il Cittadino n. 172

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Assessore ai servizi sociali Antonino Mantineo

n째 172 anno XII - 10 Settembre 2014

il Cittadino

Taglio dei fondi ai servizi sociali

Svuotato


Primo Piano a cura di Marilena Faranda

“Mantineo si pren responsabilità op

L’Assessore potrebbe esse

Claudio Cardile

Francesco Mondello

Elvira Amata

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onsiglieri comunali dei vari schieramenti che hanno bocciato martedì 8 settembre l'Assessore Mantineo, negando i due milioni di euro ai servizi sociali, dicono con forza: “Mantineo si prenda le sue responsabilità oppure si dimetta”. Hanno ribadito questo concetto nel corso di una conferenza stampa tenutasi a Palazzo Zanca, i Consiglieri cercano, inoltre, di ristabilire il ruolo prioritario del PD. A moderare la conferenza il capogruppo del PD, Paolo David. Il consigliere di FpM, Cardile, che è stato promotore dell'emendamento in questione, motivandolo, dice: il dirigente Bruno ci ha detto in un incontro informale che era una forzatura destinare quei fondi ai servizi sociali, considerandoli indivisibili, neanche la Casa di Vincenzo, per cui risultavano destinati quei fondi, lo era. L'Assessore ha poi parlato di CAG in Commissione, ma in calcio d'angolo fuori microfoni per cui, le sue sono tutte motivazioni pretestuose. Continua il Consigliere dell'UDC Mondello: Noi non abbiamo ritenuto che in questo momento le emergenze siano queste e abbiamo portato avanti le nostre convinzioni tramite l'emendamento. Si potranno, comunque. inserire fondi nel bilancio di previsione, afferma la capogruppo dei DR, Amata, se non lo faranno loro, lo faremo noi. Se Mantineo voleva fare il segretariato socia-


Giuseppe Santalco

nda le sue ppure si dimetta”

ere sfiduciato dal Consiglio le, afferma Santalco, perché non lo metteva nella 328, oltre al fatto che si può adibire del personale specializzato per ciascun Quartiere. Lui è quello che maggiormente ha fatto i suoi affari senza curarsi mai degli altri. Sapeva già che ci sono dei fondi per i segretariati sociali con cui fa elettorato, perciò la sua protesta è strumentale. Pertanto, come il collega Trischitta, FI; chiedo che Mantineo si dimetta. Dopo aver perso i fondi PAC, afferma la capogruppo dell'NCD, Daniela Faranda, mi viene in mente che possiamo rimpiangere l'istituzione servizi sociali, di cui io sono stato membro, ora ci vuole un Assessore che faccia il suo lavoro. Mi preme, inoltre, risottolineare, che quelli non erano i fondi giusti, i servizi sociali non potevano considerarsi indivisibili. Le consigliere dell' UDC, Perrone e La Paglia, sottolineano: Non vogliamo che il Consiglio passi per insensibile ai servizi sociali, ma vogliamo che Mantineo si assuma le proprie responsabilità. La nostra Commissione bilancio, ricorda Cucinotta, PD, ha svolto tanto lavoro in questi giorni, ma non vogliamo che Mantineo faccia demagogia e clientelismo. Hanno iniziato, conclude Abbate, DR, con buone intenzioni, ma stiamo notando tutte le lacune che ci sono e poi si contraddicono pure. Non cerchiamo la contrapposizione con l'Amministrazione, ma cerchiamo una guida ferma che sappia quello che fa.

Daniela Faranda

Maria Perrone

Rita La Paglia

Nicola Cucinotta Carlo Abbate

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Abbiamo chiesto ai Consiglieri "secessionisti", Nina Lo Presti e Gino Sturniolo, perché, questa volta, hanno deciso di schierasi con l'Amministrazione e con l'Assessore Mantineo

Nina Lo Presti

Gino Sturniolo

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Ci sono dei servizi essenziali e ci sono progetti già in corso che non si potrebbero rinnovare, afferma il Consigliere Sturniolo. Significherebbe chiudere, ritrovarsi con una situazione sociale molto precaria ed una disoccupazione enorme, trovarsi a penalizzare i lavoratori.Non ce la sentiamo di fare questo. Che ci voglia una rimodulazione dei Servizi Sociali questo è indubbio, - sottolinea ancora Sturniolo che ci voglia un'internalizzazione dei lavoratori e che il Comune li gestisca autonomamente non c'è dubbio. Ci sono allo stato attuale dei servizi in corso , una parte di questi indivisibili,con un taglio fatto così, significherebbe togliere tanti posti di lavoro e tanti servizi. Il problema è che i colleghi Consiglieri hanno ritenuto gli 8,8 milioni risorse aggiuntive ed extra rispetto alle risorse di bilancio, evidenzia, la Consigliera Lo Presti, mentre invece c'è una traslazione semplicemente della fonte di finanziamento che fino all'anno scorso era garantita da finanziamenti statali, quest'anno per legge deve essere garantita attraverso le entrate dei contribuenti. Sono da considerasi, quindi, risorse di Bilancio, già dentro il bilancio. Se anche il preventivo non c'è, possiamo già prevedere che siano stati inserite, queste risorse socio sanitarie annuali. Tagliare, quindi, con un'accetta a settembre è un grande atto di irresponsabilità. Probabilmente questi stessi Consiglieri che hanno effettuato il taglio, provvederanno nel previsionale a correggere il tiro. Anche noi stavamo cadendo in errore, ma ci siamo informati in corner. In Consiglio non ci sono state valutazioni politiche, ma sembrava di giocare col pallottoliere a spostare le somme, ora qui ora la.

Marilena Faranda



A colloquio con l’Assessore Mantineo

“In discussione non c’è l’Assessore ma la qualità della vita dei cittadini”

foto di Antonio De Felice

“Non é previsto né giustificato che un assessore si presenti ad un lavoro per il quale non è stato convocato”

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ome risponde a chi vede nella sua assenza in commissione bilancio la motivazione principale del taglio dei fondi ai servizi sociali? È una motivazione, quella della mia assenza, che non è assolutamente giustificata, uno è assente se di fronte ad un invito diserta e preferisce non partecipare ai lavori. La commissione bilancio, che per alcune settimane doveva esaminare il regolamento TASI, non mi ha mai convocato e le procedure attive delle commissioni sono che la presidenza della stessa convochi secondo valutazioni soggettive chi, dell’amministrazione, debba rappresentare il tema oggetto della discussione. Non è previsto né giustificato che un assessore si presenti ad un lavoro per il quale non è stato convocato. Sono stato chiamato nella giornata della votazione, sono stato convocato alle 15, lì ho difeso le ragioni

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per le quali la Giunta aveva votato all’unanimità una destinazione dei proventi, che metteva al centro le varie esigenze che si possono realizzare in tema di servizi indivisibili, come la manutenzione strade, il verde pubblico e tutte le politiche del territorio, allo stesso tempo la Giunta aveva destinato 2 milioni di euro ai servizi sociali. Non vi era un documento con il quale si accompagnava quella delibera che in qualche modo distinguesse quali fossero i servizi indivisibili. Ma mi corre l’obbligo ricordare che alla commissione ho potuto dare quegli elementi che ritenevo indispensabili per che la discussione si svolgesse in modo più sereno. Cioè, avevo detto che per i servizi socio – assistenziali, quasi in modo automatico si deve ritenere che i servizi alla persona siano universali e non a domanda individuale. Sono a domanda individuale, invece, quelli per i quali i cittadini partecipano con risorse proprie allo svolgimento del servizio. Ho trovato, però, del pregiudizio da parte di chi partecipava alla commissione, queste mie considerazioni sono state rintuzzate ritenendo che le ipotesi che io prospettavo di servizi resi su territorio ed in collaborazione con le circoscrizioni fossero servizi indivisibili, mi riferisco ai luoghi di aggregazione giovanile, al segretariato sociale, ai servizi per l’accoglienza dei minori e soprattutto per i minori stranieri non accompagnati. Buona parte della commissione, però, evidenziava che le mie intenzioni potevano semmai essere valutate nella programmazione dei nuovi servizi non considerando che bocciando questa destinazione dei proventi si incideva negativamente anche sul bilancio previsionale 2014, perché a rigor di logica il bilancio si compone di voci di entrate e voci di uscite, in questo caso tagliare dalle possibile entrate derivanti dalla TASI una parte da destinare ai servizi sociali è come escludere che i servizi sociali possano trovare una fonte di finanziamento che deriverà da queste entrate. Ha avuto la sensazione che la sua convoca-

“Temo che il clima di scontro politico non sia ancora esaurito, in una situazione difficile derivante dalla minoranza in consiglio comunale, il nostro sindaco ha sempre cercato di dialogare con tutti i consiglieri soprattutto sui temi che possono migliorare la qualità della vita dei cittadini” foto di Antonio De Felice

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zione in commissione sia, oltre che tardiva, arrivata a giochi già fatti? Io, purtroppo, temo che il clima di scontro politico non sia ancora esaurito, in una situazione difficile derivante dalla minoranza in consiglio comunale, il nostro sindaco ha sempre cercato di dialogare con tutti i consiglieri soprattutto sui temi che possono migliorare la qualità della vita dei cittadini. Io temo, però, che lo scontro politico permanga, temo che il consiglio per punire l’amministrazione abbia fatto un torto alla città. La scelta del consiglio ha trovato una eco di opposizione da parte dei cittadini attenti, ed è scorretto affermare che le risorse non previste per finanziare i servizi sociali si potevano trovare nel bilancio, in realtà le entrate derivanti dalla TASI costituiscono capitoli del bilancio da comporre, il taglio dei 2 milioni di euro è un’accettata alle entrate certe per i servizi sociali. Trovo questo una atto di grande irresponsabilità. Ai 14 consiglieri che hanno approvato l’emendamento vorrei dire che se in questo modo hanno voluto rendere più debole l’assessore Mantineo in realtà hanno reso più debole i servizi sociali per i cittadini. Non esiste alcuna possibilità di reperire nuovi fondi? Certamente quelli della TASI sono persi, adesso dovremo, insieme all’assessore al Bilancio, lavorare per far si che il prossimo bilancio di previsione tenga conto della spesa sociale, una spesa che non può subire ulteriori tagli, dato che già sotto il commissario Croce i tagli sono stati netti ed oggettivi. Sente che la sua posizione come assessore sia stata messa in discussione dalla decisione della commissione? Non mi sento indebolito come assessore, è indebolito il settore delle politiche sociali, perché evidentemente l’atto con il quale è stata cassata quella voce è un atto di sfiducia verso il responsabile e, quindi, verso l’amministrazione. Non è consolatorio che le risorse che come Giunta avevamo destinato ai servizi sociali siano stati orientati verso altri servizi, non è che i miei colleghi di altri settori godano che le loro ragioni siano state difese a differenza delle nostre. L’impostazione generale data al provvedimento è stata ribaltata perché il taglio dei servizi sociali priva un settore cruciale per la qualità della vita della comunità. È quindi evidente che lo smacco sia all’amministrazione e non a me in particolare, io spero di poter migliorare i rapporti col consiglio, ma credo che questo campanello d’allarme segnato da un atto di impatto notevole e negativo sulle politiche sociali possa essere ripristinato con un attenzione maggiore. Il dato politico è che molti consiglieri hanno avuto esperienze passate come responsabili o assessore alle politiche sociali, allora tutti gli elementi che loro avevano dovevano portarli a considerare che i tagli operati già dai trasferimenti di risorse finanziarie dal governo alla Regione, e tagli che la Regione porta di riflesso sui Comuni ci impongono un’amministrazione più oculata, le risorse stanno diminuendo e il taglio delle entrate che il consiglio ha imposto non è un gran servizio. Non mancano le polemiche anche su altri fondi di vitale importanza per il suo assessorato, i PAC. Per lo sblocco di tali fondi è necessario che il Comune anticipi il 5% della somma, ma questa somma è presente e spendibile? C’è il rischio di perdere anche questi altri finanziamenti? I PAC sono fondi gestiti direttamente dal Ministero degli Interni, per la prima volta il Ministero, utilizzando delle risorse comunitarie, hanno dato vita al piano di azione e coesione sociale, cioè azioni mirate a quelle regioni del meridione che si trovano in carenza

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di servizi, strutture ed infrastrutture. La Sicilia rientra in questi fondi insieme ad altre 5 regioni italiane, la progettazione che il nostro distretto socio – sanitario composto da 14 Comuni, con Messina capofila, ha avanzato per finanziare attività rivolte ad anziani e minori. Lo scorso 7 luglio è stato approvato il nostro decreto di finanziamento. La vicenda paradossale che Regioni che si trovano in difficoltà, come la Sicilia, hanno tante città capofila in grave carenza finanziaria. Messina, come Palermo e Catania non fa eccezione. Come amministrazione abbiamo sollevato la questione che l’anticipazione del 5% ci avrebbe messo in grave difficoltà perché non potevamo anticipare la somma per avviare tutti i servizi. Ma questa è una partita che rimane tutta aperta, abbiamo avuto un incontro con l’amministrazione regionale e stiamo cercando le soluzioni che facciano superare questo problema. Abbiamo incassato un risultato positivo vedendo approvato il nostro piano, adesso non possiamo cancellare il tutto non usufruendo di questi fondi. Faremo tutto quanto in nostro potere per risolvere il problema. Quanto influiranno questi tagli su alcuni argomenti spinosi come “Casa Serena”, istituto già al centro di gravità finanziarie? Lo sforzo che facciamo come amministrazione è quello di garantire la continuità dei servizi, dar continuità non significa che non si possa lavorare sulla qualità. I tagli fatti su Casa Serena, sia in termini di risorse e spese sia per mantenere il personale, partivano dalla convinzione che i lavoratori che vi stanno abbiano le competenze e le qualifiche per poter continuare a svolgere il servizio di qualità. Questa è la logica che ispira anche i servizi sociali, cioè, anche se con meno risorse dobbiamo puntare a dare la continuità che può significare rimodulare i servizi sociali anche contenendo le spese, ma cercando di garantire una migliore ed efficiente erogazione dei servizi stessi. Francesco Certo

Istituto Casa Serena foto Peppe Saya

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Sommario

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Attualità

26-27 Dietro le quinte

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numero 173 anno XI 10 Settembre 2014

48-53 Cultura

66-67 Mangiare Sano

Settegiorni Cronaca della settimana

Le rubriche 36-37

Città Cronache urbane

28-29 In&Out 58-59 La corazzata

38-39 Provincia

Potemkin

60-61 Da Beethoven a Kurt Cobain

40-43 Sicilia 10

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62-63 Parole in blu


il Cittadino Direttore editoriale: Lillo Zaffino Direttore responsabile: Carmelo Arena Vicedirettori: Tiziana Zaffino, Gabriella Giannetto Coordinamento Maria Cristina Rocchetti, Giuseppe Zaffino Redazione Enza Di Vita, Marilena Faranda, Francesco Certo, Giuseppe Micali Collaboratori Cristina D’Arrigo, Dario Buonfiglio, Gino Morabito, Antonio Grasso, Marina Pagano, Alessia Vanaria Rubriche Enzo Caruso, Michele Giunta, Ignazio Rao, Mimmo Saccà Art Director Salvatore Forestieri Ricerca fotografica Peppe Saya, Orazio D'Arrigo, Antonio De Felice, Gianmarco Vetrano, Mattia Florena Pubblicità contatti: 3473640274 e-mail: info@ilcittadinodimessina.it Amministrazione Mario De Marco, Giuseppe Pagano e Franco Rossellini Web master sito Fabio Lombardo Il Cittadino digitale sarà pubblicato sul giornale on line e inviato gratuitamente ai lettori direttamente nella posta elettronica e sarà condiviso in rete attraverso Facebook

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Annunci utili a cura di Pippo Previti

NUOVE OPPORTUNITÀ PER I GIOVANI E IL LAVORO Agenzia delle Entrate: concorsi 2014 e date, arriva un maxi bando Settembre, aria di grosse novità sul fronte dei concorsi. I particolare, all’Agenzia delle Entrate dovrebbe finalmente terminare lo stallo che si porta avanti ormai da alcuni mesi, con il via alle selezioni per funzionari e dirigenti. Lavoro da 1.400 €: sorseggia Rum in spiaggia e ti pagano Diciamocelo, chi almeno una volta nella vita non ha mai progettato di lasciare tutto e di aprire un bar su una spiaggia mozzafiato, passando il tempo in un posto da urlo senza lo stress del lavoro in città? Lavorare in TV: partono le candidature per Fox Channels Per chi fosse interessato a lavorare in tv, riportiamo le figure ricercate in Fox Channels Italy. L’azienda è nata nel 2003 e nell’arco di pochissimi anni ha dimostrato al mondo intero la sua energia, il suo entusiasmo e la sua passione, diventando leader indiscussa nel settore delle Pay TV. Desigual: aperte le posizioni per Commessi, Store Manager ecc Desigual è un’azienda di origine spagnola che opera nel settore dell’abbigliamento per Uomo, Donna e Bambino. Lo Stile Desigual è immediatamente riconoscibile poichè le sue collezioni sono caratterizzate da uno stile allegro e particolarmente colorato.

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10 Settembre 2014 Operatore telefonico: lavoro da 1.500 € mensili più incentivi Le vacanze ormai stanno finendo e per chi è alla ricerca di un lavoro è tempo di munirsi di curriculum e di cercare l’offerta che fa per lui. Gi Group: lavoro per 16 Cassieri e Magazzinieri, anche Studenti Nuove opportunità di lavoro per 16 Cassieri e Magazzinieri nella GDO, in provincia di Salerno. Una importante azienda della Grande Distribuzione Organizzata, ha incaricato l’Agenzia per il Lavoro Gi Group di selezionare 8 Addetti alle casse e altrettanti Addetti alla logistica. Diplomati e Laureati: nuovo bando per Operatori Amministrativi È stato indetto un concorso pubblico, per titoli ed esami, per la copertura di otto posti vacanti di Operatore amministrativo, categoria B – posizione economica B1, a tempo pieno e indeterminato, che svolgeranno attività amministrative presso il Consiglio dell’ordine degli avvocati di Bologna. Concorso OSS: lavoro indeterminato per candidati con Licenza Media L’Unità Sanitaria Locale di Pescara ha indetto un concorso per Operatori socio sanitari. I posti messi a disposizione sono cinque e i candidati selezionati verranno assunti con un contratto a tempo pieno e indeterminato. Concorso per Diplomati: bando di lavoro a tempo indeterminato Aperti nuovi concorsi in Sardegna, presso l’ASL di Sassari, finalizzati all’assunzione a tempo indeterminato di nuovo personale. Il bando, per titoli ed esami, è unico e per partecipare alla selezione pubblica c’è tempo fino al giorno 11 settembre 2014. WWW.ILCITTADINODIMESSINA.IT

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Attualità

prof. Giuseppe Vita e dott.ssa Sonia Messina

Distrofia di Duchenne Una proteina apre nuovi scenari terapeutici

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Si accendono nuove speranze per i malati di distrofia muscolare di Duchenne (DMD), una patologia muscolare genetica che causa perdita della funzionalità muscolare 18

stato pubblicato su Nature Medicine, una delle più prestigiose riviste scientifiche al mondo, uno studio multicentrico internazionale nato da una osservazione di neurologi del Dipartimento di Neuroscienze dell’Universitaria di Messina. Il team di ricerca, coordinato dal dott. Kevin Flanigan del The Research Institute at Nationwide Children’s Hospital, Columbus, Ohio, ha incluso anche ricercatori svedesi, australiani e italiani. Tra questi ultimi vi sono il Prof. Giuseppe Vita, Direttore del Dipartimento di Neuroscienze dell'Università di Messina e la Dott.ssa Sonia Messina, ricercatrice e Direttore Clinico del Centro NEMO SUD. Tra gli autori dello studio, insieme ai colleghi dell’Università di Ferrara, il Prof. Vita e la Dott.ssa Messina. Lo studio dimostra come la distrofina possa essere prodotta da meccanismi alternativi rispetto a quelli oggetto di mutazioni genetiche. In particolare vi è un ulteriore sito di ingresso, l’IRES (Internal Ribosome Entry site) attraverso il quale la distrofina viene ugualmente sintetizzata. “L’IRES – proseguono gli studiosi - è risultato stimolato dai glucocorticoidi, che sono attualmente il “gold standard” della terapia della DMD”.

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Angioplastica coronarica nell’infarto Una costante attenzione alla funzionalità renale

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a già da tempo un riscontro importante sul piano assistenziale lo studio condotto dal dott. Giuseppe Andò, cardiologo interventista dell’AOU G. Martino e ricercatore universitario, pubblicato di recente su “Circulation” – Cardiovascular Interventions, tra le più prestigiose riviste mondiali di cardiologia interventistica. Insufficienza renale acuta nei pazienti sottoposti ad angioplastica coronarica per infarto, questo il tema centrale di un lavoro iniziato già cinque anni fa. Circa 500 i casi analizzati, riferiti al periodo 2008-2011. Se in un prima fase dello studio l’attenzione è stata incentrata tenendo in massima considerazione i parametri clinici strumentali e fissando un valore di riferimento,utile per identificare i soggetti a rischio; il secondo step della ricerca è andato invece più a fondo, dimostrando come, al di là dell’identificazione dei pazienti a rischio, a fare la differenza fosse in realtà la quantità di mezzo di contrasto tollerabile dal singolo paziente e come ad un dosaggio più basso corrispondesse un minore danno a carico dei reni. «È cambiata la prospettiva – sottolinea il dott. Andò – sulla base del calcolo della funzionalità renale siamo infatti in grado di fissare una quantità massima di mezzo di contrasto che tendiamo a non superare. Quando ciò non è possibile, la necessità di incrementare la dose diviene un campanello d’allarme per indirizzare il paziente verso un monitoraggio più stringente sia sul piano cardiologico che renale. Innovative sono anche le prospettive di trattamento che si potrebbero sviluppare in futuro con il sempre maggiore utilizzo dell’accesso radiale e che vedono la cardiologia interventistica dell’AOU tra i primi cinque centri, su oltre 80in tutta Europa, per numero di pazienti arruolati nello studio MATRIX. Dati preliminari suggeriscono che l’accesso radiale sia una ulteriore opportunità di protezione dei pazienti dal danno renale da mezzo di contrasto. Questo ulteriore riconoscimento scientifico conferma il ruolo di una realtà che dimostra ogni giorno di crescere nei numeri, unendo in modo costante ricerca e pratica clinica.

dott. Giuseppe Andò

Pubblicati sulla prestigiosa rivista “Circulation” i risultati di uno studio condotto dal dott. Andò

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Ad maiora: a chi lascia e chi subentra

Il Comandante Provinciale dei Carabinieri, Col. Stefano Spagnol, ha incontrato gli organi di stampa per salutare con orgoglio gli Ufficiali della sede trasferiti ad altri incarichi e presentare i nuovi Comandanti

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n particolare, il Colonnello Stefano Spagnol ha salutato il Maggiore Giovanni Mennella, Comandante della Compagnia Messina Centro dal settembre 2010, il quale lascia Messina per andare ad assumere la direzione del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Enna. Al Maggiore Mennella è subentrato nell’incarico il Capitano Emanuela Rocca, proveniente dalla Compagnia Carabinieri di Tivoli. Destinato a Roma invece il Capitano Enrico Pascal Di Cagno il quale, dopo cinque anni al Comando della 1^ Sezione del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo, è stato trasferito al Gruppo Interforze per l’Expo 2015 presso il Ministero dell’Interno. Al Cap. Di Cagno è subentrato nell’incarico il Capitano Angelo Gerardi, proveniente dal Comando della 2^ Sezione del Nucleo Investigativo di Frascati. Al Nucleo Radiomobile di Messina cede l’incarico il Capitano Cristiano Rocchi, destinato a ricoprire l’incarico di Comandante della Compagnia CC di Cortina d’Ampezzo (BL); gli subentra il Maggiore Vincenzo Letizia, proveniente dalla Direzione Investigativa Antimafia di Messina. Il quale, nel presentarsi, ha detto sono molto vicino a questa città in cui già opero e spero di poter mettere a frutto la mia esperienza. Ha già lasciato l’incarico di Comandante della Compagnia di Santo Stefano di Camastra il Capitano Michele Laghi, trasferito al Comando della Compagnia CC di Portogruaro (VE). Gli subentra il Capitano Giuseppe D’Aveni. proveniente dalla Compagnia CC di Luino (VA), che già era stato a Messina e si era occupato di mantenere i rapporti con la Stampa.

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Alla Compagnia di Mistretta ha ceduto l’incarico di Comandante il Capitano Giodi Linguanti, destinato al Comando della Compagnia CC di Seregno (MI). Gli subentra il Capitano Filippo Lo Franco, proveniente dal Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia CC di Piacenza. Assume il comando del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Taormina il giovane Tenente Angelo Pio Mitrione, proveniente dai corsi regolari di formazione degli Ufficiali dell’Arma presso la Scuola Ufficiali Carabinieri di Roma e ancor prima dall’Accademia Militare di Modena. Egli innamoratosi della nostra città a seguito di una stage, ha deciso di ritornarvi. Nei giorni scorsi ha assunto il Comando del Nucleo Operativo di Messina Sud il Sottotenente Vincenzo Spataro, anch’egli direttamente proveniente dai corsi dalla Scuola Ufficiali Carabinieri di Roma. Lascia il Comando del Nucleo Operativo e Radiomobile di Sant’Agata di Militello il Tenente Giuseppe Merola, che andrà nei prossimi giorni a ricoprire l’incarico di Comandante della Compagnia di Jerzu (OG), in Sardegna. Promozioni al grado superiore per due Ufficiali del Comando Provinciale di Messina. Il Maggiore Nicola Roberto Lerario, Comandante del Reparto Operativo di Messina, 43 anni, è stato promosso al grado di Tenente Colonnello, mentre il Capitano Filippo Tancon Lutteri, 34 anni, Comandante della Compagnia di Barcellona Pozzo di Gotto, è stato promosso al grado di Maggiore. WWW.ILCITTADINODIMESSINA.IT

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Nave Libra nella nuova sede di assegnazione di Messina

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l pattugliatore d’altura Libra, al termine di 11 giorni di intensa attività in operazione Mare Nostrum, ha ormeggiato a Messina, sancendo così di fatto l’inizio della presenza nella propria nuova sede di assegnazione. Difatti dal 15 agosto Nave Libra, dopo 15 anni trascorsi nella base militare di Augusta, ritorna ad essere assegnata a Messina. La storica base navale messinese vedrà così nuovamente la presenza di una unità della marina militare. I compiti principali dell’unità sono il pattugliamento delle coste nazionali, la vigilanza sull’attività di pesca, il controllo dei flussi migratori, la ricerca e soccorso per la salvaguardia della vita

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umana in mare e le operazioni antinquinamento. L’attività operativa primaria è da sempre quella della Vigilanza Pesca con l’Operazione “Constant Vigilance”, per la protezione degli interessi economici nazionali e la tutela della normativa internazionale sulla pesca. Tale missione viene svolta principalmente nello Stretto di Sicilia. Negli ultimi anni, a tale compito si sono affiancati con sempre maggior rilievo quelli di controllo dei flussi migratori, salvaguardia della vita umana in mare e di controllo del traffico mercantile nell’ambito della lotta alle attività illecite e al terrorismo internazionale, compiti da ottobre 2013 sono stati svolti nell’ambito dell’Operazione Mare Nostrum, cui il Libra ha preso parte contribuendo a trarre in salvo oltre 800 migranti. Nave Libra ha un equipaggio di 64 uomini, di cui 3 Ufficiali, che aumenta fino a 81 durante l’attività operativa in mare. Il nominativo internazionale è “I A T B” ed il motto, ispirato alle “virtù” delle unità da pattugliamento e dei loro equipaggi, è: “Patiens Vigil Audax”.

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dietro le quinte di Francesco Certo

L’isola del tormento

Messina alla scadenza

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hi se li ricorda i Liberi Consorzi? E le Città Metropolitane? Nessuno? Male, molto male, perché il 31 ottobre non è lontano e sarà quella la data in cui l’iter dovrà essere completato ed i piani consegnati. Messina dove si trova? Si è parlato tantissimo di Area integrata dello Stretto, coesione e lavoro con la vicina Calabria, ma della “vecchia” provincia cosa rimarrà? Il quadro non pare rassicurante, i paesi dei Nebrodi sembrano aver già dato l’addio al capoluogo peloritano, tanti saluti a Messina, sarà Enna il loro futuro, stessi interessi e stesso territorio. La zona Jonica non appare un’oasi felice nel frattempo, Taormina è pronta a creare un Libero Consorzio insieme ai paesi dell’Etna, con Giarre traino. Sul Tirreno è Capo d’Orlando a pensare all’addio, Patti segue a ruota e chi governa in zona sembra essere attratto dal Consorzio nascente. A Messina cosa rimane? Nulla, rimane Messina, povera e sola, la provincia è stata trascurata e considerata di categoria inferiore da sempre, lamentele e critiche sono giunte per anni dai centri più importanti, inascoltati sempre e comunque, il loro addio sembra una ovvia conseguenza. Messina rimane ancorata all’assurda Area integrata dello Stretto, una grande città da far nascere dall’unione con Reggio Calabria. Due Comuni dissestati, il calabrese sciolto per infiltrazioni mafiose, cosa potrebbero garantire ai propri cittadini? Il nulla cosmico, o peggio, un baratro ancora più profondo. Non è disfattismo il nostro, ma semplice visione del reale.

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i eravamo ripromessi di non parlare più di isola pedonale, era davvero stucchevole doverci ripetere di settimana in settimana. Dover ogni volta registrare nuove perle sullo sviluppo economico arrestato dalla malefica strada transennata. Il consiglio comunale l’aveva cancellata, con la chiusura limitata alla sola piazza Cairoli, ma proprio mentre i golosoni della doppia fila erano pronti alla riapertura la Giunta bloccava d’autorità la delibera prorogando l’isola fino al 30 settembre. Sembrava, quindi, finire ogni polemica, i favorevoli si godevano gli ultimi giorni di passeggio, i contrari contavano le ore per poter riparcheggiare alla ben e meglio. Ma la quiete non dura, ennesimo ricorso dell’ennesima associazione, “l’isola ci ha dimezzato gli incassi, via subito!”, urlano. Mancano 20 giorni alla modifica, troppi per chi accusa l’isola di essere l’unica causa dei mancati introiti. Commenti? Meglio star zitti, se fosse una scusa farebbe ridere a crepa pelle, se fosse vero farebbe piangere lacrime amare. Se una città bloccasse i consumi per la mancata possibilità di parcheggi in doppia fila sarebbe davvero finita.

Il futuro nelle stelle

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l M5S è ormai una realtà nella politica nazionale, a Messina, però il fenomeno è rimasto limitato. Scarsi i risultati alle elezioni amministrative, tanto da non portare neanche un consigliere a Palazzo Zanca. Risultato in antitesi con le ottime percentuali trovate in campo nazionale e regionale. Da due messinesi a 5 stelle arriva un documento di forte accusa all’amministrazione Accorinti. Valentina Zafarana, portavoce all’Ars, e Francesco D’uva, stesso ruolo alla Camera dei Deputati, hanno redatto un documento di forte critica verso la Giunta, rea di portare avanti idee lodevoli non seguite dai fatti, una mancanza di risolutezza che sta minando la possibilità di rendere effettiva l’idea di una nuova politica. Di contro, vengono lodati Nina Lo Presti e Gino Sturniolo per la loro posizione contraria al Piano di Riequilibrio, nessuna sorpresa dato che l’ipotesi default era auspicata nel programma elettorale del Movimento. Un’affinità logica quindi, e chissà che non possa essere il primo passo verso un futuro “stellato” per i due. Una boutade tutta nostra, ma chissà…

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L’era Ciacci

Intollerabile attacco

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in da subito era ben chiaro che il lavoro di Alessio Ciacci sarebbe stato tutt’altro che semplice. Probabilmente il primo a capirlo era stato proprio lui, infatti, uno dei punti focali sul quale si basava l’accordo tra il sindaco Accorinti ed il nominato commissario liquidatore di MessinAmbiente era quello della concessione di 3 milioni mensili, atti per il mantenimento degli interventi necessari in tema di raccolta e smaltimento. Ma chi riceva la nomina di “commissario liquidatore” è pienamente conscio che l’azienda che va a gestire sia in una situazione complicata. Quella che si è trovato di fronte il buon Ciacci è una situazione disperata, la partecipata si è rivelata un buco nero, un pozzo maleodorante dove immergere le mani conviene ben poco. Tra mancanza di fondi, eccesso di lavoro, qualche minaccia ed un’emergenza sanitaria alle porte, la figura di Ciacci non verrà, ad oggi, ricordata come quella del salvatore della patria. Lavoro reso più difficile dalla situazione economica di Palazzo Zanca che riflette perfettamente quella della partecipata, il default sfiorato sono sintomo di un barile abbondantemente raschiato, impossibile trovare un aiuto dalle casse comunali, e gli equilibri potrebbero essere messi in discussione. Il suo contratto resta blindatissimo, anche perché non esiste, la sua è una nomina e se non verrà revocata non dovranno arrivare rinnovi o conferme. Il futuro a Messina di Ciacci, però, non sembra più così sicuro. Le due campane, intanto, rassicurano.

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l messaggio era chiaro, il destinatario forse no. Alcune notti fa l’ex caserma militare di Bisconte, che da qualche settimana ospita in prima accoglienza i migranti che giungono dalle zone in guerra africane, è stata vittima di un grave atto intimidatorio. Un automobile è stata fatta schiantare sul portone di ingresso e quindi fatta esplodere, il boato e le fiamme hanno attirato l’attenzione dei vigilantes della struttura, gli unici presenti al momento dell’attentato, infatti, in quell’occasione nessun ospite era presente all’interno del centro. Da capire, adesso, e le autorità sono al lavoro, chi fosse il destinatario, se sia la presenza dei migranti ad aver infastidito qualche sottospecie di essere umano o se, ipotesi probabile, con la trasformazione della caserma in centro di accoglienza siano, esponenzialmente, aumentate le forze dell’ordine presenti sul territorio. Quale che sia il motivo di tale gesto non muta il disgusto che la vicenda suscita, che si tratti di intolleranza razziale o verso le autorità lo scenario rimane di spaventosa arretratezza sociale.

Disordina(nza)tamente

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rdinanza anti tir? Cos’è? Nessuno sembra conoscerla, per nulla. Non la conoscono i vigili che non la fanno rispettare, non la conoscono soprattutto i camionisti che, incuranti dei divieti, continuano ad entrare in città anche adesso che il secondo scivolo del porto di Tremestieri è entrato in funzione. Ma l’ordinanza anti tir, che ha separato invece di unire in particolare quando i poteri regnanti si sono sentiti schiacciati, ha una sua logica, anche abbastanza semplice, tanto da poter essere compresa persino dal messinese medio, cittadino notoriamente non brillantissimo. Serve per non farsi ammazzare da un tir, mezzo non adatto a scorrazzare nelle strade cittadine. Ultimo esempio l’incidente avvenuto qualche pomeriggio orsono, quando un camion, che non aveva rispettato il divieto di entrare in città, ha investito e quasi tranciato un ragazzino a bordo di uno scooter sulla via Vittorio Emanuele. Subito dopo l’investimento il camionista è stato bloccato, quasi incredulo non si era neanche accorto del fatto. Una tragedia sfiorata, che avrebbe, oltre che spezzato una vita, fatto scoppiare una guerra evitabile. WWW.ILCITTADINODIMESSINA.IT

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Dario Fo e il moderno giullare di Dio

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e nostre lodi questa settimana sono tutte per il debutto, avvenuto qualche giorno addietro, del grande Dario Fo nell’incantevole scenario del teatro antico di Taormina con il suo spettacolo “Lu Santo Jullàre Francesco”, un lavoro memorabile, nato quindici anni fa ma riscritto oggi in chiave contemporanea. A rendere necessaria questa rilettura, come ha spiegato lo stesso Dario Fo, è stata prima di tutto la scoperta di testi scritti da seguaci di San Francesco che mettevano in luce alcuni aspetti della vita e della personalità del santo per noi sconosciuti. Rileggendo più volte tali testi, le leggende popolari, i libri canonici del Trecento, Dario Fo ha elaborato un’immagine non agiografica del santo, che diviene ora un personaggio provocatorio, coerente, coraggioso, ironico. Egli era colui che non teneva mai prediche secondo la convenzione ecclesiastica, cantava, recitava e “tutto lo suo corpo fasea parola” come ci dice un cronista del suo tempo, suscitando in coloro che l’ascoltavano divertimento ma anche commozione. La moderna rilettura della vicenda di San Francesco non poteva mancare di riferimenti al nuovo pontefice, che sembra aver fatto proprio non solo il nome del santo ma anche il suo spessore morale. Attraverso il protagonista, quindi, Dario Fo ha voluto raccontare pure qualcosa di un pontefice che già pochi giorni dopo la sue elezione ha catalizzato su di sé l’attenzione di tutto il mondo cattolico e non. Lodiamo il nostro Premio Nobel per la letteratura non solo per questa riscrittura in chiave contemporanea della vicenda di San Francesco, ma anche per aver scelto di mettere a disposizione la propria bravura per un fine nobile. I proventi raccolti dalla vendita dei biglietti, saranno utilizzati, infatti, per la realizzazione di una biblioteca per bambini all’interno del Palacultura di Messina. Un mix straordinario di fattori quali la presenza scenica e l’abilità di Dario Fo, la bellezza di uno spettacolo nato da un lavoro testuale attento e da un’analisi accurata della realtà attuale, lo scenario del teatro antico di Taormina ed il fine nobile dell’iniziativa hanno fatto sì che un pubblico numeroso abbia preso posto in quella “cavea magica”, salutando con entusiasmo Dario Fo e celebrando così tramite lui anche l’eterna bellezza del teatro.

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IN

di Alessia Vanaria


di Francesco Certo

C’è chi dice no

OUT

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perto? Chiuso? Aperto per pochi? O chiuso per molti? Punti di vista, soggettivi come vuole la logica, ma nel paese delle deroghe e del “si è sempre fatto così” la vicenda dello stadio San Filippo lascia aperto a varie interpretazioni. Il Comune garantisce di aver posto rimedio ai problemi strutturali e tecnici dell’impianto, la società, che ancora mastica amaro sulla questione gestione pluriennale, si accontenta e pensa di godere, ma la festa dura poco. Gli abbonati (scongiurate a ridosso del match le porte chiuse), non sono tantissimi neanche quest’anno e sicuramente meno di quelli che giurano che per il Messina si farebbero ammazzare, sono gli unici in diritto di trovare posto nei seggiolini del San Filippo per l’esordio casalingo di domenica scorsa. La decisione, presa da chi le città le comanda davvero ovvero la Prefettura, è arrivata per la mancanza dell’impianto di videosorveglianza, requisito obbligatorio per garantire la sicurezza degli spettatori. Società e Comune prendono posto allo stesso tavolo e respingono le accuse, “le operazioni sono state fatte e lo scorso anno si è giocato a porte aperte in condizioni peggiori”, dicono. La ritrovata unione di intenti tra Accorinti e Lo Monaco non deve, però, obnubilare indirizzando sul Prefetto tutte le ire. La “guerra fredda” tra amministrazione e Prefettura è realtà, pensare, però, che ogni decisione si possa ricondurre a questo è, forse, fazioso. Se la struttura della zona sud non risulta a norma è davvero esagerata la decisione prefettizia? Ma di contro arriva il mantra “l’anno scorso era peggio” (scusa patetica), ma se lo scorso anno era davvero peggio perché le porte sono state aperte? Oggi, con una buona parte dei lavori realizzati, si minaccia di far giocare tutte le restanti gare a porte chiuse, senza più la possibilità di deroghe come in occasione del match con la Lupa Roma? Dall’anno scorso ad oggi ha influito di più il cambio di categoria o dei rapporti? Tutti bocciati senza deroghe o proroghe.

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settegiorni a cura di Cristina D’Arrigo

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Settembre 2014

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Crolla un ramo in via Ghibellina Le avverse condizioni climatiche hanno determinato il crollo di un ramo e la conseguente rottura di un lampione, che ha colpito una vettura che attraversava la carreggiata. E´ stata bloccata, la via Ghibellina, scendendo verso via Tommaso Cannizzaro. Non è stato, rilevato nessun danno a persone o cose.

Riaperto Didattico

l’Ospedale

Dopo una breve pausa estiva ha riaperto l’Ospedale Veterinario Didattico, sito presso il Dipartimento di Scienze Veterinarie dell’Annunziata. La struttura garantisce assistenza veterinaria tutti i giorni della settimana, compresi i festivi, h 24.

Nuova composizione del Consiglio comunale Con una nota consegnata alla presidenza del Consiglio comunale i consiglieri Nina Lo Presti e Luigi Sturniolo del gruppo Cambiamo Messina dal Basso hanno ufficializzato la loro adesione al gruppo consiliare Misto.

Dario Fo debutta al Teatro Antico di Taormina Con il suo Lu Santo Jullàre Francesco: il memorabile lavoro sulla vita del Santo d’Assisi, realizzato 15 anni fa e ora riscritto in un’inedita versione che non poteva mancare di riferimenti a Papa Francesco.

Il Messina pareggia con la Lupa Roma Finisce con un pareggio 2-2 l’incontro tra l’Acr Messina e la Lupa Roma. La partita si è svolta davanti al pubblico di soli abbonati, grazie all’accordo, in zona Cesarini, siglato dal Sindaco Accorinti e dal prefetto Trotta.

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Tagli ai Servizi Sociali

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Gea Universitas

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Veterinario

Il tariffario TASI viene approvato con un emendamento che boccia in parte i progetti della Giunta ed in particolare l’operato di Mantineo, togliendo 2 milioni di euro ai Servizi Sociali, a favore della manutenzione strade e della protezione civile.

L’associazione universitaria “Gea Universitas” ha scritto una lettera indirizzata al Rettore dell’università di Messina per far comprendere il sentimento di amarezza che aleggia tra il corpo studentesco.



Circoscrizioni a cura di Alessia Vanaria

III CIRCOSCRIZIONE

Cacciotto: la rete fognaria in città è in ginocchio

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l consigliere della Terza Circoscrizione Alessandro Cacciotto segnala che la rete fognaria in città fa acqua da tutte le parti comportando, visto che parliamo di acque nere, un costante rischio igienico – sanitario per i cittadini. Non manca giorno, infatti, in cui in città, ed in particolar modo nelle periferie, non si registri un problema più o meno importante all’impianto fognario. Un sottoservizio ormai vetusto, ormai al collasso avverso il quale non si riesce più a fronteggiare se non per “tamponare”. La “partecipata del Comune”, con in testa il Presidente Anastasi non ha mai fatto mancare il suo supporto, ma è evidente che non è più possibile andare avanti “combattendo” l’emergenza, senza un programma a lungo raggio e con un personale tecnico sottodimensionato. L’espurgo fogne è tra gli interventi più frequenti: come un ambulanza del pronto soccorso si cerca di rimediare, a volte per pochi giorni, a piccoli grandi problemi: molti cittadini sono letteralmente costretti a convivere assai spesso con odori nauseabondi, con rigurgiti fognari all’interno delle proprie abitazioni. Senza pensare il costo di questi ripetuti, quanto temporanei, interventi!!! Anche la rottura con contestuale sostituzione di una tubazione diventa impresa ardua da realizzare. E’ indispensabile in questa situazione, come sottolinea Cacciotto, reperire delle risorse economiche ingenti, spazzare via un sistema fognario che in alcune zone della città risale addirittura ai tempi mussoliniani, ed iniziare una ristrutturazione integrale della rete fognaria in città.

V CIRCOSCRIZIONE

Viale della Libertà di nuovo allagato

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onostante gli innumerevoli interessi e le ripetute richieste e segnalazioni da parte del Vice-Presidente Franco Laimo e di tutto il Consiglio della V Circoscrizione del Comune di Messina, poco o niente sembra esser stato compiuto sul tratto del Viale della Libertà che va dalla foce del Viale annunziata, fino al lungomare della Fiera. Sono bastati, infatti, due giorni di pioggia per trasformare la linea tramviaria in una sorta di piscina olimpionica o percorso di rafting per canoe: da circa un anno e mezzo attraverso interrogazioni e delibere si richiede la pulizia dei tombini ormai troppo colmi di detriti per poter permettere il regolare deflusso delle acque, ma è tutto vano; sono stati spesi tanti soldi per la realizzazione di vie di fuga delle acque lungo la stessa linea tramviaria ma a quanto pare, piantine a parte, non è servito a molto, anzi quel tratto che va dagli imbarcaderi all’ex gasometro sembra esser stato dimenticato. Alla luce di ciò, chiedono all´amministrazione quali siano le strategie di sviluppo e riqualificazione pensate per il Viale della Libertà, arteria stradale che ha il gravoso compito di dare quotidianamente il benvenuto ai pendolari che soggiornano nella nostra città.

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VI CIRCOSCRIZIONE

Il Comune di Messina è latitante

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ubblichiamo questa nota inviataci dal consigliere della VI circoscrizione Mario Biancuzzo, che ci informa dell’inizio dei lavori sulla strada statale 113 località Acqualadrone, a seguito dell’ingente frana verificatasi in tale area giorno 1 marzo 2011: Finalmente una bella notizia anche se sono trascorsi 3 anni e mezzo dalla frana. Comunico che, da giorno 27 Agosto 2014, l’impresa esecutrice dei lavori è presente sulla strada statale 113/dir località Acqualadrone Comune di Messina. Personale della ditta Scavitalia ha già istituito il senso unico alternato regolato da segnaletica semaforica, nel tratto tra il km 19,580 e il Km 19,700, con relativa segnaletica strisce blu e tutta la segnaletica necessaria per tutelare i numerosi mezzi in transito, inoltre sta provvedendo a transennare la parte dove saranno eseguiti i lavori, con rete e cordoli. I provvedimenti sopra specificati si rendono necessari per consentire i lavori per la realizzazione delle opere di protezione lungo il tratto stradale. Finalmente l’ANAS provvederà a mettere in sicurezza la frana ed anche il tratto a monte della strada, per proteggere i numerosi mezzi in transito, su una arteria ad alta densità di traffico. Dopo 3 anni e 6 mesi iniziano i lavori. Ormai tutti si aspettavano l’inizio dei lavori dopo che l’ANAS ha provveduto con una ditta specializzata ad effettuare le indagini geognostiche il 12 febbraio 2014. I lavori consisteranno come si evince dalla tabella affissa nelle vicinanze, in lavori di manutenzione straordinaria per la realizzazione delle opere necessarie alla protezione della strada statale 113/dir al km 19,700 in località Acqualadrone Comune di Messina. Il totale dei lavori contrattuali è di € 189486,36. Direttore dei lavori ing. Cristiano Fogliano. Impresa esecutrice dei lavori Scavitalia Srl.

direttore tecnico Torre Adriano. Inizio lavori 1 Settembre 2014 ultimazione prevista 30 dicembre 2014. I lavori consisteranno, come dichiaratomi da personale sui luoghi nella mattinata di oggi, in realizzazione di un muro di sostegno a protezione della strada, a monte bloccaggio con tiranti per bloccare la parte franata, con rete per caduta massi. L’Anas anche se in ritardo sta intervenendo per eliminare gravi pericoli. Il Comune di Messina è latitante. La frana propagatasi, sempre giorno 1 marzo 2011, sulla strada comunale che collega il villaggio di Acqualdrone è ancora lì che fa da corona ai villeggianti ed ai residenti. I pericoli aumentano anche perché la frana continua a sbriciolarsi. I soldi ci sono 300.000 € , almeno c’erano, con ordinanza n 17 a firma del presidente della Regione Sicilia Crocetta, dove il Sindaco di Messina è stato nominato ai sensi dell’articolo 1 comma 2, responsabile dell’attuazione degli interventi alla predisposizione della progettazione esecutiva e dopo l’approvazione e il finanziamento da parte del Presidente della Regione, alla realizzazione degli interventi consistenti alle opere di protezione versante e rifacimento muri.Forse si aspetta che i cittadini di Acqualdrone restino isolati. Auguriamo che non ci scappi anche il morto. O forse siamo nel terzo mondo? Io non lo so... WWW.ILCITTADINODIMESSINA.IT

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Un interessante proposta della III circoscrizione

Torrente Camaro Uno sguardo al passato per un presente migliore

Formella Montorsoli

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li antichi romani, perfettamente consapevoli dell’importanza della storia, dicevano “Historia magistra vitae”. Eppure, l’uomo moderno sembra aver dimenticato tale insegnamento, continuando a guardare alla storia come ad una mera sequenza di avvenimenti, credendo, in quanto “figlio” del progresso, di non aver nulla da imparare dal passato. Quest’ultimo, al contrario, si rivela sempre una fonte inesauribile di informazioni e soprattutto di insegnamenti. È proprio guardando ad esso che i consiglieri della III circoscrizione hanno elaborato una nuova proposta, concernente il torrente Camaro, per cercare di arginare in qualche modo il problema della “crisi” idrica in città. Prima di analizzare nel dettaglio la proposta è bene fornire qualche notizia sulla storia del torrente in questione, sconosciuta per molti cittadini messinesi. Il torrente Camaro nasce dai monti Peloritani presso il villaggio di Camaro Superiore e percorrendo l’omonima vallata attraversa la

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città. Nella parte finale il torrente viene chiamato Zaera. Il suo nome latino è trascritto in vari modi: Cammare, Flomaria de Cammaris, Cameris. A causa dei suoi frequenti straripamenti causò molteplici danni nel corso del XIX secolo. Il torrente alimentò, inoltre, il primo acquedotto messinese, progettato dall’architetto Francesco La Cameola nel 1550-1553. Questo suo ruolo storico così importante ha senza dubbio contribuito a far sì che le acque e la valle del Camaro siano intensamente radicate, con valenza non ancora adeguatamente stimata, nel mito, nella storia di Messina, negli stessi archetipi del simbolismo cittadino. Per celebrare, infatti, l’inaugurazione del primo acquedotto cittadino, il senato messinese, verso la metà del XVI secolo, commissionò a Giovan Angelo Montorsoli, allievo di Michelangelo, la costruzione della Fontana Orione. Per dare risalto alla sua collocazione in Piazza Duomo fu necessario abbattere la chiesa di San Lorenzo, della quale sopravvivevano soltanto pochi ruderi. Il Montorsoli dedicò la fontana ad Orione, il dio gigante dell’antichità secondo la tradizione fondatore di Messina. A livello strutturale si nota bene come il bacino inferiore della fontana poggi su un basamento di tre gradini di forma decagonale, interrotto da quattro rientranze simmetriche nelle quali si incastrano quattro vasche con mascheroni, che ricevono l’acqua dalle anfore che quattro morbidissime statue nude tengono in grembo. Queste statue rappresentano i fiumi Nilo, Tevere, Ebro e Camaro, disposti in modo che il Nilo ed il Tevere, l’Ebro ed il Camaro si guardano, mentre il Nilo e il Camaro, il Tevere e l’Ebro si danno le spalle. Il torrente su


cui stiamo soffermando la nostra attenzione si presenta qui non solo personificato ma anche enfatizzato da un distico elegiaco: SUM PATRIAE FAMULUS CAMERIS EXORTUS AQUOSIS/ OFFICIO MANANT FLUMINA TANTA MEO vale a dire “Sono figlio di questa terra, nato dai monti Camari ricchi d’acque, per opera mia sgorgano tanti zampilli”. È bene sottolineare, inoltre, come sotto la statua del Camaro, le cui acque erano destinate all’alimentazione della fonte, vi sia un riquadro in cui viene rappresentata la città con le mura, com' erano nel 500, con dinnanzi una dama, elegante e velata, personificazione di Messina, che invita ad entrare un uomo sdraiato, personificazione, ancora una volta, del Camaro. Sebbene sia la storia che di conseguenza l’iconografia messinese mettano in evidenza l’importanza del torrente Camaro, oggi, che la città si trova ad affrontare un’ingente crisi idrica, sembriamo esserci dimenticati di quelle acque che un tempo scorrevano copiose in città. Da qui nasce la proposta elaborata dal consiglio della III circoscrizione di Messina, in particolare dal consigliere Nunzio Signorino. Quest’ultimo, infatti, invita l’AMAM a sfruttare l’acqua che scorre lungo tutto il torrente Camaro, a recuperarla, pulendo le vasche esistenti, per distribuirla, poi, ai cittadini. Per di più, alle spalle dell’uscita di Messina centro, per l’esattezza in via Fornace a Camaro Superiore, è situato un pozzo con all’interno dei tubi dell’acqua che potrebbero essere collegati alla tubazione della città per dare un ulteriore aiuto alla popolazione. A tal proposito, il consigliere Signorino, avendo avuto un colloquio con i vertici dell’AMAM, ha avuto modo di verificare come l’acqua del pozzo sia potabile. Non sembra esserci alcun ostacolo, dunque, perché tali acque possano rappresentare una risorsa importante per la popolazione messinese che sta affrontando in questo periodo una vera e propria emergenza idrica. Adesso spetta all’AMAM attivarsi perché questa proposta possa divenire, nel minor tempo possibile, una realtà concreta e perché il torrente Camaro possa riavere oggi la stessa importanza di un tempo.

Camaro Montorsoli

Pozzo Camaro

Alessia Vanaria WWW.ILCITTADINODIMESSINA.IT

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città a cura di Marilena Faranda

Bilancio

E’ tornato il Commissario Approvata la IUC ad Acta per il Consuntivo Consiglio Comunale

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pprovato il regolamento IUC ed il tariffario TASI, dopo qualche contrasto in aula. Ridotti, però, i fondi ai servizi sociali, a favore della manutenzione strade e della protezione civile. Approvati alcuni emendamenti, fra cui quello proposto dal consigliere Cardile sulla TASI, in particolare per stabilire chi è tenuto a pagare per un bene, quando è il padre che dà un’abitazione al figlio o viceversa. Il regolamento è, quindi, stato approvato quasi all’unanimità, sebbene i Consiglieri Zuccarello e Sindoni si siano dissociati, ritenendo pretestuosa la bocciatura degli emendamenti da loro presentati. Viene, poi, discusso il tariffario TASI approvato con un emendamento che boccia in parte i progetti della Giunta ed in particolare l’operato di Mantineo, togliendo 2 milioni di euro ai Servizi Sociali. I consiglieri, denunciano infatti, che non avendo potuto interloquire con l’Assessore durante i lavori di commissione, hanno da soli dovuto individuare come ripartire le somme ricavate dalla TASI.

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’ arrivato al Comune il Commissario acta, designato dalla Regione per l’approvazione del Bilancio Consuntivo 2013, il cui termine di approvazione è ormai scaduto. Un elemento di novità per alcuni nuovi della macchina amministrativa ed, una scusa per tutti i detrattori dell’amministrazione Accorinti, per dire: Ecco un’altra inadempienza della Giunta che ci ha portato il Commissario. Dobbiamo, in realtà, costatare che tante sono state le scadenze che si sono accavallate in questo mese, portando l’Amministrazione ed il Consiglio ad una corsa contro il tempo, dal Piano di Riequilibrio 2013 -2023, ai Regolamenti della IUC, con il tariffario TASI e TARI. Entro il 30 settembre vi è anche la scadenza per l’approvazione del Bilancio previsionale, di cui ancora non si ha neanche l’ombra di una bozza. In questa corsa che è ormai con-

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suetudine in questo Comune, si è lasciato indietro il Consuntivo che, tra l’altro, era da rimodulare a causa del parere negativo espresso dai Revisore dei Conti a quello presentato dalla Giunta, in attesa del maxi emendamento. Anno dopo anno, il Commissario ad acta per l’approvazione del consuntivo, nel nostro Comune, è puntuale come la morte. Adesso al Consiglio restano i pochi giorni che gli assegnerà il Commissario, dopo sarà lui ad esitarlo, con la probabile conseguenza del dissesto. Tra i corridoi, aleggia l’idea che sarà bocciato e con esso, probabilmente, anche il previsionale. Una domanda aperta, che si pone la Consigliera Lo Presti, che non ha approvato il Piano decennale di riequilibrio, e che ci poniamo tutti noi: Che senso ha avuto approvare il piano decennale senza poi approvare i bilanci, che sono parte integrante dello stesso piano?


Carabinieri

Servizi Sociali

Presentati i nuovi Comandanti

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l Comandante Provinciale dei Carabinieri, Col. Stefano Spagnol, incontra gli organi di stampa per salutare gli Ufficiali della sede trasferiti ad altri incarichi e presentare i nuovi giunti nei giorni scorsi. Al Comando della Compagnia Messina Centro il Capitano Emanuela Rocca; al comando della 1^ Sezione del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo, il Capitano Angelo Gerardi; al Nucleo Radiomobile di Messina è andato il Maggiore Vincenzo Letizia; al Comando della Compagnia di Santo Stefano di Camastra, il Capitano Giuseppe D’Aveni; alla Compagnia di Mistretta

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subentra il Capitano Filippo Lo Franco. Assume il comando del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Taormina il Tenente Angelo Pio Mitrione. Nei giorni scorsi ha assunto il Comando del Nucleo Operativo di Messina Sud il Sottotenente Vincenzo Spataro.

Vigili Urbani

n c o r a amaregg i a t o l’Assessore Mantineo dal voto del Consiglio, che ha tagliato i fondi ai servizi sociali, non ritenendoli indifferibili. Mantineo dice: Sono esterrefatto! I consiglieri, forse, hanno perso il passaggio che quegli introiti, che loro considerano accessori al bilancio, in realtà ne sono parte integrante e poi vorrei sottolineare che ci sono tanti servizi indifferibili.

Viabilità

Votato all’unanimità il piano di miglioramento

Attività dello “scout system”

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n Consiglio comunale viene discussa la delibera proposta dal comandante in Capo della Polizia Municipale, Calogero Ferlisi, redatta ad aprile 2014, che riguarda il piano di miglioramento del corpo di polizia municipale. L'Assessore Cacciola rassicura sui tempi, precisando che l'istanza è stata inviata alla Regione nei tempi utili, e, dalle rassicurazioni che abbiamo, dice, riteniamo che sia ancora valida l'approvazione. Il consigliere

“E adesso i soldi dove li prendo?”

P Mondello, si auspica che, in futuro ci sia una programmazione e non si arrivi sempre alla zona cesarini. Ad esempio, la presa in carico dei 32 membri della Polizia municipale, che seppur assunti a tempo determinato, potrebbero implementare il corpo. La delibera viene, quindi, votata all'unanimità.

rosegue l'attività del dispositivo veicolare “scout system”, in dotazione alla Polizia municipale di Messina, che permette di acquisire con velocità e precisione le informazioni per l’accertamento della sosta sulle principali arterie cittadine. Dal 18 al 30 agosto sono stati elevati 554 verbali.

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Provincia a acura curadidiMarilena MarilenaFaranda Faranda

Città Metropolitane

Ancora tanta confusion

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l 31 ottobre “dovrebbe” scattare l’ora X, che segnerebbe la fine delle Provincie, imponendo ai Comuni di immergersi nell’ancora nebuloso mondo delle Città Metropolitane e dei liberi consorzi. Lunedì 8 c.m. a Palazzo dei Leoni , è stato convocato il primo , di quelli che si preannunciano una lunga serie di Tavoli Tecnici per far cominciare i Sindaci della provincia di Messina nell’ottica. A fare gli onori di casa il Commissario della Provincia, Filippo Romano, protagonisti di questo primo tavolo tecnico: la Vicepresidente della Regione Sicilia , Patrizia Valenti e il Presidente Ars, Giovanni Ardizzone, con un parterre illustre, oltre ai Sindaci e ai loro delegati, per il Comune di Messina era presente il Vicesindaco Signorino, alcuni deputati , fra cui il Presidente dell’UDC, Giampiero D’Alia. Ciò che è emerso da subito è che le esigenze dei Comuni della Provincia di Messina sono diversificate.

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ne, ma il tempo stringe La riforma delle Autonomie è ancora in divenire, vi è ad esempio, poca chiarezza sulle competenze attribuite alle Città Metropolitane, che sembrerebbero essere tra le altre, strade, rifiuti, turismo. E’ stato sottolineato che Messina non può perdere quest’ occasione per la necessità di condividere un percorso comune di collaborazione e cooperazione tra i Comuni interessati per avviare un processo di ampliamento e di integrazione territoriale in ordine alle attività economiche, all’erogazione di servizi essenziali, alle caratteristiche socio-ambientali e culturali, la competizione in Europa è ormai tra territori e non tra singoli comuni. Messina ha in più la particolarità di essere nell'area dello Stretto, alla quale guardiamo con interesse, visto che si potrebbe realizzare un'area integrata di trasporti che coinvolge anche sponda calabra - hanno sottolineato la Vicepresidente Valenti e il Presidente Ardizzone, dopo aver chiarito alcuni punti della riforma, soprattutto per quel che riguarda le modalità di attuazione, i tempi, le competenze. WWW.ILCITTADINODIMESSINA.IT

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Sicilia a cura di Dario Buonfiglio

Problema dei trasporti

penalizza la Sicilia L'assessore regionale dal Turismo, Michela Stancheris, si è vista costretta a scrivere al premier Renzi e ai ministri Lupi e Franceschini

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entre a Milano presenteremo la dieta mediterranea, i suoi sapori e le sue qualità - scrive ancora l'esponente della Giunta Crocetta -, mentre dimostreremo al mondo intero che le arance rosse dell'Etna sono uniche e inimitabili, mentre vedremo impazzire giapponesi, americani, indiani per i sapori della nostra cucina, per la bellezza dei luoghi ove queste colture si preservano, noi forse in un orecchio, forse sottovoce, dovremo dire loro che possono servire fino a 500 euro per volare da Milano in quei luoghi (ma se decidessero all'ultimo minuto potrebbero diventare anche 700), mentre con molto meno potranno raggiungere la Svizzera o la Francia". "I Bronzi di Riace si possono spostare e poco importa se ciò fotografa il fallimento di un Sistema-Italia che muove le sue opere d'arte perché non sa far muovere i turisti, ma per quale ragione il sud del Paese dovrebbe accettare questa impostazione? - chiede Stancheris - Volare tra il nord e il sud dell'Italia sta diventando sempre più oneroso, sempre più complicato e sempre meno certo. Abbiamo salvato una compagnia di bandiera, ce ne siamo sobbarcati i debiti e oggi condividiamo una sfida industriale con un operatore

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straniero che deve ancora chiarire che strategia vuole avere per il turismo italiano. Tutto il lavoro di promozione, di crescita e di condivisione del settore turistico come motore di sviluppo è vano se non abbiamo in mente un piano nazionale dei trasporti che possa garantire un'efficiente capillarità". Per l'assessore il sistema delle low-cost è "drogato dagli incentivi che direttamente e indirettamente vengono forniti alle compagnie e che spesso sono finanziati da soldi pubblici, mentre la presenza delle compagnie di linea nel sud del paese è quasi un miraggio se si esclude Alitalia, pronta essa stessa a disinvestire. Con questi presupposti il turismo non


"Il turismo non ripartirà ed Expo non rappresenterà l'opportunità che avremmo potuto sfruttare per rilanciare il sistema turistico nazionale poiché il nostro sistema infrastrutturale e di trasporti ci impedisce di 'unirè l'Italia”

“La sfida non è solo quella di chiudere in tempo i cantieri a Milano, ma quella di offrire un'opportunità alle imprese di tutta la penisola, isole comprese. Rischia di essere l'ennesima occasione sprecata"

decollerà mai; si può chiedere alle regioni di collaborare, si può persino chiedere loro di rinunciare ad alcune competenze per favorire una strategia turistica nazionale, ma diventa del tutto inutile se volare da Firenze a Palermo è impresa impossibile". Allora, secondo Stancheris "a questo punto non si può chiedere alla Sicilia di contribuire a una strategia nazionale, poiché è la stessa strategia nazionale a escludere la Sicilia. Di questo passo il sud diventerà il 'terzo mondò del turismo ed Expo si ridurrà a essere poco più di un lungo fuori-salone. È giunto il tempo di lasciare da parte le ipocrisie - conclude -; la sfida non è solo quella di chiudere in tempo i cantieri a Milano, ma quella di offrire un'opportunità alle imprese di tutta la penisola, isole comprese. Rischia di essere l'ennesima occasione sprecata". WWW.ILCITTADINODIMESSINA.IT

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Economia civile

Quattro giorni di labo per aspiranti imprend 42

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Summer school team

oratorio ditori

La Sicilia è tra le Regioni del Meridione più all’avanguardia sul tema dell’economia civile; date a un Siciliano la possibilità di smontare le cose e fategli intravedere dei percorsi alternativi: mostrerà grande passione, creatività, inventiva, intelligenza. I Siciliani sono un popolo che sa cogliere le occasioni e trarne il meglio, se ne hanno a disposizione. E l’esperienza del Laboratorio Avolab, che da tre anni porta avanti con determinazione e costanza l’impegno su questo tema è la prima esperienza regionale che ha il merito di guardare con occhi nuovi i problemi attuali”. Così Stefano Zamagni, docente di Economia presso l’Università di Bologna e la John Hopkins University, presenta la terza Edizione della Summer School di Economia Civile. Quattro giorni intensi dall’11 al 14 settembre presso l’Istituto San Metodio in Ortigia, Siracusa, per i giovani aspiranti imprenditori che assisteranno alle lezioni dei docenti e parteciperanno a laboratori e momenti di dialogo con personaggi delle istituzioni, dell’economia e della cultura attorno al tema “L’impresa civile: natura, motivazioni e prospettive per lo sviluppo di un nuovo welfare state”. La Summer School sarà anche un momento di scambio e dialogo con il territorio, le sue associazioni, i cittadini interessati al tema dell’economia civile. “Occorre ritrovare il valore positivo della finanza- aggiunge Zamagni-. Alla sua nascita, nel 1400, essa era l’arte di ciò che ha un fine e tale fine era il bene comune. Il degrado negli anni l’ha ridotta a un elemento pericoloso quando non nocivo. Occorre invertire la rotta. E’ possibile farlo attraverso una prospettiva comune, che rappresenta l’unica via d’uscita all’attuale crisi. Sapete quanto ci è costata la crisi del 2008? Trecento trilioni di dollari! Se ne arrivasse un’altra simile non avremmo in questo momento le risorse necessarie per uscirne fuori”. Due i momenti aperti al grande pubblico: la presentazione del libro di Ugo Biggeri, presidente di Banca Etica, “Il valore di soldi. Banche, finanza ed etica oltre il mito della crescita” edito da San Paolo, prevista per giovedì 11 settembre alle 21 presso la Chiesa dei Cavalieri di Malta, a cui parteciperà Stefano Zamagni; il secondo momento invece si svolgerà domenica 14 settembre alle 9 presso il salone Borsellino di Palazzo Vermexio con la lectio di Luigino Bruni su “Rigenerare relazioni ed economia nei territori”. WWW.ILCITTADINODIMESSINA.IT

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News r

ISAF Regional Comma Contingente M

Diario A

8 settembre 2014 - Herat

Corsi per istruttori nella lotta agli ordigni esplosivi improvvisati Nei giorni scorsi si sono conclusi due corsi pianificati e condotti per la prima volta esclusivamente da istruttori afgani a favore della Afghan National Police (A.N.P.) sotto la supervisione della componente Genio del Train Advise Assist Command West (TAAC-W), il comando multinazionale su base brigata bersaglieri “Garibaldi”. Il percorso formativo della durata di 15 giorni ha visto la partecipazione di 25 frequentatori. L’addestramento, svolto attraverso lezioni teorico–pratiche, rientra nel quadro delle attività di “consulenza e di assistenza” che i militari italiani svolgono a favore delle forze di sicurezza afgane nell’ambito del processo di transizione in atto nella regione ovest del Paese. Il primo dei due corsi è stato finalizzato a fornire all’Afghan Border Police (A.B.P.) le capacità idonee per l’applicazione delle tecniche, tattiche e procedure (TTP) nell’individuazione e localizzazione delle minacce derivanti dalle diverse tipologie di dispositivi IED (Improvised Explosive Device). Gli IED, infatti, costituiscono la maggior fonte di pericolo per la sicurezza delle truppe che muovono sul terreno, nonché per la popolazione locale sul territorio. Il secondo corso ha, invece, fornito ai futuri istruttori della Afghan Uniform Police (A.U.P.) l’adeguata preparazione per il corretto utilizzo degli apparati cerca metalli (metal detector). Le attività si sono concluse con la consegna degli “attestati di frequenza” ai partecipanti al corso alla presenza del Brigadier Generale Mohammad Joma Adeel, Comandante della 705^ zona dell’A.B.P. e del Colonnello Ghulam Ghous Fakhruddin , Comandante dell’A.U.P. di Herat e dei rappresentanti del TAAC-W.

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release

and West – Afghanistan Militare Italiano

Afghano

geniere afghano in addestramento

geniere simula la bonifica di un itinerario

geniere durante la ceriminia di consegna attestati di frequenza corso WWW.ILCITTADINODIMESSINA.IT

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Galleria d’arte di Vittoria Arena

Intervista

“Idea” è il primo comandamento del pittore Piero Serboli Nota biografica di Piero Serboli Arte e Idee diventano linguaggi della modernità. Documenta, oltre ad aver curato una certa quantità di mostre, incontri, conferenze e l’avere diretto in passato le Gallerie ‘ Fortuna Arte’ e ‘ Orientale Sicula’. Nel segno dell’avanguardia, Serboli, indaga analogie, divergenze ed elementi comuni dei movimenti Dada, Pop-Art. la commistione tra generi, lo spirito dissacrante tra rivolta e negazione lo porta a provocare se stesso e gli altri in un modulo tra informale, concettuale e casual-art. Questo pittore tutta mente, è tra i nostri pochi artisti che mostrano l’intera ‘fatica’, ricerca e cambiamento, e sopra ogni cosa, ciò che conta è la fermezza dei risultati tali da essere tra i maestri.

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Su una scala da uno a dieci, quant’è importante la pittura e in quale movimento glorioso ti ritrovi, Dadaismo, Futurismo, Realismo etc. -Sono partito dal figurativo, ho attraversato quasi tutti i movimenti grazie anche all’ingegnosa apertura di due cugini insegnanti. Il Dadaismo su di me ha avuto una incidenza implacabile. Hai il potere assoluto per un giorno di essere Umberto Boccioni, la prima cosa che faresti? Non andare in guerra. L’unica cosa che rimprovero al futurismo geniale più impronta e più segno preciso, quasi urtante. Molti artisti si riconoscono nelle ragioni generali delle tue proteste e delle tue performances, ritieni sono sempre forma di informazione e conoscenza per raggiungere obiettivi? E’ sempre comunicazione, il fine è sempre un fatto artistico. A volte le performances sono state presentate sotto forma ermetica con un unico impulso che ci ha animato e stimolato. Ci siamo nutriti d’arte con ‘ Orientale Sicule e ‘ Fortuna Arte’ chiudendo queste due gallerie, consideri come una sconfitta dell’arte a Messina? Pensi sia possibile rigenerare questa città? Non la considero una sconfitta, a Fortuna Arte ci sono state mostre di una certa valenza, mentre l’Orientale Sicula ha percorso da pioniere su larga scala promuovendo circa oltre 140 mostre tra col-


lettive e personali con scambi interculturali,. Alla chiusura hanno giocato diversi fattori che si sono innestati in questi tempi di crisi Si può rigenerare questa città, basta dare le giuste attenzioni. Qual è il posto dove ti vengono le idee più strane ed innovative? -Nel dormiveglia, tengo sempre un taccuino e una penna sul comodino, e poi allo studio dove mi trovo faccia a faccia con l’arte. La visione che ti ha cambiato la vita e modificato la tua arte? -Nell’adolescenza, esattamente al ginnasio visitai la mostra di Giorgio Morandi e ne rimasi subito colpito, e come se di colpo mi fossi reso conto delle testimonianze strepitose dell’arte ai primi del novecento, per cui, in qualche modo nella mia vita sono entrate le innovazioni dell’astrazione. Cosa stai leggendo attualmente? Ho ripreso a leggere ‘ La boutique del mistero’ di Dino Buzzati per un fatto puramente personale e triste. Di cosa sei particolarmente orgoglioso? Nell’ambito familiare, gli affetti vicini, nell’ ambito lavorativo, l’essere pittore mi soddisfa Una cosa bella nell’essere di te Sono fiero di avere i piedi michelangeleschi.

foto di Antonio De Felice

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Cultura

Concerto in duo di arpa e violino 48

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Francesco Tusa e Alessia Pitali collaborano insieme da una decina di anni e hanno all’attivo numerosi concerti

na sinfonia di note ha coronato la serata di domenica 7 settembre ai chiostri all’Arcivescovado, con il concerto del duo Francesco Tusa (Violino) e Alessia Pitali (Arpa). Il concerto rientra nell’ambito dell’edizione estiva di “Armonie dello Spirito”, l’iniziativa culturale promossa dall’Arcidiocesi di Messina con l’intento di dare vita grazie alla collaborazione di numerosi artisti a momenti di ascolto e di riflessione. Francesco Tusa e Alessia Pitali collaborano insieme da una decina di anni e hanno all’attivo numerosi concerti non solo nella nostra città e in provincia ma in tutta la regione. Entrambi hanno completato il loro percorso di studi con il massimo dei voti e la lode presso il Conservatorio “A. Corelli” di Messina. Francesco Tusa è stato vincitore di vari concorsi solistici e da camera e di recente, nella sezione musica da camera ha vinto il 1° premio assoluto al concorso “A.Gi.Mus” di Siracusa e al concorso internazionale “Giuseppe Ierna” di Floridia. Nell’Ottobre del 2013 si è esibito con l’Orchestra Sinfonica Nazionale di Panamà per la recita di Aida di Verdi al Teatro Anayansi del Centro de Convencione Atapla della città di Panamà in collaborazione con il Conservatorio di Musica “Santa Cecilia” di Roma. Alessia Pitali è stata vincitrice di concorsi solistici e da camera a livello nazionale ed internazionale. Nel 2010 si classifica come seconda Arpa idonea dell'Orchestra Nazionale dei Conservatori. Ha avuto modo di suonare sotto la direzione di Maestri quali Xu Zhong e Franco Piersanti, e di collaborare con l'attore-regista Nanni Moretti. Nel corso della serata il duo ha eseguito vari brani, tra i quali: La Sonata per Violino (o Flauto) e Arpa in Sol minore di Gaetano Donizetti; Il Notturno per Violino e Arpa del Maestro Biagio Ilacqua ispirato e composto proprio per il Duo Tusa-Pitali; La Sicilienne di Maria Theresa Von Paradis in Mi bemolle Maggiore; I Due Preludi Romantici, rispettivamente in Sol e Fa Maggiore di Marcel Tournier; Meditation, tratto dalla Comèdie Lirique (opera lirica) in tre atti intitolata ‘Thais’ di Jules Massenet; La Fantasia di Camille Saint-Saens; Il Cigno celebre motivo di Saint-Saëns e L' elegia di Luigi Maurizio Tedeschi. Il pubblico presente è stato intrattenuto alla fine con due bis, “La Czardas” di Vittorio Monti e il celebre Intermezzo tratto da “Cavalleria Rusticana” di Pietro Mascagni. Il prossimo appuntamento in musica inserito in programma “Armonie dello spirito-Estate 2014” è per domenica 14 settembre 2014 alle 21:30 nella Basilica Cattedrale con il Conservatorio di Musica “S. Giacomantonio” di Cosenza. Concerto delle classi d’Organo dei proff. Claudio Brizi ed Emanuele Cardi, Niccolò Villotta, Maria Greco, Pasquale Panaro e Luigi Vincenzo. Cristina D’Arrigo WWW.ILCITTADINODIMESSINA.IT

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Tavolo dei relatori; da sinistra Micale, Pitrone, Scoglio, Rando

S.Pier Niceto e Monforte

due paesi una storia

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n incontro sul tema “S.Pier Niceto e Monforte: due paesi una storia” ha dato l’avvio ad un rapporto di collaborazione culturale tra San Pier Niceto e Monforte San Giorgio, i cui territori nel medioevo costituivano un unico feudo. Nel tempo quello che era chiamato San Pier Monforte acquistò una progressiva autonomia che fu completata nel 1812 e dopo l’Unità d’Italia ottenne l’attuale nome San Pier Niceto. I due territori sono geograficamente divisi dal Niceto, un fiume che, più che dividerli, li unisce sia dal punto di vista storico sia economico. L’appuntamento, iniziativa della Pro Loco di San Pier Niceto ottimamente guidata da Giuseppe Amalfi, ha visto protagonisti due studiosi di storia locale, Antonino Micale di San Pier Niceto e Guglielmo Scoglio di Monforte San Giorgio e un docente universitario molto noto per le sue pubblicazioni sulla letteratura italiana Giuseppe Rando. L’incontro è stato moderato dal vicesindaco e assessore alla cultura Francesca Pitrone. Nel corso dell’interessante incontro seguito da un numeroso pubblico; Antonino Micale si è soffermato sulla vita comunale del Paese nel ‘700-‘800,

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La vita ordinaria e amministrativa nei due paesi, gli armenti del dio Sole, la battaglia del Nauloco al centro di un interessante incontro

sull'abitato, sul territorio, sulla scuola e sul settore dell’agricoltura ricchezza ancora oggi per entrambi i paesi. Scoglio, anche per celebrare i duemila anni dalla morte dell’imperatore Augusto, ha trattato temi molto più remoti: quello della Battaglia del Nauloco vinta da Augusto su Sesto Pompeo nel 36 a.C., del tempio di Diana e degli armenti del dio Sole. Riesaminando i testi degli storici che si sono occupati degli eventi del I secolo a.C. e il dipinto della Battaglia del Nauloco custodito nel Museo Nazionale Romano, Scoglio è giunto alla conclusione che è fortemente fondata l’antica tradizione che vuole che il fiume Niceto sia il Facellino, il fiume sacro a Diana, nei cui pressi sarebbe approdato Ulisse e davanti al quale si è svolta la Battaglia del Nauloco. Vivace il dibattito che ha visto tra gli altri l’intervento di Giuseppe Ardizzone Gullo, Presidente del Centro di Studi Storici di Monforte.

Organizzatori, relatori e sindaci WWW.ILCITTADINODIMESSINA.IT

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Associazione “Anthurium Rosa”

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re giorni di iniziative culturali a Messina nel segno della spiritualità. Due anni e 23 eventi – incontri, seminari, convegni, proiezioni, dibattiti – dopo la fondazione, “Anthurium Rosa – Cammini di Conoscenza”, l’associazione messinese che propone itinerari di spiritualità attraverso la convergenza delle antiche conoscenze religiose, esoteriche e sapienziali con le recenti scoperte della scienza e della fisica quantistica, ricomincia da dove ha lasciato, il film “Un altro mondo”, proiettato quest’estate nell’Arena Corallo davanti ad una platea gremita e interessata fino al punto da restare a lungo ad animare il dibattito. “Un altro mondo” verrà dunque proiettato di nuovo, a Messina, in risposta alle richieste di “bis” e approfondimento raccolte a piene mani nella serata al Corallo. Ma il film – un viaggio straordinario tra scienziati, pensatori e artisti in America, Giappone, Europa attorno ai temi del tempo e della risonanza tra esseri umani e natura – non è che una delle iniziative di cui si compone la giornata inaugurale del nuovo anno. Giornata che cade il 26 settembre e che in realtà dura tre giorni, dal 26 al 28 settembre. Venerdì 26 settembre, infatti, al Teatro Annibale Maria di Francia, a partire dalle ore 20.00, con l’introduzione e la conduzione a cura della presidente dell’associazione, Mirella Restuccia, si comincerà con conferenza di illustrazione del programma annuale, si proseguirà con la presentazione del seminario di Gabriele Policardo, sul tema “Rabbia, vittimismo, senso di colpa: i tre veleni dell’anima”, che si terrà il giorno dopo, dalle ore 9.00 alle ore 18.00 all’Hotel Messenion, e si concluderà con la proiezione di “Un altro mondo” e il dibattito finale con il regista del film Thomas Torelli, uno dei protagonisti, l’esperto del calendario Maja, Antonio Giacchetti, e lo stesso Policardo. E se sabato 27 ci sarà il seminario di Policardo, domenica 28 la tre giorni si completerà con la conferenza di Marco Cesati Cassin sul tema “Presenze positive. Le coincidenze misteriose che ci guidano e ci proteggono”, conferenza che si terrà al Teatro Annibale Maria di Francia, alle ore 18.00, e che riprenderà i temi e il titolo dell’ultimo libro di Cesati Cassin, edito da Sperling & Kupfer al pari del suo precedente ( “I guardiani della soglia”).

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Musica

La musica

sveglia l’amicizia P

rimi di Settembre: strano a dirsi, ma è ancora estate. Anzi, strano per niente. Ancora le genti calzano sandali e il lino riveste i corpi nel mese scorso baciati dal sole, e arricchiti della sua forza. La pelle, che ricorda il bruno, ha il profumo dei gelsomini, e la salsedine non abbandona taluni fili di capelli. Tutti giungono, pian piano, e si rincontrano prima che il tempo dell’autunno arrivi, con i suoi alberi ingialliti, e che il freddo dell’inverno torni a far dormire la natura. Il Lido Horcynus Orca ancora una volta ospita e riunisce, mentre gli ultimi cocktail snocciolano la serata come chicchi di caffè sotto la pressa del macinino. Tra poco la città si ripopolerà, e Torre Faro sarà terra dei suoi perenni abitanti, e meta di qualche passeggiata distratta, o di incontri amorosi, magari segreti, indisturbati. Appunto, tra poco: ma il 5 settembre tutti stanno ancora tamburellando coi piedi scoperti sulle tavole lignee dell’Horcynus; e, come ogni serata che si ricordi in quella bella punta sullo Stretto, la musica c’è, e avvolge ogni cosa, persino i tavoli, le sedie, e le luci, danzanti alle variazioni del vento. La sera, fra il rischio di pioggia, l’apparire improvviso delle stelle e una luna ombreggiata in lontananza, scorre piacevole e ritmata, sulle note dei bei brani di due siculi D.O.C: l’uno, Mimì Sterrantino, discende dall’antica rocca di Castelmola, e l’altro, Toti Poeta, ci raggiunge dalla vicina Barcellona Pozzo di Gotto. Cos’hanno in comune i due? La passione per la musica, quella fatta

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Mimì Sterrantino, Toti Poeta e Gli Accusati fra nuvole e mare


con amiche chitarre, e l’amore per la propria terra: la Sicilia. E la compagnia degli Accusati, amici di suonate. Più che un concerto qualsiasi, dove il pubblico si trattiene a discrete linee di spazio dal palco, distante dai musicanti, in attesa di afferrare ciò che loro vogliano comunicargli, sembra una festa fra amici, in cui tutti si lasciano trasportare dalla musica e dondolano i loro volti in sorrisi color di luna piena e alta. Le narrazioni introspettive, le impressioni sulla terra di tutti i nostri giorni, su chi la sconquassa e chi la svilisce, su chi la ama come mamma e chi la cura come un orticello felice, si diramano attraverso una musica ritmata, allegra, sensibile, talvolta più lenta, a tratti più veloce, ma sempre carezzevole alle orecchie. E’ davvero una bella armonia quella che dalle corde dei musici si stende sulle membra di chi la riceve, e la trasforma in danza. Una danza che non sa di estate che finisce, ma di nuovo che comincia: che sa di speranza, di volontà, di persistenza, di coraggio nel rendere la vita di ogni dì ed ogni notte una normalità splendente. Mimì e Toti ci insegnano questo: ad essere felici nel posto che ci ha generati e che, tacitamente, ci ricambia d’amore tutti i giorni. Basta solo cogliere e curare quello che dovremmo amare. Marina Pagano WWW.ILCITTADINODIMESSINA.IT

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Spettacolo

È la palermitana Giulia Todaro “Una Ragazza Per Il Cinema” 2014

V foto di Gianfry Nepitelli

“Abbiamo raggiunto risultati straordinari in questa kermesse – ha affermato Lo Presti – grazie a un’organizzazione fatta da talents scouts professionisti e da una giuria eccezionale” 56

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isibilmente emozionata, Giulia, studentessa di lingue e desiderosa di lavorare nel mondo del cinema e del teatro, è stata incoronata con la corona “Cuore di luce”, prezioso diadema realizzato appositamente per il concorso dalla Xento gioielli. Miss Città di Palermo nel 2013, Giulia Todaro è subentrata ad Elisa Muriale, vincitrice della passata edizione del concorso di bellezza che vuole esaltare il talento e le doti delle giovani italiane, dando loro la possibilità di essere valutate e giudicate da esperti di qualità. Soddisfazione è stata espressa da Antonio Lo Presti ,patron della manifestazione che, da ventisei anni, rappresenta un concreto trampolino di lancio per chi, nel proprio futuro, immagina un lavoro nel mondo dello spettacolo e della televisione. “Grazie al programma - afferma Lo Presti- ricco che siamo riusciti a portare a termine, non senza sforzi ma con grande entusiasmo, e con la preziosa collaborazione di tutti gli sponsor, che ringrazio, anche quest’anno siamo riusciti ad offrire un grande spettacolo e a fare di Acireale il centro della bellezza”. Lo Presti, che con dedizione si dedica all’organizzazione dell’evento insieme ad Daniela Eramo, ha voluto però sottolineare quanto la bellezza, da sola, non basti per guadagnarsi lo scettro di “Ragazza per il Cinema”. “Questo concorso – ha aggiunto – aiuta il talento a emergere e offre la possibilità, a chi ha una dote particolare, di metterla in mostra. Noi – ha concluso Lo Presti – diamo l’occasione alle ragazze di mostrare le proprie doti artistiche e di essere valutate da una giuria tecnica, da professionisti in grado di svelarle”.


foto di Gianfry Nepitelli WWW.ILCITTADINODIMESSINA.IT

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La corazzata Potemkin a cura di Francesco Certo

Rush Ron Howard (A beautiful mind, Il Codice da Vinci) firma un’appassionante visione della Formula 1 degli anni ’70. Rush racconta, in maniera romanzata ma comunque fedelissima alla realtà, la storia del duello per il mondiale ’76 tra Niki Lauda, pilota austriaco della Ferrari, e James Hunt, inglese su McLaren. Per il suo film Howard non ha voluto immagini di repertorio da sbattere qui e la, tutt’altro, ha voluto fedelmente ricreare i momenti salienti della vicenda, su tutti, l’incidente del Nurburgring nel quale, dopo la probabile rottura di una sospensione, la Ferrari di Lauda si schiantò contro le barriere incendiandosi, il pilota, estratto da alcuni colleghi sopraggiunti, rimase sfigurato dalle ustioni. L’incidente minò il cammino verso la vittoria del mondiale dell’austriaco, proprio a vantaggio del grande rivale Hunt. Lauda tornò il più velocemente possibile in macchina, ma nell’ultima gara del Fuji la paura, in una pista allagata, lo bloccò ed Hunt trovò il suo primo ed unico mondiale piloti. La trama del film è arcinota a tutti gli appassionati del genere motoristico, chi non conosceva la storia, però, non è tagliato fuori, al contrario, perché è proprio questa la forza della pellicola. Infatti, nel film di Howard non si ritrovano solo gli appassionati che hanno vissuto quegli anni, la storia è avvincente, con pathos e tensione tiene lo spettatore attento, la Formula 1 non è contorno, sta in mezzo al film è il motivo per cui tutto accade, ma questo non allontana chi guarda, le sfide, si sa, affascinano sempre. Il film non è una ricostruzione ma non si discosta dai fatti, chiaro esiste il romanzo, ma non troppo. Perché in realtà non serve romanzare nulla, la storia di Lauda e Hunt è già un romanzo di suo. La sfida, le donne, l’incidente, la differenza tra il campione e il talento, insomma lo sport nella sua massima espressione incorniciato nel mondo degli anni ’70, quando la F1 era pericolosa e si moriva, quando diventare un’icona era ben più complicato di oggi, e quando due antipodi come Lauda e Hunt incrociavano le loro vite. La regia di Howard è impeccabile, la ricostruzione degli avvenimenti in pista spettacolare, ottima l’interpretazione di Chris Hemsworth (il Thor degli Avengers), che ricalca la personalità spavalda e sbruffone di Hunt. Daniel Bruhl è un ottimo Niki Lauda, incarna l’ironia e la professionalità del campione austriaco. Oggi, Lauda è uno dei boss della Mercedes in F1, gestisce le diatribe di Hamilton e Rosberg, rimanendo uno dei personaggi più amati del circus. James Hunt è morto di infarto a 45 anni, nessuna sorpresa, una vita al massimo e ben oltre il limite, in pista e, soprattutto, fuori.

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da Beethoven a Kurt Cobain a cura di Francesco Certo

CURIOSITà Qui si toccano i sentimenti, quelli veri e profondi, quelli che fanno palpitare il cuore…ah il cuore! Il prof. si che lo sa cantare il cuore, la sua poetica si incentra su quello, il cuore e le sue emozioni. Cantare l’amore è forse una delle cose più difficili in musica, banalmente lo possono far tutti, bastano due rime cuore/amore e ci si sente tutti poeti. Ma “le lettere d’amore, fanno solo ridere e non sarebbero d’amore se non facessero ridere”, ma per scrivere le lettere d’amore giuste bisogno esserne capaci, non bastano le rime ed i sentimenti un tanto al chilo, le parole vanno pesate e misurate, scandite con la giusta musicalità, mai banali e mai scontate. Il prof. non ha di questi problemi, lui l’amore lo ha raccontato sempre con grazia ed ironia, forse anche autoironia, perché no, magari era proprio lui che voleva “una donna con la gonna”, e chissà se anche a lui è capitato di lasciare la sua “Euridice”, voltandosi e dicendole addio. Roberto Vecchioni è un poeta vero, racconta da 50 anni le ansie del cuore, e non solo, ma con un’arte tutta sua, non mancano, infatti, nelle sue canzoni dotti riferimenti letterari, ma non sono racconti, assolutamente no, più che altro interpretazioni, diventa lui il protagonista dell’arte, piccolo espediente per non raccontare la propria vita banalmente ma con un alone di misticismo letterario. Personalmente siamo “vecchioniani” sin da bambini, quando il senso delle sue canzoni neanche lo capivamo, è quella che ci sembrava una canzone per piccini era invece un affresco politico (“La gallina Maddalena”), e che le “luci a san Siro” pensavamo fossero riferite al calcio, invece erano una biografia vecchioniana, dalla giovinezza al successo passando per il decadimento della società, già troppo materialista e qualunquista. Un’artista commovente, perché tutti nel sentire le sue opere possono trovare la “propria storia”, statene certi, se avete amato Vecchioni lo ha raccontato, amato, sofferto, desiderato, lasciato e dimenticato, Vecchioni c’è e ci sarà. Racconta l’amore dicevamo, si lo sappiamo che è limitativo, ma il centro della sua opera è lì, e poi non è un limite, raccontare ciò che muove il mondo, raccontare quello che tutti provano e proveranno senza mai essere ripetitivo o stucchevole. La vita di Vecchioni dedicata all’arte è di per sé un’opera d’arte, un regalo incredibile all’umanità, un regalo che abbiamo la fortuna di poter scartare ogni giorno con sincera sorpresa.

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chioni

Dentro gli occhi

Roberto

[...]E non verranno i briganti a derubarti di notte perchè tutti i briganti prenderanno le botte e non verranno i pirati perchè tutti i pirati andranno in fondo al mare. E non verranno i piemontesi ad assalire Gaeta con le loro land rover, con le loro toyota e se verranno gli indiani con i lunghi coltelli noi daremo le botte le botte anche a quelli e adesso chiudi i tuoi occhi chiudi gli occhi che ho sonno son vent'anni che guardo e che non dormo[...]

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parole in blu a cura di Alessia Vanaria

CURIOSITà Nacque a Comiso, in provincia di Ragusa, il 15 novembre 1920. Studente brillante, dal carattere riservato, si distinse subito per la sua versatilità nel campo delle lettere classiche e moderne, tanto che, appena diciottenne vinse un concorso di prosa latina che comportava, come premio, un viaggio a Roma e l’incontro con Mussolini a Palazzo Venezia. Iscrittosi alla facoltà di “Lettere e Filosofia” dell’Università di Catania fu costretto nel 1942 ad interrompere gli studi a causa dello scoppio della seconda guerra mondiale. Chiamato alle armi, infatti, fu nominato sottotenente nel 1943 ma poco tempo, per sfuggire ai tedeschi, si rifugiò a Scandiano, sull’Appennino emiliano, dove riuscì a sopravvivere dedicandosi all’insegnamento. Una volta terminata la guerra rientrò in Sicilia, dove, ammalatosi di tubercolosi, fu ricoverato per un anno nel sanatorio della Rocca di Palermo, a metà strada tra la città e Monreale. Il periodo trascorso nell’ospedale e la guarigione quasi miracolosa da un male che era ritenuto all’epoca pressoché incurabile, saranno oggetto della sua opera di maggior successo: Diceria dell’untore. Quest’ultima venne pubblicata da Bufalino nel 1981 per le numerose insistenze di Leonardo Sciascia, suo amico, e di Elvira Sellerio. Nel romanzo in questione si racconta la storia di un giovane reduce che, nell’estate del 1946, affronta, dopo quello della guerra, un nuovo “apprendistato di morte” nel sanatorio della Rocca sulle alture di Palermo. Ad animare quei giorni infuocati dell’estate mediterranea, preludio di una fine ormai inevitabile, è l’amore che unisce il giovane protagonista a Maria, una paziente dagli ambigui trascorsi. Folgorato da quell’ “angelo nunciante”, decide di fuggire con lei, ma durante il viaggio Maria muore in un alberghetto sul litorale. Muoiono, in seguito, tutti gli altri pazienti, mentre si salva solo il protagonista, con il rimorso di aver tradito “il silenzioso patto” stretto con i compagni della Rocca, di non sopravvivere ad essi. Per lui, “reciso il cordone ombelicale col sublime” si riapre lo scenario della vita quotidiana. Se la morte resta uno scandalo, la guarigione è una caduta da cui potrà riscattarsi rendendo “testimonianza, se non delazione, d’una retorica e d’una pietà”, componendo la sua diceria. Tutta la vicenda è narrata con uno stile elegante, tipico della prosa d’arte, al punto che si è parlato, con Bufalino, di una restaurazione della tradizione letteraria più alta, di destinazione elitaria. A seguito della pubblicazione della Diceria dell’untore, che ottenne il Premio Campiello e fu subito tradotta in tutta Europa, Bufalino divenne uno dei casi letterari più avvincenti del Novecento. Dopo quel successo, infatti, egli cominciò a “vuotare i cassetti”, come si disse, di tutto ciò che aveva scritto in tanti anni e accuratamente conservato. Videro la luce così le poesie de L’amaro miele; i romanzi Argo il cieco ovvero I sogni della memoria; Le menzogne della notte che ottenne il Premio Strega; Qui pro quo; Guerrin meschino e Tommaso e il fotografo cieco; le raccolte di elzeviri Cere perse; le “sicilianerie” di Museo d’Ombre e Luce e lutto, dove riflette sulla realtà siciliana e sulla “sicilianità”. Bufalino muore il 14 giugno 1996, nell’ospedale di Vittoria, a seguito di un incidente automobilistico.

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Non mancava molto ormai: già erano scomparse l'incredulità e la vergogna dei primi tempi, quando ogni fibra è persuasa ancora d'essere immortale e si rifiuta di disimpararlo.

Comiso, 15 novembre 1920 Comiso, 14 giugno 1996

Gesualdo

I ricordi ci uccidono. Senza memoria, saremmo immortali

Bufalino

Capire la Sicilia significa dunque per un siciliano capire se stesso, assolversi o condannarsi. Ma significa, insieme, definire il dissidio fondamentale che ci travaglia, l'oscillazione fra claustrofobia e claustrofilia, fra odio e amor di clausura, secondo che ci tenti l'espatrio o ci lusinghi l'intimità di una tana, la seduzione di vivere la vita con un vizio solitario. L'insularità, voglio dire, non è una segregazione solo geografica, ma se ne porta dietro altre: della provincia, della famiglia, della stanza, del proprio cuore. Da qui il nostro orgoglio, la diffidenza, il pudore; e il senso di essere diversi.

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Una notte di giugno caddi come una lucciola sotto un gran pino solitario in una campagna d'olivi saraceni affacciata agli orli d'un altipiano di argille azzurre sul mare africano... Luigi Pirandello Agrigento, 28 giugno 1867 Roma, 10 dicembre 1936

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RE sano

Mangia

a cura di Mimmo Saccà

Cervello può essere "allenato" a preferire cibi sani

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l cervello può essere "allenato" a preferire cibi sani. Con una dieta a base di fibre, proteine e in generale alimenti a basso indice glicemico in soli sei mesi si può infatti innescare un effetto di "rieducazione" a livello cerebrale, che rende reversibile il meccanismo che porta a preferire alimenti ipercalorici e poco sani. E' quanto emerge da una ricerca Usa, della Tufts University e del Massachusetts General Hospital, pubblicata sulla rivista Nutrition & Diabetes. Gli studiosi sono partiti dall'ipotesi, molto diffusa, che una volta innescati nel cervello i circuiti che portano a una dipendenza dal cibo spazzatura questo processo sia irreversibile. Si sono quindi messi a caccia di qualcosa che potesse invertire questa tendenza, coinvolgendo nella ricerca 13 uomini e donne in sovrappeso. A otto di loro e' stato chiesto di seguire uno speciale regime alimentare a base di fibre,

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proteine e in generale alimenti con basso indice glicemico, mentre cinque hanno proseguito a mangiare secondo le normali abitudini, fungendo da gruppo di controllo. All'inizio dell'osservazione e dopo sei mesi e' stata effettuata su tutti i partecipanti allo studio una risonanza magnetica cerebrale: dai risultati e' emerso che in coloro che avevano seguito il particolare regime alimentare pensato dagli studiosi vi erano dei cambiamenti nelle aree del cervello dedicate all'apprendimento e alle dipendenze, che risultavano più sensibili ai cibi salutari e meno a quelli ipercalorici e dannosi per la salute. "L'effetto ottenuto è molto più soddisfacente di quello che si realizza nel caso di un bypass gastrico, grazie al quale si diminuisce in generale la quantità di cibo ingerita, ma non ci si educa a mangiare in modo sano" spiega uno degli autori dello studio, il dottor Sai Krupa Das.


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RE sano PREPARAZIONE

La ricetta Spaghetti ai peperoni olive e capperi Ingredienti per 4 persone • • • • • •

380 gr di Spaghetti 300 gr di Peperoni rossi 300 gr di Peperoni gialli 65 gr di Olive nere denocciolate 40 gr di Acciughe (alici) sott'olio 25 gr di Capperi sott'olio

Per realizzare gli spaghetti ai peperoni olive e acciughe lavate i peperoni ed avvolgeteli nella carta stagnola, poneteli su una leccarda e cuoceteli in forno statico preriscaldato per 40 minuti a 220° (o in forno ventilato per 30 minuti a 200°). Intanto sgocciolate le acciughe e i capperi sott’olio con un colino, tagliate a rondelle le olive nere denocciolate e tenete da parte. Quando i peperoni saranno cotti, sfornateli, eliminate la stagnola, pelateli, tagliateli a metà, eliminate il picciolo, i semi interni e tagliateli a listarelle sottili, ponete i peperoni tagliati in un colino con per scolarli dal liquido in eccesso e tenetelo da parte. In una padella larga rosolate a fuoco dolce le acciughe. Aggiungete le listarelle di peperoni fate rosolare un paio di minuti versate l’acqua di cottura dei peperoni e aggiungete anche le olive e i capperi. Intanto in una pentola capiente portate al bollore abbondante acqua salata, versate gli spaghetti e cuocete per circa 10 minuti o il tempo riportato sulla confezione. A cottura ultimata, scolate gli spaghetti e uniteli al condimento, mescolate per insaporire la pasta. Gli spaghetti ai peperoni olive capperi e acciughe sono pronti, portateli subito in tavola per gustarli caldi!

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