il Cittadino n. 199

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n째 199 anno XIII - 15 Aprile 2015 r.g. Salvatore Forestieri

il Cittadino www.ilcittadinodimessina.it

Crollo del viadotto Himera sulla Catania - Palermo

Spezzata


Primo Piano

Viadotto "Himera" Foto www.ilgiornale.it

S.O.S. Protezione civile

N

el pomeriggio di venerdì 10 aprile 2015 un movimento franoso ha interessato tre pile e 4 campate dell'Autostrada A19 Palermo - Catania in corrispondenza del km 57+600. Il tratto autostradale è stato momentaneamente chiuso per precauzione fra gli svincoli di Scillato e Tremonzelli ed il traffico tra le due provincie siciliane è stato dirottato sulla viabilità ordinaria. Tuttavia, anche la Strada Provinciale n.24, al km 1 nei pressi dello svincolo di Scillato, è interessata dagli stessi movimenti franosi, per cui, al momento, neppure la viabilità alternativa consente agevolmente gli spostamenti tra Palermo e Catania. Si consiglia, pertanto, di evitare la suddetta viabilità fino a nuove disposizioni da parte delle Autorità interessate.

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Si riportano gli itinerari suggeriti in alternativa: In direzione Catania Per il traffico diretto a Catania, uscita obbligatoria a Buonfornello sulla S.S. 113 o A20 “Palermo – Messina” Il traffico diretto a Scillato proseguirà sulla A19, in direzione Catania, sino all’uscita obbligatoria presso lo svincolo di Scillato. In direzione Palermo Per il traffico fino a 3,5 T. diretto a Palermo, uscita obbligatoria a Tremonzelli, immissione sulla S.S. 120 in direzione Caltavuturo, Cerda sino alla S.S. 113 con ingresso in autostrada dagli svincoli della A19 “Buonfornello” e “Agglomerato Industriale di Termini Imerese”. Per il traffico superiore a 3,5 T. diretto a Palermo, inversione di marcia obbligatoria presso lo svincolo di Resuttano.

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Foto www.siciliainformazioni.com

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opo un'intera mattinata di sopralluoghi e di accertamenti tecnici, la protezione civile siciliana non può che esprimere la propria forte preoccupazione per quanto accaduto. "Si tratta di una vecchia frana, risalente a qualche anno addietro, che si è riattivata in conseguenza delle abbondantissime piogge che hanno interessato il territorio dell'Isola - dichiara Calogero Foti, Direttore generale del dipartimento siciliano della Protezione Civile. Il fenomeno ha interessato almeno tre pile portanti dell'impalcato autostradale creando danni strutturali ben visibili all'impalcato viario. Oltre ad avere letteralmente diviso la Sicilia in due, il fenomeno avrà ripercussioni sull'intero sistema sociale ed economico dell'Isola. Allo stato attuale è, infatti, praticamente impossibile collegare le due maggiori città siciliane, Palermo e Catania, se non attraverso percorsi alternativi più lunghi e pericolosi, e questo ci preoccupa non solo per il maggiore dispendio di risorse, ma principalmente per le difficoltà che potrebbero verificarsi in caso di particolari casi di emergenza. Anche parecchi centri situati nel centro della Sicilia, risultano difficilmente raggiungibili. Per questo ritengo che quanto accaduto rappresenti esso stesso una vera e propria emergenza. Questa mattina - continua Foti - insieme all'assessore regionale alle infrastrutture Giovanni Pizzo e al dirigente generale Fulvio Bellomo, il direttore regionale dell`Anas Salvatore Tonti e il sindaco di Caltavuturo Calogero Lanza, abbiamo effettuato un sopralluogo al termine del quale abbiamo concordato di sollecitare il riconoscimento del già richiesto stato di emergenza al Governo nazionale. Il fenomeno potrebbe non avere del tutto esaurito la propria evoluzione. Per questo ANAS ha predisposto un sistema di monitoraggio per seguirne l'evoluzione e adottare i provvedimenti consequenziali. Nel pomeriggio vertice in Prefettura alla presenza di tutti i Sindaci del comprensorio per esaminare le criticità" 15 Aprile 2015

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I commenti sul disastro Santino Barbera (Filca Cisl Sicilia) “Basta annunci. Governo Crocetta dica chiaramente quanto previsto nel bilancio regionale per strade, autostrade e messa in sicurezza del territorio”

Il governo Crocetta dica chiaramente quanto è stato previsto nel bilancio regionale per gli interventi per il dissesto idrogeologico, per la messa in sicurezza del territorio e per la rete viaria e autostradale siciliana. Non bastano le parole di circostanza e i proclami su quello che si realizzerà, quando come avvenuto ieri cede il pilone di un'autostrada. Occorrono fatti, perché eventi del genere non accadono per caso ma sono frutto dell'assenza di manutenzione, dei mancati investimenti, in sintesi del menefreghismo e del disinteresse istituzionale". Lo dichiara Santino Barbera, segretario generale della Filca Cisl Sicilia commentando il cedimento di un pilone del viadotto Himera sull'autostrada Palermo-Catania. "E' vero che la Sicilia sta franando - continua Barbera - ma il governo regionale, oltre a prenderne atto, che fa? Grazie all'incapacità progettuale sono tornati a Roma i fondi Pac con cui si sarebbero dovuto realizzare numerosi interventi, quali ad esempio la manutenzione e la risagomatura dei torrenti siciliani. Niente è stato fatto e a subirne le conseguenze sono i cittadini, quali ad esempio quelli di S.Teresa e di Furci in provincia di Messina, comuni a rischio inondazione perché il livello dell'alveo del torrente Savoca si è innalzato a dismisura. Si aspetta che avvenga una tragedia per intervenire?" "Ieri si è abbattuto un pilone dell'autostrada, domani chissà cosa potrebbe accadere aggiunge Barbera - dato che nulla si muove e ci si affida alla sorte e al destino. Negli ultimi due anni il governo regionale ha continuato a sottrarre fondi agli investimenti per infrastrutture, destinandoli alla spesa corrente. Proseguendo con questo modo di amministrare, la Sicilia si ridurrà a un'area desertica, da cui scapperanno via sia i pochi imprenditori rimasti sia i cittadini". "Il governo Crocetta - conclude Barbera - per un minimo decoro istituzionale, non si limiti alla propaganda ma indichi, con cifre e numeri precisi, a quanto ammontano le risorse indicate nel bilancio per la manutenzione, per la risistemazione delle strade dell'isola e per la messa dei sicurezza del territorio. Ai cittadini interessa questo, non le roboanti promesse da spot televisivo "

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Leoluca Orlando, presidente AnciSicilia “Si avvii una commissione parlamentare d’inchiesta sugli appalti degli assi viari in Sicilia”

Lo stato di incuria e la scarsa manutenzione della viabilità siciliana e del territorio, resa ancor più drammatica dal dissesto idrogeologico di cui è spesso vittima la nostra Regione, sono certamente fra le cause del cedimento di un pilone del viadotto Himera sull'autostrada Palermo – Catania, le cui gravissime responsabilità non possono che essere addebitate al Governo nazionale e all’Anas le cui opere stanno sistematicamente crollando sotto il peso di inefficienze, sprechi e ruberie” ha dichiarato Leoluca Orlando, Presidente dell’AnciSicilia. “La Sicilia è divisa in due e intere zone dell'Isola sono in stato di isolamento a causa di crolli provocati da difetti di progettazione, di costruzione e da carenze manutentorie e le arterie secondarie sono in totale degrado – continua Orlando - chiediamo una commissione parlamentare di inchiesta sugli appalti di assi viari in Sicilia, auspicando che la magistratura possa accertare le responsabilità e la eventuale riconducibilità di esse ad un sistema perverso di corruzione e interessi speculativi”. “La nostra Regione, a causa dell’assenza di una difesa autorevole da parte delle istituzioni regionali, è in uno stato di totale abbandono ed il suo "peso specifico" a Roma lo sottolinea e lo controprova. La nostra Isola non può continuare ad essere considerata terra di nessuno– conclude il presidente dell’associazione dei Comuni siciliani – e soprattutto non può essere continuamente sfregiata da infrastrutture dannose e inadeguate che devastano l’ambiente, come le trivelle nel mar Mediterraneo o il Muos di Niscemi senza avere alcun diritto quando si tratta di investimenti infrastrutturali finalizzati alla crescita e alla “normalizzazione” di un territorio che con le sue potenzialità ambientali e culturali potrebbe essere la locomotiva turistica d’Italia”.

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I commenti sul disastro Sicilia nazione “Se fosse crollato un pilone sulla Milano - Roma”

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lcune considerazioni di SICILIA NAZIONE sul crollo del pilone sull’autostrada Palermo-Catania, che ha diviso in due la Sicilia e crea danni enormi a cittadini ed imprese di Sicilia: 1) il crollo non può essere considerato come uno scherzo di un destino cinico e baro. Si tratta di un avvenimento che porta invece precise responsabilità; 2) l’Anas ha abbandonato al loro destino le autostrade siciliane che ha l’incarico di gestire e investe sempre meno per la loro manutenzione. Le dimissioni o la rimozione del suo presidente Ciucci diventano a questo punto indispensabili. 3) tutte le risorse per gli investimenti infrastrutturali, comprese quelle per contrastare il dissesto idrogeologico, sono state sottratte progressivamente alla Sicilia (e 9 miliardi sono stati pure restituiti a Roma da un incapace Governo regionale); 4) se fosse crollato un pilone dell’autostrada Milano-Roma, il Governo Renzi avrebbe decretato lo stato di emergenza nazionale e per l’immediato ripristino sarebbero state concentrate risorse enormi, mentre quel Governa oggi temporeggia; 5) se tutte le risorse disponibili non vengono dirottate subito per risolvere nell’immediato questa gravissima emergenza, se il Ministro delle infrastrutture non si stabilisce in Sicilia fino alla soluzione del problema, se non vengono restituiti subito i miliardi di euro indebitamente sottratti alla Sicilia, se non arrivano immediate garanzie sul completamento dell’anello autostradale e sulla disponibilità di rilevanti investimenti nella modernizzazione del sistema viario e ferroviario siciliano, se non viene subito reinserita tra le infrastrutture strategiche un'opera fondamentale come la Catania- Ragusa, non resterà ai siciliani altra soluzione che attuare ogni forma di disobbedienza civile e di impegnarsi per l’autodeterminazione dell’Isola.

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Giuseppe Picciolo (Pdr) “Il sud è ancora più sud dopo il cedimento del viadotto himera e mentre Roma pensa ad inaugurare expo, tav e mose l'isola è tornata indietro di trent'anni”

Se mandassimo il ministro Boschi da Catania a Palermo in macchina, forse non direbbe più che la Sicilia deve smettere di attendere "aiutini da Roma”. Cosa accadrà dei trasporti siciliani nei prossimi cinque anni? Oggi la parte orientale è divisa da quella occidentale con un salto indietro di trent'anni. Inoltre non esiste un’opera che probabilmente avrebbe garantito una più o meno tampone al disastro viario che si è abbattuto sull'isola. Infatti la linea con i collegamenti tra Palermo, Catania, Siracusa e Messina è quella che risale all'epopea garibaldina. E vista l'antifona e la solita tecnica dello scaricabarile, non credo che per procedere alla demolizione del viadotto incriminato e progettare il suo ripristino ci vorrà quanto ci ha messo Torino a trasformare la stazione di Porta Nuova ed interrare tutta la rete ferroviaria che la attraversava, cioè solo 30 mesi. I sindaci del territorio madonita con dignità hanno spiegato come da 10 anni il tema della sicurezza del viadotto era stata posto all'attenzione dell'Anas proprio per il km 58,400 dell'autostrada, ma tutto è rimasto a livello di chiacchiere e rimpallo di responsabilità, e fa specie addirittura che l’assessore regionale ai trasporti debba chiedere aiuto al padreterno per frenare l’aumento delle piogge per evitare smottamenti”

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I commenti sul disastro Pendolari siciliani “Chiederemo gli aerei da Catania e Palermo su Comiso per raggiungere Gela e Ragusa”

La Sicilia che si sbriciola. Agrigento tre ponti crollati in 6 anni altri due chiusi, A19 Catania-Palermo chiusa tra Scillato e Tremonzelli per pericolo di crollo dei viadotti e Sicilia recisa in due. Premesso che in Sicilia non crollano solo i ponti e i viadotti di strade ed autostrade ma anche i ponti ferroviari non sono da meno. L’8 maggio 2011 crollavano due arcate del ponte ferroviario in territorio di Niscemi, contrada Angeli, della linea ferroviaria Caltagirone-Gela. Traffico ferroviario e anche quello stradale paralizzato con la chiusura di due strade provinciali la Sp 39/1 e la Sp 39/2 interessate dal passaggio della sovrastante infrastruttura ferroviaria. Il Comitato Pendolari Siciliani ha organizzato per tenere viva l’attenzione e l’interesse su questa tratta ferroviaria, qualche anno dopo il crollo, diversi sit-in cercando di sollecitare l’intervento delle tre amministrazioni locali Caltagirone, Niscemi e Gela ad interessarsi sulle future sorti del tracciato ferroviario presso Rete Ferroviaria Italiana e la Regione Siciliana. Il 7 ottobre 2014 le rimanenti 10 arcate del ponte ferroviario della Caltagirone-Gela venivano definitivamente fatte brillare per mettere in sicurezza la riapertura della sottostante strada provinciale 39/1 chiusa da tre anni. Da quel preciso momento e dopo circa un milione e mezzo di euro spesi per recuperare gli apparati e per il ripristino dell’area con il recupero dei materiali del primo crollo e della demolizione definitiva. Da questa data nessuno ha avuto più notizie su quello che vuole fare Rete Ferroviaria Italiana, gestore dell’infrastruttura ferroviaria, o quali siano le sorti di questo importante tracciato ferroviario che collega Catania con il calatino e buona parte del nisseno. In questo momento di estrema necessità ed emergenza nei collegamenti con Catania e Palermo, ci sembra opportuno, e perché no, doveroso chiedere dei voli aerei che colleghino Catania e Palermo con l'aeroporto di Comiso per raggiungere Gela e Ragusa.

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Michela Giuffrida (Pd) “Da Europa risposte per gestione crisi e risarcimento a categorie piu colpite”

La frana che ha provocato il cedimento di un pilone sull'autostrada A19 Palermo-Catania mette in ginocchio la Sicilia, letteralmente tagliata in due, e i siciliani, cittadini di una regione martoriata dal dissesto idrogeologico ma anche da incuria, ignavia, malgoverno". "A fare le spese dell'interruzione, in un territorio che affida i propri trasporti commerciali essenzialmente al traffico gommato e che è totalmente privo di infrastrutture alternative - afferma la Giuffrida - sono centinaia di migliaia di lavoratori e cittadini: i produttori agricoli, per i quali il trasporto dei prodotti è diventato impossibile, i pendolari che ogni giorno fanno la spola tra Catania e Palermo, i cittadini di zone più isolate che ora sono a rischio assistenza sanitaria, gli autotrasportatori costretti a percorrere centinaia di chilometri in più, e tutti quelli che adesso utilizzano percorsi alternativi da terzo mondo, che non a caso hanno scatenato una ironia tanto mortificante quanto giustificata nel resto del Paese che ci guarda attonito. Nel plaudire al tempestivo intervento del ministro Graziano Del Rio - continua il deputato europeo del Pd - è ora indispensabile una azione sinergica che non prescinda dal coinvolgimento dell'Unione europea. Per questo - annuncia Michela Giuffrida - ho inoltrato due interrogazioni alla Commissione perché chiarisca: · Quali misure ha messo in atto, nel contesto della Strategia di Sicurezza Interna ·Quali iniziative intraprenderà per far rispettare il Regolamento UE 1315\2013 all'articolo 33 sulla sicurezza e protezione dei movimenti dei passeggeri · Quali iniziative e misure compensative intenda adottare a supporto delle attività agricole, turistiche ed economiche in genere, che presumibilmente ancora per mesi (forse anni) subiranno danni incalcolabili · Se ritenga che le misure di controllo sul corretto uso dei fondi strutturali, destinati principalmente all'ammodernamento infrastrutturale, siano sufficienti.

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Il sopralluogo del ministro delle infrastrutture

L’immediato futuro secondo Delrio

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raziano Delrio, ex sindaco di Reggio Emilia e sottosegretario del Consiglio dei Ministri, nella nuova veste di Ministro delle Infrastrutture al posto del dimissionato Maurizio Lupi, debutta in Sicilia per un sopralluogo sull’ultimo sfregio subito dal sistema autostradale dell’isola: la divisione in due a causa dell’interruzione dell’autostrada Catania- Palermo, dove un viadotto si è spezzato per l’accelerazione di una frana in movimento da anni. Con il piglio di chi, dopo aver incassato le dimissioni dell’insostituibile presidente dell’ ANAS Pietro Ciucci, sa assumere decisioni, il Ministro ha indicato il percorso minimo per riconsegnare ai siciliani il diritto alla mobilità, seppur in veste precaria. “Avvieremo la demolizione della campata nel più breve tempo possibile Le risorse le reperiremo al più presto perché il

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perdurare di questa situazione sarebbe un danno economico troppo grande per l’intera Sicilia”. Il Ministro ha continuato “la situazione è molto grave e richiede interventi immediati come la realizzazione nell’arco di tre mesi di una bretella per bypassare il viadotto”. Per quanto tempo i siciliani dovranno sopportare i disagi di un collegamento precario tra le più importanti città metropolitane dell’isola, Delrio ha risposto indicando un percorso chiaro: secondo una stima prudenziale, le due carreggiate, formate da 300 metri di ponte e da cinque piloni, potranno essere ricostruite in un massimo di due anni. Non ci resta che armarci di pazienza nella speranza che, questa volta, l’incaricato per la costruzione dell’opera sia illuminato dallo Spirito Santo.

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Sommario

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numero 199 anno XIII 15 Aprile 2015

Attualità La bandiera del Duomo di Messina La geotecnica nella società attuale Una porta verso il futuro

72-77 Cultura Il viaggio introspettivo che diventa arte

44-45 Dietro le quinte 88-89 Mangiare Sano 46

Settegiorni Cronaca della settimana

56-57 Città Cronache urbane

60-62 Provincia Trasporto e assistenza disabili

Le rubriche 46-47 In&Out 82-83 La corazzata Potemkin

84-85 Da Beethoven 64-65 Sicilia Crocetta e la finanziaria

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a Kurt Cobain

86-87 Parole in blu 15 Aprile 2015


il Cittadino Direttore editoriale: Lillo Zaffino Direttore responsabile: Carmelo Arena Vicedirettori: Tiziana Zaffino, Gabriella Giannetto Coordinamento Maria Cristina Rocchetti, Giuseppe Zaffino Redazione Enza Di Vita, Marilena Faranda, Francesco Certo, Giuseppe Micali Collaboratori Cristina D’Arrigo, Dario Buonfiglio, Gino Morabito, Antonio Grasso, Marina Pagano, Alessia Vanaria Rubriche Enzo Caruso, Michele Giunta, Ignazio Rao, Mimmo Saccà Art Director Salvatore Forestieri Ricerca fotografica Peppe Saya, Orazio D'Arrigo, Antonio De Felice, Gianmarco Vetrano Pubblicità contatti: 3473640274 e-mail: info@ilcittadinodimessina.it Amministrazione Mario De Marco, Giuseppe Pagano e Franco Rossellini Web master sito Fabio Lombardo Il Cittadino digitale sarà pubblicato sul giornale on line e inviato gratuitamente ai lettori direttamente nella posta elettronica e sarà condiviso in rete attraverso Facebook

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Per info e per sostenere l’iniziativa rivolgersi al M.C.L (Movimento Cristiano Lavoratori) via Romagnosi n.2 Messina tel.09046535 e-mail:segreteria@mcl.messina.it


immagine

di Michele Giunta

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Annunci utili a cura di Pippo Previti

NUOVE OPPORTUNITÀ PER I GIOVANI E IL LAVORO Concorso Bidelli e ATA: usciti i Bandi regionali e le Scadenze. Fai Domanda Il MIUR ha autorizzato gli USR, Uffici Scolastici Regionali, alla pubblicazione dei bandi e dei modelli di domanda relativi agli inserimenti del personale ATA per l’anno 2015 e 2016. Le figure interessate sono: Assistenti Amministrativi e Tecnici, Cuochi, Guardarobieri, Infermieri, Collaboratori Scolastici. Assunzioni Unicredit: lavoro in tutta Italia riservato a Candidati Laureati Nuova opportunità di lavoro in banca con Unicredit che è alla ricerca di consulenti di agenzia in tutta Italia. Inizialmente Unicredit offre alle risorse selezionate un contratto di lavoro a tempo determinato della durata di 3/4 mesi (la data di inizio del contratto è prevista per giugno 2015). Concorso Polizia Locale: Assunzione di Agenti a tempo indeterminato e Parziale Indetto un concorso pubblico, per titoli ed esami, per la selezione di Agenti di Polizia Locale con contratto a tempo indeterminato e parziale (12 ore la settimana). La scadenza per l’invio delle candidature è fissata per il giorno 13 aprile. Concorso RIPAM: lavoro per 120 Funzionari Amministrativi e Tecnici La Commissione per l’attuazione del Progetto RIPAM (Consorzio per la riqualificazione delle Pubbliche Amministrazioni) ha indetto unconcorso pubblico per l’assunzione di 120 Funzionari esperti di politiche di coesione. La domanda di partecipazione va presentata entro il giorno 15 aprile 2015.

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13 Aprile 2015 Borsa Italiana: pubblicate le opportunità di Lavoro e Stage 2015, 20 Posti Vacanti Borsa Italiana SPA è alla ricerca di una serie di profili professionali da integrare nel proprio organico. Le ricerche si rivolgono a tutto il territorio italiano e i profili ricercati riguardano sia giovani. Lavora in Hertz: arrivano le Assunzioni in tutta Italia. Nessun limite di età Nuove opportunità di lavoro nel settore dell’autonoleggio. La nota società statunitense Hertz, ha avviato le selezioni per l’assunzione di Addetti all’accoglienza clienti (Temporary CSR) da inserire nelle agenzie di tutta Italia. Assunzioni OVS: lavoro per Commessi, Magazzinieri, Social Media Manager, ecc Appartenente al Gruppo Coin, OVS è una delle catene di abbigliamento per uomo, donna e bambino di maggior successo in Italia e nel mondo con oltre 700 negozi presenti in 27 paesi tra Europa, Africa e Asia. OVS è alla ricerca di nuovo personale da inserire nei suoi store italiani, vediamo quali sono le figure. Lavoro Stagione Estiva: comincia la Selezione di personale, ecco chi si cerca StarSwiss, società svizzera che si occupa di servizi di animazione nei villaggi del gruppo Alpitour, sta cercando animatori, istruttori sportivi, chef, e tante altre figure da inserire in villaggi turistici situati in località da sogno come Zanzibar, Grecia, Egitto, Caraibi, Maldive, Spagna, Tunisia e altro. Corsi online per Disoccupati, Lavoratori e Studenti Formalia, gruppo composto da professionisti, offre un modo innovativo ed efficace di apprendere a distanza. IMQ lo ha riconosciuto ufficialmente come Ente Certificato.

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AttualitĂ

Lo stendardo era crollato la n

La bandiera to al Campanile d

foto Salvatore Forestieri

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notte del 27 ottobre 2012

orna in vetta del Duomo

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utti con il naso all’insù questa mattina per guardare le operazioni di montaggio della bandiera in quella che per secoli è stata la sua collocazione originaria, ovvero sulla cima del campanile del Duomo di Messina. Un giorno importante per la città che dopo due anni di assenza si riappropria di uno dei simboli più antichi e rappresentativi. Lo stendardo è stato sottoposto a 7 lunghi mesi di restauro, dopo che la notte del 27 ottobre 2012 per il forte vento e a causa dei perni ormai malandati e della struttura interna indebolita, precipitò giù da un’altezza di circa 90 metri colpendo il balcone di un’abitazione e i tavoli di un’attività sottostante. Quella notte si evitò fortunatamente una strage. I lavori di restauro sono stati affidati ai cugini Bossa che da 200 anni si occupano in città della lavorazione del ferro. Prima di intervenire gli artigiani messinesi hanno studiato i progetti del 1965 (anno in cui la bandiera cadde per la prima volta) di Antonio Maria Ardizzone, il tecnico che aveva realizzato il sistema rotatorio a cuscinetti per il movimento della bandiera sollecitata dal vento. E’ stato possibile conservare il 70% dei fregi, anche perché sono stati recuperati molti dei pezzi. L’unico cambiamento riguarda la scelta del materiale non più ferro ma acciaio inox e ottone. La bandiera misura 6 metri per 2, per un peso di 400 kg. 15 Aprile 2015

I lavori sono iniziati alle 7:30 con l´arrivo in piazza della gru. Alle 8:30 l’uscita della bandiera dalla cattedrale e dalle 10:00 le fasi di riposizionamento terminate alle 11:00 con la sistemazione per ultimo del parafulmine. A controllare tutte le operazioni l’Ufficio tecnico della Curia con padre Giovanni Scimone, l’architetto Sebastiano Gringeri, il geometra Michele Sottile e la Soprintendenza dei beni culturali di Messina con gli architetti Irene Ruggeri e Maria Mercurio. “La soprintendenza ha seguito i lavori – ci raccontano gli arch. Ruggeri e Mercurio - come alta sorveglianza perché sono lavori appaltati dalla Curia. Abbiamo seguito la progettazione e prima di decidere di collocarla abbiamo fatto un sopralluogo per vedere come era stata assemblata”. Tra qualche giorno i cittadini e i turisti potranno ammirare nuovamente lo splendore per intero del campanile, saranno infatti tolti i ponteggi che da gennaio 2013 ne coprono la struttura. Gli interventi hanno interessato la ristrutturazione delle guglie e delle cinque bandiere. Riportate indietro le lancette dell’orologio, la bandiera con il vento a favore torna a “sventolare” sulla città.

“Spero che questo giorno rappresenti per la città - dice padre Giovanni Scimone, direttore dell’ufficio tecnico della Curia il segno più alto di rinascita”

Cristina D’Arrigo WWW.ILCITTADINODIMESSINA.IT

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Messina - 14 Aprile 2015

Le quattro fasi delle operazioni di riposiz Clicca qui per vedere il video

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zionamento della bandiera sul campanile servizio fotografico di Salvatore Forestieri

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Intervista al nuovo presidente dell’Agi prof. Nicola Moraci

La geotecnica nella società attuale I

l prof. ing. Nicola Moraci, ordinario di ingegneria Geotecnica, Ph.D. e direttore del Dipartimento di Ingegneria Civile, dell’Energia, dell’Ambiente e dei Materiali dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria è il nuovo presidente dell’Associazione geotecnica italiana. Lo scrutinio per l’elezione del nuovo presidente e per il rinnovo del Consiglio di Presidenza e del Collegio dei Revisori dell’Associazione geotecnica italiana (Agi) si è svolto a Roma lo scorso venerdì 10 aprile, ed il Prof. Moraci è stato eletto presidente dell’Agi, con il 92% dei consensi dei votanti. Il nuovo Presidente si insedierà il prossimo 15 aprile al termine dell’assemblea dei soci che ratificherà i risultati elettorali. Abbiamo avuto l’opportunità di avere un colloquio con lui e ne abbiamo approffittato per comprendere meglio il ruolo della geotecnica in una società come quella attuale in cui i problemi di dissesto idrogeologico sono ormai, purtroppo, all’ordine del giorno. E' stato eletto nuovo presidente dell''Associazione geotecnica italiana. Un grande riconoscimento che viene dopo il prestigioso IGS Award ricevuto nel 2008. Cosa rappresentano per lei questi traguardi raggiunti tra passato e presente? Mi è difficile in questo momento pensare al passato perché per indole sono portato a rivolgere il mio pensiero sempre al futuro e di conseguenza mi viene spontaneo riflettere più sulle nuove responsabilità che mi accompagneranno nei prossimi sei anni di Presidenza che su quanto già fatto in passato. Certamente volendo ripercorrere la mia storia professionale e scientifica credo di poter affermare, con serenità, che svolgere il proprio lavoro con impegno e passione (trascorrendo i pochi momenti di relax in un ambiente familiare “particolarmente comprensivo” – mia moglie e i miei figli sono le persone che più devo ringraziare per la continua pazienza che hanno nei miei confronti) mi ha consentito di raggiungere traguardi che da giovane, mai avrei immaginato di conseguire.

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Guardiamo ad oggi. Come pensa di guidare per i prossimi sei anni l'Associazione che ha lo scopo di promuovere la cultura scientifica nell'ambito dell'ingegneria geotecnica? Ha già in mente alcuni progetti su cui focalizzare l'attenzione? C’è sicuramente molto da fare per diffondere in maniera ancor più capillare la cultura geotecnica; a tal fine organizzeremo Conferenze nazionali e internazionali, seminari, workshop, corsi di aggiornamento professionale, tavole rotonde e prepareremo delle nuove linee guida per la progettazione per supportare l’attività dei professionisti. Inoltre, il sito web verrà ulteriormente sviluppato per garantire ai soci una informazione tecnica completa e tempestiva. L'ultimo convegno organizzato dall'Associazione nel 2013 a Baveno ha riguardato "La geotecnica nella difesa del territorio e delle infrastrutture dalle calamità naturali". In un'epoca in cui si è chiamati costantemente a fare i conti con calamità naturali e dissesto idrogeologico, immagino che la tematica non smetterà di essere attuale. Come si può applicare ancor meglio la geotecnica per la difesa del territorio? L’Italia è un Paese tormentato dal dissesto idrogeologico con un territorio indubbiamente fragile. Le aree ad elevata criticità per alluvioni e frane rappresentano circa il 10% della superficie nazionale e riguardano 6633 comuni (81,9%) (dati del Ministero dell’Ambiente,2008) inoltre, quasi tutto il territorio nazionale è a rischio sismico. Nel caso della mitigazione del rischio alluvioni il contributo della geotecnica attiene al dimensionamento degli argini fluviali in relazione a tutti i possibili stati limite (ultimi e di esercizio) ed alla scelta dei materiali costituenti l’argine stesso. Tali analisi richiedono la conoscenza dettagliata delle caratteristiche meccaniche e idrauliche dei terreni in posto e costituenti l’opera ed un accurato studio dell’interazione fluido terreno in presenza di un moto di filtrazione. A questo tema è stata dedicata una sessione al recente Convegno Nazionale di Geotecnica di Baveno. Passando alle frane, la Geotecnica gioca un ruolo fondamentale sia nello studio della stabilità dei pendii sia nella definizione degli interventi di mitigazione del rischio frana. La definizione

Scaletta Zanclea 15 Aprile 2015

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delle soluzioni si basa sulla conoscenza della Meccanica dei Terreni e della Meccanica delle Rocce che consente la modellazione geotecnica del sottosuolo. Non si può intervenire senza conoscere quantitativamente il sito nel maggiore dettaglio possibile. Fortunatamente, nell’ultimo ventennio sono aumentate significativamente le conoscenze geotecniche e sono molto migliorate le tecniche sperimentali e di modellazione numerica. È quindi ora possibile studiare in modo decisamente più razionale tutti i fenomeni franosi. La ricerca in tale settore ha prodotto, quindi, risultati straordinari anche grazie al lavoro di tanti colleghi italiani. L’incremento delle conoscenze ha permesso anche di valutare in modo quantitativo e meccanicamente basato l’utilizzo di tecniche non tradizionali per la stabilizzazione di pendii la cui progettazione può essere sottratta all’empirismo che prima la caratterizzava. Lo sviluppo della ricerca ha portato sviluppi anche nella mitigazione del rischio frana in pendii rocciosi, con nuovi sistemi di stabilizzazione delle pareti o con nuovi e più efficienti sistemi di contenimento, ad esempio attraverso barriere paramassi sempre più efficienti ed efficaci. Anche il tema del rischio frana è stato trattato in dettaglio una sessione del recente Convegno Nazionale di Geotecnica di Baveno. Considerazioni analoghe si possono fare anche con riferimento alla pericolosità sismica, dove la geotecnica gioca un ruolo fondamentale nella valutazione della risposta sismica locale e nei fenomeni di instabilità sismoindotta (liquefazione, lateral spreading, instabilità di pendii), e alla vulnerabilità sismica di tutte le strutture fondate sul terreno o che interagiscono con esso. Anche questo tema è stato approfondito al Convegno Nazionale di Geotecnica di Baveno Il territorio siciliano così come quello nazionale è stato martoriato, negli ultimi anni, da

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numerose calamità naturali. Sono stati effettuati interventi concreti per la difesa del territorio? Mi riferisco alla Sicilia, come alla Liguria e alle altre regioni colpite da simili disastri naturali. Li reputa efficaci o ancora migliorabili? Alcuni interventi sono stati fatti ma molto è ancora da fare proprio alla luce di quanto dicevo prima – è proprio la politica del territorio che deve porre maggiore attenzione sia alla fase di pianificazione del territorio sia alla successiva fase di urbanizzazione dello stesso. Lo stesso concetto “di messa in sicurezza del territorio” è ambiguo perché lascia intendere la possibilità di azzerare i rischi e ciò non è concettualmente possibile. Accettando la necessità di operare mitigando il rischio entro limiti accettabili, considerando in modo diverso la tutela della vita umana e quella delle proprietà, sarebbe possibile utilizzare approcci razionali di analisi del rischio, basati su indagini quantitative su area vasta, che permettano di individuare delle priorità a livello nazionale o, almeno, regionale. Individuate le priorità si può passare dalla piccola scala (area vasta) alla grande scala (area piccola), per ottenere, con altri studi ed indagini, una migliore definizione delle problematiche e procedere, se necessario, alla progettazione degli interventi specifici di mitigazione. Un approccio di questo tipo permetterebbe di definire un più razionale utilizzo delle spesso scarse risorse. In parole povere è necessario investire sulla prevenzione mediante studi e interventi che mitighino il rischio (da frana, da alluvione, da sisma, etc..) in maniera oculata in modo da prevenire gli effetti delle calamità naturali e non agire, come sovente accade nel nostro paese, solo dopo il verificarsi di tali eventi. Alessia Vanaria

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Presentata la campagna

“Una porta verso il futuro”

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’ stata presentata stamane nella Sala Senato dell’Ateneo l’iniziativa “Una porta verso il futuro” che ha l’obiettivo di rivalorizzare il portale del Collegio Prototipo della Compagnia di Gesù anche attraverso i fondi “5 per mille”. Un programma di ricerca e recupero per posizionare l’antico portale all’ingresso dell’Ateneo messinese con il fine di rivalutare non solo l’Università ma anche il centro cittadino. Alla conferenza stampa hanno preso parte il Rettore, prof. Pietro Navarra, il Coordinatore del Collegio dei Prorettori, prof. Giovanni Cupaiuolo, il prof. Nicola Aricò, Docente di Storia dell’Architettura, e il Direttore Generale, prof. Francesco de Domenico. Posizionato attualmente all’interno interno dell’Università dal lato di via G. Venezian, il portale di accesso all’antica Università è uno stupendo esempio di stile manierista, e costituiva, appunto, l’ingresso principale del Collegio dei Padri Gesuiti e definito “Prototipo”, come si legge nella lapide sopravvissuta, perchè fu il primo fondato nel mondo dalla Compagnia di Gesù di S. Ignazio di Loyola. “L’Università – ha detto il Rettore – vuole fare un salto nel passato per guardare al futuro, crediamo che

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il portale meriti una visibilità che al momento non ha, e abbiamo voluto sviluppare un progetto di recupero per collocarlo all’entrata dell’Ateneo. La campagna promozionale parte dalla donazione del 5×1000, ma durerà due anni”. “Questo portale – ha sottolineato il prof. Aricò, che coordinerà il progetto di recupero – è una bella lezione di storia dell’architettura che si colloca tra il secondo e il terzo decennio del 1600, anche se non si ha certezza dell’autore. L’obiettivo del Rettore è quello di restituire questa testimonianza nel senso più autentico, perchè si potrà finalmente varcare per introdirsi all’interno dell’Ateneo ed avrà una sua ambientazione in quanto anche il verde che lo circonderà sarà rimodellato, per essere meglio distribuito”. “Il cantiere sarà a cielo aperto – ha aggiunto il prof. Cupaiuolo – e tutta la cittadinanza potrà seguire i lavori di restauro, in una struttura a vetri che sarà allestita all’interno del cortile”. “Il portale è il simbolo dell’identità dell’Ateneo peloritano e della messinesità – ha concluso il prof. De Domenico – pertanto anche coloro i quali non vivono più a Messina e hanno comunque a cuore la nostra città, potranno aderire all’iniziativa e sentirla propria”.

“L’Università – ha detto il Rettore – vuole fare un salto nel passato per guardare al futuro, crediamo che il portale meriti una visibilità che al momento non ha, e abbiamo voluto sviluppare un progetto di recupero per collocarlo all’entrata dell’Ateneo. La campagna promozionale parte dalla donazione del 5×1000, ma durerà due anni” 15 Aprile 2015

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“Un calcio ai pregiudizi”: una festa di amicizia

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i è concluso, ieri mattina, con la vittoria di una rappresentativa di detenuti di diverse nazionalità il triangolare di calcio a 7, “Un calcio ai pregiudizi”, che ha visto per protagoniste anche due compagini universitarie (composte da studenti universitari e collaboratori del Cus Unime) all’interno della Casa Circondariale di Gazzi. Il Rettore, prof. Pietro Navarra, e il Direttore dell’Istituto, Dott. Calogero Tessitore, hanno voluto organizzare l’evento per rilanciare una visione dello sport come strumento di promozione di valori meritevoli e di tutela sociale, quali il rispetto reciproco dei contendenti, la solidarietà e il sacrificio individuale a vantaggio del risultato collettivo. L’iniziativa, nata da un’intuizione del Delegato alle attività sportive dell’Università, Prof. Daniele Bruschetta, si è rivelata una festa di amicizia in cui lo sport non ha rappresentato solo un momento agonistico, ma anche, e sopratutto, un momento di impegno civile e sociale. Tutti i rappresentanti delle istituzioni hanno manifestato entusiasmo per la perfetta riuscita del torneo, annunciando per il futuro ancora altre iniziative analoghe.

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Iniziativa turistica Messina

“Tour delle Fontane”

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i è svolto ieri, domenica 12 aprile, il primo tour guidato, organizzato dalla Welcome to Me, alla (ri)scoperta di alcuni dei tesori più suggestivi e importanti della nostra città, purtroppo poco conosciuti dagli stessi messinesi: le stupende e numerose fontane monumentali presenti nel nostro centro cittadino. Quasi un centinaio di entusiasti “turisti per caso”, divisi in due gruppi guidati da Sergio Longo e Grazia Occhino, hanno percorso a piedi l’itinerario, studiato appositamente dalla società di servizi turistici Welcome to Me. Opere di assoluto pregio che rappresentano l’unione di due elementi di vitale importanza per lo sviluppo di una qualsiasi società: l’acqua, da sempre simbolo di vita e potere, e l’arte, emblema di ricchezza e dinamismo. Sono state visitate le fontane: Gennaro (attualmente in ristrutturazione) - Falconieri della Pigna - Garibaldini - Nettuno - Senatoria - Quattro Fontane – Orione. Inoltre, attraverso l’accordo con l’innovativa applicazione eWall, i partecipanti hanno potuto condividere la propria esperienza geolocalizzando impressioni ed emozioni provate in ogni tappa toccata dal tour, permettendo in tal modo, a chi si troverà nuovamente nello stesso luogo, di far propria l’esperienza vissuta.

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dietro le quinte di Francesco Certo

Il commissariatore commissariato

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a beffa delle beffe, per lui che di commissari ne ha nominati a bizzeffe in aziende sanitari, enti regionali e Province; proprio lui è diventato il governatore commissariato. Ormai lo ripetiamo da mesi, esattamente dalla nascita del Crocetta ter, quando al terzo tentativo di governo regionale arrivava, direttamente da Roma, il badante per l’ex sindaco di Gela. Alessandro Baccei, uomo di fiducia di Graziano Delrio (all’epoca braccio destro di Renzi, oggi Ministro alle Infrastrutture), incaricato di prendere in mano i conti della Regione Sicilia e cercare di salvarla da un sicuro default (che fa rima con fallimento). L’arrivo di Baccei, nella terra del sole e del mare, segnava la fine concreta del regno oscuro di Rosario I che fino a quel momento aveva fatto e disfatto a piacimento puro e semplice, mandando a rotoli i conti già in profondo rosso della Regione. Per capire quanto poco conti ad oggi Crocetta, bisogna tornare ai fatti dello scorso lunedì, quando, per discutere con Delrio dei problemi siciliani e per l’approvazione del bilancio sono partiti verso Roma il segretario regionale PD Fausto Raciti, il capogruppo Gucciardi più Cracolici e il sottosegretario Faraone. Insomma, dopo aver lasciato a Crocetta lo spazio di manovra ad inizio legislatura, costellato tra l’altro di rivendicazioni anti PD, adesso il partito democratico prende in mano la gestione della Regione mettendo in un solitario angolino il governatore, mortificato dalla perdita di potere e svilito dalla sensazione che a decidere del suo futuro saranno Faraone e soci. Le mani di Crocetta sono legate, immobilizzate da cataste di errori di gestione amministrativa, ed il suo futuro a capo della Sicilia rimane a tempo, quando il PD vorrà Crocetta diverrà un amaro ricordo.

L’idea del secolo

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essina è una città strana, tutti devono poter dire la propria (persino noi ciarliamo in libertà); la cosa importante è farsi sentire più che la sostanza di ciò che si ha da dire. Quando l’attenzione sembra scemare, quindi, c’è bisogno di spararla grossa e, perché no, formare un bel comitato o movimento, associazione o qualcosa che riempia un tavolo rotondo. Ultimo nato il comitato “Riscatto Sud” che sceglie di motivare la sua esistenza riproponendo l’argomento del secolo messinese: il ponte sullo Stretto. Un matrimonio tra associazioni pro Ponte e le segreterie provinciali di Uil e Cisl; un unione di fini pensatori che vedono nel rilancio delle infrastrutture (giusto) la panacea dei mali messinesi, terra afflitta da carenze e mancanza di prospettive di lavoro. Ma ancora una volta, l’ennesima, si pensa in grande quando invece c’è da risolvere l’ordinario; ci chiediamo perché parlare ancora di Ponte quando di lavori infrastrutturali più impellenti Messina ne anela a iosa. Per chiudere, il comitato non riconosce come rappresentante nessun membro dell’amministrazione locale e regionale, chiedendo al governo nazionale un confronto diretto; una risata vi seppelirà.

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Un fallimento provinciale

foto Salvatore Forestieri

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l Presidente Crocetta è ancora al centro dei nostri pensieri; è arrivato, infatti, uno dei fallimenti più grossi della politica crocettiana, la tanto sbandierata riforma delle province è stato bocciata dall’ARS e cestinata dopo mesi di trionfalismi e annunciazioni. Per mesi abbiamo sentito il governatore siciliano sbandierare il taglio delle province come simbolo della sua rivoluzione politica, che poi di rivoluzionario ci fosse ben poco lo dicevamo in pochi; tante parole e nuovi incarichi per far finta di non cambiare. Nel frattempo, comunque, Rosario I aveva tenuto in pugno la Regione cancellando gli eletti Presidenti provinciali e commissariando (suo vizio

atavico) tutti gli enti con uomini di sua assoluta fiducia. Una soluzione definita “temporanea” ma che in realtà è durata, e durerà, per moltissimo tempo; in attesa che la legge fosse preparata e votata dall’ARS. La riforma, però, ha sempre convinto poco chi aveva avuto la sfortuna di studiarla accuratamente, tra liberi consorzi e città metropolitane i dubbi erano molteplici ed i benefici misteriosi. A venire tagliata, con certezza, era la volontà popolare visto che il voto veniva cassato, con i sindaci dei consorzi riuniti nel formare quelli che erano i vecchi consigli provinciali. La scorsa settimana, finalmente, l’ARS votava; subito presentato l’emendamento a 5 stelle che sopprimeva il primo articolo della riforma, a sorpresa il voto era favorevole (franchi tiratori nella maggioranza) e la legge finiva nel cestino con buona pace del fallimentare governatore. Tra tensione e imbarazzo, adesso, la Regione si trova nell’impasse di una riforma nata male e morta peggio, tra l’altro in antitesi con la riforma nazionale di Delrio che di pari passo prendeva vita in ambito nazionale.

Educare non basta più

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mmettiamolo, la raccolta differenziata non è tra gli argomenti più semplici della civiltà occidentale. Se la filosofia e la scienza hanno risolto tanti quesiti dell’uomo, non è ancora arrivato il pensatore contemporaneo che possa risolvere l’annoso dilemma tra umido e indifferenziato, carta e alluminio e se il vetro vada lavato prima di essere gettato. Detto ciò, chi ha oltrepassato lo Stretto sa che in tanti Comuni italiani anche le simpatiche nonnine hanno imparato a differenziare con buona praticità. A Messina, probabilmente, l’indolenza e la stoltezza, rallentano questo processo di civilizzazione partito (in forma pilota) la settimana scorsa in alcuni villaggi delle zone nord e sud. Giustificare il tutto con la difficoltà della raccolta non è possibile; il primo giorno sperimentale era dedicato al solo umido, invece, gli addetti hanno ritrovato nei sacchetti qualsiasi cosa. Stupidità o menefreghismo? Entrambi, perché impossibile non pensare al messinese medio che se ne strafrega della differenziata, come impossibile non credere che alla parola “differenziata” un brivido abbia colto il cittadino da poco resosi conto di essere dotato di pollice opponibile.

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Il borgo dei borghi

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na sorpresa speciale quella ricevuta, in pieno periodo pasquale, dal comune di Montalbano Elicona, incoronato dalla trasmissione televisiva di Rai3 “Alle falde del Kilimangiaro” “Borgo dei Borghi 2015”. Superata la prima sfida contro Cefalù il 22 febbraio scorso, l’antico comune del messinese è riuscito ad accedere tra i 20 borghi finalisti per poi trionfare, definitivamente, battendo la concorrenza la sera del 5 Aprile. Quali sono le bellezze di questo borgo? Iniziamo con il dire, prima di tutto, che il toponimo “Montalbano” secondo alcuni studiosi deriva dal latino mons albus, con riferimento ai monti imbiancati di neve; secondo altri dall’arabo albana con il significato di “luogo eccellente”. Studi più recenti ne fanno derivare il nome da Sestio Nonio Albano, latifondista romano, cittadino della vicina Tindari, che sarebbe l’eroe eponimo della città. L’elemento storico architettonico più significativo di Montalbano è, senza dubbio, il Castello, edificato su preesistenze bizantine e arabe e costituito in alto da un fortilizio normanno-svevo e in basso dal palatium fortificato svevo aragonese. Come non parlare, poi, delle “Rocche dell’Argimosco”, la Stonehenge di Sicilia”, ove migliaia di anni prima di Cristo gli abitanti del luogo si diedero da fare per scolpire enormi rocce calcaree facendogli assumere le sembianze di un’aquila, di una dea orante o di un mammut. Il borgo è casa anche di grandi bontà culinarie: dalle nocciole alla celebre provola, dall’agnello alla salsiccia, dai funghi al miele. Un luogo straordinario in cui ai piaceri dell’arte si uniscono quelli della tavola. Meritato, dunque, il riconoscimento ottenuto nella trasmissione “Alle falde del Kilimangiaro”. L’augurio è che non resti solo la targa appesa al muro del borgo a ricordare questo storico successo, ma che esso possa essere l’inizio di una nuova storia per Montalbano Elicona. Molti avranno visto le bellezze del luogo in tv e saranno desiderosi di apprezzarle dal vivo e ciò incentiverà notevolmente il turismo. Dunque basta con le parole, partiamo tutti alla scoperta del “Borgo dei Borghi 2015”!

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di Alessia Vanaria

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di Francesco Certo

Quando i bambini fanno boh

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cadeva il 30 gennaio il termine ultimo per presentare la domanda che avrebbe fatto accedere Messina ai fondi regionali per diminuire le rette degli asili comunali, 80 mila euro utili ad alleggerire gli esosi esborsi che tante famiglie devono addossarsi per garantire ai propri piccoli la presenza in un asilo comunale. 80 mila euro che Messina ha perso per aver presentato la richiesta fuori tempo massimo; un ritardo insomma che nega alle famiglie messinesi, più che un vantaggio, un vero e proprio diritto. Chiaramente è partita la caccia al colpevole; primo imputato l’assessore ai servizi sociali Nino Mantineo, ufficio dal quale è partito in ritardo l’iter per l’accesso ai contributi regionali in questione. Con lui, ovviamente, presente sul banco degli imputati il sindaco Renato Accorinti e la sua politica che di cambiamento ne ha fatto vedere ben poco. Da accusati ad accusatori il passo è breve, così assessore e sindaco scaricavano sugli uffici la responsabilità del ritardo nella presentazione dell’incartamento, sbandierando come la giunta avesse esitato l’istanza già il 20 gennaio lasciando, quindi, ben 10 giorni agli uffici responsabili per presentare il tutto alla Regione. Ma qui casca l’asino; come è facile riscontrare, infatti, il decreto regionale in questione chiariva che il termine ultimo per la presentazione era fissato a 60 giorni dalla pubblicazione su Gazzetta Ufficiale, ovvero il 21 novembre 2014; conti alla mano, quindi, la scadenza cadeva il 20 gennaio e non il 30. Esattamente il giorno in cui la giunta esitava, troppo tardi insomma. Delle due l’una: o si fatica moltissimo a far di conto o lo stile naif, tanto caro a questa amministrazione, sta influenzando l’incedere della macchina governativa. Viene difficile pensare che per una così importante occasione, una città in crisi economica come Messina possa lasciarsi sfuggire una somma che avrebbe sgravato tante famiglie da costi eccessivi per quello che, in tutta onestà, dovrebbe essere un diritto assoluto. Di sicuro, adesso, c’è da capire chi e come abbia potuto compiere un simile errore; diventa complicato credere che un assessorato così tanto chiacchierato per gestione ed scivoloni possa continuare con l’attuale status quo. WWW.ILCITTADINODIMESSINA.IT

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Montalbano Elicona (Messina)

“Borgo dei Borghi 2015”

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foto Vincenzo Nicita Mauro

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settegiorni a cura di Cristina D’Arrigo

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Controllo del centro storico Fabrizio Sottile, Consigliere comunale e capogruppo di “SiAmo Messina” e Maria Fernanda Gervasi, Consigliere della IV Circoscrizione e capogruppo di “Forza Italia”, propongono con una nota un accordo con le associazioni di protezione civile per il controllo del centro storico.

Precari del Comune di Messina Alla Cisl stanno a cuore le sorti dei precari del Comune di Messina e per questo ha risposto alla chiamata dell’Assessore Mantineo, con la presenza di tutta la componente RSU neo eletta e con il rappresentante della segreteria territoriale Saro Contestabile.

“La Bella e la Bestia” per l´Africa Presentato in conferenza stampa il musical-evento “La Bella e la Bestia e la Rosa incantata” per i bambini dell’Africa. Una serata benefica per raccogliere fondi per comprare dei vaccini da destinare al progetto “Eliminate Maternal Neonatal Tetanus” e debellare così il tetano materno-neonatale.

Cede pilone sull’autostrada PA-CT Un movimento franoso ha interessato tre pile e 4 campate dell´Autostrada A19 Palermo - Catania. Il tratto autostradale è stato momentaneamente chiuso per precauzione fra gli svincoli di Scillato e Tremonzelli ed il traffico tra le due provincie siciliane è stato dirottato sulla viabilità ordinaria.

Vivicittà 2015 tra sport e ambiente Si è svolta “Vivicittà 2015”, la manifestazione podistica internazionale. Una manifestazione promossa contemporaneamente in 42 città italiane, 18 città nel mondo e in 21 istituti penitenziari. La gara ha previsto un percorso competitivo di 12 km ed uno non agonistico di 4 chilometri.

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Patti realizza un grande murales

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La bandiera sventola sul Duomo

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È stata sistemata la prima mattonella del gigantesco murales in ceramica che racconterà graficamente le tappe salienti della storia della città. Gli avvenimenti sono stati dipinti su delle piastrelle attraverso la tradizionale tecnica decorativa dei maestri ceramisti e l´utilizzo di “stencils”.

Ricollocata la bandiera sulla cima del campanile del Duomo. A controllare tutte le operazioni l’Ufficio tecnico della Curia e la Soprintendenza ai beni culturali di Messina. Lo stendardo è stato sottoposto a sette lunghi mesi di restauro dopo il crollo avvenuto la notte del 27 ottobre 2012. 15 Aprile 2015



Circoscrizioni a cura di Alessia Vanaria

III CIRCOSCRIZIONE

Ex Scuola Nicholas Green, Vaccarino e Barresi: demolirla e costruire un piccolo polo sportivo

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nulla sono valse le numerose richieste che Benedetto Vaccarino Consigliere Comunale PD e Mario Barresi Consigliere della III Circoscrizione PD hanno inoltrato all’Amministrazione Comunale per la bonifica dell’ex plesso scolastico abbandonato da sei anni e divenuto pericoloso per i vicini residenti, per i bambini e i ragazzi che lì trovano uno spazio per giocare. L’ex plesso è oramai un ammasso di macerie ed è solo un ricettacolo di immondizia varia, che non rende onore né agli abitanti del rione Valle degli Angeli, né al piccolo Nicholas Green, al quale la scuola era stata dedicata. Una proposta di delibera della III Circoscrizione del Gennaio 2014, indicava all’Amministrazione il recupero dell’ex plesso scolastico per istituire attività ludico ricreative o altri servizi in capo al Comune di Messina. Oggi dopo più di un anno da quella proposta, i consiglieri invitano l’Amministrazione a valutare la proposta di demolire quello che resta della vecchia scuola e istituire nello stesso luogo una sorta di piccolo polo sportivo visto il grande bisogno di impiantistica che si registra in città. La costruzione di un piccolo polo sportivo, significherebbe dare il giusto decoro ad un rione dimenticato dalle istituzioni e implementare un senso di comunità e di appartenenza al territorio.

IV CIRCOSCRIZIONE

Accordo con le associazioni di protezione civile per il controllo del centro storico

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abrizio Sottile, Consigliere del Comune di Messina e capogruppo di “SiAmo Messina”, e Maria Fernanda Gervasi, Consigliere della IV Circoscrizione e capogruppo di “Forza Italia” propongono un accordo con le associazioni di protezione civile per il controllo del centro storico. Considerato che la zona ricompresa fra Piazza Duomo, Largo San Giacomo, Piazza Lepanto, Via Cardines, Via I Settembre, Via Garibaldi e vie limitrofe, fa parte del centro storico cittadino e pertanto necessita di essere salvaguardata; che l´area suddetta, come avviene per moltissime città italiane, è al contempo ritrovo della movida, data anche la presenza di numerose attività commerciali e di somministrazione; che in passato, soprattutto durante le ore notturne, si sono registrati episodi di microcriminalità e atti vandalici nei confronti dei beni comuni ivi presenti, come ad esempio nei pressi di Largo San Giacomo; i consiglieri Sottile e Gervasi propongono di promuovere la stipula di un protocollo d´intesa con le associazioni di Protezione Civile disponibili, al fine di coadiuvare le forze dell´ordine e garantire un maggiore controllo del centro storico con particolare riferimento alle ore notturne dei fine settimana.

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V CIRCOSCRIZIONE

Interdonato e Laimo segnalano il non funzionamento semafori a chiamata di V.le della Libertà

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l Dott. Antonino Interdonato, Vicepresidente Vicario del Comune di Messina, e il Dott. Franco Maria Laimo, Vicepresidente della V Circoscrizione del Comune di Messina, attraverso la seguente interrogazione, chiedono di conoscere i motivi del non funzionamento semafori a chiamata di V.le della Libertà: “PREMESSO che lungo il tratto di litoranea ricadente nel territorio della V Circoscrizione ed in parte della IV Circoscrizione del Comune di Messina, ovvero dalla cortina del porto, passando per il Viale della Libertà, giungendo al terminal Annunziata, da diversi mesi sono stati collocati “semafori a chiamata pedonale” per favorirne l’attraversamento, TENUTO CONTO che tali lavori sono rientrati illo tempore nell’appalto di messa in sicurezza obbligatoria della linea tranviaria aggiudicato dall’Associazione Temporanea d’Imprese composta dalla Pettinato Costruzioni e dalla Galletta Costruzioni per un importo poco superiore ai 2 milioni di euro, ATI che aveva anche avviato i lavori prima dello stop imposto successivamente dal Tar e la nuova aggiudicazione alla ditta Lupò Costruzioni, per poi riassegnare i lavori all’ATI Pettinato-Galletta dopo la sentenza dello 15 Aprile 2015

scorso giugno del CGA, VERIFICATO che ad oggi nessuno dei suddetti semafori a chiamata pedonale risulta essere funzionante, e nessun intervento di manutenzione o ripristino alla funzionalità è stato effettuato, CONSIDERATO che occorre salvaguardare l’incolumità e la sicurezza dei cittadini che quotidianamente mettono a repentaglio la propria e l’altrui sicurezza ed al fine di prevenire pericoli e danni a persone e/o cose, evidenziando il grave incidente ai danni di una cittadina avvenuto in data 08/04/2015 proprio sulle strisce pedonali nei pressi del Museo di Messina, Viale della Libertà, VISTE le innumerevoli giustificate lamentele degli stessi cittadini per quanto sopra descritto i consiglieri INTERROGANO il Sindaco Prof. Renato Accorinti, l’Assessore alla Mobilità e Viabilità Urbana Gaetano Cacciola, al fine di conoscere i tempi di manutenzione e di funzionalità dei suindicati “semafori a chiamata” ricadenti nell´anzidetto territorio del Comune di Messina”.

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città a cura di Marilena Faranda

Evento

Connubio fra sport e scuola

Politiche giovanili

Giovane me: Una goccia nel mare della disoccupazione foto Peppe Saya

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enerdì 17, alle ore 9.30, in piazza Unità d'Italia, alla presenza del sindaco, Renato Accorinti, e degli assessori allo Sport, Sebastiano Pino, ed alla Pubblica Istruzione, Patrizia Panarello, si svolgerà la festa finale del progetto “Lu Curtigghiu”, organizzata dal Coni provinciale con la collaborazione ed il patrocinio gratuito del Comune. Il progetto ha visto la partecipazione delle scuole primarie dei villaggi Cep, Giostra, Camaro, Santa Lucia sopra Contesse e Aldisio. Giovanissimi studenti, guidati da un pool di esperti laureati in Scienze Motorie, si sono dedicati alla ricerca dei giochi con i quali si esercitavano i loro nonni, scoprendo così che l’intento primario è sempre stato quello dello stare insieme, conoscersi e divertirsi. A questa ricerca hanno collaborato in prima linea i presidenti dei quartieri interessati, dirigenti scolastici ed insegnanti. Nell’occasione sarà inaugurata una mostra di lavori grafici e di ricerca sul territorio che ha avuto come protagonisti gli alunni ed i loro genitori.

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’assessore alle politiche giovanili, Tonino Perna, e l'esperto comunale, Carmelo Lembo, nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Zanca, hanno presentato l'evento “Giovane Me”, che si terrà al Palacultura il prossimo 15 maggio e che rientra nell'ambito del progetto “Gioventù al lavoro - Youth at Work”, promosso dal Comune, finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento della Gioventù e Anci, del Piano Locale Giovani per le Città Metropolitane. Si tratta di quattro Contest rivolti ai giovani messinesi, in collaborazione con il direttore generale dell'Agenzia Nazionale per i Giovani, Giacomo D’Arrigo. Il 15 maggio ci sarà un convegno nazionale a Messina dal titolo Giovani me, con la presenza di personalità importanti, fra cui anche il Cardinale Montenegro. Collegati all’evento ci saranno anche 4 contest, che si svolgeranno all’interno dell’arena Cicciò al Palacultura.

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“Racconta Messina” è il primo contest giornalistico e si dirama in due categorie: “Articolo”, rivolto agli studenti degli istituti secondari superiori, e “Fotonotizia”, indirizzato ai giovani dai 18 ai 30 anni. Il secondo contest è “Social Innovation”, la cui partecipazione è aperta ad associazioni giovanili no profit e gruppi informali di giovani per stimolare l’elaborazione di idee innovative tese al progresso sociale, con particolare riguardo alla valorizzazione delle risorse territoriali messinesi. Il terzo “Ideando Messina” prevede la presentazione di tesi di laurea attinenti ai temi della promozione turistica e dello sviluppo del territorio messinese. Il primo classificato avrà un premio del valore di cinquecento euro e il secondo di trecento euro; “Young Factor” è il quarto contest di natura musicale ed è rivolto a band musicali messinesi, che presenteranno brani inediti e le migliori sei si esibiranno nel corso dell’evento. 15 Aprile 2015


Edilizia

Partiti

Firmato l’accordo con i lavoratori

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i è svolto lo sciopero dei lavoratori del settore edile, a cui anno aderito, tutti i sindacati confederali. Una moltitudine di lavoratori, riunitisi davanti Palazzo Zanca, l’hanno poi invaso, arrivando fino alla porta del Sindaco e richiedendo un suo intervento. Quest’ultimo assente per impegni istituzionali a Palermo, è stato rappresentato dall’assessore De Cola, che ha ricevuto tutti i manifestanti in sala Giunta. In un primo momento i toni ero accessi, ma la protesta è rientrata nel momento in cui l’assessore ha proposto di firmare congiuntamente un pro-

foto Peppe Saya

tocollo d’intesa e le parti si riaggiorneranno fra 15 giorni. Nel documento si legge tra l’altro: L’obiettivo è quello di promuovere politiche attive del lavoro funzionali ai bisogni occupazionali attraverso un percorso che vede protagonisti oltre alle parti suddette, i lavoratori e le imprese operanti nel territorio del Comune di Messina, provviste dei requisiti secondo la vigente normativa.

Ponte sullo Stretto

Presentazione dell’area riformisti del PD

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'iniziativa politica su tema "Il paese, la politica, il governo: le sfide dei riformisti del PD", che si svolgerà Sabato 18 Aprile ore 10.00 presso la ex Chiesa Santa Maria Alemanna, sarà l'occasione per presentare Area Riformista PD che si organizza anche sul territorio provinciale di Messina. Presente all’iniziativa il Presidente dei Deputati PD, on. Roberto Speranza. Nel corso dell’iniziativa sarà possibile informarsi ed iscriversi a “La Bella Politica” un ciclo di incontri per pensare e agire la Politica.

Turismo

Si rispolvera un vecchio cavallo di battaglia Trasferimento dell’Ufficio

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el caos generale fra le tante soluzioni escogitate per risolvere i numerosi problemi che attanagliano la città, il comitato Riscatto del Sud, torna a parlare di Ponte sullo Stretto. Fra gli aderenti al movimento: Sì al Ponte e alle Infrastrutture al Sud; Rete Civica per le Infrastrutture nel Mezzogiomo; CISL Segreteria Provinciale di Messina; UIL - Segreteria Provinciale di Messina; AIAS - Associazione Imprese Autotrasportatori Siciliani;

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A foto Peppe Saya

Comitato Ponte Subito; FAI – C o n f t r a s p o r t o ; Confartigianato - Settore Autotrasporti; Comitato Libera Messina; Ass. L’Altra Messina. Non sembra al comitato, in questo momento, di rappresentare le minoranze, ma invece, rappresenta una larga maggioranza della cittadinanza, che vuole riavere i suoi diritti.

seguito dell'adozione della delibera di Giunta municipale n. 199 del 31 marzo scorso, che stabilisce il trasferimento dell'ufficio informazioni turistiche al piano terra di Palazzo Satellite, sono state attivate le procedure per il trasferimento e la temporanea sospensione delle attività. L'ufficio riaprirà in data da stabilirsi nei locali di Palazzo Satellite.

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Foto Provincia notizia a curadidiPeppe Marilena Saya Faranda

Messina - 15 Aprile 2015

Visita di Mao Valpiana, presidente nazionale del Movimento nonviolento Hanno preso il via stamani le iniziative organizzate in occasione della presenza a Messina di Mao Valpiana, presidente nazionale del Movimento nonviolento, per la raccolta firme relative alla proposta di legge di iniziativa popolare. “Istituzione e modalità di finanziamento del Dipartimento della Difesa Civile non armata e nonviolenta”, promossa dalla campagna “Un’altra difesa è possibile”.

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Provincia a cura di Marilena Faranda

foto Peppe Saya

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Trasporto e assistenza disabili

Giochi politici per la soppressione delle Ex Provincie

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a FPCGIL denuncia, sempre con più forza, la questione relativa al trasporto e all’assistenza degli studenti disabili delle scuole superiori di Messina e provincia, che sta assumendo caratteri sempre più devastanti sia per i lavoratori che per i fruitori del servizio. In particolare Clara Crocè, Segretario Generale della FPCCGIL , rende noto che, le Cooperative “Comunità per Vivere Insieme" e "Progetto Vita", sono state convocate dalla Provincia Regionale di Messina per la sottoscrizione dei contratti. Dopo la firma dei contratti, il Presidente della cooperativa “Progetto Vita” ha incontrato i rappresentanti della FPCGIL e i lavoratori, dichiarando chiaramente che con la liquidazione delle fatture non si riusciranno a coprire per intero gli stipendi dovuti ai lavoratori, che attendono gli stipendi dei mesi di gennaio e febbraio, qualcuno anche di dicembre, a causa della decurtazione delle fatture operate dalla Provincia Regionale di Messina, che come è noto versa in precarie condizioni economiche, in questa fase di limbo, nell’ attesa cioè della definitiva soppressione delle Province in favore dei Liberi Consorzi e delle Città Metropolitane, che come si evince dalla cronaca politica siciliana tarderanno un bel po’ a venire alla luce. Clara Crocè sottolinea che gli oneri incomprimibili dell'appalto (le somme che dovrebbero servire per il pagamento degli stipendi) vengono decurtate per effetto della clausole del capitolato che prevedono che il servizio non viene pagato in caso di assenza dei ragazzi che frequentano le scuole medie superiori. Si precisa, inoltre, che il servizio affidato alle suddette cooperative ha la durata di 122 giorni, che scadranno il prossimo 28 aprile, proprio in queste ore pertanto, dovrebbero partire i preavvisi di licenziamento dei lavoratori. Il Segretario Generale della Provincia Regionale di Messina, interpellato dalla FPCGIL, ha risposto che la prosecuzione del servizio dipende dalle risorse finanziare dell'Ente ( la Provincia Regionale di Messina non riesce a chiudere il Bilancio di previsione, mancano all'appello 8 milioni e 500 mila euro). Clara Crocè Segretario Generale della FPCGIl e Gianluca Gangemi, Responsabile del servizio Saip denunciano la situazione paradossale, in quanto a tutt’oggi, a pochi giorni dalla scadenza del servizio, la Provincia Regionale non ha ancora provveduto ad attivare le procedure per l'affidamento del servizio, considerato che ai sensi del d. Lgs n. 163, la Provincia non può procedere ad una proroga alla cooperativa, ma è obbligata a seguire la procedura per l'affidamento, una procedura negoziata.

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I lavoratori inascoltati e ormai oppressi da questa logorante situazione hanno protestato sospendendo il servizio e così molti ragazzi che senza quel servizio non hanno modo di raggiungere gli istituti scolastici, sono rimasti a casa. Due categorie di cittadini, i lavoratori e i ragazzi disabili delle scuole di Messina e provincia, a cui vengono soffocati: il diritto al lavoro, allo studio, all’uguaglianza, tutti diritti fondamentali della persona , costituzionalmente garantiti. E’ da rilevare, però, come a dispetto della “sorda politica”, la società civile sa fare squadra. Le madri e i padri di questi ragazzi sono a fianco degli operatori nella protesta. “Gli studenti disabili ancora una volta vengono pesantemente discriminati e puniti per colpe non imputabili a loro. Non è certo loro la colpa di essere disabili, non è certamente loro la colpa se la Provincia Regionale espleta gare al 100% del ribasso, che come più volte ribadito non garantiscono il risultato d'impresa, costringendo le cooperative a rivalersi sui lavoratori non pagandoli. Non è la loro la colpa se i contratti fra Provincia e Cooperativa vengano siglati con mesi di ritardo dal giorno di affidamento, non è certo colpa loro se la Provincia Regionale di Messina non controlla la capacità finanziaria delle cooperative aggiudicatarie”. Questo è quanto dichiarato dai componenti del comitato “Genitori figli speciali di Messina” che hanno presentato denuncia alla Procura della Repubblica per interruzione di pubblico servizio, manifestando la propria vicinanza e solidarietà ai lavoratori, anche loro vittime. I lavoratori chiedono certezze in merito alla prosecuzione del servizio dopo il 28 aprile p.v. e il pagamento degli stipendi relativi ai mesi di gennaio e febbraio. La Segretaria Generale della FPCGIL, Clara Crocé, e Gianluca Gangemi Responsabile del servizio Saip sottolineano che la Provincia Regionale deve immediatamente provvedere a un nuovo bando di gara eliminando alcune storture - quali la previsione del ribasso al 100% e la mancata retribuzione in caso di assenza del ragazzo. La Fp Cgil ha anche sollecitato l’intervento del Prefetto, visto che i lavoratori sono esasperati e i disagi e soprattutto i danni sono e saranno, se le Istituzioni non intervengono in modo celere e fattivo, gravi e irreparabili.

foto Peppe Saya

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Sicila a cura di Dario Buonfiglio

Crocetta riporta in Finanziaria la proposta che prevede tagli agli Enti locali

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a Regione deve reperire almeno 3,5 miliardi di euro per stilare un bilancio in equilibrio. I tagli più importanti, come era del resto prevedibile, riguardano gli enti pubblici regionali. Sono soppressi tutti gli uffici che si occupano dell’acquisto di beni e servizi. Restano in esercizio gli Urega per la gestione centralizzata degli appalti e l’ufficio gare della Protezione Civile. Viene istituita presso l’assessorato all’Economia una Centrale unica per gli acquisti di beni e servizi da parte dell’amministrazione, delle strutture sanitarie, degli enti pubblici regionali e delle società a partecipazione regionale. La “Centrale” è unica, nelle intenzioni dell’assessore all’economia, Baccei, favorisce economie di spesa, il contrasto della corruzione, l’aggregazione di piccole imprese siciliane fornitrici e riduce sensibilmente il numero delle gare. La Regione spende ogni anno per acquisti di beni e servizi (compresa la sanità) 2,7 miliardi di euro; con la Centrale unica si stima inizialmente un risparmio di oltre 300 milioni all’anno. Per incrementare le entrate proprie della Regione da parte di Riscossione Sicilia, l’assessorato all’Economia emana direttive per razionalizzare le banche dati dei debitori e per rendere più efficienti i flussi informativi tra le varie branche dell’amministrazione. Solo nel 2015 si prevede una maggiore spesa di 200 mila euro ma con entrale aggiuntive per 11 milioni di euro. Baccei sarebbe per chiudere l’ente e affidare la raccolta delle imposte, come avviene nel resto del Paese, a Equitalia. L’Ente Autonomo del porto di Messina, i Consorzi di ripopolamento ittico e l’Arsea sono posti subito in liquidazione attraverso l’Ufficio Speciale.

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News r

ISAF Regional Comma Contingente M

Diario A

5 aprile 2015 - Kabul

Celebrazione della Santa Pasqua in Afghanistan Il personale delle Forze Armate italiane impegnato nell’ambito del Comando della missione NATO Resolute Support (RS), ha celebrato la Santa Pasqua con una messa officiata da Monsignor Giovanni Scalese, parroco presso l’Ambasciata d’Italia in Afghanistan. Nel corso della cerimonia religiosa, alla quale erano anche presenti i rappresentanti delle altre nazioni della Coalizione, Monsignor Scalese ha ricordato il sacrificio dei militari italiani caduti in Afghanistan nell’assolvimento del dovere. Il Generale di Corpo d’Armata Paolo Ruggiero, Capo di Stato Maggiore del Comando della Missione RS e Italian Senior National Representative, nel formulare agli intervenuti gli auguri di Pasqua, ha ringraziato i militari impegnati nella missione per la professionalità con cui svolgono il proprio dovere. La missione RS, che dal 1° gennaio 2015 ha sostituito la missione ISAF (International Security Assistance Force), è incentrata sull’addestramento, la consulenza e l’assistenza in favore dell’Esercito e delle Forze di sicurezza afgane ed è finalizzata al progressivo miglioramento delle loro capacità operative e della loro autonomia.

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release

and West – Afghanistan Militare Italiano

Afghano

Celebrazione della Santa Pasqua

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Galleria d’arte di Vittoria Arena

Intervista

Tutto il sole e il mare dell’Africa- Tanzania di Enrico Guerrera

Nota bibliografica di Enrico Guerrera Da quasi quattro anni Enrico Guerrera, fotografo professionista, immortala con i suoi delicati scatti, la natura e il mare di Zanzibar da tutti i punti di vista, catturando i colori imprevedibili e le luci del mare e della terra. Un reportage questo, ricco di considerazioni sui luoghi, scavando nelle pieghe della gente che difficilmente si trovano altrove, per scoprire soprattutto quello che di solito si preferisce tenere nascosto. Africa- Zanzibar è la personale fotografica di Guerrera in visione alla Foto Galleria di cui è responsabile, la mostra mette in rilievo immagini di donne chine al lavoro, di bambini con un senso di benessere, paesaggi di indiscutibile bellezza e una storia difficile rendono questi Paesi interessanti grazie a una popolazione cordiale, ma tenacemente legata alle tradizioni.

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Da cosa sei rimasto incantato? Da questa isola felice e misteriosa con le caratteristiche sull’Oceano Indiano, dai suggestivi scenari con alte e basse maree, dall’economia che si basa ancora oggi prevalentemente sulla pesca ( infatti sono molte le donne raccoglitrici di alghe), agricoltura e turismo. Cosa ti porti dentro, l’autenticità della gente o l’atmosfera dei colori naturali? Entrambe le cose, questa gente è rimasta indietro nel tempo e in natura, semplice con una propria dignità che li rende umani e felici. Resistere o lasciarsi tentare da Zanzibar? Lasciarsi tentare da Zanzibar. Come potremmo definire oggi, il fotografo viaggiatore Enrico Guerrera? Indipendente o con vincoli organizzativi? Indipendente è la caratteristica che mi contraddistingue, sono un fotografo dallo spirito libero, eseguo servizi fotografici per cataloghi, atelier, stil-life, cerimonie, ma nel viaggiatore trovo la mia libertà, il gusto di scattare foto che in altre situazioni si era assopita. Che tipo di turismo si incontra in queste isole? Turismo di tutte le nazionalità, più selettivo. Il tuo itinerario da te prefissato, quali luoghi affascinanti ha toccato? Zanzibar, Stone-Town, Daressalam, Arusha, Selous. 15 Aprile 2015


Come definiresti Zanzibar, l’isola dei speranzosi o l’isola dei sorridenti? L’ isola dei sorridenti perché si accontentano di poco. E’ la quarta volta che ritorni, la prima fu come una sorta di colpo di fulmine, l’isola quella vera ti ha sconvolto e coinvolto? Si, in primis essendo un’isola è molto dispersiva, sono riuscito a concentrarmi sul mio lavoro di fotografo lontano dai luoghi consueti. Gli occhi dei bambini parlano di un domani in quest’isola o altrove? I bambini hanno i loro piccoli grandi spazi, il loro futuro è qui, amano la tranquillità e questa natura di rara bellezza. E’ già nostalgia? Si.

foto di Antonio De Felice

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Cultura

Il viaggio introspettivo che diventa arte

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e tele di Ilia Tedone, giovane artista di 22 anni iscritto al primo anno dell’Accademia di Belle Arti Mediterranea di Messina, rappresentano un viaggio nell’inconscio, questo grande sotterraneo che contiene tutti i desideri che sono stati rimossi, tutte quelle cose che si volevano o dovevano dimenticare. Desideri che non hanno perso la loro carica energetica e che tendono a ripresentarsi. Così il passato rimosso emerge prepotentemente attraverso pennellate istintive e immediate accentuate da un uso del colore dirompente, proprio come nell’opera “Eros e Thanatos”. L’opera 100x70 cm è stata presentata da Tedone in occasione del “Premio Ricoh 2015” che per questa edizione ha contato sull’adesione di oltre 500 artisti under 40, coinvolti anche grazie alla collaborazione delle Accademie d’arte italiane e di numerose Scuole d’arte. Un concorso che lo ha visto arrivare a Milano tra i ventidue finalisti. Le opere dovevano avere un connotato innovativo ed essere realizzate attraverso le principali modalità espressive dell’arte contemporanea: pittura, disegno, grafica, digital art, fotografia, video art, scultura e installazione. “Eros e Thanatos” è un esplosione di colori caldi, dal giallo all’arancione passando per il rosso, per contrastare il malessere della società soggetta alla devastazione. Vita e morte avvolti nell’unico abbraccio dell’esistenza. Emerge nel volto in primo piano il senso di smarrimento di fronte ai valori che talvolta si riducono a un cumulo di macerie e alla solitudine che colpisce la natura umana. “Voglio sprofondare nel verde, coprirmi di cielo ed essere comunque riscaldato dal sole”, scrive queste parole Ilia Tedone in occasione di un opera realizzata qualche mese fa e che meglio esprime la sua personalità. Un ragazzo deciso che ha trovato il modo attraver-

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“Voglio sprofondare nel verde, coprirmi di cielo ed essere comunque riscaldato dal sole” so la pittura di rappresentare il proprio sentire interiore. Dipinge la maggior parte delle volte in casa ma ogni luogo è buono per ispirarlo. Le sue opere non si prestano a una lettura superficiale ma spingono lo spettatore ad interpretare e ricostruire il messaggio che si cela dietro. Un particolare da osservare nelle tele è la presenza di numerosi volti di bambini e adulti. Come nell’ultima opera inedita “Generazione Y”, dedicata al mondo virtuale che irrompe sempre più nella società e porta i giovani ad estraniarsi dalla dimensione reale. Si perdono i rapporti umani e sociali e ci si imbatte in una rete che difficilmente si rompe e rende liberi. L’immagine di un bambino che guarda lo schermo di un computer è l’espressione più chiara ed evidente di un disagio sociale che porta ciascuno di noi a creare una nuova dimensione in un filo sottile tra rischio ed illusione. Cristina D’Arrigo 15 Aprile 2015

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foto Antonio De Felice

Messina - 9 Aprile 2015

Il primo libro scritto e pensato in italiano

Jhumpa Lahiri, “l’italiano è il mio rifugio

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Nata a Londra da genitori bengalesi, la scrittrice ha trascorso la sua infanzia negli Stati Uniti. Ha da sempre vissuto a cavallo tra due lingue, due culture, proprio come emerge anche nei suoi scritti. Dopo il successo ottenuto con la sua prima raccolta di racconti brevi “L’interprete dei malanni”, con cui nel 2000 ha ottenuto il Premio Pulitzer per la narrativa, oggi l’autrice torna in libreria con “In altre parole” (Guanda editore), il primo libro scritto e pensato in italiano. L’autrice, per la prima volta in Sicilia, ha raccontato ieri sera ai lettori nell’Auditorium Santa Maria Alemanna il suo ultimo lavoro. L’evento che rientra nell’ambito del cartellone “incontri d’autore” promosso dalla libreria cittadina “La Gilda dei Narratori” è stato moderato dal giornalista Francesco Musolino ed introdotto da Alessandro Notarstefano, direttore della “Gazzetta del Sud”. Cristina D’Arrigo

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i svolgerà a Ficarra (Me), domenica 19 aprile, l’evento-concorso “Passeggiata – Clik Day”. Nell’antico borgo, situato nei dolci poggi dei Nebrodi a due passi dal mare, s’incontreranno gli appassionati della fotografia e delle passeggiate naturalistiche. L’iniziativa, proposta dalla neo Associazione ficarrese “Sulle Tracce del Gattopardo”, vede la collaborazione del Comune di Ficarra, dell’Associazione Arci “13 ottobre Raccuja”, dell’Associazione Nazionale Città dell’Olio, delle strutture ricettive, dei ristoranti e delle aziende olivicole aderenti al nuovo circuito promozionale creato dalla stessa Associazione. L’obiettivo è quello di offrire nuovi itinerari turistici legati ai territori coinvolti e realizzare una raccolta fotografica, di piante, animali, persone e luoghi significativi, caratteristici e originali idonei a valorizzare l’identità della Sicilia, in particolare della zona dei Nebrodi, dando al contempo visibilità a tutti coloro che si sanno esprimere attraverso la fotografia, mettendo in luce gli aspetti più significativi del nostro comprensorio. Il programma della giornata prevede: - Ore 9,00: Raduno dei partecipanti nella piazzetta Lucio Piccolo (Chiesa delle Logge) - Ore 9,15: Inizio passeggiata Sulle tracce del GATTOPARDO nel centro storico e agli Ulivi Monumentali, con letture curate dall’Associazione “Recitando e Parolando” di Capo d’Orlando, tratte da: “Tomasi di Lampedusa e i luoghi del Gattopardo”, di Maria A. Ferraloro, Pacini Editore, Pisa 2014. - Passeggiata slowly guidata lungo “l’Antica Trazzera delle Querce e delle Farfalle…e alle Cascatelle” - Ore 13,00: “Ficarra a Tavola”, pranzo a base di prodotti tipici nell’area attrezzata del “Ristorante Al Boschetto”.

Al termine della giornata ci sarà la premiazione del concorso fotografico. La prossima passeggiata è prevista a Raccuja nel mese di maggio. Per info e prenotazione contattare l’ufficio turistico comunale: tel. 0941/582604- cell. 3397910473, infoturismoficarra@libero.it. Il modulo di adesione al concorso fotografico e il relativo regolamento sono scaricabili dal sito web: www.ficarra.it.

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Spettacoli

Per la II edizione di “Atto Unico. Scene di vit

Presentati 10 debutti d’autore, di c

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pettatori in aumento (erano attorno ai 1500, sfiorano quest’anno i 2000) e abbonati raddoppiati (da 35 a 70): il bilancio della seconda edizione di “Atto Unico. Scene di Vita, Vite di Scena” di QuasiAnonimaProduzioni è positivo. “Anche – e soprattutto – perché erano diverse, rispetto alla prima edizione, le condizioni di scenario”, spiegano Auretta Sterrantino e Vincenzo Quadarella di QA. Nella stagione 2014-2015, infatti, il teatro cittadino, il Vittorio Emanuele, rimasto fermo l’anno precedente, ha riaperto e presentato cartelloni di tutto rispetto, così che è aumentata l’offerta sul territorio e, di conseguenza, anche la “concorrenza” tra rassegne. Non solo. Quest’anno “Atto Unico” si è diviso tra due sedi, il teatro Annibale Maria di Francia e la Chiesa di Santa Maria Alemanna, elemento questo che non ha confuso né ha distolto l’attenzione del pubblico. La rassegna “Atto Unico” si è composta di dieci debutti d’autore, otto prime assolute, una prima regionale e una prima cittadina. In tutto, nove spettacoli di prosa e un concerto (quello di Fabio

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ta, vite di scena”

cui otto messinesi Sterrantino: “L’entusiasmo del pubblico ci riempie di energia e ci ripaga dell’impegno” 15 Aprile 2015

Cinti). A firmare gli spettacoli teatrali, registi come Paride Acacia, Tino Caspanello, Roberto Bonaventura, Angelo Campolo, Sasà Neri e la stessa Auretta Sterrantino, tutti messinesi, tranne Manuel Giliberti, “che ha scelto ‘Atto Unico’ per la prima del suo ‘Ratpus’, spettacolo di assoluto rilievo e che sta conoscendo una meritata fortuna in tutta la Sicilia”. Sono aumentati anche gli artisti e le maestranze coinvolte rispetto alla prima edizione della rassegna. Erano cinquanta circa nella stagione precedente, mentre quest’anno si è superata quota ottanta. Tra loro, sette registi, quattro drammaturghi, una ventina di attori professionisti, una trentina di attori-performers, dieci musicisti, cinque scenografi, una ballerina, due cantanti, tre assistenti alla regia, due costumisti, cinque fotografi, due videomakers. Un’altra novità, che è stata apprezzata, è stata l’ulteriore “pezzatura” degli abbonamenti. Nella prima edizione le formule erano di abbonamenti per dieci e per cinque spettacoli, quest’anno c’è stata anche la possibilità di abbonarsi a quattro serate. Premiante anche la scelta della doppia replica, altra innovazione. “Il pubblico – racconta Sterrantino, anche direttrice artistica oltre che produttrice - ha molto apprezzato la pomeridiana senza per questo disertare la serale”. Ma l’impegno di QA ha riguardato non solo l’organizzazione e la realizzazione della rassegna. E’ stato infatti rappresentato sia nel cartellone scuola sia in serale al Teatro Trifiletti con il patrocinio del Comune di Milazzo. Sempre per “Controluce”, “Atto Unico” ha presentato una mostra d’arte (pittura e fotografia) collegata con opere di artisti di livello nazionale, come Solveig Cogliani, Nino Bruneo, Annibale Vanetti, che hanno dedicato le loro opere ai brani dell'album della band.

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Pinocchio, un viaggio iniziatico, dal 17 al 26 aprile alla Sala Laudamo “Inganno”. Laboratorio teatrale “Nel paese dei Balocchi” ispirato al Pinocchio di Collodi

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na sorta di viaggio iniziatico con una doppia chiave simbolica: una psicanalitica di stampo junghiano, con riferimento ad un vero e proprio processo di individuazione, ed un’altra magica esoterica ricca di simbolismi e metafore tradizionali. Così verranno raccontate le vicende di Pinocchio in “Inganno”, terza stanza del laboratorio teatrale “Nel paese dei Balocchi” ispirato alle avventure del burattino di legno creato dalla penna di Carlo Collodi, per la regia di Paride Acacia, movimenti coreografici Sarah Lanza, musiche Massimo Pino, e realizzato nell’ambito del progetto teatrale “Laudamo in Città” della compagnia Daf - Teatro dell'Esatta Fantasia a cura di Angelo Campolo e Annibale Pavone e organizzato da Giuseppe Ministeri in collaborazione con il Teatro Vittorio Emanuele. Pinocchio è tutt’altro che una semplice fiaba, perché vive di profondi contenuti e simboli archetipici che la lettura psicoanalitica ed esoterica svelano da diverse ottiche: nascondersi, uccidersi, rinascere, mutare, crescere, elementi che riconducono al più ampio ciclo vitale. Significati celati necessariamente dietro immagini archetipiche affinché attraverso la loro potenza evocativa (e non denotativa) affondino in profondità dentro la coscienza del bambino e del lettore per ampliarla. È questo forse un inganno? nascondere dietro il simbolo è una forma di inganno? I'inconscio inganna la coscienza? Pinocchio inganna se stesso? Collodi inganna il lettore? «Dopo gli straordinari successi delle prime due rappresentazioni a cura di Angelo Campolo e Annibale Pavone – afferma Giuseppe Ministeri – giungiamo alla terza stanza, al terzo spettacolo sul Pinocchio di Collodi, progetto che dunque sempre più prende l’aspetto di una serie teatrale: con Inganno, Paride Acacia darà la sua visione del lavoro di ricerca che il nostro laboratorio teatrale quest’anno sta compiendo. Ci auguriamo, ma ne siamo certi, che il pubblico della Laudamo apprezzerà e accorrerà numeroso, consentendoci di proseguire la nostra rincorsa verso quota 10000 spettatori, che costituirebbe un vero e proprio record per la sala Laudamo».

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La corazzata Potemkin a cura di Francesco Certo

2012 Come prendere una superstizione stupida e trasformale in un kolossal di schifezze inaudite; ecco “2012” di Roland Emmerich, già regista di “Independence Day”, “The Day After Tomorrow” ed altre amenità simili. John Cusack è il protagonista (inadatto) di questa sottospecie di pellicola infarcita di effetti speciali da Iphone e trama nulla. Tra un dialogo incomprensibile e un pavimento che si spacca il film scorre verso la fine del mondo e dell’umanità come i Maya avevano predetto; il tutto derubricato dalla banale frase di una delle comparse del film “scienziati e tecnologia non sono riusciti a prevedere quello che i Maya avevano detto secoli fa”…così tra un conato e l’altro il film scorre con Cusack che evita la morte propria e della sua famiglia guidando una limousine mentre la Terra collassa e un pessimo Woody Harrelson interpreta la parte del grillino complottista che tutto sapeva ma che il governo aveva relegato nella pazzia e nell’oblio di una foresta. Idiozia dopo idiozia, tra magnati russi e sciocchezze si scopre che i governi dei potenti tanto impreparati non erano avendo progettato navicelle in grado di salvare i ricchi e far morire i poveri (Robin Hood salvaci!), nella fiera delle banalità il Presidente degli USA (Danny Glover) non faceva lo Schettino di turno e rimaneva a morire con la sua gente mentre i cattivi volano verso la salvezza. La schifezza firmata Emmerich si conclude con il ricircolo della storia; lì dove l’umanità sembra essere nata, ovvero, l’Africa tutto rinascerà essendo l’unico Continente ad essersi salvato da terremoti e maremoti. Di effetti speciali un tanto al chilo nelle produzioni hollywoodiane ne abbiamo visti sempre tanti; in “2012” , però, siamo di fronte al gradino più basso della scala evolutiva cinematografica, dove un regista fissato con le catastrofi sceglie un cast senza appeal, una sceneggiatura senza senso e li butta dentro un mito dei giorni nostri, quello della profezia Maya; risultato una porcata di proporzioni bibliche che neanche gli amanti delle catastrofi riescono ad amare. Se in “Independence Day” la trama, seppur scontata, trovava piacevoli spunti ed il film risultava godibile nella sua leggerezza e nel suo sciovinismo; “2012” è da cancellare da qualsiasi videoteca di rispetto, cancellare dalle memorie e sperare che se una profezia debba avverarsi sia quella di non dover vedere più trovate del genere. Emmerich? Avanti un altro!

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da Beethoven a Kurt Cobain a cura di Francesco Certo

CURIOSITà Newyorchesi doc, nascono nel 1974 e saranno tra i gruppi di maggiore importanza nel processo evolutivo del rock americano; antesignani del genere ridefinito “new wave”, nella loro produzione è facile riscontrare una mescolanza di influenze varie e tipiche della black music ma anche di punk e dance. È soprattutto la loro New York a diventare scuola di vita e di arte, la città che negli alienati anni ’70 non poteva non influenzare il processo creativo, come già fatto con artisti come Warhol, e che contribuisce alla fusione di generi che David Byrne & co. mettono in atto. Il successo arriva quasi subito, da comprimari accanto ai Ramones sfondano e trovano il ruolo da protagonista già dopo pochi anni di produzione; uno dei loro primi lavori “Psycho Killer” è ancora oggi dei brani più ascoltati tra gli amanti del genere. Col passare del tempo il gruppo si evolve e sperimenta; è proprio l’immensa voglia di sperimentare a rendere unicamente particolare il lavoro dei Talking Heads; mai domi e mai conservativi, sempre a caccia del sound diverso e di novità che possa far rifiorire il progetto musicale che ronzava nelle loro teste. La mescolanza è evidente, ballad con dentro sprazzi di black music e sottoritmi visionari per l’epoca che si sposavano con testi allucinati e con poco senso logico, un dire e non dire che appassiona e forse inganna l’ascoltare, perso alla ricerca di un significato che forse non c’è. Nel mondo contemporanea dove tutto è arte, loro potrebbero esseri visti come padri spirituali di ogni forma di creazione, dalla musica alla cucina dove tanto di moda va il “fusion”. Ecco loro di fusion ne hanno prodotto a palate; proprio questa commistione ha fatto si che la loro produzione si perdesse col passare del tempo per quella consapevolezza di essere speciali e di dover comunicare sempre qualcosa rischiando, così, di accartocciarsi su se stessi senza essere più alienati ma surreali e banali, rischio che tutti gli artisti corrono e che tende ad essere il motivo per l’interruzione di un certo tipo di lavoro artistico. I Talking Heads il pericolo lo hanno corso, anzi, ci sono cascati dentro con tutte le scarpe ingannati anche dai maledetti anni ’80, quando su finte mescolanze pop si sono formate orde di insulsi strimpellatori; il pericolo era dietro l’angolo e sbatterci contro è stato naturale. In una rincorsa verso il passato, Byrne cerca di tornare ai fasti andati persi senza successo, fermato da una produzione sinaptica arenata e senza più la brillantezza di costrutto. I Talking Heads rimangono, però, tra le colonne del post alternative rock diventando fonte di ispirazione per chi quelle sonorità le ha ripulite e modificate, sposandole con l’evoluzione del pubblico moderno, su tutti i Radiohead.

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Talking Heads 15 Aprile 2015

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parole in blu a cura di Alessia Vanaria

CURIOSITà

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o scrittore americano Edgar Allan Poe nacque a Boston il 19 Gennaio 1809. Figlio di due attori girovaghi, a due anni rimase orfano e venne adottato dagli Allan, una coppia di ricchi commercianti di Richmond, in Virginia. Ricevette un’educazione adeguata che proseguì, in un collegio di Londra, dal 1815 al 1820. Nel 1825 si iscrisse all’università della Virginia ed in breve conquistò le simpatie dei compagni, anche per la grande abilità esibita nel pugilato e nel gioco d’azzardo. Esuberanze che presto lo fecero espellere dalla scuola. L’indole gentile del ragazzo, infatti, si era trasformata per un’invincibile senso di solitudine e di insicurezza, in instabilità psichica che sarebbe sfociata in gravi stati maniaco-depressivi. Nel marzo del 1827, dopo la morte della madre adottiva, raggiunse Boston, vivendo alla giornata, e dando alle stampe un volumetto di poesie, Tamerlano e altre poesie, fortemente ispirato dalla poetica romantica dell’inglese George Gordon Byron. Al volumetto seguì la raccolta El Aaraaf, la cui poetica celebra la bellezza eterea. Negli anni successivi la produzione letteraria di Poe, ormai legato alle droghe e all’alcool, divenne frenetica, con paurosi sbalzi emotivi che neppure il matrimonio contratto con la cugina tredicenne Virginia Clemm riuscirà a contenere. Questa attitudine, trasferita nella sua arte, significò attrazione istintiva per ogni forma di certezza reale o apparente, quali la matematica, la logica e le “leggi” pseudoscientifiche comprese quelle della poesia. Portatore di una malinconia cronica, egli proiettò nei personaggi e nelle sorprendenti vicende dei suoi racconti le proprie esperienze, rappresentandosi ora come Roderick Usher, protagonista del racconto Il crollo della casa Usher, ora come August Dupin, il genio del ragionamento analitico, protagonista dei tre racconti Gli assassinii della via Morgue, Il mistero di Marie Roget e La lettera rubata; ora come Arthur Gordon Pym, al centro delle Avventure di Gordon Pym. Non fa eccezione il racconto William Wilson in cui la scissione dell’io diventa addirittura il motivo conduttore, generando una trama in cui la follia e la realtà si scambiano continuamente i ruoli. Wilson avverte il suo “doppio”, la sua coscienza, come un ostacolo alla libera espansione dell’io nella sua vitale pienezza e perciò tenta di sbarazzarsene. L’omicidio del “doppio”, però, equivale a un suicidio. Il tema fu ripreso pochi anni più tardi dal grande romanziere russo, Fëdor Dostoevskij, nel “Sosia”. Comune ai due racconti è soprattutto la scelta singolare del punto di vista, vale a dire della voce narrante cui è affidata la narrazione. Nel caso di Poe si tratta di un narratore delirante, che racconta in prima persona la propria vicenda, mentre nel “Sosia” emerge un narratore esterno a ridosso del protagonista. In entrambi i casi l’inattendibilità del narrante è un motivo essenziale della macchina narrativa: è il lettore che deve ricostruirsi un’ipotesi di realtà sulla scorta delle asserzioni fuorvianti del narratore-personaggio. L’opera di Poe, verso la quale la moderna letteratura ha un debito inestimabile, mostra chiaramente l’ideale estetico di questo autore dalla cifra stilistica quasi matematica nella precisione delle combinazioni ritmiche ai limiti del musicale. Edgar Allan Poe morì a Baltimora il 7 ottobre 1849.

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Mi hanno chiamato folle; ma non è ancora chiaro se la follia sia o meno il grado più elevato dell'intelletto, se la maggior parte di ciò che è glorioso, se tutto ciò che è profondo non nasca da una malattia della mente, da stati di esaltazione della mente a spese dell'intelletto in generale.

Boston, 19 gennaio 1809 Baltimora, 7 ottobre 1849 15 Aprile 2015

Poe

Viaggiare è come sognare: la differenza è che non tutti, al risveglio, ricordano qualcosa, mentre ognuno conserva calda la memoria della meta da cui è tornato.

Edgar Allan

Lasciate che mi chiami per il momento William Wilson. La pagina candida che ho dinnanzi non deve essere insozzata dal mio vero nome, già da troppo tempo oggetto di disprezzo, di orrore, di ripulsione per tutta la razza umana. I venti sdegnati non ne hanno forse sparso sino alle più remote regioni della terra l'infamia senza paragoni? Oh, parla! Fra tutti i paria il più negletto, non sei tu morto per sempre alla vita, ai suoi onori, ai suoi fiori, alle sue radiose aspirazioni?

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RE sano

Mangia

a cura di Mimmo Saccà

Dimagrire con il formaggio si può, non è vero che fa ingrassare

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fatato uno dei luoghi comuni più ricorrenti in materia di alimentazione: il formaggio non fa ingrassare, ma al contrario aiuta a mantenere la linea A quanto pare è stato scoperto un nuovo alleato inaspettato nella lotta contro l’obesità e i chili di troppo: il formaggi non solo secondo uno studio svedese riducono del 23% il rischio di diabete, ma sembra che abbiano effetti benefici anche sul metabolismo, accelerandolo. Del resto, gli americani sostengono fermamente che una dieta a base di grassi sia più salutare rispetto ad una ricca di carboidrati, come quella mediterranea. Ad affermare che i formaggi fanno bene alla linea è una ricerca pubblicata sul Journal of Agriculture and Food Chemistry e riportata dal Time. Stavolta si tratta di un team di studiosi danesi delle università di Copenaghen e Aarhus, che hanno confrontato campioni feca-

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li e urine di 15 uomini in salute che hanno seguito tre diversi tipi di dieta per due settimane. Stesse calorie e grassi introdotti, ma una era ricca di latte parzialmente scremato all’1,5%, una prevedeva 1,7 grammi di formaggio di mucca al giorno, e un’altra era invece ‘controllata’. Lo studio si era prefisso lo scopo di capire come diversi alimenti influenzino il metabolismo e i loro effetti sul livello di colesterolo. A sorpresa si è scoperto che i prodotti caseari, soprattutto il formaggio, determinavano cambiamenti nella flora batterica. In particolare, crescevano i livelli del composto butirrato, un acido grasso anti-infiammatorio che si ritiene responsabile dell’accelerazione del metabolismo. La Diabetes Association sostiene che il butirrato aiuti a mantenere stabili le percentuali di grasso corporeo e quindi sia determinante nella prevenzione dell’obesità. 15 Aprile 2015


Mangia

RE sano

La ricetta Maltagliati con fave e prosciutto crudo Ingredienti per 4 persone • • • • • • • • • • • •

300 gr. di Farina tipo 00 3 Uova medie 250 gr. di Pomodori ciliegino 4 fette di Prosciutto crudo 3 rametti di Timo 5 foglioline di Basilico 100 ml di Brodo vegetale Olio di oliva extravergine q.b. 1 spicchio di Aglio 1 pizzico di Sale Pepe macinato q.b. 300 gr di Fave fresche sgusciate (circa 3kg con guscio)

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PREPARAZIONE Iniziate dalla pasta all'uovo: in una ciotola ponete la farina setacciata, create una conca al centro e ponete le uova. Quindi iniziate a lavorare gli ingredienti (potete sbattere le uova inizialmente con una forchetta se preferite) con le mani direttamente nella ciotola; tenete a portata di mano dell'acqua tiepida che potrete eventualmente aggiungere per rendere la pasta all'uovo più morbida e della consistenza ideale per tirarla con il mattarello. Terminate di impastare su un piano di lavoro per ottenere una consistenza liscia e omogenea; formate una pallina e riponetela nella ciotola avvolta con pellicola trasparente: dovrà riposare almeno 30 minuti in un luogo fresco, al riparo da correnti d'aria. Nel frattempo dedicatevi al sugo: lavate e tagliate i pomodorini in quarti, le fette di prosciutto a pezzetti e sgusciate le fave, togliendo la pellicina esterna se necessario e l'escrescenza. In una larga padella versate un filo d'olio d'oliva e uno spicchio d'aglio sbucciato e tagliato a metà (potrete estrarlo quando sarà dorato). Versate le fave e fatele saltare un paio di minuti. Salate e pepate, poi versate il brodo vegetale per favorire la cottura, aromatizzate con il timo e lasciate cuocere 5-10 minuti. In un'altra padella fate saltare i pomodorini con un filo d'olio per qualche minuto, salate e pepate e insaporiteli con le foglioline di basilico; quindi aggiungete le fave e fate rosolare e insaporire il tutto per alcuni istanti (potete decidere di cuocere pomodorini e fave nella stessa padella per 5-10 minuti). Nel frattempo riprendete la pasta all'uovo, dividetela in due panetti; mentre stendete il primo lasciate l'altro avvolto nella pellicola. Stendetelo con il mattarello una sfoglia non troppo sottile, 12 mm saranno sufficienti. Ricavate poi delle strisce e tagliate la pasta in rombi o in qualsiasi forma, maltagliati appunto. Poneteli a mano a mano su un vassoio foderato con carta da forno leggermente infarinata e infarinate anche i maltagliati. Poi stendete anche l'altro panetto e ripetete le stesse operazioni. Portate a bollore una pentola con abbondante acqua salata a piacere e cuocete poco alla volta i maltagliati per pochissimi minuti. Quindi scolate i maltagliati con una schiumarola e uniteli al sugo in padella: mescolate e unite anche il prosciutto crudo. Mantecate qualche istante per amalgamare gli ingredienti e i vostri maltagliati fave e crudo sono pronti per essere serviti! WWW.ILCITTADINODIMESSINA.IT

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Amarcord

Messina - Via Garibaldi. Anni '50



Numero 106 - Anno XIII - 13 Aprile 2015 foto Vincenzo Nicita Mauro

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