LUX TERRAE 4 marzo aprile 2011

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Sp piritualità, iritualità, Psicologia, P icologia, Scienza, Ps S ienza, Am Sc A Ambiente, biente, Ar A Arte, te, Ec EEconomia, onomia, Me M Medicina, dicina, Al A Alimentazione imentazione

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Poste Italiane SpA - Spedizione in abbonamento postale - 70% Roma Aut. n. C/RM/09/2011

LUX TERRAE - BIMESTRALE - ANNO II - NUMERO 4 - MARZO-APRILE 2011 ROC 19038 - Registrato presso il Tribunale di ROMA, n. 277 del 22/06/2010

Euro 5,00

La rivista dell’OLISMO C o s c i e n z a

è

l a

S c i e n z a

Programmazione mentale

d e l l a

N u o v a

U m a n i t à

I livelli della Realtà

Numeri e Segreti

Architettura Olistica

Corpo Alchemico

Savitri Scuola Psicoanalitica Uroborica

Escursioni fuori dall’Ego Karma e Reincarnazione

Migranti e Mediterraneo

Speciale Bambini: Indaco; Cristallo; Obesità Infantile


S

O M M A R IO

EDITORIALE

PAG. 3 DAVID BOHM - la rivoluzione copernicana PAG. 4 della realtà di Antonio Bonifacio

PROGRAMMAZIONE MENTALE ( Metodo Silva )

PAG. 10

NUMERI E SEGRETI

PAG. 14

di Valentina Ivana Chiarappa

di Vittoria Fornari

SAVITRI - DOPO IL SILENZIO...

PAG. 18

I CICLI DEL FENG SHUI

PAG. 22

AMICIZIA - LA STORIA CONTINUA

PAG. 24

LA CONDIVISIONE - Ashtar Sheran

PAG. 26

LA NUOVA COSMOLOGIA

PAG. 28

MARE MEDITERRANEO - nuovi orizzonti

di Paola De Paolis

IL CORPO ALCHEMICO e la coscienza di Alberto Cogliani

ESCURSIONI FUORI DALL’EGO di Emanuele Russo

ESSERE CIÒ CHE SI È di Luca Ferretti

KARMA E REINCARNAZIONE di Gianfranco Venturi

PAG. 30

SENTIRE E CREARE

PAG. 34

di Annalisa Rasia Rinelli

Poesie

PAG. 35 PAG.36

di Vasile Droj

PAG. 57

di Benito Castorina

PAG. 58

di Raffaele Cavaliere

Abbonamenti

PAG. 59

GUARIGIONE E SALUTE

PAG. 60

L’ACQUA ALCALINA BOLLINO DI GARANZIA

PAG. 62 PAG. 63

RUBRICHE

PAG. 39 PSICOLOGIA

PAG. 42

di Michele Trimarchi

ARCHITETTURA OLISTICA di Carmia De Ninnis

PAG. 54

di Valerio Sgalambro

di Lucilla Menici

OBESITÀ INFANTILE

PAG. 53

di Anna Federighi

di Rocco Palmisano

di Paola Giovetti

LE NUOVE GENERAZIONI: la consapevolezza

PAG. 50

di Enrico Baccarini

di Massimo Marinelli

di AA.VV.

BAMBINI: INDACO E CRISTALLO ...

di Angela Milena Ciacciulli

SCIE ENIGMATICHE

LA SCUOLA PSICOANALITICA OUROBORICA di Gennaro Francione

PAG. 48

OGGI

ESSERE ED APPARIRE

PAG. 46

PAG. 64

a cura di Massimo Marinelli

PAG. 65

di Pietro Volpe

LETTURE Lux Terrae 2

PAG. 66


lux terrae

Editoriale

Anno II Numero 4 Periodico Bimestrale MARZO - APRILE 2011 Registrato presso il tribunale di Roma n. 277 / 2010 del 22 Giugno 2010 Numero ROC: 19038 Direttore Responsabile Valeria Masutti valeriama@luxterrae.com Direttore Editoriale Dr. Pietro Volpe pietrovo@luxterrae.com Vicedirettore Dr.ssa Valentina Ivana Chiarappa Coordinamento culturale Dott. Massimo Marinelli Dott. Pietro Volpe Comitato scientifico Dr.ssa Valentina Ivana Chiarappa Dr. Massimo Corbucci Pubbliche relazioni e marketing Luisa Mei Redazione Via Pandino 60 00188 Roma RM redazione@luxterrae.com Pubblicità Dr.Pietro Volpe pietrovo@luxterrae.com Grafica e impaginazione Dr.Pietro Volpe Edito da R. E S. Studi e Ricerche Via Pandino 60 00188 Roma Stampato da: GRAFICHE SAN BENEDETTO SrL Via Vicinale LatinaLocalità Case Diana 03030 CASTROCIELO (FR) L’invio di materiali ( testi, fotografie, disegni etc ) alla R.e S. edizioni deve intendersi quale espressa autorizzazione alla loro libera utilizzazione da parte di R.e S. edizioni per qualsiasi fine ed a titolo GRATUITO, su qualsiasi supporto, cartaceo e non.

IL NOSTRO SITO :

I

di Valeria Volpe e Pietro Volpe

n questi ultimi giorni si vedono cose tremende, aspetti della vita che non si pensava potessero vedersi a breve e che stanno realizzandosi sotto gli occhi di tutti. Gli ultimi avvenimenti drammatici ed epocali che vivono le popolazioni del mediterraneo, noi inclusi, con le diffidenze e le ambiguità necessarie e conseguenti, parlano di popolazioni intere che si ribellano ai loro governanti, dittature politiche che cadono, prese di coscienza collettive che si muovono e fanno strada tra le barricate e le lamiere, combattendo tra i pregiudizi, i privilegi, le corruzioni, le discriminazioni e la cupidigia di coloro che dovendo prestare la loro opera per il bene collettivo, hanno scambiato il doveredel servizio politico per i privilegi della casta, sconfiggendo, invece che povertà ed ignoranza, diritti e garanzie, democrazia e libertà. I popoli che si muovono, senza mandanti occulti, senza vie traverse, contando sul passa parola dei nuovi mezzi di comunicazione, internet e le radio, i messaggi video dei telefonini…Sembra fantascienza, impossibile da pensare, eppure vero, così tanto che nessuno ne può immaginare la fine se non nella realizzazione dei sogni sperati e creduti. In queste ore tuttavia incombono altri avvenimenti, il terremoto in Giappone, quando scriviamo è di poche ore prima, e già si iniziano a contare le migliaia di vittime, ed un paese, la sua economia e la sua vitalità quasi annientati… Il nostro mondo, forse è vero, volge al cambiamento, un cambiamento epocale. Sta a noi sostenerlo, guidarlo e osservarci farne parte, negli occhi del bambino lasciato da una madre sofferente, o soggiogata dalla repressione governativa. Ma i suoi occhi saranno i nostri occhi, lui guarderà il suo mondo, con il sostegno e la forza di noi che gli saremo dietro, idealmente e concretamente, sostenendo la sua voglia di cambiamento, perché i suoi occhi sono anche i nostri, nella speranza di una nuova vita, nella speranza di un nuovo mondo, nella speranza del cambiamento, perché se è vero che questo mondo sta cambiando e ciò può portare sofferenza, ricordiamoci che la sofferenza del non cambiamento forse ne è moltiplicata. Con gioia portiamo avanti questi fogli colorati, ma è il nostro contributo, perché crediamo nella comunione degli intenti, nell’espansione della coscienza, nella purezza degli obiettivi, nella purezza dell’azione, certi che il nostro dovere, nei giorni che servivano, era presente, incoraggiando, per mostrare , servire e sostenere la Luce, al di là di ogni dubbio, sempre con l’obiettivo della condivisione e della accoglienza. Venendo ai nostri fogli colorati, i validi autori degli articoli, che sentitamente ringraziamo per la loro collaborazione disinteressata, hanno trattato con competenza e profondità diversi argomenti riguardanti la spiritualità, la scienza, l’architettura, la salute e il benessere, fino ad arrivare all’interazione tra umani ed alieni. Così come hanno puntato il loro dito su quelle misteriose scie in cielo, ed ovviamente a ciò che avveniva nel Mediterraneo. I nostri complimenti, infine, a Valentina Ivana Chiarappa, per la Vice Direzione della Rivista, anche lei, come tutti noi, opera incessantemente per innalzare il livello della coscienza umana e trasformare il clima mentale e spirituale del pianeta. Con commozione qui vogliamo ricordare due nostri cari collaboratori che ci hanno lasciato. Annalisa Rasia Rinelli e Gianfranco Venturi. Annalisa era una grande anima, un essere sensibile, una ricercatrice attenta. Auspicava il grande risveglio. Nel suo ultimo articolo “Sentire e creare”, qui pubblicato, si sente la sua profonda partecipazione. Ora, su un’altra dimensione, sta facendo un lavoro più grande, per aiutare l’umanità tutta, l’umanità che era nel suo cuore. Gianfranco Venturi, l’avevamo conosciuto molti anni fa, un ricercatore spirituale serio, determinato, impegnato in studi importanti per l’evoluzione dell’uomo. Riportiamo le parole di una sua cara amica, a lui dedicate: “ Oggi, entrando nel forum ‘Veri Amici’, ho visto diversi messaggi per Gianfry e nel leggerli mi sono commossa, visto che con lui ho condiviso moltissimo, come essere umano e nel gruppo SDAG.....è rimasto nel mio cuore e sento molto la sua mancanza....so che sta lavorando nei piani di Luce.....a lui molto amore e riconoscenza per tutto ciò che mi ha dato....e che ci ha dato.”


e

la

David Bohm della “Sappi che la maggior parte delle cose di cui i tuoi sensi recano testimonianza non sono che ‘fruscii delle ali di Gabriele’… ‘Tu stesso sei un fruscio delle ali di Gabriele’ ”

“Perché esiste qualcosa piuttosto che nulla?”

I

(G. W. Leibniz)

di Antonio Bonifacio

n un suo testo, René Guénon, annotava sagacemente che il termine “rivoluzione” appare foriero di una duplice interpretazione: da una parte esso può significare mutamento totale, mentre dall’altro implica l’idea di ritorno allo stato originario. In effetti, il moto di rotazione compiuto dagli astri sia nello spazio, sia su se stessi, è definito “rivoluzione”

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Un’immagine del grande scienziato David Bohm che fu anche ottimo divulgatore

e questo implica che il corpo celeste si ripresenta nello stesso luogo e nella stessa posizione da cui era idealmente partito dopo aver compiuto il suo movimento. Ciò, paradossalmente, sta accadendo nella fisica ul-

tima la quale si è trovata inaspettatamente a confrontarsi con un mondo completamente diverso da quello che gli era familiare. Si parla del mondo subatomico, delle particelle elementari, regolato da leggi profondamente difformi da quelle proprie del meccanicismo newtoniano che presiedono a quell’universo finora conosciuto dalla fisica. Gli eventi del mondo subatomico riposano sulla probabilità del verificarsi di un fenomeno e non sulla prevedibilità matematica dello stesso. Non è scopo di queste righe ripercorrere le tappe di questa fenomenologia, così estranea ai postulati meccanicisti su cui si fonda la fisica classica, ma solo evidenziare che, di fronte all’imprevedibilità degli eventi propri della quantistica, Einstein, ossessionato dall’idea di ricercare una legge unica che disciplinasse l’universo mondo, abbia pronunciato la celebre frase “Dio non gioca a dadi”; a dire che anche questo universo, apparentemente caotico, doveva alla fine corrispondere anch’esso a dei canoni prevedibili. Proprio riguardo all’aspettativa della presenza di un “ordine”, in un mondo altrimenti costituito da sole probabilità, si articola il pensiero di David Bohm, sulla cui opera spenderemo qualche riflessione in relazione alle sue straordinarie conclusioni sorprendentemente accostabili alle concezioni di fondo di certe correnti religiose arcaiche.


rivoluzione

copernicana

realtà

mi liberi da Dio”. Questo spostamento d’interesse, verso i grandi e arcaici sistemi religiosi dell’area indiana, eredi, a loro volta, di una tradizione sciamanica di insondabile antichità, unita alla lunga amicizia di Bohm con Krisnamurti, che, approfondendosi negli anni, prese le sembianze di un discepolato, ha fatto considerare la fisica di Bohm quasi la traduzione orientaleggiante dello svelamento della Maya. In verità gli studi e le conclusioni di Bohm si attagliano perfettamente a molti sistemi religiosi ( forse a tutti ) una volta che questi siano considerati nella giusta ottica e, scopo delle presenti note, è ampliare

appunto le brillanti osservazioni dell’illustre scienziato, proponendo un confronto comparativo più ampio per dimostrare come le sue osservazioni possano universalizzarsi e per conseguenza assumere un’enorme portata storica e filosofica nella prospettiva della Filosofia perenne. L’ADAM

KADMON

Proponiamo quindi qualche considerazione partendo dalla Genesi. Qui è presente una doppia redazione degli avvenimenti delle origini (la versione jawhista e quella sacerdotale) e, quel che qui c’interessa evidenziare, è una specifica lettura delle conseguenze della cacciata seguita alla nota trasgressione. La perdita dello stato edenico da parte della coppia primordiale e l’acquisizione di uno stato umano mutilato rispetto alla condizione originaria è ben corticalizzato nella coscienza di ognuno e costituisce “il dramma” per antonomasia. Il passo essenziale che segna la definitiva discontinuità tra un “prima” e un “dopo” assoluti, è focalizzato al momento in cui Dio, pronunciando la condanna dei progenitori, prima di bandirli dal paradiso “fece all’uomo e alla donna tuniche di pelli e li vestì” (Gen. 3, 21). Queste “tuniche di pelle”, stanno a significare che la nostra carne, a causa della caduta, fu alterata; essa perse la sua finezza e la sua natura spirituale e ricevette la sua attuale grossolanità. La “tunica”, altri non è, se non la guaina che, impenetrabile alla luce, oscura il misterioso corpo dell’Adam Kadmon, l’uomo delle origini, composto di argilla rossa o ‘carne spirituale’. Si tratta di un corpo di luce la cui presenza non viene più ordinariamente percepita dalla coscienza di “veglia” (in quanto rispetto a quanto normalmente si creda, essa giace nell’opposto stato di sonno sognante) e che, d’altronde, non conosce più la realtà spirituale, ma “vede” solo l’aspetto materiale della realtà (il mondo decaduto).

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La cacciata dal Paradiso e l’assunzione delle vesti d’ignominia

L’aspetto decisamente discostante degli studi di D. Bohm sulla fisica quantistica, consiste nell’aver proposto, di contro all’interpretazione del suo grande collega, Bohr, l’idea dell’esistenza di un ordine implicito (o implicato), ininvestigabile, che comunque governa con coscienza la realtà agganciandosi alle sue particelle più piccole, quei primi mattoni appartenenti alla struttura più intima della materia. Si tratta di un ordine che il biologo Rupert Scheldrake (anch’egli personaggio assai eterodosso) accreditò similare al mondo delle Idee platoniche. Molti hanno sottolineato come questa opera di dipanamento della realtà visibile portasse inevitabilmente al suo dissolvimento e avvicinasse le osservazioni di Bohm a quelle proposte dalla metafisica soprattutto di origine orientale. E’ stata proprio la supposta inconsistenza del reale che ha fatto avvicinare questo fisico alle secolari scuole religiose del sub-continente indiano, le cui dottrine si proponevano il “risveglio” delle facoltà sopite nell’essere umano, al fine di condurlo all’illuminazione e quindi alla lacerazione di quella opacità coscienziale che consegue all’atto della caduta della coscienza nell’illusione, costituendosi così la pressoché inestirpabile soggiacenza al “velo di Maya”. La falsa rappresentazione della realtà, scaturente dalla caduta ontologica, può essere rettificata obbedendo alla principale necessità di liberarsi del proprio gravame, somato - psichico, che compone una deformata rappresentazione degli eventi. Senza questa essenziale presa di coscienza dello “stato dell’arte” umano, qualsiasi percorso realizzativo è sbarrato e/o ridotto a mera espressione devozionale. Si rimane cioè nella sfera della “credenza”, un ambito nel quale si proietta l’ego nello schermo dei cieli, creando un D-Io che è, inversamente al dovuto, “fatto a mia immagine e somiglianza”. Questo rende necessario seguire imperativamente il proponimento del mistico domenicano Meister Eckhart che così recita: “prego Dio che


e

di Vittoria Fornari Nei numeri ci sono racchiusi dei grandi segreti. Non c’è nulla di più metafisico di queste entità attraverso cui noi misuriamo, quantifichiamo. Contiamo la nostra vita e quella degli altri. Tutto è traducibile in numero, ma i numeri non sono da nessuna parte. Se li cercassimo per tutto il pianeta non li troveremmo, eppure lo stesso corpo del pianeta si misura attraverso i numeri: tutto ciò che e materia, tutto ciò che é energia, ciò che è tempo, spazio e, forse, anche ciò che è coscienza. Invisibilmente ne è ordinato l’universo, e atessi traverso indaghiamo le relazioni tra le leggi che lo sostengono. Eppure i numeri sono l’Uno che conta se stesso, l’Unico. Eppure la coscienza non calcola... Forse. E se invece muovesse numeri in modo diverso? Se proiettasse geometrie di luce sull’ universo buio e vuoto dell’inconscio? Come sarebbe se un giorno, per intuizione o per follia, ci trovassimo a scoprire che tutte le genti di cui oggi studiamo e indaghiamo, incantati dalla sapienza delle loro tradizioni, avessero condiviso sogni, madri, inconscio, e poi religioni, leggi, commercio, arte, e se tutto questo e tutti i sogni e le visioni del mondo fossero leggibili in un codice numerico? In fondo, nell’antico codice dell’I KING, l’oracolo preistorico cinese, abbiamo ritrovato il codice binario.

Perché allora non cercare nel grembo fertile del Mediterraneo, tra le lingue che tanto hanno dialogato tra loro, l’ugarittico, il sumero, l’egiziano poi il fenicio fino all’ebraico e all’aramaico, dove popolazioni a cui abbiamo dato nomi diversi, si sono spartite lembi di terra intorno a questo mare, “mare tra le terre” appunto, anzi per i romani “mare nostro”. E il mare non è forse il simbolo per tutti della culla, della Madre ? E intorno al Mediterraneo possiamo trovare una grandissima tradizione di studio dei numeri, comunemente definita Cabala, o Kabbalah.

KABBALAH al lume di candela Il termine "ghematria" deriva del greco "calcolo" e definisce una particolare tecnica cabalistica che permette di confrontare parole o frasi che hanno lo stesso valore numerico. Da questa comparazione possiamo ottenere informazioni simboliche sul valore di quella cifra che è la somma ottenuta dalle lettere della parola o frase.


Questo sistema si attua applicando alle 22 lettere dell'alfabeto ebraico antico una equivalenza stabilita con determinati numeri interi e sommando tra loro i numeri-valori all'interno delle parole o delle frasi.

Dalla tavola allegata vediamo quali sono queste equivalenze. Le lettere sono elencate verticalmente secondo il numero progressivo con cui è chiamata secondo la dell'alfabeto, il con cui è rappretradizione ebraica, il sentata, il valore numerico detto anche , la qualità corrispondente nel Grande sistema della Vita secondo il Sefer Yetzirà, Libro della Formazione, il suono usato nella vocalizzazione meditativa ed estatica. Cinque lettere, e precisamente Kaf, Mem, Peh, Tzadde sono chiamate MENANTZEPAKH e vengono scritte in modo diverso a seconda che compaiono in mezzo ad una parola o alla fine di essa: in questo caso sono dette "sofit" , pronuncia “sofiot”, cioè finale, ma in realtà questo valore viene usato molto raramente nel calcolo. Facciamo insieme qualche considerazione. CANDELA in ebraico si dice NER, scritto Nun + Resh: 50 + 200 = 250. Se invece voglio conteggiare il valore dell'espressione GRANDE LUCE, in ebraico OR GADOL, scritto Alef, Vav, Resh, Ghimel, Dalet, Vav, Lamed: 1 + 6 + 200 + 3 + 4 + 6 + 30 = 250.

In entrambi i casi abbiamo ottenuto il numero 250. Queste parole hanno un identico valore numerico: la tradizione insinua che condividono un significato comune e possono essere aspetti diversi, forse complementari, della stessa realtà. Se accendiamo una candela, così piccola nell'oscurità, questa ci apparirà come una grande luce, un piccolo essere di luce che diviene immenso nell'emozione. E la vera origine della sua Luce va cercata nell'oscurità che la circonda, dove la candela non arriva ad illuminare, nel mistero che non vuole svelare. Luce, aspetto finale della materia, limite dell'increato: simbolo o vibrazione che precede le forme sulla soglia dell'esistenza. Luce: incanta come una sirena, invita a seguirla in un viaggio da cui forse non vorremo tornare, al di là della soglia della Luce stessa, nel senza-forma-senzasenzazione-senzanozione. La Luce rappresenta sempre l'espansione dell'essere attraverso la sua elevazione. Cos'è una candela, se non un essere la cui vita si realizza nella fiamma che la consuma? Nel Sefer Yetzirà troviamo scritto: "dieci sefirot sul nulla; la loro fine è inserita nel loro principio, e il loro principio è inserito nella loro fine, così come la fiamma è connessa alla brace." Rabbi Eliahu Gaon di Vilna, grande cabalista di due secoli fa, ha commentato questo passaggio come un'allegoria della fiamma della candela, piccolo miraggio chiuso in sé, completa in sé, nella sua breve esistenza può rappresentare l'intero "Albero della Vita". Accendere una candela è porsi in relazione con il piano della "Grande Luce": imparare il linguaggio delle fiamme e dei colori è comporre su quel piano delle vibrazioni che possono ottenere corrispondenza in ciò che noi desideriamo.

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Dopoil

SILENZIO

di Paola de Paolis

S

iamo arrivati, sembra, a un punto di non ritorno. Noi, l’umanità nel suo insieme. E’ come se la nostra anima sapesse che stavolta, dopo tante e tante incarnazioni, stiamo giocando una partita speciale. Se ci voltiamo indietro a guardare, la nostra storia ci appare una tragedia infinita di lacrime e sangue: quanto ci è voluto per arrivare a comprendere l’unica cosa che esiste? Un lento, lentissimo risveglio, scandito dal dolore.

Il dolore è il martello degli Dei per spezzare una resistenza accanita nel cuore dell’uomo (Sri Aurobindo, Savitri, VI, 2, 239-40) 1

Se ormai la Scienza - con la Fisica quantistica - e l’esperienza spirituale si danno la mano per affrontare il passo che ci farà entrare in una dimensione nuova, è perché condividono la stessa visione: ci dicono, ciascuna a suo modo, che viviamo in un mondo apparente che è una irrealtà; tutto è riconducibile a vibrazione e tutto è interconnesso. Siamo uno, e veniamo dall’Uno. Sono stati i pensieri della nostra mente ad aver fabbricato l’irrealtà in cui ci moviamo come sonnambuli che credono di essere svegli – e in cui sentono ormai di annegare. Perché il pensiero mentale ordinario non ha mai creato dal Silenzio, ovvero unito alla Mente di Dio e al suo disegno luminoso, quel “disegno illimitato / che l’Uno serba in cuore ed è il solo a conoscere” (Savitri. I, 4, 223), ma ha sempre continuato a fabbricare un mondo partendo da un “io” diviso.

… dai solchi arati dalla nostra volontà raccogliamo il frutto delle nostre azioni dimenticate (Savitri, IV, 4, 43-4)

Ora, però, il nostro sonno non ha più scuse. Da quando la mente, col primo essere umano, cominciò a tessere la tela delle sue illusioni in reazione alla sua paura (la paura conseguente alla sua presunta separazione dall’Origine, ovvero dalla Mente di Dio o Trascendenza), un mondo fatto di corazze per difendersi, di piccoli o grandi gruppi distinti da altri gruppi e in opposizione fra loro, un mondo di divisioni e violenza si è sviluppato inevitabilmente, sempre più fuori del nostro controllo. Solo perché potessimo comprendere bene tutto il male che deriva dalla nostra smemoratezza.

Un ricordo confuso persiste ancora in noi (Savitri, I, 4, 33)

Ora che abbiamo compreso la legge dell’attrazione quale legge fondamentale dell’Universo e non possiamo più atteggiarci a vittime o lamentarci come ci credevamo in diritto di fare nel cosiddetto “vecchio paradigma”, ora che sappiamo che tutte le nostre circostanze, a livello personale e planetario, le abbiamo 1 Le citazioni in versi qui riportate sono tratte da: Sri Aurobindo, Savitri – Leggenda e Simbolo, (2 voll., Introduz., traduz. e Note di P. De Paolis, Ediz. Mediterranee, Roma), il Poema della Vittoria sulla Morte.

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fabbricate noi, che cosa ci resta da fare? Ricordare. Ricordare, appunto, l’unica cosa che esiste. Perché se non sappiamo da dove siamo venuti, non riconosceremo nemmeno dove stiamo andando. E senza una visione evolutiva del processo in cui siamo immersi, la vita terrestre non ha molto senso, riducendosi a una “valle di lacrime” a liberarci dalla quale provvede ancora la morte – o, nel migliore dei casi, una realizzazione spirituale che, come dice Sri Aurobindo, “lascia la terra irredenta”. Quanti esseri realizzati hanno contattato la Trascendenza, assaporato la Beatitudine, liberato la propria anima durante la loro esistenza? Tanti, e la nostra tradizione ne è ricca, sia in Oriente che in Occidente. Essi hanno mirabilmente ispirato la nostra aspirazione, ma nulla è cambiato per la Terra: il dolore resta, la Morte regna sovrana. E finché c’è la Morte, c’è un lavoro che non è stato ancora compiuto.

O anima, è troppo presto per rallegrarsi! Hai raggiunto il silenzio sconfinato del Sé, … Ma dove hai gettato la missione del Sé e il potere del Sé? … … solo a metà è realizzato il lavoro cosmico di Dio. (Savitri, III, 2, 15 e sgg.)

I Rishi vedici, i leggendari poeti-veggenti dell’India di 8000 anni fa, possedevano la visione (kavi, in sanscrito, significa ‘poeta’ e ‘veggente’ ad un tempo) e vedevano il futuro dell’umanità, e parlavano di “due mondi in uno stesso nido”: Spirito e Materia che diventano uno. Sri Aurobindo, il kavi moderno pioniere della nuova esperienza, vedeva il Segreto di questa vita terreste: l’involuzione di uno Spirito supercosciente nella Materia incosciente. E vedeva la ‘chiave’ della vita terrestre: l’evoluzione di questo Spirito supercosciente dalla Materia incosciente per fare di questa “cieca prigione” la sua “splendida dimora”. Un’evoluzione che prende eoni ed eoni di tempo.

Una gigantesca indolenza è la difesa del mondo. (Savitri, II, 10, 324)

“Un Essere cosciente è nel centro del Sé”, leggiamo nella Katha Upanishad. Un Essere che possiede gli attributi della Trascendenza (Esistenza-Coscienza- Beatitudine, Sat-Chit-Ananda) ed “è come un fuoco senza fumo”: “è Lui che veglia in coloro che dormono”, ed è Lui che “deve essere liberato con pazienza dal corpo”. Si tratta di quell’Essere supercosciente, appunto, che si è involuto nella Materia per poter fare tutto un percorso di ritorno alla Trascendenza attraverso qualcuno che ne prenda coscienza. Lui, che era l’Uno non-manifesto, vuole insomma diventare l’Uno. E per questo occorre, nella manifestazione, qualcuno che ne abbia esperienza. Integralmente però. Nella Materia. Nel corpo. Senza lasciare la Terra per i Cieli: “Il nodo dell’Enigma si trova nella specie umana”. 1

Una trascendenza che si realizza percorre la strada dell’uomo. (Savitri, III, 4, 188)

Quell’“Essere cosciente” non è mai stato ‘liberato’ nella sua piena espressione che sarà inevitabilmente, col tempo, la manifestazione della Natura Divina sulla Terra, 2 come le profezie di tutte le Sacre Scritture ci indicano.

La Verità segreta delle cose prevarrà. Ché nella marcia del Tempo che tutto realizza deve venire l’ora del volere del Trascendente. (Savitri., XI, 1, 1335 e sgg.)

Se nella spiritualità delle nostre tradizioni lo Spirito ha sempre, in un modo o nell’altro, tagliato i ponti con 1 Sri Aurobindo, Ibid., III, 4, 69. 2 “La Vita Divina” di Sri Aurobindo (2 voll. Ediz. Mediterranee) e “Un Nuovo Mondo” di E. Tolle (ed. Mondatori) ci paiono importanti in proposito.

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di Alberto Cogliani

IL PROCESSO MISTICO YOGICO: I QUATTRO STATI DI COSCIENZA ED IL CORPO ETERICO. Ogni essere umano vive quattro stati di coscienza: la veglia, il sogno, il sonno profondo ed infine un quarto stato a cui si arriva attraverso la meditazione ed altre tecniche come lo yoga kundalini. In questo quarto stato di coscienza mistico l’uomo esperisce percezioni extrasensoriali, visioni di luci e colori, premonizioni, suoni celestiali, esperienze di altre dimensioni ed entità spirituali. La storia del misticismo tibetano è piena di testimonianze a questo riguardo. Un esempio per tutti è il grande mistico Milarepa, che raggiunse grandi facoltà mistiche grazie ad intense pratiche yogiche come la meditazione, la ripetizione di certi mantra, esercizi respiratori, una dieta specifica di erbe, etc… La chiave in questo processo mistico è l’energia, chiamata in sanscrito Prana. Il Prana è autocosciente e guida tutte le funzioni nell’uomo, a tutti i suoi livelli. Lo stato del Prana nell’uomo determina anche il suo stato di coscienza mentale perché i due elementi sono completamente connessi. Per esempio il modo in cui

respiriamo influisce enormemente sul nostro proprio stato mentale. Infatti il corpo, la mente ed il respiro sono tre modificazioni della stessa sostanza: il Prana. Ponendo sotto controllo due dei tre elementi automaticamente anche il terzo lo sarà. Per questo Yoga significa innanzitutto controllo e da questo autocontrollo deriva l’armonia degli elementi che costituiscono l’uomo in tutti i suoi aspetti. Attraverso certe tecniche chiamate ‘Kundalini yoga’ in India lo yogi lavora sul Prana nel prorpio corpo e trasforma il suo stato energetico andando ad aprire i chakra che sono appunto le porte tra stati energetici e stati di coscienza. I chakra sono anche porte interdimensionali e collegano l’uomo a realtà parallele, questa connessione è stata chiamata nella storia umana in vari modi, in generale ‘Misticismo’. Attraverso certe pratiche come la meditazione, la ripetizione di potenti mantra, certi specifici esercizi respiratori, lo yogi apre i propri chakra e costruisce in sé un corpo alchemico dove i quattro elementi: terra, acqua, fuoco ed aria, vengono convertiti in Prana. Tale corpo alchemico, definito la chiave dell’immortalità, consente l’accesso all’esperienza mistica ed è stato chiamato con vari nomi nelle

Alberto Cogliani (Nityanand) Laureato nel 2002 in ‘Lingue e Culture Orientali ' e'Scienza comparata delle Religioni e delle Culture'. Dal 1993 pratica Sadhana (tecniche yogiche) con un Maestro Siddha, incontrato all’età di diciotto anni, i cui insegnamenti e le tecniche yogiche hanno permessoall’autore di fare esperienza in prima persona delle realtà mistiche di cui parla nei suoi scritti.

corpo pIlo A Alchemico l c h e m i c o corpo Alchemico

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Un esempio di tecnica mistica molto utile è la meditazione, ove lo yogi cerca di penetrare coscientemente il proprio sonno profondo e rimanere in questo stato di fusione a lungo. Così facendo egli trasforma il proprio corpo eterico influendo sul Prana nel corpo fisico, creando il corpo alchemico, come ho spiegato sopra. Altra tecnica importante è la ripetizione a voce alta del mantra Om Namah Shivaya, che è il mantra

seme che contiene tutti i mantra e trasforma i cinque elementi: terra, acqua, fuoco, aria ed etere nell’elemento matrice universale: la Luce. La chiave nello Yoga è di incrementare la quantità di Prana nell’organismo fino al punto da effettuare una trasformazione nel sistema eterico che in ultima analisi porta alla formazione e liberazione del corpo eterico contenente la memoria cosciente. Il corpo e la mente sono contrazioni di Prana. La chiave nel processo yogico è l’espansione e stabilizp zazione del Prana che si trova all’interno del corpo fisico. llo Il livello di espansione del Prana determina il livello di coscienza raggiunto. Quando il Prana raggiunge l’altezza del collo e vvii ssii i ne stabilizza lo yogi esperisce stati di meditazione on profonda, perché in verita’la mente è nel cuore e non nella testa. ù aalta llta ta Ciò che in realtà risiede nella testa è la più consapevolezza nella forma di luce. izzioni A questo livello lo yogi esperisce anche premonizioni ed intuizioni geniali. Quando il Prana (la Kundalini) raggiunge il punto tra ce le sopracciglia e vi si stabilizza, lo yogi esperisce upercezioni extrasensoriali, chiaroveggenza, chiarudienza, visioni mistiche, ed al momento del sonno egli visita altre dimensioni ed entità spirituali. mo Quando il Prana (la Kundalini) raggiunge il settimo lo chakra (alla sommità del capo) e vi si stabilizza, lo yogi perviene alla fusione con il Prana Universalee e può uscire dal proprio corpo a volontà mentre è ità it ancora sveglio. A questo livello non esiste più dualità ca, per lo yogi il quale è nello stato di coscienza cosmica, o ddii nell’eterna beatitudine. Questo è lo stato realizzazione di un maestro Siddha.

Prana e Chakrra

adi ioni mistiche: rpo Arcobaleno (Tibet e Sud America), Corpo Dorato (India), la Merkaba (nella Kabbalah-Ebraismo), Corpo di Gloria (Cristianesimo), Corpo Alchemico (Taoismo). Quando questo corpo è stato formato e completato il che corrisponde alla stabilizzazione della Kundalini nel settimo Chakra - lo yogi fonde completamente tutti e quattro gli stati di coscienza poiché ha fuso tutte le frequenze dei propri chakra. La chiave di tutto questo è la seguente: il corpo eterico umano è diviso in Quattro parti. Le due superiori contengono la memoria cosciente mentre le due inferiori tengono in vita il corpo fisico. Al momento della realizzazione finale mistica del Se’ ciò che avviene è che il corpo eterico viene tagliato in due per sempre. Per questa ragione si parla di Morte Iniziatica, che di solito durava tre giorni e tre notti nelle cave in Tibet o altrove. In questo modo la persona è morta ed allo stesso tempo rimane in vita perché le due parti inferiori del corpo eterico sono state lasciate nel corpo fisico, mentre la persona può portare con sé le due parti superiori, cioè la Memoria Cosciente. In questo modo lo yogi ha fuso i suoi stati di coscienza e ha la capacità di essere sveglio e addormentato allo stesso tempo, per cui quando il suo corpo dorme egli visita altri piani di coscienza e può aiutare chi ha bisogno ovunque. Ricordiamoci che lo scopo di ogni evoluzione umana è e deve essere il servizio all’umanità. Una volta raggiunta la piena realizzazione del Se’ un uomo vive per l’umanità ed ogni sua parola, azione, idea, sono uno slancio continuo di amore verso il prossimo.

Om Namah Shivaya Nityananda Per imparare tale processo alchemico rivolgersi a

www.segretisvelati.com

Prana e Chakrra

coscienza


di Gianfranco Venturi

U

Karma

no degli argomenti pi discussi da sempre in ambito esoterico spirituale è quello della reincarnazione. Tuttavia questo argomento non può essere compreso se non si conosce la causa di tale eventuale azione e di come essa avvenga. E' necessario quindi, anzitutto, capire le modalità di trasmissione del pensiero sia a livello spirituale sia a livello genetico. E' necessario, cioè, parlare di ciò che viene comunemente chiamato Karma. Gli esseri umani sono artefici di ciò che sono e sperimentano, e in ogni momento mettono le basi di ciò che saranno e sperimenteranno nel futuro. Questo è il karma. Quindi camb are l karma significa cambiare in ogni momento, a partire dal modo di pensare, parlare e compiere azioni. Le varie religioni o filosofie che trattano del karma lo vedono in modo diverso l’una dall’altra, ma non intendiamo qui esaminarne le differenze, bensì semplicemente darne una spiegazione dal punto di vista della Scuola di Ascensione Globale. La legge del Karma è stata finora identificata (soprattutto in occidente) con la legge di semina e raccolta. Gesù sintetizzò tale legge nella frase “quello che seminate, raccoglierete”. La legge del karma è una

tta del pensiero ccreativo. reaativo conseguenza diretta f stiamoo a sseconda ec Il karma è ciò chee noi manife manifestiamo dei pensieri che abbiamo. In fondo, ogni volta che pensiamo creiamo del karma, che può essere sia positivo che negativo. Se per esempio pensiamo alla pace e la sentiamo dentro di noi, creiamo una realtà pacifica intorno a noi. Se invece pensiamo alla violenza, allora attiriamo a noi situazioni violente. Tutto comunque si basa sulla Legge di Attrazione Universale secondo cui “simile attira simile”. Tutto il Creato si basa sulla legge dell'Amore, che è una legge (o principio) puramente attrattiva. Non esiste la repulsione. L'energia gravitazionale rappresenta un residuo dell'energia puramente magnetica, che è solo attrattiva. Quando non c'è Amore (attrazione) c'è mancanza di Amore, c’è Paura. Amore (attrazione) e Paura (mancanza di attrazione) sono i due principi base, che in realtà rappresentano due aspetti di uno stesso principio, cioè quello di attrazione. La Paura infatti non è repulsione, ma mancanza di attrazione. E' la mancanza o non presenza dell'unico vero principio su cui si basa tutto il Creato, cioè il principio dell'Amore. Quello che viene comunemente chiamato Odio non è altro che una manifestazione della Paura. E' la paura che genera odio. Ma anche l'odio non è repulsione, bensì mancanza di attrazione generata dalla paura.

Karma


e reincarnazione La paura è la causa di ogni forma-pensiero distorta d è la causa anche di qualsiasi giudizio o pregiudizio. Per le forme-pensiero vale la legge divina della ripetizione karmica, per il giudizio vale la legge di causa-effetto, mentre per la paura vale la legge di autosuggestione in negativo: attrai cioè ciò che temi. Tale legge comprende in sé sia la legge di ripetizione karmica (se continui ad avere paura continui ad attrarre l'oggetto della paura) sia la legge di causa-effetto (se causi paura in altri allora altri causano paura in te). Le paure sono la vera origine di tutti i mali. In sintesi, la REINCARNAZIONE è un processo di trasmissione della coscienza (consapevolezza), accumulata dal Corpo di Luce (collegato all’Anima) nelle vite dei propri antenati, ai propri discendenti attraverso il DNA. Il Karma sui Piani di Luce Con il termine Karma si indica la qualità e la quantità di forme-pensiero (eteriche) e di pensieri (fisici) che vengono trasmessi da forma a forma nello spazio - tempo (con forma intendiamo qualsiasi essere vivente e non vivente). Oppure, alternativamente, la qualità e la quantità di pensieri che vengono trasmessi da Anima ad Anima sui Piani di Luce. Chiariamo qui innanzitutto, per non creare confusione, che le Anime non sono le uniche forme di Spirito esistenti. Lo Spirito, infatti, può presentarsi sotto tre forme, in ordine di evoluzione crescente:

Scintilla Divina, Spirito Collettivo ed Anima. Solo le Anime, comunque, possono trasmettersi informazioni tra di loro, mentre le scintille divine e gli Spiriti collettivi hanno solo ed esclusivamente le informazioni che ognuno di essi ottiene attraverso la propria esperienza, non quelle altrui. Le Anime, sui Piani di Luce, si trasmettono le informazioni per via olografica. L'ologramma è una struttura sferica che si trova in ogni Anima e che permette ad essa di avere accesso in modo automatico a tutte le informazioni provenienti da tutti i pensieri di tutte le altre Anime. Per le Anime possiamo parlare di pensieri così come di forme-pensiero poiché sui Piani di Luce, dove esse vivono, non vi è una distinzione tra eterico e fisico come nello spazio-tempo. Il fatto che le Anime condividano per via olografica

tutte le informazioni non significa naturalmente che esse crescano assieme e si trovino sempre ad uno stesso livello di consapevolezza, perché è chiaro che una cosa è interiorizzare un'informazione facendola propria, ben altra è "leggere" le informazioni espresse da un altro Essere. La possibilità di trasmissione dell'informazione da se stessi ad un altro Essere è il presupposto fondamentale affinché si possa creare Karma in un Essere, sia esso Karma positivo o negativo. Facciamo un paio di esempi schematici: Se A invia un pensiero negativo a e ci crede (pensiero creduto, senza comprenderlo), il karma (in questo caso negativo) se lo crea sia A perché ha danneggiato ia perché ha assorbito un pensiero negativo creduto (non interiorizzato). Se A invia un pensiero positivo o neutrale a e ci i crea karma, di crede (pensiero creduto), soltanto tipo positivo (una credenza positiva non danneggia alcuno). Premettendo che l'interiorizzazione di pensieri puri magnetici non crea alcun tipo di karma ma semplicemente attira ciò che è simile a quei pensieri e che non è in alcun modo possibile interiorizzare un pensiero distorto (l'Anima conosce solo energia puramente magnetica e quindi non può interiorizzare un pensiero se anch'esso non è puramente magnetico), possiamo affermare che il karma si forma a causa di Credenze (positive o negative), cioè pensieri di Credenza e non pensieri di Saggezza o di Sapienza (che al contrario sono informazioni realmente interiorizzate). Per puntualizzare: le credenze positive vanno a formare le illusioni, le credenze negative invece vanno a formare le paure. Solo quando un Essere ha la possibilità di comunicare con l'esterno ed in entrambi i sensi (espressivo e ricettivo), allora ha senso responsabilizzare quell' Essere stesso di tutto ciò che crea con il proprio pensiero, poiché solo in quel caso infatti il pensiero può interferire, volontariamente o involontariamente, con il pensiero altrui e quindi interferire sulla formazione del pensiero di un altro Essere, e quindi sulla crescita dello stesso. Solo se vi è cioè una capacità comunicativa completa allora un Essere può, trasmettendo e ricevendo informazioni, mancare di Rispetto ad un altro Essere. In sintesi, mentre una credenza positiva (e la conseguente illusione) responsabilizza solo chi la riceve e non chi la invia, una credenza negativa (e la conseguente paura) responsabilizza sia chi la riceve sia chi la invia. In questa prima parte abbiamo spiegato cos'è il karma e come esso si forma a livello dei Piani di Luce, nella seconda, nel prossimo articolo, tratteremo invece il karma delle anime incarnate.


L A

S C U O L A

P S

U

di Gennaro Francione

O R U

A C I R O B

LA SCUOLA DELL'UROBOROS PSICHICO a ricerca psicanalitica e antropologica della SCUOLA UROBORICA da me creata, si svolge per lo più nel campo dell'onirico e dell'assurdo umano, associando tutte le produzioni mentali ed emotive dell'essere agli "imbrogli psichici", questi frutto dell'esigenza perenne d'ingannarsi con forme inventate, secondo lo schema dell'ouroboros, per vincere il dolore di un'esistenza vuota (1). La SCUOLA UROBORICA non s'innesca nella fisica e nella metafisica, pur ricomprendendole, ma nella PATAFISICA, ovvero nella Scienza delle Soluzioni Immaginarie fondata sul principio di deformazione, momento cruciale dell'incandescente Rubedo (2) . La PSICHE è un ouroboros, un serpente che si morde la coda in tutte le sue manifestazioni (mentali, emotive, normative, sessuali). La PSICHE è localizzata nella globalità del corpo Universale formato di Materia. La Materia è la res, la sostanza corporale. Lo Spirito è la forma che s'imprime nelle cose attraverso gli esperimenti nel Laboratorio Universale compiuti da una Natura cieca che si costruisce andando verso modelli sempre più perfezionati di autoconsapevolezza. Un tipico esempio di psichismo è l'Akasha. L'Autore di un'opera d'arte è solo il portavoce di cronache artistiche vissute e scritte in quel grande serbatoio cosmico che è l'Akasha.(3) LA PSICHE funziona, secondo il modello dell'ouroboros, con autoingoiamenti. L'esaltazione massima di un fenomeno porta al suo rovescio, se non apparente almeno inconscio. La psiche tendendo in primis alla sopravvivenza di se stessa e del corpo attraverso cui vive è in primis pragmatica pura. In questo è ATTIVITA' ROBOTICA che si avvale di strutture truffaldine per imbrogliare se stessa e gli altri su alcuni problemi fondamentali - in primis il non sense cosmico - che ne scardinano la motivazione. Sia pur inconsciamente la psiche, anche la più robotica, avverte che la sua felicità è la liberazione, intesa come strumento di liberazione (tipologica yogica) se non di liberazione in sé finale (tipologia del nirvana). Avere lo strumento liberatorio non equivale ancora a liberarsi.

R I C A c a

Il progetto della Scuola Psicanalitica uroborica è stato presentato per la prima volta da Francione al 1° incontro scientifico degli psicoterapeuti italiani, tenutosi presso la P.E.A. di Roma il 30 marzo 1996


I C A N A L I T I c a

R O B ORI CA LA PSICHE è BRASSEUR D'AFFAIRES (4). Essa passa dal robotico ickster alla liberazione mistica, il cui stadio ultimo è la nullificazione del ico attraverso l'accettazione mistica del cosmico non sense. L'uomo liberato torna a vivere come prima ma non è più lo stesso. La finalizzazione di azioni personali e universali è ridotta a mero ludum. Nelle SUE ISTANZE DI SVILUPPO la psiche ha bisogno di attacchi multipli (quantità: tipologia multimedialità spettacolare e sconclusionata) e assurdi (qualità: tipologia koan zen) per provocare la disancorazione dal reale assorbente. Tra i MECCANISMI DI DIFESA la miglior difesa è l'attacco, soprattutto se la psiche sia energetica in sovrabbondanza. Questo implica distruggere la LOGICA (cardine dell'asservimento al reale e al pragmatico) per innescare la follia creatrice. Lo PSICOTERAPEUTA E' IL MISTICO. Egli oscilla tra lo SPIRITO APOLLINEO E LO SPIRITO DIONISIACO per aiutare il compagno a distruggere i nuclei condizionanti e oppressivi. Oscilla come GUIDA DISCRETA E ASSALITORE FEROCE per suggerire metodologie entusiastiche o calmanti tali che l'altro possa percorrere da solo la sua strada di liberazione. LO PSICOTERAPEUTA VERO C'E' NON ESSENDOCI, E NON C'E' ESSENDOCI. Di fronte a lui c'è il compagno schiavo del mondo condizionato, non colto (nel senso di non coltivato nella liberazione dei nuclei oppressivi), da aiutare. Il fine dell'azione psicoterapeutica è il contatto uroborico, vale a dire la coincidentia oppositorum in tutte le dimensioni dell'essere psicofisico (la Ragione con la Follia, la Potenza con la Debolezza, l'Ingenuità con l'Astuzia etc.). Solo quando l'Essere si sia librato tra e sopra e sotto, tutti gli opposti in gioco perenne, tra le cose comincia a liberarsi, nell'atonia del nemico sommo: la Ragione.

LE TECNICHE DELL'UROBOROS Esistono tecniche specifiche di aiuto nella liberazione. La caratteristica delle tecniche è che le migliori non sono quelle generali, pur utili come inquadramento (ad esempio trattate da altre scuole), ma quelle personali. Affrontare e risolvere il dolore umano è, infatti, un problema strettamente individuale. Sono le tecniche scoperte nell'esperienza personale dello psicoterapeuta che si energizzano dei contenuti fantastici, entusiasmatici. La loro carica deriva dal fatto che sono uniche, irripetibili, frutto d'un intuizione mistica dello psicoterapeuta, legate a un suo specifico e irrefragabile esserci nel mondo. Quattro le metodologie essenziali da me usate: 1)METODOLOGIE MAGICHE (tipologia: l'alchimia e la quadratura del cerchio (5)). Sono i principi espressi dal Kybalion, l'antico testo di magia ermetica, ovvero il libro sacro facente parte dei "Libri di Hermes" in cui era compendiata la Dottrina Segreta dell'Egitto.

"7 sono i principi ermetici. Colui che ne possiede la conoscenza ha tra le mani la chiave magica con cui riuscirà ad aprire tutte le porte del tempio" (Kybalion). 1)principio della sineddoche cosmica e della analogia 2)principio della vibrazione 3)principio della primarietà della testa 4)principio delle infinite cause e degl'infiniti effetti 5)principio di polarità 6)principio della parabolicità e simmetria ritmica delle forze opposte 7)principio dei generi unificati (6) 2) METODOLOGIE SOFISTICHE (tipologia: logica greca-sofista; scuole zen e nichiliste buddiste; filosofia occidentale moderna sperimental-empirista; epistemologia di Feyerabend). I fantasmi che vanno eliminati dal nostro pensiero, secondo il metodo baconiano, sono i seguenti:

P S I

C A N A L I T I U R O B


I cicli del

F EN G S H U I di Angela Milena Ciacciulli

Q

uando parliamo di cicli del eng Shui , letteralmente Vento Acqua, dobbiamo prendere in considerazione i concetti di Yin e Yang ed il simbolo che li rappresenta. Iniziamo partendo dalla fase più Yin (nero) per arrivare alla fase più Yang (bianco) che successivamente decresce fino a raggiungere di nuovo la parte Yin. Yin corrisponde al nord, all’elemento acqua, alle acque profonde, all’inizio del ciclo della vita, è la ella 1, la Bianca Stella dell’Acqua, K’an. E’ l’inizio, l’indiviso, come l’acqua che contiene il tutto, da cui tutto nasce e in cui tutto fluisce, l’acqua profonda, il brodo primordiale, il buio. Poi comincia il duale, la Stella 2, la Nera Stella della Terra, K’un. Terra/Acqua, apparentemente divise, apparentemente diverse, ma la terra contiene l’acqua, i fiumi, i laghi, le cascate, i torrenti, le vene che le portano la vita. E l’acqua, anche la più profonda, ha bisogno di una terra sulla quale vivere e far proliferare le sue creature in un continuo scambio. Come in alto cosiì’ in basso.

A seguire troviamo l’elemento legno, la stella 3, la Stella Verde del Legno Chen, inteso come seme che prende vita dai due elementi precedenti, l’acqua nutre il legno, attraverso la terra che protegge il seme. L’acqua scioglie gli elementi nutrienti che la terra contiene e li rende disponibili per le radici. Il seme diventa albero e dà frutti, il tre diventa quattro, la Stella 4, la Verde Stella del legno Hsun sempre più forte, sempre più vitale, proteso verso

l’alto, Yin decresce e lascia il posto a Yang l’albero si allunga verso il cielo. Mentre la terra diventa adesso punto di snodo tra le due Energie, ora il cinque, la stella gialla della Terra, lavora al di sotto delle radici nelle sue viscere. Lì, nel buio delle grotte, la Terra si purifica attraversando le sue vene più profonde, separa i suoi componenti attraverso la pressione e si fa Metallo, è la Stella 6, la Bianca Stella del Metallo Ch’ien. Ma la pressione si fa sempre più forte e si scende sempre più in profondità, il metallo si fa rosso, è la Stella 7, la Rossa Stella del Metallo Tui. Il Metallo reso fluido dalla pressione passa velocemente attraverso le vene della Terra, la stella 8, la Bianca Stella della Terra, Ken, la pressione raggiunge il calor bianco, il Metallo fluido si fa caldo, bollente, si fa strada verso l’alto, ed esplode, la Stella 9, la Purpurea Stella del Fuoco, Li, che spaventa, che distrugge e che crea. Il massimo dello Yang la fine del ciclo Lentamente il fuoco lavico si raffredda, La Terra, Ken, ( Bianca Stella di Terra 8), è ancora calda, ricca di minerali, Tui la Stella Rossa del Metallo, (7), rimodella i contorni, dopo la grande esplosione, lo Yang decresce, lentamente il Metallo si raffredda, Ch’ien la Stella Bianca del Metallo (6) lascia che i suoi elementi, disciolti nella


terra la rendono fertile, ancora una volta il ciclo si inverte, a Terra (la Stella 5, la Stella Gialla della Terra) sostiene l’albero, ne nutre le radici, ( la Stella 4, la Verde Stella del Legno Hsun) così l’albero è pronto a lasciare che i suoi semi, ( la verde Stella 3 del Legno Chen), tornino a K’un (alla Stella Nera della Terra il 2), alla Madre, per lasciare che l’Acqua (la Bianca Stella 1 dell’Acqua) li destrutturi e permetta loro di germogliare. Siamo tornati allo Yin. Ma lo Yin ha già in sé il germe dello Yang mentre lo Yang porta in sé l ’inizio dello Yin. Parliamo dell’essenza stessa della vita, di cicli che sembrano immutabili perché hanno le stesse caratteristiche, ma sono mutevoli perché cambia la loro essenza. Possono essere esistenze che noi consideriamo brevissime, coma la vita di un fiore , o lunghissime come le orbite di una cometa, ma ciascuna di queste vive a causa di un immemore inizio. Il ciclo energetico è come la vita, è l’acqua profonda, è l’utero reso fertile nella dualità, che contiene il seme nella gestazione, gli dà nutrimento e lo porta alla luce, la triade. La triade unisce il maschile e il femminile e porta luce, conoscenza, crea frutto. Il seme torna alla terra in un nuovo ciclo, fa un percorso iniziatico attraverso le sue viscere, ma pur essendo formato da due parti che appartengono a due individui esso è terzo a ciascuno di essi. Li contiene nel suo DNA, ma è altro, completamente se stesso. Se è libero da sovrastrutture, cresce forte e resistente e diventa portatore di luce, fuoco rigeneratore, che brucia le scorie della sua parte terrena e brilla, é purificato come oro, come acciaio. Ma è pronto ad essere di nuovo acqua, cristallina, pura, liquida, turbolenta oppure senza forma, nuvola di vapore; o cristallizzata nelle più magiche cascate di ghiaccio pronta a riprendere il ciclo sempre uguale, ma sempre diverso, con nelle sue cellule le memorie antiche dei luoghi, delle ere.

crescita, la maturità, la creatività, la morte, la rinascita. Sempre uguali ma sempre diversi, con le memorie precedenti ma con la mutevolezza che è propria del destino umano. Nello Yang èe’ contenuto Yin Nello Yin e’è contenuto Yang Non ci sono valori assoluti, verità assolute, ma neanche l’imponderabile può esistere se il saggio sa come affrontare il mutamento. Nel Feng Shui nulla è lasciato al caso, ma tutto è in divenire. Quando applichiamo le regole del Feng Shui ad una abitazione, ad un ufficio, ad un giardino, dobbiamo pensare che esso rappresenta la persona o le persone non nel qui e ora, ma le rappresenta per come la loro storia le ha portate fino a quel punto in cui hanno intercettato il consulente o la consulente Feng Shui ed hanno deciso di conoscere il percorso del mutamento, hanno lanciato le monete, metaforiche, e hanno chiesto un responso. La prima risposta saràa’ una domanda : “ In che fase della tua vita, del tuo percorso pensi di essere?” La risposta è l’inizio del viaggio che si compie insieme e che porta a conoscere le potenzialità di ognuno e la sua voglia di compiere il mutamento.

Ogni numero è un segno, ogni elemento diventa un trigramma, ogni combinazione è il segno stesso del mutamento. E’ la singolarità, l’accoppiamento, la nascita, la

www.fengshui-amc.it a.ciacciulli@tin.it


LE GALASSIE CIRCOLARI E LA NUOVA COSMOLOGIA di Vasile Droj

a egli anni 0 del secolo scorso, in base all’universalità del modello atomico, dedussi un’ apparente similitudine, con la forma circolare, anche per la configurazione galattica, composta di un nucleo centrale e un anello di stelle contornanti. Nel 199 ebbi cenno sperimentalmente in laboratorio di una particolare energia che presupposi all’origine di tutte le forme d’aggregazione, incluse quelle galattiche, in cui il modello circolare era preponderante. eci a i dopo nel 2002, il telescopio spaziale Hubble studiando gli oggett d Hoag” ne rilevò la forma circolare, considerandola però il semplice risultato della collisione di galassie. L ’OGGETTO DI HOAG, L’ ANELLO INCASTONATO NELLO SPAZIO CELESTE Art Hoag, fu l’ astronomo che nel 1950 scoprì un ammasso di stelle distante dalla Terra 600 milioni di anni luce, nella costellazione del Serpente. L’ammasso di Hoag con i nuovi strumenti ottici, si mostra oggi come un immenso anello di stelle con una galassia incastonata al centro (fig. 1). L’oggetto in causa ha un diametro di 120 mila anni luce, non molto più della nostra galassia. L’anello è formato da stelle blu giovani, mentre il nucleo é composto da stelle gialle, anteriori. Gli astrofisici affermano che l’anello si è formato dai resti di una galassia che passando in vicinanza 2 o 3 miliardi di anni fa, fu deviata dalla galassia centrale formando un arco. Con il tempo, l’attrazione gravitazionale della galassia centrale chiuse l’arco formando un anello. Esiste però un’altra teoria, secondo la quale, l’insolita formazione non sarebbe l’effetto di una collisione cosmica tra due galassie, ma un nuovo tipo di galassia, le così dette galassie circolari o “orbitali” . LE GALASSIE ORBITALI Perché la materia stellare, gli ammassi, e specialmente le galassie non potrebbero distribuirsi orbitalmente, ed anularmente, come la materia circoscritta

nei sistemi solari? Le galassie “orbitali” si presentano come stelle orbitanti su un centro, similmente ad un sistema solare (fig. 1). Queste galassie sono molto differenti da quelle vorticoidali e discoidali (che sono compatte), per il fatto che sono composte da due parti separate e distinte, il nucleo ed il cerchio, che non comunicano tra loro, ma che insieme creano un sistema. Le galassie circolari “anulari” in relazione a quelle “orbitali” non hanno centro, essendo costituite soltanto da un anello circolare. Esse sono più rare e misteriose rappresentando uno stato differente dell’energia e della materia nell’Universo. Nel 1994 riuscii a produrre sperimentalmente lo “stato vorticale primitivo” che sta all’origine della formazione delle galassie. Superai lo stato caotico dei campi vorticali turbolenti, almeno in campo ottico- elettrodinamico-magnetico, creando lo stato speciale di “buco bianco”, in quanto espellente. Questo mi permise di ottenere “archetipi dinamici” che sono all’origine di tutte le forme d’aggregazione presenti nell’Universo e risuonanti le stesse leggi che le governano. Non posso descrivere operativamente come, materia complessa e lunga, ma dopo molte prove finalmente ritrassi, attraverso filmati e fotografie, quindi con prove testimoniali, tutti i processi di passaggio e le forme archetipali assolute che ne derivavano, oggi mostrate per i lettori di Lux Terrae. Nella fig. 2 è visibile la forma vorticale primitiva che sta alla base di galassie simili alla nostra. Nel centro del vortice, un buco bianco espellente energia e materia, all’opposto delle galassie stellari con un buco nero assorbente materia ed energia. Processo identico, ma cambia il verso.

Lux Terrae 54


w ww. u ema il:

a f g. 3 mostra una forma archetipica “orbitale”, molto simile a quella scoperta da Hubble sull’oggetto di Hoag. Le galassie orbitali infatti non sarebbero poi tanto singolari nell’Universo. Essendo più sottili sono difficili da individuare. In alcune parti dello spazio possono addirittura prevalere. D'altronde nella stessa fotografia, ripresa da Hubble, addirittura all’interno del cerchio di stelle, sopra il nucleo, è visibile un’altra galassia di tipo orbitale (fig. 4). LE GALASSIE CIRCOLARI O ANULARI E LA LUCE CURVA

ve rso logy. co m vas idro @tis ca li.it

Le galassie anulari, fig.5, sono molto particolari. In un “sistema anulare” la materia fugge verso la periferia finendo in un corridoio circolare e la gravità del nucleo centrale diventa antigravità disgregandolo. In tale situazione cambiano tutti i connotati energo- spazio- temporali e si potrebbe pensare a delle variazioni anche nella conformazione della materia stessa. I sistemi galattici circolari potrebbero risultare poco visibili e costituire gran parte della materia oscura con la creazione dei campi energetici circolari, all’interno dei quali la stessa luce diverrebbe curva, esprimendo così potenze inaudite, se si considera che la potenza del Sole riesce a curvare la luce di soli pochi gradi, mentre in quei sistemi la luce è completamente curvata. In esse anche gli atomi sono anulari, ovvero senza nucleo, pur se energetici. Le radiazioni di questa materia sarebbero circolari e non lineari, quindi invisibili, in quanto non in grado di allontanarsi dalla superficie.

VERSO UNA NUOVA COSMOGENESI Le galassie a spirale, di tipo vorticoso, sono turbolente, meno equilibrate, diventando veri aspiratori di corpi celesti che man mano risucchiano la materia periferica nel buco nero centrale come i vortici e i

mulinelli sulla superficie dell’acqua. Allo stesso modo, attraverso la gravità, i corpi celesti come i satelliti, i pianeti e le stelle, attraggono la materia dispersa nello spazio, purificandolo. Il movimento gravitazionale amplificato da quello rotatorio serve a portare la materia prima sui planetoidi, poi sui corpi stellari, che a loro volta, entrati nel movimento rotazionale delle galassie, finiranno nel buco nero situato al centro del vortice galattico. Un vero “aspira polvere” cosmico. Sono previste le scoperte, con nuove ottiche più potenti, di Galassie orbitali multiple con 2, 3, o 4 anelli concentrici come l’Universaloide della fig. 6. In conclusione il Cosmo sarebbe il fegato di un grande organismo, l’Universo appunto, che purifica do il sa gue (l’etere spaziale) galattico e i tergalattico fa funzionare il Corpo. LE GALASSIE ORBITALI E ANULARI L’ EMPIREO DEGLI DEI Gran parte delle mitologie antiche affermano che gli dei hanno una residenza terrestre ed una celeste. Nell’Olimpo terrestre si comportavano similmente agli uomini, mentre nell’Olimpo celeste detto anche Empireo erano nella loro massima espressione. L’Empireo era di là del settimo cielo circolare simbolizzato dal cerchio di stelle celeste. Tutto questo ci porta verso un “luogo” dove la circolarità è la caratteristica esse z ale. Nella Fig.7 si rappresenta l’Empireo, attraverso cerchi concentrici, quell’energia circolare, orbitale, anulare, a sua volta emblema dello Spirito. Gli esseri superiori, gli Dei, di cui la civiltà terrestre si è così tanto occupata, vengono dallo spazio di quelle galassie ? Oppure tutto è più semplice ma nello stesso tempo infinitamente più complesso, in quanto lo spazio circolare, anulare, risiederebbe proprio nel nostro Cervello? Infatti la forma lati a più antica di coelum (cielo) è cerum rimasta ancora nella lingua rome a come “cer”. Da qui poi, etimologicamente, Cervello e Cerebrale, dalla radice CR, da cui cranio e capo. E da qui ancora il Cerchio, il luogo geometrico della Perfezione. CERvello, CERebrale, CERum(cielo) e CERchio provengono dalla radice etimologica simile: l’Empireo Celeste, allora, è quello Interiore ? Si evidenzia, infine, la caratteristica essenziale della radice “CR”: il tempo, nella sua antica forma di Kro os, configura in realtà il sistema di “Tempo Interiore”.


Acqua ALCALINA L’

a cura di Rocco Palmisano

ac a, ltre ad essere priva di agenti inquinanti, è importante che sia n , ossia con un H 7. Qualunque valore alcalino sarà migliore di qualunque acqua acida ma, me pH ideale, raccomando acqua che abbia almeno pH 9,5 (e, per coloro che sono afflitti da gravi condizioni di salute, un pH da 11,5 a 12,5). Gran parte delle acque di rubinetto ed imbottigliate, tuttavia, non arrivano nemmeno al pH neutro 7. L’acqua distillata è a pH 7, ma vi sono problemi con la sua assunzione. Infatti essa è elettrochimicamente neutra, non possiede energia e non può dare energia e poiché è mancante di bicarbonato e minerali, è lievemente acidificante nel corpo. Se bevete acqua acida, il vostro organismo è costretto ad attingere dalle riserve corporee, sostanze alcaline per neutralizzarla; cosicché tali riserve non saranno a disposizione per qualunque altra azione alcalinizzante; e ciò costituisce un problema quando la sostanza prelevata è il calcio, che è preposto per rafforzare le ossa. Invece, quando bevete acqua alcalina, questa sarà utile al vostro organismo per espellere gli acidi dai vostri tessuti. Inoltre, i microrganismi nocivi non possono sopravvivere in un ambiente inondato da acqua alcalina. E ancora, l’ acqua alcalina può contenere i minerali alcalini che servono al vostro corpo, inclusi calcio, magnesio e potassio. Si tratta, di fatto, del sistema di rifornimento ideale per questi minerali: sciolti in acqua, sono nella migliore condizione per essere assorbiti dal vostro corpo. Per una perfetta salute, la vostra acqua deve essere energizzata, ossia satura di elettroni. L’acqua con questa caratteristica è altamente carica e piena di potenziale energetico ed è anche alcalina. In effetti, l’acqua è alcalina grazie alla carica negativa di tutti i suoi elettroni, mentre gli acidi sono predominati da protoni dalla carica positiva. E’ l’attrazione esercitata dagli elettroni sui protoni che permette alle sostanze alcaline di tamponare, ossia neutralizzare le sostanze acide. In chimica, l’aggiunta di un elettrone, viene chiamata riduzione, mentre la sottrazione di un elettrone viene denominata ossidazione. Il valore noto come “potenziale di ossidoriduzione” o

ORP (oxidative reduction potential), chiamato anche “potenziale REDOX”, permette di quantificare l’attività degli elettroni o il potenziale elettrochimico dell’acqua (o di qualunque altra cosa), contandone gli elettroni. Un ORP negativo, espresso in millivolt (mV), indica che l’acqua è alcalinizzante. L’acqua con un ORP negativo fornisce una riserva certa di elettroni liberi per bloccare l’ossidazione dei tessuti nel corpo da parte dei radicali liberi dell’ossigeno. Si dovrebbe procurare un’acqua con un ORP che sia minimo di – 250 mV e fino a più di – 1.250 mV. Ma la maggior parte dell’acqua di rubinetto registra valori intorno a + 400 mV e fino a +1.250 mV, ed è satura di protoni: agisce acquisendo elettroni ed ossidando le altre molecole. Quest’acqua non ha energia, di fatto sottrarrà energia al corpo. Il compito di ciascuno è di trovare un’acqua salubre. Il prossimo articolo sarà dedicato a questo. Alcuni ricercatori, alla Università del Texas, hanno dimostrato le proprietà rigenerative dell’acqua alcalina caricata con elettroni. Hanno allevato tre gruppi di topi con tre tipi di acqua: acqua di rubinetto (pH 7,5, ORP + 600); acqua ridotta (pH 9, ORP -400); ed acqua iperridotta (pH 10, ORP – 600). I topi del gruppo medio cresciuti con l’acqua alcalina, ma non con quella iper alcalina, sono vissuti più a lungo dei topi dissetati con acqua di rubinetto. I topi che hanno bevuto acqua iperridotta sono sopravvissuti più a lungo di ognuno degli altri due gruppi (mediamente 346 giorni, contro i 235 giorni dei topi che hanno bevuto acqua di rubinetto ed i 287 giorni dell’altro gruppo). I topi che hanno bevuto acqua alcalina possedevano un sistema immunitario più resistente (come rilevato con la misurazione con 4 differenti marcatori). Essi avevano anche livelli più elevati di antiossidanti nei loro organismi. Non c’è da stupirsi che siano vissuti tanto più a lungo. Bibliografia Robert O.Young, Shelley Redford Young “Il Miracolo del pH alcalino” ed. BIS

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Il Sogno e l’Interpretazione...

di Pietro Volpe

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ianni, artigiano, Napoli: Sono con una ragazza in una grande camera e ci guardiamo intensamente. Non ci diciamo nulla, siamo vestiti ma è come fossimo nudi. Abbiamo un grande desiderio, ma che non realizziamo. Poi, lei, deve uscire. Ma appena in strada riceve una strana telefonata e ritorna nella stessa stanza di prima, insieme a colui che l’aveva chiamata. Io aspetto fuori. Poi mi spazientisco e vado via. Arrivo a casa e mi raggiunge l’insegnante di inglese della mia vecchia scuola, si complimenta del mio matrimonio. Nel frattempo dice che la ragazza di prima avrebbe lavorato con dei pezzi di stoffa per ricucire un maglione.

olto particolare, questo testo, unisce vari luoghi di discussione, ad iniziare dal tema della ricucitura a quello del labirinto (le stanze dalle quali si entra e si esce) a quello del triangolo sentimentale, con lo sfondo di una figura materna autoritaria e autorevole, l’insegnante. Anzitutto si giostrano i rapporti sentimentali, nuovi (la telefonata), e consolidati (il matrimonio). Poi si gioca il tema dell’eros ed il tema del lutto, della separazione, ( l’uscita dalla stanza). Ma ci che collega il tutto è sia l’insegnante, che un pò svolge la funzione di pianificatrice, sia il lavoro di ricucitura a cui si appresta la ragazza alla fine. Il tema del matrimonio implica la presa in carico di un rapporto stabile e concreto, che cozza con il rapporto particolare che si manifesta all’inizio. Un rapporto ambiguo, basato su una grande componente erotica, di attrazione corporea, che sottende però anche una grande intesa sentimentale, che viene messa in discussione, come è giusto nelle componenti erotiche, dall’immaginario rivale che si manifesta. La madre archetipica è sia l’insegnante, che rimanda al rapporto consolidato (i complimenti per il bel matrimonio), sia la tessitrice “dei buoni propositi”, la ragazza che, sebbene ambigua e disponibile con il rivale, in realtà tenta la cucitura, la riunificazione. Il punto è: di cosa? Le tue aspettative potranno essere coronate se si incontreranno con quelle della ragazza, ma soprattutto se gli intenti saranno simili. Invece appare essere in corso un grande lavoro di chiarificazione. E’ necessario ancora del tempo... Sappi aspettare, ma lavora sulle alleanze.

imona, arredatrice, Verona: Sono in una chiesa sotterranea, una piccola cappella, con le panche intorno all’altare, al centro. Le luci sono basse e l’arredo è di legno intarsiato scuro. Il sacerdote arriva per una breve benedizione e poi va via, ritornerà per la messa. Ma poi non viene più ed io giro un pò spaesata, non sò che fare, vedo delle persone, vorrei avvicinarmi, essere in compagnia, ma sono tutti molto riservati, e mi escludono. Mi ritrovo a casa, a preparare da mangiare per mio marito, ma non è lui, è come un’estraneo. dalla finestra della cucina, dall’esterno, un uomo mi guarda. Non ho paura, mi fa pena, ha una grande tristezza nel viso, mi fa tenerezza, vorrei accarezzarlo, ma mi sento in colpa per mio marito. Dunque, passi dalla casa alla chiesa, ma in entrambi i posti ti senti estranea, fuori luogo. In chiesa perchè non fruisci del servizio e le persone intorno non ti percepiscono. In casa lo dichiari apertamente ed anzi ti attrae l’uomo alla finestra. La Chiesa viene anche definita ‘la casa del Signore’, e penso sia la chiave del sogno. In entrambi i posti ti rapporti a delle presenze maschili che non senti più vicine, ed in entrambi il contorno è fuorviante. In chiesa le persone sono distanti, in casa senti tenerezza per l’estraneo, che a questo punto senti più vicino del legittimo. Fa da sfondo il senso di colpa. Difficilmente potrai sottrarti al confronto con tematiche così importanti, il sogno è un’esortazione a prendere parte ad una discussione che per ora è stata solo interiore, e ti invita a svolgerla all’esterno, così che le persone coinvolte nello stesso tempo possano sia partecipare ( i vicini in chiesa) sia esprimersi e confrontarsi con le tue problematiche e richieste. Chiedi maggiore partecipazione, ma allo stesso tempo ne rifuggi, complice e suggeritrice la paura di prendere posizioni, la paura di ferire sentimenti altrui, la paura di non essere ascoltata, accolta. E’ anche vero che tale paura possa avere un grande fondamento (viceversa non avresti dubbi), ma se questo alimenta un giro vizioso, l’unico rimedio è la chiarezza. In fin dei conti, una piccola scintilla schiarisce il buio, che per quanto grande, non potrà mai esserlo come la piccola scintilla...

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