La Nazione 150 anni Lucca

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29 novembre 1924

Giacomo Puccini ci ha lasciati il mondo piange il maestro Era ricoverato in una clinica di Bruxelles. Le sue ultime parole e la penosa agonia. Aveva con sé gli appunti della Turandot di Oriano de Ranieri

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lle 11.30 di sabato 29 novembre 1924 Giacomo Puccini cessò di vivere. La notizia colse tutti di sorpresa perché l’operazione alla gola nella clinica del dottor Ledoux a Bruxelles andò bene, anche se alla partenza per il Belgio dalla stazione di Pisa accompagnato pure dal figlio Tonio, il Maestro

Giacomo Puccini posa davanti al pianoforte nella sua villa di Torre del Lago. Qui l’artista trascorreva lunghi periodi alternando il suo impegno di compositore a lunghe partite di caccia.

si era rivolto al fedele Marotti e gli aveva detto: «Caro Guido, questo è un malaccio che neppure in Belgio sapranno vincere. Sono condannato».

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ll’entrata in clinica il Maestro doveva affrontare un trattamento prima dell’operazione per applicare il radio direttamente intorno al tumore. In quel periodo poteva lasciare la clinica e infatti volle assistere in incognito ad una rappresentazione di Madama Butterfly al Théatre-de-laMonnaie. Aveva portato con sé anche degli appunti di Turandot, l’opera incompiuta, col desiderio di tirare avanti il difficile lavoro. Poco dopo il ricovero

arrivò anche la sua grande amica Sybil Seligman, che gli regalò un morbido cuscino sul quale poi fu posta la maschera mortuaria, a Torre del lago. Ma il maestro era inquieto e all’amico Angelo Magrini rivela tutto il suo sconforto: «Sono in Croce come Gesù! Ho un collare che è una specie di tortura. Radio esterno per ora, poi spilli di cristallo nel collo e buco per respirare anch’esso nel collo». Allo stesso Magrini chiede notizie con rimpianto della caccia in Maremma.

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l 23 novembre Giacomo andò ad un ristorante e al cinema a vedere un film americano con Fosca, Tonio, Carlo Clausetti. La mattina, un lunedì era prevista l’operazione. Inizia la settimana di passione. Al Maestro non si poteva fare l’anestesia totale perché soffriva di diabete e si temevano complicazioni cardiache. L’operazione ebbe inizio e durò tre ore e mezzo. Ledoux e


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