Raccolta di argomenti e o agenzie riguardanti la tutela della salute 17 marzo 2017

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Tumori: My Day, portale affidabile per informare pazienti ZCZC3988/SX4 OMI51950_SX4_QBKN R CRO S04 QBKN Tumori: My Day, portale affidabile per informare pazienti Da Teva Italia, validato da esperti e con supporto a 360 gradi (ANSA) - MILANO, 9 MAR - Avere notizie utili e affidabili sulla propria malattia, quando si e' colpiti da un tumore, non e' solo fondamentale: e' parte della terapia, e del supporto psicologico di cui ogni persona ha bisogno. Sempre piu' pazienti pero' cercano informazioni su Google, e spesso trovano notizie errate o incomplete, o addirittura false. Per questo Teva Italia ha lanciato il portale My Day, dove sono raccolte "informazioni corrette e comprensibili, che siano un aiuto pratico e forniscano un sostegno psicologico nei momenti piu' difficili ai pazienti e a chi si prende cura di loro". Le persone a cui e' stata appena effettuata una nuova diagnosi di tumore, spiegano i realizzatori del progetto, "si trovano in una situazione emotiva di paura e incertezza e, allo stesso tempo, devono assimilare grandi quantitativi di informazioni e prendere coscienza di importanti questioni relative alla loro particolare condizione. In tutto questo devono, inoltre, attraversare gli intricati meandri dei sistemi sanitari, elemento questo che puo' diventare altra fonte di stress". Da qui l'idea di creare un sito che possa orientare con sicurezza i pazienti e i loro caregiver: "Con My Day - racconta Roberta Bonardi, Senior Business Unit Innovative Director di Teva Italia - vogliamo accompagnare il paziente nella ricerca di contenuti per affrontare il percorso di cura, a partire dalla diagnosi, con informazioni sulla patologia, e il confronto con il momento del fine vita o con la nuova quotidianita' dopo aver superato la malattia. Il portale fornisce indicazioni su corretti stili di vita, alimentazione e strumenti interattivi personalizzati utili nella gestione del trattamento: promemoria per gli appuntamenti con gli specialisti, gestione delle terapie e come migliorare il


proprio benessere". Tra le sezioni del portale c'e' anche quella dedicata al supporto, in cui si trovano ad esempio tutti i riferimenti delle associazioni accreditate che assistono i pazienti e i loro famigliari sul territorio, e le informazioni sui diritti ad eventuali esenzioni o ad aiuti famigliari; cosi' come una sezione dedicata alla gestione del dolore, nella quale ci sono tutte le informazioni relative alla diverse terapie spiegate con parole semplici. Inoltre, grande attenzione e' rivolta agli stili di vita e all'alimentazione, "con un focus particolare sulla dieta mediterranea - spiega Giuseppina Sarobba, direttore dell'Oncologia Medica dell'Ats Sardegna - l'unica che ha una validazione scientifica nel prevenire le patologie oncologiche. C'e' un'apposita sezione nella quale si descrivono i corretti stili di vita, quali cibi e' importante introdurre nella propria dieta e quali invece e' meglio evitare. Consigli che sono utili sia per prevenire un tumore, sia per migliorare il percorso di cure di chi ha avuto o sta ancora affrontando una patologia oncologica". L'obiettivo finale, conclude Roberta Bonardi, "e' quello di rispondere ai bisogni terapeutici e di contribuire al miglioramento della qualita' di vita delle persone, investendo sia in farmaci innovativi sia in programmi di sostegno. E il portale My Day e' un passo fondamentale proprio in questa direzione". (ANSA). KXP 09-MAR-17 14:41 NNNN

Tumori: sul web donne piu' emotive, uomini piu' 'tecnici' ZCZC4605/SX4 OMI52750_SX4_QBKN R CRO S04 QBKN Tumori: sul web donne piu' emotive, uomini piu' 'tecnici'


Pazienti a caccia di informazioni su malattia. Nasce sito My Day (ANSA) - MILANO, 9 MAR - Tumori e informazioni sul web, donne e uomini hanno approcci diametralmente opposti. Le prime sono piu' emotive e si confrontano piu' volentieri, mentre i secondi cercano di piu' l'aspetto tecnico e mantengono un profilo piu' riservato. Sono le due facce di una situazione unica, e cioe' quella delle persone che dopo aver scoperto di avere un tumore cercano informazioni sulla loro patologia su internet. Un tema sempre piu' attuale, dato che e' in aumento il numero di malati e di famigliari che si rivolgono a Google per un consiglio medico. Questa situazione ha spinto Teva Italia a lanciare My Day, un portale dedicato all'informazione validata scientificamente per i pazienti oncologici e per chi sta loro vicino ogni giorno. La ricerca alla base del progetto My Day ha analizzato circa 21mila post online dal 2013 al 2016 e ha esaminato il comportamento sui social di pazienti e caregiver con 4 tipologie di tumore: alla prostata, al polmone, al seno e linfoma. "E' emerso come donne e uomini si approcciano al web in modo differente - raccontano i responsabili del portale - i pazienti con tumore alla prostata utilizzano un linguaggio molto meno emotivo rispetto alle pazienti con tumore al seno e si concentrano sui dettagli tecnici della patologia". L'analisi ha anche evidenziato come le donne sembrino molto piu' attive degli uomini nel parlare di tumore online: "Per il tumore alla prostata il 65% delle conversazioni e' ad opera dei caregiver ovvero mogli, compagne, famigliari, mentre per il tumore al seno solo il 17% delle conversazioni online e' riconducibile a mariti, compagni o famigliari. Le donne con tumore sembrano ottenere molto meno sostegno e partecipazione online dai loro caregiver". Dall'analisi emerge inoltre come pazienti e caregiver "svolgano un ruolo piu' diretto nella gestione della loro salute: stare in contatto con altre persone che attraversano la stessa esperienza tramite comunita' virtuali puo' essere di grande conforto". C'e' inoltre bisogno "di informazioni corrette e comprensibili, che siano un aiuto pratico e forniscano un sostegno psicologico nei momenti piu' difficili. Avere notizie utili e affidabili e' parte integrante della terapia". La


risposta di Teva alle esigenze dei pazienti e' stata My Day (https://myday.eu.com/it), un portale dedicato alle patologie oncologiche. Qui si possono trovare informazioni scientificamente validate e link a diverse risorse online, utili per chi ha recentemente ricevuto una diagnosi di tumore, a chi e' in terapia o a chi e' in remissione. Il portale include storie, ritratti di persone e contenuti emotivi per sostenere i pazienti, cosi' come informazioni sulle patologie, per aiutare a districarsi nel labirinto delle informazioni; e ancora, sono disponibili indicazioni sulla salute e il benessere come consigli dietetici e nutrizionali, insieme a strumenti per il monitoraggio degli obiettivi personali, pro-memoria per la terapia e per gli appuntamenti con gli specialisti. (ANSA). KXP 09-MAR-17 15:18 NNNN

Reni a rischio per 10% italiani, le tre cose da sapere ZCZC1004/SX4 XSP47565_SX4_QBKN R CRO S04 QBKN Reni a rischio per 10% italiani, le tre cose da sapere Oggi giornata mondiale, per obesi pericolo maggiore (ANSA) - ROMA, 9 MAR - Il 10% della popolazione italiana adulta e' a rischio di malattia renale cronica, ma sei italiani su dieci non sanno perche' il rene si ammala. Lo ricorda, nella giornata mondiale dedicata a questo organo, Roberto Palumbo, Direttore della UOC Nefrologia e Dialisi dell'Ospedale S. Eugenio di Roma. "Molte patologie renali - ricorda Palumbo - sono completamente curabili, altre possono essere "stabilizzate", sia pure con gradi diversi di compromissione funzionale, altre ancora evolvono verso "l'insufficienza renale terminale" con la conseguente perdita quasi totale della funzione degli organi". I FATTORI DI RISCHIO - I comportamenti piu' a rischio sono il


mancato controllo della pressione ed il mancato utilizzo di farmaci renoprotettori, le displipidemie come l'ipercolesterolemia, il diabete e le malattie cardiovascolari, l'utilizzo eccessivo di farmaci e le diete sbagliate. I CAMPANELLI D'ALLARME - Alcuni classici sintomi tipici delle fasi precoci delle malattie renali sono la presenza di sangue nelle urine, il gonfiore del volto e degli arti inferiori eventualmente associato a contrazione della diuresi, l'aumento o una diminuzione della diuresi, bruciori e difficolta' ad urinare associati eventualmente a febbre. L'OBESITA' AUMENTA I RISCHI - Sovrappeso e obesita' possono mettere a repentaglio la salute dei nostri reni e l'obesita' va considerata, infatti, uno dei piu' importanti fattori di rischio per la malattia renale cronica. Dal punto di vista epidemiologico, il rischio che l'obesita' esercita sulla progressione della malattia renale e' reso evidente dalla constatazione che l'incidenza e la prevalenza dell'obesita', tra i soggetti che iniziano la dialisi, sono superiori a quelle della popolazione generale. (ANSA). Y91 09-MAR-17 10:04 NNNN

Sanita': nasce al Gemelli centro formazione hi tech per medici = (AGI) - Roma, 9 mar. - Un centro all'avanguardia per fare formazione a studenti, medici specializzandi e specialisti che consente di simulare interventi in micro-chirurgia su manichini hi-tech gestiti da software e simulare la gestione di casi clinici complessi attraverso la tecnologia Cell, che consente la simulazione di consulti e percorsi diagnostici. A inaugurare Ipse Center, questa mattina al Policlinico Gemelli a Roma, il ministro della salute, Beatrice Lorenzin. Il centro di simulazione ad alta fedelta' e' stato aperto a marzo 2016 e sono gia' state erogate oltre 250 ore di formazione. Un centro altamente sofisticato e ultra-tecnologico dove si impara a gestire casi clinici e chirurgici, si apprendono nuove metodiche


operatorie, l'uso dei piu' recenti dispositivi medici e l'impiego di nuovi farmaci nei processi terapeutici. L' Interactive Patient Simulation Experience consente l'uso di una metodologia formativa basata sull'esperienza e realizzata attraverso interazione con pazienti virtuali grazie a una tecnologia totalmente "made in Italy", denominata Cell (Center for Experiential Learning). (AGI) Rmt (Segue) 091236 MAR 17 NNNN Sanita': nasce al Gemelli centro formazione hi tech per medici (2) = (AGI) - Roma, 9 mar. - Da manichini hi-tech gestiti da software di simulazione che modulano di volta in volta la complessita' dello scenario clinico per imparare, ad esempio, la gestione del parto, a simulatori ultra-sofisticati per apprendere le tecniche laparoscopiche in modo del tutto realistico, fino anche alla gestione e risoluzione di casi clinici complessi attraverso la simulazione in tempo reale con pazienti virtuali, ambientati in una sceneggiatura altamente aderente alla realta'. E ancora, una serie di manichini per imparare a gestire le emergenze. Ospitato presso il Policlinico Universitario Gemelli di Roma, Ipse Center e' nato dall'accordo siglato tra Fondazione Policlinico Gemelli e QBGROUP (Societa' di Padova specializzata nella formazione e nelle soluzioni digitali in ambito salute e sanita'). Nel Cell gli operatori della salute sono chiamati a seguire percorsi di simulazione diagnostico terapeutica nelle medesime situazioni operative e di stress del loro ambiente di lavoro, sia esso l'ambulatorio, il pronto soccorso o il letto in reparto, interagendo in tempo reale con un paziente o con un collega e potendo vivere immediatamente il risultato delle loro decisioni. "Un Policlinico Universitario come il Gemelli - ha spiegato il Direttore Generale, Enrico Zampedri - ha ovviamente, nella sua missioni anche la formazione. Il Policlinico Gemelli, in quanto luogo di cura e laboratorio di ricerca d'eccellenza, mette a disposizione i risultati ottenuti utilizzando delle metodologie di insegnamento all'avanguardia. Ipse Center rappresenta l'eccellenza della


formazione nella clinica, nella chirurgia e nella diagnostica grazie all'utilizzo delle piu' moderne tecnologie di simulazione e metodologie di formazione esperienziale. La disponibilita' per gli operatori sanitari, sia interni sia esterni, di un Centro di formazione dove e' possibile simulare le piu' diverse situazioni della pratica quotidiana ospedaliera, permette di realizzare un aggiornamento pratico degli operatori, che ha come principale obiettivo l'appropriatezza delle cure e la sicurezza dei pazienti e degli operatori stessi". (AGI) Rmt (Segue) 091236 MAR 17 NNNN

MEDICINA: MORTI IMPROVVISE IN CAMPO, NUOVO GENE SOTTO ACCUSA = Studio Italia-Sudafrica apre a nuove strategie di prevenzione Milano, 9 mar. (AdnKronos Salute) - Il volto di Piermario Morosini, crollato in campo il 14 aprile 2012 al 31esimo minuto di Pescara-Livorno, è un ricordo indelebile per milioni di italiani amanti del calcio. Cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro, Arvc, è il nome della malattia che gli ha fermato il cuore a soli 25 anni. Adesso ha una spiegazione in più grazie a uno studio firmato dagli scienziati dell'Istituto Auxologico italiano di Milano insieme a un gruppo di colleghi sudafricani, pubblicato su 'Circulation Cardiovascular Genetics' e illustrato oggi nel capoluogo lombardo. Il lavoro svela una nuova mutazione genetica responsabile della Arvc: il gene colpito si chiama CDH2 e la scoperta apre a nuove strategie di prevenzione. La possibilità inedita di salvare giovani vite votate allo sport. La Arvc, spiegano gli esperti milanesi, è una patologia genetica che predispone all'arresto cardiaco e rappresenta una delle principali cause di morte improvvisa tra ragazzi sportivi e atleti. Ogni anno in Italia muoiono improvvisamente circa 50 mila persone, e le forme ereditarie di cardiomiopatia hanno un ruolo preminente all'origine di questi decessi nei giovani under 35. Nella Arvc, in particolare, il


tessuto cardiaco viene sostituito da tessuto adiposo e fibroso; questo processo favorisce lo sviluppo di aritmie come tachicardia e fibrillazione ventricolare, che provocano perdite di coscienza e arresto cardiaco. Nel caso di fibrillazione ventricolare, senza una pronta defibrillazione elettrica la morte arriva in pochissimi minuti. (segue) (Red-Opa/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 09-MAR-17 13:50 NNNN MEDICINA: MORTI IMPROVVISE IN CAMPO, NUOVO GENE SOTTO ACCUSA (2) = (AdnKronos Salute) - Il nuovo studio è frutto di una collaborazione internazionale iniziata 15 anni fa, tra l'équipe di Peter Schwartz e Lia Crotti dell'Auxologico e dell'università di Pavia, e quella diretta da Bongani Mayosi dell'università di Cape Town e del Groote Schuur Hospital. Lo stesso dove 50 anni fa Christian Barnard eseguì il primo trapianto di cuore. Gli scienziati sono partiti dal caso di una famiglia sudafricana affetta da Arvc, seguita da Mayosi da circa 20 anni, e segnata da più casi di morte improvvisa giovanile. Escluse tutte le cause genetiche note finora, Crotti, responsabile degli studi di genetica delle malattie cardiache ereditarie dell'Auxologico Italiano, ha sequenziato tutte le regioni codificanti del genoma in 2 pazienti della famiglia. E partendo da oltre 13 mila varianti genetiche comuni ai 2 malati, è arrivata a identificare il gene responsabile della patologia nel loro nucleo familiare. Si tratta appunto del gene CDH2 che regola la produzione della Caderina 2 o N-Caderina, proteina fondamentale per la normale adesione tra le cellule cardiache. La mutazione del gene porta a una produzione alterata di questa sostanza chiave. (segue) (Red-Opa/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 09-MAR-17 13:50 NNNN MEDICINA: MORTI IMPROVVISE IN CAMPO, NUOVO GENE SOTTO ACCUSA (3) = (AdnKronos Salute) - Una volta individuato il gene, gli studiosi hanno


validato la scoperta trovando una seconda mutazione sempre all'interno di CDH2, in un paziente con cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro appartenente a un'altra famiglia. Era già noto da precedenti ricerche - ricordano gli autori - che topi geneticamente modificati, in cui la proteina di CDH2 è assente a livello cardiaco, tendono a sviluppare aritmie ventricolari maligne e a morire improvvisamente. "L'importanza della scoperta è duplice e ha un impatto sia scientifico sia clinico", evidenziano dall'Auxologico. "Da un lato aiuta a chiarire i meccanismi genetici alla base della Arvc; dall'altro rende possibile l'identificazione precoce di molti pazienti ignari di essere affetti dalla malattia. Spesso, infatti, i suoi segni clinici diagnostici diventano chiari solo dopo molti anni". Grazie al nuovo studio, affermano i ricercatori, "se di un soggetto in cui viene fatta la diagnosi clinica adesso scopriamo che è portatore di una mutazione del gene CDH2, potremo in poche settimane sapere se altri membri della sua famiglia sono geneticamente affetti, e potremo iniziare immediatamente strategie di prevenzione. Questo potrà portare a una riduzione dei casi di morte improvvisa nei pazienti con Arvc". (segue) (Red-Opa/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 09-MAR-17 13:50 NNNN MEDICINA: MORTI IMPROVVISE IN CAMPO, NUOVO GENE SOTTO ACCUSA (4) = (AdnKronos Salute) - Il traguardo tagliato oggi, precisa una nota, "non sarebbe stato possibile senza la collaborazione scientifica avviata in Sud Africa nel 2000 tra i professori Schwartz e Mayosi, e supportata da un significativo finanziamento da parte del ministero degli Affari esteri all'interno dei Progetti bilaterali di grande rilevanza scientifica". Da 17 anni Schwartz compie missioni di ricerca in Sud Africa, lavorando sia all'università di Cape Town sia nell'ateneo di Stellenbosch, dove ha già messo a segno importanti scoperte sui geni che aumentano o riducono il rischio di morte improvvisa. Il Centro per le aritmie cardiache di origine genetica, diretto da Schwartz, è una struttura dell'Istituto Auxologico italiano, Irccs riconosciuto dal ministero della Salute che ne sostiene la ricerca


scientifica. Gli studi sulle aritmie genetiche vengono finanziati anche dai National Institutes of Heath americani e dalla Comunità europea. (Red-Opa/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 09-MAR-17 13:50 NNNN FARMACI: RIMBORSABILE IN ITALIA ANTI-EMOFILIA B DI SOBI = Milano, 8 mar. (AdnKronos Salute) - Rimborsabile in Italia l'Alprolix* (eftrenonacog alfa) della svedese Sobi, fattore IX umano ricombinante con tecnologia di fusione Fc a emivita prolungata per il trattamento dell'emofilia B. Il via libera è stato pubblicato in Gazzetta ufficiale, informa l'azienda farmaceutica. "L'approvazione per il rimborso di Alprolix è un traguardo importante per le persone che vivono con l'emofilia B in Italia, che possono ora trarre beneficio da una terapia che può offrire l'opportunità di una protezione prolungata dai sanguinamenti, assieme ad una riduzione delle infusioni", dichiara Alessandra Antonello, direttore medico di Sobi Italia. Alprolix - si ricorda nella nota - è indicato sia per il trattamento on demand che per la profilassi in pazienti con emofilia B trattati in precedenza. In regime di profilassi, il dosaggio iniziale raccomandato è di 50 UI/Kg ogni 7 giorni o di 100 UI/Kg ogni 10, con la possibilità di regolare l'intervallo in base alla risposta individuale. La terapia è già stata autorizzata per il trattamento dell'emofilia B negli Stati Uniti nel marzo 2014 e in Ue nel maggio 2016. "Sobi si impegna a sviluppare terapie innovative e a renderle disponibili per migliorare la vita dei pazienti affetti da malattie rare - afferma Sergio Lai, General Manager di Sobi Italia - Ora il nostro obiettivo principale è assicurare ai pazienti di ogni parte d'Italia un accesso tempestivo e sostenibile a questa nuova opportunità terapeutica". (Com-Opa/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 08-MAR-17 15:25


NNNN Diete 'estreme' bocciate da diabetologi, vince Mediterranea ZCZC0549/SXB XSP74075_SXB_QBXB R CRO S0B QBXB Diete 'estreme' bocciate da diabetologi, vince Mediterranea Si' con riserva a vegetariana e vegan,no paleolitica e chetonica (ANSA) - RICCIONE, 12 MAR - Si' con riserve alla dieta vegana e a quella vegetariana; pollice verso, invece, per la paleolitica (iper proteinica) e per la dieta chetonica (quella a bassissimo contenuto di carboidrati) che negli anni '60 ha preso piede nella terapia dell'obesita' (con l'introduzione della dieta Atkins): per i diabetologi non ci sono elementi scientifici 'di sicurezza', soprattutto quando si tratta di pazienti diabetici o a rischio diabete. A stabilirlo e' un documento della SID, la societa' italiana di diabetologia, che a Riccione in occasione del Congresso Nazionale Panorama Diabete mette in guardia da regimi alimentari sbilanciati, soprattutto per i diabetici o per chi e' a rischio. Oggi oltre il 7% degli italiani e' diventato vegetariano e l'1% vegano. La dieta paleolitica continua a fare adepti e quella chetogenica attira con la promessa di dimagrire senza sentire fame. "Le evidenze scientifiche disponibili non consentono di valutare gli effetti a lungo termine delle diete vegetariana, vegana, chetogenica e paleolitica sul diabete tipo 2 e le sue complicanze'' sottolinea Giorgio Sesti, presidente della Societa' Italiana di Diabetologia Sid. Viceversa la dieta mediterranea, basata sull'introiti di alimenti ricchi di fibre provenienti da ortaggi, frutta e cereali non raffinati e povera di grassi di origine animale, e' stata ampiamente studiata dimostrando i suoi benefici sia sul controllo del diabete sia sul rischio cardiovascolare. (ANSA). BR/CAV


12-MAR-17 10:01 NNNN

MEDICINA: L'ESPERTO, RADIOFREQUENZA PULSATA CONTRO ERNIA DEL DISCO = I risultati di uno studio italiano al Congresso Europeo di Radiologia a Vienna Roma, 11 mar. (AdnKronos Salute) - Assenza di ferita chirurgica e ospedalizzazione, tempi di recupero limitati a pochi giorni. Sono i principali vantaggi della radiofrequenza pulsata, per curare in maniera non invasiva chiunque soffre di dolori come quelli provocati dall'ernia del disco. Secondo uno studio condotto su 59 pazienti da Alessandro Napoli, medico ricercatore del Dipartimento di Scienze Radiologiche dell'Università Sapienza di Roma, il 90% dei pazienti sottoposti a questo trattamento ha registrato un miglioramento significativo, l'80% non ha più provato dolore o sofferto di disabilità dopo una sola terapia e solo il 3% si è sottoposto comunque a intervento chirurgico. Questi risultati sono stati presentati al Congresso Europeo di Radiologia tenutosi a Vienna nei giorni scorsi. Ma in cosa consiste la radiofrequenza pulsata? La tecnica "si basa sull'uso delle correnti di radiofrequenze che agiscono in prossimità di nervi e delle vie del dolore, promuovendo una neuromodulazione delle fibre nervose coinvolte nel dolore - spiega Napoli - Si tratta di un metodo che viene utilizzato soprattutto quando altre terapie, come quelle farmacologiche o la terapie fisiche, falliscono. Il vantaggio delle radiofrequenze si basa sulla precisione della terapia garantita dalla guida delle immagini Tac. La sicurezza deriva dal fatto che prima di effettuare la procedura si può eseguire un test con correnti di frequenza differenti e capire così come queste agiscono sul dolore del paziente. La procedura si svolge senza necessità ricovero, con la possibilità di tornare a casa il giorno stesso". (segue) (Red-Mal/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 11-MAR-17 17:26 NNNN


MEDICINA: L'ESPERTO, RADIOFREQUENZA PULSATA CONTRO ERNIA DEL DISCO (2) = (AdnKronos Salute) - "La radiofrequenza pulsata serve a trattare il dolore in pazienti con ernia del disco che causa lombalgia o lombosciatalgia. Prima di procedere al trattamento - spiega ancora l'esperto - il medico ne parla sempre con il paziente, in modo che il ricorso a questo metodo possa essere sempre discusso e possa essere ricondotto ad una scelta condivisa del paziente, insieme allo specialista. Tutto ciò serve anche a personalizzare la tecnica in base all'intensità e alla durata del dolore". La tecnica, conclude Napoli, è in grado di dare risultati efficaci soprattutto nelle lombalgie o lombosciatalgie acute o croniche da ernia del disco, in sindromi dolorose della schiena da patologie articolari ed artrosiche, ma anche nei dolori articolari al ginocchio o alla spalla. Il sollievo dal dolore dato da questo trattamento può durare dai 3 ai 12 mesi, e in molto casi si è dimostrato definitivo, si legge in una nota. (Red-Mal/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 11-MAR-17 17:26 NNNN

Tutela della salute e della sicurezza sul lavoro dopo il Jobs Act. Una questione anche di genere

Il principio della non interruzione temporale della sicurezza e irrilevanza della pluralità dei luoghi di lavoro

Salute: rischio diabete bimbi con oltre 3 ore TV al giorno


ZCZC1006/SX4 XSP90303_SX4_QBKN R CRO S04 QBKN Salute: rischio diabete bimbi con oltre 3 ore TV al giorno (Embargo alle ore 01:30 del 14 marzo) ***NOTIZIA EMBARGATA ALLE ORE 01:30 del 14 marzo*** (ANSA) - ROMA, 13 MAR - Piu' di tre ore di TV al giorno per i bambini aumentano il loro rischio di sviluppare il diabete: infatti un studio condotto alla universita' St George di Londra mostra che stare tanto tempo incollati alla Tv e' associato a presenza di fattori di rischio gravi quali la resistenza all'insulina (incapacita' di rispondere all'ormone che regola la glicemia) e accumulo di grasso corporeo. La ricerca e' stata pubblicata sulla rivista Archives of Disease in childhood e ha coinvolto quasi 4500 bambini di 20 scuole elementari britanniche. Stare troppo davanti alla Tv e' stato associato a rischio diabete per gli adulti ma mancano informazioni solide sui bambini. Gli esperti hanno monitorato lo stato di salute dei bambini e raccolto informazioni sulle loro abitudini col piccolo schermo. E' emerso che al crescere del tempo che i piccoli quotidianamente trascorrevano di fronte alla televisione, aumentava il loro rischio di resistenza all'insulina e accumulo di eccessivo grasso corporeo, nonche' deregolazione dell'attivita' dell'ormone spezza fame, la leptina. Per 3 o piu' ore al giorno il rischio diviene significativo. Anche se lo studio non stabilisce una relazione di causa-effetto tra TV e rischio diabete i ricercatori sottolineano che, visto il tempo che oggi i bambini trascorrono tra TV, PC, tablet e telefonino, il loro rischio potrebbe essere davvero rilevante. Y27 13-MAR-17 10:42 NNNN


Se trattamento fertilita' fallisce, piu' a rischio cuore donne ZCZC2167/SX4 XSP91881_SX4_QBKN R CRO S04 QBKN Se trattamento fertilita' fallisce, piu' a rischio cuore donne Probabilita' di evento cardiovascolare maggiore del 19 per cento (ANSA) - ROMA, 13 MAR - Le donne che non riescono ad avere una gravidanza dopo un trattamento di fertilita' hanno un rischio del 19% maggiore di insufficienza cardiaca e ictus rispetto a coloro che riescono ad avere un figlio. Ad evidenziarlo e' un ampio studio pubblicato sul Canadian Medical Association Journal. Ricerche precedenti hanno suggerito un legame tra la terapia della fertilita' e rischio a breve termine sulla salute cardiovascolare. Per studiare l'impatto a lungo termine, ricercatori canadesi hanno esaminato 28.442 donne con eta' media di 35 anni. Tutte erano state sottoposte a terapia di fertilita' a base di gonadotropina (preparatorio della fecondazione in vitro) in Ontario, Canada, tra aprile 1993 e marzo 2011. Le donne avevano avuto in media tre trattamenti e 9.349 di loro hanno dato alla luce un figlio entro un anno, mentre per le altre la terapia non ha avuto successo. Negli 8 anni successivi, complessivamente 2.686 di loro hanno avuto eventi cardiovascolari: rispetto alle donne che hanno partorito, pero', quelle che non hanno avuto una gravidanza avevano un rischio del 19 per cento maggiore di ictus e scompenso cardiaco. L'associazione riscontrata, secondo i ricercatori, potrebbe esser dovuta a maggiore stress cardiometabolico, trombosi o lesioni vascolari da iperstimolazione ovarica, comunque giustifica ulteriori indagini. "Non vogliamo mettere in allarme le donne, stiamo invece suggerendo che dovrebbero ricordare al proprio medico eventuali anni di terapia della fertilita' precedenti. Puo' essere


un'opportunita' per valutare i fattori di rischio specifici e prevenire problemi", afferma uno degli autori Donald Redelmeier, dell'Institute of Clinical Evaluative Sciences (ICES) di Toronto. (ANSA). YQX-SEC 13-MAR-17 12:28 NNNN

Salute: Biocell prima al mondo a conservare la membrana amniotica = (AGI) - Milano, 13 mar. - Grazie a un primato italiano, da oggi sara' possibile conservare la membrana amniotica, componente della placenta espulsa dopo il parto. Biocell Center, centro di ricerca con sede a Busto Arsizio (Va) e biobanche in Svizzera e Stati Uniti ha annunciato, prima al mondo, di aver dato vita a un servizio che consente appunto di conservare la membrana amniotica - ricchissima di fattori di crescita, vero scopo del servizio - utilizzata da anni per varie applicazioni come la cura dello strato corneo lesionato da agenti chimico-fisici, la cura di lesioni cutanee e di ustioni (anche di terzo grado), o anche come aiuto in altri campi della chirurgia per evitare aderenze post chirurgiche. Da oggi sara' quindi possibile crioconservare la membrana amniotica di ogni bambino che nasce, sia per uso proprio (autologo) sia eventualmente per donarlo ad altri. Le membrane amniotiche verranno conservate presso le bio-banche di Biocell Center a Lugano (CH) e Boston (MA - USA), in vapori di azoto liquido a -196Ă‚°C per un periodo variabile da 10 a 40 anni. Il servizio verra' erogato a enti, cliniche, ospedali, centri di ricerca o singole partorienti. "Scopo delle nostre ricerche - spiega Massimiliano Manganini, direttore dei Biocell Center - e' sempre stato quello di approfondire le caratteristiche delle cellule staminali mesenchimali che congeliamo una volta estratte dalla placenta, ed i risultati dimostrano che si tratta di cellule che hanno grande interesse medico e scientifico. Siamo convinti che tra non molto tempo queste cellule troveranno impiego in molte terapie cellulari e di medicina rigenerativa. Oggi la


membrana amniotica, con le sue straordinarie caratteristiche, arricchisce la gamma delle possibilita' a disposizione di medici e ricercatori". "Il suo utilizzo - sottolinea Manganini - e' favorito dalla sua bassa immunogenicita', ovvero le sue componenti cellulari e extracellulari causano una piu' bassa risposta immunitaria al momento del trapianto, riducendo quindi il rischio legato al rigetto del tessuto, anche in caso di trapianti eterologhi, permettendo un suo uso piu' sicuro non solo per il proprietario (il bambino) ma anche per terzi a cui la membrana decellularizzata puo' essere donata". "L'entusiasmo che i nostri servizi generano tra gli scienziati e i medici di tutto il mondo - dichiara Marco Reguzzoni, Amministratore Delegato di Biocell - dimostra che la speranza e' davvero tanta. I ricercatori soprattutto vedono nelle cellule placentari e nella membrana amniotica una concreta possibilita' di utilizzo, eticamente accettabile e geneticamente stabile: in fin dei conti recuperiamo cellule staminali e materia ricca di fattori di crescita da rifiuti biologici che altrimenti finirebbero in discarica, ricavandone elementi potenzialmente utili per la cura di molte brutte malattie". (AGI) Red/Car 131328 MAR 17 NNNN

In mobili e computer sostanze che rendono bimbi aggressivi ZCZC3133/SX4 XSP93168_SX4_QBKN R CRO S04 QBKN In mobili e computer sostanze che rendono bimbi aggressivi Utilizzati speciali bracciali per misurare esposizione sostanze (ANSA) - ROMA, 13 MAR - Sono presenti un po' ovunque intorno a noi, da mobili a prodotti elettronici, dai tappeti ai materassi. Ma nuove evidenze scientifiche dimostrano che i prodotti chimici


ritardanti di fiamma possono influenzare il comportamento sociale nei bambini piccoli, rendendoli piu' aggressivi, iperattivi e tendenti al bullismo. Aggiunti per ridurre l'infiammabilita' degli oggetti e ampiamente utilizzati, i piu' comuni ritardanti di fiamma sono quelli a base di bromurati (BDEs) e quelli a base di organofosfosfati (OFPRs). Precedenti ricerche hanno dimostrato che sono collegati a un ritardo nello sviluppo delle funzioni cognitive nei bambini. Ma si sa meno circa le conseguenze sulla salute sociale ed emotiva durante la prima infanzia, periodo di sviluppo chiave per l'apprendimento, in cui si pongono le basi per il successo a scuola. Il team di ricerca ha percio' reclutato 92 bambini tra 3-5 anni, a cui e' stato fatto indossare, per sette giorni, uno speciale braccialetto in silicone dotato di una superficie porosa che assorbe e rileva le sostanze chimiche a cui le persone sono esposte. I ricercatori hanno anche somministrato a genitori e insegnanti questionari su caratteristiche socio-demografiche, ambiente domestico e valutazioni di comportamento per ogni partecipante. I risultati pubblicati sulla rivista Environmental Health hanno mostrato che tutti erano stati esposti a un certo livello di sostanze ignifughe. Ma chi ha avuto tassi di esposizione piu' elevati a OFPRs aveva un comportamento piu' aggressivo, iperattivo, disattento e orientato al bullismo. Quelli con maggiore esposizione a BDEs erano ritenuti meno assertivi dai loro insegnanti. (ANSA). YQX-SEC 13-MAR-17 14:01 NNNN

Salute: disturbi alimentari, ecco una guida per orientarsi = (AGI) - Roma, 13 mar. - Internet e disturbi alimentari: un connubio controverso, dalle conseguenze spesso nefaste, soprattutto in un contesto nel quale, secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanita', le patologie di tipo anoressico e


bulimico rappresentano tra le teenager la seconda causa di morte dopo gli incidenti stradali. Un vero e proprio allarme sociale, con 3 milioni di italiani affetti da disturbi alimentari, di cui 2 milioni sono donne tra i 13 e i 35 anni. Per questo, in occasione della VI Giornata contro i disturbi alimentari che ricorre il 15 marzo, il provider ECM 2506 Sanita' in-Formazione ribadisce il ruolo strategico dei camici bianchi nel riconoscere e affrontare queste patologie; in partnership con Consulcesi Club, ha realizzato il corso FAD (Formazione a Distanza) dal titolo "I disturbi del comportamento alimentare: inquadramento diagnostico e trattamento". Il corso, articolato in 3 lezioni, offre una panoramica esaustiva sui disturbi alimentari, a partire dalla loro evoluzione nella storia fino alla classificazione dei cosiddetti "disturbi alimentari 2.0". Responsabile scientifico e' il dottor Stefano Lagona, psicologo e psicoterapeuta, che ha stilato un glossario dei nuovi disturbi alimentari e i segnali d'allarme e le conseguenze fisiche di bulimia e anoressia. (AGI) Noc (Segue) 131529 MAR 17 NNNN Salute: disturbi alimentari, ecco una guida per orientarsi (2)= (AGI) - Roma, 13 mar. - GLOSSARIO - Ortoressia (esagerata attenzione per la qualita' del cibo che porta l'individuo all'idea di nutrirsi in modo salutare). L'ortoressico e' ossessionato dall'idea di evitare cibi ritenuti dannosi per la salute e sviluppa il bisogno di conoscere ogni singolo ingrediente contenuto negli alimenti (si evitano i cibi che possono contenere coloranti artificiali, residui di pesticidi, ingredienti geneticamente modificati, alimenti che contengono troppo sale o zucchero). - Drunkoressia: nuovo e pericoloso comportamento alimentare diffusissimo tra le adolescenti che consiste nel mangiare poco, fino ad arrivare anche a digiunare, al fine di compensare l'aumentato apporto calorico dal consumo ingente di bevande


alcoliche. - Bigoressia: caratterizzata da una forte dispercezione corporea opposta a quella che caratterizza l'anoressia nervosa. Chi soffre di bigoressia abusa di esercizio fisico, diete iperproteiche e anabolizzanti, per scongiurare la convinzione di apparire piccolo, esile, inadeguato. - Pregnoressia: disturbo alimentare che affligge le donne incinte che non vogliono aumentare di peso durante la gravidanza e per questo si sottopongono ad allenamenti prolungati e diete ipocaloriche. I CAMPANELLI D'ALLARME E LE CONSEGUENZE FISICHE DELL'ANORESSIA Segnali anoressia: - Perdita di peso considerevole - Tendenza ad indossare indumenti larghi per nascondere la perdita di peso - Preoccupazione eccessiva per il cibo, la dieta, il conteggio delle calorie, ecc - Si evita di mangiare di fronte ad altre persone - Attivita' fisica eccessiva - La persona nega che l'estrema magrezza sia un problema Conseguenze sul fisico: - Scomparsa del ciclo mestruale o ritardi dovuti ad un'alterazione del metabolismo - Problemi di stitichezza o dolore allo stomaco - - Bassa temperatura corporea - Rallentamento del battito cardiaco - Fragilita' di unghie e capelli dovuta ad una presenza insufficiente di calcio e ferro - Erosione dentale se il disturbo si accompagna a condotte di eliminazione con vomito autoindotto - Disturbi del sonno - Alterazione valori ematici I CAMPANELLI D'ALLARME E LE CONSEGUENZE FISICHE DELLA BULIMIA Segnali bulimia: - Ricorrenti episodi di abbuffata. La persona mangia tanto e


spesso fuori orario. Si alza spesso anche di notte per mangiare - La persona evita di mangiare in compagnia di altre persone o, se lo fa, consuma porzioni ridotte di cibo - Dopo l'abbuffata la persona si sente in colpa e manifesta umore depresso - Ricorrenti ed inappropriate condotte compensatorie per prevenire l'aumento di peso come: vomito autoindotto, abuso di lassativi, diuretici o altri farmaci, digiuno o attivita' fisica eccessiva - La persona lamenta un senso di spossatezza frequente - Bassa autostima - Tendenza ad indossare indumenti larghi per nascondere il corpo Conseguenze sul fisico: - Anomalie del ritmo cardiaco - Reflusso gastroesofageo - Problemi renali (AGI) Noc 131529 MAR 17 NNNN

Salute: un crowdfunding per svelare segreti cellule tumorali ZCZC2966/SX4 OBO17969_SX4_QBKN R CRO S04 QBKN Salute: un crowdfunding per svelare segreti cellule tumorali Lanciato dall'Istituto Scientifico Romagnolo (ANSA) - FORLI', 15 MAR - Individuare e studiare le cellule tumorali circolanti (CTC), comprenderne il meccanismo d'azione alla base delle metastasi e favorire lo sviluppo di terapie personalizzate. Questo e' l'obiettivo del progetto TRACe, avviato dall'Istituto Scientifico Romagnolo per lo Studio e la Cura dei Tumori di Meldola (IRST) IRCCS, nel Forlivese.


Per raccogliere i primi 20mila euro necessari all'avvio della ricerca, IRST, che fa parte della Rete Alta Tecnologia dell'Emilia-Romagna coordinata da ASTER, societa' della Regione per l'innovazione e la ricerca industriale, ha lanciato una campagna di crowdfunding sulla piattaforma Ginger (http://www.ideaginger.it/progetti/trace.html). Il progetto di ricerca ha l'obiettivo di avviare un nuovo percorso nello studio del tumore, identificando e studiando le CTC. Queste cellule sono invisibili alle tecniche di imaging tradizionale come PET e TAC. Il metodo di studio dovrebbe risolvere alcuni limiti legati alla rarita' di queste particolari cellule nei campioni di sangue. (ANSA). BS 15-MAR-17 12:51 NNNN

Studio associa antidolorifici a piu' rischio arresto cardiaco ZCZC3074/SX4 XSP16983_SX4_QBKN R CRO S04 QBKN Studio associa antidolorifici a piu' rischio arresto cardiaco Esperti, venderli senza obbligo ricetta da' messaggio sbagliato (ANSA) - ROMA, 15 MAR - Antidolorifici venduti senza obbligo di ricetta e ritenuti innocui dal pubblico (come ibuprofene e diclofenac) sono invece associati ad aumento di rischio di arresto cardiaco. E' quanto emerge da una ricerca danese pubblicata sull'European Heart Journal - Cardiovascular Pharmacotherapy. "Vendere questi farmaci senza obbligo di ricetta e senza avvertimenti e limitazioni da' al pubblico il messaggio che essi siano sicuri per la salute'', spiega Gunnar Gislason, docente di cardiologia all'universita' di Copenaghen. Gli esperti hanno stimato che Diclofenac e ibuprofene sono associati rispettivamente a un aumento di rischio del 50% e 31% di arresto cardiaco. Gli antidolorifici sono stati gia' associati in passato ad aumento di rischio cardiovascolare. In questo


lavoro i cardiologi hanno esaminato la possibile connessione con casi di arresto cardiaco. Gli esperti hanno esaminato 28.947 casi di arresto cardiaco registrati in Danimarca lungo un periodo di 10 anni. Di questi, 3 376 erano stati trattati con un antinfiammatorio non steroideo (FANS) durante i 30 giorni precedenti l'infarto. Ibuprofene e diclofenac sono risultati i FANS usati piu' di frequente, costituendo rispettivamente il 51% e il 22% del totale dei Fans usati. L'uso di un fans qualunque e' risultato legato a un aumento medio di rischio di arresto cardiaco del 31%. Diclofenac e ibuprofene sono risultati associati rispettivamente a un aumento di rischio di arresto cardiaco del 50% e 31%. L'uso di Naproxene, celecoxib e rofecoxib non e' risultato associato a maggior rischio di arresto cardiaco. "Non bisognerebbe prendere piu' di 1200 mg di ibuprofene al giorno - spiega Gislason. Il Naproxene e' probabilmente il piu' sicuro di tutti i FANS. Diclofenac e' quello associato a maggior rischio e dovrebbe essere evitato del tutto, quantomeno da persone gia' con disturbi cardiovascolari". (ANSA) Y27-MRI 15-MAR-17 13:00 NNNN

Salute: 2 italiani su 3 ignorano legge su accesso cure palliative = (AGI) - Roma, 15 mar. - Due italiani su tre ignorano la legge 38/2010, che garantisce il diritto di accesso a cure palliative e terapia del dolore. E' uno dei dati piu' significativi che emerge dalla prima indagine conoscitiva effettuata dall'Osservatorio volontario per il monitoraggio della terapia del dolore e delle cure palliative della Fondazione Nazionale Gigi Ghirotti, i cui risultati sono stati presentati oggi a Roma in occasione del convegno 'La nostra legge 38: un bilancio. Per combattere il dolore e dare voce a chi cerca sollievo'. L'analisi dei dati - ricavati da 13.374 schede di rilevazione, compilate dai pazienti e dai loro familiari, diffuse e raccolte dal neonato Osservatorio istituito dalla


Fondazione Ghirotti e presieduto dall'ex ministro della Salute, Livia Turco - mostra l'interesse civico sui temi della cura del dolore e delle cure palliative e la presa di coscienza su tutto quanto c'e' ancora da fare per vedere attuata la legge 38/2010 su tutto il territorio nazionale, al fine di garantire non solo dignita' e diritti al paziente, ma anche reali opportunita' di cura della sofferenza. "I dati - spiega la fondazione Gigi Ghirotti - permettono di sottolineare che la legge 38/2010 e' ancora oggi poco nota: il 63% dei cittadini intervistati non la conosce. Questo "vuoto di conoscenza" impone un maggiore coinvolgimento dei medici che devono sempre piu' indirizzare i cittadini verso strutture appropriate. Infatti, i risultati delle schede di rilevazione mostrano che il 35% degli utenti e' indirizzato dal proprio medico di fiducia a una visita specialistica presso i centri di terapia del dolore del territorio. Tra le persone che dichiarano di essere affette da dolore cronico, il 45% degli intervistati vive da piu' di 6 mesi senza trovare soluzione al problema. Un dato reso ancora piu' drammatico dal fatto che il 17% degli intervistati non trova rimedi efficaci per oltre 5 anni. Sul tema centrale dell'appropriatezza e dell'efficacia delle cure occorre rendere costante l'azione di stimolo e di supporto alle istituzioni affinche' si realizzi, tra gli altri aspetti, una collaborazione efficace per formare di piu' la classe medica anche attraverso una formazione dedicata ai temi previsti dalla legge 38/2010, che inizia nelle Universita' e deve proseguire con piani strutturati di percorsi professionalizzanti. (AGI) Rma/Oll (Segue) 151339 MAR 17 NNNN (AGI) - Roma, 15 mar. - L'analisi dell'Osservatorio - continua la Fondazione - offre pero' un dato positivo: le persone che hanno avuto modo di essere prese in carico dai centri di terapia del dolore e dagli hospice ne sottolineano la dote di qualita' umana e professionale. Insomma, i pazienti sono soddisfatti di come sono stati curati e sono pronti a consigliare questa esperienza a chiunque debba averne bisogno".


"Siamo orgogliosi del lavoro fatto sinora, ma consapevoli che c'e' ancora molta strada da fare", ha detto Antonio Saitta, assessore alla salute della regione Piemonte, coordinatore della Commissione Salute della Conferenza delle Regioni. "Il monito che arriva dai dati dell'osservatorio volontario della Fondazione Ghirotti - ha aggiunto - e' piuttosto chiaro. Solo un paziente su tre conosce la legge sulle cure palliative, il 45% non conosce l'utilita' dei farmaci oppiacei per le situazioni di dolore cronico o di fasi terminali. Credo che tra gli aspetti centrali ci sia il ruolo del medico di medicina generale, anello fondamentale fra l'ospedale, la medicina del territorio e l'hospice. Va detto pero' che i medici di famiglia stanno sviluppando una sempre maggiore consapevolezza e cultura professionale sui temi delle cure palliative e della lotta al dolore ed e' questo un dato incoraggiante. Credo che Regioni e ministero della Salute - ha concluso Saitta - abbiano un compito comune da affrontare soprattutto in materia di informazione e comunicazione. Ritengo che, d'intesa con i ministeri della Salute e degli Affari regionali, si possa lavorare su linee di indirizzo da destinare alle Aziende sanitarie ed ospedaliere che agevolino i comportamenti virtuosi nella lotta al dolore e una diffusione delle cure palliative sul territorio, agendo anche su standard prestazionali che ne facilitino l'erogazione in modo omogeneo in tutto il Paese". (AGI) Rma (Segue) 151339 MAR 17 NNNN (AGI) - Roma, 15 mar. - Livia Turco, gia' ministro della Salute e della Solidarieta' sociale, oggi coordinatrice dell'Osservatorio volontario sulla legge emanata il 15 marzo di sette anni fa, che sanci' il diritto del cittadino di accedere alle cure palliative ed alla terapia del dolore, ha affermato: "Ritengo inaccettabile che chi e' solo o povero non possa ricevere il sollievo delle cure palliative e della terapia del dolore perche' non sa che cosa siano o perche' non gli sono accessibili. Compito primario della legge 38/2010 e' quello di costruire l'eguaglianza nella dignita' del fine vita, con l'aiuto dei medici, degli infermieri, dei farmacisti e del volontariato. Non dimentichiamo che proprio grazie alla legge 38 cure e terapie antidolore diventano un diritto esigibile da garantire in


modo uniforme su tutto il territorio nazionale attraverso apposite reti che integrano gli hospice e i reparti ospedalieri con le strutture territoriali e quelle domiciliari, puntando soprattutto sull'assistenza domiciliare. Colpisce, invece, constatare che troppe persone e famiglie vivono nella solitudine della 'inguaribilita''. La lotta al dolore deve continuare ad essere una priorita' nell'agenda politica di chi, a ogni livello, governa il nostro Paese". Emilio Carelli, presidente della Fondazione Nazionale Gigi Ghirotti, nel suo intervento ha ricordato che la legge che garantisce le cure palliative e la terapia del dolore in Italia, anche per il paziente pediatrico rappresenta un'eccellenza nel panorama europeo ma, come mostrano i dati, va affrontato con vigore il problema che tale provvedimento e' ancora oggi sconosciuto per la maggior parte dei cittadini. (AGI) Rma 151339 MAR 17 NNNN SANITA': RADIAZIONI IONIZZANTI, STUDIO DELLA REGIONE TOSCANA = Per la seconda volta un progetto di Valutazione Firenze, 15 mar. - (AdnKronos) - Esposizione alle radiazioni ionizzanti: qual è il giusto equilibrio tra necessità e rischio? Per stabilirlo e valutarlo correttamente, la Regione Toscana ha realizzato per la seconda volta il progetto "Valutazione della dose da esposizioni mediche alla popolazione della regione Toscana". I risultati dello studio sono stati presentati stamani nel corso del convegno "Radiazioni ionizzanti a scopo medico", che si è tenuto nella Sala Pegaso di Palazzo Strozzi Sacrati, e illustrati poi nel corso di una conferenza stampa dall'assessore al diritto alla salute della Regione, Stefania Saccardi, assieme a Lorenzo Livi, Università di Firenze, ordinario di Radioterapia oncologica al Dipartimento di scienze biomediche, sperimentali e cliniche, direttore Radioterapia oncologica di Careggi, e Antonio Traino, direttore dell'unità operativa di Fisica sanitaria dell'Azienda ospedaliero universitaria Pisana.


In ottemperanza al decreto legislativo 187/2000, che nell'articolo 12 affida alle Regioni il compito di effettuare e comunicare con cadenza quinquennale la valutazione delle dosi alla popolazione, la Toscana ha promosso una prima valutazione relativa al 2006; questa seconda, che viene presentata oggi, è relativa al 2011; la prossima dovrà essere effettuata sui dati del 2016, al momento non ancora completi. (segue) (Red-Xio/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 15-MAR-17 14:12 NNNN TUMORI: MILANO AFFONDA LE STAMINALI DEL CANCRO AL SENO, FARMACO PROMETTENTE = Studio Ieo-Ifom-Statale, nutline efficaci su modello preclinico Milano, 15 mar. (AdnKronos Salute) - Staminali del cancro: colpite e affondate. Suona come "un traguardo storico" quello messo a segno contro il tumore al seno da un team di scienziati milanesi di Ieo, Ifom e università Statale. Il lavoro, pubblicato su 'Embo Molecular Medicine' e finanziato dall'Airc, l'Associazione italiana per la ricerca sul cancro, dimostra l'efficacia di una classe di farmaci già in fase di sviluppo clinico - le nutline - nell'eliminare le cellule che rappresentano il 'serbatoio' del big killer delle donne. Risultati ottenuti per ora su un modello preclinico, ma che fanno sperare in un successo inseguito da tempo: "Impedire che il cancro del seno riprenda a svilupparsi anche dopo la chemioterapia". I ricercatori ci sperano. "In un futuro non troppo distante potrebbe diventare possibile", riferiscono dall'Istituto europeo di oncologia, dall'Istituto Firc di oncologia molecolare e dall'Unimi. Proprio "le nutline potrebbero neutralizzare le cellule staminali del cancro, che non vengono colpite dalla chemio e sono le responsabili della ripresa e della diffusione del tumore". E "associando la chemioterapia che distrugge la maggior parte delle cellule malate, alle Nutline che distruggono le staminali tumorali, le probabilità di guarigione aumentano". Si tratta al momento di "una scoperta limitata al campo sperimentale preclinico - tengono però a precisare gli studiosi - che dovrà essere convalidata da adeguati studi clinici".


"Un farmaco che colpisce le cellule staminali del tumore del seno è un traguardo storico - assicura Daniela Tosoni, ricercatrice del Programma di medicina molecolare dell'Ieo e prima firmataria del lavoro - In molte pazienti che si sottopongono a chemioterapia il tumore va inizialmente in remissione, ma si ripresenta quando il trattamento viene interrotto a causa della resistenza delle staminali alla chemio stessa". (segue) (Red-Opa/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 15-MAR-17 14:52 NNNN TUMORI: MILANO AFFONDA LE STAMINALI DEL CANCRO AL SENO, FARMACO PROMETTENTE (2) = (AdnKronos Salute) - "La ricerca sta dimostrando che questo fenomeno, detto chemioresistenza, è dovuto alla presenza delle staminali tumorali, 'cellule madri' che continuano a riprodursi all'infinito e sono in grado di promuovere la crescita dei tumori anche se le 'figlie' vengono distrutte dai farmaci chemioterapici. Noi abbiamo scoperto che un farmaco, la nutlina-3, ha come bersaglio specifico le cellule staminali e l'abbiamo associato al paclitaxel, un comune chemioterapico. I risultati ottenuti nel modello preclinico dimostrano che questa combinazione aumenta la risposta del tumore alla chemio e ostacola la ripresa di malattia dopo la sospensione del trattamento". "E' una scoperta importante - conferma Salvatore Pece, vice direttore del Programma di medicina molecolare Ieo e professore all'università degli Studi di Milano - che si colloca in una linea di ricerca di cui Ieo, Ifom e Unimi sono pionieri": lo studio della relazione che esiste, nei tumori del seno, tra aggressività della malattia e presenza di cellule staminali e il ruolo della proteina Numb. "In lavori precedenti - spiega il docente - abbiamo scoperto che questa sostanza è un soppressore tumorale nella ghiandola mammaria ed è legata a un'altra proteina che ha a sua volta un ruolo noto nell'arrestare la proliferazione tumorale: la p53. Se il gene Numb viene danneggiato i livelli di p53 diminuiscono, e questo meccanismo di doppia perdita causa lo sviluppo di tumori più aggressivi e particolarmente arricchiti di cellule staminali. Abbiamo allora studiato il legame fra Numb e staminali, trovando che la perdita di


Numb, con la conseguente riduzione di p53, aumenta la possibilità di comparsa e proliferazione di staminali tumorali. Così, in carenza di Numb, il tumore del seno si forma, si riforma e si diffonde, anche dopo trattamento chemioterapico". (segue) (Red-Opa/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 15-MAR-17 14:52 NNNN TUMORI: MILANO AFFONDA LE STAMINALI DEL CANCRO AL SENO, FARMACO PROMETTENTE (3) = (AdnKronos Salute) - "La sfida era dunque ristabilire i livelli di p53, lo scudo che ferma le staminali, nei tumori più gravi e chemioresistenti", prosegue Pier Paolo Di Fiore, direttore del Programma di medicina molecolare dell'Ieo, Group Leader all'Ifom e professore alla Statale. "Abbiamo scoperto - riassume Di Fiore - che una molecola già in fase di sviluppo clinico, la nutlina-3, è in grado di ripristinare la quantità di p53 nei tumori del seno che hanno carenza di Numb, rendendo così il tumore meno aggressivo e meno ricco di staminali". "Abbiamo inoltre sperimentato - aggiunge - che l'associazione di questo farmaco con il paclitaxel ottiene il doppio effetto di potenziare l'efficacia della chemioterapia e ostacolare la ricrescita post-trattamento. Questi risultati emergono dallo studio di un modello preclinico e bisogna ora tradurli in qualcosa che possa essere di reale beneficio per le pazienti tramite appropriati studi clinici". "Bisogna esser cauti e prudenti - ammonisce lo scienziato - perché non sempre le ricerche precliniche sono coronate da successo nel trasferimento alla clinica. In questo caso abbiamo buone speranze che la cosa possa funzionare, anche con l'obiettivo di ottenere terapie non solo più efficaci, ma pure meno tossiche". (Red-Opa/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 15-MAR-17 14:52 NNNN


on apnee notturne salute a rischio e piu' pericolo incidenti ZCZC5635/SXB OMI21480_SXB_QBXB R CRO S0B QBXB Con apnee notturne salute a rischio e piu' pericolo incidenti A parlarne gli specialisti in vista Giornata Mondiale Sonno 17/3 (ANSA) - MILANO, 15 MAR - Il respiro che si interrompe durante il sonno per diversi secondi: delle vere e proprie apnee notturne che rovinano la qualita' del riposo, e che a lungo andare possono essere un fattore di rischio per malattie come infarto, ictus e ipertensione. E' la Sindrome delle apnee ostruttive nel sonno (Osas), che come prima conseguenza ha un'eccessiva sonnolenza diurna e quindi un aumento dei rischi per gli incidenti d'auto e gli infortuni sul lavoro. A rilevarlo sono gli esperti riuniti oggi a Milano per sensibilizzare la popolazione in occasione della Giornata Mondiale del Sonno che si celebra il 17 marzo. Le implicazioni delle Osas sulla sicurezza, in particolare in ambito stradale, "sono state oggetto di diversi studi: la guida distratta o indecisa, cui fa capo anche la sonnolenza, e' causa di 1 incidente su 5 - hanno detto gli specialisti - incidenti spesso molto gravi che, come evidenziato dall'Aci, comportano un rischio di mortalita' piu' che doppio rispetto a quelli determinati da altre cause, tanto che almeno un incidente mortale alla settimana e' imputabile al sonno". Le apnee ostruttive, ha chiarito Claudio F. Donner, medico pneumologo e presidente di Fondazione Mondo Respiro, "sono un disturbo estremamente frequente: si stima che interessino il 24% degli uomini e il 9% delle donne di mezza eta'. Tuttavia solo nel 4% degli uomini e nel 2% delle donne il disturbo ha una gravita' tale da richiedere una terapia: in Italia i pazienti che ne avrebbero bisogno sono 1,6 milioni". "In Italia la patologia, oltre che poco conosciuta, e' poco diagnosticata - ha concluso Andrea Benedetti, Business Manager di App4Health, organizzatore dell'incontro - a fronte dell'88% di pazienti in cura in Francia, all'85% in Germania o al 71% in


Spagna, i pazienti con Osas in terapia in Italia sono solo il 17%. Questo significa la presenza di una grande quantita' di persone, in prevalenza uomini, che stanno mettendo a rischio senza saperlo la propria salute e la propria sicurezza oltre che, in certa misura, anche la sicurezza altrui". (ANSA). KXP 15-MAR-17 16:01 NNNN

Salute: 70% amputazioni da arteriopatia 'si possono evitare' ZCZC1290/SXB OMI50381_SXB_QBXB R CRO S0B QBXB Salute: 70% amputazioni da arteriopatia 'si possono evitare' Esperti, patologia in 5-8% italiani, disponibile auto-test (ANSA) - MILANO, 17 MAR - L'Arteriopatia periferica e' una patologia che coinvolge dal 5% all'8% degli italiani ed e' tra le principali cause di disabilita': difficolta' motorie, dolore e nei casi piu' gravi anche necrosi che possono portare ad amputazione. Ma con la giusta terapia e un corretto stile di vita sarebbe addirittura possibile "ridurre del 70% le amputazioni evitabili", lo hanno detto gli esperti durante le iniziative per le Giornate europee su arteropatia e malattie vascolari. L'incidenza di questa patologia supera il 20% nelle persone con piu' di 70 anni e colpisce ancora di piu' quando e' associata a diabete, obesita', fumo e colesterolo alto. Anche per questo "e' spesso sotto diagnosticata: molti pazienti sono asintomatici e non vi e' sempre la consapevolezza che il dolore alle gambe sotto sforzo possa essere patologico". Quando un paziente ha un'ischemia critica, ovvero una grave carenza di ossigeno all'arto colpito, "il rischio di amputazione e' del 50% - spiega Andrea Stella, chirurgo vascolare all'Ospedale sant'Orsola Malpighi di Bologna e presidente della societa' scientifica Sicve - ma instaurando una corretta terapia questa percentuale si potrebbe ridurre drasticamente fino ad arrivare al 15%. Evitare


l'amputazione e' l'obiettivo cui dobbiamo tendere". Per facilitare la diagnosi, il primo passo puo' essere il FeeTest proposto a livello europeo: si tratta di un questionario e di una auto-palpazione delle arterie del piede che possono favorire una diagnosi precoce. Il test (disponibile sul sito dell'associazione contro le Malattie Vascolari, www.amavas.it) puo' confermare un sospetto di arteriopatia, nel qual caso sara' necessario rivolgersi al proprio medico di famiglia per affrontare sul nascere questa patologia. Prevenzione quindi, ma anche migliori stili di vita: secondo gli esperti, oltre al curare al meglio eventuali malattie come diabete o ipertensione, bisogna smettere di fumare, una dieta equilibrata e una ragionevole attivita' fisica. (ANSA) KXP 17-MAR-17 17:11 NNNN

MEDICINA: 2 'SPIE' NEL SANGUE SVELANO LE PERSONE AD ALTO RISCHIO INFARTO = La ricerca presentata all'Acc Scientific Session 2017 al via a Washington Washington, 17 mar. (AdnKronos Salute) - (EMBARGO ALLE 16.00) - Nel sangue sono presenti due 'spie' in grado di individuare le persone ad alto rischio di eventi cardiovascolari avversi, fra cui l'infarto. E' quanto emerge da uno studio presentato a Washington all'American College of Cardiology (Acc) Scientific Session, al via oggi nella capitale Usa. Un appuntamento che, nonostante la tempesta Stella che nei giorni scorsi ha causato la cancellazione di migliaia di voli, secondo gli organizzatori riunisce in cittĂ circa 20 mila persone, fra cui 13 mila cardiologi da tutto il mondo. La nuova ricerca suggerisce che il GlycA, un marcatore del sangue recentemente identificato, e la proteina C-reattiva (Crp), ben noto marker dell'infiammazione, consentono di predire in modo indipendente gli eventi avversi cardiaci maggiori. Inoltre, i pazienti che hanno alti livelli di entrambi i biomarcatori sarebbero da considerare a rischio particolarmente elevato.


A spiegarlo sono i ricercatori dell'Intermountain Medical Center di Salt Lake City, che con i colleghi di LipoScience Laboratories hanno esaminato i due marker per vedere se fossero indipendenti o correlati, e se potevano aiutare i cardiologi a identificare i pazienti a elevato rischio di eventi cardiovascolari. (segue) (Mal/Adnkronos) ISSN 2465 - 1222 17-MAR-17 10:58 NNNN MEDICINA: 2 'SPIE' NEL SANGUE SVELANO LE PERSONE AD ALTO RISCHIO INFARTO (2) = (AdnKronos Salute) - Lo studio nasce da una precedente analisi condotta con un metodo sviluppato da LipoScience, che utilizza la risonanza magnetica nucleare per misurare, tra l'altro, il numero di particelle di colesterolo 'cattivo' Ldl. In questa ricerca LipoScience aveva rilevato il GlycA, individuandolo come un nuovo marker dell'infiammazione. Le prime indagini hanno dimostrato che il GlycA può predire il rischio infarto. Ora, utilizzando gli stessi campioni di plasma - parte degli oltre 30 mila campioni di Dna raccolti nel corso di 25 anni - gli studiosi dell'Intermountain Medical Center hanno confrontato il valore di GlycA e proteina C-reattiva e la loro efficacia nel predire il rischio di futuri attacchi di cuore, ictus o morte. Per lo studio sono stati seguiti circa 3 mila pazienti sottoposti ad angiografia coronarica, due terzi dei quali maschi. Al 65% era stata diagnosticata la malattia coronarica, al 42% una sindrome coronarica acuta e al 26% il diabete. "La correlazione tra GlycA e Crp è stata modesta - spiega J. Brent Muhlestein, autore dello studio - Alcuni pazienti avevano alti livelli di un marker e bassi livelli dell'altro, o viceversa. Ma le due proteine hanno predetto in modo indipendente il futuro rischio. E se entrambi i valori erano elevati, lo scenario era il peggiore". Ora il team vuole indagare ancora, per capire se il 'duo' può essere usato come nuovo marker del rischio cardiovascolare, in grado di indirizzare a uno specifico trattamento. (Mal/Adnkronos) ISSN 2465 - 1222


17-MAR-17 10:58 NNNN SALUTE: 1 MILIONE DI ITALIANI COLPITI DA GLAUCOMA, VISTA A RISCHIO = Al via a Roma il primo Congresso internazionale Roma, 16 mar. (AdnKronos Salute) - Cinquecentomila lo sanno e si curano. Cinquecentomila non lo sanno e rischiano una progressiva perdita della funzione visiva. Un milione di italiani soffrono di glaucoma, una "malattia cronica degenerativa" che danneggia progressivamente le cellule che collegano l'occhio al cervello. E' una patologia 'silenziosa' che colpisce senza farlo sapere, dovuta generalmente a un aumento della pressione all'interno dell'occhio. A livello mondiale, secondo l'Oms ne sono affette 55 milioni di persone ed è la seconda causa di cecità irreversibile. In tutto il mondo, fino a sabato, è in corso la settimana di sensibilizzazione sui rischi del glaucoma, a cui l'Italia partecipa con il primo Congresso internazionale, al via oggi a Roma. (segue) ( Com-Ram/AdnKronos Salute) ISSN 2465 - 1222 16-MAR-17 11:56 NNNN SALUTE: 1 MILIONE DI ITALIANI COLPITI DA GLAUCOMA, VISTA A RISCHIO (2) = (AdnKronos Salute) - Un evento curato dall'Associazione italiana per lo studio del glaucoma - Aisg, sezione italiana della European Glaucoma Society e terminale nazionale della World Glaucoma Association. "Si tratta - afferma Stefano Miglior, presidente Aisg di una malattia subdola. Ti colpisce senza fartelo sapere. Quando la scopri spesso è già tardi. Non a caso, viene definita 'ladro silenzioso della vista', ed è una 'malattia cronica degenerativa'. Vuol dire, che, se non appropriatamente gestita, può solo peggiorare". In pratica, continua Miglior, "uccide, insospettata, le cellule che collegano l'occhio al cervello, quelle che formano il nervo ottico. E così facendo determina una progressiva perdita del campo visivo, fino a una perdita anche della visione centrale o acuità visiva. Il


glaucoma è una malattia che ha un forte impatto sulla qualità della vita dei pazienti. Il convegno internazionale di Aisg - conclude Miglior - rappresenta un evento di straordinaria importanza per condividere le migliori esperienze a livello mondiale e rafforzare la risposta della medicina sul fronte della prevenzione e della cura". ( Com-Ram/AdnKronos Salute) ISSN 2465 - 1222 16-MAR-17 11:56 NNNN Morbillo: allarme ministero,in Italia casi triplicati nel 2017 = (AGI) - Roma, 16 mar. - Il morbillo, che si credeva ormai debellato grazie alle vaccinazioni, torna a far paura in Italia. Dal mese di gennaio 2017 e' stato registrato un preoccupante aumento del numero di casi, che sono piu' che triplicati: a fronte degli 844 casi di morbillo segnalati nel 2016, dall'inizio dell'anno sono gia' stati registrati piu' di 700 casi, con un incremento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, in cui si erano verificati 220 casi, di oltre il 230%. Lo segnala il ministero della Salute, specificando che la maggior parte dei casi sono stati segnalati da sole quattro Regioni: Piemonte, Lazio, Lombardia e Toscana. Piu' della la meta' dei casi rientra nella fascia di eta' 15-39 anni. Sono stati notificati anche diversi casi a trasmissione in ambito sanitario e in operatori sanitari. Il morbillo continua a circolare nel nostro Paese, spiega il ministero, a causa della presenza di sacche di popolazione suscettibile non vaccinata o che non ha completato il ciclo vaccinale a 2 dosi. Cio' e' in gran parte dovuto al numero crescente di genitori che rifiutano la vaccinazione, nonostante le evidenze scientifiche consolidate e nonostante i provvedimenti di alcune regioni che tendono a migliorare le coperture, anche interagendo con le famiglie e i genitori. "Nonostante il Piano di eliminazione del morbillo sia partito nel 2005 - sottolinea il Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin - e la vaccinazione contro il morbillo sia


tra quelle fortemente raccomandate e gratuite, nel 2015 la copertura vaccinale contro il morbillo nei bambini a 24 mesi (coorte 2013) e' stata dell'85,3% (con il valore piu' basso pari al 68% registrato nella PA di Bolzano e quello piu' alto in Lombardia con il 92,3%), ancora lontana dal 95% che e' il valore soglia necessario ad arrestare la circolazione del virus nella popolazione". "E' ora indispensabile - precisa intervenire rapidamente con un impegno e una maggiore responsabilita' a tutti i livelli, da parte di tutte le istituzioni e degli operatori sanitari, per rendere questa vaccinazione fruibile, aumentandone l'accettazione e la richiesta da parte della popolazione. Analogamente le amministrazioni regionali e delle aziende sanitarie, cosi' come pediatri e medici di medicina generale devono promuovere una campagna di ulteriore responsabilizzazione da parte dei genitori e delle persone non immuni di tutte le eta' affinche' non rinuncino a questa fondamentale opportunita' di prevenire una malattia che puo' essere anche letale". "Il Ministero conclude - attivera' ogni possibile procedura per garantire la piena realizzazione degli obiettivi del recente Piano nazionale di prevenzione vaccinale e per riguadagnare rapidamente le coperture vaccinali che si sono abbassate pericolosamente nel corso degli ultimi anni". (AGI) Pgi 161639 MAR 17 NNNN Ministero Salute, aumento morbillo per rifiuto vaccino ZCZC6593/SX4 XSP36587_SX4_QBKN U CRO S04 QBKN Ministero Salute, aumento morbillo per rifiuto vaccino Cresce il numero dei genitori che respinge immunizzazione (ANSA) - ROMA, 16 MAR - Il forte aumento dei casi di morbillo in Italia, segnalato dal ministero della Salute, ''e' in gran parte dovuto al numero crescente di genitori che rifiutano la vaccinazione, nonostante le evidenze scientifiche consolidate e


nonostante i provvedimenti di alcune regioni che tendono a migliorare le coperture, anche interagendo con le famiglie e i genitori''. A spiegarlo e' lo stesso ministero in una nota nella quale si precisa che ''sono stati notificati anche diversi casi a trasmissione in ambito sanitario e in operatori sanitari''. Il morbillo continua a circolare nel nostro Paese, secondo le informazioni del ministero, ''a causa della presenza di sacche di popolazione suscettibile, non vaccinata o che non ha completato il ciclo vaccinale a 2 dosi''.(ANSA). BR 16-MAR-17 16:58 NNNN SANITA': ALLARME MINISTERO, +230% CASI MORBILLO, SOTTO ACCUSA NO A VACCINI = 700 da inizio 2017 contro i 220 dello stesso periodo 2016. Lorenzin, urge applicare Piano vaccini Milano, 16 mar. (AdnKronos Salute) - Dall'inizio dell'anno si registra in Italia "un preoccupante aumento del numero di casi di morbillo. A fronte degli 844 segnalati nel 2016, da inizio 2017 ne sono già stati registrati più di 700, con un incremento di oltre il 230% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, in cui si erano verificati 220 casi. La maggior parte è stata segnalata da sole 4 Regioni: Piemonte, Lazio, Lombardia e Toscana". A lanciare l'allarme è il ministero della Salute, sottolineando che "più della metà dei casi riguarda persone dai 15 ai 39 anni, e che sono stati notificati anche diversi casi a trasmissione in ambito sanitario e in operatori sanitari". "Il morbillo - informa il dicastero - continua a circolare nel nostro Paese a causa della presenza di sacche di popolazione suscettibile, non vaccinata o che non ha completato il ciclo vaccinale a 2 dosi. Ciò è in gran parte dovuto al numero crescente di genitori che rifiutano la vaccinazione, nonostante le evidenze scientifiche consolidate e nonostante i provvedimenti di alcune Regioni che tendono a migliorare le coperture, anche interagendo con le famiglie e i genitori". E' necessario "intervenire rapidamente per dare piena applicazione al Piano vaccini", dichiara il ministro Beatrice Lorenzin. "Nonostante il Piano di eliminazione del morbillo sia partito nel 2005, e la vaccinazione contro il morbillo sia tra quelle fortemente raccomandate


e gratuite - precisa - nel 2015 la copertura vaccinale contro il morbillo nei bambini a 24 mesi (coorte 2013) è stata dell'85,3% (con il valore più basso pari al 68% registrato nella Provincia autonoma di Bolzano e quello più alto in Lombardia con il 92,3%), ancora lontana dal 95% che è il valore soglia necessario ad arrestare la circolazione del virus nella popolazione". (segue) (Red-Opa/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 16-MAR-17 17:19 NNNN SANITA': ALLARME MINISTERO, +230% CASI MORBILLO, SOTTO ACCUSA NO A VACCINI (2) = 'Attiveremo ogni possibile procedura per realizzare obiettivi prevenzione' (AdnKronos Salute) - "E' ora indispensabile - prosegue Lorenzin intervenire rapidamente con un impegno e una maggiore responsabilità a tutti i livelli, da parte di tutte le istituzioni e degli operatori sanitari, per rendere questa vaccinazione fruibile, aumentandone l'accettazione e la richiesta da parte della popolazione". "Analogamente - aggiunge il ministro - le amministrazioni regionali e delle aziende sanitarie, così come pediatri e medici di medicina generale, devono promuovere una campagna di ulteriore responsabilizzazione da parte dei genitori e delle persone non immuni di tutte le età, affinché non rinuncino a questa fondamentale opportunità di prevenire una malattia che può essere anche letale". "Il ministero - conclude - attiverà ogni possibile procedura per garantire la piena realizzazione degli obiettivi del recente Piano nazionale di prevenzione vaccinale e per riguadagnare rapidamente le coperture vaccinali che si sono abbassate pericolosamente nel corso degli ultimi anni". (Red-Opa/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 16-MAR-17 17:19 NNNN SALUTE: ALLERGIE DI PRIMAVERA, 'MANUALE DI


SOPRAVVIVENZA' = Da Assosalute i consigli da seguire dentro e fuori casa Milano, 16 mar. (AdnKronos Salute) - Con la primavera tornano le allergie, appuntamento fisso di stagione per quasi il 20% degli italiani. Assosalute, Associazione nazionale farmaci di automedicazione, ha fotografato il fenomeno in un incontro oggi a Milano, ricordando i consigli da seguire dentro e fuori casa per alleviare i sintomi scatenati dai pollini. Ecco il 'Manuale di sopravvivenza' redatto dagli esperti: DURANTE LA GIORNATA: 1) Evitare di uscire all'aperto nelle ore di maggiore concentrazione pollinica (quelle centrali e più calde) o in giornate calde e ventose 2) Evitare di uscire nelle fasi iniziali di un temporale, perché la pioggia facilita la liberazione di allergeni dai pollini 3) Cercare di respirare con il naso piuttosto che con la bocca: attraverso il naso, infatti, l'aria viene depurata di alcune particelle. (segue) (Red-Opa/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 16-MAR-17 17:47 NNNN SALUTE: ALLERGIE DI PRIMAVERA, 'MANUALE DI SOPRAVVIVENZA' (2) = (AdnKronos Salute) - 4) Evitare le zone ad alta concentrazione pollinica (parchi, giardini e così via) 5) Stare lontani dai fumi, dai profumi e dalle polveri che facilitano l'insorgenza di starnuti, prurito e tosse 6) Consultare i calendari pollinici per conoscere il periodo delle fioriture, così da poter adottare i giusti accorgimenti nei periodi indicati 7) Evitare di viaggiare in auto con i finestrini aperti, preferendo i climatizzatori, in genere dotati di filtri antipolline 8) Indossare in bicicletta o in motorino (ancor più che a piedi) mascherina e occhiali da sole, meglio se avvolgenti. (segue) (Red-Opa/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 16-MAR-17 17:47


NNNN SALUTE: ALLERGIE DI PRIMAVERA, 'MANUALE DI SOPRAVVIVENZA' (3) = (AdnKronos Salute) - IGIENE PERSONALE: 1) Fare la doccia e lavare i capelli ogni giorno, per contrastare i pollini e gli altri allergeni che si depositano sugli abiti e sui capelli 2) Importante è il lavaggio delle cavità nasali, che funzionano da filtro e trattengono i pollini 3) Detergere palpebre, ciglia e sopracciglia può essere di aiuto per eliminare allergeni che si depositano nelle zone oculari e perioculari nel corso della giornata. (segue) (Red-Opa/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 16-MAR-17 17:47 NNNN SALUTE: ALLERGIE DI PRIMAVERA, 'MANUALE DI SOPRAVVIVENZA' (4) = (AdnKronos Salute) - IN CASA: 1) Cambiare frequentemente le lenzuola 2) Lavare spesso il pavimento 3) Evitare di usare l'aspirapolvere, a meno che non sia dotata di specifici filtri 4) Evitare il contatto con i tappeti, le moquette, le tappezzerie e i peluche 5) Tenere le finestre il più possibile chiuse durante la giornata, ricambiando l'aria al mattino presto o alla sera tardi, quando la concentrazione pollinica è più bassa. (Red-Opa/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 16-MAR-17 17:47 NNNN Morbillo: Cnr, ritorno virus inevitabile, ora obbligo vaccini = (AGI) - Roma, 16 mar. - E' un dato assolutamente "atteso". Per Giovanni Maga, virologo del Consiglio Nazionale delle Ricerche


(CNR) il ritorno del morbillo in Italia non e' affatto una sorpresa. "Ce lo dovevamo aspettare. Dopo i dati che indicavano il calo delle vaccinazioni sotto la soglia di sicurezza spiega all'Agi - dovevamo aspettarci che quello era solo il primo segnale che ci sarebbe stato presto o tardi una nuova fiammata epidemica. I dati del Ministero della Salute che indicano un aumento in questi primi due mesi e mezzo dell'anno del 230 per cento dei casi, non lasciano spazio a dubbi". Con un virus come quello del morbillo (Paramyxovirus) che e' estremamente veloce nel diffondersi, "ha un tasso di contagiosita' quattro volte piu' elevato di quello dell'influenza" spiega Maga, "e' normale vedere questi tassi di incremento cosi' rapidi". La riduzione del numero dei bambini vaccinati soprattutto contro il morbillo e' la diretta conseguenza di un caso di scuola di post-truth scientifica. Nel 1998 un medico Britannico, Andrew Wakefield pubblico una ricerca su una importante rivista scientifica in cui si dimostrava che esisteva un rischio autismo per i bambini che venivano vaccinati con il vaccino trivalente. Nonostante successivamente Wakefield abbia ammesso di aver falsificato i dati, e la sua conseguente radiazione da parte dell'ordine dei medici, quella bufala scientifica ha dato la stura a un vasto fronte di opinione pubblica da sempre diffidente nei confronti dei vaccini in particolare e della scienza in generale. "Se il livello di vaccinazione scende sotto una certa soglia - dice Maga - che e' quella del 95 per cento e' difficile contenere la diffusione del virus, soprattutto all'interno di settori della popolazione ben definiti". Purtroppo - aggiunge il virologo negli ultimi anni "si e' diffusa e consolidata una certa resistenza contro la vaccinazione da parte dei genitori dei bambini in eta' scolare che, a loro volta sono scoperti dalla vaccinazione. Cosi' il virus passa, attraverso le famiglie dalle scuole ai luoghi di lavoro e nel breve giro di una settimana e' in grado di diffondersi in una intera citta'". A non funzionare, secondo Maga, il sistema attuale della "vaccinazione consigliata e gratuita. Non funziona - dice - e questi dati indicano con certezze che e' arrivato il momento di


avviare sul punto una discussione molto seria. Serve la vaccinazione obbligatoria". (AGI) Red/Pgi 161754 MAR 17 NNNN

Morbillo: Unicef, e' un mostro che ritorna in Italia ZCZC8783/SXB XCI39497_SXB_QBXB R CRO S0B QBXB Morbillo: Unicef, e' un mostro che ritorna in Italia Iacomini, il vaccino e' l'unica protezione (ANSA) - ROMA, 16 MAR - "I nuovi dati diffusi dal ministro Lorenzin non fanno che confermare la serieta' dell'allarme che esperti, autorita' sanitarie e organizzazioni come la nostra hanno lanciato piu' volte in questi ultimi anni". Lo dichiara Andrea Iacomini, portavoce Unicf Italia. "Il morbillo sta tornando a minacciare la salute e la vita dei nostri bambini, e se la copertura vaccinale continuera' a calare c'e' il rischio concreto di tornare a vedere nel nostro paese scene che speravamo di avere scacciato per sempre: famiglie che piangono la scomparsa di un figlio per colpa di una malattia che si sarebbe potuta evitare con un semplice vaccino gratuito. Il morbillo, ricordiamolo, non e' un banale raffreddore. Non esiste una medicina specifica per combatterlo, e nei bambini piu' piccoli e con difese immunitarie piu' fragili puo' avere complicanze letali", prosegue Iacomini. "Nel mondo, il morbillo uccide ogni anno circa 132.000 bambini: 15 all'ora, ogni ora di ogni giorno dell'anno. E appena 25 anni fa, quando abbiamo ingaggiato la campagna globale per contrastare con le vaccinazioni di massa questa malattia, i tassi di mortalita' da morbillo erano 5 o 6 volte superiori. Sarebbe davvero tragico se dopo avere lottato senza tregua per ridurre drasticamente gli effetti del morbillo ovunque nel


mondo, dovessimo constatare che per pregiudizio e ignoranza abbiamo lasciato entrare nuovamente il morbillo elle nostre case. Siamo a favore di qualunque misura che il ministero della Salute vorra' intraprendere per proteggere i bambini in Italia da questa rinnovata minaccia", conclude. (ANSA). VN 16-MAR-17 19:33 NNNN

USA: 3 DONNE PERDONO VISTA DOPO INIEZIONI STAMINALI NEGLI OCCHI = Hanno pagato 5 mila euro in una clinica della Florida, credevano di partecipare a un trial Milano, 16 mar. (AdnKronos Salute) - Tre donne hanno pagato 5 mila dollari in una clinica della Florida, per provare a curare la degenerazione maculare senile di cui soffrivano con iniezioni di staminali negli occhi. Prima del trattamento presentavano ipovisione, ma entro una settimana dalla terapia hanno manifestato gravi complicazioni e ora hanno perso la vista. Secondo i medici che le hanno in cura, è quasi impossibile che possano recuperarla. Il caso, pubblicato sul 'New England Journal of Medicine', riguarda 3 anziane di età compresa fra 72 e 88 anni, che pensavano di partecipare a una sperimentazione clinica autorizzata. Si trattava invece di una procedura non supportata da evidenze scientifiche, che utilizzava staminali ottenute dal grasso addominale delle stesse pazienti. Prelevato attraverso una liposuzione, il tessuto adiposo veniva processato per ottenere le 'cellule bambine' da inoculare negli occhi insieme a plasma arricchito di piastrine. (segue) (Opa/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 16-MAR-17 19:47 NNNN USA: 3 DONNE PERDONO VISTA DOPO INIEZIONI STAMINALI NEGLI OCCHI (2) = (AdnKronos Salute) - Due delle 3 donne avevano letto del presunto studio su ClinicalTrials.gov, il sito gestito dalla Us National


Library of Medicine dei National Institutes of Health. Ma la solidità scientifica di quanto inserito sul portale non viene completamente valutata, avverte l'oftalmologo Jeffrey Goldberg della Stanford University School of Medicine, co-autore dell'articolo sul 'Nejm' insieme al collega Thomas Albini dell'università di Miami, dove 2 delle 3 donne sono state trattate per i danni successivi alle iniezioni di staminali. Benché la 'falsa sperimentazione' risulti ancora visibile sul sito, si precisa che "lo studio è stato ritirato prima dell'arruolamento". E la clinica in questione, che non viene citata per nome, pur continuando ad assistere non sta più effettuando il trattamento sotto accusa. Sulla vicenda è stata allertata l'agenzia regolatoria americana Food and Drug Administration. Tuttavia la Fda, secondo quanto si ipotizza nel paper, con ogni probabilità non è stata chiamata ad approvare la procedura perché si trattava di cellule ritenute "minimamente processate" e non trasferite da un paziente all'altro. (segue) (Opa/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 16-MAR-17 19:47 NNNN USA: 3 DONNE PERDONO VISTA DOPO INIEZIONI STAMINALI NEGLI OCCHI (3) = (AdnKronos Salute) - Il caso dovrebbe rappresentare un "richiamo alla consapevolezza per i pazienti, i medici e le agenzie regolatorie afferma Goldberg - in merito ai rischi di questo tipo di ricerca non sufficientemente regolata e pagata dai pazienti". Gli esperti non negano la speranza rappresentata dai trattamenti a base di staminali in medicina, ma "non ci sono scuse per un trial non disegnato secondo le regole e non supportato da dati preclinici". Il rischio, avvertono, è che pazienti "alla disperata ricerca di una cura" possano cadere in mani sbagliate. Le 3 donne hanno raccontato per esempio che l'intera procedura è durata meno di un'ora e questo è già un campanello d'allarme. Come pure il fatto che siano stati trattati nella stessa seduta entrambi gli occhi. Infine il prezzo: "Non sono a conoscenza di alcuna ricerca legittima, almeno in oftalmologia, in cui il paziente è chiamato a pagare". (Opa/AdnKronos)


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