Lumsanews n. 13 del 29 febbraio 2024

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RUSSIA

Putin in cerca del quinto plebiscito

Il

Nei venticinque anni di Vladimir Putin alla presidenze della Federazione russa c’è un prima e c’è un dopo guerra contro l Ucraina L aggressione a Kiev del febbraio 2022 ha messo in discussione l idea del mondo che l Occidente ha costruito dopo la fine della Seconda Guerra mondiale e ha riaperto in termini nuovi il confronto della Guerra Fredda Nello stesso tempo, alla vigilia del suo probabile quinto mandato da incassare alle elezioni del 15-17 marzo, l’”operazione militare” ucraina potrebbe

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L’alimentazione degli eccessi a portata di click: è il Food porn

Sono oltre trecento milioni i post con l’hashtag foodporn, il termine usato per aggregare le immagini di piatti che hanno un aspetto particolarmente invitante Il cibo buono da vedere, in sostanza Legittimo chiedersi, però, se sia pure buono da mangiare Sono molte anche le insidie, tra sprechi e dis educazione alimentare S econdo una ricerca condotta nel Regno Unito e pubblicata sul sito di

S odexo, multinazionale leader nel

Il caso Empori solidali i social market della Caritas che combattono la povertà

Quella degli Empori Solidali della Caritas è una realtà diffusa in tutta Italia Spesso definiti “social market”, gli empori sono dei veri e propri supermercati in miniatura che mettono gratuitamente a disposizione beni di prima necessità, come prodotti alimentari o per l’igiene, articoli scolastici e, in alcuni casi, indumenti Il primo e unico report condotto da Caritas Italia, in collaborazione con l'associazione CSVnet, ha attestato la presenza di 178 empori Il numero di Empori e la quantità di persone beneficiarie di questo servizio sono cresciuti di anno in anno: si contano, infatti, almeno 200 unità diffuse in tutte le regioni

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L’inchiesta Il nuovo mito delle sostanze psichedeliche che aumentano la produttività

Il microdosing si sta rapidamente consolidando come un’eccezionale pratica terapeutica La mancanza di informazioni scientifiche sul microdosing, considerato illegale nella maggior parte dei Paesi europei, limita, però, la capacità di stabilire soglie di sicurezza Il Microdosing Institute, un network statunitense aperto a tutti coloro che si affacciano al mondo del microdosaggio di psichedelici, molte domande ancora senza riposta Tra queste: “Effetti come mal di testa e sogni strani sono comuni per il microdosaggio di funghi?”, “Qualcuno sa se il microdosing può aiutarmi con la mia disprassia?”

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PERIODICO NUMERO XIII 1/03/24
campo dei servizi di ristorazione e dei servizi alle imprese, il 95% dei giovani tra i 16 e i 24 anni ha un profilo sui social e oltre il 75% della Gen Z segue almeno un influencer Il ritratto
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presidente russo Vladimir Putin | Foto Ansa essere per Putin sia un punto di forza che di vulnerabilità Sullo sfondo una Russia che ha appena perso il principale leader dell'opposizione, Alexei Navalny, morto in carcere in circostanze ancora da chiarire e un malcontento popolare di cui è difficile definire i contorni e l'entità
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zar di Mosca il passato nel KGB e i venticinque anni da uomo solo al comando ALLE PAGINE 8 e 9
L’ultimo
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L’ “operazione militare speciale” in Ucraina, la contrapposizione con l’Occidente, l’eliminazione degli oppositori. La nuova partita per il potere del leader di Mosca

Nei venticinque anni di presidenza di Vladimir Putin c è un prima e c è un dopo guerra contro l Ucraina L aggressione a Kiev del febbraio 2022 ha messo in discussione l’idea del mondo che l’Occidente ha costruito dopo la fine della seconda Guerra mondiale e ha riaperto in termini nuovi il confronto della Guerra Fredda Nello stesso tempo, alla vigilia del suo probabile quinto mandato da incas s are alle elezioni del 15-17 marzo, l’“operazione militare” ucraina potrebbe essere per Putin sia un punto di forza che di vulnerabilità

Verso il quinto mandato

L’annuncio della propria candidatura alle elezioni è arrivato a fine dicembre 2023 attraverso un video diffus o dal Cremlino Il quattro volte pres idente della Federazione russa dichiara la sua intenzione di candidars i in un dis cors o dai toni contenuti, quas i dubbios i, quas i - come ha evidenziato Tatiana Stanovaya del Carnegie Russia Eurasia center - “a esaltarne la modestia”

I suoi avversari nella corsa al Cremlino appaiono però più dei meri figuranti incapaci di metterlo in difficoltà L’unico a poter erodere, almeno marginalmente, il suo consenso, avrebbe potuto essere Boris Nadezhdin, fortemente contrario alla guerra in Ucraina La sua candidatura, tuttavia, non è stata approvata dalla Commis s ione elettorale centrale per irregolarità nelle firme a suo sostegno Sul quinto mandato presidenziale di Putin si profilano, tuttavia, incertezze e incognite che mai avevano caratterizzato i suoi precedenti mandati “Per quanto”, come evidenzia l’analista dell’Ispi Mattia M as s oletti a Lums aN ew s , “P utin è s tato finora molto abile a nascondere tutte le crepe”

Le conseguenze della morte di Navalny

La notizia della morte di Alexei Navalny, il più popolare degli oppositori putiniani, irrompe sui media internazionali il 16 febbraio 2024 L’uomo, detenuto in Russia dal 2021 in condizioni durissime, è deceduto, per cause non ancora chiarite, in una colonia penale oltre il circolo polare artico

La s ua morte, come s ottolinea M as s oletti, è un duro colpo per l opposizione che perde una figura carismatica che, in caso di eventuali difficoltà future , sarebbe stato in grado di compattare le anime dell oppos izione e di mos trare al mondo rus s o un alternativa a Putin D altro canto - come evidenzia Giorgio Cuzzelli, docente di sicurezza e studi strategici alla Lumsala scarsa reazione popolare alla morte di Navalny si giustifica alla luce del “consenso di cui ancora godono Putin e la sua maggioranza di governo”

Secondo Giorgio Cella - analista di politica internazionale, invece, “la morte di Navalny potrebbe avere effetti nel medio e lungo periodo, se si puntasse alle nuove generazioni”

La guerra in Ucraina

Comprendere s e e quanto la guerra in U craina eroda il consenso di Vladimir Putin e scontenti la popolazione è tutt’altro che semplice La guerra in Ucraina, come sottolinea ancora Cuzzelli, è infatti “importante sotto due punti di vista speculari” “Da un lato rappres enta il punto di forza di P utin in quanto autocrate di tutte le Russie e dall’altro è la sua maggior vulnerabilità” Se infatti mostra la sua volontà di non piegars i ai diktat occidentali rispondendo a un elemento identitario forte nell’animus dei rus s i, dall’altro potrebbe portare a una situazione di frammentazione Come evidenzia, però, Massoletti, le elezioni arrivano “nel momento migliore, perché l’es ercito russo sta riguadagnando l’iniziativa e il supporto

l’analisi

Russia al voto tra guerra e dissenso le sfide di Putin

di MADDALENA LAI

occidentale all Ucraina inizia a vacillare

Secondo Cella, invece, è innegabile che l avanzata russa proceda, ma con grosse perdite e con una conquista che “non si estende alle città più grandi”

Il rapporto dei russi con la guerra, inoltre, è sfaccettato Se è vero che, come sottolinea il ricercatore dell' Is pi, “la guerra in U craina è s tata un trauma anche per i cittadini russi” - che hanno visto disperdersi i privilegi e gli status raggiunti grazie

“al buon livello di integrazione” con l’Europa, dall’altro “molti di loro vivono come se la guerra non esistesse”

Cella invece sottolinea che “tanti giovani russiquasi un milione - sono scappati in Armenia o in G eorgia per s cappare al reclutamento nell’es ercito”, in quanto “non tutti sono soldati pronti ad immolarsi nelle guerre di Putin”

Il ruolo dell’Occidente

Il ruolo dell’O ccidente - intes o come S tati U niti

1975

Putin agente del KGB un incarico che mantiene fino alla caduta dell’Urss nel 1989

d America e Unione Europea - rispetto al conflitto russo-ucraino è stato finora di pieno sostegno sia dal punto di vista militare che umanitario Tuttavia, qualcosa sta cambiando Come mette in luce M as s oletti, infatti, “la mole degli aiuti va ad assottigliarsi” Se Usa e Europa nel 2022 e nel 2023 hanno sostenuto Kiev con aiuti per 116 miliardi, allo stato attuale l’Ue ha previsto un pacchetto di aiuti da 50 miliardi da erogarsi tra il 2024 e il 2027 e gli S tati U niti da appena 60 Fondi la cui erogazione, peraltro, non è stata ancora approvata dalla Camera dei rappresentanti a trazione repubblicana “Una vittoria di Trump alle elezioni di novembre” aggiunge Massoletti “potrebbe, inoltre, far venire meno il sostegno statunitens e all’U craina” Il tycoon, infatti, s i è più volte dichiarato contrario al finanziamento dell’Ucraina e anzi ha recentemente invitato la Russia “ad attaccare i Paesi della Nato che non pagano i conti”

1999

Presidente ad interim della Federazione russa dopo le dimissioni di Eltsin

Senza l aiuto di Washington ,spiega ancora Massoletti non si sa se l industria bellica europea riuscirà a sostenere l Ucraina Complesso è poi il ruolo giocato dalle sanzioni a carico della Russia, che, come evidenziato da molti analis ti, impiegherebbero anni a incidere s ulla vasta e ramificata economia russa Sanzioni che, peraltro, come sottolinea Cuzzelli, “sono in gran parte aggirate”, facendo affidamento sulla collaborazione dei paesi al di fuori dell’asse occidentale come Cina e India Anche Cella concorda sulla parziale efficacia delle sanzioni e sul fatto che “l’economia russa abbia tenuto meglio di quanto ci si aspettasse” Al momento sembra improbabile, poi, che l’Occidente pos s a pors i come mediatore diplomatico L’unico intervento possibile del blocco occidentale, potrebbe mirare, conclude Cuzzelli, “a far entrare l’U craina in un s is tema di s icurezza collettiva, in cui altri Stati si facciano garanti della sua indipendenza”

2000

Seconda guerra cecena condotta con brutalità dall’esercito russo gli attira molte critiche

Il conflitto

Le elezioni arrivano nel momento migliore della guerra: la Russia sta riguadagnando terreno

Vulnerabilità

La guerra è il punto di forza di Putin, ma anche la sua più grande vulnerabilità

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2014

Crimea annessa alla Russia con un referendum non riconosciuto dalla comunità internazionale

2022

Aggressione all’Ucraina da inizio ad un conflitto i cui esiti sono ancora oggi incerti

IL RITRATTO

La quinta prova al Cremlino dell’ultimo zar

Il passato da agente del KGB la fulminante ascesa politica

Pietrogrado Leningrado San Pietroburgo La città che cambia nome insieme ai destini della Russia: il perduto potere degli zar, il ferro e il fuoco della Rivoluzione d ottobre, il disfacimento dell’impero comunista Come la si voglia chiamare, è la più grande città portuale della Russia a dare, nel 1952, i natali a Vladimir Putin, l’uomo che, in venticinque anni, ha plasmato al suo volere un paese e cercato di ridisegnare gli equilibri geopolitici mondiali

Il KGB Dopo la laurea in giurisprudenza nel 1975 Putin entra nei servizi segreti dell’Unione sovietica (Kgb) Nel 1985 arriva a Dresda nella Germania dell’est per la sua prima missione estera come agente del KGB Quale sia stata la natura del suo ruolo è incerto Alcuni sostengono che si limitasse a svolgere lavoro burocratico Secondo altri, invece, è stato in contatto diretto con la Rote Armee Fraktion, un gruppo terroristico finanziato da Mosca per compiere attentati nella Germania occidentale Quest’ultima teoria, tuttavia, non ha mai trovato conferma Certo, al contrario, è il difficile epilogo dell’esperienza tedesca di Putin Mentre l’Unione Sovietica trema sotto i colpi che radono al suolo il muro di Berlino, rimane nel suo ufficio a Dresda, intento a bruciare un’enorme quantità di documenti

L’ascesa politica

Dopo la caduta del muro di Berlino e il disfacimento dell’Unione sovietica, la Federazione Russa è afflitta da una notevole incertezza politica e da un’ economia incerta e traballante In questo contesto Putin inizia a muovere i primi passi in politica, dapprima in ambito regionale, e poi a livello nazionale Nel 1996, infatti, entra nell’entourage del presidente Boris Eltsin e, nel 1998, viene nominato direttore dell’FSB, il più importante dei servizi segreti russi succeduti al KGB

Il 31 dicembre 1999 Eltsin, sull’orlo di un processo per corruzione, rassegna le due dimissioni In virtù della Costituzione russa, Putin diventa presidente ad interim della Federazione russa L’anno successivo, a marzo del 2000, viene eletto presidente alla prima tornata

Gli anni della presidenza

Da quel momento in poi i destini della Russia si intrecciano indissolubilmente a quelli di Putin Un ruolo quello di presidente che mantiene pressoché illimitatamente da allora, con l eccezione degli anni dal 2008 al 2012, nei quali - non potendo candidarsi per un terzo mandato consecutivo a causa dei limiti presenti nella Costituzione - è sostituito da Dmitrij Medvedev In questo periodo ricopre la carica di primo ministro, In questo periodo riesce anche a far approvare una legge che porta la durata del mandato presidenziale da quattro a sei anni Nel 2012 è rieletto con il 60% dei consensi, mentre nel 2018 viene rieletto con il 76 9%

Politica interna

Nei primi otto anni del suo mandato grazie al boom economico delle materie prime degli anni 2000 e a oculate scelte fiscali, la Russia attraversa un periodo di grande benessere economico, accresciuto anche dalle limitazioni al potere economico degli oligarchi Una delle più grandi sfide dei primi anni della presidenza è il secondo conflitto ceceno, terminato nel 2009 Putin conduce la guerra con i separatisti con estrema brutalità Numerose sono le voci, tanto in-

terne quanto esterne alla Russia, che lo accusano di limitare la libertà di espressione e di informazione, attraverso un controllo capillare dei media e alla repressione sistematica di qualunque forma di dissenso

Politica estera

In politica estera, invece, Putin predilige inizialmente un approccio distensivo sia con l’Unione europea che con gli Stati Uniti rafforzando allo stesso tempo i rapporti con Cina e India La pacificazione con gli USA però dura ben poco I rapporti tra i due iniziano ad incrinarsi già nel 2003 quando Putin si oppone alla guerra in Iraq Nel 2012 Putin accusa l’allora segretario di Stato USA Hillary Clinton di fomentare le proteste contro di lui Cerca inoltre di riaffermare il ruolo della Russia come potenza mondiale, ragion per cui, nel 2006, è fra i paesi fondatori del gruppo dei BRIC, che conta oltre alla Russia anche il Brasile, la Cina, l’India e il Sudafrica

Crimea e Ucraina

Un discorso a parte, nell’analisi delle azioni di Vladimir Putin, in politica estera meritano la Crimea e l’Ucraina

In Crimea, regione ucraina, ha sostenuto militarmente le forze filo-russe, fino all’annessione della regione alla Federazione Russa tramite un referendum i cui risultati non sono riconosciuti dalla comunità internazionale Fin dall’inizio appare chiaro che le mire di Putin vanno ben oltre il Donbass è che il vero scopo della guerra è porsi in totale rottura con l’Occidente Iniziano in quel periodo le sanzioni a carico della Russia da parte dell’Unione europea e degli Stati Uniti Il 24 febbraio 2022 le truppe russe invadono l’Ucraina Nelle intenzioni di Putin l’esercito dovrebbe giungere in pochi giorni a Kiev, riportando il paese sotto il controllo totale della Federazione russa La sorprendente risposta Ucraina e il fermo sostegno militare e finanziario dell’Occidente trasformano, tuttavia, una spedizione militare di poche settimane in una vera e propria guerra, di cui le sorti sono ancora oggi incerte

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Q u i n d i c i n a l e d e l M a s t e r i n g i o r n a l i s m o d e l l a L U M S A

SFIDANTI LUMSAnews PAGINA 3
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D i r e t t o r e r e s p o n s a b i l e C a r l o C h i a n u r a D i r e t t o r e s c i e n t i f i c o F a b i o Z a v a t t a r o R e d a z i o n e G i u l i a C h i a r a C o r t e s e , M a d d a l e n a L a i , N i c c o l ò M a u r e l l i , L o r e n z o S i v i l l i T e s t a t a r e g i s t r a t a a l T r i b u n a l e d i R o m a n 4 6 8 d e l l 1 1 n o v e m b r e 2 0 0 3
NIKOLAI KHARITONOV partito comunista BORIS NADEZHDIN escluso dalla corsa elettorale

il caso

C’è la luce di un neon a illuminare gli scaffali

dell’Emporio Solidale della Caritas di via Blaserna, nel quartiere Marconi a Roma Ed è tra quegli scaffali che si percepisce l’ombra di molte storie, raccontate da chi ha avuto il coraggio di chiedere aiuto: storie di chi ha perso il lavoro durante la pandemia, di chi divide 70 metri quadri con altre dieci persone, di chi “è stato dentro” dopo una rapina, di cadute e ricadute nel vortice della droga “Come quelle storie da film, ma che qui sono realtà”, sostiene un operatore Caritas che conosce da vicino queste storie

Geografia degli Empori Solidali

Quella degli Empori Solidali della Caritas è una realtà diffusa in tutta Italia Spesso definiti “social market”, gli empori sono dei veri e propri supermercati in miniatura che mettono gratuitamente a disposizione beni di prima necessità, come prodotti alimentari o per l’igiene, articoli scolastici e, in alcuni casi, indumenti Il primo e unico report condotto da Caritas Italia (in collaborazione con l'associazione CSVnet - Centri di servizio per il volontariato) risale al 2018 e ha attestato la presenza di 178 empori attivi Stando ai dati del report, nel solo anno 2017 gli empori avevano aiutato circa 30mila famiglie per un totale di quasi 105 mila persone

Il numero di Empori e la quantità di persone beneficiarie di questo servizio sono cresciuti di anno in anno: si contano, infatti, almeno 200 unità diffuse in tutte le regioni, la cui presenza sarà confermata da un censimento già predisposto dall’associazione I dati complessivi, raccolti dall’inizio della loro attività al 30 giugno 2018, stimano che su oltre 325 200 persone assistite ben il 22% degli utenti aveva tra 1 e 15 anni (all’incirca 71 mila persone)

Il primo emporio Caritas è stato aperto nel 2008 nella “Cittadella della Carità – Santa Giacinta” a Ponte Casilino, a Roma Il modello, poi, si è diffuso a macchia d’olio in tutta Italia, coinvolgendo moltissime diocesi e realtà parrocchiali Paolo Valente, vicedirettore di Caritas Italia, ha raccontato l’esperienza di Merano, in provincia di Bolzano, dove “nel periodo della pandemia è nato un Emporio Solidale che ancora oggi è attivo, ‘La tenda di Abramo’” Proprio durante la pandemia, infatti, tante famiglie si sono rivolte a queste strutture Per entrare a far parte della rete Caritas, gli empori devono rispettare alcune caratteristiche: innanzitutto i futuri beneficiari arrivano solo dopo un colloquio in un Centro d’ascolto o attraverso organismi collegati o partner con cui sono definite le modalità di collaborazione Ad accoglierli ci sono

Empori Solidali Una risposta alla povertà

Quasi 180 unità in tutta Italia

La spesa a punti per aiutare le famiglie

persone formate e specializzate all’ascolto, volontari che, attraverso dei percorsi individuali, pensano alle diverse esigenze emerse in sede di conoscenza Una prima fase conoscitiva è dunque fondamentale Si passa poi alla parte più burocratica: è necessario richiedere attestazioni (come quella Isee) e compilare una scheda, in cui si specificano le caratteristiche del singolo nucleo familiare

Il centro d’ascolto, a questo punto, decide di erogare una tessera: una sorta di carta prepagata, con dentro dei punti, calcolati in base alle esigenze della famiglia, che non hanno l’equivalenza di un valore economico

punteggio

rispetto a biscotti, colluttorio o riso Ipotizziamo, dunque, una spesa settimanale: olio evo (7 punti), 3 pacchi di pasta (da un 1 punto ciascuno), 2 passate di pomodoro (3,4), latte (1,5), caffè (1 punto) o succo di frutta (0,5 punti) e varie possibilità di scelta tra biscotti, merendine o fette biscottate (per

cui sono necessari 1,5 punti ciascuno) E poi tonno in scatola (1 punto), carne macinata (7 punti), petto di pollo (6 punti) Tra i condimenti si possono trovare fagioli (0,6 punti), ceci, lenticchie, piselli (0,8 punti) o minestrone (1,5 punti) Non meno importanti detergente piatti e pavimenti (entrambi da 2,2 punti), detersivo lavatrice (4,5 punti), assorbenti (2 punti), bagnoschiuma (2,5 punti) e dentifricio (1,2 punti) Poco più di 50 punti per una spesa che può integrare o addirittura sostituire quella in un supermercato tradizionale

Tra donazioni e fondi Fead I prodotti che arrivano agli empori seguono vari canali: oltre a donazioni e collette, istituite in accordo con i supermercati, c’è tutta una serie di aiuti che arriva attraverso i programmi Fead Il Fondo di aiuti europei agli indigenti sostiene gli interventi promossi dai paesi dell'Unione per fornire cibo e assistenza In Italia, oltre al legame tra Empori e Caritas, esistono molte altre realtà che provano a far fronte al problema povertà Tra queste c è Banco Alimentare Monica Tola, direttrice del Banco Alimentare del Lazio, ha collaborato per molti anni con Caritas prima di assumere questo ruolo, constatando che il carico di richieste che le organizzazioni caritative stanno supportando è di molto aumentato negli ultimi anni Un tema centrale, però, - sottolinea Tola - è anche quello della mancanza di volontari”, il cui contributo quotidiano è essenziale per gli Empori Solidali Oltre 2 milioni di famiglie in stato di povertà A spiegare l’aumento delle richieste di aiuto agli empori ci sono i numeri sulla povertà in Italia: stando ai dati diffusi nell’ottobre 2023 da Istat relativi al 2022, poco più di 2 18 milioni di famiglie si trovano in uno stato di povertà assoluta “Questi dati dicono che la quota di famiglie indigenti nel nostro Paese è molto aumentata negli ultimi 15 anni”, conferma a Lumsanews Massimo Baldini, professore ordinario di Economia dell’università di Modena e Reggio Emilia L’incidenza delle famiglie in povertà assoluta si conferma più alta nel Mezzogiorno (10,7%, dal 10,1% del 2021), con un picco nel Sud (11,2%), seguita dal Nord-Est (7,9%) e Nord-Ovest (7,2%) Il Centro conferma, invece, i valori più bassi dell’incidenza (6,4%) “L’obiettivo”, conclude il dirigente della Caritas, “resta quello di rendere l’Emporio un passaggio, una fase di transizione che aiuta la persona a crescere e a rendersi autonoma” Un autonomia che ha l’ambizione di favorire il recupero e la ricollocazione all’interno della società

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esempio: per un nucleo familiare composto
quattro persone, i punti assegnati si aggirano intorno ai 210 C’è poi la cosiddetta “Tessera infanzia”, che vale 45 punti, pensata proprio per quelle famiglie con a carico un minore da 0 a 24 mesi I punti attribuiti
prodotti seguono una
la
Ad
da
ai
scala di priorità:
pasta avrà un
più basso
Foto Pixabay

IL PRIMO EMPORIO

APERTO A ROMA NEL 2008

Il primo emporio Caritas è stato aperto nel 2008 nella “Cittadella della Carità –Santa Giacinta” a Ponte Casilino, a Roma Il complesso comprende spazi destinati a varie iniziative di solidarietà In 10 anni hanno usufruito dell Emporio oltre 9mila famiglie di vari quartieri

I FONDI FEAD

DESTINATI AI PAESI UE

BENEFICIARI PER FASCIA D’ETÀ

LA SCHEDA

POVERTÀ EREDITARIA

UN NUOVO ASPETTO DEL PROBLEMA

L’incremento delle persone in povertà nei Centri di Ascolto Caritas rivela la presenza di una intergenerazionalità della povertà che si quantifica in circa 6 persone su 10 tra i beneficiari dei servizi

Gli operatori sociali hanno descritto la povertà ereditaria con una parola evocativa, che è appunto povertà ereditaria I fattori determinanti che alimentano la povertà intergenerazionale sono la povertà educativa, la povertà lavorativa e la povertà economica

Ci sono poi i working poor, ovvero coloro che lavorano ma con compensi non adeguati al mantenimento dignitoso della famiglia oppure lavoratori in nero o con una forte precarietà Appare evidente che per contrastare la povertà intergenerazionale non sembrano sufficienti solo le politiche sociali, quanto indispensabile è il percorso verso l’autonomia Azioni che avviano un processo di cambiamento per spezzare la catena della trasmissione della povertà

L’INTERVISTA

“Cambia il rapporto con la persona Un percorso di crescita verso l’autonomia”

Paolo Valente è vicedirettore di Caritas Italiana Già direttore della Caritas diocesana di Bolzano-Bressanone, spiega quanto la realtà degli Empori Solidali sia importante e necessaria in tutta Italia

Come è nata l’iniziativa degli Empori solidali?

“L’idea nasce dall’ascolto diretto delle persone e dei territori, ma soprattutto dall’evoluzione di una delle attività più frequenti a livello di volontariato di base delle singole realtà parrocchiali: quello della distribuzione alimentare

Quando si individua una forma di povertà, si interviene innanzitutto con il mettere a disposizione del cibo Tutto ciò dopo l’ascolto delle singole storie che arrivano nei nostri centri di ascolto parrocchiali: lì, infatti, avviene la prima forma di conoscenza con le persone

Quello degli Empori è un tipo di attività tipico degli ultimi decenni, ma poiché “Dare da mangiare agli affamati” è una delle opere di misericordia citate nel Vangelo, direi che la nostra è un'attività millenaria”

Quali sono, allora, gli elementi di novità?

“Quello che cambia con l’Emporio Solidale è l’approccio verso la persona: non è il singolo volontario o la Caritas parrocchiale che decide di cosa ha bisogno quella persona, ma alla persona stessa viene data la possibilità di scegliere

In questo modo non si riceve meccanicamente un pacco alimentare, ma si entra in una sorta di percorso di responsabilizzazione La prospettiva ideale resta proprio quella di rendere l’Emporio un passaggio, una fase di transizione che aiuta la persona a crescere e a rendersi autonoma

Le è capitato di assistere all’apertura di uno di questi Empori?

Sì, a Merano, in provincia di Bolzano, mia città d origine Proprio lì, nel periodo della pandemia, è nato un Emporio solidale che ancora oggi è attivo: La tenda di Abramo

In quel momento, a causa dell incremento del numero di richieste, si era resa urgente la creazione di uno spazio come un Emporio Attraverso un circuito di varie organizzazioni che raccoglievano e gestivano i generi alimentari, l’iniziativa è pian piano evoluta Sono stati messi a disposizione degli spazi e si è creato un gruppo di volontari”

Il Fondo di aiuti europei agli indigenti è un investimento pubblico dell'Unione Europea I fondi, dal valore complessivo di 3,8 miliardi di euro, si pone l'obiettivo di orientamento e sostegno alle persone per aiutarle a migliorare la loro condizione economica e farle uscire dalla povertà VICE

Queste realtà sono presenti su tutto il territorio nazionale

“Negli ultimi 15 anni il numero di poveri assoluti in Italia è triplicato: questo tipo di interventi è stato sollecitato dalla realtà stessa in cui ci troviamo a vivere

Non a caso proprio negli ultimi anni si sono sviluppati questi Empori Troviamo queste realtà anche in altri paesi europei: in Svizzera e in Austria ci sono delle realtà molto interessanti sotto questo punto di vista, con un approccio simile a quello italiano”

IL PARERE
“I giovani più colpiti di qualche anno fa La povertà coinvolge le famiglie numerose”

Quale è lo stato della povertà in Italia? Lumsanews ne ha parlato con Massimo Baldini, professore ordinario di Economia dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia (UniMoRe)

Cosa dicono i dati sulla povertà in Italia?

“La fonte principale per i dati sulla povertà in Italia è sicuramente l’Istat Questi dati dicono che la quota di famiglie in uno stato di povertà assoluta nel nostro Paese è molto aumentata negli ultimi 15 anni Il dato riguarda soprattutto i giovani: l’incidenza della povertà è più alta rispetto a quanto accade fra gli anziani Registriamo, dunque, un’inversione rispetto a qualche anno fa, quando l’incidenza della povertà era più o meno simile in tutti i gruppi d’età Va anche detto, però, che i giovani in Italia sono pochi: per questo, se guardiamo i dati in base all’età, i giovani risultano svantaggiati, ma in generale il numero totale dei poveri è molto alto anche tra i 50-60enni”

Nessuna differenza tra Nord e Sud?

“Direi che qualche differenza c’è: a Nord è più diffusa una povertà tra gli extracomunitari, proprio perché gran parte delle famiglie straniere vivono al Nord, dove ci sono più opportunità di lavoro La povertà, infatti, coinvolge lavoratori che guadagnano poco e che spesso hanno famiglie numerose

Al sud la povertà si caratterizza maggiormente per il grande numero di 50- 60enni che non hanno accesso alla pensione, ma avendo poca istruzione e poche competenze professionali, sono tagliati fuori dal mercato del lavoro

Ci sono state in Italia politiche pubbliche nate per contrastare la povertà?

Il reddito di cittadinanza è stato fondamentale per contrastare il fenomeno della povertà diffusa Questa misura, introdotta prima dal governo Gentiloni e poi confluita nel Reddito di cittadinanza a partire dal 2019, ha avuto sicuramente un importante effetto sulla povertà, soprattutto negli anni del Covid Non pochi, però, sono stati i problemi: sarebbe dovuta essere una misura di reinserimento al lavoro, ma invece questo non sempre è avvenuto, anche a causa del cattivo funzionamento dei centri per l’impiego regionali”

Si parla spesso di povertà ereditaria Cosa ne pensa?

“Si sa bene che i primi anni di vita sono decisivi non soltanto per la genetica

Da un punto di vista della cultura dell’ambiente in cui si vive nei primi 10/15 anni di vita, c’è sicuramente questa tendenza a riprodurre gli stessi comportamenti dei genitori, ereditando valori e abitudini Va anche detto che la possibilità di un figlio di cambiare la condizione della famiglia d’origine è molto dipendente dalla zona in cui si vive”

LUMSAnews PAGINA 5
il
lo scorso
DIRETTORE CARITAS Paolo Valente ha assunto
ruolo
gennaio
ECONOMISTA
(g c c ) (g c c )
Massimo Baldini insegna Economia all’UniMoRe
Più di 65 anni 6.4% 15 - 64 anni 66.2% 0 - 1 anno 5.4%
- 15 anni 22%
1
FONTE: CSVnet - dati 2018

l’inchiesta

Non si conoscono i meccanismi d’azione di questa pratica ed è ancora difficile valutare i rischi legati all’abuso LE NUOVE DIPENDENZE

Il boom del microdosing la tentazione psichedelica dei supermanager americani

L’uso controllato di sostanze psicoattive per lavorare senza stress i Big della Silicon Valley trasformano il fenomeno clinico in una moda

di LORENZO SIVILLI

Piccole dosi di sostanze psicoattive per far fronte ai ritmi della vita e alla “depressione” All’interno dei più rinomati uffici della Silicon Valley il microdosing si sta rapidamente consolidando come un’eccezionale pratica terapeutica Elon Musk fondatore di Tesla e SpaceX secondo una recente inchiesta del Wall Street Journal ricorre all’uso di psichedelici per combattere l’insonnia e alleviare lo stress A confermarlo lo stesso Musk: “La ketamina presa occasionalmente è l’opzione migliore”, ha confessato con un tweet su X nel giugno del 2023 Come lui anche Sergey Brin, cofondatore di Google, si affiderebbe ai funghi allucinogeni per aumentare la produttività sul lavoro e migliorare le sue prestazioni Sono solo alcuni esempi celebri che qualificano il microdosaggio come una moda in ascesa negli ambienti d’élite Sul fenomeno, però, ci sono ancora tante incognite “Effetti come mal di testa e sogni strani sono comuni per il microdosaggio di funghi?”, “Si può fare microdosing se si assume già Adderall per l’ADHD?”, “Qualcuno sa se il microdosing può aiutarmi con la mia disprassia?” Sono alcune delle domande che appaiono sul Microdosing Institute, un network statunitense aperto a tutti coloro che si affacciano al mondo del microdosaggio di psichedelici

Le risposte, spesso non esaustive, risultano confuse e si rifanno alle esperienze personali (di account anonimi) che tentano di chiarire i dubbi dei tanti utenti interessati a usare, come fanno molti dei personaggi più influenti del mondo, gli psichedelici Un fenomeno controverso

Le ricerche effettuate finora sul microdosaggio non sono consolidate e non derivano da sperimentazioni scientifiche, bensì da racconti aneddotici e sondaggi effettuati su campioni limitati Lo psicologo clinico Vincenzo Caretti spiega a Lumsanews che il "fenomeno è controverso" Nel 2017, attraverso una serie di domande online a un numero non ben precisato di persone, un gruppo di ricercatori dell Università di Toronto in Canada ha tentato di definire gli effetti principali del microdosaggio di psichedelici Dallo studio è emerso che il 26,6% degli intervistati sostiene di aver riscontrato un miglioramento dell umore e una riduzione dei sintomi depressivi; il 14,8% un miglioramento della concentrazione; mentre il 12,9% un incremento della creatività

Il metodo Fadiman

Queste ricerche approfondiscono l’ampio lavoro effettuato da James Fadiman che, con il suo libro The Psychedelic Explorer ’ s Guide, ha evidenziato per primo, a partire dagli anni ‘60, le potenzialità terapeutiche delle sostanze psicoattive, soprattutto l’LSD e la psilocibina, le più utilizzate per il microdosing Il protocollo di Fadiman si affida a regole ferree: una microdose ogni tre giorni e un dosaggio di circa 0 000005 grammi di LSD o 0 4 grammi di funghi con psilocibina Quantitativi da seguire alla lettera per evitare trip allucinogeni e rendere inefficace la terapia Sotto la lente degli scienziati

Il microdosing, secondo Caretti, non è l’unica soluzione a cui bisogna fare affidamento: “Il successo di un trattamento - spiega - dipende dall’alleanza terapeutica che si instaura tra psicologo-psichiatra e paziente” L’uso di psichedelici, infatti, risulta solo un espediente a cui si può scegliere di ricorrere anche in autonomia, senza la supervisione di un professionista, tenendo bene a mente l’impatto che provocano sulla salute mentale “In questo caso è essenziale comprendere il funzionamento di personalità I casi più vulnerabili possono slatentizzare ulteriori vulne-

Uno screenshot di una chat del Microdosing Institute, nella quale gli utenti consigliano metodi e sostanze per approcciarsi al microdosing

rabilità e provare esperienze di carattere psicotico”, sottolinea Caretti Una serie di rischi, dunque, ben calcolati, a cui però va aggiunta la proprietà degli psichedelici di non creare dipendenza rispetto ad altre sostanze come la cocaina Per Anna Lembke psichiatra americana ed esperta in medicina delle dipendenze, è un “mito che gli psichedelici non creino dipendenza”: “Qualsiasi tipo di droga che altera lo stato mentale in modo rapido ha il potenziale per poterlo fare”, spiega La mancanza di informazioni scientifiche chiare sul microdosing, considerato illegale nella maggior parte dei Paesi europei, limita secondo Marco Pistis, professore ordinario di Farmacologia all’università di Cagliari, “la capacità di determinare precisamente i meccanismi d’azione e di stabilire soglie di sicurezza ed efficacia" Non bisogna sottovalutare, quindi, le proprietà potenzialmente dannose “Dosi anche molto piccole - aggiunge Pistis - possono indurre effetti psichici intensi” Il farmacologo comportamentale Paolo

Il capodi X

Elon Musk, fondatore di Tesla e SpaceX, ricorrerebbe al microdosing per far fronte ai suoi momenti depressivi

Con un post pubblicato su X (ex Twitter) nel giugno del 2023, Musk sostiene di fare uso di ketamina poiché “assunta occasionalmente è l’opzione migliore” per trattare la depressione rispetto ai farmaci tradizionali Il commento del patron di X è arrivato dopo l’ampia inchiesta del Wall Street Journal che lo accusava di utilizzare anche dosi più elevate di sostanze psicoattive per affrontare eventi sociali (Foto Ansa)

Nencini introduce anche il concetto di “effetto placebo” Le reazioni apparenti del microdosing, secondo l’esperto, sono frutto delle "aspettative del soggetto” una sorta di “condizionamento associativo” influenzato dalle esperienze comuni Anche in questo caso però i benefici “fittizi” riscontrati da molti soggetti rischiano di condizionare negativamente gli individui più “fragili e suggestionabili” I limiti della ricerca

Le barriere imposte dalla legge quindi si scontrano con quelle della ricerca A differenza di altri Paesi europei - come Portogallo e Germania, che investono negli studi per approfondire l’uso medico delle sostanze psichedeliche, l’Italia risulta ancora molto indietro e sembra credere poco in queste “terapie”, su cui, come abbiamo visto, regna ancora incertezza Le uniche iniziative politiche affini al microdosaggio si sono concentrate finora solo sulla cannabis L’Italia dal 2006 consente l’uso di quella terapeutica, anche se permangano problematiche di produzione e forma-

Il tycoondi Google

Sergey Brin, fondatore di Google assieme al socio e amico

Larry Page, farebbe uso di sostanze allucinogene Alcuni testimoni hanno raccontato di aver visto l’imprenditore russo assumere droge, non è ancora ben chiaro se all’interno degli uffici del più grande browser di internet, oppure no Brin ricorrerebbe a microdosi di funghi allucinogeni, conteneti la psilocibina, una delle sostanze psichedeliche più microdosate L’imprenditore non si è espresso a riguardo (Steve Jurvetson, CC BY 4 0 Deed | Attribution 4 0 International)

zione del personale sanitario Negli Stati Uniti, invece, a operare attivamente nel campo della medicina psichedelica è la società no-profit MAPS (Associazione Multidisciplinare per gli Studi Psichedelici) impegnata a creare un contesto legale e culturale più favorevole all’uso terapeutico delle sostanze psicoattive Nonostante tutto, così come in Italia e Europa, anche sul suolo americano aleggiano ancora forti dubbi sull’effettivo ruolo terapeutico del microdosaggio di allucinogeni, al momento appannaggio di iniziative individuali e spesso elitarie Stroncature alternate a dubbi in una battaglia che si combatte sia sul fronte medico, che su quello socio-economico e su quello mediatico “Il punto”, conclude lo psicoanalista Caretti, “è che sull’efficacia di questo tipo di trattamento farmacologico-psichiatrico non ci sono ancora ricerche consolidate condotte su campioni significativi Per questo starei molto attento, oggi, a considerare il microdosing una cura alternativa contro ansia e depressione”

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IL FARMACOLOGO

“Dosi piccole possono indurre effetti psichici molto intensi”
Pistis: “Senza studi specifici è difficile definire limiti sicuri”

“Alcuni psichedelici sono sostanze particolarmente potenti Dosi anche molto piccole possono indurre effetti psichici intensi”

Marco Pistis, docente in Farmacologia all’Università di Cagliari, chiarisce a Lumsanews la pericolosità effettiva degli psichedelici e come i loro meccanismi influenzano la mente umana

In che modo gli psichedelici influenzano il cervello a dosaggi minimi?

Dobbiamo specificare che il micro-dosaggio non ha un significato farmacologico quantitativo Il termine si riferisce a dosi genericamente inferiori a quelle che producono tipicamente effetti allucinogeni o psichedelici evidenti In generale, le quantità specifiche di sostanze come la psilocibina presenti nelle preparazioni di prodotti naturali sono sconosciute, così come le concentrazioni plasmatiche raggiunte nelle persone durante il microdosaggio Questa mancanza di informazioni limita la capacità di determinare i meccanismi d’azione e di stabilire soglie di sicurezza ed efficacia”

C’è un fondamento scientifico di verità rispetto a chi sostiene che tali farmaci aumentino la produttività sul luogo di lavoro?

“Non esiste alcun fondamento scientifico Queste sono sostanze farmacologicamente attive tutte con potenziali effetti tossici Se il loro uso sarà approvato per determinate patologie, dovranno essere usate per quelle specifiche indicazioni e sotto il controllo medico Non prevedo che saranno mai autorizzate “per aumentare la produttività” Al di fuori di un eventuale uso medico restano sostanze illegali e potenzialmente molto dannose”

Cosa cambia tra microdosaggio e dosaggio completo?

“I meccanismi degli effetti osservati con basse dosi non sono noti, ma un meccanismo plausibile risiede nelle affinità differenziali dei recettori attivati, negli effetti intracellulari e nelle reti neurali coinvolte a basse concentrazioni Tuttavia, questa è la regola per moltissimi farmaci e non rappresenta una peculiarità

DOCENTE A CAGLIARI Professore ordinario in Farmacologia

degli psichedelici” Quindi possono verificarsi dei cambiamenti nella risposta farmacologica?

“Certo Molti farmaci che a basse dosi hanno una certa selettività per un determinato recettore, alle alte dosi la perdono e attivano altri recettori con effetti farmacologici molto diversi Esiste un microdosaggio ottimale in ambito terapeutico?

Alcuni psichedelici sono sostanze particolarmente potenti Dosi anche molto piccole possono indurre effetti psichici molto intensi, che dipendono anche dalla suscettibilità individuale E particolarmente difficile, proprio per la loro potenza, dosarli in modo sicuro ed efficace, laddove sia possibile individuare un dosaggio specifico utile per i pazienti Va comunque ribadito che farmaci di questa classe hanno la potenzialità di dare reazioni disturbanti per il paziente (l s )

“ Non esistono fondamenti scientifici per cui assumere queste sostanze “aumenti la produttività” e non credo che saranno mai autorizzate al di fuori della pratica clinica

LA PSICHIATRA

“Qualsiasi droga che modifica lo stato mentale crea dipendenza”

Lembke: “Media minimizzano i rischi di queste sostanze”

“Molte persone fraintendono lo stato delle prove che sono a favore dell’uso degli psichedelici, ma non va considerato come l’unico veicolo di guarigione per il paziente”

Anna Lembke, psichiatra americana e docente in Medicina delle dipendenze alla Stanford University in California, spiega a Lumsanews i falsi miti intorno agli psichedelici e al loro utilizzo al di fuori della pratica clinica Il microdosaggio di psichedelici può avere effetti terapeutici nell’ambito dei trattamenti psichiatrici?

Gli studi clinici dimostrano che gli psichedelici possono essere utili come coadiuvanti della psicoterapia Questa è una distinzione importante Attualmente non esistono prove affidabili dell uso degli psichedelici da soli, a qualsiasi dose, per il trattamento di qualsiasi disturbo psichiatrico”

Cosa dimostrano gli studi?

“Tutte le ricerche svolte finora sono state condotte nel contesto della psicoterapia, e in questi studi gli psichedelici sono stati somministrati da un professionista esperto un piccolo numero di volte, dalle tre alle cinque, nell arco di molte settimane di psicoterapia, circa quaranta o cinquanta sedute Il punto è che molte persone fraintendono o non sono consapevoli dello stato delle prove che sono a favore dell uso degli psichedelici per aiutare la psicoterapia, non come veicolo indipendente per la guarigione” È possibile implementare questa pratica a lungo termine?

“Sì, penso che sia possibile Sta già accadendo La parte difficile sarà la regolamentazione della qualità, soprattutto perché si suppone che la psicoterapia sia il pilastro del trattamento, ed è estremamente difficile avere un controllo di qualità sulla terapia della parola” Sfortunatamente non esistono studi specifici e approfonditi a riguardo C’è da dire però che diversi psichedelici hanno la capacità di indurre effetti cognitivi dannosi e hanno passibilità alla dipendenza” Quindi pensa che possano esserci dei rischi?

ESPERTA IN DIPENDENZE

Terapeuta e docente alla Standford University

“Tutti i trattamenti presentano dei rischi Gli psichedelici non fanno eccezione Inoltre, per quanto riguarda i dati, i media hanno sorvolato o minimizzato questi rischi Mentre assistiamo a un aumento dell'uso di psichedelici nella popolazione, assistiamo anche a un aumento dei danni, il che ci dice che abbiamo bisogno di molti più dati sui potenziali pericoli dell'uso”

Se gli psichedelici non creano dipendenza, non crede che possano comunque invogliare a provare trip allucinogeni?

È un mito che gli psichedelici non creino dipendenza In clinica vediamo continuamente pazienti dipendenti da psichedelici Qualsiasi droga che modifichi il nostro stato mentale in modo così rapido e potente ha un potenziale di abuso e di dipendenza, definito come uso continuo e compulsivo nonostante i danni a se stessi o agli altri”

(l s )

Gli studi clinici recenti sugli psichedelici dimostrano la loro utilità come coadiuvanti della psicoterapia

ma presentano comunque un potenziale di abuso compulsivo

PAGINA 7 LUMSAnews

Unto, grasso e cremoso oltremisura. “Bello da vedere e buono da mangiare”, sostengono gli influencer del settore. Ma non tutti sono d’accordo e sul web scoppia la guerra dei blogger del cibo Dietro all’hashtag da oltre trecento milioni di post su Instagram si nasconde un mondo di sprechi e diseducazione alimentare

Food porn il sapore dei like

Così la dittatura social esalta gli eccessi gastronomici

di NICCOLÒ MAURELLI

Fate l’amore con il sapore È lo slogan di una nota marca di yogurt Food porn, dal vangelo secondo Instagram Cibo e piacere Un connubio antichissimo Dalla cena di Trimalcione alle spadellate di Max Mariola Col motto “the sound of love” lo chef romano accompagna le sue ricette sul web e seduce milioni di utenti Il simbolo del boom della food economy ai tempi dei s ocial Niente libri di ricette Nessun programma culinario Basta aprire Instagram per trovarsi davanti alla nuova frontiera della cucina Oltre trecento milioni di post con l hashtag foodporn No, non è una parolaccia, ma il termine usato per aggregare le immagini di piatti che hanno un as petto particolarmente invitante Il cibo buono da vedere, in sostanza Legittimo chiedersi se sia pure buono da mangiare Ma andiamo con ordine Social e cucina, la scelta vincente degli chef influencer I social network offrono spesso un’alternativa al lavoro tradizionale Una strada nuova, intrapresa da molti durante il lockdown del 2020 È il caso di chef Federico Fusca “Facevo il cuoco Per colpa del Covid sono finito in cassa integrazione In quel momento avevo trent’anni mi s entivo finito dal punto di vista lavorativo Così ho scelto i social” Un esperimento nato per gioco che unisce le sue grandi pas s ioni: la cucina e la comunicazione Quattro anni dopo i numeri parlano chiaro: quasi due milioni di s eguaci tra Ins tagram, TikTok e YouTube Un vero e proprio lavoro, ma cucinare non basta Bisogna anche saper montare i video E fidelizzare i propri follower Il trucco? Fare sempre gli stessi gesti, le stesse battute come refrain e, soprattutto, piatti replicabili “Più la ricetta è semplice, più la commenti e la condividi con amici e parenti”, s piega F us ca U na vera rivoluzione rispetto alla cucina tradizionale “Un bravo chef influencer guadagna quindici volte tanto quello che guadagna un cuoco normale” Sì, ma quanto? Centinaia di migliaia di euro all’anno, talvolta anche

GLI CHEF DEL WEB

Nel mare magnum del food porn esistono anche isole felici Da Federico Fusca a Max Mariola, negli ultimi anni gli chef influencer hanno conquistato il web In Italia la testata Webboh dedica al settore un vero e proprio contest: il Best food creator In gara cuochi professionisti come Ruben Bondì, famoso per cucinare sul suo balcone di casa, e amatoriali, come la coppia Raf e Cate, che legano le ricette al mondo del fitness Senza dimenticare l’ultraottantennne Nonna Silvi, che ha spopolato sui social contribuendo al successo dell’azienda di famiglia, a Castelfiorentino Ce n’è per tutti i gusti, pure vegani Ecco allora Carlotta Perego in arte Cucina Botanica che sui suoi canali presenta ricette a base vegetale

milioni “Dipende da vari fattori”, aggiunge Fusca, che al lavoro dei social affianca anche quello in televis ione, nel programma “È s empre mezzogiorno” di Antonella Clerici Il boom del food porn, il cibo bello da vedere M a attenzione, non s erve es s ere cuochi provetti per avere successo con il cibo sui social Lo testimonia Vincenzo Falcone, tra i primi imprenditori in Italia ad aver intuito le potenzialità del web nel mondo della ristorazione Nel 2014 usa Facebook per promuovere Delicious, la sua catena di locali Un post sponsorizzato costava 10 euro e ti consentiva di scegliere il target dei clienti Molto più efficace ed economico dei soliti cartelloni pubblicitari e spot radiofonici Nel 2019 l inizio della collaborazione con Gianandrea Squadrilli di Italy Food Porn, un’azienda di social media marketing con sede a Roma Insieme fondano Golocious, catena di ristoranti specializzati nell’arte degli hamburger “Perché siamo tutti figli di McDonald’s E io alla pizza preferis co gli hamburger”, s cherza F alcone O ggi G olocious ha 20 punti vendita in tutta Italia e uno pure in Oman L’idea di fondo?

Sempre la stessa: cibo bello da vedere e buono da mangiare Tutti d’accordo? Per niente Perché i social sono un campo di battaglia E qualcuno ha dichiarato guerra al food porn La guerra dei food influencer A les s andro Bologna e G iulia Bales tra – in arte Franchino il criminale e Giulia Crossbow – mettono in guardia dagli influencer che sponsorizzano locali in nome del cibo bello da vedere U no di ques ti? P roprio G olocious L’attacca lo s tes s o F ranchino, che intanto ha iniziato a collaborare con il dorso romano del quotidiano La Repubblica Pronta la risposta di Falcone: “Non ha senso entrare in un ris torante e dire che fa tutto s chifo, come fa lui” Ma la battaglia degli influencer antifood porn va oltre Golocious Su YouTube Franchino dedica una rubrica proprio ai locali s pons orizzati dai cos iddetti “foodpornari” Il

nome? “Marchette criminali” Dalla sua prospettiva sono “marchettari” tutti quei foodblogger pagati da un ristorante “tutto fumo e niente arrosto” per fargli pubblicità s ui s ocial M atteo D i Cola, uno dei manager di Italy Food Porn, respinge però le accuse “I ristoranti con cui collaboriamo vengono s empre s celti in bas e alla qualità dei prodotti” E ripete l’adagio: buono da vedere, buono da mangiare Anche se ammette: Talvolta il food porn degenera in piatti eccessivamente sbrodolosi e fritti Ma noi non c entriamo Sprechi e diseducazione alimentare, l’altra faccia del food porn L hashtag foodporn nasconde spesso un mondo di sprechi e diseducazione alimentare Così la quantità vince sulla qualità Ecco allora le sfide social: mangiare un chilo di carbonara in mezz’ora Guido Mori, direttore dell’Università della Cucina Italiana, conduce sui suoi canali una personale battaglia culturale contro queste derive Così in un suo reel: “Food porn significa produrre qualcosa che cos ti pochis s imo, da vendere a un pubblico che lo paghi tantissimo” Con conseguenze sulle abitudini alimentari di chi guarda ques ti video Perché il food porn prende il controllo del nostro cervello Come? Lo spiega il team di neuroscienziati guidato da Charles Spence dell’Università di Oxford in “Mangiare con gli occhi Dalla fame visiva alla sazietà digitale” La vista e l odore del cibo ricco di grassi inviano infatti una scossa al cervello delle pers one affamate, aumentando il loro neurometabolismo "Come quello sessuale, il porno alimentare ci permette di des iderare cos e tabù”, afferma la psicologa Susan Albers in un articolo s u A BC N ew s D ello s tes s o avvis o S ebas tiano Benas s o, profes s ore di S ociologia pres s o l’U nivers ità di G enova, autore di “A ggiungi un s elfie a tavola Il cibo nell' era dei food porn media”, scritto a quattro mani con la collega Luisa Stagi “Guardare altre persone abbuffarsi genera un godimento pari a quello della pornografia ses-

FOODBLOGGER

Lorenzo Tripi, manager Sicily, in uno dei suoi re accattivante della Sicilia descrizione del canale s polemiche Guido Mori, dell’Università della Cuc criticato il contenuto di q soprattutto per le scelte

il focus PAGINA 8

suale In entrambi i casi il fruitore del contenuto non compie l’atto, ma una sorta di sublimazione” Godere senza sporcarsi le mani, in poche parole Benasso cita al proposito il mukbang (dall'unione di due parole coreane, mangiare e trasmettere), una trasmissione audiovisiva online in cui una persona ingurgita cibo mentre interagis ce con il proprio pubblico “Un fenomeno che – prosegue il sociologo – riflette le contraddizioni della nos tra s ocietà: da una parte il consumismo spinge a godere del cibo in modo edonistico, dall altra una buona forma fisica rimane un indicatore di buona cittadinanza I rischi per la salute

La visione di questi contenuti condiziona le nostre abitudini già dai primi anni di vita Uno studio pubblicato s ulla rivis ta N CBI – N ational Center for Biotechnology Information – svela come i modelli dietetici non salutari proposti sui social possono indirizzare i desideri e i gusti dei bambini E il bacino d’utenti è in espansione: secondo una ricerca Buzzoole già nel 2020 più della metà degli italiani (54%) seguiva i food influencer per ricevere cons igli culinari U n’analis i del 2022 condotta dall’agenzia di eCommerce Calicantus evidenzia come il 56% delle persone intervistate dai 13 ai 39 anni segua le tendenze in voga sui social per preparare i pasti Tendenze non sempre salutiste “Sapete che in Sicilia si trova il paradiso del diabete?” Inizia così il reel di Lorenzo Tripi, manager di Italy F ood P orn S icilia M a di cos a s i parla? Waffle N on certo quelli clas s ici U n bagno di N utella e crema al pistacchio, tanti Smarties e, per non farsi mancare nulla, una valanga di granella – superfluo ribadirlo – di pistacchio

Food porn e ristorazione

Al netto dei discutibili contenuti, la comunicazione fa s torcere il nas o “S ul diabete voleva fare una battuta, chiaramente orripilante”, il commento sconcertato di Mori al reel di Tripi Il diabete è infatti una patologia pandemica Perciò “è pericoloso

SCONTRO SOCIAL

I social sono un campo di battaglia e qualcuno ha dichiarato al food porn Alessandro Bologna e Giulia Balestra – in arte Franchino il criminale e Giulia Crossbow – mettono in guardia dagli influencer che sponsorizzano locali in nome del cibo bello da vedere Uno di questi? Proprio Golocious L attacca lo stesso Franchino, che intanto ha iniziato a collaborare con il dorso romano del quotidiano La Repubblica Pronta la risposta di Falcone: “Non ha senso entrare in un ristorante e dire che fa tutto schifo, come fa lui” Ma la battaglia degli influencer anti-food porn va oltre Golocious Su YouTube Franchino dedica una rubrica proprio ai locali sponsorizzati dai cosiddetti “foodpornari”

LE SPONSORIZZAZIONI

Inquadra il codice QR per approfondire la polemica sulle sponsorizzazioni dei foodblogger

promuovere certi contenuti”, aggiunge M ori Anche perché i primi fruitori dei social sono gli adolescenti Prendiamo in esame una ricerca condotta nel Regno Unito pubblicata sul sito di Sodexo, multinazionale leader nel campo dei servizi di ristorazione e dei servizi alle imprese Il 95% dei giovani tra i 16 e i 24 anni ha un profilo sui social e oltre il 75% della Gen Z segue almeno un influencer D allo s tudio emerge come i giovani s iano es pos ti al marketing alimentare s ui s ocial circa 30-189 volte a settimana Secondo la stessa ricerca, i ragazzi che sono stati esposti a vlogger che promuovevano s nack zuccherati e gras s i hanno mangiato il 26% in più di calorie rispetto a quelli che non lo hanno fatto Uno scenario preoccupante anche per l Italia, visti i numeri generati da alcuni foodblogger Che influenzano anche il modo di fare ristorazione Degli esempi? La carbocrema e il guanciale, requisiti indispensabili per la carbonara tradizionale Almeno, così ci raccontano Perché la ricetta attuale della carbonara nulla ha a che vedere con quella originale, pubblicata nel 1954 su Cucina Italiana: pasta, groviera, aglio, cipolla, panna e – tenetevi forte – pancetta “Ma non è una novità che la ristorazione si adegui all’evoluzione dei gusti della società Avveniva già prima dell’avvento dei social È qualcosa di fisiologico”, conclude M ori N el mare magnum del food porn, in ogni caso, esistono anche isole felici Ne abbiamo parlato all’inizio del nostro racconto Anche perché “i social sono uno strumento potentis s imo” P arola di M ori N el bene e nel male O meglio, nei buoni e nei cattivi piatti Col ris chio, nas cos to dietro ai fornelli, di piegare la cucina alla logica dei like

L’INTERVISTA “Fenomeno che riflette l’incoerenza della nostra società”

Sebastiano Benasso, docente di Sociologia all’Università di Genova, ha scritto insieme alla collega Luisa Stagi “Aggiungi un selfie a tavola Il cibo nell’era dei food porn media”, un libro in cui emerge la deriva “estetizzante” di questo settore ai tempi dei social

Professore, come nasce il food porn?

“I primi esempi di food porn nascono nelle riviste di cucina, che definiscono un canone di estetizzazione nella rappresentazione del cibo Tutto dilaga con l’arrivo del web 2 0, che consente a tutti di interagire attivamente con i creatori di contenuti”

Perché il cibo attrae così tanto?

“Perché è un argomento pervasivo Pensiamo a l n o s t r o P a e s e : i n I t a l i a i l r i f e r i m e n t o a q u e s t o s e t t o r e è f o n d a m e n t a l e p e r l a costruzione della nostra identità culturale”

Quando il cibo diventa un problema sociale?

“ V i v i a m o i n u n a s o c i e t à g a s t r o - a n o m i c a , sociologicamente parlando, sia per la scarsa e d u c a z i o n e a l i m e n t a r e s i a p e r l o s m a r r i m e n t o c r e a t o d a s t i m o l i

contraddittori”

A che cosa si riferisce?

“ D a u n l a t o l a s o c i e t à c a p i t a l i s t a e consumista spinge a godere del cibo in modo e d o n i s t i c o , d a l l ’ a l t r o u n a f o r m a f i s i c a s a n a

rimane un indicatore di buona cittadinanza

Quale ruolo rivestono i media?

A m p l i f i c a n o q u e s t e c o n t r a d d i z i o n i B a s t a a c c e n d e r e l a t e l e v i s i o n e : t r o v e r e m o m o l t i p r o g r a m m i d i c u c i n a , p r o f e s s i o n a l i e a m a t o r i a l i , e c o n t e m p o r a n e a m e n t e a n c h e quelli sul dimagrimento

Quali sono le cause di questa distonia?

“ L a s o c i e t à h a s p o s t a t o s u l l ’ i n d i v i d u o l a

responsabilità di monitorare il proprio stato d i s a l u t e U n a t e n d e n z a c h e r i f l e t t e l o smantellamento dello Stato sociale” Che ruolo riveste il food porn nella nostra società?

“Guardare altre persone abbuffarsi genera un g o d i m e n t o p a r i a q u e l l o d e l l a p o r n o g r a f i a s e s s u a l e I n e n t r a m b i i c a s i i l f r u i t o r e d e l

contenuto non compie l’atto ma una sorta di sublimazione” P e n s a c h e l a f r u i z i o n e d i c o n t e n u t i a l i m e n t a r i s u T i k T o k e I n s t a g r a m p o s s a f a v o r i r e l ’ i n s o r g e r e d i d i s t u r b i alimentari?

“ N o n s i h a a n c o r a l a c e r t e z z a , m a sicuramente i social network amplificano le c o n t r a d d i z i o n i d i c u i p a r l a v o S u l w e b s i t r o v a n o m o l t e c h a l l e n g e s u l t e m a e , a l l o s t e s s o t e m p o , c o n t e n u t i c h e t r a t t a n o l’alimentazione in modo anoressizzante”

LUMSAnews di Italy Food Porn el “Il cibo più a”, si legge
social,
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SOCIOLOGO
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