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Vittorino Bisson racconta l’evoluzione del mercato dell’auto

Il presidente dell’Associazione dei concessionari di Vicenza sottolinea i cambiamenti di un settore che guarda sempre di più alle vetture elettrificate, che comportano grandi vantaggi a fronte di un costo ancora elevato. Aumenta la richiesta degli ibridi: da rinnovare il parco di veicoli commerciali datati

■ Come sta il mercato dell’auto?

A fornirci la cartina di tornasole del settore è Vittorino Bisson, presidente della Bisson auto e dell’Associazione dei concessionari di Vicenza.

Vicentino doc, classe 1968, ha seguito le orme di famiglia. Suo nonno Vittorino fu il fondatore dell’omonima azienda che partì con i trattori Fordson per poi passare, nel 1991, con suo papà Gianfranco, alle vetture del marchio Ford a cui si sono aggiunte, in seguito, Mazda e Volvo.

Appassionato del rapporto con i clienti e i suoi dipendenti, Vittorino Bisson inizia così la nostra intervista: “In questo particolare momento il mercato dell’automo- bile si sostiene considerando tre elementi importanti: innanzi tutto l’aumento del costo delle vetture negli ultimi due anni e la scarsa disponibilità di materiali che hanno praticamente azzerato la vendita in pronta consegna. Ultimo ma non ultimo l’assenza di eco-incentivi statali a fronte della transizione che ha portato a produrre più auto elettrificate. O, meglio, gli incentivi ci sono per modelli il cui costo non superi i 35.000 euro più Iva, vale a dire una fascia davvero minima. Un altro bonus riguarda le vetture con emissioni tra i 61 e i 135 g di CO2, ma di solito si esaurisce nel giro di un mese. Detto tutto questo, il mercato non va male”.

Di certo, si tratta di un settore che è cambiato in maniera tangibile: “E qui torniamo al discorso delle auto elettrificate. Se i dati forniti vengono gestiti in maniera corretta, con manutenzione preventiva, pronta risoluzione degli eventuali problemi segnalati attraverso un codice guasto, allora si capisce come è cambiato il nostro lavoro. Ci stiamo strutturando per offrire un’assistenza mobile e nuovi servizi che una volta non c’erano. Un esempio? Con un abbonamento al costo di 5,99 al mese si può avere un navigatore, che fornice meteo, condizioni del traffico e della viabilità. C’è poi un servizio “secure”, che prevede la geolocalizzazione della vettura. In altre parole, una serie di agevolazioni che vanno incontro alle esigenze di chi guida”. Ma l’elettrico o, meglio, l’elettrificato piace ai vicentini?

“Si parla di “early adopters” per indicare gli utilizzatori che subiscono il fascino dei nuovi prodotti. In realtà la sensibilità alle auto elettrificate è proporzionale all’età del fruitore e all’importanza che attribuisce al valore dell’ambiente. C’è comunque da tener presente che il potere d’acquisto è per una fascia di età medio - alta considerando i costi. La richiesta degli ibridi, poi, sta crescendo e diminuendo di pari passo quella per i motori diesel e benzina”.

Per chi non è proprio un esperto del settore, le vetture elettrificate comprendono mild hybrid, full hybrid e plug-in.

“L’elettrico puro ha un costo importante e fa ancora fatica a decollare in Italia – spiega Bisson – Il nostro paese è in controtendenza rispetto a tutta Europa, con vendite che sono calate dal 4 al 3%, una nicchia davvero minima del mercato”. Chi si avvicina alle vetture elettrificate è mosso dal desiderio di guardare al futuro e, di conseguenza, di rispettare e preservare l’ambiente in cui viviamo.

“Chi fa questo passo nel 95% dei casi non vuole più tornare indietro. Del resto la silenziosità, le prestazioni, la sicurezza sono un qualcosa a cui, una volta provato, si fa fatica a rinunciare. Si contano davvero sulle dita di una mano le persone che non riescono ad adattare la vita quotidiana all’elettrico. C’è però un grosso punto di domanda che riguarda i punti di ricarica: nei viaggi lunghi, infatti, le ricariche ad alta potenza sono determinanti. C’è poi da aggiungere che molti condomini non prevedono la colonnina domestica considerando invece che attraverso l’apposita app si può programmare la ricarica ad una determinata ora, direttamente a casa: per una vettura plug-in occorrono circa 4 ore mentre per un’ elettrica mettendola in carica tutta la notte si arriva ad un 50-70% di autonomia. Discorso differente, invece, per gli spostamenti più lunghi e che richiedono almeno una sosta”. Ma a Vicenza la situazione come è?

“A fronte degli investimenti dell’Amministrazione comunale per fornire nuove colonnine di ricarica, mancano ancora quelle ad alta potenza. Del resto, considerando le fonti di energia, per il futuro non vedo grandi alternative all’elettrico”.

Di certo sta cambiando lo scenario della mobilità: “Abbiamo registrato una flessione di clienti che comprano un’automobile tradizionale – prosegue Bisson - Nei centri urbani bisognerà pensare ad una mobilità integrata, con bici elettriche e servizi pubblici efficienti anche su ferro. Purtroppo il nostro parco veicoli commerciali è vecchissimo e contribuisce in maniera determinante all’inquinamento ambientale. Bisognerebbe invece spostarsi verso l’elettrico anche grazie ad incentivi statali ed arrivare, un giorno, che forse non è poi così lontano, alla guida autonoma”.

In tutto questo è cambiato molto anche il ruolo dei concessionari: “La parte elettrica diminuisce il costo di assistenza, aumenta i servizi e riduce i modelli o, come si dice, le “series”. Noi concessionari, dunque, dobbiamo abbandonare il vecchio know-out ed orientarlo verso il corretto grado di elettrificazione, consigliando il cliente nella scelta più corretta a seconda delle esigenze specifiche. Bisogna quindi cambiare le abitudini, la coscienza di guida che impatta nella quotidianità e, ultima ma non certo ultima, la consulenza non deve essere finalizzata alla vendita bensì all’assistenza. In tal modo crolleranno i ricambi venduti ai clienti per la manutenzione, tuttavia il costo della mano d’opera sarà più alto proprio per la specializzazione. In inglese si definisce “Total cost of ownership (TCO)”, che rappresenta il costo totale di possesso della tecnologia in un’azienda. Le vendite on line? Ci sono e si rivolgono in particolar modo alla generazione Z, ma starà a noi recitare un nuovo ruolo nel mercato anche in virtù dell’usato e dei finanziamenti”.

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