Ancora sul Toscanaccio

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09 maggio 2016

di michele fornicola Caro

To….accio ?!?

È di queste ore una riflessione, a mio avviso sgangherata, sgangherata, di un delegato COCER Carabinieri che ritiene di interpretare il pensiero dei Carabinieri convinti, dice lui, che “essere essere consigliere in un comune è un esperienza personale che puo’ portare solo profitto personale.” personale La questione mi tocca personalmente perché nel febbraio 2012, come delegato COCER, COCER ero già convinto che ill processo di integrazione dei militari nella società civile fosse in pericolo. Per questo motivo, parlando a titolo personale, non certo a nome dei Carabinieri, avevo affermato esattamente il contrario. Un emendamento (fortunatamente ritirato) tendeva infatti ad introdurre questo tipo di limitazione alla normativa per l’elezione elezione dei delegati delegati nella Rappresentanza Militare. Vorrei chiedere a questo “paladino paladino” nella Rappresentanza Militare: quale sarà la sua posizione in merito al collega al centro dell’attenzione attenzione perchè si è legittimamente candidato alle elezioni e che si trova “sotto attacco” da parte di un partito politico ?

POLITICA E CARABINIERE. NON E' UTILE ALLA CAUSA ESSERE UN CONSIGLIERE. Lo dicono i carabinieri tra i quasi 20.000 del nostro gruppo chiuso sul social network facebook. Lo sostengo fermamente io da tempo. E’ bastato condividere nel gruppo una proposta per sentire i loro pareri e le loro considerazioni sulla mia persona. E’ stato to un plebiscito al NON UTILE LA CANDIDATURA AL COMUNE DI ROMA. Come me i carabinieri sostengono non utile alla causa degli interessi collettivi dei carabinieri quella di essere candidato al Comune come consigliere. Tutti sappiamo, ed abbiamo conferma, che che essere consigliere in un comune è un esperienza personale che puo’ portare solo profitto personale o prepara ad un percorso politico di esclusivo interesse personale. Certo è che svolgere il ruolo di rappresentante di carabinieri e far credere che si faccia ccia questo per gli interessi collettivi è solo un concetto da fattoria. Ho potuto constatare che c’è molto affetto e tantissima stima in quello che ho posto in essere, che abbiamo posto in essere in questi anni. Questi momenti, per me sono significativi. Il parere del collega carabiniere che rappresento per me è sempre parte fondamentale della mia attività rappresentativa dei carabinieri d’Italia. Forse perché non rappresento solo i carabinieri ca della mia parrocchia o quelli che possono portare a me qualche ritorno. Forse perché non mi faccio trovare tra i colleghi solo quando sono in prossimità le consultazioni elettorali politiche. Forse perché non ho quell’atteggiamento da capo-pastore capo pastore che è degno solo di un panorama di pappagalli e pecore. Forse perché le le cose prima le faccio e poi ne parlo. Forse perché…anzi sono sicuro che …è perché sono e resto carabiniere a rappresentare i carabinieri. Lo ero all’inizio, lo sono stato dopo, lo sono ora e lo saro’ fino a che il consenso e la fiducia dei carabinieri mi darà quel potere sociale di essere loro voce e loro riferimento. Lo continuero’ a fare superando quegli ostacoli creati da quei pseudo-delegati delegati che, con l’aiuto di una parte della scala gerarchica, devono cercare di fermare il pericolo che li minaccia, che minaccia la loro tranquillità nel buoi del nulla, dell’ipocrisia e della cialtroneria. Un guerriero riporta ferite e attacchi mortali, ma quando si rialza è ancora piu’ forte di prima e ancor piu’ determinato a continuare su quella strada. Non ho mai coinvolto coin i colleghi sulle mie ferite e i miei attacchi mortali, lo faro’ al momento opportuno con nomi e cognomi e dati di fatto. Ora ho scelto di d non levare tempo prezioso alla crescita dei carabinieri ed ad alimentare il livello di conoscenza dei carabinieri carabinieri su pianetacobar.eu.

Andare

avanti, insieme, per andare oltre. COCER, FORNICOLA (COCER CC): CI SONO MOTIVI PER PROROGARE QUESTO MANDATO MA SEMBRA INTERESSINO DI PIU’ AGLI STATI MAGGIORI. SI VADA AD ELEZIONI IMMEDIATE. ”Il processo di integrazione dei militari nella società civile è in pericolo. Non possono esistere e ragioni che giustificano la violazione del diritto di 350.000 militari di poter eleggere i nuovi membri della rappresentanza militare già prorogati per due anni. Gli emendamenti attualmente dibattuti fra i due partiti maggiormente rappresentativi al Senato Sena PD e PDL tendono a

introdurre ulteriori limitazioni alla libertà di ciascun militare di poter rappresentare gli interessi della sua categoria. categoria Ritengo inaccettabile considerare non eleggibile nella Rappresentanza Militare il militare che ricopre una carica elettiva o di governo negli organi rappresentativi dello Stato, delle Regioni, delle Province e dei Comuni con popolazione superiore ai 15.000“ 15.000 Roma, 09 febbraio 2012




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