Il Programma ME-MMT di salvezza economica per il Paese

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G. Il Deficit Positivo è un dovere dello Stato. Poiché lo Stato con moneta sovrana ha il potere di imporci di lavorare per guadagnare la sua moneta al fine di pagare le sue tasse, ne consegue che è dovere imprescindibile di questo Stato far sì che vi sia lavoro sufficiente affinché tutti i cittadini possano pagare le loro tasse, vivere dignitosamente, e anche risparmiare. Ergo: la spesa dello Stato deve essere sufficientemente a deficit per garantirci quanto sopra (Deficit Positivo). Lo Stato che, al contrario, ci impone di lavorare per pagargli le tasse nella sua moneta ma non ce ne fornisce a sufficienza per appunto pagare le tasse e per vivere decorosamente, è tiranno, poiché ci costringe a lavorare interamente per lui senza altra possibilità di crescita. H. Le esportazioni sono un costo, le importazioni sono vera ricchezza per il Paese. Il principio fondante di un'economia funzionale al bene del 99% dei cittadini è il seguente: la vera ricchezza sono i beni e i servizi prodotti internamente, più quelli che il resto del mondo ci invia. Questo principio è supportato non solo dall'evidenza logica, ma anche dall'analisi veritiera delle economie dei Paesi che si sono gettati sull'export, in primo luogo Cina, Giappone e Germania. Contrariamente a quanto di solito detto dai media genericisti, questi Paesi soffrono disfunzioni interne gravi, come il crollo dei consumi, cali significativi dei redditi reali, aumenti esasperanti dei ritmi lavorativi. Gli Stati Uniti, al contrario, sono e rimangono la prima potenza economica del mondo, e non per nulla dedicano alle esportazioni una quota minore dell'economia, che è all'89% domestica e basata sulle importazioni. Si deve comprendere che la corsa all'export implica la dedizione al lavoro di masse di lavoratori e di mezzi per produrre beni e servizi che saranno goduti da altri fuori dall'Italia, e non da noi. In cambio ne riceviamo beni finanziari, che non solo sono assai precari, ma che finiscono sempre nel basket dei profitti delle corporation e sono solo in minima parte re-distribuiti ai cittadini. Inoltre, la corsa all'export nell'economia globalizzata impone tagli al costo del lavoro sempre più esasperati, con conseguente calo dello standard di vita dei lavoratori italiani. Non solo: la corsa all'export impone al governo di scoraggiare i consumi domestici il più possibile, per favorire l'esportazione dei beni prodotti dai lavoratori di casa. Anche questo danneggia l'economia. Il principio fondante di cui sopra si può formulare anche nel seguente modo: un governo sovrano che mantenga sempre le Piena Occupazione interna deve permettere solo le esportazioni necessarie ad

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