il Cittadino n. 184

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n° 184 anno XII - 3 Dicembre 2014

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Proposta innovativa di mobilità nell’area metropolitana dello Stretto

Coast to coast


Primo Piano

La Buda

Si tratta di un sistema di tr tendo la compatibilità econ legamenti frequenti e rapid

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l sindaco Renato Accorinti ha paragonato la potenziale città metropolitana dello Stretto a Budapest, la capitale ungherese, nata dalla fusione delle due città: Buda, sul versante occidentale, e Pest su quello orientale del Danubio. Un’immagine suggestiva che, forse, riesce a far sognare “la popolazione” insediata in riva allo Stretto. Un ampio territorio che si candita a ricoprire un ruolo di primo piano, in una dimensione europea, nel meridione d’Italia. Una differenza sostanziale tra le due realtà: a Budapest, il bel Danubio blu è attraversato da otto ponti, di cui uno per il traffico ferroviario, invece l’Area dello Stretto ha subito addirittura un ridimensionamento della qualità e della quantità dei collegamenti tra le due sponde. Una precondizione per avviare il processo di integrazione così come si è evidenziato nel corso del convegno “Una città che si muove”, tenutosi il 29 novembre 2014 e organizzato dall’associazione INDIETROnonSITORNA, l’Assessore Gaetano Cacciola ha illustrato, fra l’altro, la proposta innovativa che l’Amministrazione Comunale di Messina ha recentemente presentato all’approfondimento dello specifico Tavolo Tecnico attivato presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per

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pest dello Stretto

rasporto integrato nave/treno in grado di offrire, garannomica in relazione alle attuali difficoltĂ del Paese, coldi fra Messina, Reggio Calabria e Villa San Giovanni

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assicurare il diritto alla continuità territoriale e risolvere efficacemente il problema della mobilità nell’area metropolitana dello Stretto, in atto gravemente carenti. Si tratta di un sistema di trasporto integrato nave/treno in grado di offrire, garantendo la compatibilità economica in relazione alle attuali difficoltà del Paese, collegamenti frequenti e rapidi fra Messina, Reggio Calabria e Villa San Giovanni. In particolare, come illustrato nella figura seguente, la proposta prevede di assicurare la mobilità attraverso lo Stretto tramite collegamenti frequenti concentrati esclusivamente fra i porti di Messina e Villa San Giovanni (la rotta più breve), utilizzando su questo tragitto tutti i finanziamenti previsti per il servizio di Metromare (30 mln € per il triennio 2015-17). In questo modo (la durata della traversata da Messina per Villa San Giovanni è circa la metà rispetto all’analogo collegamento con Reggio Calabria) sarà possibile assicurare, una frequenza di collegamenti fra le due sponde decisamente superiore a quella attuale, assicurando circa 40 coppie di corse al giorno. Il proseguimento da Villa San Giovanni per Reggio Calabria (e viceversa) può essere agevolmente assicurato tramite ferrovia, con un servizio di tipo metropolitano, impostando opportunamente l’orario fra Villa San Giovanni e Reggio Calabria, senza che ciò comporti eccessivi costi aggiuntivi, con orari coincidenti con quelli delle navi veloci. In questo modo è possibile garantire il mantenimento degli attuali tempi di collegamento fra

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Messina e Reggio Calabria (circa 45 minuti); inoltre il collegamento così organizzato ha il vantaggio non trascurabile di condurre il passeggero fino a Reggio C.le (mentre l’attuale servizio Metromare lo lascia a Reggio Porto). Altro pregio della proposta è quello di ottimizzare il rapporto benefici/costi, tenendo doverosamente conto del difficile contesto economico in cui versa il nostro Paese. Una volta assicurate le direttrici portanti ed essenziali sopra illustrate (ME-VSG tramite nave veloce e VSG-RC tramite ferrovia), il sistema integrato può essere ulteriormente implementato tramite il miglioramento del collegamento ferroviario già esistente con l’aeroporto di Reggio Calabria, in coincidenza con gli arrivi e le partenze degli aerei, e un servizio efficace di metroferrovia fra Giampilieri e Messina, rendendo finalmente vitale ed utile per i cittadini un’infrastruttura realizzata grazie a finanziamenti cospicui e fin qui sterili dell’Unione Europea. Con queste ulteriori misure l’area metropolitana dello Stretto, potenzialmente la più grande a sud di Napoli, godrebbe di un sistema portante di mobilità di livello davvero europeo, rispondente alle esigenze dei cittadini e in grado di fungere da volano per la crescita economica, sociale e culturale, di ottimizzare le risorse pubbliche (sanità, istruzione, cultura), di esaltare l’offerta (servizi, commercio, turismo, intrattenimento e spettacolo), di dare impulso all’aeroporto di Reggio Calabria, attualmente orfano dell’utenza messinese, e di creare un vero sistema urbano fra le due sponde.

Mobilità sostenibile e trasporti efficienti per un salto di qualità e di civiltà

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ante le novità, le iniziative e i progetti in cantiere presentati nel corso del convegno “Una città che si muove” dall’assessore alla viabilità Gaetano Cacciola e dal dg dell’Atm, Giovanni Foti. Per il presidente dell’associazione Rosario D’Anna «chi ha intrapreso questa avventura politica a fianco di Renato Accorinti, non lo ha fatto per tornaconto personale, ma per spirito di servizio verso la città» Presente e futuro. Soluzioni immediate per problemi quotidiani, ma anche una programmazione a lungo termine che stimoli tutti a capire come una mobilità veramente sostenibile, migliori la qualità della vita e innalzi il livello di civiltà. Questo il filo conduttore del primo convegno organizzato dall’associazione “Indietrononsitorna” dal titolo “Una città che si muove”, tenutosi questa mattina nei locali del teatro dell’Istituto Cristo Re. Un’occasione di confronto durante la quale l’assessore alla viabilità, Gaetano Cacciola e il direttore generale dell’Atm, Giovanni Foti, ciascuno per la propria parte e per le proprie competenze, hanno tracciato un dettagliato bilancio di questo primo anno di lavoro, accedendo i riflettori sui prossimi step da effettuare ed annunciando importanti novità. WWW.ILCITTADINODIMESSINA.IT

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Ad aprire i lavori, il presidente di “Indietrononsitorna”, Rosario D’Anna, che ha innanzitutto spiegato le ragioni della campagna di sensibilizzazione “Una sosta più consapevole”: «Da qualche giorno a questa parte – ha esordito D’Anna – potrebbe esservi capitato di osservare sui parabrezza delle auto parcheggiate agli incroci dei marciapiedi, sulla banchina o in corrispondenza degli scivoli per disabili, un volantino (vedi immagine allegata al comunicato) in cui si invita l’utente a riflettere prima di “abbandonare” la propria vettura in barba ad ogni regola. Un comportamento che crea ovviamente parecchi problemi al transito di passeggini o carrozzine». Atteggiamenti da correggere per cercare di portare avanti quella rivoluzione civica e culturale che «rappresenta la vera sfida di questa Giunta. Spesso – continua D’Anna – si accusa l’Amministrazione di stare facendo poco, ma chi lo sostiene, in modo più o meno consapevole, dimentica di ricordare il disastro che ha ereditato. Coloro che hanno deciso di intraprendere questa avventura politica a fianco del sindaco Renato Accorinti, non lo fanno per tornaconto personale, ma per spirito di servizio verso la città». A seguire focus dell’assessore Cacciola sulla situazione generale della mobilità messinese: «Una città vivibile – ha esordito il rappresentante di Giunta – è tale se ci si può muovere liberamente. E ciò è possibile in primis rispettando le regole, ma anche effettuando tutti quegli interventi che incentivino l’utilizzo dei mezzi pubblici o di altri mezzi, come le bici, e non l’auto privata». La prima delle iniziative finalizzate al contrasto della sosta selvaggia, entrerà in vigore da lunedì: «Grazie ad un lavoro di squadra che metterà insieme vigili urbani, polizia provinciale e ausiliari del traffico – ha affermato Cacciola – partirà un’attività di controllo e sorveglianza costante delle strade del centro città, così da scoraggiare i furbi del parcheggio facile. Il vero obiettivo, però, è riuscire a diventare controllori di noi stessi». Sul fronte pedonalizzazioni, mentre procede il confronto con il consiglio sull’area Cairoli e dintorni, va avanti il lavoro per la creazione dell’area pedonale nella zona intorno al Duomo e, in vista dell’estate, si pensa alla realizzazione di un’isola pedonale nel villaggio di Torre Faro. Buone notizia anche sul fronte

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Atm: «Al momento del nostro insediamento – ricorda l’assessore – c’erano in giro 15 bus, ora sono 51 ed entro fine 2015 arriveranno 49 bus ecologici euro 6 ultima generazione». Puntuale e approfondita analisi sullo stato generale dell’azienda trasporti è stata invece effettuata dal direttore generale Giovanni Foti: «Sono stati fatti dei passi importanti – ha esordito – grazie all’approvazione dei bilanci e alla redazione del piano industriale. I prossimi saranno il nuovo bilancio e il contratto di servizio». In tema di parco mezzi, Foti ha evidenziato come la vera “zavorra” continuino ad essere i bus acquistati nel 2007 e non quelli arrivati di recente da Milano e Torino grazie all’accordo con la Gt, «anzi – ha aggiunto – è grazie a questi se paghiamo gli stipendi». Obiettivo del direttore generale l’aumento delle vetture del tram, dalle attuali nove a tredici. Tra le novità principali, la “ripartenza”, a partire dal 9 dicembre, dopo ben quattro anni di stop, del servizio scuola bus: «Si comincerà con sette bus che serviranno la zona sud, da dove sono giunte le maggiori richieste. «Al di là dei progetti che abbiamo in cantiere – ha concluso il dg – quello che mi premi sottolineare è che l’Atm non deve più essere considerata uno stipendificio, il futuro dei lavoratori è nelle loro mani, se si lavorerà bene anche il posto di lavoro sarà al sicuro. Ma deve essere l’obiettivo comune». Per dare nuova linfa all’azienda previste anche importanti collaborazioni formative con l’Università e con l’istituto Verona Trento. A chiudere la mattinata di confronto, “animata” dalle domande di tanti cittadini che hanno avuto l’opportunità di ascoltare dal vivo le risposte degli “addetti ai lavori”, il sindaco, Renato Accorinti: «Tutto quello che abbiamo ascoltato oggi – ha affermato – è il segno che la direzione che abbiamo intrapreso è quella giusta e indietro non torneremo. E’ grazie all’impegno quotidiano di persone come il dg Foti e l’assessore Cacciola, se le cose hanno preso la giusta piega, ma anche grazie alla collaborazione che ogni cittadino in questi mesi ha dato e può continuare a dare. A guadagnarci non sono io, ma la città, che nell’ultimo anno tutti hanno imparato ad osservare come un “laboratorio”. Non perché siamo i migliori, ma perché abbiamo deciso di dare un taglio netto col passato. In tema di mobilità – ha infine concluso il sindaco – il nostro obiettivo rimane quello di una grande “metropolitana dello Stretto” che abbatta definitivamente le barriere tra Sicilia e Calabria e renda questo incantevole tratto di mare una vera fonte di sviluppo».

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Sommario

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Attualità Giornata mondiale contro l’AIDS Il classico nel terzo millennio

numero 184 anno XI 3 Dicembre 2014

66-72 Cultura

Armature d’artista

42-43 Dietro le quinte 90-91 Mangiare Sano 46

Settegiorni

52-53

Città

Cronaca della settimana

Cronache urbane

54-55 Provincia Trasporto disabili

Le rubriche 44-45 In&Out 84-85 La corazzata Potemkin

86-87 Da Beethoven 56-59 Sicilia Raccolta alimentare

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a Kurt Cobain

88-89 Parole in blu


il Cittadino Direttore editoriale: Lillo Zaffino Direttore responsabile: Carmelo Arena Vicedirettori: Tiziana Zaffino, Gabriella Giannetto Coordinamento Maria Cristina Rocchetti, Giuseppe Zaffino Redazione Enza Di Vita, Marilena Faranda, Francesco Certo, Giuseppe Micali Collaboratori Cristina D’Arrigo, Dario Buonfiglio, Gino Morabito, Antonio Grasso, Marina Pagano, Alessia Vanaria Rubriche Enzo Caruso, Michele Giunta, Ignazio Rao, Mimmo Saccà Art Director Salvatore Forestieri Ricerca fotografica Peppe Saya, Orazio D'Arrigo, Antonio De Felice, Gianmarco Vetrano, Mattia Florena Pubblicità contatti: 3473640274 e-mail: info@ilcittadinodimessina.it Amministrazione Mario De Marco, Giuseppe Pagano e Franco Rossellini Web master sito Fabio Lombardo Il Cittadino digitale sarà pubblicato sul giornale on line e inviato gratuitamente ai lettori direttamente nella posta elettronica e sarà condiviso in rete attraverso Facebook

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immagine

di Michele Giunta

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Annunci utili a cura di Pippo Previti

NUOVE OPPORTUNITÀ PER I GIOVANI E IL LAVORO

Boom Assunzioni: 4.000 posti di lavoro per Tutti durante il periodo Natalizio L’arrivo del Natale 2014 porta buone notizie sul fronte del lavoro. L’Agenzia per il lavoro Articolo1, in vista del picco natalizio, è alla ricerca di varie figure da inserire presso le aziende clienti in tutta Italia. Banca d’Italia: concorso per 60 Coadiutori, età massima 40 anni Se siete interessati a lavorare in Banca d’Italia si è appena aperto un bando di concorso per la selezione di 60 Coadiutori. Lavorare in Hotel: nuovi Posti dal Centro per l'Impiego, varie Mansioni L'Hotel in questione ha incaricato il Centro per l’Impiego di selezionare, per la stagione 2015, Cameriere ai piani, Receptionist, Chef de Rang, Commis di sala e Maitre. UE: concorso per 20 Amministratori, retribuzione da 5.000 € I concorsi indetti dall’UE sono sempre molto interessati. Infatti danno l’opportunità di trovare lavoro all’estero con stipendi davvero invidiabili! McDonald`s: 40 assunzioni Part e Full time, esperienza non richiesta Nuove opportunità di lavoro nella ristorazione veloce. McDonald’s, la nota catena americana di fast food, ha avviato le selezioni online per 40 nuovi posti di lavoro. Come già annunciato, McDonald’s creerà in Italia altri 3000 posti di lavoro

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3 Dicembre 2014 Laureati e Diplomati: candidature Granarolo Aperte. Ecco chi cercano Granarolo è una delle più grandi realtà del settore alimentare operante in Italia. Nata nel 1957, ad oggi è il Gruppo composto da un consorzio di produttori di latte e una società che può vantare ben 8 stabilimenti produttivi in Italia e 2 all’estero. ATM: si ricercano Persone con o senza Diploma, nessun limite di età Nuova offerta di lavoro per autisti nel settore del trasporto pubblico. L’ATM Servizi Diversificati Srl seleziona Conducenti per la guida di mezzi, con licenza noleggio con conducente (NCC), di varie tipologie. Centro Anziani: Bando per assunzioni Part e Full time di Educatori Il Centro Anziani Villa Aldina Ipab ha indetto due concorsi per Educatori da assumere a tempo indeterminato, sia full time che part time. Gli interessati possono presentare le domande di ammissione entro le ore 12:00. Gruppo Espresso: Borse di studio e Tirocini retribuiti per Giornalisti La "Fondazione Mario Formenton" allo scopo di onorare la memoria di Mario Formenton, il quale nella sua vita di imprenditore aveva sempre voluto promuovere e favorire la formazione dei giovani nel campo editoriale. Bando per Infermieri: nuovi posti di lavoro a tempo indeterminato L’azienda pubblica di servizi alla persona, Redenta Floriani, ha indetto un concorso per infermieri per l’assunzione di risorse a tempo pieno e indeterminato. Uno dei posti è riservato ai militari delle Forze Armate congedati senza demerito.

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Attualità

Università di Messina

Giornata Mondiale Contro l

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al 1988, l’1 dicembre si celebra in tutto il mondo la Giornata Mondiale Contro l’AIDS. La sezione di Biotecnologie Mediche e Medicina Preventiva del Dipartimento di Scienze Biomediche e delle Immagini Morfologiche e Funzionali dell’Università di Messina insieme al Comitato Provinciale di Messina della Croce Rossa e ai Giovani delle Croce Rossa Italiana hanno dedicato, questa mattina presso l’Aula Magna del Rettorato, un evento dedicato allo studio della diffusione e della prevenzione dal virus dell’AIDS, rivolto a tutti gli studenti. Tra i dati emersi durante l’incontro, si è evidenziato che in Sicilia si è passati dai 249 nuovi casi di infezione registrati nel 1995 a i 38 del 2012, ma l’AIDS rappresenta ancora un’emergenza e rimane fondamentale attivare processi di sensibilizzazione ed educazione alla sessualità e alla prevenzione dalle malattie sessualmente trasmissibili. È possibile sostenere gratuitamente, e in assoluto anonimato, il test per il virus dell’HIV presso il Policlinico di Messina (Torre Biologica II piano – UOC Malattie Infettive laboratorio HIV), l’Ospedale Papardo-Piemonte di Messina (UOC Malattie Infettive) e la sede dell’ASP 5 di Barcellona presso l’Ospedale Cutroni-Zodda (UOC Malattie Infettive).

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l’AIDS: lotta e prevenzione

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“Abbiamo scelto la sede istituzionale dell’Aula Magna del Rettorato – afferma la Prof.ssa Isa Anna Maria Picerno, promotrice dell’incontro – perché la riteniamo la più idonea all’importanza delle informazioni veicolate in questo momento in cui l’attenzione mediatica sull’AIDS è ingiustamente calata. Nell’ultimo decennio, in particolare, le modalità comunicative con cui si è messo da parte questo fenomeno epidemico, lento e progressivo, hanno ingenerato nella popolazione l’idea che l’HIV, almeno nei paesi occidentali, non ci fosse più e oggi tocca a tutti noi il compito di sdradicare questo preconcetto”

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foto di Giuseppe Aloisi

Lezione-conferenza del prof. Sabatini alla Camera di Commercio

Un nuovo modello di grammatica

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in dalla più tenera età ci è stato insegnato ad esprimerci correttamente in lingua italiana, ad evitare errori di ortografia o di sintassi ma, quasi sempre, ci siamo limitati a osservare quanto ci veniva prescritto senza riflettere sul “perché” bisognasse scrivere in un determinato modo anziché in un altro. Non ci siamo mai interrogati sul vero senso della grammatica, che è rimasta rilegata nel campo dell’ “astrazione”. Da questo interrogativo ha preso le mosse la lezioneconferenza del prof. Francesco Sabatini che ha presentato ad un pubblico numeroso, nella sala della Borsa della Camera di Commercio di Messina, la “grammatica valenziale”. Prima di affrontare l’argomento nello specifico il prof. Sabatini ha sottolineato come la grammatica non sia solo un astratto insieme di regole ma sia conoscenza metodica dell’attività cognitiva della nostra mente, o meglio di alcune zone del nostro cervello fondamentali per il linguaggio. Dall’ambiente circostante acquisiamo la grammatica base della lingua, ma ciò non basta per conoscere a fondo questo “complesso meccanismo”. Da quando è nata la scrittura, infatti, l’uso della lingua non è più solo fonico ma anche visivo. Gli occhi hanno delle funzioni specifiche che agevolano la comprensione di un testo: permettono di leggere una frase, un brano, fermandosi, se lo si desidera, a riflettere. Per capire, però, il significato di un periodo l’individuo deve essere capace, ovviamente, di cogliere la struttura meccanica della lingua. Ecco che i vari elementi apparentemente sconnessi si legano, e si comprende l’importanza della grammatica. Nell’ambito dell’uso orale della lingua entrano in gioco, invece, dinamiche diverse determinate dalla situazione in cui nasce la comunicazione, dal “patto comunicativo” che si instaura con l’interlocutore. Dopo aver definito per bene i caratteri della disciplina in questione, il prof. Sabatini è entrato nel vivo della

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“grammatica valenziale”. Al centro di questo modello innovativo c’è il verbo, elemento su cui si fonda tutta la struttura della frase. Ogni verbo è completato, infatti, senza che ce ne rendiamo conto, dagli elementi necessari e sufficienti alla comprensione dell’azione espressa. Nella frase “Chiunque dichiara il falso al pubblico ufficiale è punito con due anni di galera” tratta da un articolo del codice penale, ad esempio, troviamo tutte le relazioni richieste dal verbo “dichiarare”. Quest’ultimo si dirà trivalente, poiché sono necessari tre elementi per saturarne il significato. Nella lingua italiana si distinguono verbi monovalenti, bivalenti, trivalenti e tetravalenti. Nessun verbo ha più di quattro valenze, perché l’uomo non ha la capacità di creare più di quattro rapporti. Il modello valenziale è, senza dubbio, molto intuitivo e diventa ancora più facile da applicare se si scompone la linearità della lingua dando vita a schemi. Il prof. Sabatini ha mostrato all’uditorio diversi schemi che hanno permesso di cogliere al meglio il meccanismo della grammatica valenziale. Il verbo con le relative valenze costituisce il nucleo a cui si aggiungono i circostanti e le espansioni nel caso in cui si vuole rendere più esplicito ed articolato il proprio discorso. Un sistema, quello illustrato dal professore, che invita a guardare la lingua da un punto di vista nuovo pur applicando precetti che risalgono, addirittura, al mondo greco e nello specifico ad Aristotele. In età moderna Machiavelli, il genio della politica, ha focalizzato la sua attenzione sul ruolo del verbo che ha definito come l’elemento che “incatena la lingua”. È su questo perno della catena che la didattica è chiamata ora a reimpostare lo studio della grammatica, avvicinando i ragazzi in modo diverso alla lingua italiana. Il tempo ci aiuterà a capire se questo è realmente il metodo corretto, ci aiuterà a cogliere i vantaggi della “grammatica valenziale”.


Al centro di questo modello innovativo c’è il verbo, elemento su cui si fonda tutta la struttura della frase. Ogni verbo è completato, infatti, senza che ce ne rendiamo conto, dagli elementi necessari e sufficienti alla comprensione dell’azione espressa

Alessia Vanaria foto di Giuseppe Aloisi

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“Difendere le discipline classiche, impegnarsi perché non diventino qualcosa di stantio, ma aiutino a leggere meglio, attraverso gli insegnamenti degli autori del passato, la realtà attuale”

Il classico nel terzo millennio

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ueste le parole che più sono state ripetute in occasione del convegno “Il classico nel Terzo millennio” organizzato dal Liceo “La Farina” e tenutosi nei giorni 28 e 29 novembre alla Camera di Commercio di Messina. Un grido d’allarme a cui non si può non rispondere se negli anni a seguire si vuole ancor sentir parlare di cultura classica, di lingua latina e greca. Dopo i saluti del dirigente scolastico del liceo, dott. Giuseppa Prestipino, il numeroso pubblico è stato introdotto subito in questo viaggio alla scoperta degli elementi deficitari dell’attuale insegnamento delle discipline classiche, con l’intento di presentare ai docenti sistemi attraverso cui poter segnare una premessa di rinascita. Il liceo classico non è, come ha sottolineato il prof. Sabatini, ricordando il recente dibattito che ha visto contrapposti Umberto Eco e Andrea Ichino, uno strumento usato per ingannare i giovani con la pretesa di offrire loro una migliore preparazione per affrontare la vita. Lo studio del latino e greco è ancora oggi imprescindibile per conoscere la realtà odierna e la “prospettiva storica dell’uomo”. Bisogna, senza dubbio, rivedere contenuti e metodi di insegnamento, cercando, anche, di colmare il vuoto esistente tra cultura classica e cultura moderna. I testi classici sono, come ha sottolineato il prof. Sabatini, una “fonte” essenziale per conoscere la prospettiva che gli antichi avevano del mondo. È inutile per noi nel 2014 sapere cosa pensasse-

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foto di Giuseppe Aloisi

ro della natura, della politica, di tutto ciò che era parte del loro “mondo”? Assolutamente no. C’è una continuità di pensiero, una continuità nella spiegazione della realtà circostante, non sono nozioni separate di cui non ci interessa nulla ma sono parte di noi. Studiando il latino ed il greco si comprendono meglio le lingue di oggi, sorprendendosi a ritrovare in esse ciò che gli antichi hanno pensato, poiché la lingua non è solo mezzo comunicativo ma anche deposito di conoscenze. Quando si usa una parola come “cittadinanza”, frutto del pensiero di migliaia di anni fa e dei dibatti di molti cervelli pensanti, si rimanda implicitamente al mondo latino, al civis, e a tutto un insieme di nozioni del diritto romano. Lo stesso accade con termini come “analisi” e “sintesi”, nati nel mondo classico ma che hanno continuato a vivere nel Medioevo, nell’Illuminismo fino ad arrivare sino a noi. Nulla cade nel dimenticatoio se pur alcuni lemmi cambiano il loro significato con il passare del tempo. Non c’è alcuna frattura, dunque, tra classico e moderno ed è in questa direzione, ha sottolineato il prof. Sabatini, che deve muoversi l’insegnamento scolastico, dove il docente ha il compito di colmare il “vuoto”, scavando nelle lingue moderne. Tutto rimanda al mondo “classico”, a quel mondo che Edoardo Boncinelli, ha definito del “bello”. Quest’ultimo elemento è la chiave della cultura classica ma anche scientifica. È un falso pregiudizio, infatti, quello di considerare questi due settori del sapere come distinti e separati. I grandi scienziati sono i più immaginativi, capaci di vedere e creare figure che non esistono nella realtà e così la scienza sconfina nell’ambito del cervello “parallelo” e l’arte in quello “seriale”. Dante, ad esempio, inserisce numerosi riferimenti astronomici, segno della sua grande cultura, così come Shakespeare o altri letterati. Se si riflette bene lo stesso

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foto di Peppe Saya

accade dal punto di vista di noi fruitori: possiamo godere di una scoperta scientifica così come di una poesia. Tutto è ugualmente “bello”. Questa bellezza del mondo classico si può cogliere solo da una lettura attenta e ragionata dei testi, abituando i ragazzi sin dal liceo, come ha detto il prof. Giuseppe Ramires, a un lavoro filologico. Fare filologia in classe, infatti, è importante poiché fa comprendere agli studenti l’esistenza di problemi testuali fornendo, al contempo, gli strumenti necessari per risolverli. Il docente deve dire solo poche parole per introdurre un brano letterario per passare a lavorare sul testo dal punto vista filologico per poter assurgere ad un compito più ampio: spingere i giovani alla ricerca della verità. Nulla è consolidato o corretto, ma anche la variante minoritaria può essere esatta. Bisogna fare da guida, dunque, ai discepoli per farli entrare gradatamente nella “bottega” del poeta. Se i suddetti relatori hanno spinto i presenti a guardare al mondo classico secondo un’ottica diversa, altri hanno riferito quale sia lo stato dello studio delle discipline classiche nelle proprie nazioni. La prof. Rosa Mariño ha descritto la tragica situazione della Spagna, dove tutti i governi che si sono succeduti nel tempo hanno approvato nuove riforme scolastiche, relegando, sempre, ai margini e cercando di eliminare le discipline classiche dal piano dell’offerta formativa. Un docente spagnolo deve, quindi, innovare costantemente i propri metodi di insegnamento, con l’ausilio di internet, di aule virtuali, di attività che cercano di cambiare l’approccio degli studenti a tali studi. Non va meglio in Francia, come ha spiegato la prof. Catherine Bry, dove il governo ricorre a vari espedienti per ridurre il numero dei discenti di latino e greco. I docenti sono chiamati, anche qui, ad aggiornare i propri metodi con la creazione di cooperazioni con i licei e di percorsi interdisciplinari. Una interdisciplinarietà resa possibile in virtù del fatto che, come ha detto la prof. Paola Radici Colace, non esiste divisione tra sapere classico e scientifico. Non si può leggere Eschilo senza conoscere testi di chirurgia, di medicina. Un bravo docente non può e non deve scindere i due settori del sapere. Si sta cercando di cambiare direzione anche in

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Grecia, come ha sottolineato il prof. Nicolaos Fousianis, dove il sistema scolastico è attanagliato da numerosi problemi. I docenti stanno proponendo un approccio diverso ai testi classici, enfatizzando, ad esempio, dopo una lettura attenta, le costruzioni sintattiche, le parole che esistono ancora in greco moderno. Un avvicinarsi in modo diverso al testo per garantire un futuro a queste discipline che per molti sono ormai morte e sepolte. Dalla terra greca che profuma ancora oggi di mito e di poesia è giunto anche un altro ospite d’eccezione del convegno: il prof. Titos Patrikios. Dopo aver letto alcune sue liriche, ha parlato dei classici che da “nemici”, in un epoca in cui la Grecia dopo la guerra di liberazione cercava di affrontare il problema linguistico, sono divenuti oggi “amici”. “Un classico è” come ha detto Patrikios “un moderno che non invecchia mai, che ci insegna a ripensare continuamente le nostre idee, a rivedere quanto componiamo”. Tra passato e presente si è mossa anche la relazione della prof. Silvana Rocca che ha parlato della moderna certificazione linguistica della lingua latina che ha l’obiettivo di promuovere lo studio del latino a livello internazionale. Proposte di rinascita degli studi classici, sono venute poi dalla prof. Rosy Santoro, che ha invitato, in un periodo come quello attuale di crisi didattica che vede il maestro non più “coprotagonista” della trasmissione del sapere ma ridotto ad “una pedagogia di routine”, a rinnovare il metodo di insegnamento della lingua latina. È necessario riconsiderare la grammatica insegnabile, adottando il metodo valenziale, e insegnando a scomporre le parole, comprendendo l’uso di suffisi e infissi. Uno studio della lingua, dunque, che aiuta la comprensione dei testi e della civiltà in cui sono nati. A trarre le conclusioni del convegno è stato, poi, il prof. Renzo Tosi che ha fatto il punto sull’insegnamento delle lingue e delle culture classiche nell’Italia di oggi. Un susseguirsi di contribuiti che hanno fatto di questo convegno un’imperdibile occasione per gli amanti del mondo classico, che sono chiamati ad agire per non far morire le proprie discipline, a farle rivivere con nuovi metodi, perché il classico possa esistere ancora nel terzo millennio. Alessia Vanaria

foto di Peppe Saya

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Messina - 3 Dicembre 2014

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ella mattinata odierna, il Comandante Provinciale dei Carabinieri di Messina, Colonnello Stefano SPAGNOL, ha presentato agli organi di informazione il Calendario Storico e l’Agenda dell’Arma edizione 2015, quest’anno dedicati al tema “Il Carabiniere e la famiglia”. Il notevole interesse da parte del cittadino verso il Calendario Storico dell’Arma, oggi giunto a una tiratura di 1.250.000 copie, di cui 8.000 in lingue straniere (inglese, francese, spagnolo e tedesco), è indice sia dell’affetto e della vicinanza di cui gode la Benemerita. Nato nel 1928, dopo l’interruzione post-bellica dal 1945 al 1949, la pubblicazione del Calendario, giunta alla sua 82^ edizione, venne ripresa regolarmente nel 1950 e da allora è stata puntuale interprete, con le sue tavole, delle vicende dell’Arma e, attraverso di essa, della Storia d’Italia. Il filo conduttore che lega i mesi dell'anno, illustrati dalle tavole del Maestro Paolo Di Paolo, è costituito dal tema “Il Carabiniere e la famiglia”. Il calendario, attraverso una raccolta di lettere scritte dai Carabinieri ai familiari e di immagini di vita al di fuori del servizio, è dedicato a coloro che condividono in silenzio sacrifici e soddisfazioni dei militari dell’Arma. In copertina è raffigurata la caserma “Bergia” di Torino, primo Comando Generale dell’Arma e ideale “casa del Carabiniere” da dove inizia il cammino professionale di ciascun militare e si tramandano tradizioni e valori tipici dell’essere Carabiniere. Nella prefazione, il Comandante Generale dell’Arma Leonardo Gallitelli ha presentato il tema centrale che ispira l’opera, sottolineando come negli affetti più stretti sia “radicata la disponibilità a provvedere che il Carabiniere coltiva nella sua missione quotidiana”, sia essa di vigilare sulla sicurezza di un borgo o di costruire la pace fuori dai confini nazionali, “animato solo da inviolabile fedeltà ai principi di legalità, libertà e giustizia”.

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“Il Carabiniere e la famiglia” Calendario storico dell’Arma 2015

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30 espositori e 10 stand enogastronomici, spettacoli danzanti e canori, tamburi e zampogne. Il 6, 7 e 8 Dicembre la magia dei mercatini di natale arriverà a Rometta Marea

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resce l’attesa per la prima edizione del Mercatino di Natale a Rometta Marea a cura del Comune di Rometta in collaborazione con l’associazione Erimata. Il 6, 7 e 8 Dicembre Piazza S. Padre Pio, che per l’occasione sarà trasformata in area pedonale, ospiterà le tipiche casette di legno allestite dai commercianti e artigiani locali, i quali potranno proporre ai visitatori le loro creazioni natalizie e tipici prodotti enogastronomici. Una vera e propria festa per grandi e piccoli che vorranno respirare, gustare, ascoltare e vivere questa antica tradizione natalizia. “Quest’anno – spiega il presidente di Erimata, Piero Venuto – abbiamo l’adesione di 30 artigiani e commercianti che proporranno addobbi e decorazioni natalizi in ceramica, feltro, legno, stoffa. Oltre ai presepi artigianali, creazioni originali in cera e tanto altro ancora. Particolare attenzione – prosegue Venuto – abbiamo riservato al settore enogastronomi-

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co. Potremo degustare prodotti tipici della gastronomia locale, come ‘u pani cunsatu’, maccheroni, pane e salsiccia, focaccia e persino il vin brulé e cioccolata calda”. Particolarmente interessante il programma degli eventi che saranno ospitati durante la tre giorni dell’evento, per l’intrattenimento di grandi e piccini. “I bambini saranno i veri protagonisti di questa edizione del Mercatino – conclude Venuto. Con l’ausilio della scuola creeremo all’interno dei nuovi uffici comunali un vero e proprio Laboratorio Creativo di Natale, dove i bambini potranno liberamente realizzare addobbi e decorazioni da appendere all’albero di natale che sarà allestito in Piazza S. Padre Pio. Oltre all’immancabile Babbo Natale e l’animazione dell’associazione FabFable con i personaggi di Frozen, domenica ospiteremo, in collaborazione con la Federazione Italiana Ciclistica, una prova di gimkana ciclistica.


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Sanzioni europee per violazione di direttive europee

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o sapevano tutti che sarebbe successo a causa della illegalità diffusa nel sistema delle discariche: 40 milioni di euro a forfait per il pregresso dal 2007 (data della sentenza della Corte Europea) ad oggi ed altri 42.8 milioni ogni sei mesi fino alla completa e certificata messa a norma delle 218 discariche illegali in Italia. Va pure detto che i 40 milioni per il pregresso sono un generosissimo sconto per i 7 anni di inadempienza alla sentenza. Già questo nega l’affermazione del ministro Galletti che non si pagherà un euro, mentre per la parte restante sarà arduo mettersi in pari in sei mesi. Né il ministro dice se siamo o meno alle soglie di una nuova emergenza nazionale o solo di un costoso momentaneo empasse dovuto alla incapacità di affrontare il problema alle sue radici. Ad integrazione di quanto apparso sulla stampa precisiamo che le sanzioni sono state comminate per violazione di varie direttive europee, fra cui la direttiva Discariche (1999/31/CE recepita col D.lgs 36 del 13/01/2003), cioè per sversamento di rifiuti tal quale in discarica senza biostabilizzazione. In Sicilia 12 su 13 discariche (comprese quelle appena chiuse di Mazzarrà S.Andrea e Siculiana) sono in questa situazione illegale, poiché non dispongono di impianti autorizzati, collaudati e funzionanti di trattamento meccanico biologico (TMB). Quale sarà la quota parte delle sanzioni che la Sicilia pagherà per le sue inadempienze? Si potrebbe erroneamente pensare che que-

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sta nuova emergenza rifiuti siciliana e nazionale possa essere affrontata dal decreto Sblocca Italia, che all’Art. 35 delinea la possibilità di bruciare i rifiuti estendendo al massimo la capacità degli inceneritori esistenti, costruendone altri e mandando a passeggio i rifiuti per tutta l’Italia. Ma ciò non sarà possibile. Infatti la direttiva La società del riciclaggio (2008/98/CE recepita col D.lgs 205 del 03/12/2010), vieta che il tal quale vada all’incenerimento, senza aver attuato prima misure di recupero di materia (prevenzione, preparazione per il recupero e riciclo) e senza opportuni trattamenti pre-combustione. L’uscita dall’empasse, quindi, può solo passare dal massimo recupero di materia, cioè dalla applicazione della Strategia Rifiuti Zero 2020 di Paul Connett. Lungo le linee, cioè, della proposta di legge di iniziativa popolare rifiuti zero (87000 firme) che da 14 mesi giace/dorme in parlamento, che deve occuparsi di riforme più urgenti della salute dei cittadini. Ovviamente queste sanzioni saranno pagate dal cittadino Pantalone, e le cifre non sono bruscolini. Bisogna chiedersi, però, perché le istituzioni (fra cui il ministero dell’ambiente e la regione Sicilia) dal 2003 ad oggi non sono state capaci di rispettare le leggi che si sono date. È ovvio a tutti che dall’attuale vuoto politico, legislativo ed amministrativo in questo campo qualcuno ci ha guadagnato fior di quattrini. Beniamino Ginatempo Pres. Zero Waste Sicilia


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dietro le quinte di Francesco Certo

Limiti dell’accoglienza

Il rifiuto della porta accanto

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l bubbone sta per esplodere, se non lo ha già fatto, e per l’assessore Ialacqua il lavoro difficile non è ancora iniziato. Sulla questione smaltimento rifiuti questa amministrazione, da sempre ammantata di ambientalismo e buoni propositi, si gioca futuro e credibilità. Tra partecipate più maleodoranti della stessa immondizia che trattano, tra discarica sequestrate, chiuse e troppo lontane, tra una raccolta differenziata annunciata e mai partita, tra isole ecologiche buone solo per chi vive col paraocchi; l’assessore Ialacqua vive momenti di estrema difficoltà. Ma il peggio deve ancora venire, ed il peggio è la vera natura della piattaforma integrata di Pace. Le accuse lanciate, nelle settimane scorse, dal WWF sono state tranchant, per loro quella è una discarica e niente di più, che non rispetta parametri e norme ambientali. Ialacqua si è battuto in prima persona per Pace, il suo scopo è dare autonomia alla gestione dei rifiuti cittadina; basta slalom tra discariche che chiudono. Metterlo in mezzo ad eventuali interessi o scopi sommersi non ci appartiene. Però la chiarezza prima di tutto. Cosa sorgerà a Pace? Una discarica o no? In tema smaltimento ci siamo abituati a mutare le parole senza mutare il senso, diciamo termovalorizzatore perché inceneritore faceva venire il cancro. Bisogna parlar chiaro e non lasciare spazio a sinonimi e interpretazioni. Ialacqua ha passato la vita dalla parte dell’ambiente, non crediamo che lo tradirà ma la chiarezza, oggi, è necessaria.

l caso è emblematico, e dimostra che le buone intenzioni non bastano quando si amministra e si prendono decisioni importanti. Non saremmo mai noi a rinfacciare al sindaco Accorinti la sua idea di far diventare Messina un centro in cui accogliere i migranti dalla zone martoriate dell’Africa. Non saremmo noi perché non siamo di quel partito che pensa che l’immigrazione ci stia togliendo qualcosa, perché noi quel qualcosa non lo abbiamo già da tempo. Quello che sottolineiamo al sindaco è altro. L’accoglienza è una cosa seria. Nei giorni scorsi, alcuni minori ospiti di “Casa Mosè” hanno raccolto le loro poche cose e sono fuggiti. I ragazzi non hanno mancato di avvertire i responsabili della struttura una volta giunti in altre località. Denunciano uno stato di abbandono istituzionale, tante parole e promesse, ma nulla è cambiato. I fondi per la gestione dei minori non accompagnati sono sbandierati da mesi ma senza bilancio previsionale rimarranno una favoletta. I ragazzi hanno preferito lasciare un luogo che li stava accudendo con amore pur di non rimanere in una città respingente e dall’amministrazione approssimativa.

Ultimi in tutto

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remessa chiara, le classifiche hanno sempre lasciato il tempo che trovano. Da Buzzanca ad Accorinti, prima di loro e dopo, la città difficilmente troverà spazio nei primi posti della classifica annuale del Sole24ore. Messina non si ricostruirà in un giorno e forse neanche in un decennio. Detto ciò non possiamo, però, non notare una particolare sezione della famosa classifica. Parliamo della voce “tenore di vita”, in questo particolare segmento Messina si piazza al 102° posto, ovvero il penultimo. Direte “c’è chi sta peggio”, ed invece no, perché all’ultimo troviamo Reggio Calabria. Curioso che proprio le due città in odore di fusione per la creazione dell’area integrata dello Stretto siano le due città con il tenore di vita più basso d’Italia. Se fossimo spietati, potremmo dire che due poveri sono pronti ad unirsi per creare un solo povero un po’ più grande e un po’ più povero. Ma siccome spietati lo siamo davvero, diremo che non solo il povero gigante sarà il nostro futuro, ma che, paradossalmente, sarà la nostra ultima ancora di salvezza. Se tutto va bene, siamo rovinati!

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Avviso ai naviganti

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Prima l’educazione

a lingua batte dove il dente duole, ed a noi duole il dente del porto di Tremestieri che, guarda un po’, è ancora chiuso dopo le avverse condizioni climatiche delle scorse settimane. Inutile star qui in attesa della riapertura, la ciclicità della chiusura non si arresterà. Il perché è semplice, quell’infrastruttura è, semplicemente, sbagliata. Lo abbiamo detto e ripetuto, zona sbagliata, progetto sbagliato, perché se è vero che lo scirocco è implacabile ed inarrestabile e pur vero che una progettazione oculata (e ben più onerosa) avrebbe limitato danni e chiusure. Oggi Messina vive nell’inganno della liberazione dal traffico pesante, vive nella presa in giro di poter vedere modificato uno status quo vigente da sempre. Inutile sprecare altre parole, accusare questo o quel sindaco, armatori o progettisti. Le colpe sono di tutti, ma a pagare non sarà mai nessuno. In Italia un avviso di garanzia e l’apertura di un fascicolo non si nega a nessuno, chissà… Ma la caccia alle streghe non ci interessa, il porto oggi è insabbiato, domani pure e via così. Pensare che i problemi saranno risolti definitivamente non è utopia ma stupidità. Non solo non verranno risolti ma non potranno essere risolti perché, palesemente, non è possibile farlo. Il vento non lo spegni con un telecomando, il terreno continuerà a cedere, il mare sarà sempre implacabile. Messina terra di paradossi, approssimazione, malafede e scirocco.

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eprimere o educare? Reprimere per educare? Educare per non reprimere? Che confusione! Ma ci sta, è partita la tolleranza zero, la task force che tra polizia municipale, provinciale, ausiliari, volontari, Superman e Batman vedrà azzerare il fastidioso vizio della sosta selvaggia. Dopo il primo giorno, però, la task force si è accorta di essere leggerina, troppa l’inciviltà, oltre a Superman e Batman bisogna chiamare Spiderman. Vabbè, stiamo volutamente cazzeggiando sull’argomento, ci scuserete ma ormai siamo disillusi. Questa città non ha speranza, non saranno quattro volantini ironici e svariate multe a cambiarla. Qui non reprimi e non educhi. Primo: perché la repressione durerà dal tramonto all’alba, poi se vogliamo prenderci in giro e dire che è cambiato il vento, facciamolo. Secondo: perché come puoi pensare di educare chi da 30 anni parcheggia in tripla fila o chi preferisce lasciare l’auto in sosta davanti ad uno stallo vuoto, preferendo intralciare il traffico e rischiare la contravvenzione che pagare pochi centesimi. Lasciate ogni speranza voi che entrate.

Il mostro annunciato

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elle settimane scorse un 49enne è stato arrestato con l’accusa di aver adescato sessualmente alcuni migranti minori, della tendopoli del PalaNebiolo, in cambio di pochi euro. Del caso se ne occuperà la magistratura e non staremo qui a chiedere teste o giustizia sommaria. La nostra riflessione riguarda, proprio, l’idea di tendopoli; la stessa per la quale abbiamo chiesto la chiusura più volte in questi mesi. Abbiamo calcato la mano sull’aspetto climatico e sulle notti all’addiaccio passate da grandi e piccoli. Sulla mescolanza anti sociale che si formava all’interno, come se essere migranti significa essere tutti uguali in barba a differenze di credo, di tradizioni e di fabbisogni. Quest’ultimo caso è l’ultimo di cui avremmo voluto parlare, ma davvero ci può stupire? Questo è un mondo che ama farsi schifo, la nostra umanità non è sana, quello che è successo in questa circostanza è uno dei risvolti evitabili che la tendopoli ha comportato. Minori o maggiorenni, cambia poco, vivere mesi e mesi in una tenda appoggiata sul fango non è da paese civile. Che i sensi di colpa bussino in Prefettura. WWW.ILCITTADINODIMESSINA.IT

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Un valido aiuto alle imprese

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meritare le nostre lodi questa settimana è il Progetto Fiware che offre opportunità di finanziamento europeo per Start-Up e piccole e medie imprese e che aspira a diventare un punto di riferimento sia per il settore pubblico che per quello privato. Il progetto è stato presentato in un incontro organizzato dall’Università di Messina a cui hanno partecipato molte autorità tra cui il prof. Salvatore Cuzzocrea, Prorettore alla ricerca, la prof.ssa Daniela Baglieri, Prorettore all’Innovazione e Trasferimento Tecnologico, l’ing. Gaetano Cacciola, Assessore del Comune di Messina, l’ing. Santi Trovato, Presidente dell’Ordine degli Ingegneri, l’ing. Alfredo Schipani, Presidente di Confindustria Messina e diversi docenti del Dipartimento di Ingegneria Civile, Informatica, Edile, Ambientale e Matematica Applicata dell´Ateneo peloritano. Numerosi i rappresentati delle aziende e delle imprese, provenienti da tutta la Sicilia, che hanno scelto di partecipare all’incontro, circa 270 le adesioni all’iniziativa. Alle piccole e medie imprese e alle startup europee interessate a sviluppare app per la piattaforma FI-WARE, l’Ue destinerà direttamente, nel corso dei prossimi due anni, almeno l’80% di un finanziamento di 100 milioni di euro attraverso 16 Acceleratori. I progetti presentati da web-developer, start-up e PMI dovranno riguardare idee e soluzioni innovative sotto forma di applicazioni web per la mobilità finalizzate ad apportare benefici alla qualità della vita nelle città. Le applicazioni dovranno essere sviluppate in ambiente FIWARE, una piattaforma open source che consente una rapida prototipazione di nuove App e l’integrazione tra di esse e tra i servizi che offrono. Le città hanno un ruolo fondamentale: potranno candidarsi per il testing e l’adozione delle applicazioni che saranno finanziate e sviluppate. I candidati possono presentare la propria proposta entro al 14 gennaio 2015 attraverso la piattaforma. Un progetto che merita il nostro plauso dal momento che aiuta le imprese, finanzia il genio creativo di giovani che elaboreranno app non dilettevoli ma utili, finalizzate a migliorare la qualità di vita delle città. E chissà se qualcuno non vedrà protagonista anche la nostra bella e tormentata Messina!

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di Alessia Vanaria


di Francesco Certo

Quando lo sport unisce

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essina – Catanzaro di sabato scorso si è distinta come la cartolina della disorganizzazione in cui regna il calcio quando si lega alle amministrazioni. Il caos provocato dalla mancata predisposizione di mezzi atti al trasporto dei 172 tifosi catanzaresi, giunti nella città dello Stretto nel primo pomeriggio di sabato, ci lascia sbigottiti. Proviamo a ricostruire i fatti partendo, però, dalla genesi della questione. Lo scorso 9 agosto vengono varati i calendari del girone C della Lega Pro, sono così chiare a tutti gli organi preposti (Prefettura, Comune e società calcistica), di qualsivoglia città, le date sensibili in cui sarà necessario allestire un piano di trasporto, in sicurezza, delle tifoserie ospiti più calde. Messina, però, ama complicarsi la vita; a poche ore dall’inizio dell’incontro, infatti, nessun accordo era stato trovato, il Prefetto decideva (ma non precettava) per un trasporto tramite mezzi del servizio di trasporto pubblico, servizio i cui costi (per legge) ricadono sulla società ospitante (assurdo!). Tra azienda ed ACR, però, nelle poche ore a disposizione non si arrivava all’accordo, troppo alta la cauzione richiesta dall’ATM. Nel frattempo i tifosi catanzaresi sbarcavano a Messina dove ad accoglierli trovavano 18 taxi remunerati in maniera forfettaria dall’Acr Messina. Taxi che, però, non confermano la propria disponibilità per il ritorno. Succede, quindi, che durante la partita l’accordo non trovato in precedenza viene sancito, saranno due mezzi ATM a trasportare i 172 tifosi alla rada San Francesco. Alla fine si contano qualche scontro e alcuni danni ai taxi ed ai mezzi ATM (sarà il Messina a ripagarli attenendosi alle norme in vigore). Col Catanzaro è stato il primo test, di tifoserie ostili ne verranno altre, le date sono già conosciute, il protocollo con il quale accoglierli vedrà mai la luce? Inutile accusare e puntare il dito, quando, è palese che le piccole ripicche istituzionali stanno influenzando lo svolgere della cosa pubblica e, peggio, dell’ordine pubblico.

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settegiorni a cura di Cristina D’Arrigo

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Dicembre 2014

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Salvare l’Ospedale Piemonte A conclusione del tavolo tecnico svoltosi al Comune, si è concordato di stilare un documento in cui si sostiene la costituzione della nuova Azienda Piemonte-Irccs, a tutela del Presidio ospedaliero di Viale Europa nello stato di fatto e potenziato dall´integrazione con il Centro Neurolesi.

Signorino sulla Cassa Depositi e Prestiti L’Assessore Signorino ha commentato il mancato voto dei Consiglieri alla rimodulazione del debito della Cassa Depositi e Prestiti, come una svista, anzi si corregge, proprio come un errore.

“Proteggiamo l’ambiente con l’inform–azione” È stato presentato in conferenza stampa il concorso “Proteggiamo l’ambiente con l’inform–azione”, finalizzato alla promozione della cultura ambientale nella sua dimensione ecologica ed antropologica e alla diffusione di modelli di sviluppo ecosostenibile.

Messina pareggia col Catanzaro Il gol di Rigione in pieno recupero cancella il vantaggio mantenuto dai messinesi. Finisce infatti 1 a 1 il match contro il Catanzaro e per il Messina continua il silenzio stampa. La squadra di Grassadonia fatica nel costruire, affidandosi al semplice lancio lungo sulle punte, senza mai trovare tempi e spazi.

Approvato lo schema di bilancio previsionale per il 2014 La giunta municipale ha approvato lo schema di bilancio previsionale per il 2014. L’approvazione del previsionale 2014 segue il piano di riequilibrio pluriennale varato ad inizio settembre dal Consiglio Comunale.

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Sciopero organizzato dalla Cisl

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Presentato il Progetto Fiware

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Anche Messina ha aderito allo sciopero organizzato dalla Cisl. Si rivendica chiarezza da parte delle amministrazioni locali messinesi sulla mancata stabilizzazione dei precari, sul mancato riordino dei servizi sociali della città e di tutti i distretti socio sanitari del territorio.

Con l’intento di sostenere le nuove e giovani imprese, l’Università di Messina ha organizzato un incontro per la presentazione degli Acceleratori FIWARE, un progetto che offre opportunità di finanziamento europeo per Start-Up a piccole e medie imprese.



Circoscrizioni a cura di Alessia Vanaria

III CIRCOSCRIZIONE

Vaccarino e Barresi chiedono la riapertura della strada Valle degli Angeli/Fondo Fucile

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l consigliere della III circoscrizione Mario Barresi ed il consigliere comunale Benedetto Vaccarino informano il Prefetto che, da parecchi anni, è chiusa al transito pedonale e veicolare la via 38 P che collega i rioni Valle degli Angeli e Fondo Fucile. Dalla documentazione consultata i due consiglieri hanno appreso che la suddetta strada è stata chiusa al traffico poiché i tralicci dell’elettrodotto delle R.F.I. (Rete Ferroviaria Italiana) non rispetterebbero la distanza minima di sicurezza dalla sede stradale. Per questo motivo vi è in corso un contenzioso tra Comune di Messina e RFI. Dal momento che nelle vicinanze dei tralicci insistono abitazioni, ben più vicine ai cavi rispetto alla sede stradale, si chiede al prefetto di porre in essere, tramite gli enti competenti, un’analisi di inquinamento della zona, per scongiurare pericoli ai residenti. Tale richiesta è stata già inoltrata al Comune di Messina, senza ricevere alcun riscontro. Si chiede al prefetto la riapertura della strada suddetta, poiché l’attuale chiusura è fonte di pericolo in termini di protezione civile. Attualmente gli abitanti di Valle degli Angeli si trovano in uno stato di grave rischio, sia perché permane il dubbio del probabile inquinamento proveniente dai cavi dell’elettrodotto di R.F.I., e sia perché la perdurante chiusura della Via 38P limiterebbe e di molto, le vie di fuga, in caso di gravi calamità naturali. Si sollecita il prefetto a voler porre attenzione ad una problematica che non può più essere trascurata.

VI CIRCOSCRIZIONE

Biancuzzo segnala la situazione di degrado del lungo mare Villaggio San Saba

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ario Biancuzzo consigliere della VI circoscrizione espone quanto segue: “Il villaggio San Saba è uno dei villaggi più belli della nostra città e per tale motivo è denominato fiore all’occhiello di tutti i villaggi della riviera nord. Ma è totalmente abbandonato, il turismo è in ginocchio a causa dell’abbandono in cui versa il villaggio, soprattutto la via lungo mare, ridotta ad un colabrodo, con avvallamenti e buche pericolose, la strada tutta ormai è pericolosa e andando di questa passo dovrà essere chiusa perché mancante dei requisiti di viabilità e potrebbe diventare un pericolo per la pubblica e privata incolumità, accertato che la pavimentazione si presenta con numerose buche. Marciapiedi in alcuni tratti completamente inesistenti, nella piazza alle aiuole non vengono fatti interventi ordinari, e gli alberi, ovviamente, non vengono potati. INTERROGO il Signor Sindaco per sapere se intende dare disposizione agli uffici preposti per asfaltare l’intera Via Lungo Mare di San Saba ed effettuare tutti gli interventi necessari per far rinascere questo villaggio abbandonato da diversi anni dalle Istituzioni.”

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II CIRCOSCRIZIONE

Una nuova destinazione per l’ex asilo comunale di Santa Lucia

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n fabbricato ad un piano che doveva essere adibito ad asilo comunale nel nuovo abitato di Santa Lucia al di sopra della palazzina 35 realizzato negli anni scorsi con un dispendio di risorse finanziarie rilevanti e occupato abusivamente per un trentennio da cittadini privi di alloggio e ad oggi ridotto ad un edificio fatiscente sembra poter trovare, finalmente, una nuova destinazione. Dato che la struttura, adesso, è stata chiusa e sono stati murati gli ingressi e le finestre per impedire una nuova occupazione, gli abitanti chiedono a gran voce che si bonifichi tutta la zona e si riutilizzi il manufatto. Nel corso degli anni le nostre istituzioni non sono state capaci di provvedere alla giusta utilizzazione della struttura e far rispettare le leggi del vivere civile ed ora non è più tollerabile che una situazione del genere si proroghi ulteriormente. Premesso ciò, il consigliere della II cir-

coscrizione Rosario Santoro ha presentato il 18 giugno scorso un’interrogazione in cui si chiedeva al sindaco e agli Assessori in indirizzo la destinazione d’uso del manufatto ma non ha ricevuto alcuna risposta. Dopo aver fatto richiesta di intervento al nucleo decoro della Polizia Municipale per verificare la discarica che si era venuta a creare dato l’abbandono del sito, Santoro propone al Sindaco nonché agli Assessori competenti in quanto proprietà comunale, con la ricerca e verifica del consenso delle autorità delle forze dell’ordine preposte, che l’ex asilo comunale di Santa Lucia, una volta ristrutturato ed adeguato, si riutilizzi per scopi istituzionali, vale a dire si preveda l’insediamento di un presidio dei Carabinieri in un territorio che comprende oltre 9 mila abitanti tra S. Lucia, San Filippo Superiore ed Inferiore. Una zona vasta che necessita un presidio istituzionale. WWW.ILCITTADINODIMESSINA.IT

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Foto notizia di Peppe Saya

Interrotta la circolazione nel tratto Gazzi - Stazione Centrale

Si “rompe” una vettura del tram Una vettura del tram ha subito un guasto meccanico, con la rottura nella zona di snodo. L´incidente ha causato l´interruzione della circolazione da Gazzi alla Stazione in entrambe le direzioni. E´ garantito il percorso dalla Stazione centrale sino all´Annunziata.

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città a cura di Marilena Faranda

Mutui

Svista del Consiglio

Bilancio

Tregua del Consiglio, l’attacco all’Amministrazione al previsionale

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’Assessore Signorino ha così commentato il mancato voto dei Consiglieri alla rimodulazione del debito della Cassa Depositi e Prestiti, che ci costringerà a estinguerlo noi cittadini, pagando un tasso maggiore. Lo aveva detto ieri in Consiglio l’Assessore che alcuni mutui sarebbero stati estinti e, comunque, questo non doveva essere visto come un debito per le generazioni future, ma come un investimento. Non lo hanno percepito

questo i Consiglieri e lui sostiene questo è stato una svista, anzi si corregge, vorrei dire proprio un errore. Potevamo, sottolinea Signorino, utilizzare quelle somme per avere maggiore liquidità e risolvere molte problematiche del bilancio, non lo hanno capito, speriamo che siano più attenti sugli altri documenti finanziari. Intanto, preoccupa, ancora il parere della Corte dei Conti sul piano di riequilibrio, che tarda ad arrivare rispetto ai 60 giorni canonici. In ogni caso, Signorino dice, abbiamo la possibilità di ricorrere come hanno fatto altre città e lo faremo.

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l Consiglio comunale, alla presenza del Vicesindaco ed Assessore al Bilancio, Guido Signorino, e del Presidente del Collegio dei Revisori dei Conti, Dario Zaccone, dopo un lungo dibattito con numerosi interventi dei Consiglieri, ha approvato, con ventitré voti favorevoli, tre contrari e otto astenuti, la proposta deliberativa relativa al Rendiconto di gestione dell'esercizio finanziario 2013. Il documento arriva in aula con tutti i pareri favorevoli, anche il parere della Commissione che, in un primo momento, era stato di astensione, per la mancanza in seduta del parere dei Revisori, che dopo i correttivi apportati dall’Amministrazione, è favorevole. Il Presidente del Collegio dei Revisori dei Conti, Dario Zaccone, fa quindi un’ampia disamina del perché il Collegio abbia mutato il proprio parere. A conclusione del dibattito, i

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Consiglieri: Gioveni, Lo Presti, Sturniolo, De Leo, David e Santalco annunciano la loro astensione, UDC, DR è FI, Articolo 31 e SiAmo Messina, invece, dichiarano che voteranno a favore. Il Presidente della Prima Commissione, a questo punto, invita i Consiglieri ad un atto di responsabilità e di compattezza. Dall’altro lato, altri rinviano la sfiducia all’Amministrazione ad altra data, come di solito si fa con la dieta che inizia sempre un lunedì che non si sa quale, sostenendo che sarebbe politicamente scorretto attaccare l’Amministrazione su un vecchio consuntivo, per la maggior parte frutto della gestione Croce, l’attacco sarà forse rinviato al previsionale. Il documento viene, quindi, approvato con 23 favorevoli,3 contrari, 8 astenuti. Sentita la conferenza dei capigruppo, il Consiglio è stato infine aggiornato a giovedì 4, alle ore 12.


Ospedale Piemonte

Forza Italia

Lotta ad oltranza alla Borsellino

No Tax Day

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i è svolta una conferenza stampa congiunta fra Sindaco, i deputati regionali Formica e Picciolo, e la massima autorità del’I.R.C.S.S., Bramanti. A moderare l’incontro il Vicepresidente vicario del Consiglio Comunale, Interdonato. L’on. Formica, primo degli intervenuti, ha affermato: Siamo riusciti a strappare alla Borsellino per l’ospedale Piemonte 78 posti per acuti e la destinazione a centro di emergenza - urgenza. L’on. Picciolo, intervenendo, dice: Voglio, però, ricordare a tutti che noi non dobbiamo salvare l’ospedale Piemonte, ma dobbiamo sal-

vare la sanità messinese, implementando la rete sanitaria cittadina ed i suoi servizi. Pensate che io, la massima autorità sanitaria, afferma il Sindaco Accorinti, non avrei fatto niente per la chiusura dell’ospedale Piemonte. Porterò avanti le istanze negli incontri col Ministro della sanità e con l’Assessore regionale Borsellino.

Metromare

Ganzirri

Progetto Zuccarello

Concorso sui Presepi

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l progetto dell’Amministrazione ci sembra una proposta indecente, perché costringerebbe i pendolari ad un percorso troppo lungo, da Villa San Giovanni alla stazione e da lì a Reggio, ma che continuità territoriale può essere mai questa, speriamo che il Ministero ne abbia fatto carta straccia, afferma il consigliere Zuccarello. Pertanto io ed i Consiglieri: Pagano, David e Sindoni proponiamo di ricostruire l’ex consorzio Metromare e nelle more del

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l Gruppo Consiliare di Forza Italia ha indetto una conferenza stampa per illustrare l'iniziativa organizzata al livello nazionale per il fine settimana del 29 e 30 novembre, per una mobilitazione a sostegno delle proposte, che ha presentato F.I. in Parlamento, per abbassare le tasse sulla casa, in coincidenza anche con l’ultimo fine settimana della campagna di adesioni al partito.

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bando si potrebbe prevedere il noleggio “a scafo armato” dei mezzi veloci in dotazione a Ustica Lines”. Intanto l’1 gennaio 2015 scadrà il servizio e ci toccherà andare in Italia nuoto. Si pensi ad un progetto, ma ad un progetto fattibile, non ai sogni.

ntro venerdì 12, potranno essere presentate a Ganzirri, nella sede del sesto quartiere, in via Consolare Pompea n. 1853, le domande di iscrizione alla dodicesima edizione del concorso dei Presepi, programmato dal Consiglio della VI Municipalità. Rivolta alle parrocchie, alle scuole ed ai residenti del comprensorio circoscrizionale.

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Provincia a cura di Marilena Faranda

Consorzio Progetto Vita

Disabili col ribasso del 100%, disservizi assicurati

Stanno venendo fuori tutte le anomalie dell’eccessivo ribasso sull’affidamento del servizio di trasporto e assistenza degli alunni disabili delle scuole secondarie, affidato dalla ex Provincia Regionale alla cooperativa del consorzio “Progetto Vita”, è il coro unanime che si alza dalla Fp Cgil e dalla Cisl Fp. I sindacati, per tempo avevano rilevato le anomalie delle gare d’appalto, in cui, anche per il tipo di gara bandita dalla Provincia che ha comportato confusione e caos, le cooperative si sono presentate con ribassi addirittura del 100% rispetto ai bandi, più precisamente quattro su cinque sono stati aggiudicati alla cooperativa Progetto Vita, che ha offerto appunto ribassi del 100%. “Abbiamo più volte stigmatizzato il comportamento delle cooperative che hanno partecipato ad una gara insostenibile addirittura offrendo un ribasso del 100% e denunciato che tale scelta inevitabilmente si sarebbe tradotta in effetti negativi sui lavoratori e sui ragazzi da assistere” dichiara Clara Crocè , Segretaria della Fp Cgil. Dopo vari giorni di sciopero dei lavoratori davanti a Palazzo dei Leoni, perché solo in questi giorni stanno ricevendo lo stipendio di settembre, ma si tratta di una somma irrisoria che ovviamente non consentirà ai lavoratori di sopportare ulteriormente l’anticipo di spese per garantire il servizio, si è arrivati nei giorni scorsi ad un vertice convocato dalla Provincia Regionale di Messina, fra il Dirigente della Provincia, Ing. Carditello, i responsabili della cooperativa e la Fp Cgil. Da subito è stato rilevato lo stato di disagio vissuto dai lavoratori a causa del mancato pagamento degli stipendi e per il fatto che si parla anche di riduzione delle ore contrattuali. La Cooperativa “Progetto Vita”, dal canto suo, ha comunicato che senza riduzione di ore e di unità, una volta terminate le ore previste dal contratto per oneri incomprimibili, non garantirà più il servizio. Avendo offerto il ribasso del 100% sugli oneri di gestione, garantirà solo il mezzo e il gasolio per il trasporto.

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Questo ha acceso gli animi e Provincia e cooperativa hanno minacciato di rivolgersi ai rispettivi legali. “C'è la necessità di fare chiarezza e monitorare l'andamento del servizio – sostengono ancora i rappresentanti sindacali - ascoltando anche le posizioni dei genitori e delle famiglie degli utenti. Per questo coinvolgeremo anche i Dirigenti delle Istituzioni scolastiche interessate per elaborare proposte ed iniziative che porteremo ai tavoli tecnici con la cooperativa che ha in gestione il servizio e la ex Provincia regionale, che abbiamo chiesto di istituire nei cinque lotti così da comprendere realmente il numero degli operatori e dei ragazzi disabili da assistere. Inoltre, gli stessi dirigenti sindacali hanno invitato la Provincia a verificare, tramite l’Asp, la gravità della disabilità, per rimodulare il numero dei lavoratori e degli utenti. I Sindacati hanno sottolineato con forza che, comunque, non consentiranno alcun taglio dei livelli occupazionali e di reddito e metteranno in campo tutte le iniziative per porre fine a questi annosi, ormai insostenibili, disservizi e danni causati ai lavoratori che operano in questo settore e anche e soprattutto agli studenti della provincia di Messina e alle loro famiglie

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Sicila a cura di Dario Buonfiglio

Raccolti 466.230 kg in tutta la Sicilia I risultati della 18° Giornata Nazionale della Colletta Alimentare

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stata una buonissima Colletta Alimentare quella di sabato 29 novembre e sono i numeri a dichiararlo: 466.230 kg di alimenti a lunga conservazione raccolti in tutta la Sicilia contro i 456.000 kg del 2013. Un trend positivo del 2,4% che premia il cuore dei siciliani persino in questo periodo di crisi. «Quello di sabato è stato un nuovo spettacolo di carità e solidarietà. Chi ha partecipato a questo evento ha dimostrato, anche oggi, che la società ha voglia di stare vicino a chi è più sfortunato. La somma di tanti piccoli gesti compiuti da ognuno di noi - ha commentato il presidente del Banco Alimentare, Fabio Prestìa - ne produce uno immenso per chi ha bisogno». Grazie al lavoro di 15.240 volontari e di 1.017 punti vendita dislocati in tutta l’Isola è stato raggiunto un risultato eccellente in ogni provincia. Questo il dettaglio: Catania 110.301 kg, Palermo 90.979 kg, Messina 66.161 kg, Trapani 46.102 kg, Agrigento 41.052 kg, Ragusa 37.242, Siracusa 36.728, Caltanissetta 25.207 kg ed Enna con 12.458 kg. Non ci sono classifiche né primati, ma la forza di un atto singolo che diventa davvero atto di popolo in un gesto tanto semplice come quello di fare la spesa. Le parole di Papa Francesco sono arrivate dritte al cuore di tutti gli italiani consentendo una raccolta di 9.201 tonnellate di alimenti in tutto il territorio nazionale. Registrando anche qui un segno positivo del 2% rispetto al 2013. «Al di là del risultato quello che quest’anno ci ha colpito moltissimo è stato il viso e il sorriso dei donatori e dei volontari nel poter ripetere questo gesto di solidarietà. E questo ci dà lo spunto per continuare ha dichiarato Domenico Messina, direttore del

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Colletta Alimentare, i volontari impegnati a scaricare i pacchi in arrivo dai supermercati WWW.ILCITTADINODIMESSINA.IT

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«Siamo consapevoli che quanto raccolto - aggiunge Domenico Messina rappresenta una goccia nel mare del bisogno. Ed è per questo che il Banco Alimentare, ogni giorno, è impegnato nel recupero di eccedenze alimentari per tentare di trasformare lo spreco in risorsa»

Colletta Alimentare, tra i volontari anche ragazzi di colore e rumeni

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Banco Alimentare della Sicilia onlus - non solo per rispondere all’emergenza del cibo, ma soprattutto per dare seguito a un’esigenza più grande che è quella di poter condividere parte della propria vita mettendola a disposizione degli altri». Nelle prossime settimane i 466.230 kg raccolti durante la giornata della Colletta verranno distribuiti in tutta la Sicilia. Tramite le 997 strutture caritative convenzionate con il Banco Alimentare verranno raggiunti 370.000 persone in difficoltà e 37.300 bambini da zero a cinque anni. Ricordiamo che in tutto il territorio nazionale è attivo - fino a giovedì 4 dicembre - il numero verde 45504 per gli SMS solidali. È possibile donare € 2 chiamando da cellulare. A scelta, 2 oppure 5 euro, chiamando da numero fisso.


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Turismo

Borsa internazionale del turismo culturale 60

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E già si pensa alla IV edizione di “Mirabilia” in programma l’anno prossimo alle Isole Eolie

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Soddisfatte le aziende del Messinese rientrate da Perugia

ue giorni di incontri B2B con 55 buyers turistici internazionali provenienti da venti Paesi del mondo ai quali è stata presentata l’offerta dei dieci territori di “Mirabilia”, tra cui quello Messinese. Sono soddisfatti i diciotto imprenditori della provincia peloritana che hanno partecipato, a Perugia, alla III edizione della Borsa internazionale del turismo culturale: Il progetto delle Camere di commercio di Matera (ente capofila), Messina, Brindisi, Genova, La Spezia, Padova, Perugia, Salerno, Udine e Vicenza che hanno sul proprio territorio almeno un sito riconosciuto come patrimonio Unesco e intendono inserirsi nel circuito delle destinazioni emergenti. “L’idea è di mettere insieme la domanda e l’offerta di turismo lungo itinerari spesso ancora poco conosciuti dal grande pubblico internazionale – afferma il commissario dell’Ente camerale, Franco De Francesco – puntando a valorizzare i territori e le loro peculiarità culturali ed enogastronomiche, la creazione di strumenti di promozione e network di imprese, per la definizione di prodotti turistici integrati rivolti ad un pubblico mondiale. Siamo lieti del coinvolgimento delle nostre aziende in un’iniziativa così importante, che il prossimo anni si svolgerà alle Eolie”. Gli imprenditori sono stati accompagnati dal responsabile per le Attività promozionali dell’Ente camerale, Giuseppe Salpietro: “Ormai da tempo, la Camera di commercio ha deciso di scommettere sull’internazionalizzazione e i risultati ottenuti ci danno ragione della strada intrapresa. L’edizione 2015 di “Mirabilia” alle Eolie ci permetterà di promuovere la bellezza dell’arcipelago eoliano e di tutto il comprensorio. Sarà fondamentale, per la riuscita dell’evento, vigilare sulla qualità dei buyers”. A Perugia erano presenti anche il presidente di Federalberghi Isole Eolie e isole minori Sicilia, Christian Del Bono; l’assessore al Turismo di Santa Lucia del Mela, Rosario Torre; e le studentesse Donna Morena Arena, Erika Sapienza, Olesya Kordyaka e Lorenza Famularo dell’Istituto “Eller Conti Vainicher” di Lipari, con la prof. Maria Jose Calderone, che hanno fornito assistenza ai seller. “Le Eolie, sito Unesco, si confermano un brand vincente – dichiara Del Bono - abbiamo registrato un grande interesse da parte dei buyers stranieri. Occorre operare in sinergia e impegnarsi, tutti insieme, in un'operazione di branding condivisa tra pubblico e privato, che ci accompagni adeguatamente all'Expo e alla IV edizione di “Mirabilia” che l'anno prossimo si terrà proprio alle Isole Eolie. WWW.ILCITTADINODIMESSINA.IT

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News r

ISAF Regional Comma Contingente M

Diario A

2 dicembre 2014 - Herat

Ultimo volo operativo del Predator per la missione ISAF Ieri nel primo pomeriggio, un Predator B dell’Aeronautica Militare è atterrato per sulla pista dell’aeroporto di Herat, dopo aver condotto l’ultima missione operativa della durata di 5 ore e 35 minuti a favore delle “Forze di Sicurezza Afghane” e del contingente dell’International Security Assistente Force (ISAF). Concluso l’evento si è svolta una sobria cerimonia alla presenza del Comandante del Train Advise and Assist Command West (TAAC-W) Gen. Maurizio Angelo Scardino e del Comandante della “Joint Air Task Force” (J.A.T.F.) Col. Paolo Latini nella cui componente aerea nazionale ed interforze del contingente italiano in Afghanistan hanno operato i Predator italiani inquadrati nel Task Group Astore. Durante la cerimonia è stato simbolicamente ammainato lo stendardo del Gruppo a significare il saluto definitivo al territorio afgano. Negli oltre 7 anni di impiego operativo a favore della missione ISAF (dal giugno 2007), i Predator italiani, nelle versioni “A+” e “B”, hanno contribuito in maniera decisiva al raggiungimento di importanti obiettivi operativi, svolgendo missioni di “intelligence”, sorveglianza, ricognizione ed acquisizione di obiettivi su tutto il territorio afgano effettuando un totale 1576 sortite e di 14191 ore di volo con le quali sono state supportate 37 Task Force di tutto il contingente internazionale. I Predator provenienti dal 28° Gruppo Volo del 32° stormo dell’Aeronautica Militare di stanza ad Amendola (FG), supportati da uomini e donne provenienti da altri reparti della Forza Armata, hanno operato mettendo a sistema capacità e competenze umane e tecnologiche, che l’Aeronautica Militare esprime nell’ambito dei velivoli a pilotaggio remoto (APR).

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release

and West – Afghanistan Militare Italiano

Afghano

Ultimo volo operativo del Predator per la missione ISAF

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Galleria d’arte di Vittoria Arena

Intervista

Ritratti visivi interiori di Puccio La Fauci Nota bliografica di Puccio La Fauci Le opere di Puccio La Fauci sono costruite per mezzo di un disegno perfetto, con una esasperazione delle forme richiamando Modigliani, le figure sottolineano la dignità ultima di una umanità sofferta, in esse si insinua un messaggio pulsante carico di simboli e riferimenti legati alla sua messinesità. La cultura dell’artista gioca tra fonti colti e fonti popolari, questa viene nobilitata dall’innesto di una ricerca sperimentale e cromatica in una totale libertà di espressione ed autonomia di linguaggio. I dipinti di Puccio acquistano l’eleganza e l’incisività di ‘ modelli di vita’ ponendo risalto e purezza sino ad essere l’anima più sensibile del malessere che, sfiorati da un alito del quotidiano stupiscono ed incantano

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Il tuo modo di vedere nella pittura e nel teatro, che analogie trovi in queste due arti? L’ ordine e il metodo, entrambi camminano insieme affinchè tutto diventi funzionale, sono elementi essenziali sia per una messa in scena, che nell’eseguire un dipinto, per poi giungere alla fase ultima degna di attenzione da parte dello spettatore. Un artista che ti affascina? Inizio con il citare A. Modigliani, G. De Chirico e C. Carrà. ‘L’arte è effimera’ hai mugugnato per questa definizione? L’Arte, come tutte le cose segue un proprio trend, si guarda intorno e beve tutto quel che c’è da bere, guarda con gli occhi dell’artista. Meglio il mio quadro…di quello, lo hai mai pensato? Ho molto rispetto per tutti i colleghi pittori, tengo un bagaglio tecnico-artistico che mi permette di valutare, riconosco chi è bravo, chi lo è meno, lo incito a fare di più. Cosa hai detto finita una tua commedia teatrale, quale battuta preferita? Sono direttore artistico e scenografico della Compagnia Teatrale S. Tommaso D’Aquino e prima e dopo la rappresentazione teatrale urlo la consueta parola scaramantica. Ti sei mai sentito uno sfigato? Assolutamente no, ho studiato tanto per raggiungere dei traguardi, ora mi sento alla pari degli altri. Un incontro fondamentale per te?


Nino Gambadoro seguito da Bruno Samperi. Un brano ascoltato ossessivamente? Senso di Vasco Rossi Cosa ti piace di più nel corpo di una donna? L’odore della pelle, apprezzo le sue forme, adoro il colore degli occhi. Ti ritieni più istintivo o critico? Istintivo non lo sono più, sono critico e severo con me stesso, ho molta coscienza della mia arte. Una cosa bella nell’essere di te? Sono leale e solare, credo molto nell’amicizia come nell’amore per la vita.

foto di Antonio De Felice

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Cultura

foto di Linda Schipani

La curatrice e ideatrice della mostra che combatte la crisi si racconta ai lettori di Il Cittadino di Messina

Linda Schipani per Armature d’artista

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no spazio industriale trasformato in luogo d'arte realizzato con i sottoprodotti dello stesso stabilimento di costruzioni elettromeccaniche in cui è ospitato, una realtà ipnotica e suggestiva che riesce improvvisamente a proiettarti nelle grandi metropoli, da Berlino a New York. In una grande officina, che fa bella mostra delle vecchie attrezzature e di tanti materiali dismessi, un esercito di armature, meglio note come plafoniere stradali che illuminano dalla sommità dei pali le strade urbane, si presentano trasformate da ventisei artisti siciliani. L'allestimento curato dalla ingegnere per l’ambiente e il territorio Linda Schipani, ideatrice della mostra e proprietaria degli spazi, è stato studiato sulla base del tema sviluppato dagli artisti nell'interpretazione del materiale da lei stessa fornito. Entrando si è subito accolti da "Le Armature di Wall Street" di Carmelo Pugliatti che, posti su una bobina a stelle e strisce, denunciano i poteri forti che alimentano le grandi crisi economi-

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che del pianeta, a seguire in senso orario si incontra la scenografia di stampo teatrale "Doppio riflettente" di Mariella Bellantone che attraverso lo specchio illuminato ci riporta nel camerino di un attore pronto a entrare in scena. Tra le sculture segnaliamo: "Armature" dai toni rossi e neri tipici dell’inconfondibile stile di Nino Cannistraci Tricomi; sono toni dal rosso al blu invece a sovrapporsi nella "Intimità" di Mimma Oteri; delle coccinelle invece trovano riparo in "Controcorrente" e nella "Composizione floreale" di Maurizio Caso Panza, ancora una "coccinella" accompagnata da una "lucciola " sono le due simpatiche e originali applique di Gigi Sansone. E ancora, su uno sfondo damascato una grande vasca (opera di di Linda Schipani ndr) con una piovra gigante, perle, meduse, cavallucci marini e coralli illuminati a led, accoglie "l'orca assassina " pregevole interpretazione di Pippo Crea da Roccavaldina, accompagnata dalla voce di Maria Costa che in occasione del vernissage ha recitato "orca'ssassina". Due supporti tubiformi agli angoli della vasca, espongono l'uno "il cervello del velista", opera che svela la passione di Concetta De Pasquale per la vela, e l'altro, un simpatico "Magic Fish" realizzato da Revision autore anche della natalizia "Magic Lamp", Una "nave faro" è l'opera che Andrea Gugliandolo ha realizzato assemblando le armature e colorandole di nero e arancione. Sotto la grande "croce" (opera di Linda Schipani ndr) ai cui piedi è poggiato "un bambinello" , l'armatura interpretata da Nicolò Amato diventa una emozionante icona russa luminosa dedicata alla Madonna e sempre di Nicolò ci viene svelato anche un simpatico lumino a led. Sicuramente di forte impatto le opere di RE dove le plafoniere diventano l'urna del "viaggio" verso l'aldilà e la teca della "Beata Lux " con lunghe unghia e tante rose essiccate. La "Red Lamp", poggiata sul banco da lavoro

La mostra è fruibile dalle 17.00 alle 21.00 tutti i giorni fino al 5 dicembre in via Crocerossa, 7

foto di Linda Schipani

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della sala, per Giacomo Lattene che dipinge l'armatura, con un infuocato disegno astratto, e la pone su uno stelo e basamento in legno; ci riporta a Rosa Rigano che sceglie colori lignei per rivestire la ghiera dell'armatura e trasformarla in uno "Specchio" . Sui pannelli damascati risaltano poi tre eleganti sculture: una caratterizzata da intarsi di acciaio lavorato a specchio porta l'inconfondibile firma del notissimo maestro Nino Ucchino; accanto vi è una maschera "tribale i- tech" nera, con innesti in cuoio e rame sapientemente creata da Ugo Sansone e "un Uomo" dorato porta i tagli che caratterizzano i lavori del suo autore, Antonio Biviano. Una zona è dedicata al progresso tecnologico e ai suoi rischi con le opere di Loredana Salzano "sine luce i- phone e i- pad" ," technology " di Angelo Savasta, dove un robot porta con sé uno scalpo umano, mentre Francesca Maio con “Lux 14” mostra una maschera Cyborg . Poggiate su due pilastri metallici sono le armature di Paolo Bossa, che realizza un "Ready Made" omaggio a Duchamp ispirato dalla forma originaria del materiale. Riccardo de Leo che pone dentro l'involucro-armatura, una luminosa "mente disturbata" da manipolazioni esterne. Pittaccio propone "il led uccide " dove l'armatura illuminata da una luce fredda sostiene ad un cappio la lampadina a incandescenza e una tumulazione è creata con un’armatura bendata illuminata invece da un caldo lumino. Ricordiamo poi la Venere botticelliana che esce dall'acqua di Puccio La Fauci In fondo alla sala, illuminati da una luce gialla, dominano la scena "il gigante e la gigantessa" dell'estroso ingegnere Achille Baratta, con la poesia "i Lampiuna" che trasforma le armature in

Loredana Salzano foto di Antonio De Felice

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foto di Linda Schipani

scarpe e seni. Accanto a questi due simboli messinesi troviamo le maschere dal sapore veneziano di Agostino Tuzzi, applicate sulle armature e la coppa di Andrea Carpenzano, si trasforma, invece, in un portafiori. Questa non è l'unica mostra ospitata all'EcoLab dove basta salire al primo piano per trovare la collezione d'arte privata "EcoLlection" nata nel 2008 e cresciuta ogni anno con pedane, sfere, cilindri, alberi,tubi. Vi sono poi quelle mostre con scarti industriali che hanno visto il coinvolgimento di oltre cento artisti e ancora un secondo piano dove ci si perde tra le opere di arte del riciclo. Sicuramente lontano dall 'idea di un asettico museo con pareti bianche che espongono quadri o sculture classiche, l’EcoLab è un luogo non convenzionale che espone opere di arte del riciclo ricche di contenuti e significati che esulano dalle tradizionali tecniche pittoriche per andare verso un contemporaneo tutto da scoprire. Linda Schipani WWW.ILCITTADINODIMESSINA.IT

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Lavorare trapana ammazza disarciona pensieri da cervelli enterici a pani quotidiani raffermi codici di conscia caudata istanza di Bellezza: Prendimi per mano e accarezzami gli spigoli. Vincenza Di Vita

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Duplice spettatore/i rosica/no su specchio lisergico acido: SgOmEnTo! SO magic actor ET attuatore di toilette-latrina appeso a un applauso? Vincenza Di Vita

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“Impara l'Arte ma non metterla da parte”

La sesta edizione a sostegno di una scuola rurale in Rwanda

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l Centro di mondialità “Senza Frontiere” ed Anymore Onlus, Giovedi 4 dicembre, alle ore 11,00, nella Sala Ovale del Comune di Messina, presentano la sesta edizione di “Impara l'Arte ma non metterla da parte”, in programma sabato 6, domenica 7 e lunedì 8 dicembre, dalle ore 10 alle 23, a Forte Ogliastri. “Impara l'Arte ma non metterla da parte” ripropone la formula che negli scorsi anni ha consentito, con il contributo di numerosi artigiani ed artisti, che hanno messo la propria arte al servizio di progetti a favore delle popolazioni del Sud del mondo, di sostenere progetti ed iniziative di solidarietà internazionale . In particolare quest’anno, a seguito di un viaggio di scoperta effettuato dai volontari di Anynore Onlus in Rwanda nel ventennale del tragico genocidio, l’evento sosterrà il progetto “Diamoci un Mano” per il completamento della Scuola rurale del Villaggio di Nganzo e la fornitura di kitstudio per i piccoli scolari rwandesi. Interverranno alla Conferenza Stampa Lucy Fenech, responsabile del Centro di mondialità “Senza Frontiere”, Marcella De Luca, vicepresidente di Anymore Onlus e responsabile del Progetto “Diamoci una Mano” e alcuni degli artisti e artigiani in programma.

Messina Forte Ogliastri

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Spettacoli

Il teatro dell’opera dei pupi per l’Associazione figli d’arte Cuticchio

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l Teatro dell’opera dei pupi con la direzione artistica di Mimmo Cuticchio per l’Associazione figli d’arte Cuticchio presenta tre appuntamenti di intenso valore culturale che avranno luogo a Palermo dal 4 al 6 dicembre. Scene nuove per un teatro antico è una mostra che raccoglie i fondali di alcuni spettacoli che Mimmo Cuticchio ha realizzato durante il suo percorso artistico. Le scene sono “nuove” perché nuova è la realtà che si rispecchia nel teatro, e in questo caso in un “teatro antico”,

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portatore di verità senza tempo. La mostra è curata da Tania Giordano ed è fruibile nei locali dell’Ex Chiesa di San Mattia di via Torremuzza, a Palermo dal 4 dicembre 2014 al 22 febbraio 2015. L’inaugurazione è prevista per giovedì 4 dicembre alle 18.00. Saranno rispettati i seguenti orari: da martedì a sabato ore 10-13 e 16-19 domenica 10-13. Coerentemente col proprio coraggioso percorso di rinnovamento della tradizione, Mimmo Cuticchio ha trovato soluzioni diverse per i suoi spettacoli, rivolgendosi ai pochi pittori ancora in attività (prima tra tutti la mamma Pina Patti), oppure scovando nuovi artigiani provenienti da altre tradizioni (per esempio dalla pittura dei carretti siciliani), fino a rivolgersi ad artisti contemporanei, come Marco Incardona, attuando dunque una intrigante commistione tra antico e moderno, con risultati sorprendenti sia nello stile pittorico sia nell’uso di nuove tecniche. “Pittrice” e costumista è stata Pina Cuticchio, della sua Vita nell’arte racconta Laura Mariani, presentando il volume Quelle dei pupi erano belle storie. Vita nell'arte di Pina Patti Cuticchio, appena pubblicato da Liguori Editore. Venerdì 5 dicembre alla Sala Gialla di Palazzo dei Normanni a Palermo, dalle ore 17.00 si svolgeranno i lavori in cui interverranno Mimmo Cuticchio e Aldo Gerbino. L’autrice sarà coinvolta in un’intervista curata da Anna Sica. Saranno presenti i rappresentanti dei partner dell’evento: Rosario Crocetta, Presidente della Regione Siciliana; Roberto Lagella, Rettore dell’Università degli Studi di Palermo; Cleo Li Calzi, Assessore al Turismo, Sport e Spettacolo della Regione Siciliana; Marika Cirone di Marco, Comitato Vigilanza Biblioteca ARS e Archivio Storico. Presiederà l’iniziativa Laura Autieri, Direttrice del Dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Università di Palermo.

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Palazzo Chiaramonte nella Chiesa di Sant’Antonio Abate il 6 dicembre alle 11.00 ospiterà il seminario su Meraviglioso dei pupi nella pittura di Pina Patti Cuticchio con Laura Mariani e Francesco Mariani

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Laura Mariani ci offre un affresco che potrebbe essere la sintesi fra la descrizione dettagliata del mondo popolare di Brueghel e il sogno fantastico di Chagall. È raro che in un libro scientifico la ricerca si coniughi così felicemente con la passione nei confronti dei personaggi e dello scenario in cui essi sono studiati. Il lettore viene trasportato nell'universo dei pupi, come se questi entrassero nella vita quotidiana, mentre le persone reali sono proposte in un'atmosfera magica, quasi fossero personaggi dell'Opera. Prende corpo un palcoscenico dove a tratti sembra smarrirsi il confine tra finzione e realtà; dove, se il denominatore comune è l'arte, l'atmosfera dominante è quella della fantasia. Su questo sfondo si staglia, quasi nume tutelare, Pina Patti: bambina stupita del mondo nella Palermo povera, andata sposa quindicenne a Giacomo Cuticchio e madre di sette figli, infine pittrice. Artista straordinaria con il gusto della sperimentazione e donna notevole per un'autonomia vissuta con naturalezza. Molta parte della sua bellezza è racchiusa in questo invito, a sé e agli altri: "La vita è un sogno, bisogna sfruttarla".


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“Erebo. Il lungo addio” Debutta domenica 7 dicembre 2014 al Teatro Annibale Maria di Francia

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erzo spettacolo di “Atto Unico. Scene di Vita, Vite di Scena” 2014-2015, “Erebo. Il lungo addio” (QAProduzioni) sarà in scena domenica 7 dicembre 2014 al Teatro Annibale Maria di Francia in pomeridiana alle ore 18 e in serale alle ore 21. Prodotto da QA, con regia e drammaturgia firmate da Auretta Sterrantino e musiche originali di Filippo La Marca che suonerà dal vivo (pianoforte e tastiere) accompagnato da Daniele Testa (viola e violino), “Erebo” vede in scena Livio Bisignano, Loredana Bruno, Alessio Bonaffini, Oreste De Pasquale, Giada Vadalà, Sarah Lanza alle coreografie danzate e Adriana Bonaccorso al canto (insieme con Oreste De Pasquale). Completano il cast tecnico Valeria Mendolia (realizzazione scene e costumi, trucco), Felice De Pasquale (aiuto scenografo), Martina Morabito (assistente alla regia). Spettacolo “coraggioso” per definizione, si nutre dell’intento di rivisitare – in originale teoria di azioni e parole – tematiche appartenenti al teatro classico e porta sul palcoscenico, a spese di privati, un cast decisamente nutrito in epoca di dure “diete” finanziarie per la cultura. Il testo, originale rielaborazione di autori classici e moderni, tutti legati a tematiche mitiche e classiche (tra gli altri, Omero, Sofocle, Seneca da una parte, Tomasi di Lampedusa, Pavese, Kafka dall’altra), tende ad una linea drammaturgica unitaria. Il punto di partenza è un'immaginifica Filippo La Marca che suonerà dal vivo

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“Il mito è davvero un messaggero universale di grandi tematiche: il rapporto con la/le divinità, il rapporto con la morte, con il potere, con la famiglia, con la città, il rapporto con il sé”, racconta Auretta Sterrantino, direttrice artistica di “Atto Unico” e regista di “Erebo. Il lungo addio”. “A leggerlo bene, vi si trovano spunti di riflessione ancora assolutamente fondamentali e fondanti. Dall’insieme del lavoro di sicuro trasparirà in filigrana un profondo senso di decadenza e l’impressione che in fondo siamo quasi impotenti di fronte a questo … mi sembra un sentimento di estrema attualità. Un sentimento da riportare a galla, da scavare, da percorrere, per poterne riemergere. Per questo il senso è spezzare l’attesa, imparare ad andare incontro alle cose rompendo l’immobilismo che ci imprigiona, anche se l’esito può essere negativo. Tentare”

discesa di Penelope negli oscuri recessi della terra, nel regno di Persefone, ove dimorano le Anime Morte. Esse costituiscono il fulcro dell'azione, consentendo, nel loro continuo mutare passando da un destino ad un altro, di attraversare miti molto diversi, ma tuttavia intimamente legati da una coerenza di fondo. A esprimere l’ansia di ricerca insita nell’uomo l’uso di diverse arti performative.

Loredana Bruno

Livio Bisignano WWW.ILCITTADINODIMESSINA.IT

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Musica

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A Messina c’è NADA da fare

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he a Messina non ci sia niente da fare, è risaputo. Per le vie ricolme dell’aria dello Stretto, sulle bocche dei suoi abitanti, spesso si sente questa frase, detta, oramai, quasi come un intercalare: «A Missina non c’è nenti chi ffari». Cari concittadini, il vostro desiderio è stato esaudito: finalmente, dopo che mille e mille volte quelle sette paroline sono state imbastite del vostro fiato stanco, l’ora è giunta. Nada è arrivata. Certo, non è sicuramente come ve l’aspettavate: lei è piena, viva, forte, con una gran voce e ben dodici album alle spalle. Poco ha a che fare col nada che le vostre bocche sproloquiano periodicamente: ma siatene piacevolmente sorpresi. Nada Malanima è stata resa celebre alle orecchie più commerciali per la sua storica Ma che freddo fa: che a Messina non la si conosca non è per nulla indicativo, dal momento che qui la perenne primavera mai fa battere i denti e pensare al gelo che ci circonda. Qui è sempre una bella stagione, soleggiata e molto ventilata: e al vento rassomiglia quella voce che ha ispirato Paolo Conte, che ha coinvolto Piero Ciampi. Le collaborazioni con le più alte figure del

cantautorato italiano hanno reso la sua persona ancora più bella e adorna di meraviglie. Stavolta, giunge per stupirci: propone alle orecchie dei messinesi un nuovo lavoro che possiede la forza e la presenza dell’orchestralità, accompagnata dalla vocalità perpetuamente impressiva. Arriva con il bagaglio di esperienze che in, quasi mezzo secolo, il suo guizzo musicale ha assorbito. Giunge qui, traversando Scilla e Cariddi, con l’”Occupo Poco Spazio Tour”: quasi a voler rendere ancora più concreto il titolo della sua nuova avventura, sceglie il Retronouveau come palco risonante la neonata musica. Ha scelto un posto che meglio potesse raccogliere e saturarsi della sua nuova creazione: ha scelto l’intimità, i giochi di luce, dei fari e degli occhi delle persone, così vicine al legno su cui tenere i piedi che quasi si possono prendere per mano. Ha scelto il calore: e noi, che freddo ne sentiamo poco, non possiamo assolutamente negarglielo. Gli ultimi biglietti sono in vendita presso i locali di Via Crocerossa e il Circuito Box Office Sicilia. Impegni per sabato 6 dicembre, quindi? Ma certo, c’è Nada da fare! Marina Pagano

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Padam Padam Prima nazionale a Messina per “Padam Padam”, il concerto spettacolo di Adele Tirante e Mirko Dettori ispirato alla figura di Edith Piaf

Adele Tirante e Angelo Campolo foto di Domenik Giliberto

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ebutterà a Messina il 5 e 6 dicembre in prima nazionale alla Sala Laudamo “Padam Padam”, un concerto spettacolo di Adele Tirante e Mirko Dettori ispirato alla figura di Edith Piaf. L’importante appuntamento fa parte della rassegna "Laudamo aperta", inserita nella sezione musica del Teatro Vittorio Emanuele che vede la direzione artistica di Giovanni Renzo. Padam” è il nome con cui anticamente i parigini chiamavano la loro città e “Padam Padam” è il titolo di una celebre canzone cantata da Edith Piaf, il passerotto dall’ugola d’oro, che in que-

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sto brano esprime la vorticosa e ossessiva commedia dell’amore. Il concerto spettacolo prende spunto proprio dall’amore per intraprendere un viaggio attraverso i brani e le storie di Piaf. “Esperienze” fatte rivivere dalla voce graffiante di Adele Tirante accompagnata dal suono della fisarmonica di Mirko Dettori. Adele Tirante è attrice e cantante, ha studiato tra gli altri con Donato Castellaneta. In teatro ha interpretato testi di Tino Caspanello, Maurizio Marchetti, Luciano Melchionna, Ninni Bruschetta, Roberto Bonaventura, Walter Manfrè, Antonio Calenda e Giuseppe L. Bonifati. Giuseppe Tornatore ha affidato al suo volto il personaggio di Rosalia in Baarìa e al cinema ha anche lavorato con Ugo Gregoretti, i fratelli Urso, Nello Calabrò e Domiziano Cristofaro. La colonna sonora di “Padam Padam” è affidata alle mani di Mirko Dettori. Pianista, fisarmonicista, cantante, performer, amante del jazz, del rock'n'roll, delle vecchie canzoni italiane, della musica classica e della musica popolare. Sta ultimando la produzione del suo primo lavoro discografico, un album di quindici brani di cui è autore di testi e musica dal titolo "Viva il Varietà”, in collaborazione con Alessandro Casella.

“E’ proprio il tema dell’amore commenta Adele Tirante - che voglio affrontare attraverso la scelta di canzoni del repertorio di Piaf ed attraverso testi tratti liberamente dalla biografia scritta dalla sorella Simone Berteaut, da Prevert e da Jean Coctau. L’uccellino Piaf canta l’amore che forse è più appropriato far scoppiare dentro una canzone che vivere. L’amore come palcoscenico. L’amore sviscerato nelle più sottili sfumature, amore come assenza, amore come perdita, amore come non amore, amore come una via di rose, un tappeto sotto i piedi dell’amato. Non c’è una ricerca filologica, ma la semplice volontà di rendere testimonianza a una grande artista che da qualche tempo interpreto e studio, attraverso il tempo della memoria e del sogno” WWW.ILCITTADINODIMESSINA.IT

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La corazzata Potemkin a cura di Francesco Certo

Cast away Robert Zemeckis firma la regia di una pellicola godibile e scorrevole. Il film, di per sé, non rientrerà mai nelle pietre miliari del cinema internazionale, ma dimostra come un grande regista ed un immenso attore possano prendere quella che è una trama banale, dal finale scontato in un film interessante e che riesce a tenere lo spettatore incollato allo schermo. La trama, dicevamo, è banale, ripercorre avventure già viste come quella di Robinson Crusoe; Chuck Noland (Tom Hanks) è dirigente di un’importante multinazionale, in uno dei suoi viaggi di lavoro il suo aereo precipita rendendola naufrago su un’isola deserta. La sua vita finisce lì, se tornerà o non tornerà tutto quello che ha vissuto è finito. All’inizio lo tiene in vita il ricordo, a farlo lottare per tornare e salvarsi è la consapevolezza che sono i rapporti tra le persone il motivo per cui si vive, non a caso è protagonista del film un pallone da volley con un viso disegnato. Wilson, così lo chiama Chuck, è solo un pallone ma per tutti è protagonista al pari di Tom Hanks; non è una paradisiaca isola a poterci dare la pace. Chuck non avrà pace finché non tornerà nella vita, quella vera. Il suo amore, la sua vita, al suo ritorno tutto è cambiato. Ma il film, trova un finale dolceamaro, per non scadere nella banalità estrema. Kelly (la mono espressiva Helen Hunt), la ragazza di Chuck lo crede morto e si rifà una vita, si sposa ed ha un figlio. Quando si rincontrano non possono non ammettersi che l’amore non è finito, ma la loro vita insieme si. Il messaggio, se si vuole, è che la vita prende la strada che deve prendere in barba ai sentimenti e che ricominciare è possibile. Insomma la fiera delle banalità in celluloide, però, nel complesso il film è ben strutturato; Tom Hanks trova l’ennesima nomination agli Oscar con un’interpretazione fisica ed emotiva forte e convincente. Funziona la regia di Zemeckis, intensa e esaltata da una fotografia perfetta. L’isola, altra protagonista, è spaventosa, grigia e mai accogliente. Quando Chuck la lascia nessuna sindrome di Stoccolma, la odia la sua carceriera ed aguzzina e vuole fortemente fuggire. Non un novello Robinson Crusoe quindi, il personaggio di Daniel Defoe lascia la “sua” isola con dolore, ormai intessuto in una sola anima con essa. Chuck è moderno, deve tornare alla vita, la sua vita, il suo tempo. Film, tutto sommato, godibile esaltato da regia e protagonista, un binomio che, spesso, basta per trasformare il piattume in onda anomala di emozioni.

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da Beethoven a Kurt Cobain a cura di Francesco Certo

CURIOSITà Forse il cantautore più moderno della scena italiana; forse il più sfaccettato e complesso, molto di più di quanto la sua musica possa far intendere, soprattutto, se ascoltata con la superficialità con la quale, spesso, si approccia il mondo pop. Tiziano Ferro è qualcosa di più, non è giustificato snobbare l’arte del ragazzo di Latina; la sua musica sin dagli esordi è avvolta nella riflessione mai banale, nel sentimentalismo puro e non un tanto al chilo. Difficilmente ci lasciamo trascinare negli aspetti personali degli autori, ma la vita di Tiziano è parte integrante della sua opera. Il suo album di lancio, “111”, trova il titolo in quello che era il peso corporeo del giovane Tiziano, un mondo dal quale è uscito con sofferenza e, forse, rivalsa, lo ha messo in musica come cartolina del mutamento che la sua vita stava prendendo. Tiziano Ferro ha ammesso la sua omosessualità nel 2010, generalmente la notizia ci interessa quasi zero, ma nel suo caso e nell’analisi della sua opera non possiamo tralasciarla. Ferro è notevole nell’interpretazione musicale e ritmica delle sue canzoni, voce soul che non ha paura del rhythm and blues, canna imponente ed emozionante che lo ha reso interprete unico nel panorama italiano. Ma sono i testi, la sofferenza non banale, l’evoluzione ed i passaggi della sua vita ad essere veri nella sua musica. I suoi testi ripercorrono la sua vita, non sono scritti per vendere un disco in più, sono una lunga autobiografia di una vita fatta di tormenti affettivi, di eccessi e oscurità. Personalmente, troviamo l’evoluzione dell’uomo Tiziano Ferro eccezionale, eccezionalità che si rispecchia nella sua arte, permeata dello scandire del tempo, di tutti i passaggi che hanno segnato l’anima e la vita di Tiziano. Un cantante straordinario, una voce che non ha rivali e un autore vero! In un mondo di favole e cazzate, Tiziano Ferro mette in piazza se stesso, le sue contraddizioni e debolezze. Le sue sofferenze ed il suo cambiamento. Non stiamo a dire che esiste un Tiziano Ferro pre coming out e post, ma che Tiziano Ferro non ha nascosto niente nella sua musica, ha messo in nota la sua vita; lo ha fatto raccontandoci i passaggi difficili, l’amore e la sofferenza. Un artista realista che del reale non ha celato nulla, emozionando con la libertà delle sue parole. E se credete ancora che sia un banale cantante pop da mossette che fanno urlare il pubblico, beh allora è proprio vero che sentire lo possono far tutti ma ascoltare è un’altra cosa.

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[...]La differenza tra me e te Non l'ho capita fino in fondo veramente bene Me e te Uno dei due sa farsi male, l'altro meno Però me e te E' quasi una negazione. Io mi perdo nei dettagli e nei disordini, tu no E temo il tuo passato e il mio passato Ma tu no. Me e te, è così chiaro Sembra difficile. La mia vita Mi fa perdere il sonno, sempre Mi fa capire che è evidente[...]

Tiziano

La differenza tra me e te

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parole in blu a cura di Alessia Vanaria

CURIOSITà

U

mberto Saba, pseudonimo di Umberto Poli, nato a Trieste nel 1883, rappresenta un caso isolato nel panorama poetico del primo Novecento, poiché rifiuta le più vistose innovazioni che caratterizzano le esperienze letterarie contemporanee e non esita ad adattare forme del passato, come la metrica tradizionale e l’uso di rime. Per questa ragione la sua opera, considerata espressione della linea “antinovecentista” ha stentato ad imporsi all’attenzione della critica contemporanea. Dopo aver dato alla stampa alcune raccolte parziali, nel 1921 Saba pubblicò la sua intera produzione precedente in un volume dal titolo Canzoniere, di cui nel 1945 curò una seconda edizione, di molto accresciuta e poi una terza che sarà pubblicata postuma nel 1961. La raccolta è suddivisa in una serie di sezioni disposte in ordine cronologico, che si riferiscono ai diversi periodi dell’esistenza dell’autore. Saba definisce l’opera “la storia di una vita” e una sorta di “romanzo psicologico”, sottolineandone due aspetti fondamentali: la struttura unitaria ed il carattere autobiografico. Quanto al primo aspetto, il Canzoniere si presenta come un testo organico non solo perché i componimenti sono collegati dal punto di vista tematico ma perché ogni parte acquista significato alla luce dell’insieme, proprio come accade nella “storia di una vita”. Per quanto riguarda l’autobiografismo, invece, l’autore prende le distanze dalla poesia “pura” novecentesca per trarre ispirazione dal proprio vissuto, per parlare dell’“uomo di sempre” trasferendo la sua esperienza particolare sul piano di una riflessione generale sulla condizione dell’uomo e sulla vita. In questo senso si deve intendere il nesso tra poesia e verità che caratterizza la sua opera: non si tratta, come accade in Ungaretti o nell’Ermetismo, di attingere una verità superiore ed arcana attraverso un processo di intuizione irrazionale, ma d’indagare una realtà tutta terrena ed esistenziale, che riguarda l’uomo e le motivazioni profonde del suo agire. Strumento privilegiato di indagine è la psicoanalisi di matrice freudiana, capace di svelare “la verità che giace al fondo”, ossia le pulsioni dell’inconscio, curando i mali dell’anima. Tra i temi del Canzoniere assume un’importanza decisiva quello autobiografico dell’infanzia, ricco, peraltro, di implicazioni psicanalitiche: l’abbandono da parte del padre e la durezza della madre, che spinge il bambino a riversare il proprio bisogno d’affetto sulla balia, sono rievocati e riconosciuti come le cause di quel tormento interiore che lacera il Saba adulto, sofferente di nevrosi. A questo tema si collega quello del complesso rapporto con le donne, nelle quali il poeta cerca dei sostituti dell’immagine materna, nonostante l’apparente naturalezza con cui l’eros è presentato in poesie come A mia moglie. Altra grande protagonista del Canzoniere è la città di Trieste, cui è dedicata la sezione Trieste e una donna, del 1910-1912: i suoi luoghi rappresentano per Saba “angoli” dove isolarsi o, più spesso, occasioni per immergersi nella “vita di tutti” riscoprendo un senso di partecipazione e solidarietà. Tra le altre opere di Saba ricordiamo: Storia e cronistoria del Canzoniere, rilevante per la comprensione della sua poetica, Scorciatoie e raccontini ed il romanzo incompiuto Ernesto. Tormentato negli ultimi anni da crescenti crisi depressive morì nel 1956.

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Amai Amai trite parole che non uno osava. M’incantò la rima fiore amore, la più antica difficile del mondo. Amai la verità che giace al fondo, quasi un sogno obliato, che il dolore riscopre amica. Con paura il cuore le si accosta, che più non l’abbandona. Amo te che mi ascolti e la mia buona carta lasciata al fine del mio gioco mortale. Non sopporta cure.

Trieste 1883 Gorizia 1957

Umberto

Ulisse Nella mia giovinezza ho navigato lungo le coste dalmate. Isolotti a fior d'onda emergevano, ove raro un uccello sostava intento a prede, coperti d'alghe, scivolosi, al sole belli come smeraldi. Quando l'alta marea e la notte li annullava, vele sottovento sbandavano più al largo, per fuggirne l'insidia. Oggi il mio regno è quella terra di nessuno. Il porto accende ad altri i suoi lumi; me al largo sospinge ancora il non domato spirito, e della vita il doloroso amore.

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RE sano

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a cura di Mimmo Saccà

Le cipolle difendono stomaco e cuore

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na conferma delle potenzialità delle semplici cipolle arriva da uno studio italiano pubblicato su Molecular Nutrition & Food Research. Ricercatori dell’Istituto Mario Negri e dell’Università di Milano hanno confrontato le abitudini alimentari di 230 persone cui era stato diagnosticato un tumore dello stomaco con quelle di 547 persone senza questa patologia, osservando che chi consumava almeno due porzioni di cipolle alla settimana, da circa 50 grammi l’una, aveva un rischio di ammalarsi di tumore dello stomaco del 40% inferiore rispetto a chi non ne consumava. E anche un elevato consumo di aglio (almeno una volta al giorno) è risultato associato con una riduzione del rischio (di oltre il 30%). «Per avere una visione più completa - dice Carlo La Vecchia, docente di Epidemiologia dell’Università di Milano e coautore dello studio - abbiamo svolto anche una meta-analisi degli studi riportati in letteratura e relativi a più di 10 mila casi, che conferma i potenziali effetti protettivi di cipolle e dell’aglio nei confronti dei tumori dello stomaco». Riguardo ai possibili meccanismi, l’attenzione è rivolta soprat-

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tutto ai composti «organo solforati», principali responsabili dell’odore e del sapore di cipolle e aglio. Di questi composti sono state dimostrate la capacità di inibire la proliferazione cellulare tumorale e l’attività antibatterica. Quest’ultima può avere un ruolo importante nei confronti dell’Helicobacter pylori, principale causa del tumore dello stomaco. Anche la quercetina, flavonoide presente nelle cipolle, può indurre l’apoptosi delle cellule tumorali gastriche. «La quercetina - aggiunge Maria Parpinel, ricercatore al Dipartimento di Scienze mediche e biologiche dell’Università di Udine - insieme alle antocianine delle cipolle rosse e ad altri flavonoidi, dall’azione antiossidante ed antiinfiammatoria, contribuirebbe, in sinergia con i composti solforati, a spiegare altre azioni attribuite alle cipolle. Per esempio, quella del controllo dei fattori di rischio per le malattie cardiovascolari. In linea di massima, le cipolle più “colorate” sono più ricche dei flavonoidi (che danno colore, appunto, come le antocianine), mentre il sapore pungente segnala la presenza di composti solforati e quindi costituisce un pregio».


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RE sano PREPARAZIONE

La ricetta Gnocchi alla mediterranea Ingredienti per 4 persone • • • • • • • • • • •

1 kg di Patate 1 Uovo medio 300 gr di Farina 00 più q.b. per la spianatoia 2 gr di Sale 150 gr di Carote 180 gr di Zucchine 300 gr di Melanzane 50 gr di Cipollotto fresco 40 gr di Olio di oliva extravergine 4 gr di Sale 3 gr di Pepe

Per realizzare gli gnocchi alla mediterranea la prima cosa da fare è preparare le patate: lavatele e, senza sbucciarle, mettetele in una pentola con dell'acqua salata e lasciatele bollire. Ancora calde, sbucciatele, in una ciotola setacciate la farina e unite la purea di patate schiacciate con lo schiacciapatate. Aggiungete un pizzico di sale, la farina e iniziate ad impastare il composto per amalgamare gli ingredienti. A questo punto aggiungete un uovo sbattuto e continuate ad impastare fino ad ottenere un impasto senza grumi e compatto e proseguite ad impastare su una spianatoia infarinata. Formate dei lunghi filoncini, che taglierete con il tarocco (o un coltello) a pezzetti delle dimensioni di una grossa nocciola. Per finire, praticate le caratteristiche rigature degli gnocchi facendo scivolare ogni gnocco sulla forchetta oppure con l'apposito rigagnocchi. Adagiate gli gnocchi su un vassoio infarinato. Intanto occupatevi del condimento: lavate le verdure, tagliate a listarelle sottili la parte bianca del cipollotto, pelate e tagliate a bastoncini sottili le carote, e per ultime tagliate le zucchine e le melanzane. Scaldate un filo d’olio in padella, unite il cipollotto e le carote e rosolateli per 5 minuti, salate, pepate e poi unite anche le zucchine e le melanzane; proseguite la cottura per altri 10 minuti, le verdure dovranno rimanere croccanti. Ponete sul fuoco una pentola con abbondante acqua salata e portatela al bollore, versate gli gnocchi e cuoceteli pochi minuti, appena gli gnocchi riaffiorano in superficie scolateli con una schiumarola direttamente nella padella con il condimento, fate insaporire qualche istante gli gnocchi alla mediterranea e poi serviteli ben caldi. WWW.ILCITTADINODIMESSINA.IT

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Amarcord Messina- Piazza Roma e Via I째 Settembre. Anni '30 92

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foto Peppe Saya

Numero 91 - Anno XII -1 Dicembre 2014

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Il Catanzaro pareggia nel recupero

Messina beffato


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