Raccolta di argomenti e o agenzie riguardanti la tutela della salute 28 giugno 2017

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Arriva l'orologio che rivela il Parkinson in 10 secondi ZCZC3606/SXB XSP77955_SXB_QBXB R CRO S0B QBXB Arriva l'orologio che rivela il Parkinson in 10 secondi Strumento non invasivo, accuratezza al 92% e a basso costo (ANSA) - ROMA, 6 GIU - - Un orologio da polso in grado di rivelare con un test di 10 secondi se una persona ha i Parkinson o se il tremolio delle mani e' tremore essenziale, patologia che non presenta un'evoluzione progressiva e richiede un diverso trattamento. Si tratta di un dispositivo innovativo, sviluppato da un giovane neurologo dell'Universita' Campus Bio-Medico di Roma in collaborazione con i colleghi dell'Universita' di Oxford. Gia' brevettato, costera' poche decine di euro e potra' essere messo presto a disposizione dei neurologi e degli ambulatori dei medici di famiglia. I risultati dell'applicazione sono stati pubblicati sulla rivista Brain e presentati al congresso internazionale su Parkinson e disturbi del movimento a Vancouver. Lazzaro Di Biase, primo autore della ricerca e co-titolare del brevetto, spiega: "Da anni i neurologi tentavano di arrivare a questo strumento, un indice diagnostico non invasivo, con un'accuratezza vicina al 92 per cento". Il dato degli studi effettuati e' di gran lunga migliore rispetto all'80 per cento raggiunto dalla diagnosi clinica, ritenuta finora il gold standard per i parkinsoniani, come pure in confronto ai risultati della Spect cerebrale, esame diagnostico che utilizza raggi dannosi per la salute e ha liste d'attesa lunghe e costi elevati. "Il nostro indice invece - specifica Di Biase - e' operatore-indipendente, rapido nell'utilizzo e per funzionare necessita solo di un accelerometro, che costa dai 3 ai 15 euro". In Italia i malati di Parkinson sono circa 300mila. Un paziente su quattro ha meno di 50 anni, il 10 per cento ha meno di 40 anni e nella popolazione generale circa un ultraottantenne ogni 50 ne e' affetto. Il tremore essenziale, invece, e' il piu' frequente disordine del movimento, con una prevalenza del 6 per cento in soggetti con eta' superiore a 60 anni. (ANSA). LOG 06-GIU-17 13:50 NNNN


Tumori: quattro nuovi test genetici pronti per diagnosi precoce = (AGI) - Roma, 6 giu. - In arrivo quattro nuovi test genetici che promettono di aiutare nella diagnosi precoce e nella terapia personalizzata di alcuni tra i tumori piu' diffusi. I nuovi test sono stati presentati al 53esimo congresso Asco (American society of clinical oncology) a Chicago, insieme ai relativi dati di efficacia. Messi a punto dall'americana Foundation Medicine sono in grado di scoprire le mutazioni all'origine del tumore e guidare le terapie mirate, l'immunoterapia, o le decisioni terapeutiche da prendere nelle forme avanzate. L'obiettivo e' sempre quello: offrire al malato cure personalizzate, per il proprio tumore. FoundationOne e' capace di individuare mutazioni su 315 geni nei tumori solidi e ha dimostrato su 30 pazienti con tumore polmonare di identificare, in 2 casi su 3 (65 per cento), alterazioni genomiche non individuate da altri esami, permettendo di mettere in cura i pazienti con farmaci mirati oppure di inserirli in specifici studi clinici in corso. FoundationOne Heme, sviluppato per i tumori del sangue, e' in grado di valutare mutazioni su 670 geni. Inoltre, FoundationACT liquid biopsy si e' mostrato capace di identificare le mutazioni ESR1 e PIK3CA nel cancro metastatico della mammella, mutazioni di resistenza acquisita nel tumore non a piccole cellule del polmone e la mutazione di reversione BRCA1/2 nel carcinoma prostatico, tutte situazioni della massima importanza per la definizione di cure mirate in queste forme tumorali. ''Tutti i dati presentati all'Asco sottolineano l'importanza del nostro approccio volto a far progredire la medicina di precisione nelle cure oncologiche e ad aggiungere altre prove che ne sostengano l'impiego nella pratica clinica. Riteniamo anche che saranno di fondamentale aiuto per l'avanzamento dell'immunoterapia e particolarmente significativi per i clinici, ma anche per le aziende impegnate nella messa a punto di trattamenti in quest'area'', ha chiarito Vincent Miller, Direttore medico di Foundation Medicine. ''Oltre 30 lavori sono stati presentati qui all'ASCO che dimostrano che le piattaforme messe a disposizione da Foundation Medicine, potrebbero cambiare il paradigma fino ad ora utilizzato per approcciarsi ai tumori. - aggiunge Paolo Marchetti, responsabile del Dipartimento di scienze Oncologiche dell'ospedale Sant'Andrea


di Roma- Tra questi lo studio 'Rome Trial - dall'istologia al bersaglio molecolare' che ha l'obiettivo di dimostrare il vantaggio che ne deriva dal valutare una terapia non piu' su una base istologica del tumore ma sulla base della presenza di una mutazione dominante''. (AGI) Red/Pgi 061743 GIU 17 NNNN

RICERCA: UN PO' ONDA E UN PO' LUCE, COSI' FUNZIONA IL NUOVO LASER TERAHERTZ = L'Universita' di Pisa e l'Istituto nanoscienze del Cnr e hanno creato uno strumento innovativo Pisa, 6 giu. - (AdnKronos) - Un innovativo laser in grado di emettere un fascio molto focalizzato è stato ottenuto grazie alla duplice natura delle onde Terahertz. Lo studio è stato pubblicato su "Light: Science & Applications" da un gruppo di ricercatori dell'Istituto nanoscienze del Consiglio nazionale delle ricerche (Nano-Cnr) e dell'Università di Pisa, in collaborazione con la Scuola Normale superiore di Pisa (Sns) e l'Università di Cambridge. Le onde Terahertz, che penetrano facilmente plastica, vestiti e altri materiali, sono una nuova frontiera della radiologia applicata alla rilevazione di armi o agenti biologici nascosti, o per evidenziare difetti nei materiali, negli imballaggi o nelle opere d'arte. Le Terahertz sono onde elettromagnetiche 'vicine' alle microonde e all'infrarosso e hanno una natura ibrida: si propagano sia con le proprietà delle onde - come le onde radio - sia con quelle dei raggi di luce. Per questo è possibile manipolarle combinando le tecniche di questi due campi, sia con antenne che con lenti o specchi. (segue) (Red-Xio/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 06-GIU-17 11:05 NNNN RICERCA: UN PO' ONDA E UN PO' LUCE, COSI' FUNZIONA IL NUOVO LASER TERAHERTZ (2) = (AdnKronos) - È quanto è stato fatto nel nuovo laser, da Luca Masini, Alessandro Pitanti, Lorenzo Baldacci, Miriam Vitiello di Nano-Cnr, coordinati da Alessandro Tredicucci dell'Università di Pisa, con l'obiettivo di generare un fascio di onde Terahertz altamente collimato da superare i limiti imposti dai microlaser disponibili finora.


"L'idea originale è quella di utilizzare in un unico dispositivo le due anime della radiazione Terahertz: quella ereditata dalla luce e quella proveniente dalle microonde - spiega Luca Masini di Nano-Cnr e Sns - Infatti, per generare la radiazione il dispositivo la tratta come fosse luce, usando un disco di materiale artificiale composto da strati di semiconduttore, mentre per diffonderla verso l'esterno la manipola come un'onda, utilizzando un'antenna in oro integrata nel dispositivo". "Il risultato è un'emissione verticale e molto focalizzata che permette di impiegare questo laser in apparecchiature per analisi spettroscopica di materiali e di integrarlo nei nuovi laboratori miniaturizzati, i cosiddetti Lab-On-a-Chip", spiega sempre Masini. (segue) (Red-Xio/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 06-GIU-17 11:05 NNNN RICERCA: UN PO' ONDA E UN PO' LUCE, COSI' FUNZIONA IL NUOVO LASER TERAHERTZ (3) = (AdnKronos) - Le onde Terahertz, considerate i raggi X del futuro per le grandi potenzialità di imaging (dai body scanner alla rivelazione di veleni, alle recenti applicazioni per il risparmio idrico), unite a bassi rischi per la salute, sono tra le frontiere della fotonica. "Generare radiazione Terahertz ha rappresentato una sfida scientifica per molti anni - commenta Alessandro Tredicucci, pioniere di questo settore - ora la nuova sfida è farne una tecnologia, con dispositivi sempre meno complessi. Il nostro laser, che per la prima volta utilizza un approccio ibrido, va in questa direzione poiché permette di miniaturizzare il dispositivo e ridurre i consumi necessari per il funzionamento". Il laser è stato sviluppato nell'ambito del progetto europeo Erc SouLMan coordinato da Tredicucci. (Red-Xio/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 06-GIU-17 11:05 NNNN ostruito super laser utile da antiterrorismo a quadri falsi ZCZC6152/SXB XSP81054_SXB_QBXB R CRO S0B QBXB Costruito super laser utile da antiterrorismo a quadri falsi Usa onde elettromagnetiche considerate i raggi X del futuro (ANSA) - ROMA, 6 GIU - Costruito un super laser utile nell'antiterrorismo, ma anche per rivelare i quadri falsi:


emette onde capaci di penetrare plastica, vestiti e altri materiali, rivelando cosi' armi, difetti nei materiali o nelle opere d'arte. E' stato messo a punto dai ricercatori dell'Istituto nanoscienze del Consiglio nazionale delle ricerche (Nano-Cnr), universita' di Pisa, Scuola normale superiore (Sns) e universita' britannica di Cambridge. Descritto sulla rivista Light: Science & Applications, il laser genera fasci di onde Terahertz, che sono considerate i raggi X del futuro per le grandi potenzialita' che hanno nelle tecniche di immagine (dai body scanner ai dispositivi per rivelare agenti chimici e biologici nascosti), unite a bassi rischi per la salute. "Generare radiazione Terahertz ha rappresentato una sfida scientifica per molti anni", ha rilevato il coordinatore del gruppo, Alessandro Tredicucci, dell'Universita' di Pisa. "La nuova sfida - ha aggiunto - e' farne una tecnologia, con dispositivi sempre meno complessi. Il nostro laser va in questa direzione, poiche' permette di miniaturizzare il dispositivo e ridurre i consumi necessari per il funzionamento". Il laser sfrutta la natura ibrida delle onde Terahertz, che sono onde elettromagnetiche 'vicine' alle microonde e all'infrarosso, e per questo si propagano sia con le proprieta' delle onde, sia con quelle dei raggi di luce. Grazie a questa caratteristica, e' possibile manipolare queste onde combinando le tecniche di questi due campi, sia con antenne che con lenti o specchi. "L'idea originale e' quella di utilizzare in un unico dispositivo le due anime della radiazione Terahertz: quella ereditata dalla luce e quella proveniente dalle microonde - ha spiegato Luca Masini di Nano-Cnr e Sns -. Per generare la radiazione, il dispositivo la tratta come fosse luce, mentre per diffonderla all'esterno la manipola come un'onda". Il risultato e' l'emissione di un fascio molto focalizzato, che permette di utilizzare il laser per l'analisi dei materiali e di integrarlo anche nei nuovi laboratori miniaturizzati, i cosiddetti laboratori su chip. (ANSA). Y75-SEC 06-GIU-17 17:00 NNNN

Auto come medici, si occuperanno della nostra salute


ZCZC2775/SXB XSP76832_SXB_QBXB R CRO S0B QBXB Auto come medici, si occuperanno della nostra salute Sensori, telecamere e realta' aumentata per curarci a bordo (ANSA) - ROMA, 6 GIU - In un futuro ormai prossimo gli abitacoli delle auto saranno imbottiti di telecamere e sensori che, insieme ai dispositivi biometrici indossabili, controlleranno costantemente le funzioni vitali di guidatore e passeggeri, con un check-up continuo che andra' ben oltre alla verifica dello stato di attenzione per avvisare di rischi di colpi di sonno. Questo tema e, piu' in generale, le possibilita' di convergenza tra il settore automobilistico e quelli relativi a salute e benessere saranno al centro dell'evento "Intelligent Mobility", organizzato a Londra il prossimo 29 giugno da Frost & Sullivan. La trasformazione della macchina in un assistente medico sara' resa possibile, anticipano dalla societa' internazionale di consulenza, dall'introduzione su larga scala della tecnologia di comunicazione 5G. "In futuro, le automobili - chiariscono saranno dotate di applicazioni 'cloud' integrate per portare salute e benessere al loro interno". La fase iniziale si prevede puntera' all'utilizzo di dispositivi specifici, come umidificatori e aria condizionata, sensori di frequenza cardiaca nelle cinture di sicurezza, dispositivi indossabili e applicazioni sanitarie. In un secondo momento, i dati relativi alla salute, come avvisi o statistiche sui parametri vitali dei passeggeri, potranno essere proiettati sugli schermi di bordo o direttamente sul parabrezza, grazie anche all'utilizzo di sistemi per la realta' aumentata. Infine, si arrivera' a un'integrazione completa di tali apparecchiature con quelli di bordo. Quest'evoluzione si trasformera' in un vero e proprio business per le Case automobilistiche che "portera' a un aumento del valore dei dati. Le case automobilistiche - sottolineano gli analisti - e i fornitori troveranno nuovi modi per monetizzare l'enorme quantita' di dati a cui avranno accesso". (ANSA) YE7-MRI 06-GIU-17 12:54 NNNN

RICERCA: ARRIVA L'OROLOGIO 'RIVELA-PARKINSON', PROGETTO ITALOBRITANNICO =


Roma, 6 giu. (AdnKronos Salute) - Un'idea semplice, economica ma geniale: dalla ricerca italo-britannica arriva un orologio da polso in grado di rivelare, con un test di appena 10 secondi, se una persona è affetta da malattia di Parkinson. Il dispositivo innovativo, sviluppato dai ricercatori dell'Università Campus Bio-Medico di Roma in collaborazione con i colleghi dell'Università di Oxford, è già una realtà: il brevetto del sistema è già stato depositato. E i risultati relativi all'applicazione di questo strumento su un grande numero di pazienti sono stati da poco pubblicati su 'Brain', oltre ad essere stati presentati al congresso internazionale su Parkinson e disturbi del movimento, in corso a Vancouver. Primo autore della ricerca e co-titolare del brevetto è Lazzaro Di Biase, neurologo presso l'Università Campus Bio-Medico di Roma, che spiega: "Da molti anni i neurologi tentavano di arrivare a ciò che abbiamo scoperto: un indice diagnostico non invasivo della malattia di Parkinson con un'accuratezza vicina al 92%". Il dispositivo indica se il tremolio delle mani del paziente è diagnosticabile come Parkinson o è un tremore essenziale, patologia che non presenta un'evoluzione progressiva e richiede un diverso trattamento. Il dato degli studi effettuati è di gran lunga migliore rispetto all'80% raggiunto dalla diagnosi clinica, ritenuta finora il gold standard per i parkinsoniani, come pure in confronto ai risultati della Spect cerebrale, esame diagnostico che utilizza un tracciante radio-nucleare per differenziare la classe di parkinsonismi da quella dei tremori essenziali. La Spect, peraltro, utilizza raggi dannosi per la salute, non è presente in tutti i centri ospedalieri e ha liste d'attesa lunghe e costi elevati. (segue) (Mal/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 06-GIU-17 13:28 NNNN RICERCA: ARRIVA L'OROLOGIO 'RIVELA-PARKINSON', PROGETTO ITALOBRITANNICO (2) = (AdnKronos Salute) - "Il nostro indice, invece - specifica Di Biase è operatore-indipendente, rapido nell'utilizzo e ha un costo bassissimo, perché per funzionare necessita solo di un accelerometro, che costa dai 3 ai 15 euro". Il segreto del risultato sta tutto nel particolare algoritmo brevettato dagli scienziati, capace di predire in modo automatico la diagnosi del paziente, partendo proprio dall'analisi del tremore. Il sistema funziona anche con la tecnologia laser, registrando la velocità di movimento di un dito sul quale è stata applicata della carta riflettente. "Con l'approccio attuale - sottolinea il ricercatore - l'errore


diagnostico è pari a circa il 40% nei casi di tremore essenziale e al 20% nel Parkinson. Ma parliamo di valutazioni fatte da neurologi specialisti in disturbi del movimento, che visitano centinaia di pazienti affetti da queste patologie ogni anno. Per un neurologo non esperto, la percentuale di errore può salire ancora". Questo perché, nonostante mezzo secolo di ricerche per cercare di differenziare il tremore generato dagli oscillatori patologici presenti nel cervello di un paziente parkinsoniano rispetto a quello dei soggetti con tremore essenziale, la frequenza di entrambi oscilla tra i 5 e i 10 Hertz. (segue) (Mal/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 06-GIU-17 13:28 NNNN RICERCA: ARRIVA L'OROLOGIO 'RIVELA-PARKINSON', PROGETTO ITALOBRITANNICO (3) = (AdnKronos Salute) - "Abbiamo chiesto ai massimi esperti mondiali di tremore di collaborare al nostro progetto e fornirci i dati dei loro pazienti, per testare e validare il nostro algoritmo. L'analisi effettuata con il nostro orologio su altre 6 casistiche ha confermato un'elevata accuratezza diagnostica". Il sistema si candida all'utilizzo negli ambulatori dei medici di famiglia o per l'uso domestico. E per il futuro i ricercatori puntano a raggiungere un indice di accuratezza del 99%. "I risultati ottenuti con il nostro strumento - conclude l'inventore dello speciale orologio rivela-Parkinson - andranno testati sui dati di pazienti di cui sono disponibili anche gli esiti delle autopsie cerebrali, perché la diagnosi di certezza sul Parkinson ad oggi è possibile solo verificando la riduzione delle cellule che producono dopamina nella sostanza nera del mesencefalo". (Mal/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 06-GIU-17 13:28 NNNN Olio d'oliva potrebbe aiutare a prevenire tumore al cervello ZCZC3438/SX4 XSP77342_SX4_QBKN R CRO S04 QBKN Olio d'oliva potrebbe aiutare a prevenire tumore al cervello Acido oleico stimola la produzione della molecola 'miR-7' (ANSA) - ROMA, 6 GIU - Un composto nell'olio di oliva


potrebbe aiutare a prevenire lo sviluppo di un tumore al cervello. Si tratta dell'acido oleico, che stimola la produzione di una molecola la cui funzione e' prevenire la formazione di proteine che causano il cancro. E' quanto emerge da una ricerca dell'Universita' di Edimburgo, pubblicata sulla rivista Journal of Molecular Biology. Gli studiosi hanno analizzato l'effetto dell'acido oleico su una molecola , nota come miR-7, attiva nel cervello e nota per la soppressione della formazione di tumori. Hanno riscontrato che l'acido oleico impedisce a una proteina cellulare, conosciuta come MSI2, di arrestare la produzione di miR-7. Cosi' questa componente dell'olio d'oliva supporta la produzione di miR-7, che aiuta a prevenire la formazione dei tumori. La ricerca e' stata svolta con test in laboratorio su modelli cellulari. "Non possiamo ancora dire che l'olio di oliva nella dieta aiuti a prevenire il cancro del cervello, tuttavia i nostri risultati suggeriscono che l'acido oleico puo' sostenere la produzione di molecole che sopprimono il tumore nelle cellule in laboratorio- spiega il dottor Gracjan Michlewski, tra gli autori dello studio- ulteriori ricerche potrebbero contribuire a determinare il ruolo che l'olio d'oliva puo' avere nella salute del cervello". (ANSA). Y09-VC 06-GIU-17 13:36 NNNN

Salute: scoperti al Gaslini geni causa malattia rara ZCZC4211/SX4 XSP17122_SX4_QBKN U CRO S04 QBKN Salute: scoperti al Gaslini geni causa malattia rara La Malformazione di Chiari tipo 1.Ora possibile diagnosi precisa (ANSA) - GENOVA, 9 GIU - I ricercatori e i medici e del reparto di Neurochirurgia e del Laboratorio di Neurogenetica dell'Istituto Gaslini di Genova hanno coordinato una ricerca clinica e genetica internazionale, che ha portato all'individuazione delle cause di una malattia rara che colpisce 1 persona ogni 1280, la Malformazione di Chiari tipo I. I ricercatori hanno esaminato il patrimonio genetico degli individui affetti e non di due famiglie e hanno identificato


mutazioni a carico di due geni che controllano la differenziazione delle cellule precursori, che daranno origine all'osso occipitale. I risultati sono stati pubblicati dalla rivista European Journal of Human Genetics. "E' il primo passo per comprendere i meccanismi molecolari che causano la Malformazione di Chiari 1: consente una precisa diagnosi molecolare di casi con caratteristiche simili, rende piu' efficace la presa in carico dei pazienti e prefigura un possibile percorso di prevenzione",dice la dottoressa Valeria Capra coordinatrice del Laboratorio di Neurochirurgia. MOI 09-GIU-17 14:28 NNNN Salute: scoperti al Gaslini geni causa malattia rara (2) ZCZC4244/SX4 XSP17240_SX4_QBKN R CRO S04 QBKN Salute: scoperti al Gaslini geni causa malattia rara (2) (ANSA) - GENOVA, 9 GIU - La Malformazione di Chiari I e' una patologia complessa multifattoriale, la cui patogenesi non era ad oggi ancora compresa. E' considerata una malattia rara, la cui incidenza e' stimata 1 su 1280. La ricorrenza di piu' casi nello stesso nucleo familiare e l'associazione con altre sindromi malformative ne suggeriscono il coinvolgimento di fattori genetici. La malformazione interessa la giunzione cranio-cervicale con erniazione di una parte del cervelletto nel canale cervicale. Puo' causare segni e sintomi neurologici importanti quali cefalea, rigidita' nucale, fenomeni di compressione sulle strutture del tronco cerebrale e sui centri neuro-vegetativi con conseguente rischio di apnee notturne e aritmie cardiache, disfagia, disfonia. "La Malformazione viene diagnosticata mediante la Risonanza Magnetica che offre informazione sulla morfologia e l'eventuale idrocefalo associato e le eventuali conseguenze idrodinamiche sul midollo spinale. I bambini che presentano segni neuroradiologici e sintomi neurologici importanti devono essere sottoposti ad intervento neurochirurgico, che normalmente risolve il problema", spiega il dottor Armando Cama, direttore della Neurochirurgia dell'Istituto G. Gaslini. "Prima di questa ricerca nessuna causa genetica era stata ancora identificata. Sequenziando il DNA dei membri di due nuclei familiari Italiani, in cui la patologia si trasmette in


maniera autosomico-dominante, il nostro studio ha portato all'identificazione di geni predisponenti a forme familiari della malformazione" sottolinea la dottoressa Patrizia De Marco biologa del Laboratorio di Neurochirurgia. "La Malformazione di Chiari tipo 1 familiare di tipo autosomica dominante sembra essere un disordine causato da mutazioni di inibitori di WNT. Per la prima volta abbiamo dimostrato un ruolo del gene DKK1 nella morfogenesi delle strutture craniche anche nell'uomo cosi' come gia' noto in modelli animali. Mutazioni a carico di DKK1 sono responsabili anche di una piccola percentuale di casi sporadici della malformazione. Altri geni modificatori possono essere coinvolti nell'insorgenza della patologia e nella modulazione del fenotipo clinico", conclude la dottoressa Elisa Merello biologa del Laboratorio di Neurochirurgia. (ANSA). MOI 09-GIU-17 14:30 NNNN

LUDOPATIA, TRENTINO: FORMAZIONE PER FORZE DELL'ORDINE 9CO776817 4 REG ITA R01 LUDOPATIA, TRENTINO: FORMAZIONE PER FORZE DELL'ORDINE (9Colonne) Trento, 9 giu - In base ai dati resi noti nel 2015 dall'Agenzia delle dogane e dei monopoli, in Italia sono stati spesi in giochi "leciti" oltre 88 miliardi di euro, pari mediamente ad una spesa di circa 1.500 euro a persona in giochi d'azzardo, lotterie e scommesse varie. Le ragioni di questo successo sono facili: con la liberalizzazione del 2003 si è concesso all'industria dell'azzardo di arrivare nei bar, nei circoli ricreativi, nei ristoranti. "La ludopadia è un fenomeno classificato fra i disturbi correlati all'uso di sostanze, come altre forme di dipendenza - sono le parole dell'assessore alla salute e politiche sociali, Luca Zeni -, per questo anche in Trentino, dove comunque il rischio di sviluppare una dipendenza è un po' più basso che nel resto d'Italia, abbiamo avviato campagne di contrasto al fenomeno che viene attentamente monitorato. Qui in Trentino abbiamo una legge, approvata all'unanimità dal Consiglio provinciale nel 2015, per eliminare le slot machine dai luoghi sensibili, ma poi sono state messe in campo altre azioni, penso ad esempio al cortometraggio 'Diario di una trappola' realizzato dall'attore Lucio Gardin e premiato con il premio internazionale Alberoandronico, alla campagna 'Giochi con la testa o ti giochi la testa', ma anche ai requisiti obbligatori richiesti dal disciplinare per l'assegnazione del marchio Family in Trentino, che prevede azioni concrete per contrastare proprio la ludopatia. Va in questo senso - conclude l'assessore Zeni - il Protocollo di intesa oggi approvato dall'esecutivo fra l'Assessorato alla Salute e Politiche sociali e il Commissariato del Governo per la Provincia di Trento". L'approvazione del Protocollo,


che sarà sottoscritto nei prossimi giorni dall'assessore Luca Zeni e dal prefetto Pasquale Gioffré, fa seguito ad incontri interlocutori fra l'Assessorato, l'Azienda provinciale per i Servizi sanitari e il Commissariato del Governo, nei quali si era condiviso l'opportunità di intraprendere azioni di contrasto al fenomeno della ludopatia, attraverso un coordinamento degli interventi sul territorio trentino, in particolare per quanto riguarda la sensibilizzazione e l'informazione rivolta alle forze dell'ordine. (red) 091441 GIU 17

RICERCA: LEUCEMIA LINFATICA CRONICA, ECCO COME IMPAZZISCONO LE CELLULE MALATE = RICERCA: LEUCEMIA LINFATICA CRONICA, ECCO COME IMPAZZISCONO LE CELLULE MALATE = Studio S.Raffaele Milano, recettori si auto-attivano legandosi tra loro, nuovo potenziale target terapeutico Milano, 9 giu. (AdnKronos Salute) - A un certo punto impazziscono. E' il destino di alcune cellule del sistema immunitario, i linfociti B, che nella leucemia linfatica cronica - la forma di leucemia più frequente negli adulti - vanno incontro a una duplicazione incontrollata e si diffondono nel sangue, depositandosi nel midollo osseo e negli altri organi. Ma cosa fa scattare questo cortocircuito? Un team di scienziati italiani ha indagato a caccia del colpevole e ha rivelato il meccanismo base della proliferazione delle cellule B leucemiche. La chiave di tutto sono i recettori. Quelli sulla membrana delle cellule B impazzite, è già noto, risultano attivati come se stessero riconoscendo una minaccia che in realtà non è presente. Normalmente, infatti, si attivano dopo essersi legati a virus o batteri specifici. I ricercatori guidati da Paolo Ghia e da Massimo Degano, rispettivamente a capo del Programma di ricerca strategica sulla leucemia linfatica cronica e dell'Unità di biocristallografia dell'Irccs ospedale San Raffaele di Milano, hanno dimostrato che nei casi di leucemia linfatica cronica questi recettori si legano a loro stessi, di fatto auto-attivandosi con intensità diversa nelle persone affette dalla malattia. La scoperta, pubblicata su 'Nature Communications' e resa possibile grazie al sostegno dell'Airc (Associazione italiana per la ricerca sul cancro), spiega anche la presenza di varie forme di leucemia linfatica cronica nei pazienti - dalle più aggressive alle più indolenti - e apre così la strada allo studio di nuovi approcci terapeutici che


colpiscano direttamente i recettori difettosi. (segue) (Com-Lus/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 09-GIU-17 14:45 NNNN RICERCA: LEUCEMIA LINFATICA CRONICA, ECCO COME IMPAZZISCONO LE CELLULE MALATE (2) = (AdnKronos Salute) - Le cellule B del sistema immunitario ci proteggono grazie alla loro capacità di riconoscere in modo tempestivo minacce esterne e interne all'organismo, come virus, batteri o cellule tumorali, e renderle innocue. Per riuscire nell'impresa ogni cellula B esprime sulla sua membrana un recettore particolare, detto B Cell Receptor (Bcr) o immunoglobulina. Questi recettori funzionano come delle chiavi, adatte a entrare solo in alcune serrature: la loro struttura è fatta su misura per legarsi a specifiche molecole che si trovano, ad esempio, sulla superficie di un virus o di un batterio. Quando un recettore Bcr si lega alla sua molecola corrispondente, riconoscendo quindi la presenza di una minaccia per l'organismo, attiva il processo di duplicazione della cellula B e la successiva produzione di anticorpi. Si tratta di una strategia di difesa molto efficiente, perché permette di produrre in poco tempo proprio gli anticorpi giusti. Con lo studio appena pubblicato a opera di un gruppo interdisciplinare di ricercatori medici, biologici e biochimici - per la prima volta si svela il modo in cui avviene il cortocircuito d'attivazione. "Il fatto che le cellule del sistema immunitario proliferino in modo particolarmente rapido o invece si duplichino con minore velocità dipende dalla stabilità del legame che si crea tra i recettori sulla loro superficie", riporta Degano. "Se il legame è stabile - precisa le cellule B rallentano la loro duplicazione, dando origine alle forme di leucemia meno aggressive. Viceversa se il legame è instabile, e continua perciò a crearsi e rompersi, le cellule sono continuamente stimolate a proliferare e danno origine alle forme di leucemia più aggressive". (segue) (Com-Lus/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 09-GIU-17 14:45 NNNN RICERCA: LEUCEMIA LINFATICA CRONICA, ECCO COME IMPAZZISCONO LE CELLULE MALATE (3) = (AdnKronos Salute) - Per confermare questa ipotesi i ricercatori hanno utilizzato la cristallografia a raggi X, una tecnica che consente di


visualizzare la struttura tridimensionale delle molecole, per analizzare la differenza tra il tipo di legame che si osserva nella forma di leucemia linfatica cronica più aggressiva tra quelle note (il tipo 2) e di quella al contrario più indolente (il tipo 4). Non solo, hanno fatto esprimere ciascuno di questi recettori difettosi a una cellula B dormiente, dimostrando che la loro presenza era sufficiente per attivarla. Lo studio ha ricevuto anche il sostegno di Fondazione Intesa San Paolo Onlus, Fondazione Cariplo e ministero della Salute. "La scoperta commenta Ghia, professore dell'università Vita-Salute San Raffaele - è importante non solo perché offre un modello unico in grado di spiegare una grande varietà di esiti clinici, ma anche perché identifica nuovi potenziali target terapeutici. I farmaci attualmente disponibili agiscono su ciò che avviene in seguito all'attivazione dei recettori, anche perché non era chiaro il meccanismo con cui questa avvenisse. Ora possiamo pensare di colpire direttamente i recettori e bloccare in modo specifico il meccanismo con cui producono questo cortocircuito". (Com-Lus/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 09-GIU-17 14:45 NNNN Garante Privacy, no al ritiro dei referti in parafarmacia ZCZC4706/SXA XSP16556_SXA_QBXB R CRO S0A QBXB Garante Privacy, no al ritiro dei referti in parafarmacia Possibile solo nella struttura che li ha prodotti e in farmacia (ANSA) - ROMA, 9 GIU - I referti di visite ed esami diagnostici possono essere ritirati dal paziente solo nella struttura sanitaria che li ha prodotti oppure nelle farmacie convenzionate, non in altri esercizi, come erboristerie e parafarmacie. Lo sottolinea il Garante della Privacy, Antonello Soro, nella Relazione annuale sull'attivita' condotta dall'authority nel 2016, presentata il 6 giugno alla Camera. La relazione, riporta il portale di Federfarma, cita il caso di "una provincia dell'Italia settentrionale dove era stato avviato un servizio di consegna dei referti in erboristerie e parafarmacie". L'Autorita' e' intervenuta nei confronti del titolare del trattamento dati per invitarlo al rispetto di quanto stabilito dal decreto del ministero della Salute dell'8


luglio 2011, secondo il quale i referti per prestazioni di specialistica ambulatoriale possono essere consegnati, oltre che dalla struttura sanitaria che li ha redatti, solo dalle "farmacie operanti in convenzione con il Servizio sanitario nazionale". Il presidente di Federfarma, Marco Cossolo, prende atto "con soddisfazione" del parere, "perche' sancisce che le farmacie e le parafarmacie non sono la stessa cosa e cio' che distingue le prime - a partire dal convenzionamento con il Ssn e' alla base delle esclusive riconosciute loro". L'intervento del Garante della Privacy marca una posizione nettamente diversa rispetto a un parere trasmesso un anno fa a tre diverse Asl dall'Autorita' garante della concorrenza, che criticava gli "ingiustificati ostacoli" frapposti dalle aziende sanitarie al ritiro referti da parte delle parafarmacie, "lesivi dei principi a tutela della concorrenza".(ANSA). YQX-VC 09-GIU-17 15:09 NNNN

9CO777025 4 CRO ITA R01 SALUTE, HIV: UNA NUOVA DIAGNOSI SU 5 OVER 50, RADDOPPIATA SIFILIDE (1) (9Colonne) Siena, 12 giu - Il legame tra protezione e infezione è ancora spesso oscuro, sia per i giovani che per gli adulti. Si confonde ancora la difesa dalle infezioni sessualmente trasmesse con il concetto della contraccezione. Ad esempio, la pillola viene erroneamente considerata uno scudo nei confronti delle malattie infettive, specialmente tra i teenager. Mentre il preservativo, quando utilizzato, spesso è impiegato solo nella fase finale del rapporto. Purtroppo i dati specifici e scientifici sulla questione sono pochi. Ad ogni modo è sempre più chiaro che l'HIV non riguarda una categoria specifica. Si tratta, invece, di un'infezione indipendente dall'orientamento sessuale e, anche, dall'età. Se ne parlerà durante la nona edizione di ICAR (Italian Conference on AIDS and Antiviral Research), che si terrà da oggi a mercoledì presso l'Università di Siena. Attesi 800 specialisti tra medici e ricercatori di vari settori coinvolti nell'assistenza e cura dell'infezione da HIV e volontari delle associazioni impegnate nella lotta contro l'AIDS. L'obiettivo, in continuità con le passate edizioni, è presentare e discutere le novità in tema di ricerca, prevenzione, diagnosi e cura delle infezioni da HIV e da virus dell'epatite. ICAR è organizzata sotto l'egida della SIMIT, Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali e con il patrocinio di tutte le maggiori società scientifiche di area infettivologica e virologica. (segue) 120953 GIU 17 9CO777028 4 CRO ITA R01


SALUTE, HIV: UNA NUOVA DIAGNOSI SU 5 OVER 50, RADDOPPIATA SIFILIDE (3) (9Colonne) Siena, 12 giu - "Oggi si registra un incremento di nuove diagnosi di infezione da HIV in soggetti con più di 50 anni di età - afferma De Luca - che rappresentano circa il 20% delle nuove diagnosi nei centri clinici ed appartengono ad entrambi i sessi. Fino a 5 anni fa, invece, rappresentavano soltanto il 14%. Un appunto importante: in oltre un caso su due la malattia è stata riscontrata in una fase molto avanzata. Per quanto riguarda gli uomini che fanno sesso con uomini, si è passati da 120 a 190 nuove diagnosi di HIV nell'ultimo quinquennio". Si sono registrati in Italia, nell'ultimo anno, molti casi di epatite A trasmessa mediante rapporti orali o anali, e diversi studi epidemiologici e scientifici spiegano che è in corso un focolaio epidemico in molti paesi europei. Si ricorda che per l'epatite A esiste un vaccino altamente efficace e molto ben tollerato. Questi focolai sottolineano l'importanza di vaccinare le popolazioni a maggior rischio. Per l'epatite B invece, non si registrano al momento incrementi. "Per quanto riguarda l'epatite B - conclude De Luca - un ruolo importante lo ha giocato il vaccino, che ha ridotto drasticamente l'incidenza e la diffusione del virus nel nostro paese. I nati prima del 1980 non sono però stati vaccinati sistematicamente in età pediatrica e, se a rischio, devono esser vaccinati. Per quanto riguarda l'HCV, la prevenzione avviene attraverso la protezione dei rapporti sessuali ed evitando la condivisione delle siringhe tra soggetti farmacodipendenti per via iniettiva. L'eradicazione del virus dell'epatite C tra i pazienti infetti, oggi possibile grazie alle nuove terapie, dovrebbe ulteriormente ridurre la circolazione del virus". (red) 120958 GIU 17 Salute: nel formaggio un composto utile per curare sordita' = (AGI) - Londra, 12 giu. - Il formaggio contiene un composto chimico che potrebbe essere utilizzato per migliorare l'udito e curare la sordita' causata dall'esposizione a rumori forti. Si tratta della D-metionina che, negli animali, si e' dimostrata in grado di proteggere l'udito e invertire danni alle cellule nervose dell'orecchio. Ora il composto, secondo quanto riportato dal Daily Mail, verra' testato su 600 volontari umani reclutati dall'esercito degli Stati Uniti. L'esposizione a suoni forti puo' danneggiare le cellule nervose nella coclea, quella parte a forma di spirale nell'orecchio interno che aiuta a inviare i segnali sonori al cervello. Una teoria e' che il rumore innesca il rilascio di sostanze chimiche dannose chiamate radicali liberi, che possono essere neutralizzati dalla D-metionina, un aminoacido. Altre ricerche hanno dimostrato che la sostanza chimica puo' invertire la perdita dell'udito se somministrata entro sette ore di esposizione a


rumori forti. Attualmente, non ci sono farmaci disponibili che possono sortire lo stesso effetto. Nella sperimentazione sugli esseri umani si prevede di somministrare ai volontari il composto chimico tramite una bevanda subito dopo l'esercitazione con le armi, mentre altri prenderanno un placebo. L'udito verra' poi testato i giorni successivi. "Abbiamo documentato in studi su animali - hanno detto i medici responsabili della sperimentazione - che la somministrazione di D-metionina puo' ridurre o prevenire la perdita dell'udito causata dal rumore. Ora abbiamo bisogno di determinare se abbia un'efficacia simile negli esseri umani". Ma si dovrebbe mangiare un sacco di formaggio per ottenere un beneficio. La quantita' di D-metionina data ai soldati e' la stessa che si potrebbe trovare in 2,3 chilogrammi di formaggio. (AGI) Red/Pgi 121314 GIU 17 NNNN

CALDO: COLPO DI CALORE IN AGGUATO, I CONSIGLI SALVAVITA = Puo' portare fino al coma e alla morte, il vademecum per prevenirlo riconoscerlo e affrontarlo Milano, 12 giu. (AdnKronos Salute) - Colpi di calore in agguato mentre la prima ondata di afa sta per arroventare l'Italia. Secondo le stime, quasi un quarto delle persone che arrivano in pronto soccorso d'estate hanno sintomi legati allo stress termico. I più a rischio sono i bambini, gli anziani, chi svolge attività fisica impegnativa con una temperatura superiore ai 30 gradi, chi si sposta repentinamente da climi più freddi a più caldi, chi soffre di malattie come diabete, obesità e insufficienza cardiaca cronica. Anche nelle giornata non particolarmente calde, con un tasso di umidità del 90%, possono comunque manifestarsi i sintomi del colpo di calore. La parola d'ordine è intervenire ai primi segni di malessere, altrimenti le conseguenze possono essere gravi e portare fino al coma e alla morte. Ma quali sono i campanelli d'allarme di fronte ai quali correre ai ripari? "Il colpo di calore, o ipertermia - spiega Marco Bordonali, direttore del Pronto soccorso dell'ospedale San Giuseppe di Milano, Gruppo MultiMedica - si manifesta con un quadro progressivo inizialmente caratterizzato da confusione mentale, crampi muscolari, nausea e vomito. In questo stadio la sudorazione copiosa cerca di eliminare il calore in eccesso, ma quando questo meccanismo di compensazione non è sufficiente si instaura il colpo di calore vero e


proprio. La temperatura corporea può salire fino a 39-40 gradi e il quadro neurologico diventa progressivamente più severo. Si possono evidenziare agitazione, aggressività, cefalea che il paziente descrive insopportabile, perdita di coscienza e diminuzione della pressione arteriosa dovuta alla disidratazione. Sopra i 40 gradi la situazione può degenerare in coma per iniziale danno cerebrale, e sopra i 41 inizia il processo di morte cerebrale che diventa irreversibile per temperature interne sopra i 45 gradi". Quando arriva il colpo di calore, insegna ancora l'esperto, "a livello della cute si assiste a un iniziale arrossamento per dilatazione dei capillari che cercano di portare più calore verso la pelle". Successivamente, "in caso di non intervento, l'abbassamento della pressione a seguito della disidratazione provoca un sequestro di sangue verso gli organi interni e la cute diviene pallida o cianotica. In questa fase si associa il senso di freddo e brivido". (segue) (Red-Opa/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 12-GIU-17 13:13 NNNN CALDO: COLPO DI CALORE IN AGGUATO, I CONSIGLI SALVAVITA (2) = (AdnKronos Salute) - "Il colpo di calore - avverte Bordonali - è sempre una condizione di emergenza che richiede un intervento immediato e un rapido ricorso alle cure ospedaliere". Ma in attesa del soccorsi o di arrivare alla struttura più vicina, "chiunque può e deve in ogni caso fare il necessario per iniziare il trattamento già sul luogo dell'evento". Ecco le mosse salvavita: 1) Portare immediatamente la persona colta dal malore all'ombra, e se possibile in un luogo fresco; 2) Rimuovere i vestiti e mettere in atto le misure per abbassare il più possibile la temperatura corporea. Può essere utile, ad esempio, avvolgere il corpo in asciugamani imbevuti in acqua fredda e applicare del ghiaccio a livello della testa, della nuca, del torso, dell'inguine, avendo cura di non posizionare il ghiaccio direttamente sulla pelle, ma interponendo dei sacchetti di plastica avvolti in panni o fazzoletti; 3) In queste fasi controllare periodicamente la temperatura, per monitorare l'efficacia di quanto messo in atto ed evitare una pericolosa discesa troppo rapida; 4) Se la persona è cosciente è importante cercare di reidratarla con acqua; 5) In tutte le fasi va tenuta sotto controllo la frequenza cardiaca, per essere pronti a eseguire la rianimazione cardio-polmonare in caso di arresto. (segue)


(Red-Opa/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 12-GIU-17 13:13 NNNN CALDO: COLPO DI CALORE IN AGGUATO, I CONSIGLI SALVAVITA (3) = (AdnKronos Salute) - "L'associazione calore-umidità che spesso ci accompagna nelle estati in città è la miscela che innesca un processo che rapidamente può diventare irreversibile", ammonisce Bordonali. "Anche gli organismi più giovani e sani non possono essere considerati immuni dal rischio di incorrere in tale evenienza", quindi "la prevenzione gioca un ruolo fondamentale affinché si possa godere dei privilegi della bella stagione senza esser vittime di una delle sue più infide trappole". Il medico ricorda gli accorgimenti utili a prevenire il colpo di calore. 1) Durante una prolungata esposizione al sole si devono sempre evitare il surriscaldamento e la disidratazione; 2) L'abbigliamento deve essere leggero, i vestiti ampi per facilitare la traspirazione cutanea ed è sempre utile indossare un cappello per riparare la testa; 3) Vanno evitati gli sforzi fisici nelle ore più calde e gli spazi ristretti e affollati. Non bisogna rimanere in auto esposte al sole per lunghi periodi; 4) In caso si debba rimanere all'aperto in luoghi assolati, è fondamentale idratare l'organismo per compensare i liquidi persi con la sudorazione evitando alcol e caffè; 5) E' consigliabile 'allenare' il fisico a rimanere in determinate condizioni ambientali allungandone man mano la permanenza, perché il rischio di colpo di calore è correlato all'abitudine che si ha a essere esposti a una determinata temperatura. (Red-Opa/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 12-GIU-17 13:13 NNNN TUMORI: RICERCA ITALIANA, NUOVI MARCATORI MOLECOLARI LEUCEMIA MIELOIDE ACUTA = Roma, 12 giu. (AdnKronos Salute) - Scoperto nuovi bersagli nella lotta alla Leucemia mieloide acuta. Un gruppo di ricerca dell'università Sapienza di Roma, coordinato dalla professoressa Rosa Sorrentino del dipartimento di Biologia e Biotecnologia, in collaborazione con l'ateneo di Bari, l'ospedale pediatrico Bambino Gesù e il Policlinico Gemelli di Roma ha identificato dei marcatori molecolari di questo


tipo di leucemia, che rappresenta l'1,3% circa di tutti i tumori dell'età adulta. Ogni anno vengono diagnosticati 4,2 nuovi casi ogni 100.000 abitanti, con un picco di incidenza tra i 60 e i 65 anni. Lo studio è pubblicato su 'Leukemia'. Al momento la terapia, piuttosto aggressiva, punta a indurre la morte o il differenziamento dei blasti, i 'precursori' mieloidi immaturi che proliferano in modo anomalo nel midollo osseo ed in altri organi e tessuti come milza, fegato e sistema nervoso centrale. La sopravvivenza a 5 anni è ferma al 27% circa. (segue) (Com-Mad/Adnkronos) ISSN 2465 - 1222 12-GIU-17 14:56 NNNN TUMORI: RICERCA ITALIANA, NUOVI MARCATORI MOLECOLARI LEUCEMIA MIELOIDE ACUTA (2) = (AdnKronos Salute) - La ricerca si è concentrata sull'attività di due enzimi, Adar1 e Adar2, che agiscono sulle molecole di Rna e ne modificano la lettura, variando così l'espressione genica sia in senso quantitativo che qualitativo. L'equipe ha dimostrato che durante il differenziamento dei blasti leucemici indotto in vitro, le due deaminasi vengono espresse in tempi diversi: Adar1 principalmente nei blasti leucemici dove sembra svolgere un ruolo essenziale per la loro proliferazione, mentre Adar2 viene eliminata durante la fase proliferativa ed espressa nella cellule leucemiche differenziate. "Queste 2 proteine caratterizzano quindi fasi diverse del differenziamento leucemico - sottolineano i ricercatori - e potrebbero essere utilizzati in clinica per il monitoraggio della maturazione dei blasti leucemici aprendo la strada a possibili futuri strumenti terapeutici". (Com-Mad/Adnkronos) ISSN 2465 - 1222 12-GIU-17 14:56 NNNN RICERCA: CELLULE DI MAIALE NEL CERVELLO CONTRO IL PARKINSON = Dati positivi su 4 pazienti Milano, 12 giu. (AdnKronos Salute) - Cellule cerebrali di maiale impiantate nel cervello umano per alleviare i sintomi del Parkinson e frenare la progressione della malattia neurodegenerativa. E' l'approccio sviluppato da Living Cell Techonologies, una società neozelandese con base ad Auckland. Per ora la tecnica è in fase iniziale di sperimentazione, ma si è dimostrata promettente in 4


pazienti che a un anno e mezzo dall'intervento mostrano tutti dei miglioramenti, riferisce il 'New Scientist'. La terapia, che in precedenza aveva funzionato sui ratti, il mese scorso è stata completata su altri 18 malati all'interno di uno studio controllato verso placebo i cui risultati sono attesi per novembre. Riguardo al primo gruppo di 4 operati, infatti, il dubbio degli scienziati è che i benefici rilevati possano dipendere da un effetto placebo. La metodica utilizza cellule suine del plesso coroideo, una struttura cerebrale che produce un cocktail di fattori di crescita e segnali molecolari noti per contribuire a mantenere in salute le cellule nervose. L'idea alla base dell'approccio è che, nei pazienti con il Parkinson, questo mix di composti possa nutrire le cellule produttrici di dopamina non ancora distrutte dalla patologia che attacca proprio le 'fabbriche' di questo neurotrasmettitore. Le cellule di maiale vengono impiantate dopo essere state inserite all'interno di un rivestimento poroso di alginato ricavato dalle alghe marine, che permette alle sostanze benefiche di uscire dall''involucro' diffondendosi nei tessuti circostanti. Ogni capsula di alginato misura circa mezzo millimetro e contiene un migliaio di cellule cerebrali di maiale. Ognuno dei 4 pazienti trattati inizialmente è stato sottoposto all'impianto di 40 capsule in un solo lato del cervello, mentre nel trial più ampio vengono introdotte 120 capsule a malato in entrambi gli emisferi. In passato la tecnica era stata usata nei malati di diabete, sottoposti in quel caso all'impianto di cellule di maiale pancreatiche. La metodica viene indagata anche per possibili applicazioni contro l'Alzheimer e la malattia di Huntington. (segue) (Opa/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 12-GIU-17 15:34 NNNN RICERCA: CELLULE DI MAIALE NEL CERVELLO CONTRO IL PARKINSON (2) = (AdnKronos Salute) - Uno dei dubbi generalmente avanzati su queste forme di trapianto animale-uomo è che virus dormienti nel Dna suino (retrovirus endogeni porcini) possano trasmettersi ai pazienti scatenando nuove malattie. Nei diabetici operati questo non è successo, ma per migliorare la sicurezza dell'approccio alcuni team stanno tentando di sfruttare l'editing genetico - il 'taglia e incolla' del Dna - per eliminare questi microrganismi dal genoma di maiale. Le cellule suine funzionano come una specie di "piccole fabbriche neurochimiche" di composti che promuovono la riparazione dei neuroni e la crescita di nuove cellule, spiega Ken Taylor di Living Cells


Technologies. "Questa strategia è una buona idea - commenta Roger Barker dell'università inglese di Cambridge, che ha lavorato come consulente scientifico per la società neozelandese, ma non è coinvolto nello studio attuale - La questione è capire se sia competitiva con altre terapie cellulari contro il Parkinson". Una di queste ha impiegato con un certo successo cellule cerebrali produttrici di dopamina prelevate da feti abortiti, ma un simile materiale non è facile da ottenere. (Opa/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 12-GIU-17 15:34 NNNN Insonni e stanchi, non e' colpa dello stress ma della tiroide ZCZC0416/SX4 XSP53030_SX4_QBKN R CRO S04 QBKN Insonni e stanchi, non e' colpa dello stress ma della tiroide Indagine in 7 paesi, non conosciamo i sintomi se funziona male (ANSA) - ROMA, 12 GIU - Cambiamento di peso, irritabilita', ansia, insonnia e eccessiva stanchezza: alzi la mano chi non pensato che fossero disturbi legati a stili di vita frenetici, non rendendosi conto che potrebbero invece essere legati ad disturbo della tiroide. Questi ultimi interessano circa 200 milioni di persone in tutto il mondo e in alcuni paesi quasi il 50% delle persone non ricevono una diagnosi. I disturbi della tiroide sono 10 volte piu' comuni nelle donne, il 17% delle quali, all'eta' di 60 anni, potrebbe sviluppare l'ipotiroidismo, il piu' comune tipo di disturbo della tiroide. Se gli squilibri dell'ormone tiroideo non sono diagnosticati e trattati, possono avere un effetto dannoso sulla salute e sul benessere di una persona. E' pertanto fondamentale che le persone siano a conoscenza dei sintomi che, se scoperti, non devono essere ignorati. Eppure, e' emerso da una indagine internazionale, commissionato dalla Merk in collaborazione con la Thyroid Federation International (TFI), quasi un terzo delle donne non sa spiegare quali sono i disturbi della tiroide e la maggior parte delle intervistate, era ignara che i sintomi potessero essere il risultato di un disturbo della tiroide. L'indagine ha coinvolto le donne di sette paesi differenti e ha evidenziato la tendenza ad associare le loro scelte di stile di


vita a sintomi che potrebbero essere invece causati da un disturbo della tiroide. Circa la meta' (49%) delle intervistate ha dichiarato di aver attribuito la causa del proprio stato d'inquietudine o della difficolta' a dormire allo stile di vita scelto, mentre il 40% ha dato la colpa allo stile di vita per la sensazione di depressione, gli stati d'ansia e la sensazione di stanchezza. In realta', questi sono sintomi comuni di un disturbo della tiroide. Questa tendenza a dare la colpa allo stile di vita per i sintomi potrebbe essere ulteriormente evidenziata dal fatto che quasi un quarto (23%) delle intervistate ricorda di aver raccontato ad un amico o ad una persona cara di aver accettato la sensazione di essere depressa, ansiosa o irritabile come parte della vita, mentre il 19% delle intervistate avrebbe detto di accettare di sentirsi stanca o fiacca ogni giorno. "I risultati dell'indagine evidenziano un'importante ragione per la quale milioni di persone vivono la loro esistenza senza che sia loro diagnosticato o trattato un disturbo della tiroide, con conseguente scarsa qualita' della vita. Speriamo che questo incoraggi piu' persone a parlare con il proprio medico piuttosto che accettare i sintomi come parte ordinaria della vita quotidiana". L'indagine ha sottolineato perche' puo' essere molto difficile individuare un disturbo della tiroide. I sintomi come sensazione di incapacita' di concentrazione (29,6%), difficolta' a rimanere incinta (30%), intestino pigro e costipazione (29%) non sono stati comunemente associati ai disturbi della tiroide dalle intervistate. Una caratteristica dei disturbi della tiroide che li rende difficili da individuare e' che gli ormoni prodotti dalla ghiandola tiroidea aiutano a regolare molte funzioni diverse nel corpo. I sintomi possono quindi essere diversi e non sono specifici o unici. In occasione della presentazione dell'indagine, inoltre, Merck lancia il sito "Non sei tu. E' la tua tiroide" (www.thyroidaware.com/it) con l'obiettivo di aiutare le persone a non attribuire esclusivamente a se stessi e al proprio stile di vita alcuni sintomi delle patologie tiroidee. (ANSA). BR 12-GIU-17 19:16 NNNN


TUMORI, ISA-CNR: POLIFENOLI SI' MA A PICCOLE DOSI (1) 9CO777382 4 CRO ITA R01 TUMORI, ISA-CNR: POLIFENOLI SI' MA A PICCOLE DOSI (1) (9Colonne) Avellino, 13 giu - I polifenoli, composti naturali presenti in abbondanza in frutta e verdura spesso presentati come salutari, fanno davvero bene? Hanno cercato di rispondere al quesito i ricercatori dell'Istituto di scienze dell'alimentazione del Consiglio nazionale delle ricerche (Isa-Cnr) di Avellino con due distinti studi. Gli autori concludono che lo studio degli effetti benefici dei polifenoli nella prevenzione e nella terapia del cancro va affrontato sfruttando modelli cellulari adeguati e selezionati per la loro elevata specificità. L'efficacia va, pertanto, valutata con attenzione. Nella ricerca pubblicata su Seminars in Cancer Biology, il team dell'Isa-Cnr ha analizzato la capacità di queste sostanze di agire da antiossidanti, cioè di neutralizzare i radicali liberi responsabili dell'invecchiamento, evidenziando la differenza tra i dati ottenuti in modelli animali e cellulari, che confermano gli effetti antitumorali dei polifenoli, e i risultati degli studi clinici, spesso non chiari o addirittura negativi. "Quando consideriamo i potenziali effetti benefici dei polifenoli contro il cancro dobbiamo distinguere tra prevenzione e terapia", spiega Gian Luigi Russo, responsabile del team di ricerca all'Isa-Cnr. "L'efficacia di un antiossidante non è la stessa nella cellula di una persona sana e in quella di un paziente affetto da tumore, a cui vengono somministrate alte dosi di antiossidanti in combinazione con radio o chemioterapia". I ricercatori dell'Isa-Cnr confermano quanto sostenuto anche da altri scienziati: "I polifenoli in basse dosi, come quelle normalmente presenti in frutta e verdura, potrebbero esercitare il loro effetto agendo come blandi pro-ossidanti e stimolando così la risposta adattativa della cellula, cioè un potenziamento delle difese. Al contrario, molte evidenze scientifiche mettono in guardia sull'efficacia del trattamento con antiossidanti in pazienti tumorali, nei quali possono indurre resistenza alla terapia convenzionale", prosegue Russo. (SEGUE) 131040 GIU 17 TUMORI, ISA-CNR: POLIFENOLI SI' MA A PICCOLE DOSI (2) 9CO777383 4 CRO ITA R01 TUMORI, ISA-CNR: POLIFENOLI SI' MA A PICCOLE DOSI (2) (9Colonne) Avellino, 13 giu - Nello studio pubblicato sulla rivista Oncotarget è stata invece valutata la possibilità che singole molecole polifenoliche esercitino un'attività antitumorale, indipendentemente dalla loro natura di antiossidanti. È il caso della quercetina, un flavonoide presente in alimenti quali cipolle, mele, uva e vino rosso. "I risultati dimostrano che la quercetina facilita la morte di cellule maligne derivate dalla Leucemia linfocitaria cronica (Llc), la più comune forma leucemica nell'anziano, resistente alla chemioterapia", afferma Maria Russo, primo autore della pubblicazione. "In cellule derivate da un paziente affetto da una forma aggressiva di Llc, dosi farmacologiche di quercetina inibivano l'attività di due enzimi chiave, il PI3K e il CK2, responsabili a livello biochimico della resistenza ai farmaci che inducono la


morte cellulare programmata (apoptosi) delle cellule tumorali. In pratica, la quercetina potenzia l'efficacia dell'agente apoptotico ABT-737 con sorprendente rapiditĂ , entrando nelle cellule e bloccando il meccanismo che favorisce la crescita tumorale con un effetto che appare molto specifico". (red) 131041 GIU 17

Scoperti 19 marcatori genetici 'colpevoli' tumore testicolo ZCZC2422/SX4 XSP57908_SX4_QBKN R CRO S04 QBKN Scoperti 19 marcatori genetici 'colpevoli' tumore testicolo Piu' vicino test genetico che puo' individuare chi e' piu' a rischio (ANSA) - ROMA, 13 GIU - E' piu' vicino il giorno in cui un test genetico potra' individuare chi, tra gli uomini in buona salute, ha piu' rischio di ammalarsi di cancro del testicolo. In un articolo pubblicato su Nature Genetics, infatti, un team di ricercatori dell'Istituto di Ricerca sul Cancro(ICR) di Londra descrive la scoperta di circa 20 nuovi marcatori genetici implicati nella malattia. Il cancro del testicolo e' una delle neoplasie piu' curabili, ma e', tuttavia, anche la piu' comune in giovani uomini tra i 15 ei 34 anni. La stragrande maggioranza inizia nelle cellule spermatiche (tumori germinali testicolari, TGCT). Studi precedenti della stessa squadra hanno stabilito che circa la meta' del rischio di questo tumore e' ereditato e che questa eredita' non nasce da un gene difettoso, ma da diversi cambiamenti in singole lettere di DNA (loci). Nel nuovo studio, i ricercatori hanno utilizzato dati provenienti da tre diversi studi per confrontare il DNA di 7.319 uomini con tumore e di 23.082 uomini senza. Hanno cosi' trovato 19 nuovi loci collegati a un aumento del rischio di cancro ai testicoli, portando a un raddoppio di quelli oggi noti, per un totale di 44. Negli uomini in cui erano presenti tutti i 44 marcatori genetici, il rischio di sviluppare la patologia era del 7 per cento piu' alto, ovvero 14 volte superiore a quello della popolazione generale maschile. L'aumento del numero di marcatori genetici puo' offrire la possibilita' di beneficiare di una particolare sorveglianza medica o di un trattamento preventivo, oltre a portare allo sviluppo di nuovi farmaci bersaglio. "Sono pero' necessari


ulteriori studi per capire come questi cambiamenti influenzino la biologia della cellula e portino allo sviluppo del cancro", conclude il primo autore dello studio Clare Turnbull. (ANSA). YQX-VI 13-GIU-17 12:19 NNNN

Tumori: crescita favorita da messaggi inviati da cellule malate = (AGI) - Roma, 13 giu. - Le cellule tumorali del cancro del colon retto rilasciano delle vescicole, chiamate esosomi, che, come messaggi in bottiglia, influenzano le cellule circostanti anche sane, facendole ammalare a loro volta. Un meccanismo che, in pratica, aiuta il tumore a crescere e a reagire alle terapie somministrate. E' quanto individuato in una ricerca i cui risultati sono stati pubblicati su "The American Journal of Pathology. Lo studio, finanziato dall'Associazione italiana per la ricerca sul cancro, e' stato condotto dai ricercatori dell'Istituto di Patologia Generale della Facolta' di Medicina e Chirurgia dell'Universita' Cattolica del Sacro Cuore di Roma. La ricerca ha valutato l'effetto della "somministrazione" degli esosomi emessi da cellule di cancro del colon retto su cellule recipienti normali e tumorali. "Lo studio - hanno spiegato i ricercatori - ha permesso di formulare un'ipotesi: gli esosomi rilasciati dalle cellule tumorali sarebbero in grado di influenzare la migrazione e la proliferazione delle cellule circostanti". Come? Mediante modifiche chimiche di molecole cruciali nella tumorigenesi e cambiamenti nell'attivita' di geni che regolano il movimento delle cellule e la loro interazione con l'ambiente extracellulare. Gli esperti hanno studiato il ruolo di queste vescicole, gli esosomi, quando sono rilasciate da cellule di cancro del colon che sono state trattate in provetta con farmaci in grado di rendere tali cellule un "po' piu' normali", riducendone il potenziale patologico. Si e' visto che in risposta a questi farmaci cosiddetti "differenziativi" le cellule rilasciano vescicole contenenti messaggeri chimici che influenzano le cellule circostanti, anche quelle sane. Si tratta di un meccanismo, quindi, che puo' aiutare a comprendere come le cellule tumorali riescano a influenzare il comportamento delle cellule circostanti (nel cosiddetto microambiente tumorale) e anche, talvolta, a "trascinare" cellule normali nel loro cammino verso la "malignita'". Se queste osservazioni saranno confermate e si


riusciranno a comprendere i meccanismi molecolari coinvolti, gli esosomi potrebbero diventare degli utili bersagli per nuove terapie mirate a bloccare lo sviluppo dei tumori. (AGI) Red/Pgi 131320 GIU 17 NNNN

Tumori inviano 'messaggi in bottiglia' che aiutano crescita ZCZC3684/SX4 XSP59383_SX4_QBKN R CRO S04 QBKN Tumori inviano 'messaggi in bottiglia' che aiutano crescita Diffondono molecole messaggere per sfuggire a cure (ANSA) - ROMA, 13 GIU - In molti tumori le cellule malate rilasciano delle vescicole che funzionano come "messaggi in bottiglia" portando con se' e diffondendo molecole messaggere per aiutare la crescita della malattia e sfuggire alle cure. Sono i risultati di una ricerca frutto del lavoro di esperti dell'Universita' Cattolica di Roma che potrebbero portare a nuove cure oncologiche. In pratica queste vescicole rilasciano sostanze che influenzano le cellule circostanti il tumore (anche quelle sane), facendole ammalare a loro volta; un meccanismo che aiuta il tumore a crescere e a resistere alle terapie somministrate. Pubblicata su The American Journal of Pathology e sostenuta in parte dall'Associazione per la Ricerca sul cancro (AIRC), la ricerca e' stata condotta da Donatella Lucchetti dell'Universita' Cattolica del Sacro Cuore sotto la supervisione di Alessandro Sgambato, Ordinario di Patologia Generale. Gli esperti hanno studiato (in provetta) il ruolo di queste vescicole, chiamate 'esosomi', che sono rilasciate da cellule di cancro del colon come reazione a farmaci volti a ridurre il loro potenziale patologico. Si e' visto che in risposta a questi farmaci cosiddetti "differenziativi" le cellule malate rilasciano vescicole contenenti messaggeri chimici che influenzano le cellule circostanti, anche quelle sane. Si tratta di un meccanismo, quindi, che puo' aiutare a comprendere come le cellule tumorali riescano a influenzare il comportamento delle cellule circostanti (nel cosiddetto microambiente tumorale) e anche, talvolta, a "trascinare" cellule normali nel loro cammino


verso la "malignita'". Se queste osservazioni saranno confermate e si riusciranno a comprendere i meccanismi molecolari coinvolti, gli esosomi potrebbero diventare degli utili bersagli per nuove terapie mirate a bloccare lo sviluppo dei tumori.(ANSA). Y27-CR 13-GIU-17 13:43 NNNN

TUMORI: SCOPERTI 'MESSAGGI IN BOTTIGLIA' CHE AIUTANO CANCRO A CRESCERE = Studio Cattolica Roma su cellule colon retto Roma, 13 giu. (AdnKronos Salute) - Scoperti i 'messaggi in bottiglia' di cui si serve il tumore per crescere, sfuggendo alle cure. Le cellule del cancro del colon retto rilasciano delle vescicole, chiamate esosomi, che, influenzano le cellule circostanti anche sane, facendole ammalare a loro volta. Un meccanismo individuato dai ricercatori dell'Istituto di patologia generale della Facoltà di Medicina e chirurgia dell'Università Cattolica di Roma, con uno studio pubblicato sull''American Journal of Pathology', rivista ufficiale della American Society for Investigative Pathology. L'equipe ha valutato l'effetto della somministrazione degli esosomi emessi da cellule di cancro del colon retto su cellule recipienti normali e tumorali. "Lo studio - spiegano i ricercatori - ha permesso di formulare un'ipotesi: gli esosomi rilasciati dalle cellule tumorali sarebbero in grado di influenzare la migrazione e la proliferazione delle cellule circostanti". Come? Si servono di modifiche chimiche di molecole cruciali nella tumorigenesi e cambiamenti nell'attività di geni che regolano il movimento delle cellule e la loro interazione con l'ambiente extracellulare. (segue) (Mad/Adnkronos) ISSN 2465 - 1222 13-GIU-17 14:55 NNNN TUMORI: SCOPERTI 'MESSAGGI IN BOTTIGLIA' CHE AIUTANO CANCRO A CRESCERE (2) = (AdnKronos Salute) - Gli esperti si sono concentrati sul ruolo di queste vescicole, gli esosomi, quando sono rilasciate da cellule di cancro del colon trattate in provetta con farmaci in grado di renderle un "po' più normali", riducendone il potenziale patologico. Si è visto che in risposta a questi farmaci cosiddetti "differenziativi", le cellule rilasciano vescicole contenenti messaggeri chimici che


influenzano le cellule circostanti, anche quelle sane. Se queste osservazioni saranno confermate e si riusciranno a comprendere i meccanismi molecolari coinvolti, gli esosomi potrebbero diventare degli utili bersagli per nuove terapie mirate a bloccare lo sviluppo dei tumori, evidenziano i ricercatori. Prima autrice dello studio, sostenuto in parte dall'Associazione per la ricerca sul cancro (Airc), è Donatella Lucchetti, borsista Airc che lavora a Roma nell'Istituto di patologia generale della Cattolica, sotto la supervisione di Alessandro Sgambato, ordinario di Patologia generale, e di Ruggero De Maria, direttore dell'Istituto di patologia generale. (Mad/Adnkronos) ISSN 2465 - 1222 13-GIU-17 14:55 NNNN TUMORI: SOLE ADDIO? TEST SU FARMACO CHE ABBRONZA SENZA RISCHI CANCRO = Lo stanno studiando scienziati americani, stimola la melanina e funzionera' anche sui rossi Milano, 13 giu. (AdnKronos Salute) - Abbronzarsi senza prendere il sole, usando un farmaco che stimola la produzione di melanina e colora la pelle senza esporla al pericolo di cancro. Un prodotto al momento sperimentale (è stato testato con successo su campioni di cute umana e sui topi), che promette di funzionare anche nelle persone con i capelli rossi per le quali dorarsi è quasi sempre un'utopia. Sotto il sole si scottano e basta, rischiando più di tutti il melanoma e le altre neoplasie cutanee. A imboccare la via del 'sole farmacologico' sono gli scienziati del Massachusetts General Hospital americano, che su 'Cell Reports' descrivono la loro novità. "Non sarà un cosmetico - assicurano - ma una possibile arma anticancro e anti-invecchiamento". (segue) (Opa/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 13-GIU-17 19:19 NNNN TUMORI: SOLE ADDIO? TEST SU FARMACO CHE ABBRONZA SENZA RISCHI CANCRO (2) = (AdnKronos Salute) - Il farmaco sta dimostrando di avere "un potente effetto abbronzante", spiega alla Bbc online David Fisher, uno dei ricercatori. "Al microscopio vediamo vera melanina", dice in merito ai risultati ottenuti sui campioni trattati. "L'attivazione del pigmento


-precisa- è Uv-indipendente", ossia avviene in assenza di raggi ultravioletti. L'approccio, puntualizzano gli scienziati Usa, è totalmente diverso dalle strade percorse finora per colorare la pelle: dalle creme autoabbronzanti ai lettini solari, alle pillole che aumentano la produzione di melanina e però hanno bisogno di luce Uv. A muovere Fisher e colleghi è "la grande frustrazione" legata alla mancanza di progressi contro il cancro della pelle, afferma ancora l'esperto. Tintarella a parte, "il nostro vero obiettivo è sviluppare una nuova strategia per proteggere la cute dalle radiazioni Uv e dal rischio di tumori". Si sa infatti che "la produzione di melanina è associata a un ridotto rischio per tutte le forme neoplastiche della pelle". Dagli esperimenti condotti finora è risultato che la melanina indotta dal farmaco è effettivamente in grado di bloccare gli ultravioletti dannosi. Una delle ipotesi è utilizzare il prodotto in abbinamento alle creme solari, così da garantire massima protezione. (Opa/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 13-GIU-17 19:44 NNNN TUMORI: UN'INIEZIONE DI CELLULE CONTRO IL CANCRO CERVELLO, TRIAL IN ITALIA = Sara' avviato in autunno da Fondazione Atena Onlus e Iss Roma, 15 giu. (AdnKronos Salute) - Novità all'orizzonte nella terapia contro i tumori cerebrali maligni. In un nuovo studio clinico di fase I, che sarà avviato in autunno, la Fondazione Atena Onlus insieme ai ricercatori dell'Istituto superiore di sanità studieranno una risposta al cancro al cervello sfruttando la capacità immunitaria dell'organismo, iniettando direttamente i globuli bianchi del paziente dentro il tumore senza creare la reazione antigene-anticorpo in vitro. La sperimentazione, per la quale "si sta attendendo l'autorizzazione dell'Aifa, potrebbe partire a settembre con grosse potenzialità", spiega all'AdnKronos Salute Giulio Maira, neurochirurgo e presidente della Fondazione Atena Onlus. "L'immunoterapia si fa già da tempo, ma questa tecnica è completamente nuova e rivoluzionaria e da questo punto di vista è la prima volta", sottolinea l'esperto che oggi a Roma presenta i progetti della Fondazione nella tavola rotonda 'Cervello e cinema. Tra magia, illusione e simulazione. Il ruolo dei neuroni specchio', in Campidoglio. (segue) (Fli/AdnKronos)


ISSN 2465 - 1222 15-GIU-17 19:29 NNNN UMORI: UN'INIEZIONE DI CELLULE CONTRO IL CANCRO CERVELLO, TRIAL IN ITALIA (2) = (AdnKronos Salute) - La sperimentazione "si basa infatti su un particolare brevetto dell'Iss: noi iniettiamo le cellule direttamente nel malato - evidenzia Maira - senza bisogno di creare un rapporto antigene-anticorpo al di fuori del corpo del paziente. Questo ci permette di iniettare quante cellule vogliamo, di sviluppare gli anticorpi direttamente sul tumore del malato, evitando così il rischio che nel frattempo il tumore sia mutato e di non riuscire a sviluppare più la capacità terapeutica che vorremmo". "In pratica - precisa lo specialista - si preleveranno i globuli bianchi del paziente, che verranno attivati con un sistema particolare in grado di renderli altamente efficienti nella loro capacità di sviluppare anticorpi. Poi verranno iniettati nel tumore del malato e incontrando le cellule tumorali svilupperanno degli anticorpi mirati contro queste cellule. Se si dimostreranno efficaci, le uccideranno". La speranza è di ottenere "buoni risultati, anche perché - osserva Maira - la vita media di un paziente con un tumore cerebrale maligno è di 16 mesi. La ricerca riesce ad allungarla di qualche settimana, ma non dà soluzioni definitive. La nostra aspettativa è che questa terapia aiuti molto". (segue) (Fli/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 15-GIU-17 19:29 NNNN TUMORI: UN'INIEZIONE DI CELLULE CONTRO IL CANCRO CERVELLO, TRIAL IN ITALIA (3) = (AdnKronos Salute) - Lo studio di fase I servirà a valutare la comparsa di eventuali effetti collaterali non desiderati, però la tecnica "è già stata utilizzata per altri tumori: in una serie di tumori che sviluppano risposte immunitarie molto forti - riferisce l'esperto - i pazienti riescono ad avere sopravvivenze anche di 8-9-10 anni contro questi tumori. Insieme ai ricercatori dell'Iss stiamo cercando di simulare quello che abbiamo visto in questi malati. Se siamo bravi a simulare possiamo ottenere sopravvivenze molto lunghe. Poi la capacità di distruggere le cellule dipenderà dalla forza di queste cellule che noi iniettiamo". Il trial dovrebbe coinvolgere 10 pazienti. "E' una sperimentazione molto cara, per questo come Fondazione ci stiamo impegnando a cercare finanziamenti - afferma il presidente di Atena Onlus - La preparazione


delle cellule è complicata, il trattamento dei malati richiede tante sedute, si devono fare almeno 20-30 iniezioni per malato nel corso di 3-4 mesi. L'obiettivo è partire a settembre, è tutto pronto e conclude - mi auguro che in un anno e mezzo si possa avere più o meno un quadro completo". (Fli/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 15-GIU-17 19:29 NNNN Tumori cerebrali maligni,via a sperimentazione nuova terapia ZCZC7730/SX4 XSP90978_SX4_QBKN R CRO S04 QBKN Tumori cerebrali maligni,via a sperimentazione nuova terapia (ANSA)- ROMA, 14 GIU- Partira' a settembre- ottobre la sperimentazione di una nuova terapia contro i tumori cerebrali maligni, un progetto della Fondazione Atena onlus in collaborazione con l'Istituto Superiore di Sanita'. Se n'e' parlato al premio Atena 2017, che ha per titolo "Cervello e cinema. Tra magia, illusione e simulazione". "Atena da anni si occupa di studio e ricerca sui tumori- spiega il presidente Giulio Maira- Abbiamo sempre avuto della ricerca di laboratorio. Questo e' il primo progetto di ricerca sull'uomo che cominciamo in collaborazione con l'Istituto Superiore di Sanita'. Iniziera' in settembre- ottobre, aspettiamo l'autorizzazione dall'Aifa (Agenzia italiana del farmaco). Per fare questa ricerca ci vogliono i finanziamenti, parlandone oggi lanciamo una richiesta in questo senso. E' una ricerca che si fa direttamente sull'uomo, se consideriamo che i tumori cerebrali maligni sono tumori per i quali le possibilita' di cura sono molto limitate, la prospettiva di opzioni terapeutiche nuove e' estremamente stimolante". Per quanto riguarda la parte scientifica, il premio Atena e' stato assegnato a Marcello Massimini, professore di fisiologia umana dell'Universita' degli studi di Milano, per il lavoro che sta permettendo di conoscere una delle funzioni piu' straordinarie e misteriose del nostro cervello, la coscienza, mentre la borsa di studio Atena e' stata assegnata a Simona Lodato, ricercatrice tornata in Italia dopo un lungo periodo trascorso nei migliori laboratori di ricerca del mondo, dove ha


approfondito lo studio dei neuroni cerebrali, gli elementi costitutivi della corteccia cerebrale, dedicandosi anche alla comprensione di fattori che portano a malattie come autismo, Sla (Sclerosi laterale amiotrofica) ed epilessia. (ANSA). Y09 15-GIU-17 19:25 NNNN

Salute: esperti, selfie potrebbe scatenare crisi epilettiche = AGI) - Londra, 15 giu. - Occhio alla selfie mania. L'ormai diffusa abitudine di scattare foto "autoritratto" non e' cosi' innocua come puo' sembrare. Ad alcuni infatti potrebbe scatenare attacchi epilettici. A lanciare l'allarme selfie-epilessia e' stato un report della Dalhousie University in Canada, pubblicato sulla rivista Seizure. I medici hanno descritto il caso di un'adolescente che ha avuto crisi epilettiche dopo aver fatto un selfie. Secondo gli studiosi canadesi, le crisi sarebbero state scatenate dal flash e dalla fotosensibilita' a questi tipi di foto. Questo caso di studio ha portato i medici a stabilire che le persone affette da epilessia fotosensibile possono soffrire di convulsioni a causa del flash delle fotocamere a cui vengono esposti con i selfie. Per arrivare a queste conclusioni i medici canadesi hanno osservato i picchi del cervello dell'adolescente mentre la stavano monitorando per raccogliere informazioni su cio' che le stava causando gli attacchi epilettici. La ragazza e' stata monitorata in laboratorio ed e' stata collegata a un elettroencefalogramma. Cosi' i medici hanno notato che, mentre la ragazza si faceva un selfie in una stanza buia con tanto di flash, si sono verificati picchi insoliti nelle onde cerebrali. Questo ha portato i medici a diagnosticare all'adolescente una fotosensibilita' ai selfie. L'epilessia fotosensibile e' una forma di epilessia rara che costituisce il 3 per cento totale dei casi di epilessia. Le persone che ne soffrono possono avere crisi epilettiche scatenate dalla luce lampeggiante, sia naturale che artificiale. E' molto piu' comune nei bambini e negli adolescenti e diventa meno frequente con la crescita. La selfie-epilessia e' solo l'ultima accusa rivolta a questo tipo di foto. In passato, ad esempio, gli esperti hanno collegato i selfie alle rughe per


via dei problemi di radiazione. (AGI) Noc 151123 GIU 17 NNNN

TUMORI: ITALIANI SU SCIENCE, IL SISTEMA ANTI-SPRECO DELLE CELLULE VA IN TILT = Dalla ricerca sulle malattie genetiche rare un contributo alla lotta anticancro, studio Tigem-Ieo Milano, 15 giu. (AdnKronos Salute) - (EMBARGO ALLE 20.00) - Il segreto delle cellule tumorali, capaci di replicarsi all'infinito, va cercato anche nei lisosomi. Organelli che funzionano da 'termovalorizzatori' cellulari, registi di un sistema anti-spreco che quando va in tilt può accendere la miccia del cancro. Lo hanno scoperto i ricercatori guidati da Andrea Ballabio, direttore del Tigem-Istituto Telethon di genetica e medicina di Napoli e professore ordinario di genetica medica all'università Federico II di Napoli, in collaborazione con colleghi dell'Ieo-Istituto europeo di oncologia di Milano. Lo studio è pubblicato su 'Science' e finanziato da Fondazione Telethon, con un contributo dell'Airc-Associazione italiana per la ricerca sul cancro. "E' una storia che parte da lontano - racconta Ballabio - e in particolare dal nostro storico interesse per i lisosomi che sono coinvolti in un ampio gruppo di malattie genetiche rare, quelle da accumulo lisosomiale. In queste gravi patologie, a causa di un difetto genetico i lisosomi non svolgono a dovere il loro compito, ovvero quello di neutralizzare le sostanze di scarto grazie al loro ampio corredo di enzimi". I 'rifiuti' così "si accumulano nelle cellule, danneggiandole irreversibilmente. Studiando il funzionamento dei lisosomi, abbiamo però scoperto che non sono dei semplici spazzini, ma dei fini regolatori del nostro metabolismo". (segue) (Red-Opa/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 15-GIU-17 19:13 NNNN TUMORI: ITALIANI SU SCIENCE, IL SISTEMA ANTI-SPRECO DELLE CELLULE VA IN TILT (2) = (AdnKronos Salute) - Nel 2009, infatti, il direttore del Tigem e il suo team hanno descritto per la prima volta - sempre su Science - un gene chiamato Tfeb che è in grado di regolare da solo l'attività di molti altri geni coinvolti sia nella produzione sia nel funzionamento dei lisosomi. "Ci siamo resi conto da subito di essere di fronte a un


meccanismo di pulizia delle nostre cellule assolutamente nuovo e finemente regolato - sottolinea Ballabio - potenzialmente sfruttabile per evitare l'accumulo di sostanze tossiche tipico di svariate malattie degenerative, di origine genetica, ma non solo". Gli studi successivi condotti al Tigem hanno confermato che i lisosomi funzionano "come veri e propri termovalorizzatori - spiegano gli scienziati - degradando le molecole già utilizzate e ormai inutili per ricavarne energia. Questo è particolarmente utile in assenza di nutrienti e nella risposta all'esercizio fisico prolungato, quando cioè ci sono poche risorse a disposizione e l'organismo sfrutta le proprie riserve endogene di energia. In presenza di cibo, invece, questa via metabolica viene normalmente silenziata". (segue) (Red-Opa/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 15-GIU-17 19:13 NNNN TUMORI: ITALIANI SU SCIENCE, IL SISTEMA ANTI-SPRECO DELLE CELLULE VA IN TILT (3) = (AdnKronos Salute) - Il nuovo lavoro, con primo autore Chiara Di Malta, borsista nel laboratorio di Ballabio, dimostra che se questo meccanismo si inceppa è in grado di promuovere la crescita tumorale. I ricercatori del Tigem hanno infatti provato come "diversi tipi di cellule tumorali (melanoma, tumore del rene e del pancreas) siano in grado di replicarsi in modo indiscriminato proprio perché questo sistema di regolazione anti-spreco è sempre attivo". Non solo: "Studi preliminari dimostrano che l'inibizione di questo meccanismo blocca la crescita tumorale, suggerendo quindi una nuova strategia per la terapia dei tumori". "Questo studio, pubblicato su una delle più importanti riviste scientifiche internazionali - commenta Francesca Pasinelli, direttore generale della Fondazione Telethon - conferma ancora una volta quanto le malattie genetiche rare siano un eccezionale banco di prova per la scoperta di meccanismi biologici fondamentali e la messa a punto di strategie terapeutiche innovative come la terapia genica". (segue) (Red-Opa/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 15-GIU-17 19:13 NNNN TUMORI: ITALIANI SU SCIENCE, IL SISTEMA ANTI-SPRECO DELLE CELLULE VA IN TILT (4) = (AdnKronos Salute) - "A titolo di esempio - prosegue Pasinelli - basti ricordare come le statine, farmaci comunemente usati per abbassare i livelli di colesterolo, siano stati sviluppati a partire dallo studio


di una condizione rara, l'ipercolesterolemia familiare, in cui l'accumulo di questa sostanza dipende da un difetto genetico ereditario. Sostenere e promuovere ricerca di qualità sulle malattie genetiche rare è quindi importante non solo per chi è direttamente colpito da queste gravi patologie, ma anche per la collettività intera". "L'unione delle forze di 2 tra le più importanti organizzazioni non profit a supporto della ricerca in Italia ha prodotto uno straordinario risultato scientifico - dichiara Niccolò Contucci, direttore generale dell'Airc - Siamo orgogliosi di avere finanziato insieme a Fondazione Telethon questo importante lavoro che costruisce un ponte tra la conoscenza di base e lo sviluppo di nuove terapie per la cura del cancro. Una scoperta che merita la pubblicazione su Science e contribuisce a posizionare la ricerca italiana indipendente tra le eccellenze del panorama scientifico internazionale". (Red-Opa/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 15-GIU-17 19:13 NNNN Salute: ok a riduzione sale, ma vietato eliminarlo da dieta = (AGI) - Milano, 16 giu. - Diminuire il consumo di sale abbassa il rischio di insorgenza di ipertensione. Tuttavia un eccesso di riduzione, al di sotto dei 7,5 grammi di sale al giorno (corrispondenti a 3 grammi di sodio), potrebbe essere dannoso per la salute. Gli specialisti stanno ancora valutando quale sia la dose ideale di sodio da assumere soprattutto per i malati. Sono queste le conclusioni di uno studio condotto da un gruppo costituito da Word Heart Federation, dalla Societa' europea dell'ipertensione (Esh) e dall'European public health association. Il lavoro scientifico e' stato presentato durante il 27esimo Congresso dell'Esh che si apre oggi e che vede riuniti per quattro giorni a Milano oltre 3.000 specialisti provenienti da 34 Paesi. "Gli studi clinici finora condotti hanno dimostrato che l'abbassamento della pressione si verifica con un consumo inferiore a 3 grammi di sale al giorno", ha detto Giuseppe Mancia, presidente dell'Esh Meeting di Milano e primo autore dello studio. "Questo genere di interventi di salute pubblica - ha continuato - risultano pero' difficili da condurre su tutta la popolazione mondiale in particolar modo nei paesi a reddito medio-basso. Definire la dose di sodio ottimale per il benessere dell'organismo e' difficile e


controverso. Non abbiamo ancora dati scientifici certi sugli effetti che un consumo moderato di sale offrirebbe alla riduzione del rischio cardiovascolare e di decesso. Il nostro studio suggerisce di limitare l'apporto di sale senza pero' andare al di sotto dei 7,5 grammi al giorno perche' non conosciamo ancora le conseguenze per la salute". (AGI) Red/Pgi 161318 GIU 17 NNNN

TUMORI: MIELOMA, CON STAMINALI E TRIPLETTA FARMACI SI ALLUNGA ASPETTATIVA VITA = Ail presenta la Giornata nazionale tra passi avanti nella ricerca e nuove cure Roma, 16 giu. (AdnKronos Salute) - Grazie al trapianto di cellule staminali e una "tripletta" di farmaci combinati si è triplicata, quasi quadruplicata - passando da 2 a 7 anni - l'aspettativa di vita dei pazienti colpiti da mieloma multiplo. Dell'uso combinato di questi farmaci e dei nuovi trattamenti disponibili, in grado di offrire importanti opportunità terapeutiche per i pazienti colpiti da questa patologia, si è parlato oggi a Roma alla presentazione della XII Giornata nazionale per la lotta contro leucemie, linfomi e mieloma che Ail celebra il 21 giugno. "Questo significativo vantaggio è stato ottenuto grazie alla disponibilità di farmaci con nuovi meccanismi di azione, quali gli immunomodulanti, gli inibitori del proteasoma, gli anticorpi monoclonali, che hanno migliorato l'efficacia delle terapie e diminuito la tossicità", spiega Mario Boccadoro, direttore Divisione universitaria di ematologia Città della salute e della scienza di Torino. "La vera novità di oggi è l'uso combinato di questi nuovi farmaci, le cosiddette 'triplette', che hanno ulteriormente aumentato l'efficacia". "Il mieloma multiplo è una malattia frequente, che interessa mila nuovi casi ogni anno in Italia - ricorda Franco Mandelli, presidente nazionale Ail - colpisce soprattutto gli anziani ed aumenterà nel tempo. Ci sono terapie innovative che non sono chemioterapie, con risultati ultrafavorevoli. Abbiamo la possibilità di selezionare il trattamento più adatto per il singolo paziente e questo ci permette anche di migliorare la sua qualità di vita. Oggi, per la maggioranza dei malati, c'è quasi sempre una speranza". (segue) (Stg/Adnkronos)


ISSN 2465 - 1222 16-GIU-17 13:26 NNNN TUMORI: MIELOMA, CON STAMINALI E TRIPLETTA FARMACI SI ALLUNGA ASPETTATIVA VITA (2) = (AdnKronos Salute) - La terapia del mieloma multiplo è attualmente caratterizzata da cicli di chemioterapia e successivamente, per i pazienti che hanno meno di 65/70 anni e senza particolari comorbidità, dal trapianto di cellule staminali, per la maggior parte con autotrapianto e molto raramente con allotrapianto. "Negli studi clinici controllati europei - aggiunge Michele Cavo, direttore Istituto di ematologia Seràgnoli, Aou Sant'Orsola Bologna il trapianto autologo è stato riservato a pazienti giovani con meno di 65 anni. Tuttavia, nella pratica clinica, può essere eseguito in persone fino ad oltre 70 anni, in buone condizioni generali e che non abbiano patologie concomitanti". (Stg/Adnkronos) ISSN 2465 - 1222 16-GIU-17 13:26 NNNN Salute: ipertensione prima causa di mortalita' nel mondo = (AGI) - Milano, 16 giu. - "L'ipertensione arteriosa e' la causa prima di mortalita' in tutto il mondo". Lo ha detto Enrico Agabiti Rosei, presidente del congresso della Societa' europea dell'ipertensione (Esh) che si apre oggi a Milano. "E' il fattore di rischio piu' importante - ha aggiunto - e come causa di eventi fatali e non fatali ha superato altri fattori di rischio, come il fumo di tabacco e l'inquinamento atmosferico. Ma e' non di rado sottovalutata dai pazienti e, talvolta, anche dai medici". Si stima che l'ipertensione interessi un adulto europeo su tre. E il numero degli ipertesi e' destinato a crescere a causa dell'invecchiamento generale della popolazione. Anche se, almeno nelle fasi iniziali, non puo' essere considerata una vera malattia, l'ipertensione e' il piu' frequente e principale fattore di rischio per le patologie cardiovascolari che rappresentano la prima causa di morte in tutto il Vecchio Continente. I medici hanno a disposizione farmaci efficaci e ben tollerati, ma purtroppo circa il 50 per cento dei pazienti sospende la cura dopo un anno dalla prescrizione, rinunciando di fatto a un controllo appropriato e continuo della pressione. "In Europa - ha detto Agabiti Rosei -


si spendono ogni anno circa 200 miliardi per il trattamento delle malattie cardiovascolari che in gran parte sono correlate all'ipertensione. Tutto questo sta avvenendo nonostante i grandi successi che sono stati ottenuti grazie alla ricerca medico-scientifica". In Italia sappiamo quando vengono presi i medicinali contro l'ipertensione perche' il farmacista deve registrare il farmaco che fornisce al paziente dietro prescrizione medica. Dai dati amministrativi della Regione Lombardia risulta che circa il 40 per cento dei pazienti ipertesi dopo la diagnosi non ripete la prima somministrazione del farmaco. "Questo significa che o la diagnosi della malattia era errata oppure la terapia non viene regolarmente assunta", ha detto Giuseppe Mancia presidente dell'Esh Meeting di Milano. "Questo fenomeno - ha continuato - provoca anche un grande spreco di denaro e risorse". (AGI) Red/Pgi 161342 GIU 17 NNNN

STAMINALI: CREATO MINI-FEGATO UMANO IN LABORATORIO = Roma, 16 giu. (AdnKronos Salute) - Si allunga l'elenco dei 'pezzi di ricambio' del corpo umano realizzati in laboratorio. Su 'Nature' un team internazionale di ricercatori ha ottenuto, grazie a cellule staminali, un tessuto di fegato umano bioingegnerizzato, che 'mima' lo sviluppo naturale dell'organo. Il mini-fegato in provetta, frutto della ricerca diretta da Takanori Takebe del Cincinnati Children's Hospital Medical Center (Usa) e Barbara Treutlein del Max Planck di Lipsia (Germania), è di fatto un organoide e necessita ancora di ulteriori ricerche prima di poter essere testato in trial clinici. "Essere in grado di bioingegnerizzare fegati trapiantabili e tessuti del fegato porterebbe un grande beneficio alle persone che soffrono di epatopatie e hanno bisogno di terapie innovative per salvare la loro vita", spiega Takebe. Dall'analisi condotta dagli scienziati sul mini-fegato, è emersa una complessa comunicazione molecolare tra cellule epatiche, vascolari e del tessuto connettivo, fondamentale per la maturazione e lo sviluppo del fegato. Una comunicazione che mima quella 'naturale'. "I nostri dati - continua lo studioso - forniscono una nuova e dettagliata comprensione della comunicazione intercellulare tra le cellule di fegato in via di sviluppo, e mostrano che possiamo produrre 'germogli' di fegato umano", che mimano lo sviluppo naturale


dell'organo. Nello studio il team ha usato la tecnologia di Rna sequencing a singola cellula per monitorare l'attività genetica in ogni cellula combinata in un microambiente tridimensionale. (Mal/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 16-GIU-17 14:04 NNNN TUMORI: MIELOMA, CON STAMINALI E TRIPLETTA FARMACI SI ALLUNGA ASPETTATIVA VITA (3) = Ail presenta la Giornata nazionale tra passi avanti nella ricerca e nuove cure (AdnKronos Salute) - La ricerca di nuovi farmaci per combattere il mieloma multiplo richiede investimenti importanti, che devono essere sostenuti per periodi lunghi, per poter essere sottoposti a tutti i test per verificarne efficacia e sicurezza per il paziente. "L'impegno di Celgene in onco-ematologia è nato e si è consolidato intorno a un obiettivo per noi fondamentale: prolungare e migliorare la vita dei pazienti in tutto il mondo - dichiara Jean-Yves Chatelan, amministratore delegato di Celgene Italia, l'azienda che ha supportato quest'anno la presentazione della Giornata nazionale per la lotta a leucemie, linfomi e mieloma - Un obiettivo che, da oltre 10 anni in Europa, perseguiamo lavorando ogni giorno per rendere disponibili trattamenti efficaci ed innovativi a beneficio di tutte le persone colpite da patologie come il mieloma multiplo per le quali la ricerca Celgene ha contribuito nel fare progredire l'aspettativa di vita. Convinti dell'importanza dell'impegno sin qui profuso, insieme ad Ail vogliamo ascoltare le esigenze dei pazienti per rispondere sempre di più e sempre meglio ai loro bisogni". (Stg/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 16-GIU-17 15:48 NNNN Vaccino contro tumore fegato, lo sperimentano primi pazienti ZCZC2642/SX4 ONA05451_SX4_QBKN R CRO S04 QBKN Vaccino contro tumore fegato, lo sperimentano primi pazienti Le cure prenderanno il via a settembre al 'Pascale' di Napoli (ANSA) - NAPOLI, 26 GIU - Prendera' ufficialmente il via ai primi di settembre il vaccino terapeutico Hepavac, primo vaccino


mondiale contro il cancro al fegato scoperto da un team di ricercatori del Pascale coordinato da Luigi Buonaguro. Dopo il nulla osta anche del Comitato Etico dell'Istituto dei tumori di Napoli tutto e' pronto affinche' vengano arruolati i primi 40 pazienti affetti da epatocarcinoma non metastatico. Dopo 3 anni di studi, che ha visto coinvolti, oltre all'Italia con il Pascale e il Sacro Cuore di Verona, altri 4 Paesi europei (Germania, Spagna, Belgio e Regno Unito) il protocollo vaccinale e' stato approvato dalle Agenzie Regolatorie e la settimana scorsa ha avuto l'ok anche dal Comitato Etico del Pascale. Ultimo atto perche' il vaccino prendesse il via. "Se i risultati saranno quelli auspicati - dice Luigi Buonaguro - il nostro sara' il primo vaccino al mondo per il tumore epatico candidato alla sperimentazione su vasta scala per testarne in maniera definitiva l'efficacia e fornire uno strumento terapeutico per i pazienti affetti da un tumore cosi' letale. Durante i primi tre anni del progetto abbiamo identificato gli antigeni dell'epatocarcinoma, cioe' le proteine presenti in grandi quantita' solo sulle cellule tumorali. Tali antigeni sono risultati totalmente nuovi e specifici per il tumore del fegato, infatti non si trovano sulle cellule sane del fegato ne' in altri organi. Questi antigeni costruiscono il vaccino HEPAVAC". In questa fase della sperimentazione, che prendera' il via subito dopo l'estate, l'obiettivo primario e' stabilirne la sicurezza e valutare la risposta immunitaria: cioe' sara' valutato se i pazienti rispondono al vaccino. Il campione (si diceva 40 pazienti) e' troppo esiguo per valutarne anche l'efficacia, ma ovviamente il team di ricercatori del Pascale si augura che durante la sperimentazione il tempo libero da malattia si allunghi e si riduca il tasso di recidiva. La sperimentazione del vaccino Hepavac anticipa di soli 3 mesi un'altra sperimentazione: a inizio 2018 prendera', infatti, il via il vaccino Globo HKLH come terapia adiuvante in donne con tumore al seno triplo negativo presentato all'ultimo Congresso Asco di Chicago da un altro oncologo del Pascale, Michelino De Laurentiis. "Sempre piu' il Pascale conferma il proprio livello di centro di riferimento per l'oncologia mondiale - dice il direttore generale dell'Irccs partenopeo, Attilio Bianchi - Questi risultati si raggiungono grazie allo sforzo dei ricercatori, ma anche di tutto il personale medico e paramedico per la dedizione ai pazienti e alla ricerca applicata. Un grazie anche alla sensibilita' del presidente della giunta regionale, Vincenzo De


Luca che, con il protocollo d'intesa, ha creato le condizioni perche' questo progresso clinico e scientifico abbia le basi per durare nel tempo verso nuovi e sempre piu' ambiziosi traguardi". (ANSA). COM-TOR 26-GIU-17 09:47 NNNN

Salute: con dieta mediterranea -30% rischio ictus ZCZC6739/SX4 OFI10290_SX4_QBKN R CRO S04 QBKN Salute: con dieta mediterranea -30% rischio ictus 60% pazienti anziani e' malnutrito al momento del ricovero (ANSA) - FIRENZE, 26 GIU - "L'adesione a un modello alimentare di tipo mediterraneo e' associata a una riduzione del rischio e della mortalita' per ictus, per il piu' alto livello di adesione alla dieta la riduzione del rischio e' del 30%". Lo ha detto Paolo Orlandoni, segretario della Societa' italiana di nutrizione clinica e metabolismo (Sinuc), intervenendo al secondo congresso nazionale Sinuc in corso a Firenze. Per dieta mediterranea, ha spiegato, s'intende "un modello alimentare ricco di frutta, verdura e legumi, cereali non raffinati, moderate quantita' di pesce, latticini e frutta a guscio, olio extravergine d'oliva come principale fonte di grasso, poca carne rossa e un moderato consumo di vino ai pasti". Nel caso poi di pazienti colpiti da ictus, ha sottolineato il professor Maurizio Muscaritoli, presidente Sinuc, "il supporto nutrizionale nella fase acuta e' funzionale a stabilire l'esistenza di uno stato di malnutrizione precedente o a prevenirla, a scongiurare squilibri elettrolitici e a evitare carenze di specifici minerali o vitamine". "La malnutrizione ha affermato ancora - e' direttamente correlata ad un esito peggiore a sei mesi dall'evento. In questi casi sono possibili diversi livelli di intervento: con diete adattate alla capacita' di deglutire del paziente, con bevande e alimenti cosiddetti a consistenza modificata o attraverso la nutrizione artificiale tramite sondino naso gastrico o con alimentazione peg, sigla che indica la gastrostomia endoscopica percutanea". Secondo i dati diffusi dalla Sinuc, circa il 60% degli over 65 risulta


malnutrito al momento del ricovero in ospedale.(ANSA). YDA-FBB 26-GIU-17 15:50 NNNN

SALUTE: IL BAMBINO NON CRESCE? PUO' ESSERE CELIACHIA = Gli esperti, ancora molti i casi non diagnosticati Roma, 27 giu. (AdnKronos Salute) - Una persona su 100 scopre di essere celiaca con specifici test, ma la metà dei pazienti non riceve una diagnosi. E' possibile infatti che la malattia si presenti in forme silenti, accanto a casi in cui si manifestano invece i tipici sintomi: gastrointestinali come vomito, diarrea, perdita di peso e, nei bambini dai 6 anni in su, arresto della crescita che segue l'introduzione del glutine nella dieta. Un segnale che allerta i genitori e interessa un terzo dei 50 mila casi di celiachia pediatrica italiani. I restanti due terzi riguardano bambini più grandi con anemia che non risponde alla terapia con ferro, stanchezza, aumento dei livelli delle transaminasi e anche qui perdita di peso e rallentamento della crescita staturale, senza però i sintomi gastrointestinali. Ne hanno parlato i nutrizionisti clinici riuniti nel secondo Congresso della Società italiana di nutrizione clinica e metabolismo (Sinuc), in corso a Firenze. "Nei bambini è possibile fare diagnosi con un semplice esame del sangue che rilevi la presenza degli anticorpi specifici (Ttg o Ema) in misura di 10 volte superiore ai livelli normali - spiega Maurizio Muscaritoli, presidente della Sinuc - Il che rende la diagnosi più facile e meno traumatica rispetto alla precedente pratica della biopsia intestinale che individua se i villi intestinali sono atrofici e infiammati". (segue) (Fli/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 27-GIU-17 12:05 NNNN SALUTE: IL BAMBINO NON CRESCE? PUO' ESSERE CELIACHIA (2) = (AdnKronos Salute) - "Il trattamento della patologia si basa su un regime dietetico che escluda in maniera assoluta e a vita il glutine prosegue l'esperto - Quindi grano, frumento, segale, orzo, farro e kamut, mentre sono permessi riso e mais e i prodotti certificati per assenza di glutine, ormai ampiamente disponibili in commercio e a carico del Ssn. La novità è che la celiachia si manifesta sempre più in maniera camaleontica con sintomi atipici come l'anemia e la perdita di massa ossea, spia di un malassorbimento di nutrienti. Mentre in


altri casi i sintomi sono dermatiti e alopecia, ossia perdita di capelli, che solo dopo un lungo iter vengono ricondotti alla intolleranza al glutine". L'efficacia della dieta - evidenziano gli esperti - si verifica sia con la scomparsa dei sintomi sia per la diminuzione degli anticorpi, i cui valori si normalizzano tuttavia solo dopo 12 mesi dall'eliminazione del glutine. Ma nonostante ciò, oltre la metà degli adolescenti abbandona la dieta senza glutine per il poco controllo dei genitori e per non essere escluso dal gruppo. La mancata aderenza alla dieta comporta una ricomparsa dei sintomi e nuove manifestazioni. (segue) (Fli/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 27-GIU-17 12:05 NNNN SALUTE: IL BAMBINO NON CRESCE? PUO' ESSERE CELIACHIA (3) = (AdnKronos Salute) - Nell'adolescente celiaco non diagnosticato o che non segue correttamente la dieta senza glutine - proseguono gli specialisti - il picco di massa ossea che viene raggiunto rimane ridotto con la conseguenza di un maggior rischio di osteoporosi in età adulta. L'aderenza alla dieta, qualora instaurata dopo il raggiungimento del picco di massa ossea (16-18 anni nelle femmine, 20-22 anni nel maschio), non basta più da sola a correggere il difetto di mineralizzazione dell'osso. Ma una corretta eliminazione del glutine è in grado ripristinare in un anno la normalizzazione della quota minerale ossea. Per quanto riguarda gli adulti, invece, rispetto alla relazione annuale sulla celiachia pubblicata nel 2007, le diagnosi sono aumentate da 64 mila a oltre 182 mila grazie alla migliore capacità di diagnosi. La Lombardia è la regione capofila per numero di pazienti con il 17,7%, seguita da Lazio e Campania con il 9,7% ciascuna. Si conferma anche il profilo di genere della malattia, con le donne affette in misura più che doppia rispetto al sesso maschile. (Fli/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 27-GIU-17 12:05 NNNN ALUTE: TERAPIE TERMALI RACCOMANDATE CONTRO MALATTIE MUSCOLOSCHELETRICHE = Al ministero della Salute presentati i risultati della Consensus Conference promossa da Forst Roma, 27 giu. (AdnKronos Salute) - L'inserimento delle strutture


termali nel circuito riabilitativo per il trattamento delle malattie muscolo-scheletriche rappresenta una risorsa rilevante e di sicuro impatto in termini di risparmio della spesa del Servizio sanitario nazionale, consente una riduzione delle liste di attesa ed è un'opportunità per i pazienti, che avrebbero la possibilità di usufruire di cure di alto livello in strutture maggiormente confortevoli anche dal punto di vista psicologico. E' quanto emerge dalla Consensus Conference promossa dalla Forst - Fondazione per la ricerca scientifica termale, presentata oggi a Roma al ministero della Salute alla presenza del sottosegretario Davide Faraone. Scopo dello studio (per il quale è stato istituito un panel di 8 esperti di università italiane, ospedali pubblici, servizi territoriali, istituti di ricerca e associazioni di pazienti) è stato quello di individuare gli aspetti di adeguatezza ed efficacia della terapia termale per la cura di patologie muscolo-scheletriche. La Consensus si è svolta seguendo la metodologia 'Delphi', che ha raccolto l'opinione di diversi esperti in ambito termale, al fine di formulare delle raccomandazioni basate sulla loro esperienza attraverso la somministrazione di questionari specifici, basati sulla recente letteratura scientifica ed elaborati da un board multidisciplinare e multi professionale. (segue) (Stg/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 27-GIU-17 19:12 NNNN SALUTE: TERAPIE TERMALI RACCOMANDATE CONTRO MALATTIE MUSCOLOSCHELETRICHE (2) = (AdnKronos Salute) - "Abbiamo chiesto a un numero congruo di specialisti cosa pensassero circa le cure riabilitative in ambito termale per le patologie muscolo-scheletriche, anche post-intervento chirurgico come per esempio gli interventi di artroprotesi di anca o di ginocchio - spiega all'AdnKronos Salute Valter Santilli, professore ordinario in Medicina fisica e riabilitativa dell'Università degli Studi di Roma La Sapienza, presentando i risultati della Consensus Questo perché probabilmente lo Stato va a risparmiare se una quota di pazienti, quelli che non necessitano di un'assistenza sanitaria continuativa, anziché fare riabilitazione in ospedale può essere trattata e curata in ambito termale in un ambiente ecologico e più accogliente". "Grande consenso è stato registrato sulle indicazioni, sulla scelta e sull'efficacia del trattamento - riferisce Marco Vitale dell'Università degli Studi di Parma - Abbiamo così concordato che le cure termali sono utili in pazienti affetti da diverse forme di


artrosi, così come post-intervento chirurgico di natura ortopedica a carico di diverse articolazioni e della colonna vertebrale. Inoltre, è prevedibile per questi pazienti un programma riabilitativo che preveda anche l'esercizio terapeutico in acqua termale. Il tutto con un alto profilo di sicurezza, buoni risultati a lungo termine e la possibile integrazione con gli altri trattamenti di natura farmacologica e non". (segue) (Stg/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 27-GIU-17 19:12 NNNN SALUTE: TERAPIE TERMALI RACCOMANDATE CONTRO MALATTIE MUSCOLOSCHELETRICHE (3) = (AdnKronos Salute) - "La legge 323 del 2000, 'Il riordino del sistema termale italiano', poggia il sistema su tre pilastri: prevenzione, cura e riabilitazione - sottolinea il presidente Forst, Aldo Ferruzzi - La riabilitazione è prevista oggi solo per gli assistiti dell'Inail, ma prevederemo, anche in base ai dati della Consensus, di estenderla a tutti i cittadini che necessitano di riabilitazioni muscolo-scheletriche. Una volta terminata la fase acuta, tendenzialmente post-operatoria, che si concentra nella fase ospedaliera, poter indirizzare le persone a continuare la riabilitazione nell'ambiente termale determina vantaggi economici per il Ssn e va a beneficio dell'utente, spesso anche con periodi di recupero più brevi". "Il tema delle cure termali è centrale, proprio perché in questo Paese siamo abituati a circoscrivere la cura e la salute esclusivamente agli ospedali e ai farmaci - osserva il sottosegretario Faraone - Le cure termali sono l'esempio concreto di processi importanti, sia per la prevenzione sia per quel che riguarda l'azione terapeutica, che possono anche incrementare la deospedalizzazione, ovvero uno dei processi che in questo Paese bisogna agevolare. Se abbattiamo le spese sanitarie inutili, riusciamo a investire sulla sanità in processi utili ai cittadini e compiamo un importante impegno nella direzione della qualità della salute". (segue) (Stg/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 27-GIU-17 19:12 NNNN SALUTE: TERAPIE TERMALI RACCOMANDATE CONTRO MALATTIE MUSCOLOSCHELETRICHE (4) = (AdnKronos Salute) - Da dati forniti da Federterme, con il supporto dell'Università Luiss di Roma, risulta che nel 2014 i ricoveri per riabilitazione in regime ordinario per le malattie del sistema


muscolo-scheletrico hanno comportato complessivamente quasi 3 milioni di giornate di degenza, per un costo totale pari a oltre 700 milioni di euro. Sommando anche i ricoveri per patologie del sistema nervoso, che ammontano a oltre 390 milioni di euro, si supera abbondantemente il miliardo di spesa annuale. Utilizzando come riferimento la tariffa media giornaliera per le prestazioni termali, e mettendo il dato a confronto con il costo medio ponderato in euro di una giornata di degenza ordinaria e in Day hospital per la riabilitazione, emerge come il risparmio tra le due modalità sarebbe circa del 60% in favore del circuito termale. Il tutto - rilevano gli esperti - rappresenta quindi un modello ideale di razionalizzazione dei percorsi di cura clinico-assistenziali in ambito riabilitativo ed ecologico. "Quello che è stato da sempre uno dei momenti elettivi dell'attività degli stabilimenti termali, appunto il trattamento e la cura delle malattie artroreumatiche e dell'apparato locomotore, e che già aveva trovato in diversi studi una serie di evidenze - commenta il presidente di Federterme, Costanzo Jannotti Pecci - oggi trova in questa Consensus Conference un'ulteriore conferma che va al di là del mero dato di analisi scientifica, perché tale riscontro arriva dalla classe medica, che poi di fatto è il nostro primo giudice. E' un risultato molto importante. Per i pazienti si tratta di poter ricorrere a un trattamento terapeutico non solo efficace ma anche privo di effetti collaterali, e per il Ssn si tratta di dare una risposta terapeutica adeguata attraverso un mezzo che ha un costo del tutto ragionevole e che soprattutto è gradito dal paziente". (Stg/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 27-GIU-17 19:12 NNNN


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