InvestoMagazine - N.1 2013

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REGISTRAZIONE: Tribunale di Torino n. 40/2011 del 27/6/11 - N.8 Anno 2

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Caro Lettore... [Premessa: essendo la presente testata un bimestrale, per questioni di tempistiche dettate dall’azienda tipografica e dalle festività natalizie, questo numero è stato mandato in stampa il 19 Dicembre 2012; pertanto in caso di avvenute catastrofi profetizzate dai Maya non avremo, né io né voi, modo di leggere sia quanto sto per scrivere che i relativi contenuti di questo N1/2013. Nel caso in cui i Maya si fossero sbagliati …buona lettura.] Scusate sono una persona che prende poco sul serio le varie profezie catastrofiche pertanto, essendo la nostra testata un bimestrale, mi sono divertita a giocare sulla data del 21 dicembre 2012. Infatti in quella data ho voluto offrire ai miei collaboratori un aperitivo/ coffee per salutarci (occasione in realtà sfruttata per scambiarci gli auguri per le festività natalizie). Come avrete notato la nostra testata ha cambiato l’abito infatti ne abbiamo alleggerito il peso fisico, arricchendone però i contenuti. Inoltre ci sono state delle new entry tra i collaboratori: Fosco Giulianelli, blogger Cool Hunter nonché corrispondente svedese ma di nascita perugina; volto, in quel di Svezia, della campagna pubblicitaria della H3G svedese… per la serie: italiani questi sconosciuti… ma non all’estero. Nadia Afragola (si pronuncia come la fragola con la A che la precede), dolce come il frutto, ex arbitro di calcio, ex pubblicista sportiva che cura per noi le tendenze nei vari mercati. In questo numero in particolare ci propone il famosissimo Pitti che si starà svolgendo proprio in questi giorni. Troverete come sempre la rubrica fissa del Banking, curata da Marco Sodano (con le previsioni per il 2013. Meglio seguire i suoi consigli poiché non si è mai sbagliato, almeno fin’ora! ). Ci sarà ancora Investo Building curata da Massimiliano Sciullo, con notizie sugli investimenti nel mattone italiano preferito soprattutto dagli stranieri…e Pietro Genuardi che nel suo Investo Art ci propone la bella Piera Scognamiglio- emergente artista sulla quale sarebbe il caso di investire qualche euro. Lo ammetto, sono molto orgogliosa di tutti i nostri collaboratori perchè persone speciali che hanno un certo sesto senso per le nostre rubriche…mi piace parlarvi di loro come a loro piace scrivere per Voi. Nella speranza reale che i Maya si siano sbagliati, vi auguro allora buona lettura!

Patrizia Caridi


Dear Reader... [Preamble: being this magazine bimonthly, for a matter of schedule given by the printing company and by Christmas holidays, this number has been sent out for printing on December 19th, 2012; so just in case the catastrophe prophesized by the Mayas becomes true we won’t have, neither you or me, the chance to read what I’m going to write and the related contents of this N1/2013. In case the Mayas were wrong… Enjoy reading it.] Excuse me if I’m a person that takes not so seriously the various catastrophic prophecies so, being our magazine bimonthly, I had fun playing with the December 21th, 2012 date. In fact in that day I decided to offer to my colleagues an aperitif/coffee to greet us (a situation useful to exchange our Christmas wishes). As you may have noticed our magazine changed its dress, in fact we lightened the physical weight, while enriching the contents. Also we had some new entries among the collaborators: Fosco Giulianelli, Cool Hunter blogger as well as Swedish correspondent but born in Perugia; he is the face, in Sweden, of the advertising campaign for Swedish H3G… that is to say: Italians, these strangers… but not abroad. Nadia Afragola (it is pronounced like the word “fragola” with just an A before it) sweet like the fruit, former soccer referee, former sport publicist that edits for us the tendencies on different markets. In this number in particular, she introduces the incredibly famous Pitti that is happening during these days. You will find, as always, the Banking section, written by Marco Sodano (with his forecast for 2013. It is better to follow his advice because he was never wrong, at least until now!|) There is Investo Building by Massimiliano Sciullo, with news on Italian real estate investments, especially preferred by foreigners… and Pietro Genuardi, that in his Investo Art recommends the beautiful Piera Scognamiglio – emerging artist on which should be the case to invest some money. I admit it, I am very proud of our collaborators because they are special people that have a certain sixth sense for our columns… I like to talk about them as much as they like to write for You. Hoping for real that the Mayas were wrong, then I wish you a nice reading!

Patrizia Caridi


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23 | PSICO INVESTO La dittatura planetaria dei mercati Alessandro Meluzzi

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29 | INVESTO BANKING In barba ai Maya! Marco Sodano

35 | INVESTO BUILDING Italy... Sweet Home! Massimiliano Sciullo

41 | INVESTO ART

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Piera Scognamiglio Pietro Genuardi

49 | INVESTO ART L’arte dell’investimento Francesco Papa

55 | INVESTO COOL Professione: cool hunter!

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Fosco Giulianelli

63 | STYLE TO WOMAN “Trucco e Parrucco” Valentina Polidori

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69 | INVESTO TENDENCE Special Pitti Nadia Afragola

75 | INVESTO LUXURY

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Turismo... Un investimento da Dio! Micaela Barisone

83 | INVESTO TRENDY Gin-ki: il Giappone a portata di polso Pietro Diana

89 | INVESTO SHOW

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Tanti Sgrilli per la testa Patrizia Caridi

95 | INVESTO COLLECTION Corto Maltese Lodovico Poletto

103 | INVESTO fitness Gambe... sempre in gamba!

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Andrea Scarpetta

109 | INVESTO FASHION I numeri che fanno moda Carlotta Isoardi

115 | INVESTO SHOP Boutiques online Ludovica Robbio

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120 | EVENTS Gli eventi delle principali città italiane: Torino, Milano, Roma

126 | ASTROINVESTO L’oroscopo degli investimenti Medea

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IMAGAZINE N V E S TO DIRETTORE DI TESTATA Andrea Costa

MANAGER DIRECTOR

Patrizia Caridi

SEGRETARIA DI REDAZIONE

Maria Maldarizzi

ART DIRECTOR Ilaria Chiesa

PUBLIC RELATION MANAGER Francesca Leone

MEDIA PLANNING MANAGER Massimiliano Esposito

International Comunication Manager Rita Ayeni

TEXT TRANSLATOR Fiorella Vacirca

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COORDINAMENTO EDITORIALE E PUBBLICITARIO

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REDAZIONE INVESTOMAGAZINE

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E N O I Z A D E R LA

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La dittatura planetaria dei mercati

La dittatura planetaria dei mercati

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a parola “mercato”, pur nella sua durezza commerciale, appare persino rassicurante. Per esempio rispetto a un tema come il rapporto tra mercati e democrazia. Infatti è un’antinomia tra concetti perché i mercati vivono di denari e una democrazia è fatta da persone. È fuori di dubbio che i mercati nella loro forza originaria abbiano molto a che vedere con le scelte umane. V’era un discusso politico meridionale che di fronte ai dibattiti sulle borse internazionali e sullo spread amava ripetere che tra l’abitudine e le convenzioni, anche intellettuali, preferiva occuparsi di mercati rionali piuttosto che internazionali. È un gioco di parole perché i costi e i valori dei mercati rionali, di cui vivono gli uomini, non possono non risentire degli apparenti capricci sismicometereologici dei mercati finanziari. Infatti mentre sui mercati rionali le persone possono veramente scegliere -partendo dal proprio budget- ciò che vogliono comprare, la logica dei mercati finanziari pare obbedire a dinamiche oscure e quasi iniziatiche. Effettivamente avendo spostato sul valore ‘moneta’ piuttosto che sulle cose il baricentro dell’azione economica, tutto obbe-

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he word “market”, though its commercial harshness, appears to be almost comforting. For example compared to a subject like the relationship between markets and democracy. In fact it is an antinomy between concepts because markets live by money and democracy is made by people. It is out of doubt that markets in their original strength have a lot to do with human choices. There was a controversial politician from Southern Italy that during the debates about international Stock Markets and the spread loved to repeat that between habits and conventions, even intellectual, he preferred to deal with corner markets instead of international markets. It is a wordplay because the costs and values of corner markets, of which men live, are affected by the obvious seismic-meteorological caprices of financial markets. In fact while on corner markets people can actually choose – starting from their budget – what they want to

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disce a fluttuazioni di scelte di coloro che le monete più che raccoglierle le producono. L’atto di signoraggio bancario, con il quale le valute circolano per volontà di banche nazionali europee o della federal reserve, tende a far credere che queste entità siano soggetti pubblici in qualche modo sottoposti a Stati o volontà popolari e sovrane. Nulla di più falso, come ben si sa. Le banche che emettono moneta hanno come soci gli stessi istituti bancari che dovrebbero controllare. È così per la banca d’Italia così come per la federal reserve. Il valore della moneta non vien stabilito sulla base di fondamentali economici, come il valore dei titoli azionari di gruppi che si finanziano in borsa, ma di movimenti di valori simbolici che risentono soprattutto delle scelte di piccoli gruppi -per lo più bancari- in grado di influenzare comportamenti d’acquistovendita di opinion maker decisivi. Basta far scorrere i nomi dei gruppi bancari per capire che non si stratta certo di società aperte a qualunque volontà umana di speranza. Questa silenziosa oligarchia potente muove consensi e valori in grado di determinare la storia di intere nazioni e di popoli. Badi bene soltanto un paranoico potrebbe pensare a una setta di gnomi che dal profondo di una montagna decide per tutti gli esseri viventi. I mercati però nella loro apparente neutralità si muovono secondo logiche molto meno imprevedibili e più decriptabili di quanto la loro libera e democratica imponderabilità sembra far credere. In questa dimensione rivendicare la dignità della democrazia vuol dire far crescere la coscienza e l’informazione sui valori come lo spread o altre variabili che sono entrate improvvisamente nel nostro lessico dopo che nel cervello e nel cuore. Sono diventate improvvisamente da ignote a parole chiave di qualsiasi ragionamento sulla politica, sull’economia e sulla civiltà. Informa-

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buy, the logic of financial markets seems to obey to obscure and almost initiatory dynamics. Actually, having shifted the economic center of gravity on the value “coin” instead of the things, everything obeys to the fluctuations of choices of those producing coins instead of saving them. The act of seignorage, with which currencies circulate because of European national banks and of the federal reserve, tends to make believe that these entities are public subjects subordinated, in some way, to States or people’s sovereignty. It is all false, as we all know it. Banks that release coins have, as partners, the same banking-houses that should control. It is like this for the Bank of Italy as much as for the federal reserve. Coin value is not established on the basis of economy fundamentals, like the value of shares from groups financing themselves in stock markets, but with movements of symbolic values that are most of all affected by the choices of small groups – most of all banking groups – able to influence purchasing-selling behaviors of important opinion makers. It’s enough to look at the names of the banking groups to understand that they are not societies open to whichever will of human hope. This silent powerful oligarchy moves approval and values able to determine the history of entire nations an populations. But pay attention: only a paranoid could think of a gnome cult that from depth of a mountain decides for all the living beings. But markets, in their illusory neutrality, move along much less unpredictable and decrypted logics of how their free and democratic imponderability seems to show. In this dimension, the claim for dignity of democracy means to grow conscience of information about values like the spread or other variables that suddenly entered in our language after our brain and our heart. They have become suddenly from unknown-words to key

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words of every reasoning about politics, economy and society. Most of all, information is power. Such as the power of financial information is stigmatized when it becomes an opportunity for financial speculations, in the same way there is a sociopolitical inside trading that is recommended through information like the true, authentic and real interpreter of the implacable logic of markets. Taking note of this truth does not mean to change the course of these events that have deep roots, coming from far away and going far away. But it means to take back the dignity of those who, through conscience and critics, intend to avoid that a massive cheat – or at least a misunderstanding – shapes, other than the economical behaviors of millions of people, even those few choices actually independent that are at the basis of personal dignity, as well as a population or a nation.

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zione è innanzi tutto potere. Così come il potere dell’informazione finanziaria viene stigmatizzato quando diventa occasione di speculazioni borsistiche, allo stesso modo c’è un insider trading di tipo sociopolitico che si propone attraverso l’informazione come unico vero interprete autentico e reale della logica implacabile dei mercati. Prendere atto di queste verità non significa cambiare il corso di questi eventi che hanno radici profonde, vengono da lontano e vanno lontano. Ma vuol dire recuperare la dignità di chi attraverso conoscenza e critica intende evitare che un colossale imbroglio -o perlomeno equivoco- plasmi oltre i comportamenti economici di milioni di persone, anche quelle poche scelte veramente autonome che sono alla base della dignità di una persona, oltre che di un popolo o una nazione.


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In barba ai Maya!

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abbiamo sfangata. Ora sappiamo che se il calendario Maya finisce nel dicembre del 2012 è semplicemente perché sul disco di pietra non c’era spazio sufficiente per elencare i giorni che verranno. Dunque, buttiamo alle spalle le previsioni apocalittiche e concentriamoci sull’anno che si apre: l’anno dei corsi azionari ai minimi, della ripresa che prima o poi deve pur farsi vedere, dei paesi emergenti che sono sempre di più l’occasione buona per investire. Avanti tutta. L’oroscopo dell’investitore – quello in cui ai segni zodiacali si sostituiscono i settori sui quali si può scommettere – è molto chiaro. Bando ai mugugni e alle facce lunghe, se vogliamo qualcosa dobbiamo per prima cosa crederci.

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e did it. Now we know that if the Maya calendar ends in December 2012, it is because on the stone plate there wasn’t enough space to list all the days that are coming. So let’s put behind our shoulders the apocalyptic forecasts and just focus on the incoming year: the year of the minimum stock market quotations, of the financial recovery that now or then have to appear, of the emerging countries that are always a good reason to invest. Full speed ahead! The investor’s horoscope – that in which there are no zodiac signs but the fields on which they can bet – is crystal clear. No more whining and sad faces, if we want something, first of all we need to believe in it.

Azioni. Se i valori di mercato sono più depressi che mai è il momento di investire. Si compra a prezzi stracciati: basta usare un minimo di lungimiranza, puntando sulle società solide che hanno un mercato in espansione (i servizi e l’energia, tanto per fare un esempio). Vietato pretendere di fare il botto, la Borsa non è posto per fare il colpo del secolo. Ma mettere i risparmi in condizione di fruttare qualcosa sì.

Shares. If the market values are more depressed than ever, it is time to invest. We can buy at incredibly cheap prices: only far-sightedness is required, aiming at solid societies that have a market in development (services and energies, just to give

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Titoli di Stato. L’altalena dello spread andrà avanti di sicuro almeno fino a dopo le elezioni. I rendimenti, di conseguenza, sono in salita. Vale la regola per cui se la Repubblica Italiana non si trovasse davvero in condizioni di rimborsare i suoi debiti, il problema principale sarebbe sopravvivere. Si può comprare con un ragionevole grado di serenità, qualunque governo ci tocchi continuerà a pagare le emissioni.

an example). It is forbidden to require to make a splash, the Exchange market is not a place where you can make a lucky strike. But it is the place where you can put your savings to yield. State bond. The spread swing will go on at least after the election, for sure. The profits, by consequence, are raising up. The rule in force says that if the Italian Republic won’t be able to pay for its debt, the main problem would be surviving. But we can buy with a reasonable degree of serenity, whichever government we will have, it will continue paying the flotation.

Paesi emergenti. Occhio a Indonesia e Malaysia. La Cina e l’India continuano a garantire ritorni molto buoni, ma in questo settore è importante andare continuamente a scovare il nuovo che avanza. Segnalazione di rigore anche per il Brasile, che si sta imponendo a livello internazionale come una delle grandi potenze economiche del futuro.

Emerging countries. Keep an eye on Indonesia and Malaysia. China and India keep on guaranteeing interesting returns, but in this sector it is important to find the newin-progress. A must-be-recommendation is also for Brazil, imposing itself on a worldwide level as one of the future biggest economic powers.

Valute. La sfida del 2012 sarà ancora una volta quella ormai storica tra euro e dollaro, ma gli esperti si dicono sicuri che le sorprese verranno dal cambio tra dollaro e yen. Chi governa il giappone punta su politiche espansive i cui benefici saranno godibili per diverso tempo. Avanti col sol levante.

Currency. The challenge for 2013 is, once again, the historic fight between euros and

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Materie prime. L’oro è un bene rifugio vecchio quanto la storia dell’uomo. I corsi possono anche tirare al ribasso, ma sul medio lungo periodo il metallo giallo non ha mai deluso chi ha deciso di usarlo per mettere la sua moneta al riparo dalle turbolenze dell’economia. Basta ricordare che non è oro se non luccica. Quindi, se decidiamo di affidarci a Etf e ad altri prodotti simili, attenzione al gioco delle commissioni. L’oro di per se resta una sicurezza.

dollars, but the experts are sure that the surprises are coming with the exchange between dollars and yens. Who governs Japan, is aiming at expansion politics whose benefits will be enjoyed for a long time. Keep on with the Land of the Rising Sun. Raw materials. Gold is a safe investment and it is as old as the history of men. The quotations can pull down, but on the midlong period the yellow metal never disappoints who decides to use it to save its investments from economic turbulences. Just remember that it is not gold if it doesn’t shine. So, if we decided to trust ETF and other similar products, we have to be careful about the game of commissions. Gold is a security.

Mattone. Parlare agli italiani di investimenti immobiliari è come pretendere di insegnare ai gatti ad arrampicarsi. In questo momento il mercato è depresso: segno che è il momento di comprare. Quando il ciclo dell’economia si invertirà ci sarà tutto lo spazio per fare margini ottimi. Solo bisogna tenere in considerazione che il Fisco ha messo gli occhi sulla casa, e quindi prepararsi a sborsare qualche anno di Imu. Per proteggere il proprio capitale può darsi che ne valga la pena.

Real estate. Talking to Italians about real estate investments is like wanting to teach cats how to crawl up. In this very moment the market is depressed: sign that it is the right time to buy. When the economy cycle will change there will be space to obtain great margins. Just keep in mind that the inland revenue set eyes on the houses market, so be prepared to pay out a few years of IMU. Maybe it is worth to protect your own capital.

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L’oroscopo dell’investitore.. 32


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bbiamo gli stranieri alle porte. Ma anche all’interno delle stanze, in giardino, in cucina e così via. Dipende solo da dove hanno deciso di investire. Il mattone italiano, infatti, continua a essere una soluzione assolutamente interessante per quei capitali esteri in cerca di una buona opportunità, intrecciata con un livello di qualità con pochi paragoni nel mondo. E il mercato immobiliare italiano, in questo momento, possiede entrambi i requisiti: prezzi accessibili, legati a una congiuntura che vede l’offerta decisamente superiore alla domanda (anche per i pochi mutui concessi dalle banche) e soprattutto un panorama di location la cui bellezza è il nostro biglietto da visita da secoli, nel mondo. E non c’è crisi economica che possa intaccare un patrimonio di questo genere. La Toscana, ormai, con il tanto decantato “Chiantishire” non fa nemmeno più notizia. La tendenza più evidente, tuttavia, è che gli stranieri che comprano casa da noi sono mediamente oltre i 40 anni, in cerca magari di un “buen retiro” dove trascorrere la vecchiaia. Un sogno quasi letterario. Ma ci sono stranieri e stranieri. Cambiano i gusti, le preferenze. Indubbiamente anche

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he foreigners are outside our doors. But also inside our rooms, gardens, kitchens and so on. It depends on where they decide to invest. The Italian real estate market, in fact, keeps on being an absolutely interesting solution for those foreign capitals in search of a good opportunity, mixed with a level of quality with few comparison in the world. And the Italian real estate market, right now, has both requirements: affordable prices, linked to a trend that sees the demand definitely superior to the offer (even because of the few loans given by banks) and most of all a location setting of which its beauty has been a business card for ages all over the world. And no economic crisis can corrode this kind of heritage. Tuscany, by now, with the famous “Chiantishire” is not even on the news anymore. The most obvious trend, however, is that the foreigners buying a real estate in our Country are over 40 years old, looking for a “buen

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il budget e le motivazioni che spingono a cercare casa (una seconda casa, si intende. In questo frangente il discorso-immigrazione non viene rilevato). Uno dei canali privilegiati, data la distanza geografica tra l’aspirante compratore e il potenziale bene da acquistare, è sempre di più Internet. E proprio dai dati di Immobiliare.it, una delle realtà leader in Italia in questo campo, emergono tendenze, curiosità e novità rispetto al passato. In senso assoluto, non c’è storia: o meglio, ce n’è talmente tanta da non saper più dove metterla. La città più desiderata infatti è Roma, interessata dal 12% delle richieste. Segue Milano e la sua provincia, con il 6%, mentre assumono una connotazione decisamente più vacanziera e da relax le due posizioni successive: Como, che sfrutta ancora il potentissimo traino dell’effetto-Clooney e Imperia, punto di riferimento per una delle zone più chic della riviera Ligure. Le preferenze, tuttavia, variano da nazione a nazione: i più interessati all’Italia (e ci starebbe anche un filo di ironia) sono i tedeschi: il 14% di coloro che si interessano a una casa italiana via Internet arriva dal Paese della Merkel e del rigore. Poi Stati Uniti e Francia. Ma non man-

retiro” where they can spend their life after retirement. Almost a literary dream. But there are foreigners and foreigners. Tastes and preferences change. Surely also the budget and the motivation to look for an house (I mean a second house. In this case the immigration matter is not pointed out). One of the favored channels, due to the geographical distance between the future buyer and the potential good to buy, more and more often is the internet. And from the data taken by Immobiliare.it, one of the Italian business leader in this field, tendencies, curiosities and news emerge compared to the past. There is nothing more to say: there is so much beauty in Italy that there is no more space for it. The most desired city is Rome, with the 12% of requests, followed by Milano and its province with 6%, while they are seen more as vacation and relax places-only the next two positions: Como, still working with the strong drawing of the Clooney-effect and Imperia, landmark of one of the most chic area of the Ligurian Riviera. Preferences, however, change from Nation to Nation: the most interested in Italy (and this is a bit ironic too) are Germans: the 14% of those who are looking for Italian houses

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over the internet come from the Country of Mrs. Merkel and strictness. Then United States and France. But there are also the emerging countries like Russia – nation of the new rich people – Brazil, South Africa, and even Afghanistan. Just the Germans are orienting themselves on the already mentioned Rome, Milan and Como. But the Eternal City maintains its charm also with our transalpine cousins: a troubled but strong relationship from the Gauls and Julius Cesar onwards. And then they love our sea: from west Liguria to Sardinia (most of all the Olbia-Tempio province), up till Venice and Genoa. British are keeping an eye on us too and with loads of Pounds they aim at Milan, R o m e , but also Monza and Brianza, Genoa and Brindisi, looking for the evocative Apulian sea. New buyers come from Russia: they look for relaxing but exclusive areas. From west Sardinia to Imperia, up to Como and the Pesaro-Urbino province, between Marche and Umbria. Milan is less popular, Russians visit it for the shopping but they don’t like the idea of living there. USA dollars are aiming at Verbania (on the Lake Maggiore area) and on the classic Rome. Not Milan again, outmoded by Varese (closer to Malpensa and the lakes), Naples and even Vicenza. The Brazilians make a curious choice: they prefer Chieti, in Abruzzo, even before Milan, Rome, Treviso and Padua. But it can easily be the “go-back” immigration, such as Canadians preferring Pistoia, Genoa, but also Cosenza and Teramo. In a word, “paisà” with nostalgic feelings about their roots. Finally the South Africa, that elected Naples as its favorite destination.

cano le aree emergenti, come la Russia – la nazione dei nuovi ricchi – il Brasile, il Sud Africa e addirittura l’Afghanistan. Proprio i tedeschi si orientano sulle già citate Roma, Milano e Como. Ma la città Eterna esercita il suo fascino anche sui cugini transalpini. Dai Galli e Giulio Cesare in poi, un rapporto forse tormentato, ma forte. E in seconda battuta amano il nostro mare: dalla Liguria occidentale alla Sardegna (soprattutto provincia di Olbia-Tempio), fino a Venezia e Genova. Anche gli inglesi ci tengono d’occhio e con un carico di sterline puntano su Milano, R o m a , ma anc h e Monza e Brianza, Genova e Brindisi, alla ricerca delle suggestioni del mare di Puglia. I nuovi compratori arrivano però dalla Russia: cercano zone di relax, ma esclusive. Dalla Sardegna occidentale a Imperia, fino a Como e la provincia di Pesaro-Urbino, tra Marche e Umbria. Meno gettonata Milano, che i russi frequentano per lo shopping, ma dove non amerebbero vivere. I dollari Usa invece puntano su Verbania (in zona lago Maggiore) e sul grande classico di Roma. Niente Milano anche qui, superata da Varese (più vicina a Malpensa e ai laghi), Napoli e addirittura Vicenza. Decisamente curiosa la scelta dei brasiliani, che prediligono Chieti, in Abruzzo, prima ancora di Milano, Roma, Treviso e Padova. Ma potrebbe essere l’effetto di un’immigrazione “di ritorno”, così come i canadesi che puntano su Pistoia, Genova, ma anche Cosenza e Teramo. Insomma, “paisà” con la nostalgia delle radici. Infine il Sudafrica, che come meta preferita ha eletto Napoli.


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uest’anno Roma, come spesso accade, ci ha graziati con un autunno mite! Il centro storico era un continuo vibrare di luci fioche, di candele sui terrazzi dove si consumavano le ultime cene di fine estate, complice un clima caldo e piacevole. In una di queste serate “mondane”, in occasione di un premio sull’eccellenza italiana a cui erano stati invitati nomi noti e meno noti dello spettacolo, del cinema, dell’imprenditoria e dell’arte, scorgo, tra l’allestimento decoroso ma non sfarzoso né particolarmente elegante della sala, un quadro che mi incuriosisce per la semplicità del tratto e la capacità di sintesi nella sua straordinaria eloquenza. Mi incuriosisco perché le opere affisse ai pannelli mobili erano tutte distinguibili da una pennellata non particolarmente eccelsa e devo sinceramente ammettere che non avevano destato in me nessun tipo di interesse particolare, ma l’ultimo della serie sembrava appartenere a un’altra mano più incisiva più precisa, meno improvvisata. Evitando per rispetto di citare l’artista che tanto si era prodigato a realizzare opere sul neorealismo italiano raffigurando volti noti del cinema da De Sica

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his year Rome, as so often, graced us with a warm autumn! Old town center was a constant quiver of dim candle lights from the balcony where the last dinners of late summer were eaten, thanks to a warm and pleasant weather. During one of these “socialite” evenings, at an award for Italian excellence to which were invited well-known and less famous people from the entertainment, cinema, business and art world, I noticed among the organization not too, luxurious nor too elegant of the hall, a painting that intrigued me for the simplicity of the line and the ability to synthesize in its extraordinary eloquence. I felt curious about it because the works hanging on the mobile panels were all distinguished by a brush stroke not so excellent and I have to say that they didn’t arouse any particular interest, but that, the last of the series seemed to belong to another hand more incisive and precise, less improvised. Avoiding to mention out of

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alla Magnani fino ad arrivare a contemporanei come Vitti Benigni, Loren, Haber, Muti attraverso Tognazzi , Lisi ed altri e che in realtà oltre al gioco semplice del riconoscimento, a volte nemmeno molto scontato, non avevano destato in me un interesse particolare, mi sono soffermato su un Renzo Arbore in tecnica mista molto, molto interessante. Immediatamente ho allungato l’occhio nella speranza di focalizzare l’autrice dell’opera tra la moltitudine di ospiti e imbucati tipici delle serate romane. Ma niente! Non riuscivo a percepire un segno tra gli avventori che mi riportasse al semplice schizzo che stavo ammirando in esposizione. Perché in realtà di quello si trattava, di un segno preciso, molto semplice arricchito da elementi di collage visti e rivisti. Eppure era l’armonia e la mancanza di pretenziosità che mi faceva dimenticare la moltitudine di opere in esposizione. Finalmente vedo avvicinarsi al quadro un amico accompagnato da una giovane donna molto graziosa, esile, elegante che scostandomi con un “permesso“ sussurrato a fil di voce si pone tra me e il dipinto. Bingo! Sono sicuro sia lei! Infatti dopo pochi secondi l’amico mi riconosce, si avvicina mi saluta e mi presenta: “Piera Scognamiglio,” dice lei “piacere” dico io dicendole il mio nome. Scopro essere l’autrice solo di quel quadro, e in effetti il mio istinto non sbagliava. E non solo, scopro essere di Napoli, che lavora e opera soprattutto sul territorio campano, con innumerevoli mostre all’attivo e la considerazione di autorevoli critici d’arte. Adalgisa Caira, dottore di Ricerca in Filosofia del Linguaggio e della Mente scrive di lei e delle sue opere: “....Una donna che urla, che manifesta il candido pudore sguainando il corpo, che si arrischia nelle tentazioni per riequilibrare il dissidio: questa la femminilità inebriante presente nelle opere di Piera Scognamiglio. L’estetica dissonante dei tratti femminili armonizza con sfumature trasfiguranti, con linee decise e simultaneamente aggrovigliate. Uno stile che canta la frammentarietà di un’identità storica e personale, che sfida l’incasellamento della donna esaltandone le perversioni proprie ed indotte. Occhi, bocche, gambe sfiorate diventano icone di un erotismo sottile, trepidante, diventano messaggeri di pregiudizi da scalzare e da custodire. La femminilità diventa segmento, traccia, macchia, contrasto e luce. I dipinti ombrati ed ambrati “guardano” l’osservatore in maniera sorniona, sembrano sfidarlo accennando carezze e pizzichi. I colori soffusi e sprezzanti si fanno custodi di una donna non sottintesa, di una donna che non rimpiange e che

respect the author that tried so hard to realize works about Italian neorealism drawing known faces of the cinema from De Sica, to Magnani, up to contemporary actors like Vitti, Benigni, Loren, Haber, Muti, Tognazzi, Lisi and others that apart from the simple game of recognition, sometimes is not so expected, they didn’t awake a particular interest, I focused on a Renzo Arbore in mixed technique very, very interesting. Immediately I put an eye on the hope to focus on the author of the painting among the multitude of guests and gatecrashers typical of many parties in Rome. Unsuccessfully! I couldn’t perceive a sign among the people able to bring me back to the simple sketch that I was admiring before. Because that was just a firm mark, simple but enriched by element of collage seen over and over again. But the harmony and the lack of pretentiousness made me forget all the other pieces on display. Finally I see approaching the painting a friend of mine accompanied by a young woman, very pretty, minute and elegant that moving me aside with a “excuse me” slightly whispered, stands between me and the painting. Bingo! I’m sure it’s her! In fact, after a few seconds my friend recognizes me,

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gets closer and introduces me: “Piera Scognamiglio” she says “nice to meet you” I say telling her my name. I learn that she is the only author of the picture, and in fact my instinct wasn’t wrong. And I discover that she is from Naples, that she works most of all in Campania with numerous exhibitions and the consideration of eminent art critics. Adalgisa Caira, Ph.D. in Mind and Language Philosophy writes about her and her works: “…A woman that screams, manifesting the candid modesty unsheathing the body, that risks in temptation to balance the quarrel: this intoxicating femininity is all over the works of Piera Scognamiglio. The discordant aesthetic of female figures harmonizes with transfigured shades, with firm lines and simultaneously tangled. A style that sings about the fragmentary nature of an historical and personal identity that challenges the woman’s categorization glorifying one’s own induced perversions. Eyes, mouths, legs almost touched become icons of a fine and anxious eroticism, they become messengers of prejudices to undermine and to shield. Femininity becomes a segment, trace, spot, contrast and light. The shady and ambercolored pictures “look” at the observer with a sly smile, they seem to challenge him outlining caresses and pinches. The suffused and prideful colors are keepers for an explicit woman, of a woman that does not regret and does not return. Piera Scognamiglio with her art can create an unordinary psychic and emotive vortex, shaping a real and realistic dimension that seems to grab the truth right in the moment of covering-up”. And while I got the confirmation that the picture was “created in one go” I take an appointment to see what is her work, all together, in her atelier. I meet her a few days after in Naples and I discover an eroticism comparable to Kolomon More, an artist of the early ‘900 that used to paint with Toulouse Lautrec but with a third millennium style! …Exasperation, female world, dissection and recomposition, introduction of fragments inserted along with a logic or an intentional randomness, are just a few of the many references in the creative universe of Piera Scognamiglio, versatile interpreter of a contemporary spirit. A mark that constitutes the figure, a line that is almost a doodle, precise, clear and inexplicably creator of fluid structures, bodies that lives powerfully in her paintings. In oils and acrylics we can find suggestions and sometimes quotes of Bacon, in some way the Maestro of deformation and exasperation, even in the range of colors preferring brown and bloody tones mixed to greys and colors of the shadow.

non ritorna. Piera Scognamiglio riesce, con la propria arte, a creare vortici psichici ed emotivi non ordinari, a stilare dimensioni reali e realistiche che sembrano afferrare la verità nel momento in cui l’occultano”. E mentre mi viene confermato che quel quadro è stato “creato di getto” fisso un appuntamento per vedere quello che è il suo lavoro, nel suo insieme, nel suo studio. La incontro dopo pochi giorni a Napoli e scopro un’erotismo paragonabile a Kolomon More artista dei primi del ‘900 che dipingeva con Touluse Lutrec, ma in chiave terzo millennio! …Esasperazione, mondo femminile, scomposizione e ricomposizione, introduzione di frammenti inseriti secondo una logica o una intenzionale casualità, sono solo alcuni dei tanti richiami presenti nell’universo creativo di Piera Scognamiglio, poliedrica interprete dello spirito contemporaneo. Un tratto che ne costituisce la cifra, una linea che è quasi uno scarabocchio, precisa, nitida e inspiegabilmente costruttrice di strutture fluide, di corpi che abitano prepotentemente le sue tele. Negli olii e negli acrilici sono leggibili le suggestioni e qualche volta le citazioni di Bacon, in qualche modo il maestro della deformazione e dell’esasperazione, anche nella palette dei colori

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PIERA SCONAMIGLIO Prezzi: dai 250,00 per i disegni ai 2000,00 – 2500,00 per i quadri - Finalista al concorso “Expressioni Lab” 2008 a cura di Eleonora Fiorani, presso il Museo Ange lo Rizzoli di Ischia - Menzione speciale per le Opere presentate al “Como Contemporary Contest 2009” - Finalista al concorso “Premio Arciere Isola di Sant’Antioco 2010” ,a cura di Vittorio Sgarbi, presso il Museo Archeologico “F. Barreca” di Sant’Antioco (Carbonia-Iglesias) -Vincitrice al concorso “Alterazioni 2011”, presso il Castello Aldobrandesco di Arcidosso (GR)

che prediligono toni bruni e sanguigni mescolati a grigi e ai colori dell’ombra. E poi le ibridazioni, forse la chiave d’accesso per l’espressione artistica contemporanea, non solo di tecniche e di modi stilistici ma anche di esseri, nella continua invenzione di creature surreali, e nella contaminazioni dei generi. È seguendo la logica di questa progressiva contaminazione che nel suo percorso ci imbattiamo in video o installazioni che superano il vincolo di spazio e tempo ai quali è invece soggetta per sua natura l’opera bidimensionale. (Giuliana Paolucci) E mi dico …Voglio averne uno! Piera Scognamiglio è un’artista italiana (05/02/1985). Laureata all’Accademia di Belle Arti di Napoli, il suo percorso artistico si articola fra pittura e installazioni multimediali. Le domando: “ I costi?” – “Sono accessibili “mi risponde lei e in un momento ho il libretto degli assegni in mano e mentre decido quale quadro fare mio la puntuale ospitalità napoletana mi solletica i sensi non ancora sensibilizzati con ‘na tazzulella e cafè.

And then interbreeding, maybe to key to access to the contemporary artistic expression, not only techniques and styles but also living beings, in the continuous invention of surreal creatures and in the contamination of genres. It is following the logic of this progressive contamination that in her path we come upon videos or installations going beyond the restriction of space and time to which is subordinated for its nature the twodimensional works. (Giuliana Paolucci) And then I think…. I want one! Piera Scognamiglio is an Italian artist (05/02/1985). Graduated from Naples Academy of Arts, her artistic path expresses among painting and multimedia installations. I ask to her: “The prices?” – “They are affordable” she says and right after I have my checkbook in my hand and while I decide what painting I want to buy, the unfailing Neapolitan hospitality tickles my still not sensitized senses with “ ‘na tazzullella e cafè” (a cup of coffee).

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L’arte dell’investimento

L’ARTE DELL’INVESTIMENTO

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a bellezza, da sola, spesso non basta. Ma quando diventa anche preziosa, allora si merita un posto al sole. Almeno nel mondo degli investimenti: un panorama sempre più insidioso, di questi tempi, dove trovare la direzione giusta diventa un rebus senza indizi. Ed è proprio qui che sembrano aver fatto colpo i fondi di investimento che puntano sul mercato dell’arte. Un ambito tradizionalmente meno “famoso” rispetto al mattone, ai titoli di Stato o alle azioni, ma che di questi tempi garantisce margini di sicurezza e di guadagno decisamente interessanti. Lo dicono le ultime statistiche, che anche per il 2012 (in attesa dei dati definitivi) indicano crescite a diverse cifre. E non tanto a livello italiano – dove l’arte è di casa per definizione – ma a livello globale. Anzi, sono proprio i mercati stranieri e quelli emergenti ad attirare la maggior parte dei capitali e delle contrattazioni tra gallerie, case d’asta e singoli antiquari. Il flusso di denaro sui fondi d’investimento, alla fine del 2011, era arrivato a 960 milioni di dollari, in crescita rispetto ai 760 milioni del 2010. Lo dicono gli esperti della Deloitte Luxembourg, in collaborazione con i londinesi della ArtTactic. Comples-

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eauty, on its own, often is not enough. But when it becomes precious, then it deserves a place in the sun. At least in the world of investments: a panorama that gets more insidious, these days, where finding the right direction becomes a clueless enigma. And here seems that the investment funds hits aiming at the art market. A traditionally less “famous” area of interest if compared to the brick market, State bonds or shares, but that during these times guarantees safety and definitely interesting earning margins. The latter statistics says that for 2012 (waiting for more definitive data) there was an important amount increase. And not only in Italy – where the art is literally at home – but on a global scale. On the contrary, the foreign and emerging markets attract the most part of capitals and negotiations between galleries, auction houses and antiquarians. The flow of capital on investment funds at the end of 2011, was around 960 million dol-

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“L’Urlo di Munch”


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sivamente, sono 44 le realtà di investimento operative, tra fondi e trust. Di questi, ben 21 sono in Cina. Ma non mancano quelli tra Usa, Singapore, Svizzera e Lussemburgo. Solo la Cina, da sola, nel 2011 ha movimentato più di 320 milioni di dollari in investimenti artistici. E il 2012 dovrebbe chiudere il conto in pari, con almeno altri 300 milioni. Da non sottovalutare, infine, i contesti sudamericani: anche laggiù, nel corso degli ultimi due anni, sono stati raccolti almeno cento milioni di dollari nei fondi di investimento per l’arte. Così come negli altri settori, comunque, anche il mondo delle opere, dei quadri e via dicendo vive di cicli. Almeno tre soltanto nel nuovo millennio, con un procedimento di nascita, crescita e chiusura di fondi che poi danno origine a nuovi operativi. Il tutto, calato all’interno di un universo mondiale che vede ruotare intorno all’arte un volume economico con zeri a perdita d’occhio. Le ultime stime, che risalgono al 2010, hanno quantificato in 42,9 miliardi di euro (fonte Nomisma) il giro d’affari planetario. Di questi, la fetta italiana ammonta a circa 1,4 miliardi di euro. E per non farsi mancare nulla, anche in questo caso bisogna tener contabilità anche del sommerso: in Italia si tratta di almeno 470 milioni di euro stimati. Sempre in tema di cifre, nel nostro Paese i professionisti dell’arte ufficialmente

lars, growing compared to the 760 million of 2010. The experts from Deloitte Luxembourg, in collaboration with ArtTactic from London say so. All together there are 44 operative realities of investment, between funds and trusts. 21 of them are in China. But they are present also in USA, Singapore, Switzerland and Luxemburg. China alone, in 2011 moved more than 320 million dollars in art investments. And 2012 should close the account equally, with at least 300 million. Finally, the South American context should not be underestimate: even down there, during the last two years, at least 100 million dollars have been collected in the investment funds for art. Such as in other sectors, however, even the pieces of work, paintings and so on, live by cycles. At least three in the new millennium, with a process of birth, growth and closing of funds that can give life to new operatives. Everything inside a worldwide universe that revolves around art an economic volume with zeros as far as the eyes can see. The last valuations, from 2010, quantified the worldwide turnover in 42,9 billion euros (according to Nomisma). Of which the Italian part amounts around 1,4 billion euros. And in order not to miss anything, even in this case we have to keep an eye on the black economy: in Italy it is valued around 470 billion euros. Always talking about numbers, in our Country the art professionals legally recognized are 1631, of which 1184 galleries,

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riconosciuti sono 1631, di cui 1184 gallerie, 65 case d’aste e 382 mercanti. Dice: ma se investo in opere d’arte, ci guadagno? A vedere gli andamenti fino al primo semestre del 2012, si direbbe proprio di sì. Anzi, tra cornici e ornamenti vari, la crisi sembra proprio non mettere piede da quelle parti. E i capitali che si trasformano in opere, tornano nelle tasche con un certo margine, visto che la domanda continua a essere notevolissima, a fronte di un’offerta sempre più di qualità. Basti pensare che, solo per quanto riguarda l’arte del Dopoguerra, i tassi di “invenduti” alle aste sono ai minimi storici: i lotti vanno via come il pane, come dice l’Art Market Report. Una fase di euforia e record senza precedenti, come spiega bene il campo della pittura: addirittura +23.8% di vendite rispetto al primo semestre 2011. E anche se con un ritmo più ridotto, anche le opere cronologicamente anteriori alla Seconda Guerra mondiale vanno bene: +17.7% rispetto al 2011. Un esempio? L’Urlo di Munch, “andato” a 120 milioni di dollari, in un’asta che si è tenuta lo scorso Maggio a New York. Beato chi se la può godere. Ma pure chi l’ha venduto.

65 auction houses and 382 art dealers. One may say: but if I invest in works of art, do I earn something? According to the trends for the first semester of 2012, the answer should be yes. Between frames and ornaments, the crisis did not stomp in that field. And the capitals transformed into pieces of work come back in the pockets with a certain margin, seeing that the demand keeps on being remarkable, in view of a highquality offer. You have to consider that, just for what concerns the postwar art, the rate of “unsold pieces” is at its minimum: the lots are going like hot cakes, as reported by the Art Market Report. An record and an euphoric phase without precedent, as well explained by the painting field: +23.8% of selling compared to the first semester of 2011. And even if with a slower rhythm, the pieces of works chronologically previous to the World War II are more than satisfying: +17.7% compared to 2011. An example? The Scream by Munch was sold for 120 million dollars during an auction in New York the last May. Blessed who can enjoy it now. But also who sold it.

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Professione: Cool Hunter!

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i chiamo Fosco Giulianelli, sono umbro, nato a Perugia, vivo a Stoccolma dal 1994 dove nel 2007 ho creato un blog conosciuto come The fashionist, con lo scopo di influenzare gli uomini svedesi a vestirsi meglio. Ho visitato molte città, oltre a Milano, capitale della moda italiana; città come Londra, Parigi, Barcellona, Anversa, Amsterdam, Copenaghen, Stoccolma, Helsinki, Berlino, Monaco e molte altre e posso affermare che, nella stessa maniera in cui abbiamo esportato la nostra cultura alimentare world wide, come la pizza e il vino, siamo anche riusciti ad esportare con STILE lo stile. Come possiamo affermare che il mondo in generale sia diventato più elegante grazie a noi italiani? Circa otto anni fa nasceva una nuova professione, il Cool Hunter, il ricercatore del diverso, del bello, del trendy. 
Il luogo di lavoro del Cool Hunter è la strada, utilizzata dai passanti come una vera e propria passerella. Come nasce il Cool Hunter: Il cool hunting (termine anglosassone nato negli Stati Uniti negli anni ottanta) rappresenta uno strumento del marketing, esploso tra la fine del XX secolo e l’inizio del XXI secolo, che si occupa dell’osservazione delle tendenze e

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y name is Fosco Giulianelli, I’m Umbrian and I was born in Perugia; I live in Stockholm from 1994 and in 2007 I created a blog known as “The Fashionist”, with the purpose of “affecting” Swedish men into dressing better. I visited lots of cities like, other than Milan, the capital of Italian fashion that holds the title stolen to Turin, London, Paris, Barcelona, Antwerp, Amsterdam, Copenhagen, Stockholm, Helsinki, Berlin, Munich and much more. I can now affirm that, in the same way in which we exported all over the world our food culture such as pizza and wine, we were able to export with “style” our style. But how can we say that the world has become more elegant thanks to us Italians? About eight years ago a new profession started to rise, the Cool Hunter, the researcher of differences, beauty, trends, with the street as his place of work, used by pedestrians like a catwalk. But how does the cool hunter rise up? The

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cool hunting (an Anglo-Saxon word born in the USA in the 80’s) represents a marketing vehicle exploded between the end of the 20th century and the beginning of the 21st, taking care of observing the trend and cultural model that are created inside media and fashion world. The term cool was used with the meaning of “something new”. The cool hunting uses a sociological approach of “cult-researching” that is fulfilled through the visual and direct exploration of several worlds and scenarios of young cultures, often using photos and/or videos to support these researches. Every Cool-hunter can operate as free-lancer or by commission from a research agency, providing a briefing about the area of interest of the research. The cool hunter provides the material useful to outline, ahead of time, trend and languages “coming” from the area of events, media, show business, marketing, communication, fashion system and cultural goods. From being a niche phenomenon, the cool hunting is becoming a well-known profession, with dedicated training courses. Personally I started this career successfully with my blog “The Fashionist”. I started with Milan and Stockholm, highlighting the differences between styles in the two countries; the good taste and elegance of Italians, first of all, gave me the chance to encourage some shy Swedish men to improve themselves. Today I can affirm, thanks to me and to all the others “Cool Hunters” that, with the web support, this influence brought its results. On one hand a new profession was created, and on the other hand there is the ease for those who want to be cool, trendy or simply “ahead”, to find news about fashion trends directly from the web.

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dei modelli culturali che si stanno formando nei media e nella moda. Cool (letteralmente fresco) venne usato nell’accezione di “qualcosa di nuovo”. Il cool hunting applica un approccio sociologico di “cult research” che si realizza mediante l’ esplorazione visiva e diretta dei mondi e degli scenari di riferimento delle culture giovanili, utilizzando spesso immagini fotografiche e/o video a supporto delle ricerche. Ogni Cool-Hunter può operare come free-lance o per incarico di un’agenzia di ricerca che fornisce un brief sugli ambiti di interesse della ricerca da effettuare e fornisce materiale utile a delineare, in anticipo sui tempi, le mode e i linguaggi “che verranno” nell’ambito degli eventi, dei media, dello spettacolo, del marketing, della comunicazione, del fashion system, dei consumi culturali. Da fenomeno di nicchia il cool hunting sta diventando una professione ben delineata alla quale iniziano ad essere dedicati i primi corsi di formazione. Ho intrapreso questa carriera con successo con il mio blog The fashionist appunto. 
Ho iniziato con Milano e Stoccolma; le differenze di stile tra i due paesi, il buon gusto e l’eleganza degli italiani in primo luogo mi dava la possibilità di poter invogliare qualche timido svedese a migliorarsi. Oggi posso affermare, grazie a me e a tutti gli altri “Cool Hunters” con il supporto del web, che questa “influenza” ha portato i suoi frutti, da una parte una nuova figura professionale e dall’altra la facilità di chi vuole essere “Cool” “trendy” o semplicemente “avanti”, di reperire informazioni su tendenze e dintorni consultando esclusivamente il web.

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“The Lantern” Research SAGL organizza anche: - Lugano Internation Fiscal Forum: dedicato alla fiscalità internazionale rivolto alle aziende e in materia di investimenti - Lugano Trading Forum: dedicato agli strumenti di investimento e al trading online - Lugano Commodity Forum: dedicato ai traders di commodity

“The Lantern” Research è un network internazionale, fondato nel 2009, in rapido sviluppo, a cui partecipano in totale oltre 20.000 professionisti della finanza (Analisti Finanziari, Research Boutiques, Economisti, Portfolio Managers, Private Equity e Corporate Finance Advisors) da tutto il mondo. Obiettivo di questo network è quello di supportare i propri membri nella loro attività e di accrescere la loro visibilità nell’ambito della comunità finanziaria internazionale. Ciò avviene anche aiutandoli nella selezione di corsi di formazione, offrendo loro convenzioni con alcuni dei principali providers di dati finanziari, agevolando la circolazione delle informazioni e delle idee all’interno del network stesso e aiutando i propri membri nella ricerca di opportunità di lavoro e di carriera. Il website di TLR www.lanternresearch.com ospita una DIRECTORY REPORTS che mira a divenire un primario mercato virtuale dove poter pubblicare e scaricare reports e analisi finanziarie su qualsiasi società e settore, mentre il suo DEAL BOARD (una bacheca per pubblicare gli annunci di M&A) vuole diventare uno strumento fondamentale per chi opera nel Corporate Finance, M&A, Private Equity e Venture Capital.

“The Lantern” Research Sagl Legal headquarter: Via Montarina, 21 – 6900 Lugano (CH) Operating office: Corso Elvezia, 10 – 6900 Lugano (CH) Website: www.lanternresearch.com

“The Lantern” Research” ha la sua sede operativa a Lugano, Canton Ticino (CH), dove, grazie ad un database di oltre 6.000 professionisti del mondo della finanza ticinese, ha rapidamente conquistato una posizione di leadership nell’organizzazione di eventi per il settore finanziario. Grazie alla sua rete di partner, TLR è in grado di organizzare fiere, conferenze, roadshow, corsi e seminari a Lugano, Ginevra, Zurigo, Milano, Parigi, Montecarlo, Monaco, Francoforte, Londra e New York.


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ostruire la più grande imbarcazione planante da diporto omologata CE sotto i 24 metri, proseguendo la linea di sviluppo progettuale intrapresa in questi anni con i più recenti modelli del brand, massimizzandone concetti e contenuti con l’obiettivo di realizzare un prodotto senza eguali nella propria categoria. È la filosofia alla base del progetto Ferretti 960, la nuova ammiraglia Ferretti Yachts il cui primo esemplare, attualmente in costruzione presso lo stabilimento produttivo del Gruppo a Cattolica, sarà ufficialmente lanciato nel corso della prossima primavera. Frutto come sempre della stretta collaborazione fra Studio Zuccon International Project, firma di tutta la gamma Ferretti Yachts, AYT- Advanced Yacht Technology, il centro di ricerca e progettazione navale del Gruppo Ferretti e il team di architetti e designer del Centro Stile Ferrettigroup. Primo 96 piedi CE realizzato da Ferretti Yachts, la nuova ammiraglia del brand prevede tre diverse tipologie di motorizzazione, tutte MTU. Quella standard installa due motori 16V 2000 M84 dalla potenza di 2218 mhp, che permettono di raggiungere i 27,5 nodi di velocità di punta e i 24 di crociera.

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uilding the largest CE-certified planing recreational boat below 24 metres in length while developing further the design concepts pursued with the brand’s most recent models and maximising them to obtain an unprecedented product in its category: this is the core philosophy of the Ferretti 960, Ferretti Yachts’s new flagship, whose first hull is currently being built at the Group’s Cattolica shipyard. The boat will be officially launched next spring. The new Ferretti 960 is yet another precious outcome of the cooperation between Studio Zuccon International Project (which signs all Ferretti Yachts’s projects), AYT Advanced Yacht Technology (Ferretti Group’s research and naval design centre), and the team of architects and designers of the Centro Stile Ferrettigroup; Ferretti Yachts’s first CE-certified 96-footer, the brand’s new flagship, can be fitted with three different sets of MTU engines. The standard version has two 16V 2000 M84, 2218 mph engines allowing it to reach a maximum speed of 27.5 knots and a cruising speed of 24 knots.


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rucco e parrucco: ormai, questa locuzione è diventata di dominio pubblico. Nata come terminologia per definire make up ed acconciature riservate ai divi del cinema e della tv, si è estesa anche alla vita comune, indicando la passione di truccarsi e di acconciarsi i capelli anche delle donne comuni. Infatti, se è diventato relativamente facile individuare il look perfetto per una serata o per un cocktail, grazie anche a numerosi siti internet e, per chi dispone di un budget più corposo, ai proliferanti personal shopper, che aiutano e supportano i clienti nelle loro scelte, è anche vero che risulta un po’ più difficoltoso cimentarsi nella ricerca del make up e delle acconciature che maggiormente si adattino ed esaltino il nostro viso ed i nostri, personalissimi, lineamenti. Del resto, se un abito è quello giusto per noi, ce ne accorgiamo, lo “sentiamo”: il suo tessuto si adagia confortevolmente sul nostro corpo, aderendo senza stringere; le spalle seguono dolcemente la curva delle nostre; la vita segna le forme, senza strizzarle. Ma, diciamocelo, di trucco e capelli non siamo mai totalmente soddisfatte. Perché vorremmo un make up che esaltas-

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ake up and hairstyling: now, this term has become a public domain. Born as terminology to define make-up and hairstyle reserved to movie and TV stars, it has been also extending to common people, indicating women passion for make-up and hairstyling. In fact, if it has become relatively easy to find the perfect look for a night out or for a cocktail, thanks to numerous internet sites and, for those with a more rich budget, to proliferating personal shopper that help and support customers in their choices, it’s also true that it is a bit more difficult to finding the makeup and hairstyles that best fit and enhance our face and our own lineaments. Moreover, if a dress is just right for us, we know it, we feel it: its fabric fits comfortably on our body, loosely adhering; its shoulders softly follow the curve of ours; it marks our waist, without squeezing it. But, let’s face it, we are never completely satisfied of makeup and hair. Because we would like

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se i nostri punti di forza, con un incarnato vellutato ed occhi freschi e riposati; desidereremmo capelli soffici, setosi, docili e vaporosi. Bionde o more, giovani o mature, alcune regole valgono essenzialmente per tutte: il make up e l’acconciatura debbono sembrare entrambi estremamente naturali; devo esserci, sì, ma senza farsi notare, dando così la gradevole impressione che la bellezza provenga solo e soltanto da madre natura, che sia completamente e meravigliosamente innata. Lo sanno bene i pubblicitari che, sull’utopia femminile dell’eterna giovinezza, hanno costruito un’infinità di campagne e spot pubblicitari. Perché, se è vero che un elisir in grado di far miracoli non possa esistere, è anche vero che un prodotto valido abbia un maggior riscontro di mercato, specie se può contare su pubblicità seducenti e testimonial famosi. Uno su tutti il colosso mondiale L’Oréal, che, sul leit-motiv dell’affermazione di sé, “Io valgo”, ha visto un susseguirsi di dive internazionali e nazionali promuovere con classe ed eleganza i suoi prodotti. Non solo trucco, quindi, ma anche creme per il viso e prodotti per capelli: sembra che la tendenza femminile degli ultimi anni sia proprio quella di rimanere fisse nella giovinezza, come in un’istantanea che non invecchia mai, come delle moderne Dorian Gray in gonnella. Gli anni che passano ci spaventano, le rughe che solcano il viso ci inquietano, le palpebre che scendono ci donano un’aria tristemente malinconica. E, se è vero, come diceva Anna Magnani alla sua truccatrice, che i segni del tempo non vadano coperti col make up, perché sono frutto di anni ed anni di esperienze di vita, è anche vero che un aspetto giovanile risulti essere sempre una carta vincente nella vita, lavorativa, pubblica, privata e sociale. Largo, dunque, alle basi trucco ed alle BB Cream, che, nate in Oriente per coprire cicatrici vistose ed indelebili, si sono trasformate, in Occidente, in fide alleate delle donne, utilissime per uniformare ed illuminare l’incarnato in un solo gesto. Perché il make up ci dev’essere, ma dev’essere anche di veloce applicazione, dall’effetto im-

a make-up that should exalt our strengths, with a velvety complexion and cool and refreshed eyes; we would like soft, silky hair, docile and vaporous. Blondes or brunettes, young or mature, some rules apply essentially for all: make-up and hairstyle must both seem very natural; they must be in place, yes, but without getting noticed, thus giving the pleasant impression that beauty comes only from Mother Nature that is completely and wonderfully natural.Advertisers are well aware of that, having built, on female utopia of an eternal youth, countless campaigns and commercials. Because, while it is true that an elixir capable of making miracles cannot exist, it is also true that a valid product has a better market feedback, especially if they can count on seductive advertising and famous testimonials. One above all, the world’s giant L’Oreal, which, on the leitmotiv of self-affirmation, “because you’re worth it”, has seen a succession of international and national divas promote

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its products, with class and elegance. Not only make up, then, but also face creams and hair products: it seems that, in recent years, the female tendency is to remain fixed in childhood, as in a snapshot that does never age, as a modern Dorian Gray in a skirt. We are scared by the passing years, disturbed by wrinkles that line the face, relaxed eyelids that give an air of melancholy, sadness. And, if it is true, as Anna Magnani said to her makeup artist, that the signs of aging are not to be covered with makeup, because they are the result of years and years of life experiences, it is also true that a youthful appearance is always a trump card in, work, public, private and social life. So, more space to make up base and BB Cream, that, created in the East to cover the unattractive and indelible scars, became, in the West, trusted allies of women, useful to unify and brighten the complexion in one go. Why make-up must be there, but must also be fast to apply, and of immediate effect: the dynamic and fastpaced lifestyle of modern women requires, first of all, quick-to-absorb and easy to use products. The latest trend of cosmetic brands is, as innovative as appealing, to launch limited edition lines of their products, often during the holidays season or special times of the year. The Collection “Eclats Du Soir” of Chanel Make-up is remarkable, declined in warm colors of mauve and bordeaux. Brighty eyes shadows and lipsticks that will leave their mark, especially in the memory of those who will be looking. Also interesting is the Decò Collection of Pupa (this year the brand is the official make-up of the XFactor talent show broadcasted on Sky), that enriches eyes shadows, nail polishes and eye-liner of golden glitter and metallic glow, giving a glance and a manicure of a real snow Queen. But a woman does not live of make up only; hair also wants their share. And even here, advertising on TV, in newspapers, on social networks, has become a fundamental tool of information and dissemination of the most innovative products. Look at, then, the giant Pantene that enlists the good and beautiful actress

mediato: la vita dinamica e frenetica delle donne moderne richiede, infatti, in primo luogo, prodotti a rapido assorbimento e di facile utlilizzo. L’ultima tendenza delle case cosmetiche è quella, appetibile quanto innovativa, di lanciare delle linee limited edition dei loro prodotti, spesso legate alle festività o a speciali periodi dell’anno. Degna di nota la Collection Eclats Du Soir di Chanel Maquillage, declinata nei colori caldi del malva e del bordeaux. Ombretti brillanti e rossetti che lasceranno il segno, soprattutto nella memoria di chi vi osserverà. Interessante anche la Decò Collection di Pupa (quest’anno brand del make up ufficiale del talent targato Sky X-Factor), che arricchisce ombretti, smalti ed eye-liner di pagliuzze dorate e bagliori metallici, regalando uno sguardo ed una manicure da vera regina delle nevi. Ma non di solo make up vive la donna. Anche la chioma vuole la sua parte. Ed anche qui la pubblicità, in tv, sui giornali, sui social network, diventa stru-

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mento fondamentale di informazione e di diffusione dei prodotti più innovativi. Ecco, dunque, il colosso Pantene che arruola la brava e bella attrice Vittoria Puccini, per la sua nuova linea di shampoo e balsamo Aqua Light, che promette capelli leggeri e luminosi. Oppure la ben nota marca Elvive, che recluta una splendida Jennifer Lopez, cantante dai successi mondiali, che, in forma smagliante, declama le indiscutibili qualità della linea all’Arginina di prodotti per capelli, che si impegnano a rendere le chiome più folte e più resistenti alla rottura. Dunque, una strategia pubblicitaria mirata ed efficace, sicuramente remunerativa per la case cosmetiche, che avvicina le dive apparentemente inarrivabili del cinema e della televisione alle donne comuni, dando loro la concreta sensazione di poter trasformare la loro normale quotidianità in una beauty routine. In poche mosse, con pochi prodotti, investendo in maniera puntuale e mirata. Perché, alla fine, tutto ciò che desiderano le donne è semplicemente un allure di bellezza che le renda radiose, fresche e luminose: che esso provenga dal cuore e, perché no?, anche da un look curato, elegante e raffinato. Perché, si, “noi valiamo”. Vittoria Puccini, for its new line of shampoos and conditioners Aqua Light, which promises lighter-toned hair. Or the well-known brand Elvive, recruiting a stunning Jennifer Lopez, successful world singer, which, in perfect shape, chants the indisputable quality of arginine for hair products that are committed to making the tops thicker and more resistant to breakage. Thus, a targeted and effective advertising strategy, surely profitable for cosmetic brands, which brings unreachable cinema and TV divas to women, giving them the sensation of being able to turn their ordinary daily lives into a beauty routine. Within a few moves, with few products, investing in a timely and targeted manner. Because, in the end, all that women want is simply a beauty allure that makes them radiant, fresh and bright: that it comes from the heart, and why not?, also from a groomed, elegant and refined look. Because, yes, “we are worth it”.

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ortezza da Basso: è li, tra le mura trecentesche di Firenze che il prossimo 8 Gennaio si darà appuntamento il mondo della Moda. Nessuna iperbole ma 83 anni di Pitti riuniti sotto un unico comune denominatore: anticipare le tendenze che daranno nuova forma e identità al pensiero e agli stili dell’uomo e della donna del futuro. Non una semplice sfilata ma un appuntamento che con il passare degli anni si è trasformato in un’esperienza unica: è una galleria, un museo, una collezione, un programma che riflette sui rapporti tra moda, arte, architettura e comunicazione, sui cortocircuiti generati dal loro incontro, catalizzando idee e tendenze che muoveranno gli investimenti e i gusti a venire. 1020 marchi dei quali 387 stranieri (quasi il 40% del totale) a cui bisogna aggiungere le 75 collezioni donna protagoniste nell’ambito di ‘Pitti W’, all’interno di una superficie espositiva di 59.000 metri quadrati per far posto a circa 30.000 visitatori. I principali mercati di riferimento saranno presenti al gran completo: Germania, Giappone, Spagna, Gran Bretagna, Turchia, Olanda, Francia,

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ortezza da Basso: it is there, between the fourteenth-century walls in Florence that the next 8th of January there will be the fashion world meeting. Not an hyperbole but 83 years of Pitti reunited under one common denominator: anticipating the tendencies that will give new shape and identity at thoughts and styles of men and women of the future. Not a simple fashion show but an appointment that with the passage of time transformed itself into a unique experience: it is a gallery, a museum, a collection, a program that reflects on the relationship between fashion, style, architecture and communication, on the short-circuit generated by their encounter, catalyzing ideas and tendencies that will move investments and future tastes. 1020 labels of which 387 from abroad (almost the 40% of the total) to which we need to add the 75 collections for women protagonists of the “Pitti W” range, inside

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Cina in prima fila. Internazionalità, ricerca, innovazione e nuovi talenti: questi i dictat da tenere ben presenti prima di varcare la soglia. Kenzo, casa di monda francese, fondata dal giapponese, omonimo, Kenzo Takada sarà il “Guest Designer” per la moda maschile. Presenti i due nuovi direttori creativi: l’americano di origine cino-peruviana Humberto Leon e l’americana di origine coreana Carol Lim capaci di portare una ventata di dinamismo ed energia, con un approccio meno elitario e più commerciale che punta ad un pubblico giovane ma pur sempre educato alla moda. La Maison Kitsuné (volpe in giapponese, ndr) sarà invece “Guest Designer” per la moda donna: un progetto che unisce moda e musica e che porta i nomi del produttore musicale francese Gildas Loaec e dall’architetto giapponese Masaya Kuroki. Nessuna anticipazione sulle collezioni, maestoso l’allestimento di quella che sarà una presentazione capace di coinvolgere tutti i sensi: capi freschi, preziosi nei tessuti, curati nel taglio. Un lusso ma cool e moderno, chic e contemporaneo. La “Guest Nation” di questa edizione, che andrà in scena a Pitti W, sarà la Danimarca: uno spazio nuovo per dare voce ai protagonisti della scena economica e creativa internazionale, a chi è stato in grado di distinguersi in chiave fashion, alla Copenhagen Fashion Week. Tom StiefelKristensen, guru della moda scandinava e fondatore della Danish Fashion Institute ha selezionato per Pitti i designer che presenteranno le loro collezioni: si punta ad un “design democratico” con influenze degli anni

an expository area of 59000 square meters to give a place for 30000 visitors. The main reference markets will be all together: Germany, Japan, Spain, Great Britain, Turkey, Holland, France, and China in the front row. A global coverage, research, innovation and new talents: these are the diktat to keep in mind before crossing the threshold. Kenzo, French fashion house, founded from Japan, the namesake Kenzo Takada will be the “Guest Designer” for male fashion. In person the new creative directors: the American of Chino-Peruvian origins Humberto Leon and the American of Korean origins Carol Lim, able to bring a wave of enthusiasm and energy, with a less elitist and more commercial approach, aiming at young but fashion-educated costumers. The Maison Kitsuné (fox in Japanese) will be the “Guest Designer” for female fashion: a project that combines fashion and music bringing the names of French music-industry executive Gildas Loaec and Japanese architect Masaya Kuroki. Not even one anticipation about the collections, majestic staging of what will be a presentation able to involve all the senses: fresh clothes, precious fabrics, smart styles. Luxurious but cool and modern, chic and contemporary. Denmark will be the “Guest Nation” for this edition that will show at Pitti W: a new space to give voice to the protagonists of the economic and creative international scene, to which were able to distinguish in fashion-key, at the Copenhagen Fashion Week. Tom Stiefel-Kristensen, Norse fashion guru and founder of the Danish Fashion Insti-

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’30 e ’60. Undici saranno le sezioni del salone (Pitti Uomo, Make, Pop Up Stores, I Play, Ynformal, Urban Panorama, My Factory, Futuro Maschile, Touch!, L’Altro Uomo, New Beat) che daranno via ad un focus quanto mai attento alla qualità del prodotto. Sarà una versione nuova di fare eventi al salone grazie ad Alternativ Set capace di potenziare la presentazione del prodotto. Sotto la lente d’ingrandimento la partecipazione di Camo, Luca Larenza, Studiopretzel, YOU (Your Own Universe). Legato sempre ad Alternativ Set il progetto ACF (acronimo di Art Comes First) dove i migliori artisti e creativi della scena della moda realizzeranno il progetto The Coal Project con installazioni sullo stile e i pezzi cool del guardaroba maschile. Si parlava di commistione di stili: appunto. “Pitti Bookswear Mania” questo il tema del Pitti 2013 perchè “…leggere andrà sempre di moda”. Parte da qui Agostino Poletto vice-direttore generale di Pitti Immagine per introdurre il tema: si parla della passione di leggere libri che nutre il mondo della moda e che ha portato questo Pitti a fare dei libri i veri protagonisti in tutta la loro fisicità. Facciate di libri, libri-skateboard, libri-tela, libri che arredano. L’allestimento è stato curato dall’architetto Oliviero Baldini che ha previsto anche una biblioteca di titoli universamente famosi tutti riconducibili al mondo Pitti. Si parlava di contaminazioni: appunto. La stilista italo-brasiliana Alexia Costa sarà presente con il brand Rioparalelo: unico marchio carioca ospite al Pitti, a rappresentanza di un Paese che è la sesta maggiore economia del pianeta e il quinto polo

tute selected for Pitti the designers that will present their collections: they aim at a “democratic design” with influences from the 30’s and the 60’s. There will be eleven sections for this show (Pitti Uomo, Make, Pop Up Stores, I Play, Ynformal, Urban Panorama, My Factory, Futuro Maschile, Touch!, L’Altro Uomo, New Beat) that will start a focus incredibly dedicated to the product quality. It will be a new way to create and event at the show thanks to Alternativ Set able to enrich the presentation of the product. The participation of Camo, Luca Larenza, Studiopretzel, YOU (Your Own Universe) is under the magnifying glass. Always linked to Alternativ Set the project ACF (acronym for Art Comes First) where the best artists and creative of the fashion scene will realize the project The Coal Project with installations on the style and the cool part of the male closet. We were talking about mixing the styles: here it is. “Pitti Bookswear Mania”, this is the theme for Pitti 2013 because “…reading will always be trendy”. From here starts Agostino Poletto general assistant director for Pitti Immagine to introduce the topic: he talks about the passion for reading that nourishes the fashion world and that brought this Pitti to see the books as true protagonists in all their physical concreteness. Book-facades, book-skateboards, book-canvas, books to decorate. The staging was created by Oliviero Baldini, the architect that conceived also a library of universally-famous titles, all referable at Pitti’s world. We were talking about contaminations: here they are. The Italian-Brazilian stylist Alexia Costa

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tessile più grande del mondo. Una nazione dove la moda, con un fatturato di 63 miliardi di dollari l’anno e 30mila aziende, è tra quelli con maggiori prospettive di crescita. Si parlava di investimenti: appunto. Il brand fiorentino Ermanno Scervino, dove la moda (Ermanno) incontra l’imprenditoria (Toni Scervino), gioca in casa e il 9 Gennaio, con le sue collezioni, sarà presso lo storico salone dei 500 a Palazzo Vecchio. Sono loro il “Pitti Special Event” di questa edizione del salone che vedrà in esclusiva presentate la Collezione Uomo e la Precollezione Donna Autunno/Inverno 2013-2014. Uno sguardo attento Pitti lo riserva anche alle nuove generazioni di fashion designer italiani, magari non saranno nomi universalmente riconosciuti ma hanno nelle loro creazioni quell’internazionalità che val la pena presentare e promuove: parliamo di “Pitti Italics” che punta tutto su Andrea Pompilio. Una seconda nascita la sua a Firenze, dopo le sfilate di giugno. Con uno show che andrà ben oltre la mera sfilata presenterà al pubblico delle grandi occasioni, presso la Stazione Leopolda, la nuova collezione uomo. Inconfondibile la sua griff capace di trasforma i classici del tailoring italiano in outfit per le metropoli internazionali. Promosso a pieni voti. Adidas fa una forte selezione e scegli il Pitti come unico appuntamento internazionale per presentare la nuova collezione, “Contemporary sportswear” disegnata da Dirk Schonberger. Boglioli si da all’arte e ispira le sue collezione alle opere del pittore avanguardista Bruno Contenotte, con una sperimentazione nel mondo dei colori

will be present with the Rioparalelo brand: the only Brazilian label at Pitti, to represent a Country that is the sixth biggest economy of the Earth and fifth biggest textile pole. A nation where fashion, with a turnover of 63 billion dollars per year and 30 thousands companies, is among those with the biggest growth perspective. We were talking about investments: here they are. The Florentine brand Ermanno Scervino, where fashion (Ermanno) meets entrepreneurship (Toni Scervino) plays at home and the 9th of January, with its collections, will be at the historical show of the 500 at Palazzo Vecchio. They are the “Pitti Special Event” of this edition that will have the exclusive for the presentation of the Male Collection and the PreCollection Woman Autumn/Winter 20132014. Pitti reserves an attentive gaze also at the new generations of Italian fashion designers, maybe they won’t be known all over the world, but they have in their creations that global-attitude that is worth to present and promote: we are talking about “Pitti Italics” relying completely on Andrea Pompilio. It’s a second birth for him in Florence after the fashion shows in June. With a show that won’t be just a catwalk he will present at an important public, in Leopolda Station, the new male collection. His designer label is unmistakable and able to transform the classic Italian tailoring into an outfit for international metropolis. Successfully promoted. Adidas does a strong selection and chooses Pitti as the only international appointment to present its new collection, “Contemporary sportswear” designed by

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Dirk Schonberger. Boglioli thinks about art and inspires his collection at the works of Bruno Contenotte, avant-garde painter, experimenting colors and fabrics in a unique way. G-Star presents, other than the new collection designed by Marc Newson AI013, also the book, published by Taschen with an avant-garde retrospective about the industrial designer’s work of undisputed fame.All this and an entire world of new ideas, of paths that tessellates to give birth to styles that will enter inside the collective imaginary. Four days of Pitti during which will be better to take a look at the collateral events scattered in the coolest place of Florence: unmissable the opening of the third temporary exhibition of Francois Pinault’s works at Gucci Museum. Only for people with delicate taste the show Stolen legs by Giores at Moretti Gallery: here comes out the “double soul” inside the Florentine kermes, able to combine the masculine and feminine universe. Luciano Decrescenzo was right: “we are one-winged angels, we can fly only embraced”.

e dei materiali davvero unica. G-Star presenta oltre alla nuova collezione disegnata da Marc Newson AI013, anche il libro, edito da Taschen con una retrospettiva d’avanguardia sui lavori del designer industriale di indiscussa fama, Marc Newson. Tutto questo e un mondo intero ancora di nuove idee, di percorsi che si intrecciano per dare vita a stili che entreranno nell’immaginario collettivo. Quattro giorni di Pitti in cui sarà bene dare anche uno sguardo agli eventi collaterali sparsi nei luoghi più cool del capoluogo toscano: imperdibile l’inaugurazione della terza esposizione temporanea di opere d’arte contemporanea di Francois Pinault nel Museo Gucci. Solo per palati fini la mostra Stolen legs di Giores alla Galleria Moretti: è qui che viene fuori la “doppia anima” della kermesse fiorentina, capace di coniugare l’universo maschile e femminile. Aveva ragione il buon Luciano Decrescenzo: “siamo angeli con una sola ala possiamo volare soltanto abbracciati”.


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Turismo.. un investimento da Dio!

TURISMO... UN INVESTIMENTO DA DIO!

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e molti italiani ed europei hanno trascorso il periodo di vacanze 2012 “alla finestra” l’incoming da Oltreoceano e dai paesi cosiddetti Bric (Brasile, Russia, India, Cina) ha dato forti segnali di incremento. A spiccare in modo particolare è la performance esplosiva della Cina che ha fatto registare aumenti nelle prenotazioni comprese tra il 30 e l’80% secondo i tour operator specializzati. Merito anche delle procedure agevolanti del rilascio dei visti turistici che sono aumentati nel primo trimestre 2012 del 40% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Tra i Bric, poi al secondo posto si colloca il Brasile che vede aumentare la domanda di turismo in Italia tra il 10 e il 20%. Il terremoto in Emilia Romagna non ha certo fermato i russi che hanno fatto registrare un incremento delle prenotazioni dell’11%. Cina e Russia, del resto, si confermano i mercati “top spender” con un’incidenza sul tax free shopping, rispettivamente del 16 e del 31%. Girando il mappamondo anche gli Usa confermano il trend positivo degli ultimi anni, dopo un 2008 in forte calo. Circa 8 operatori su 10 dei paesi d’oltreoceano registrano incrementi nelle prenotazioni di origine statunitense

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f a lot of Italians and Europeans spent their 2012 holidays “at the window”, the incoming from overseas and from the BRIC countries (Brazil, Russia, India, China) gave a strong increase signal. China’s explosive performance particularly stands out, registering an increase in booking between the 30% and 80% according to the specialized tour operators. Thanks to the facilitating procedures to release tourist visas that increased up to 40% in the first trimester of 2012, compared to the same period of the previous year. Among the BRIC, in second position we can find Brazil, that sees and increase in tourism demand in Italy between 10% and 20%. The earthquake in Emilia Romagna didn’t stop the Russians that made register a booking growth of 11%. China and Russia, however, confirm themselves as the “top spender” markets, with an incidence on the tax-free shopping, respectively of 16% and 31%. Turning around the planisphere, USA also confirms

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compresi tra il 12 e il 35%. In cima alla classifica delle destinazioni preferite dagli Usa si collocano sempre le città d’arte (in particolare la triade Roma, Firenze e Venezia). In forte crescita anche l’abbinamento con il vettore enogastronomico e la richiesta di turismo attivo seguito da quello balneare e lacuale. Toscana, Veneto e Lazio registrano i maggiori benefici del ritorno degli statunitensi nel nostro paese e, in particolare, le Cinque Terre e la costiera amalfitana. Il 2012 ha segnato anche l’incoming dal Giappone che – archiviato il capitolo terremoto – sembra aver riscoperto la passione per i viaggi. Oltre alle città d’arte i gruppi di turisiti giapponesi sembrano apprezzare l’offerta di turismo sportivo – trekking e biking – di Valle d’Aosta e Dolomiti. E con 10,7 milioni di viaggi e 60 milioni di pernottamenti nelle strutture ricettive italiane, il turismo italiano attira sempre di più l’attenzione degli addetti ai lavori di settore. Un giro d’affari stimato in 8 miliardi di euro nel 2011 che motiva un italiano su 4 nella scelta delle proprie vacanze. Una fetta sempre più significativa, quindi, di turisti alla ricerca di una motivazione in più per orientarsi nel panorama variegato di località, destinazioni ed esperienze di viaggio. Un settore, quello del turismo sportivo, sul quale gli addetti ai lavori puntano per rilanciare il comparto che secondo le stime rappresenta oltre il

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the positive trend of the last few years, after a 2008 of strong decrease. About 8 out of 10 operators of overseas countries register a booking increase between 12% and 35% from US origins. On the top-chart of the favorite destinations for US citizens there are always towns of artistic interest (especially the triad Rome, Florence and Venice). The link between the wine and food sector and the request of active tourism are strongly growing, followed by seaside and lacustrine tourism. Tuscany, Veneto and Lazio register the main benefits from the comeback of US citizens in our country and in particular for the Cinque Terre and the Amalfi coast. 2012 also marked the incoming of Japan that – once put aside the earthquake chapter – seems to have rediscovered the passion for travelling. In addition to the cities of artistic interest, Japanese tourist groups seem to appreciate the offer of sport tourism – trekking and biking – in Valle d’Aosta and Dolomiti. And with 10,7 million travels and 60 million overnights in Italian accommodation buildings, our tourism brings the attention of the professionals. A business estimated in 8 billion euros in 2011 that motivates 1 out of 4 Italians when they have to choose their vacations. An important slice of tourists looking for a motivation to orientate in the varied panorama of sites, destinations and journey experiences. That of the sport tourism is a field on which professionals are aiming to reintroduce the branch that, according to the valuations, represents over the 10% of the international market able to generate an economic activity of billions.

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10% del mercato internazionale capace di generare un’attività economica di miliardi. Le proiezioni sul prossimo futuro lasciano intravvedere incrementi di crescita – in un decennio – di oltre il 10%. Un altro segmento sul quale l’Italia è pronta a scommettere – forte della convinzione di non avere rivali nel panorama internazionale – è il turismo enogastronomico che nel 2012 ha superato i cinque miliardi di fatturato diventando il vero motore della vacanza made in Italy nel tempo della crisi. Le risorse legate alla cultura della buona tavola, di cui il nostro paese è ricco , hanno tutte le potenzialità per attrarre ogni anno milioni di turisti anche nel periodo della cosiddetta “bassa stagione”. E non va dimenticato un altro segmento importante su cui vale la pena investire: il turismo religioso che in Italia sul totale dei flussi turistici rappresenta il 15%. I milioni di turisti religiosi coinvolti sono 5,6 milioni di cui 3,3 milioni stranieri e 2,3 italiani. Cinquantun euro la spesa procapite.

Projections for the next future let glimpse a growth increase – all along a decade – of over 10%. Another segment on which Italy is ready to bet – with the firm belief of not having any rivals internationally speaking – is the food and wine related tourism that in 2012 had an income of over 5 billion euros, becoming the real engine for a made in Italy vacation in time of crisis. The resources linked to the good food culture, of which our country is rich, have all the potentiality to attract every year millions of tourists also during the so-called “low season”. And we must not forget another important part on which it is worth to invest: religious tourism that in Italy, on the total amount of touristic flows represents the 15%. The religious tourists involved are 5,6 million of which 3,3 million foreigners and 2,3 Italians. With an expense of 51 euros per head.

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ITALO CORRE, A NOVEMBRE 356 MILA PASSEGGERI (+6%) Superata l’asticella del milione e mezzo di passeggeri trasportati Roma, 3 dicembre Italo cresce ancora. Il settimo mese di esercizio di NTV, 1-30 novembre, si è chiuso con i seguenti numeri relativi al traffico servito: – 1.081 treni effettuati con un tasso di puntualità pari al 94,6%; – 356.981 viaggiatori trasportati (+ 6% rispetto a ottobre); – 49% di Load Factor (tasso di riempimento) medio; – 164.368 iscritti al programma fedeltà Italo Più. Dall’inizio dell’attività (28 aprile 2012) sono stati effettuati 5.190 treni con un tasso di puntualità pari al 95,3% e un totale di 1.606.091 viaggiatori trasportati. 80


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Gin-ki: Il giappone a portata di polso!

Gin-Ki: il Giappone a portata di polso!

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è un Giappone esotico e lontano, che per trovarlo devi capovolgere il mappamondo. E poi ce n’è un altro, più piccolo e accessibile, che ti puoi mettere al polso. Questo è Gin-Ki, uno degli oggetti più trendy del momento, un braccialetto che sta conquistando anche la città della moda per eccellenza come Milano, ma che soprattutto è il frutto delle intuizioni e della scommessa che hanno deciso di fare su se stessi due giovani imprenditori di Torino, Leopoldo Boncompagni e Gian Luca Barale. Entrambi under 40 e tutti e due con la passione per il Paese del Sol Levante, durante l’ultimo dei loro viaggi in quella terra lontana hanno visto scoccare la scintilla. C’era un modo per portare un po’ di Giappone anche da noi, sfruttando due elementi classici della cultura nipponica come il kimono e il ginkgo-biloba. Il primo, lo sanno tutti, è l’indumento tradizionale, realizzato in tessuti che vanno dalla stoffa più povera alla seta. La seconda, invece, è una pianta che porta con sé il fascino dei secoli e della storia: con la sua foglia caratteristica, palmata da ricordare quasi la zampa di un’anatra, è ritenuta la pianta

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here is an exotic and far away Japan, and to find it you need to turn around the planisphere. And then there is another one, smallest and accessible, that you can wear on your wrist. This is Gin-Ki, one of the trendiest objects of the moment, a bracelet that is conquering even Milan, the fashion city par excellence, but that for most part is the result of the insight and gamble that two young businessmen from Turin, Leopoldo Boncompagni e Gian Luca Barale, decided to do on themselves. They are both less than 40 years old and both have a strong passion for the Land of the Rising Sun, during the last one of their trip in that far away land, they saw something sparkling. There was a way to bring a bit of Japan here, following up two classic elements of Japanese culture such as the kimono and the ginko biloba. The first one, as everybody knows, is the traditional garment, made with materials from the poorest fabric to the finest silk. The se-

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più antica sulla terra. Ma soprattutto è l’unica forma vivente sopravvissuta al disastro di Hiroshima. Anche per questo, in Giappone, è venerata come un amuleto. Non un semplice portafortuna come può essere il nostro quadrifoglio, ma un vero e proprio talismano, portatore di forze benefiche e aura positiva. Ecco, sfruttando i tessuti del kimono e aggiungendo un ciondolo con la forma della foglia di ginkgo-biloba, Lepoldo e Gian Luca hanno dato vita al Gin-ki, grazie alla collaborazione di Eleonora Beux, disegnatrice artigiana di gioielli e amica da sempre dei due. Ma come per tutti coloro che investono su se stessi, anche per Gian Luca e Leopoldo (che per sviluppare il progetto Gin-Ki, ma anche altri, hanno fondato la “Unconventional Minds”) gli inizi sono stati parecchio duri. Una vera porta in faccia. <All’inizio abbiamo pensato che il luogo migliore per distribuire i nostri braccialetti fossero le boutique di abbigliamento. Ma è stato un errore. Le cose proprio non andavano. Così abbiamo dovuto fare un passo indietro e ripensare il tutto>, ammette Leopoldo. <D’altra parte, per noi, che nel frattempo seguiamo anche altri progetti attraverso le altre due nostre società, una di consulenza e l’altra che si occupa di energie, quello della moda era un mercato completamente nuovo, di cui abbiamo dovuto imparare tutto, le dinamiche e le strategie di marketing per prima cosa>. E così, per tentativi ed errori, si è arrivati alla svolta: <Non avevamo il budget di altre realtà imprenditoriali, quindi abbiamo scelto

cond one is a plant that brings the charm of centuries and history: with its typical palmated leaf, reminding a duck paw, it is considered the most ancient plant on Earth. But mostly it’s the only living form that survived the Hiroshima disaster. Also for this reason, in Japan, it is worshipped like an amulet. Not a simple lucky charm like our four-leaf clover, but a true talisman, bringer of benign forces and positive auras. Here, using the kimono materials and adding a ginko biloba leafshaped pendant, Leopoldo and Gian Luca created the Gin-Ki, thanks to the contribution of Eleonora Beux, a jewelry artisan designer and long-time friends of the two businessmen. But as for those who decide to invest on themselves, for Gian Luca and Leopoldo (that to develop the Gin-Ki project, and also others, established the “Unconventional Minds”) the beginning was pretty hard too. A real door slammed on their faces. <At the beginning we thought that the best places to sell our bracelets were clothing boutiques, but it was a mistake. The things weren’t working at all. So we had to step back and thought about it again>, Leopoldo admits. <On the other hand, for us that in the meantime were working on other projects with our two other societies , one for consultancy and the other for energies, the fashion market was completely new, we had to learn everything about it, first of all dynamics and marketing strategies>. And so, by trial and error, they found the turning point: <We didn’t have a big budget like that of other business realities, so we chose to use the new media potentia-

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Leopoldo Boncompagni e Gian Luca Barale

di sfruttare le potenzialità dei nuovi media per farci conoscere. E abbiamo anche deciso di rivolgerci al circuito della bigiotteria e delle gioiellerie, che abbiamo scoperto essere più recettivo per il Gin-Ki>. Il risultato? Da maggio a oggi i pezzi venduti sono già 7000. E altri sono in produzione. <Volevamo un oggetto che fosse bello, che stimolasse nella gente la voglia di averlo>. Lo slogan scelto per lanciarlo richiama ancora il Giappone e la filosofia orientale: <Il gioiello da indossare con la mente>. <Il flop iniziale – dice ancora Leopoldo – ci ha insegnato a meditare sui nostri errori e cercare nuove strade. Ci eravamo dati il 31 dicembre 2012 come limite massimo oltre il quale non saremmo andati, se il Gin-Ki non avesse avuto successo>. E invece, il futuro del braccialetto con gli occhi a mandorla va ben oltre la fine dell’anno. Tra Italia e Francia, sono già 70 i punti vendita che propongono il braccialetto alla clientela. E da fine novembre all’Epifania, Gin-Ki ha addirittura un suo temporary shop dedicato nel pieno centro di Milano, ma qualcosa si sta muovendo anche all’estero, soprattutto Oltremanica. Il prossimo passo potrebbe essere Londra.

lity to make us known. And we decided to address the fashion jewelry and the jeweler’s shop chains, that we discovered more responsive to Gin-Ki>. The result? From May until now they sold 7000 pieces. And others are in the making. <We wanted an object that was beautiful, that could stimulate people into wanting it>. The slogan chosen to launch it on the market reminds of Japan and Oriental philosophy: < The jewel to wear with your mind>. <The early flop – says again Leopoldo – taught us to meditate on our mistakes and search for new ways. We set the date of December the 31st, 2012 as a limit that we would not cross, if the Gin-Ki had not been successful>. And on the contrary, the future for the bracelet with slanting eyes is going way beyond the end of the year. There are already 70 shops that are proposing the bracelet to their costumers between Italy and France. And from the end of November until the Epiphany, the Gin-Ki has its own dedicated temporary shop right in the city center of Milan, but something is moving abroad, mostly across the English Channel. The next step might be London.

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Intervista a Sergio Sgrilli

INTERVISTA A SERGIO SGRILLI

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Presumiamo che io non ti conosca dal punto di vista professionale, se ti chiedessi cosa hai fatto fino ad ora, cosa mi risponderesti oltre a: “Ho fatto cose e visto gente…”? Sono un uomo molto fortunato e faccio fatica a fare una classifica di tutto ciò che ho fatto, anche perché la mia classifica sarebbe stilata su parametri diversi da quelli che avrebbe qualcun altro. Da sempre mi definisco una mente pensante, quindi a questa domanda risponderei che ho cercato di realizzare i miei sogni e che tanti sono riuscito a realizzarli, mentre altri li ho realizzati cercando di fare del mio meglio… impegnandomi comunque ad arrivare a fine mese e per questo direi: obiettivo centrato!

Let’s presume that I don’t know you on the professional point of view, if I ask you what you did until now, what would you say apart from: “I’ve done things and I’ve seen people…”? I am a lucky man and I hardly can think about a chart of everything I have done, even because it would be compiled on different parameters from those that other people have. I have always defined myself as a thinking mind, so I would answer that I tried to realize my dreams and that I succeeded with many of them, while I tried to realize the others doing my best… committing myself to reach the end of the month and for this I would say: target reached!

Sergio Sgrilli, ti definisci una mente pensante… ma in sostanza cosa pensi? Penso a tantissime cose, sono un uomo che per indole cerca sempre vie meno battute. Mi definisco un inventore di percorsi anche se a volte scopro l’acqua calda, nel senso che non essendo un uomo di cultura se non quella della vita vissuta, ciò che so l’ho letto e incontrato nei libri. Così nel mio mondo scopro delle cose che realizzo poi già scoperte da altri. Quando mi rendo conto che la stessa cosa che ho pensato io, l’aveva già scoperta un altro, ho un atteggiamento da inventore ma in sostanza so d’aver scoperto l’acqua calda! Quindi sono un po’ l’inventore dell’acqua calda!

Sergio Sgrilli, you define yourself as a thinkgin mind… but in substance, what do you think? I think about a lot of things, I’m a man that for his nature always searches the path less traveled. I define myself as an inventor of paths even if sometimes I just discover hot water, meaning that even if I’m not a man of culture if not that of real life, whatever I know I read and met it inside books. So in my world I discovers things that realize were already discovered by others. When I realize that the same thing I thought, was already discovered by someone else, I get an inventor’s attitude, but in short, I know that I’ve just discovered hot water. So I’m a bit the inventor of hot water!

Ciò che mi ha più colpito è che in un momento in cui l’unica certezza nel mondo discografico sia la crisi, hai scelto di pubblicare un disco. Perché? Ho inciso un disco quando ho sentito che era arrivato il momento, anche se nel tempo mi avevano proposto più volte di farlo ma secondo me non era ancora il periodo giusto per realizzare questo progetto.

I was impressed by the fact that in a time when the only certainty of recording industry is the crisis, you choose to record an album. Why? I recorded an album when I felt it was right, even if in the past, people offered me to do it, but in my opinion that was not my time to realize this project.

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Non hai ancora scritto un libro come tanti tuoi colleghi di Zelig. Presumi ci sia poca crisi nel settore editoriale? Sono l’unico comico della mia generazione che non ha ancora scritto un libro, è scontato che me lo abbiano proposto ma spesso il momento personale va a scontrarsi con il momento sociale…sarebbe come comprare una giacca leggera in un periodo in cui non esistono più le mezze stagioni. Quindi ho fatto solo ciò che in realtà mi sono sentito di fare. Credo profondamente nell’uomo, in quello che è e in quello che fa; quindi si fa fatica a scindere quello che uno fa rispetto a quello che uno è. Penso ancora che il risultato ottenuto sia diverso se andiamo ad analizzare il modo in cui è stato raggiunto, anche se viviamo in un tempo in cui sono i numeri e gli obiettivi ottenuti ciò che conta. In realtà sto aspettando che non si vendano più libri e io ne pubblicherò uno…Si preannuncia quindi odore di carta stampata!

You haven’t already wrote a book like your Zelig colleagues. Do you think that there is less crisis in the publishing field? I’m the only comedian of my generation that still didn’t write a book, of course they asked me to do it, but often the personal moment doesn’t correspond to the social moment… It would be like buying a light jacket in a moment during which there are no more mid-seasons. So I did what I wanted to do. I deeply believe in the human being, in what it is and what it is able to do; so it is hard to separate what one does compared to what one is. I still think that the result is different if we analyze the way in which it was reached, even if we live in a time during which numbers and reached goals are what really matters. Actually I’m waiting for a time when books will not sell and then I will publish one… I preannounce the smell of printed paper!

Spesso nei tuoi spettacoli in veste da comico racconti la professione di padre…credi sia stato un buon investimento diventarlo? Sono ancora sotto shock per esserlo diventato e sono un padre giovanissimo perché lo sono solo da quattro anni e mezzo, l’età di mia figlia. Ho fatto tanti sbagli e ne faccio ancora, cerco però di non sbagliare degli sbagli che hanno fatto i miei genitori su di me, tenendo conto però che è anche importante farne. L’unico modo di portare avanti questo testimone che ci è stato dato è di sbagliare di sbagli diversi. E’ una grande occasione per crescere a livello personale.

Often in your shows as a comedian you talk about being a professional dad… do you think that becoming a father was a good investment? I’m still in shock for becoming it and I’m a young father because it has been only four years and an half, like my daughter’s age. I made a lot of mistakes and I still make them, but I try not to act wrong the way my parents did with me, keeping in mind that it is also important to go wrong. The only way to bring on this “baton” that was given to us is doing different wrong things. It is a big opportunity to grow at a personal level. Sergio Sgrilli and the spread… if you were two chemical elements, what kind of reaction would we obtain combining you? But most of all, do you know it? I’m affected by it and I don’t know it; we are in a country where we have to pay for taxes and we depend totally on commercialists and tax accountants. I think that each one of us have to do what he can do best in life, I consider myself as a know-it-all but numbers scare me… The spread and I are two elements clearly separate and distinct, like water and oil. Surely it changed my life because I suffer its consequences but it’s truly something that doesn’t belong to me…

Sergio Sgrilli e lo spread…se foste due elementi chimici, che tipo di reazione si otterrebbe unendovi? Ma soprattutto lo conosci? Lo spread io lo subisco e non lo conosco; siamo in un paese in cui dobbiamo pagare le tasse e dipendiamo totalmente da commercialisti e fiscalisti. Penso che ognuno di noi debba fare nella vita ciò in cui riesce meglio, mi considero un tuttologo ma i numeri mi fanno paura…io e lo spread siamo due elementi nettamente separati e distinti, come fossimo olio e acqua. Sicuramente lo spread mi ha cambiato la vita perché ne subisco le conseguenze ma è davvero qualcosa che non mi appartiene…

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Corto Maltese

CORTO MALTESE

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accordo, l’argomento può sembrare di nicchia. Una nicchia così piccola che, si dirà, riguarda poche decine di persone su tutto l’orbe terracqueo. Neppure degna di essere segnalata. Ma non lasciatevi trarre in inganno dal fatto che il marinaio con la sigaretta ha accompagnato la vostra gioventù. Perché quel malinconico, ma non soltanto lui, è entrato a tutti gli effetti nella storia dei comics. E chi lo ha creato è, senza grandi tentennamenti nella definizione, uno dei grandi esponenti della Pop art made in Italy. Il marinaio dal respiro “esistenzialista – come lo ha definito Armando Audoli, avventuriero laconico e giusto è Corto Maltese. E il papà è il disegnatore veneziano Hugo Pratt. E nel mondo c’è una schiera vastissima di estimatori e collezionisti dei suoi disegni, gente disposta a contendersi a colpi di migliaia di euro, tavole, portfoli di disegni, pubblicazioni e gadgets di varia natura. Un esempio? A Parigi, tre anni fa, un disegno del maestro è stato battuto ad un’asta alla bellezza di 247mila euro. Avete capito bene. Quasi il costo di una monocamera con bagno. E l’anonimo acquirente – tanto per dire – ha bat-

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k, the topic may seem a bit of niche. A niche so small that, one can say, it is about a few dozens of people all over the globe. Not even worth to be recommended. But don’t let yourself mislead by the fact that the sailor with the cigarette went along with all your youth. Because that melancholic man, but not only him, has completely entered the history of comics. And who created him is, without further hesitation in his definition, one of the biggest exponent of Pop Art made in Italy. The “existentialist” sailor – as Armando Audoli defined him –, a laconic and fair adventurer is Corto Maltese. His father is the Venetian sketcher Hugo Pratt. And there is a wide group of estimators and collectors of his drawings, people ready to contend figures, drawing portfolios, publications and various kind of gadgets for thousands of euros. An example? In Paris, three years ago, a Maestro’s drawing has been sold during an auction for 247 thousand euros. You

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tagliato a lungo con un altro paio di collezionisti senza grossi problemi di liquidità, per riuscire ad accaparrarselo. Ora, senza andare molto in là nel tempo, ad ottobre, a Torino, alla galleria Little Nemo c’è stata una delle aste più gustose ed interessanti aste dedicate ad Hugo Pratt. In catalogo – 230 pagine – centinaia di pezzi capaci di risvegliare l’interesse anche in collezionisti meno dotati di pecunia o quantomeno più attenti negli investimenti da fare. Si andava dai personaggi più epici creati dalla matita del maestro di Malmocco – dimenticando per un attimo Corto Maltse - ai disegni originali dei molti fumetti partoriti da quell’inesauribile miniera di idee che era Pratt. Insomma c’erano tavole e pubblicazioni originali di “Anna nella giungla”, di “Asso di picche” e del mitico Ernie Pike. Ed è su queste creazioni che si capisce il valore dell’autore. Due esempi sono sufficienti per capire senza tediare troppo chi legge con numeri e descrizioni. Ernie Pike, il reporter di guerra, inventato alla fine degli Anni’50 ha un pubblico di estimatori trasversale sia per quanto riguarda la loro localizzazione geografica, sia per l’età. La tavola, realiz-

got it right. Almost the cost of a one-room flat with bathroom. And the anonymous buyer – just to say it – fought for a long time with another couple of collectors without any money problem, to be able to grab it. Now, without stepping too far in time, in October, in Turin, at the Little Nemo Gallery, there was one of the most juicy and interesting auctions dedicated to Hugo Pratt. In the catalogue – 230 pages – there were hundreds of pieces able to awaken the interest even in less rich collectors or at least more attentive to invest right. There were the most epic characters created from the Maestro from Malmocco – forgetting Corto Maltese for a moment – to the original drawings of the many comics created from the inexhaustible-mine of ideas that was Pratt. So there were original tables and publications from “Anna della giungla”, “Asso di picche” and the legendary Ernie Pike. And due to these creations we can understand the author’s value. Two examples are enough to understand without boring out the readers with numbers and descriptions. Ernie Pike, the war reporter invented at the end of the 50’s, has different kinds of

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estimators, crossed by their geographic location and their age. The table, made in pencil and ink and of small amplitude has been put up for sale at a price between 1500 and 3000 euros. An original drawing of El Sergente Kirk, also from the 50’s, between 2000 and 4000 euros. A table from Ticonderoga, a comic published in Argentina on “Frontiera”, always at the end of the legendary 50’s, has been inserted into the catalogue with a price fluctuating between 8000 and 16000 euros. High prices, of course, but we are not yet talking about the Number One, the mythical, the unforgettable Corto Maltese, that is to say the best – not only for Italian public – of Hugo Pratt’s production. You have to think that “Il tempo di una sigaretta” a series of twelve serigraph tables, produced in just one hundred numbered pieces and sold for 9400 euros. Oh yes, mr auctioneer, Corto Maltese never lets you down. In his comics and his auctions. Who is the buyer? This is a mystery. He just made offers through the web and via web he confirmed the payment once the auctioneer decreed the hammer

zata a matita e china e di modesta ampiezza è stata posta in vendita ad un valore compreso tre i mille 500 e i 3mila euro. Un disegno originale di El Sergente Kirk, anch’esso degli Anni’50, tra i 2 i 4mila euro. Una tavola di Ticonderoga, comic pubblicato in Argetina su “Frontiera” alla fine sempre nei mitici Anni’50 ‘ stato inserito in catalogo ad una cifra oscillatene tra gli 8 e i 16mila euro. Prezzi alti, certo, ma non stiamo ancora parlando del Numero Uno, del mitico, indimenticabile Corto Maltese, ovvero il meglio – non soltanto per il pubblico italiano – della produzione di Hugo Pratt. Pensate che il portaolio “Il tempo di una sigaretta” una serie di dodici tavole serigrafate, prodotte in cento esemplari numerati è stata venduta a 9mila e 400 euro. Eh sì, signor banditore, Corto Maltese non tradisce mai. Nel fumetto e nelle aste. Chi è il compratore? Un mistero. Ha fatto offerte soltanto via web e via web ha dato l’ok al pagamento quando il direttore di asta ha decretato l’aggiudicazione. I bene informati dicono che sia d’oltralpe. Parigino, forse. Come deve esser francese anche

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price. The well-informed people say that he is from beyond the Alps. Maybe from Paris. As must be French the other collector that, always at the Little Nemo auction house, brought home another interesting portfolio, from the graphic and conceptual point of view. It is made of other 12 Pratt’s serigraphs – one hundred packets, numbered – with the title “Brr…Brr! – The British winter’s grenadier”, put on the market in 1967. A masterpiece from the Pop period of Hugo Pratt, made of particulars of a more complex drawing, enlarged and adapted to the needs. So, the British grenadier with his red uniform and the hat made of black fur has been sold for 8 thousand euros. And it is a very convenient price, because of the 100 cases made 36 years ago, there are very few copies in circulation. It is said that the fault is of the high water in Venice, that ruined most part of the production, a part of it even before it was put on the market. Lastly a detail to finish and to try to tease a bit the fantasy of those who always loved Hugo Pratt and his comics. The script of the graphic novel that the artist was working on and that should have been produced with his friend and colleague Milo Manara is an interesting collection of 134 sheets full of writings, sketches and comments. At the last public auction on Pratt, they tried to sell it for 25 thousand euros. They say that somewhere in Italy there is a collector ready to pay even more. How much? It seems that the above-mentioned confided to a friend advisor that is willing to invest on that masterpiece the equivalent of the price of a German SUV. Full optional.

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l’altro collezionista, che sempre all’asta della Little Nemo s’è portato a casa un altro portfolio interessantissimo, sia dal punto di vista grafico che di concetto. Si tratta di un’altra creazione di 12 serigrafie di Pratt – cento pacchetti, numerati – dal titolo “Brr… Brr! – The british winter’s grenadier”, messo in commercio nel 1967. Un’opera del periodo Pop di Hugo Pratt, fatta di particolari di un disegno più complesso, ingranditi ed adattati alla bisogna. Ecco, il granatiere inglese con la sua divisa rossa e il cappello di pelo nero è stato battuto a ottomila euro. Ed è un prezzo davvero conveniente. Perché dei 100 cofanetti prodotti 36 anni fa, ne sono rimasti in circolazione pochissimi esemplari. Colpa, si dice, dell’acqua alta a Venezia che s’è mangiato gran parte della produzione, in parte ancora prima di essere messa in commercio. Un ultimo dettaglio per finire e per provare a stuzzicare un po’ la fantasia di chi ha sempre avuto la passione per Hugo Pratt e per i suoi fumetti. La sceneggiatura del romanzo grafico al quale il disegnatore stava lavorando e che avrebbe voluto produrre con l’amico e collega Milo Manara è un interessantissima raccolta di 134 fogli zeppi di scritti, schizzi e commenti. All’ultima asta pubblica su Pratt lo avevano proposto alla bellezza di 25mila euro. Dicono che in giro per l’Italia ci sia qualche collezionista disposto a pagarlo ben di più. Quanto? Pare che il suddetto abbia confidato ad un amico advisor che sarebbe disposto a investire su quell’opera l’equivalente del prezzo di un suv tedesco. Full optional.


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L’intervistatore intervistato. [INTERVISTA A BEPPE GANDOLFO INVIATO TG5 MEDIASET]

L’intervistatore intervistato. Beppe Gandolfo raccontaci il tuo percorso professionale e di quando e’ nata la passione per questa professione. La fulminazione giornalistica è nata a 17 anni, durante un viaggio in Friuli nelle settimane successive al devastante terremoto del 1976. Alla guida dell’ auto c’ era un sacerdote, vicedirettore del settimanale cattolico “La voce del popolo”. Per tutta la notte mi parlò della sua professione e io decisi: avrei fatto il giornalista. Presa la maturità cominciai a collaborare proprio alla “Voce del Popolo”, per poi avviare collaborazioni nel mondo delle tv locali (Grp e Telesubalpina). Nel 1989 il passaggio al professionismo presso l’ Agenzia Ansa: dieci anni nei quali mi occupai dei principali avvenimenti del Piemonte, da alcune disastrose alluvioni alle Olimpiadi di Barcellona 1992, dalle vittorie in Champions della Juventus alle alterne vicende Fiat. Poi nel 1998 il passaggio al Tg5 chiamato da Enrico Mentana. Per le reti Mediaset ho seguito i tragici fatti di Cogne e di Novi Ligure, le Olimpiadi di Torino 2006, i processi Thyssen e Eternit, ma anche eventi più leggeri come la Fiera del Tartufo di Alba e la crescita turistica del Piemonte

Chi e’ stato il tuo mentore che ti ha spinto a scegliere questa professione e chi apprezzi di piu’ tra i tuoi colleghi? Certamente Enrico Mentana è stato il direttore più importante per la mia crescita professionale, severo ma anche un grande maestro. A mio giudizio il miglior giornalista televisivo. Per il resto sono tanti i colleghi che reputo bravi, sicuramente fra questi c’ è Toni Capuozzo. In ogni caso, sono convinto che un buon professionista abbia sempre da imparare qualcosa da tutti i colleghi, anche da quelli sconosciuti. Non si finisce mai di crescere e di migliorare Quali consigli daresti ai giovani che vorrebbero intraprendere questa carriera? Non arrenderisi mai. Oggi per fare questa professione occorre tanta preparazione, tanta tenacia e magari anche un po’ di fortuna. Non si diventa giornalisti dall’ oggi al domani, è un percorso duro, in salita, ma pieno di soddisfazioni. Inoltre non interrompere mai la propria voglia di apprendere e di cimentarsi con i nuovi media. Ci sono tanti giornalismi, quello della carta stampata, delle radio e della tv, ma anche quello di internet e degli uffici stampa…. Insomma, meglio differenziare le proprie specializzazioni, essere pronti alle grandi sfide che la tecnologia ci offre ogni giorno.

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on la Juve che vince lo scudetto e il toro che torna in serie A, mandiamo in archivio un 2012 un po’ meno cupo. Sfogliando il volume ‘ UN ANNO IN PIEMONTE’ emerge, infatti, che quello che sta finendo è stato, per il Piemonte, ancora un anno difficile. Anzitutto per una crisi dell’auto senza precedenti e la Fiat a farne le spese più di tutte le altre case automobilistiche. Ovviamente trascinandosi dietro l’ indotto. Per la cronaca quest’anno è stato caratterizzato dalla storica sentenza per i morti di amianto della Eternit di Casale Monferrato e per il giallo dell’agguato ad Alberto Musy, candidato sindaco a Torino. Un anno in cui abbiamo dato l’addio a Carlo Fruttero, Oscar Luigi Scalfaro e al ‘Torinese’ cardinal Martini. Segnali positivi giungono dalle resse di visitatori alla Reggia di Venaria, al Salone del Gusto, ad Artissima. Questi Temi, e tanto altro, riempiono le 400 pagine del volume “Un anno in Piemonte” giunto all’undicesima edizione.


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Gambe.. sempre in gamba!

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e gambe per le donne rappresentano un indiscussa arma di fascino e seduzione ma gli stili di vita della società contemporanea minacciano le loro potenzialità. Pesantezza, gonfiore e inestetismi quali le teleangectasie, le varici, la panniculopatia edemato-fibrosclerotica (più conosciuta come cellulite) e l’adiposità localizzata sono le condizioni maggiormente frequenti che devono essere affrontate con un repentino cambiamento di rotta nelle abitudini quotidiane. La vita sedentaria e la ridotta attività fisica sono le prime condizione negative da correggere in modo imprescindibile. Utili consigli, dieta adeguata, adozione di presidi sanitari e trattamenti medico-chirurgici mirati completeranno l’iter riabilitativo non dimenticando mai che il risultato migliore passa attraverso un approccio medico multidisciplinare. Esempi possono essere un appoggio plantare non valido, una postura non corretta o uno squilibrio ormonale, tutte condizioni che possono rappresentare concause di disturbi ed inestetismi degli arti inferiori, evidenziando per l’appunto la necessità di una interazione medica multispecialistica.

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or women, their legs represent an undisputed weapon of fascination and seduction but the lifestyle of modern society threatens their potentiality. Heaviness, swelling and imperfections like teleangiectasia, varicose veins, Edematous Fibrosclerotic Panniculopathy (more commonly known as cellulite) and localized fat are the most frequent condition that must be confronted with a sudden change of everyday habits. A sedentary life and a reduced physical activity are the first negative conditions to correct unavoidably. Useful advice, an adequate diet, adopting healthcare protections and focused medical-surgical treatments can complete the rehabilitation procedure, without forgetting that the best result passes through a multidisciplinary medical approach. For example an invalid plantar stand, an incorrect posture or an hormonal imbalance, are all condition that can represent aggravation of diseases or imperfections to lower limbs, highlighting the need for a multi-specialized medical interaction.

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L’OPINIONE DEL PERSONALE TRAINER In presenza di pesantezza, gonfiore o insufficenza venosa degli arti inferiori, l’attività fisica idonea da scegiere deve essere quella che permetta un valido drenaggio venoso e che quindi agisca sull’attivazione della pompa plantare, della pompa del tricipite surale, della pompa poplitea e della pompa del quadricipite. Per quello che concerne la “cellulite” e l’adiposità localizzata non ci sono esercizi fisici miracolosi che le eliminino d’amblais, ma tecniche di allenamento specifiche che se praticate in modo corretto e costante possono nel tempo essere indispensabili coadiuvanti alle molteplici terapie mediche. Mi riferisco ad un’attività fisica sia aerobica che anaerobica che possa migliorare il tono e l’elasticità muscolare, riattivare il metabolismi sia cellulare che degli organi, avere un effetto benefico sulla funzione digestiva e respiratoria, diminuire la tensione nervosa e favorire il drenaggio venoso e linfatico. Il personal trainer ha il compito di gestire la coordinazione dei movimenti ed insegnare la respirazione profonda. I movimenti coordinati hanno lo scopo di far lavorare il maggior numero possibile di muscoli. La respirazione profonda aumenta l’ossidazione. L’esercizio fisico deve essere svolto con la giusta intensità e con il giusto metodo seguendo un programma specifico e mirato, studiato dal personal trainer sulle esigenze e sulle caratteristiche di ogni singola persona.

PERSONAL TRAINER’S OPINION When in presence of heaviness, swelling or venous insufficiency of the lower limbs, the ideal physical activity must be the one that allows an efficient drainage and has an effect on the activation of the plantar pump, the triceps sural pump, the popliteal pump, and the quadriceps pump. For what concerns the “cellulitis” and localized adiposity there are not miracle exercises that eliminate them d’emblée, but training technics which if practiced correctly and constantly, during an adequate period of time become an indispensable adjuvant to the multiple medical therapies. I refer to physical activity both aerobic and anaerobic to improve the muscular tone and elasticity, reactivating the metabolism both of cells and organs, having an healthy effect on breathing and digestion, diminishing the nervous tension and supporting the lymphatic and venous drainage. The personal trainer’s task is to manage the movement coordination and to teach deep breathing. The coordinated movements are intended to work on the most possible number of muscles. Deep breathing intensifies oxidation. Physical exercise must be done with the right intensity and the right method following a specific and targeted schedule, worked out by the personal trained on the needs and characteristics of each single person.

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L’OPINIONE DEL MEDICO Se si trascorrono tante ore della giornata in piedi o seduti e in corso di pesantezza o edema degli arti inferiori il presidio indispensabile è la calza elastica preventiva con compressione graduata. Migliora il ritorno venoso e previene la stasi veno-linfatica; deve essere prescritta secondo la necessità dal medico specialista e fornita da farmacie o sanitarie dedicate che valutino al momento dell’acquisto le misure precise. Oggi le calze elastiche non sono più vissute dalle donne come una punizione e un sacrificio: in commercio sono presenti in tessuti morbidi e sottili come cotone e microfibra, spesso velate e con colori di moda e ciò permette di indossarle in ogni occasione. Il trattamento delle teleangectasie e delle varici deve sempre essere preceduto da un Eco-Color-Doppler venoso per una corretta diagnosi. Per le teleangectasie degli arti inferiori il trattamento che fornisce i migliori risultati è la scleroterapia. La laserterapia a mio avviso è indicata solo per le piccole teleangectasie rosse che non si riesce ad eliminare con la scleroterapia, ma trova altresì indicazione assoluta nelle couperose del viso. Per quello che concerne le varici degli arti inferiori sia che si intervenga con la chirurgia, che con il laser o la sclaroterapia l’approcio dovrà essere emodinamico, conservado dove possibile le safene specie nei soggetti giovani. Ottimi risultati si ottengono con la scleroterapia adottando la tecnica Eco-sclerosi

DOCTOR’S OPINION If one spends a lot of time standing up or seated during the day perceiving heaviness or edema of lower limbs, the necessary device is the graduated elastic compression stocking. It improves the venous return and prevents the veno-lymphatic stasis; it must be prescribed according to one’s need by specialized doctors and supplied by chemists or healthcare shops which, at the time of the purchase, evaluate the right measurement. Today the elastic stockings are no longer perceived by women like a punishment or a sacrifice: on the market we can find them in soft and thin fabric like cotton or microfiber, often veiled and with trendy colors, allowing to be worn in every occasion. The treatment for teleangectasia and varicose veins must be always preceded by an Eco-Color-Doppler venous for a correct diagnosis. For lower limbs teleangectasia the best treatment is the sclerotherapy. Laser therapy, in my opinion, is advisable for small red teleangectasia that cannot be removed with sclerotherapy, but which it is absolutely successful with facial couperose. For what concerns the varicose veins of lower limbs, whether one decides to operate with surgery or with laser or sclerotherapy, the approach must be hemodynamic, keeping the saphenous veins where possible, especially with young patients. Great results are obtained with sclerotherapy adopting the Echo-Sclerosis Hemodynamic Conservative (ESEC). For the treatment of

Prof. Carlo Bisacci - Specialista in Chirurgia Generale - Dottore di Ricerca in Flebo-linfologia - Docente a Contratto Università di Camerino - Email:bisacci@hotmail.com

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Emodinamica Conservativa (ESEC). Nel trattamento della cellulite (panniculopatia edemato-fibro-sclerotica -PEFS), un valido trattamento sia preventivo che curativo è la carbossiterapia, ovvero l’utilizzo dell’anidride carbonica allo stato gassoso per via sottocutanea. L’iposfigmia delle arteriole e delle metarteriole, probabilmente indotta dagli estrogeni, è il motivo principale della stasi microcircolatoria veno-linfatica distrettuale causa della PEFS e ciò spiega l’azione curativa che svolge la carbossiterapia in tale condizione. L’anidrde carbonica infatti per via sottocutanea genera localmente un aumento della velocità del flusso ematico tessutale locale ed un aumento della entità del letto vascolare della microcircolazione tessutale (angiogenesi vera e/o angiogenesi falsa). Nell’adiposità localizzata di lieve entità si può intervenire con l’emulsiolipolisi lasciando al chirurgo estetico, in corso di adiposità di maggiori entita, la scelta di interventi maggiormente invasivi (liposuzione, laserlipolisi etc.).

cellulitis (Edematous-fibrosclerotic panniculopathy –PEFS), a successful therapy, both preventive and therapeutic, is the Carboxytherapy, that is to say the subcutaneous employment of carbon dioxide in gaseous state. The iposfigmia of arterioles and metarteriolas, probably induced by estrogens, is the main reason for microcirculation venous-lymphatic stasis, cause of PEFS, and that explains the healing action of carboxytherapy in such condition. Carbon dioxide, in fact, given subcutaneously, locally generates an increase in hematic tissue flux and an increase in the extent of the vascular bed of tissues microcirculation (true angiogenesis and/or false angiogenesis). In localized adiposity of minor entity the intervention can be done with emulsiolipolisis, leaving to the plastic surgeon, when there are greater entities, the choice to operate with more invasive interventions (liposuction, laser lipolysis etc.).

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Prof. Carlo Bisacci - Specialista in Chirurgia Generale - Dottore di Ricerca in Flebo-linfologia - Docente a Contratto Università di Camerino - Email:bisacci@hotmail.com

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I numeri che fanno moda!

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Italia leader del mercato della moda non è certo una novità, ma fa riflettere il dato relativo all’appeal dei prodotti made in Italy tra gli stranieri. Nel 2010, ad esempio, l’Italia ha assorbito il 17% dello shopping effettuato in Europa con – e qui sta la novità - i turisti cinesi che l’hanno fatta da padrone. Già proprio gli stranieri provenienti dal paese delle copie e dei prodotti a basso costo sembrano conquistati dai marchi italiani di qualità e di tradizione antica. I turisti cinesi hanno fatto registrare la crescita maggiore: tra il 2009 e il 2010 l’incremento dello shopping è stato pari al 90%, una percentuale a dir poco da capogiro. Hanno speso di più con un valore pro capite di 869 euro. Alla faccia della crisi verrebbe da dire. I prodotti italiani più acquistati dai cinesi sono soprattutto articoli di abbigliamento e pelletteria, rispettivamente 45% e 18% della spesa totale. L’Italia, poi, primeggia nell’export di articoli di abbigliamento e calzature: 346 milioni di dollari nel 2010, ovvero tre volte e mezzo quanto esportato dalla Germania e 4 volte e mezzo dalla Francia. Ciò che la fa veramente da padrone è il mercato del lusso che nel 2010 è valso 300 miliardi

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taly as a leader in fashion market is absolutely no news, but what makes you think is the fact related to the appeal of Italian products among foreigners. In 2010, for example, Italy absorbed the 17% of the shopping done in Europe by – and here is the news – Chinese tourists that truly ruled it. Definitely the foreigners coming from the country of copies and cheap products seem to be conquered by quality and tradition of Italian labels. Chinese tourists registered the main growth: between 2009 and 2010 shopping increased of 90%, a staggering percentage. They spent more with a value of 869 euros per capita. One might even say “to the face of the crisis!”. The Italian products most sold to Chinese are mainly clothing and leather goods, respectively 45% and 18% of the total spending. Italy, then, excels in exporting clothing and footwear goods: 346 million dollars in 2010, that is to say three and an half times the amount exported by Ger-

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di dollari con una crescita negli anni successivi pari al 13%. le importazioni in Cina hanno registrato una crescita continua del 23% negli ultimi quattro anni. In termini di valore il segmento principale è stato quello della gioielleria con oltre il 50% del totale import. L’import di abbigliamento è poco superiore ai 2 mliardi d dollari vista la consolidata abitudine di produrre in loco per servire il mercato locale. Nel 2015 il mercato del lusso in Cina diventerà il primo a livello mondiale. Oggi è dominato da brand internazionali e concentrato in pochi player: Gucci, Prada, Bulgari, Max Mara, Ermenegildo Zegna. La vera sfida per gli addetti ai lavori è focalizzare l’attenzione sui segmenti che registrano un aumento di reddito e di status sociale ovvero ultra ricchi, classe media, donne e giovani. Per rimanere ai dati relativi al panorama italiano i numeri dei marchi fashion continuano la loro inarrestabile scalata nonostante la crisi dei mercati finanziari. Insomma, la moda italiano ruggisce e cresce contro tutto e tutti. Una pubblicazione di Mediobanca sulle principali

many and four and an half time of France exports. What really rules it, is the luxury market that in 2010 was valued 300 billion dollars with an increase of 13% in the following years. Import in China registered a continuous rise of 23% in the last four years. In terms of value the main segment was that of jewelry with more than 50% of the total import. Clothing import is slightly superior to two billion dollars since the consolidate habit of producing in loco to serve the local market. In 2015 luxury market in China will become the first one on a worldwide scale. Today it is controlled by international brands and concentrated on few players: Gucci, Prada, Bulgari, Max Mara, Ermenegildo Zegna. The true challenge for the professionals is to focus on the attention on segments that are registering an increase of income and social status, that is to say the superrich people, medium class, women and young people. To stick to the facts about the Italian situation, the numbers for fashion markets keep their unstoppable climb in spite of the financial market crisis. In short,

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società italiane mostra i numeri in crescita. Nella top 20 delle migliori performance al primo posto si assesta a sorpresa il gruppo Prada con ricavi nel 2011 pari a 2.556 milioni di euro e un utile sui ricavi del 16,9%. La griffe nelle mani di Miuccia Prada e Patrizio Bertelli sorpassa due colossi come Benetton (al secondo posto con ricavi pari a 2.032 milioni di euro e un utile sui ricavi di +3,6%) e Giorgio Armani ( terzo con 1.804 milioni di euro e +10,1% di utile). Nella classifica si trovano poi marchi come Only the Brave al 4° posto, Calzedonia al 5°, Max Mara al 6°, Zegna al 7°, D&G all’8° e il Gruppo Miroglio al 9°. Infine una curiosità. La società che ha realizzato la maggior crescita è stata il Lanificio Careggi, fornitore di filati pregiati per molti marchi di moda. Per l’azienda di Aurelio Cariaggi, nata oltre 50 anni fa in provincia di Pesaro Urbino, il 2011 è stato chiuso con 88,7 milioni di euro di ricavi e una crescita ammirevole del 27,3%.

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the Italian fashion world roars and grows against everyone and everything. A publication by Mediobanca about the main Italian societies shows that the numbers are growing. In the top 20 of the best performances, at the first place settles surprisingly the Prada group, with the 2011 incomes equal to 2.556 million euros and a profit margin of 16,9%. The label in the hands of Miuccia Prada and Patrizio Bertelli overtakes two industrial giants like Benetton (in the second place with incomes equal to 2.032 million euros and a profit margin of +3,6%) and Giorgio Armani (third with 1.804 million euros and +10,1% of income). In the chart there are labels like Only the Brave at the 4th place, Calzedonia in 5th position, Max Mara 6th, Zegna 7th, D&G 8th and the Miroglio Group in 9th place. Lastly a curiosity. The society that produced the most growth was the Cariaggi Woolen Mill, working for over 50 years in the Pesaro-Urbino province, in 2011 had 88,7 million of incomes and an admirable growth of 27,3%

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l web sembra essere diventato la nuova frontiera dei marchi moda, delle grandi griffe fino ai colossi del fast fashion. Le inaugurazioni degli store on line sono quasi all’ordine del giorno. Il fatto di offrire collezioni ispirate a quelle delle passerelle ma con prezzi decisamente inferiori sta portando Asos (multibrand on line di grande successo tra i giovani) a contendersi il primato nel mercato fast fashion on line. Nel 2011 le vendite on-line da siti italiani hanno registrato un valore di poco più di 8 miliardi di euro, con un tasso medio di incremento nel periodo 2005/2011 del 20%. Il canale di vendita elettronico offre un’ampia offerta a tutti i tipi di consumatori che possono reperire in rete a tutte le ore ed ovunque informazioni e prodotti a prezzi comparabili, spesso apparentemente convenienti. La crescita delle vendite on line, tuttavia, in questo momento è dovuta principalmente alla ricerca del minor prezzo ed in molti casi a scapito della qualità e della garanzia. Per quanto riguarda i vantaggi per i produttori, è scontato ricordare la possibilità per i clienti di accedere direttamente ai loro magazzini, accorciando così la filiera (il cosiddetto “canale corto”)

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he Web seems to have become the new frontier for fashion brands, famous labels and fast fashion giants. Online stores inaugurations are almost an everyday thing. The fact to offer collections inspired to those of the runways but with significantly lower prices is bringing Asos (an online multi-brand of success among youngsters) to dispute the supremacy over the fast fashion online market. In 2011 online sales from Italian websites registered a value of 8 billion euros, with a 20% medium increase rate in the period 2005/2011. The electronic selling channel offers a wide offer for all kinds of costumers that can find online, h24, information and products for comparable prices, often apparently convenient. The increase in online retailing, however, in this particular moment is mostly due to the research of the cheapest price and many times to the detriment of quality and security. About the advantages for the producers, it is ex-

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con risparmi sui costi di distribuzione. Le grandi griffe possono inoltre trovare vantaggi dalla rete per vendere sui propri siti a consumatori di tutto il mondo over stock di produzione. Sebbene si stia parlando di un importante ed innovativo canale di vendita per l’abbigliamento, sicuramente in crescita, le vendite via internet rivestono tuttavia un ruolo ancora marginale nei confronti del complesso delle vendite su tutti i canali. Il canale elettronico che pesa per il 2,5% circa della spesa complessiva di abbigliamento. Tra i motivi che stanno alla base della crescita, è importante rilevare che è incrementato il numero degli internauti (nel 2011, oltre 25 milioni) e degli e-shopper (8,5 milioni cha hanno fatto un acquisto on line negli ultimi tre mesi). È diminuita contestualmente la diffidenza all’uso di strumenti elettronici di pagamento via web. L’abbigliamento registra poi un ottimo andamento sul fronte delle esportazioni nelle vendite on line. Il settore, infatti, realizza oltre il 50% del proprio transato oltre confine. Il pubblico di riferimento è composto quindi tanto da italiani quanto da stranieri. Per gli italiani, da un’indagine effettuata da Federazione Moda Italia in collaborazione con AstraRicerche, su un universo di 41 milioni di italiani dai 18 ai 69 anni, il 28,6% degli italiani ha dichiarato che nel prossimo anno effettuerà acquisti di abbigliamento su internet. La fascia di età più propensa all’acquisto è quella tra i 18 ed i 44 anni e non ci sono differenze evidenti tra uomini e donne (salvo un lieve vantaggio dei primi) e tra le aree territoriali nazionali. Scelgono di acquistare

pectable to remind the possibility, for costumers, to reach directly their stocks, shortening the distribution chain (the so-called “direct sales”) saving the distribution costs. The famous brands can also find advantages from the Net to sell on their websites several production over stocks, to costumers all over the world. Even if we are talking about an important and innovative selling channel for clothing, certainly on the rise, online sales still have a marginal role comparing to the purchasing of all distribution chains. The electronic channel weights around 2,5% of the overall cost for clothing. Among the reason that lies on the basis of the increase, it is important to point out that the number of internet users (in 2011 over 25 million) and e-shoppers (8,5 million that bought something online in the last three months) has boosted. Contextually has diminished the distrust about using electronic instruments to pay on the web. Clothing registers a good trend on export of online sales. The field, in fact, realizes over the 50% of its transfers over the border. The reference public is made of Italians as much as of foreigners. For Italians, in a research made by Federazione Moda Italia in collaboration with AstraRicerche, on 41 million people from 18 to 69 years old, the 28,6% declared that they will buy clothes online during the next year. The range of age more inclined to purchasing is that from 18 to 44 years old and there are no evident differences between men and women (except for a slight advantage for men) and among the three national territorial areas. Those who choose to buy online fashion are for

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most part graduated people, usually the more highly educated class, people who evaluate their economic situation more positively than the average. But the web potentialities are not so infinite only for the low-cost brands. The amazing healthy state that the luxury e-store Net-à-porter is living shows this fact. Brands like Marc Jacobs, Miu Miu, Ralph Lauren and Chloé are almost always sold out in the parts that host clothing, bags, footwear and accessories. Also the flash sales clubs are conquering always more online users, they are portals daily offering the chance for the registered users to buy on super sale the collections of important brands in a limited period of time: from three days up to a week depending on the label. A business that seems incredibly profitable. And if Amazon, the giant online-retailing website, decided to invest in flash sales opening the portal Myhabit.com and signing a partnership with brands like Michael Kors and Vivienne Westwood, this means that this field pays for real.

fashion on line soprattutto i laureati, in genere i ceti più acculturati, le persone che valutano la propria situazione economica attuale in maniera più positiva della media. Ma le potenzialità del web non sembrano essere infinite solo per i marchi low cost. A dimostrarlo è l’ottimo stato di salute di cui gode il luxury e-store Netà-porter. Griffe come Marc Jacobs, Miu Miu, Ralph Lauren e Chloé sono quasi sempre sold out nelle sezioni che ospitano abbigliamento, borse, calzature e accessori. A conquistare sempre più utenti sul web sono anche i club di flash sales, portali che quotidianamente offrono la possibilità agli iscritti di acquistare a prezzi scontatissimi le collezioni di marchi importanti in un tempo limitato: da tre giorni a una settimana a seconda del brand. Un business che sembra essere molto redditizio. E se anche il gigante delle vendite via web Amazon ha deciso di investire nelle vendite flash inaugurando il portale Myhabit.com e siglando partnership con brand del calibro di Michael Kors e Vivienne Westwood, significa che il settore rende davvero.

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EVENTI

“La Barca Sublime” Dal 16/11/2012 al 13/01/2013

Il “Bucintoro del Re di Sardegna”, sontuosa imbarcazione da parata appartenuta ai Savoia, è in mostra presso le Scuderie Juvarriane della Reggia di Venaria Reale dal 16/11/2012 al 13/01/2013. Un’occasione unica per ammirare da vicino l’ultima imbarcazione veneziana originale del Settecento esistente al mondo, riportata al suo aspetto originale dopo un lungo restauro.

I Quadri del Re

Dal 5 Aprile 2012 al 13 Gennaio 2013

Presso le Sale delle Arti della Reggia di Venaria Reale sarà possibile visitare la nuova mostra temporanea “I Quadri del Re”, un’esposizione di capolavori d’arte provenienti dalla Galleria Sabauda di Torino. La mostra sarà integrata al percorso di visita della Reggia, completamente rinnovato per la stagione 2012 e che evoca le emozioni e la storia di uno dei più grandi capolavori dell’architettura barocca universale.

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OPERE DELLA GALLERIA Sabauda Fino al 13 Gennaio 2013

Fino al 13 Gennaio 2013, nella Manica Nuova di Palazzo Reale di Torino si apre la mostra “Torino, Europa. 

Le grandi opere d’arte della Galleria Sabauda nella Manica Nuova di Palazzo Reale”. La mostra temporanea è una delle due sezioni in cui si articola l’evento “I Quadri del Re” e che vede coinvolta anche la Reggia di Venaria.


TORINO

Kremerata Baltica

Romanze d’Amore

Il castello nel cielo

Antonio Vivaldi: L’estate Philip Glass: Four american seasons per violino e archi. Raminta Serksnyte: Midsummernight song. Leonid Desyatnikov: Le stagioni russe. Alexander Raskatov: The seasons digest Dobrinka Tabakova: Dusk da Sun triptych

Eva Mei: soprano, Gianni Fabbrini: pianoforte, Luigi Gordigiani: Canti popolari toscani, Francesco Paolo Tosti: Due romanze per voce e pianoforte, Chanson de l’adieu Ideale. Giuseppe Verdi: Romanze per voce e pianoforte, Il Brigidin, Ad una stella Stornello, Lo spazzacamino

Sheeta è tenuta prigioniera dal colonnello Muska a bordo di un’aeronave diretta verso la fortezza Tedis. Durante il volo l’aeronave viene attaccata da una banda di pirati guidata dall’intrepida Ma Dola, che vuole impossessarsi del ciondolo che la ragazzina porta al collo.

18 Febbraio 2013

4 Febbraio 2013

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6 Febbraio 2013


EVENTI

mostra su Giulio Einaudi

L’Architettura del mondo

DRACULA E IL MITO DEI VAMPIRI

Fino al 13 gennaio 2013

Dal 06/10/2012 Al 10/02/2013

Dal 06/10/2012 Al 10/02/2013

Promossa dal Comune di Milano - Cultura, Moda, Design, Palazzo Reale, in collaborazione con la Fondazione Giulio Einaudi e Skira editore, la mostra è una riflessione filologica sul lavoro del grande editore italiano, che chiude le manifestazioni dedicate al centenario della sua nascita.
In programma nelle sale al piano terra di Palazzo Reale, la mostra è ad ingresso gratuito.

L’Architettura del mondo: Il titolo della mostra fa riferimento esplicito a quelle opere che, come strade, ferrovie, aeroporti, più contribuiscono a dar forma al mondo e ne permettono il funzionamento, e al loro rapporto con funzioni e abitudini che cambiano e con un ambiente sempre più in pericolo.

La mostra - ideata, prodotta e organizzata da Alef-cultural project management, in partnership con La Triennale di Milano e in collaborazione con il Kunsthistorisches Museum di Vienna - con circa 100 opere tra dipinti, incisioni, disegni, documenti, oggetti storici, costumi di scena e video - affronta e indaga la figura del vampiro per antonomasia, partendo dalla dimensione storica fino ad arrivare alla trasposizione cinematografica e alle implicazioni sociologiche del mito di Dracula.

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MILANO

SETTIMANA DELLA MODA DONNA Dal 20/02/2012 al 26/02/2012 Milano Moda Donna è l’evento più prestigioso organizzato da Camera Nazionale della Moda Italiana, con i suoi due appuntamenti all’anno e una rete di migliaia di operatori del settore che lavorano al perfetto funzionamento di questa grande manifestazione. A febbraio vengono presentate le collezioni per l’autunno del 2013.

PROGRAMMARE L’ARTE

FIERA BIT

Dal 9 novembre 2012 al 3 marzo 2013, il Museo del Novecento ospiterà due nuove esposizioni: “Collezionare il Novecento. Claudia Gian Ferrari gallerista, collezionista e storica dell’arte” nello Spazio mostre e “Programmare l’arte. Olivetti e le neoavanguardie cinetiche” negli Archivi del Novecento.

Bit è da anni la fiera internazionale del turismo che presenta il meglio dell’offerta turistica italiana ed internazionale. L’obiettivo principale della fiera è quello di mettere in contatto il produttore con l’utente, consentendo agli Operatori professionali del Turismo di instaurare importanti relazioni commerciali, mentre i visitatori avranno a disposizione degli interlocutori esperti e preparati.

Dal 09/11/2012 al 03/03/2013

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Dal 14 al 17 Febbraio 2013


EVENTI

Robert Doisneau Paris en liberté

WOODY ALLEN STORY Dal 19/09/2012 al 29/05/2013

Dal 29/09/2012 al 3/02/2013 Robert Doisneau e Parigi: un binomio inscindibile tra uno dei più grandi fotografi francesi e la città che ha amato e immortalato con il suo obiettivo.
Più di 240 fotografie originali, scattate da Doisneau nella Ville Lumière tra il 1934 e il 1991 e raggruppate tematicamente ripercorrendo i soggetti a lui più cari, sono esposte in una grande rassegna antologica che sarà allestita a Palazzo delle Esposizioni dal 29 settembre 2012 al 3 febbraio 2013.

I Giorni di Roma: l’età dell’equilibrio Dal 04/10/2012 al 28/04/2013

L’Associazione Culturale Cinem’Art, in collaborazione con il Sinergy Art Studio, presenta la Rassegna Cinematografica WOODY ALLEN STORY.

A partire da mercoledì 19 settembre e per l’intera stagione, presso il Sinergy Art Studio, nel cuore di San Lorenzo, verrà proposta una selezione di pellicole che hanno segnato il percorso culturale e sociale di uno dei più grandi maestri del cinema.

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I Giorni di Roma, un progetto espositivo di cinque anni dedicato alla storia senza tempo di Roma, dall´età repubblicana fino alla tarda antichità. 

Terzo appuntamento del ciclo la mostra “l’età dell’equilibrio” intende indagare la produzione artistica del periodo “aureo” dell’arte romana coincidente con i principati di Traiano (98-117 d.C.) e di Adriano (117-138 d.C.) di grande splendore artistico, durante il quale è stato raggiunto un raro equilibrio sociale e politica tra Roma e le sue province.


ROMA

Sulla Via della Seta. Dal 04/10/2012 al 28/04/2013

Cento dipinti di Renato Guttuso

Casa delle Culture Dal 01/10/2012 al 09/06/2013

Dal 12/10/2012 al 03/02/2013 Mostra organizzata da American Museum of Natural History, New York 
in collaborazione con Azienda Speciale Palaexpo and Codice. Idee per la Cultura, Torino

a cura di Mark Norell

Più di duemila anni fa, mercanti, emissari, pellegrini e soldati affrontarono le ripide montagne e i pericolosi deserti dell’Asia centrale per scambiare beni di lusso, reperire testi sacri, conoscere e dominare popoli lontani: fu così che si creò quella rete di percorsi riassunti poi sotto il suggestivo termine di “Via della seta”.

Roma, città in cui Renato Guttuso visse per oltre cinquant’anni lo celebra, in occasione del centenario dalla nascita, con una grande mostra: cento dipinti rappresentativi dell’intero arco creativo dell’attività del maestro siciliano.

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OLTRE è il titolo del cartellone di formazione e di spettacolo dal vivo della Casa delle Culture di Roma curato, dalla Compagnia Ginepro Nannelli (direttore artistico Marco Carlaccini e Patrizia D’Orsi). In questo periodo particolarmente opaco, guardare “OLTRE” è una prospettiva che ci conforta. Cercheremo “OLTRE”, mantenendo vivo lo spirito del luogo che è quello di essere uno spazio cittadino, dove non si intrattiene pubblico annoiato ma dove avvengono liberi confronti, dove circolano idee ed emozioni.


o t s e v n i o astr

ARIETE

cancro

toro

Se il tuo orizzonte temporale per i tuoi investimenti è lungo, privilegia attività “value”. Niente è certo nella vita ma, se a tuo parere un titolo è ingiustamente bistrattato dal mercato, è meglio inserirlo tra i propri investimenti.

Nel nuovo anno sarai tentato di investire una somma in un’unica asset class. Desisti! Ricorda di diversificare sempre i tuoi investimenti, in modo da abbassare il rischio senza rinunciare al rendimento. Costruisci il tuo portafoglio di investimento e non aver paura di osare!

Non vi convince investire in strutturati che promettono alti rendimenti ma di cui non sapete nulla? Non vi ispira investire in obbligazioni “core” per rendimenti pressoché nulli? Benvenuti nel mondo reale. Vuoi tenere sotto controllo il rischio nei tuoi investimenti? Evita di osare!!!

leone

gemelli

vergine

Lo sappiamo che per anni ti hanno consigliato tutt’altro, ma cerca sempre di investire in strumenti facili da vendere nel momento del bisogno. Della liquidità le banche parlano poco, ma non c’è niente di più seccante per un investitore che non poter liquidare i propri investimenti quando ne ha bisogno!

Nel corso dell’anno verrete tartassati da proposte di investimento con rendimenti molto alti e sicuri. Non ci cascate, la performance futura è quasi sempre imprevedibile. Piuttosto, per i tuoi investimenti, prova un consulente serio e indipendente che ti aiuti a selezionare il portafoglio di investimento sempre su misura per te.

Anche nel 2013 vi farete spesso prendere dalla foga e il vostro approccio resterà lo stesso: saranno le performance a guidare le vostre scelte. Vi ricordiamo che la performance passata di uno strumento non è indicativa per il futuro e che prima di chiedere: “quanto rende?” dovete sempre chiedervi: “quanto rischio?”.

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by Medea

bilancia

capricorno

scorpione

Per i tuoi investimenti hai sempre lasciato fare alla tua banca. Bene, il 2013 è l’anno giusto per capire che, fino ad ora, difficilmente ti avranno consigliato strumenti davvero convenienti per te. Almeno per i costi. Attento ai costi “nascosti” nei titoli strutturati, delle obbligazioni bancarie, delle polizze unit-linked.

Nel corso del 2013 proverai a realizzare più di un portafoglio di investimento e presto cadrai nel difetto più comune dell’investitore: l’impazienza. Ricordati di non affrettarti a giudicare le performance del tuo portafoglio, lasciagli il tempo di “lavorare”. Considera giorno per giorno il rendimento e tieni sempre sotto controllo il rischio.

Nel 2013 non perderai il tuo temperamento irrequieto. Ricordiamo che questa indole è controproducente, almeno negli investimenti. Il consiglio che ci sentiamo di darti è: non movimentare il portafoglio continuamente. Il segreto è capire ex ante che tipo di investitore sei, qual è il tuo grado di sopportazione del rischio e il tuo orizzonte temporale.

acquario

sagittario

pesci

Come al solito ti farai guidare dalla tua estrema avversione al rischio. Esasperato deciderai di investire i tuoi risparmi in titoli di Stato tedeschi (i celebri Bund). Hai mai sentito parlare di “Portafogli anti-crisi”? Sono stati realizzati anche per investitori come te.

Se non sei un professionista della finanza e non hai una formazione altamente analitica evita prodotti troppo complessi, come i titoli strutturati. Migliora le tue conoscenze finanziarie, informati e non prendere per oro colato ciò che ti dice la banca: non sempre fa il tuo interesse.

Basta, è l’anno delle considerazioni. I mercati sono quelli che sono, ciò che una volta era considerato super sicuro è diventato rischioso, le case prodotto cercano di inserire nuovi costi in ogni movimentazione del proprio risparmio e le banche sono sempre meno trasparenti. È il tuo anno fortunato!

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