subito pubblicare un editto con il quale si proibiva a chicchessia di filare col fuso o di tenere fusi in casa, pena la morte. Ma di lì a una quindicina d’anni, un bel giorno, mentre il re e la regina villeggiavano in una delle loro tante residenze, ecco che la giovane principessa, nello scorrazzare su e giù per il castello e nell’arrampicarsi di stanza in stanza, si avventurò su su fino a una soffitta che stava in cima a un torrione e dove una brava vecchina tutta sola era intenta a filare all’arcolaio. La buo-

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Fiabe di Charles Perrault

na donna non aveva mai saputo nulla dei divieti di filare col fuso imposti dal re. «Che cosa state facendo, nonnina?» le chiese la principessa. «Sto filando, mia bella fanciulla» rispose la vecchia, che non sapeva chi fosse la ragazza. «Ah, ma guarda che bello!» disse allora la principessa. «E com’è che fate? Date qua, che voglio vedere se sono capace anch’io.» Un po’ perché era una ragazzina molto vispa (ma anche sbadata), un po’ perché così stabiliva il decreto delle fate, accadde alla principessa proprio ciò che le doveva accadere: afferrò il fuso e, in un batter d’occhi, si punse la mano e cadde lì svenuta. La povera vecchia, in preda alla disperazione, si mise a gridare per chiamare aiuto: accorse gente da ogni dove, e cominciarono a spruzzare acqua sulla faccia della principessa, a slacciarle il corpetto per farla respirare meglio, a batterle sulle palme delle mani, a strofinarle le tempie con acqua della regina d’Ungheria; ma non c’era nulla che servisse a rianimarla. Allora il re, che intanto era rientrato al castello, salì lassù attirato da quei clamori; subito si ricordò della predizione e, considerando che quel che era accaduto doveva di necessità accadere perché era stato previsto dalle fate, fece traspor-

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è traduttore e insegnante. Traduce e cura soprattutto classici, gialli e noir. Come studioso si occupa principalmente di Proust, di letteratura del Trecento e del Cinquecento, di critica tematica. È redattore della collana Gli Eccentrici dell’editore Arcoiris e di alcune riviste letterarie, tra cui: “Quaderni proustiani”, “Lettera Zero”, “The FLR”.

Ezio Sinigaglia ha vissuto di vari mestieri, tutti legati alla parola scritta: autore, traduttore, copywriter, docente di scrittura. Ha inoltre pubblicato due romanzi: Il pantarèi (SPS, Milano 1985) e, dopo oltre trent’anni di silenzio, Eclissi (Nutrimenti, Roma 2016). Con Giuseppe Girimonti Greco ha curato, fra l’altro, la traduzione a più mani di due raccolte di racconti: Vertigine di Julien Green (Nutrimenti, premio Bodini 2017) e Racconti di Marcel Proust (Clichy).

In controtendenza rispetto ai molti rimaneggiamenti che le splendide fiabe di Charles Perrault, ispirate alla tradizione popolare, hanno subito nel corso del tempo, Giuseppe Girimonti Greco ed Ezio Sinigaglia con la loro traduzione riportano alla luce le versioni originali, incluse le argute morali aggiunte dall’autore. Ad accompagnare i testi le sognanti illustrazioni di Gemma O’Callaghan.

Gemma O’Callaghan è un’illustratrice che vive a Nottingham, in Gran Bretagna, con il marito Paul e l’adorato levriero. Dopo essersi laureata in illustrazione di libri per bambini alla Cambridge School of Art nel 2013, ha lavorato con numerosi autori di libri per bambini, in particolare con Michael Morpurgo. Gemma ha una predilezione per le tecniche di stampa tradizionali e una passione per la storia.

Fiabe

«Alcuni dicevano che era un vecchio castello infestato dagli spiriti, altri giuravano e spergiuravano che vi si radunavano per i loro banchetti tutte le streghe della contrada.»

ISBN 978-88-98519-49-1

Dai 7 anni

€ 16,00

di Charles Perrault

Fiabe di Charles Perrault

Giuseppe Girimonti Greco

ISBN 978-88-98519-49-1

9 788898 519491 www.lanuovafrontierajunior.it

con illustrazioni di

Gemma O’Callaghan


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