LUX TERRAE 4 marzo aprile 2011

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Il Sogno e l’Interpretazione...

di Pietro Volpe

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ianni, artigiano, Napoli: Sono con una ragazza in una grande camera e ci guardiamo intensamente. Non ci diciamo nulla, siamo vestiti ma è come fossimo nudi. Abbiamo un grande desiderio, ma che non realizziamo. Poi, lei, deve uscire. Ma appena in strada riceve una strana telefonata e ritorna nella stessa stanza di prima, insieme a colui che l’aveva chiamata. Io aspetto fuori. Poi mi spazientisco e vado via. Arrivo a casa e mi raggiunge l’insegnante di inglese della mia vecchia scuola, si complimenta del mio matrimonio. Nel frattempo dice che la ragazza di prima avrebbe lavorato con dei pezzi di stoffa per ricucire un maglione.

olto particolare, questo testo, unisce vari luoghi di discussione, ad iniziare dal tema della ricucitura a quello del labirinto (le stanze dalle quali si entra e si esce) a quello del triangolo sentimentale, con lo sfondo di una figura materna autoritaria e autorevole, l’insegnante. Anzitutto si giostrano i rapporti sentimentali, nuovi (la telefonata), e consolidati (il matrimonio). Poi si gioca il tema dell’eros ed il tema del lutto, della separazione, ( l’uscita dalla stanza). Ma ci che collega il tutto è sia l’insegnante, che un pò svolge la funzione di pianificatrice, sia il lavoro di ricucitura a cui si appresta la ragazza alla fine. Il tema del matrimonio implica la presa in carico di un rapporto stabile e concreto, che cozza con il rapporto particolare che si manifesta all’inizio. Un rapporto ambiguo, basato su una grande componente erotica, di attrazione corporea, che sottende però anche una grande intesa sentimentale, che viene messa in discussione, come è giusto nelle componenti erotiche, dall’immaginario rivale che si manifesta. La madre archetipica è sia l’insegnante, che rimanda al rapporto consolidato (i complimenti per il bel matrimonio), sia la tessitrice “dei buoni propositi”, la ragazza che, sebbene ambigua e disponibile con il rivale, in realtà tenta la cucitura, la riunificazione. Il punto è: di cosa? Le tue aspettative potranno essere coronate se si incontreranno con quelle della ragazza, ma soprattutto se gli intenti saranno simili. Invece appare essere in corso un grande lavoro di chiarificazione. E’ necessario ancora del tempo... Sappi aspettare, ma lavora sulle alleanze.

imona, arredatrice, Verona: Sono in una chiesa sotterranea, una piccola cappella, con le panche intorno all’altare, al centro. Le luci sono basse e l’arredo è di legno intarsiato scuro. Il sacerdote arriva per una breve benedizione e poi va via, ritornerà per la messa. Ma poi non viene più ed io giro un pò spaesata, non sò che fare, vedo delle persone, vorrei avvicinarmi, essere in compagnia, ma sono tutti molto riservati, e mi escludono. Mi ritrovo a casa, a preparare da mangiare per mio marito, ma non è lui, è come un’estraneo. dalla finestra della cucina, dall’esterno, un uomo mi guarda. Non ho paura, mi fa pena, ha una grande tristezza nel viso, mi fa tenerezza, vorrei accarezzarlo, ma mi sento in colpa per mio marito. Dunque, passi dalla casa alla chiesa, ma in entrambi i posti ti senti estranea, fuori luogo. In chiesa perchè non fruisci del servizio e le persone intorno non ti percepiscono. In casa lo dichiari apertamente ed anzi ti attrae l’uomo alla finestra. La Chiesa viene anche definita ‘la casa del Signore’, e penso sia la chiave del sogno. In entrambi i posti ti rapporti a delle presenze maschili che non senti più vicine, ed in entrambi il contorno è fuorviante. In chiesa le persone sono distanti, in casa senti tenerezza per l’estraneo, che a questo punto senti più vicino del legittimo. Fa da sfondo il senso di colpa. Difficilmente potrai sottrarti al confronto con tematiche così importanti, il sogno è un’esortazione a prendere parte ad una discussione che per ora è stata solo interiore, e ti invita a svolgerla all’esterno, così che le persone coinvolte nello stesso tempo possano sia partecipare ( i vicini in chiesa) sia esprimersi e confrontarsi con le tue problematiche e richieste. Chiedi maggiore partecipazione, ma allo stesso tempo ne rifuggi, complice e suggeritrice la paura di prendere posizioni, la paura di ferire sentimenti altrui, la paura di non essere ascoltata, accolta. E’ anche vero che tale paura possa avere un grande fondamento (viceversa non avresti dubbi), ma se questo alimenta un giro vizioso, l’unico rimedio è la chiarezza. In fin dei conti, una piccola scintilla schiarisce il buio, che per quanto grande, non potrà mai esserlo come la piccola scintilla...

Per i vostri sogni scrivete a: pietrovo@luxterrae.com


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