Raccolta di atti parlamentari dal 20 al 28 febbraio 2017

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ATTO CAMERA ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/04304/103 Dati di presentazione dell'atto Legislatura: 17 Seduta di annuncio: 747 del 23/02/2017 Firmatari Primo firmatario: FONTANA GREGORIO Gruppo: FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' BERLUSCONI PRESIDENTE Data firma: 23/02/2017 Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo cofirmatario Gruppo Data firma PALESE ROCCO MISTOCONSERVATORI E RIFORMISTI 23/02/2017 Stato iter: 02/23/2017 Partecipanti allo svolgimento/discussione PARERE GOVERNO 23/02/2017 DE MICHELI PAOLA SOTTOSEGRETARIO DI STATO ECONOMIA E FINANZE Fasi iter: ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 23/02/2017 ACCOLTO IL 23/02/2017 PARERE GOVERNO IL 23/02/2017 RINUNCIA ALLA VOTAZIONE IL 23/02/2017 CONCLUSO IL 23/02/2017 Atto Camera Ordine del Giorno 9/04304/103


presentato da FONTANA Gregorio testo di GiovedÏ 23 febbraio 2017, seduta n. 747   La Camera, premesso che: all'articolo 8 del disegno di legge in esame si prevede una proroga per l'anno 2017 della validità dei limiti massimi vigenti di lavoro straordinario consentito per il personale dei corpi di polizia (Polizia di Stato, Carabinieri, Polizia penitenziaria, Guardia di finanza, Corpo forestale dello Stato); i limiti di cui sopra, sono relativi al numero complessivo massimo di prestazioni orarie aggiuntive da retribuire come lavoro straordinario che, ai sensi dell'articolo 43, comma 13, della legge n. 121 del 1981, deve essere stabilito annualmente con decreto del Ministro dell'interno di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze; la disposizione di cui sopra va nella giusta direzione di evitare l'irregolare pagamento delle ore di lavoro alle forze dell'ordine e, nel contempo, porta all'attenzione del Parlamento il tema dell'inadeguatezza delle retribuzioni corrisposte agli operatori delle forze dell'ordine; come da tempo denunciato dalle rappresentanze sindacali di categoria, le retribuzioni previste per gli operatori delle forze dell'ordine sono del tutto inadeguate rispetto al ruolo da queste svolte per il mantenimento dell'ordine pubblico e per la tutela dei cittadini, soprattutto se si raffrontano dette retribuzioni con quelle previste per gli operatori di polizia di altre democrazie avanzate,


impegna il Governo a valutare l'opportunità, compatibilmente con le esigenze di finanza pubblica, di adottare iniziative di propria competenza perché agli operatori delle Forze di polizia sia garantita non solo l'erogazione regolare del pagamento delle ore di lavoro straordinario, ma perché si continui ad operare al fine di assicurare agli appartenenti delle Forze dell'Ordine una retribuzione adeguata, anche tenendo conto delle tabelle retributive applicate in altre democrazie avanzate. 9/4304/103. (Testo modificato nel corso della seduta) Gregorio Fontana, Palese.

ATTO CAMERA INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/02797 Dati di presentazione dell'atto Legislatura: 17 Seduta di annuncio: 745 del 21/02/2017 Firmatari Primo firmatario: IORI VANNA Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO Data firma: 20/02/2017 Destinatari Ministero destinatario: • MINISTERO DELL'INTERNO Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 20/02/2017


Stato iter: IN CORSO Atto Camera Interrogazione a risposta orale 3-02797 presentato da IORI Vanna testo di Martedì 21 febbraio 2017, seduta n. 745   IORI. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che: in una società sempre più «informatizzata» sono in costante aumento i crimini via web, soprattutto in danno dei minorenni, quali diffusione della pedopornografia e della pedofilia online, l'adescamento, il cyberbullismo, le minacce, lo stalking, le diffamazioni sulla rete, le truffe e la pirateria informatica, i furti di identità ed altri; l'evoluzione tecnologia ha portato e porterà in futuro alla nascita di nuove fattispecie criminose attuate tramite la rete internet; la ricerca svolta nel febbraio 2014 da Ipsos per Save The Children su un campione di ragazzi dai 12 ai 17 anni mette in luce una diffusione capillare degli strumenti informatici fra i minori, oltre a rilevare che per ben il 72 per cento degli adolescenti il cyberbullismo è il fenomeno sociale più pericoloso del proprio tempo; la polizia postale svolge un ruolo indispensabile, essendo l'unica forza dell'ordine addetta allo studio, alla prevenzione, alla repressione e al contrasto dei reati commessi tramite la rete internet, in particolare quando le vittime sono minorenni; proprio in questi giorni in Senato è stata approvata una proposta di legge sul cyberbullismo (la proposta di legge


3139 che sta per arrivare alla Camera in quarta lettura) in cui si prevede che vengano privilegiati gli aspetti educativi e rieducativi, stanziando fondi specifici proprio per il lavoro nelle scuole della polizia postale nel triennio 2017-2019; in questa prospettiva la specialità della polizia postale e delle comunicazioni, oltre alla repressione ed al contrasto dei crimini perpetrati tramite la rete internet, attua un'attività di prevenzione e formazione, rivolta ai ragazzi delle scuole medie inferiori e superiori italiane, per fornire agli studenti ed alle famiglie, oltre che agli insegnanti, conoscenze idonee a garantire una navigazione in rete consapevole e sicura; questo ruolo educativo è previsto anche dalla legge n.  107 del 2015 (la cosiddetta «buona scuola») laddove si premette l'importanza di prevenire i rischi e i pericoli della rete, attraverso collaudati progetti di sensibilizzazione e formazione degli insegnanti e workshop gratuiti presso le scuole che ne fanno richiesta; già nel 2014 era stata presentata dall'interrogante al Ministro dell'interno una interrogazione parlamentare per evitare la soppressione di 74 sezioni provinciali di polizia postale e delle comunicazioni, la cui chiusura venne poi evitata; ora si ripresenta questa evenienza, difficilmente comprensibile, anche in una logica di contenimento della spesa, poiché tale specialità consente di intercettare reati e prevenire conseguenze e costi anche molto pesanti; la razionalizzazione delle risorse umane, a cui è finalizzata detta chiusura, vanifica in gran parte l'esperienza e la professionalità acquisita nel corso degli anni dal personale specializzato delle sezioni di


polizia postale e delle comunicazioni destinate alla chiusura; infine, gli uffici delle sezioni di polizia postale sono sovvenzionati da Poste Italiane, che assume sul proprio bilancio i costi di gestione, non gravando quindi su quelli del Ministero dell'interno –: se il Ministro non ritenga opportuno evitare la soppressione delle sezioni di polizia postale e delle comunicazioni di cui in premessa che porterebbe al depotenziamento di una specialità resa sempre più necessaria dalla crescente esigenza di prevenzione e contrasto dei reati informatici commessi tramite la rete internet, soprattutto a danno dei minorenni; se non ritenga il Ministro interrogato di assumere iniziative affinché tale specialità sia potenziata, implementata e dotata dei migliori e più avanzati mezzi tecnologici per prevenire, contrastare e reprimere i reati via web, in particolare considerando che le sezioni presenti sul territorio, oltre alla prevenzione e al contrasto del fenomeno, garantiscono un rapporto diretto con i cittadini attraverso la quotidiana attività per acquisire denunce, esposti e richieste sui reati online. (3-02797) Classificazione EUROVOC: EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione): formazione degli insegnanti protezione del consumatore Internet


ATTO CAMERA ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/04304/056 Dati di presentazione dell'atto Legislatura: 17 Seduta di annuncio: 747 del 23/02/2017 Firmatari Primo firmatario: CORDA EMANUELA Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE Data firma: 23/02/2017 Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo cofirmatario Gruppo Data firma BASILIO TATIANA MOVIMENTO 5 STELLE 23/02/2017 RIZZO GIANLUCA MOVIMENTO 5 STELLE 23/02/2017 FRUSONE LUCA MOVIMENTO 5 STELLE 23/02/2017 TOFALO ANGELO MOVIMENTO 5 STELLE 23/02/2017 BERNINI PAOLO MOVIMENTO 5 STELLE 23/02/2017 PILI MAURO MISTOALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO 23/02/2017 ARTINI MASSIMO MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE 23/02/2017 IANNUZZI CRISTIAN MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO 23/02/2017 PALESE ROCCO MISTO-CONSERVATORI E RIFORMISTI 23/02/2017 Stato iter: 02/23/2017 Partecipanti allo svolgimento/discussione DICHIARAZIONE GOVERNO 23/02/2017 Resoconto DE MICHELI PAOLA SOTTOSEGRETARIO DI STATO ECONOMIA E FINANZE INTERVENTO PARLAMENTARE 23/02/2017 Resoconto CORDA EMANUELA MOVIMENTO 5 STELLE Resoconto PILI MAURO MISTO Resoconto ARTINI MASSIMO MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE Resoconto BASILIO TATIANA MOVIMENTO 5 STELLE INTERVENTO GOVERNO 23/02/2017 Resoconto AMICI SESA SOTTOSEGRETARIO DI STATO ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI PARERE GOVERNO 23/02/2017 Resoconto AMICI SESA


SOTTOSEGRETARIO DI STATO ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI Fasi iter: ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 23/02/2017 DISCUSSIONE IL 23/02/2017 ACCOLTO IL 23/02/2017 PARERE GOVERNO IL 23/02/2017 RINUNCIA ALLA VOTAZIONE IL 23/02/2017 CONCLUSO IL 23/02/2017 Atto Camera Ordine del Giorno 9/04304/056 presentato da CORDA Emanuela testo di Giovedì 23 febbraio 2017, seduta n. 747   La Camera, premesso che: l'articolo 8 commi 5-bis e 5-ter proroga di un ulteriore anno il mandato della rappresentanza militare e rinvia conseguentemente l'elezione per il rinnovo dei delegati del personale delle Forze Armate e dei corpi di polizia ad ordinamento militare; tale proroga era già avvenuta nel 2016 per cui il mandato dell'attuale rappresentanza è stato prorogato per il 50 per cento in più rispetto al periodo di mandato previsto dalla legge; il personale delle Forze Armate e dei corpi di polizia ad ordinamento militare ha il diritto di scegliersi la propria Rappresentanza Militare e i delegati uscenti


possono per legge concorrere per un secondo mandato consecutivo sottoponendosi però al giudizio della propria base elettorale; la proroga stabilita dalla presente legge prevede che l'elezione per le Rappresentanze militari si tengano entro il 15 luglio 2018 mentre le procedure per le presentazioni delle candidature avranno avvio al 30 maggio 2018 ovvero in periodo in cui sarà operativa la nuova legislatura parlamentare, impegna il Governo a non prorogare ulteriormente il periodo del mandato della Rappresentanza Militare oltre la data del 2018 stabilita dal presente decreto. 9/4304/56. (Testo modificato nel corso della seduta) Corda, Basilio, Rizzo, Frusone, Tofalo, Paolo Bernini, Pili, Artini, Cristian Iannuzzi, Palese.

ATTO SENATO INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/03521 Dati di presentazione dell'atto Legislatura: 17 Seduta di annuncio: 769 del 23/02/2017 Firmatari Primo firmatario: COTTI ROBERTO Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE Data firma: 23/02/2017 Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo cofirmatario Gruppo Data firma BERTOROTTA ORNELLA MOVIMENTO 5 STELLE 23/02/2017 CAPPELLETTI ENRICO MOVIMENTO 5 STELLE 23/02/2017 CASTALDI GIANLUCA MOVIMENTO 5 STELLE 23/02/2017 GIARRUSSO MARIO


MICHELE MOVIMENTO 5 STELLE 23/02/2017 GIROTTO GIANNI PIETRO MOVIMENTO 5 STELLE 23/02/2017 PUGLIA SERGIO MOVIMENTO 5 STELLE 23/02/2017 SERRA MANUELA MOVIMENTO 5 STELLE 23/02/2017 Commissione assegnataria Commissione: 1. COMMISSIONE (AFFARI COSTITUZIONALI, AFFARI DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO E DELL'INTERNO, ORDINAMENTO GENERALE DELLO STATO E DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE) Destinatari Ministero destinatario: • MINISTERO DELL'INTERNO Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 23/02/2017 Stato iter: IN CORSO Fasi iter: ASSEGNATO IN COMMISSIONE IL 23/02/2017 Atto Senato Interrogazione a risposta orale 3-03521 presentata da ROBERTO COTTI giovedì 23 febbraio 2017, seduta n.769 COTTI, BERTOROTTA, CAPPELLETTI, CASTALDI, GIARRUSSO, GIROTTO, PUGLIA, SERRA - Ai Ministri dell'interno, della difesa e della giustizia - Premesso che: le forze armate, dell'ordine e di polizia hanno in dotazione, custodia e uso diverse tipologie di armi


d'ordinanza; specifiche autorizzazioni sono necessarie per la detenzione e porto d'armi; gli ultimi dati del Ministero dell'interno, riferibili al 2015, riferiscono che in Italia le licenze di porto d'arma in Italia ammontano a oltre 1.300.000, di cui: 19.984 per difesa personale, 44.334 concessi a guardie giurate, 774.679 relativi all'attività venatoria e 470.821 per la pratica sportiva del tiro al volo; stando alle statistiche il numero di tiratori sportivi sarebbe quadruplicato. Pertanto l'aumentare delle licenze di porto d'arma per uso sportivo dovrebbe corrispondere ad una crescita proporzionale degli iscritti alla Federazione italiana tiro a volo e all'Unione italiana tiro a segno; a parere degli interroganti sarebbe opportuno comparare il numero delle licenze di porto d'arma con le licenze di caccia e con gli iscritti alle diverse federazioni; considerato che: chi trova o eredita armi è tenuto a denunciarle alla Polizia o ai Carabinieri, come chi le compra; chi detiene armi dovrebbe avere ottenuto un certificato medico di idoneità psicofisica; dopo i 55-60 anni possono cambiare rapidamente le situazioni vascolari a livello cerebrale e quindi sarebbe appropriato ripetere le visite psicoattitudinali con frequenza, mentre oggi chi viene sorpreso senza certificazione medica non va immediatamente incontro a un sequestro dell'arma, ma gli viene concesso un termine di 30 giorni per regolarizzare la posizione; la Commissione europea, in una comunicazione al


Parlamento nell'ottobre 2013, ha attribuito all'Italia 11,9 armi da fuoco ogni 100 abitanti, collocandola a metà classifica tra i Paesi dell'Unione europea; un rapporto Eurispes del 2008 ha stimato in circa 4 milioni le famiglie in possesso almeno di una pistola e in 10 milioni le armi legali presenti sul territorio, dove Torino e Milano risultavano essere le città più armate, seguite da Roma e provincia, mentre tra i centri meno abitati spiccava Nuoro; recenti notizie pubblicate da "Il Giornale" il 9 gennaio 2017, "L'Italia con la pistola. Milano e Torino le più armate - Ecco come gli italiani si armano senza sottoporsi a troppi controlli. Quattro milioni di famiglie hanno una pistola", riferiscono che in Italia solo l'8 per cento di quelli che possiedono un'arma da fuoco ammette di averla acquistata per difesa personale; secondo un'indagine di Eurobarometro (servizio della Commissione europea, istituito nel 1973, che misura ed analizza le tendenze dell'opinione pubblica in tutti gli Stati membri), a parte quelli che ne fanno un uso professionale (il 38 per cento), più di uno su due sarebbe provvisto di armi per andare a caccia (il 28 per cento) o perché appassionato di tiro (il 23 per cento), dati che insospettiscono perché sono al di sotto della media europea; inoltre si apprende che chi non sarebbe riuscito a ottenere il porto d'armi per difesa personale, che viene rilasciato dalla Prefettura solo in caso di dimostrato bisogno o ad alcune categorie professionali ritenute particolarmente a rischio, è comunque riuscito a dotarsi di pistola o fucile per altri scopi; considerato infine che:


non è possibile reperire informazioni sul numero di armi in Italia smarrite o rubate alle forze armate, dell'ordine e di polizia; a giudizio degli interroganti il problema della relazione tra numero di armi in rapporto alla popolazione e sul numero di delitti contro le persone, in particolare di omicidi volontari, appare di sicuro interesse per l'opinione pubblica, si chiede di sapere: quale sia il numero complessivo di armi concesse in dotazione, custodia e uso alle forze armate, dell'ordine e di polizia, suddivise per categoria; a quanto ammontino le autorizzazioni specifiche attualmente in essere in Italia per il porto d'arma, suddivise per categorie di utilizzo e di detenzione; se vi sia stato un incremento in percentuale di autorizzazioni per il porto d'arma per le pratiche sportive e venatorie a partire dal 2014; quale sia il numero di denunce di ritrovamento armi e di entrata in possesso per eredità , per gli anni 2014, 2015 e 2016; quale sia il numero di delitti contro le persone, in particolare di omicidi volontari, compiuti con l'uso di armi; quali siano le 10 città italiane in cui risulta in essere il maggior numero di autorizzazioni al possesso o uso di armi; quale sia il numero di armi smarrite o rubate alle forze armate, di polizia e dell'ordine e quello dei ritrovamenti; se non ritengano i Ministri in indirizzo, ognuno in base


alle proprie competenze, di rivedere urgentemente la normativa in vigore, soprattutto riguardo alla detenzione di armi e in relazione all'età, prevedendo inoltre il sequestro immediato dell'arma quando venga accertata l'irregolarità, o il venire meno, della validità della certificazione medica di idoneità psicofisica. (3-03521)

ATTO CAMERA INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN ASSEMBLEA 3/02810 Dati di presentazione dell'atto Legislatura: 17 Seduta di annuncio: 745 del 21/02/2017 Firmatari Primo firmatario: RAMPELLI FABIO Gruppo: FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE Data firma: 21/02/2017 Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo cofirmatario Gruppo Data firma CIRIELLI EDMONDO FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE 21/02/2017 LA RUSSA IGNAZIO FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE 21/02/2017 MELONI GIORGIA FRATELLI D'ITALIAALLEANZA NAZIONALE 21/02/2017 MURGIA BRUNO FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE 21/02/2017 NASTRI GAETANO FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE 21/02/2017 PETRENGA GIOVANNA FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE 21/02/2017 RIZZETTO WALTER FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE 21/02/2017 TAGLIALATELA MARCELLO FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE 21/02/2017 TOTARO ACHILLE FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE 21/02/2017


Destinatari Ministero destinatario: • MINISTERO DELL'INTERNO Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 21/02/2017 Stato iter: 02/22/2017 Partecipanti allo svolgimento/discussione ILLUSTRAZIONE 22/02/2017 Resoconto CIRIELLI EDMONDO FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE RISPOSTA GOVERNO 22/02/2017 Resoconto FINOCCHIARO ANNA MINISTRO SENZA PORTAFOGLIO RAPPORTI CON IL PARLAMENTO REPLICA 22/02/2017 Resoconto CIRIELLI EDMONDO FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE Fasi iter: DISCUSSIONE IL 22/02/2017 SVOLTO IL 22/02/2017 CONCLUSO IL 22/02/2017 Atto Camera Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-02810 presentato da RAMPELLI Fabio testo presentato Martedì 21 febbraio 2017 modificato Mercoledì 22 febbraio 2017, seduta n. 746   RAMPELLI, CIRIELLI, LA RUSSA, GIORGIA MELONI, MURGIA, NASTRI, PETRENGA, RIZZETTO, TAGLIALATELA e TOTARO. — Al


Ministro dell'interno . — Per sapere – premesso che: in questi mesi si sono visti tanti italiani in divisa mettere a rischio la propria vita per salvarne altre, dalle migliaia di soccorritori impegnati nelle operazioni di soccorso in seguito ai terremoti che hanno scosso l'Italia centrale a partire dal mese di agosto 2016, ai due agenti di polizia che hanno arrestato il terrorista di Berlino, ai quali la Germania ha appena negato l'annunciato premio, agli uomini del soccorso alpino che hanno percorso otto chilometri di strade impraticabili con gli sci ai piedi nel buio della notte per riuscire ad arrivare all'albergo Rigopiano, ai soccorritori del 118 il cui elicottero si è schiantato a Campo Felice; i casi citati sono solo alcuni dei più recenti e più noti, ma ogni giorno centinaia di persone impegnate si impegnano per la sicurezza di tutti i cittadini; tutte queste persone svolgono con una dedizione totale un lavoro spesso ingrato e pericoloso, nonostante non siano certo ben remunerati –: se i soggetti di cui in premessa siano adeguatamente remunerati per il prezioso lavoro che svolgono e se siano previste in loro favore corresponsioni economiche aggiuntive di carattere premiale in occasione di eventi specifici che li espongono a rischi ulteriori. (3-02810) Classificazione EUROVOC: EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione): sicurezza pubblica

ATTO SENATO


RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00300 Dati di presentazione dell'atto Legislatura: 17 Seduta di annuncio: 29 del 22/02/2017 Firmatari Primo firmatario: VATTUONE VITO Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO Data firma: 22/02/2017 Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo cofirmatario Gruppo Data firma SANGALLI GIAN CARLO PARTITO DEMOCRATICO 22/02/2017 Commissione assegnataria Commissione: 3. COMMISSIONE (AFFARI ESTERI EMIGRAZIONEI) Commissione: 4. COMMISSIONE (DIFESA) Stato iter: 02/22/2017 Partecipanti allo svolgimento/discussione ILLUSTRAZIONE 22/02/2017 VATTUONE VITO PARTITO DEMOCRATICO INTERVENTO PARLAMENTARE 22/02/2017 SANGALLI GIAN CARLO PARTITO DEMOCRATICO COTTI ROBERTO MOVIMENTO 5 STELLE FASANO VINCENZO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' XVII LEGISLATURA INTERVENTO GOVERNO 22/02/2017 ROSSI DOMENICO SOTTOSEGRETARIO DI STATO DIFESA Fasi iter: DISCUSSIONE IL 22/02/2017 APPROVATO IL 22/02/2017 CONCLUSO IL 22/02/2017 Atto Senato


Risoluzione in Commissione 7-00300 presentata da VITO VATTUONE mercoledì 22 febbraio 2017, seduta n.029 Le Commissioni affari esteri e difesa riunite, a conclusione dell'esame, ai sensi dell'articolo 50 del Regolamento, dell'affare assegnato sulla Deliberazione del Consiglio dei ministri in merito alla partecipazione dell'Italia alle missioni internazionali, adottata il 14 gennaio 2017 (doc. CCL, n. 1), verificata la conformità della citata deliberazione alla previsione di cui all'articolo 2, della legge 21 luglio 2016, n. 145; preso atto che - in sede di prima applicazione della normativa richiamata - la deliberazione prevede altresì la prosecuzione delle missioni in corso di svolgimento; preso atto pertanto che la prescritta autorizzazione concerne nuove missioni e la prosecuzione delle missioni in corso, segnatamente: 1. Joint Enterprise (missione NATO - scheda 1) 2. EULEX Kosovo (personale militare) (missione UE scheda 2) 3. EULEX Kosovo (personale Polizia di Stato) (missione UE - scheda 3) 4. EULEX Kosovo (magistrati) (missione UE - scheda 4) 5. United Nations Mission in Kosovo UNMIK (missione ONU scheda 5) 6. EUFOR ALTHEA (missione UE - scheda 6) 7. Missione bilaterale Forze di polizia in Albania (scheda 7) 8. United Nations Peacekeeping Force in Cyprus UNFICYP (missione ONU - scheda 8) 9. Sea Guardian (missione NATO - scheda 9) 10. EUNAVFORMED SOPHIA (missione UE - scheda 10)


11. Resolute Support Mission (missione NATO - scheda 11) 12. United Nations Interim Force in Lebanon UNIFIL (missione ONU - scheda 12) 13. Missione bilaterale di addestramento delle Forze di sicurezza libanesi (scheda 13) 14. Temporary International Presence in Hebron TIPH2 (missione multilaterale - scheda 14) 15. Missione bilaterale di addestramento delle Forze di sicurezza palestinesi (scheda 15) 16. European Union Border Assistance Mission in Rafah EUBAM Rafah (missione UE - scheda 16) 17. European Union Police Mission for the Palestinian Territories EUPOL COPPS (personale della Polizia di Stato) (missione UE scheda 17) 18. European Union Police Mission for the Palestinian Territories EUPOL COPPS (magistrati) (missione UE scheda 18) 19. Partecipazione alla Coalizione internazionale di contrasto alla minaccia terroristica del Daesh (scheda 19) 20. United Nations Military Observer Group in India and Pakistan UNMOGIP (missione ONU - scheda 20) 21. Impiego su basi bilaterali di personale militare negli Emirati Arabi Uniti, in Bahrain, in Qatar e a Tampa per le esigenze connesse con le missioni internazionali in Medioriente e Asia (scheda 21) 22. Missione bilaterale di supporto sanitario in Libia Operazione Ippocrate (scheda 22) 23. United Nations Support Mission in Libya UNSMIL (missione ONU - scheda 23) 24. Missione su base bilaterale di assistenza alla Guardia costiera della Marina militare libica (scheda 24) 25. Missione UE antipirateria denominata ATALANTA (missione UE - scheda 25)


26. Missione UE denominata EUTM Somalia (missione UE scheda 26) 27. Missione UE denominata EUCAP Somalia (ex EUCAP Nestor) (missione UE - scheda 27) 28. Missione bilaterale di addestramento delle forze di polizia somale e gibutiane (scheda 28) 29. Impiego di personale militare presso la base nazionale nella Repubblica di Gibuti (scheda 29) 30. Missione UN denominata United Nations Multidimensional Integrated Stabilization Mission in Mali MINUSMA (missione ONU - scheda 30) 31. Missione UE denominata EUTM Mali (missione UE scheda 31) 32. Missione UE denominata EUCAP Sahel Mali (missione UE - scheda 32) 33. Missione UE denominata EUCAP Sahel Niger (missione UE - scheda 33) 34. Multinational Force and Observers in Egitto MFO (scheda 34) 35. Missione UE denominata EUBAM LIBYA (missione UE scheda 35) 36. Impiego di un dispositivo aeronavale nazionale per la sorveglianza e la sicurezza dei confini nazionali nell'area del Mediterraneo centrale (operazione Mare Sicuro) (scheda 36) 37. Partecipazione al dispositivo NATO a difesa dei confini sud-orientali dell'Alleanza denominato "Active Fence" (scheda 37) 38. Partecipazione al dispositivo NATO per la sorveglianza dello spazio aereo dell'area sud-orientale dell'Alleanza (scheda 38) 39. Partecipazione al dispositivo NATO per la sorveglianza navale nell'area sud dell'Alleanza (scheda 39)


40. Partecipazione al dispositivo NATO in Lettonia Enhanced Forward Presence (scheda 40) 41. Partecipazione al dispositivo NATO Air Policing in Bulgaria (scheda 41) 42. Partecipazione al dispositivo NATO Interim Air Policing in Islanda (scheda 42); oltre che le seguenti attivitĂ : 43. Esigenze comuni a piĂš teatri operativi delle Forze armate per l'anno 2017 (scheda 43) 44. Supporto info-operativo a protezione delle Forze armate (scheda 44) 45. Iniziative di cooperazione allo sviluppo e di sminamento umanitario (scheda 45) 46. Interventi di sostegno ai processi di pace, stabilizzazione e rafforzamento della sicurezza (scheda 46) 47. Partecipazione alle iniziative delle organizzazioni internazionali per la pace e la sicurezza (scheda 47) 48. Erogazione del contributo a sostegno delle Forze di sicurezza afghane, comprese le forze di polizia (scheda 48) 49. Interventi operativi di emergenza e di sicurezza (scheda 49); valutati positivamente gli orientamenti di politica estera e di difesa contenuti nella deliberazione del Consiglio dei ministri, volti a proseguire, in ambito multilaterale, europeo ed atlantico e nel rispetto della legalitĂ internazionale e del diritto umanitario, il contrasto al radicalismo terroristico, a garantire la sicurezza dell'area euro-mediterranea, a fornire supporto attivo alle iniziative dell'Alleanza atlantica in relazione alle crisi presenti lungo i confini orientali e meridionali dell'alleanza stessa e, infine, a partecipare alle misure adottate dall'ONU per la pace e la stabilitĂ


internazionale, secondo i criteri di indirizzo descritti nella sezione della delibera relativa al quadro politicomilitare; considerato che l'Italia è fermamente impegnata a rafforzare il suo approccio integrato nella gestione delle crisi internazionali, in linea con i principi della Strategia globale dell'Unione europea elaborata dall'Alto Rappresentante per la politica estera e di sicurezza, valorizzando le importanti responsabilità internazionali che è chiamata a esercitare nel corso del 2017; considerato che nel contesto dell'identità euro-atlantica dell'Italia, occorre il rilancio della difesa, europea e atlantica, anche in chiave mediterranea, che, come l'Unione europea, anche la NATO, caposaldo del nostro sistema di sicurezza, deve adeguare la propria azione alle nuove sfide di sicurezza internazionali, alle minacce asimmetriche e al terrorismo internazionale, e che tale rilancio va operato, in un'ottica di complementarietà tra le due Organizzazioni, riaffermando la centralità del Mediterraneo; considerato che ulteriore punto di riferimento importante è l'impegno contro il terrorismo di Daesh, impegno che si esplica innanzitutto nella coalizione di cui l'Italia è parte insieme a 65 Paesi e a 3 organizzazioni internazionali, e che tra i compiti del contingente italiano si annoverano quelli umanitari, di fornitura di equipaggiamento, di ricognizione e sorveglianza aeree, di recupero del personale civile e militare e di addestramento delle forze di sicurezza irachene e curde, nonché che il ruolo svolto dall'Italia è riconosciuto essenziale e straordinariamente apprezzato e si caratterizza anche per il fondamentale presidio di sicurezza presso la diga di Mosul; considerata favorevolmente la recente presentazione di un


"pacchetto" in materia di difesa europea, costituito dal piano di attuazione della strategia globale in materia di sicurezza e difesa del 14 novembre 2016, dalla pubblicazione, da parte della Commissione, del piano di azione europeo in materia di difesa del 30 novembre 2016, nonché dall'approvazione, da parte del Consiglio, di misure attuative della dichiarazione NATO-UE del 6 dicembre 2016, e preso atto della volontà di proseguire lungo la direzione tracciata da tali documenti, espressa dal Consiglio europeo il 15 dicembre 2016; valutata, in particolare, favorevolmente la proposta della Commissione contenuta nel citato piano di azione, per l'istituzione di un fondo europeo per la Difesa, al fine di promuovere la ricerca e rafforzare la base industriale; considerato che, negli ultimi anni, le condizioni di sicurezza dello scenario internazionale e, in particolare, all'interno e attorno all'Europa, si sono considerevolmente deteriorate, con il conseguente aumento della necessità di rafforzare la capacità dell'Europa di promuovere la sicurezza all'interno e all'esterno dei suoi confini, nonché di rinsaldare il partenariato con la NATO e le relazioni transatlantiche; condivisa la richiesta più volte formulata dagli esecutivi italiani ai partner europei di maggiore e solida collaborazione basata sulla fiducia reciproca nella gestione delle politiche migratorie, e nell'ottica della piena attuazione di quell'approccio globale al fenomeno previsto dall'Agenda europea sulla migrazione e ribadito nella proposta italiana nota come Migration compact, aumentando la capacità di gestire fenomeni ad alto impatto sulla sicurezza dell'Europa anche attraverso gli strumenti delle politiche di collaborazione e missioni internazionali;


sottolineato che, con riferimento alla Libia, la stabilizzazione e il mantenimento dell'integrità territoriale è possibile solo mediante un approccio inclusivo delle diverse anime del Paese e la promozione del dialogo tra le diverse istituzioni e che, nel rispetto del binomio tra solidarietà e sicurezza, ciò rappresenta una condizione indispensabile per il rafforzamento del controllo delle frontiere esterne del Paese e per la lotta ai trafficanti di esseri umani, che deve essere fattivamente sostenuto dall'Unione europea e dalla comunità internazionale; ribadita la necessità di operare per una rapida stabilizzazione della Siria e dell'intera regione mediorientale, al fine di consentire il ripristino di condizioni di pace e di sicurezza, indispensabili per il ritorno di quanti sono fuggiti nel corso di questi anni di conflitto, nonché per porre fine alle situazioni di grave disagio a cui sono sottoposti Paesi come il Libano, la Giordania e la Turchia, che più di altri hanno subito il massiccio afflusso di profughi siriani ; ribadita l'importanza dell'impegno italiano per la stabilizzazione dell'intera area balcanica, nella prospettiva di rapporti sempre più stretti con l'Unione europea; rilevato favorevolmente il consistente impegno italiano nella partecipazione alle missioni - civili e militari PSDC dell'Unione europea e richiamata la necessità di procedere con convinzione lungo il cammino per la costruzione di un'effettiva difesa comune; manifestato altresì apprezzamento per la scelta di continuare ad affiancare all'impegno militare interventi di cooperazione allo sviluppo a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione delle aree di crisi, attraverso iniziative di carattere umanitario, di rafforzamento


dello stato di diritto, di sostegno alle amministrazioni locali, di consolidamento delle strutture di governo e di miglioramento economico e sociale, a conferma del peculiare approccio italiano alle missioni volto a coniugare la dimensione militare con quella civile, nell'ottica di valorizzare il nesso tra pace, sicurezza, sviluppo e diritti umani, in linea con il dettato dell'articolo 11 della Costituzione; apprezzato che, nel condurre i propri sforzi a sostegno della pace e della sicurezza internazionali, l'Italia assicura l'attuazione dei principi dell'Agenda "Donne, Pace e Sicurezza" istituita con la Risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell'ONU n. 1325/2000 e successive, in particolare, in linea con l'approccio delle Nazioni unite alla "pace sostenibile", che prevede l'attiva partecipazione delle donne a tutte le attività a sostegno della pace, dalla prevenzione, al peacekeeping alla stabilizzazione post-conflitto; apprezzato l'incremento delle risorse finanziarie per gli interventi di cooperazione allo sviluppo e per il sostegno dei processi di pace e stabilizzazione che per il 2017 è stimato in 295 milioni di euro, e che si realizzano dall'Afghanistan all'Etiopia, dalla Repubblica Centrafricana alla Libia, dalla Siria all'Iraq alla Tunisia, fino ai paesi maggiormente interessati all'assistenza dei rifugiati nell'area mediterranea, come il Libano e la Giordania e si sostanziano in settori di importanza prioritaria quali l'aiuto umanitario ai rifugiati, la ricostruzione in situazioni di postconflitto o di calamità , la stabilizzazione di "stati fragili" e la sicurezza alimentare, senza dimenticare lo sviluppo economico e rurale, la sanità e la tutela del patrimonio culturale; considerate le comunicazioni dei Ministri degli affari


esteri e della cooperazione internazionale e della difesa svolte il 7 febbraio 2017 davanti alle Commissioni riunite affari esteri e difesa della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica; preso atto che i Ministri hanno confermato i contenuti della citata deliberazione e in particolare che la sicurezza della regione euro-mediterranea e la sicurezza della regione euro-atlantica sono assunti a pilastri essenziali complementari della strategia di sicurezza e difesa, nonchĂŠ l'impegno del Governo per garantire la stabilizzazione della Libia nel quadro delle relazioni e della legalitĂ internazionali, con riferimento particolare al contrasto della tratta di esseri umani; in linea con gli scenari delineati nel Libro bianco della Difesa; si esprimono favorevolmente all'autorizzazione, per l'anno in corso, delle sopra citate missioni. (7-00300) VATTUONE, SANGALLI Classificazione EUROVOC: EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione): Unione europea consiglio dei ministri missione d'inchiesta ATTO SENATO RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00299 Dati di presentazione dell'atto Legislatura: 17 Seduta di annuncio: 29 del 22/02/2017 Firmatari


Primo firmatario: VATTUONE VITO Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO Data firma: 22/02/2017 Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo cofirmatario Gruppo Data firma SANGALLI GIAN CARLO PARTITO DEMOCRATICO 22/02/2017 Commissione assegnataria Commissione: 3. COMMISSIONE (AFFARI ESTERI EMIGRAZIONEI) Commissione: 4. COMMISSIONE (DIFESA) Stato iter: 02/22/2017 Partecipanti allo svolgimento/discussione ILLUSTRAZIONE 22/02/2017 VATTUONE VITO PARTITO DEMOCRATICO INTERVENTO PARLAMENTARE 22/02/2017 SANGALLI GIAN CARLO PARTITO DEMOCRATICO COTTI ROBERTO MOVIMENTO 5 STELLE FASANO VINCENZO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' XVII LEGISLATURA INTERVENTO GOVERNO 22/02/2017 ROSSI DOMENICO SOTTOSEGRETARIO DI STATO DIFESA Fasi iter: DISCUSSIONE IL 22/02/2017 APPROVATO IL 22/02/2017 CONCLUSO IL 22/02/2017 Atto Senato Risoluzione in Commissione 7-00299 presentata da VITO VATTUONE mercoledì 22 febbraio 2017, seduta n.029 Le Commissioni affari esteri e difesa riunite,


a conclusione dell'esame, ai sensi dell'articolo 50 del Regolamento, dell'affare assegnato sulla Deliberazione del Consiglio dei ministri in merito alla partecipazione dell'Italia alle missioni internazionali, adottata il 14 gennaio 2017 (doc. CCL, n. 1), verificata la conformitĂ della citata deliberazione alla previsione di cui all'articolo 2, della legge 21 luglio 2016, n. 145; preso atto che - in sede di prima applicazione della normativa richiamata - la deliberazione prevede altresĂŹ la prosecuzione delle missioni in corso di svolgimento; preso atto pertanto che la prescritta autorizzazione concerne nuove missioni e la prosecuzione delle missioni in corso, segnatamente: 1. Joint Enterprise (missione NATO - scheda 1) 2. EULEX Kosovo (personale militare) (missione UE scheda 2) 3. EULEX Kosovo (personale Polizia di Stato) (missione UE - scheda 3) 4. EULEX Kosovo (magistrati) (missione UE - scheda 4) 5. United Nations Mission in Kosovo UNMIK (missione ONU scheda 5) 6. EUFOR ALTHEA (missione UE - scheda 6) 7. Missione bilaterale Forze di polizia in Albania (scheda 7) 8. United Nations Peacekeeping Force in Cyprus UNFICYP (missione ONU - scheda 8) 9. Sea Guardian (missione NATO - scheda 9) 10. EUNAVFORMED SOPHIA (missione UE - scheda 10) 11. Resolute Support Mission (missione NATO - scheda 11) 12. United Nations Interim Force in Lebanon UNIFIL (missione ONU - scheda 12) 13. Missione bilaterale di addestramento delle Forze di sicurezza libanesi (scheda 13)


14. Temporary International Presence in Hebron TIPH2 (missione multilaterale - scheda 14) 15. Missione bilaterale di addestramento delle Forze di sicurezza palestinesi (scheda 15) 16. European Union Border Assistance Mission in Rafah EUBAM Rafah (missione UE - scheda 16) 17. European Union Police Mission for the Palestinian Territories EUPOL COPPS (personale della Polizia di Stato) (missione UE scheda 17) 18. European Union Police Mission for the Palestinian Territories EUPOL COPPS (magistrati) (missione UE scheda 18) 19. Partecipazione alla Coalizione internazionale di contrasto alla minaccia terroristica del Daesh (scheda 19) 20. United Nations Military Observer Group in India and Pakistan UNMOGIP (missione ONU - scheda 20) 21. Impiego su basi bilaterali di personale militare negli Emirati Arabi Uniti, in Bahrain, in Qatar e a Tampa per le esigenze connesse con le missioni internazionali in Medioriente e Asia (scheda 21) 22. Missione bilaterale di supporto sanitario in Libia Operazione Ippocrate (scheda 22) 23. United Nations Support Mission in Libya UNSMIL (missione ONU - scheda 23) 24. Missione su base bilaterale di assistenza alla Guardia costiera della Marina militare libica (scheda 24) 25. Missione UE antipirateria denominata ATALANTA (missione UE - scheda 25) 26. Missione UE denominata EUTM Somalia (missione UE scheda 26) 27. Missione UE denominata EUCAP Somalia (ex EUCAP Nestor) (missione UE - scheda 27) 28. Missione bilaterale di addestramento delle forze di


polizia somale e gibutiane (scheda 28) 29. Impiego di personale militare presso la base nazionale nella Repubblica di Gibuti (scheda 29) 30. Missione UN denominata United Nations Multidimensional Integrated Stabilization Mission in Mali MINUSMA (missione ONU - scheda 30) 31. Missione UE denominata EUTM Mali (missione UE scheda 31) 32. Missione UE denominata EUCAP Sahel Mali (missione UE - scheda 32) 33. Missione UE denominata EUCAP Sahel Niger (missione UE - scheda 33) 34. Multinational Force and Observers in Egitto MFO (scheda 34) 35. Missione UE denominata EUBAM LIBYA (missione UE scheda 35) 36. Impiego di un dispositivo aeronavale nazionale per la sorveglianza e la sicurezza dei confini nazionali nell'area del Mediterraneo centrale (operazione Mare Sicuro) (scheda 36) 37. Partecipazione al dispositivo NATO a difesa dei confini sud-orientali dell'Alleanza denominato "Active Fence" (scheda 37) 38. Partecipazione al dispositivo NATO per la sorveglianza dello spazio aereo dell'area sud-orientale dell'Alleanza (scheda 38) 39. Partecipazione al dispositivo NATO per la sorveglianza navale nell'area sud dell'Alleanza (scheda 39) 40. Partecipazione al dispositivo NATO in Lettonia Enhanced Forward Presence (scheda 40) 41. Partecipazione al dispositivo NATO Air Policing in Bulgaria (scheda 41) 42. Partecipazione al dispositivo NATO Interim Air


Policing in Islanda (scheda 42); oltre che le seguenti attività: 43. Esigenze comuni a più teatri operativi delle Forze armate per l'anno 2017 (scheda 43) 44. Supporto info-operativo a protezione delle Forze armate (scheda 44) 45. Iniziative di cooperazione allo sviluppo e di sminamento umanitario (scheda 45) 46. Interventi di sostegno ai processi di pace, stabilizzazione e rafforzamento della sicurezza (scheda 46) 47. Partecipazione alle iniziative delle organizzazioni internazionali per la pace e la sicurezza (scheda 47) 48. Erogazione del contributo a sostegno delle Forze di sicurezza afghane, comprese le forze di polizia (scheda 48) 49. Interventi operativi di emergenza e di sicurezza (scheda 49); valutati positivamente gli orientamenti di politica estera e di difesa contenuti nella deliberazione del Consiglio dei ministri, volti a proseguire, in ambito multilaterale, europeo ed atlantico e nel rispetto della legalità internazionale e del diritto umanitario, il contrasto al radicalismo terroristico, a garantire la sicurezza dell'area euro-mediterranea, a fornire supporto attivo alle iniziative dell'Alleanza atlantica in relazione alle crisi presenti lungo i confini orientali e meridionali dell'alleanza stessa e, infine, a partecipare alle misure adottate dall'ONU per la pace e la stabilità internazionale, secondo i criteri di indirizzo descritti nella sezione della delibera relativa al quadro politicomilitare; considerato che l'Italia è fermamente impegnata a rafforzare il suo approccio integrato nella gestione


delle crisi internazionali, in linea con i principi della Strategia globale dell'Unione europea elaborata dall'Alto Rappresentante per la politica estera e di sicurezza, valorizzando le importanti responsabilità internazionali che è chiamata a esercitare nel corso del 2017; considerato che nel contesto dell'identità euro-atlantica dell'Italia, occorre il rilancio della difesa, europea e atlantica, anche in chiave mediterranea, che, come l'Unione europea, anche la NATO, caposaldo del nostro sistema di sicurezza, deve adeguare la propria azione alle nuove sfide di sicurezza internazionali, alle minacce asimmetriche e al terrorismo internazionale, e che tale rilancio va operato, in un'ottica di complementarietà tra le due Organizzazioni, riaffermando la centralità del Mediterraneo; considerato che ulteriore punto di riferimento importante è l'impegno contro il terrorismo di Daesh, impegno che si esplica innanzitutto nella coalizione di cui l'Italia è parte insieme a 65 Paesi e a 3 organizzazioni internazionali, e che tra i compiti del contingente italiano si annoverano quelli umanitari, di fornitura di equipaggiamento, di ricognizione e sorveglianza aeree, di recupero del personale civile e militare e di addestramento delle forze di sicurezza irachene e curde, nonché che il ruolo svolto dall'Italia è riconosciuto essenziale e straordinariamente apprezzato e si caratterizza anche per il fondamentale presidio di sicurezza presso la diga di Mosul; considerata favorevolmente la recente presentazione di un "pacchetto" in materia di difesa europea, costituito dal piano di attuazione della strategia globale in materia di sicurezza e difesa del 14 novembre 2016, dalla pubblicazione, da parte della Commissione, del piano di azione europeo in materia di difesa del 30 novembre 2016,


nonché dall'approvazione, da parte del Consiglio, di misure attuative della dichiarazione NATO-UE del 6 dicembre 2016, e preso atto della volontà di proseguire lungo la direzione tracciata da tali documenti, espressa dal Consiglio europeo il 15 dicembre 2016; valutata, in particolare, favorevolmente la proposta della Commissione contenuta nel citato piano di azione, per l'istituzione di un fondo europeo per la Difesa, al fine di promuovere la ricerca e rafforzare la base industriale; considerato che, negli ultimi anni, le condizioni di sicurezza dello scenario internazionale e, in particolare, all'interno e attorno all'Europa, si sono considerevolmente deteriorate, con il conseguente aumento della necessità di rafforzare la capacità dell'Europa di promuovere la sicurezza all'interno e all'esterno dei suoi confini, nonché di rinsaldare il partenariato con la NATO e le relazioni transatlantiche; condivisa la richiesta più volte formulata dagli esecutivi italiani ai partner europei di maggiore e solida collaborazione basata sulla fiducia reciproca nella gestione delle politiche migratorie, e nell'ottica della piena attuazione di quell'approccio globale al fenomeno previsto dall'Agenda europea sulla migrazione e ribadito nella proposta italiana nota come Migration compact, aumentando la capacità di gestire fenomeni ad alto impatto sulla sicurezza dell'Europa anche attraverso gli strumenti delle politiche di collaborazione e missioni internazionali; sottolineato che, con riferimento alla Libia, la stabilizzazione e il mantenimento dell'integrità territoriale è possibile solo mediante un approccio inclusivo delle diverse anime del Paese e la promozione del dialogo tra le diverse istituzioni e che, nel


rispetto del binomio tra solidarietà e sicurezza, ciò rappresenta una condizione indispensabile per il rafforzamento del controllo delle frontiere esterne del Paese e per la lotta ai trafficanti di esseri umani, che deve essere fattivamente sostenuto dall'Unione europea e dalla comunità internazionale; ribadita la necessità di operare per una rapida stabilizzazione della Siria e dell'intera regione mediorientale, al fine di consentire il ripristino di condizioni di pace e di sicurezza, indispensabili per il ritorno di quanti sono fuggiti nel corso di questi anni di conflitto, nonché per porre fine alle situazioni di grave disagio a cui sono sottoposti Paesi come il Libano, la Giordania e la Turchia, che più di altri hanno subito il massiccio afflusso di profughi siriani ; ribadita l'importanza dell'impegno italiano per la stabilizzazione dell'intera area balcanica, nella prospettiva di rapporti sempre più stretti con l'Unione europea; rilevato favorevolmente il consistente impegno italiano nella partecipazione alle missioni - civili e militari PSDC dell'Unione europea e richiamata la necessità di procedere con convinzione lungo il cammino per la costruzione di un'effettiva difesa comune; manifestato altresì apprezzamento per la scelta di continuare ad affiancare all'impegno militare interventi di cooperazione allo sviluppo a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione delle aree di crisi, attraverso iniziative di carattere umanitario, di rafforzamento dello stato di diritto, di sostegno alle amministrazioni locali, di consolidamento delle strutture di governo e di miglioramento economico e sociale, a conferma del peculiare approccio italiano alle missioni volto a coniugare la dimensione militare con quella civile,


nell'ottica di valorizzare il nesso tra pace, sicurezza, sviluppo e diritti umani, in linea con il dettato dell'articolo 11 della Costituzione; apprezzato che, nel condurre i propri sforzi a sostegno della pace e della sicurezza internazionali, l'Italia assicura l'attuazione dei principi dell'Agenda "Donne, Pace e Sicurezza" istituita con la Risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell'ONU n. 1325/2000 e successive, in particolare, in linea con l'approccio delle Nazioni unite alla "pace sostenibile", che prevede l'attiva partecipazione delle donne a tutte le attività a sostegno della pace, dalla prevenzione, al peacekeeping alla stabilizzazione post-conflitto; apprezzato l'incremento delle risorse finanziarie per gli interventi di cooperazione allo sviluppo e per il sostegno dei processi di pace e stabilizzazione che per il 2017 è stimato in 295 milioni di euro, e che si realizzano dall'Afghanistan all'Etiopia, dalla Repubblica Centrafricana alla Libia, dalla Siria all'Iraq alla Tunisia, fino ai paesi maggiormente interessati all'assistenza dei rifugiati nell'area mediterranea, come il Libano e la Giordania e si sostanziano in settori di importanza prioritaria quali l'aiuto umanitario ai rifugiati, la ricostruzione in situazioni di postconflitto o di calamità , la stabilizzazione di "stati fragili" e la sicurezza alimentare, senza dimenticare lo sviluppo economico e rurale, la sanità e la tutela del patrimonio culturale; considerate le comunicazioni dei Ministri degli affari esteri e della cooperazione internazionale e della difesa svolte il 7 febbraio 2017 davanti alle Commissioni riunite affari esteri e difesa della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica; preso atto che i Ministri hanno confermato i contenuti


della citata deliberazione e in particolare che la sicurezza della regione euro-mediterranea e la sicurezza della regione euro-atlantica sono assunti a pilastri essenziali complementari della strategia di sicurezza e difesa, nonché l'impegno del Governo per garantire la stabilizzazione della Libia nel quadro delle relazioni e della legalità internazionali, con riferimento particolare al contrasto della tratta di esseri umani; in linea con gli scenari delineati nel Libro bianco della Difesa; si esprimono favorevolmente all'autorizzazione, per l'anno in corso, delle sopra citate missioni; si invita il Governo a valutare l'opportunità di attivarsi presso le competenti sedi internazionali affinché si possano realizzare le condizioni necessarie a dare attuazione alla terza fase della missione EUNAVFOR MED. (7-00299) VATTUONE, SANGALLI Classificazione EUROVOC: EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione): Unione europea consiglio dei ministri missione d'inchiesta

ATTO CAMERA INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/15711 Dati di presentazione dell'atto


Legislatura: 17 Seduta di annuncio: 748 del 24/02/2017 Firmatari Primo firmatario: ASCANI ANNA Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO Data firma: 24/02/2017 Destinatari Ministero destinatario: • MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA delegato in data 24/02/2017 Stato iter: IN CORSO Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-15711 presentato da ASCANI Anna testo di Venerdì 24 febbraio 2017, seduta n. 748   ASCANI. — Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. — Per sapere – premesso che: come noto, l'articolo 1, comma 622, della legge 27 dicembre 2006, n. 269 e successive modificazione e integrazioni, stabilisce che: «l'istruzione impartita per almeno dieci anni è obbligatoria ed è finalizzata a consentire il conseguimento di un titolo di studio di scuola secondaria superiore o di una qualifica professionale di durata almeno triennale entro il


diciottesimo anno d'età»; tale obbligo d'istruzione è stato peraltro innalzato a decorrere dall'anno scolastico 2007/2008; inoltre, l'articolo 1 del decreto ministeriale 22 agosto 2007, n. 139, recita che: «l'istruzione obbligatoria è impartita per almeno 10 anni e si realizza secondo le disposizioni indicate all'articolo 1, comma 622, della legge 27 dicembre 2006, n. 296», così come anche la circolare Ministeriale del 30 ottobre 2010, n. 101, il cui articolo 1 dispone che «nell'attuale ordinamento l'obbligo di istruzione riguarda la fascia di età compresa tra i 6 e i 16 anni»; orbene, il decreto ministeriale 31 dicembre 2001, n. 481, disciplina l'attività di vigilanza sull'adempimento dell'obbligo scolastico in combinato disposto con le disposizioni di cui alla legge 28 marzo 2003, n. 53, e all'articolo 2, comma 1, del decreto legislativo 14 aprile 2005, n. 76; nello specifico viene stabilito che alla vigilanza sull'adempimento dell'obbligo di istruzione provvedono: a) il sindaco, o un suo delegato, del comune ove hanno la residenza i giovani che, in virtù delle disposizioni vigenti, sono soggetti al predetto obbligo di istruzione; b) i dirigenti scolastici delle scuole di ogni ordine e grado statali e paritarie; c) i genitori dei minori o coloro che a qualsiasi titolo ne facciano le veci (e che sono tenuti ad iscriverli alle istituzioni scolastiche o formative); d) la provincia, attraverso, i servizi per l'impiego in relazione alle funzioni di loro competenza a livello territoriale; e) i soggetti che assumono, con il contratto di apprendistato, i giovani tenuti all'assolvimento del


diritto-dovere all'istruzione e alla formazione, nonché il tutore aziendale; dall'esame di tutta la normativa citata, si evidenzia la precisa responsabilità diretta dei dirigenti scolastici nel compito di vigilare sull'adempimento dell'obbligo scolastico degli studenti: questi devono controllare che gli alunni iscritti nelle loro scuole frequentino effettivamente e regolarmente le lezioni e, in presenza di soggetti a rischio dispersione, sono tenuti a convocare tempestivamente la famiglia del minore per chiarire le responsabilità dei genitori in ordine all'adempimento dell'obbligo scolastico; a fronte di queste previsioni ordinamentali, i dati diffusi dall'Istituto nazionale documentazione innovazione ricerca educativa (I.N.D.I.R.E.), e aggiornati a marzo 2016, non sono confortanti: la percentuale che segna la dispersione scolastica (nel cui dato confluisce quello della violazione dell'obbligo scolastico) è del 15 per cento. Pur essendo considerevolmente sceso rispetto al 2009, il dato risulta ancora distante dall'obiettivo prefissato a livello europeo: il 10 per cento entro il 2020; inoltre, i fatti di cronaca recente segnano un incremento della tendenza all'evasione scolastica, specialmente nel sud d'Italia dove, nel giro di pochi mesi, sono state inoltrate diverse denunce alla procura della Repubblica da parte dei comandi della compagnia dei carabinieri e della polizia di Stato –: quali iniziative intenda adottare per contrastare il fenomeno dell'evasione scolastica e garantire il rispetto delle previsioni ordinamentali esistenti in materia. (4-15711)


ATTO CAMERA INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/15678 Dati di presentazione dell'atto Legislatura: 17 Seduta di annuncio: 746 del 22/02/2017 Firmatari Primo firmatario: GELMINI MARIASTELLA Gruppo: FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' BERLUSCONI PRESIDENTE Data firma: 22/02/2017 Destinatari Ministero destinatario: • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 22/02/2017 Stato iter: IN CORSO Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-15678 presentato da GELMINI Mariastella testo di Mercoledì 22 febbraio 2017, seduta n. 746   GELMINI. — Al Ministro della giustizia . — Per sapere – premesso che: gli ultimi dati resi disponibili dal dipartimento dell'amministrazione penitenziaria (DAP) relativi alle


presenze nei 191 istituti penitenziari italiani, riferiti al 31 gennaio 2017, indicano in 55.381 il numero dei detenuti, a fronte di una capienza regolamentare di 50.174 posti. I detenuti stranieri presenti alla stessa data erano 18.825, di cui 870 donne e 17.955 uomini. Le nazionalità straniere maggiormente rappresentate, secondo le tabelle ministeriali, sono quella marocchina (17,8 per cento), quella rumena (14,5 per cento), quella albanese (13,2 per cento), quella tunisina (10,8 per cento), quella nigeriana (4,8 per cento); per quanto attiene ai 18 istituti presenti in Lombardia, rispetto ad una capienza regolamentare di 6.113 unità, i detenuti effettivamente presenti, alla stessa data, erano 7.865 (di cui 423 donne); rispetto alla posizione giuridica, sono 1.222 i detenuti nelle carceri lombarde in attesa di primo giudizio, 1.386 i soggetti con condanna non definitiva e 5.246 quelli con sentenza passata in giudicato; per quanto attiene alla presenza di detenute madri con figli al seguito presenti negli istituti penitenziari lombardi, sono 3 le madri con 3 figli/e presso l'istituto di Bollate «II C.R.» e 7 le madri con 8 figli/figlie presso il carcere «Francesco di Cataldo» San Vittore di Milano; al 31 gennaio 2017 i soli istituti di Bollate e Sondrio registravano un numero di reclusi inferiore alla capienza regolamentare. All'estremo opposto vi sono Opera (+353 detenuti rispetto alla capienza regolamentare), Monza (+219) e Bergamo (+203); gli stranieri detenuti nelle carceri della Lombardia sono 3.641 (il 46,3 per cento del totale); nella recente relazione del Ministro sull'amministrazione della giustizia per l'anno 2016, è stato dedicato uno specifico capitolo alla «Prevenzione della


radicalizzazione» islamista, un'attività condotta con una costante attività di monitoraggio dei soggetti ristretti per reati di terrorismo internazionale e di coloro che sono segnalati per presunte attività di proselitismo e di reclutamento; attualmente, a livello nazionale, i soggetti sottoposti a specifico «monitoraggio» sono complessivamente 165, a cui si aggiungono 76 detenuti «attenzionati» e 124 «segnalati», per un totale di 365 individui, mentre i detenuti ristretti per il reato di terrorismo internazionale monitorati, sono 44; come evidenziato, recentemente, dalla ricerca sulla situazione carceraria lombarda svolta da Eupolis, la società di ricerche regionale, non si tratta solo di un problema sovraffollamento. La presenza di detenuti da pressoché tutti i Paesi del mondo, implica la necessità per l'amministrazione penitenziaria di dotarsi di figure professionali adeguatamente preparate; a partire dai direttori/direttrici degli istituti penitenziari, unanime è la richiesta di incrementare l'esiguo numero di mediatori culturali. Non si può, infatti, pensare di potersi affidare alla speranza che i detenuti stranieri parlino inglese oppure ad altri detenuti che aiutino operatori e personale della polizia penitenziaria a comprendere i loro connazionali; di fronte ad una utenza straniera così significativa dovrebbe esserci un grosso investimento nel sistema penitenziario e nel sistema delle figure professionali qualificate –: quali iniziative intenda assumere affinché le risorse destinate all'amministrazione penitenziaria, oltre che al settore della custodia e della sicurezza, siano allocate anche verso quelle figure professionali, come interpreti e mediatori culturali che, proprio in questa delicata


fase storica, risultano strumento fondamentale per evitare, segnalare e affrontare quei fenomeni di emarginazione su cui contano i reclutatori delle organizzazioni terroristiche islamiste e non solo. (415678) Classificazione EUROVOC: EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione): detenuto stabilimento penitenziario personale carcerario

ATTO CAMERA INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/10647 Dati di presentazione dell'atto Legislatura: 17 Seduta di annuncio: 745 del 21/02/2017 Firmatari Primo firmatario: FERRANTI DONATELLA Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO Data firma: 21/02/2017 Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo cofirmatario Gruppo Data firma LENZI DONATA PARTITO DEMOCRATICO 21/02/2017 GNECCHI MARIALUISA PARTITO DEMOCRATICO 21/02/2017 SCANU GIAN PIERO PARTITO DEMOCRATICO 21/02/2017 MORANI ALESSIA PARTITO DEMOCRATICO 21/02/2017 FONTANA CINZIA MARIA PARTITO DEMOCRATICO 21/02/2017 GARAVINI LAURA PARTITO DEMOCRATICO 21/02/2017 MARANTELLI DANIELE PARTITO DEMOCRATICO 21/02/2017 ROSSOMANDO ANNA PARTITO DEMOCRATICO 21/02/2017 GIULIANI FABRIZIA


PARTITO DEMOCRATICO 21/02/2017 IORI VANNA PARTITO DEMOCRATICO 21/02/2017 ZAMPA SANDRA PARTITO DEMOCRATICO 21/02/2017 GHIZZONI MANUELA PARTITO DEMOCRATICO 21/02/2017 AMATO MARIA PARTITO DEMOCRATICO 21/02/2017 ANTEZZA MARIA PARTITO DEMOCRATICO 21/02/2017 BENI PAOLO PARTITO DEMOCRATICO 21/02/2017 BOLDRINI PAOLA PARTITO DEMOCRATICO 21/02/2017 BOSSA LUISA PARTITO DEMOCRATICO 21/02/2017 CAROCCI MARA PARTITO DEMOCRATICO 21/02/2017 CARROZZA MARIA CHIARA PARTITO DEMOCRATICO 21/02/2017 CASELLATO FLORIANA PARTITO DEMOCRATICO 21/02/2017 CAUSI MARCO PARTITO DEMOCRATICO 21/02/2017 COMINELLI MIRIAM PARTITO DEMOCRATICO 21/02/2017 DI LELLO MARCO PARTITO DEMOCRATICO 21/02/2017 FRAGOMELI GIAN MARIO PARTITO DEMOCRATICO 21/02/2017 LODOLINI EMANUELE PARTITO DEMOCRATICO 21/02/2017 MAESTRI PATRIZIA PARTITO DEMOCRATICO 21/02/2017 MALISANI GIANNA PARTITO DEMOCRATICO 21/02/2017 MARIANO ELISA PARTITO DEMOCRATICO 21/02/2017 MELILLI FABIO PARTITO DEMOCRATICO 21/02/2017 MIOTTO ANNA MARGHERITA PARTITO DEMOCRATICO 21/02/2017 NICOLETTI MICHELE PARTITO DEMOCRATICO 21/02/2017 PATRIARCA EDOARDO PARTITO DEMOCRATICO 21/02/2017 PIAZZONI ILEANA CATHIA PARTITO DEMOCRATICO 21/02/2017 SCHIRO' GEA PARTITO DEMOCRATICO 21/02/2017 SGAMBATO CAMILLA PARTITO DEMOCRATICO 21/02/2017 TERROSI ALESSANDRA PARTITO DEMOCRATICO 21/02/2017 VENITTELLI LAURA PARTITO DEMOCRATICO 21/02/2017 VICO LUDOVICO PARTITO DEMOCRATICO 21/02/2017 GUERINI GIUSEPPE PARTITO DEMOCRATICO 22/02/2017 ZAN ALESSANDRO PARTITO DEMOCRATICO 22/02/2017 COVA PAOLO PARTITO DEMOCRATICO 23/02/2017 Commissione assegnataria Commissione: II COMMISSIONE (GIUSTIZIA) Destinatari


Ministero destinatario: • MINISTERO DELL'INTERNO • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 21/02/2017 Stato iter: IN CORSO Fasi iter: MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 21/02/2017 APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 22/02/2017 APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 23/02/2017 Atto Camera Interrogazione a risposta in commissione 5-10647 presentato da FERRANTI Donatella testo presentato Martedì 21 febbraio 2017 modificato Giovedì 23 febbraio 2017, seduta n. 747   FERRANTI, LENZI, GNECCHI, SCANU, MORANI, CINZIA MARIA FONTANA, GARAVINI, MARANTELLI, ROSSOMANDO, GIULIANI, IORI, ZAMPA, GHIZZONI, AMATO, ANTEZZA, BENI, PAOLA BOLDRINI, BOSSA, CAROCCI, CARROZZA, CASELLATO, CAUSI, COMINELLI, DI LELLO, FRAGOMELI, LODOLINI, PATRIZIA MAESTRI, MALISANI, MARIANO, MELILLI, MIOTTO, NICOLETTI, PATRIARCA, PIAZZONI, SCHIRÒ, SGAMBATO, TERROSI, VENITTELLI, VICO, GIUSEPPE GUERINI, ZAN, COVA. — Al Ministro dell'interno, al Ministro della giustizia . — Per sapere – premesso che:


i gruppi chiusi su Facebook riconducibili al fenomeno del cosiddetto «stupro virtuale» stanno oramai proliferando anche in Italia; si tratta di gruppi chiusi all'interno dei quali sono pubblicate foto di donne anche sconosciute a chi le pubblica – la cui immagine viene carpita per strada o presa dalla rete – che vengono esposte a commenti insultanti, anche inneggiando alla violenza ed allo stupro; da un articolo del Fatto quotidiano del 19 gennaio 2017, si apprende che Raffaele Sollecito, che di alcuni gruppi chiusi è anche amministratore, partecipa, tra gli altri, al gruppo «Pastorizia never dies», all'interno del quale, in particolare, rispondendo ad altri commentatori che si riferivano a lui e alla drammatica vicenda dell'omicidio di Meredith Kercher, si è esposto pubblicando commenti particolarmente inquietanti che incitano alla violenza o al razzismo, come quando un utente chiede al gruppo se qualcuno abbia suggerimenti su come «fare fuori la sua ex che lo ha lasciato per un ragazzo di colore» e Sollecito risponde «Nei letamai si nasconde tutto, a me il letamaio ha salvato due volte», mentre altri partecipanti al medesimo gruppo gli rispondono «Dacci il nome di questa lurida...a», «L'acido !», «Investila», ovvero chiedono che sia pubblicata la foto e il nome della ragazza in questione; lo stesso Sollecito prosegue pubblicando «barzellette» su di lui ed i coltelli, quando la morte di Meredith Kercher fu individuata in un'emorragia provocata da una ferita al collo causata da un oggetto acuminato come un coltello, e mostra anche di divertirsi, pubblicando «emoticon» sorridenti, quando qualcun altro gli chiede se «nel piatto ci sia Meredith, che è più croccante» e quando un utente posta una foto che ritrae lui, Amanda Knox e Rudy


Guedè modificata in modo che vi risulti impressa la scritta «Il negro dentro e i bianchi fuori !», nonché quando qualcuno pubblica la foto della povera Meredith con la scritta: «Quando lei non ti risponde al telefono e allora le mandi un sollecito»; ancora più grave, per possibili risvolti penali, è la risposta data da Sollecito alla domanda di un utente che gli scriveva «Maestro mi insegni come si cancellano le tracce di un delitto che ho due cose da risolvere ?», considerato che Sollecito ha risposto, ironizzando ed al contempo fornendo istruzioni su come cancellare le tracce di un delitto, con esplicito riferimento alla tracce organiche che hanno rappresentato una delle prove fondamentali che hanno condotto alla condanna di Rudy Guedè per l'omicidio di Meredith Kercher; alcune delle frasi riportate, al di là dell'evidente disgusto che possono suscitare e del disvalore sociale che le accompagna, appaiono agli interroganti soprattutto tali da integrare condotte di dubbia liceità; a tal fine va tenuto conto di quanto previsto dalla legge Mancino, la legge 25 giugno 1993, n. 205, anche alla luce della sentenza della Corte di cassazione (n. 42727 del 2015) –: se e quali misure siano state adottate dalla polizia postale e delle comunicazioni in merito alla pubblicazione, in via telematica, di affermazioni che paiono agli interroganti di dubbia liceità; se siano state avviate indagini in relazione alle condotte sopra descritte; se alla luce di quanto emerso anche in relazione ad altri casi, non si ritenga necessaria una iniziativa normativa al fine di contrastare efficacemente il fenomeno del cosiddetto «stupro virtuale». (5-10647)


Classificazione EUROVOC: EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione): violenza sessuale sicurezza pubblica omicidio

ATTO CAMERA INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/10658 Dati di presentazione dell'atto Legislatura: 17 Seduta di annuncio: 746 del 22/02/2017 Firmatari Primo firmatario: PILI MAURO Gruppo: MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO Data firma: 22/02/2017 Destinatari Ministero destinatario: • MINISTERO DELL'INTERNO Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 22/02/2017 Stato iter: IN CORSO Atto Camera Interrogazione a risposta in commissione 5-10658


presentato da PILI Mauro testo di Mercoledì 22 febbraio 2017, seduta n. 746   PILI. — Al Ministro dell'interno . — Per sapere – premesso che: il 20 febbraio 2017 i passeggeri sul traghetto Tirrenia da Cagliari a Napoli hanno trascorso una notte da incubo; 29 immigrati algerini hanno messo a soqquadro l'intera nave; la maggior parte di questi immigrati clandestini risultavano colpiti da un decreto di espulsione e quindi avrebbero dovuto lasciare l'Italia entro sette giorni; danni, molestie e anche il furto di un telefonino, secondo quanto raccontato dagli altri passeggeri della nave; sono state assaltate le cabine con reiterati tentativi di irruzione nelle stanze anche se quelle aperte sono state devastate; il comandante della nave ha allertato la polizia, visti i danni e le proteste che si erano verificate durante la tratta; l'arrivo a Napoli alle ore 8,30 è stato presidiato dagli agenti, che hanno controllato il traghetto a tappeto per accertarsi che nessuno si fosse nascosto a bordo; gli stranieri sprovvisti del foglio di via sono stati accompagnati in questura per l'identificazione e la verifica di eventuali provvedimenti a loro carico; a bordo c'erano 63 migranti: 29 già in possesso del foglio di via, 32 regolari e due sprovvisti di documenti; se 29 delinquenti sono saliti su una nave da Cagliari verso Napoli, tutti insieme e con tanto di foglio di


espulsione, ci si poteva aspettare una simile situazione; se la notte scorsa la nave Tirrenia nella rotta sardopartenopea è stata devastata e i passeggeri costretti al terrore, ciò non si può considerare un evento imponderabile, anzi; era tutto previsto, prefigurato in decine di atti parlamentari; la gestione dell'immigrazione, soprattutto quella irregolare, non solo si conferma deficitaria sotto molti punti di vista, ma, considerati i fatti di ieri, si caratterizza, secondo l'interrogante, per irresponsabilità e superficialità senza precedenti; i 29 delinquenti che hanno seminato panico e devastazione sembravano disporre di una vera e propria «licenza a delinquere»; i 29 erano tutti soggetto a un decreto di espulsione, quindi indesiderati, ma pronti a delinquere, con un risultato secondo l'interrogante chiaro: è parso che fossero liberi di fare quello che volevano; questi soggetti possono comprare uno o più biglietti, senza controllo; arrivano in Sardegna con un percorso prestabilito, con un'organizzazione chiara ed evidente di migranti/clandestini spediti nel Sulcis con finte rotte e barchini improbabili, per poi delinquere e «conquistare» il decreto di espulsione; solo con quel decreto possono acquistare un biglietto per raggiungere il confine o fingere di raggiungerlo; dalla Sardegna devono raggiungere Napoli, un confine ideale dove comprare al mercato nero quel passaporto che da espulsi li trasforma di fatto, secondo l'interrogante, in delinquenti liberi di vagare; sono numerose le interrogazioni parlamentari del


sottoscritto, insieme alle denunce dei sindacati di polizia; i fatti verificatisi sulla nave sono gravi e qualcuno deve risponderne, istituzionalmente e personalmente; si tratta di errori gravi e di una superficialità che ha rischiato di generare conseguenze ben più gravi; non è accettabile che venga messa in discussione l'incolumità pubblica per quella che l'interrogante giudica superficialità dello Stato –: se e quali iniziative urgenti intenda adottare nei confronti di chi ha di fatto consentito questo libero agire dei citati clandestini prima colpiti da un decreto di espulsione e poi lasciati liberi di devastare una nave; se non ritenga di dover assumere iniziative per modificare le procedure adottate e garantire l'immediato e certificato allontanamento di questi delinquenti; se non ritenga di dover predisporre adeguate iniziative per interrompere il flusso di migranti/clandestini dall'Algeria verso il sud della Sardegna, considerato anche l'alto tasso delinquenziale di coloro che hanno raggiunto il Sulcis. (5-10658) Classificazione EUROVOC: EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione): espulsione migrazione illegale nave

ATTO CAMERA


INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/15705 Dati di presentazione dell'atto Legislatura: 17 Seduta di annuncio: 747 del 23/02/2017 Firmatari Primo firmatario: ATTAGUILE ANGELO Gruppo: LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI NOI CON SALVINI Data firma: 23/02/2017 Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo cofirmatario Gruppo Data firma MOLTENI NICOLA LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI 23/02/2017 Destinatari Ministero destinatario: • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 23/02/2017 Stato iter: IN CORSO Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-15705 presentato da ATTAGUILE Angelo testo di Giovedì 23 febbraio 2017, seduta n. 747   ATTAGUILE e MOLTENI. — Al Ministro della giustizia . — Per sapere – premesso che: il carcere di «Arghillà» a Reggio Calabria fu inaugurato nel luglio 2013; dopo lavori interminabili ed ancora oggi


in alcune sue parti da completare, fu indicato come la possibile casa circondariale modello della Calabria per il recupero dei detenuti definiti di «media sicurezza», per come era stato ideato e pensato; a soli 3 anni e mezzo dall'apertura, le problematiche, le carenze e i disservizi causati dall'inadeguatezza strutturale e dal numero esiguo del personale penitenziario nonché dall'aumento progressivo delle presenze dei detenuti – oggi ve ne sono 324 dai 160 iniziali, di cui quasi un terzo definiti di «alta sicurezza», cioè «pericolosi», che sono ospiti al terzo piano della struttura – sono venuti tutti a «galla». A determinare ciò sarà stata forse la premura a voler avviare una struttura che rischiava di diventare l'ennesima cattedrale nel deserto assieme alla sottovalutazione dei rischi e dei problemi che quest'area geografica purtroppo offre sotto l'aspetto della delinquenza organizzata e di quella comune. Non sono servite a nulla, durante questi anni, le numerose segnalazioni, sia da parte del mondo sindacale che anche da chi ricopre un ruolo di responsabilità nel gestire l’«Arghillà», volte a sensibilizzare il Ministero a pianificare nel modo migliore la funzionalità di questo carcere; tale comportamento da parte di questo Ministero mette in pericolo anche la stessa salvaguardia e sicurezza degli agenti di polizia penitenziaria che operano in queste condizioni, oltre a tutti i rischi esterni ed interni che possono verificarsi; inoltre, su invito del responsabile interregionale Sicilia-Calabria del sindacato della polizia penitenziaria Cosip Luigi Barbera, il primo firmatario del presente atto ha visitato a fine gennaio 2017 la struttura per rendersi conto delle problematiche in cui


versa, ed è impensabile che una casa circondariale venga gestita in questo modo. Vi è da fare solo una lode particolare a tutto il personale che, con spirito di abnegazione, attaccamento alla divisa che indossa e responsabilità, riesce ancora oggi a farlo funzionare. Sia dalla direttrice del carcere, dottoressa Longo, che dagli stessi agenti e dal responsabile del Cosip il primo firmatario del presente atto si è fatto indicare le problematiche gestionali, facendosi altresì consegnare una copiosa documentazione sulla situazione reale. Purtroppo, non ci sono parole per definire in modo appropriato tutte le problematiche in cui versa «Arghillà». Dopo la visita del carcere per constatare le condizioni della struttura – in alcuni casi fatiscente e inadeguata a ospitare gli agenti penitenziari – il primo firmatario del presente atto si è reso conto dei problemi gestionali nascenti dalla carenza dell'organico, che, oltre ad essere sottodimensionato, è costituito da diversi agenti che sono distaccati da altri istituti di pena con il rinnovo di tre mesi in tre mesi o semestrale, chiaramente con ripercussioni e disagi anche sulla loro vita familiare, oltre che sotto l'aspetto economico –: se il Ministro sia a conoscenza dei fatti sopra riferiti e se intenda promuovere una ispezione ministeriale immediata al fine di programmare e risolvere, nel brevissimo periodo, i gravi problemi strutturali e gestionali sopra evidenziati e verificare le responsabilità di tale stato dei fatti; se non intenda valutare, in via emergenziale, l'invio immediato di non meno di 30/40 agenti di polizia penitenziaria attraverso un interpello al fine di coprire le gravi carenze organiche sopra riferite. (4-15705)


Classificazione EUROVOC: EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione): personale carcerario sicurezza pubblica stabilimento penitenziario

ATTO SENATO INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/07026 Dati di presentazione dell'atto Legislatura: 17 Seduta di annuncio: 765 del 21/02/2017 Firmatari Primo firmatario: VOLPI RAFFAELE Gruppo: LEGA NORD E AUTONOMIE Data firma: 21/02/2017 Destinatari Ministero destinatario: • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 21/02/2017 Stato iter: IN CORSO Atto Senato Interrogazione a risposta scritta 4-07026


presentata da RAFFAELE VOLPI martedì 21 febbraio 2017, seduta n.765 VOLPI - Al Ministro dell'economia e delle finanze Premesso che: la Guardia di finanza era presente nel comune di Santa Teresa Gallura (Olbia-Tempio) da circa 100 anni, inizialmente istituita per gli scambi commerciali che avvenivano tra la Sardegna e la Corsica, tra Italia e Francia attraverso il porto, ed ha continuato tali controlli fino alla soppressione avvenuta il 30 settembre 2016; dal 2005 copriva una circoscrizione abbastanza vasta, comprendendo i comuni di Santa Teresa Gallura, Aglientu, Trinità D'Agultu e Badesi; oggi, con la sua soppressione, i comuni, anche se passati sotto la circoscrizione di altri reparti, sono rimasti totalmente scoperti da eventuali controlli sia in materia fiscale, sia in materia di ordine pubblico; la Guardia di finanza nel territorio di Santa Teresa Gallura, specialmente nel periodo estivo, eseguiva controlli lungo le spiagge ed in paese sul commercio abusivo ed in particolar modo sulla contraffazione dei marchi e la pirateria audiovisiva; lo stabile in cui era presente la caserma è un bene demaniale oggi totalmente abbandonato; dalla data di soppressione della caserma la presenza in questi territori di agenti della Guardia di finanza è divenuta sporadica, con inevitabile rischio per la sicurezza pubblica; la Guardia di finanza di Santa Teresa Gallura, negli


ultimi 10 anni, ha effettuato il piÚ alto numero di sequestri penali nell'ambito di marchi contraffatti e arresti legati all'immigrazione clandestina; il numero elevato di immigrati presso una struttura alberghiera ubicata nella frazione di Porto Pozzo ed il ridotto contingente da parte delle forze dell'ordine non permette, inoltre, una vigilanza continua dell'intero territorio; è irragionevole disporre la chiusura di una caserma che, con i suoi uomini, opera in un territorio come quello di Santa Teresa Gallura, zona di confine con la Corsica e meta di migliaia di turisti nei mesi estivi; l'attuale amministrazione comunale non ha mai preso posizione in merito alla questione, si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo intenda reintegrare tempestivamente la fondamentale presenza della Guardia di finanza sul territorio con la riapertura della caserma, evitando anche il trasferimento di militari stabilmente residenti in paese con la propria famiglia e la loro destinazione ad altra sede e ovviando al disagio professionale ed umano che ne deriverebbero. (4-07026) Classificazione EUROVOC: EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione): traffico illecito infrastruttura turistica marcatura


ATTO CAMERA INTERPELLANZA 2/01680 Dati di presentazione dell'atto Legislatura: 17 Seduta di annuncio: 747 del 23/02/2017 Firmatari Primo firmatario: BERNINI MASSIMILIANO Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE Data firma: 23/02/2017 Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo cofirmatario Gruppo Data firma TERZONI PATRIZIA MOVIMENTO 5 STELLE 23/02/2017 BASILIO TATIANA MOVIMENTO 5 STELLE 23/02/2017 GAGNARLI CHIARA MOVIMENTO 5 STELLE 23/02/2017 Destinatari Ministero destinatario: • MINISTERO DELLA DIFESA • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI • MINISTERO DELL'INTERNO Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA DIFESA delegato in data 23/02/2017 Stato iter: IN CORSO Atto Camera Interpellanza 2-01680 presentato da BERNINI Massimiliano testo di Giovedì 23 febbraio 2017, seduta n. 747


I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro della difesa, il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, il Ministro dell'interno, per sapere – premesso che: la flotta aerea del Corpo forestale dello Stato svolgeva prevalentemente servizio antincendio boschivo e soccorso; per effetto del decreto legislativo n. 177 del 2016, dal 1o gennaio 2017, i velivoli di suddetta flotta saranno così destinati: ai Carabinieri andranno n. 5 AB412 EP (con matricola militare), n. 3 AW109N, n. 8 NH500D e il P180 Avanti 1 per un totale di 17 aeromobili; transitano invece al Corpo dei Vigili del fuoco 16 elicotteri; stessa sorte per il personale, piloti, specialisti e tecnici-amministrativi dell'ex-COA, ripartiti tra Comando dei Carabinieri e Corpo dei Vigili del fuoco; gli elicotteri NH500D sono velivoli multi-ruolo, facilmente manutentabili, maneggevolissimi e che possono atterrare in spazi ridottissimi e il loro rotore genera un flusso d'aria di basso impatto che permette loro di essere usato anche in ambienti polverosi o di neve fresca; nel mese di gennaio 2017, il centro Italia è stato colpito dall'emergenza neve e terremoto, che ha avuto il suo epilogo il 18 gennaio 2017, col dramma dell'hotel di Rigopiano nel comune Farindola (Pescara); il soccorso alpino della Guardia di finanza ha raggiunto per primo il luogo della tragedia alle ore 4 del mattino; si apprende dagli organi di stampa, di una polemica sollevata da alcuni piloti e specialisti dei vigili del fuoco secondo i quali 8 elicotteri dell'ex-CFS sarebbero rimasti fermi presso gli aeroporti di Roma, Pescara e Rieti, quindi non utilizzabili per prestare i soccorsi alle numerose persone rimaste isolate a seguito delle


eccezionali nevicate, per mere questioni burocratiche e disorganizzative legate al passaggio nell'Arma (cambio matricole, livree e altro); il 19 gennaio 2017, da un comunicato dell'Ufficio stampa del Comando generale dell'Arma dei carabinieri, si apprende che, in relazione alle notizie diffuse attraverso un'agenzia di stampa, il Comando generale dell'Arma dei carabinieri precisa che la base operativa degli elicotteri di Rieti, sita presso l'aeroporto Ciuffelli, già in uso al Corpo forestale dello Stato e dal 1o gennaio 2017 acquisita dall'Arma, non è chiusa. Quanto all'impiego di elicotteri trasferiti, di base a Rieti e Pescara, dal Corpo forestale dello Stato all'Arma dei carabinieri va chiarito che gli NH500, efficienti, non sono nelle condizioni di operare nelle zone innevate nelle condizioni climatiche attuali, mentre, dei tre AB412 trasferiti all'Arma, uno è operativa al nord Italia e gli altri due sono inefficienti da mesi, in attesa di interventi straordinari di manutenzione, così come i tre A109. Sono efficienti e in uso i tre AB412 già appartenenti all'Arma dei carabinieri e a suo tempo bonificati dall'amianto, rischierati nelle basi, già appartenenti al Corpo forestale dello Stato, di Rieti e Pescara, attivi per missioni aeree di verifica dei rischi valanghe, con a bordo esperti carabinieri forestali. I velivoli sono utili anche per fornire assistenza agli allevatori, potendo trasportare fieno e alimenti per gli animali; il 21 gennaio 2017 il Ministero dell'interno ha autorizzato il rischieramento dalla base di Cecina a quella di Pescara di un elicottero AB412 e del suo equipaggio, passati dal Corpo forestale dello Stato ai vigili del fuoco, mentre il Ministro della difesa ha autorizzato dalla base di Rieti l'impiego di un NH500D


transitato ai carabinieri; l'elicottero NH90, di stanza anche presso il Centro addestrativo aviazione dell'esercito di Viterbo, è un aeromobile multiruolo, realizzato al fine di effettuare missioni di trasporto tattico, ricerca e soccorso, evacuazione medica, lanci di paracadutisti e altro, con un'autonomia di volo di circa 4 ore, una velocità massima di oltre 300 km/h e che può imbarcare 20 passeggeri, con una capacità di carico di 3000 chilogrammi, e dispone di tecnologie avanzatissime come il radar meteo ed i sistemi per la protezione dal ghiaccio sulle pale, capaci di garantire il volo in condizioni meteorologiche proibite –: per quali ragioni l'aeromobile NH90 in dotazione alle Forze armate non sia stato impiegato per prestare i primi soccorsi presso il luogo della sciagura dell'hotel di Rigopiano; per quali ragioni gli NH90 in dotazione alle Forze armate non siano stati impiegati per il soccorso nelle altre zone dell'Italia centrale colpite dal sisma e dagli importanti eventi meteorologici; quali velivoli che erano nelle dotazioni del Corpo forestale dello Stato e che sono transitati ai carabinieri e ai vigili del fuoco non risultino operativi (o efficienti) a partire dal 1o gennaio 2017, e quali siano le ragioni del blocco della loro operatività; come si giustifichino le dichiarazioni fornite dall'Arma dei carabinieri il 19 gennaio 2017 in relazione al fatto che il 21 gennaio 2017 Armaereo autorizzava l'esercizio dell'NH500D dell'Arma, dalla base di Rieti; quale sia il tipo di certificazione o omologazione per gli aeromobili (Cotam), o di deroga che l'elicottero NH500D ha ricevuto per essere operativo a partire dal 21 gennaio 2017, e per quali ragioni tali autorizzazioni non


siano state concesse a tutti gli elicotteri transitati dal Corpo forestale dello Stato ai carabinieri; quali siano le tempistiche necessarie per rendere operativi tutti i mezzi aerei transitati dal Corpo forestale dello Stato all'Arma dei carabinieri e ai vigili del fuoco. (2-01680) ÂŤMassimiliano Bernini, Terzoni, Basilio, GagnarliÂť. Classificazione EUROVOC: EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione): guardia forestale forze paramilitari politica forestale

ATTO CAMERA INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/15732 Dati di presentazione dell'atto Legislatura: 17 Seduta di annuncio: 749 del 27/02/2017 Firmatari Primo firmatario: CIRIELLI EDMONDO Gruppo: FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE Data firma: 27/02/2017 Destinatari Ministero destinatario:


• MINISTERO DELL'INTERNO Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 27/02/2017 Stato iter: IN CORSO Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-15732 presentato da CIRIELLI Edmondo testo di Lunedì 27 febbraio 2017, seduta n. 749   CIRIELLI. — Al Ministro dell'interno . — Per sapere – premesso che: proprio quando si cominciava a sperare che il rischio di tagli lineari dei posti di polizia fosse stato scongiurato, sarebbe stata annunciata la chiusura di nove o dieci commissariati solo a Roma; come si apprende da fonti di stampa, infatti, nel corso di una riunione del 4 febbraio 2017 è stata anticipata la nuova sede dell'ufficio dei due commissariati accorpati di Porta Pia e Sant'Ippolito, individuata in un edificio che ospita una scuola elementare e materna; secondo la denuncia del Sap «oltre alla problematica ideologica c’è anche quella della sicurezza degli alunni, dato il rischio attentati terroristici verso gli uffici di polizia. Un posto oltretutto non servito da alcun mezzo di trasporto, la metro più vicina “Quintiliani” è a quasi due chilometri, senza un marciapiede mancando allo stato attuale urbanizzazione»; in particolare, il commissariato di Porta Pia, ad alta densità di popolazione, è l'unico punto di riferimento delle forze dell'ordine nella zona dove sono presenti due


piccole stazioni dei carabinieri a cinquecento metri di distanza, come sottolineano dal Sap, secondo cui «del commissariato si servono quotidianamente tutta la comunità ebraica (la seconda per grandezza e importanza di Roma), circa venticinque ambasciate e decine di personaggi pubblici e politici, nonché anche ministri e onorevoli. Oltre all'Università La Sapienza e al Policlinico Umberto I»; l'accorpamento di questi due importanti presidi capitolini, dove complessivamente lavorano 89 agenti (49 a Porta Pia e 40 a Sant'Ippolito) rende bene il senso delle conseguenze concrete sulla gestione della città spogliata di troppi presidi di Polizia; tra le ipotesi di chiusura e accorpamento ci sarebbero anche San Lorenzo, Torpignattara e Santa Maria Maggiore, così come Appio Nuovo e San Giovanni, Villa Glori e Vescovio, Monte Mario e Prati, mentre fra Trastevere, Monteverde e San Paolo sarebbe destinato a sopravvivere un solo commissariato; si tratta di una «sforbiciata» che, se confermata, andrebbe ad aggiungersi al taglio dell'organico negli uffici della Capitale, perché, secondo i sindacati di polizia, nel mirino del Governo potrebbe esserci nell'immediato futuro, così come negli ultimi anni, anche l'organico della polizia di Stato che, beffa ancora più grande, è già deficitario; sempre secondo i sindacati, infatti, «Il progetto è determinato dalla contrazione degli organici che ha raggiunto le cifre record di 45 mila uomini nelle forze dell'ordine, di cui 18 mila nella Polizia di Stato. Ogni anno si perdono circa 2.500 uomini nell'apparato della sicurezza e la Polizia, nel 2016, registra il pensionamento di 2.227 agenti, contro un'assunzione di appena 1.140»;


l'età media del poliziotto italiano è poi in preoccupante aumento, considerato che il 60-65 per cento degli agenti supera i 50 anni: nonostante ciò, invece di rinforzare l'organico, si effettuano solo tagli lineari; è emblematico il caso di Ventimiglia, dove sarebbe stata sciolta la squadra investigativa, perché non vi sono più operatori, mentre sia il comune di Ventimiglia che quello limitrofo venivano sciolti per infiltrazione mafiosa o, ancora, quello dell'esercito antimafia in Sicilia, dove mancherebbero 4 mila uomini; tale riforma, lungi dal rappresentare un'operazione di «razionalizzazione», si tradurrebbe in un'ulteriore «sforbiciata» dispositivo della sicurezza; invece di colmare i buchi che si creano nella sicurezza del nostro Paese, particolarmente evidenti di fronte all'emergenza sbarchi, si pensa solo a tagliare e il risultato è già sotto gli occhi di tutti: oggi non si è in grado di garantire la sicurezza dei cittadini –: se il Ministro sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e, considerata la gravità degli stessi, quali urgenti iniziative intenda adottare per scongiurare il rischio della chiusura dei commissariati di polizia e, più nel complesso, la riduzione degli organici delle forze dell'ordine nella Capitale, che va nella direzione opposta a quella di garantire la sicurezza dei cittadini. (4-15732)



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