Raccolta di argomenti e o agenzie riguardanti la tutela della salute 15 aprile 2017

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RICERCA: STUDIATO LEGAME TRA CERVELLO E TATTO GRAZIE A POLPASTRELLO BIONICO = Generati e decodificati stimoli bionici da ricercatori svedesi e dell'Istituto di BioRobotica di Pisa Pisa, 4 apr. - AdnKronos) - Diventa sempre più chiaro il rapporto fra cervello ed elaborazione degli stimoli tattili, che contribuiscono a comprendere e decodificare il mondo esterno. Una ricerca congiunta tra Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa e Facoltà di Medicina dell'Università di Lund (Svezia), pubblicata oggi sulla rivista "Scientific Reports", svela un meccanismo fondamentale per l'elaborazione degli stimoli tattili nel cervello. Le potenziali future applicazioni biomedicali di questa scoperta sull'uomo vanno dallo sviluppo di più sofisticate e funzionali neuroprotesi (sistemi che decodificano i segnali del cervello e li trasmettono ai motori di un arto robotico per sostituire un arto amputato e in contemporanea inviano segnali nervosi al cervello per restituire il senso del tatto), alla comprensione della genesi di malattie neurologiche, allo sviluppo di modelli per verificare l'entità di danni neurologici, per stimare l'avanzare di malattie neurodegenerative. Le due istituzioni universitarie italiane e svedesi hanno unito le forze per capire come il cervello elabora l'esperienza del tatto. I risultati delle ricerche, condotte su modelli animali, hanno gettato una nuova luce sull'elaborazione dei segnali tattili sensoriali da parte del cervello e sulla conseguente formazione della rappresentazione del mondo esterno. (segue) (Red/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 04-APR-17 11:25 NNNN RICERCA: STUDIATO LEGAME TRA CERVELLO E TATTO GRAZIE A POLPASTRELLO BIONICO (2) = () - Questa scoperta, pubblicata oggi, è stata ottenuta con il supporto del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e del Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, del Consiglio delle Ricerche Svedese e della Commissione Europea. Per l'Italia, i risultati saranno ulteriormente applicati dalla Scuola Superiore Sant'Anna grazie ai progetti di ricerca in corso con Inail e


Regione Toscana, per sviluppare nuove protesi robotiche, in grado di restituire alla persone amputate la sensazione del tatto, o robot in grado di rendere ancora più preciso e rapido il rilevamento tattile di tumori durante operazioni chirurgiche. Utilizzando un dito bionico, in grado di restituire con il suo polpastrello il senso del tatto in maniera artificiale, il gruppo italo-svedese è riuscito a generare sensazioni tattili artificiali, trasmesse alle terminazioni nervose della pelle, imitando così il comportamento dei recettori nervosi che si trovano sui polpastrelli. (segue) (Red/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 04-APR-17 11:25 NNNN RICERCA: STUDIATO LEGAME TRA CERVELLO E TATTO GRAZIE A POLPASTRELLO BIONICO (3) = () - Le analisi della risposta a questi stimoli da parte della corteccia cerebrale somatosensoriale (la corteccia cerebrale specializzata anche nell'elaborazione degli impulsi tattili) hanno rivelato come i neuroni elaborino i segnali in arrivo dalla periferia del corpo per rappresentare nel nostro cervello l'interazione con il mondo esterno, proprio attraverso il tatto. Parte dell'efficacia di questa rappresentazione deriva dalla sorprendente ricchezza del profilo temporale della risposta dei singoli neuroni, e parte deriva dall'eterogeneità della popolazione neuronale: la collaborazione tra i neuroni, specializzati nel trasmettere determinati stimoli, permette la corretta e completa rappresentazione del mondo esterno grazie all'elaborazione che avviene nel cervello. Nel dettaglio, lo studio è stato condotto dall'Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant'Anna, con la direzione scientifica dei bioingegneri Calogero Oddo e Silvestro Micera, e dall'Università di Lund, con la direzione scientifica di Henrik Jörntell. (segue) (Red/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 04-APR-17 11:25 NNNN RICERCA: STUDIATO LEGAME TRA CERVELLO E TATTO GRAZIE A POLPASTRELLO BIONICO (4) = () - Questi scienziati sono i responsabili dei progetti di ricerca


internazionali e nazionali che hanno supportato lo studio, con finanziamenti dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale - Direzione generale per la promozione del sistema Paese (Economia, Cultura e Scienza) - Unità per la cooperazione Scientifica e Tecnologica - e da parte del Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, attraverso il progetto di ricerca bilaterale SensBrain e il progetto nazionale Prin/HandBot. Finanziamenti sono arrivati anche da parte della Commissione Europea mediante i progetti FP7-Fet Nebias e FP7-Nmp Nanobiotouch, dal fondo svedese Hjärnfonden e dal Consiglio delle Ricerche Svedese. "Alcuni neuroni sono, da soli, molto efficaci nel decodificare gli stimoli che abbiamo testato, ma nessun neurone è perfetto - spiegano il neuroingegnere computazionale dell'Istituto di BioRobotica Scuola Superiore Sant'Anna Alberto Mazzoni e il collega svedese Anton Spanne, che hanno contribuito alla ricerca - però la loro varietà è tale che le imperfezioni dell'uno sono compensate dall'altro. La combinazione dell'attività dei neuroni consente quindi di identificare gli stimoli in maniera perfetta". (segue) (Red/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 04-APR-17 11:25 NNNN RICERCA: STUDIATO LEGAME TRA CERVELLO E TATTO GRAZIE A POLPASTRELLO BIONICO (5) = () - "Nel futuro prossimo, anche grazie ai risultati dei progetti in collaborazione con Inail, questa conoscenza scientifica sarà incorporata in una nuova generazione di arti robotici sensibili sottolinea Calogero Oddo, bioingegnere coordinatore dello studio per la parte biorobotica - in grado di trasmettere agli amputati i dettagli dell'esperienza sensoriale del tatto. Con i progetti di ricerca sostenuti dalla Regione Toscana i nostri risultati porteranno a miglioramenti anche nei sistemi robotici dotati di capacità sensoriali tattili simili a quelle umane, per svolgere compiti complessi, ad esempio in robot chirurgici, robot di soccorso e robot di servizio e industriali". "Esprimiamo la soddisfazione dell'Istituto per i risultati raggiunti dichiara Carlo Biasco, direttore centrale assistenza protesica e riabilitazione dell'Inail - da e con i qualificati partner con i quali collaboriamo stanno consentendo l'avvio di una filiera di ricerca che,


una volta trasferiti a livello tecnologico i risultati ottenuti, potrà garantire un più alto livello di assistenza a beneficio degli infortunati sul lavoro e di tutte le persone con disabilità'' "L'elaborazione del segnale sensoriale dipende dal corretto funzionamento dei circuiti neurali - aggiunge Henrik Jörntell, coordinatore svedese della parte neuroscientifica dello studio pertanto il nostro metodo di valutazione dell''abilità dei neuroni potrebbe essere utilizzato in futuro per decodificare gli stimoli e stimare in modo quantitativo la gravità di un danno neurologico o di una malattia neurodegenerativa". (Red/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 04-APR-17 11:25 NNNN Tumore polmone, scoperto meccanismo per bloccarne sviluppo ZCZC7214/SXB XSP66337_SXB_QBXB R CRO S0B QBXB Tumore polmone, scoperto meccanismo per bloccarne sviluppo Obiettivo eradicare recidive, bene i primi test in vitro (ANSA) - ROMA, 5 APR - Scoperto il meccanismo che permette di bloccare le cellule staminali del tumore al polmone, che ne alimentando continuamente la crescita e sono alla base di recidive e metastasi. Lo studio - che ha svelato un nuovo meccanismo attraverso il quale le staminali dei tumori polmonari si propagano - e' pubblicato sulla rivista Oncogene ed e' coordinato da Rita Mancini del Dipartimento di Medicina Clinica Molecolare della Sapienza Universita' di Roma, in collaborazione con varie istituzioni tra cui l'Istituto Nazionale Tumori Regina Elena e con il sostegno della Associazione italiana per la ricerca sul cancro Airc. La "potenziale ricaduta terapeutica afferma Gennaro Ciliberto, direttore scientifico del Regina Elena - e' la possibilita' di bloccare la crescita delle staminali mediante l'uso di piccole molecole capaci di inibire un enzima, SCD1, importante per la sopravvivenza delle staminali tumorali stesse. Questo e' quanto abbiamo verificato nei nostri studi su cellule tumorali in provetta".


CR/VC 05-APR-17 17:56 NNNN RICERCA: STUDIATO LEGAME TRA CERVELLO E TATTO GRAZIE A POLPASTRELLO BIONICO = Generati e decodificati stimoli bionici da ricercatori svedesi e dell'Istituto di BioRobotica di Pisa Pisa, 4 apr. - AdnKronos) - Diventa sempre più chiaro il rapporto fra cervello ed elaborazione degli stimoli tattili, che contribuiscono a comprendere e decodificare il mondo esterno. Una ricerca congiunta tra Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa e Facoltà di Medicina dell'Università di Lund (Svezia), pubblicata oggi sulla rivista "Scientific Reports", svela un meccanismo fondamentale per l'elaborazione degli stimoli tattili nel cervello. Le potenziali future applicazioni biomedicali di questa scoperta sull'uomo vanno dallo sviluppo di più sofisticate e funzionali neuroprotesi (sistemi che decodificano i segnali del cervello e li trasmettono ai motori di un arto robotico per sostituire un arto amputato e in contemporanea inviano segnali nervosi al cervello per restituire il senso del tatto), alla comprensione della genesi di malattie neurologiche, allo sviluppo di modelli per verificare l'entità di danni neurologici, per stimare l'avanzare di malattie neurodegenerative. Le due istituzioni universitarie italiane e svedesi hanno unito le forze per capire come il cervello elabora l'esperienza del tatto. I risultati delle ricerche, condotte su modelli animali, hanno gettato una nuova luce sull'elaborazione dei segnali tattili sensoriali da parte del cervello e sulla conseguente formazione della rappresentazione del mondo esterno. (segue) (Red/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 04-APR-17 11:25 NNNN RICERCA: STUDIATO LEGAME TRA CERVELLO E TATTO GRAZIE A POLPASTRELLO BIONICO (2) = () - Questa scoperta, pubblicata oggi, è stata ottenuta con il supporto del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione


Internazionale e del Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, del Consiglio delle Ricerche Svedese e della Commissione Europea. Per l'Italia, i risultati saranno ulteriormente applicati dalla Scuola Superiore Sant'Anna grazie ai progetti di ricerca in corso con Inail e Regione Toscana, per sviluppare nuove protesi robotiche, in grado di restituire alla persone amputate la sensazione del tatto, o robot in grado di rendere ancora più preciso e rapido il rilevamento tattile di tumori durante operazioni chirurgiche. Utilizzando un dito bionico, in grado di restituire con il suo polpastrello il senso del tatto in maniera artificiale, il gruppo italo-svedese è riuscito a generare sensazioni tattili artificiali, trasmesse alle terminazioni nervose della pelle, imitando così il comportamento dei recettori nervosi che si trovano sui polpastrelli. (segue) (Red/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 04-APR-17 11:25 NNNN RICERCA: STUDIATO LEGAME TRA CERVELLO E TATTO GRAZIE A POLPASTRELLO BIONICO (3) = () - Le analisi della risposta a questi stimoli da parte della corteccia cerebrale somatosensoriale (la corteccia cerebrale specializzata anche nell'elaborazione degli impulsi tattili) hanno rivelato come i neuroni elaborino i segnali in arrivo dalla periferia del corpo per rappresentare nel nostro cervello l'interazione con il mondo esterno, proprio attraverso il tatto. Parte dell'efficacia di questa rappresentazione deriva dalla sorprendente ricchezza del profilo temporale della risposta dei singoli neuroni, e parte deriva dall'eterogeneità della popolazione neuronale: la collaborazione tra i neuroni, specializzati nel trasmettere determinati stimoli, permette la corretta e completa rappresentazione del mondo esterno grazie all'elaborazione che avviene nel cervello. Nel dettaglio, lo studio è stato condotto dall'Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant'Anna, con la direzione scientifica dei bioingegneri Calogero Oddo e Silvestro Micera, e dall'Università di Lund, con la direzione scientifica di Henrik Jörntell. (segue)


(Red/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 04-APR-17 11:25 NNNN RICERCA: STUDIATO LEGAME TRA CERVELLO E TATTO GRAZIE A POLPASTRELLO BIONICO (4) = () - Questi scienziati sono i responsabili dei progetti di ricerca internazionali e nazionali che hanno supportato lo studio, con finanziamenti dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale - Direzione generale per la promozione del sistema Paese (Economia, Cultura e Scienza) - Unità per la cooperazione Scientifica e Tecnologica - e da parte del Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, attraverso il progetto di ricerca bilaterale SensBrain e il progetto nazionale Prin/HandBot. Finanziamenti sono arrivati anche da parte della Commissione Europea mediante i progetti FP7-Fet Nebias e FP7-Nmp Nanobiotouch, dal fondo svedese Hjärnfonden e dal Consiglio delle Ricerche Svedese. "Alcuni neuroni sono, da soli, molto efficaci nel decodificare gli stimoli che abbiamo testato, ma nessun neurone è perfetto - spiegano il neuroingegnere computazionale dell'Istituto di BioRobotica Scuola Superiore Sant'Anna Alberto Mazzoni e il collega svedese Anton Spanne, che hanno contribuito alla ricerca - però la loro varietà è tale che le imperfezioni dell'uno sono compensate dall'altro. La combinazione dell'attività dei neuroni consente quindi di identificare gli stimoli in maniera perfetta". (segue) (Red/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 04-APR-17 11:25 NNNN RICERCA: STUDIATO LEGAME TRA CERVELLO E TATTO GRAZIE A POLPASTRELLO BIONICO (5) = () - "Nel futuro prossimo, anche grazie ai risultati dei progetti in collaborazione con Inail, questa conoscenza scientifica sarà incorporata in una nuova generazione di arti robotici sensibili sottolinea Calogero Oddo, bioingegnere coordinatore dello studio per la parte biorobotica - in grado di trasmettere agli amputati i dettagli dell'esperienza sensoriale del tatto. Con i progetti di


ricerca sostenuti dalla Regione Toscana i nostri risultati porteranno a miglioramenti anche nei sistemi robotici dotati di capacità sensoriali tattili simili a quelle umane, per svolgere compiti complessi, ad esempio in robot chirurgici, robot di soccorso e robot di servizio e industriali". "Esprimiamo la soddisfazione dell'Istituto per i risultati raggiunti dichiara Carlo Biasco, direttore centrale assistenza protesica e riabilitazione dell'Inail - da e con i qualificati partner con i quali collaboriamo stanno consentendo l'avvio di una filiera di ricerca che, una volta trasferiti a livello tecnologico i risultati ottenuti, potrà garantire un più alto livello di assistenza a beneficio degli infortunati sul lavoro e di tutte le persone con disabilità'' "L'elaborazione del segnale sensoriale dipende dal corretto funzionamento dei circuiti neurali - aggiunge Henrik Jörntell, coordinatore svedese della parte neuroscientifica dello studio pertanto il nostro metodo di valutazione dell''abilità dei neuroni potrebbe essere utilizzato in futuro per decodificare gli stimoli e stimare in modo quantitativo la gravità di un danno neurologico o di una malattia neurodegenerativa". (Red/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 04-APR-17 11:25 NNNN TUMORI: DAL LATTE DI MAMMA AD 'HAMLET', ARMA ANTICANCRO = Due ingredienti combinati sono in grado di uccidere oltre 40 cellule maligne in vitro, positivi test su uomo Milano, 7 apr. (AdnKronos Salute) - Dal latte di mamma un'arma anticancro. Torna a far parlare di sé 'Hamlet', complesso antitumorale frutto della combinazione di due ingredienti comuni nel latte materno. Una combinazione killer - scoperta per caso, spiegano gli scienziati capace di uccidere oltre 40 tipi di cellule tumorali in vitro. A fare il punto sui risultati della sperimentazione è Catharina Svanborg, membro dell'Accademia reale svedese delle scienze dal 1997, oggi a Firenze, in occasione del XII Simposio Medela sull'allattamento al seno e la lattazione. Il nuovo farmaco oncologico derivato dal latte materno, riferisce la scienziata della svedese Lund University a una platea di oltre 500 studiosi, medici e professionisti del settore arrivati nel capoluogo


toscano da oltre 40 Paesi, risulta privo di effetti collaterali. Svanborg ha raccontato come sia stata una scoperta casuale ad aprire la strada per quella che potrebbe diventare una terapia oncologica del futuro: l'esperta stava infatti studiando gli effetti antibatterici del latte materno, alla ricerca di nuovi antibiotici naturali, quando ha osservato che una frazione del latte induceva le cellule tumorali a 'suicidarsi'. Il gruppo di ricerca della Lund University da lei coordinato ha cosÏ identificato il complesso antitumorale denominato Hamlet (Human Alpha-lactalbumin Made Lethal to Tumor cells). (segue) (Com-Lus/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 07-APR-17 11:33 NNNN TUMORI: DAL LATTE DI MAMMA AD 'HAMLET', ARMA ANTICANCRO (2) = (AdnKronos Salute) - I due ingredienti del latte materno a esercitare questo potere sono la proteina alfa-lattoalbumina e l'acido oleico. Studi clinici sull'uomo, sottolinea Svanborg secondo quanto riportato in una nota, hanno mostrato che Hamlet ha effetti terapeutici sui papillomi cutanei (tumori causati da virus) e che iniezioni locali di Hamlet in pazienti con cancro alla vescica portano all'eliminazione delle cellule cancerogene tramite le urine. E la morte cellulare, assicura l'esperta, interessa solo il tessuto tumorale della vescica, mentre il tessuto sano adiacente non viene danneggiato. Il complesso risulta efficace su alcuni tipi di tessuti tumorali. Dalla sperimentazione sui topi è emerso che limita l'avanzamento del tumore cerebrale e del cancro alla vescica. (segue) (Com-Lus/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 07-APR-17 11:33 NNNN TUMORI: DAL LATTE DI MAMMA AD 'HAMLET', ARMA ANTICANCRO (3) = Scienziata autrice scoperta, complesso pronto per essere prodotto e testato su larga scala (AdnKronos Salute) - Somministrato con acqua, continua Svanborg, Hamlet offre un'azione terapeutica contro lo sviluppo del tumore del colon, risultato che potrebbe portare a uno sviluppo del complesso anche per prevenire i tumori in soggetti geneticamente predisposti


alla malattia. Studi approfonditi sul meccanismo d'azione hanno mostrato che il complesso si introduce nelle membrane delle cellule tumorali raggiungendone il nucleo e accumulandosi al suo interno, per poi impedire alle cellule malate di creare nuovi elementi cellulari costitutivi essenziali e di moltiplicarsi. Le caratteristiche di Hamlet lo configurano come una possibile soluzione per il miglioramento delle terapie oncologiche che richiedono selettività ed efficacia. Il complesso, precisa l'esperta, è già pronto per essere prodotto su larga scala ed essere testato in modo intensivo su pazienti affetti da diversi tipi di cancro. (segue) (Com-Lus/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 07-APR-17 11:33 NNNN TUMORI: DAL LATTE DI MAMMA AD 'HAMLET', ARMA ANTICANCRO (4) = (AdnKronos Salute) - "Considerandone l'inizio fortuito, un semplice studio sulle proprietà antibatteriche del latte umano, questo progetto ha percorso una strada molto lunga - evidenzia Svanborg - Nel latte materno è presente una varietà incredibile di molecole che combattono le malattie e i loro effetti combinati proteggono i bambini allattati al seno sia da attacchi virali che batterici. Tuttavia, è eccezionale aver scoperto che il latte materno contiene anche molecole che offrono un potenziale protettivo a lungo termine contro altre malattie mortali, come il cancro". I risultati della ricerca su Hamlet sono stati pubblicati, tra le altre riviste scientifiche, sul 'New England Journal of Medicine', su 'Nature Reviews', 'Gastroenterology' e 'Proceedings of the National Academy of Sciences'. (Com-Lus/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 07-APR-17 11:33 NNNN Salute: scoperto il gene della morte improvvisa tra sportivi = (AGI) - Milano, 7 apr. - Molto probabilmente a tradire il cuore di Piermario Morosini e di tanti altri govani calciatori e sportivi, morti improvvisamente sul campo, e' stato un difetto genetico. Un gruppo di ricercatori italiani e sudafricani hanno


infatti identificato un nuovo gene, chiamato CDH2, che causa la Cardiomiopatia Aritmogena del Ventricolo Destro (ARVC), una malattia genetica che predispone ad arresto cardiaco e che e' una delle principali cause di morte improvvisa tra i giovani che praticano sport e tra gli atleti. Questo e' il risultato della collaborazione internazionale, iniziata quindici anni fa, tra il gruppo di Peter Schwartz e Lia Crotti, dell'Istituto Auxologico Italiano di Milano e dell'Universita' di Pavia, e quello sudafricano diretto da Bongani Mayosi della Universita' di Cape Town e del Groote Schuur Hospital (lo stesso dove Christian Barnard proprio 50 anni fa fece il primo trapianto cardiaco). "Ogni anno in Italia muoiono improvvisamente circa 50 mila persone. Tra le cause di questi decessi nei giovani al di sotto dei 35 anni le forme ereditarie di cardiomiopatia hanno un ruolo preminente", avverte Schwartz. "Nella ARVC il tessuto cardiaco viene sostituito da tessuto adiposo e fibroso. Questo processo favorisce lo sviluppo di aritmie cardiache, quali tachicardia e fibrillazione ventricolare, che provocano perdite di coscienza e arresto cardiaco. Nel caso di fibrillazione ventricolare, senza una pronta defibrillazione elettrica, si ha morte improvvisa in pochissimi minuti". (AGI) Red/Pgi (Segue) 071337 APR 17 NNNN Salute: scoperto il gene della morte improvvisa tra sportivi (2)= (AGI) - Milano, 7 apr. - Questa scoperta e' stata fatta partendo da una famiglia sudafricana affetta da ARVC, in cui si erano manifestati piu' casi di morte improvvisa giovanile. Escluse tutte le cause genetiche fino ad ora note, Lia Crottiresponsabile degli studi di genetica delle malattie cardiache ereditarie dell'Istituto Auxologico Italiano - ha sequenziato tutte le regioni codificanti del genoma in due soggetti malati della famiglia e, partendo da oltre 13.000 varianti genetiche comuni ai due soggetti malati, e' arrivata a identificare il gene responsabile della malattia in questa famiglia. Si tratta del gene CDH2, responsabile della produzione della Caderina 2 o N-Caderina, una proteina fondamentale per la normale adesione tra le cellule cardiache. La mutazione di questo gene porta ad


una alterata produzione di questa proteina essenziale. La scoperta di questo gene e' stata validata dai ricercatori italiani e sudafricani trovando una seconda mutazione sullo stesso gene in un altro paziente con ARVC appartenente a una diversa famiglia. "L'importanza della scoperta e' duplice e ha un impatto sia scientifico sia clinico. Da un lato aiuta a chiarire i meccanismi genetici alla base della ARVC, dall'altro rende possibile l'identificazione precoce di molti soggetti ignari di essere affetti da ARVCA" aggiunge Schwartz. "Infatti, spesso i segni clinici della malattia diventano chiari solo dopo molti anni. Se in un soggetto in cui viene fatta la diagnosi clinica scopriamo che e' portatore di una mutazione sul nuovo gene CDH2, da oggi in poche settimane potremo sapere se altri membri della sua famiglia sono geneticamente affetti e potremo quindi iniziare immediatamente strategie di prevenzione. Questo potra'Â portare a una riduzione di casi di morte improvvisa nei pazienti con ARVC". (AGI) Red/Pgi 071337 APR 17 NNNN

TUMORI: BICOCCA, TOOL INFORMATICO 'ONCOSCORE' DICE SE UN GENE E' CANCEROGENO = Permette di recuperare in pochi secondi tutti i dati presenti in letteratura Roma, 7 apr. (AdnKronos Salute) - Un tool informatico made in Italy per capire se un gene è cancerogeno. Lo strumento, battezzato 'OncoScore', è in grado di classificare i geni in base alla loro associazione con il cancro e di aggiornarsi continuamente da solo sulla base della letteratura biomedica attualmente disponibile. A svilupparlo è stato un gruppo di ricerca guidato da Carlo Gambacorti-Passerini, docente di Malattie del sangue all'università degli Studi di Milano-Bicocca. Lo studio è stato pubblicato su 'Scientific Reports', rivista del gruppo Nature. Per capire quanto un oncogene sia legato all'insorgenza del cancro spiegano gli scienziati - OncoScore scandaglia il database di riferimento PubMed, costituito da circa 27 milioni di citazioni di ricerche scientifiche registrate dal 1949 a oggi.


L'innovativo strumento informatico è in grado di includere nelle sue ricerche anche i nuovi oncogeni. E utilizzando i big data attribuisce un punteggio ai geni, distinguendo fra gli oltre 20 mila geni che compongono il genoma umano il 70% che non ha una relazione conosciuta con l'insorgenza del cancro dal restante 30% che invece può legarsi a una neoplasia. (segue) (Stg/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 07-APR-17 13:46 NNNN TUMORI: BICOCCA, TOOL INFORMATICO 'ONCOSCORE' DICE SE UN GENE E' CANCEROGENO (2) = (AdnKronos Salute) - L'indice costruito dal software - riferiscono ancora dalla Bicocca - è basato sul grado di oncogenicità e permette di scoprire immediatamente, sulla base delle ricerche scientifiche pubblicate fino ad oggi, la pericolosità di un determinato agente. Le basi sequenziate dei genomi vanno da 20 milioni a 3 miliardi per ogni paziente analizzato: un aggiornamento manuale sarebbe quindi impensabile. Attualmente, l'aggiornamento automatico per includere tutte le ricerche più recenti incluse da PubMed è attivato ogni 6 mesi e impiega circa un mese per completarsi, ma è possibile anche un aggiornamento su base mensile. Questo meccanismo - secondo gli studiosi - permette di ottenere serie storiche con una precisione e un livello di attualizzazione dei dati senza precedenti. Se un fattore, un gene, è citato spesso nelle ricerche scientifiche ma non ha una relazione forte e riconosciuta con il cancro, OncoScore è in grado di riconoscerlo e gli attribuirà un punteggio basso, anche se compare con una frequenza notevole. "L'utilizzo di OncoScore, lungi dall'essere uno strumento diagnostico - tiene a precisare Gambacorti-Passerini - è molto utile per analizzare velocemente lunghi elenchi di geni come quelli presenti in cromosomi, o parti di essi, che vengono persi o al contrario amplificati in diversi tumori, oppure per distinguere mutazioni 'passenger' e 'driver' fra quelle identificate in un determinato genoma tumorale". (Stg/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 07-APR-17 13:46 NNNN


FARMACI: OMS PREQUALIFICA PRINCIPIO ATTIVO GENERICO PER NUOVI ANTI-EPATITE = Potra' produrlo Mylan in India Roma, 7 apr. (AdnKronos Salute) - Per la prima volta l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha prequalificato un ingrediente attivo farmaceutico generico contro l'epatite C: il sofosbuvir. "Sofosbuvir ricorda l'Oms - è un ingrediente essenziale per i nuovi farmaci altamente efficaci contro l'eptate C. Il produttore per questo principio attivo prequalificato è Mylan Laboratories India". Con questa operazione, spiega l'Oms, è stata identificata una fonte di qualità per i produttori generici interessati a sofosbuvir. "Evidentemente il problema è legato al fatto che chi ha avuto la licenza per produrre il generico del sofobuvir non ne poteva produrre a sufficienza. La ditta prequalificata non è autorizzata a produrre il farmaco ma solo il principio attivo, in modo che ce ne sia di più per chi vuole produrre il generico", spiega all'Adnkronos Salute il farmacologo Silvio Garattini, direttore del Mario Negri. (segue) (Mal/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 07-APR-17 13:46 NNNN FARMACI: OMS PREQUALIFICA PRINCIPIO ATTIVO GENERICO PER NUOVI ANTI-EPATITE (2) = (AdnKronos Salute) - Obiettivo dell'operazione, favorire l'accesso ai super-farmaci anti-epatite C rendendoli più accessibili, come spiega l'Oms ricordando che "la concorrenza dei generici ha già ridotto i prezzi in diversi Paesi: ad esempio in Egitto il costo di tre mesi di trattamento è passato da 900 dollari americani del 2015 a meno di 200 nel 2016, e in Pakistan lo stesso trattamento oggi costa 100 dollari". "Dati che non stupiscono - commenta Garattini - dal momento che questo prodotto, che noi ancora paghiamo a peso d'oro, in realtà non costa nulla. Speriamo che la situazione si sblocchi e il farmaco diventi più accessibile anche nel nostro Paese". (Mal/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 07-APR-17 13:46 NNNN


Vitamina D, preziosa per ossa e apparato muscolare ZCZC6157/SX4 XSP92265_SX4_QBKN R REG S04 QBKN Vitamina D, preziosa per ossa e apparato muscolare Se c'e' carenza, rischio cadute per il 30% degli anziani (ANSA) - ROMA, 7 APR - Vitamina D e ossa, un connubio inscindibile. Ma il prezioso ormone oltre a ricoprire un'importanza fondamentale per la salute dello scheletro, incide anche sulla funzione del muscolo. Emerge all'8 Skeletal Endocrinology Meeting di Mantova. "Un basso livello di vitamina D e' legato a doppio filo alla miopatia, ossia alla perdita di forza muscolare", spiega Andrea Giustina, Professore di Endocrinologia e Metabolismo al San Raffaele di Milano. Il deficit e la carenza di questa vitamina, endemiche nella popolazione italiana, arriva all'80% in quella anziana che proprio per questo deficit rischia cadute pericolose. A Mantova, gli specialisti hanno citato alcuni studi in cui e' stato dimostrato che il trattamento con la vitamina D 3 e calcio per 3 mesi ha ridotto il rischio di cadute del 49% rispetto al solo calcio. Un altro gruppo di ricercatori, australiani, ha sottoposto un campione di pazienti a trattamento con vitamina D 2 e calcio per 2 anni riducendo il pericolo di cadute del 30% rispetto al calcio da solo. (ANSA). LOG 07-APR-17 16:20 NNNN

ANSA/ Aspirina e' anti-cancro, riduce rischi morte per tumori ZCZC8204/SX4 XSP94335_SX4_QBKN R ALR S04 QBKN ANSA/ Aspirina e' anti-cancro, riduce rischi morte per tumori Mega-studio Usa, -7% rischi per donne e -15% per uomini (di Nicoletta Nencioli) (ANSA) - WASHINGTON, 7 APR - Aspirina davvero salva-vita: il suo uso di lungo termine porterebbe ad una generale diminuzione


dei rischi di morte per qualsiasi causa ed ad una ancora piu' marcata riduzione dei decessi dovuti ai tumori. Un nuovo mega-studio americano realizzato su piu' di 130.000 individui seguiti per 32 anni, non solo conferma i benefici da anni associati all'uso regolare di aspirina, ma li rafforza. La mortalita' generale - rivela la vasta indagine condotta da Yin Cao del Massachussetts general hospital di Boston - tra chi ha usato aspirina regolarmente almeno per 6 anni e' risultata piu' bassa del 7% per le donne e dell'11% per gli uomini. La mortalita' specifica per tumori e' risultata inferiore del 7% fra le donne e del 15% tra gli uomini. "I dati suggeriscono che l'aspirina non solo previene la formazione dei tumori, ma ne riduce anche la mortalita", ha detto Cao presentando lo studio alla conferenza annuale della 'Associazione Usa per la ricerca sul cancro'. Durante gli anni dello studio, 22.094 donne sono morte e 14.749 uomini. Tra questi, 8.271 donne e 4.591 uomini sono morti di cancro. La piu' significativa riduzione in termini di decessi e' stata osservata per il tumore del colon: tra i consumatori regolari di aspirina, le morti sono state inferiori del 31% tra le donne e del 30% per gli uomini. Forte beneficio anche per le donne colpite da tumore del seno: per loro la mortalita' e' risultata piu' bassa del 7% a fronte di un consumo regolare di aspirina. Per il cancro della prostata gli uomini hanno visto una diminuzione della loro mortalita' addirittura del 23%. I volontari sono stati seguiti per una media di 32 anni. L'uso minimo di aspirina associato con una diminuzione della mortalita' e' stato di 6 anni. "L'effetto positivo emerso dall'uso di aspirina in termini di mortalita' e' inversamente proporzionale all'effetto negativo di un aumento dei rischi di cancro e di morte associati all'obesita'", ha rilevato Cao. I benefici dell'acido acetilsalicilico sono stati osservati a dosi precise di aspirina assunte: ossia sia tra le persone che prendevano due pillole a settimana che tra quelle che ne prendevano sette.(ANSA) XNE 07-APR-17 18:42 NNNN


Salute: dalla timosina nuova terapia contro fibrosi cistica = (AGI) - Roma, 10 apr. - (NOTIZIA EMBARGATA FINO ORE 17) Nuove prospettive di cura per la fibrosi cistica grazie all'impiego della timosina alfa, un peptide presente nel timo che potrebbe agire efficacemente nella cura di questa malattia. La ricerca e' stata condotta da Luigina Romani dell'Universita' di Perugia e da Enrico Garaci dell'Universita' San Raffaele di Roma, I risultati, pubblicati sulla rivista Nature Medicine, ha dimostrato come la timosina alfa sia capace di attivare meccanismi in grado di ricostruire il sistema immunitario e di ridurre i processi infiammatori polmonari ricorrenti nei pazienti colpiti da fibrosi cistica. "Abbiamo dimostrato l'efficacia di azione di questa molecola su cellule prelevate da alcuni pazienti con risultati sorprendenti", hanno detto Luigi Maiuri dell'Universita' degli Studi di Novara e Mauro Pessia dell'Universita' degli Studi di Perugia, altri ricercatori che hanno partecipato allo studio. La fibrosi cistica e' una patologia genetica cronica che colpisce in particolare i polmoni e il sistema digestivo, e ha un impatto sulla popolazione mondiale equivalente circa a 80mila persone. La malattia e' causata da mutazioni nel gene che codifica la "cystic fibrosis transmembrane conductance regulator (CFTR)" e che portano ad una compromissione dell'attivita' del canale del cloro. La piu' comune mutazione "p.Phe508del" porta alla produzione di una proteina degradata che presenta un'attivita' canalare estremamente ridotta. L'alterata permeabilita' del cloro, l'infiammazione cronica persistente e le ricorrenti infezioni polmonari fanno si' che la patogenesi della malattia sia complessa tanto da richiedere protocolli terapeutici composti da molti farmaci. In questo lavoro gli autori descrivono la capacita' della timosina alfa - peptide dotato di un eccellente profilo di sicurezza nella clinica - di correggere i molteplici difetti funzionali nei topi con fibrosi cistica come in cellule di pazienti colpiti dalla mutazione p.Phe508del. Infatti, il peptide in questione presenta la combinazione di due proprieta' che sono in grado di contrastare la


patologia: riduzione dell'infiammazione, ma anche correzione ed aumento della funzione della proteina CFTR. Grazie a questo studio, possiamo considerare la timosina alfa come un potenziale singolo agente efficace nella terapia della fibrosi cistica. "Sono dati solidi ed importanti che indicano l'importanza di avviare al piu' presto gli studi clinici", ha concluso Garaci. (AGI) Red 101238 APR 17 NNNN

MEDICINA: FEGATO AMMALATO 'AVVELENA' CERVELLO DI 8-10 MILA ITALIANI L'ANNO = Esperti, encefalopatia epatica complicanza di cirrosi, missione prevenire ricorrenza episodi Milano, 10 apr. (AdnKronos Salute) - Può iniziare all'improvviso con un momento di smarrimento, uno scatto di rabbia, una difficoltà a fare collegamenti o a ricordare. Piccoli 'default' spesso archiviati come effetti collaterali dell'età che avanza o come una fase difficile della vita. E invece è un 'veleno' in circolo che annebbia la mente, quando il fegato sfiancato dalla cirrosi diventa meno capace di detossificare. Il nemico si chiama ammonio, e si accumula sempre di più. A pagare il prezzo di un meccanismo inceppato è il cervello. La sua condanna: l'encefalopatia epatica. Una condizione che ogni anno "colpisce in Italia dalle 8 alle 10 mila persone, sebbene il dato sia variabile e dipenda anche dalla prevalenza della cirrosi epatica di cui è una complicanza", spiega all'AdnKronos Salute Erica Villa, professore ordinario di Gastroenterologia, all'Università di Modena e Reggio Emilia e direttore della Gastroenterologia dell'azienda ospedaliero-universitaria di Modena. L'encefalopatia epatica di tipo C


affligge il 30-40% dei pazienti con cirrosi. Seppur così diffusa, questa è un'insidia poco nota. I segnali d'allarme non sono semplici da riconoscere. Cali dell'attenzione, difficoltà di concentrazione, deficit cognitivi e delle abilità spaziali. E poi confusione, difficoltà a svolgere lavori manuali di precisione, agitazione psicomotoria, aggressività. I sintomi possono crescere a poco a poco o esordire in maniera eclatante "come complicanza magari scatenata da un eccesso di terapia diuretica o da infezioni concomitanti", chiarisce la specialista. Nella fase iniziale, "l'encefalopatia minima dà una sottile modificazione dei comportamenti del paziente che in famiglia viene spesso percepita solo come un peggioramento del carattere, una maggiore irrequietezza, un'incapacità a dormire di notte che porta a stare più addormentati di giorno. Circostanze che non sempre vengono riportate al medico e il rischio è che non vengano identificate come spie, come i primi sintomi della condizione di encefalopatia". Ma la situazione può degenerare in fretta. E nei casi più gravi si arriva anche al coma. In ogni caso il tributo in termini di qualità di vita è altissimo. "Una diagnosi precoce e tempestiva è molto importante perché può portare poi a dei provvedimenti di ordine terapeutico che sono in grado, se non altro, di rallentare la progressione di questa condizione e di prevenirne la ricorrenza". Perché l'encefalopatia epatica è un incubo che ritorna. (segue) (Lus/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 10-APR-17 10:36 NNNN MEDICINA: FEGATO AMMALATO 'AVVELENA' CERVELLO DI 8-10 MILA ITALIANI L'ANNO (2) = (AdnKronos Salute) - "Si tratta di un'alterazione della funzione neurosensoriale dei pazienti con cirrosi epatica. E' abitualmente una manifestazione abbastanza tardiva di malattia, ma ha la caratteristica di essere facilmente soggetta a dei nuovi episodi e quindi - evidenzia


Villa - ha necessità di essere identificata e trattata in modo da riportare il paziente a una qualità di vita importante. Il motivo per cui si instaura è legato a una diminuita capacità detossificativa del fegato, che porta a un aumento dell'ammonio circolante e in più anche a delle alterazioni del sistema gabaergico". La prima guida per il medico "è un'accurata anamnesi del paziente". Esami di laboratorio, come il dosaggio dell'ammoniemia, sostanziano il sospetto di encefalopatia epatica. Ci sono poi "test condotti in ambiente specializzato che verificano un non dominio delle funzioni superiori, capacità di collegamento e di memoria. Prima di trattare il paziente, esami come la Tac cerebrale servono a escludere che alla base ci sia una motivazione organica". (segue) (Lus/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 10-APR-17 10:36 NNNN MEDICINA: FEGATO AMMALATO 'AVVELENA' CERVELLO DI 8-10 MILA ITALIANI L'ANNO (3) = (AdnKronos Salute) - Quando il quadro è chiaro è importante intervenire, ribadisce Villa. "Ci sono terapie comportamentali: una dieta equilibrata, un mantenimento della funzione intestinale - elenca l'esperta - Nel momento in cui abbiamo una situazione di encefalopatia conclamata, i provvedimenti si basano essenzialmente sull'utilizzo o di uno zucchero non riassorbibile, il lattulosio che determina una diarrea osmotica, o di un antibiotico intestinale non assorbibile, la rifaximina, che modifica la flora batterica intestinale prevenendo l'eccesso di produzione di ammonio. Quest'ultimo è estremamente ben tollerato, può essere utilizzato anche per lunghi periodi, e sul fronte dell'aderenza alla terapia le nuove formulazioni aiutano perché riducono il numero di compresse giornaliere". Se da un lato si registrano dunque innovazioni nel campo della gestione del trattamento e della prevenzione, "la criticità maggiore resta riconoscere l'encefalopatia epatica", conclude Villa. Quando la


condizione è conclamata "c'è necessità almeno inizialmente di un ricovero ospedaliero. Poi, una volta trattata la situazione clinicamente evidente, deve essere prevenuta la ricorrenza dell'episodio di encefalopatia che può essere molto precoce. E' dunque importante mettere in atto delle terapie che raggiungano questo obiettivo". (Lus/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 10-APR-17 10:36 NNNN

Negli Usa 'Uber Salute' per saltare liste attesa specialisti ZCZC1558/SXB XSP18304_SXB_QBXB R CRO S0B QBXB Negli Usa 'Uber Salute' per saltare liste attesa specialisti App in 12 citta', abbonamento annuale costera' 2mila dollari (ANSA) - ROMA, 10 APR - Una app in fase di lancio negli Usa permettera' agli utenti di trovare immediatamente un medico specialista disponibile e fissare un appuntamento senza liste d'attesa. L''Uber' della salute, spiega il fondatore a Usa Today, iniziera' le operazioni in una dozzina di citta' statunitensi, ma i piani sono di espandere il servizio anche ad altri paesi. Concierge key Health, questo il nome della app, ha gia' a disposizione 1500 specialisti di diversi settori, dalla medicina d'urgenza all'ortopedia, e il servizio costera' 2mila dollari l'anno per una persona e 3500 per una famiglia. "Vogliamo ricreare un'esperienza simile a Uber - conferma Robert Grant, Ceo della start up -. Una delle difficolta' maggior in questo campo e' che nessuno pensa all'esperienza dei pazienti. Noi non


forniremo servizi, ma un accesso immediato a specialisti di primo livello". Se avra' successo il servizio verra' esteso a 18 citta' nel 2018, e nel 2019 potrebbero esserci le prime applicazioni all'estero. Il modello e' leggermente diverso da quello di altre app attive negli Usa, da Heal a Pager, che sono invece incentrate sulla fornitura di un medico a domicilio in caso di necessita'.(ANSA). Y91 10-APR-17 11:38 NNN

Contro la pressione alta spinaci, avocado e banane ZCZC2201/SX4 XSP31560_SX4_QBKN R CRO S04 QBKN Contro la pressione alta spinaci, avocado e banane Persino il caffe'; contengono potassio, importante oltre al sale (ANSA) - ROMA, 11 APR - Non solo attenzione al sale. Per far scendere la pressione anche i livello di potassio devono essere adeguati e consumare cibi che ne sono ricchi, come avocado, spinaci, patate dolci, fagioli, banane e persino caffe' puo' aiutare. E' quanto emerge da una ricerca della Keck School of Medicine della University of Southern California, pubblicata su American Journal of Physiology - Endocrinology and Metabolism. Per arrivare a questo risultato sono stati revisionati studi precedenti che avevano come focus gli effetti del potassio e del sodio nella dieta sull'ipertensione. "Diminuire l'apporto di sodio e' un modo ben consolidato per abbassare la pressione sanguigna- evidenzia Alicia A. McDonough, autrice della ricercama l'evidenza suggerisce che aumentando il potassio nella dieta si puo' avere un effetto altrettanto importante sull'ipertensione. "Nella tipica dieta occidentale- aggiunge-


l'apporto di sodio e' alto e l'assunzione di potassio e' bassa. Questo aumenta notevolmente la probabilita' di sviluppare pressione alta." Secondo la studiosa quando il potassio e' basso, per bilanciare si utilizza la ritenzione di sodio per trattenerlo, che e' come seguire una dieta ad alto contenuto di sale. Ma quanto potassio dovremmo consumare? Secondo un report del 2004- ricorda McDonough- almeno 4,7 grammi al giorno per abbassare la pressione sanguigna, smussare gli effetti del sodio nella dieta e ridurre il rischio di calcoli renali e perdita di massa ossea. Ad esempio, il consumo di oltre meta' di una tazza di fagioli neri puo' aiutare a raggiungere, da solo,il 50 per cento dell'obiettivo giornaliero. Y09 11-APR-17 11:54 NNNN

TUMORI: TEMPO 'CHIAVE' PER DIAGNOSI PRECOCE, LE RACCOMANDAZIONI GIMBE = 8,8 mln morti l'anno nel mondo, position statement per orientare medici e cittadini Bologna, 11 mar. (AdnKronos Salute) - L'impatto delle neoplasie sui sistemi sanitari è enorme: ogni anno nel mondo i tumori causano 8,8 milioni di morti. In Italia nel 2016 sono stati diagnosticati oltre 365.000 nuovi casi di tumori maligni e i pazienti oncologici in vita erano oltre 3,1 milioni. Ridurre i ritardi nel percorso diagnostico-terapeutico determina un significativo miglioramento degli esiti. Ma esiste un'estrema variabilità nella richiesta di test e consulti specialistici. Come orientarsi, dunque? La Fondazione Gimbe ha elaborato il position statement 'La diagnosi precoce dei tumori' destinato non solo a medici e organizzazioni sanitarie, ma anche a cittadini e pazienti. "Sfortunatamente, anche nei paesi con sistemi sanitari all'avanguardia - afferma Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe - la diagnosi di tumore è spesso tardiva e l'impossibilità di fornire trattamenti adeguati condanna molte persone a inutili sofferenze e a morte prematura". Il fattore tempo è dunque cruciale. "Tuttavia, per una diagnosi


precoce non serve sottoporsi periodicamente a check-up indifferenziati o prescrivere in maniera indiscriminata test diagnostici alla ricerca di tutti i tumori: al contrario le scelte devono essere sempre guidate da sintomi e segni di cui il paziente deve essere consapevole e che il medico deve riconoscere tempestivamente". (segue) (Mal/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 11-APR-17 11:37 NNNN TUMORI: TEMPO 'CHIAVE' PER DIAGNOSI PRECOCE, LE RACCOMANDAZIONI GIMBE (2) = (AdnKronos Salute) - Anche se spesso utilizzati come sinonimi, puntualizza il presidente, screening e diagnosi precoce "sono due strategie del tutto differenti: lo screening mira infatti ad identificare tumori o lesioni pre-cancerose nella popolazione asintomatica per ridurre la mortalità tumore-specifica, e la sua efficacia è strettamente correlata all'aderenza della popolazione target ai programmi di screening organizzato per il tumore della mammella, della cervice uterina e del colon-retto, inclusi nei livelli essenziali di assistenza. La diagnosi precoce, invece, consiste nell'identificazione tempestiva di una neoplasia in persone che presentano già segni o sintomi al fine di iniziare la terapia prima possibile, aumentando la sopravvivenza e migliorando la qualità di vita". Tra le linee guida disponibili in letteratura, spiega la Fondazione Gimbe, sono state tradotte e adattate le raccomandazioni cliniche del National Institute for Health and Care Excellence (Nice): oltre che per il rigore metodologico e il recente aggiornamento, la linea guida è stata selezionata perché è l'unica che utilizza evidenze prodotte nei setting di cure primarie, dove generalmente inizia il processo di diagnosi dei tumori visto che le persone fanno riferimento in prima istanza al medico di famiglia. (segue) (Mal/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 11-APR-17 11:37 NNNN TUMORI: TEMPO 'CHIAVE' PER DIAGNOSI PRECOCE, LE RACCOMANDAZIONI GIMBE (3) = (AdnKronos Salute) - Il position statement Gimbe ha tre obiettivi


sinergici: fornire ai medici raccomandazioni basate sulle evidenze finalizzate alla diagnosi precoce dei tumori maligni; definire i criteri di appropriatezza per test diagnostici e consulti specialistici; aumentare nei pazienti la consapevolezza dei sintomi, aiutandoli a riconoscere quelli suggestivi di neoplasia. E qui torna il fattore tempo. "Per massimizzare l'efficacia delle terapie ed evitare di perdere pazienti al follow-up - conclude Cartabellotta - dal riconoscimento dei sintomi all'inizio della terapia non dovrebbero trascorrere più di 90 giorni. Anche se questo target temporale può variare nei diversi setting regionali e locali e tra differenti tipi di neoplasie, la diagnosi precoce dei tumori è un processo tempo-dipendente e il successo dei modelli organizzativi dipende dalla consapevolezza dei pazienti sui sintomi, dalla capacità del medico di riconoscere le presentazioni cliniche e da tempi di attesa garantiti per test diagnostici e consulti specialistici". Il position statement Gimbe 'La diagnosi precoce dei tumori' è disponibile a: www.evidence.it/diagnosi-precoce-tumori. (Mal/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 11-APR-17 11:37 NNNN Salute: basi nuova cura tumori da ricercatori Padova ZCZC2008/SX4 OVE31502_SX4_QBKN R CRO S04 QBKN Salute: basi nuova cura tumori da ricercatori Padova Sintetizzate molecole che 'stressano' cellule cancerose (ANSA) - PADOVA, 11 APR - Un gruppo di ricercatori dell' Universita' di Padova ha posto le basi per una nuova terapia anti-tumorale. Il team e' riuscito infatti a sintetizzate delle nuove molecole che bloccano farmacologicamente il funzionamento del canale ionico Kv1.3 mitocondriale e causano l'alterazione della funzioni dei mitocondri. Queste molecole sono in grado di causare nelle cellule tumorali che esprimono la proteina Kv1.3 un'eccessiva produzione di radicali liberi dell'ossigeno. Cio' provoca un forte stress ossidativo nelle cellule cancerose, ma risparmia le cellule sane.


"I composti progettati e sintetizzati dal nostro gruppo di ricerca - spiega la professoressa Ildiko Szabo - portano alla morte delle cellule tumorali in esperimenti di laboratorio in cellule isolate, anche quando queste sono resistenti ai chemioterapici. Le cellule sane invece sono risparmiate, sia perche' il canale ionico e' presente in quantita' piu' basse, sia per via della limitata produzione di radicali liberi dell'ossigeno".(ANSA). YQA-CS 11-APR-17 11:44 NNNN

Nei geni dei sardi futuro prevenzione malattie ereditarie ZCZC2316/SX4 XSP31779_SX4_QBKN R CRO S04 QBKN Nei geni dei sardi futuro prevenzione malattie ereditarie Cnr,studio su 600 persone consente migliore comprensione genoma (ANSA) - ROMA, 11 APR - Nei geni dei sardi si delinea il futuro per la prevenzione delle malattie ereditarie: uno studio del Rna della popolazione, guidato dall'Irgb-Cnr, ha infatti consentito una migliore comprensione del funzionamento del genoma umano, e questo grazie alle peculiarita' del dna dei cittadini dell'isola. Il lavoro e' pubblicato su Nature Genetics. Un team di ricercatori guidati da Francesco Cucca, Direttore dell'Istituto di ricerca genetica e biomedica del Cnr (Irgb-Cnr) e professore di Genetica Medica all'Universita' di Sassari, riporta infatti sulla rivista i risultati del sequenziamento del Rna. Lo studio prende in analisi oltre 600 individui sardi di cui sono stati caratterizzati sia l'RNA che il DNA, ovvero le molecole fondamentali di tutte le forme di vita conosciute. Il DNA contiene le informazioni che servono a guidare tutti i processi cellulari. Dal DNA viene copiato ('trascritto') l'RNA, che puo' fungere da guida per la produzione di proteine, oltre ad essere esso stesso in grado di regolare diversi processi biologici. Usando modelli statistici, e' stato correlato l'Rna delle cellule del sangue con il DNA. Si e' cosi' arrivati "ad ottenere importanti informazioni sui meccanismi di azione di


varianti genetiche in grado di influenzare il rischio di malattie o di altre variabili rilevanti per la salute", spiega Mauro Pala, ricercatore dell'Irgb-Cnr e primo autore del lavoro. La Sardegna presenta varianti genetiche molto rare nel resto del mondo, risultato di un popolamento avvenuto in epoche preistoriche e preservate dall'ambiente insulare: "Tali caratteristiche genetiche della popolazione sarda hanno facilitato le scoperte riportate in questo e altri studi che hanno peraltro una valenza piu' generale perche' rappresentano passi avanti nella comprensione del funzionamento del genoma umano", conclude Cucca. Il progetto Sardinia e' stato fondato nel 2001 con l'obiettivo di studiare le conseguenze della variabilita' genetica su centinaia di parametri misurabili di rilevanza biomedica, e si avvale di importanti collaborazioni internazionali. (ANSA). CR 11-APR-17 12:02 NNNN

SALUTE: COME RIDURRE LO STRESS IN 5 MOSSE, I CONSIGLI DELLO PSICOLOGO = Il Vademecum di Giulio Cesare Giacobbe Roma, 11 apr. (AdnKronos Salute) - Un manualetto da portare sempre con sé, per zittire la mente e ottenere la serenità giusta per affrontare la vita grazie a semplici e brevi tecniche da applicare anche mentre si sta aspettando l'autobus: si tratta di 'Vademecum Antistress' (Roi Edizioni), il nuovo libro dello psicologo Giulio Cesare Giacobbe dedicato allo stress, quell'affollamento di pensieri che fa contrarre i muscoli e impedisce alle donne e agli uomini di essere "imperturbabili ed efficienti come 007". Ecco in sintesi alcuni preziosi consigli dello psicologo da consultare in caso di necessità: 1) Quanto basta. Tieni conto di una cosa - ricorda Giacobbe - un po' di stress è necessario per vivere. Senza, saremmo come una bambola gonfiabile, bucata. Bella, magari, ma inutilizzabile. Un po' di stress ci vuole. Ma non troppo. Insomma 'QB' (quanto basta). 2) Affronta la realtà. Affrontarla non crea stress. Se lo stress ci rimane incollato addosso è perché continuiamo a creare paure immaginarie. E facciamo questo perché confondiamo il possibile con la realtà. Le paure immaginarie infatti riguardano il possibile, non la


realtà. Osservare i propri pensieri come oggetti distinti da sé li priva della loro carica emotiva quindi dissolve le paure immaginarie. (segue) (Stg/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 11-APR-17 12:05 NNNN SALUTE: COME RIDURRE LO STRESS IN 5 MOSSE, I CONSIGLI DELLO PSICOLOGO (2) = (AdnKronos Salute) - 3) Attiva la coscienza. Se vogliamo eliminare lo stress - sottolinea - dobbiamo agire sulla nostra mente per impedirle di costruire paure immaginarie. E per farlo occorre attivare una funzione del cervello che non usiamo quasi mai: la coscienza. Osservare i propri pensieri come oggetti distinti da sé li priva della loro carica emotiva quindi dissolve le paure immaginarie. 4) Vivi nella natura. La natura è il nostro vero ambiente. Quella dei prati, degli alberi, del cielo e delle nuvole, del vento e dei tramonti, dei cavalli, dei pesci, degli uccelli. Il problema e che non la vediamo più. Noi abbiamo intorno cemento, palazzi, strade, semafori, strisce pedonali, automobili, moto, puzza, rumore, fumo, smog. Per forza, siamo stressati. Se però proprio non puoi farlo, fai una cosa: portati in tasca una foto della natura. Quella che piace a te. Tirala fuori e guardala. E poi recita questo mantra: 'Io sono qui, ora, nel mondo che mi circonda. Questa è la realtà'. 5) Pensa Zen. Lo Zen è azione compiuta con l'attenzione rivolta all'azione e alla sua interazione con l'ambiente, senza interferenza del pensiero. Non significa non pensare. Ma pensare soltanto a ciò che si deve fare. Usare il pensiero per ciò per cui è stato creato. Un pensiero che si trasforma immediatamente in azione è un pensiero sano. Un pensiero che non si trasforma in azione - conclude Giacobbe - è un pensiero malato. (Stg/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 11-APR-17 12:05 NNNN Creati probiotici Ogm per combattere infezioni intestinali ZCZC2753/SX4 XSP32011_SX4_QBKN


R CRO S04 QBKN Creati probiotici Ogm per combattere infezioni intestinali (Notizia embargata alle ore 19) +++NOTIZIA EMBARGATA ALLE ORE 19+++ (ANSA) - ROMA, 11 APR - Un giorno con speciali probiotici (che sono microrganismi come i fermenti lattici) geneticamente modificati si potranno forse combattere pericolose infezioni intestinali, che richiedono oggi terapie antibiotiche. E' la promessa che arriva da uno studio preliminare (su animali) pubblicato sulla rivista Nature Communications. Il gruppo di Matthew Chang della Universita' Nazionale di Singapore, ha infatti modificato geneticamente un ceppo buono di Escherichia coli (un comune probiotico, che favorisce la salute intestinale) in modo da renderlo efficace contro infezioni intestinali da Pseudomonas aeruginosa, uno tra i batteri oggi piu' temuti nella 'lista nera' dell'OMS. Dopo averne testata con successo l'efficacia in provetta (il probiotico in presenza di Pseudomonas aeruginosa rilascia una tossina che annienta il patogeno), gli esperti hanno visto che anche in animali il probiotico Ogm funziona, soprattutto pero' nella prevenzione di infezioni da Pseudomonas aeruginosa e in parte anche come cura. In futuro questi probiotici potrebbero essere 'prescritti' in via preventiva a chi e' a rischio di gravi infezioni batteriche, ad esempio gli anziani specie se debilitati. Y27 11-APR-17 12:35 NNNN

RICERCA: CNR, IN GENI SARDEGNA FUTURO PREVENZIONE MALATTIE EREDITARIE = Roma, 11 apr. (AdnKronos Salute) - Nei geni degli abitanti della Sardegna si cerca la chiave per la prevenzione delle malattie ereditarie. Una migliore comprensione sul funzionamento del genoma umano arriva infatti dallo studio del Rna dei sardi, pubblicato su 'Nature Genetics' e realizzato da un team di ricercatori guidati da Francesco Cucca, direttore dell'Istituto di ricerca genetica e biomedica del Cnr (Irgb-Cnr) e professore di Genetica medica all'universitĂ degli Studi di Sassari. Uno studio 'tecnico' i cui


risultati sono stati ottenuti proprio grazie alla particolarità del patrimonio genetico sardo, che possiede varianti molto rare nel resto del pianeta, preservate dall'isolamento geografico. Una caratteristica che ha consentito ai ricercatori, oltre a questa appena pubblicata, di fare già diverse scoperte. Lo studio analizza oltre 600 persone dell'isola di cui sono stati caratterizzati sia l'Rna che il Dna, elementi che insieme alle proteine rappresentano le molecole fondamentali di tutte le forme di vita conosciute. Il Dna contiene le informazioni che servono guidare tutti i processi cellulari. Dal Dna viene copiato ('trascritto') l'Rna, che può fungere da guida per la produzione di proteine, oltre ad essere esso stesso in grado di regolare diversi processi biologici. Il Dna di tutte le cellule di un organismo è sempre identico, l'Rna può variare per quantità e qualità nei diversi tipi cellulari. La grande plasticità dell'Rna determina lo sviluppo di cellule, organi e tessuti differenti, a partire dalla stessa informazione genetica presente nel Dna. (segue) (Com-Ram/Adnkronos Salute) ISSN 2465 - 1222 11-APR-17 14:06 NNNN RICERCA: CNR, IN GENI SARDEGNA FUTURO PREVENZIONE MALATTIE EREDITARIE (2) = (AdnKronos Salute) - "Usando modelli statistici abbiamo correlato l'Rna delle cellule nucleate del sangue con il Dna. Ciò ci ha consentito di identificare migliaia di varianti genetiche in grado di influenzare quantità e sequenza di determinati Rna e di fornire importanti informazioni sui meccanismi di azione di varianti genetiche in grado di influenzare il rischio di malattie o di altre variabili rilevanti per la salute", spiega Mauro Pala, ricercatore dell'Irgb-Cnr e primo autore del lavoro, che ha svolto su questo argomento una tesi di dottorato all'Università di Sassari. "Lo studio, iniziato oltre sei anni fa, ha posto una serie di sfide tecniche non banali quali la scelta dello specifico tipo di Rna da sequenziare", prosegue Mara Marongiu, ricercatrice della sede di Lanusei dell'Irgb-Cnr. "Abbiamo scelto di focalizzarci su un particolare tipo di Rna, quello poliadenilato, particolarmente rilevante per la produzione delle proteine, ma che comprende anche importanti Rna regolatori. Abbiamo inoltre puntato a raggiungere un livello di copertura del


sequenziamento alto in modo da avere maggiore precisione e aumentare il numero delle osservazioni". La Sardegna presenta varianti genetiche molto rare nel resto del mondo, risultato di un popolamento avvenuto in epoche preistoriche e preservate dall'ambiente insulare. "Tali caratteristiche genetiche della popolazione sarda hanno facilitato le scoperte riportate in questo e altri studi che hanno peraltro una valenza più generale perché rappresentano passi avanti nella comprensione del funzionamento del genoma umano", conclude Cucca. (segue) (Com-Ram/Adnkronos Salute) ISSN 2465 - 1222 11-APR-17 14:06 NNNN RICERCA: CNR, IN GENI SARDEGNA FUTURO PREVENZIONE MALATTIE EREDITARIE (3) = (AdnKronos Salute) - Il progetto Sardinia è stato fondato nel 2001 da Giuseppe Pilia, con l'obiettivo di studiare le conseguenze della variabilità genetica su centinaia di parametri misurabili di rilevanza biomedica. Si avvale d'importanti collaborazioni a livello locale, come quella con il Crs4, il centro di ricerca del Parco tecnologico di Pula che gestisce il più importante laboratorio sequenziamento massivo del genoma umano in Italia, e internazionale, come quelle con Stephen Montgomery della Stanford University, Gonçalo Abecasis, direttore del Dipartimento di biostatistica dell'università del Michigan Ann Arbor, e David Schlessinger, ricercatore emerito del National Institute on Aging che da 15 anni finanzia questi studi. (Com-Ram/Adnkronos Salute) ISSN 2465 - 1222 11-APR-17 14:06 NNNN FARMACI: OK DA FRANCIA A INIEZIONE SOTTOCUTE CONTRO ANEMIA SINTOMATICA = Con autorizzazione molecola si supera trasfusione Roma, 11 apr. (AdnKronos Salute) - Esito positivo della procedura di mutuo riconoscimento per l'originator dell'epoetina alfa, approvato dall'Agenzia sanitaria francese (Ansm) anche nel trattamento dell'anemia sintomatica nei pazienti adulti con sindromi mielodisplastiche a basso rischio e a rischio intemedio-1, cioè nelle fasi di malattia meno avanzata, e con bassa eritropoietina sierica.


L'autorizzazione per la molecola di Janssen è arrivata a seguito di un ampio studio clinico multicentrico, randomizzato in doppio cieco registrato per questa rara patologia del midollo osseo, che interessa circa 3 mila italiani di età media 65-67 anni di entrambi i sessi. A fronte dei risultati dello studio, l'autorità regolatoria francese ha riconosciuto a Janssen l'esclusività dell'utilizzo del dato per un periodo di un anno. L'indicazione della procedura di mutuo riconoscimento segnerà una svolta nell'approccio alla malattia, consentendo il passaggio per il 75% dei pazienti avviati a una progressiva anemia, da una terapia trasfusionale 'cronica', unica soluzione oggi possibile, a un'iniezione sottocute, autosomministrabile una volta a settimana dal paziente o dal care-giver al proprio domicilio. (segue) (Fli/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 11-APR-17 17:00 NNNN FARMACI: OK DA FRANCIA A INIEZIONE SOTTOCUTE CONTRO ANEMIA SINTOMATICA (2) = (AdnKronos Salute) - "L'approvazione europea è frutto di un investimento sostenuto a distanza di decenni dall'introduzione di questa innovativa molecola che continua però a dimostrarsi una risposta terapeutica per molte diverse e importanti patologie dichiara Massimo Scaccabarozzi, presidente e amministratore delegato Janssen Italia - Un investimento sostenuto nonostante il brevetto fosse scaduto. Quindi nell'interesse di fornire ai pazienti una soluzione ai loro problemi così come i risultati degli studi clinici dimostrano. Abbiamo già avviato le procedure per l'implementazione locale dell'approvazione europea". Lo studio Epoane 3021 attesta inoltre la superiore risposta eritroide in quasi il 50% dei pazienti trattati con epoetina alfa originator (contro poco più del 4% nei pazienti trasfusi) e una durata di risposta media di circa 200 giorni. Infine la riduzione della necessità di trasfusioni o l'allungamento del tempo che separa da esse, passata da quasi il 52% nelle 8 settimane precedenti lo studio al 24% circa entro le 24 settimane successive alla terapia. L'epoetina alfa originator è infatti in grado di mantenere stabili i valori dell'emoglobina con una sensibile riduzione dei danni correlati al sovraccarico marziale, dovuto alle eccessive trasfusioni, che possono


portare ad importanti disfunzioni cardiache ed epatiche. Ancora in corso, invece, gli studi su eventuali miglioramenti in termine di sopravvivenza, rispetto alla terapia trasfusionale. (segue) (Fli/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 11-APR-17 17:00 NNNN FARMACI: OK DA FRANCIA A INIEZIONE SOTTOCUTE CONTRO ANEMIA SINTOMATICA (3) = (AdnKronos Salute) - "L'originator della epoetina alfa soddisfa un bisogno terapeutico ancora irrisolto per questa rara patologia la cui unica arma terapeutica era rappresentata fino ad oggi da trasfusioni spiega Agostino Cortellezzi, direttore Unità complessa di Ematologia del Policlinico di Milano - Seppure efficaci e necessarie, le trasfusioni hanno però almeno due svantaggi: l'incapacità di mantenere stabili i livelli di emoglobina nel sangue che deve essere riportata nella norma con una successiva trasfusione, e conseguenti danni associati sul fegato sovraccaricato da un eccesso di ferro, che richiede a sua volta una terapia ferrochelante e sul cuore". Lo studio clinico controllato Epoane 3021, aggiunge Cortellezzi "ha dimostrato l'efficacia superiore della epoetina alfa originator, rispetto al placebo, nello stimolare la produzione di globuli rossi e, quindi, di una migliore una risposta eritroide. I vantaggi della molecola erano noti da 30 anni ma mancava uno studio registrativo, ampio, accurato che ne accreditasse le potenzialità: oggi finalmente siano arrivati a questo importante traguardo. Non si tratta solo di efficacia terapeutica, perché la epoetina alfa originator apporta notevoli benefici anche gestionali e sulla qualità della vita. Si somministra una volta la settimana come una qualsiasi altra iniezione sottocute nelle medesime sedi del corpo quali i deltoidi delle braccia, la parte laterale delle cosce o la cute dell'addome". (Fli/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 11-APR-17 17:00 NNNN FARMACI: ANCHE IN ITALIA INDICAZIONE ASMA PER ANTI-BPCO DI BOEHRINGER = Milano, 11 apr. (AdnKronos Salute) - Via libera anche in Italia


all'indicazione 'asma' per tiotropio Respimat*, farmaco del gruppo tedesco Boehringer Ingelheim già approvato per la terapia della broncopneumopatia cronica ostruttiva Bpco. Ora è autorizzato anche come trattamento broncodilatatore aggiuntivo di mantenimento in pazienti asmatici adulti in terapia con l'associazione Ics (corticosteroidi per via inalatoria) e Laba (β2 agonisti a lunga durata d'azione), che hanno manifestato una o più riacutizzazioni gravi nell'ultimo anno. "Al momento -sottolinea l'azienda produttricenon ci sono altri rimedi terapeutici appartenenti alla medesima categoria farmacologica (Lama, Long Acting Muscarinic Agonist) indicati per il trattamento dell'asma". Tiotropio Respimat è un broncodilatatore anticolinergico per via inalatoria a lunga durata d'azione, somministrato attraverso l'inalatore Respimat che con una normale aspirazione permette al principio attivo di raggiungere gli anfratti polmonari più profondi. L'Organizzazione mondiale della sanità stima in oltre 235 milioni i pazienti con patologia asmatica; in Italia sono oltre 3 milioni, di cui 300 mila gravi. Secondo il Rapporto Osmed 2015, la prevalenza di asma nella popolazione assistibile è del 7,2%. I tassi di prevalenza sono maggiori al Sud e nelle isole rispetto al Centro e al Nord, sia per l'asma (8,9%) sia per la Bpco (3,8%). Le diagnosi di asma sono maggiori nelle donne (7,8% contro 6,5% negli uomini). La malattia presenta una prevalenza abbastanza uniforme tra le fasce d'età, con un tasso più elevato tra gli under 45. L'approccio terapeutico raccomandato dalle linee guida 'Gina' si basa su una strategia a step, che tiene conto dello stadio di gravità dell'asma e prevede un aumento della terapia in caso di non controllo, con una riduzione dopo un periodo di controllo stabile. Gli obiettivi a lungo termine sono il controllo dei sintomi per poter mantenere normali livelli di attività, nonché la riduzione del rischio di peggioramento. (segue) (Red-Opa/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 11-APR-17 17:05 NNNN FARMACI: ANCHE IN ITALIA INDICAZIONE ASMA PER ANTI-BPCO DI BOEHRINGER (2) = (AdnKronos Salute) - "Dati nazionali e internazionali -sottolinea Giorgio Walter Canonica, responsabile del Centro di medicina


personalizzata: asma e allergologia dell'Irccs Istituto clinico Humanitas di Rozzano (Milano)- mettono in evidenza che oltre il 50% dei pazienti asmatici non è controllato, con limitazioni nelle attività quotidiane e decadimento della funzione respiratoria. Questo può dipendere da diversi fattori tra cui la mancata aderenza alla terapia, ma anche da cause intrinseche alla malattia. Vi sono infatti pazienti che, nonostante una corretta prescrizione e assunzione della terapia, continuano a essere sintomatici. In questi casi diventa necessario un intervento 'add-on' alla terapia di base con Ics più Laba, che oggi può essere rappresentato da tiotropio". "La possibilità di utilizzare un altro broncodilatatore nel trattamento dell'asma, in aggiunta alla terapia standard - osserva Francesco Blasi, professore ordinario di malattie dell'apparato respiratorio all'università degli Studi di Milano e direttore dell'Uoc di pneumologia della Fondazione Policlinico - porta un beneficio sostanziale, perché il farmaco svolge diverse azioni molto vantaggiose per il paziente. Da una parte tiotropio esercita una modulazione del tono broncomotore e un'inibizione del rimodellamento della muscolatura liscia, dall'altra ha effetti antinfiammatori ed è in grado di inibire il rilascio di citochine. Tiotropio, inoltre, svolge un'azione sulla modulazione della produzione del muco all'interno delle cellule e aumenta la soglia di stimolo della tosse. Non si tratta dunque solo di una broncodilatazione aggiuntiva, quindi di protezione per le riacutizzazioni, ma di un ulteriore fattore di controllo dell'infiammazione delle vie aeree, dell'iperreattività bronchiale, della tosse e della porzione di espettorato, che migliorano l'andamento della malattia". (segue) (Red-Opa/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 11-APR-17 17:05 NNNN FARMACI: ANCHE IN ITALIA INDICAZIONE ASMA PER ANTI-BPCO DI BOEHRINGER (3) = (AdnKronos Salute) - La nuova indicazione di tiotropio Respimat -ricorda Boehringer- si basa sui risultati del programma di studi clinici di fase III 'UniTinA-asthma', che hanno dimostrato come il farmaco, somministrato come terapia aggiuntiva a quella di mantenimento con Ics/Laba, abbia migliorato in modo significativo i sintomi dell'asma: ha ridotto il rischio di riacutizzazioni dell'asma


grave del 21% rispetto al trattamento di pazienti sintomatici con Ics più Laba più placebo, e diminuito del 31% il rischio di peggioramento della patologia. "Il problema principale per un medico di medicina generale - evidenzia Germano Bettoncelli, medico di famiglia - è quello di intercettare precocemente la malattia, eseguire una diagnosi tempestiva attraverso esami idonei, impostare una terapia corretta e monitorare il paziente affinché segua il proprio schema terapeutico personalizzato. E quando nonostante questo si dovesse verificare un'esacerbazione dei sintomi, si dovrà procedere con un upgrade della terapia, utilizzando tutti i farmaci e le risorse che ci sono oggi a disposizione". Un fronte sul quale "i medici di medicina generale sono certamente in prima linea", assicura. (segue) (Red-Opa/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 11-APR-17 17:05 NNNN FARMACI: ANCHE IN ITALIA INDICAZIONE ASMA PER ANTI-BPCO DI BOEHRINGER (4) = (AdnKronos Salute) - "Nonostante oggi esistano terapie sicure ed efficaci -commenta Filippo Tesi, presidente di Federasma- l'asma continua a essere un problema irrisolto. Spesso viene considerata una condizione facile da controllare, invece circa un paziente su 2 continua a essere sintomatico nonostante le terapie di mantenimento. Inoltre, il peggioramento della sintomatologia incrementa il rischio di riacutizzazioni potenzialmente fatali". Secondo Tesi "quello che manca oggi non sono i rimedi terapeutici, ma la corretta aderenza che potrebbe migliorare con una più efficace comunicazione tra medico e paziente. Quest'ultimo deve imparare a tenere l'asma sotto controllo, e aumentare la consapevolezza della gravità della propria malattia, instaurando un rapporto fiduciario con il proprio medico curante. Che implica, di conseguenza, un più stretto programma di controlli e una migliore compliance. E' infine importante sottolineare che, per migliorare la propria qualità di vita, oltre a seguire attentamente il piano terapeutico prescritto, un paziente asmatico deve porre molta attenzione anche ai propri stili di vita che impongono tra l'altro un adeguato programma di attività fisica". (Red-Opa/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222


11-APR-17 17:05 NNNN No a cibi come patatine,fritti,margarina evita infarti,ictus ZCZC1803/SX4 XSP43630_SX4_QBKN R CRO S04 QBKN No a cibi come patatine,fritti,margarina evita infarti,ictus (EMBARGO h 17)Studio,diminuire consumo alimenti con grassi trans NTZ EMBARGATA FINO ALLE ORE 17 (ANSA) - ROMA, 12 APR - Eliminare o ridurre i consumi di cibi contenenti grassi trans (quelli di fritti, snack come patatine in busta, cracker e margarina etc) dalla dieta per proteggersi da infarto e ictus. Lo suggerisce uno studio sulla rivista Jama Cardiology condotto presso la Yale University che per la prima volta e' andato a confrontare la salute di individui che vivevano in aree con limitato accesso a cibi contenenti grassi trans (zone dello stato di New York in cui e' stato dato un forte impulso a politiche salutistiche, con conseguente 'bando' all'utilizzo di grassi trans in ristoranti e altri locali dove si mangia) e persone esposte, invece, alla presenza di questi grassi nei cibi, perche' residenti in aree non raggiunte da queste politiche in favore della salute. New York e' stata la prima grande citta' a dare avvio, a partire dal 2007, a queste politiche salutistiche; altre contee dello stato omonimo hanno seguito l'esempio. La Food and Drug Administration statunitense sta pianificando di mettere al bando i grassi trans in tutti gli Usa a partire dal 2018; di qui l'importanza di valutare il reale effetto sulla salute di simili restrizioni. Gli esperti hanno seguito il trend dell'incidenza di infarti e ictus negli anni a partire dal 2006 e visto che laddove sono state applicate delle restrizioni ai grassi trans - con conseguente diminuzione dei consumi - si e' assistita a una riduzione significativa del 6,2% di infarti e ictus considerati insieme. La decisione dell'FDA di mettere al bando i grassi


parzialmente idrogenati che sono la fonte principale di grassi trans potrebbe dunque sortire ampi benefici per la salute delle persone. (ANSA). Y27 12-APR-17 11:36 NNNN

Alcol: Istat, 8,5 mln a rischio, soprattutto giovani e over 65 = (AGI) - Roma, 12 apr. - Otto milioni e mezzo di bevitori italiani sono a rischio, per le quantita' di alcol che consumano. E' quanto emerge dal report dell'Istat "Il consumo di alcol in Italia", riferito al 2016. Ai fini della valutazione dei rischi alcol correlati per la salute - si spiega - sono considerati sia il consumo abituale eccessivo di vino, birra o altri alcolici, che supera le quantita' raccomandate dal Ministero della Salute (consumo abituale eccedentario), sia gli episodi di ubriacatura concentrati in singole occasioni (binge drinking). Qualsiasi tipo di consumo e' considerato a rischio per la salute per i ragazzi sotto i 18 anni perche' non sono ancora in grado di metabolizzare adeguatamente l'alcol. Nel 2016, il 48,8% della popolazione (54,1% uomini e 43,8% donne), pari al 75% dei consumatori, ha comportamenti di consumo moderati che non eccedono rispetto alle quantita' raccomandate. Nel complesso, invece, i comportamenti di consumo abituale eccessivo o di binge drinking riguardano 8 milioni e 643mila persone (pari al 15,9% della popolazione e al 25% dei consumatori), di cui 6 milioni e 82mila maschi e 2 milioni 562mila femmine. Rispetto al 2015 si mantengono costanti i consumatori a rischio sul totale della popolazione, sia per quanto riguarda il consumo abituale eccedentario sia il binge drinking. (AGI) Bru (Segue) 121247 APR 17 NNNN Alcol: Istat, 8,5 mln a rischio, soprattutto giovani e over 65 (2)= (AGI) - Roma, 12 apr. - Comportamenti non moderati, tra i bevitori di alcol - prosegue l'Istat - si osservano piu'


frequentemente tra gli ultrasessantacinquenni (36,2% uomini e 8,3% donne), tra i giovani di 18-24 anni (22,8% maschi e 12,2% femmine) e tra gli adolescenti di 11-17 anni (22,9% maschi e 17,9% femmine). Nelle classi di eta' anziane le quantita' raccomandate vengono superate soprattutto nel consumo abituale di vino durante il pasto (57,5% uomini e 77,4% donne), forse anche a causa della scarsa conoscenza dei rischi per la salute in questa fascia di eta' (per la popolazione di 65 anni e piu' infatti gia' una quantita' pari a 2 o piu' unita' alcoliche e' considerata a rischio). Oltre agli anziani, anche i giovani di 18-24 anni sono una sotto popolazione ad alta diffusione di comportamenti a rischio; in particolare il binge drinking, che rappresenta per loro l'unica modalita' di eccedere, coinvolge il 21,8% dei maschi e l'11,7% delle femmine che consumano alcolici. Tra i giovanissimi di 11-17 anni, una quota del 20,4% hanno un comportamento non moderato nel consumo di bevande alcoliche. Anche in questa fascia di eta' si osservano differenze di genere, sebbene meno evidenti che nel resto della popolazione (22,9% maschi e 17,9% femmine). Le ubriacature raggiungono gia' tra i 16-17enni livelli pari a quelli medi della popolazione (7,5%). Dal punto di vista territoriale i comportamenti di consumo non moderati sono piu' diffusi nel Nord-est e nel Nord-ovest, meno al Sud, e sono piu' frequenti nei comuni fino a duemila mila abitanti rispetto ai comuni con una dimensione demografica maggiore. Analizzando le mappe territoriali - precisa l'Istat consumo giornaliero non moderato e binge drinking si distribuiscono come l'insieme dei comportamenti a rischio. Ma la Provincia autonoma di Bolzano e la Sardegna, ai livelli piu' alti nella classifica regionale del binge drinking, sono in coda per il consumo abituale eccedentario; all'opposto si pongono Emilia Romagna e Toscana. (AGI) Bru 121247 APR 17 NNNN


Sclerosi laterale, scoperta molecola-bersaglio per fermarla ZCZC3023/SX4 XSP45136_SX4_QBKN R CRO S04 QBKN Sclerosi laterale, scoperta molecola-bersaglio per fermarla (EMBARGO H 19) Un successo primi test su topi, studio su Nature EMBARGO H 19 (ANSA) - ROMA, 12 APR - Scoperto un potenziale bersaglio terapeutico per bloccare la Sclerosi laterale amiotrofica (Sla): si tratta di una proteina, l''ataxina 2'. Riducendone la concentrazione nel sistema nervoso sembra possibile fermare la malattia. Lo rivela uno studio preliminare su animali condotto presso la Stanford University in California e pubblicato sulla rivista Nature. La Sla e' una malattia ancora senza cura, dovuta alla progressiva degenerazione e morte dei neuroni che controllano i muscoli, sia nel cervello, sia nel midollo spinale (motoneuroni). Man mano che i motoneuroni vengono persi il paziente perde capacita' di movimento, di parlare, di mangiare, fino alla paralisi completa. La malattia e' caratterizzata dall'accumulo di una molecola TD-43 - nelle cellule nervose, in quantita' che sono tossiche per le cellule stesse. Tuttavia non e' percorribile a fini terapeutici la strada di ridurre la produzione di questa molecola, perche' la sua presenza e' importante per la salute del cervello. Gli esperti hanno visto, pero', che riducendo la concentrazione di un'altra molecola, l'ataxina 2 appunto, si possono fermare gli accumuli tossici di TD-43. Colpire l'ataxina 2 e' potenzialmente sicuro perche' la molecola non ha funzioni cruciali per il cervello. Gli esperti hanno prima osservato che, modificando geneticamente topolini destinati ad ammalarsi di Sla in modo tale che producano solo meta' o per niente ataxina 2, si vede che questi topi restano protetti dalla malattia e vivono molto piu' a lungo. In un secondo esperimento gli esperti Usa hanno somministrato un farmaco sperimentale (attualmente in corso di sperimentazione in test clinici per altre malattie) che blocca


la produzione di ataxina a topolini destinati ad ammalarsi di Sla e visto che tale farmaco previene di fatto la malattia aumentando moltissimo l'aspettativa di vita degli animali. Bisognera' capire ora se i farmaci anti-ataxina funzionano anche a malattia gia' iniziata e poi naturalmente passare ai test su pazienti. (ANSA). Y27 12-APR-17 12:51 NNNN

SALUTE: PELLE ORGANO CON MAGGIOR NUMERO PATOLOGIE (1) 9CO762209 4 CRO ITA R01 SALUTE: PELLE ORGANO CON MAGGIOR NUMERO PATOLOGIE (1) (9Colonne) Milano, 12 apr - La pelle è l'organo del corpo umano con il maggior numero di malattie, circa 3.000. Queste, infatti, rientrano tra le più frequenti cause di richiesta di intervento medico, sia in età pediatrica sia in età adulta. Si stima che ciascun individuo viva almeno una volta nella vita una problematica cutanea e che la probabilità complessiva aumenti con l'aumentare dell'età. Ad allarmare, inoltre, è il dato relativo ai tumori della pelle la cui incidenza sembra superiore a quella della somma di incidenza di tutti gli altri tumori, con un trend in continua crescita. Questo lo scenario illustrato oggi a Milano dalla SIDeMaST - Società Italiana di Dermatologia medica, chirurgica, estetica e delle Malattie Sessualmente Trasmesse - in occasione della conferenza stampa di presentazione del 92° Congresso Nazionale che si terrà a Sorrento dal 3 al 6 maggio. La città delle sirene ospiterà i massimi esperti nazionali ed internazionali di dermatologia che faranno il punto sui più importanti progressi della ricerca scientifica in campo dermatologico. Secondo i dai AIRTUM 2016, in Italia i pazienti con diagnosi di melanoma cutaneo sono 129.387. Nonostante l' incidenza sia in crescita (+3,1% per anno nei maschi e +2,6% per anno nelle donne), il tasso di mortalità resta sostanzialmente stabile (1 su 306 negli uomini e 1 su 535 nelle donne). Il principale motivo è la diffusione sempre più capillare in ogni studio dermatologico della dermatoscopia manuale e della videodermatoscopia digitale che hanno permesso di aumentare in modo molto significativo sensibilità e specificità diagnostica e quindi di asportare le lesioni prima che possano dare origine a metastasi. In alcuni centri è disponibile anche la microscopia confocale in vivo che, senza bisogno di biopsia chirurgica, riesce a mostrare le cellule maligne nel loro dettaglio. Nello sviluppo di tutte queste tecnologie i dermatologi italiani hanno un ruolo di eccellenza riconosciuto in tutto il mondo e continuano a proporre algoritmi diagnostici


sempre più raffinati. Un altro grande passo in avanti è stato poi fatto con i farmaci mirati a specifici bersagli molecolari nelle cellule del melanoma che hanno migliorato in modo molto significativo la sopravvivenza dal tumore nelle forma avanzate. (PO / SEGUE) 121254 APR 17 SALUTE: PELLE ORGANO CON MAGGIOR NUMERO PATOLOGIE (2) 9CO762210 4 CRO ITA R01 SALUTE: PELLE ORGANO CON MAGGIOR NUMERO PATOLOGIE (2) (9Colonne) Roma, 12 apr - Il carcinoma basocellulare è il più frequente tumore della pelle e il suo comportamento biologico si caratterizza per un basso rischio di metastatizzazione ma una tendenza all'invasione progressiva dei tessuti circostanti. Il trattamento di chirurgia dermatologica è in genere sufficiente a rimuoverlo completamente, anche se in alcuni casi l'esito chirurgico può essere mutilante. Alcuni altri casi inoltre, per le dimensioni e la sede, non sono nemmeno operabili né trattabili con radioterapia. Per questi pazienti non c'era nessuna alternativa terapeutica valida, ma adesso due farmaci vismodegib e sonidegib offono una possibilità terapeutica di grande efficacia. Altri farmaci sono in fase di sperimentazione. Il precursore del carcinoma spinocellulare è la cheratosi attinica e si stima che più del 20% dei soggetti sopra i 50 anni nel nostro Paese ne presenti almeno una. Recenti evidenze hanno mostrato che tutte le cheratosi attiniche vanno trattate perché non solo è impossibile prevedere quale cheratosi attinica evolverà verso un carcinoma. Inoltre è stato dimostrato che, in presenza di più di 5 lesioni, anche tutta la cute circostante deve essere trattata per ridurre la probabilità di nuove lesioni. Dato che tali aree possono coprire intere parti del corpo come il viso o le braccia. In questi casi il trattamento chirurgico non è proponibile ma proprio quest' anno sono stati resi disponibili 3 nuovi farmaci a carico del SSN: imiquimod, diclofenac, ingenolo mebutato. Anche un altro farmaco, il metilaminolevulinato per la terapia fotodinamica in modalità daylight, ha dimostrato dati di efficacia e tollerabilità molto alti con risultato estetico post trattamento ottimale. L'acne è una malattia ben nota che inizia in età adolescenziale ma che si protrae ben oltre i 30 anni. Colpisce viso e parte alta del tronco con punti neri e punti bianchi (comedoni), papule e pustole e talvolta noduli. La idrosanedite suppurativa è una malattia cronica che colpisce entrambi i sessi. Le lesioni sono dolorose. La malattia porta a cicatrici retraenti e si accompagna spesso ad obesità o sovrappeso. E' fortemente invalidante dal punto di vista sia fisico che, soprattutto psicologico. Le linee guida indicano diversi approcci terapeutici con farmaci topici o sistemici e con tecniche dermochirurgiche o chirurgico-plastiche. I


casi gravi o resistenti si giovano della recente approvazione nell'uso di un farmaco biotecnologico, adalimumab, un anti TNF-alfa. (SEGUE) 121256 APR 17 SALUTE: PELLE ORGANO CON MAGGIOR NUMERO PATOLOGIE (3) 9CO762211 4 CRO ITA R01 SALUTE: PELLE ORGANO CON MAGGIOR NUMERO PATOLOGIE (3) (9Colonne) Milano, 12 apr - La psoriasi è una delle più comuni malattie cutanee, che riveste anche carattere sociale, poiché colpisce in media il 3% circa della popolazione mondiale. Data la complessità dei fenomeni infiammatori alla base delle manifestazioni cutanee, articolari e delle condizioni associate, la ricerca non si è fermata, anzi è particolarmente vivace e tenta di individuare nuovi bersagli da colpire, scelti fra le varie molecole responsabili della malattia.In Italia sono stati introdotti di recente, ed è imminente una nuova immissione in commercio, farmaci diretti non contro il fattore TNFα ma contro l'IL17. Ma sono molto attesi anche i risultati, nella pratica clinica, di farmaci assunti per via orale, fra i quali quelli denominati "small molecule", che agiscono con meccanismo diverso dai precedenti, sempre tuttavia avendo come bersaglio uno dei punti cruciali della genesi della malattia. Per la dermatite atopica le principali novità riguardano sia il campo della ricerca sia quello della prevenzione e del trattamento. Nella prevenzione delle frequenti recidive i nuovi tessuti occupano un importante posto. Per anni il cotone è stato considerato l'unico tessuto confortevole per i problemi degli atopici. Oggi possono essere utilizzati nuovi tessuti e fibre (seta privata della sericina, polipropilene, fibre con ioni d'argento; ma anche cuciture ed etichette esterne) sia nelle fasi acute sia in quelle croniche, contribuendo in maniera significativa a ridurre la sensibilità e l'irritabilità della pelle dell'atopico. Dal punto di vista terapeutico, in un futuro ormai molto prossimo, sarà possibile, come accade nella psoriasi da più di 10 anni, ricorrere a farmaci bio(tecno)logici, estremamente selettivi e capaci di interferire con i principali mediatori dell'infiammazione della dermatite atopica. L'importanza del tema è sottolineato dalla recente creazione della "Associazione Nazionale Dermatite Atopica" (ANDeA), associazione di pazienti, le cui finalità e caratteristiche organizzative sono state presentate in Senato. (red) 121258 APR 17

FARMACI: ANALGESICO 'A LED' PROMETTENTE PER COLPIRE PUNTO ESATTO DOLORE =


Ricerca Neuromed, sperimentato su modelli animali Roma, 12 apr. (AdnKronos Salute) - Un farmaco analgesico che circola nel corpo senza produrre alcun effetto. Ma che si 'sveglia' quando viene illuminato dalla luce per colpire esattamente il punto del dolore. Riuscendo così ad agire in modo rapido in quei casi di dolore cronico che non rispondono alle comuni terapie. Il farmaco è stato sperimentato con successo, su modelli animali, dai ricercatori del Laboratorio di Neurofarmacologia dell'Irccs Neuromed di Pozzilli, in collaborazione con ricercatori dell'Università Autonoma di Barcellona e l'Inserm di Montpellier. La ricerca, pubblicata su 'eLife', rappresenta un notevole passo in avanti nel settore della optofarmacologia. Il farmaco sperimentato dai ricercatori regola infatti l'attività del recettore mGlu5, appartenente alla categoria dei recettori metabotropici del glutammato. Già nota per la sua azione analgesica, la molecola presentava, però, importanti effetti collaterali che ne avrebbero impedito l'utilizzo. "L'idea è stata fare in modo che il farmaco agisse unicamente dove serve - dice Serena Notartomaso, biologa del Laboratorio di Neurofarmacologia del Neuromed - sia a livello dei nervi periferici, sia in una precisa area del sistema nervoso direttamente coinvolta nella trasmissione degli stimoli dolorosi". (segue) (Fli/Adnkronos) ISSN 2465 - 1222 12-APR-17 13:08 NNNN FARMACI: ANALGESICO 'A LED' PROMETTENTE PER COLPIRE PUNTO ESATTO DOLORE (2) = (AdnKronos Salute) - Per ottenere questo risultato il farmaco è stato 'ingabbiato' all'interno di una struttura molecolare capace di dissolversi quando viene esposta a una determinata frequenza luminosa. 'In questo modo - spiega Notartomaso - il farmaco può circolare in tutto il corpo senza avere alcun effetto. Una volta illuminato diventa attivo in pochi millisecondi, e quindi agisce esattamente nel punto in cui viene proiettata la luce". La luce, di colore blu, viene prodotta da un led inserito nella zona dove si vuole far diventare attivo il farmaco. "Abbiamo ottenuto un'azione analgesica estremamente rapida e senza alcun effetto collaterale sui modelli animali - spiega Ferdinando Nicoletti, responsabile del Laboratorio di Neurofarmacologia


dell'Istituto Irccs Neuromed, Pozzilli - Naturalmente saranno necessarie ulteriori ricerche prima di giungere a un'applicazione concreta negli esseri umani ma è sempre più concreta la possibilità di usare farmaci capaci di circolare nel sangue completamente inattivi finché non viene richiesta la loro azione, che si svolge solo in un punto ben preciso. In futuro potremo pensare a led impiantabili all'interno del corpo e controllabili dall'esterno, in modo da avere un vero e proprio interruttore per attivare il farmaco quando serve". (Fli/Adnkronos) ISSN 2465 - 1222 12-APR-17 13:08 NNNN Salute: nel drago di Komodo un'arma contro le ferite infette = (AGI) - Washington, 12 apr. - Il drago di Komodo potrebbe rappresentare un'arma eccezionale per il trattamento di ferite infette. Il sangue di questo rettile, infatti, contiene un composto chiave per nuovi tipi di antibiotico. Lo ha scoperto un gruppo di ricercatori della George Mason University (Usa) in uno studio pubblicato sulla rivista npj Biofilms and Microbiomes. Gli scienziati hanno creato un composto sintetico sulla base di una molecola presente nel sangue del drago di Komodo che si e' dimostrato avere attivita' antimicrobica. In particolare hanno scoperto che il composto, chiamato DRGN-1, ha promosso la guarigione delle ferite infette nei topi. In pratica, DRGN-1 ha funzionato contro due ceppi batterici, ovvero i "superbatteri" Pseudomonas aeruginosa e Staphlyococcus aureus, noti anche come MRSA. Questi due batteri sono difficili da trattare e si sono dimostrati resistenti agli antibiotici. DRGN-1 agisce sia attraverso la sua attivita' antimicrobica che promuovendo la migrazione delle cellule della pelle per chiudere le ferite. Anche se e' stato testato solo sui topi e solo su due ceppi di batteri, i ricercatori credono che DRGN-1 possa essere utilizzato in futuro come agente terapeutico topico per ferite infette. (AGI) Red/Pgi 121453 APR 17 NNNN


Avocado scudo contro glicemia colesterolo e pressione alta ZCZC5281/SX4 XSP48242_SX4_QBKN R CRO S04 QBKN Avocado scudo contro glicemia colesterolo e pressione alta Giacco (Sid), frutto grasso con proprieta' simili a olio d'oliva (ANSA) - ROMA, 12 APR - L'avocado e' uno scudo contro le sindromi metaboliche, ovvero un insieme di fattori di rischio, tra cui la glicemia alta, colesterolo, pressione sanguigna e obesita', che portano ad aumento del rischio di diabete di tipo 2 e di malattie cardiovascolari. La conferma arriva da una revisione della letteratura scientifica condotta presso la l'Universita' di Scienze mediche di Mashhad, in Iran, e pubblicata sulla rivista Phytotherapy Research. La revisione, che ha preso in considerazione studi in vivo e in vitro, su animale come sull'uomo, conferma i risultati degli studi riportati in letteratura scientifica. "E' un frutto molto oleoso che ha effetti benefici sulla salute perche' ha un profilo nutrizionale simile all'olio di oliva. Entrambi sono ricchi di acidi grassi monoinsaturi, principalmente acido oleico", chiarisce all'ANSA Rosalba Giacco, ricercatrice dell'Istituto di Scienze dell'Alimentazione del Cnr di Avellino. Nell'avocado, precisa l'esperta in nutrizione della Societa' Italiana di Diabetologia (Sid), "ne abbiamo 16 grammi e nelle olive 17 ogni 100 grammi di prodotto". Questo spiega gli effetti ipoglicemizzanti dimostrabili anche nell'uomo: "gli acidi grassi monoinsaturi, se consumati in sostituzione dei grassi saturi, migliorano la sensibilita' all'insulina e, quindi, la glicemia; abbassano i livelli di colesterolo 'cattivo', aumentano quelli di quello 'buono' e abbassano i trigliceridi". L'avocado ha anche "un elevato contenuto di fitosteroli, che diminuiscono l'assorbimento di colesterolo, e un elevato contenuto di potassio che giova alla pressione". Inoltre, prosegue Giacco, "contiene molti polifenoli, che riducono la glicemia poiche' inibiscono gli enzimi deputati alla digestione dell'amido". Per tutti questi motivi, conclude, "sostituire nella dieta grassi assunti da avocado a quelli saturi puo' aiutare a contrastare la


sindrome metabolica, anche e soprattutto in persone con diabete di tipo 2, che sono spesso affette da dislipidemia e ipertesione. Ne bastano circa 150 grammi al giorno, ma tenendo presente che e' molto calorico".(ANSA). YQX 12-APR-17 15:26 NNNN

MALATTIE CARDIOVASCOLARI, STARTUP PARMIGIANA PARTNER PROGETTO CUPIDO (1) 9CO762322 4 MED ITA R01 MALATTIE CARDIOVASCOLARI, STARTUP PARMIGIANA PARTNER PROGETTO CUPIDO (1) (9Colonne) Parma, 12 apr - Le malattie cardiovascolari, come l'infarto del miocardio e lo scompenso cardiaco, rappresentano tutt'ora un peso sociale non indifferente, provocando oltre il 30% dei decessi a livello globale e impegnando una spesa sanitaria di circa 190 miliardi di euro solo in Europa. Nonostante i numerosi passi avanti fatti dalla medicina in questo ambito, le terapie convenzionali sono ancora poco efficaci. Critici sono, ad esempio, i metodi di somministrazione comunemente utilizzati, come la via orale o endovenosa, che permettono alla dose di farmaco di raggiungere il cuore dopo distribuzione nel circolo sanguigno, causando effetti collaterali e limitandone l'efficacia. La start up parmigiana PlumeStars, fondata da docenti del Dipartimento di Scienze degli Alimenti e del Farmaco dell'Università di Parma, è stata scelta insieme ad altri 18 partner per entrare a far parte del progetto Cupido (www.cupidoproject.eu), finanziato dall'Unione Europea nell'ambito del Programma Horizon 2020 e avviato nel febbraio 2017. L'obiettivo di Cupido è quello di creare una terapia innovativa basata su nanotecnologie farmaceutiche dirette al distretto cardiovascolare. Cupido si prefigge di sviluppare nanoparticelle di farmaco da somministrare per inalazione che, con un semplice respiro, possono, attraverso l'epitelio polmonare, trasportare l'agente terapeutico direttamente al cuore malato. Queste nanoparticelle sono di dimensioni 100.000 volte più piccole di un granello di sabbia e troppo piccole per essere visualizzate con microscopi convenzionali. L'utilizzo di questo nanosistema terapeutico come mezzo di somministrazione del farmaco può davvero rivoluzionare la farmacoterapia cardiovascolare, diventando il primo approccio terapeutico non invasivo e specifico per il cuore. (SEGUE) 121645 APR 17


9CO762323 4 MED ITA R01 MALATTIE CARDIOVASCOLARI, STARTUP PARMIGIANA PARTNER PROGETTO CUPIDO (2) (9Colonne) Parma, 12 apr - Per raggiungere l'obiettivo, il consorzio di Cupido sta lavorando per sviluppare nanoparticelle biocompatibili, biodegradabili e che possono auto-assemblarsi per incapsulare farmaci (nuovi o già esistenti), da trasformare successivamente in un preparato adatto al trattamento delle malattie cardiache per via inalatoria. Le nanoparticelle, una volta inalate, raggiungono direttamente il cuore passando attraverso i polmoni. Una volta arrivate al tessuto cardiaco, le nanoparticelle catturate dai cardiomiociti rilasceranno il farmaco che potrà agire nel sito di interesse. La cardio-specificità di questo medicinale sarà garantita da una guida di natura chimica o magnetica, riducendo così l'eventualità di effetti collaterali e abbassando la quantità di farmaco necessaria. Il consorzio, composto da sei gruppi di ricerca, cinque piccole e medie imprese, due industrie e una società farmaceutica, raccoglie una vasta gamma di competenze e unisce la ricerca di punta con l'esperienza pre-clinica e di produzione industriale. PlumeStars, nata nel 2013 grazie a BioPharmaNet-TEC (Centro Interdipartimentale di ricerca dell'Università di Parma), apporta le sue competenze nell'ambito dei prodotti inalatori, settore che a Parma ha avanzate conoscenze accademiche ed industriali. Durante i quattro anni, finanziati con sei milioni di euro nell'ambito del programma quadro dell'UE Horizon 2020, il progetto cercherà di provare la fattibilità della nanoterapia per via inalatoria in ambito preclinico, preparando la strada a futuri studi clinici. (red) 121646 APR 17 STAMINALI: CREATO IN PROVETTA GLIOBLASTOMA KILLER PER TROVARE CURE EFFICACI = Studio Gemelli-Iss, usate le cellule 'bambine' tumorali Roma, 14 apr. (AdnKronos Salute) - Un killer 'ricreato' in laboratorio, per carpirne i segreti e trovare armi per combatterlo. Dalla riproduzione del glioblastoma, il più aggressivo tumore cerebrale, ancora oggi senza efficaci terapie, allo studio di cure personalizzate in grado di colpire selettivamente le cellule staminali tumorali che ne favoriscono la recidiva. E' il risultato del lavoro realizzato da un'équipe multidisciplinare di ricercatori dell'Università Cattolica-Fondazione Policlinico universitario A.


Gemelli di Roma e dell'Istituto superiore di sanità, pubblicato su 'Neuro-Oncology'. Il glioblastoma è il tumore cerebrale più maligno e, purtroppo, anche più frequente nell'adulto. In Europa e nel Nord America, la sua incidenza è di 2-3 nuovi casi all'anno su 100.000 abitanti. Non esiste alcun trattamento efficace per una cura completa di questo tumore, né è possibile fare programmi di screening per prevenirlo. Nonostante i progressi dell'oncologia in campo genetico e molecolare, sono stati ottenuti soltanto miglioramenti limitati della sopravvivenza dei pazienti affetti da glioblastoma negli ultimi decenni. Quasi inesorabilmente, il glioblastoma recidiva nel cervello dopo circa 14-15 mesi dall'intervento neurochirurgico e dalla radio-chemioterapia, ricordano i ricercatori. (segue) (Red-Mal/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 14-APR-17 12:38 NNNN (AdnKronos Salute) - La resistenza del glioblastoma alle cure è dovuta verosimilmente alla presenza di cellule staminali tumorali che, invece di dare origine a un tessuto sano, producono un tumore. Queste cellule, che rappresentano quindi il 'reservoir' tumorale, sono molto resistenti alle radiazioni e ai farmaci chemioterapici e sono anche in grado di migrare al di fuori del tumore per invadere il tessuto cerebrale, lontano dall'area coinvolta dalla rimozione chirurgica. In questo studio i ricercatori degli Istituti di Neurochirurgia, Anatomia patologica, e Patologia generale dell'Università Cattolica e del Policlinico Gemelli, in collaborazione con il Dipartimento di Oncologia e Medicina molecolare dell'Iss, hanno dimostrato che è possibile riprodurre in laboratorio il tumore asportato in sala operatoria attraverso l'impiego delle cellule staminali tumorali. Queste cellule si moltiplicano in provetta, aggregandosi a formare delle sfere che riproducono in miniatura il tumore del paziente conservandone le caratteristiche genetiche e molecolari. "Già poche settimane dopo l'intervento - afferma Roberto Pallini, neurochirurgo dell'Università Cattolica-Policlinico Gemelli - possiamo analizzare in laboratorio le cellule staminali di un determinato paziente e conoscere in anticipo la risposta del tumore alla radio-chemioterapia. Inoltre possiamo testare in laboratorio nuovi farmaci anti-tumorali per giungere a una terapia oncologica


personalizzata, cioè adattata in base ai bersagli molecolari trovati nel tumore di ogni singolo paziente". Secondo Lucia Ricci Vitiani, ricercatrice dell'Iss, "il passo successivo sarà l'identificazione delle alterazioni molecolari alla base della resistenza alle terapie di queste cellule e l'individuazione di bersagli terapeutici alternativi per progettare nuove cure più efficaci". (segue) (Red-Mal/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 14-APR-17 12:38 NNNN STAMINALI: CREATO IN PROVETTA GLIOBLASTOMA KILLER PER TROVARE CURE EFFICACI (3) = (AdnKronos Salute) - "E' molto importante - aggiunge Luigi Maria Larocca, anatomopatologo dell'Università Cattolica - che le cellule staminali tumorali, anche dopo diversi passaggi in coltura, conservano le caratteristiche molecolari del tumore del paziente, permettendo in tal modo di provare l'efficacia di nuovi farmaci non appena disponibili". Le ricerche sulle cellule staminali del glioblastoma, iniziate circa 10 anni fa sotto la spinta di Giulio Maira, già ordinario di Neurochirurgia all'Università Cattolica, e proseguite con Alessandro Olivi, direttore della Neurochirurgia dell'Università Cattolica-Policlinico A. Gemelli di Roma, sono stati possibili solo grazie alla forte collaborazione tra la Neurochirurgia del Gemelli e i ricercatori di Anatomia patologica e Patologia generale dell'Università Cattolica e del Dipartimento di Oncologia e Medicina molecolare dell'Istituto superiore di sanità. (Red-Mal/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 14-APR-17 12:38 NNNN MEDICINA: TEST SANGUE SVELA ANOMALIE CROMOSOMI FETO ALLA DECIMA SETTIMANA = Messo a punto da Illumina, analisi in un giorno Roma, 14 apr. (AdnKronos Salute) - Un semplice prelievo di sangue per scoprire già dalla decima settimana di gravidanza eventuali anomalie cromosomiche del feto. E' la promessa della nuova tecnica VeriSeq Nipt, realizzata da Illumina nell'ambito dei test prenatali, che


sfruttando il sequenziamento di ultima generazione permette di rilevare in un giorno patologie come la sindrome di Down, di Edwards e di Patau, oltre ad alcune malattie legate ai cromosomi sessuali. Con questa tecnologia - spiega una nota - i laboratori che somministrano il test saranno in grado di analizzare fino a 96 campioni nel giro di circa un giorno. Inoltre, viene minimizzata anche la necessità di esecuzione di ulteriori analisi ed esami invasivi. "Quali partner orgogliosi di Illumina, siamo estremamente entusiasti di poter utilizzare presto il nuovo protocollo per l'esecuzione di questo nuovo test - afferma Tony Gordon, vicepresidente della Direzione Business Development di CooperGenomics - Le funzionalità avanzate di VeriSeq Nipt permetteranno di fornire risultati più rapidamente, e garantendo un'elevata precisione e un tasso di insuccesso del test minimo". Al fine di dimostrare le elevate prestazioni della metodica, Illumina ha condotto uno studio finalizzato a valutarne la precisione clinica, utilizzando più di 3.100 campioni di sangue materno. "VeriSeq Nipt si appresta a rivoluzionare la categoria dei test prenatali non invasivi - dichiara Jeff Hawkins, vicepresidente e amministratore delegato della divisione Reproductive Genetic Health di Illumina - Grazie a questa soluzione dotata della marcatura Ce-Ivd, i clienti potranno infatti accedere a risultati altamente affidabili presso i propri laboratori di fiducia, e i laboratori potranno avere la certezza di offrire alle coppie in dolce attesa una tecnologia altamente affidabile in grado di generare risultati accurati". (Fli/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 14-APR-17 14:49 NNNN SALUTE: ARRIVA LA MOLECOLA CHE FA ABBASSARE IL COLESTEROLO 'CATTIVO' = L'Ospedale Villa Sofia Cervello di Palermo fra i partecipanti allo studio clinico Palermo, 13 apr. (AdnKronos) - Una molecola in grado di abbassare i livelli del colesterolo Ldl, quello cosiddetto 'cattivo', riducendo così i rischi cardiovascolari. Si chiama Evolocumab, nome commerciale Repatha, ed è in grado di ridurre l'Ldl dal 45 al 75%. Il farmaco, davvero rivoluzionario, è stato utilizzato in un programma clinico


internazionale, Proficio Clinical Program, che include 23 trials clinici, con il coinvolgimento di 35mila pazienti. Fra gli studi clinici inseriti nel programma, il Fourier, i cui risultati sono stati presentati il 17 marzo al congresso annuale dell'American College of Cardiology e che annovera fra i partecipanti l'Azienda Ospedali Riuniti Villa Sofia-Cervello di Palermo con l'Unità operativa di Cardiologia diretta da Nicola Sanfilippo. Lo studio, durato circa tre anni, ha aggiunto la molecola Evolocumab alla terapia tradizionale con statine in quei pazienti che avevano già presentato un evento cardiovascolare (infarto miocardico, ictus cerebrale o patologia vascolare periferica). Il risultato è stato una riduzione dei livelli di colesterolo Ldl del 59%, mentre l'incidenza di morte cardiovascolare, infarto del miocardio, fatale o non fatale, e ictus si è ridotta del 20% ad un anno e del 25% a tre anni. (segue) (Man/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 13-APR-17 16:53 NNNN SALUTE: ARRIVA LA MOLECOLA CHE FA ABBASSARE IL COLESTEROLO 'CATTIVO' (2) = (AdnKronos) - Evolocumab è una molecola nata grazie ad una raffinata ricerca scientifica, basata sulla biotecnologia ingegneristica. E' un anticorpo monoclonale che inibisce la proteina PCSK (Proprotein Convertase Subtilisin Type 9) proteina che interviene nel delicato processo di regolazione del riciclo del recettore epatico per le molecole di Ldl circolanti, fondamentale nella eliminazione di queste molecole dal circolo. Evolocumab bloccando il legame tra Pcsk9 e il recettore Ldlr porta ad un incremento del numero dei recettori sulla superficie della cellula epatica, così che le particelle di colesterolo Ldl vengano efficacemente rimosse dal circolo. Evolocumab, nome commerciale Repatha, è già in vendita ed è pertanto disponibile e rimborsabile. (Man/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 13-APR-17 16:53 NNNN RICERCA: SLA, ECCO COME RIATTIVARE GLI 'SPAZZINI' DELLE SCORIE NEUROTOSSICHE =


Studio guidato dall'universita' Statale di Milano, speranza per rallentare malattie del motoneurone Milano, 13 apr. (AdnKronos Salute) - Uno studio italiano spiega come riattivare gli 'spazzini molecolari' che aiutano le cellule a ripulirsi dalle scorie neurotossiche, 'rifiuti' che si accumulano in malattie del motoneurone come la sclerosi laterale amiotrofica (Sla) e l'atrofia muscolare spinale e bulbare (Sbma). La ricerca - sostenuta da Fondazione Telethon, Fondazione AriSla, Fondazione Cariplo, ministero della Salute, Miur, Regione Lombardia e dal progetto europeo di programmazione congiunta sulle malattie neurodegenerative 'Jpnd' è pubblicata su 'Autophagy' e firmata dal team di Angelo Poletti del Dipartimento di Scienze farmacologiche e biomolecolari-Centro di eccellenza sulle malattie neurodegenerative (Cend) dell'università Statale di Milano. Gli esperimenti, condotti da Riccardo Cristofani e Valeria Crippa riferisce una nota dall'ateneo - hanno dimostrato che l'espressione delle proteine mutate responsabili della morte dei motoneuroni nella Sla e nella Sbma è correlata ad alterazioni dell'autofagia, il processo che normalmente elimina in velocità tutte le proteine difettose. (segue) (Red-Opa/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 13-APR-17 17:29 NNNN RICERCA: SLA, ECCO COME RIATTIVARE GLI 'SPAZZINI' DELLE SCORIE NEUROTOSSICHE (2) = (AdnKronos Salute) - Nelle malattie del motoneurone alcune proteine mutate tendono a interagire formando aggregati, e quando l'autofagia è bloccata si accumulano nei neuroni del movimento minacciandone la sopravvivenza. Il lavoro milanese ha analizzato il ruolo del trasporto intracellulare mediato dal 'motore proteico' dineina. Questo veicola le proteine danneggiate verso la degradazione per autofagia, collaborando alla rimozione degli aggregati neurotossici. Se però l'autofagia è bloccata, il traffico di rifiuti mediato dalla dineina può causare l'accumulo patologico delle sostanze da eliminare. "I dati ottenuti - sottolineano gli scienziati - hanno evidenziato che il blocco del trasporto intracellulare, mediante l'inibizione della dineina, può attivare il sistema degradativo alternativo all'autofagia, quello del proteasoma che è in grado di eliminare le


proteine neurotossiche riducendone l'aggregazione". Secondo Poletti "l'individuazione di questo meccanismo potrà permettere di incidere nella selezione della via più appropriata per garantire, in determinate circostanze, il mantenimento della corretta funzionalità e vitalità cellulare. La regolazione del percorso delle proteine aberranti potrebbe contribuire a rallentare patologie come Sla e Sbma, caratterizzate dall'accumulo di aggregati. (segue) (Red-Opa/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 13-APR-17 17:29 NNNN RICERCA: SLA, ECCO COME RIATTIVARE GLI 'SPAZZINI' DELLE SCORIE NEUROTOSSICHE (3) = (AdnKronos Salute) - "Negli studi futuri - anticipa Poletti cercheremo di identificare composti in grado di migliorare l'equilibrio tra i 2 sistemi degradativi, agendo sulle proteine che mediano la scelta tra i 2 sistemi, al fine di ottimizzare la rimozione delle proteine mutate". Per gli esperimenti sono stati utilizzati diversi modelli cellulari di Sla e Sbma, basati su motoneuroni immortalizzati e su cellule staminali indotte pluripotenti (iPscs), ottenute da pazienti Sbma e differenziate a motoneuroni. Le prove hanno dimostrato appunto l'importanza del trasporto mediato dalla dineina, sia nel processo di aggregazione intracellulare, sia nella scelta della via degradativa utilizzata dalle cellule per la rimozione di una determinata proteina. La pubblicazione è il frutto della collaborazione dell'équipe di Poletti con gruppi di ricerca italiani e internazionali, fra cui quelli di Serena Carra del Dipartimento di Scienze biomediche, metaboliche e neuroscienze dell'università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, di Carlo Ferrarese del Center for Neuroscience della Bicocca di Milano, e di Christopher Grunseich del National Institute of Neurological Disorders and Stroke americano. (Red-Opa/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 13-APR-17 17:29


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