Domenica Sport - N 1 ds 28 09 2014

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Alla fine paga sempre Pantalòn www.domenicasport.org

Domenica Sport ANNO XVIII - N. 1 - 28 Settembre 2014 (Stagione sportiva 2014-2015) - Quindicinale di informazione sportiva Direttore responsabile: Flavio Mariuzzo - Registrazione presso il Tribunale di Pordenone n. 438 del 15/09/1997 Costo di abbonamento annuale 10 Euro - Spedizione in a. p. - 45% - art.2 comma 20/b legge 662/96 - Filiale di Pordenone SEDE: Pordenone, Viale Trieste, 15 - Telefono 0434.240000 - Fax 0434.208445 - e-mail:info@domenicasport.org

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EMIL IL CAPITANO

HA CONQUISTATO LA CITTÀ

Prima di abbattersi sulla giovane Provincia di Pordenone la scure della spending review era calata l’estate scorsa sul Comitato provinciale del Coni. Anche allora il provvedimento, deciso dall’alto a livello centrale, venne spacciato come la cura per tutti i mali, con la promessa di chissà quali risparmi. Col senno di poi possiamo affermare che si è trattato della classica operazione gattopardesca, nella quale tutto è cambiato a parole, mentre di fatto prosegue come prima. Il Comitato periferico del Coni è diventato la casa delle federazioni sportive, mantenendo la stessa sede in viale della Libertà (e per fortuna, perché è una delle sedi più belle e funzionali d’Italia, frutto della lungimiranza e del gioco di squadra delle istituzioni locali). Il presidente è diventato un “delegato” provinciale più integrato nel Coni regionale. Intorno a sé non ha più una giunta bensì dei fiduciari comunali. In pratica, si fanno le stesse cose di prima, con le stesse persone di prima, negli stessi luoghi di prima, ma senza sbandierarlo troppo perché sulla “grande riforma” dei comitati periferici del Coni è stato messo il timbro “fatto” e indietro non si torna (anche se c’è aria di ripensamento). Peccato che le società sportive dei 51 comuni del territorio pordenonese continuino ad avere bisogno dei piccoli indispensabili servizi erogati dal Coni provinciale e se non fosse per l’encomiabile attività di volontariato prestata dal solito gruppo di dirigenti che hanno a cuore le sorti dello sport e dei giovani la situazione sarebbe critica. Ed è merito di questi dirigenti, di cui è ricco l’ambiente pordenonese, se la stagione sportiva appena trascorsa ha regalato grandi soddisfazioni al mondo sportivo provinciale con promozioni e affermazioni in diverse discipline oltre ogni aspettativa. Ciò, se da un lato conferma la straordinaria forza del volontariato sportivo, capace di fronteggiare la crisi con meno risorse e più caparbietà, dall’altro lato ci espone a un rischio. Ovvero che qualcuno pensi di poter tagliare indiscriminatamente risorse, senza conoscere esattamente a cosa servono, tanto poi paga “Pantalon”, cioè la rete del volontariato. Sarà così anche per la Provincia? Presto lo sapremo. Flavio Mariuzzo

10 E con soli

Foto Piergiorgio Grizzo

NUOTO

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GYMNASIUM FRIULADRIA UN'OTTIMA ANNATA

MOTORI

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DI MAJO PROTAGONISTA CON LA MRC SPORT

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IL NUOVO INFO POINT DI TURISMO FVG

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IL PERSONAGGIO a cura di Piergiorgio Grizzo - Foto Antonio Ros

CHIACCHIERATA A RUOTA LIBERA CON IL LEADER DEI RAMARRI. DALLA SUA DIMENSIONE FAMIGLIARE, AL PRESENTE CON IL PORDENONE CALCIO E ALL'OBBIETTIVO SALVEZZA, DALLA RIFORMA DEI CAMPIONATI, AL MOMENTO ANCORA DISTANTE IN CUI APPENDERÀ LE SCARPETTE AL CHIODO

EMIL ZUBIN, CAPIT NELL'ANNO

Sono bastate due stagioni ad Emil Zubin per conquistare Pordenone. E non parliamo solo degli addetti ai lavori e dei tifosi di lungo corso che girano attorno al “Bottecchia”, ma della città intera, dove la gente ormai lo riconosce, lo saluta, lo ferma per fare due chiacchiere sulla situazione della squadra e per spronare lui e i suoi compagni a uscire dalle secche di questo difficile avvio. E' un fatto abbastanza insolito in questa piazza, che un atleta venga così “coccolato”, un privilegio che spetta solo ad altri campionissimi come Daniele Molmenti o Alessia Trost. I motivi principali sono due. In primis lo spessore del giocatore, un fuoriclasse per le categorie in cui ha sempre giocato (serie D, C2 e C1, oggi Lega Pro), capace di segnare valanghe di goal ad ogni stagione e di assumere quel ruolo di leader e di match winner, di cui le tifoserie sono solite innamorarsi. Poi c'è il fattore umano, l'essere così diverso dallo stereotipo del campione genio e sregolatezza, volubile e capriccioso, altero e inavvicinabile. Zubin è tutt'altro: cordiale e spontaneo, sobrio senza essere pedante, consapevole che essere il capitano di una squadra significhi guidare con l'esempio (leading by example, come dicono gli inglesi, maestri di tutti gli sport), in campo e fuori. Nel giorno del suo 37esimo compleanno si concede volentieri ad un'intervista, dove si parla un po' di tutto. Di lui, della sua famiglia, del presente con il Pordenone

“Essere il capitano è un orgoglio e una responsabilità. ma devo dire che non mi viene difficile. Io sono così, calcio e dell'obbiettivo salvezza in quello che sarà di fatto l'anno della verità. Ed ancora della riforma dei campionati, del momento ancora distante in cui appenderà le scarpette al chiodo. “Essere il capitano è un orgoglio e una responsabilità – dice – sono consapevole di dover tenere un certo profilo in tutte le occasioni, anche fuori dal contesto agonistico, ma devo dire che, tutto sommato, non mi viene difficile. Io sono così, un ragazzo semplice, che si immerge al cento per cento nel suo lavoro e crede in quello che fa”. Emil, classe 1977, è nato a Capodistria, allora Yugoslavia ( “ma solo perché lì le mamme andavano a partorire. In realtà io sono di Verteneglio, oggi Croazia, tra Umago e Cittanova, a 5 chilometri dal mare”), e ha il doppio passaporto italiano e croato. E' sposato e padre di due bambini, Alex di 10 anni ed Elisa di 7. “La famiglia sta in Croazia, perché i bambini vanno a scuola lì, ma per fortuna siamo appena ad un paio d'ore d'auto”. “Dopo due belle stagioni a Venezia, la

seconda culminata con la promozione e lo scudetto di serie D, ho ripetuto la stessa esperienza qui a Pordenone. Salire di categoria è stata una grande soddisfazione, un traguardo che la città aspettava da tempo”. “L'obbiettivo di stagione? La salvezza, ovviamente, da raggiungere il prima possibile. Non sarà facile. Non si possono fare errori, bisogna lottare in ogni partita. Un po' come abbiamo fatto l'anno scorso per vincere il campionato. Con una difficoltà in più: non dobbiamo dimenticare che, in virtù della riforma dei campionati, di fatto abbiamo compiuto un doppio salto di categoria. Siamo nella terza serie nazionale, non nella quarta. La differenza tra serie D e Lega Pro è abissale. A livello fisico e atletico si nota tantissimo. A livello tecnico pure. Non bisogna dimenticare che oggi questa categoria è infarcita di giocatori che militavano fino a pochi mesi fa in serie B. La crisi economica, le società che falliscono, hanno spinto un sacco di atleti di valore ad accasarsi nelle serie minori. Le nostre avversarie ne sono piene”.


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TANO CORAGGIOSO DELLA VERITÀ

“PORDENONE PAGA L'INEVITABILE SCOTTO DEL DOPPIO SALTO DI CATEGORIA. IN VIRTÙ DELLA RIFORMA DEI CAMPIONATI, DI FATTO, SIAMO NELLA TERZA SERIE NAZIONALE, NON NELLA QUARTA. LA DIFFERENZA TRA SERIE D E LEGA PRO È ABISSALE”

. Sono consapevole di dover tenere un certo profilo in tutte le occasioni, anche fuori dal campo, un ragazzo semplice, che si immerge al cento per cento nel suo lavoro e crede in quello che fa” In effetti c'è un aspetto molto importante da considerare negli equilibri della Lega Pro. E' l'effetto che le regole federali sui minutaggi degli atleti giovani producono sul torneo. Le squadre con poche risorse sono costrette a mettere in campo giocatori magari ancora acerbi, per poter godere dei contributi federali, indispensabili per la sopravvivenza (e il Pordenone è una di queste). Chi ha soldi e non ha di questi problemi si costruisce invece la squadra per vincere, senza badare alla media età e alle quote riservate agli Under. Tornando ad Emil, una domanda nasce spontanea. Ma com'è che un giocatore come lui non è mai riuscito a salire su ribalte più prestigiose della terza serie nazionale? La risposta è assolutamente in linea con il personaggio, che non cerca alibi e fa professione di modestia. “Ognuno ha quello che si merita. Certo, oltre alle doti, servirebbe anche un pizzico di fortuna. Forse io sono

capitato in un'epoca in cui la qualità nelle serie minori era più alta. Non c'era la questione dei minutaggi ai giovani, che probabilmente ha livellato tutto verso il basso. In ogni caso rimpianti non ne ho. Ho fatto una discreta carriera, che oltretutto non è ancora finita... ”. A questo punto, un'altra domanda quasi obbligatoria: cosa hai in mente per quando smetterai di giocare? “Mah, non ci penso molto, a dire il vero. E' da quando ho compiuto trent'anni che mi fanno questa domanda. Ho giocato altre sette stagioni e penso di giocarne ancora tante. Almeno fino a quando il fisico reggerà e avrò ancora lo stesso entusiasmo per andare al campo ed allenarmi. Il dopo calcio lo vedo come un orizzonte ancora lontano. Per il momento mi godo il presente, con i suoi momenti belli e meno belli. Il futuro può attendere”.


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NUOTO a cura della Redazione

IL CLUB PORDENONESE È REDUCE DA UNA STAGIONE MOLTO POSITIVA, CULMINATA CON IL RITORNO DI UN PROPRIO ATLETA, STEFANO MIRABELLA, SU UN PODIO TRICOLORE. AGLI ITALIANI SONO APPRODATI ANCHE ALESSANDRO GABELLI E FEDERICA AVON

GYMNASIUM LA FILIERA NON

Lo Special Team ha conquistato 15 medaglie ai Giochi Nazionali Special Olympics di Venezia. Su tutti si è distinto Andrea Cancian, vincitore di ben due ori

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Una stagione si è appena conclusa ed un'altra è alle porte. Insomma, siamo in quel periodo dell'anno solitamente dedicato ai bilanci. Dunque, mentre gli agonisti della squadra Assoluti hanno già iniziato, lo scorso 8 settembre, la prima fase della preparazione (quella che prevede una buona percentuale di sedute da effettuarsi “a secco”, cioè lontano dalla piscina), ma sono ancora distanti dai primi impegni agonistici (se ne parla non prima di novembre con le eliminatorie regionali), abbiamo chiesto ad Andrea Deiuri responsabile, per l'appunto degli Assoluti, di tracciare un consuntivo. “Siamo reduci da una stagione molto positiva – spiega - che ha visto il lancio di una nuova squadra giovanissima, composta all'ottanta per cento da atleti al primo e al secondo anno della categoria Ragazzi. C'è stato un ennesimo ricambio generazionale, vissuto senza scossoni”. Insomma, la filiera della Gymnasium FriulAdria Pordenone, che parte dalla Scuola Nuoto ed arriva fino agli Assoluti, passando per i Propaganda e gli Esordienti, continua a funzionare alla grande. Tre atleti biancoazzurri, Stefano Mirabella, Alessandro Gabelli e Federica

Avon, sono approdati ai campionati italiani di categoria e per Mirabella c'è stata anche la soddisfazione di un bronzo nei 200 delfino (categoria Ragazzi); per la Gym un ritorno sul podio tricolore a tre anni dall'impresa di Matteo Peressin. Passando al settore del nuoto sincronizzato, la squadra, che si compone di 25 atlete ed è guidata dalle allenatrici Cristina Cecchini, Elisa De Rosa, Elisabetta Imelio e Giorgia Lantieri, ha partecipato ai Campionati Italiani Uisp, mettendo assieme una decina di ottimi piazzamenti a ridosso del podio, oltre a vincere i meeting di Motta di Livenza e di Bolzano. Della serie, se sono rose fioriranno... Più che lusinghiera anche l'annata del gruppo Csi, che con i suoi 150 tesserati (espressione delle piscine di Pordenone, Aviano e Motta), è ormai la realtà più importante del Triveneto. Lo squadrone allenato da Giuseppe Basso e Donatello Ruggiero, ha vinto il meeting interregionale di Levico e quello di Motta di Livenza, mentre ai campionati italiani Csi di Lignano si è piazzato al 16esimo posto su 40 club partecipanti. Anche dai Master tante soddisfazioni


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FRIULADRIA, N SI FERMA MAI

OTTIMI RISULTATI SONO GIUNTI ANCHE DAL NUOTO SINCRONIZZATO, DALLA SQUADRA CSI, CHE CON I SUOI 150 TESSERATI È ORMAI LA REALTÀ PIÙ IMPORTANTE DEL TRIVENETO, E DAI MASTER, PROTAGONISTI AGLI ULTIMI MONDIALI CANADESI

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e medaglie. Su tutte il bronzo di Alessandro Marian ai Mondiali in Canada, l'argento della staffetta 4x50 stile, composta da Marian, Cecchin, Sacilotto e Bonistalli, e l'altro bronzo nella 4x50 mix con gli stessi protagonisti. Dulcis in fundo lo Special Team, che si compone di 11 ragazzi, appartenenti al mondo Special Olympic. Il gruppo, seguito da Claudio Deiuri e Giuseppe Basso, ha partecipato con successo ai Giochi Nazionali Special Olympics

di Venezia, dove è salito in cattedra Andrea Cancian, vincitore di ben due ori. In tutto sono state 15 le medaglie conquistate dalla squadra pordenonese, che ha iniziato ormai da qualche anno un percorso sportivo e formativo, ricco di riflessi positivi. I ragazzi dello Special Team in più occasioni si sono misurati nelle stesse gare e nei medesimi meeting dei compagni normodotati delle squadre Csi ed Assoluti, rivelatisi, aldilà dell'agonismo, anche occasioni importanti di socialità e condivisione.

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MOTORI

MATTEO DI MAJO, QUANDO STAKANOV È UN PILOTA DI RALLY

a cura della Redazione

IL PILOTA DELLA MRC SPORT DI BRUGNERA HA MESSO INSIEME UN FILOTTO DI BEN SEI GARE IN POCO PIÙ DI DUE MESI. E' ANCORA IN LIZZA ALL'ALPE ADRIA CUP, DOVE È SETTIMO IN CLASSIFICA GENERALE Con il filotto di sei gare disputate in poco più di due mesi, Matteo Di Majo ha conquistato il titolo di stakanovista della Mrc Sport. Indubbiamente una tabella di marcia di tutto rispetto quella del 26enne pilota udinese, che da due stagioni difende i colori della scuderia liventina e che ha affrontato in rapida successione il Rally di Majano, quello di Weiz in Austria, Scorzé e poi ancora: il Rally del Friuli, Nova Gorica e il Formula Challenge di Lignano. Corre di solito con una Peugeot 205 di sua proprietà, ma quest’anno ha provato anche una Fiat Panda Kit. “Un ragazzo esemplare – dice di lui il presidente della Mrc, Giacomo De Luca – corretto e responsabile, che da noi si è integrato a meraviglia”. Matteo è ancora in lizza nell'Alpe Adria Cup, circuito di otto tappe a cavallo di Italia, Austria e Slovenia. Non solo, nonostante i pronostici avversi, è primo nel Gruppo 5, ma soprattutto sta difendendo un più che lusinghiero settimo posto in classifica generale. Inoltre partecipa anche al Down Town City Circuit, che si compone di tre tappe cittadine (Manzano, Lignano e Latisana). Per Matteo quella dei motori è una “passionaccia”

Da sinistra: la vettura di Matteo di Majo e lo stesso pilota al volante alla partenza di una gara

che gli è stata trasmessa dal padre Maurizio, a sua volta validissimo navigatore. Il quale, dopo quasi trent'anni, ha ripreso la patente per seguire in un paio di occasioni il figliolo sul sedile di destra e con il road book sottomano. “Sì – ammette Matteo – mio papà è il responsabile del mio coinvolgimento nel mondo dei motori. Da piccolo mi portava alle prove dell'Alpi Orientali o del Piancavallo. Lì mi sono innamorato di questo mondo”. A Majano ha debuttato la strana coppia formata da figlio pilota e padre navigatore e, visto il successo

dell'esordio, il bis è venuto di conseguenza all'Alpi Orientali, che per i Di Majo è un po' la gara di famiglia. “Da due anni corro per la Mrc Sport – racconta Matteo – qui ho trovato un team strutturato e professionale, ma anche un ambiente in cui il fattore umano conta ancora moltissimo. Ogni singolo pilota è seguito e coccolato e non solo il driver di punta della scuderia. Con Giacomo, il presidente, l'intesa è stata immediata. La sera stessa del primo colloquio ho firmato il tesserino con la Mrc Sport”.

AL CENTRO BIKRAM YOGA DI PORDENONE È STATA PRESENTATA LA FEDERAZIONE ITALIANA YOGA SPORT. TANTI I PROGETTI IN CANTIERE, TUTTI RIVOLTI A DIFFONDERE LA PRATICA DI QUESTA AFFASCINANTE DISCIPLINA

YOGA ALLE OLIMPIADI? INTANTO SI PARLA DEI CAMPIONATI ITALIANI, FORSE A PORDENONE

Nicola De Simone (a destra) con Bikram Choudhury

Al Centro Bikram Yoga di Pordenone (che si trova in viale Lino Zanussi) è stata presentata la Federazione Italiana Yoga Sport, che sarà affiliata alla federazione internazionale IYSF (International Yoga Sport Federation) ed avrà lo scopo di promuovere, organizzare, coordinare e diffondere la cultura e la filosofia dello Yoga a livello Nazionale. “La Federazione – spiega Nicola De Simone, anima del centro naoniano - sarà nella forma dell'Associazione Sportiva senza scopo di lucro e, soprattutto nella fase della sua nascita, avrà bisogno del supporto di tutti coloro vorranno

De Simone durante un'esibizione di Bikram Yoga

rendere disponibili le proprie competenze affinché questa meravigliosa creatura prenda forma e spicchi il volo a diffondere lo Yoga in Italia e non solo”. Gli obiettivi della Federazione sono ambiziosi. Tra questi contribuire a portare le Yoga Asanas ad essere riconosciute come Pratica Sportiva alle Olimpiadi. Intanto il primo impegno sarà organizzare la prima edizione dei Campionati Italiani di Yoga Asanas. “Ci terremmo tanto – conclude De Simone – a far sì che questa kermesse partisse proprio da Pordenone”. Ne parleremo diffusamente nei prossimi numeri.


A PALAZZO BADINI, NEL CUORE DEL CENTRO STORICO, È STATO INAUGURATO IL NUOVO INFO POINT DI TURISMO FVG. UNO SPAZIO INFORMATIVO GESTITO DALL'AGENZIA TURISTICA REGIONALE, MA ANCHE UN CONTENITORE IN SENSO AMPIO DELL'OFFERTA CULTURALE

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a cura della Redazione

PORDENONE PROTOTIPO

NELL'EPOCA DEL TURISMO 2.0 Non (solo) l'inaugurazione di un luogo fisico, ma la realizzazione di un'idea, di un concept, di un nuovo corso, che ha come caposaldo l'interazione con i fruitori, ossia con i turisti Palazzo Badini, nuova sede dell'Info Point di Turismo Fvg a Pordenone

Siamo nell'epoca 2.0, quella dell'Internet dinamico e del dialogo in tempo reale o quasi tra i gestori e i fruitori. Quella dei social network che moltiplicano le connessioni e creano la vera ragnatela globale dei contatti e della condivisione. In estrema sintesi siamo nell'epoca dell'interattività. Questa è la parola magica, il segreto del successo di ogni forma di comunicazione. Il turismo, ovviamente, deve essere in prima linea nell'innovazione e - in ossequio all'antico adagio che recita: la migliore pubblicità sono i clienti soddisfatti - proprio questo settore sta sviluppando al massimo delle potenzialità il concetto dell'interazione tra gli operatori e i consumatori, cioè i turisti. Sono questi ultimi, in prima battuta, ad alimentare i blog, a postare foto, commenti e recensioni sui social network, a diffondere urbi et orbi le eccellenze di un territorio. Lo ha ben capito e messo in pratica Turismo Fvg, l'ente, emanazione della Regione Friuli Venezia Giulia, deputato allo sviluppo del turismo in ambito regionale.

Sul caposaldo dell'interattività si fonda il nuovo piano di sviluppo, presentato nei giorni scorsi a Pordenone, nell'ambito dell'inaugurazione del nuovo Info Point di Palazzo Badini. Non (solo) quindi l'inaugurazione di un luogo fisico, ma la realizzazione di un'idea, di un concept, di un nuovo corso. “Pordenone è un prototipo”, ha spiegato Michele Bregant, il direttore di Turismo Fvg. Non più un info point come si era abituati a intendere, ma il prototipo di un concetto decisamente più innovativo, che delinea la nuova sede come contenitore multimediale e interattivo per il turismo cittadino e provinciale e proietta Pordenone come modello per l’organizzazione della promozione e dell’accoglienza turistica in tutto il Friuli Venezia Giulia. Un punto di riferimento quindi unico non solo per i turisti in visita in città, che potranno reperire agevolmente tutte le informazioni e i consigli per il soggiorno e la visita anche tramite postazioni multimediali ed il collegamento gratuito

alla rete nell’area wifi di prossima attivazione, ma anche per le organizzazioni promotrici di importanti eventi sul territorio, al fine di intensificare il lavoro di coordinamento e promozione congiunta, aumentandone il potere attrattivo e favorendole con maggiore visibilità, grazie alla posizione di rilievo nel centro storico cittadino. Uno spazio che sarà anche officina di idee nuove per rilanciare l’immagine turistica del Pordenonese, sfruttando il patrimonio esistente e le risorse già attive nel campo turistico per potenziare la comunicazione congiunta e allineare le strategie di promozione. Come ha sottolineato il vice presidente della Giunta regionale, Sergio Bolzonello, il nuovo Info Point di Pordenone sarà, quindi, un ottimo biglietto da visita per la città e l’intera provincia visto che il personale al suo interno offrirà agli utenti informazioni

Da sinistra: il piano terra del nuovo Info Point; la conferenza stampa di presentazione con il direttore Michele Bregant e l'assessore regionale alle attività produttive, Sergio Bolzonello

www.pradis.com

L'Acqua delle nostre montagne

sui principali siti d’interesse, strutture ricettive e di ristorazione, eventi e iniziative promozionali legate a Pordenone e a tutta la regione. L’Info Point metterà a disposizione addetti plurilingue che manterranno aperto l’ufficio dal lunedì al sabato dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 14.30 alle 18.30 (orario estivo) o dalle 14.00 alle 18.00 (orario invernale), la domenica e i festivi dalle 9.00 alle 13.00. I punti di accoglienza sono uno strumento indispensabile per implementare i servizi rivolti alla promozione del Friuli Venezia Giulia da un punto di vista turistico: instaurare un rapporto positivo e diretto tra personale competente e turista è un punto chiave in un’ottica di fidelizzazione di quest’ultimo che a sua volta è il primo passo di un circolo virtuoso volto all’incremento dell’intero comparto.

EDITRICE: Associazione “La Voce”, Viale Trieste, 15 33170 Pordenone DIRETTORE RESPONSABILE: Flavio Mariuzzo COORDINAMENTO EDITORIALE: Piergiorgio Grizzo COLLABORATORI: Carlo Ragogna, Ferdi Terrazzani, Edi Morettin, Eugenia Presot, Stefano Boscariol, Claudio Deiuri, Emilio Felluga

PROGETTO GRAFICO: Francesca Salvalajo FOTO: Andrea Deiuri, Elio Eberle, Pierpaolo Gianfreda, Claudia Marzano, B. Missinato, Ferdi Terrazzani, Mario Tomadini, Piergiorgio Grizzo, Archivio Domenica Sport IMPIANTI STAMPA: Visual Studio-PN STAMPA: Tipografia Sartor Pordenone Associato all’Unione Stampa Periodica Italiana


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L'APPROFONDIMENTO a cura della Redazione

LO SCORSO 7 SETTEMBRE È ANDATA IN SCENA LA 42ESIMA EDIZIONE DELLA CICLOTURISTICA PIÙ AMATA DAI PORDENONESI, CHE HA “GIRATO LA BOA” A PORTOBUFFOLÉ, IN PROVINCIA DI TREVISO

SULLA PORDENONE PEDALA BRILLA SEMPRE IL SOLE Qualche incognita sull'edizione 2015, anche se l'itinerario di massima sarebbe già stato disegnato...

Da sinistra: la partenza: da Piazza Risorgimento; la nuova bozza di itinerario per l'edizione 2015, un "cuore" con le estremità a Pordenone e Azzano X; il podio con le Miss e i Mister

Bella e fortunata. La Pordenone Pedala lo è da sempre e si è confermata tale anche nella sua 42esima edizione, quella andata in scena lo scorso 7 settembre, con giro di boa a Portobuffolé, appena oltre i confini provinciali e l'ingresso nella Marca Trevigiana. Bella per la semplicità della formula, per come sa aggregare, per l'entusiasmo che suscita, che dagli organizzatori si trasmette a tutti i 5000 partecipanti. Fortunata perché, anche in un'estate tra le più “sfigate” che si ricordino per quanto riguarda le condizioni meteo, la cicloturistica più amata dai pordenonesi è stata

baciata dal sole, come è successo nel 99 per cento delle volte. L'inossidabile Demetrio Moras, patron e anima della manifestazione, tiene botta, nonostante gli acciacchi, e continua a profondere nella kermesse tutta la sua contagiosa energia. Questo è, di fatto, il primo segreto del successo della Pordenone Pedala. “Una bella edizione – ha commentato il patron – alla vigilia della quale siamo stati gratificati dalla lettera di papa Francesco, da una telefonata giunta dalla segreteria del premier Matteo Renzi, dalla medaglia del Presidente della Repubblica Napolitano e dalla

per lo sviluppo del territorio

verso Sud, ossia verso il mandamento vicinanza degli amministratori della di Azzano Decimo e i suoi dintorni. Regione Veneto e del Friuli Venezia Giulia, Nel cuore, insomma, del territorio di con in primis il sindaco di Pordenone, riferimento di uno dei mecenati storici Pedrotti, e quello di Portobuffolé, Susana”. della cicloturistica, la Banca di Credito “C'è stata poi l'emozione del via dato in Cooperativo Pordenonese. A buon diretta dal Libano, dove operano i nostri intenditor... militari della 132esima Brigata Corazzata Ariete, dal Generale Polli e dal vice governatore della Regione, Bolzonello”. La stessa Ariete ha poi curato parte della logistica sfornando con le proprie efficientissime cucine da campo ben 5000 piatti di pasta incredibilmente al dente. Tantissimi gli sponsor tecnici che hanno aderito mettendo a disposizione i propri prodotti, dalla Pasta Tomadini al vino della cantina I magredi, alle Latterie Friulane, all'Acqua Pradis, al Caffè Dap, alle mele La Tiepola, al rifornimento voltante di panino e bibita della Friulana Panini, fino allo spazzolino da denti di Apollonia OdontoSalute. L'arrivo, ospitato come consuetudine al Parco Galvani, si è trasformato come sempre in una festa. Mentre la Scuola Passione Arte Danza di Pordenone allietava i presenti con le sue coreografie e la Fanfara dei Bersaglieri diffondeva la sua musica, sul palco del parco cittadino sfilavano le Miss, mentre sul prato si davano appuntamento moltissime Sopra: due immagini della ripartenza realtà dell'associazionismo del dopo il giro di boa a Portobuffolè territorio. Era presente anche il “tappo più grande del mondo”, un enorme contenitore dove vengono raccolti i tappi di plastica destinati alla ben nota iniziativa di solidarietà. Ora il Comitato Organizzatore sta già pensando all'edizione 2015, il cui svolgimento però non è così scontato come in passato. Dipenderà da molte variabili. Intanto Demetrio un suo percorso ideale l'avrebbe già disegnato. Dopo aver pedalato negli ultimi anni verso Ovest, verso Nord e verso Est, sarebbe ora di puntare nuovamente i manubri Il patron Demetrio Moras


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