Novembre 2018

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La notizia pungente! Novembre 2018

Novembre: ecco la prima nebbia, e poi la pioggia fitta e sottile a lavare la schiena dei giorni, a infilare nei petti un respiro piĂš umido (Fabrizio Caramagna)


ANCORA UNA VOLTA PRIMI IN ITALIA Al Dirigente Prof.ssa Francesca Volpi Siamo lieti di annunciare che il Comitato Nazionale per l’Educazione alla Sostenibilità Agenda 2030 (UNESCO CNESA2030) della Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO ha scelto il Progetto proposto dal Liceo Scientifico Statale Galeazzo Alessi intitolato “Sentinelle del Clima”, come meritevole di riconoscimento per l’edizione 2017/2018 del Concorso UNESCO CNESA2030 Scuole Sostenibili “Cambiamenti Climatici e Migrazioni”. Il Liceo Alessi ha fatto di nuovo centro, aggiudicandosi un prestigiosissimo PREMIO NAZIONALE: quello del Concorso UNESCO-CNESA 2030. La candidatura, presentata un anno fa, riguardava le attività di educazione sul tema dei Cambiamenti climatici. Il Liceo si è candidato con il progetto “Sentinelle del clima”, un’attività svolta in senso multidisciplinare, che ha coinvolto in primo luogo la Siringa, vincitrice del Concorso nazionale Giornalisti nell’Erba “Climate Change”, ma anche i progetti di scambio internazionale (Olanda e Romania), incentrati sui problemi dei cambiamenti climatici nelle varie aree dell’Europa. Pochi giorni fa è arrivata la comunicazione: il Comitato

Nazionale per l’Educazione alla Sostenibilità -Agenda 2030 (UNESCO CNESA2030) della Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO ha assegnato il premio nazionale “UNESCO Scuole Sostenibili 2017-2018” al Liceo Scientifico Statale Galeazzo Alessi, che conferma così la sua eccellenza. Il Premio verrà consegnato in occasione dell’evento conclusivo della “Settimana UNESCO di Educazione alla Sostenibilità 2018”, che si svolgerà a Roma lunedì 26 Novembre p.v. presso la Sala del Primaticcio di Palazzo Firenze, in Piazza Firenze 27, alle ore 12.00. Riceverà il premio una delegazione dell’Istituto, composta dalle referenti del giornale di Istituto "La Siringa", Professoresse Chiara Fardella e Annalisa Persichetti, e dai redattori veterani del giornale: Edona Xaferri, Margherita Esposito, Mario Bucaneve, Leonardo Suvieri. Ringraziamo tutti docenti e gli studenti che hanno contribuito al Progetto vincitore "Sentinelle del clima" e soprattutto la nostra mitica redazione della Siringa, anima della coscienza ambientale della nostra Scuola….Cari studenti e giornalisti, vecchi e nuovi: siate orgogliosi di appartenere all’Alessi, e alla Siringa, come lo sono io di voi! E fate del vostro meglio perché avete una grande responsabilità, una grande eredità da onorare!

La Sirilla

Da sapere:  La Siringa si riunisce ogni martedì dalle 14.00 alle 15.00 in aula computer  La Siringa ha anche un blog! Presto correte a visitarlo! Il link è redazionelasiringa.blogspot.com  Per chi volesse fare un salto nel passato, nella sezione dedicata al nostro giornale nel sito del liceo troverete i vecchi numeri de La Siringa risalenti anche agli anni ‘50!  Se non avete il tempo di venire in redazione, potete inviarci articoli o disegni alla email redazione.siringa@gmail.com, saremo felici di pubblicarli!  Se si vuole si può pubblicare anonimamente.  Chi avesse degli strafalcioni dei prof che non sono ancora stati pubblicati su Ipse Dixit, può inviarli alla nostra email (vedi sopra) o se questa vi mettesse in soggezione potete mandarci un messaggio su Facebook.  Per qualunque domanda o consiglio, contattateci o via email o via Facebook.

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LUIS SAL Luis Sal ,nato a Bologna nel 1997, di padre argentino, oggi conta centinaia di migliaia di follower sui social più popolari. Luis pubblica video di storie semplici, momenti della sua vita, idee apparentemente banali. Quello che lo contraddistingue dalle altre web star non è tanto il suo modo naturale e disinvolto di rivolgersi al pubblico ma l’originalissimo modo di esprimersi tramite i suoi video ricchi di montaggi e di trovate apparentemente senza senso. Il suo umorismo in realtà nasconde spesso un messaggio che può essere colto o meno da chi lo segue. Quello che nell’ultimo anno questo è ragazzo è riuscito a costruire intorno al suo personaggio, apparentemente così semplice, è strabiliante; a confermarlo sono le cifre da lui raggiunte: 50 milioni di visualizzazioni (21 maggio 2018) che continuano ad aumentare molto rapidamente. A notare la sua personalità non sono stati soltanto i giovani utilizzatori dei social, infatti tante proposte di collaborazione gli sono arrivate da aziende, case editrici, festival e anche dal comune di Bologna che ha chiesto a Luis di pubblicizzare alcuni servizi museali offerti dalla città. Luis può sembrare un ragazzo strano ma ha una solida mentalità che gli ha permesso di restare con i piedi per terra e quindi di rifiutare moltissime offerte che

non giudicava adatte a lui. Ha invece accettato le opportunità che gli avrebbero permesso di vivere nuove esperienze, uscire dalla sua confortzone; Uscire dalla propria

originale, ha colto in pieno il rapporto con la lettura di moltissimi adolescenti. Lo stesso approccio che ha usato per creare i suoi video: spesso molto brevi, pieni di paradossi e con un montaggio che cattura l’attenzione dello spettatore. Il libro ad esempio termina, per motivi di rilegatura, con undici pagine bianche che, dice Luis, non sapeva come riempire! Luis è stato recentemente invitato a UMBRIA LIBRI per presentare il suo libro, e io ero presente. La più divertente delle situazioni si è creata al termine dell’incontro, nel momento di fare le domande. In genere, alla presentazione di un libro, rompere il ghiaccio con gli adolescenti è sempre un'ardua impresa, in questo confort-zone è uno dei principi caso invece il microfono è della sua filosofia: la passato da una persona “fiLuisofia”. Infatti Luis ha all’altra con una facilità degna una vera e propria “corrente di di nota e con il passare del pensiero”: il Luismo, che sin- tempo e delle domande, sotto tetizza in 9 punti, i suoi principi i piedi di Luis si accumulavano di vita. pensieri, lettere e diversi tipi di regali tra cui una verza, una La collaborazione più impormelanzana e una banana. tante di Luis è stata quella con la casa editrice Rizzoli, con “Ho scritto un libro perché cui ha pubblicato un libro inti- era impossibile stampare un tolato “Ciao mi chiamo Luis”. video” La differenza tra questo e molti altri libri che portano il nome Giuseppe Miscenà di star del web è che questo 2H libro è stato scritto proprio da Luis, senza l'aiuto di ghostwriter. Luis ne ha curato l'impaginazione ed ha disegnato anche le immagini. Questo libro, con testi brevi e grafica molto

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ESSERE MULTITASKING Viviamo nell’era della tecnologia, dove a volte le 24 ore della giornata sembrano starci strette. Vorremmo sempre fare, strafare mettendo in ballo un sacco di cose contemporaneamente. Perciò ci si ritrova già di prima mattina a far bollire il latte mentre si dà il buongiorno ai followers di Instagram, fotografando gli appunti di storia ancora da ripassare, mentre con la coda dell’occhio aspettiamo di vedere alla TV l’oroscopo di Paolo Fox. Avete però mai pensato se il nostro cervello, carico di così tante informazioni, riesca a concentrarsi come dovuto? La risposta è abbastanza sconta-

ta. Basti pensare al nostro cervello come ad un computer: finchè apriamo una sola pagina Google lavora abbastanza velocemente, se però ad essa ne aggiungiamo contemporaneamente altre due o tre, comincia a rallentare in tutte le operazioni.

di stampo filosofico: la nostra anima quando è colpita da forti sensazioni si focalizza solo su di esse, facendoci perdere addirittura la cognizione del tempo. Di conseguenza finiamo per trascurare tutto quello che ci circonda. Con il senno di poi sarebbe quindi meglio scegliere una cosa e concentrarsi solo su di essa, perché alla fine, di prima mattina, al popolo di Instagram non interessa vedere cosa mangiamo per colazione.

Alcuni studi hanno dimostrato che questo è ciò che accade al nostro cervello quando compiamo troppe azioni diverse insieme e se non vogliamo dare ascolto a quello che ci dicono gli scienziati, forse dovremmo prendere in consi- Margherita Cicioni 4A derazione uno dei più grandi poeti di tutti i tempi: Dante. Il IV Canto del Purgatorio si apre infatti con una riflessione

MAKE UP? MEGLIO CON O SENZA? Davvero truccate siamo più belle? Questo è ciò che la maggior parte di noi crede e non capisce che essere sé stesse è meglio che nascondersi dietro a una maschera. Il make-up diventa per noi come uno scudo senza il quale non usciamo più di casa perché ci vergogniamo del nostro volto al naturale, di ciò che in realtà siamo.

ormai ci basiamo solo sull’aspetto estetico; uniformiamo anche i nostri gusti in base agli stessi canoni, sottovalutando la parte più importante: il nostro carattere.

te caratteristica.

Non dobbiamo neanche dimenticare il prezzo di questi prodotti! Anche se ormai esiste un’ampia scelta di trucchi low cost, avere una consistente Il make-up può rappresentare quantità di make-up può divenper noi un punto di forza, se tare davvero dispendioso. applicato senza esagerare, altrimenti diventa in realtà la no- Quindi, comprando meno prostra più grande debolezza, dotti, non solo faremo del bene perché senza non riusciamo alle nostre tasche, ma anche a noi stesse! Questo nasce dalla semplice più a riconoscerci. paura di essere diverse e quinMartina Gaucci di automaticamente escluse. Noi utilizziamo i trucchi per naL’essere diversa vuol dire es- scondere dei piccoli difetti che, sere unica, speciale e se gli se valorizzati, potrebbero dialtri non lo capiscono è perché ventare la nostra più importan-

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QUATTRO PAROLE SUL “LUCCA COMICS AND GAMES” -"Come concentrare mezzo milione di persone in meno di un 2 chilometri quadrati?" -“Creando un evento che coniughi interessi comuni a molte persone, in modo da coinvolgere un pubblico più ampio possibile, più semplicemente, organizzando un comicon dentro le mura di Lucca. Sembra strano ma sì 500.000 persone ormai sono una normalità per gli standard dell'enorme Lucca Comics and Games. Per chi non ne conoscesse la portata, si tratta di una manifestazione della durata di 4/5 giorni alla quale partecipano persone da tutta Europa accomunate da una stessa passione: Fumetti, Manga, Giochi da tavolo o videogames.

Ogni anno è un incubo per Trenitalia, che mette a disposizione ogni mezz'ora almeno un treno che copre la tratta Firenze SMN–Lucca. La città da subito ti accoglie benissimo, d'altronde con o senza comicon Lucca ha pur sempre un centro storico bellissimo, però in questi 3/4 giorni ha in più un atmosfera speciale quasi magica. Ovunque volti lo sguardo, trovi cosplay su cosplay curati benissimo in ogni dettaglio, per non parlare delle centinaia di stand: non c'è casa editrice o scuola di fumetto che manchi l'appuntamento e con loro anche gli autori, ne sanno qualcosa i fan di Sio o Zerocalcare, che attendono ore per una dedica sul

loro ultimo fumetto. In occasione di Lucca Comics sono allestite anche mostre spettacolari di autori come Neal Adams, uno dei più iconici fumettisti della DC; Jérémie Moreau, concept artist dei film di Cattivissimo Me; LRNZ, Sara Colaone e altri artisti pluripremiati. Per concludere, questa è una manifestazione che merita veramente, ospitale, calorosa, curata in tutti gli aspetti, d'altro canto ormai ha sulle spalle 51 edizioni e ve ne sta parlando uno che ormai ha visitato le mura lucchesi più di 10 anni di fila. Giovanni Vincenti 2F

RECENSIONE “INSATIABLE” “Insatiable”: una serie tv singolare e innovativa, ma quali messaggi trasmette al pubblico?

sete di rivincita, fa incrociare la vita di Patty con quella di Bob Armstrong, un avvocato e consulente di moda caduto in disgrazia a seguito di false acInsatiable è una serie televisi- cuse di molestie gettate su di va statunitense ideata da Lau- lui da una ex cliente, Regina, ren Gussis che ha come attri- per ripicca. Bob aiuta Patty a ce protagonista Debby Ryan. prepararsi per battere le rivali La prima stagione, composta del concorso di bellezza "Miss da 12 episodi, è stata interaMagic Jesus" ma anche a fare mente distribuita su Netflix il i conti con le vicissitudini af10 agosto 2018. frontate nel passato. La trama racconta di un'adolescente in sovrappeso (Patty) che a causa del suo aspetto è vittima di bullismo al liceo. Dopo un incidente, Patty rimane ricoverata in ospedale per sei mesi e perde trenta chili, diventando così una ragazza bellissima, ma pronta a vendicarsi delle torture subite per anni. Questa sua insaziabile

Per quanto riguarda gli aspetti “tecnici” sono rimasta molto colpita dall’espressività degli attori: anche semplicemente osservando le espressioni di un personaggio, si riesce a intuire fino in fondo cosa pensi. Ogni ragazza potrebbe riconoscere in qualcuno degli episodi fatti vissuti e sentimenti provati in situazioni analo-

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ghe. Un ottimo lavoro è stato fatto anche dai doppiatori che sono riusciti a rendere in italiano i testi originali con i toni di voce adeguati e una buona traduzione. A primo impatto questa storia potrebbe sembrare un cliché, il solito “brodo” che vuole catturare il pubblico con gli intramontabili ideali di amicizia, amore, ecc. Ma, in realtà, è cosa ben diversa da questo. All’uscita della serie tv ci sono state diverse critiche da parte di importanti siti di recensione americani come Rotten Tomatoes e Hollywood Reporter che lo definiscono banale e poco divertente. Le vicende, in realtà, ruotano intorno a fatti e argomenti antieducativi quali la vendetta, il


rancore e l’invidia. La religione, per esempio, nella storia è considerata solo come strumento necessario per poter partecipare ad un concorso di bellezza. La fede e l’apparenza, due cose che non vanno molto d’accordo, sono qui trattate e tenute nello stesso livello di considerazione. Per poter partecipare al concorso Miss Magic Jesus le

concorrenti devono essere battezzate. Questo, però, è percepito solo come un requisito obbligatorio, non viene compreso il vero significato del sacramento.

argomenti delicati come il bullismo, l’omosessualità e la violenza siano stati trattati con troppa superficialità, come dice la protagonista «perché così è più divertente» e questo sinceramente mi lascia sconIn conclusione, ritengo che la certata. trama sia molto originale e che, nonostante tutto, l’autore Sara Marchionni 1B cerchi solo di esprimere la cruda realtà; ma credo anche che

I WEIGH Perché quello che valiamo non adatto al suo fisico? è il numero scritto sulla bilanÈ così, quando la società precia tende di vincolarci nella scelta Camerino: il campo di battaglia del nostro aspetto, che nasce il di molte di noi. Quante volte body-shaming: le prese in giro, nel corso degli anni, ci siamo dalle più lievi alle più violente, sporte da quelle tende grigia- riguardanti il peso, l’altezza, la stre chiedendo ansiose corporatura e l’estetica in geall’accompagnatore di turno nerale. cosa ne pensasse dei jeans, Tutte, però, lasciano il segno e della maglietta, della felpa? si chiamano body-shaming. Cosa succederebbe, invece, se guardandoci in quegli spec- Tutto quello che va oltre al nochi rovinati pensassimo che in stro aspetto, cioè la nostra stofondo se mi piaccio vado bene ria, intelligenza, rapporti con gli altri e le nostre emozioni, semcosì? brano sparire dietro agli strati La società spesso ci impone di grasso che la società ci ha modelli irraggiungibili. Ci dice a insegnato a chiamare cosa dovrebbe assomigliare il “indesiderato”. nostro corpo, quali sono i vestiti adatti a noi e ci confina en- Di sicuro i disagi ci sono per tro dei tabù che condizionano, tutti, ma per citare Jameela Jamil: “Riguarda anche gli uoin ogni momento della nostra mini, ma siamo onesti: le donvita, la visione che abbiamo ne sono molto più sotto attacdel nostro corpo. co, specialmente quando parOgnuno dovrebbe essere libe- liamo di estetica, che è il critero di esprimersi con quello che rio per cui siamo valutate moldecide di indossare, indipento più di quanto lo sia per gli dentemente dal fatto che la uomini”. società ci abbia designato coMa chi è Jameela Jamil e perme inadatti a quel genere di abito. Perché, se una persona, ché vale la pena di parlare di in pace con la propria visione lei e di ciò che dice? di sé, si trova a suo agio in un Nota al grande pubblico per la vestito, dovrebbe vergognarsi divertente e brillante interpredi metterlo, solo perché qualtazione nella serie “The Good cun altro ha detto che non è

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Place”, l’attrice e speaker radiofonica è anche un’orgogliosa attivista che si batte per la parità di genere e contro il body-shaming, cioè il far provare vergogna a qualcuno per le caratteristiche del suo corpo. Dopo un’infanzia passata in ospedale tra un’operazione chirurgica e l’altra per curare la sua parziale sordità e le continue infezioni, l’adolescenza non è certo stata un periodo facile per Jameela, che è cresciuta tra disturbi alimentari, un nodulo al seno che avrebbe potuto essere cancro e un incidente che minacciava di lasciarla su una sedia a rotelle per il resto della vita. Fortunatamente, è stato proprio questo incidente a farle capire quanto fosse importante prendersi cura del proprio corpo, non per raggiungere un ideale impossibile, ma per la propria salute, per il proprio benessere. E così, dopo anni di maturazione personale nasce “I weigh”, per portare ad altri la positività riguardo al proprio corpo acquisita con il tempo e con tanta fatica. Jameela ha rivelato ai microfoni di Channel 4: “I weigh è una campagna che ho cominciato,


quasi per sbaglio: è stato molto naturale, con lo scopo di cambiare il modo in cui valutiamo le donne. È iniziata perché ho visto un post su Instagram con dei numeri scritti sui corpi delle donne nella foto di gruppo delle Kardashians. Ho pensato “Oh Dio, scommetto che sia quanto guadagnano!”, ho cliccato l’immagine ed era il loro peso!”.

Ed ecco il motivo principale per cui ciò che questa giovane donna dice è così importante. In un mondo in cui spesso e volentieri le persone più famose, a cui generazioni di fan guardano con ammirazione, continuano a mettere in circolo lo stesso odio per sé stessi che, anche indirettamente, le ha trasformate in quello che sono, è sempre più importante accorgersi che ci sono anche Ed è così che l’attrice ha deci- buoni esempi. so di postare su instagram una sua foto, con accanto il suo Le donne e gli uomini che peso, ma non in kg. Ha scritto hanno risposto al post di Jatutto ciò che le piace della sua meela con le loro foto e con il vita: gli amici, le risate, loro “peso”, sono persone norl’amore, l’indipendenza econo- mali. Le loro foto non sono rimica e anche quello che anco- toccate, le loro vite sono come ra non va. Ha detto: “tutte que- le nostre: piene di difetti, piene ste cose compongono chi so- di difficoltà, ma anche uniche no. Questo è il modo in cui de- e bellissime proprio per quefiniamo gli uomini e deve asto. desso diventare anche quello Quello che Jameela Jamil ha in cui definiamo le donne”. creato non è solo una campa-

gna per sensibilizzare le persone e per far passare il suo messaggio sul body-shaming: “Far vergognare le persone (del proprio aspetto) non è produttivo, fa sentire male anche te”, ma anche uno spazio in cui la diversità e l’autenticità sono un valore. Stare bene con sé stessi e accettare il proprio corpo, con tutti suoi difetti e i suoi pregi è un grande inizio per una vita serena e felice. Nessuno dice che sia facile, anzi, ma guardando le tantissime persone che affollano con la loro positività la pagina Instagram del movimento “I weigh” sicuramente un po’ di ottimismo e body-positivity entreranno anche nella vostra vita. Maria Luisa Orlandi 2P

ESSERE O APPARIRE? La felpa trasher va sempre più di moda, il giacchetto northface e la maglietta stussy riempiono il nostro armadio, ormai privo di originalità. Al giorno d’oggi noi ragazzi non possiamo uscire di casa senza aver indosso un capo omologo a tutti gli altri. Con la continua diffusione di queste marche siamo privi di qualsiasi tipo di particolarità, di qualcosa che ci renda unici e differenti rispetto ai nostri coetanei.

per i corridoi, si intravedono sempre più firme che ci rendono automaticamente appartenenti al gruppo.

scuola la mattina, evitate di preoccuparvi di quello che state indossando, piuttosto preparatevi ad affrontare la vostra Dobbiamo invece capire che il giornata con allegria, spensievestito non è l’unica cosa che ratezza e voglia di vivere al meglio la vostra adolescenza. conta, che un ragazzo non può essere giudicato per il capo che indossa.

Ludovica Guidi Sotto quelle felpe firmate si Ludovica Abbozzo 1F nasconde talvolta una personalità vuota ed incredibilmente debole. Uscite dagli schemi, divertitevi, varcate la soglia dell’originalità.

Quante volte a scuola, girando Quando state andando a

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PANINI AL BAR: I PREZZI SALGONO, MA IL MOTIVO C’È Come molti all’Alessi ormai avranno notato, il prezzo di alcuni prodotti al bar della scuola è aumentato e,sebbene si tratti di pochi centesimi, tirando le somme a fine anno la differenza risulta notevole. Abbiamo quindi deciso di armarci di cartellina e abbiamo intervistato ambo le parti della vicenda: clienti e fornitori.

tà.

to che il fornitore degli stessi, variando il tipo di carne da polChiedendo agli alunni quale lo a manzo, ha portato ad una pensano sia la ragione di que- variazione anche dei prezzi. sto aumento la maggior parte ha pensato alla crisi. Possiamo quindi dire che, almeno in questo caso, se Non volendoci però arrendere l’aumento di prezzo è parallelo ai luoghi comuni ci siamo reca- ad un aumento di qualità queti al bar e abbiamo chiesto sto può essere tranquillamente spiegazioni ai diretti interessa- accettato. ti. Bruno Filippi Coccetta 2D Abbiamo scoperto con nostro grande stupore che l’alimento più richiesto sia di quest’anno che dello scorso è la pizza margherita.

Nonostante parte del nostro campione non consumi frequentemente dal bar della scuola, buona parte di chi basa le sue ricreazioni sulle calde ‘’merende della scuola’’ riRiguardo al prezzo dei panini sulta infastidito da questa novialla cotoletta ci è stato spiega-

LA RACCOLTA DIFFERENZIATA ALL’ALESSI Da un po’ di tempo a Perugia è stata introdotta la raccolta differenziata che ha aiutato i cittadini a tenere la provincia più pulita. Da poco tempo il quartiere dove si trova l’Alessi è stato coinvolto nella raccolta differenziata e sono stati messi nella nostra scuola dei bidoni appositi per la raccolta. Abbiamo intervistato la preside del Liceo, che ci ha dato più informazioni sulla raccolta differenziata. Parla la preside Volpi France-

sca:

richiesto altri secchi interni ap“Abbiamo un importante lavoro positi ma ancora non sono arrivati. Comunque, per ora, molte che serve per i nostri figli, nipoti e pronipoti; abbiamo mes- classi si sono organizzate individualmente.” so nei corridoi della scuola nuovi secchi per la raccolta All’Alessi, la GESENU, non differenziata. Inoltre sono stati solo ha messo i cesti interni, tolti i cassonetti ma ha anche messo multe sadell’indifferenziata e la GESE- latissime per i ragazzi che parNU ha messo i cassoni per la cheggiano davanti alle camparaccolta differenziata e conse- ne per il vetro, plastica e carta! gnato la chiave a noi e, soprattutto, hanno messo cassonetti Filippo Paparelli interni alla scuola specifici per Margherita Cardinali 2P la raccolta dei rifiuti. Devo aggiungere, inoltre, che abbiamo

L’ALESSI FA UN TUFFO IN PISCINA Nuotare per la scuola: un sogno oramai vicino. Proprio così, quest'anno per la prima volta nella storia dell'Alessi oltre ai soliti tornei di calcetto e pallavolo, anche il nuoto è stato selezionato come sport da poter praticare.

Spesso sottovalutato e scartato da molti, il nuoto è stato inserito nella lista di iscrizione solo in corso d'opera. L'idea di inserire questo sport è nata da quattro alunni di una classe prima, tutti e quattro nuotatori agonistici che hanno deciso di provare a realizzare quest'idea.

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Il tutto è nato dal fatto che la loro professoressa di motoria gli aveva detto di aver partecipato ad una gara di nuoto interscolastica, solo, con i paraplegici. Dopo giorni passati a cercare su internet il regolamento e colloqui con i vari professori di motoria, sono riusciti


a far inserire il nuoto nella lista. La proposta di praticare questo sport nelle scuole, non è nuova, infatti non è la prima scuola che decide di aderire ad alcuni corsi di nuoto a pagamento.

tatori, l'importante non è sempre vincere. Certo quello fa piacere a tutti, ma a volte si trova soddisfazione solo nel fare una gara correttamente.

Uno dei principali è poter conoscere persone nuove, è un modo per socializzare, anche se il nuoto è uno sport individuale si crea comunque una squadra unita.

Anche se fare avanti e indietro tra un muretto e un'altro può sembrare noioso, la sensazione che si prova nuotando è simile a quella della libertà, perché quando ti immergi l'acqua ti circonda come il cielo e tu diventi una piccola nuvola in mezzo ad una distesa immensa ed piacevole.

E poi ve lo diciamo da nuo-

Per questo motivo siete tutti

I motivi per sceglierlo; ce ne sono molti.

invitati a partecipare a questa nuova esperienza, vi aspettiamo. Galli Emanuele Nottoli Lavinia 1B

OLANDA

STESSO MONDO, DUE TIPI DI SCUOLE DIVERSE In Italia lezioni frontali, in Olanda un metodo interattivo viene applicato nelle scuole. Tanti studenti della scuola superiore “Maris school Den Haag” dell'Aia, in Olanda, che hanno partecipato al gemellaggio con gli studenti del 2^P del Liceo “Alessi” hanno notato molte differenze tra i due metodi scolastici. Come ci hanno spiegato gli studenti olandesi, le lezioni nella loro scuola sono di tipo interattivo in cui non è l'insegnate, come in Italia, a mandare avanti la lezione, ma gli studenti. Vanno a scuola 9 ore al giorno e nelle loro lezioni di una durata massima di 45 minuti, l'insegnante fa una spiegazione di circa 15 minuti perché poi sono gli studenti a terminarle con approfondimenti, dibattiti e domande. Interrogazioni e verifiche sono presenti anche nella loro scuola, che a

differenza delle nostre, sono di maggiore facilità e successivamente viene dato loro un livello e non un voto. Nel mese di maggio di ogni anno scolastico tutti gli studenti vengono sottoposti al test “CITO” per verificare il livello scolastico nazionale. Nei Paesi Bassi, alla fine dell'ottavo anno della scuola elementare, che corrisponde alla nostra terza media, i ragazzi effettuano un esame e, in base al livello ottenuto, possono scegliere la scuola superiore che ha una durata di quattro anni. Le materie studiate sono le stesse che in Italia : matematica, scienze, arte, storia, educazione fisica, inglese, scrittura... Come noi abbiamo il registro elettronico, loro hanno un'applicazione chiamata “Magister” che gli permette di sapere le materie del giorno, i compiti da svolgere, le eventuali verifiche

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e le aula in cui devono andare, perché in Olanda sono gli studenti a cambiare classe e non gli insegnanti. Per l'interscambio che c'è stato con i ragazzi della scuola “Maris school Den Haag” sembrerebbe più dinamica la didattica olandese, ma nello stesso tempo la scuola italiana sembrerebbe più strutturata e più ricca di approfondimenti. Proprio per questo il senso dei gemellaggi è quello di rendere possibile un confronto tra le scuole e i metodi di studio, e in questo già si ravvisa un arricchimento nel confronto.

Carlotta Balucani 2P


OLANDA FRIENDSHIP: QUESTO È QUELLO CHE CONTA Emozioni di ogni tipo, dalla timidezza alla gioia di stare tutti insieme, sono state le protagoniste indiscusse di questa magnifica esperienza.

tutte diverse; lì i ragazzi hanno dimostrato di essere molto simpatici e aperti alle conoscenze. Si sono tutti divertiti molto, chi facendo delle partite alla play station in inglese, chi Tutto è iniziato da un timido guardando film, chi chiacchie“hi” sussurrato in coro a noi rando, chi scattando foto buffe ragazzi italiani, la domenica e chi, invece, cercando di insesera in cui i ragazzi olandesi gnare un po’ di olandese a noi sono arrivati all’ostello. ragazzi italiani. Con noi sono stati di poche La giornata in fondo ha avuto parole, ma con le nostre mam- un bel lieto fine. me non è stato così, infatti sin da subito si sono aperti notevolmente con loro, probabilmente riconoscendo delle figure materne pronte a dargli affetto. Se quella sera, per non spaventarli troppo, ce ne eravamo andati senza cercare di conoscerli nemmeno un pochino, il lunedì mattina non è stato altrettanto. Il giorno dopo alle nove eravaGià alle nove eravamo carimo nuovamente tutti operativi chissimi e avevamo un solo e, decisi a mostrare come funobiettivo: socializzare. zionano le lezioni in Italia, noi Beh, inizialmente, è stato un insieme ai nostri professori abpo’ difficile parlare con i ragaz- biamo iniziato a spiegare le zi, loro rispondevano in modo diverse materie. freddo e distaccato e alcuni di Dopo solo due ore i ragazzi noi avevano quasi perso le olandesi erano sdraiati uno sosperanze. pra l’altro, chi sbadigliava, chi La situazione però si è caporussava e chi giocava con il volta quando li abbiamo ospi- suo cellulare, insomma nessutati nelle nostre rispettive case, no seguiva. Dicevano che era

pesante, che non erano abituati a dover ascoltare così a lungo e che non ci invidiavano per niente. Nonostante tutto però siamo riusciti a conoscerli un altro po’ e si sono iniziati a creare i primi legami. Arrivati a mercoledì, la tensione e la timidezza dei primi giorni da parte dei ragazzi olandesi sono svanite. Grazie alla “Caccia al Tesoro Selfie” si sono messi in gioco per la prima volta, sfoderando le pose più bizzarre e le espressioni più esilaranti per vincere la competizione. Proprio quando stavamo iniziando a prendere confidenza con tutti, è arrivato il fatidico momento dei saluti. La sera dell’ultimo giorno ci siamo tutti riuniti per una cena in pizzeria. Se inizialmente è stato complicato per loro socializzare con noi italiani, alla fine si è instaurato un bel legame ed è stato difficile per tutti noi lasciarli partire, ma siamo stati confortati dal fatto che a maggio li rivedremo tutti, questa volta in Olanda. Gabriele Roscini Giorgia Soriani 2P

IO DIREI:“UN’ESPERIENZA DA RIPETERE” Eravamo tutti molto in ansia quella mattina, non sapevamo come comportarci e come rompere il ghiaccio tra noi ,ragazzi del 2 P e quegli studenti provenienti da un lontano liceo dei Paesi Bassi,il Maris College Houtrust di Den Haag (ovvero l’Aja) per la precisione, ragazze e

ragazzi che per noi erano dei perfetti sconosciuti. L’atmosfera era quindi piuttosto “su di giri” in quei momenti di attesa perché non sapevamo con chi avremmo avuto a che fare e ,diciamolo ,anche perché avremmo dovuto mettere in pratica tutte la nostra abilità di comunicazione in ingle-

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se ,questa volta non per esercizio scolastico, ma per “vivere”una situazione reale ,comunicare con qualcuno che non parla una parola d’Italiano! Ed è così che tra timori di sbagliare qualcosa nei loro confronti e la preoccupazione di non farci capire e come minimo, rischiare una figuraccia ,loro ,gli


“Olandesi “sono arrivati e tutte queste ansie sono scomparse nel giro di due ore. Infatti i ragazzi e ragazze di Den Haag si sono mostrati subito simpatici, socievoli e .... molto bravi nell’ignorare quegli inevitabili errori linguistici che l’emozione ogni tanto ci faceva fare. Sin dal primo giorno e poi sempre di più, abbiamo a poco a poco abbassato reciprocamente le nostre barrire difensive.Poi ci siamo del tutto ” sciolti “quando li abbiamo introdotti nel nostro ambiente familiare.Infatti ognuno di noi ha invitato un olandese a cena a casa propria e gli ha fatto conoscere la propria casa ,la propria cucina, le proprie passioni, mostrandosi chi è normalmente e....veramente. Quella sera molti di noi si sono fatti “dei veri e propri amici “ ,dato che hanno scoperto di avere diversi interessi ed hobby in comune. Certo non tutti hanno “legato “con tutti, ma di certo c’ è stata “integrazione” .Un buon “ gioco di squadra” c’è stato anche da parte della nostra classe ,devo dire ! Durante le uscite nel centro storico di Perugia e all’isola Polvese noi 2P abbiamo affrontato insieme l’organizzazione dei giochi di gruppo da svolgere insieme ai liceali del Maris Collage .In questi momenti abbiamo cercato di rivolgerci a tutti i nostri nuovi amici ,da quelli che apparivano più socievoli quelli meno predisposti al dialogo.I nostri discorsi,con loro ovviamente , si sono concentrati spesso sulla lingua (tra l’altro, gli Olandesi parlano

un inglese molto fluente e con un vocabolario molto nutrito ,mentre la loro lingua madre l’Olandese ,è un misto di tutto: inglese,tedesco,francese!)Quindi spesso c’è stato un reciproco scambio di parole e di detti nelle due lingue .In questi momenti ci siamo divertiti moltissimo ,trovando l’entusiasmo di imparare qualcosa di nuovo . Per esempio una cosa ci ha incuriosito particolarmente : abbiamo notato la ripetizione di un espressione ,diremmo poco raffinata,ma non volgare ,una sorta di imprecazioni da indirizzare a qualcuno ovvero :”Kankerlijer”Cosa vuol dire ?Non ci è ancora ben chiaro ,ma se ve lo dice in

faccia un olandese ,sappiate che non è esattamente una ...benedizione! Quante risate che abbiamo fatto quando hanno cucinato loro la pasta .Noi non potevamo deludere le loro aspettative e ci siamo limitati a mangiare tutta la pasta ,ma era veramente immangiabile .: era stata in pentola un tempo “interminabile”.perciò super scotta! Ci stavamo divertendo molto ,tra risate , canzoni olandesi, qualche pronuncia sbagliata quando è arrivata

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OLANDA

l’ultima sera che avremmo passato insieme e poi ci saremmo dovuti salutare .Per quell’ultima sera abbiamo prenotato la cena in un ristorante in centro ,ma vi abbiamo passato poco tempo .Infatti, finito di mangiare avevamo voglia di andare tutti fuori .Abbiamo fatto l’’ultima passeggiata insieme in centro , scherzando e chiacchierando come non avevamo mai fatto prima. Era incredibile come in così poco tempo eravamo riusciti a legare con questi ragazzi .Erano ormai le dieci quando ci eravamo radunati sulle scalette del Palazzo dei Priori di fronte alla Fontana maggiore .È stato proprio qui che alcuni dei ragazzi Olandesi hanno regalato una rosa ad alcune ragazze del secondo P per salutarle.Gli olandesi sono anche romantici , ebbene si!. Alla fine li abbiamo riaccompagnati all’ostello dove dopo , qualche abbraccio e lacrima, li abbiamo salutati con la promessa di sentirci spesso “ via social” e con la certezza di rivederci in primavera . Non volevamo che andassero via!Ecco le “ facce “ un po’ strane che qualche giorno prima ci mettevano in soggezione adesso ci sarebbero mancate e ci chiedevamo come avremmo fatto ad aspettare 8 mesi prima di rivedere questi nostri nuovi amici. Attualmente alcuni di noi sono ancora in contatto con loro e spesso ci scriviamo in un gruppo che è stato creato di noi. Naturalmente ora la nostra ansia è rivolta al giorno in cui andremo noi da loro. Una delle sfide più grandi che


OLANDA il mondo di oggi si trova a do- diverse. Noi della 2 P del liceo Den Haag ci siamo riusciti! ver affrontare è proprio quella Scientifico Alessi di Perugia e i Sofia Stopponi 2P della integrazione tra culture ragazzi del Maris College di

CIOCCOLATO: QUAL È IL PIÙ “LIGHT” Se vi ponessero questa domanda probabilmente la vostra risposta sarebbe il cioccolato fondente e invece no Facendo una rapida ricerca potrete constatare voi stessi che il cioccolato bianco e quello al latte hanno decisamente meno calorie rispetto a quello fondente. Come mai? Un'altra bugia messa in rete da buontemponi noncuranti della verità? La risposta è semplice e molto meno ‘’complottista’’. Risiede infatti in uno degli ingredienti principali di qualsiasi cioccolato: il burro di cacao. Con il semplice cacao,infatti, non si riuscirebbe ad avere una pasta malleabile al punto da formarne tavolette. Tornando alle nostre calorie, si studia anche alle medie che i grassi producono molte più

calorie rispetto gli zuccheri, ed è proprio per questo che il cioccolato bianco (in cui il cacao non è proprio presente) risulta meno calorico nonostante contenga più zucchero. Allo stesso modo il cioccolato fondente contiene una grande percentuale di cacao e quindi di grassi. Se per i precedenti il discorso è stato relativamente semplice,con il cioccolato al latte il discorso va complicandosi dato che, con l’aggiunta del latte, vengono aggiunti grassi esterni. Fortunatamente questi grassi non raggiungono generalmente un quantitativo tale da superare quelli presenti nel fondente, che rimane capolista di questa classifica. Ben oltre il concetto di calorie va quello della salute. Al di là della linea a cui possiamo te-

nere diversamente di persona in persona va considerata la qualità del cacao e particolarmente del burro e dello zucchero. La cioccolata di bassa qualità (da non associare per forza con la cioccolata industriale) può infatti essere sinonimo di peggior sapore e di maggiore quantità grassi saturi. Il cioccolato rimane in generale un alimento estremamente dolce e calorico, e non dovrebbe mai essere considerato un alimento quotidiano quanto una ‘’coccola’’ eccezionale. Bruno Filippi Coccetta 2D

PROMESSI SPOSI: UN INCUBO COSÌ GRANDE? Da anni demonizzato dagli studenti, siamo proprio sicuri che sia ormai un libro superato?

giungere infine il loro obiettivo. Il libro è talmente famoso che la trama, ormai, è conosciuta più o meno da tutti e con il passare Ormai entrato nell’immaginario del tempo sono sempre di più collettivo degli studenti come un coloro che considerano questo libro pesante e noioso, I Prolibro un vero e proprio mattone, messi Sposi è un grande classi- pesante e lungo da digerire. Ma co della Letteratura Italiana, è proprio così? scritto da Alessandro Manzoni Secondo Marcello Fois, autore nel 1827. Racconta la storia di del libro “Renzo, Lucia ed io. Renzo e Lucia, due giovani pa- Perché per me i Promessi Sposi esani il cui unico desiderio è è un libro meraviglioso”, I Proquello di sposarsi e che tuttavia messi Sposi sarebbe al contradovranno superare una lunga rio un libro meraviglioso e ce lo serie di ostacoli prima di ragspiega in una conferenza tenuta

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durante Umbrialibri 2018 alla quale abbiamo avuto la fortuna di partecipare. La parola “Classico”, dice Marcello Fois, non deve essere associata per forza a un libro vecchio e noioso, bensì a un libro che riesce a vincere anche la barriera del tempo riuscendo ad affascinarci anche dopo anni dalla sua pubblicazione. Un libro che ci riguarda in prima persona. Questo è il caso de I Promessi Sposi, che ha ispirato non solo scrittori come Verga e la Morante, ma anche musicisti del calibro


di Verdi; e che ancora oggi costituisce una fonte d’ispirazione per molti artisti, scrittori e non. Basti pensare a Schlinder’s List e alla famigerata bambina dal giacchetto rosso: non sorge un po’ spontaneo il parallelismo con Cecilia? Siamo proprio sicuri quindi che I Promessi Sposi appartenga ormai al passato? Basterebbe guardarsi attorno per

capire che non è così, per capire che l’impronta lasciata da I Promessi Sposi è ovunque. Non siamo noi ancora soliti usare espressioni quali “Questo matrimonio non s’ha da fare” oppure “Verrà un giorno”? Sarebbe da egoisti non riconoscere che la nostra società risente ancora oggi dell’influenza di questo libro. Proprio questo è difatti

l’obiettivo di Marcello Fois, il cui intento è far rinascere negli studenti italiani quell’interesse per I Promessi Sposi che si è andato perdendo negli ultimi anni, ricordandoci infine che il nostro Paese è diventato tale anche e grazie a questo romanzo. Chiara Baldelli 2M

NON TOCCATE I PICCOLI CUSTODI DEL CIMITERO Presenze amiche, silenziose e tranquille, popolano le vicinanze del cimitero di campagna di Sant'Angelo di Celle, Perugia. Accolgono i visitatori delle tombe sul limitare del cancello, osservano da sotto i cipressi i vivi, vegliano con occhi luminosi il sonno dei morti. “Piccole anime pelose a guardia del riposo di altre anime” .

rosa verifica sono stata oggi (31 Ottobre 2018) a "saggiare" con mano la realtà di questa piccola popolazione felina purtroppo da molti detestata e sottoposta a numerosi atti vandalici tra cui il quasi costante ribaltamento delle casette poste a loro rifugio, lo spargimento in terra del cibo messo loro a disposizione dalle “gattare”. Si sono perfino Sono gatti, i piccoli custodi verificati reiterati tentativi di che qualcuno vuole cacciare: avvelenamento degli animali, nonostante la colonia sia lega- con i più astrusi e deprecabili le, registrata e protetta, qual- mezzi e sostanze. cuno distrugge i rifugi, spreca e imbratta il cibo, avvelena La presenza degli animali l'acqua e dissemina bocconi nell’area sterna alle mura ha letali. Ma perché??? Ne parlia- mai creato pericolo ai visitatomo con la dottoressa Sabrina ri? Margaritelli, medico veterinario, che in questi giorni ha visi- Gli animali sono pacifici e fiduciosi, perché appena sono artato la colonia. rivata e senza mai avermi viDottoressa, da quanto segue sto mi sono corsi intorno a sala salute dei gatti del cimitero? luto: qualcuno quasi voleva entrarmi in macchina e non È da poco che sono venuta a era per fame, poiché avevano conoscenza dell'annosa le ciotole piene di crocchette. "questione" della colonia di Non è assolutamente fondata gatti che popola pacificamente alcuna lamentela relativa alla il cimitero di S.Angelo di Celle pericolosità dei felini. e forse in questi giorni più che in altri l'argomento può essere Alcuni cittadini temono che i di attualità. Per una mia dove- gatti possano contaminare o

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sporcare il cimitero. Possiamo rassicurarli ? Da quello che ho potuto osservare (e come sanitario che si occupa di animali credo di poter avere qualche voce in capitolo) la zona ove le bestiole stazionano si trova sul retro del cimitero davanti all'entrata secondaria e comunque al di fuori dell'area cimiteriale che risulta ordinata e pulita e soprattutto priva di qualsiasi odore che potesse risultare fastidioso, almeno per ciò che riguarda la mia mucosa nasale (è vero ciò può essere soggettivo e forse alcuni potrebbero anche replicare che io possa avere una soglia più alta rispetto alla media per ciò che riguarda la percezione di puzze e profumi). Chiariamo ora a tutti il perché questi gatti hanno il diritto di vivere in pace e di restare dove si trovano. In modo chiaro, preciso, inequivocabile e ben visibile è apposto un AVVISO, rilasciato regolarmente dai servizi veterinari asl, che spiega che la colonia è regolarmente censita


sul territorio e quindi PROTETTA AI TERMINI DI LEGGE; AVVELENARE CANI E GATTI RANDAGI E SPARGERE SOSTANZE VELENOSE E TOSSICHE SUL TERRITORIO SONO REATI!!!!Chiunque potrebbe venirci a contatto in modo incauto o accidentale!!! Quali provvedimenti sono stati presi in merito agli atti vigliacchi e crudeli contro questi animali? Per ciò che mi riguarda e quale medico veterinario libero professionista che opera sul territorio e quindi anche in talune circostanze in qualità di figura di pubblico servizio, ho già provveduto ad avvisare di tali comportamenti vigliacchi incivili e soprattutto illegali la collega della asl Dott.ssa Stefania Mancini, che mi ha caldamente invitato secondo termini di legge ad effettuare DOVEROSA DENUNCIA AD UN EVENTUALE PROSSIMO

EPISODIO di sospetto o rinve- ni e femmine in età riproduttinimento di bocconi avvelenati. va nelle vicinanze del cimitero, che poi si sono riprodotte in Che cosa altro si può fare? modo indiscriminato fino a che Spero di poter essere presen- non sono intervenute asl e vote alla prossima riunione che lontari. il Sindaco del Comune di De- Invito tutte le persone che freruta, Michele Toniaccini, ha quentano più o meno abitualgià in programma nelle varie mente il cimitero a comportarsi frazioni del territorio derutese, correttamente e con rispetto per poter argomentare su altre nei confronti di chi è più deboeventuali possibili soluzioni e le e non può difendersi nè raccompromessi per la gestione contare, ricordando anche a della colonia in questione. So- tutti, confidando nella loro prattutto, vorrei invitare ad un sensibilità, che abitiamo nella confronto civile chi male acterra di S. Francesco di Assisi, cetta una situazione che di fat- forse primo vero grande ecoloto è regolare ai fini legislativi e gista, la cui santità è nota in che non può essere risolta tutto il mondo anche perché vessando, tormentando gli a- coinvolge ogni tipo di creatura nimali, criminalizzando gli ani- e forma vivente e non solo.... malisti, né tanto meno sfogandosi di nascosto con atti di Buon fine w.e. di Ognissanti a teppismo e inciviltà. Sicuratutti! mente incivili sono stati quelli La Sirilla che negli anni passati e purtroppo ancora adesso, hanno fatto sì che il "problema" si costituisse, abbandonando gatti-

NON RUBARE ALL’UMANITÀ Settimo comandamento: non rubare. Nella sua recente catechesi sul settimo comandamento, Papa Francesco ha sviluppato un chiaro discorso sullo sfruttamento irresponsabile delle risorse del pianeta da parte di una minoranza dell’umanità. Ci comportiamo come se avessimo dieci pianeti da sfruttare, ma “abbiamo un solo mondo, una sola umanità” ha ripetuto il Papa. I beni, che potrebbero garantire a tutti il soddisfacimento dei bisogni primari, vengono negati ai più: pochi rubano ai molti i beni di cui tutti dovremmo godere, i paesi ricchi ruba-

no il futuro all’umanità consumando in modo irresponsabile le risorse del pianeta. "Chi possiede i beni è un ammini-

stribuzione". Un appello dunque autorevole, che ricorda ancora una volta ai potenti del mondo il dovere di cambiare paradigma economico, di produrre e consumare secondo un preciso codice

stratore della Provvidenza"- ha ammonito il Papa- "non il padrone assoluto della ricchezza". Invece, a volte il cibo viene addirittura distrutto per convenienza economica. "Quello che manca è un’imprenditoria libera, solidale, che garantisca giusta produzione ed equa di-

di responsabilità. La COP 24 si avvicina: un’occasione per fare un passo nella direzione giusta. La Sirilla

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A RIETI NASCE UNA PICCOLA STELLA Weini Asmaron, classe 1°L del liceo Alessi, raggiunge il primo posto al premio letterario nazionale “Filippo Sanna” Rieti. Una giornata di sole abbagliante scalda il pomeriggio e si riverbera sui palazzi e la fontana della piazza della piccola cittadina. Un’atmosfera rarefatta, sospesa sembra suggerire che ci ricorderemo a lungo di questo pomeriggio in cui qualcosa sta per succedere, mentre ci avviamo un po’ increduli verso il teatro Vespasiano. La piccola Weini Asmaron, alunna della classe 1°L del liceo scientifico Alessi, quattordici anni soltanto, si piazza al primo posto del premio letterario nazionale “Filippo Sanna” con il racconto “Tornerò a prenderti” sul tema dell’amicizia. Weini è rilassata, scherza con i suoi amici, leggera come una nuvola, mentre percorre la piazza principale di Rieti per raggiungere il teatro Vespasiano, dove sa che sarà premiata perchè è tra i primi tre vincitori del premio letterario nazionale “Filippo Sanna”, una manifestazione nata per ricordare appunto Filippo, scomparso tragicamente a causa del terremoto di Amatrice. Siamo tutti già contenti così. Per me, per i miei colleghi intervenuti alla

manifestazione, per la sua famiglia è già la vincitrice, anche al terzo posto. Giunti al teatro Vespasiano, ce la portano via, perchè ha un posto riservato insieme agli altri due vincitori. Entro a teatro, la vedo nel palco a sinistra con i suoi capelli neri spumeggianti e vaporosi. Penso che sia il suo momento: è leggiadra come la sua scrittura, sfiora la vita che le passa attorno con leggerezza e grazia innocente. Eppure conosce la profondità, eppure conosce la solitudine, eppure conosce il dolore che sono tutti dentro la sua meravigliosa storia, che, in una scrittura paratattica e a tratti franta e spezzata, restituisce la sua difficile esperienza ad Asmara, Eritrea. Weini avrebbe potuto calcare la mano, avrebbe potuto riempire di pathos una vicenda che indubbiamente si prestava a tale scopo. Ma non lo fa. Non sarebbe la sua cifra stilistica ed esistenziale. Il lessico a tratti alto, ma tenue e delicato, accenna e sfiora soltanto la profondità del suo vissuto. Ma in questo modo rende la sua pagina arte e bellezza da contemplare. Mentre sono immerso in questi pensieri viene annunciato il terzo posto, ma non è il suo; poi, mentre cresce la tensione, il secondo, ma non ci siamo ancora. A quel punto noi che siamo lì capiamo, ci guardiamo e

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non ci diciamo nulla perchè non c’è nulla da dire. Lo stomaco si scioglie e Weini ci appare sul palco, mentre, con la disinvoltura che la contraddistingue, risponde serena alle domande del giornalista. La guardo e provo un’infinita tenerezza. A quel punto so che lei è lì a testimoniare con tutta se stessa il senso ultimo di tanti discorsi fatti in classe, di tante osservazioni su registri linguistici e lessico, sulla letteratura come bellezza e sulla scrittura come vita. Lei rappresenta al massimo grado la compiutezza e perfezione di quelle competenze che noi insegnanti tanto cerchiamo di favorire nei nostri alunni. Lei, piccola, dolce, spigliata lì sul palco, è lo spirito e l’orgoglio del Liceo Alessi. Weini è il liceo Alessi. Grazie Weini Il tuo prof


Ci ha lasciato e non tornerà più, come metà dell’universo da lui creato.

È MORTO UN EROE

Dopo Gamora, Loky e spiderman anche lui lo scorso 12 novembre anche Stan ha abbandonato per sempre la nostra realtà. a mancare non è stato un uomo qua-

ti. il fumetto infatti è la favola degli adulti e Stan ce lo ha insegnato bene incollando di fronte a schermi e giornaletti generazioni grandi e piccole. Non era un uomo esuberante “mai arrestato, mai drogato, sposato con la stessa donna

suoi camei. Proprio questi ci mancheranno più di tutto, domani ci ritroveremo stretti su una poltrona del cinema a vedere un film marvel, in palpitazione per l’apparizione di un volto che non comparirà più, quello di Stan. A sconvolgerci più di tutti sarà una scritta pesante come piombo -in memoria di Stan Lee- . Per la Marvel ogni nome può fare la differenza ma lui l’ha fatta più di altri. Mario Bucaneve 5F

lunque ma il burattinaio da 54 anni” ma nonostante dell’infanzia di moltissimi adul- tutto ci ha emozionato con i

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Con leggerezza pensami, con leggerezza dimenticami. Come t'investe il raggio di sole! Nel mese dedicato al ricordo dei defunti, la Siringa dedica con gratitudine questa bellissima poesia epitafio di M.I Cvetaeva a tutti gli amici, insegnanti e studenti, che hanno portato con la propria vita un raggio di sole nel nostro Liceo. Come raggi di sole, per un momento, li ricordiamo, e li ringraziamo per la ricchezza che hanno lasciato nella nostra scuola con il loro passaggio.

Cammini, a me somigliante, gli occhi puntando in basso. Io li ho abbassati anche! ... Passante, fermati! Leggi - di ranuncoli e di papaveri colto un mazzetto - che io mi chiamavo Marina e quanti anni avevo. Non credere che qui sia una tomba, che io ti apparirò minacciando... A me stessa troppo piaceva ridere quando non si può! E il sangue fluiva alla pelle, e i miei riccioli s'arrotolavano... Anch'io esistevo, passante! Passante, fermati! Strappa uno stelo selvatico per te e una bacca - subito dopo. Niente è più grosso e più dolce d'una fragola di cimitero. Solo non stare così tetro, la testa chinata sul petto. Con leggerezza pensami, con leggerezza dimenticami. Come t'investe il raggio di sole! Sei tutto in un polverio dorato... E che almeno però non ti turbi la mia voce di sottoterra. Marina Ivanovna Cvetaeva

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THANKS TO Buon anno scolastico cari alessini! La Siringa è tornata per pungere anche quest'anno. Siamo alla fine del primo numero e non ci resta che ringraziare tutti i nostri collaboratori. Grazie ai nuovi acquisti (siete davvero tanti e volenterosi) e chi continua da anni, ormai colonna portante di questo favoloso giornale scolastico. Inoltre ringraziamo le professoresse Persichetti e Fardella.

Grazie ai bidelli per le fotocopie e per essere i nostri più accaniti lettori.

Ce l’avevo...sulla punta della lingua! Cimentavi in questo test linguistico! Qui di seguito sono riportate 12 parole della lingua Italiana che raramente usiamo nella vita quotidiana. Il gioco è semplice: contate i termini di cui sapete dire con precisione il significato e, a seconda del punteggio ottenuto, leggete il profilo corrispondente. Controllate poi sul dizionario(o su internet) la correttezza delle definizioni che avete dato e arricchite il vostro lessico imparando quelle parole a voi sconosciute... MALMOSTOSO

MISONEISTA

ABBACINARE

QUIETANZA

CONTUMELIA

ERISTICO

ESCATOLOGICO

SACRIPANTE

IMBOLSIRE

SCOMBICCHERARE

STRIGARE

UOPO

DA 0 A 2: Spero che tu conosca il linguaggio dei segni perché con quello parlato non ci siamo proprio. DA 3 A 6: Anche se le usi solo per fare il “figo” con i tuoi amici, almeno qualche parola d’italiano la conosci. DA 7 A 9: A quanto pare questi anni di studio non sono stati inutili, se facessi una gara di italiano da solo arriveresti di certo primo! DA 10 A 12: Non ti preoccupare, il mondo è pieno di persone come te che non hanno una vita sociale!

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