N05 magazine issu

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REGISTRAZIONE: Tribunale di Torino n. 40/2011 del 27/6/11 - N.12 Anno 2

IMAGAZINE NVESTO MONEY & LIFESTYLE

DUEMILATREDICI

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Doppia


quando EDITORIA E TECNOLOGIA VANNO DI PARI PASSO...

Pubblicità singola retro copertina Bastano pochi semplici passi... 1) Scarica l’App ‘Digimarc’ 2) Avvia l’App e punta il cursore sulla foto nella pagina contrassegnata dal simbolo

3) Guarda i contenuti extra della pagina direttamente sul tuo smartphone. Nel prossimo numero tanti nuovi contenuti mutimediali.


Dear Reader..

Caro Lettore...

H

olidays are over and someone do not even remember them anymore. We have already eased back into our everyday routine and (luckily for us) we do not have time to suffer from the post-vacation depression syndrome! It seems that one person out of three suffers from this syndrome: as to this subject, our Andrea Scarpetta has a lot of suggestions for us on the InvesTO Fitness section. Yes, fitness. This is another word that I have often heard from all my friends since my return from the summer vacations and, as in the coming days Turin will host the Open Golf tournament, it could be a good idea to approach this sport differently, as discovered and explained by Pietro Diana in his column InvesTO Sport: we are talking about Footgolf. It is a kind of fusion of sports: soccer, which is loved by almost the majority of Italians (and I say almost because in my house I am the soccer lover, not my husband and kids) and golf, which involves a mental effort. After giving you all these inputs on how to kick off the new working year practicing some sport, I will continue organizing an event which is very important for me: “InvesTO Day – Investment Education Symposium”, that will take place in Turin on September 26 at the “Centro Congressi Torino Incontra”. Admission is free but a pre-registration is required. Experts will talk about the difference between real economy and financial markets, how to create an investment plan, how diversify your assets and what Behavioral Finance means. Do you want to learn more about it? Of course we gave particular attention to this event on page 42 of this issue, where you could find all the details and information you may require… in the meantime we invite you all to attend!

“C

aro lettore, vacanze finite e per alcuni quasi dimenticate. Abbiamo ormai ripreso a pieno ritmo il classico tran tran quotidiano, noi che non abbiamo il tempo (per nostra fortuna) di farci contagiare dalla sindrome da rientro! Sembra che una persona su tre ne venga colpita e in merito a ciò, il nostro Andrea Scarpetta ha tanti suggerimenti da darci in Investo Fitness. Già fitness, questa è un’altra parola che al rientro dalle vacanze, sento spesso menzionare da tutti i miei conoscenti e, considerato che nei prossimi giorni a Torino si terranno gli Open di golf, potrebbe essere un’idea approcciarsi a questo sport in modo diverso, un po’ come ha scoperto Pietro Diana nella sua rubrica Investo Sport: il Footgolf . Una sorta di fusion sportiva tra il calcio, tanto amato da quasi tutti gli italiani (dico quasi, perché in casa mia, l’amante del calcio sono io e non marito e figli) e il golf, sport che obbliga ad una elevata concentrazione mentale. Dopo avervi fornito tanti input per iniziare sportivamente l’anno lavorativo, mi appresto alla preparazione di un Evento al quale tengo in modo particolare: “Investo Day - Cultura e Investimento” che si terrà a Torino il 26 settembre presso il Centro Congressi Torino Incontra. L’ingresso è gratuito (occorre pre-accreditarsi) e ci sarà la partecipazione di tanti personaggi che ci illustreranno le differenze tra mercato reale e mercato finanziario, in quale modo si crea un investimento, come diversificare il proprio patrimonio e che cosa si intende per Finanza Comportamentale. Volete sapere di cosa si tratta? Abbiamo dedicato, ovviamente, ampio spazio a questo Evento a pag. 42, dove troverete tutti i dettagli in merito… intanto vi invito a partecipare numerosi!

Patrizia Caridi


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17 | PSICO INVESTO

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L’altruismo del sistema fiscale Alessandro Meluzzi e Andrea Grippo

23 | INVESTO training Educare all’investimento e diversificare Francesco Papa

27 | INVESTO banking Segnali di ripresa Marco Sodano

31 | INVESTO building Il mattone tecnologicamente green Massimiliano Sciullo

37 | investo law

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Derivati e crisi finanziaria Giorgio Tosetti Dardanelli

47 | investo art Il vulcano Caty Pietro Genuardi

55 | INVESTO collection Vintage tecnologico Lodovico Poletto

61 | Style to woman Ottavio Missoni Valentina Polidori

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67 | INVESTO show Claudia Penoni Elena Ferraro

75 | INVESTO dreams

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Dreams Diamonds Carlotta Isoardi

81 | INVESTO fashion Baby & Luxury Micaela Barisone

89 | INVESTO luxury

89

Porsche 911 Carrera S Cabriolet (991) Marco Longhini

99 | INVESTO sport Footgolf Pietro Diana

105 | INVESTO fitness Sindrome da rientro

99

Andrea Scarpetta

112 | astro INVESTO L’oroscopo degli investimenti Medea

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IMAGAZINE N V E S TO


IMAGAZINE N V E S TO

DIRETTORE DI TESTATA Andrea Costa

MANAGER DIRECTOR

Patrizia Caridi

EXECUTIVE ASSISTANT Maria Maldarizzi

ART DIRECTOR Katja D’Armi

PUBLIC RELATION MANAGER Francesca Leone

AVVOCATO

Giorgio Tosetti

International Comunication Manager Rita Ayeni

TEXT TRANSLATOR Maria Grazia Rastelli

COORDINAMENTO EDITORIALE E PUBBLICITARIO

Skarabocchi

FOTOLITIO E STAMPA

Stampa Sud SPA

DISTRIBUZIONE SDA

REDAZIONE INVESTOMAGAZINE

Via Principi d’Acaja, 59 - 1038 Torino Tel: 0115790282 | info@investomagazine.com www.investomagazine.com


E N O I Z A D E R LA

Patrizia Caridi

ANDREa costa

MARIA MALDARIZZI

Katja d’armi

FRANCESCA LEONE

giorgio tosetti

Rita AYENI

Maria grazia rastelli

Manager Director

Art Director

International Comunication Manager

Head Director

Public Relation Manager

Text Translator

Executive Assistant

Investo Law

MICAELA BARISONE Giornalista


noi... Scrivono per

ALESSANDRO MELUZZI

marco sodano

LODOVICO POLETTO

massimiliano sciullo

ELENA FERRARO

PIETRO GENUARDI

VALENTINA POLIDORI

andrea scarpetta

MARCO LONGHINI

Psico Investo

Investo Building

Style to Woman

Investo Banking

Investo Show

Investo Fitness

Investo Collection

Investo Art

Investo Luxury


LOCATION Torino Mare Nostrum

Italia independent

Via Matteo Pescatore, 16 www.ristorantemarenostrum.it

Via Lagrange, 31 www.italiaindependent.com

Ronchiverdi

Hotel Principi di Piemonte

Golf & country club royal park

Via Rotta Cerbiatta, 24 - Fiano www.royalparkgolf.it

Corso Moncalieri, 466/16 www.ronchiverdi.it

Via Gobetti, 15 www.atahotels.it/Principi_Piemonte

L’OLFATTORIO

Pasticceria F.lli Piana

Hotel Golden Palace

Via Nizza, 175 www.pasticceriafratellipiana.it

Via dell’Arcivescovado, 18 www.goldenpalace.it

Golf TORINO LA MANDRIA

Palestre Torino Club Assarotti

Hotel NH Lingotto

Via Assarotti, 16 www.palestretorino.it

Palestre Torino Club Nizza Via Nizza, 262 www.palestretorino.it

Palestre Torino Club Duchessa Via Duchessa Jolanda, 3 www.palestretorino.it

Caplin

Via Nizza, 193 www.barcaplin.com

Erzegovaz

Via Nizza, 104 www.erzegovaz.it

One Apple bar

Via Lovera di Maria, 1 www.oneappletorino.it

Girasoli golf club Via Pralormo, 315 www.girasoligolf.it

Olympic

Via Nizza, 230 www.nh-hotels.it Via Bisalta, 11 it.ac-hotels.com

ROMA

Du Parc Oriental SPA

Corso Massimo D’Azeglio, 21 www.duparcorientalspa.com

Hotel majestic

Corso Vittorio Emanuele II, 16 www.starhotels.com

Caffè Torino

Piazza San Carlo, 204 www.caffe-torino.it

CAVAL DE BRONZ

Piazza San Carlo, 197

San Carlo Abbigliamento Piazza San Carlo, 197 www.sancarlo1973.it

Profumeria Camurati Piazza Adriano, 1 www.camurati.com

Radio Energy Torino

Gruppo Sagat SPA

Strada San Maurizio, 12 - Caselle www.aeroportoditorino.it

Eddy Monetti

Via Borgognona, 5/B - 6A www.eddymonetti.com

The Duke Hotel

Via Archimede, 69 www.thedukehotel.com

Metropole

Via Principe Amedeo, 3 www.starhotels.com

Boscolo Exedra Roma

P.zza della Repubblica, 47 exedra-roma.boscolohotels.com/it/

Golf Club Arco di c. Via Flaminia k.15,800 www.golfarco.it

Golf Club Oasi

Via Cogna, 5 - Aprilia (RM) www.oasigolf.it

Danpol

DAGNOLI

Via dei Mille, 12

GOLF CLUB I CILIEGI ASD

Hotel AC10

C.so Siracusa, 1A www.danpol.it

Harrige

Via Agnelli, 40 - Fiano www.circologolftorino.it

Strada Valle Sanglio, 130 - Pecetto www.greenpassgolf.net

Piazza San Carlo, 16 Via Madama Cristina, 23 www.dagnoliboutique.com

Piazza Bodoni, 4F

Golf Club Parco di Roma

Via Cernaia, 25 www.radioenergy.to

All’opera

Via C. Alberto, 5 www.ristoranteallopera.it QC Terme Torino Corso Vittorio Emanuele II, 77

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Via dei Due Ponti, 110 www.golfparcodiroma.it/

Golf Tevere

Via del Baiardo, 390 www.teveregolf.it

Golf Club Real Sporting Via Licio Giorgieri, 50 www.realgolf.it


MILANO Radetzky Cafè

BARI Rosa Grand

Largo La Foppa, 5 radetzkycafe.com

Piazza Fontana, 3 www.starhotels.com

Eddy Monetti

Boscolo Milano

Al Bazar

Harbour Club Milano

Piazza San Babila, 4A www.eddymonetti.com Via A. Scarpa, 9 www.albazarmilano.it

Corso Matteotti 4-6 www.milano.boscolohotels.com/it/ Via Cascina Bellaria, 19 www.harbourclub.it

Neglia Sartoria

Golf Quanta Sport Village

Ristorante Savini

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Via Enrico Noe, 23 www.negliasartoria.it Via Ugo Foscolo, 5

NH Sartoria

Via Chiossetto, 2

Bianco Latte Via Turati, 30

Pasticceria Cova

Via Montenapoleone, 8 www.pasticceriacova.it

Sant’Ambroeus Corso Matteotti, 7

Hotel Principe di Savoia Piazza della repubblica, 17

Istuff

Via Assietta, 19 www.greenpassgolf.net Via S. Andrea, 8/A

Ristorante Dal Bolognese Piazza della Repubblica, 13

Le Banque

COURMAYEUR ITALIA INDEPENDENT

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Via Porrone, 6

Viale Fratelli Rosselli, 2 www.starhotels.com

Victory Milano

Tuscany

Via Borgogna, 5

Via Novoli, 59 www.starhotels.com

Five Diamonds Corso Sempione, 11

Tincati

NAPOLI EDDY MONETTI

Via Gesù, 7 Via Turati, 29

Via dei Mille, 45 Piazza S. Caterina, 8 www.eddymonetti.com

Il Baretto al Baglioni

terminus

Dolce Vita

Via Senato, 7 www.baglionihotels.com

Via Pietro Gaggia, 3 www.starhotels.com

Rolando Elisei

E.c.ho

B-Contemporary

Viale Andrea Doria, 4 www.starhotels.com

Via Tiraboschi, 36 Via Tiraboschi, 32 www.biffiboutiques.com

FIRENZE

Via Vittor Pisani, 6

Via Procaccini, 37

Business Palace

biffi

Ristorante Giannino

C.so di Porta Vittoria, 51 Via Sirtori, 14 Via La Foppa, 4

Sagam

Corso Genova, 6 www.biffiboutiques.com

BERGAMO

Via Roma, 130 www.italiaindependent.com

Roialto

Biffi

Via Pietramellara, 51 www.boscolohotels.com

Ottica Bergomi

Via Turati, 26 Viale F. Testi, 260 Viale Liguria, 28 Via L. Sacco, 5/A Via La Spezia, 37 Via Varesina, 1 - Turate Viale Lodi, 59 - Pavia www.sagam.it

boscolo bari

Piazza Garibaldi, 91 www.starhotels.com

Via Manzoni, 31 Via Borgonuovo, 3

PARMA duparc

Viale Piacenza, 12/C www.starhotels.com

Ritz

Via Spallanzani, 40 www.starhotels.com

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LOCATION cervinia samovar

Via Carrel, 7 www.samovarcervinia.com

PORTO CERVO pevero golf club

Loc. Cala di Volpe http://www.golfclubpevero.net/

CERVINIA 2012 Via Carrel, 11

Sabolo

Via Carrel, 19

Palestre Torino Club Assarotti Via Assarotti, 16 www.palestretorino.it

agenzia immobiliare il cervino Via Jumeaux www.ilcervino.com

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Via Carrel, 22 www.mountainshop.biz

Location News! Per info contattaci a: info@investomagazine.com

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Location del Mese

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Nella si ripete e stupisce i suoi ospiti, creando un meraviglioso giardino, finemente curato, sulle terrazze con vista. Un pranzo di lavoro, oppure fra amici; una romantica e suggestiva cena oppure un’occasione speciale con la famiglia Al Castello è sempre

il posto giusto per trasformare una “serata” in una “bella serata”. Il menù,punto semprediattento Ogni arrivo alla o distagioparnalità ed alle eccellenze del tertenza diventa, per il giocatore ritorio, è da grande ristorante e la in attesa di giocare, un panoracucina è in continua evoluzione; lo ma da ammirare. Dal tee della scopo finale è servire piatti dai sabuca 4,con attorniato rocce pori veri la giustadalle combinaziolevigate dal vento, si intravedone di tradizione ed innovazione. no oltre èil leggera Golfo del Pevero i rilieLa pizza e molto digeribivi Corsica: una suggestiva le;della l’impasto è semplice ed ha nella lunga e naturale lievitazione la sua emozione da portare nel cuore. principale caratteristica. La pasticL’unico rischio per i giocatori è ceria propone un dolci golosi ma mai di sbagliare tiro perché la esagerati né banali. Per soddisfare vista e il panorama circostante il maggior numero di clienti possibisono talmente belli e suggestivi le, Al Castello, non si riservano tavoli da distrarre l’attenzione anche per meno di cinque persone, le radel più concentrato gionigiocatore di questa scelta sono sempre e preparato. di offrire la miglior qualità possibile in tempi di servizio giusti.

Al Castello

PEVERO GOLF CLUB - Loc. CalaMoncalieri di Volpe(TO) - 07021 Porto Piazza Baden Baden, 1 | 10024 | Tel: +39 011Cervo 641203 (OT)

““

CastelloGolf è unClub, ristorante con pizza Il AlPevero progettato situato proprio di fronte al castello nel 1967, venne inaugurato neldi Moncalieri. 1972 e per anni è stato un segreto Conosciuto per la bellezza dei suoi gelosamente custodito poichè è interni e la qualità del cibo assolutauno dei più bei campi al mondo. mente superiore per gli standard dei èristoranti-pizzeria veramente unè luogo magico; una realtà affercon i suoi stagni naturali tra le Torino rocmatissima su tutto il territorio di ce, un sottobosco profumato di e dintorni. Elegante e raffinato nella ginepro, e corbezzolo, il Pe-di stagionemirto fredda, con la possibilità vero è il percorso più pittoresco e ammirare i colori autunnali o le cime innevate assaporando i nostri piatti sicuramente uno dei più richiesti terrazza, Castello insulla cui suggestiva si possa mai avereAlil piacesboccia con la bella stagione. Tutti re di giocare. Come paesaggio gli anni con l’arrivo della primavera ogni buca è diversa dall’altra.


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PSICO con la

INVEST O

by A orazion lessandro M e e di An drea G luzzi rippo

collab

Altruism of fiscal system

L’altruismo del sistema fiscale

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na cosa è essere altruisti in presenza della persona verso la quale ci dimostriamo generosi e un’altra cosa è essere altruisti quando il dono è un atto anonimo. Se gli esseri umani che vivono in una comunità fossero naturalmente altruisti, le modalità con cui si attua questa tendenza naturale non dovrebbero influenzarla profondamente. Insomma, se gli individui fossero fondamentalmente generosi dovrebbero esserlo sia in presenza che in assenza di chi riceve l’atto di generosità. Il nostro contributo finanziario obbligatorio alla società, che è anonimo, attiva gli stessi meccanismi psicologici e neurobiologici della decisione di essere generosi in presenza di chi riceve l’atto altruistico? Le motivazioni che stanno alla base della contribuzione sociale possono essere di varia natura. A questo proposito si distinguono due forme di altruismo, quello puro e quello impuro. L’altruismo puro persegue il bene sociale mentre quello impuro si basa sul piacere che l’individuo prova nel realizzare quel bene. Quando si fa del bene agli altri, l’essere umano percepisce una valorizzazione del proprio sé. Infatti gli atti altruistici non solo recano vantaggio a chi li riceve ma rendono anche merito a chi li compie. Ed è dal piacere e dall’utilità che derivano dalla generosità che gli individui

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eing openly altruistic with somebody is one thing, being altruistic donating anonymously is a different thing. If human beings living in a community were naturally altruistic, this community should not be deeply influenced by how this natural inclination is put into effect. Hence, if individuals would happen to be basically generous they should be generous regardless the presence or the absence of the person receiving the act of generosity. Does our financial contribution to society, which is anonymous, put into effect the same psychological and neurobiological mechanisms of being generous with the person receiving our act of generosity? The reasons underpinning social contribution may be various. In this regards we distinguish two forms of altruism: pure and impure. The pure altruism pursuit the social well-being, the impure altruism is based on the pleasure coming from contributing to social well-being. In helping others, the human being has the perception of a positive self-image. As a matter of fact, the act of generosity is beneficial both to those who are receiving it and

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sono motivati a fare del bene. Quindi negli atti altruistici entrano in gioco svariati fattori: l’immagine del proprio sé, le relazioni di dipendenza, il senso di colpa e il piacere. La società funziona perché i contribuenti pagano le tasse e anche perché fanno donazioni volontarie. Ovviamente se le intenzioni sono mosse dall’altruismo puro, dobbiamo tenere conto del carattere obbligatorio e di quello anonimo tipici della tassazione. Infatti le tasse sono cieche e non sono dirette verso specifiche entità. Se, invece, la contribuzione ha come motivazioni il piacere e il prestigio nel fare del bene, allora i caratteri dell’obbligatorietà e dell’anonimato non sono più validi in quanto il benefattore vuole essere valorizzato e riconosciuto quando fa beneficienza. Quando paghiamo le tasse o facciamo beneficienza si attivano due regioni antiche del nostro cervello: il nucleo caudato e il nucleo accumbens. Ma questa attività cerebrale è maggiore quando gli individui compiono atti totalmente altruistici senza obbligatorietà. Il nucleo caudato e il nucleo accumbens sono le stesse zone che si attivano quando si soddisfano i piaceri di base come il cibo o il contatto con un’altra persona. Bisogna però dire che quando la donazione è obbligatoria, come nel caso delle tasse, si registra attività neuronale nelle zone cerebrali dello striato ventrale, associate alle ricompense individuali. Quindi pagare le tasse può produrre un piacere paragonabile in termini neuronali a quello prodotto dall’ottenimento di una ricompensa. Quindi si possono associare le motivazioni dell’altruismo puro con le intenzioni dell’altruismo impuro, che in precedenza abbiamo separato. La teoria che distingue l’altruismo puro da quello impuro non è smentita dalle nuove scoperte neuro-economiche. È vero che si manifesta una maggiore attività cerebrale delle zone del piacere quando i contributi sono volontari, anche se permane l’anonimato. C’è comunque un maggiore piacere quando si decide senza obbligo a chi versare il proprio contributo. Si potrebbe giungere alla conclusione che il sistema fiscale possa essere riformato in modo da non fondarsi sulla tassazione obbligatoria

to those who are doing it. Human beings are motivated in being generous by the pleasure and the usefulness resulting from generosity. Therefore, several factors come into play in being generous: the image of oneself, addictive relationships, guilty-feelings and pleasure. Society works because of taxpayers paying taxes and making donations. Of course if the intentions are moved by pure altruism, the mandatory and anonymous aspects of taxation will have to be taken into consideration, because we pay taxes in the dark and to some unspecified subjects. If, on the other hand, generosity is moved by pleasure and prestige in doing something good for others, the mandatory and anonymous aspects are not valid anymore, as the benefactor wants to be appreciate and recognize for his generosity. When paying taxes and making donations two parts of our brains are involved: the caudate nucleus and the accumbens nucleus. But this brain activity is greater when making a donation under no obligation. The caudate nucleus and the accumbens nucleus are the same regions of the brain that process any rewards such as food or physical contacts. But we must say that in making a donation under no obligation, as in the case of paying taxes, neuronal activity is detected in the ventral striatum, associated with individual rewards. Therefore paying taxes could be a pleasure similar, as far as brain activities, to a reward. We can now associate the reasons for pure altruism and impure altruism which we have previously separated. The theory to distinguish between pure and impure altruism has not been yet proven wrong by the latest neuroeconomic discoveries. It is true though, that a greater brain activity is detected in the regions involved in pleasure when donations are under some obligation, even if they are anonymous. There is a greater pleasure in deciding without obligation who should receive your contribution. We could come to the conclusion that the fiscal system should be based on

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O

P

C SI

IN

. .si manifesta una maggiore attività cerebrale delle zone del piacere quando i contributi sono volontari.. voluntary contribution instead of mandatory taxation. But this cannot be done because people feel good in being under the obligation of paying taxes as they feel to have contributed to the common good. Besides, in a society based on voluntary contribution we could see many defections among those who have decided to let the most generous one to carry the weight of common weal. In doing so, the contribution of few will not bring pleasure but only resentment. Some interesting conclusions can be drawn in regards to fiscal policies. In order to maximize the reasons for pure altruism and impure altruism, we could determine the balance between voluntary contribution and mandatory taxation. If we think that in the future voluntary contributions will play a major role, this neuroeconomic problem will then become fundamental.

ma sui contributi volontari. Ma non si può perché l’individuo prova un sentimento di benessere tramite la tassazione obbligatoria in quanto sente di aver agito per il bene comune. Inoltre in una società basata sulla contribuzione volontaria si registrerebbero molte defezioni di chi decide di far gravare il bene comune sulle spalle dei più generosi. In questo modo il contributo dei pochi non provocherebbe piacere ma soltanto malumore. Si potrebbero trarre conclusioni interessanti per le politiche fiscali. Si potrebbe determinare il punto di equilibrio tra contributi volontari e tassazione obbligatoria per massimizzare le motivazioni dell’altruismo puro e le intenzioni di quello impuro. Se riteniamo che in futuro i contributi fiscali volontari avranno un peso importante, allora questo problema di neuro-economia diventa essenziale.

V

TO S E

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INVEST O tra ining by Fra

ncesco

Education investment and diversification

educare all’investimento e diversificare

“I

nvestire è una parola. Soprattutto in tempi di incertezza come questi. Dunque, se investire è una parola, quella parola non può che essere “sfida”. Cui bisogna arrivare preparati. Perché non basta avere un capitale da riversare sul mercato (anche se è obiettivamente condizione necessaria), bisogna anche sapere come orientarsi, su quali settori puntare. Ma, soprattutto, diversificare. La parola d’ordine - dall’esplosione della crisi in poi per non ritrovarsi legati mani e piedi a un comparto che cola a picco e che finisce inesorabilmente per trascinare a fondo con sé tutto e tutti. Esperienza dolorosa e devastante che in tanti hanno provato, negli anni scorsi. Non solo con la finanza spericolata che tanto di moda va oltre confine e al di là dell’Atlantico, ma anche con i buchi neri di casa nostra. Basta parlare di bond per scatenare un’epidemia di brividi lungo la schiena, ai quattro angoli della Penisola. Ecco perché, all’investimento, bisogna anche educare chi ha aspirazioni e disponibilità economiche. Corsi specifici non ce ne sono, ovviamente. Ma la conditio sine qua non è piuttosto la conoscenza dei mercati. Soprattutto delle diverse possibilità che ci sono sul tavolo. Sulla capacità di mescolar-

I

t is not that simple to invest. Especially in these uncertain times. Consequently, if it is not that simple, investing it is becoming challenging, so we must prepare ourselves beforehand. Because it is not enough to have a capital to invest in the market (even if it is a necessary condition), we should be aware of our options and in which field to invest. But, above all, it is important to diversify. This has been the password since the explosion of the economic crisis, in order not to find yourself tight to a sinking sector and that will inevitable drag everything and everybody along. This has been a painful and devastating experience for many in recent years, caused by the daring finance so in fashion over the border and overseas, and by our domestic black holes. Just mentioning the word bond, all people in the four corners of the Peninsula will have shivers down their spine. That’s the reason why it is important to teach to those with ambitions and financial means how to invest. Of course there are not spe-

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Papa


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g in in a tr le tra loro, per crearsi una robusta rete di copertura e controcopertura del rischio. Sugli andamenti, le tendenze e - perché no - le mode del momento. E così, per chi volesse fuggire dalla finanza pura, fatta sì di lente obbligazioni statali, ma anche di volatili azioni in grado di essere sconvolte da un refolo di Borsa, ecco che tutto intorno si apre un panorama che, se ben osservato, può rivelare anche scorci inattesi. E invitanti. La regola aurea che da sempre rappresenta l’investimento rifugio è, manco a dirlo, il mattone. Una massima che negli ultimi anni ha dovuto subire anche lei le ingiurie della crisi, oltre a una tassazione che con l’Imu ha letteralmente spento la voglia di comprare. Ma il mattone è pur sempre una certezza. Una garanzia. Un’ancora che per quanto possa scricchiolare, mai finirà per staccarsi dalla nave, abbandonandola alla deriva. Soprattutto perché ormai la stessa edilizia sta sviluppando al suo interno una serie di declinazioni innovative, che partono dall’ecosostenibilità e passano per il social housing. Progetti dell’abitare responsabile che sempre più spesso, in mancanza di investimenti pubblici, offrono spazio a capitali privati. Veri e propri esercizi di venture capital che finiscono per contribuire al benessere del contesto sociale in cui operano, ma che garantiscono anche un certo ritorno economico a chi mette i soldi. Ma l’investimento alternativo non si ferma certo alle costruzioni. Un altro settore assolutamente accattivante è quello delle nuove tecnologie. E, in particolare, delle nuove imprese. In tutta Italia (Torino, con i suoi due atenei eccellenti è uno dei casi più fulgidi) stanno nascendo e moltiplicandosi gli incubatori universitari. Luoghi “protetti” in cui uno spunto accademico di ricerca cerca di strutturarsi fino a diventare un’idea di business. Ma per affrontare il mercato senza il rischio di essere depredato e spazzato via in un battito di ciglia, queste start up hanno bisogno di capitali. E molto spesso tante ottime idee finiscono per rimanere nel cassetto perché non hanno trovato il socio “finanziario” giusto. Uno spreco per l’economia, ma anche per il progresso e l’innovazione di tutti noi. Ma la lista non finisce qui. Avete un gruzzolo e non volete rischiare in azioni? Non sopportate un rendimento dello “zero virgola

cific courses for this. The market knowledge is rather the unnecessary precondition; it is important to know all your options, to have the ability to mix them in order to create a strong risk free network for yourself and to be informed on the market performance, trends and - why not - what is in fashion. So, for those who want to escape from pure finance, made up of slow government bonds or volatile stocks that can be shacked by a puss of wind coming from the stock exchange, there could be an unexpected and attractive scenario waiting for them. Needless to say, the brick and mortar investment has always been an excellent no-monetary investment, even though in recent years it has also been touched by the economic crises in addition to a heavy taxation (as IMU), becoming a real turn-off for real estate investors. But it still remains a secure investment, a guarantee, an anchor that, even if it may deteriorate, will never

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break loose from the ship leaving it drifting at sea. The building industry itself is developing innovating alternatives ranging from ecosustainability to social housing which projects, lacking of public investments, more often look at private investments. This is real venture capital practice that make its own contribution to society but that at the same time, they guarantee a economic return for investors. Building industry is not the only sector experiencing the growth of alternative investment: the sector of new high-tech is among one of the most captivating ones, in particular new businesses. Throughout Italy (Turin, with its two excellent universities is one the shiniest examples) university incubators are emerging and growing in number: “protected” places where a university research could turn into a well framed business ideas. In order to face the market before being swept away in a blink of an eye, these start-ups need investors. Very often many good ideas will be left on the shelf because they could not find the right “financial” partner. Such a waste for the economy, but also for the progress and innovation of all of us. But that’s not all. Do you have same savings and you fell like to invest in stocks? You cannot stand a performance of “zero point nothing” typical of certain bonds? The brick and mortar investment makes you sick and you always got by at university let alone working with university researches? You will always have the no-monetary investment, an evergreen, but just like everything else fluctuating at the edge of the financial galaxy, it is not immune to shocks. Gold, silver, gemstones. You are spoilt for choice, but expect some surprises: emerging realities waiting for the right connoisseur to be discovered, just like the booming market of works of art, masterpieces gaining in value and interest years after years. Gourmet products are in their own way works of art: this is the reason why, recently, vintage wines have became a credible alternative. They too, years after years, increase their appeal and, most of all, their value. At last, collectables: antiques, stamps, ancient books, but also cars and music instruments. There’s something to suit everybody’s fancy. Don’t say we didn’t tell you.

poco” tipico di certe obbligazioni? Il mattone vi nausea e all’università avete sempre fatto fatica, figurarsi con i ricercatori accademici? Ci sono sempre i beni rifugio, un classico che non tramonta mai, ma che come tutto ciò che oscilla ai limiti estremi della galassia finanziaria non è immune da choc. Oro, argento, pietre preziose. Non c’è che l’imbarazzo della scelta. Ma anche sotto questo punto di vista non mancano le sorprese: le realtà emergenti che aspettano solo l’intenditore giusto per essere scoperte: un mercato in continua espansione è quello delle opere d’arte, frutto del genio di grandi maestri, che con il passare degli anni accumulano valore ed estimatori. Ma a modo loro sono opere d’arte anche i prodotti enogastronomici di qualità: ecco perché, di recente, addirittura i vini d’annata sono diventati un’alternativa credibile. Anche loro, anno dopo anno, aumentano il proprio fascino e soprattutto il proprio valore. Infine, gli oggetti da collezione: oggetti d’epoca, francobolli, libri antichi. Ma anche automobili del passato e strumenti musicali. Ce n’è per tutti i gusti. Non dite che non ve l’avevamo detto.

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segnali di ripresa

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autunno è arrivato e sono arrivati anche i segnali di ripresa dell’economia che tutti aspettavano. Li avevano preannunciati tutti: la Banca centrale europea, il governo, la Banca d’Italia, l’Ufficio studi di Confindustria. Il miglioramento va però governato. E qui nascono i prossimi interrogativi. Il primo riguarda la Federal Reserve, la banca centrale Usa. È ormai chiaro che deve frenare il programma straordinario di stimoli - l’immissione di denaro nel motore dell’economia americana -, ma non è chiaro quali saranno le conseguenze della frenata. E non c’è accordo sui tempi e sui modi. Il secondo riguarda la Banca centrale europea. Da tempo ormai il costo del denaro è ai minimi (il tasso per i prestiti tra le banche è allo 0,25%) e si è visto che gli effetti sono stati molto limitati. Ora la Bce è divisa: da una parte c’è chi chiede un ulteriore riduzione del costo, per incoraggiare ulteriormente la circolazione di denaro. Dall’altra chi invece pensa che a questo punto il tasso dovrebbe salire, perché così si affrontano i cicli positivi dell’economia se si vuole che i loro effetti siano duraturi.

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all has arrived together with the signs of economic recovery that everyone was waiting for. Everybody was expected them: the European Central Bank, the government, the Bank of Italy, the Confindustria Research Centre. Improvement needs to be ruled. And this raises several questions about it. The first one concerns the Federal Reserve, the Usa central bank. It is now clear that the Federal Reserve has to contain the extraordinary measures undertaken to stimulate the economy - the injection of money into the American economy - but the consequences of this control are not that clear. And there is no agreement on how and when to put it into effect. The second one concerns the European Central Bank. The price of money has been at its lowest for quite some time now (the interest rate in the interbank lending is 0,25%)and we have seen the effects have little impact. The ECB is split on what to do now: on one hand who is asking

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for a further reduction of the price of money to further encourage the circulation of money. On the other hand who thinks instead that it should be better for the interest rate to go up again because this is how the positive economic cycles are tackled in order to have long-lasting effects. The third question, which all Europe is following with trepidation, concerns Italy and its shaky government. Many market analysts envisage difficulties for the Italian stock exchange in case the government should not survive, leaving unaccomplished the economic reforms undertaken so far. The open chapters concern millions of families and Italian consumers, which are the Italian economic leading actors. With no assurances on the house tax and on the increase of the Value Added Tax, the consumers will remain super-cautious. Sales will further drop and so will the government tax revenues; the meager financial resources will further shrink. In the upcoming fall the Italian Treasury auction season will resume. These will be the de-

Il terzo interrogativo, cui guarda con apprensione tutta l’Europa, riguarda l’Italia e il suo governo traballante. Molti analisti prevedono difficoltà per Piazza Affari se l’esecutivo dovesse cadere lasciando a metà il lavoro messo in piedi sul fronte dell’economia. Le partite aperte riguardano milioni di famiglie e di consumatori italiani: gli attori principali dell’economia italiana. Senza certezze sull’imposta per la casa e sull’aumento Iva, l’atteggiamento dei consumatori continuerà ad essere super-prudente. Le vendite nei negozi caleranno ulteriormente, di conseguenza scenderanno anche gli introiti fiscali dello Stato e le già risicate risorse a disposizione dello Stato si ridurranno ancora. Con l’autunno ripartirà anche la stagione delle aste del Tesoro italiano. Saranno decisive per capire cosa pensano gli investitori internazionali del nostro paese: fino ad oggi non hanno mai lesinato fiducia - neppure nei momenti peggiori tra 2010 e 2011 -, ma è chiaro che il loro atteggiamento seguirà

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passo passo l’evolversi della situazione politica. Lo scenario internazionale, insomma, è estremamente fragile, come avevano preannunciato sia il presidente della Bce Mario Draghi che il governatore di Bankitalia Ignazio Visco. Anche dai paesi emergenti negli ultimi sei mesi sono arrivati segnali di sofferenza: d’altra parte i mercati su cui vendono gran parte dei loro prodotti sono l’Europa e gli Stati Uniti. Così, se è chiaro che il ciclo negativo si è invertito, è altrettanto chiaro che dalle scelte delle prossime settimane si capirà se i governi e le grandi istituzioni finanziarie saranno capaci di cavalcare i segnali di ripresa per trasformare la tendenza positiva in un andamento più solido e duraturo.

cisive factors to learn what the international investors expect from our country: so far they have always trusted our country - even in our worst days in 2010 and 2011 -, but it is pretty obvious their attitude towards our country will be influenced by the evolution of the political situation. So, the international situation is extremely fragile, as announced both by the President of the Ecb, Mario Draghi and the Governor of the Bank of Italy, Ignazio Visco. In the past six months also emerging countries have been shown warning signals: because of their products being sold mainly in Europe and United States. If it is clear that the negative economic cycle has been inverted, it is also clear that the measures that will be undertaken in the upcoming weeks will tell us if governments and political institutions will be able to ride the wave of the economic recovery signals in order to transform this positive trend into a more stable and long-lasting one.

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Varcare la soglia di Mare Nostrum è come trovarsi in un angolo di Sicilia, Puglia, Campania. Scegliete voi. L’ importante è prepararsi ad un gustoso tuffo nella cucina mediterranea, quella vera, genuina, rispettosa dei sapori autentici..


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erde, come la speranza. In un periodo in cui il mattone subisce colpi tali da sgretolarsi, per colpa della crisi, la speranza per i costruttori e per il settore dell’edilizia in generale (filiera compresa) è legata alla sostenibilità ambientale. Un discorso che può sembrare ormai esercizio retorico, visto che ogni settore e ogni comparto sembra sempre fare appello al “green” e alle “nuove tecnologie”, ma che conserva al suo interno un nocciolo di verità innegabile: ora che la gente comune sembra meno disponibile a comprare case, mentre la gamma del lusso va per conto suo, accanto al filone della costruzione del nuovo è necessario dedicare attenzione alla manutenzione, alla riqualificazione e alla valorizzazione di ciò che già c’è. Un po’ perché ce lo impone l’obbligo di tutelare il mondo che ci circonda, un po’ perché, agendo sui consumi, sul risparmio energetico e via dicendo, si finisce per migliorare sia la qualità della vita che il bilancio famigliare nel suo complesso. Che il tema sia di strettissima attualità lo testimonia il fatto che l’efficienza energetica è stata inserita tra gli argomenti portanti dell’edizione 2013 dell’Eire, che a Milano ha richiamato il meglio del bel mondo dell’edilizia nazionale e internazionale. Ma

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reen as hope. In times in which the real estate sector suffers because of the crisis, all hopes of builders and of the construction sector in general (supply chain included) lie on environmental sustainability. This might seem rhetorical since all other sectors always refer to “green” and “new technologies”, but something is undeniable: now that ordinary people cannot afford to buy new homes, whereas luxury real estate makes its own way, along with the construction of new homes, the trend of maintaining, upgrading and improving the existing ones needs to be taken into consideration. Driven by the need of preserving the environment and to positively affect energy saving, we end up with improving both our quality of life and the family budget overall. Being so up-to-date, the issue of energy efficiency was among the main topics discussed during the 2013 edition of EIRE, that in Milan has drawn the best of the national and international real estate crowd. But figures confirm the importance of this issue: according to a recent research carried

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lo testimoniano soprattutto i numeri: secondo una recente ricerca effettuata da Nomisma e Pentapolis, dedicata proprio all’abitare verde, nel giro di soli tre anni i progetti di edilizia ecosostenibile sono letteralmente raddoppiati. Dal 2009 al 2012, stando alle cifre, si è creato quasi un binario parallelo. Da una parte le costruzioni tradizionali, che accusano il peso delle difficoltà congiunturali, dall’altro le costruzioni attente all’ambiente, che invece hanno vissuto un vero e proprio boom. Una tendenza che si conferma anche se si prende in considerazione un palcoscenico internazionale: secondo la rilevazione fatta da McGraw-Hill construction, le imprese del settore costruzioni che operano con una quota di edilizia sostenibile sopra il 60% del proprio portafoglio sono più che raddoppiate, passando dal 13 al 28%. Ma le previsioni non invitano certo alla prudenza, anzi: entro il 2015 si stima che questa tipologia di imprese raggiungerà e supererà la boa del 50%. Insomma, nel giro di un paio d’anni, più di un’impresa su due avrà a che fare con tematiche che fino a qualche tempo fa (anche in

out by Nomisma and Pentapolis on green housing, in just three years environmentally sustainable housing projects have literally doubled. From 2009 to 2012, according to figures, a new similar sector has been created. On one hand the traditional housing, affected by the difficulties related to the current economic situation, and on the other hand environmentally conscious housing that has enjoyed a real boom. A trend confirmed also on the international scene: according to some indiscretions revealed by McGraw-Hill Construction, companies in the building industry with a 60% share in sustainable housing have now more than doubled, going from 13 to 28%. Forecasts do not seem to be cautious, quite the contrary: by 2015 this type of building contractors is estimated to reach and to exceed 50%. This means that, in a couple of years, more than one company out of two will deal with issues that, some time ago (also in Italy, unfortunately) used to be just for few isolated ecosystem fundamentalists. Instead it is turning out to be a global cornerstone. Some investments would be needed in order to operate in this field with some reasonable expectations of success. It has always been and will always be like this. In Italy, in the past year, residential housing

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Le famiglie stanno sviluppando una coscienza e un’attenzione crescente per l’ecosostenibilità.. Italia, ahinoi) sembravano esclusiva di pochi, isolati fondamentalisti dell’ecosistema. E che invece si stanno rivelando un argomento cardine a livello globale. Ma per operare in questo campo con una ragionevole aspettativa di successo sono necessari gli investimenti. È sempre stato e sempre sarà così. E in Italia, nel corso dell’anno passato, il residenziale ha sfiorato, nel suo complesso, i 70 miliardi di euro (69.6 per l’esattezza). Di questi, quasi 45 (44.8) sono stati destinati a interventi di manutenzione straordinaria, quindi efficientamento energetico, riqualificazione e così via. Un’ondata che potrebbe addirittura crescere, se si tiene in considerazione l’agevolazione del 55% che il Governo Letta ha deciso di confermare anche per il futuro, scongiurando così il rischio di crollo improvviso paventato dall’avvicinarsi della scadenza degli incentivi precedenti. D’altra parte, le singole famiglie stanno sviluppando una coscienza e un’attenzione crescente per questi temi. Sempre dalla ricerca Nomisma emerge che tra le priorità di chi compra o ristruttura casa ci sono la caldaia di ultima generazione, infissi che garantiscano prestazioni e risparmi energetici, l’isolamento dei muri esterni dell’edificio, elettrodomestici a basso consumo e riduttori del flusso d’acqua, altra risorsa primaria da tutelare. Ma la strada da fare è ancora molta: sempre Nomisma e Pentapolis rivelano che soltanto il 3.2% delle famiglie italiane ha a disposizione tutti i requisiti di ecosostenibilità nella propria casa. Mentre sono addirittura il 24% (quasi una su quattro) quelle che non ne posseggono nemmeno uno. Un grande lavoro aspetta dunque di essere compiuto. Un cammino al termine del quale potrebbe trovarsi proprio la ripresa economica, anche in ediliza.

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came close, on the whole, to 70 billion euro (precisely 69.6). Of these, almost 45 (44.8), have been allocated for extraordinary maintenance, such as energy efficiency, upgrading and so on. A trend on the rise giving that the Letta government has confirmed, also for the future, the 55% tax break; in doing so the Government is preventing the risk of a sudden crash that might be caused by the almost due previous tax breaks. On the other hand, there is a growing awareness of these problems among single families. The Nomisma research also shows that among the priorities set out by home buyers and people renovating their homes, there are: high-tech furnaces, energy saver and high proficiency door and windows, insulation of the external walls of the house, low energy appliances and water flow reducers (water, another primary resource to preserve).But there is still much to be done: yet Nomisma and Pentapolis reveal that only 3.2% of Italian families meet the requirements for environmental sustainability in their homes. Whereas a high 24% (almost one out of four) do not meet any requirements. There is still a long way to go, at the end of which we could even find the economic recovery, also for the building industry.

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…affidategli un Congresso: il Vostro. TORINO INCONTRA

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orino Incontra: gioiello di architettura moderna, studiato negli spazi per unire comfort e razionalità, riserva al viaggiatore l’accoglienza sobria tipica del garbo piemontese, come il carattere di questa gente, riservato e generoso: un binomio che sembra un paradosso, invece custodisce la storia di un popolo a metà tra nordeuropeo e mediterraneo. Le culture che si sono intrecciate nei secoli si respirano anche qui, nel gusto per le cose belle, ma senza esagerare: nulla è lasciato al caso, ogni dettaglio, dai colori delle sale, alle tecnologie d’avanguardia, agli arredi tecnici, tutto viene minuziosamente selezionato da un personale altamente qualificato che coordina ed accompagna il Vostro Congresso in maniera perfetta, quasi maniacale; ma, si sa, la precisione è un’altra delle qualità piemontesi e in un Evento, di qualsiasi natura, essa è di rigore! Qui la cortesia è di casa. L’atmosfera che si avverte entrandovi porta in sé, trasmettendola, l’energia costruttiva di una città magica quale è Torino. Nasce da un’idea della Camera di commercio torinese, più di vent’anni fa, per offrire alla Città un servizio a tutto tondo, stimolante e proiettato verso il futuro. Difatti Torino post anni ’90, da Capitale dell’auto si trasforma e si rivela una “Città fu-turistica”.

Torino Incontra è un Centro polivalente con 4 sale principali, da 50 a 300 persone, in cui la tecnologia avanzata svolge un ruolo di alta qualità: wi-fi, proiettori Full HD, riproduzione da blu-ray, back-up totale degli apparati audio-video. Inoltre, gli spazi polifunzionali sono perfetti per catering, momenti di intrattenimento conviviale od esposizioni commerciali e culturali. Il tutto realizzato nel rispetto delle linee architettoniche che contraddistinguono questi ambienti. Il Centro Congressi, strategicamente posizionato nel “Cuore pulsante” della Città di Torino, si trova in quella parte storica del centro-città che è stata rivalutata in tutta la sua bellezza. Torino Incontra, immerso nell’oasi del verde del suo giardino, è a due passi dalle vie commerciali o dalla sede del Museo Egizio, il 2° più grande del mondo. In questa parte di città ci sono palazzi antichi che raccontano la storia di un pezzo d’Italia, dal 1° Parlamento alla Dinastia dei Savoia, l’antica famiglia reale, nota agli storici fin dall’anno mille. Lo splendore del Barocco piemontese si respira tra le vie di questo angolo di storia, rigenerando mente e spirito.

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In centro città c’è tutto quello di cui si ha bisogno, perciò… gustateVi il Congresso.

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Derivati, crisi finanziaria e dibattito sulla loro regolamentazione

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Derivatives, financial crises and the debate on their regulation

(seconda puntata)

ome promesso, prima di andare in vacanza, InvesTO Law torna sul tema dei derivati, quanto mai attuale visto che InvesTO Magazine nasce in Piemonte, regione appena condannata dalla High Court of Justice di Londra a pagare ben 36 milioni di Euro ad alcune banche per derivati stipulati qualche anno fa. Non entriamo, almeno per ora e in questa puntata, nel caso specifico della nostra amata regione, che sta peraltro tentando di riportare la controversia in Italia, proporrà appello contro la sentenza della High Court e al tempo stesso cercherà, probabilmente, di trovare un accordo transattivo con le banche. Occupiamoci piuttosto di un mito che circonda i derivati: è vero che i derivati sono strumenti non regolamentati? Da qualche tempo non è più così, almeno in Europa. Fermo restando che i derivati quotati su mercati regolamentati soggiacciono da sempre ad una regolamentazione piuttosto pervasiva, l’Unione Europea ha messo uno stop alla deregulation anche per i derivati “over the counter” (OTC, letteralmente “venduti sul bancone”, cioè

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s promised, before going on holidays, InvesTO Law takes up again the subject of derivates, now more than ever a topical one as InvesTo Magazine is published in Piedmont, a region which has just been sentenced, by the London High Court of Justice, to pay the amount of 36 million euro in favour of some banks because of derivatives contracted a few years ago. For now and in this issue, let’s not get into details of the specific case concerning our loved region which is trying, in the meantime, to bring back in Italy the lawsuit; it will appeal against the High Court decision and at the same time it will probably try to find a settlement agreement with the banks involved. Let’s now deal with a legend surrounding derivates: is it true that they are non-regulated financial instruments? For some time it has not been so, at least in Europe. Provided that derivates traded

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Dal mancato pagamento delle controparti in derivati può scatenarsi una “reazione a catenaâ€? di insolvenze e fallimenti di banche e intermediari finanziari..

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non su borse ufficiali ma su mercati telematici creati dagli operatori), con l’emanazione nel luglio 2012 della cosiddetta EMIR (European Market Infrastructure Regulation - Regolamento 648/2012) e la successiva pubblicazione delle “norme tecniche” nel febbraio 2013. Il rischio che EMIR vuole contrastare è soprattutto quello di controparte, cioè il rischio che chi sottoscrive un derivato ed abbia poi diritto a ricevere pagamenti in base allo stesso non riesca a riscuotere i suoi crediti perché la sua controparte è divenuta nel frattempo insolvente. Questo fenomeno è purtroppo divenuto relativamente comune nel corso della recente (e in parte ancora attuale) crisi finanziaria globale. Dal rischio di mancato pagamento delle controparti in derivati possono sorgere pericoli di ben più vasta portata che il semplice danno economico patito dal singolo creditore. Può infatti scatenarsi una sorta di “reazione a catena” di insolvenze e fallimenti di banche e intermediari finanziari che può determinare fenomeni generalizzati di ritiro dei depositi e di prosciugamento della liquidità disponibile, con gravissime conseguenze per l’economia reale (il cosiddetto “rischio sistemico”). In estrema sintesi, EMIR contrasta il rischio sistemico introducendo l’obbligo (i) di regolare i pagamenti dovuti in forza di derivati OTC tramite controparti centrali (clearing houses, o central counterparties o “CCP”) autorizzate dalle competenti autorità europee; (ii) appostare garanzie collaterali a copertura delle potenziali esposizioni debitorie derivanti da derivati OTC per i quali non sia prevista la compensazione tramite CCP; (iii) comunicare e depositare tutte le informazioni concernenti le operazioni in derivati OTC a soggetti che avranno il compito di conservarle (trade repositories) e tenerle a disposizione delle autorità di vigilanza; (iv) utilizzare altri strumenti di mitigazione dei rischi associati all’operatività in derivati OTC (ad esempio verifiche

and executed on regulated market are subject to pervasive regulation all along, the European Union stopped the deregulation, also on OTC derivates (Over-thecounter derivates, that are traded not on official markets but on electronic markets created by buyers and sellers), issuing in July 2012 the so called EMIR (European Market Infrastructure Regulation - Regulation 648/2012) and publishing the “technical rules” in February 2013. The EMIR is, above all, a counterparty risk management tool: the person who contracts a derivative and therefore has the right to receive payments according to it, might not collect his credits because, in the meantime, his counterparty has become insolvent. This phenomenon has unfortunately become common during the recent (and still ongoing) global financial crises. From the counterparty risk in derivates more important and extended dangers may occur than the simple economic damage suffer by the single creditor. This could trigger a “chain reaction” of insolvencies and bankruptcy of banks and stock brokers; this may cause a general phenomena of deposit withdrawing and the dry up of available liquidity, with very heavy consequences for real economy (the so called “systemic risk”). In short, EMIR, in order to mitigate the systemic risk, (i) requires standard derivative contracts (OTC) to be cleared through Central Counterparties (CCPs), authorized by the eligible European Supervisory Authorities; (ii) collateral management and risk mitigation techniques for OTC derivatives contracts not cleared by a CCP; (iii) duty to report and file all post-trade details concerning OTC derivatives contracts to a third-party (trade repositories) who collect and maintain the records of derivates and make data available to relevant authorities; application of different risk mitigation techniques for OTC derivatives contracts (periodic mandatory audit to prevent financial misalignment).

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periodiche obbligatorie sull’assenza di disallineamenti nella contabilità). È sicuramente presto per valutare in concreto l’efficacia di queste misure (appena entrate in vigore anche in Italia e per le quali è prevista un’applicazione progressiva fino all’estate 2014). Si può però già affermare con certezza che si tratta di una rivoluzione copernicana per il mondo della finanza europea e va senz’altro salutata con grande favore la maggiore trasparenza che caratterizzerà il mercato dei derivati OTC e la prevenzione del rischio sistemico che EMIR vuole assicurare. È però probabile che la nuova regolamentazione comporterà inevitabilmente maggiori costi per gli operatori (banche in primis) e quindi per i loro clienti. E c’è da sperare che il mercato riesca a trovare un’armonia tra necessità di regolamentazione ed effettivo utilizzo dei derivati. Si tratta infatti, come abbiamo visto nella scorsa puntata di InvesTO Law, di strumenti di origine antichissima che, se usati correttamente e nelle mani giuste, consentono di tutelarsi contro rischi come la fluttuazione dei tassi d’interesse, il costo delle materie prime o i cambi delle valute, con potenziali enormi benefici per l’intero sistema economico.

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It is definitely too early to evaluate the effectiveness in real terms of these measures (they have just entered into force in Italy and their implementation will be gradual until summer 2014). But we know for a fact that it is a Copernican revolution for the European financial world and we sure welcome the greater transparency this would give to the OTC derivates market and the systemic risk prevention EMIR wants to assure. However, this new regulation will inevitably results in higher costs for the parties involved (first of all the banks) and therefore their clients. Hopefully the market will find a compromise between regulation and implementation of derivatives. As seen in the last issue of InvesTO, we are dealing with ancient financial instruments that, if used correctly and entrusted to some experts, will allow us to protect ourselves against interest rates fluctuation, commodity prices or exchange rates, with great advantages for the entire economic system.

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Investimento e cultura

INVESTO DAY tuito ed è aperto al pubblico che desidera informarsi e formarsi per tutelare il proprio patrimonio. Si partirà presentando l’ABC di un buon investimento, la differenza tra mercato reale e mercato finanziario, l’importanza della diversificazione degli investimenti,della differenza tra Fondi di investimento, Private Equity, Private Banking, SGR, si parlerà di Normative Legali vigenti nel nostro Paese e si arriverà alla Finanza Comportamentale . Saranno tanti gli ospiti e relatori : Michele Coppola, assessore alla Cultura Regione Piemonte; Licia Mattioli, presidente Unione Industriali Torino e Presidente Exclusive Brands; il vice console onorario italiano a New York, Steve Acunto; il dott. Pietro Peligra di Italia Independent Group e soprattutto tanti altri rappresentanti dell’esclusivo settore Finanziario. Durante la Conferenza si creeranno spunti di riflessione per meglio comprendere il periodo storico - economico che stiamo attraversando, e soprattutto sarà un evento che vuole ambire,senza troppe pretese, a divulgare con un linguaggio più fruibile per tutti l’importanza del Termine INVESTIRE… perché Investire è anche risparmiare e pianificare per ricavarne possibilmente il massimo dei profitti!

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nvestire i propri risparmi non è facile, anzi di questi tempi il verbo INVESTIRE fa paura, soprattutto in Italia che è il paese con il più basso punteggio in termini di cultura dell’Investimento. Regole? Una sola: educarsi, prepararsi, conoscere, acculturarsi in materia di INVESTIMENTO. Quando si parla di denaro, di tutela del proprio patrimonio, occorre tener bene in mente che come per la legge ‘ non viene ammessa ignoranza’ . Per tutelare il proprio patrimonio, necessita possederne i mezzi utili e come già detto, anche in questo settore, la cultura è il più importante. La preparazione dei cittadini in materia è un elemento essenziale per la prosperità economica di un paese e sicuramente da noi non si educa a tal proposito quanto basta, ma in questi ultimi anni si assiste ad un’inversione di marcia in cui gli attori del sistema economico sono impegnati nel divulgare l’importanza dell’Educazione all’Investimento. Il 26 settembre a Torino presso il Torino Incontra ci sarà a tal proposito Investo Day, il primo evento, tutto Torinese, organizzato dal Gruppo Pitagora srl. Il Forum ha come Mission l’Educazione all’investimento, l’ingresso è gra-

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La scoperta di una soluzione consiste nell’osservare le cose come fanno tutti ma pensare a qualcosa di diverso.


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cultura e investimento

L’INVESTIMENTO CONSAPEVOLE Una corretta educazione all’Investimento è il primo passo per conoscere meglio i vari mercati e imparare consapevolmente e con serenità quale destinazione dare ai propri risparmi.

26 Settembre 2013 Centro Congressi Torino Incontra Via Nino Costa 8 - Torino Interverranno: l’Assessore Michele Coppola, il Vice Console Onorario italiano a New York Steve Acunto, la Presidente di Unione Industriale Torino Licia Mattioli, il Professore Alessandro Meluzzi docente di Genetica Comportamentale, il Dott. Pietro Peligra Investor Relations Italia Independent Group Spa. Moderatori: Marco Sodano, Massimiliano Sciullo, Andrea Costa, Giorgio Tosetti.

Ingresso gratuito, info e accrediti: Gruppo Pitagora Srl - Tel. 011 5790282 info@investomagazine.com


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HILDWOOD Caty Torta comes from a middle class family that prepared her to a traditional lifestyle. She learnt how to embroider, cook and play piano but the passion for art and drawing was bursting inside her. At 6-years old she drawn a dying child that left her parents speechless. At 12-years old, with only same basics of painting, she did a naturalist painting of a oxcart, mastering a professional like technique and perspective. She once told laughing that the animals were “very fast” : she had to step back while portraying them because the animal were coming towards her!

INFANZIA Caty Torta nasce da una famiglia borghese che la prepara per una vita tradizionale. Impara a ricamare, cucinare ed a suonare il pianoforte ma dentro di sè irrompe come una fucilata la passione per il disegno e per l’arte. A sei anni disegna un bimbo morente che lascia di stucco i genitori. A dodici anni, con pochi rudimenti di pittura, realizza un quadro naturalista raffigurante un carro di buoi. La tecnica e la prospettiva sono già da professionista. Sostiene ridendo che i buoi sono animali “velocissimi” poiché li stava ritraendo dal vero, indietreggiando, mentre questi avanzavano sulla strada!

ADOLESCENSE The shy and quite girl is now a beautiful and desirable woman but the only thing she could think of is painting n the meantime the Second World War was showing in all its tragedy. Following her passionate temper she became a Red Cross nurse to help the young men of her generation. She enlisted as a volunteer but she was infected with the terrible respiratory disease of those times. Her parents wanted to save her and they

L’ADOLESCENZA La bimba timida ed introversa diventa una ragazza bella e corteggiata ma lei non ha occhi che per la pittura. Intanto la seconda guerra mondiale si manifesta in tutta la sua gravità . Seguendo il proprio carattere passionale diventa crocerossina per aiutare i ragazzi della sua generazione. Si arruola ma viene contagiata

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dalla terribile malattia respiratoria di quei tempi. I genitori intervengono per salvarla e la riportano a casa. Invece che di un marito Caty è alla ricerca di un buon maestro di pittura: e lo trova in Tullio Alemanni, dal quale impara il rigore ed il disegno figurativo classico. Ma già dopo poco tempo la discepola cerca nuovi lidi... l’Europa parla moderno e nell’aria si respira l’esistenzialismo e l’astrattismo. LA PASSIONE PER LE GARE AUTOMOBILISTICHE Un altro demone,dominante quasi come la pittura,anima i suoi pensieri : le corse in macchina. Aiutata dal babbo e forte di uno spirito innato per le competizioni non esita a diventare una delle poche ragazze in possesso di patente sportiva. A bordo di una Lancia Aprilia si iscrive a numerose corse di regolarità vincendone anche una a S.Remo. In quei tempi le donne non guidavano neppure mentre lei sfidava gli uomini più esperti fino a piegarli alla dura legge del cronometro. Successivamente si iscrive a gare di velocità compresa la Mille-Miglia che riuscirà a portare a termine solo con un grandissimo sforzo. LA MUSICA A sei anni giusti arriva in casa il pianoforte come l’educazione musicale di quei tempi imponeva. Caty Torta scoppia a piangere: “Voglio dipingere e solo sempre dipingere”. In verità da questa affermazione categorica nasce al contrario un’affinità per la musica che rimarrà costante per tutta la vita. A otto anni suona a sorpresa musiche tradizionali con una banda di Alpini sorprendendo i genitori stessi. La buona musica poi la fa assistere,ancora bambina, alle lunghe rappresentazioni operistiche del Regio. Molti anni dopo per l’inaugurazione del Nuovo Regio verrà premiata nell’omonimo concorso di pittura esponendo un quadro originale,frutto di quell’esperienza, che riassumeva le musiche, gli antichi arredi,il rogo e la nuova innovativa architettura appena realizzata.

“I buoi” - 1932

brought her back home. Instead of looking for an husband, Caty was looking for a good painting teacher: she met Tullio Alemanni who taught her classic figurative drawing. But after a while the student was looking for new experiences… The new wave of modernity was spreading in Europe and the feeling of existentialism and abstractionism was in the air. THE PASSION FOR CAR RACING Another demon, besides painting, was in her thoughts: car racing Helped by her father and by her competitiveness she became one of the few girls holding a license for driving sport cars. On board of a Lancia Aprilia she enrolled in quite a few races, winning the S.Remo.

CASORATI Caty è un vulcano di idee e di passione. Percepisce la necessità di respirare l’aria di un grande Maestro.

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In those days women did not even drive while she, instead, was competing with men on a time trial. She then enrolled in sprint races; she took part in the Millemiglia, that she struggled to finish it. THE MUSIC As was the custom in those days, when she was 6-years old she received a piano and she started music appreciation classes. Caty burst into tears: ” I want to paint and just paint”. Despite this firm statement, during all her life she will show a great attachment to music. With great surprise of her parents, at 8-years old she played traditional music in an Alpine troupes band. When she was still a child, the love for good music will urge her to see the long opera performances at the Regio Theatre. Many years later, in occasion of the painting exhibition for the opening of the new Regio Theatre, she will be awarded a prize for an original picture resulting from that experience: the music, the old furnishings, the blaze and the new innovative architecture just realized. CASORATI Caty was full of ideas and passion. She felt she needed to be involved with a great Maestro. Back then, Felice Casorati was the reference model in the cultural and artistic life of Turin. A beacon. The maestro Allemanni, being the first one to recognize he could not check his student impulses anymore, addressed her in Via Mazzini 52 to see the Maestro Casorati. With great humility but well aware of the quality of her work, she brought her drawings and paintings for viewing. Her painting was built “on volumes” and it was completely different from the new way of understanding art: she showed him also some personal canvas, among which “La Tosse” and “Movimento 2000” that impressed Casorati. From some friends in common, she would find out the same day that the Maestro

Felice Casorati in quei tempi era al centro della vita culturale ed artistica di Torino. Un faro illuminante . Il maestro Allemanni,lui per primo convinto di non poter più contenere gli slanci della sua allieva,la indirizza in Via Mazzini 52 dal Maestro Casorati. Con grande umiltà ma sempre consapevole del proprio lavoro porta in visione disegni e tavole. La sua pittura è costruita “ a volumi “ e risulta radicalmente diversa dal nuovo modo di intendere l’arte: mostra però anche alcune tele personali tra le quali “ La Tosse” e “Movimento 2000”che sorprendono Casorati. Da alcuni amici in comune viene a sapere che il giorno stesso il Maestro dice di lei

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:“Quella ragazza ha talento” “la prendo a bottega” Caty diventa la più disciplinata delle allieve. Disegna fino a 15 ore al giorno. Porta tutte le mattine a Casorati un disegno extra che realizza nella notte! Non è facile cambiare impostazione. Ma ci riesce. Un giorno chiamata a restaurare un Tintoretto si accorgerà di non esser stata sveglia inutilmente tutte quelle notti. Viene apprezzata da Casorati perché dipinge con idee proprie evitando di riprodurre, in brutto, le opere del Maestro .

commented on her: “That girl has talent” “I will take her on as an apprentice”. Caty became one of the most disciplined students. She drew up to 15 hours a day. Each morning she used to bring Casorati an extra drawing made at night! It is not easy to change how you work. But she did. One day, when she was called to restore a Tintoretto, she realized she did not stay up all those nights for nothing. Casorati appreciated her because of her painting based on her own ideas, avoiding to make ugly copies of artworks.

PARIGI La famiglia Torta doveva ancora assistere a nuove e difficili imprese della sua unica figlia. Sicuramente una grande anticipatrice dei tempi. Una donna moderna ed attenta al mutamento dei costumi . In definitiva mai ribelle od offensiva, soprattutto mai oltraggiosa nei confronti di alcuno. Queste qualità saranno la garanzia per ottenere il permesso di soggiornare a Parigi da sola per studio. Casorati stesso intravede per l’allieva un futuro da astrattista e la indirizza all’Accademia di Parigi. Ancora una rivoluzione. Ancora un inizio. La modella che da Casorati posa tre ore per poter essere ritratta nella stessa posizione a Parigi gira ogni sette minuti. Caty piange ma non molla. Accanto a lei tedeschi, cinesi,iraniani schizzano velocemente e riescono ad ultimare il disegno in tempo : deve farcela . Diventerà astrattista ma per gradi, per sintesi, escludendo ogni giorno tutto ciò che non è essenziale. Anna Maria Brizio storica dell’Arte e donna come lei la incoraggerà nell’impresa con stima ed affetto.

PARIGI The Torta family had not seen nothing yet about her girl. She was definitely truly ahead of her time. A modern woman, a

close observer of changes in customs . She had never been a rebel but, after all, she had never had an insulting or offensive behavior toward anyone. These qualities were fundamental to obtain the visa in Paris in order to study alone. Casorati himself saw for his student a fu-

LAVORO SILENZIOSO In un mondo che premia chi si mette in mostra e organizza il commercio dell’arte Caty Torta fa un passo indietro. Per lei contano le opere e non l’esibizionismo. Non si lega a nessun mercante, a nessun gallerista. Non vuole suggerimenti od

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Teatro Regio

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imposizioni .Resta isolata ma lavora ancora più di prima. Si è poi sposata con un uomo che ha saputo lasciarla libera. Medico ed anche violinista e pittore. Una figura che oggi non potrebbe più esistere. Rimasta presto vedova Caty Torta si dedica al suo unico figlio rinunciando all’insegnamento accademico che le era appena stato proposto. Paradossalmente in questi anni si amplifica ancor di più la sua costante ed inesauribile voglia di dipingere. I suoi quadri, ma non

ture as abstractionist and he encouraged her to go to the Paris Academy. Another revolution. Another beginning. The model that, at Casorati’s, used to pose for three hours to be portrayed in the same position, in Paris she turned every seven minutes. Caty cried but she did not give up. Besides her Germans, Chinese, Iranians were sketching fast and they finished the drawing in time: she had to make it. She will become abstractionist, but gradually, excluding every day what was not essential. Anna Maria Brizio, art historian and woman just like her, will always encourage her work with respect and affection. SILENT WORK In a world that repaid who showed off and organized the commerce of art, Caty Torta stepped back. What was important to her were her artwork and not showing off. She did not form any connection with any art dealers or art gallery owners. She did not want any advises or orders. She was isolated from the rest but she worked even more than before. She then got married with a man that was able to let her be free. He was a doctor but also a violinist and a painter. A figure that today could not exist. Left a widow before long, Caty Torta devoted herself to her only child, refusing a chair at university. Strangely enough, in those years her continuous and inexhaustible desire for painting will amplify even more. Her paintings, but not her, will cross the borders over and over to be part of collective exhibits and cultural events. The only condition is for them to be able to return the love and commitment she gave them. A love and a commitment that last a lifetime.

lei,varcano ripetutamente i confini per partecipare a mostre collettive e manifestazioni culturali . L’unica condizione è che siano capaci di restituirle l’amore e l’impegno che lei gli ha dedicato. Un amore ed un impegno che durano da tutta una vita.

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dite - udite. Nel mondo del collezionismo si apre una nuova frontiera fino a ieri inesplorata. Mettete in soffitta i vecchi espositori di vasetti di porcellana, le raccolte di scarso valore e quelle di quando eravate bambini. È tutta roba superata. Oggi il collezionismo più cool e che potenzialmente vi può rendere ricchi si chiama Vintage tecnologico. Si, proprio quella roba che neanche osate pensare: collezionare oggetti d’antan che hanno fatto la storia della comunicazione moderna. Non ci credete? Allora andate da Bolaffi, a Torino, e chiedetegli di farvi ammirare per qualche minuto un oggettino che vale la bellezza di 390 mila dollari. E dire che non è altro che un computer. Un ammasso di fili e transistor che ha più’ o meno la potenza di undecimo del vostro Smartphone. Ma è il primo computer che la Apple ha messo sul mercato. Si chiama Apple One e la casa madre dell’Iphone e dell’Ipad l’aveva proposto al pubblico dei primi fanatici di informatica nel 1976 quando Mr Steve Jobs non era ancora Steve Jobs ma un giovanotto che sognava un mondo diverso. Di Apple one in circolazione non ce ne sono molti. Da Cupertino ne sono usciti appena 200 esemplari. Costavano 666,66 dollari. Ora, al di là della simbologia - ognuno ci vede quello che vuole vederci - la vendita all’asta di un simile pezzo e per simili cifre la dice lunga sulla piega che prenderà nel giro di qualche tempo questa forma di collezionismo. Perché il pezzo è stato battuto niente poco

isten all. A new frontier is opening among collectors, a frontier until recently unexplored. Let’s relegate to the attic all the old cabinets full of china, collections of little value and those from when you were a child. That’s all old-fashioned stuff. Junk. Now the coolest way to collect things and make money, it is called high-tech Vintage. Yes, exactly what you did not even dare to think about: to collect objects of the past that have shaped the history of modern communication. Hard to believe? Then go and visit Bolaffi, in Turin, and ask to see for a few minutes a little object which is worth a good 390 thousand dollars. And it is just a computer. A pile of wires and transistors that has, more or less, the eleventh of the power of your Smart phone. But it is the first computer Apple have placed on the market. It is called Apple One and it was proposed to the first high-tech fanatics by the parent company of Iphone and Ipad; it was 1976 when Steve Jobs was not yet that Steve Jobs but just a young man who dreamed of a different

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on i ct e ll o c di meno che da ChristiÈs e il compratore è una casa di collezionismo italiana tra le più importanti. La Bolaffi di Torino, appunto. Chi dice che prima di questa asta il fenomeno non esisteva, e altre amenità di questo tipo, si sbaglia e di grosso. Perché in giro per il mondo c’è già, e da un bel po’ di tempo, gente che raccoglie oggetti che hanno fatto la storia dell’informatica moderna e della comunicazione. Ora fermatevi un istante e pensate all’evoluzione dei cellulari. Dalle “mattonelle” degli Anni ‘80 ai telefonini formato mignon di metà Duemila (quelli che per primi stavano nel taschino della giacca senza farvi sembrare dei folli e pure un po’ straccioni). Poi riflettete sulla storia italica della tecnologia. Vi è mai venuto in mente che anche la Olivetti produceva telefoni cellulari? Uno su tutti il mitico OCT 300, lo spaccatasche. Antenna lunghissima e prezzo folle: più o meno un milione e 600 mila lire: arrivò sul mercato verso la fine degli Anni ‘80. Brutto? Poco funzionale? I parametri di oggi non contano. Ciò che vale è che ha fatto la storia della comunicazione. Oggi se ne possono trovare in vendita a prezzi che variano tra i 150 e i 600 euro. E sempre per restare in tema di produzioni italiane va ricordato anche il mitico mini computer portatile di Olivetti. L’azienda di Ivrea, in quegli anni, fabbricava e commercializzava il famoso M24 in tutte le varie versioni. Ma intanto lavorava sui portatili. Ce fu uno che passò quasi inosservato. Troppo piccolo. Troppo strano. Ma era una rivoluzione nel suo genere. Si chiamava Quaderno, e venne prodotto nel 1992. Era grande come un quaderno - che fantasia - e poteva tra le altre cose registrare le conversazioni. Pesava poco - per quegli anni - e forse avrebbe potuto sfondare sul mercato, ma in tempi diversi. Il Quaderno resta comunque un gran bel pezzo della storia informatica nazionale. Quanta vale? Come in ogni questione di collezionismo il prezzo lo fa il mercato. E contano le condizioni. Se volete inserirlo nella vostra raccolta di pezzi d’epoca tenetevi pronti anche a sborsare fino 500 euro. Poco? Vabbè: chi raccoglie memorabilia sa che i prezzi sono ballerini. Tra un anno o due la quotazione sarà decisamente differente. Comunque la questione del Vintage informatico è talmente dibattuta che nel giro

world. Not many Apple One are circulating, only 200 pieces were produced from Cupertino. The price was 666,66 dollars. Now, besides what it represents - and everyone sees what he wants to see in it - the auction sale of this kind of object at such prices says a lot on how, very soon, high-tech vintage will turn. Because it was auctioned by no less than Christie’s and the buyer is one of the most important Italian collecting house, Bolaffi, in Turin that is. It is very wrong to say that before this auction the phenomenon would not exist or some more nonsense. Around the world people have been collecting objects that have shaped the history of modern IT and communication for quite a long time. Now, let’s stop and think about the progress made by cellular phones. From the “brick” in the 1980s to the size mignon in the middle of year 2000 (the first ones to fit into the pocket of your jacket without making you look like a lunatic or a ragged). And then let’s think about the history of high-tech in Italy. Did it ever cross your mind that Olivetti could produce cellular phones? One for all, the legendary OCT 300, the pocket breaker. Very long antennas and a crazy price: more or less one million and 600 thousand liras; it was launched on the market towards the end of the 1980s. Was it ugly? Not practical? Today’s parameters do not count. What is worth is that it has shaped the history of communication. Nowadays cellular phones range from 150 to 600 euro. Let’s not forget the legendary laptop computer by Olivetti, among the Italian productions. In those years, the Ivrea based company used to manufacture and to market the famous M24 in all its various versions, but in the meantime Olivetti was working on its laptops. One of these went almost unnoticed. Too small. Too weird. But revolutionary. It was called Quaderno and it was produced in 1992. It had the size of a notebook - odd? - and, among other things, it could record conversations. It did

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di qualche anno più nessuno si domanderà quale gusto ci sia a raccogliere vecchi catorci dell’informatica di altri tempi. E questo perché il mondo sta rapidamente comprendendo che conservare la memoria di come siano cambiati in pochi decenni i modi di comunicare è fondamentale anche per comprendere il futuro. Per capire quanta strada è stata fatta per arrivare al punto in cui siamo oggi. Provate a pensare che cosa vi impressionò del mitico Commodore 64 o del Sinclair ZX 80 tutti pezzi che hanno segnato il mondo dell’informatica. E vi ricordate l’Amstrad CPC 464 con la sua tastiera spessa quattro dita e i tasti colorati? E l’Atari 800 quella specie di registratore di cassa oggi assolutamente inguardabile così come siamo abituati alle linee morbide e pulite del dopo Duemila? Pensate, nella sua terza versione aveva 64K di memoria. Sembrava un’infinità. Oggi ce l’hanno le schede del vostro telefono cellulare. Sul mercato dell’usato vale tra i 29 e i 250 dollari. Chi lo avrebbe mai detto che saremmo arrivati alla comunicazione in tempo reale, ci sarebbero mai stati i tablet, e i libri si sarebbero potuti leggere su una specie di pezzetto di plastica spesso la metà di un mignolo. Negli States tutto questo lo hanno realizzato con qualche anno di anticipo rispetto al Vecchio Continente. E sono nati musei “ad hoc”. Il più famoso è a Boston e sotto volte tutt’altro che auguste raccoglie i nonni dei nostri pc, di questi attrezzi sui quali scriviamo, teniamo archivi, accumuliamo migliaia di fotografie, canzoni, film e con i quali spalanchiamo le porte verso il mondo del virtuale. E sul quale il sottoscritto ha editato questo articolo.

not think much - for that time - and maybe it could have been successful, but in a different period of time. The Quaderno still remains a great piece in the history of the national high-tech. How much is it worth? As always among collectors, the price is set by the market and conditions of the piece are important. If you wish to count it among your period pieces, be ready to pay up to 500 euro. Not much? Well, who collects memorabilia is well aware of unsteady prices. In a year or two the value will be very different . However, the issue of Vintage high-tech is so controversial that in a couple of years no one will ask what is the point in collecting old high-tech wrecks from another age. This because the world is fast realizing that preserving memories on how in a few decades the way we communicate has changed, it is fundamental to understand the future, to understand how far we have come to where we stand today. Try to think what impressed you most of the legendary Commodore 64 or the Silclair ZX 80: these are pieces that left the mark in information technology. Do you remember the Amstrad CPC 464 equipped with a four-fingers thick keyboard and colored keys? And the Atari 800, that kind of cash register today unbearable to look at as we are accustomed to more cleaner lines and softer shapes after the year 2000? Imagine, its third version had 64k of memory. It seemed endless. Today the chips from your cellular phone have this capacity. In the secondhand marketplace it is worth between 29 and 250 dollars. Who would have thought we would have real-time communication, tablets and books that you can read on piece of plastic half the size of a pinkie. In the States all this has been realized a few years a-head compared to the Old Continent. Computer museums have been opened, the most famous one is in Boston in which there are displayed the grandfathers of our computers, these machines we use to write, to keep archives, to store thousand of pictures, songs, movies and to open the doors to the virtual world. And with which I wrote this article.

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Ottavio Missoni: a lifetime of sport and fashion Ottavio Missoni: una vita di sport e moda

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ttavio Missoni se n’è andato, senza molto preavviso, e lasciando un vuoto incolmabile a maggio di quest’anno. In punta di piedi, quasi senza voler disturbare, in quello stile sobrio e morigerato che ha contraddistinto tutta la sua esistenza. Una vita da romanzo, quella di questo celebre stilista italiano, noto per aver rivoluzionato lo stile e la moda di parecchi decenni. E, in effetti, un romanzo, questo genio della moda, due anni fa, l’ha davvero scritto, sotto forma di autobiografia, dal titolo più che esplicativo: “Una vita sul filo di lana”.

ttavio Missoni has passed away last May, without notice and leaving a gap that cannot be fil-

led. He left on his tiptoe, not wishing to disturb anyone, in his usual casual style. This famous Italian designer, who has revolutionized style and fashion over the decades, lived like a character straight out of a book. And, indeed, two years ago this fashion guru really wrote a book, a biography, with a more than explanatory title: “Una vita sul filo di lana” (“A life walking on a wool tightrope”)

Nato a Dubrovnik, in Dalmazia, nel 1921, Ottavio Missoni trascorre la sua infanzia a Zara. Qui si appassiona allo sport, nello specifico, all’atletica leggera, e ne diventa un promettente professionista agonistico. Promesse che non si esime dal mantenere. Nei 400 metri piani, prima, nei 400 metri ad ostacoli, poi, il giovane e bello Ottavio partecipa ai Campionati Europei, vincendo persino il titolo mondiale studentesco a Vienna, nel lontano 1939.

Born in Dubrovnik, Dalmatia, in 1921, Ottavio Missoni spent his childhood in Zara. In Zara he develops a deep passion for sports, especially for athletics, becoming a promising competitive professional. Promises he does not fail to keep. Running the 400 meters first and the 400 meters hurdles after, the young and handsome Ottavio took part in the European Championships winning the Student World Champion in Vienna, back in 1939.

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Throughout his sport career he will win seven national championships; a sport career that he will not quit altogether, taking part in Italian race competitions up to his eighties.

In tutta la sua carriera sportiva, vincerà sette titoli nazionali; carriera sportiva che, difatti, non abbandonerà mai del tutto, partecipando a competizioni italiane di categoria fino ad oltre ottanta anni compiuti.

But Ottavio, who is a strong, vigorous young man, strengthened by hard word and determination, qualities required in any kind of sports, lives dark and unhappy years. A period of puzzlement, sadness, confusion: the period of the Second World War. Just like many other young men, Ottavio left for the war and, during the El Elamein battle, he was captured and spent four years in prison camp. He was lucky: he escaped the killer bombs, hiding in a crater, but he could not escape prison. Only few escaped from that. During the four years spent in prison, he will always tell lighthearted, he learned to “smell the bunch”, to figure out who to trust and who to stay away from. That’s exactly who Ottavio Missoni was, a man leaving lighthearted, even as a war prisoner. He did not use to set the alarm clock (“the children get nervous getting up like this”, his

Ma Ottavio, che è un ragazzo energico, forte, temprato dalla fatica e dalla determinazione che ogni sport, necessariamente, richiede ed impone, vive degli anni cupi, bui, mesti. Degli anni di disorientamento, di tristezza, di smarrimento: gli anni della seconda guerra mondiale. Così, anche lui, come tanti giovani dell’epoca, viene chiamato in guerra e, durante la battaglia di El Elamein, viene catturato e trascorre quattro anni in un campo di prigionia. Ed è fortunato, Missoni, perché è scampato alle bombe, foriere di morte, rifugiandosi in un cratere. Ma, al campo, no, a quello pochi son riusciti a sfuggire. Quattro anni di prigionia, in cui, racconterà sempre con molta leggerezza, imparò ad “annusare il branco”, a capire di di potersi fidare e da chi, invece, rifuggire. Era così, Ottavio Missoni, un uomo che viveva la propria esistenza con leggerezza, fosse

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anche da prigioniero di guerra. Era solito non metter mai la sveglia (“i bambini si innervosiscono, a destarsi così”, soleva dire la sua mamma), e leggere i giornali al mattino per immalinconirsi un po’. E non badava al denaro: se ne avesse o non ne avesse, per lui, uomo spartano e di poche pretese, non contava granché. È al ritorno dalla guerra che si iscrive al liceo, a Trieste; nonostante gli avessero, infatti, proposto di emigrare in Australia, nemmeno la presenza di belle ragazze autoctone - affermerà in seguito - lo spinse ad abbandonare l’Italia in cerca di fortuna. Ma per Ottavio, che fu anche attore di cinema e di fotoromanzi, fu determinante l’incontro con sua moglie, la donna che gli sarà accanto per quasi sessant’anni. Si chiama Rosita Jelmini, ed è di un paese del varesotto dal nome pittoresco: Golasecca. La sua famiglia ha un’azienda produttrice di tessuti ricamati e scialli, e, quando incontra la sua Rosita, lo stesso Ottavio, in società con un suo amico sportivo, aveva appena aperto un laboratorio di maglieria. Il resto è, inconfutabilmente, storia.

mother used to say) and did not read the morning newspapers: too depressing. He did not pay attention to money: being a Spartan man with no demands like he was, to have or not to have money was not that important. After he returned from the war he enrolled at a Liceo in Trieste; the offer to emigrate to Australia did not interested him and not even the beautiful Australian girls - he would later say - will push him to leave Italy in search of fortune. But for Ottavio, who was both movie and photo stories actor, meeting his future wife was crucial; she will be the woman who will be staying next to him for over sixty years. Her name is Rosita Jelmini, and she is from a little town in the Varese area, with a peculiar name: Golasecca. Her family owns a factory for the production of embroidered fabrics and shawls and, when Ottavio meets Rosita, he had just opened a knitwear production company in partnership with a friend. The rest is indisputable history. Ottavio Missoni designs and manufactures a yarn and a knitted fabric that will remain unique throughout the centuries: his creations, made with multicolor and zigzag interwoven fabrics, become a “must” for common people and for stars such as Nino Manfredi, an

Ottavio Missoni idea e realizza un filato ed una maglia inconfondibili nei secoli: multicolor, intessuti a zigzag, i suoi capi diventano

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Ottavio Missoni ai Giochi Olimpici di Londra nel 1948. Qui conoscerĂ la connazionale Rosita, che diventerĂ sua moglie

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must di gente comune come di star, come Nino Manfredi, attore straordinario e uomo meraviglioso, che era solito - direi amava - indossare con frequenza e fierezza i cardigan del suo amico Ottavio. La moglie di Manfredi, compagna di una vita, racconterà in seguito, dopo la scomparsa del mitico Nino, che proprio la sua passione per i golf di Missoni gli era valso, tra amici e non, il divertente appellativo di “Missionario”.

extraordinary actor and an incredible man who very often and very proudly used to wear the cardigans created by his friend Ottavio. Manfredi’s wife, a lifetime companion, after the death of the one-of-a-kind Nino, told that his funny nickname “Missionario” was given him by friends and fans because of his passion for Missoni’s cardigans.

Vestire Missoni era per lui, ed è tuttora per chiunque, un segno distintivo, una scelta di eleganza, raffinatezza ed un pizzico di estro che non guasta mai. Missoni è colore vivo e pieno anche in inverno, è brio, è forme in movimento, è vivacità anche nel grigiore cittadino.

Wearing Missoni was for him, and still is for anyone, a distinguishing mark, a choice of style, elegance and a touch of flair which is always good. Missoni means bright, full and lively colors perfect even in winter, it means moving shapes and brightness even in the city grayness.

Quasi come in un continuum con la sua vita privata, Ottavio Missoni traspone su modelli e tessuti la sua vita avventurosa e ricca di eventi, senza mai tralasciare il gusto e la morigeratezza che da sempre sono accomunati alla sua firma. Vita ricca di accadimenti, quella di questo atleta stilista che ha lasciato un grande vuoto; ultima, a tre mesi dalla sua morte, la scomparsa del figlio Vittorio, disperso, assieme alla moglie, dopo esser salito a bordo di un aereo turistico a Los Roques, in Venezuela. E lì, probabilmente, nel cuore del grintoso Ottavio, nell’animo di un padre che rimane tale anche quando i suoi figli, ormai adulti, spiccano il volo sulle ali forti dell’indipendenza, qualcosa si è incrinato irrimediabilmente.

Just like a continuum with its private life, Ottavio Missoni transfers his adventurous, rich and full life on his creations and fabrics, together with the good taste and simplicity that have been always associated to his brand. This athlete designer lived a rich life, full of events. His death has left a huge void; last of these events few months ago, with the disappearance of his son Vittorio, missing, together with his wife after boarding a small airplane in Los Roques, Venezuela. Maybe from that moment, something cracked in Ottavio’s feisty heart, in the soul of a father who remains a father even when his children, now adults, take flight on the strong wings of independence.

È morto, infatti, di crepacuore, a 92 anni. Il suo cuore, già provato dall’incedere inesorabile degli anni, non ha retto all’assenza inspiegabile ed inspiegata del suo amato figlio. Ottavio Missoni, uomo semplice e gentile, che festeggiava con i suoi dipendenti le feste comandate, brindando con loro e tra loro, non ha potuto e voluto sopportare il vuoto lasciato da suo figlio Vittorio, quel figlio così simile a lui nei modi e nel garbo, nei comportamenti e nell’altruismo. Un figlio - Vittorio - che portava con sé, nel suo nome di battesimo, la firma di ciò che era suo padre e di ciò che era stato lui, figlio amato, per suo padre: la più colorata e premiata delle vittorie.

This is the reason why he died of a broken heart at the age of 92. His heart, already weakened by the age, could not handle the inexplicable and unexplained absence of his loving son. Ottavio Missoni, a simple and gentle man who used to celebrate with his staff all kind of occasions, could not or did not want to handle the emptiness left by his son Vittorio disappearance, who was just like him, unselfish, with the same pleasant manners and charm. Vittorio was a loving son who carried with him, with his first name, his father’s signature and what he really meant for his father: the more colorful and the more award-winning of victories.

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la capofamiglia di una delle poche serie televisive che gioca su un modello familiare buffo ma che non viene stravolto nei valori o macinato in un ipotetico tritacarne di telenovelas. È la donna polacca, compagna impersonale di un altrettanto asettico ed asessuato uomo polacco, che sfida i tempi comici con monologhi dai toni amari. È una donna bella, solare e piena di energia. Claudia Penoni è uno dei volti femminili che porta alto il nome della comicità italiana, è una donna dai grandi interessi, di grande disponibilità e generosa di consigli, non ultimo quello che ha voluto riservarci in questa intervista.

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he is the head of the family of one of the few television series that plays with a funny family model that is not twisted in its values or minced in a hypothetical meat grinder of soap operas. She is the Polish woman, the impersonal companion of a detached and sexless Polish men, who challenges stand-up comedy with bitter monologues. She is a beautiful woman, with a radiant personality and full of energy. Claudia Penoni is one of the women who keeps up the good name of the Italian comedy; she has numerous interests and she is always available for advices, just like she did at the end of our interview.

Cosa significa nel tuo lavoro il termine investimento? Come lavori per investire sempre al meglio? L’ultimo mio investimento, di cui sono davvero fiera, è aver prodotto, insieme con mie tre amiche-colleghe, uno spettacolo che ha avuto molto successo in tutta Italia nelle ultime due stagioni, “Stasera non escort”. È stato un progetto pensato e finanziato da noi, costruito con il nostro lavoro. Per investire sempre al meglio bisogna lavorare tanto e con persone in gamba, insomma crederci fino in fondo!

What does the word “investment” mean in your profession? I am really proud of my latest investment which I made together with two friends-colleagues: we produced the show “Stasera non escort” that has been a great success in the last two seasons in Italy. It was our project, built on our work, and we were the producers. You need to work hard and with the right people in order to get the best investments. Believe it until the end!

Sei un’attrice teatrale e televisiva, speaker radiofonica, comica, doppiatrice e forse ometto qualcosa. Diversi ruoli che completano una bella professione e una grande professionista. Ci racconti il tuo percorso lavorativo? Per alcuni anni prima di fare l’attrice ho lavorato in un’azienda come impiegata. Poi ho deciso di cambiare e mi sono iscritta ad una scuola di recitazione. Negli anni successivi ho continuato ad imparare cose nuove, a fare dei corsi, diversificando il mio lavoro: prima il teatro, poi il doppiaggio, poi è arrivata la televisione e dopo il cinema. E adesso, per mia fortuna, il lavoro prevede tutte queste cose, a seconda della necessità.

You are a theater and a television actress, a radio host, a comedian, you dub. Am I forgetting something? For several years before becoming an actress I have worked as a secretary. I then decided to make a change and I enrolled in a acting school. I kept learning new things, attended courses and diversified my work: first theater, then dubbing, television and then movies. And now, luckily enough, my work involves all these things, depending on the need. How do you put yourself in and out somebody else’s shoes when on a theater stage or a television set? Changing dress… Just kidding! Actually, that happens too, you change dress and that helps a lot. Becoming somebody else is an exercise, you start practicing during acting classes. To tell the truth, we start way befo-

Come si entra ed esce dai panni altrui quando si sta sul palco o su un set televisivo? Cambiandosi d’abito… Scherzo! In effetti succede anche quello, ci si cambia d’abito e aiuta tantissimo. Diventare qualcun altro è un esercizio, si comincia a farlo a scuola di recitazione. A dire il vero, anche molto

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re that, when playing as children, we all do that, right? And then you keep doing it at work, trying to find every time the personality, the body movements, the expressions for the character you are playing.

prima, da piccoli, quando si gioca, lo facciamo tutti, no? E poi si continua a farlo nel lavoro, cercando di trovare ogni volta le sfumature del carattere, i movimenti del corpo, le espressioni che potrebbero essere del personaggio che si interpreta.

How much of Claudia do you put your acting? Everything. My energy, my enjoyment, my imagination. All it takes to convey my “message” to the public.

Quanto e cosa porti di Claudia mentre reciti? Tutto. La mia energia, il mio divertimento, l’immaginazione. Tutto quello che serve per trasmettere il mio “messaggio” al pubblico.

And what do you bring back home with you after a tour in theaters or after a television show? More life experience, the faces and voices of the people you met, the knowledge of the more “experienced” colleagues, the new places I visited, the pictures and the smiles. Every time a job ends you have, for sometimes, the feeling of missing something… Unless you know for sure that a television series or a show stays on the air for several seasons!

E invece cosa riporti a casa dopo una tourneè teatrale o un’esperienza televisiva? Un pezzo di vita e di esperienza in più, i visi e le voci delle persone che ho conosciuto, gli insegnamenti di colleghi più “esperti”, il rispetto per il lavoro degli altri, i luoghi nuovi che ho visitato, le fotografie e i sorrisi. E ogni volta, quando finisce un lavoro, resta dentro, per qualche tempo, la sensazione di essere orfani di qualcosa… A meno che non ci sia la certezza che una serie televisiva o uno spettacolo prosegua per diverse stagioni!

Would you tell us a particular story that happened in your work ? Once, during the show Zelig, I realized how everybody has different prospects on things. The night before, after a show near Verona, some guys were standing in line to have my autograph; the night after, during Zelig, I was backstage with some colleagues, during the rehearsals, to have a picture with Jovanotti.

Condividi con noi un aneddoto particolare del tuo mestiere? Una volta a Zelig mi sono resa conto di come tutto sia “relativo”. La sera prima, dopo uno spettacolo in provincia di Verona, c’erano dei ragazzi in fila per avere il mio autografo; la sera dopo, a Zelig, io ero dietro le quinte con delle colleghe, durante le prove, per avere la foto con Jovannotti… eh? Il mondo televisivo della comicità ha pochi volti comici femminili. Le donne fanno ridere di meno? No, le donne non fanno ridere meno. Forse ci sono meno donne comiche in Italia, forse

. .bisogna lavorare tanto e con persone in gamba, insomma crederci fino in fondo! 69


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There are few female comedians on television. Women are less funny than men? No, women are not less funny than men. Maybe in Italy there are less female comedians, maybe few of them audition for television shows. It is a mystery I still have to resolve.

sono poche quelle che fanno i provini per le trasmissioni televisive. È un mistero che devo ancora risolvere. Sei una dei pochi comici di Zelig a non aver scritto un libro. Un ipotetico tuo libro, che sapore avrebbe? Più che un sapore avrebbe un profumo: quello della campagna, del verde, di orto, della vita fuori città, insomma dove vivo adesso io. Racconterei di una cittadina che si trasferisce in campagna - in città ci sono nata e vissuta fino a un anno fa - e quindi cerca di improvvisarsi “campagnola”, cerca di creare un rapporto con la natura e con le bestie (la natura è piena di bestie grandi e piccole, ma noi della città non lo sappiamo, ogni giorno è una scoperta!) con tutte le difficoltà che questo comporta… delle volte mi faccio ridere da sola.

You are one of the few comedians in Zelig who have not written a book yet. What kind of flavor would have an hypothetical book? It would have a scent more than a flavor: the scent of countryside, of trees, of gardens, of the life outside the city, I mean… exactly where I live now. I would tell about a city girl that moves to the countryside - I was born in the city and I lived there until a year ago - and she tries then to act as a country girl, tries to have a relationship with nature and animals (nature is full of big and small animals that, we as city dwellers, didn’t know existed… every day is a new discovery!) with all the difficulties that this involves… sometimes I make myself laugh.

Dove ti possiamo vedere live? Ho un sito, molto bellino, che cerco di tenere aggiornato il più possibile, con le date dei miei spettacoli, nel calendario dovrebbe esserci indicato quasi tutto, quasi… Infatti il mio secondo ed ipotetico libro avrebbe il sapore del mio rapporto con la tecnologia: problematico e discontinuo!

When and where could we see you perform on stage? I have a very nice website, which I try to keep updated as much as possible, with all the dates of my shows; in the calendar of the shows there should be all the necessary information, or almost… My second hypothetical book would have the flavor of my relationship with technology: difficult and sporadic!

Il nostro magazine parte da Torino per diffondersi e arrivare in tutta Italia arrivando anche a toccare l’Oltreoceano. Sentiamo che il nostro percorso un po’ possa somigliare al tuo, anche solo per nascita e per grinta che trasmetti. Quale consiglio ci puoi dare per crescere? Immaginare che niente è impossibile: non ci sono frontiere invalicabili, persone che non si possono conoscere o obiettivi irraggiungibili. Almeno finché non ci abbiamo provato con tutte le energie e i mezzi che abbiamo a disposizione. E se, nonostante tutto, non dovessimo riuscirci c’è sempre una seconda possibilità! Amo i proverbi, sono spesso banali, ma sono anche una sorta di bigino della vita: “Quando si chiude una porta spesso s’apre un portone”. In bocca al lupo ragazzi!

Our magazine starts from Turin, reaching all over Italy and going overseas. We think we are on a similar path, if not only by birth and by the determination you are showing. What kind of advice would you give us to grow? Imagine that nothing is impossible: there are no obstacles you cannot overcome, people you cannot meet or goals that you cannot reach. At least as long as we have tried with all our energies and with all the means we have. And if, despite all, we do not succeed there is always a second chance! I love sayings, they often are obvious but they carry the essentials of life: “When one doors closes another one opens”. Good luck guys!

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La forza del sistema

Cinema di Venezia

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CINEMA PIEMONTE

ppuntamento tra i più riusciti dei moltissimi che nelle settimane scorse si sono susseguiti al Festival di Venezia, il cocktail “TurIn Cinema” che ha riunito sulla terrazza dell’hotel Excelsior, 31 agosto, Film Commission Torino Piemonte, il Museo Nazionale del Cinema, il Torino Film Festival, accompagnati nella trasferta dall’Assessore alla cultura della Regione Piemonte Michele Coppola. Ampia, estremamente qualificata ed internazionale la partecipazione delle diverse categorie di ospiti, a partire da quella del presidente della Biennale, Paolo Baratta. Circa 600 tra produttori, distributori, giornalisti hanno risposto all’invito del “sistema cinema Piemonte” che da anni, a vario titolo, intrattiene con essi - suoi naturali interlocutori - un rapporto di continuità e attenzione.

E proprio grazie a ciò, l’atmosfera dell’incontro è stata quella della rilassatezza, dei saluti, e delle presentazioni come nel caso del neopresidente di Film Commission Torino Piemonte, Paolo Damilano, e di Paolo Virzì nelle vesti di neo-direttore del Torino Film Festival. Per la foto di rito, insieme ad essi, Alberto Barbera direttore del Museo Nazionale del Cinema (nonché direttore della Mostra), Davide Bracco direttore di FCTP, Paolo Tenna ad di FIP-Film Investimenti Piemonte, Antonella Frontani vice-presidente di FCTP. E il Piemonte si è offerto anche nelle sue eccellenze eno-gastronomiche: da una ricca offerta dei migliori vini ai formaggi del caseificio Beppino Occelli, dal buffet curato da Nicola Di Tarsia, chef del Ristorante Berbel di Torino, al caffè Vergnano.

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Fonte: Ufficio stampa Torino Film Festival

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iamonds are a girl’s best friends cantava nel lontano 1949 una stratosferica Marylin Monroe celebrando di fatto il mito dei diamanti. A distanza di oltre sessant’anni una delle canzoni più celebri de “Gli uomini preferiscono le bionde” va aggiornata. Già perché oggi i diamanti sono diventati anche e soprattutto amici degli uomini. I diamanti neri sono tra le pietre preziose più usate e amate nei gioielli da uomo: certo non solo l’unica ma il fascino e il mistero che hanno queste gocce di nero sono l’ideale per preziosi di grande stile. Anche gli uomini infatti amano i gioielli: non solo orologi e accessori prettamente maschili, ci sono anelli, collane e bracciali che diventano ancora più affascinanti con i diamanti neri. L’uso di questa particolare pietra dona un tono dark ricco di fascino anche per il gioiello più prezioso. Accanto ai gemelli firmati dalle firme di alta moda o alle creazioni più fantasiose, anelli, collane e bracciali si tingono di nero per un look personalizzato e di grande stile. I diamanti neri possono sembrare una contraddizioni in termini: se pensiamo al diamante la prima immagine che viene in mente è quella di una pietra bianca, luminosa e brillante e sono proprio queste le caratteristi-

n celebrating the legend of diamonds, the gorgeous Marylin Monroe used to sing back in 1949 “Diamonds are a girl’s best friend”. After over sixty years the best-known song from the movie “Gentlemen prefer blondes” needs an update. Yes, because nowadays diamonds have become above all men’s friends. Black diamonds are among the most loved gemstones used in men jewelry (of course not the only one…); mysterious and alluring, these black drops are perfect for high style jewelry. Men, right along with women, love jewelry: not just watches or accessories merely for men, but rings, necklaces and bracelets are now more stylish with black diamonds. This particular gem gives a dark tone full of appeal also in the most precious jewel. Together with high fashion designer cufflinks and with the most glamour creations, rings, necklaces and bracelets turn black for a unique and high-style look. Black diamond could seem like a contradiction in terms: if we think about a diamond, the first image it comes to mind is a white

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Bracciale in oro bianco con diamanti (ct 0.05), smalto nero e cordone. - Damiani -

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che che si amano di più. Un diamante nero al contrario attrae per quel senso di mistero che crea: le inclusioni della pietra sono tali che non lasciano filtrare la luce e donano il tipico colore nero. L’arte orafa ha imparato ad apprezzare il loro fascino anche grazie alla creazioni di gioielli splendidi, diventati famosi, che hanno aperto la strada al loro uso nell’alta gioielleria. Questo vale soprattutto per i gioielli da uomo che incarnano un senso estetico diverso da quelli per le donne: la bellezza si unisce alla forza più che alla grazia ed è per questo che i diamanti neri sono l’ideale completamento per gioielli da uomo. I gemelli, che sono l’accessorio maschile per eccellenza, ne fanno largo uso con forme anche fuori dagli schemi tradizionali. Ecco così i teschi firmati da Ralph Lauren o da altre maison, accanto a forme più articolate, senza dimenticare quelle più classiche. I diamanti neri brillano anche negi anelli da uomo e nei bracciali da tennis: file di piccoli diamanti neri che si susseguono sul sito o al polso per un tocco di eleganza adatto a tutti i look, da quello più sportivo a quello più formale. I ciondoli e le collane sono resi più maschili ed eleganti con l’uso dei diamanti neri su forme tradizionali, come le croci, di grande impatto nelle collane Damiani della linea Prestige. La maison ha giocato sul contrasto tra oro bianco e diamanti neri per creare gioielli di grande fascino ed eleganza, dai bracciali alle collane. Il colore nero ben si sposa con la moda uomo ed è per questo che è possibile trovare molti esempi di gioielli con diamanti neri nelle collezioni di molti brand: uomo o donna, bianco o nero, è sempre un piacere indossare il re delle pietre preziose.

gem, shinny and brilliant and these are the characteristics we most love. On the other hand, a black diamond gives an appealing sense of mystery: the inclusions of the gem do not allow the light in, giving the typical black color. The goldsmith’s art has come to appreciate their appeal thanks to the creations of beautiful jewels, which are now famous, that paved the way for their use in high fashion jewelry. This applies especially to men jewelry that embodies a different fashion sense than women’s: beauty combines with strength rather than with grace and this is the reason why black diamonds are ideal for men jewelry. Moving away from the traditional shape, they are used in cufflink, which is the ultimate men accessory, or in skulls designed by Ralph Lauren or other designers, together with more complex or classic shapes. Black diamonds also shine on men rings or tennis bracelets: strings of small black diamonds for a touch of elegance suitable for both casual and formal looks. Pendants and necklaces are more masculine and elegant with black diamonds set on traditional shapes like crosses and they are of great impact on necklaces by Damiani, line Prestige. Damiani plays with the contrast between white gold and black diamonds to create elegant and glamorous jewels, from bracelets to necklaces. Black goes well with men’s fashion, that’s why you could find plenty of black diamonds jewelry in many brands collections: man and woman, black and white, it is always a pleasure to wear the king of gemstones.

Bracciale Tennis Nero

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l 2013 sembra essere l’anno di tanti bebé reali ma anche se l’albero genealogico non regala una corona, i novelli genitori non mancano di considerare i loro pargoli principi e principesse. E dunque anche il corredo non può che essere regale. Ecco perché molte case di moda, marchi importanti dell’arredamento e dei gioielli, creatori di giocattoli hanno cominciato a guardare ai neonati come a un mercato da esplorare. E allora ecco che i sogni diventano realtà. A cominciare dal marsupio. Il Gucci Baby Carrier, proposto dalla maison Gucci è un marsupio a forma di cuore, elegante e confortevole. È disponibile con cinture regolabili, nel classico tessuto GG con finiture in pelle scura beige o ebano. Da bambini si sa, si sogna e quanti non hanno mai pensato di vivere in un castello? Ora si può, accontentandosi di una reggia in miniatura. Posh Tots, una azienda di arredamento ha realizzato per le piccole principesse un letto davvero fiabesco. Il Princess Palace Playhouse Bed, è quel che si dice un letto davvero principesco che qualche bambina avrà il piacere di provare. La scenografia è davvero eccezionale, l’idea è quella di trasformare la cameretta in un luogo lontano e senza tempo dove far rivi-

vere le fiabe. Memorabili la grande scala a chiocciola che porta ad un balconcino tra due torri dal quale è possibile scendere anche dallo scivolo. Per quanto riguarda misure e colori, l’azienda rimane a disposizione dei clienti per eventuali personalizzazioni, che chiaramente comporteranno una variazione del prezzo. Quello che vedo in foto per me è assolutamente perfetto, non apporterei alcune modifica. Il prezzo di questa soluzione per cameretta è di 47.000 dollari, poco più di 50mila euro. Arredamento a parte, anche con i regali è possibile far crescere il proprio figlio alla stregua di un erede al trono. Come? Semplice, scegliendo pezzi unici, opere d’arte più che giocattoli., realizzati artigianalmente con i migliori legni tra noce, frassino, ciliegio, quercia, a seconda del modello scelto. Sono disponibili comunque suini, cavalli e altri tipi di animali che faranno letteralmente felici i bambini e sicuri i genitori; questi giocattoli infatti sono realizzati con vernici senza piombo. Tra i regali più richiesti ci sono tricicli e biciclette. Sacha White, un rinomato costruttore di biciclette d’oltreoceano, ha lanciato

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sul mercato un modello davvero esclusivo, progettato da Vanilla Trike che di certo non si può dire economico e neppure tanto moderno. Il costo di questo esemplare supera i 12mila euro e verrà fornito insieme ad accessori di alta qualità. Anche Disney, da sempre un brand dedicato ai bambini ha lanciato sul mercato un esclusivo telefonino decorato di diamanti. Forse si tratta di un oggetto un po’ eccessivo, e forse non adeguato ad una ragazzina, ma secondo il mercato anche le ricche bambine hanno bisogno di essere viziate, e sanno già come apprezzare questo genere di gadgets. IL nuovo DM005SH, esattamente il quinto modello della serie DM, è un modello a conchiglia decorato con ben 22 pezzi di diamanti sul lato superiore del telefono. È disponibile in tre differenti colori che la casa ha battezzato come “Sunrise Pink”, “Midnight Blue” e “Stardust White”. Il prezzo? Meglio non dirlo... da far girare la testa.

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opo lo straordinario successo a meno di due anni di distanza dall’apertura del Concept Bar di Torino, il famoso punto di ritrovo Glamour bissa con l’apertura del One Apple nel Principato di Monaco. Nel cuore della downtown torinese One Apple ha aperto nuovi orizzonti al concetto originale del bar-ristorante trasformandolo in un luogo dove ritrovarsi e mangiare cibo fresco e “sano”, dal breakfast all’ after dinner. Viene quindi riproposto un concept nuovo e dedicato nel quale arte, musica ed eventi si fondono con un particolare gusto per il cibo di qualità e con un’architettura materica cosmopolita, fatta di recuperi, pezzi d’autore, nuovi trend e grafiche importanti. Il risultato è quindi un connubio perfetto tra cibo e architettura. La passione per i luoghi all’avanguardia dell’architetto Fulvio Fantolino e del giovane top manager Daniele Conte emerge nella stessa formula vincente anche per il nuovo One Apple Monte Carlo. New Opening di quello che si prospetta essere un punto di ritrovo Glamour anche nel Principato. Qualità, innovazione, stile sono i concept principali di una location esclusiva, uno spazio eclettico ed emozionale, nel quale anche l’informazione, che passa attraverso l’ipad, iMac e una free Wi-Fi zone, viene curata nei minimi dettagli, senza lasciare nulla al caso.Cibo sano e architettura d’avanguardia, eleganza ed esclusività, innovazione e cura del dettaglio sono tutti binomi che fanno del One Apple una location in grado di stupire e affascinare, a Torino come a Monte Carlo, dal breakfast all’after dinner.

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INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI 32, Quai Jean-Charles Rey, Monaco, MC. Tel: +377 97 70 70 71

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un momento molto interessante per la Porsche 911, visto che si stanno festeggiando i suoi primi 50 anni e ci sono ancora due generazioni in sovrapposizione: i modelli più performanti, marchiati 997, ed i nuovi che si arricchiscono, via via, di specifiche versioni che già si basano sulla 991; tra queste, anche la Carrera S Cabriolet. Questa è la sesta incarnazione della 911 ma, come sempre accade con la sportiva di Zuffenhausen, le differenze ci sono (e tante) ma non si devono necessariamente vedere. All’esterno solo lievi modifiche in termini di dimensioni (52 mm più larga all’anteriore, 56 mm più lunga con un’altezza ridotta di 3 mm da terra; 60 kg in meno di peso, nonostante un passo che è 100 mm più lungo e regala un plus di 2,5 cm per le gambe di chi siede davanti) che, abbinate alle prese d’aria più generose, le ruote da 20” di serie, il nuovo taglio dei fari posteriori e i gruppi ottici anteriori di nuova concezione (ma che non percorrono nuove e pericolose strade, com’era avvenuto con la 996) le danno un forte impatto visivo. La vera novità, però, sta proprio nel tetto in tela che sagoma, perfettamente, quello della sorella coupé e, anche quando è riposto, diminuisce il rigonfiamento sul posteriore rendendola più fluente rispetto al modello precedente. Il nuovo soft top della 911 Cabriolet è bello da vedere anche dall’interno tanto che, impiegando magnesio leggero per la sua struttura, ti fa sembrare di avere un hard top solido sopra la testa, dal perfetto isolamento termico ed acustico; non si notano né le centine sotto la tela, né altre parti che possano interrompere la continuità della linea estetica e può essere ripiegato in 13 secondi, fino ad una velocità massima di 50 km/h (modalità interessante, soprattutto nel caso incontriate un improvviso acquazzone sul vostro cammino). Guadagna, inoltre, un frangivento elettrico (molto comodo e di facile utilizzo) anche se la linea inclinata del parabrezza procurerà ancora qualche problema di turbolenze, soprattutto ai guidatori più alti. Anche la 911 Carrera S Cabriolet si avvale di uno spoiler adattativo che, a capote aperta, assume posizioni specificatamente studiate per questo stato.

t is a quite interesting moment for the Porsche 911 as we are celebrating its first 50th anniversary and there are still two generations overlapping: the most performing models, the 997 series, and the new ones who are gradually upgrading into specific versions based on the 991; among them, the Carrera S Cabriolet. This is the sixth embodiment of the 911 but, as usually when dealing with the Zuffenhausen sport car, there are differences, and many, but they are not necessarily to be seen. It appears to have only minor exterior updates as per dimension (52mm larger inside, 56 mm longer, 3 mm reduced height from the ground; a loss in weight of 60 kg despite a 100 mm longer pitch that gives a 2,5 cm plus to passenger sitting in the front) that, together with more generous air intakes, the standard 20” wheel tire, new rear headlights and cutting edge technology is used for the front light units (without exploring new and dangerous roads, as was the case with the 996) give the car a strong visual impact. The real news is the fabric hood, similar to perfection to the coupé version, that, even when folded, minimizes the bulge in the back of the car making it more fluent compared to the previous model. The new 911 Cabriolet soft top is nice to see even from the inside so that, having the frame manufactured from light magnesium, it looks like having a hard top over your head; the interior roof lining is made from a heat-insulating and sound-absorbing material. The concertina action ensures optimum protection for the interior lining; it opens or closes in approximately 13 seconds and remains operable up to a speed of 50 km/h (interesting, especially in case of sudden downpour). It is also equipped with a powered wind deflector (very comfortable and easy to use) but it features more slant in the windshield causing turbulence especially among the tallest drivers. The 911 Carrera S Cabriolet is also equipped with a flexible spoiler which, with the top down, fits perfectly. The 911 owners most appreciated feature, and therefore envied by competitors, is its practicality and perfect integration to city driving, so that the German car is often used

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Una delle qualità più amate dai possessori di 911, e quindi invidiate dalle Case automobilistiche concorrenti, e la sua praticità e totale integrazione nella guida cittadina, tanto che la tedesca viene spesso utilizzata quasi fosse una prima vettura e sul mercato dell’usato sono numerose le 911 che si presentano con medie di 20.000 km/anno. Ora, proprio grazie all’amato/odiato servosterzo elettrico (che prende il posto dell’idraulico presente sulla 997) le manovre per i parcheggi risultano prive di sforzi; la visibilità è buona e l’unico limite è il lunotto posteriore (neo della cabrio) cui, però, vengono in aiuto i sensori di parcheggio. La panca posteriore aumenta lo stivaggio (solo ad un nemico si può pensare di farci intraprendere un viaggio) e il programma “Normal” del PDK (se avete scelto il cambio doppia frizione a 7 rapporti) provvederà a rendere accettabili i consumi. Le buche si sentono, ma sono ammortizzate in maniera accettabile, scendere e salire non sarà mai troppo scomodo, ne complicato, tanto che risulta anche una delle sportive preferite dal pubblico femminile che, naturalmente, non la vogliono solo per ammirarla… Ma per guidare !

as first car; on the used car market the majority of 911 have an average of 20.000 km/ year. Now, thanks to the loved/hated electrically assisted steering system (that replaces the hydraulic pump built on the 997) parking is easy; rearward visibility is limited (a flaw in convertibles) but assisted by parking sensors. The rear seat increases storage room (only your enemy could travel in it) and by choosing the gearshift program “Normal” of the PDK (if you have chosen the 7-speed doubleclutches gearbox) it will help to reduce fuel consumption. Holes are reasonable dampened, getting in and out will never be too uncomfortable or complicated, so that it is one of the most popular sport car among women who, of course, do not wish just to admire it… But they wish to drive it! There has been no change in displacement in the S model (3.8l), but power output has been increased to 400 hp while fuel consumption has been reduced by up to 15%; not bad right? This thanks to the electrical

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boxer da 3.800 CC, ora ha al suo attivo ben 400 CV ed i consumi sono scesi del 15 %; non male vero ? Merito del recupero dell’energia, dello “start-stop” (ormai di casa anche sulle supercar più performanti ma, fortunatamente, disinseribile ed escluso automaticamente in “Sport”) e della funzione che vi permette di “veleggiare” (inedita per le auto sportive) ammirando il paesaggio; non significa altro che rotolare in fase di rilascio e realizzare su alcuni tratti un consumo paragonabile a quello del motore in folle. Geniale ! Inoltre, la nuova generazione delle Porsche 911 permette al conducente di vivere la guida in modo ancora più sportivo, non soltanto con la capote aperta: il “Sound Symposer”, che è previsto di serie in entrambi i modelli, trasmette un sound più prorompente del motore all’interno dell’abitacolo ed è comandato attraverso il tasto “Sport” (ora di serie) che potete premere quando preferite. Si, lo so, un po’ Playstation, ma non piacerà solo ai vostri figli, ve lo assicuro.

system recuperation, the auto “start-stop” (now a common feature on the most high performance supercar but, luckily, it switches off automatically when pushing the “Sport” button) and the “coasting” function (new for sport cars) that allows you to admire the landscape: as soon as you release the accelerator pedal, PDK deselects the current gear automatically and you begin to coast in neutral, saving fuel, until you have reached your desired speed. Brilliant! Moreover, the new generation of Porsche 911 allows a much better sporty driving, not only with the top down: the “Sound Symposer”, a standard feature in both models, it amplifies a muffled engine’s song at the push of the “Start” bottom (now a standard feature). Yes, I know, a little bit Playstation mode, but not only your kids will enjoy it, that’s for sure. The 911 Cabriolet has given up the hand break to leave room to the new ascending center console that, as already seen on the Panamera (but it is more fashionable mention the Carrera GT), groups all the optional operating logic system; it features an electrical control parking break that can be manually start by pushing the bottom situated on the left, under the steering-wheel). The interiors focalizes on the new dashboard instruments with a central tachometer and the optional Porsche Communication Management (PCM) with navigation module and a high-resolution 7-inch color touchscreen. PCM, featuring TFT and VGA technologies, is your control center for audio, navigation and communication functions. Nice but sometimes confusing especially if you start playing with the “four-axle active suspension management “, with a very eye-catching graphic. The driving position, believe me, is beyond perfection: foot-control levers, driver seat

Anche le 911 decapottabili hanno rinunciato al freno a mano, per lasciar spazio al nuovo tunnel centrale ascendente che (già visto sulla Panamera, ma che è più chic dire arrivi in ossequio alla Carrera GT) raggruppa i principali pulsanti di attivazione degli optional; Il freno di stazionamento è del tipo a comando elettrico e può essere attivato manualmente (tramite un tasto situato a sinistra, sotto il volante). Gli interni fanno perno sulla nuova strumentazione con contagiri centrale e lo schermo da 4,6 pollici (ad alta risoluzione) con tecnologia TFT e VGA che visualizza, oltre alla distribuzione della trazione, anche le informazioni del nuovo sistema adattivo di regolazione della velocità (“ACC”, se dotate di PDK), del sistema audio o del navigatore. Bello, anche se (a volte) un po’ disorientante, soprattutto se vi mettete a giocare con il “misuratore di forza di gravità su quattro

Le qualità più amate dai possessori di 911 sono la praticità e l’integrazione nella guida cittadina 93


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assi”, dalla grafica molto accattivante. La posizione di guida, credetemi, risulta ai limiti della perfezione assoluta: la triangolazione pedaliera, sedile e volante è quanto di meglio si possa chiedere e vi fa sentire tutt’uno con il mezzo. Ma se le prestazioni sono la vostra priorità assoluta, beh, sappiate che avete a disposizione un “power kit” di elaborazione che porterà la vostra 911 a 430 CV e includerà il “pack sport”, che vi apre le porte alla modalità “sport plus”, lo scarico sportivo (essenziale per supplire al suono, sempre piuttosto discreto, del Boxer) e alcune parti in titanio e carbonio per il vano motore. Altrimenti zero a 100 in 4,3 secondi e velocità massima fissata in 300 Km/h, che risultano già decisamente interessanti per una cabriolet. Della precedente 997 rimangono l’eccellenza dell’impianto frenante, potente, modulabile e resistente alla fatica e il lato “premium” (comune a tutte le Porsche) legato ai gadget in grado di accontentare ogni palato e far lievitare in maniera esponenziale il costo di listino. Ma come resistere ? Quindi cercherò di consigliarvi solo quelli, a mio giudizio essenziali, visto che se già scegliete la S il pacchetto di serie risulterà essere più interessante: il volante “Sport Design” (esteticamente bellissimo, ma obbligatorio con il PDK - anch’esso optional - perché offre la logica delle cambiate attraverso i paddle), il pacchetto “Sport Chrono” (che rende ancora più articolata la gamma degli assetti e prevede - per la prima volta - anche i supporti motore dinamici di tipo regolabile:: vi dice nulla la 911 GT3?), il BOSE® Surround Sound System (a volte bisogna ascoltare anche un po’ di musica), il cruise control (fare i 130, per lunghi tratti, vi assicuro non è semplice con questa cabriolet); Infine, se non inorridite all’idea di farla guidare anche da altre persone, beh, i sedili sportivi regolabili elettricamente che offrono, tra l’altro, l’utile pacchetto “Memory” e il dispositivo di regolazione elettrica del piantone dello sterzo (in relazione della chiave di accensione utilizzata)... In questo modo, non appena tornerà in vostro possesso non dovrete perdere tempo e potrete, immediatamente, rimettervi alla guida !

and steering wheel are the best you could ever ask for and they make you feel one and the same with the car. But if your most important priorities are performances, well, the “power kit” will bring your 911 to 430hp together with the “pack sport” featuring the “sport plus” mode, the sporting exhaust (that is essential to make up for the rather discreet sound of the Boxer) and some engine compartment components made in titanium and carbon. Sprinting from zero to 100 The new 911 Carrera S accelerates to 100 km/h in 4.3 seconds and has a top speed of 300 km/h. Not too bad for a convertible. From the previous 997 it has inherited the excellent, powerful, modular and effort resistant break system together with the “premium” package (in all the Porsche models) featuring all gadgets to suit every taste making the price list to increase. But how to resist? I will try to suggest you only the ones I think to be essential as, in choosing the S model, the standard package is more interesting: the “Sort Design” steering wheel (very nice from an aesthetic point of view, but comes in conjunction with PDK - which is optional - that features two gearshift paddles), the “Sport Chrono” package (making the range of gear richer and features - for the first time - the adjustable dynamic engine mounts: does the 911 GT3 tell you anything?), the BOSE Surround Sound System (at times listening to some music will do you good), the cruise control (speeding at 130 km/h for long time it will not be easy with this convertible); if the idea of making somebody else drives will not be that bad been this car equipped with the fully electric sport seats offering the useful “Memory” package that supports the settings for the steering wheel (depending on the starting key used)…. Thereby, as soon as you will get back in the car you will not lose any time and start driving again! If you look for that quivering sound due the fear of over exaggerating driving typical on this kind of car, do not think that it will be taken away from you by the sophistication and

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Pubblicità singola Se cercate, infine, quel tremolio dovuto alla paura di aver esagerato classico dell’essere su una “tutto dietro”, non pensiate che la raffinatezza e l’elettronica di questa 991 ve lo tolgano, anzi, interverranno (in alcune modalità, tipo lo “sport plus”) solo all’ultimo, per correggere e togliervi dai pasticci... Quindi ringraziatela, perché vi permetterà di osare di più, pur non essendo navigati piloti.

technology of this 991, not at all: at the end you will be assisted and taken out of troubles by features like “sport plus”…Therefore say thanks to this car that will allow you to dare a little bit more, despite not being an experienced driver. INVESTO YES The “soft top” looks like a “hard top”; We almost prefer it rather than the coupé because of the elegance and continuity in the line; That, even after 50 years Porsche remains a very good friend: never too aggressive… but not too much harmless;

INVESTO SI Il “soft top” che sembra, invece, un “hard top”; La continuità della linea estetica, che ce la fa quasi preferire alla coupè; Che anche dopo 50 anni la Porsche rimane sempre un’ottima amica: mai troppo aggressiva… Ma, nemmeno, innocua.

INVESTO NO PDK and steering wheel just as optional; Responsive and accurate electrically assisted steering system, but less involving in the drive

INVESTO NO PDK e volante “Sport Design” solo optional; Il servosterzo assistito elettricamente, reattivo e preciso, ma che toglie un po’ di coinvolgimento nella guida

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Footgolf: football in the hole

FOOTGOLF: IL CALCIO IN BUCA

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na nuova vita per il golf. O meglio, una vita parallela. Da prendere a calci, da sviluppare come curiosità, ma anche come alternativa concreta da affiancare all’attività che tradizionalmente si svolge tra buche, green e mazze assortite. Tutto questo è il Footgolf, ibrido stimolato dalla passione per il calcio, ma che si mescola a uno sport di ben altra natura e origine. Un gioco molto giovane, nato solo nel 2009, ma che si sta già espandendo a macchia d’olio, trasformandosi in una vera e propria mania in tutto il mondo, soprattutto fuori dal nostro Paese, che su questo fronte è ancora un po’ agli albori. Il meccanismo è semplicissimo: scarpe da calcetto invece delle calzature tradizionali, calzettoni, pantaloni al ginocchio e un pallone da calcetto di dimensioni regolamentari. Mazze e palline, per questa volta, non servono. E anche il caddie può prendersi un giorno di libertà. Tutto il resto rimane uguale, come se si giocasse al buon vecchio golf: un percorso di

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new life for golf. Or better to say, a parallel life. A new life to kick, to develop just out of curiosity, or just as an alternative along with the traditional activities carried out on the green among holes and clubs. This is called Footgolf. Grown out of passion for football, it mixes with a sport different in nature and origins. Fairly new, created only in 2009, it is becoming a widespread phenomenon all other the world, especially outside our own country where it is still in its infancy. It is very simple: five-aside football shoes instead of the traditional golf shoes, socks, knee-pants and the ball used by the player is the same with the official football of size 5. No use for clubs and golf balls this time. The caddy also can take the day off. Everything else stays the same, as we are playing at the old good golf: a series of holes (a little bit wider compared to the normal size, otherwise it will be difficult) using the fewest number of strokes to complete the course scoring points. Insane? No,

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buche (quelle sì, allargate un po’ rispetto a quelle normali, altrimenti sai che faticaccia), un numero di tiri entro il quale completarle e il punteggio che, di conseguenza, si va ad accumulare fino alla fine del circuito. Una follia? No, anzi. E non si tratta nemmeno di una deriva figlia dell’italica bulimia da pallone, visto o giocato. Lo dimostra il fatto che gli inventori sono olandesi e proprio il Nord Europa è stata la culla di questa disciplina. Che però non ha tardato a farsi conoscere anche nel nostro Paese, dove è nata una federazione e pochi mesi fa si è anche tenuta la prima edizione degli Open d’Italia. La cornice è stato il circolo di golf de I Girasoli, a Carmagnola, una manciata di chilometri da Torino. Ma il merito va in buona parte attribuito al presidente dell’Associazione italiana footgolf, Leonardo Decaria, toscano e con una passionaccia per il gioco del calcio e allo staff che collabora con lui. “Gli iscritti sono stati 88, di cui 30 provenienti

quite the contrary. And it does not come from the overwhelming italic passion for football, either played or watched. This is proven by the fact that it was invented by the Dutch and precisely Northern Europe was the cradle of this discipline. But it did not take long to become known in our country: a league was created and few months ago the first edition of the Italian Open was held in the frame of the golf club I Girasoli, in Carmagnola, a few kilometers away from Turin. Most of the credit goes to the president of the Footgolf Italian Association, the Tuscan Leonardo Decaria who has a “bad” passion for soccer, and to all his staff. “88 people enrolled in the competition, among them 30 were foreigners, representing six nations. By now the international federation has members from four continents: from Australia to Argentina, from Panama to Canada, from many European countries and, recently, even from South Africa. Officially, the nations involved are nearly 18”. But the true challenge it is rather to find

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already existing facilities and spaces suitable for this sport that, initially, could give the impression to be something similar to vandals passing through a china shop. Nothing could be further from the true. As an old ad used to say: try to believe. “The hardest thing - says Decaria - is to try to convince the golf club owners to host us. Once stereotypes are overcome, it turns out that footgolf does not damage any facilities because it is not played on the green but on the fairway, where the level of the grass is higher and where new sods are placed more frequently; because the holes on the course, once used, can be re-covered with some soil without leaving any traces. The length of a round of footgolf is at least half the length of a round of golf. It is not possible to cover a similar distance kicking a ball”. In Carmagnola they wanted give it a try: I Girasoli have now a new small course with dedicated holes just for footgolf, ready to coexist with the lovers of tradition. And another one maybe opened soon, always in Piedmont, in the Pinerolo area. Right now these are the only two facilities in Italy that have been infected so far, trusting to see the movement growing over time. It is fun, there is no doubt about it. But it has all it takes to turn into a business for those who run golf clubs. First of all because the catchment area could be unlimited, involving those who do not even think of playing golf but love to kick soccer balls. As one thing leads to another, being a regular visitor of the golf club the new member could develop an interest for the traditional discipline, finding out that it is not just a sport for rich and snob. There are few stereotypes to overcome,

dall’estero, in rappresentanza di 6 nazioni. La federazione internazionale, ormai, può contare su membri di quattro continenti, visto che si va dall’Australia all’Argentina, da Panama al Canada, molti Paesi europei e, di recente, addirittura il Sudafrica. In totale, le nazioni coinvolte ufficialmente sono già 18”. Ma la vera sfida, piuttosto, è trovare strutture adeguate, che prestino i loro spazi a questa pratica che, a primo impatto, rischia di sembrare qualcosa di simile a un passaggio dei vandali all’interno di un negozio di cristalleria. Niente di più falso. Come diceva una vecchia pubblicità: provare per credere. “La cosa più difficile - ammette Decaria - è convincere i titolari dei golf club a ospitarci. Una volta superati gli sterotipi, si scopre che in realtà il footgolf non fa alcun danno alle strutture. Innanzitutto perché si gioca non sui green, ma sulle zone di “fairaway”, dove l’erba è più alta e dove la rizollatura avviene molto di frequente. E poi perché le buche, una volta utilizzate, possono essere nuovamente ricoperte con la terra, senza lasciare traccia. Infine, le dimensioni di un percorso di buca di footgolf sono almeno la metà di una da golf normale. Non è possibile percorrere una distanza simile spostando un pallone a calci”. E a Carmagnola hanno voluto provare: adesso I Girasoli hanno un percorso, anche se ridotto, con buche dedicate unicamente al footgolf, pronto a convivere con gli amanti della

Nel 2014 partirà un vero e proprio tour, per far conoscere il footgolf in tutto il Paese 101

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tradizione. E presto potrebbe sorgerne un altro, sempre in Piemonte, nella zona di Pinerolo. Al momento sono le uniche due strutture in Italia ad aver subìto il contagio. Ma la speranza è che il movimento cresca col passare del tempo. Perché è un divertimento, questo è fuori di dubbio. Ma ha tutte le carte in regola per diventare anche un business per chi gestisce i circoli da golf. Innanzitutto perché il bacino d’utenza potrebbe essere sconfinato, arrivando a coinvolgere chi al golf non ci pensa neppure, ma ama dare due calci a una palla. E visto che da cosa nasce cosa, frequentando un circolo del golf, il neo iscritto potrebbe anche appassionarsi alla disciplina tradizionale. Scoprendo così che non si tratta solo di uno sport per ricchi e da snob. Insomma, ci sono un po’ di stereotipi da superare, da ambo le parti. Senza considerare, poi, che tanti calciatori famosi già da tempo si dedicano al golf come attività nel tempo libero. Un legame che non aspetta altro per essere saldato definitivamente. E ad annusare l’affare, fuori dai confini italiani, sono già in tanti: nei mesi scorsi l’Olanda ha ospitato un torneo molto importante, che all’ampia partecipazione ha abbinato sponsor di tutto rilievo come Rolex, Maserati o Blackberry. Per l’Italia, i ragazzi dell’Aifg (www.footgolf.it) hanno in programma un paio di tornei-esibizione proprio in questi mesi autunnali. E nel 2014 partirà un vero e proprio tour, per far conoscere il footgolf in tutto il Paese, trovare nuovi spazi in cui giocare e sviluppare un potenziale davvero sconfinato.

from both sides. Let’s keep in mind that many famous soccer players have been playing golf in their free time for quite a long time. A bond just waiting to be

strengthened once and for all. Outside the Italian borders, many have already sniffed out the bargain: in recent months the Netherlands have hosted a very important high attended tournament, supported by outstanding sponsors as Rolex, Maserati or Blackberry. In Italy the guys from Aifg (www.footgolf.it) are planning a couple of tournament-shows for the fall. In 2014 a real tour will start off to let all the country know about footgolf, to find new facilities to play in and to develop an unlimited potential.

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orale sotto i tacchi, nervosismo, abulia e tanta nostalgia di spiagge e posti esotici. La depressione post-vacanze colpisce un lavoratore su tre. Tra le categorie più a rischio medici, infermieri, precari e lavoratori part-time.

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eing in the doldrums, cranky, experience tiredness, having strong feeling of nostalgia for beaches and exotic places. The post-vacation depression syndrome hits one worker out of three. Doctors, nurses, temporary and part-time works are among the categories more at risk.

Come sopravvivere al rientro nei suggerimenti del personal trainer. Ansia, emicrania, umore nero, irritabilità e sonnolenza sono i sintomi più comuni. A cui si possono aggiungere apatia, abulia, debolezza fisica e dolori muscolari, inappetenza, disturbi del sonno e una forte dose di nervosismo, verso colleghi e verso chi ci sta vicino in generale. Alzi la mano chi almeno una volta nella vita non ha sofferto di “sindrome da rientro”, quella leggera forma di depressione che colpisce dopo le vacanze, quando la brezza sulla spiaggia e il girovagare in una nuova città diventano un ricordo sbiadito e i ritmi di vita devono necessariamente riadattarsi al solito tran-tran quotidiano: ufficio, traffico, telefonate, e-mail, urgenze, bollette da pagare e corsa in massa al supermercato per riempire il frigo.

Some personal trainer suggestions on how to overcome the post-vacation syndrome Anxiety, headache, bad mood, distress, disorientation are the most common symptoms, together with tiredness, lack of motivation, general malaise and muscle headache, lack of appetite, troubles in sleeping and lack of patience with colleagues and the world in general. Raise your hand who, at least once, has not suffered from the “post-vacation syndrome”: a type of stressed or blue mood that can affect you in the period after returning from a vacation, when the sea breeze and the wandering around in new cities have become

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Ansia, emicrania, umore nero, irritabilità e sonnolenza sono i sintomi più comuni a faded memory and you have to get back into the routine of work, traffic, phone calls, emails, urgent matters, bills to pay, grocery shopping and daily life routine in general. Official statistics have not been released yet on what the Americans call “post-vacation blues”, even if, as stated by Dr. Claudio Mencacci, Psychiatrist and Director of the Department of Neurosciences at the Fatebenefratelli hospital in Milan, 35% of the population, especially between 25 and 45 years of age, is estimated to suffer from PVB. “The transition back to work can be particularly demoralizing for people who make long to-do lists for the summer but they don’t accomplish them. Nurses, doctors, social workers, people working frontline, people working on shifts are among the categories more at risk. Women are particularly effected by PVC because they divide their time between house and work, and moms are doing the countdown for the school to begin. The pace of life slows down on holiday, we make few exceptions in our eating habits, and often we do not exercise. Therefore, the sooner we get back on track, the sooner we will feel better. As per some experts, PVS could fall into two major categories: dysthymic disorder and adaptation. The first one mainly involves sleeping and endocrinology disorders, peripheral nervous system (digestion problems and circadian rhythm alteration). The adaptation disorder, on the other hand, involves the psychic / relationship sphere: difficulties in taking up responsibilities and handling relationships at work or in the family.

Statistiche ufficiali su quella che gli americani chiamano “post-vacacion blues” non ce ne sono, anche se, come sottolinea lo psichiatra Claudio Mencacci, direttore del Dipartimento di neuroscienze dell’ospedale Fatebenefratelli di Milano, sembra soffrirne “ormai circa il 35% della popolazione, con maggior incidenza tra i 25 e i 45 anni”. I più colpiti sarebbero chi riponeva nel periodo di ferie grandi aspettative che poi sono andate deluse. Tra le categorie più a rischio gli infermieri, i medici e tutte le altre professioni impegnate nell’assistenza sociale, che hanno rapporti con gli utenti, ma anche chi lavora su più turni. Vittime soprattutto le donne che si dividono tra casa e lavoro e, se sono anche mamme, ora fanno il conto alla rovescia dell’inizio della scuola. In vacanza i ritmi sono diversi, siamo più inclini agli strappi alle regole nell’alimentazione, spesso non facciamo attività fisica. Per que-

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sto, prima ci si mette in carreggiata e prima ci si sentirà meglio. Due, secondo gli esperti, le grandi categorie in cui si può manifestare lo stress da rientro: il disturbo distimico e quello dell’adattamento. La prima categoria è principalmente legata ad alterazioni della sfera somatica. Si tratta dunque di disturbi del sonno, disturbi di carattere endocrinologico, del sistema nervoso periferico (come difficoltà digestive o alterazione dei ritmi circadiani). Mentre invece l’area del disturbo dell’adattamento riguarda la sfera psichica-relazionale e comporta difficoltà e fatica nell’assunzione della responsabilità, difficoltà nella gestione dei rapporti lavorativi e intrafamiliari.

How to overcome the “post-vacation” syndrome and how to ease back in your everyday working routine? It depends on your personality. There are two possible reactions: “Independent, creative and positive subjects will come back to reality with self-confidence and determination, using the crises as a further incentive to their creativity: they will react like a horse stroked with a whip, trying to let everybody sees their better self. The other profile outlines a passive behavior and a lack of creativity; these subjects live the crisis as a stimulus to be depressed, with no motivation and with distress. A situation that could get worse, adding more general malaise, stress and fatigue. But do not be alarmed. There are few simple and fast tips to overcome the “post-vacation blues”. Ease back into your everyday routines gradually and if possible, rest a few days before getting back to work and do not overdo it the first week: it will be better to take it easy, stop when feeling anxious and take some days off whenever possible. Taking some nice walks and adding a daily exercise regime will help one to feel better because, as we all know, these activities increase the production of natural anti-depressants such as endorphins. Often just the idea of the weekend coming up will make you feel happier: as per a recent study carried out by Prof. Richard Ryan form the University of Rochester published in the Journal of Social and Clinical Psychology, the idea of the weekend coming up brings clear physical and psychological benefits, regardless the

Come fronteggiare al meglio il disturbo da rientro e riprendere confidenza con il proprio “io” lavoratore? Dipende dalla personalità. Sono due le reazioni possibili: “Le persone indipendenti, creative e costruttive torneranno fiduciose e padrone di sé e utilizzeranno lo schema crisi come un ulteriore stimolo alle loro doti creative, in altre parole reagiranno come un cavallo che riceve una sferzata, cercando di mettere a disposizione degli altri la parte migliore della propria personalità. L’altro profilo è quello in cui rientrano le persone ‘campo-dipendenti’, passive, con grave mancanza di creatività, che sentono la crisi come uno stimolo depressogeno, demotivatore e portatore di sofferenza. Una situazione che aggraverà il loro disagio, generando ulteriore stress e fatica. Ma non c’è bisogno di allarmarsi, perché con piccoli accorgimenti lo stress post-vacanza si può superare, facilmente e velocemente. Riprendere le proprie abitudini con gradualità, se possibile restando qualche giorno a riposo al rientro in città, e di non sovraccaricarsi di impegni nella prima settimana di lavoro: meglio prendersela con calma e staccare quando si inizia ad avvertire agitazione, magari ritagliandosi qualche giorno di relax appena si può. Aiuta a stare meglio anche passeggiare all’aria aperta e fare at-

. .bisogna staccare quando si inizia ad avvertire agitazione..

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tività fisica, che, come si sa, aumenta la produzione di endorfine, anti-depressivi naturali. E spesso basta l’avvicinarsi del fine settimana per recuperare un po’ di serenità: secondo un recente studio del professor Richard Ryan dell’Università di Rochester pubblicato dal Journal of social and clinical psychology, la sola idea del weekend ha un effetto benefico sul fisico e sulla psiche, indipendentemente dal tipo di lavoro svolto, dallo stipendio, dalle abitudini, dall’età e dal fatto che il lavoratore sia sposato o meno.

type of job, salary, habits, age or whether the worker is married or not. Food is fundamental in reducing the effects of “post-vacation” syndrome, especially intestinal diseases such as irritable bowel syndrome, meteorism and constipation due to a poor and unbalanced diet carried out on holidays: it is necessary to reduce coffee, fried and spicy food, cured meats and milk as well as overeating; green light for fruit outside meals. It is advisable to have small meals throughout the day based on simple ingredients and well-done cooked food, to drink plenty of natural water, to have several servings of fruits and vegetables, lean meats and fish. The omega-3 fatty acids, found in fatty fish (mackerel, codfish, swordfish, tuna, trout, sardines and herrings) but also in grain products, nuts and legumes, are source of antioxidants as they prevent free radical damages and they have a trophic effect on the central nervous system, helping to improve the quality of sleep, mood, memory and the capacity to concentrate. The intake of probiotic products after returning from vacation (yogurt is a good source of probiotics) will limit the production of flatulence and will restore a healthy intestinal flora.

L’alimentazione ha un ruolo importante nel ridurre i sintomi della sindrome da rientro, in particolare i disturbi intestinali, come la sindrome dell’intestino irritabile, il meteorismo o la stitichezza, e soprattutto se in vacanza ci si è nutriti in maniera disordinata e sbilanciata: vanno limitati il caffè, i fritti, gli insaccati, l’alcol, i cibi molto piccanti e il latte, così come gli eccessi, mentre è consigliabile consumare la frutta lontano dai pasti. È preferibile fare piccoli pasti durante la giornata, composti da piatti semplici, poco elaborati e ben cotti, introducendo molta acqua naturale, frutta e verdura, carni magre e pesce. Gli acidi grassi omega 3, contenuti nei pesci grassi (sgombro, merluzzo, pesce spada, tonno, trota, sardine, e aringhe), ma anche in cereali, noci, legumi, hanno proprietà antiossidanti perchè inibiscono la formazione dei radicali liberi e svolgono un’azione trofica sul sistema nervoso centrale, aiutando a migliorare la qualità del sonno e dell’umore e favorendo la concentrazione e la memoria. Quanto ai i probiotici, di cui è ricco lo yogurt, è utile assumerli sempre al ritorno dalle vacanze, per limitare la produzione dei gas intestinali e ripristinare l’equilibrio della flora batterica intestinale

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Con l’inizio dell’autunno gli Ariete si risollevano facilmente dalle perdite, e ricominciano animosamente la lotta, intimamente convinti che una strada lastricata di errori conduce alla vittoria. Ma avendo la presunzione dei neofiti che s’illudono di guadagnare in fretta senza conoscere un briciolo di analisi tecnica, il risultato sarà una serie di problemi difficilmente gestibili.

I Toro amano la Borsa e gli Investimenti, con l’inizio della stagione invernale, incendiano i loro desideri e mirano dritti alla meta senza svolazzare da un obiettivo all’altro, disperdendo le proprie forze. Però se la ruota della fortuna gira nel loro verso, alzano ripetutamente la soglia del rischio, sfidando il caso e finendo per perdere il guadagno di mesi in poche sfortunate operazioni giocate in controtendenza.

In questo periodo i rappresentanti del segno dei Gemelli non si lasceranno mai prendere dall’euforia passeggera e baseranno ogni loro decisione sulla conoscenza dei fondamentali. Ingegnosi e cerebrali come sono però, riducono la borsa ad un gioco intellettuale e sottovalutano la forza dei comportamenti irrazionali della massa e dell’onda emotiva che abbatte supporti e resistenze senza alcuna possibilità di previsione.

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Un consulente che fino ad oggi ha fatto guadagnare ai Bilancia un sacco di soldi, da inizio autunno potrebbe farne perdere altrettanti, perciò sarebbe meglio diffidare dei guru e passare ogni consiglio al vaglio della propria testa. Ma possedendo un inguaribile snobismo che li porterà a trascurare i titoli ad alta capitalizzazione, per accanirsi su altri investimenti, questi ai primi rigori del trend, verranno fagocitate.

Gli Scorpione vedono inganni dappertutto, e possiedono l’innata capacità di non farsi abbindolare da quegli individui che seducono con promesse di stratosferici guadagni. Proprio ad inizio stagione saranno dotati di una forza ammaliatrice sottilmente perversa che li porterà a coinvolgere parenti e amici in speculazioni ad altissimo rischio che si riveleranno spesso fatali.

Avranno il coraggio di aspirare a guadagnare il mille per cento su ogni azione che comprano, e poiché hannocuoreefegatosufficienti,spesso riescono a far avverare i loro sogni. Ma in questo periodo non ammetteranno mai di essersi sbagliati, e continueranno ad ingannare anche se stessi, ostinandosi a mediare i prezzi d’acquisto, col risultato di perdere il capitale inseguendo titoli irrimediabilmente bocciati dal mercato.

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A inizio stagione il Cancro si dovrà accollare velocemente unapiccola perdita, cedendo allo sconforto ma evitando così di scontrarsi con la madre di tutte le perdite. Ma i rappresentanti del segno hanno un portafoglio prediletto, formato da titoli di cui sono irrazionalmente innamorati e sui quali insistono anche quando il barometro segna tempesta permanente.

Spesso gli individui del Leone provano gioia a condividere un guadagno con gli amici, e quando possiedono un’informazione che gli altri ignorano, la rivelano volentieri. Così per questo autunno avranno la convinzione di essere i soli depositari delle “dritte” giuste, e guai a smentirli, perché si crederanno i benefattori del mondo e odieranno essere criticati.

Gli individui della Vergine poiché sono dotati dell’invidiabile virtù della pazienza, elaborano in modo meticoloso un piano e lo testano a lungo senza investire, per esser certi che funzioni. A volte in questo periodo potranno tergiversare un po’ troppo, si arrovelleranno sui grafici perdendo il giusto timing.

capricorno

acquario

pesci

Il Capricorno stabilirà degli obiettivi minimi e non li abbandonerà, anche quando la maggior parte degli investitori comincerà a considerare la borsa un nuovo Eldorado. Spesso commetterà l’ingenuo errore di comprare per incassare un dividendo, anche se il giorno della distribuzione, vedendo il loro titolo sgonfiarsi e, impossibilitati a venderlo, si accorgeranno di essere diventati lo zimbello degli amici.

Avranno la capacità di proiettarsi con la mente nel futuro, perciò riusciranno ad intuire prima degli altri le nuove tendenze che domineranno i mercati. Purtroppo però in autunno subiranno troppo il fascino dei titoli volatili influenzati dal loro governatore, il tecnologico Urano. I più coraggiosi cambieranno l’approccio alla borsa, seguendo una linea più morbida e meno soggetta agli sbalzi d’umore.

Saranno gli unici a poter realizzare ottime performance senza avere la più pallida idea di cosa hanno comprato, con la sola forza della preveggenza. Unico neo sarà che si consumeranno spesso in furiosi combattimenti con se stessi, producendo strategie confuse e mutevoli che li condurranno a moltiplicare inutilmente le operazioni o a rimanere immobili e increduli di fronte al tracollo.

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BRIGHT

SUPREME

SWEET

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BOLD

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DIVINE

CHIC

ROCK www.miabag.com

REBEL

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