Napoli Segreta

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Antonio Emanuele Piedimonte

Napoli Segreta Breve viaggio esoterico nella cittĂ dei misteri tra leggende, miracoli e magie

Hanno collaborato: Federicapaola Capecchi Teresa Mancini Giulia Pellegrino


Si ringraziano: Laura Cassese, Biagio Coscia, Giuseppe Del Bello Bruno De Stefano, Natascia Festa, Massimo Marra, Lia Polcari, Franco Rasulo, Paola Silvi, Antonio Tricomi, Bruno Zarzaca

Antonio Emanuele Piedimonte

Napoli Segreta isbn 9788895178363 © Edizioni Intra Moenia 2014 Il Distico Srl Via Costantinopoli 94, 80138 – Napoli www.intramoenia.it – info@intramoenia.it


indice

Premessa Introduzione

pag. 7 pag. 9

Iside e le altre

pag. 15

I Misteri dell'Oriente: il Dio Mithra

pag. 37

La città sotterranea

pag. 53

Leggende e miracoli: da Virgilio a san Gennaro

pag. 81

La terra delle Sirene • Demetra, Persèfone, Ecate e le sacerdotesse napoletane • I misteri dell’antico Egitto • I riti iniziatici di Iside e la tavola di smeraldo di Ermete I mithrei: via Duomo, Piedigrotta, Cappella Vecchia • Le origini: dai Veda a Zoroastro • I riti iniziatici • Dischi volanti, suoni magici, “quid fluidici” e il vento solare Memorie dal sottosuolo • Il Cimitero delle Fontanelle e il culto delle “anime del purgatorio” • Ipogei e catacombe: riti e miti nella Valle dei Morti • La Crypta di Virgilio Mago, le misteriose cave di Poggioreale e le millenarie grotte del centro antico • Messe nere, piazza Bellini, Gerusalemme, il Santo Graal Le magie di Virgilio: da Posillipo a Castel dell’Ovo • Il coccodrillo del Maschio Angioino, la storia di Niccolò Pesce e i maccheroni di Mago Cicho • Il sangue di san Gennaro tra alchimia, poltergeist e fisica delle particelle

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Napoli Segreta Fantasmi pag. 103

Oscure presenze, festose accoglienze • Palazzi e fantasmi da Posillipo a san Carlo all’Arena • Castelli incantati e maledetti • Monasteri e chiese sconsacrate

Bella ‘Mbriana, munaciello e altre storie

pag. 133

Templari, Rosacroce e la “magia naturalis”: Napoli tra il ‘400 e il ‘600

pag. 149

Il Principe e il suo secolo

pag. 187

L’Ottocento: dalla teosofia allo spiritismo

pag. 205

Dal Novecento al Terzo millennio

pag. 245

“Bella ‘Mbriana” e altre superstizioni • Munaciello e compagni: la storia, le origini, le testimonianze • Assistiti e gioco del lotto

Templari ed altri misteri sotto il Vesuvio • Giambattista Della Porta, genio e sregolatezza di un iniziato • Alchimia all’ombra del Vesuvio • Basile, Bruno, Campanella • La leggenda dei Rosacroce • I misteri del monastero perduto • Sesso e religione: la confraternita della Carità carnale La città nel Settecento • Raimondo di Sangro: la storia e le invenzioni • I luoghi e la morte • La massoneria a Napoli

Dalla Golden Dawn alla società teosofica • Lo spiritismo a Napoli • I medium: Eusapia Palladino, Pasquale Erto e Nino Pecoraro • Testimonianze: eventi misteriosi e cause giudiziarie • Jettatura e superstizione • Frankenstein sotto il Vesuvio Il nazismo magico e l’operazione Odessa • Il fascismo e i circoli esoterici • La città nel terzo millennio • Esoterismo e cyberspace: la new age dall’ayurveda a internet

Bibliografia pag. 261 Indice dei nomi e dei luoghi pag. 267 6


premessa

A quasi quindici anni dalla pubblicazione della prima edizione di Napoli Segreta, rimasta poi del tutto inalterata, si era reso necessario apportare degli aggiustamenti e delle piccole modifiche a un’opera che continua a incontrare il gradimento di un gran numero di lettori e dunque a campeggiare nelle vetrine delle migliori librerie di Napoli e di tutta Italia. Ecco dunque il senso di questo garbato ma significativo restyling realizzato dall’autore (con la collaborazione della studiosa Giulia Pellegrino), un intervento di rivisitazione finalizzato in prevalenza all’aggiornamento delle parti più “giornalistiche” o comunque datate, ma pure alla creazione di una più ordinata bibliografia; inoltre alcune parti sono state arricchite con delle modifiche strutturali e l’aggiunta di nuovi contenuti nei diversi capitoli, talora sotto forma di paragrafi ex novo. Il cambiamento più radicale però, come si sarà già notato, è quello relativo all’abito grafico e quindi anche all’apparato iconografico: il volume ha infatti una nuova copertina e, all’interno, sono state inserite diverse immagini in bianco e nero che costituiscono una sorta di percorso illustrativo parallelo. Il libro ha segnato un passaggio importante nell’editoria dedicata ai temi dell’esoterismo (e dintorni) sul territorio napoletano e meridionale, che fino a quel momento, se si esclude una fortunata guida della Sugarco del 1980, era praticamente ferma ad alcuni testi molto specialistici e alle celeberrime opere di Matilde Serao e Benedetto Croce sullo specifico delle leggende partenopee. Come ebbe a scrivere un recensore, infatti, con Napoli Segreta si è cominciato a fare divulgazione alta su questi temi e negli anni successivi il racconto dei misteri della città divenne una moda letteraria che non è mai tramontata e ha dato vita ad un enorme numero di pubblicazioni (spesso assai opinabili) che hanno fatto la gioia di alcune case editrici (perlopiù romane o milanesi). Un’attenzione, quella verso la città più o meno segreta, che ha creato pure un interessante indotto: le visite guidate alla cosiddetta Napoli esoterica che ormai da anni conducono migliaia di visitatori e turisti a spasso tra le meraviglie della città.

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“Voi non le sentite, vero? Non la vedete, non capite... Eppure sta là, è sempre lei, la stessa da sempre... tutte le vibrazioni che ci avvolgono, che ci tengono in contatto con gli altri mondi, che guidano le nostre vite, le nostre anime, partono o passano tutte da questa assurda città costruita sul fuoco e sull’acqua... una città che non esiste…”.

erpidio a.

(paziente a lungo internato nell’ospedale psichiatri­co “leonardo bianchi” di napoli)


introduzione

Ponte tra Oriente e Occidente, città soglia, luogo di confine. Uno sforzo impossibile e probabilmente inutile quello di elencare tutte le definizioni di Napoli accumulatesi nei secoli, ne ver­rebbe fuori un’antologia che finirebbe per occupare l’intero volume. Talvolta si tratta di illuminanti intuizioni, più spesso di ricercate banalità o di semplici idiozie. L’impressione, ad osservare tutto da lontano, è quella di una sorta di aura di parole e pensieri che circonda la città: migliaia di segni e frasi, espressioni di altrettante percezioni. Tante visioni diver­se, tante città diverse. E sullo sfondo, la città invisibile, quella che si mostra nei luoghi, fisici e mentali, più facilmente riconoscibili. C’è la Napoli raccontata dagli scrittori, quella analizzata dagli studiosi, poi ci sono tutte quelle interpretate dagli artisti, e quelle che si sono formate nell’immaginario degli stra­nieri - frettolosi turisti o appassionati viaggiatori - e infine quelle cresciute nella mente e nell’animo dei suoi abitanti. Mille e mille racconti e descrizioni differenti: chi la vede grigia e triste, chi colorata e allegra, per qualcuno è una sorta d’inferno, per altri, manco a dirlo, il paradiso, c’è chi la classifica tra le capitali planetarie e chi la relega in una dimensione da terzo mondo. Per alcuni è quella dei Quartieri Spagnoli, della Sanità o di Secondigliano, per altri si riduce tutta tra piazza del Plebiscito, via dei Mille e la collina di Posillipo. E senza scomodare lo Zen, i padri della psicologia, le 9


Introduzione

teorie sulla percezione della realtà e il Costruttivismo, si può comodamente affermare che la cosa ci pare tutto sommato piuttosto normale. Più interessante invece il passaggio successivo, ovvero il tipo di rapporto che si crea (e si può creare) tra l’osservatore e l’oggetto osservato. L’incipit di Archetipi di Elémire Zolla: quando la psiche che percepisce e le cose percepite, soggetto e oggetto, si fondono e assorbono a vicenda, avviene ciò che si può definire “esperienza metafisica”. Ed è forse su questa border line che possiamo trovare (e provare a indagare) il punto di contatto tra tutte le Napoli possibili. Perché è proprio quello che potremmo definire il lato oscuro, a essere presente in tutte le visioni e le esperienze di questa straordi­naria città. Consapevole o meno, l’osservatore non può fare a meno di cogliere o sentire le immagini o gli echi di una città ricca come poche altre di legami con il mistero, l’altrove, i segreti più antichi. Una grande luce, del resto, proiet­ta una grande ombra. Ecco dunque, in estrema sintesi, il tentativo che è all’origine di questo libro. La ricerca di quei fili che collegano i culti misterici egiziani e persiani ai gruppi esoterici attual­mente in attività, attraversando tutto quel piccolo universo composto dai simboli, dai misteri del sottosuolo, dai grandi miti, passando per la leggenda del mago Virgilio, il miracolo di san Gennaro, la magia di Giovan Battista Della Porta, i segreti del principe di Sansevero, tutti i luoghi un po’ speciali, e anche le mille storie di fantasmi, munacielli, belle ‘mbriane e quant’altro. Una sorta di piccola indagine sui generis dunque - di stampo giornalistico e, naturalmente, priva di alcuna pretesa di esaustività - sulle tracce della Napoli che tutti avvertono ma forse pochi vedono, quella nascosta dietro le cose, quella un po’ “magica”. E vanno in questa direzione tre virgolettati apparentemente molto lontani tra di loro. Eccoli nell’ordine in cui si sono palesati. Il primo è di Edward Lorenz: «Una farfalla che batte le ali a Hong Kong può scatenare un ciclone sulla California». Il secondo è un antico adagio cinese: «Un libro deve contenere molte 10


A.E. Piedimonte

verità. Ma nessuna di esse deve essere svelata: la loro rivelazione deve realizzarsi nel lettore, soltanto se ne sarà degno». Infine, una dichiarazione di Tullio Regge: «Disponen­ do di acceleratori a energia sempre maggiore potremmo arrivare a scoprire che le componenti del protone sono un numero enorme, talmente alto da costituire esse stesse un miniuniverso. E ciascuno dei miniuniversi creati dall’acceleratore avrebbe la durata di una frazione infinitesima di secondo, ma un essere pensante che vi abi­ tasse avrebbe proces­si di vita così accelerati da percepirla psicologi­ camente come una durata di miliardi di anni». Che c’entra tutto questo con Napoli e le sue stranezze? Se il nesso non è chiaro lo sarà più avanti o non lo sarà mai. Non è così importante. Non c’è nessuna legge da formulare, nessuna “abduzione”, nessun messaggio. Piuttosto un “gioco”, il gioco delle corrispondenze e delle relazioni, dell’energia e dell’analogia, della storia e della magia. Questo libro non vuole essere un manuale per aspiranti occultisti né un bignamino dell’esoterismo. I pezzi raccolti possono anche essere quelli di un mosaico ma non c’è nessun libretto di istru­zioni, né il numero esatto dei pezzi, né tantomeno il quadro di riferimento. Se di puzzle si tratta, ogni lettore che vuole farlo può provare a comporre il proprio, ricordando, naturalmente, che la maggior parte delle tessere, il disegno e tutto il resto, sono già in suo possesso. Questo è solo un gioco, solo un libro. aep

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Il contenitore di teriaca, il farmaco alchemico, nella settecentesca farmacia degli Incurabili


«Oggi l’esoterico è ben celato ma nel senso che sta bene in vista dove nessuno se lo aspetta: non si trova nelle scuole esoteriche che si dicono tali, ma nei laboratori di fisica o di neurofisiologia. (...) Come ammettere che un elettrone salti da un’orbita all’altra a una velocità superiore alla massi­ma, che è quella della luce? Che un quark arrivi prima di parti­ re? Che la polarizzazione dei fotoni causi eventi nel loro passa­to? Che il tempo sia simmetrico e che quindi, per usare una frase di Einstein, non sia impossibile telegrafare nel passato? Che per spiegare certi teoremi, ad esempio sull’inesistenza di una varia­bile che spieghi i salti di quanta, si possa prospettare uno spazio immaginario accanto a quello ordinario? Che l’immagazzi­naggio della memoria sia non localizzabile? (...) La separa­ bilità (dai Veda) è un illusione correlativa al nostro modo di vedere ordi­ nario e prag­matico, mentre la coscienza cosmica, se si attingesse, sarebbe del passato, del fututo e dell’altrove, con conoscenza dei poteri soprannaturali». elémire zolla

«Ogni uomo ha in sé la sua Pathmos. Egli è libero di andare o di non andare affatto su quel terribile promontorio del pensiero donde si vedono le tenebre. Se non ci va affatto, egli resta nella vita comune, nella coscienza comune, nella virtù comune, nella fede comune, nel dubbio comune, ed è bene. Per la pace interiore, evidentemente è meglio. Se va su quella cima, è preso. Le profonde onde del prodigio gli sono apparse. Nessuno guarda impunemente quell’oceano... Egli si ostina a quell’abisso che attira, in quel sondaggio dell’inesplorato, in quella noncuranza della terra e della vita, in quell’entrare nel proibito, in quello sforzo per toccare l’impalpabile, in quello sguardo sull’invisibile, ci rivà, ci ritorna, vi si affaccia, vi si sporge, fa un passo, poi due, ed è così che si penetra nell’impe­netrabile, ed è così che si va nell’allargarsi senza limiti della condizione infinita». victor hugo


finito di stampare nel maggio 2014

per conto delle edizioni Intra Moenia

presso Vulcanica Print Srl - Torre del Greco (Napoli)




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